Elezioni francesi per salvare la Francia e l'Europa

Re: Elezioni francesi per salvare la Francia e l'Europa

Messaggioda Berto » mar dic 07, 2021 8:35 am

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Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Berto
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Re: Elezioni francesi per salvare la Francia e l'Europa

Messaggioda Berto » mar dic 07, 2021 8:36 am

3)
Denunciare l'Islam come nazismo moamettano e impegnarsi affinché sia bandito dall'Occidente, da ogni paese civile e da tutta la terra è un dovere primario di ogni uomo di buona volontà.



ERIC ZEMMOUR: "DOBBIAMO SMETTERE DI DIRE CHE TUTTO QUESTO NON HA NULLA A CHE FARE CON L'ISLAM"
(video)
21 Dicembre 2020
https://www.islamnograzie.com/eric-zemm ... lam-video/
Il filosofo e giornalista francese Eric Zemmour è apparso nel programma Face à l’Info per discutere della crisi terroristica islamica della Francia portata avanti dalla migrazione di massa. In uno degli show più vista su CNews, il giornalista Zemmour ha discusso dell’ex giudice antiterrorismo Marc Trévidi.
La Francia è in subbuglio da anni a causa dei “migranti” provenienti dall’Africa e dal Medio Oriente che terrorizzano città di tutta la contea. Le 572 “zone no-go” francesi, ufficialmente definite “aree urbane sensibili”, continuano a crescere e gli agenti di polizia che si avvicinano a loro spesso subiscono le conseguenze- secondo Gatestone -.
Zemmour ha implorato Trévidic di essere fermo di fronte all’immigrazione se voleva evitare un’altra catastrofe. Zemmour ritiene che il primo passo sia chiedere immediatamente lo stop a tutta l’immigrazione,
l’immigrazione deve essere fermata. fermata completamente. Questo è tutto. La prima cosa è che dobbiamo smettere di ricevere centinaia di migliaia di persone che aggravano questo terrore.
Ma ha approfondito ancora di più cercando di attribuire le radici della violenza che a volte può portare al terrorismo, invocando un discorso più “franco” con i musulmani sull’Islam, che per lui è una religione ma soprattutto “è una pratica spirituale “e ” un sistema giudiziario-politico” che cerca di sopraffare tutti gli altri,
Dobbiamo parlare con loro come adulti. Dobbiamo smettere di dire che questo non ha nulla a che vedere con l’Islam. Sanno che questo ha a che fare con l’Islam. Che tutto questo ha a che fare con l’Islam. Non tutto l’Islam, ma ha a che fare con l’Islam. Dobbiamo dirlo a loro, dobbiamo spiegarlo, per essere semplicemente onesti.
“Non terrorismo, ma jihad”
Éric Zemmour e Marc Trévidic hanno accettato che il terrorismo islamico sia usato per guadagno politico. Zemmour ha spiegato che ciò che sta accadendo in Francia, in particolare gli ultimi attentati, non è più terrorismo ma “jihad”, per l’uso dell’attuazione della Sharia. “Applicano le regole del Corano, e applicano persino le regole giudiziarie, puniscono coloro che hanno trasgredito le regole, insultato il profeta, ecc.” Zemmour ha citato i recenti esempi degli attacchi jihadisti del Bataclan, Charlie Hebdo e Samuel Paty,
Erano dell’opinione che avevano insultato il profeta, e quindi dovevano morire. Non è terrorismo. Questa è l’applicazione della sharia, perché sono del parere che la Francia stia diventando sempre più soggetta all’Islam.
Islamizzazione della Francia
La Francia ha la più grande popolazione musulmana dell’Unione europea, appena sopra la Germania. Il libro più sacro dell’Islam, il Corano, comanda la Francia, un paese a maggioranza non musulmana, una nazione che deve essere conquistata e assoggettata alla sharia, spiega Zemmour,
Il Corano divide il mondo in terre di guerra e terre dell’Islam. … e siamo un luogo di guerra. E quindi è necessario islamizzare sempre di più, in modo che le comunità abbiano più musulmani che abbiano sempre più moschee. E ogni moschea significa ulteriore territorio islamico. Bottino di guerra, è così che si applica la Sharia…
I due video della discussione di Eric Zemmour e Marc Trévidi:
Traduzione video:
VIDEO 1
Penso al contrario, più chiudiamo, più possibilità abbiamo di evitare una catastrofe.
Quello che voglio dire è che … voglio dire, credo, questa è la domanda del momento.
Vale a dire, l’immigrazione deve essere fermata. Fermata completamente.
Questo è tutto. La prima cosa è che dobbiamo smettere di ricevere centinaia di migliaia di migranti che aggravano questo terrore. Questa è la prima cosa.
Secondo punto: dobbiamo discutere con loro francamente.
Dobbiamo parlare con loro come adulti. Dobbiamo smetterla di dire che questo non ha nulla a che fare con l’Islam.
Sanno che questo ha a che fare con l’Islam. Tutto questo ha a che fare con l’Islam.
Non tutto l’Islam, ma ha a che fare con l’Islam. Dobbiamo dirglielo, dobbiamo spiegarlo ede essere semplicemente onesti.
Sappiamo che l’Islam è una religione, è una pratica spirituale, ma non è solo questo.
È prima di tutto una Legge, con la “L” maiuscola, cioè un sistema politico, un sistema giudiziario.
E in Francia il tuo sistema politico, il tuo sistema giudiziario, non ha posto.
VIDEO 2
Farò un ulteriore passo avanti, se me lo permetti. Il terrorismo è il terrore utilizzato per fini politici.
Certamente … Vale a dire, per i tedeschi, dovevano combattere le organizzazioni terroristiche, per il Governo francese negli anni ’50, FLN.
I terroristi, hanno messo bombe nei cinema, ecc.
Gli israeliani contro l’occupazione britannica nel ’47, contro i palestinesi.
Come con i movimenti terroristici negli anni ’70.
Vale a dire, in sostanza, l’uso del terrore con uno scopo politico.
Quello … non lo chiamo terrorismo.
Lo chiamo Jihad.
Vale a dire, applicano le regole del Corano, e applicano anche le regole giudiziarie, vale a dire, puniscono coloro che hanno trasgredito le regole, insultato il profeta, ecc.
Lo abbiamo visto con Charlie [Hebdo], lo abbiamo visto con il Bataclan, lo abbiamo visto con il povero insegnante SamuelPaty. Erano dell’opinione di aver insultato il profeta e quindi dovevano morire.
Questo non è terrorismo.
Questa è l’applicazione della Sharia, perché sono dell’opinione che la Francia stia diventando di più e più soggetta all’Islam.
Non è… il Corano divide il mondo in terre di guerra e terre dell’Islam.
… e siamo un luogo di guerra.
E quindi è necessario islamizzare sempre di più, in modo che le comunità abbiano di più Musulmani che hanno sempre più moschee.
E ogni moschea significa territorio islamico aggiuntivo. Bottino di guerra, e così si applica la Sharia …
Non pensare che sia qualcosa di diverso da quello.

ERIC ZEMMOUR: "DOBBIAMO SMETTERE DI DIRE CHE TUTTO QUESTO NON HA NULLA A CHE FARE CON L'ISLAM" (video)
ISLAMNOGRAZIE.COM



Ecco le menzogne del Post contro Zemmour che da vittima aggredita viene fatto passare per carnefice aggressore

La campagna elettorale di Éric Zemmour è iniziata con scontri e violenze
Eric Zemmour durante il comizio per l'apertura della sua campagna elettorale, domenica 5 dicembre a Villepinte, poco fuori Parigi (AP Photo/ Rafael Yaghobzadeh)
lunedì 6 Dicembre 2021
https://www.ilpost.it/2021/12/06/eric-z ... lettorale/

Nel primo vero comizio alcuni attivisti antirazzisti sono stati picchiati dai sostenitori del candidato di estrema destra, aggredito a sua volta

Domenica a Parigi ci sono stati scontri e violenze durante il comizio di apertura della campagna elettorale di Éric Zemmour, popolarissimo giornalista e conduttore tv di estrema destra che martedì scorso si era candidato ufficialmente alla presidenza francese, dopo mesi di voci insistenti. Un gruppo di attivisti antirazzisti che avevano provato a contestare Zemmour al comizio è stato insultato, aggredito e colpito con delle sedie dai suoi sostenitori. Un altro video diffuso online sembra mostrare lo stesso Zemmour che a un certo punto viene preso per il collo da un uomo.

Il comizio di inaugurazione della campagna elettorale di Zemmour si è tenuto nel polo fieristico di Villepinte, nella periferia nord-est di Parigi, dove tra le altre cose lui era già stato a fine ottobre per una fiera dedicata alla sicurezza, durante la quale aveva puntato un fucile ad alta precisione contro i giornalisti presenti. Domenica, riprendendo i temi più cari dei suoi discorsi in questi mesi, tra cui l’ostilità al multiculturalismo, al femminismo e all’accoglienza delle persone migranti, Zemmour ha detto che «la posta in gioco è altissima» e ha aggiunto che se verrà eletto i francesi potranno cominciare a «riprendersi il paese più bello del mondo».

Le violenze sono cominciate dopo che gli attivisti del gruppo SOS Racisme si erano alzati dalle proprie sedie, mostrando la scritta Non au racisme (“no al razzismo”) formata sulle loro magliette. Gli attivisti sono stati aggrediti, picchiati e rincorsi dai sostenitori di Zemmour, che li hanno anche colpiti lanciando delle sedie. Almeno due di loro sono stati visti lasciare la sala con i vestiti insanguinati, scrive France24.

Aline Kremer, che ha organizzato la protesta di SOS Racisme, ha detto all’agenzia di stampa AFP che gli attivisti del gruppo volevano soltanto «manifestare in maniera pacifica», e che invece i sostenitori del candidato presidente li hanno aggrediti e picchiati.

All’evento hanno partecipato migliaia di sostenitori di Zemmour, che già prima di candidarsi ufficialmente si era fatto notare per alcuni gesti assai poco presidenziali. In città invece vari gruppi antifascisti avevano organizzato una manifestazione per contestare la sua candidatura.

Durante il comizio vero e proprio i suoi sostenitori hanno insultato e contestato l’attuale presidente francese, Emmanuel Macron. Uno dei temi della sua campagna elettorale è la riduzione di quello che ha definito il «potere dei media»: alcuni giornalisti e la troupe di un popolare canale televisivo francese che stavano documentando l’evento sono stati fischiati e allontanati.

Oltre alle immagini delle violenze nei confronti dei manifestanti che stavano protestando contro il razzismo, come detto, un altro video sembra mostrare Zemmour che nella confusione viene aggredito da un uomo che gli mette le mani attorno al collo. Secondo quanto scritto dal Guardian, Zemmour avrebbe riportato lievi ferite.


Alberto Pento
In verità i veri razzisti e fascisti sono gli internazi fascisti rossi, social democratici e comunisti, sono coloro che non amano e non rispettano i francesi, gli italiani, gli inglesi, i tedeschi, i polacchi, gli europei tutti, coloro che non amano e non rispettano i nativi e i cittadini europei bianchi e cristiani e laici e non religiosi, i loro diritti umani, civili e politici tra cui il sano nazionalismo democratico
e
il loro diritto umano civile e politico a dire no:
no alla schiavitù dell'accoglienza e alla solidarietà scriteriata e indiscriminata, no al nazismo maomettano o Islam e alla dhimmitudine, no all'africanizzazione forzata dell'Europa, no alle demenzialità del politicamente corretto, no alla demonizzazione e alla colpevolizzazione dell'occidente bianco e giudaico cristiano, no alla predazione dell'occidente euro americano, no alla nostra distruzione e alla distruzione di Israele faro di umanità e di civiltà nell'inferno mussulmano del Medio Oriente.


Tra i veri razzisti e i veri fascisti, demenziali e criminali nemici dell'occidente bianco e giudaico cristiano, euro americano e israeliano, vi è anche Bergoglio Francesco l'irresponsabile, fanatico e demenziale papa romano cattolico che ci demonizza e ci colpevolizza, che ricatta i cristiani, che sostiene e promuove l'invasione scriteriata e indiscrimanta, la solidarietà forzata, l'islamizzazione violenta e la dhimmitudine, la santificazione del male e dei criminali tra cui la santificazione di Maometto e del Corano, la sottomissione al Politicamente Corretto che ci nega i nostri sacrosanti e naturali diritti umani, civili e politici tra cui la sovranità democratica e nazionale cioè delle comunità etniche e statuali storiche europee.


