5)
L'Europa non è mussulmana.
Le sue battaglie contro l'invasione e il dominio nazi maomettano.La Spagna respinge l'invasione nazi maomettana e si riconquista la sua libertà e la sua identità storicaLa Reconquistahttps://it.wikipedia.org/wiki/ReconquistaLa Reconquista ([rekoŋˈkista], spagnolo e portoghese per "riconquista") fu il periodo durato quasi 800 anni in cui avvenne la conquista dei regni moreschi musulmani di al-Andalus (dall'arabo الأندلس: come i musulmani chiamavano la parte di Penisola iberica da loro dominata dove si trovano le attuali Spagna e Portogallo meridionali) da parte degli eserciti cristiani, che culminò il 2 gennaio 1492, quando Ferdinando e Isabella, Los Reyes Católicos ("I Re Cattolici"), espulsero dalla penisola l'ultimo dei governanti musulmani, Boabdil di Granada, unendo gran parte della Spagna odierna sotto il loro potere (la Navarra verrà incorporata solo nel 1512). Il Portogallo invece era già nato nel 1139 come regno completamente autonomo.
La conquista fu seguita da una serie di editti (1499-1526) che costrinsero le conversioni dei musulmani in Spagna e furono sistematicamente espulsi dalla penisola iberica, principalmente nel 1609 durante l'espulsione dei Moriscos. La storiografia tradizionale usa il termine Reconquista a partire dal diciannovesimo secolo, per quello che in precedenza era stato pensato come un restauro del Regno visigoto su territori conquistati. Il concetto di Reconquista, consolidato nella storiografia spagnola nella seconda metà del XIX secolo, era associato allo sviluppo di un'identità nazionale spagnola, sottolineando aspetti nazionalistici e romantici, e talvolta, colonialisti.
Alberto PentoLe grandi battaglie storiche contro l'invasione nazi maomettana da parte degli europei, dei cristiani e degli ebrei:
Poitiers (732)https://it.wikipedia.org/wiki/Battaglia ... tiers_(732)
La battaglia di Poitiers o battaglia di Tours fu combattuta nel mese di ottobre del 732 tra l'esercito arabo-berbero musulmano di al-Andalus, comandato dal suo governatore, ʿAbd al-Raḥmān b. ʿAbd Allāh al-Ghāfiqī, e quello dei Franchi di Carlo Martello, maestro di palazzo (equivalente a capo dell'esecutivo e dell'esercito) dei re merovingi. La data esatta resta incerta ma la maggioranza degli storici propende per il 25 ottobre.
La battaglia di Las Navas de Tolosa (1212)https://it.wikipedia.org/wiki/Battaglia ... _de_Tolosa La battaglia di Las Navas de Tolosa, ovvero la battaglia di al-ʿUqāb in arabo: معركة العقاب, Maʿrakat al-ʿUqāb , ossia "battaglia dell'Aquila", fu la battaglia avvenuta nel 1212, tra ispanici e l'esercito almohade (berbero-arabo maghrebino e andaluso, con quote non indifferenti di mercenari turchi, turkmeni e curdi), nella quale quest'ultimo fu sconfitto dalle forze riunite dei cristiani della penisola iberica.
Nel 1212 Navarra, Aragona, Castiglia e Portogallo, appoggiate da gruppi di cavalieri provenienti da tutto l'occidente, unirono le forze vincendo la battaglia che avrebbe dato una svolta decisiva alla "Reconquista". Dopo la sconfitta in questa battaglia inizierà il declino della dinastia almohade.
La battaglia di Lepanto (1571)https://it.wikipedia.org/wiki/Battaglia_di_Lepanto La battaglia di Lepanto (Lèpanto; chiamata Nafpaktos [Ναύπακτος] dagli abitanti, Lepanto dai veneziani e İnebahtı in turco) o battaglia delle Echinadi o Curzolari fu uno scontro navale avvenuto il 7 ottobre 1571 nel corso della guerra di Cipro tra le flotte musulmane dell'Impero ottomano e quelle cristiane (federate sotto le insegne pontificie) della Lega Santa. L'impero spagnolo e la Repubblica di Venezia erano le principali potenze della coalizione, poiché la Lega era in gran parte finanziata da Filippo II di Spagna e Venezia era il principale contributore di navi.
La battaglia di Vienna (1683)https://it.wikipedia.org/wiki/Battaglia_di_Vienna La battaglia di Vienna (polacco: Bitwa pod Wiedniem; tedesco: Schlacht am Kahlenberg; ucraino: Віденська відсіч, Viděns'ka Vidsič; turco: İkinci Viyana Kuşatması) ebbe luogo l'11 e il 12 settembre 1683 e pose fine a due mesi di assedio posto dall'esercito turco alla città di Vienna.
Questa battaglia campale fu combattuta dall'esercito polacco-austro-tedesco comandato dal re polacco Giovanni III Sobieski contro l'esercito dell'Impero ottomano comandato dal Gran Visir Merzifonlu Kara Mustafa Pasha, e fu l'evento decisivo della guerra austro-turca (1683-1699), conclusasi definitivamente con la firma del Trattato di Karlowitz.
