Un’organizzazione panafricana di giornalisti senza scopo di lucro che copre l’Africa per i media internazionali in Africa, ha comunicato il suo dispiacere per l’uso di immagini di uomini e donne di origine africana da parte dei media internazionali che parlano di vaiolo delle scimmie. L'organizzazione condanna il perpetrarsi “dello stereotipo negativo che assegna calamità all’Africa e privilegio o immunità ad altri”. Africa Rivista
23 maggio 2022
https://www.facebook.com/africarivista. ... 7359932475Gino QuareloNessun stigma verso gli africani è un fatto accertato, negare i fatti questo sì è un demenziale stigma:
https://www.msdmanuals.com/it-it/casa/i ... le-scimmieGino Quarelo
Sono molte le malattie che caratterizzano le popolazioni della terra e sono legate alla geografia, al clima, all'ecosistema, alla cultura, alla genetica specifica delle varie popolazioni, all'alimentazione e ad altri fattori ambientali.
Tania Melli
Ma difatti.
Marcella Palermo
l'Africa è il capro espiatorio di tutto
Gino Quarelo
Marcella Palermo Capro espiatorio, ma di che?
Petra Prantner Kanteh
Gino Quarelo se usi il cervello lo capisci
Gino Quarelo
Petra Prantner Kanteh No grazie all'uso demenziale del cervello.
Antonello Morganti
Del covid e dell operazione speciale no.dunque tutto -2 cose abbastanza abnormi
Tania Melli
Va beh...il vaiolo viene da lì.
Daniela Monosi
Niente è fatto a caso....
Alcuni dei casi di vaiolo delle scimmie in Europa sono stati rilevati in persone collegate al gay pride delle Canarie ma le indagini sono ancora in corsoGay pride e vaiolo delle scimmie: cosa c'è di vero (e cosa no)
Francesca Galici
24 Maggio 2022 - 10:18
https://www.ilgiornale.it/news/cronache ... 1653383841In Italia è stato confermato il quarto caso di vaiolo delle scimmie. È stato diagnosticato in un ragazzo di 32 anni di Arezzo, atterrato all'ospedale di Roma Fiumicino dalle Canarie lo scorso 15 maggio. Si ripropone, come già in altri casi riscontrati in Italia e in Europa, un link con le isole spagnole dove, tra i 5 e il 15 maggio si è tenuto un gay pride al quale hanno partecipato circa 80mila persone da tutta Europa. Non è stato reso noto se l'aretino vi abbia preso parte ma lui, in qui giorni, era lì e, stando a quanto riporta El Pais riprendendo le autorità sanitarie spagnole, quello delle Canarie è il secondo focolaio di epidemia in Spagna. In Italia ci sono altre 15 persone sotto osservazione, in attesa di confermare se siano state contagiate dal virus.
Al momento ci sono dei link acclarati tra l'evento di Maspalomas e alcuni casi confermati, tra i quali risultano dei casi rilevati dallo Spallanzani oltre a quello sospetto, indicato da El Pais, di un altro italiano che si trova ancora a Gran Canaria. Le autorità spagnole sono impegnate a capire se ci possano essere connessioni specifiche tra questi casi e il gay pride e, soprattutto, se durante la manifestazione possano essersi verificati altri casi non rilevati. Allo stato attuale della conoscenza da parte degli organi sanitari europei, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) segnala complessivi 67 casi in Europa, nessuno di questi grave, identificati in 9 Paesi dell'Unione: Austria, Belgio, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna, Svezia. Non in tutti i casi sono emersi link diretti con il gay pride di Maspalomas e l'Oms ha specificato che non si tratta di una malattia omosessuale.
L'evento delle Canarie, come viene sottolineato in Spagna, non è quello al quale sono collegati la maggior parte dei casi conclamati nel Paese iberico. La maggior parte di quelli identificati in Spagna è riconducile al locale Sauna Paraíso, situato nel quartiere Malasaña di Madrid. Le autorità sanitarie del Paese l'hanno chiuso venerdì per precauzione, in attesa di ottenere maggiori risultati, mentre dalle isole Canarie non vengono al momento forniti dati specifici sui luoghi frequentati dalle persone contagiate. Dei 30 casi accertati a Madrid, "ce ne sono diversi che hanno partecipato all'evento, anche se non è ancora possibile sapere se uno di loro sia il paziente zero di questo focolaio o se siano stati tutti infettati lì". Così hanno riferito fonti sanitarie spagnole a El Pais. Tuttavia, le indagini epidemiologiche condotte in questi giorni a Madrid fanno risalire i primi contagi di vaiolo delle scimmie alla seconda metà del mese di aprile, anche se l'incremento massimo si è verificato tra il 7 e l'8 maggio.
Secondo quanto riferito dal quotidiano spagnolo, il primo paziente italiano nel quale è stato riscontrato il virus, alla comparsa dei primi sintomi si sarebbe recato in un centro medico dell'isola di Gran Canaria ma poi sarebbe comunque tornato a Roma in aereo. Lui e un altro dei tre pazienti ricoverati all'ospedale Spallanzani di Roma sono rientrati dalle Canarie nei giorni successivi al pride, mentre il terzo non ha avuto contatti diretti con l'evento di Maspalomas.
