Violenza e stupri africano asiatico maomettani

Re: Violenza e stupri africano asiatico maomettani

Messaggioda Berto » mar gen 11, 2022 8:33 am

Scienziati svedesi perseguiti per aver dato prove scientifiche che la maggior parte degli stupri sono commessi da immigrati
24 novembre 2021

https://www.islamnograzie.com/scienziat ... immigrati/

Un recente caso in Svezia potrebbe spiegare perché i politici e gli attivisti per i diritti umani spesso affermano che non ci sono prove scientifiche per una maggiore criminalità all’interno delle comunità di immigrati nelle società occidentali.

Un recente caso all’Università di Lund sta ora servendo come un chiaro esempio di ciò che accade quando le ricerche cercano di raccogliere prove scientifiche su questioni che potrebbero non supportare la narrativa politica ufficialmente sanzionata. Dimostra anche come i fondi siano limitati per studiare l’impatto dell’immigrazione, come la ricerca sull’argomento non sia consentita dalle università e come gli scienziati che disobbediscono alle restrizioni affrontino gravi persecuzioni.

Questo è ciò che è successo alla professoressa Kristina Sundquist dell’Università svedese di Lund, che insieme ad altri due colleghi, ha condotto una ricerca dettagliata sul profilo di coloro che commettono violenza sessuale in Svezia. La ricerca non era finalizzata a profilare razzialmente i trasgressori, come dicono gli stessi scienziati,ma hanno comunque scoperto alcuni fatti sul profilo etnico degli stupratori per caso.

La facciata della biblioteca universitaria di Lund in Svezia (fonte: Shutterstock).

Sundquist, che è la professoressa più citata della sua università per quanto riguarda la ricerca sociale, è ora indagata per aver pubblicato un rapporto di ricerca non autorizzato e potrebbe essere perseguita per essere giunta alla conclusione che la maggior parte degli stupri nel paese sono commessi da immigrati.

Ma cosa mostra la ricerca? I risultati pubblicati mostrano che gli immigrati non solo sono sproporzionatamente sovrarappresentati nei casi di stupro, ma nonostante siano una minoranza in Svezia, commettono la stragrande maggioranza della violenza sessuale. Questo nonostante il fatto che lo studio abbia analizzato solo casi tra il periodo del 2000 e il 2015, cioè prima dell’enorme afflusso di migranti del 2015 dal Medio Oriente e dall’Africa.

Hanno basato il loro studio su un campione di 3.000 condanne in casi di stupro. Come accennato in precedenza, l’obiettivo dello studio non era quello di indagare sul background etnico dei perpetratori, ma di vedere se ci sono denominatori comuni in questioni di salute, status sociale, occupazione, ecc. Le rivelazioni sul profilo etnico erano solo una scoperta accessoria, ma erano impossibili da ignorare.

“Gli immigrati erano solo una variabile, e si è rivelata una scoperta piuttosto notevole in quanto c’erano molti immigrati e persone nate all’estero in questo gruppo”, ha detto Kristina Sundquist.

La ricerca scientifica è stata condotta perché, come dice il documento nella sua introduzione, “la Svezia ha assistito a un aumento dei tassi di crimini sessuali tra cui lo stupro. La conoscenza di chi sono i colpevoli di questi crimini è quindi importante per la prevenzione”.

Durante l’analisi dei dati, le informazioni sui disturbi da uso di sostanze, sulla criminalità precedente e sui disturbi psichiatrici sono state recuperate dai registri svedesi basati sulla popolazione. Un totale di 3.039 trasgressori sono stati inclusi nell’analisi. La maggior parte di loro erano immigrati (59,2 per cento) di cui la maggioranza (47,7 per cento) erano nati al di fuori della Svezia. Lo studio ha raccomandato che la scoperta che la maggior parte dei trasgressori erano immigrati merita ulteriori indagini e ulteriori studi che tengano conto delle caratteristiche contestuali tra questi trasgressori.

Lo studio sottolinea anche che i tipi di crimini sessuali sono altamente sottostimati. Secondo i dati del Consiglio nazionale svedese per la prevenzione del crimine, nel 2019 ci sono stati 23.200 crimini sessuali segnalati alla polizia, di cui 8.820 (38%) sono stati stupri e stupri aggravati. Secondo l’annuale Swedish Crime Survey per il 2019, è stato stimato che il 5,6% della popolazione totale tra i 16 e gli 84 anni era stata vittima di crimini sessuali.