Zemmour aggredito, rissa al primo comizio. L'anti-Macron promette: zero immigrazione
Scontro con gli attivisti anti-razzisti: feriti. L'assaltatore gli è saltato al collo
Gaia Cesare
6 Dicembre 2021

https://www.ilgiornale.it/news/politica ... 1638771572

Scoppia la rissa, sedie che volano, pugni e il volto di un paio di contestatori insanguinato al primo grande comizio elettorale di Eric Zemmour, l'intellettuale di estrema destra da una settimana candidato ufficiale anti-Macron. Il polemista prestato alla politica ha aperto ieri, in grande stile, le danze di una campagna elettorale che si preannuncia caldissima: 15mila sostenitori ad acclamarlo, 400 giornalisti accreditati, centinaia di bandiere francesi e cori. Ma dopo la dichiarazione di sostegno dell'ex leader dei gilet gialli, Jacline Mouraud, l'arrivo del candidato anti-Macron, tra la folla in tripudio, è stato condito da due fuori programma: un uomo gli salta al collo durante l'ingresso in sala, e viene subito allontanato dalle guardie del corpo, poi fermato dalle forze dell'ordine. Zemmour non si ferma, sale comunque sul palco e comincia il suo discorso, ma a fine serata si scopre che è stato ferito a un polso. Non è tutto. Un gruppo di attivisti dell'associazione Sos Racisme - mentre il candidato parla - urla «No al razzismo», uno slogan esibito a sorpresa anche su alcune magliette. I fan di Zemmour si infuriano e finisce con sedie che volano, una contestatrice colpita con un pugno, gli altri messi a terra. Almeno due i feriti.

È la prova che saranno presidenziali ad alta tensione. D'altra parte il comizio di Zemmour, che si è svolto in una mega-sala a Villepinte, Seine-Saint-Denis, banlieue nord di Parigi, era previsto in un primo momento allo Zenith ma è stato spostato sul finale a venti chilometri dalla capitale. «Entusiasmo popolare», hanno spiegato gli organizzatori. Ma a pesare è stata la questione sicurezza, dopo che una cinquantina fra organizzazioni sindacali, movimenti e associazioni di sinistra hanno organizzato a Parigi una manifestazione anti-Zemmour, «per mettere a tacere il candidato» e «non lasciare che il fascismo avanzi».

Zemmour ha cambiato i piani e ha scaldato la platea con un programma estremo, lanciando lo slogan «impossibile non è francese» (citazione attribuita a Napoleone) e annunciando il nome del nuovo partito: «Reconquête», Riconquista, a indicare la necessità di riappropriarsi di una Francia che non c'è più, vittima della crisi economica, culturale e dell'immigrazione. Da qui le promesse: via tutti i clandestini, immigrazione zero, fine dello ius soli, limitazione del diritto d'asilo e degli aiuti sociali agli extra-europei. «Io razzista? - chiede - Impossibile, sono berbero», dice. Intanto promuove l'uscita dalla Nato, promette di reindustrializzare la Francia con un ministero ad hoc, meno tasse e imposte, la priorità alle imprese francesi e a quelle familiari. La sua discesa in campo, ne è certo, «è l'inizio della riconquista del più bel Paese al mondo». Macron viene liquidato con frasi sprezzanti: «Nessuno sa chi è, perché non è nessuno. La Francia ha eletto il vuoto e ci è finita dentro».



Il sostenitore nero di Zemmour deriso con insulti razzisti ...

7 dicembre 2021

https://www.islamnograzie.com/il-sosten ... -razzisti/

Le minacce sono diventate sempre più forti nell’ultimo mese. Come riporta Le Figaro, la minaccia a Tanguy David, un dichiarato sostenitore di Eric Zemmour, si è intensificata da quando ha iniziato a partecipare alle riunioni di Zemmour. Qual è il motivo? Il colore della sua pelle. In diverse immagini dell’incontro tenuto dal pubblicista il 5 dicembre a Villepinte (Seine-Saint-Denis), il giovane studente di giurisprudenza e capo di una filiale locale della Génération Z si può vedere in piedi dietro il candidato. Ovviamente, il colore della sua pelle e il suo impegno politico non vanno davvero di pari passo.

Messaggi di odio e insulti erano già apparsi sui social network a ottobre ai primi incontri di Eric Zemmour, come “Questo negro che diavolo ci fa qui?”, “Ma tu negro, c’è un problema?”. Domenica, è stato chiamato traditore e domestico dagli utenti di Internet a Villepinte. In altri messaggi di odio, è minacciato di morte, come riportato da Le Figaro: “Wallah ti decapiteremo” o “La tua famiglia nel villaggio deve vergognarsi di te”. Alcuni vanno oltre e giurano di “prenderlo”.

Domenica sera, il giovane attivista ha denunciato questa ondata di odio sui social media. “Il ‘nero dietro Zemmour’, quello ero io. E sono orgoglioso. Che allegria, che atmosfera, che grande Eric Zemmour. Coloro che sono disturbati dalla mia presenza possono andarsene, la Francia ne farà a meno”. Questa volta, tuttavia, approvato da molti utenti di Internet, è stato nuovamente insultato. Ha detto al quotidiano Le Figaro di aver ricevuto più di 3 000 messaggi con contenuti razzisti o offensivi. “Non me lo aspettavo, soprattutto quando sono stato minacciato di decapitazione”, confessa.

In passato, Tanguy David aveva esitato a sporgere denuncia, ma indica che tutti i messaggi ricevuti saranno oggetto di un reclamo. Come ospite di Touche pas à mon poste sul canale C8 lunedì sera, 6 dicembre, ha rilasciato nuove dichiarazioni. Ho sperimentato un’ondata di odio per ore”, ha sottolineato. Considera questa “campagna d’odio inaccettabile” e vuole solo una cosa: che si fermi.





Criticare l'Islam è una necessità vitale primaria, un dovere civile universale prima ancora che un diritto umano;
poiché l'Islam è il nazismo maomettano.

Non va solo criticato ma denunciato, contrastato, perseguito e bandito.
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 188&t=2811

La blasfemia vera è quella che sta alla base delle religioni, ossia la presunzione sacrilega di detenere il monopolio di Dio, dello Spirito Universale;
questa blasfemia è la fonte di ogni male, specialmente laddove questa presunzione demenziale si accompagna alla mostruosa e disumana violenza coercitiva.
L'odio e la violenza sono intrinseci all'Islam, a Maometto e al Corano, vanno denuciati, perseguiti e banditi come il male assoluto.
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 6248299139


Je suis Theo van Gogh - Je suis Charlie Hebdo - Je suis Magdi Allam - Je suis Asia Bibi - Je suis Mila - Je suis Samuel Paty
viewtopic.php?f=205&t=2920
https://www.facebook.com/permalink.php? ... 7003387674


Francia: due terzi degli alunni musulmani credono che la loro religione sia al di sopra delle leggi della Repubblica
10 Dicembre 2021

https://www.islamnograzie.com/francia-d ... epubblica/

È uno studio che la dice lunga sulle percezioni e sul diritto di criticare le religioni a scuola. Lo studio è stato condotto da Ifop per Licra e Droit de Vivre e ha incluso un campione di 10.006 persone rappresentative del corpo studentesco di età pari o superiore a 15 anni ed è stato condotto online dal 15 al 20 gennaio 2021. Ha affrontato diversi argomenti, tra cui la religiosità e il diritto di criticare la religione a scuola.

Alla domanda sulle norme e le regole stabilite dalla religione degli intervistati, il 40% degli studenti delle scuole superiori pensa che siano più importanti delle leggi della repubblica. Questo è quasi il doppio rispetto alla popolazione francese nel suo complesso. Per affiliazione religiosa, il 65% dei musulmani ha questa opinione, mentre il 30% dei cattolici lo fa. Va notato che l’accordo è più alto tra gli studenti delle scuole superiori in periferia (55%) che nelle città o nelle periferie “benestanti” (43%) o nelle campagne (31%). Una constatazione identica si applica all’affermazione “La tua religione è l’unica vera religione”. Ancora una volta, il 39% degli studenti delle scuole superiori è d’accordo, rispetto ai due terzi dei musulmani. Da un punto di vista sociologico, il 76% degli alunni delle scuole specializzate ritiene che la propria religione sia al di sopra delle leggi della Repubblica, la maggior parte dei quali è di sesso femminile e la maggior parte di loro proviene dalla regione dell’Île-de-France (52%).

Lo studio, condotto da Ifop per Licra e Droit de Vivre, mostra anche che il 71% degli studenti delle scuole superiori intervistati ritiene che “gli insegnanti debbano rispettare le religioni per non offendere i credenti” – questo è più della media nazionale, e i musulmani sembrano crederci più fortemente (82%) rispetto ai cattolici o agli atei (69%). Al contrario, meno di due terzi degli intervistati pensa che sia “giustificato che gli insegnanti possano mostrare ai loro alunni disegni che caricaturano o prendere in giro le religioni per illustrare le forme di libertà di espressione”. Questo è meno della totalità dei francesi. Su questo punto, il 71% degli studenti delle scuole superiori senza affiliazione religiosa è d’accordo, mentre meno del 20% dei musulmani è d’accordo.

Un altro problema affrontato nello studio è l’omicidio di Samuel Paty nell’ottobre 2020. Mentre l’87% degli studenti delle scuole superiori lo condanna “completamente”, il 2% – dopo tutto – non lo condanna e il 6% è indifferente. Concentrandosi sugli studenti musulmani, un totale del 13% non condanna definitivamente l’uccisione di Samuel Paty. Di tutti questi alunni, il 21 % si trova in una zona di istruzione speciale (zone d’éducation prioritaire).

Agli studenti e agli insegnanti è stato anche chiesto dell’educazione religiosa a scuola. È mai successo che gli studenti abbiano messo in discussione contenuti insegnati durante i loro anni scolastici in nome della religione? Sì, in più della metà di queste scuole di grammatica insegnava in aree di interesse e in tutte le aree. Questo è praticamente più del doppio rispetto alle altre scuole di grammatica. Quasi tre quarti degli alunni delle scuole di grammatica nelle aree prioritarie lo hanno osservato almeno una volta e la media complessiva è del 48%. Su questo punto, Ifop osserva che il 70% degli alunni musulmani ne è colpito.

Altri elementi evidenti: il 47% degli studenti delle scuole superiori ha notato che sono stati richiesti “menu corrispondenti a pratiche confessionali” (più della metà nelle aree prioritarie); un quarto delle ragazze non partecipava all’educazione fisica ” in nome delle credenze religiose” (quasi la metà nelle aree prioritarie); mentre il 24% ha rifiutato di entrare nei siti religiosi durante le gite scolastiche (46% nelle aree prioritarie). Nel complesso, quasi due terzi degli studenti delle scuole superiori hanno osservato alcune espressioni di opinioni “religiose” da parte di altri studenti, secondo Ifop.

Infine, gli studenti delle scuole superiori condividono il punto di vista degli studenti che contestano l’insegnamento in nome della loro religione? Più della metà (53%) risponde affermativamente, soprattutto per quanto riguarda l’educazione morale e civica, l’educazione sessuale, l’uguaglianza delle ragazze e dei ragazzi, le scienze naturali e della terra, la storia e la geografia. Il 40% degli alunni musulmani ha già approvato tali espressioni di fede almeno una volta, secondo lo studio.


Ecco come una nazi maomettana di 13 anni commenta la decapitazione del professore Samuel Paty

"Tutto quello che Samuel Paty doveva fare era stare zitto": 13enne espulsa dalla scuola francese per aver glorificato il terrorismo
11 dicembre 2021

https://www.islamnograzie.com/tutto-que ... errorismo/

Non è colpa mia se è morto. Tutto quello che doveva fare era stare zitto…”. Queste parole sono state pronunciate da una studentessa di scuola superiore di 13 anni in una classe di spagnolo il 17 novembre.

Si riferiva a Samuel Paty, un insegnante di storia e geografia che era stato assassinato da un terrorista a Conflans-Sainte-Honorine nell’ottobre 2020. Di conseguenza, la studentessa è stata espulsa dalla sua scuola superiore, situata nel comune di Mesnil-Saint-Denis nel dipartimento degli Yvelines, ha riferito Le Parisien giovedì 9 dicembre.