L'Oms ha assicurato che è possibile contenere la trasmissione dei casi di vaiolo delle scimmie nei Paesi in cui la malattie non è endemica, sottolineando che non è ancora chiaro se il virus abbia subito una mutazione, perché la risposta potrà arrivare solo dall'analisi della sua sequenza genetica. Nelle prossime ore si riunirà il comitato per la sicurezza sanitaria dell'Unione europea e al centro dell'incontro ci sarà la diffusione del vaiolo delle scimmie. Come ha spiegato la commissaria europea alla Salute, Stella Kyriakides, l'autorità di risposta e preparazione alle emergenze sanitarie (Hera), il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) e l'Agenzia europea per i medicinali (Ema) sono al lavoro per fronteggiare questo virus e garantire disponibilità di vaccini e trattamenti.
https://www.ilmessaggero.it/salute/focu ... yc9mZt_GNQ Aumentano i casi di vaiolo delle scimmie. L'Oms: "Segnalazioni negli Stati membri dove la malattia non è endemica. Agire per impedire la diffusione"Vaiolo delle scimmie, l'Oms: "Nessun collegamento con zone endemiche"
Rosa Scognamiglio
22 Maggio 2022
https://www.ilgiornale.it/news/cronache ... 1653222623Sono 92 i casi di vaiolo delle scimmie confermati nel mondo. Lo comunica l'Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità) con una nota rilanciata dall'Ansa. Gli esperti hanno altresì precisato che non vi sarebbe alcun collegamento tra i contagi e i viaggi nelle aree del mondo dove la malattia è endemica. Circa le modalità di trasmissione, stando infatti alle informazioni disponibili finora, i casi sono stati principalmente, ma non esclusivamente, identificati in uomini che hanno avuto contatti sessuali con altri uomini.
I casi
L'ultima rilevazione, risalente alle ore 13 di sabato 21 maggio, ha fatto segnare 92 casi (già accertati) e 28 sospetti, distribuiti in 12 Stati del mondo. La situazione "si sta evolvendo", spiega l'Oms pronosticando "che ci saranno più casi di vaiolo delle scimmie identificati man mano che la sorveglianza si espande nei paesi non endemici". "Le azioni immediate", spiegano gli esperti nella nota, "si concentrano sull'informazione di coloro che potrebbero essere più a rischio di infezione con informazioni accurate, al fine di fermare un'ulteriore diffusione. Le attuali prove disponibili suggeriscono che coloro che sono più a rischio sono coloro che hanno avuto uno stretto contatto fisico con qualcuno con il vaiolo delle scimmie, mentre sono sintomatici".
Il ceppo originario
Finora tutti i contagi sono dovuti al ceppo dell'Africa Occidentale del virus; il sequenziamento genomico di un caso in Portogallo indica una stretta somiglianza con i casi esportati dalla Nigeria nel Regno Unito, Israele e Singapore nel 2018 e 2019. I Paesi in cui il vaiolo delle scimmie è endemico sono: Benin, Camerun, Repubblica Centrafricana, Repubblica Democratica del Congo, Gabon, Ghana (solo negli animali), Costa d'Avorio, Liberia, Nigeria, Repubblica del Congo, Sierra Leone e Sud Sudan. Sulla base delle informazioni disponibili, non sono raccomandate misure particolari per i viaggi da o verso queste aree.
Le misure di contrasto
Secondo quando riporta Quotidiano Sanità, riprendendo una indiscrezione raccolta dal quotidiano britannico Telegraph, l'Oms starebbe per convocare un vertice con i massimi esperti mondiali per discutere dell'emergenza. Gli stessi stanno già elaborando un vademcum contenti le linee guida per proteggere dal contagio gli operatori sanitari in prima linea e altri sanitari che potrebbero essere a rischio, come gli addetti alle pulizie. Ulteriori raccomandazioni saranno fornite nei prossimi giorni.
Nei secoli in cui l’Europa era lacerata dalla peste e da guerre fratricide, in Africa prosperavano regni grandiosi e si affermavano civiltà destinate a lasciare un segno indelebile nella storia. Una storia che abbiamo colpevolmente ignoratoA cura di Marco Aime
https://www.facebook.com/africarivista. ... 9230013288Gino Quarelo
L'abolizione della schiavitù è stata promossa dagli europei cristiani, schiavitù che ancora oggi è praticata in alcune parti del mondo islamico e dell'Africa.
https://www.africarivista.it/mauritania ... se/201433/Anna Bono
In Africa le guerre erano tribali, le pestilenze e le epidemie letali
Gino Quarelo
Africa e Europa, schiavitù, colonizzazione e migrazionehttp://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 175&t=1204La giornalista e romanziere nigeriana Adaobi Tricia Nwaubani racconta che uno dei suoi antenati vendeva schiavi, ma dice che non dovrebbe essere giudicato dagli standard o dai valori di oggi.
30 luglio 2020
https://www.facebook.com/102notizie/pos ... 4555104633Questa è la sua storia.
Il mio bisnonno, Nwaubani Ogogo Oriaku, è quello che preferisco chiamare un uomo d'affari del gruppo etnico igbo del sud-est della Nigeria.
Vendeva cose diverse, incluso tabacco e derivati dal palmo. Vendeva anche esseri umani.
′′ Avevo agenti che catturavano schiavi da luoghi diversi e li portavano via ", mi ha detto mio padre.
Gli schiavi di Nwaubani Ogogo si vendevano nei porti di Calabar e Bonny nel sud di quella che oggi è conosciuta come Nigeria.
Le persone di gruppi etnici della costa, come gli effik e ijaw, di solito si comportavano come scaricatori per i commercianti bianchi e come intermediari per i commercianti igbo come il mio bisnonno.
Caricando e scaricando navi e fornendo agli stranieri cibo e altre provviste. Negoziavano i prezzi per gli schiavi interni e poi raccoglievano i diritti di venditori e acquirenti.
Oltre 1,5 milioni di africani sono stati inviati nel Nuovo Mondo attraverso il porto di Calabar, nel Golfo di Bonny, uno dei più grandi porti di partenza all'epoca della schiavitù.
L ' unica vita che conoscevo
Nwaubani Ogogo visse in un'epoca in cui sopravviveva il più forte e il più coraggioso si distingueva.
Il concetto di ′′ tutti gli uomini sono stati creati uguali ′′ era completamente estraneo alla religione tradizionale e alle leggi della loro società.
Sarebbe ingiusto giudicare un uomo del XIX secolo secondo gli inizi del XXI secolo.