Non sorprende che più donne (9,4%) che maschi (1,4%) abbiano dichiarato di essere vittime di crimini sessuali. Lo stupro, che è il crimine sessuale più grave, è aumentato del 45,4% tra il 2008 e il 2018. Tuttavia, nonostante questi apparenti aumenti, il numero di trasgressori giudicati colpevoli di reati sessuali è stato abbastanza stabile tra il 2008, poiché il tasso di stupri risolti dalla polizia è diminuito significativamente dal 2009 (31%). In effetti, nel 2016, il tasso era basso (l’11 per cento).

Quasi la metà dei trasgressori sono nati al di fuori della Svezia (47,7 per cento), seguiti da delinquenti di origine svedese con genitori nati in Svezia (40,8 per cento). Una parte della coorte era costituita da delinquenti nati in Svezia con almeno un genitore nato al di fuori della Svezia (11,5%).

Per quanto riguarda i delinquenti nati in Svezia, un’alta percentuale di madri e padri è nata nei paesi occidentali (40,7% e 33,9%) seguita dal Medio Oriente / Nord Africa (19,8% e 24%). Il gruppo più numeroso della popolazione dello studio è stato trovato tra i trasgressori nati al di fuori della Svezia; una parte significativa proveniva dal Medio Oriente / Nord Africa (34,5 per cento) seguita dall’Africa (19,1 per cento). Una parte non trascurabile dei trasgressori (32,5%) ha ricevuto assistenza sociale e oltre un terzo ha avuto una bassa istruzione (37,3%). Il QI e i risultati scolastici erano disponibili solo per una parte della coorte e queste variabili mostravano livelli bassi per ciascuno di questi rispettivamente.

I risultati dello studio in realtà si allineano con la stessa tendenza trovata in altri rapporti e studi condotti in passato in Svezia per quanto riguarda l’aggressione sessuale e lo stupro di gruppo. Anche in altre aree criminali, come l’omicidio, i migranti sono ampiamente sovrarappresentati. Tali studi sono stati rari, ma fino ad oggi, nessuno è stato minacciato di procedimenti giudiziari per aver condotto ricerche scientifiche.

Il rapporto di ricerca condotto da Sundquist e dai suoi colleghi è stato presentato alla Commissione di ricorso per una revisione etica, un organismo che riferisce al Ministero dell’Istruzione svedese. Indagheranno se Sundquist e il Prof. Ardavan Khoshnood, il co-autore dell’articolo, hanno ricevuto una “licenza etica” per gestire “dati sensibili”.

Il Prof. Khoshnood ha risposto dicendo al portale svedese Samnytt: “È un peccato”, e ha aggiunto che sono accusati di “condurre e pubblicare ricerche illegali”.

“Lo scopo dello studio non era quello di scoprire com’è l’immigrazione. Sorprendentemente, questa variabile si è rivelata abbastanza importante e non sapevamo in anticipo cosa avrebbe mostrato lo studio. Volevamo creare un profilo del colpevole, per sapere chi è il tipico perpetratore”, ha detto.

Tuttavia, l’autorità etica sembra prepararsi a emettere una qualche forma di punizione relativa al caso.

“Non vedo da nessuna parte che si chieda il permesso etico per testare l’ipotesi se gli immigrati siano sovrarappresentati nelle statistiche sugli stupratori condannati”, ha detto il corpo. Gli scienziati sono stati anche criticati per la valutazione insufficiente in quanto non sono riusciti a indicare come la loro ricerca dovrebbe “ridurre l’esclusione e migliorare l’integrazione”.

In termini di integrazione, non è chiaro come nascondere il background sociale ed etnico degli stupratori “ridurrà l’esclusione e migliorerà l’integrazione”. Tuttavia, questi scienziati, uno dei quali è lui stesso di origine immigrata, devono ora dimostrare attivamente la loro innocenza.

