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Re: Pianta ortogonal de łe çità – no lè na envension romana

MessaggioInviato: gio mar 12, 2015 4:41 pm
da Berto
Çitadeła ła xe ona de łe poke çità venete ke ga na rede stradal a croxe come i viłaj de łe teramare:

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http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... adella.jpg

Na rede a croxe ke ła ghe someja tanto a coeła de łe teramare:

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Re: Pianta ortogonal de łe çità – no lè na envension romana

MessaggioInviato: sab lug 02, 2016 7:31 am
da Berto
Vicenza, Palazzo Da Porto-Colleoni. La sequenza stratigrafica preromana.

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http://www.archeopd.beniculturali.it/in ... -preromana

L'indagine condotta tra l'autunno del 2010 e la primavera del 2011 nell'androne del palazzo (fig. 1), documenta un'ampia sequenza insediativa compresa in un arco cronologico tra la fine del IX secolo a.C. e l'epoca romana. La successione diacronica di età protostorica di questa porzione di tessuto urbano è stata realizzata sulla base delle testimonianze di natura prettamente archeologica, a fronte di un limitato settore di indagine, fattore che ha in parte compromesso la lettura planimetrica delle evidenze. I materiali rinvenuti sono in corso di studio e saranno oggetto di una specifica trattazione in una nota più ampia dedicata all'indagine archeologica del sito.
La successione stratigrafica, purtroppo pesantemente intaccata da grosse fosse di epoca medievale e quindi dalla costruzione cinquecentesca del palazzo, ha consentito egualmente la lettura e l'identificazione dei livelli di formazione protourbana e di sviluppo urbano della città tra la fine del IX ed il I secolo a.C. (fig. 2).

I depositi più antichi, riferibili alla prima età del ferro (fine IX-VII secolo a.C.), risultano significativi per la presenza di strutture che, pur labili nello stato di conservazione, già qualificano l'area come porzione di tessuto protourbano, interessato da successivi momenti di abbandono, con la formazione di depositi organici a sigillo delle strutture presenti, cui seguono interventi di ripristino con la stesura di riporti di bonifica.

E' stato possibile così documentare una tra le sequenze più antiche del periodo di formazione della prima Vicetia, fino ad ora ascritto al VI secolo a.C., epoca in cui, analogamente a quanto avviene nelle altre protocittà venete, si assiste ad una sorta di rifondazione in senso urbano.
La stratigrafia riportata alla luce comprova come anche a Vicenza, a partire dal VI secolo a.C., si pianifichi un nuovo sistema insediativo che manterrà l'organizzazione degli spazi e degli orientamenti almeno fino al II secolo a.C. Una serie di strutture, isorientate (N-NO/S-SE) a pianta rettangolare si impostano prospicienti a un fossato/canale affiancato da una strada, la più antica rinvenuta a Vicenza, a definire precisi ambiti funzionali.

Si tratta dei primi limiti della parcellizzazione urbana, da raccordare al fossato con andamento perpendicolare E-O, rinvenuto nella vicina contrà Pedemuro S. Biagio, che saranno mantenuti pressoché immutati fino ad età romana, a rimarcare l'efficacia delle precedenti scelte insediative.
Il nuovo impianto di I secolo a.C. rispetta il medesimo orientamento, ma modifica le tecniche costruttive: da strutture deperibili su elevato ligneo si passa a fondazioni costituite dall'alternanza di terreno pressato, livelli di ciottoli e tritumi di laterizi, secondo una consuetudine nella Vicenza repubblicana
.

Si assiste da questo momento ad un nuovo sviluppo urbanistico che, pur modificando la destinazione funzionale dell'area, ne mantiene inalterati gli orientamenti insistendo sull' asse viario messo in opera a partire dal VI secolo a.C, ora lastricato e basolato, e che diventa il cardo massimo della città romana (Cara M. Gamba cognaria dir Viçensa veneto-romana e no romana, saria ora ke a te enparasi a parlar pulito-Alberto Pento).
Mariolina Gamba


Viçensa
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