Valutare gli africani del passato con gli standard di oggi ci costringerebbe a qualificare la maggior parte dei nostri eroi di villani, negandoci il diritto di celebrare in modo completo chiunque non sia stato sotto l'influenza dell'ideologia occidentale.
I trafficanti di schiavi igbo come il mio bisnonno non hanno subito alcuna crisi di accettazione sociale o legalità. Non avevano bisogno di giustificazione religiosa o scientifica per le loro azioni.
Vivevano semplicemente la vita come li avevano cresciuti.
Era l'unica cosa che conoscevano.
Schiavi sepolti vivi
La storia più famosa che ho sentito sul mio bisnonno è stata su come ha affrontato con successo le autorità del governo coloniale britannico dopo aver sequestrato alcuni dei suoi schiavi.
Gli schiavi venivano trasferiti dall'intermediario con un carico di tabacco e prodotti di palma, dalla città di Nwaubani Ogogo, Umuahia, verso la costa.
Il mio bisnonno ha considerato che non era giusto catturare i suoi schiavi.
L ' acquisto e la vendita di esseri umani tra gli igbo è avvenuto da molto tempo prima che arrivassero gli europei.
Una persona diventava schiavo come punizione per un crimine, per pagare debiti o quando cadeva prigioniero di guerra.
La vendita di successo di adulti era considerata un'impresa. Era simile al successo che un uomo ha ottenuto in una lotta, in guerra o nella caccia agli animali come i leoni.
Gli schiavi igbo erano servi domestici o lavoratori. A volte venivano sacrificati in cerimonie religiose e sepolti vivi con i loro padroni per aiutarli nell'aldilà.
La schiavitù era talmente radicata nella cultura che diversi proverbi igbo fanno riferimento a lei:
Chiunque non abbia schiavi è il proprio schiavo
Uno schiavo che veda come un altro schiavo lo legano e gettano nella tomba con il suo padrone, dovrebbe rendersi conto che potrebbe succedere lo stesso a lui un giorno
È quando si dà consiglio a un figlio che lo schiavo impara
L ' arrivo dei commercianti europei che offrivano armi, specchi, gin e altri beni esotici in cambio di esseri umani ha aumentato massicciamente la domanda, facendo sì che alcune persone rapiscano gli altri e li vendessero.
I compratori europei tendevano a rimanere sulla costa
I venditori africani andavano a piedi all'interno per comprare schiavi
I viaggi potevano essere fino a 485 km
Di solito si legava a due schiavi tra loro con catene alle caviglie
Nelle colonne degli schiavi li univo tutti con una corda sul collo
Tra il 10 % e il 15 % dei prigionieri moriva durante il viaggio
Contro l'abolizione
Questo commercio in Africa è continuato fino al 1888, quando il Brasile è diventato l'ultimo paese nell'emisfero occidentale ad abolire la schiavitù.
Quando gli inglesi hanno esteso il loro dominio fino al sud-est della Nigeria alla fine del XIX secolo e all'inizio del XX secolo, hanno iniziato a far rispettare l'abolizione attraverso l'azione militare.
Ma utilizzando la forza più della persuasione, molti locali come il mio bisnonno potrebbero non aver capito che l'abolizione aveva a che fare con la dignità dell'umanità e non con un mero cambiamento nella politica economica che influenzava l'approvvigionamento e la domanda.
′′ Crediamo che questo commercio debba continuare ", disse un re locale a Bonny nel XIX secolo.
Per quanto riguarda il mio bisnonno, aveva una licenza commerciale di buona fede della Royal Niger Company, una società britannica che gestiva il commercio nella regione negli ultimi 25 anni del XIX secolo.
Ecco perché quando la sua proprietà è stata catturata, Nwaubani Ogogo è andato a vedere furioso i funzionari coloniali responsabili e ha mostrato loro la licenza. Questi gli hanno restituito i loro beni e i loro schiavi.
′′ I bianchi gli hanno chiesto scusa ", dice mio padre.
′′ Questo è il verdetto del nostro oracolo e dei nostri sacerdoti. Dicono che il nostro paese, per quanto grande sia, non può mai abbandonare un commercio ordinato da Dio ".
Tratta di schiavi nel XX secolo
L ' acclamato storico igbo Adiele Afigbo descrive il commercio di schiavi nel sud-est della Nigeria - durato fino alla fine degli anni ' 1940 e all'inizio del 1950-come uno dei segreti più custoditi dell'amministrazione coloniale britannica.
Mentre questo commercio è terminato a livello internazionale, è continuato a livello locale.
′′ Il governo sapeva che i capi e i principali commercianti della costa avevano continuato a comprare schiavi interni ", ha scritto Afigbo in ′′ L ' abolizione del commercio di schiavi nel sud della Nigeria: dalle 1885 alle 1950 ".
E aggiunge che gli inglesi tolleravano ciò che accadeva per questioni politiche ed economiche.
https://www.instagram.com/102notizie/?hl=eshttps://en.wikipedia.org/wiki/Adaobi_Tricia_NwaubaniGino Quarelo
Anna Bono Hanno dimenticato i secoli dell'islamizzazione forzata dell'Africa con i milioni di morti, e la secolare tratta degli schiavi da parte prima degli arabi nazi maomettani e poi degli africani islamizzati che ha preceduto e favorito la successiva tratta fatta dagli europei verso le americhe.
I primi fornitori di schiavi africani, degli europei, furono i nazi maomettani e gli africani stessi.
Roberta Tondo
Fino a quando sulle nostre TV si vedrà solo lo stesso bambino che piange denutrito, bambino che se è sopravvissuto ormai avrà credo 30 anni? Noi non sappiamo niente dell' Africa, abbiamo una visione limitata e distorta.
Martiradonna Spiridione
In quei secoli Regni grandiosi in Africa??? Civiltà destinate a lasciare segni indelebili nella storia? Quali??? In Africa mai guerre fratricide??? In Africa mai pestilenze ed epidemie??