È stato aperto un caso per glorificazione del terrorismo e la ragazza sarà portata davanti a un giudice del tribunale minorile all’inizio di gennaio.L’adolescente è stata inizialmente esclusa da scuola per precauzione, come riferisce Le Parisien. Il 29 novembre è stata poi portata davanti al consiglio di disciplina. Quest’ultimo ha pronunciato la sua espulsione definitiva. Allo stesso tempo, il gruppo sulla violenza contro le persone della Sûreté Urbaine di Elancourt ha avviato procedimenti per glorificazione del terrorismo, continua il giornale.

L’insegnante di lingua spagnola, che è rimasta scioccata dalle parole della sua allieva, è stata in congedo per malattia dopo gli eventi, riferisce Le Parisien. È stata ascoltata nell’ambito delle indagini, così come il preside del Collège.

Altre persone sono state interrogate, ad esempio i compagni di classe della ragazza che erano presenti durante le lezioni. Sono stati in grado di confermare le loro dichiarazioni. L’alunna, convocata il 7 dicembre, ha parzialmente ammesso gli incidenti, ma non era a conoscenza della loro portata. Sua madre ha raccontato agli investigatori del comportamento difficile e provocatorio di sua figlia, come riportato da Le Parisien.

L’adolescente è stata convocata presso l’Unité Educative auprès du Tribunal (UEAT) su consiglio del pubblico ministero. Sarà portata davanti a un giudice del tribunale minorile il 10 gennaio.


Ecco come i nazi maomettani asiatico africani "francesi" trattano i cristiani in Francia

Cosa succede quando fai una processione dedicata alla Madonna in Francia, terra mu-sul-m@ne
Sacha Orzechowski.
Dragor Alphan
11 dicembre 2021

https://www.facebook.com/dragor.alphan. ... 5556472721

Oggi festeggiavamo l'Immacolata Concezione nella nostra parrocchia delle Fontenelles a Nanterre.
Per l'occasione, una breve processione di 1 km è organizzata la sera con portata della statua della santa vergine e canti alla vergine. Dopo solo un centinaio di metri, per la nostra prima fermata, abbiamo iniziato a essere insultati da passanti. Poi diversi giovani hanno iniziato a circondarci, in totale una decina, che rideva mentre ci insultava. Poi alle risate seguono insulti sempre più violenti ′′ figli di puttane ", ′′ puttane e poi parole sempre più cristianofobe ′′ qui non è una cattedrale ", ′′ siete dei khouffari dei miscredenti ", ′′ rompetevi non siete a casa ".
Di fronte all'ostilità di questi giovani, si decide di continuare il percorso della processione. Ora si avvicinano a noi, gli insulti si fanno sempre più violenti, e sputa per terra verso di noi. Il padre viene aggredito per primo in testa alla processione. Si fa sputare addosso, poi gettare acqua fredda. La tensione sale e il gruppo che ci circondava viene in contatto. ′′ wallah sul corano ti sgozzerò ". Il padre spiega che è una processione dedicata alla vergine. Niente da fare, ′′ qui è la terra di Allah, andatevene ". Altre parole vengono pronunciate in arabo, mentre diversi parrocchiani vengono violentemente colpiti da questi giovani. Siamo stati seguiti e insultati per quasi tutta la durata della processione, sotto parole infami, che abbiamo coperto da canti alla Madonna. Alla fine, la calma è tornata solo quando siamo tornati in chiesa, dove una pattuglia della polizia ci aspettava perché allertata.
Nessuno si è fatto male, ma i parrocchiani sono rimasti scioccati da questa violenza inspiegabile verso una semplice processione che si fa nel buon umore, autorizzata in prefettura e in un percorso classico.
L' odio nei loro occhi era lì, senza poterlo spiegare. Onestamente il clima è molto pesante ed è sempre più complicato, vedere pericoloso, essere cristiano in alcuni territori. Non sto cercando di provare pietà solo a spiegare la violenza verbale e fisica che i cristiani francesi stanno affrontando.


Aggressione antisemita al grande filosofo ebreo francese Alain Finkielkraut da parte della teppa col gilet giallo. “Palestina! La Francia è nostra (niente ebrei). Torna a Tel Aviv. Maiale sionista”. Quando gira il veleno antisemita e l’antisionismo becero, di solito ci si fa male. Tempi oscuri attendono dietro l’angolo questa Europa irriconoscibile.
Giulio Meotti
16 febbraio 2019
https://www.facebook.com/giulio.meotti/ ... 4258988118
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Re: Elezioni francesi per salvare la Francia e l'Europa

Messaggioda Berto » mar dic 07, 2021 8:36 am

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Re: Elezioni francesi per salvare la Francia e l'Europa

Messaggioda Berto » mar dic 07, 2021 8:36 am

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Re: Elezioni francesi per salvare la Francia e l'Europa

Messaggioda Berto » mar dic 07, 2021 8:36 am

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Re: Elezioni francesi per salvare la Francia e l'Europa

Messaggioda Berto » mar dic 07, 2021 8:37 am

4)
Eric Zemmour, al suo primo comizio elettorale alle porte di Parigi 'ora comincia la riconquista'

KEYSTONE/EPA/CHRISTOPHE PETIT TESSON
05 dicembre 2021

https://www.swissinfo.ch/ita/tutte-le-n ... M.facebook

"La riconquista è ormai cominciata": lo ha detto il candidato di estrema destra alle presidenziali francesi del 2022, Eric Zemmour, nel corso del suo primo comizio elettorale a Villepinte, alle porte di Parigi.

L'ex polemista ha così confermato dinanzi ai militanti il nome del suo neonato movimento politico, 'Reconquete'. "Se vinco questa elezione, non sarà l'ennesima alternanza, ma l'inizio della riconquista", ha dichiarato aggiungendo: "Questo popolo francese che sta qui da 1.000 anni non ha detto l'ultima parola", ha proseguito, rifiutando di essere bollato come fascista. "Io fascista? Ma fatemi il favore...".

"L'immigrazione zero diventerà un obiettivo chiaro della nostra politica", ha detto Zemmour precisando di voler "eliminare gli aiuti sociali agli stranieri extra-europei, abolire l'aiuto medico di Stato" agli stranieri e ai migranti, cancellare lo "ius soli" ed "espellere sistematicamente tutti i clandestini presenti sul territorio francese".

Durante il discorso, militanti di Sos Racisme hanno fatto irruzione nella sala e hanno creato scompiglio. Sono stati bloccati dal servizio d'ordine e condotti fuori dall'edificio.


Alberto Pento

In verità i veri razzisti e fascisti sono gli internazi fascisti rossi, social democratici e comunisti, sono coloro che non amano e non rispettano i francesi, gli italiani, gli inglesi, i tedeschi, i polacchi, gli europei tutti, coloro che non amano e non rispettano i nativi e i cittadini europei bianchi e cristiani e laici e non religiosi, i loro diritti umani, civili e politici tra cui il sano nazionalismo democratico
e
il loro diritto umano civile e politico a dire no:
no alla schiavitù dell'accoglienza e alla solidarietà scriteriata e indiscriminata, no al nazismo maomettano o Islam e alla dhimmitudine, no all'africanizzazione forzata dell'Europa, no alle demenzialità del politicamente corretto, no alla demonizzazione e alla colpevolizzazione dell'occidente bianco e giudaico cristiano, no alla predazione dell'occidente euro americano, no alla nostra distruzione e alla distruzione di Israele faro di umanità e di civiltà nell'inferno mussulmano del Medio Oriente.

Alberto Pento
Tra i veri razzisti e i veri fascisti, demenziali e criminali nemici dell'occidente bianco e giudaico cristiano, euro americano e israeliano, vi è anche Bergoglio Francesco l'irresponsabile, fanatico e demenziale papa romano cattolico che ci demonizza e ci colpevolizza, che ricatta i cristiani, che sostiene e promuove l'invasione scriteriata e indiscrimanta, la solidarietà forzata, l'islamizzazione violenta e la dhimmitudine, la santificazione del male e dei criminali tra cui la santificazione di Maometto e del Corano, la sottomissione al Politicamente Corretto che ci nega i nostri sacrosanti e naturali diritti umani, civili e politici tra cui la sovranità democratica e nazionale cioè delle comunità etniche e statuali storiche europee.

Ecco gli amici e alleati di Bergoglio!
Il candidato nazionalpopulista alle presidenziali francesi è stato aggredito prima del suo comizio di oggi in cui ha ufficialmente annunciato la propria candidatura. Un uomo lo ha assalito mentre fuori dalla sala gruppi di antifà e musulmani gridavano “Allah Akbar”.
https://voxnews.info/2021/12/05/francia ... deo-video/


Bergoglio a Cipro e a Lesbo


Papa Francesco a Lesbo tra i migranti: “Triste che l’Europa proponga i muri come soluzione. Affrontare le cause profonde, non le persone”
Francesco Antonio Grana
5 dicembre 2021

https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/1 ... e/6415870/

“In Europa c’è chi persiste nel trattare il problema come un affare che non lo riguarda. Questo è tragico. E quante condizioni indegne dell’uomo. Quanti hotspot dove migranti e rifugiati vivono in condizioni che sono al limite, senza intravedere soluzioni all’orizzonte”. Dall’isola di Lesbo, in Grecia, dove ha visitato un campo profughi, Papa Francesco è tornato a condannare il vecchio continente per le sue politiche sui migranti. Bergoglio, che durante la prima parte del suo viaggio svoltasi a Cipro ha denunciato i lager dei rifugiati, è tornato nell’isola ellenica, dove era stato nel 2016, proprio per incontrare i tanti profughi chi lì vivono in condizioni disumane. “Eppure – ha affermato il Papa a Lesbo – il rispetto delle persone e dei diritti umani, specialmente nel continente che non manca di promuoverli nel mondo, dovrebbe essere sempre salvaguardato, e la dignità di ciascuno dovrebbe essere anteposta a tutto. È triste sentir proporre, come soluzioni, l’impiego di fondi comuni per costruire muri, per costruire fili spinati. Siamo nell’epoca dei muri e dei fili spinati. Certo, si comprendono timori e insicurezze, difficoltà e pericoli. Si avvertono stanchezza e frustrazione, acuite dalle crisi economica e pandemica, ma non è alzando barriere che si risolvono i problemi e si migliora la convivenza. È invece unendo le forze per prendersi cura degli altri secondo le reali possibilità di ciascuno e nel rispetto della legalità, sempre mettendo al primo posto il valore insopprimibile della vita di ogni uomo, di ogni donna, di ogni persona”.

A Lesbo Francesco ha ascoltato le testimonianze di alcuni rifugiati e volontari e ha sottolineato che “la migrazione non è un problema del Medio Oriente e dell’Africa settentrionale, dell’Europa e della Grecia. È un problema del mondo. Sì, è un problema del mondo, una crisi umanitaria che riguarda tutti. La pandemia ci ha colpiti globalmente, ci ha fatti sentire tutti sulla stessa barca, ci ha fatto provare che cosa significa avere le stesse paure. Abbiamo capito che le grandi questioni vanno affrontate insieme, perché al mondo d’oggi le soluzioni frammentate sono inadeguate. Ma mentre si stanno faticosamente portando avanti le vaccinazioni a livello planetario e qualcosa, pur tra molti ritardi e incertezze, sembra muoversi nella lotta ai cambiamenti climatici, tutto sembra latitare terribilmente per quanto riguarda le migrazioni. Eppure ci sono in gioco persone, vite umane! C’è in gioco il futuro di tutti, che sarà sereno solo se sarà integrato. Solo se riconciliato con i più deboli l’avvenire sarà prospero. Perché quando i poveri vengono respinti si respinge la pace. Chiusure e nazionalismi, la storia lo insegna, portano a conseguenze disastrose”.

Per Bergoglio, infatti, “è un’illusione pensare che basti salvaguardare se stessi, difendendosi dai più deboli che bussano alla porta. Il futuro ci metterà ancora più a contatto gli uni con gli altri. Per volgerlo al bene non servono azioni unilaterali, ma politiche di ampio respiro. La storia, ripeto, lo insegna, ma non lo abbiamo ancora imparato. Non si voltino le spalle alla realtà, finisca il continuo rimbalzo di responsabilità, non si deleghi sempre ad altri la questione migratoria, come se a nessuno importasse e fosse solo un inutile peso che qualcuno è costretto a sobbarcarsi”. E ha aggiunto: “Superiamo la paralisi della paura, l’indifferenza che uccide, il cinico disinteresse che con guanti di velluto condanna a morte chi sta ai margini! Contrastiamo alla radice il pensiero dominante, quello che ruota attorno al proprio io, ai propri egoismi personali e nazionali, che diventano misura e criterio di ogni cosa”.