Allo stato attuale, il caso contro questi scienziati può essere progettato come una tattica intimidatoria per conto delle autorità politiche e accademiche svedesi per mettere a tacere le prove basate sulla scienza che danneggiano gravemente la narrativa della società aperta sostenuta dai principali partiti politici svedesi. e che la violenza sempre più incontrollabile, compresa la violenza sessuale che si diffonde nella società svedese, è il risultato diretto delle decisioni politiche di una successione di governi pro-migrazione e anti-legge-ordine.
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Re: Violenza e stupri africano asiatico maomettani

Messaggioda Berto » mar gen 11, 2022 8:34 am

Il racconto della notte da incubo: "Cosa mi hanno fatto in piazza Duomo"
Valentina Dardari
7 gennaio 2022

https://www.ilgiornale.it/news/milano/m ... 00453.html

A Milano la notte di Capodanno non è stata solo festeggiamento e scambio di auguri per il nuovo anno. In piazza Duomo una ragazza di 19 anni, studentessa fuori sede, è stata salvata dagli agenti in tenuta antisommossa dopo che era stata bloccata e palpeggiata in mezzo alla folla. Quando è stata liberata da quell’intreccio di braccia era sconvolta e in lacrime. Sopra un piumino rosso per proteggerla dal freddo, e sotto un maglione strappato sotto l’ascella, uno strappo dovuto verosimilmente a quelle mani che l’avevano strattonata, tirata e avvolta impedendole di scappare.

La notte di terrore a Milano

Cinquanta secondi di terrore puro, in cui la giovane non sapeva come riuscire a liberarsi, non vedeva una via d’uscita, una salvezza. Un video postato sui social e reso pubblico sul profilo ‘MilanoBellaDaDio’ ha immortalato quegli attimi ed è stato condiviso anche dalla pagina Facebook ‘Noi poliziotti per sempre’, accompagnato dal commento: “Il grave episodio è accaduto la notte di capodanno durante i festeggiamenti in piazza Duomo ed è stato filmato da alcuni passanti che lo hanno poi postato su Instagram. Nel filmato, reso pubblico sul profilo MilanoBellaDaDio, è chiaramente visibile la vittima circondata da almeno una trentina di ragazzi che la spintonano e la molestano. Il filmato ritrae decine di ragazzi attorno a una giovane durante i festeggiamenti a Milano per Capodanno”.

Come riportato dal Corriere, la vittima ha poi raccontato piangendo: “Sembrava scherzassero. Ma poi qualcuno mi ha strattonato con forza. Si sono fatti violenti. Ho pensato volessero rapinarmi e gli ho dato la borsa. Ma non mi lasciavano. Mi sono spaventata e ho iniziato a urlare”. Si trovava insieme a un’amica, erano arrivate nella piazza principale del capoluogo lombardo per festeggiare insieme ad alcuni amici. Ma quella folla urlante le ha inglobate, proprio nel momento in cui si erano allontanate dal gruppo per cercare un bagno. Una trentina di giovani, dei quali molti erano stranieri, le hanno circondate. L’altra ragazza è riuscita a scappare grazie all’intervento di un amico. Ma per la 19enne non vi è stata la stessa sorte ed è stata invece risucchiata, strattonata, palpeggiata da mani sconosciute. Può solo urlare e provare a divincolarsi. La Procura di Milano ha aperto un fascicolo per violenza sessuale di gruppo. Al lavoro ci sono gli uomini della squadra Mobile, guidati da Marco Calì, che stanno guardando più volte tutti i video, amatoriali e non, per cercare di identificare gli aggressori. Nei prossimi giorni la 19enne verrà ascoltata ancora dal pool ‘fasce deboli’, coordinato dall'aggiunto Letizia Mannella.

"Milano come Colonia"

Ma quella notte a Milano ci sono state anche altre aggressioni. Un nuovo video, pubblicato dal sito Alanews.it, mostra un altro episodio di presunte violenze, avvenute sempre la notte di Capodanno in centro a Milano, e sempre nella medesima piazza. Come si vede nel filmato, poco prima della mezzanotte due ragazze straniere sono state accerchiate da alcuni giovani che le hanno schiacciate contro le transenne. Nelle ultime immagini si vedono le due salvate dagli uomini in divisa che si lasciano andare in un pianto a dirotto, spaventate da quanto appena subito. Sono quindi due le aggressioni ai danni di ragazze avvenute quella notte da incubo a Milano. Così come due sono i video che hanno immortalato quanto avvenuto nei due episodi. Il primo riguarda la 19enne con il piumino rosso, mentre il secondo le due ragazze straniere spinte contro le transenne. La gang ad aver messo in scena i due assalti sembra essere la stessa.