Gino Quarelo
Il colonialismo occidentale in Africa è finito da 70 anni, almeno quello italiano.
Gran parte degli italiani di oggi sono nati dopo la sua fine e non hanno quindi partecipato ad alcuna invasione coloniale ed è demenziale e calunnioso accusarli di questo. La calunnia demonizzante è un crimine penalmente perseguibile anche se parte di una ideologia politica e può essere considerato come elemento di razzismo contro i bianchi, gli italiani, gli europei e i cristiani.
Gino Quarelo
Le demenziali menzogne sull'Africa del vittimismo africanoviewtopic.php?f=175&t=2953https://www.facebook.com/Pilpotis/posts/877868459456592Potrebbe essere un'immagine raffigurante il seguente testo "Le demenziali menzogne sull'Africa del vittimismo africano CAFÉ PIERRES Nadir Welponer CACAO MINE RAI tuo oro, La mia casa così piccola oltre me potrà contenere solo diamante, tue banane tuo caffè. Oltre che gas per miei riscaldamenti. Ed petrolio per mia macchina, ma non c' nemmeno un buco per te... (Disse l'Europa all' Africa) Poesia tratta La nostra civiltà Soumaila Diawara Un pensiero Nave Mare Jonio tutti quelli che salvano le vite. + tutto l'equipaggio"
Gino Quarelo
Il colonialismo imperialista e schiavista è stato praticato dagli africani in Africa e anche fuori dell'Africa, già l'antico Egitto lo testimonia.
Gli europei non praticano più alcun colonialismo in Africa da tanti decenni.
Gino Quarelo
Alioune Çisse
Anna Bono ha scritto:
Sissi Manganelli e lei evidentemente non sa, ad esempio, che il Cfa salva i paesi che lo adottano dalla inflazione spaventosa che affligge altri stati africani... su si informi un po' anche lei
Gino Quarelo
Che articolo insulso e falso. Fa parte delle demenzialità del suprematismo nero e della Teoria critica della razza.
Gino Quarelo
Kone Abdul Pablo Il titolo è tutto un programma:
"Nei secoli in cui l’Europa era lacerata dalla peste e da guerre fratricide, in Africa prosperavano regni grandiosi e si affermavano civiltà destinate a lasciare un segno indelebile nella storia. Una storia che abbiamo colpevolmente ignorato."
Questo non è un raccontare buona e vera storia ma falsificare la storia.
Gino Quarelo
Kone Abdul Pablo
So alcune cose di preistoria e di storia.
So dello sterminio dei cristiani e degli ebrei africani ad opera dei nazi maomettani.
So delle razzie dei predoni nazi maomettani africani lungo le coste europee.
So delle pratiche magiche e delle superstizioni religiose ancora vigenti, per esempio quelle contro i neri albini.
So anche dell'altro tra cui molte cose buone dell'Africa e degli africani che hanno rispetto per gli altri, per i cristiani e per i bianchi.
Anna Bono
Enzo Lombardo siamo ancora alle ricchezze depredare
Anna Bono
Enzo Lombardo si svegli lei. Niente esce da quei paesi che non sia stato pagato....in Nigeria all'ente nazionale del petrolio come in Angola ecc....politici e loro parenti e clienti è così che diventato miliardari
Martiradonna Spiridione
...non facciamo confronti con l'Europa che nel bene e nel male ci ha dato civiltà, democrazia, invenzioni, tecnologie, sanità, innovazione, cultura, ecc... nel bene e nel male... se così non fosse siate orgogliosi e costruite la vostra Africa senza scappare per venire in Europa cattivona, guerraiola e pestilenziale
Sissi Manganelli
Commenti miserabili. Se non vi piace la rivista e i suoi articoli (che evidentemente non leggete) dedicatevi ad altro.
Gino Quarelo
Sissi Manganelli Tratto dall'articolo:
"L’elenco potrebbe continuare, ma ciò che conta è “decolonizzare” il nostro sguardo per rileggere il nostro passato."… Altro...
Sissi Manganelli
Infatti il colonialismo è una nostra "esperienza",difficile cancellarla,ha ragione. Le sue parole ne sono la prova.
Sissi Manganelli
Farò tesoro delle sue parole,vista la sua autorevolezza in materia.
Sissi Manganelli
Bravo. Quanti europei,italiani e non,sanno per esempio che i Paesi che ne fanno uso sono obbligati a depositare il 50% delle loro riserve monetarie presso il Tesoro francese? Come spiega bene Alioune,quando uno dei Paesi del franco Cfa esporta verso un… Altro...
Anna Bono
Sissi Manganelli e lei evidentemente non sa, ad esempio, che il Cfa salva i paesi che lo adottano dalla inflazione spaventosa che affligge altri stati africani... su si informi un po' anche lei
Ivo Schiappacasse
Martiradonna Spiridione Il Mali e il Ghana, che non comprendono il territorio degli attuali stati, erano grandi imperi ricchissimi. Quando l'imperatore del Mali andò alla Mecca per il rituale pellegrinaggio dei mussulmani portò con sé tanto oro da fare crollare il prezzo dell'oro sui mercati europei e medio orientali
Enzo Lombardo
Martiradonna Spiridione la nostra democrazia si basa anche sulle ricchezze depredate in mezzo mondo
Gino Quarelo
Enzo Lombardo Lei si sbaglia alla grande.
La ricchezza dell'Occidente euro americano si basa sulla sua cultura, scienza e tecnologia, lavoro e ricerca e si riversa in tutto il Mondo.
Ad esempio la delocalizzazione industriale dell'Occidente ha sviluppato molti paesi: Cina, Indonesia, Malesia, Indocina, Turchia, Arabia e dintorni, Africa, Sudameria, ex paesi dell'URSS.