Nel suo discorso, il Papa ha, inoltre, amaramente constatato che, dopo cinque anni dalla sua precedente visita a Lesbo, “sulla questione migratoria poco è cambiato”. Precisando che “in diverse società si stanno opponendo in modo ideologico sicurezza e solidarietà, locale e universale, tradizione e apertura. Piuttosto che parteggiare sulle idee, può essere d’aiuto partire dalla realtà: fermarsi, dilatare lo sguardo, immergerlo nei problemi della maggioranza dell’umanità, di tante popolazioni vittime di emergenze umanitarie che non hanno creato ma soltanto subito, spesso dopo lunghe storie di sfruttamento ancora in corso. È facile trascinare l’opinione pubblica istillando la paura dell’altro; perché invece, con lo stesso piglio, non si parla dello sfruttamento dei poveri, delle guerre dimenticate e spesso lautamente finanziate, degli accordi economici fatti sulla pelle della gente, delle manovre occulte per trafficare armi e farne proliferare il commercio? Vanno affrontate le cause remote, non le povere persone che ne pagano le conseguenze, venendo pure usate per propaganda politica! Per rimuovere le cause profonde, non si possono solo tamponare le emergenze. Occorrono azioni concertate. Occorre approcciare i cambiamenti epocali con grandezza di visione. Perché non ci sono risposte facili a problemi complessi; c’è invece la necessità di accompagnare i processi dal di dentro, per superare le ghettizzazioni e favorire una lenta e indispensabile integrazione, per accogliere in modo fraterno e responsabile le culture e le tradizioni altrui”.

Francesco ha chiesto di ripartire guardando i volti dei bambini: “Troviamo il coraggio di vergognarci davanti a loro, che sono innocenti e sono il futuro. Interpellano le nostre coscienze e ci chiedono: ‘Quale mondo volete darci?’. Non scappiamo via frettolosamente dalle crude immagini dei loro piccoli corpi stesi inerti sulle spiagge. Il Mediterraneo, che per millenni ha unito popoli diversi e terre distanti, sta diventando un freddo cimitero senza lapidi. Questo grande bacino d’acqua, culla di tante civiltà, sembra ora uno specchio di morte. Non lasciamo che il mare nostrum si tramuti in un desolante mare mortuum, che questo luogo di incontro diventi teatro di scontro! Non permettiamo che questo ‘mare dei ricordi’ si trasformi nel ‘mare della dimenticanza’. Fratelli e sorelle, vi prego, – è stato l’appello del Papa – fermiamo questo naufragio di civiltà”. Condannando, infine, chi “offende Dio, disprezzando l’uomo creato a sua immagine, lasciandolo in balia delle onde, nello sciabordio dell’indifferenza, talvolta giustificata persino in nome di presunti valori cristiani”.



No, i migranti non sono come gli ebrei sotto il nazismo
Giulio Meotti
6 dicembre 2021

https://meotti.substack.com/p/no-i-migr ... -gli-ebrei

Qual è il modo migliore per chiudere il dibattito sull'immigrazione di massa e le sue conseguenze in Europa? Manipolando ed estremizzando il linguaggio a livelli impossibili da discutere. Questo è ciò che sta accadendo nell’assillante confronto fra le ondate di migranti che arrivano in Europa e gli ebrei durante l'Olocausto. Il filosofo francese Alain Finkielkraut, i cui genitori sono sopravvissuti all’Olocausto, l’ha definita “shoaizzazione”.

Non importa che i migranti siriani assalgano violentemente chi porta i segni ebraici a Berlino e altrove in tutta Europa. Non importa che, una volta sdoganato il paragone, persino Erdogan si accosti agli ebrei sotto il nazismo. Non importa neanche che Hitler abbia sterminato 6 milioni di ebrei europei e che oggi in Europa ci siano 87 milioni di migranti internazionali vivi e vegeti. E non importa che sette migranti su dieci, secondo le Nazioni Unite, non sono rifugiati ma migranti economici. In Italia quest’anno sono arrivati perlopiù tunisini. Non fuggono da guerre, persecuzioni, odio. Ma come ha scritto Pascal Bruckner nella Tirannia della penitenza, il paragone ha una funzione precisa, “è così che diventiamo responsabili retroattivamente degli orrori commessi dai nostri antenati o dall’umanità intera”. Come ha detto Bruckner a Le Figaro, serve a lasciarci “disarmati di fronte alla barbarie”.

Anche Papa Francesco ha fatto suo il paragone a Lesbo, parlando dell'Europa dei “lager” e citando lo scrittore sopravvissuto alla Shoah, Elie Wiesel.

La “distorsione della Shoah” diventa tema di dibattito politico quando i No Vax usano la stella di David, ma non quando quasi ogni giorno si paragonano gli immigrati agli ebrei portati nei mattatoi nazisti. Lo si fa anche negli Stati Uniti, dove la sinistra woke paragonava i centri di detenzione per migranti dal Messico ai campi di concentramento (poi è arrivato Joe Biden, i centri sono rimasti ma i paragoni sono finiti). Nessuno scandalo quando i musulmani francesi indossano la stella gialla alla marcia parigina contro l’“islamofobia” a Parigi. Ma va bene chiamare “fascista” Eric Zemmour, il saggista francese conservatore di origini ebraiche candidato alle presidenziali del prossimo anno. Il “fascista ebreo Zemmour” andava interdetto dal tenere una conferenza a Saint-Denis, il dipartimento che ha perso l'80 per cento della sua popolazione ebraica in soli venti anni a causa dell'antisemitismo proveniente dai “nuovi ebrei” (i migranti).

Franco Berardi, autore di un'opera teatrale in Germania, "Auschwitz on the Beach", ha accusato gli europei di allestire "campi di concentramento" sul suo territorio. "L'acqua salata ha sostituito lo Zyklon B" - un riferimento al gas usato dai nazisti nella Seconda guerra mondiale per sterminare gli ebrei. Dopo le proteste della comunità ebraica, lo spettacolo è stato annullato.

Se i migranti sono come gli ebrei rastrellati dai nazisti, in questa storia ci sono soltanto “angeli” che li salvano e “demoni” che collaborano. “L'adozione della parola ‘migranti’ come se fosse un’evidenza, quando invece dovevano essere utilizzate le parole ‘rifugiati’ o ‘clandestini’ perché appartengono al registro del politico, mentre la parola ‘migrante’ appartiene al registro dell’umanitario, implica un dovere di accoglienza e suggerisce, in sordina, un diritto di credito verso la Francia, zavorrata da un tale senso di colpa che potrebbe redimersi soltanto con l’apertura delle frontiere ai rifugiati di tutto il mondo”, ha spiegato al settimanale Valeurs Actuelles Georges Bensoussan, storico e saggista francese di vaglia e di origini ebraiche, già direttore editoriale del Mémorial de la Shoah di Parigi, trascinato in tribunale per aver denunciato l'antisemitismo islamico nelle banlieue.

L'attuale travisamento è stato formulato per la prima volta dal vice primo ministro svedese, Asa Romson. "Stiamo trasformando il Mediterraneo nella nuova Auschwitz", ha detto. Da allora, il paragone è entrato nel mainstream europeo e la morte di sei milioni di ebrei è stata trasformata in una piattaforma ideologica e in una banale parabola della sofferenza umana per giustificare l’apertura delle frontiere ai migranti.

Un tribunale italiano ha persino condannato il governo a risarcire il comune di Bari per "danni all'immagine della cittadina" causati dalla presenza di un centro di identificazione dei migranti. "Pensate ad Auschwitz, un luogo che ricorda immediatamente il campo di concentramento dell'Olocausto e non certo la cittadina polacca nelle vicinanze", ha detto il magistrato. Secondo la magistratura, un centro per migranti deturpa il territorio italiano proprio come il campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau.

Un titolo del quotidiano italiano La Repubblica: "Libia, meno migranti arrivano [in Europa] perché finiscono in un campo di concentramento..." Questi centri per migranti, afferma ancora il giornale, ricordano "le atrocità del XX secolo". “Quello dei migranti è un Olocausto”, ha scritto Furio Colombo sul Fatto Quotidiano. E lo scrittore Alessandro Dal Lago paragona le misure di restrizione sulle ong a “quando la Svizzera chiuse le frontiere agli ebrei in fuga dal nazismo”. Moni Ovadia: “La Shoah di oggi? Il Mediterraneo”. Avvenire: “Profughi, l’Europa non ripeta l’errore che fece con la Shoah”.

Questi confronti semplicemente annullano la capacità di distinguere tra un omicidio di massa e la gestione dei flussi migratori. Non c’è niente da gestire, ci sono soltanto frontiere da abbattere. Famiglia Cristiana ha parlato dell'"Olocausto dei migranti nel Mar Mediterraneo" - come se gli europei li avessero annegati lì deliberatamente. Una rivista online, Linkiesta, ha definito i centri per migranti "campi di concentramento dove mancano solo fornaci e Zyklon B". Un noto sacerdote, padre Zanotelli, ha detto in tv: "Sui migranti, un giorno diranno di noi le stesse cose che diciamo noi dei nazisti e della Shoah". L'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati ha scritto: "Centri per migranti? Solo campi di concentramento".

Il Pime, centro missionario di Milano, scrive: "La Shoah e i profughi". Anche i due ex presidenti del Parlamento italiano, Pietro Grasso e Laura Boldrini, hanno sponsorizzato un convegno intitolato "L'Europa, la Shoah, le stragi nel Mediterraneo". La bugia è ufficiale. L'ex cancelliere austriaco, Werner Faymann, ha paragonato le politiche di Viktor Orbán di impedire ai migranti di entrare in Ungheria ai nazisti che deportavano gli ebrei durante l'Olocausto.

Il Parlamento italiano ha istituito una "Giornata nazionale per ricordare le vittime dell'immigrazione" come la "Giornata della memoria delle vittime dell'Olocausto". È un potente stratagemma ideologico con cui si sta giocando sporco con il futuro dell'Europa.

Ma per fortuna, c'è ancora chi pensa con la propria testa e non accetta la dittatura delle emozioni. Come il cardinale Robert Sarah, africano, che in una intervista a Boulevard Voltaire di questa settimana dichiara: “Non puoi ricevere tutti in Occidente, quindi promuovere l'immigrazione è un'idea sbagliata”. E alla domanda su cosa rischiamo, Sarah risponde: “Puoi rinnegare le tue origini e le tue radici, ed è già iniziato con la Costituzione europea, ma è un suicidio. È come se un albero rinunciasse alle sue radici: questo albero muore. Un fiume, per quanto maestoso, se è tagliato fuori dalla sua sorgente, si prosciuga e scompare. Se promuoviamo la fine della cristianità stiamo promuovendo la nostra fine, il nostro suicidio. Se scompare la cristianità, cioè la civiltà cristiana, la cultura cristiana, la vita cristiana che sono essenziali in una società, è un suicidio. Se il cristianesimo scompare dalla sua cultura, un'altra cultura lo sostituirà. Sarà una cultura islamica...”.

Ma forse a chi paragona l’immigrazione alla Shoah questo scenario piace.





"La Francia di domani sarà l'Algeria di ieri?"
Giulio Meotti
7 dicembre 2021

https://meotti.substack.com/p/la-franci ... a-lalgeria

“Con Zemmour, la Francia avrebbe il suo primo presidente di origine algerina. Ha la genealogia, la storia ma anche i tic: Zemmour è di un'audacia omerica, mediterranea, araba, ebrea e francese. Zemmour è l'inconscio francese, il grande sostituto occulto, la paradossale riparazione decoloniale, la memoria restituita sotto mentite spoglie. La rappresentazione teatrale del martire”.

Così scrive su Le Point il romanziere algerino Kamel Daoud. Nell’analisi del ciclone Eric Zemmour, il saggista candidato indipendente di destra alle prossime presidenziali del 2022, nessuno si è soffermato su quello che è forse l’aspetto più importante della sua storia. Lo si chiama “fascista” e “razzista” (per chi in Italia scaglia queste parole anche il suo avversario Emmanuel Macron lo è), dimenticando che quella di Zemmour è la storia di un ebreo algerino che si dice “impregnato di cristianesimo”: “Siamo imbevuti di questi valori cristiani. Ad esempio, la bellezza delle chiese. È concreto. Anche dall'universalismo cristiano, dai fasti della Chiesa, dal secolarismo nato nella Chiesa, da questa storia…”.

Ebreo praticante come i genitori, Zemmour è descritto dal suo avvocato Olivier Pardo come "molto tradizionalista", che rispetta lo Shabbat e frequenta una sinagoga nel nono arrondissement di Parigi.