La battaglia vera e propria seguì un lungo assedio di due mesi ad opera degli Ottomani. Si trattava del secondo assedio di Vienna dopo quello del 1529; in entrambe le occasioni gli Ottomani vennero respinti, ma in questo caso gli austriaci, con un'abile e pronta controffensiva, privarono i Turchi di gran parte dei territori che avevano conquistato in Europa orientale nei due secoli precedenti, dando così inizio al lungo e inesorabile declino dell'Impero Ottomano.
Le epiche e gloriose battaglie di Israele per la riconquista della loro terra di Sion a partire dal 1948https://it.wikipedia.org/wiki/Guerra_ar ... a_del_1948 La guerra arabo-israeliana del 1948 (per gli israeliani מלחמת העצמאות, «Guerra d'indipendenza», per gli arabi al-Nakba, in arabo: النكبة, ossia «la catastrofe») è il conflitto, compreso nell'ambito del conflitto arabo-israeliano, che portò nel 1948 allo scontro tra la componente ebraica della Palestina e la componente arabo-palestinese della stessa regione, appoggiata quest'ultima dalle forze armate di diversi paesi arabi del Vicino Oriente, solidali nel tentativo d'impedire la nascita dello Stato d'Israele.
https://it.wikipedia.org/wiki/Guerra_dei_sei_giorni https://it.wikipedia.org/wiki/Guerra_del_Kippur
Je suis Theo van Gogh - Je suis Charlie Hebdo - Je suis Magdi Allam - Je suis Asia Bibi - Je suis Mila - Je suis Samuel Patyviewtopic.php?f=205&t=2920 https://www.facebook.com/permalink.php? ... 7003387674 Francia: due terzi degli alunni musulmani credono che la loro religione sia al di sopra delle leggi della Repubblica10 Dicembre 2021
https://www.islamnograzie.com/francia-d ... epubblica/È uno studio che la dice lunga sulle percezioni e sul diritto di criticare le religioni a scuola. Lo studio è stato condotto da Ifop per Licra e Droit de Vivre e ha incluso un campione di 10.006 persone rappresentative del corpo studentesco di età pari o superiore a 15 anni ed è stato condotto online dal 15 al 20 gennaio 2021. Ha affrontato diversi argomenti, tra cui la religiosità e il diritto di criticare la religione a scuola.
Alla domanda sulle norme e le regole stabilite dalla religione degli intervistati, il 40% degli studenti delle scuole superiori pensa che siano più importanti delle leggi della repubblica. Questo è quasi il doppio rispetto alla popolazione francese nel suo complesso. Per affiliazione religiosa, il 65% dei musulmani ha questa opinione, mentre il 30% dei cattolici lo fa. Va notato che l’accordo è più alto tra gli studenti delle scuole superiori in periferia (55%) che nelle città o nelle periferie “benestanti” (43%) o nelle campagne (31%). Una constatazione identica si applica all’affermazione “La tua religione è l’unica vera religione”. Ancora una volta, il 39% degli studenti delle scuole superiori è d’accordo, rispetto ai due terzi dei musulmani. Da un punto di vista sociologico, il 76% degli alunni delle scuole specializzate ritiene che la propria religione sia al di sopra delle leggi della Repubblica, la maggior parte dei quali è di sesso femminile e la maggior parte di loro proviene dalla regione dell’Île-de-France (52%).
Lo studio, condotto da Ifop per Licra e Droit de Vivre, mostra anche che il 71% degli studenti delle scuole superiori intervistati ritiene che “gli insegnanti debbano rispettare le religioni per non offendere i credenti” – questo è più della media nazionale, e i musulmani sembrano crederci più fortemente (82%) rispetto ai cattolici o agli atei (69%). Al contrario, meno di due terzi degli intervistati pensa che sia “giustificato che gli insegnanti possano mostrare ai loro alunni disegni che caricaturano o prendere in giro le religioni per illustrare le forme di libertà di espressione”. Questo è meno della totalità dei francesi. Su questo punto, il 71% degli studenti delle scuole superiori senza affiliazione religiosa è d’accordo, mentre meno del 20% dei musulmani è d’accordo.
Un altro problema affrontato nello studio è l’omicidio di Samuel Paty nell’ottobre 2020. Mentre l’87% degli studenti delle scuole superiori lo condanna “completamente”, il 2% – dopo tutto – non lo condanna e il 6% è indifferente. Concentrandosi sugli studenti musulmani, un totale del 13% non condanna definitivamente l’uccisione di Samuel Paty. Di tutti questi alunni, il 21 % si trova in una zona di istruzione speciale (zone d’éducation prioritaire).
Agli studenti e agli insegnanti è stato anche chiesto dell’educazione religiosa a scuola. È mai successo che gli studenti abbiano messo in discussione contenuti insegnati durante i loro anni scolastici in nome della religione? Sì, in più della metà di queste scuole di grammatica insegnava in aree di interesse e in tutte le aree. Questo è praticamente più del doppio rispetto alle altre scuole di grammatica. Quasi tre quarti degli alunni delle scuole di grammatica nelle aree prioritarie lo hanno osservato almeno una volta e la media complessiva è del 48%. Su questo punto, Ifop osserva che il 70% degli alunni musulmani ne è colpito.