Si pensi all'uso del petrolio e del gas adoperato dai processi scientifici e tecnologici sviluppati in Occidente ed estratto grazie alla scienza e alla tecnologia occidentale che ha portato sviluppo e benessere ai paesi della Mesopotamia e dell'Arabia, alla Libia, all'Algeria, alla Tunisia, al Venezuela, alla Nigeria, a tutte le Repubbliche che finisconono per ... stan.
Nei secoli in cui l’Europa era lacerata dalla peste e da guerre fratricide, in Africa prosperavano regni grandiosi e si affermavano civiltà destinate a lasciare un segno indelebile nella storia. Una storia che abbiamo colpevolmente ignorato
di Marco Aime
Il luminoso Medioevo africanoRivista Africa
di claudia
https://www.africarivista.it/il-luminos ... no/201628/Nei manuali di storia adottati nelle nostre scuole, nella parte riguardante il Medioevo l’Africa non compare per nulla. A dire il vero ha poco spazio anche nelle pagine relative ad altre epoche, ma nel Medioevo non figura proprio. Eppure qualcosa è accaduto da quelle parti, ma lo sguardo etnocentrico che condiziona la nostra visione fa sì che tutti conosciamo Marco Polo e di conseguenza qualcosa sulla Cina, ma nessuno conosca Ibn Battuta, viaggiatore e cronista pressoché coevo del veneziano, che percorse a dorso di cammello, in barca, a piedi, le piste del Medio Oriente e dell’Africa.
Noi fuori dalla storia
Nel I secolo d.C., mentre il cristianesimo si diffonde in Medio Oriente e l’Impero romano conosce la sua seconda età aurea che porterà al regno dell’imperatore filosofo Marco Aurelio, nell’Africa orientale, in un vasto territorio fra Etiopia, Eritrea, Sudan ed Egitto raggiungeva il suo apice di potenza e ricchezza il primo regno cristiano ad apporre sulla propria moneta il simbolo della croce: Axum. Non era, peraltro, il solo regno della regione, e la sua espansione avvenne anche a danno dei regni di Meroe e di Kush, anch’essi nati sulla base dei commerci intercontinentali. Grazie alla sua posizione strategica, affacciato com’era sul Mar Rosso di fronte alla penisola arabica, il regno axumita sviluppò una forte attività commerciale, che coinvolgeva molti Stati asiatici, fino all’India, così come i Paesi del Mediterraneo orientale.
Il Mediterraneo è anche il contesto in cui i nostri libri di storia collocano generalmente l’Egitto, dall’antichità ai giorni nostri, dimenticando che l’Egitto è in Africa e che le sue radici vengono da sud. In pieno Medioevo Il Cairo, controllato dai Mamelucchi, era una delle città più importanti del mondo, a cavallo tra Africa, Europa e Asia. Sui suoi mercati si potevano trovare prodotti provenienti dalla Cina come da Venezia (vedi l’articolo sulle perle di vetro di Murano, su Africa 4/2021), il che ci deve fare riflettere sull’immagine di un’Africa “isolata” e fuori dalla storia.
I regni dell’oro
Ed è proprio al Cairo che nel 1324 arriva Mansa Musa, imperatore del Mali, nel suo pellegrinaggio alla Mecca destinato a entrare nella storia e nell’immaginario globale dell’epoca e dei secoli a venire.
La sua carovana di migliaia di cammelli, l’enorme quantità di oro che riversò nella capitale egiziana furono i mattoni su cui si costruì il mito dell’oro africano. Nell’Africa occidentale, infatti, si erano sviluppati diversi regni fondati proprio su questo prezioso metallo: prima del Mali ci fu il regno del Ghana (il suo territorio era più a nord dell’omonimo Stato attuale), la cui capitale, Kumbi Saleh, era un vero e proprio hub commerciale tra il mondo mediterraneo e l’Africa subsahariana. Le rotte sahariane erano percorse ininterrottamente da carovane che trasportavano merci e uomini nei due sensi. In epoca di crociate, quando ai mercati cristiani era vietato fare affari con gli “infedeli” musulmani, erano mercanti ebrei, molti dei quali basati nel Tuat, nell’odierna Algeria, a fare da intermediari e a garantire gli scambi intercontinentali. Ancora una volta vediamo quanto noi europei fossimo connessi con l’Africa, con i suoi regni e imperi, per quanto questi legami vengano oggi troppo spesso ignorati.
Quando, nel 1482, dieci anni prima che Colombo partisse per le Americhe, Diogo Cão costeggia il continente africano, approda al regno del Kongo, nato molti secoli prima dall’alleanza di due regni affacciati sulla costa atlantica. Cão rapì alcuni membri della famiglia reale per condurli in Portogallo. Dopo qualche anno, li riporterà in Kongo e stipulerà un’alleanza fra il suo Stato e questo regno, alleanza che tra l’altro prevedeva la conversione del sovrano kongolese al cristianesimo. Per un periodo piuttosto lungo il regno del Kongo e quello del Portogallo si riconobbero a vicenda, inviando ciascuno i propri ambasciatori nella capitale dell’altro.
Un tassello cruciale
Quando, nel 1979, quella che era chiamata Rhodesia Meridionale prese il nome di Zimbabwe, questo nome suonava sconosciuto ai più. Era il nome dell’antica capitale dell’Impero del Monomotapa, che sorgeva proprio in quella regione a partire dal XV secolo. Fondato sulle ricchezze derivate dall’oro, dal ferro e dal rame, si espanse fino all’attuale Sudafrica. Anche in questo caso il mito dell’isolamento si vede sfatato: il commercio del Monomotapa, grazie alla mediazione degli arabi, che da secoli si erano insediati sulla costa del Mozambico e a Zanzibar, ha fatto sì che tra le rovine in pietra di Great Zimbabwe, la capitale dell’impero, siano state ritrovate moltissime porcellane cinesi.