Lo choc di civiltà che Jean Sévillia nel libro chiama Les vérités cachées de la guerre d’Algérie (Fayard), le verità nascoste dalla versione “storicamente corretta” di quel conflitto. “Questa storia ricorda molti problemi della società francese di oggi: la questione della integrazione della identità culturale dei musulmani francesi, il legame sociale in una società multietnica, l’islamismo, il terrorismo”. Sévillia spiega che se il Fronte di liberazione nazionale (Fln) algerino in pubblico parlava di “diritto dei popoli all’autodeterminazione”, nell’Algeria profonda “i suoi reclutatori non hanno esitato a ricorrere al discorso del jihad, la chiamata a colpire gli ‘infedeli’, sia cristiani sia ebrei”. Un programma di liquidazione che verrà completato, trent’anni dopo, dal Gia algerino, con i massacri di religiosi cristiani francesi, le stragi dei lavoratori stranieri, gli attacchi ai “nuovi harkis”, i musulmani laici. La dichiarazione di indipendenza del 1° novembre 1954 si rivolge a uno stato sovrano, ma “nell’ambito dei princìpi islamici”. Si giura fedeltà sul Corano. Si taglia il naso ai “devianti” colti in fallo. Il nemico è “l’infedele”, la guerra è un jihad. Gli accordi di Évian del 18 marzo 1962 rifiutarono di considerare i non musulmani come algerini.

Tra marzo e settembre 1962, città e villaggi in Algeria si svuotano tutti della loro popolazione europea, come se una diga si fosse rotta. Le navi verso Marsiglia e Port-Vendres scaricano 700.000 francesi nelle città dell’Esagono, il 70 per cento della popolazione francese in Algeria, che spesso si trovavano lì da quattro generazioni e che la consideravano come la propria “casa”. Hanno fatto le valigie in fretta e furia. Molti pensano di tornare. Molte porte delle case rimarranno aperte e tante macchine abbandonate con le chiavi ancora sul cruscotto. Questo popolo di artigiani, impiegati, commercianti cari ad Albert Camus non aveva quasi mai attraversato il confine francese. L’ostilità è amplificata da una certa stampa e propaganda goscista, che li presenta come “coloni” che avevano sfruttato i poveri fellah arabi.

C’erano anche i genitori, ebrei, di Zemmour. Il 5 agosto 1934, in seguito a un banale alterco tra ebrei e musulmani, 28 ebrei erano stati assassinati nel loro quartiere a Costantina, inseguiti dentro casa, scannati all’arma bianca uomini, donne e bambini. Questo ricordo sarà ben presente nelle menti dei più anziani al momento degli “eventi” d’Algeria, trent’anni dopo. Il 22 giugno 1961, il popolare compositore ebreo della musica arabo-andalusa, “Cheikh Raymond”, alias Raymond Leyris, venne ucciso dai nazionalisti algerini nel mercato di Costantina. L’uccisione del musicista fu il segnale di partenza per gli ebrei. Nel giorno del funerale, l’intera comunità gli rende omaggio. Domani si rivedranno? No, se ne andranno tutti. Il cimitero ebraico che domina Costantina è l’ultima traccia della presenza ebraica. I 40.000 ebrei di Costantina, alcuni dei quali erano vissuti dalla notte dei tempi in questa città nel nord est del paese, partirono per un esilio senza ritorno.

L’Fln algerino aveva chiesto ufficialmente agli ebrei di rinunciare all’identità francese. La risposta arrivò da André Narboni, segretario generale della Federazione delle comunità ebraiche e membro del comitato centrale del Concistoro di Algeri: “Ci chiedete di tradire una patria di cui siamo cittadini, la Francia, per una patria che non esiste ancora. Intendiamo rimanere fedeli alla Francia, fedeli agli ideali di giustizia e democrazia”. È il divorzio e iniziano le stragi.

Viene ucciso il rabbino capo di Médéa. Si dà fuoco alla grande sinagoga di Algeri. Tra la fine del 1961 e il giugno del 1962 ci saranno omicidi di rabbini e personalità ebraiche, attacchi contro sinagoghe e siti culturali ebraici. 130.000 ebrei lasceranno l’Algeria. “L'Algeria è diventata un paese al 99,9 per cento musulmano e almeno ufficialmente non ci sono cristiani nativi”, ricorda un reportage di Ansamed. Nei giorni scorsi è morto Jean-Pierre Schumacher, l’unico e l’ultimo dei monaci francesi sopravvissuti all’eccidio islamico a Tibhirine nel 1996 (su di loro il bellissimo film Uomini di Dio).

Una parte dell’attuale caos francese ha origine nell’Algeria che diventava monoculturale mentre la Francia si avviava al multiculturalismo. Gli ebrei e i cristiani d’Algeria tornavano in Francia, ma li avrebbero presto seguiti i musulmani algerini. Tutti i conflitti della casbah di Algeri si sarebbero riversati nelle banlieue di Parigi. Eric Zemmour non vuole che l’Algeria di ieri diventi la Francia di domani. Dove gli ebrei algerini oggi sono sequestrati e torturati dai “decolonizzati”. Kevin Bossuet sul mensile Causeur rivela questo disastro francese: “La comunità ebraica si è ridotta a Trappes. Gli ebrei cominciarono ad avere paura. Gli Ouaknine si sono trasferiti a Villedieu. Gli Zemmour, una delle famiglie più numerose in città, sono andati in Israele. Questo stato di cose spaventoso purtroppo non riguarda solo Trappes. Stessa sorte hanno subito tutti i territori che negli ultimi anni hanno visto una dilagante islamizzazione e che hanno gradualmente accolto una sempre più numerosa popolazione arabo-musulmana. La Seine-Saint-Denis è caratteristica di questo sviluppo. Mentre l'Islam è diventato la religione principale in questo dipartimento (il sesto più grande in Francia) e le persone di fede musulmana formano la più grande comunità lì, gli ebrei sono sempre meno presenti”.

Siamo nello scenario della “algerizzazione della Francia” evocato giorni fa dal romanziere algerino Boualem Sansal. “Lo scenario più probabile per la Francia è la guerra civile, con il paese che alla fine diventerà libanese o algerino…”. Lo ha appena citato anche Zemmour in una intervista al canale israeliano i24News: “Il Libano ha conosciuto la sorte che temo per la Francia: un massiccio afflusso di popolazioni musulmane che ha sbilanciato la demografia mentre il Paese era prevalentemente cristiano; poi la guerra civile e la divisione del Paese in comunità etniche e religiose. Poi c’è la corruzione, la distruzione dello Stato e infine la miseria: questo è esattamente ciò che accadrà in Francia se non fermiamo ‘la grande sostituzione’. Non voglio che la Francia diventi un grande Libano”.

Eric Zemmour è cresciuto tra Montreuil, Drancy e Château-Rouge nel 18esimo arrondissement di Parigi. Nel 2018, il giornalista è tornato per la prima volta nelle terre della sua infanzia per il programma Les Terriens du dimanche su Canal +. Ha ricordato quei momenti con grande nostalgia, rimpiangendo ciò che questi quartieri sono diventati. Zemmour nel libro Destin français racconta di quando è tornato nella banlieue parigina dove è nato. Dal parco dove ha giocato a calcio con i suoi amici al piccolo bar, tutto è rimasto uguale. Sono le persone a essere cambiate. Nel parco, Zemmour incontra ragazze velate. “Ai miei tempi, sarebbe stato impensabile”.

Oggi Drancy è una città islamizzata al punto che un imam come Hassen Chalghoumi nella moschea locale deve indossare il giubbotto antiproiettile. E da Drancy provengono alcuni degli attentatori del Bataclan, algerini come Samy Amimour.

Zemmour lo ha scritto su Le Figaro in uno dei suoi ultimi articoli: “Il conflitto con l'Algeria è radicato in una lotta millenaria tra cristianesimo e islam, una guerra di civiltà che ora si sta risvegliando sul nostro suolo. La debolezza francese non placa nulla: al contrario, suscita disprezzo e risentimento. ‘La debolezza fomenta l'odio’: ci ammoniva Nietzsche”.

Mentre il giornalista e scrittore parlava domenica dalla banlieue di Saint-Denis di fronte a 18.000 persone, fuori si urlava “Allahu Akbar”.
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Re: Elezioni francesi per salvare la Francia e l'Europa

Messaggioda Berto » mar dic 07, 2021 8:37 am

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Re: Elezioni francesi per salvare la Francia e l'Europa

Messaggioda Berto » mar dic 07, 2021 8:37 am

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Re: Elezioni francesi per salvare la Francia e l'Europa

Messaggioda Berto » mar dic 07, 2021 8:37 am

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Re: Elezioni francesi per salvare la Francia e l'Europa

Messaggioda Berto » mar dic 07, 2021 8:37 am

5)
L'Europa non è mussulmana.
Le sue battaglie contro l'invasione e il dominio nazi maomettano.



La Spagna respinge l'invasione nazi maomettana e si riconquista la sua libertà e la sua identità storica

La Reconquista
https://it.wikipedia.org/wiki/Reconquista
La Reconquista ([rekoŋˈkista], spagnolo e portoghese per "riconquista") fu il periodo durato quasi 800 anni in cui avvenne la conquista dei regni moreschi musulmani di al-Andalus (dall'arabo الأندلس: come i musulmani chiamavano la parte di Penisola iberica da loro dominata dove si trovano le attuali Spagna e Portogallo meridionali) da parte degli eserciti cristiani, che culminò il 2 gennaio 1492, quando Ferdinando e Isabella, Los Reyes Católicos ("I Re Cattolici"), espulsero dalla penisola l'ultimo dei governanti musulmani, Boabdil di Granada, unendo gran parte della Spagna odierna sotto il loro potere (la Navarra verrà incorporata solo nel 1512). Il Portogallo invece era già nato nel 1139 come regno completamente autonomo.
La conquista fu seguita da una serie di editti (1499-1526) che costrinsero le conversioni dei musulmani in Spagna e furono sistematicamente espulsi dalla penisola iberica, principalmente nel 1609 durante l'espulsione dei Moriscos. La storiografia tradizionale usa il termine Reconquista a partire dal diciannovesimo secolo, per quello che in precedenza era stato pensato come un restauro del Regno visigoto su territori conquistati. Il concetto di Reconquista, consolidato nella storiografia spagnola nella seconda metà del XIX secolo, era associato allo sviluppo di un'identità nazionale spagnola, sottolineando aspetti nazionalistici e romantici, e talvolta, colonialisti.


Alberto Pento
Le grandi battaglie storiche contro l'invasione nazi maomettana da parte degli europei, dei cristiani e degli ebrei:


Poitiers (732)
https://it.wikipedia.org/wiki/Battaglia ... tiers_(732)
La battaglia di Poitiers o battaglia di Tours fu combattuta nel mese di ottobre del 732 tra l'esercito arabo-berbero musulmano di al-Andalus, comandato dal suo governatore, ʿAbd al-Raḥmān b. ʿAbd Allāh al-Ghāfiqī, e quello dei Franchi di Carlo Martello, maestro di palazzo (equivalente a capo dell'esecutivo e dell'esercito) dei re merovingi. La data esatta resta incerta ma la maggioranza degli storici propende per il 25 ottobre.

La battaglia di Las Navas de Tolosa (1212)
https://it.wikipedia.org/wiki/Battaglia ... _de_Tolosa
La battaglia di Las Navas de Tolosa, ovvero la battaglia di al-ʿUqāb in arabo: معركة العقاب‎, Maʿrakat al-ʿUqāb , ossia "battaglia dell'Aquila", fu la battaglia avvenuta nel 1212, tra ispanici e l'esercito almohade (berbero-arabo maghrebino e andaluso, con quote non indifferenti di mercenari turchi, turkmeni e curdi), nella quale quest'ultimo fu sconfitto dalle forze riunite dei cristiani della penisola iberica.
Nel 1212 Navarra, Aragona, Castiglia e Portogallo, appoggiate da gruppi di cavalieri provenienti da tutto l'occidente, unirono le forze vincendo la battaglia che avrebbe dato una svolta decisiva alla "Reconquista". Dopo la sconfitta in questa battaglia inizierà il declino della dinastia almohade.