Ma anche rapine e risse in quella notte milanese che avrebbe dovuto essere solo di festa. Un 18enne è stato ferito alla testa da una bottigliata. Tanti i ragazzi, tra i 15 e i 20 anni, che si erano dati appuntamento in centro, come fanno spesso, molti dei quali nati in Italia ma figli di immigrati, che vivono in periferia ma vengono nella grande città per trovarsi e chiacchierare al tavolo di un fast-food. Spesso litigano e arrivano alla rissa, con conseguenze a volte molto spiacevoli.

Sulla sua pagina Facebook la leghista Silvia Sardone ha commentato i video postati sui social che immortalano una notte di violenza: “Il nuovo video su quanto successo la notte di Capodanno in Piazza Duomo apre scenari sempre più inquietanti e drammatici. La scena di due povere ragazze costrette agli abusi di decine di ragazzi si somma alla denuncia di violenza già inviata da un’altra giovane e alle segnalazioni di altre molestie e rapine. Ci sono state quindi violenze sessuali di gruppo e diverse ragazze sono state abusate e picchiate”.

Chi sono gli aggressori

Una vicenda che riporta alla mente quanto accaduto a Colonia qualche anno fa. "Anche in questo caso, come si evince dai video e dalle testimonianze, i protagonisti sono giovani stranieri visto che si sente chiaramente che parlano non in italiano.", fa notare infatti la eurodeputata e consigliere comunale a Milano, “Nulla che sorprenda, l'idea della "donna sottomessa" è una costante in molte comunità islamiche non moderate. Se non ci fossero stati gli interventi delle forze dell’ordine presenti in piazza saremmo qui a parlare di decine di violenze. A questo punto vogliamo la verità: cosa è successo in Piazza Duomo? Quanti sono i casi simili? Come mai si è permessa questa situazione? È ormai evidente che ci fossero branchi di stranieri pronti a reati e a violenze sulle donne. Tra l’altro mi chiedo dove siano le femministe di fronte a chiari abusi verso le donne. Forse sono più interessate alla questione del linguaggio di genere”. La Sardone ha ricordato poi le parole dell’assessore alla sicurezza del Comune di Milano che “disse ‘tanta gente, tanti botti, nessun problema’ su quanto avvenuto in piazza. Una sottovalutazione incredibile a cui si aggiungono il silenzio del Sindaco e della sinistra. Evidentemente a loro non interessa se nella principale piazza di Milano, in un giorno di festa, diverse giovani donne siano abusate, tra pianti e urla, da decine di delinquenti”.




Violenze in piazza a Milano, il branco che non indigna
Michela Marzano
8 gennaio 2022

https://www.repubblica.it/commenti/2022 ... 333117893/

Solo poche persone hanno esplicitamente condannato le aggressioni sessuali avvenute a Milano la notte di Capodanno. Non ci sono stati messaggi di solidarietà nei confronti delle vittime né i commenti di tutti coloro che, giustamente, non perdono occasione per ribadire la necessità di riscrivere la grammatica delle relazioni sessuali. Gli inquirenti, appoggiandosi anche su alcuni video che circolano sul web, parlano di "fatti gravissimi", di "molestie e abusi orribili" che coinvolgerebbero almeno cinque ragazze, e che sarebbero stati commessi, con modalità di "branco", da alcuni giovani di origine nord-africana.



Aggressioni di Capodanno a Milano: ora individuate nove vittime

Redazione Alma News
10 Gennaio 2022

https://almanews24.it/cronaca/2022/01/1 ... e-vittime/

Aggressioni di Capodanno a Milano: continuano le indagini sulle molestie sessuali in branco di cui sono rimaste vittime decine di ragazze in Piazza Duomo nella Notte di San Silvestro (come era successo a Colonia a Capodanno del 2016).

Da cinque (in tre diversi momenti), le vittime identificate sono salite a nove. Tre ragazze (di cui una è poi riuscita a fuggire) sono state aggredite verso l’1:30. Un’altra ha avuto la medesima tremenda esperienza dietro alla piazza insieme un’amica, che è stata anche vittima di una rapina. Alcuni video hanno permesso di ricostruire quanto è accaduto.