L’elenco potrebbe continuare, ma ciò che conta è “decolonizzare” il nostro sguardo per rileggere il nostro passato. Passato in cui l’Africa non è un elemento marginale se non ignoto, bensì un tassello fondamentale del sistema di relazioni, a volte anche molto ampie, che da sempre caratterizzano la storia umana. Ricordo una lunga discussione sulla storia con Mohamed Galla Dicko, ex direttore dell’Institut des Hautes Études et de Recherche Islamique di Timbuctu, sulle vicende di questa città così importante proprio in epoca medievale, quando lui mi disse: «Per gran parte della storia Timbuctu è stata in testa alla corsa. Poi la storia ha fatto un’inversione di marcia e noi ci siamo ritrovati in fondo. Chissà – aggiunse allargando le braccia – che la storia non faccia un altro demi-tour…».
Martiradonna Spiridione
In quei secoli Regni grandiosi in Africa??? Civiltà destinate a lasciare segni indelebili nella storia? Quali??? In Africa mai guerre fratricide??? In Africa mai pestilenze ed epidemie??
Gino Quarelo
Che articolo insulso e falso. Fa parte delle demenzialità del suprematismo nero e della Teoria critica della razza.
Kone Abdul Pablo
Gino Quarelo lei ha assolutamente bisogno di farsi vedere da uno bravo, perché ne ha davvero bisogno. "Teorie della supremazia nero" ? Non so neanche perché sto perdendo il tempo a risponderti.
Gino Quarelo
Kone Abdul Pablo Il titolo è tutto un programma:
"Nei secoli in cui l’Europa era lacerata dalla peste e da guerre fratricide, in Africa prosperavano regni grandiosi e si affermavano civiltà destinate a lasciare un segno indelebile nella storia. Una storia che abbiamo colpevolmente ignorato."
Questo non è un raccontare buona e vera storia ma falsificare la storia.
Kone Abdul Pablo
Gino Quarelo lei cosa ne sa del continente africano? Guardi lascia perdere...
Gino Quarelo
Kone Abdul Pablo
So alcune cose di preistoria e di storia.
So dello sterminio dei cristiani e degli ebrei africani ad opera dei nazi maomettani.
So delle razzie dei predoni nazi maomettani africani lungo le coste europee.
So delle pratiche magiche e delle superstizioni religiose ancora vigenti, per esempio quelle contro i neri albini.
So anche dell'altro tra cui molte cose buone dell'Africa e degli africani che hanno rispetto per gli altri, per i cristiani e per i bianchi.
Kone Abdul Pablo
Gino Quarelo a leggere questo commento posso assolutamente dedurre che lei è uno di quelli che credono alla supremazia bianca. In bocca al lupo.
Barbara Moretti
Martiradonna Spiridione ma sai leggere ? ... l’articolo è chiaro
Jamal El Kanani
Martiradonna Spiridione le guerre in occidente come le chiamate....
Martiradonna Spiridione
...non facciamo confronti con l'Europa che nel bene e nel male ci ha dato civiltà, democrazia, invenzioni, tecnologie, sanità, innovazione, cultura, ecc... nel bene e nel male... se così non fosse siate orgogliosi e costruite la vostra Africa senza scappare per venire in Europa cattivona, guerraiola e pestilenziale
Nadine Agnoli
Martiradonna Spiridione quanta ignoranza nel suo scritto! Cosa c’entrano le migrazioni moderne con la storia antica e medioevale? Pensa davvero che invenzioni, arte e cultura siano appannaggio dell’Europa?
Barbara Moretti
Martiradonna Spiridione a che prezzo … per l’Africa ? Per esempio Colonizzazione. Stermini di massa. Schiavitù Sfruttamento. La bella civiltà democratica.
Gino Quarelo
Martiradonna Spiridione
I civili a------i emigrano nell'incivile Europa per il nostro bene, a portarci la loro civiltà: a cominciare da Kabobo il picconatore, passando per Oseghale lo spacciatore, squartatore e cannibale e a tutti gli altri che opprimono le donne, stuprano, derubano, uccidono e vivono alle nostre spalle con la complicità dei sinistrati.
Jamal El Kanani
Martiradonna Spiridione le base per costruire tutto l'elenco che hai citato dove le hai trovate....nel DASH.
Sissi Manganelli
Commenti miserabili. Se non vi piace la rivista e i suoi articoli (che evidentemente non leggete) dedicatevi ad altro.
Gino Quarelo
Sissi Manganelli Tratto dall'articolo:
"L’elenco potrebbe continuare, ma ciò che conta è “decolonizzare” il nostro sguardo per rileggere il nostro passato."
Noi europei conosciamo il mondo attraverso la nostra storia e la nostra esperienza, non possiamo adottare uno sguardo sulla storia che cancelli la nostra esperienza e la nostra storia. Possiamo solo integrarla con altri punti di vista ma che siano rispettosi del nostro.
Martiradonna Spiridione
SIETE VOI CHE FATE CONFRONTI CON L'EUROPA CATTIVONA, SENZA NE CAPO NE CODA... USCITE DAL VOSTRO VITTIMISMO E REAGITE, COSTRUITE, INNOVATE... E TANTO AMORE... l'Europa è il centro del mondo... ieri, oggi e domani, consapevoli degli errori del passato...
Anna Bono
In Africa le guerre erano tribali, le pestilenze e le epidemie letali
Gino Quarelo
Anna Bono Hanno dimenticato i secoli dell'islamizzazione forzata dell'Africa con i milioni di morti, e la secolare tratta degli schiavi da parte prima degli arabi nazi maomettani e poi degli africani islamizzati che ha preceduto e favorito la successiva tratta fatta dagli europei verso le americhe.
I primi fornitori di schiavi africani, degli europei, furono i nazi maomettani e gli africani stessi.