Altri elementi evidenti: il 47% degli studenti delle scuole superiori ha notato che sono stati richiesti “menu corrispondenti a pratiche confessionali” (più della metà nelle aree prioritarie); un quarto delle ragazze non partecipava all’educazione fisica ” in nome delle credenze religiose” (quasi la metà nelle aree prioritarie); mentre il 24% ha rifiutato di entrare nei siti religiosi durante le gite scolastiche (46% nelle aree prioritarie). Nel complesso, quasi due terzi degli studenti delle scuole superiori hanno osservato alcune espressioni di opinioni “religiose” da parte di altri studenti, secondo Ifop.
Infine, gli studenti delle scuole superiori condividono il punto di vista degli studenti che contestano l’insegnamento in nome della loro religione? Più della metà (53%) risponde affermativamente, soprattutto per quanto riguarda l’educazione morale e civica, l’educazione sessuale, l’uguaglianza delle ragazze e dei ragazzi, le scienze naturali e della terra, la storia e la geografia. Il 40% degli alunni musulmani ha già approvato tali espressioni di fede almeno una volta, secondo lo studio.
Criticare l'Islam è una necessità vitale primaria, un dovere civile universale prima ancora che un diritto umano;
poiché l'Islam è il nazismo maomettano.Non va solo criticato ma denunciato, contrastato, perseguito e bandito.
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 188&t=2811 La blasfemia vera è quella che sta alla base delle religioni, ossia la presunzione sacrilega di detenere il monopolio di Dio, dello Spirito Universale;
questa blasfemia è la fonte di ogni male, specialmente laddove questa presunzione demenziale si accompagna alla mostruosa e disumana violenza coercitiva.
L'odio e la violenza sono intrinseci all'Islam, a Maometto e al Corano, vanno denuciati, perseguiti e banditi come il male assoluto.
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 6248299139Chiusura della moschea di Beauvais per “apologia del jihad”.
Parla Souad SbaiRedazione Alma News
14 Dicembre 2021
https://almanews24.it/esteri/2021/12/14 ... ouad-sbai/Il ministro dell’Interno francese Gérald Darmanin ha deciso la chiusura temporanea della Grande Moschea di Beauvais, capoluogo della regione del dipartimento dell’Oise, in Alta Francia, perché l’imam avrebbe pronunciato sermoni che incitano all’odio contro i cristiani, gli ebrei, gli omosessuali ed avrebbero invocato fatto “apologia del jihad”. La notizia è riportata sui giornali francesi, su Arab News” ed è rimbalzata sui giornali italiani.
Darmanin ha dichiarato che quanto è accaduto nella moschea di Beauvais, è “inaccettabile” e ha inviato una notifica il 10 dicembre scorso a chi gestisce il luogo di culto islamico. “Non tremo contro coloro che attaccano profondamente il nostro modello repubblicano e la Francia“, ha dichiarato il ministro.
“Arab News” ha fatto sapere che la Prefettura dell’Oise ha confermato di prendere in considerazione la decisione di chiudere la moschea per sei mesi. L’imam, invece, per il momento è stato sospeso. L’associazione dal rassicurante nome di “Espoir e Fraternité” (“Speranza e Fraternità”), che gestisce l’edificio, ha dieci giorni di tempo per presentare appello.
La Francia sta cercando contrastare il cosiddetto “separatismo islamico”, sottolinea il portale “L’OBS”. Il ministero dell’Interno ha reso noto che delle 2.623 moschee e sale di preghiera sorte nel Paese, 99 erano “sospettate di separatismo” e “tutte sono state controllate negli ultimi mesi. Ventuno sono attualmente chiuse.
Sulla questione, che riguarda anche le moschee in Italia, abbiamo interpellato l’On. Souad Sbai, ex deputata, esponente della Consulta per l’Islam Italiano e dal luglio scorso responsabile del Dipartimento Integrazione e Rapporti con le Comunità Straniere Presenti in Italia.
D. On, Sbai, cosa pensa della decisione del ministro dell’Interno francese di chiudere la moschea di Beauvais?
R. “La chiusura della moschea in Francia sarebbe dovuta avvenire tanti anni fa, come abbiamo sempre detto per tante, tante moschee ‘fai – da – te’ in Italia – ha dichiarato l’ex parlamentare – Luoghi che alimentano solo odio e terrorismo nei giovani. L’estremismo e la radicalizzazione purtroppo nascono da queste moschee che sono finanziate da anni da Paesi stranieri come Qatar e Turchia. L’unica battaglia da fare, è chiuderli.
Non generalizzo: ci sono moschee come quella di Parigi, dove c’è un imam marocchino che è un ‘moderato’. Sono moschee dove non nascono estremisti e terroristi: bisogna seguire il loro esempio”.
D. Anche il nostro Paese è a rischio, quindi?
R. “Sì, anche da noi, dall’Italia, sono partiti terroristi che hanno compiuto attentati all’estero. Sarà veramente un problema enorme, se l’Italia non apre gli occhi e non comincia a chiudere invece alcune moschee che non sono controllate dallo Stato come dovrebbero essere; non verifica i loro finanziamenti e chi pronuncia i sermoni il venerdì! Devono essere imam che escono da una scuola teologica: non da una scuola ‘fai – da – te’ dei Fratelli Musulmani! L’Italia è una polveriera per tutte queste moschee!”.