Sono state rivelate anche le età delle ragazze e che due di loro sono tedesche. La Procura e la Squadra Mobile di Milano sono ancora al lavoro per rintracciare ovviamente anche gli autori delle violenze. Si parla di una trentina di giovani.

Si cerca inoltre di capire come abbiano scelto le loro vittime. Sul caso, nella mattinata di oggi, lunedì 10 gennaio, hanno discusso nella sede della Procura del capoluogo lombardo l’aggiunto procuratore Letizia Mannella, il pubblico ministero Alessia Menegazzo, a capo dell’inchiesta, e la polizia giudiziaria.

In merito alle aggressioni sono intervenuti il sindaco di Milano Giuseppe Sala e la ministra dell’Interno Lamorgese. Il primo ha chiesto alle autorità di “fermare il branco”; la seconda, invece, ha parlato di “fatti gravissimi”. Sottolineando l’impegno quotidiano delle forze di polizia per “garantire la sicurezza delle nostre città”, ha aggiunto che dovranno fare il “massimo per evitare che possano ripetersi analoghi deprecabili comportamenti”.

Intanto però, Tgcom24, oltre alle dichiarazioni dei due politici, riporta anche quelle di una delle due ragazze tedesche aggredite. Dalla sua città, Manneheim, dove è tornata e dove ha denunciato le violenze, ha raccontato i fatti e puntato il dito contro i poliziotti presenti in Piazza Duomo: “Pensavamo di divertirci e invece a un certo punto siamo state circondate da un gruppo di persone. Parlavano tutti in arabo e ci spingevano, a un certo punto sono caduta per terra e continuavano a metterci le mani addosso. Non potevamo scappare. Piangevamo e urlavamo aiuto ma nessuno ci ha aiutate. Avevamo 30 persone attorno che ci toccavano dappertutto. Abbiamo provato a respingerli. La mia amica li ha colpiti e dato schiaffi ma loro ridevano e hanno continuato a molestarci, avevo 15 mani addosso. La polizia ci vedeva e non ha fatto nulla, non so dire perché, è stato scioccante perché non possono non averci viste”.


Le 4 verità sulle violenze di Capodanno a Milano
Corrado Ocone
9 Gennaio 2022,

https://www.nicolaporro.it/le-4-verita- ... -a-milano/

Certe notizie fanno fatica a farsi spazio nei media: prima vengono ignorate, poi sottovalutate e ridotte quasi a semplici smargiassate, poi prendono una qualche consistenza ma con tanti, troppo, distinguo. Solo dopo molti giorni assumono la loro reale dimensione, ma ormai non sono più “fresche” e vengono relegate nelle pagine interne di cronaca. Quel che è successo la notte di Capodanno a Milano, con almeno cinque casi di donne circondate e aggredite, minacciate e molestate, da branchi di energumeni, segue questo copione. Che fu lo stesso che fu messa in scena sui media tedeschi sei anni fa dopo un’altra drammatica e simile notte di Capodanno a Colonia. Perché ciò sia potuto e possa accadere è presto detto: la notizia, i suoi dettagli, sembra fatta apposta per smentire più di uno dei miti progressisti che i media, anche quelli che fingono di essere “imparziali” (e forse, chissà?, lo credono veramente), hanno fatto acriticamente propri. Proviamo ad elencarli, almeno i principali.

1. Il luogo. Milano, la capitale “morale” dell’Italia. Non un’oscura periferia, ma il centro pulsante e ideale della città: Piazza Duomo. Una smart city ove tutti sono felici e “sostenibili”.

2. Il primo cittadino. Milano è guidata da un sindaco, Beppe Sala, che non si accontenta di essere quel bravo city manager che probabilmente è (le cui qualità sono riconosciute anche dagli avversari e che comunque è stato votato dalla maggioranza dei suoi cittadini); ma vuole anche essere il paladino della Milano figa e ipocrita dei salotti e della “sinistra al caviale”. Di qui non solo la retorica dell’innovazione e della modernità, industriale o post-industriale poco cambia, ma anche quella dell’ inclusività, del no gender gap, dell’ambientalismo ideologico à la Greta, e chi più ne ha più ne metta. Scoprire che, dopo tanta retorica sui diritti e le quote di genere, una donna a Milano può anche essere umiliata in questo modo, e semplicemente non essere sicura quando esce, mette a nudo tutta l’ipocrisia di un certo modo di fare e di pensare.