Vaiolo delle scimmie, l'Oms vuole cambiare nome: «Quello attuale è discriminante nei confronti dell'Africa»Martedì 14 Giugno 2022
https://www.ilmessaggero.it/salute/focu ... 53479.htmlIl vaiolo delle scimmie non si chiamerà più così. Lo ha annunciato l'Oms, che come già successo con il Covid, darà un nuovo nome alla malattia affinché questo non sia discriminatorio. Ai tempi del Covid si cercò di "proteggere" la Cina, identificata agli inizi della pandemia come l'origine del virus. Ora anche per il «monkeypox» (così viene chiamato in inglese) verrà trovata un’altra definizione. La decisione è stata spiegata dal direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus, dopo l’appello di trenta scienziati che la scorsa settimana hanno segnalato «il bisogno di dare un nuovo nome al vaiolo delle scimmie in modo che non sia discriminatorio nei confronti dell'Africa».
L'ipotesi emergenza internazionale
Intanto la diffusione del vaiolo delle scimmie preoccupa l'Oms tanto che sta valutando se si tratta di «un'emergenza internazionale». «Il focolaio di vaiolo delle scimmie è insolito e preoccupante - ha detto il direttore generale dell'Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus - Per questo motivo ho deciso di convocare il Comitato di Emergenza ai sensi del Regolamento Sanitario Internazionale la prossima settimana, per valutare se questo focolaio rappresenti un'emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale».
Intanto la Commissione europea finalizzerà oggi stesso un contratto per l'acquisizione di 110mila dosi di vaccino contro il vaiolo delle scimmie, che saranno presto a disposizione dei Paesi membri che ne hanno maggiore necessità. «Questo è un chiaro segnale - ha detto la commissaria Ue per la Sanità Stella Kyriakides - che l'agenzia Hera (l'Autorità per la preparazione e la risposta sanitaria della Commissione europea) può rispondere efficacemente alle minacce alla salute». Dal 18 maggio sono circa 900 i casi segnalati in 19 Stati membri dell'Ue, Norvegia e Islanda. I ministri della Sanità dei 27 sono riuniti oggi a Lussemburgo per fare il punto sulla pandemia da Covid 19, sulla situazione in Ucraina e le minacce alla salute dei cittadini europei. Nel dettaglio, Hera ha stipulato un contratto con la società Bavarian Nordic per l'acquisto di 109.090 dosi dei loro vaccini di terza generazione in risposta agli attuali focolai di vaiolo delle scimmie.
Poiché il numero di casi continua ad aumentare, questo accordo renderà rapidamente disponibili i vaccini a tutti gli Stati membri Ue, Norvegia e Islanda. La Health and digital executive agency (Hadea) della Commissione ha acquistato il vaccino di terza generazione per conto di Hera, che li metterà quindi a disposizione degli Stati membri su base proporzionale, a partire da quelli più bisognosi . È la prima volta che il bilancio dell'Ue viene utilizzato con il programma Ee4Health per acquistare direttamente vaccini per gli Stati membri. Sulla base del maggior numero di casi, le consegne inizieranno già entro la fine di giugno per gli Stati membri prioritari che hanno concesso esenzioni nazionali per il vaccino. In Italia intanto, secondo gli ultimi dati disponibili, si conterebbero 31 casi accertati, ai quali si aggiunge oggi un primo contagio confermato in Piemonte.
Anche l'AIDS ha avuto origine in Africa
https://it.wikipedia.org/wiki/AIDSLa ricerca genetica indica che l'HIV abbia avuto origine in Africa centro-occidentale nel corso del ventesimo secolo.[10][11] L'AIDS è stato individuato dal Centers for Disease Control and Prevention (CDC) nel 1981 e la sua causa, l'HIV, è stata identificata nel 1983.[12] Dopo una lunga controversia la comunità scientifica ha ritenuto che Robert Gallo e Luc Montagnier, con i rispettivi gruppi di ricerca, abbiano entrambi contribuito al raggiungimento di tale risultato.
L'HIV deriva dal relativo virus di immunodeficienza delle scimmie (SIV), che infetta alcuni primati in Africa. Vi sono prove che esseri umani che partecipano ad attività di caccia e di vendita di pelli di scimmia, abbiano contratto occasionalmente il SIV.[14] Tuttavia, solo alcune di queste infezioni sono state in grado di causare epidemie umane e tutte si sono verificate tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo. Per spiegare la nascita di epidemie di HIV negli umani solo da quel momento, vi sono diverse teorie: cambiamenti sociali dopo il colonialismo[15], la trasmissione tramite vaccinazioni contro il vaiolo con aghi non sterili[16][17] e la prostituzione con la concomitante alta frequenza di malattie ulcerative dei genitali (come la sifilide) nelle nascenti città coloniali.[18][19]
L'AIDS è stato riconosciuto per la prima volta il 5 giugno 1981, quando i CDC di Atlanta registrarono casi sospetti di polmonite da Pneumocystis carinii in cinque uomini omosessuali a Los Angeles.[20] In principio, il CDC non aveva dato un nome ufficiale alla malattia e spesso faceva riferimento ad essa per mezzo delle malattie che sono state associate ad essa, ad esempio, linfoadenopatia.[21][22]
In generale la stampa coniò il termine GRID che stava per Gay-related immune deficiency.[23] Il CDC, in cerca di un nome, osservò che le comunità infette apparentemente fossero limitate a quelle degli haitiani, degli omosessuali, degli emofiliaci e degli eroinomani, coniò il termine di "malattia 4H".[24][25] Tuttavia, dopo aver stabilito che l'AIDS non era limitato a quelle sole comunità, il termine AIDS venne introdotto nel luglio 1982[26] e utilizzato come corretta definizione della malattia dal settembre di quell'anno.[27]