La battaglia di Lepanto (1571)
https://it.wikipedia.org/wiki/Battaglia_di_Lepanto
La battaglia di Lepanto (Lèpanto; chiamata Nafpaktos [Ναύπακτος] dagli abitanti, Lepanto dai veneziani e İnebahtı in turco) o battaglia delle Echinadi o Curzolari fu uno scontro navale avvenuto il 7 ottobre 1571 nel corso della guerra di Cipro tra le flotte musulmane dell'Impero ottomano e quelle cristiane (federate sotto le insegne pontificie) della Lega Santa. L'impero spagnolo e la Repubblica di Venezia erano le principali potenze della coalizione, poiché la Lega era in gran parte finanziata da Filippo II di Spagna e Venezia era il principale contributore di navi.

La battaglia di Vienna (1683)
https://it.wikipedia.org/wiki/Battaglia_di_Vienna
La battaglia di Vienna (polacco: Bitwa pod Wiedniem; tedesco: Schlacht am Kahlenberg; ucraino: Віденська відсіч, Viděns'ka Vidsič; turco: İkinci Viyana Kuşatması) ebbe luogo l'11 e il 12 settembre 1683 e pose fine a due mesi di assedio posto dall'esercito turco alla città di Vienna.
Questa battaglia campale fu combattuta dall'esercito polacco-austro-tedesco comandato dal re polacco Giovanni III Sobieski contro l'esercito dell'Impero ottomano comandato dal Gran Visir Merzifonlu Kara Mustafa Pasha, e fu l'evento decisivo della guerra austro-turca (1683-1699), conclusasi definitivamente con la firma del Trattato di Karlowitz.
La battaglia vera e propria seguì un lungo assedio di due mesi ad opera degli Ottomani. Si trattava del secondo assedio di Vienna dopo quello del 1529; in entrambe le occasioni gli Ottomani vennero respinti, ma in questo caso gli austriaci, con un'abile e pronta controffensiva, privarono i Turchi di gran parte dei territori che avevano conquistato in Europa orientale nei due secoli precedenti, dando così inizio al lungo e inesorabile declino dell'Impero Ottomano.

Le epiche e gloriose battaglie di Israele per la riconquista della loro terra di Sion a partire dal 1948
https://it.wikipedia.org/wiki/Guerra_ar ... a_del_1948
La guerra arabo-israeliana del 1948 (per gli israeliani מלחמת העצמאות, «Guerra d'indipendenza», per gli arabi al-Nakba, in arabo: النكبة‎, ossia «la catastrofe») è il conflitto, compreso nell'ambito del conflitto arabo-israeliano, che portò nel 1948 allo scontro tra la componente ebraica della Palestina e la componente arabo-palestinese della stessa regione, appoggiata quest'ultima dalle forze armate di diversi paesi arabi del Vicino Oriente, solidali nel tentativo d'impedire la nascita dello Stato d'Israele.
https://it.wikipedia.org/wiki/Guerra_dei_sei_giorni
https://it.wikipedia.org/wiki/Guerra_del_Kippur


Je suis Theo van Gogh - Je suis Charlie Hebdo - Je suis Magdi Allam - Je suis Asia Bibi - Je suis Mila - Je suis Samuel Paty

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Francia: due terzi degli alunni musulmani credono che la loro religione sia al di sopra delle leggi della Repubblica
10 Dicembre 2021

https://www.islamnograzie.com/francia-d ... epubblica/

È uno studio che la dice lunga sulle percezioni e sul diritto di criticare le religioni a scuola. Lo studio è stato condotto da Ifop per Licra e Droit de Vivre e ha incluso un campione di 10.006 persone rappresentative del corpo studentesco di età pari o superiore a 15 anni ed è stato condotto online dal 15 al 20 gennaio 2021. Ha affrontato diversi argomenti, tra cui la religiosità e il diritto di criticare la religione a scuola.

Alla domanda sulle norme e le regole stabilite dalla religione degli intervistati, il 40% degli studenti delle scuole superiori pensa che siano più importanti delle leggi della repubblica. Questo è quasi il doppio rispetto alla popolazione francese nel suo complesso. Per affiliazione religiosa, il 65% dei musulmani ha questa opinione, mentre il 30% dei cattolici lo fa. Va notato che l’accordo è più alto tra gli studenti delle scuole superiori in periferia (55%) che nelle città o nelle periferie “benestanti” (43%) o nelle campagne (31%). Una constatazione identica si applica all’affermazione “La tua religione è l’unica vera religione”. Ancora una volta, il 39% degli studenti delle scuole superiori è d’accordo, rispetto ai due terzi dei musulmani. Da un punto di vista sociologico, il 76% degli alunni delle scuole specializzate ritiene che la propria religione sia al di sopra delle leggi della Repubblica, la maggior parte dei quali è di sesso femminile e la maggior parte di loro proviene dalla regione dell’Île-de-France (52%).

Lo studio, condotto da Ifop per Licra e Droit de Vivre, mostra anche che il 71% degli studenti delle scuole superiori intervistati ritiene che “gli insegnanti debbano rispettare le religioni per non offendere i credenti” – questo è più della media nazionale, e i musulmani sembrano crederci più fortemente (82%) rispetto ai cattolici o agli atei (69%). Al contrario, meno di due terzi degli intervistati pensa che sia “giustificato che gli insegnanti possano mostrare ai loro alunni disegni che caricaturano o prendere in giro le religioni per illustrare le forme di libertà di espressione”. Questo è meno della totalità dei francesi. Su questo punto, il 71% degli studenti delle scuole superiori senza affiliazione religiosa è d’accordo, mentre meno del 20% dei musulmani è d’accordo.

Un altro problema affrontato nello studio è l’omicidio di Samuel Paty nell’ottobre 2020. Mentre l’87% degli studenti delle scuole superiori lo condanna “completamente”, il 2% – dopo tutto – non lo condanna e il 6% è indifferente. Concentrandosi sugli studenti musulmani, un totale del 13% non condanna definitivamente l’uccisione di Samuel Paty. Di tutti questi alunni, il 21 % si trova in una zona di istruzione speciale (zone d’éducation prioritaire).

Agli studenti e agli insegnanti è stato anche chiesto dell’educazione religiosa a scuola. È mai successo che gli studenti abbiano messo in discussione contenuti insegnati durante i loro anni scolastici in nome della religione? Sì, in più della metà di queste scuole di grammatica insegnava in aree di interesse e in tutte le aree. Questo è praticamente più del doppio rispetto alle altre scuole di grammatica. Quasi tre quarti degli alunni delle scuole di grammatica nelle aree prioritarie lo hanno osservato almeno una volta e la media complessiva è del 48%. Su questo punto, Ifop osserva che il 70% degli alunni musulmani ne è colpito.

Altri elementi evidenti: il 47% degli studenti delle scuole superiori ha notato che sono stati richiesti “menu corrispondenti a pratiche confessionali” (più della metà nelle aree prioritarie); un quarto delle ragazze non partecipava all’educazione fisica ” in nome delle credenze religiose” (quasi la metà nelle aree prioritarie); mentre il 24% ha rifiutato di entrare nei siti religiosi durante le gite scolastiche (46% nelle aree prioritarie). Nel complesso, quasi due terzi degli studenti delle scuole superiori hanno osservato alcune espressioni di opinioni “religiose” da parte di altri studenti, secondo Ifop.

Infine, gli studenti delle scuole superiori condividono il punto di vista degli studenti che contestano l’insegnamento in nome della loro religione? Più della metà (53%) risponde affermativamente, soprattutto per quanto riguarda l’educazione morale e civica, l’educazione sessuale, l’uguaglianza delle ragazze e dei ragazzi, le scienze naturali e della terra, la storia e la geografia. Il 40% degli alunni musulmani ha già approvato tali espressioni di fede almeno una volta, secondo lo studio.



Criticare l'Islam è una necessità vitale primaria, un dovere civile universale prima ancora che un diritto umano;
poiché l'Islam è il nazismo maomettano.

Non va solo criticato ma denunciato, contrastato, perseguito e bandito.
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 188&t=2811

La blasfemia vera è quella che sta alla base delle religioni, ossia la presunzione sacrilega di detenere il monopolio di Dio, dello Spirito Universale;
questa blasfemia è la fonte di ogni male, specialmente laddove questa presunzione demenziale si accompagna alla mostruosa e disumana violenza coercitiva.
L'odio e la violenza sono intrinseci all'Islam, a Maometto e al Corano, vanno denuciati, perseguiti e banditi come il male assoluto.
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 6248299139




Chiusura della moschea di Beauvais per “apologia del jihad”.
Parla Souad Sbai

Redazione Alma News
14 Dicembre 2021

https://almanews24.it/esteri/2021/12/14 ... ouad-sbai/

Il ministro dell’Interno francese Gérald Darmanin ha deciso la chiusura temporanea della Grande Moschea di Beauvais, capoluogo della regione del dipartimento dell’Oise, in Alta Francia, perché l’imam avrebbe pronunciato sermoni che incitano all’odio contro i cristiani, gli ebrei, gli omosessuali ed avrebbero invocato fatto “apologia del jihad”. La notizia è riportata sui giornali francesi, su Arab News” ed è rimbalzata sui giornali italiani.

Darmanin ha dichiarato che quanto è accaduto nella moschea di Beauvais, è “inaccettabile” e ha inviato una notifica il 10 dicembre scorso a chi gestisce il luogo di culto islamico. “Non tremo contro coloro che attaccano profondamente il nostro modello repubblicano e la Francia“, ha dichiarato il ministro.

“Arab News” ha fatto sapere che la Prefettura dell’Oise ha confermato di prendere in considerazione la decisione di chiudere la moschea per sei mesi. L’imam, invece, per il momento è stato sospeso. L’associazione dal rassicurante nome di “Espoir e Fraternité” (“Speranza e Fraternità”), che gestisce l’edificio, ha dieci giorni di tempo per presentare appello.

La Francia sta cercando contrastare il cosiddetto “separatismo islamico”, sottolinea il portale “L’OBS”. Il ministero dell’Interno ha reso noto che delle 2.623 moschee e sale di preghiera sorte nel Paese, 99 erano “sospettate di separatismo” e “tutte sono state controllate negli ultimi mesi. Ventuno sono attualmente chiuse.

Sulla questione, che riguarda anche le moschee in Italia, abbiamo interpellato l’On. Souad Sbai, ex deputata, esponente della Consulta per l’Islam Italiano e dal luglio scorso responsabile del Dipartimento Integrazione e Rapporti con le Comunità Straniere Presenti in Italia.

D. On, Sbai, cosa pensa della decisione del ministro dell’Interno francese di chiudere la moschea di Beauvais?

R. “La chiusura della moschea in Francia sarebbe dovuta avvenire tanti anni fa, come abbiamo sempre detto per tante, tante moschee ‘fai – da – te’ in Italia – ha dichiarato l’ex parlamentare – Luoghi che alimentano solo odio e terrorismo nei giovani. L’estremismo e la radicalizzazione purtroppo nascono da queste moschee che sono finanziate da anni da Paesi stranieri come Qatar e Turchia. L’unica battaglia da fare, è chiuderli.

Non generalizzo: ci sono moschee come quella di Parigi, dove c’è un imam marocchino che è un ‘moderato’. Sono moschee dove non nascono estremisti e terroristi: bisogna seguire il loro esempio”.

D. Anche il nostro Paese è a rischio, quindi?

R. “Sì, anche da noi, dall’Italia, sono partiti terroristi che hanno compiuto attentati all’estero. Sarà veramente un problema enorme, se l’Italia non apre gli occhi e non comincia a chiudere invece alcune moschee che non sono controllate dallo Stato come dovrebbero essere; non verifica i loro finanziamenti e chi pronuncia i sermoni il venerdì! Devono essere imam che escono da una scuola teologica: non da una scuola ‘fai – da – te’ dei Fratelli Musulmani! L’Italia è una polveriera per tutte queste moschee!”.

D. Ci potrebbero essere in futuro problemi con terroristi che si vedono chiusa la moschea?

R. “Non bisogna stare ai ricatti di questi personaggi. Bisogna ricordarsi sempre che non hanno rispetto per la sacralità della vita e per i diritti umani. Quelli hanno un progetto e tendono a portarlo avanti; che si chiuda o non si chiuda la moschea. Perciò a questo punto meglio chiuderla e il danno sicuramente sarà minore. Anche in Italia”.

D. E l’Europa sta facendo qualcosa?

R. “L’Europa sta aprendo un po’ gli occhi, però, non ha finanziato progetti antiradicalizzazione e pro – deradicalizzazione. Anzi, ha pubblicizzato l’hijab, il velo cosiddetto ‘islamico’, e non ha affrontato questioni che riguardano la vera radicalizzazione e il terrorismo di matrice islamica. Io dico all’Italia: ‘Svegliamoci, perchè le moschee ìfai – da – te’ oggi rappresentano un ‘terrorismo dormiente’, che prima o poi ci scoppierà’.