3. Gli autori del gesto. Le testimonianze parlano chiaro: gli assalitori parlavano arabo, quindi molto probabilmente erano di religione islamica come quelli di Colonia. Ovviamente, ciò non giustifica nessun automatismo mentale, ma segnala, da una parte, un cortocircuito nella retorica progressista del sindaco e della Milano benpensante e correttista che lo sponsorizza, e dall’altro, richiama i problemi dell’integrazione che non sono affatto scontati e che sono sicuramente ostacolati dall’ideologia dell’inclusività acritica e dell’apertura delle frontiere a prescindere. Il cortocircuito consiste nel fatto che non puoi predicare e praticare il multiculturalismo, mettere sullo stesso piano tutte le culture, e poi lagnarti se le donne vengono considerate poco più che degli oggetti. Quanto invece all’apertura delle frontiere, non puoi stendere tappeti rossi a Carola Rackete quando viene a propagandare il suo verbo nella tua città, e avallare quindi il suo agire illegale e la sua idea di far entrare chiunque senza permesso, quindi senza controllo, e poi pretendere che tutti i nuovi entrati siano integerrimi seguaci di un modo di vivere, il tuo, che fra l’altro non hanno mai conosciuto.
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Re: Violenza e stupri africano asiatico maomettani

Messaggioda Berto » mar gen 11, 2022 9:04 pm

La sinistra elitaria cieca sui crimini degli immigrati
Andrea Indini
11 Gennaio

https://www.ilgiornale.it/news/politica ... 01384.html

Da Pamela a Desirée, da Saman ai fatti di Milano: quando a commettere violenze contro le donne sono immigrati, la sinistra perde la voce e volta lo sguardo dall'altra parte

Per ora il numero dei casi, il numero delle ragazze molestate in piazza Duomo l'ultimo dell'anno, è salito a nove. Per ora gli indagati per quelle barbare violenze, frutto di una cultura che teorizza le incursioni sessuali contro le donne, sono dodici. Tutti ragazzi piuttosto giovani. Le età vanno dai quindici ai ventun anni. Almeno tre del branco che ha preso di mira le giovani in piazza a far festa sono minorenni. Tutti (nessuno escluso!) sono stranieri o comunque italiani di origine nordafricana. Il ché non cambia il succo. Perché, esattamente come a Colonia nel 2016, hanno messo in pratica una "spedizione punitiva" rituale, il taharrush gamea (letteralmente dall'arabo "aggredire e molestare le donne in strada"), che anni fa ha iniziato ad essere praticata in Egitto in concomitanza con la festività di Id al-fitr. Eppure, nonostante tutto questo, non aspettatevi di vedere, con il passare delle ore, progressisti, femministe e ultrà dell'immigrazione denunciare un'integrazione impossibile (o perlomeno mancata) o anche solo inginocchiarsi per le vittime.

È un vero e proprio cliché. Da Pamela Mastropietro, la 19enne di Macerata ammazzata, mutilata, infilata in una valigia e sbattuta sul ciglio di una strada, a Desirée Mariottini, la sedicenne uccisa in uno stabile abbandonato nel quartiere di San Lorenzo a Roma. Da Saman Abbas, la 18enne scomparsa a Novellara l'anno scorso e mai più ritrovata, alle brutali molestie dell'ultimo dell'anno a Milano. I casi di cronaca nera non sono più campanelli d'allarme isolati e, sebbene molto diversi l'uno dall'altro, hanno un drammatico comun denominatore: l'imbarazzante silenzio della sinistra nostrana incapace di fare i conti con le violenze commesse dagli immigrati. Sempre in fila a denunciare i femminicidi o più in generale i soprusi contro le donne (vi ricordate il caso di Greta Beccaglia?), quando a commetterli è uno straniero, inspiegabilmente perdono tutti quanti la voce. Ne avevamo già parlato proprio nei giorni in cui si cercava in lungo e in largo il corpo di Saman, sparito dopo che questa era entrata in contrasto con la famiglia per il suo stile di vita troppo occidentale. Al tempo, in una interessantissima intervista alla Nazione, il sociologo Luca Ricolfi aveva spiegato che le ragioni di questo silenzio colpevole andavano ricercate nell'"occhio di riguardo" che i progressisti riservano all'islam. "La sinistra - spiegava - teme che i lati più imbarazzanti di quella cultura, e in particolare il suo modo di trattare la donna, compromettano il progetto politico di diventare i rappresentanti elettorali di quel mondo, grazie all'allargamento del diritto di voto agli immigrati".