D. Ci potrebbero essere in futuro problemi con terroristi che si vedono chiusa la moschea?
R. “Non bisogna stare ai ricatti di questi personaggi. Bisogna ricordarsi sempre che non hanno rispetto per la sacralità della vita e per i diritti umani. Quelli hanno un progetto e tendono a portarlo avanti; che si chiuda o non si chiuda la moschea. Perciò a questo punto meglio chiuderla e il danno sicuramente sarà minore. Anche in Italia”.
D. E l’Europa sta facendo qualcosa?
R. “L’Europa sta aprendo un po’ gli occhi, però, non ha finanziato progetti antiradicalizzazione e pro – deradicalizzazione. Anzi, ha pubblicizzato l’hijab, il velo cosiddetto ‘islamico’, e non ha affrontato questioni che riguardano la vera radicalizzazione e il terrorismo di matrice islamica. Io dico all’Italia: ‘Svegliamoci, perchè le moschee ìfai – da – te’ oggi rappresentano un ‘terrorismo dormiente’, che prima o poi ci scoppierà’.
Per non farlo scoppiare, ripeto, bisogna controllare quelle moschee che sono a rischio, in modo che le seconde generazioni non finiscano nelle loro mani. Anzi, non solo le seconde generazioni, ma anche quella italiana: i vari convertiti, che purtroppo hanno solo questo riferimento.
Lo Stato italiano, il Governo italiano, invece, deve toglierlo loro. I riferimenti veri devono essere le scuole che abbiamo detto e moschee concordate anche con i Paesi che le finanziano come il Marocco e la Tunisia, che durante il Ramadan mandano degli imam molto ‘moderati’, che portano alla pacificazione. Invece quelli che nascono nel nostro Paese, in mano a gente che non conosce e devia (sottolineo devia!) totalmente il pensiero religioso ‘moderato’, importano sempre quello più radicale ed estremista come quello dei già citati Fratelli Musulmani. Questi hanno provato a demolire i tutti Paesi arabi con le cosiddette ‘Primavere arabe’, ma per fortuna sono state un fallimento totale. Basta vedere l’esempio della Tunisia e dell’Egitto.”
D. Ci sono pensatori dell’islam in Italia, in Europa contro questa radicalizzazione?
R. “Per fortuna sì! Ce ne sono! Ce ne sono anche tanti, ma non hanno voce. Ci sono moschee che sono portatrici veramente di religione e di cultura religiosa in cui si riconoscono i veri musulmani ‘moderati’; ma questi pensatori vengono purtroppo trascurati. I loro messaggi, i loro articoli, non vengono evidenziati dai giornali italiani e nemmeno da quelli europei.
In Francia abbiamo tanti pensatori che veramente conducono battaglie contro l’islam radicale. Sono tantissimi! Vengono dal Marocco, dalla Tunisia, dall’Egitto e ci dicono: ‘Svegliatevi, fate qualcosa, perché non è accettabile avere delle ‘moschee fai – da – te’. Il Marocco non ammetterebbe mai una moschea o un imam senza controllo. Tutti gli imam passano per le scuole teologiche. Tutti! Come mai in Italia non succede? Come mai si aspettano, com’è successo in Francia, attentati per poi decidere una chiusura?
Bisogna chiudere un certo tipo di moschee ‘prima del nascere’ o appena nate. Non solo vanno controllati soprattutto i garage, i negozi che finanziano questi personaggi, ma vanno anche chiusi, perché in realtà sono anni che si fanno dei controlli. Ci vogliono delle moschee regolari per la preghiera, magari tenute d’occhio dal ministero dell’Interno. Con tanto di permessi, con tanto di certificati e con tanto di diploma per chi predica.”
D. La chiusura della moschea in Francia non sarà magari un mezzo di propaganda elettorale del ministero dell’Interno, vista la difficoltà con Zemmour (candidato all’Eliseo nel 2022 con il partito di estrema destra che ha fondato, Reconquete, “Riconquista”, ndr)?
“Io mi auguro di no. Mi auguro che dopo l’uccisione del professor Paty, ci sia in ogni caso una tensione maggiore. Non bisogna aspettare le campagne elettorali per reagire ed agire contro un male che è contro tutti, non solo contro la Francia (certo, di più contro la Francia, perché ha sempre chiuso un occhio verso un multiculturalismo non regolare). Però bisogna reagire dappertutto, come sta facendo daltronde qualche Paese arabo. Se lo fanno loro che li conoscono, perché non farlo anche in Europa e in particolare in Italia?”. N’est pas? No?
Souad Sbai, non farci credere che esista un credo moderato, perché il credo è uno : quello fondamentalista che è lo stesso che applicano i terroristi. Io ammiro Sbai per il coraggio nel difendere la condizione della donna islamica, ma non ripari i malvagi e demenziali dettami del Corano e le leggi criminali della Sharia con una evidente mistificazioneGiovanni Piras
https://www.facebook.com/groups/islamno ... 4942409051Francia, avviata procedura per chiudere Grande Moschea di Beauvais15 dicembre 2021
https://www.progettodreyfus.com/francia ... hea-islam/La Francia sta cercando di correre ai ripari per fronteggiare l’Islam radicale. In proposito, il ministro dell’Interno francese Gérald Darmanin ha annunciato di aver “avviato” la procedura per la chiusura amministrativa della Grande Moschea di Beauvais, capoluogo del dipartimento dell’Oise della regione dell’Alta Francia, a nord di Parigi.