Per non farlo scoppiare, ripeto, bisogna controllare quelle moschee che sono a rischio, in modo che le seconde generazioni non finiscano nelle loro mani. Anzi, non solo le seconde generazioni, ma anche quella italiana: i vari convertiti, che purtroppo hanno solo questo riferimento.

Lo Stato italiano, il Governo italiano, invece, deve toglierlo loro. I riferimenti veri devono essere le scuole che abbiamo detto e moschee concordate anche con i Paesi che le finanziano come il Marocco e la Tunisia, che durante il Ramadan mandano degli imam molto ‘moderati’, che portano alla pacificazione. Invece quelli che nascono nel nostro Paese, in mano a gente che non conosce e devia (sottolineo devia!) totalmente il pensiero religioso ‘moderato’, importano sempre quello più radicale ed estremista come quello dei già citati Fratelli Musulmani. Questi hanno provato a demolire i tutti Paesi arabi con le cosiddette ‘Primavere arabe’, ma per fortuna sono state un fallimento totale. Basta vedere l’esempio della Tunisia e dell’Egitto.”

D. Ci sono pensatori dell’islam in Italia, in Europa contro questa radicalizzazione?

R. “Per fortuna sì! Ce ne sono! Ce ne sono anche tanti, ma non hanno voce. Ci sono moschee che sono portatrici veramente di religione e di cultura religiosa in cui si riconoscono i veri musulmani ‘moderati’; ma questi pensatori vengono purtroppo trascurati. I loro messaggi, i loro articoli, non vengono evidenziati dai giornali italiani e nemmeno da quelli europei.

In Francia abbiamo tanti pensatori che veramente conducono battaglie contro l’islam radicale. Sono tantissimi! Vengono dal Marocco, dalla Tunisia, dall’Egitto e ci dicono: ‘Svegliatevi, fate qualcosa, perché non è accettabile avere delle ‘moschee fai – da – te’. Il Marocco non ammetterebbe mai una moschea o un imam senza controllo. Tutti gli imam passano per le scuole teologiche. Tutti! Come mai in Italia non succede? Come mai si aspettano, com’è successo in Francia, attentati per poi decidere una chiusura?

Bisogna chiudere un certo tipo di moschee ‘prima del nascere’ o appena nate. Non solo vanno controllati soprattutto i garage, i negozi che finanziano questi personaggi, ma vanno anche chiusi, perché in realtà sono anni che si fanno dei controlli. Ci vogliono delle moschee regolari per la preghiera, magari tenute d’occhio dal ministero dell’Interno. Con tanto di permessi, con tanto di certificati e con tanto di diploma per chi predica.”

D. La chiusura della moschea in Francia non sarà magari un mezzo di propaganda elettorale del ministero dell’Interno, vista la difficoltà con Zemmour (candidato all’Eliseo nel 2022 con il partito di estrema destra che ha fondato, Reconquete, “Riconquista”, ndr)?

“Io mi auguro di no. Mi auguro che dopo l’uccisione del professor Paty, ci sia in ogni caso una tensione maggiore. Non bisogna aspettare le campagne elettorali per reagire ed agire contro un male che è contro tutti, non solo contro la Francia (certo, di più contro la Francia, perché ha sempre chiuso un occhio verso un multiculturalismo non regolare). Però bisogna reagire dappertutto, come sta facendo daltronde qualche Paese arabo. Se lo fanno loro che li conoscono, perché non farlo anche in Europa e in particolare in Italia?”. N’est pas? No?


Souad Sbai, non farci credere che esista un credo moderato, perché il credo è uno : quello fondamentalista che è lo stesso che applicano i terroristi. Io ammiro Sbai per il coraggio nel difendere la condizione della donna islamica, ma non ripari i malvagi e demenziali dettami del Corano e le leggi criminali della Sharia con una evidente mistificazione
Giovanni Piras

https://www.facebook.com/groups/islamno ... 4942409051


Francia, avviata procedura per chiudere Grande Moschea di Beauvais
15 dicembre 2021

https://www.progettodreyfus.com/francia ... hea-islam/

La Francia sta cercando di correre ai ripari per fronteggiare l’Islam radicale. In proposito, il ministro dell’Interno francese Gérald Darmanin ha annunciato di aver “avviato” la procedura per la chiusura amministrativa della Grande Moschea di Beauvais, capoluogo del dipartimento dell’Oise della regione dell’Alta Francia, a nord di Parigi.

La chiusura potrebbe avere una durata pari a sei mesi, vista la radicalità dei sermoni contro ebrei, cristiani e omosessuali.

Gérald Darmanin ha affermato a Cnews:

“Oggi abbiamo avviato la chiusura della moschea di Beauvais è assolutamente inaccettabile chi combatte i cristiani, gli omosessuali e gli ebrei”.

L’associazione – “Espoir e Fraternité” (“Speranza e Fraternità”) – che gestisce l’edificio, ha dieci giorni di tempo per presentare appello. L’imam, invece, per il momento è stato sospeso.

Una chiusura che non ha sorpreso Souad Sbai, ex deputata, esponente della Consulta per l’Islam Italiano e attuale responsabile del Dipartimento integrazione e rapporti con le comunità straniere presenti in Italia:

“La chiusura della moschea in Francia sarebbe dovuta avvenire tanti anni fa, come abbiamo sempre detto per tante, tante moschee ‘fai – da – te’ in Italia. Luoghi che alimentano solo odio e terrorismo nei giovani. L’estremismo e la radicalizzazione purtroppo nascono da queste moschee che sono finanziate da anni da Paesi stranieri come Qatar e Turchia. L’unica cosa da fare è chiuderle. Non generalizzo: ci sono moschee come quella di Parigi, dove c’è un imam marocchino che è un ‘moderato’. Sono moschee dove non nascono estremisti e terroristi: bisogna seguire il loro esempio”.

Un giro di vite che Sbai spera non sia figlio della campagna elettorale:

“Mi auguro che dopo l’uccisione del professor Paty, ci sia in ogni caso una tensione maggiore. Non bisogna aspettare le campagne elettorali per reagire ed agire contro un male che è contro tutti, non solo contro la Francia”.

Da anni andiamo scrivendo che la Francia ha un grossissimo problema con l’Islam radicale. L’augurio che questa decisione sia solo l’inizio per promuovere una società dove vige il rispetto per tutti.


Alberto Pento

Le moschee e gli imam cosidetti moderati come il volto femminile dell'Islam in Occidente (magari senza velo come quello di Souad Sbai, Kawtar Barghout, Maryam Ismail e le italiane convertite con il velo come Silvia Romano e Silvia Layla Olivetti) sono il volto buono dell'inganno mussulmano, lo specchietto per le allodole, il cavallo di Troia dell'Islam per farsi accettare e insediarsi, che però non appena acquista forza numerica, da moderato e rispettoso diventa minaccioso e radicale, gli esempi in tal senso sono numerosi in ogni tempo e ovunque nel mondo, Bosnia, Kosovo, Pakistan/India, Libano, Cina (Uiguri), quartieri, paesi e città europee in Europa con forte presenza nussulmana o in maggioranza islamica (Belgio, Francia, Svezia, Gran Bretagna, Canada, Germania, Austria, ecc.).


Chiusura della moschea di Beauvais per “apologia del jihad”. Parla Souad Sbai
Redazione Alma News
14 Dicembre 2021

https://almanews24.it/esteri/2021/12/14 ... ouad-sbai/

Il ministro dell’Interno francese Gérald Darmanin ha deciso la chiusura temporanea della Grande Moschea di Beauvais, capoluogo della regione del dipartimento dell’Oise, in Alta Francia, perché l’imam avrebbe pronunciato sermoni che incitano all’odio contro i cristiani, gli ebrei, gli omosessuali ed avrebbero invocato fatto “apologia del jihad”. La notizia è riportata sui giornali francesi, su Arab News” ed è rimbalzata sui giornali italiani.

Darmanin ha dichiarato che quanto è accaduto nella moschea di Beauvais, è “inaccettabile” e ha inviato una notifica il 10 dicembre scorso a chi gestisce il luogo di culto islamico. “Non tremo contro coloro che attaccano profondamente il nostro modello repubblicano e la Francia“, ha dichiarato il ministro.

“Arab News” ha fatto sapere che la Prefettura dell’Oise ha confermato di prendere in considerazione la decisione di chiudere la moschea per sei mesi. L’imam, invece, per il momento è stato sospeso. L’associazione dal rassicurante nome di “Espoir e Fraternité” (“Speranza e Fraternità”), che gestisce l’edificio, ha dieci giorni di tempo per presentare appello.

La Francia sta cercando contrastare il cosiddetto “separatismo islamico”, sottolinea il portale “L’OBS”. Il ministero dell’Interno ha reso noto che delle 2.623 moschee e sale di preghiera sorte nel Paese, 99 erano “sospettate di separatismo” e “tutte sono state controllate negli ultimi mesi. Ventuno sono attualmente chiuse.

Sulla questione, che riguarda anche le moschee in Italia, abbiamo interpellato l’On. Souad Sbai, ex deputata, esponente della Consulta per l’Islam Italiano e dal luglio scorso responsabile del Dipartimento Integrazione e Rapporti con le Comunità Straniere Presenti in Italia.

D. On, Sbai, cosa pensa della decisione del ministro dell’Interno francese di chiudere la moschea di Beauvais?

R. “La chiusura della moschea in Francia sarebbe dovuta avvenire tanti anni fa, come abbiamo sempre detto per tante, tante moschee ‘fai – da – te’ in Italia – ha dichiarato l’ex parlamentare – Luoghi che alimentano solo odio e terrorismo nei giovani. L’estremismo e la radicalizzazione purtroppo nascono da queste moschee che sono finanziate da anni da Paesi stranieri come Qatar e Turchia. L’unica battaglia da fare, è chiuderli.

Non generalizzo: ci sono moschee come quella di Parigi, dove c’è un imam marocchino che è un ‘moderato’. Sono moschee dove non nascono estremisti e terroristi: bisogna seguire il loro esempio”.

D. Anche il nostro Paese è a rischio, quindi?

R. “Sì, anche da noi, dall’Italia, sono partiti terroristi che hanno compiuto attentati all’estero. Sarà veramente un problema enorme, se l’Italia non apre gli occhi e non comincia a chiudere invece alcune moschee che non sono controllate dallo Stato come dovrebbero essere; non verifica i loro finanziamenti e chi pronuncia i sermoni il venerdì! Devono essere imam che escono da una scuola teologica: non da una scuola ‘fai – da – te’ dei Fratelli Musulmani! L’Italia è una polveriera per tutte queste moschee!”.

D. Ci potrebbero essere in futuro problemi con terroristi che si vedono chiusa la moschea?

R. “Non bisogna stare ai ricatti di questi personaggi. Bisogna ricordarsi sempre che non hanno rispetto per la sacralità della vita e per i diritti umani. Quelli hanno un progetto e tendono a portarlo avanti; che si chiuda o non si chiuda la moschea. Perciò a questo punto meglio chiuderla e il danno sicuramente sarà minore. Anche in Italia”.

D. E l’Europa sta facendo qualcosa?

R. “L’Europa sta aprendo un po’ gli occhi, però, non ha finanziato progetti antiradicalizzazione e pro – deradicalizzazione. Anzi, ha pubblicizzato l’hijab, il velo cosiddetto ‘islamico’, e non ha affrontato questioni che riguardano la vera radicalizzazione e il terrorismo di matrice islamica. Io dico all’Italia: ‘Svegliamoci, perchè le moschee ìfai – da – te’ oggi rappresentano un ‘terrorismo dormiente’, che prima o poi ci scoppierà’.

Per non farlo scoppiare, ripeto, bisogna controllare quelle moschee che sono a rischio, in modo che le seconde generazioni non finiscano nelle loro mani. Anzi, non solo le seconde generazioni, ma anche quella italiana: i vari convertiti, che purtroppo hanno solo questo riferimento.

Lo Stato italiano, il Governo italiano, invece, deve toglierlo loro. I riferimenti veri devono essere le scuole che abbiamo detto e moschee concordate anche con i Paesi che le finanziano come il Marocco e la Tunisia, che durante il Ramadan mandano degli imam molto ‘moderati’, che portano alla pacificazione. Invece quelli che nascono nel nostro Paese, in mano a gente che non conosce e devia (sottolineo devia!) totalmente il pensiero religioso ‘moderato’, importano sempre quello più radicale ed estremista come quello dei già citati Fratelli Musulmani. Questi hanno provato a demolire i tutti Paesi arabi con le cosiddette ‘Primavere arabe’, ma per fortuna sono state un fallimento totale. Basta vedere l’esempio della Tunisia e dell’Egitto.”