Ricolfi non è l'unico a pensarla così. All'interno del Partito democratico bisogna andare fino a Reggio Emilia per trovare qualcuno che sollevi il problema. Proprio parlando della povera Saman, il consigliere dem Marwa Mahmoud aveva ammesso che al Nazareno "c'è timore a intervenire su questi temi. Negli ultimi vent'anni c'è stata sottovalutazione". Una sottovalutazione (o, meglio ancora, un calcolo politico) che ha spinto i vari segretari che si sono avvicendati ai vertici del Pd a voltare lo sguardo dall'altra parte e i big del partito a non denunciare certi crimini quando non fanno il loro "gioco" politico. Un'incapacità a leggere la realtà che nei giorni scorsi ha spinto la segretaria metropolitana del Pd Silvia Roggiani a dire che le violenze di piazza Duomo sono "comportamenti figli di una cultura patriarcale" insita nella nostra società. Una mostruosità smentita dai fatti ma che Enrico Letta si è sentito in dovere di difendere quando il viceministro leghista Alessandro Morelli ha ricordato ai dem l'imprescindibile legame tra quanto accaduto a Milano e la mancata integrazione frutto di un'immigrazione senza controllo. Non a caso gli inquirenti hanno trovato inquietanti similitudini con le cosiddette "bande fluide" che la sera del 3 luglio 2017, durante la proiezione della finale di Champions Juventus-Real Madrid, avevano scatenato il panico in centro a Torino. Una violenza che cova nelle banlieue del Nord Italia, ormai abbandonate da una sinistra sempre più elitaria.

Prima di Saman Abbas c'è stato il brutale omicidio di Sana Cheema. E prima ancora c'è stato quello di Hina Saleem. Casi fotocopia. Lo stesso vale per le molestie dell'ultimo dell'anno. Il precedente di Colonia aveva fatto tanto parlare, sei anni fa, anche qui in Italia. Forse anche di più di quanto non stia facendo parlare quanto accaduto a Milano. Che fine hanno fatto le femministe? E gli ultrà del politicamente corretto? E i talebani dell'integrazione? Perché nessuno si inginocchia in parlamento? Perché nessuno sfila per queste giovani? Perché nessuno dice che questa cultura che fa scempio del corpo delle donne non deve trovar spazio nel nostro Paese e che, se a commettere certi crimini sono gli immigrati di seconda generazione (quelli con la carta d'identità italiana nel portafogli), allora vuol dire che la tanta decantata integrazione è solo un miraggio a cui solo la sinistra può ancora credere?


Un ex magistrato sinistrato demenziale!

Stupri Milano, magistrato difende immigrati: “Colpa del disagio sociale”

Gennaio 18, 2022
https://voxnews.info/2022/01/18/stupri- ... ideo-choc/
https://streamable.com/4nd8bl


Ha accompagnato gli agenti a casa del padre, per la perquisizione, durante la quale è stato trovato il piumino verde.
18 gennaio 2022