La chiusura potrebbe avere una durata pari a sei mesi, vista la radicalità dei sermoni contro ebrei, cristiani e omosessuali.
Gérald Darmanin ha affermato a Cnews:
“Oggi abbiamo avviato la chiusura della moschea di Beauvais è assolutamente inaccettabile chi combatte i cristiani, gli omosessuali e gli ebrei”.
L’associazione – “Espoir e Fraternité” (“Speranza e Fraternità”) – che gestisce l’edificio, ha dieci giorni di tempo per presentare appello. L’imam, invece, per il momento è stato sospeso.
Una chiusura che non ha sorpreso Souad Sbai, ex deputata, esponente della Consulta per l’Islam Italiano e attuale responsabile del Dipartimento integrazione e rapporti con le comunità straniere presenti in Italia:
“La chiusura della moschea in Francia sarebbe dovuta avvenire tanti anni fa, come abbiamo sempre detto per tante, tante moschee ‘fai – da – te’ in Italia. Luoghi che alimentano solo odio e terrorismo nei giovani. L’estremismo e la radicalizzazione purtroppo nascono da queste moschee che sono finanziate da anni da Paesi stranieri come Qatar e Turchia. L’unica cosa da fare è chiuderle. Non generalizzo: ci sono moschee come quella di Parigi, dove c’è un imam marocchino che è un ‘moderato’. Sono moschee dove non nascono estremisti e terroristi: bisogna seguire il loro esempio”.
Un giro di vite che Sbai spera non sia figlio della campagna elettorale:
“Mi auguro che dopo l’uccisione del professor Paty, ci sia in ogni caso una tensione maggiore. Non bisogna aspettare le campagne elettorali per reagire ed agire contro un male che è contro tutti, non solo contro la Francia”.
Da anni andiamo scrivendo che la Francia ha un grossissimo problema con l’Islam radicale. L’augurio che questa decisione sia solo l’inizio per promuovere una società dove vige il rispetto per tutti.
Alberto PentoLe moschee e gli imam cosidetti moderati come il volto femminile dell'Islam in Occidente (magari senza velo come quello di Souad Sbai, Kawtar Barghout, Maryam Ismail e le italiane convertite con il velo come Silvia Romano e Silvia Layla Olivetti) sono il volto buono dell'inganno mussulmano, lo specchietto per le allodole, il cavallo di Troia dell'Islam per farsi accettare e insediarsi, che però non appena acquista forza numerica, da moderato e rispettoso diventa minaccioso e radicale, gli esempi in tal senso sono numerosi in ogni tempo e ovunque nel mondo, Bosnia, Kosovo, Pakistan/India, Libano, Cina (Uiguri), quartieri, paesi e città europee in Europa con forte presenza nussulmana o in maggioranza islamica (Belgio, Francia, Svezia, Gran Bretagna, Canada, Germania, Austria, ecc.).
Chiusura della moschea di Beauvais per “apologia del jihad”. Parla Souad Sbai
Redazione Alma News
14 Dicembre 2021
https://almanews24.it/esteri/2021/12/14 ... ouad-sbai/Il ministro dell’Interno francese Gérald Darmanin ha deciso la chiusura temporanea della Grande Moschea di Beauvais, capoluogo della regione del dipartimento dell’Oise, in Alta Francia, perché l’imam avrebbe pronunciato sermoni che incitano all’odio contro i cristiani, gli ebrei, gli omosessuali ed avrebbero invocato fatto “apologia del jihad”. La notizia è riportata sui giornali francesi, su Arab News” ed è rimbalzata sui giornali italiani.
Darmanin ha dichiarato che quanto è accaduto nella moschea di Beauvais, è “inaccettabile” e ha inviato una notifica il 10 dicembre scorso a chi gestisce il luogo di culto islamico. “Non tremo contro coloro che attaccano profondamente il nostro modello repubblicano e la Francia“, ha dichiarato il ministro.
“Arab News” ha fatto sapere che la Prefettura dell’Oise ha confermato di prendere in considerazione la decisione di chiudere la moschea per sei mesi. L’imam, invece, per il momento è stato sospeso. L’associazione dal rassicurante nome di “Espoir e Fraternité” (“Speranza e Fraternità”), che gestisce l’edificio, ha dieci giorni di tempo per presentare appello.
La Francia sta cercando contrastare il cosiddetto “separatismo islamico”, sottolinea il portale “L’OBS”. Il ministero dell’Interno ha reso noto che delle 2.623 moschee e sale di preghiera sorte nel Paese, 99 erano “sospettate di separatismo” e “tutte sono state controllate negli ultimi mesi. Ventuno sono attualmente chiuse.
Sulla questione, che riguarda anche le moschee in Italia, abbiamo interpellato l’On. Souad Sbai, ex deputata, esponente della Consulta per l’Islam Italiano e dal luglio scorso responsabile del Dipartimento Integrazione e Rapporti con le Comunità Straniere Presenti in Italia.