D. Ci sono pensatori dell’islam in Italia, in Europa contro questa radicalizzazione?

R. “Per fortuna sì! Ce ne sono! Ce ne sono anche tanti, ma non hanno voce. Ci sono moschee che sono portatrici veramente di religione e di cultura religiosa in cui si riconoscono i veri musulmani ‘moderati’; ma questi pensatori vengono purtroppo trascurati. I loro messaggi, i loro articoli, non vengono evidenziati dai giornali italiani e nemmeno da quelli europei.

In Francia abbiamo tanti pensatori che veramente conducono battaglie contro l’islam radicale. Sono tantissimi! Vengono dal Marocco, dalla Tunisia, dall’Egitto e ci dicono: ‘Svegliatevi, fate qualcosa, perché non è accettabile avere delle ‘moschee fai – da – te’. Il Marocco non ammetterebbe mai una moschea o un imam senza controllo. Tutti gli imam passano per le scuole teologiche. Tutti! Come mai in Italia non succede? Come mai si aspettano, com’è successo in Francia, attentati per poi decidere una chiusura?

Bisogna chiudere un certo tipo di moschee ‘prima del nascere’ o appena nate. Non solo vanno controllati soprattutto i garage, i negozi che finanziano questi personaggi, ma vanno anche chiusi, perché in realtà sono anni che si fanno dei controlli. Ci vogliono delle moschee regolari per la preghiera, magari tenute d’occhio dal ministero dell’Interno. Con tanto di permessi, con tanto di certificati e con tanto di diploma per chi predica.”

D. La chiusura della moschea in Francia non sarà magari un mezzo di propaganda elettorale del ministero dell’Interno, vista la difficoltà con Zemmour (candidato all’Eliseo nel 2022 con il partito di estrema destra che ha fondato, Reconquete, “Riconquista”, ndr)?

“Io mi auguro di no. Mi auguro che dopo l’uccisione del professor Paty, ci sia in ogni caso una tensione maggiore. Non bisogna aspettare le campagne elettorali per reagire ed agire contro un male che è contro tutti, non solo contro la Francia (certo, di più contro la Francia, perché ha sempre chiuso un occhio verso un multiculturalismo non regolare). Però bisogna reagire dappertutto, come sta facendo daltronde qualche Paese arabo. Se lo fanno loro che li conoscono, perché non farlo anche in Europa e in particolare in Italia?”. N’est pas? No?


Souad Sbai, non farci credere che esista un credo moderato, perché il credo è uno : quello fondamentalista che è lo stesso che applicano i terroristi. Io ammiro Sbai per il coraggio nel difendere la condizione della donna islamica, ma non ripari i malvagi e demenziali dettami del Corano e le leggi criminali della Sharia con una evidente mistificazione
Giovanni Piras

https://www.facebook.com/groups/islamno ... 4942409051


Francia, avviata procedura per chiudere Grande Moschea di Beauvais
15 dicembre 2021

https://www.progettodreyfus.com/francia ... hea-islam/

La Francia sta cercando di correre ai ripari per fronteggiare l’Islam radicale. In proposito, il ministro dell’Interno francese Gérald Darmanin ha annunciato di aver “avviato” la procedura per la chiusura amministrativa della Grande Moschea di Beauvais, capoluogo del dipartimento dell’Oise della regione dell’Alta Francia, a nord di Parigi.

La chiusura potrebbe avere una durata pari a sei mesi, vista la radicalità dei sermoni contro ebrei, cristiani e omosessuali.

Gérald Darmanin ha affermato a Cnews:

“Oggi abbiamo avviato la chiusura della moschea di Beauvais è assolutamente inaccettabile chi combatte i cristiani, gli omosessuali e gli ebrei”.

L’associazione – “Espoir e Fraternité” (“Speranza e Fraternità”) – che gestisce l’edificio, ha dieci giorni di tempo per presentare appello. L’imam, invece, per il momento è stato sospeso.

Una chiusura che non ha sorpreso Souad Sbai, ex deputata, esponente della Consulta per l’Islam Italiano e attuale responsabile del Dipartimento integrazione e rapporti con le comunità straniere presenti in Italia:

“La chiusura della moschea in Francia sarebbe dovuta avvenire tanti anni fa, come abbiamo sempre detto per tante, tante moschee ‘fai – da – te’ in Italia. Luoghi che alimentano solo odio e terrorismo nei giovani. L’estremismo e la radicalizzazione purtroppo nascono da queste moschee che sono finanziate da anni da Paesi stranieri come Qatar e Turchia. L’unica cosa da fare è chiuderle. Non generalizzo: ci sono moschee come quella di Parigi, dove c’è un imam marocchino che è un ‘moderato’. Sono moschee dove non nascono estremisti e terroristi: bisogna seguire il loro esempio”.

Un giro di vite che Sbai spera non sia figlio della campagna elettorale:

“Mi auguro che dopo l’uccisione del professor Paty, ci sia in ogni caso una tensione maggiore. Non bisogna aspettare le campagne elettorali per reagire ed agire contro un male che è contro tutti, non solo contro la Francia”.

Da anni andiamo scrivendo che la Francia ha un grossissimo problema con l’Islam radicale. L’augurio che questa decisione sia solo l’inizio per promuovere una società dove vige il rispetto per tutti.


Alberto Pento
Le moschee e gli imam cosidetti moderati come il volto femminile dell'Islam in Occidente (magari senza velo come quello di Souad Sbai, Kawtar Barghout, Maryam Ismail e le italiane convertite con il velo come Silvia Romano e Silvia Layla Olivetti) sono il volto buono dell'inganno mussulmano, lo specchietto per le allodole, il cavallo di Troia dell'Islam per farsi accettare e insediarsi, che però non appena acquista forza numerica, da moderato e rispettoso diventa minaccioso e radicale, gli esempi in tal senso sono numerosi in ogni tempo e ovunque nel mondo, Bosnia, Kosovo, Pakistan/India, Libano, Cina (Uiguri), quartieri, paesi e città europee in Europa con forte presenza nussulmana o in maggioranza islamica (Belgio, Francia, Svezia, Gran Bretagna, Canada, Germania, Austria, ecc.).


Capodanno afroislamico in Francia: incendiate e distrutte 900 auto!
Anche quest’anno capodanno afroislamico nella multirazziale Francia. Con la solita ecatombe di auto date alle fiamme nelle banlieus.
1 gennaio 2022

https://voxnews.info/2022/01/01/capodan ... -900-auto/

874 auto sono state incendiate e 441 persone arrestate durante la notte di Capodanno, ha annunciato sabato il ministero dell’Interno in un comunicato stampa.
Il governo francese esulta: “648 incendi hanno causato il rogo di 874 veicoli, contro i 924 che hanno provocato la distruzione nel 2019 di 1316 veicoli”, ha affermato. “Questi atti hanno portato la polizia e i gendarmi a eseguire 441 arresti (376 nel 2019) e a mettere in custodia di polizia 381 persone (314 nel 2019)” .



Nuit du Nouvel An : 874 voitures brûlées et 441 individus interpellés dans toute la France, plusieurs policiers blessés. Darmanin se félicite d'une «diminution des violences» (MàJ)
1 gennaio 2022

https://www.fdesouche.com/2022/01/01/nu ... -a-nantes/

Le ministre de l’Intérieur Gérald Darmanin annonce dans un communiqué « une diminution des violences grâce au dispositif des forces de l’ordre » durant la nuit du Nouvel An.

874 voitures ont été incendiées et 441 personnes interpellées au cours de la nuit du réveillon annonce le ministère de l’Intérieur dans un communiqué ce samedi. « 648 départs de feu ont provoqué 874 véhicules incendiés, contre 924 départs de feu en 2019 et 1316 véhicules incendiés », précise-t-il. « Ces actes ont conduit les policiers et les gendarmes à réaliser 441 interpellations (376 en 2019) et à placer en garde à vue 381 individus (314 en 2019) ».

Actu 17
Ile-de-France

Le passage à la nouvelle année a été le théâtre d’affrontements entre délinquants et forces de police. Des feux de voitures ont également été constatés dans tous les départements de la région et particulièrement en grande couronne.

Nouvelle nuit de violences durant la Saint-Sylvestre en Île-de-France. Au total, 186 voitures ont été brûlées et des policiers ont été la cible d’attaques au mortier de feu d’artifice. Dans un contexte sanitaire tendu, les incidents majeurs qui étaient craints à Paris n’ont pas eu lieu. C’est en grande banlieue qu’ils ont été les plus nombreux.

Le Parisien
Métropole de Lyon :

Les années suivent… et se ressemblent en tous points lorsqu’il s’agit des incendies criminels de voitures la nuit de la Saint-Sylvestre. Entre vendredi soir et samedi matin, les pompiers du Rhône sont intervenus à plusieurs reprises dans l’agglomération lyonnaise.

Si l’an dernier, le couvre-feu instauré ainsi que la pluie avaient pu modérer les ardeurs des incendiaires, il n’y avait cette fois que le déploiement important de forces de l’ordre pour tenter de les contrer dans leurs agissements.

Selon nos informations, plus de 70 véhicules en flammes ont été comptabilisés à Lyon, Villeurbanne, mais aussi Vénissieux, Vaulx-en-Velin, Rillieux-la-Pape… Un chiffre qui pourrait encore légèrement évoluer à la hausse dans les prochaines heures. Aucun bilan officiel ne sera fait du côté de la préfecture du Rhône, seul un chiffre national devrait être donné par le ministère de l’Intérieur.

Plusieurs vidéos et photos de ces méfaits circulent depuis cette nuit sur les réseaux sociaux.

Des mortiers et des feux d’artifice ont également été utilisés dans certains quartiers malgré leur interdiction.

Lyon Mag
Nantes :

Les habituelles violences urbaines de la Saint Sylvestre à Nantes se sont concentrées dans la nuit du vendredi 31 décembre au samedi 1er janvier dans les quartiers de Malakoff, du Clos-Toreau et rue Samuel-de-Champlain. Une quarantaine de véhicules ont été incendiés.

Festivité et débordements. Tirs de mortiers d’artifice, véhicules incendiés et usage de gaz lacrymogène. Le menu de la Saint Sylvestre reste le même, année après année. À Nantes, la nuit dernière, les habituelles violences urbaines qui accompagnent le passage à la nouvelle année se sont concentrées dans les quartiers de Malakoff, dans les quartiers nord et au Clos-Toreau, où les forces de l’ordre ont passé la nuit à courir après des individus décidés à pourrir la vie des riverains…

(…) Ouest-France
Strasbourg :

Le nombre de voitures brûlées dans l’agglomération strasbourgeoise est en hausse par rapport au réveillon 2020. Le syndicat de police Alliance évoque “un regain d’activité”.

87 voitures brûlées. C’est le bilan de la nuit du Nouvel An à Strasbourg et dans les communes mitoyennes. Selon une source policière, c’est dans les quartiers du Neuhof, de Cronenbourg/Hautepierre, à Schiltigheim et Bisscheim que les incendies ont été les plus importants. Sur les 87 véhicules brûlés, 25 ont flambé suite à la propagation des flammes.

Les policiers ont procédé à 30 interpellations. Six mineurs de moins de 16 ans ont été interpellés pour non-respect du couvre-feu en vigueur à Strasbourg entre 22 heures et 6 heures du matin

France Bleu
Yvelines (78) :

Vingt-sept voitures ont été totalement incendiées et neuf ont été touchées par propagation durant la nuit de la Saint-Sylvestre dans les Yvelines. Les forces de l’ordre ont essuyé des jets de projectiles à dix-sept reprises dans de nombreux endroits du département ce qui a donné lieu à onze tirs de riposte avec des grenades incapacitantes ou des lanceurs de balles de défense. Un fonctionnaire a été légèrement blessé à Sartrouville. Les policiers y ont interpellé six suspects et quatre autres aux Clayes-sous-Bois.

« Toutes les zones sensibles du département ont été impactées, à l’image de Mantes-la-Jolie, Mantes-la-Ville, Limay, Les Mureaux, Chanteloup-les-Vignes, Trappes, La Verrière, Les Clayes-sous-Bois et deux voitures ont même été brûlées aux Loges-en-Josas, une commune des plus tranquille, précise un policier (…) »

Le Parisien
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