https://voxnews.info/2022/01/18/stupri- ... ore-video/

Mahmoud è arrivato da solo in Italia nell’estate del 2019, ancora minorenne. Un anno e mezzo fa ha chiesto aiuto alla Casa della Carità per rinnovare il permesso di soggiorno in scadenza con il passaggio alla maggiore età. Ha detto di non avere una casa fissa e gli è stato offerto un domicilio. Arriva da Lecco, dice di aver trovato un lavoro — cartongessista — e una sistemazione temporanea in città da alcuni connazionali. Anche gli investigatori martedì hanno faticato a rintracciarlo. Nei mesi scorsi era stato controllato in centro. Ma non risultano residenze reali. È stato trovato per strada, senza documenti. Ha accompagnato gli agenti a casa del padre, per la perquisizione, durante la quale è stato trovato il piumino verde.
Quindi un altro stupratore aiutato a vivere in Italia dai buonisti. Ricordatevi: dietro un immigrato criminale c’è sempre un fottuto buonista che lo ha aiutato.
Queste sono organizzazioni che dovrebbero essere messe fuorilegge. La fondazione che controlla le ‘Case della Carità’ fa propaganda per i clandestini e li aiuta a rimanere in Italia. Vuole smantellare le espulsioni e i centri di espulsione.
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Re: Violenza e stupri africano asiatico maomettani

Messaggioda Berto » mer gen 19, 2022 4:43 am

Zitta...". Il racconto choc della donna stuprata in ascensore dal clandestino
Rosa Scognamiglio
18 Gennaio 2022

https://www.ilgiornale.it/news/milano/d ... 03205.html

Una donna di Segrate è stata stuprata per 8 minuti nell'ascensore di casa. L'aggressore è un immigrato senza fissa dimora con precedenti di polizia e un ordine di espulsione
"Zitta...". Il racconto choc della donna stuprata in ascensore dal clandestino

Una donna di Segrate (Milano) è stata stuprata per 8 minuti nell'ascensore di casa da un clandestino. L'aggressore, un immigrato libico senza fissa dimora con precedenti di polizia e un ordine di espulsione pendente, è stato individuato grazie alle impronte digitali e al Dna. "Lo imploravo di smettere ma continuava. Mi diceva di stare zitta o altrimenti mi avrebbe ammazzato", ha raccontato la vittima ancora sotto choc per la violenza subita.

L'agguato in ascensore

I fatti risalgono allo scorso 21 dicembre. Stando a quanto riporta il Corriere.it, la donna - una quarantenne di Segrate - sta rincasando dopo aver partecipato a un corso serale di cucina. Accompagnata in auto dall'amica, per comodità, decide di rientrare in casa dalla rampa dei box, al piano seminterrato della palazzina. Entrata in ascensore nota la presenza di uno sconosciuto: "Mentre premevo il tasto del piano - ha raccontato la vittima ai magistrati Letizia Mannella e Rosaria Stagnaro - sentivo la porta da cui ero entrata poco prima sbattere e subito compariva un ragazzo che in tutta frea si fermava tra le porte dell'ascensore bloccandolo". A quel punto, il malintenzionato la colpisce ripetutamente sulla tempia e la deruba degli effetti personali: "Mi colpiva con il palmo della mano sulla tempia - si legge nei verbali dei carabinieri - e mi diceva di stare zitta o altrimenti mi avrebbe ammazzata".

Lo stupro choc

Terrorizzata, la quarantenne consegna all'aggressore lo smartphone e i pochi spicci che ha nel portafogli. Ma proprio quando il peggio sembra essere passato, lo sconosciuto si slaccia i pantaloni. "L'ho implorato più volte di non farmi del male, ero pietrificata dalla paura. Pensavo di morire". Per 8 minuti lo straniero abusa della donna nell'ascensore. La picchia e le intima di tacere: "Stai zitta o ti ammazzo". La vittima prova a reagire ma non ha neanche la forza di chiedere aiuto. "Mi minacciava che non avrei dovuto dire nulla facendomi credere che mi conoscesse, dicendo che aveva parlato di me col portinaio". L'aggressore fugge via solo quando sospetta che possa essere sorpreso da qualche condomino. A quel punto, la donna entra in casa e chiama il 112.

Chi è l'aggressore

Grazie alle indagini lampo condotte dai carabinieri del comando Provinciale di Milano e della compagnia di San Donato, l'aguzzino viene stanato a meno di 12 ore dall'accaduto. I nastri delle telecamere di sorveglianza e le tracce di Dna lasciate sugli abiti della donna restituiscono un profilo genetico ben preciso. L'aggressore è un immigrato libico di 31 anni, senza fissa dimora, con precedenti di polizia e un ordine di espulsione firmato dal Questore lo scorso settembre. Era già stato in carcere svariate volte, l'ultima a Vigevano. Lo straniero è stato arrestato e ora è recluso in carcere.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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