D. On, Sbai, cosa pensa della decisione del ministro dell’Interno francese di chiudere la moschea di Beauvais?
R. “La chiusura della moschea in Francia sarebbe dovuta avvenire tanti anni fa, come abbiamo sempre detto per tante, tante moschee ‘fai – da – te’ in Italia – ha dichiarato l’ex parlamentare – Luoghi che alimentano solo odio e terrorismo nei giovani. L’estremismo e la radicalizzazione purtroppo nascono da queste moschee che sono finanziate da anni da Paesi stranieri come Qatar e Turchia. L’unica battaglia da fare, è chiuderli.
Non generalizzo: ci sono moschee come quella di Parigi, dove c’è un imam marocchino che è un ‘moderato’. Sono moschee dove non nascono estremisti e terroristi: bisogna seguire il loro esempio”.
D. Anche il nostro Paese è a rischio, quindi?
R. “Sì, anche da noi, dall’Italia, sono partiti terroristi che hanno compiuto attentati all’estero. Sarà veramente un problema enorme, se l’Italia non apre gli occhi e non comincia a chiudere invece alcune moschee che non sono controllate dallo Stato come dovrebbero essere; non verifica i loro finanziamenti e chi pronuncia i sermoni il venerdì! Devono essere imam che escono da una scuola teologica: non da una scuola ‘fai – da – te’ dei Fratelli Musulmani! L’Italia è una polveriera per tutte queste moschee!”.
D. Ci potrebbero essere in futuro problemi con terroristi che si vedono chiusa la moschea?
R. “Non bisogna stare ai ricatti di questi personaggi. Bisogna ricordarsi sempre che non hanno rispetto per la sacralità della vita e per i diritti umani. Quelli hanno un progetto e tendono a portarlo avanti; che si chiuda o non si chiuda la moschea. Perciò a questo punto meglio chiuderla e il danno sicuramente sarà minore. Anche in Italia”.
D. E l’Europa sta facendo qualcosa?
R. “L’Europa sta aprendo un po’ gli occhi, però, non ha finanziato progetti antiradicalizzazione e pro – deradicalizzazione. Anzi, ha pubblicizzato l’hijab, il velo cosiddetto ‘islamico’, e non ha affrontato questioni che riguardano la vera radicalizzazione e il terrorismo di matrice islamica. Io dico all’Italia: ‘Svegliamoci, perchè le moschee ìfai – da – te’ oggi rappresentano un ‘terrorismo dormiente’, che prima o poi ci scoppierà’.
Per non farlo scoppiare, ripeto, bisogna controllare quelle moschee che sono a rischio, in modo che le seconde generazioni non finiscano nelle loro mani. Anzi, non solo le seconde generazioni, ma anche quella italiana: i vari convertiti, che purtroppo hanno solo questo riferimento.
Lo Stato italiano, il Governo italiano, invece, deve toglierlo loro. I riferimenti veri devono essere le scuole che abbiamo detto e moschee concordate anche con i Paesi che le finanziano come il Marocco e la Tunisia, che durante il Ramadan mandano degli imam molto ‘moderati’, che portano alla pacificazione. Invece quelli che nascono nel nostro Paese, in mano a gente che non conosce e devia (sottolineo devia!) totalmente il pensiero religioso ‘moderato’, importano sempre quello più radicale ed estremista come quello dei già citati Fratelli Musulmani. Questi hanno provato a demolire i tutti Paesi arabi con le cosiddette ‘Primavere arabe’, ma per fortuna sono state un fallimento totale. Basta vedere l’esempio della Tunisia e dell’Egitto.”
D. Ci sono pensatori dell’islam in Italia, in Europa contro questa radicalizzazione?
R. “Per fortuna sì! Ce ne sono! Ce ne sono anche tanti, ma non hanno voce. Ci sono moschee che sono portatrici veramente di religione e di cultura religiosa in cui si riconoscono i veri musulmani ‘moderati’; ma questi pensatori vengono purtroppo trascurati. I loro messaggi, i loro articoli, non vengono evidenziati dai giornali italiani e nemmeno da quelli europei.
In Francia abbiamo tanti pensatori che veramente conducono battaglie contro l’islam radicale. Sono tantissimi! Vengono dal Marocco, dalla Tunisia, dall’Egitto e ci dicono: ‘Svegliatevi, fate qualcosa, perché non è accettabile avere delle ‘moschee fai – da – te’. Il Marocco non ammetterebbe mai una moschea o un imam senza controllo. Tutti gli imam passano per le scuole teologiche. Tutti! Come mai in Italia non succede? Come mai si aspettano, com’è successo in Francia, attentati per poi decidere una chiusura?
Bisogna chiudere un certo tipo di moschee ‘prima del nascere’ o appena nate. Non solo vanno controllati soprattutto i garage, i negozi che finanziano questi personaggi, ma vanno anche chiusi, perché in realtà sono anni che si fanno dei controlli. Ci vogliono delle moschee regolari per la preghiera, magari tenute d’occhio dal ministero dell’Interno. Con tanto di permessi, con tanto di certificati e con tanto di diploma per chi predica.”
D. La chiusura della moschea in Francia non sarà magari un mezzo di propaganda elettorale del ministero dell’Interno, vista la difficoltà con Zemmour (candidato all’Eliseo nel 2022 con il partito di estrema destra che ha fondato, Reconquete, “Riconquista”, ndr)?