La identificazione positiva del virus HIV-1 viene dal Congo nel 1959 e gli studi genetici indicano che il virus è passato nella popolazione umana dagli scimpanzé circa cinquant'anni prima.[11] Uno studio del 2007 afferma che un ceppo di HIV-1, probabilmente spostato dall'Africa ad Haiti, è entrato negli Stati Uniti intorno al 1969.[28] Lo stesso gruppo di ricerca ha rilanciato tale conclusione nel 2016 con uno studio genetico.[29][30]
Il 2 ottobre 1985 morì l'attore statunitense Rock Hudson, il primo personaggio famoso a confessare pubblicamente di essere malato di AIDS, che gli era stata diagnosticata l'anno precedente.[31] Il virus ha provocato forse la sua più celebre vittima il 24 novembre 1991, quando la rockstar Freddie Mercury, cantante e frontman dei Queen, morì per una malattia correlata all'AIDS dopo aver annunciato la malattia soltanto il giorno precedente.[32] Nel 1996 si ebbe una svolta quando fu messa in commercio la prima terapia che arrestava gli effetti mortali del virus: la mortalità, nel corso degli anni successivi e degli sviluppi farmacologici, decrebbe drasticamente, ma in contemporanea il virus raggiunse alcuni paesi più poveri del terzo mondo, dove milioni di persone sono decedute nell'impossibilità di accedere alle costose cure.[33]
Il 98% dei contagiati con il vaiolo delle scimmie sono uomini gay o bisessualiAngelica La Rosa
28 luglio 2022
https://www.informazionecattolica.it/20 ... isessuali/UN GRUPPO DI SCIENZIATI HA ANALIZZATO 528 INFEZIONI DIAGNOSTICATE TRA IL 27 APRILE 2022 E IL 24 GIUGNO 2022, IN 43 SITI DI 16 PAESI. COMPLESSIVAMENTE, IL 98% DELLE PERSONE CON INFEZIONE DA VAIOLO DELLE SCIMMIE ERANO UOMINI GAY O BISESSUALI, IL 75% DEI QUALI BIANCHI. IL 41% AVEVA UN’INFEZIONE DA VIRUS HIV IN CORSO
“Il 98% delle persone con infezione da virus del vaiolo delle scimmie sono uomini gay o bisessuali”.
A dirlo sono gli scienziati John P. Thornhill, Sapha Barkati, Sharon Walmsley, Juergen Rockstroh, Andrea Antinori, Luke B. Harrison, Romain Palich, Achyuta Nori, Iain Reeves, Maximillian S. Habibi, Vanessa Apea, Christoph Boesecke, Linos Vandekerckhove, Michal Yakubovsky, Elena Sendagorta, Jose L. Blanco, Eric Florence, Davide Moschese, Fernando M. Maltez, Abraham Goorhuis, Valerie Pourcher, Pascal Migaud, Sebastian Noè, Claire Pintado, Fabrizio Maggi, Ann-Brit E. Hansen, Christian Hoffmann, Jezer I. Lezama, Cristina Mussini, AnnaMaria Cattelan, Keletso Makofane, Darrell Tan, Silvia Nozza, Johannes Nemeth, Marina B. Klein e Chloe M. Orkin che hanno condotto una ricerca internazionale per il Gruppo Clinico SHARE-net.
Gli studiosi hanno analizzato 528 infezioni diagnosticate tra il 27 aprile 2022 e il 24 giugno 2022, in 43 siti in 16 paesi. Complessivamente, il 98% delle persone con infezione erano uomini gay o bisessuali, il 75% erano bianchi e il 41% aveva un’infezione da virus HIV; l’età media era di 38 anni.
Come riporta il “The New England Journal of Medicine“, una delle riviste scientifiche più importanti al mondo, si sospetta che la trasmissione del virus del vaiolo delle scimmie, in inglese chiamato “Monkeypox Virus Infection”, sia avvenuta attraverso l’attività sessuale nel 95% delle persone con infezione. Nella serie di casi analizzati, il 95% delle persone presentava un’eruzione cutanea (con il 64% che aveva meno di 10 lesioni), il 73% aveva lesioni anogenitali e il 41% aveva lesioni della mucosa (con 54 con una singola lesione genitale).
Secondo gli studiosi, le caratteristiche sistemiche comuni precedenti l’eruzione cutanea includevano febbre (62%), letargia (41%), mialgia (31%) e mal di testa (27%); Anche la linfoadenopatia era comune (riportata nel 56%). Infezioni sessualmente trasmissibili concomitanti sono state segnalate in 109 delle 377 persone (29%) che sono state testate. Tra le 23 persone con una chiara storia di esposizione, il periodo di incubazione mediano è stato di 7 giorni (range, da 3 a 20).
“Prima dell’aprile 2022, l’infezione da virus del vaiolo delle scimmie negli esseri umani era raramente segnalata al di fuori delle regioni africane dove è endemica. Attualmente, i casi si stanno verificando in tutto il mondo. La trasmissione, i fattori di rischio, la presentazione clinica e gli esiti dell’infezione sono scarsamente definiti”, hanno scritto i ricercatori.
Gli studiosi, che con il loro studio scientifico hanno contribuito alla conoscenza di una serie di casi internazionali per descrivere l’insorgenza del virus, il decorso clinico e gli esiti delle infezioni da virus del vaiolo delle scimmie confermate dalla reazione a catena della polimerasi, hanno visto che il DNA del virus “Monkeypox” è stato rilevato in 29 delle 32 persone in cui è stato analizzato il liquido seminale.
“Il trattamento antivirale è stato somministrato in totale al 5% delle persone e 70 (13%) sono state ricoverate in ospedale; le ragioni del ricovero sono state la gestione del dolore, principalmente per il dolore anorettale grave (21 persone); superinfezione dei tessuti molli (18); faringite che limita l’assunzione orale (5); lesioni oculari (2); danno renale acuto (2); miocardite (2) e per la finalità di controllo delle infezioni (13). Non sono stati segnalati decessi”.