“Io mi auguro di no. Mi auguro che dopo l’uccisione del professor Paty, ci sia in ogni caso una tensione maggiore. Non bisogna aspettare le campagne elettorali per reagire ed agire contro un male che è contro tutti, non solo contro la Francia (certo, di più contro la Francia, perché ha sempre chiuso un occhio verso un multiculturalismo non regolare). Però bisogna reagire dappertutto, come sta facendo daltronde qualche Paese arabo. Se lo fanno loro che li conoscono, perché non farlo anche in Europa e in particolare in Italia?”. N’est pas? No?
Souad Sbai, non farci credere che esista un credo moderato, perché il credo è uno : quello fondamentalista che è lo stesso che applicano i terroristi. Io ammiro Sbai per il coraggio nel difendere la condizione della donna islamica, ma non ripari i malvagi e demenziali dettami del Corano e le leggi criminali della Sharia con una evidente mistificazione
Giovanni Piras
https://www.facebook.com/groups/islamno ... 4942409051Francia, avviata procedura per chiudere Grande Moschea di Beauvais
15 dicembre 2021
https://www.progettodreyfus.com/francia ... hea-islam/La Francia sta cercando di correre ai ripari per fronteggiare l’Islam radicale. In proposito, il ministro dell’Interno francese Gérald Darmanin ha annunciato di aver “avviato” la procedura per la chiusura amministrativa della Grande Moschea di Beauvais, capoluogo del dipartimento dell’Oise della regione dell’Alta Francia, a nord di Parigi.
La chiusura potrebbe avere una durata pari a sei mesi, vista la radicalità dei sermoni contro ebrei, cristiani e omosessuali.
Gérald Darmanin ha affermato a Cnews:
“Oggi abbiamo avviato la chiusura della moschea di Beauvais è assolutamente inaccettabile chi combatte i cristiani, gli omosessuali e gli ebrei”.
L’associazione – “Espoir e Fraternité” (“Speranza e Fraternità”) – che gestisce l’edificio, ha dieci giorni di tempo per presentare appello. L’imam, invece, per il momento è stato sospeso.
Una chiusura che non ha sorpreso Souad Sbai, ex deputata, esponente della Consulta per l’Islam Italiano e attuale responsabile del Dipartimento integrazione e rapporti con le comunità straniere presenti in Italia:
“La chiusura della moschea in Francia sarebbe dovuta avvenire tanti anni fa, come abbiamo sempre detto per tante, tante moschee ‘fai – da – te’ in Italia. Luoghi che alimentano solo odio e terrorismo nei giovani. L’estremismo e la radicalizzazione purtroppo nascono da queste moschee che sono finanziate da anni da Paesi stranieri come Qatar e Turchia. L’unica cosa da fare è chiuderle. Non generalizzo: ci sono moschee come quella di Parigi, dove c’è un imam marocchino che è un ‘moderato’. Sono moschee dove non nascono estremisti e terroristi: bisogna seguire il loro esempio”.
Un giro di vite che Sbai spera non sia figlio della campagna elettorale:
“Mi auguro che dopo l’uccisione del professor Paty, ci sia in ogni caso una tensione maggiore. Non bisogna aspettare le campagne elettorali per reagire ed agire contro un male che è contro tutti, non solo contro la Francia”.
Da anni andiamo scrivendo che la Francia ha un grossissimo problema con l’Islam radicale. L’augurio che questa decisione sia solo l’inizio per promuovere una società dove vige il rispetto per tutti.
Alberto Pento
Le moschee e gli imam cosidetti moderati come il volto femminile dell'Islam in Occidente (magari senza velo come quello di Souad Sbai, Kawtar Barghout, Maryam Ismail e le italiane convertite con il velo come Silvia Romano e Silvia Layla Olivetti) sono il volto buono dell'inganno mussulmano, lo specchietto per le allodole, il cavallo di Troia dell'Islam per farsi accettare e insediarsi, che però non appena acquista forza numerica, da moderato e rispettoso diventa minaccioso e radicale, gli esempi in tal senso sono numerosi in ogni tempo e ovunque nel mondo, Bosnia, Kosovo, Pakistan/India, Libano, Cina (Uiguri), quartieri, paesi e città europee in Europa con forte presenza nussulmana o in maggioranza islamica (Belgio, Francia, Svezia, Gran Bretagna, Canada, Germania, Austria, ecc.).
Capodanno afroislamico in Francia: incendiate e distrutte 900 auto!
Anche quest’anno capodanno afroislamico nella multirazziale Francia. Con la solita ecatombe di auto date alle fiamme nelle banlieus.
1 gennaio 2022
https://voxnews.info/2022/01/01/capodan ... -900-auto/ 874 auto sono state incendiate e 441 persone arrestate durante la notte di Capodanno, ha annunciato sabato il ministero dell’Interno in un comunicato stampa.
Il governo francese esulta: “648 incendi hanno causato il rogo di 874 veicoli, contro i 924 che hanno provocato la distruzione nel 2019 di 1316 veicoli”, ha affermato. “Questi atti hanno portato la polizia e i gendarmi a eseguire 441 arresti (376 nel 2019) e a mettere in custodia di polizia 381 persone (314 nel 2019)” .
Nuit du Nouvel An : 874 voitures brûlées et 441 individus interpellés dans toute la France, plusieurs policiers blessés. Darmanin se félicite d'une «diminution des violences» (MàJ)
1 gennaio 2022
https://www.fdesouche.com/2022/01/01/nu ... -a-nantes/Le ministre de l’Intérieur Gérald Darmanin annonce dans un communiqué « une diminution des violences grâce au dispositif des forces de l’ordre » durant la nuit du Nouvel An.
874 voitures ont été incendiées et 441 personnes interpellées au cours de la nuit du réveillon annonce le ministère de l’Intérieur dans un communiqué ce samedi. « 648 départs de feu ont provoqué 874 véhicules incendiés, contre 924 départs de feu en 2019 et 1316 véhicules incendiés », précise-t-il. « Ces actes ont conduit les policiers et les gendarmes à réaliser 441 interpellations (376 en 2019) et à placer en garde à vue 381 individus (314 en 2019) ».
Actu 17
Ile-de-France
Le passage à la nouvelle année a été le théâtre d’affrontements entre délinquants et forces de police. Des feux de voitures ont également été constatés dans tous les départements de la région et particulièrement en grande couronne.
Nouvelle nuit de violences durant la Saint-Sylvestre en Île-de-France. Au total, 186 voitures ont été brûlées et des policiers ont été la cible d’attaques au mortier de feu d’artifice. Dans un contexte sanitaire tendu, les incidents majeurs qui étaient craints à Paris n’ont pas eu lieu. C’est en grande banlieue qu’ils ont été les plus nombreux.
Le Parisien
Métropole de Lyon :
Les années suivent… et se ressemblent en tous points lorsqu’il s’agit des incendies criminels de voitures la nuit de la Saint-Sylvestre. Entre vendredi soir et samedi matin, les pompiers du Rhône sont intervenus à plusieurs reprises dans l’agglomération lyonnaise.
Si l’an dernier, le couvre-feu instauré ainsi que la pluie avaient pu modérer les ardeurs des incendiaires, il n’y avait cette fois que le déploiement important de forces de l’ordre pour tenter de les contrer dans leurs agissements.
Selon nos informations, plus de 70 véhicules en flammes ont été comptabilisés à Lyon, Villeurbanne, mais aussi Vénissieux, Vaulx-en-Velin, Rillieux-la-Pape… Un chiffre qui pourrait encore légèrement évoluer à la hausse dans les prochaines heures. Aucun bilan officiel ne sera fait du côté de la préfecture du Rhône, seul un chiffre national devrait être donné par le ministère de l’Intérieur.
Plusieurs vidéos et photos de ces méfaits circulent depuis cette nuit sur les réseaux sociaux.
Des mortiers et des feux d’artifice ont également été utilisés dans certains quartiers malgré leur interdiction.
Lyon Mag
Nantes :
Les habituelles violences urbaines de la Saint Sylvestre à Nantes se sont concentrées dans la nuit du vendredi 31 décembre au samedi 1er janvier dans les quartiers de Malakoff, du Clos-Toreau et rue Samuel-de-Champlain. Une quarantaine de véhicules ont été incendiés.
Festivité et débordements. Tirs de mortiers d’artifice, véhicules incendiés et usage de gaz lacrymogène. Le menu de la Saint Sylvestre reste le même, année après année. À Nantes, la nuit dernière, les habituelles violences urbaines qui accompagnent le passage à la nouvelle année se sont concentrées dans les quartiers de Malakoff, dans les quartiers nord et au Clos-Toreau, où les forces de l’ordre ont passé la nuit à courir après des individus décidés à pourrir la vie des riverains…
(…) Ouest-France
Strasbourg :
Le nombre de voitures brûlées dans l’agglomération strasbourgeoise est en hausse par rapport au réveillon 2020. Le syndicat de police Alliance évoque “un regain d’activité”.
87 voitures brûlées. C’est le bilan de la nuit du Nouvel An à Strasbourg et dans les communes mitoyennes. Selon une source policière, c’est dans les quartiers du Neuhof, de Cronenbourg/Hautepierre, à Schiltigheim et Bisscheim que les incendies ont été les plus importants. Sur les 87 véhicules brûlés, 25 ont flambé suite à la propagation des flammes.
Les policiers ont procédé à 30 interpellations. Six mineurs de moins de 16 ans ont été interpellés pour non-respect du couvre-feu en vigueur à Strasbourg entre 22 heures et 6 heures du matin
France Bleu
Yvelines (78) :
Vingt-sept voitures ont été totalement incendiées et neuf ont été touchées par propagation durant la nuit de la Saint-Sylvestre dans les Yvelines. Les forces de l’ordre ont essuyé des jets de projectiles à dix-sept reprises dans de nombreux endroits du département ce qui a donné lieu à onze tirs de riposte avec des grenades incapacitantes ou des lanceurs de balles de défense. Un fonctionnaire a été légèrement blessé à Sartrouville. Les policiers y ont interpellé six suspects et quatre autres aux Clayes-sous-Bois.
« Toutes les zones sensibles du département ont été impactées, à l’image de Mantes-la-Jolie, Mantes-la-Ville, Limay, Les Mureaux, Chanteloup-les-Vignes, Trappes, La Verrière, Les Clayes-sous-Bois et deux voitures ont même été brûlées aux Loges-en-Josas, une commune des plus tranquille, précise un policier (…) »
Le Parisien