Violenza e stupri africano asiatico maomettani

Re: Violenza e stupri africano asiatico maomettani

Messaggioda Berto » dom set 10, 2017 8:01 pm

A Liverpool le gang islamiche vanno a caccia di "bianchi cristiani"
Lorenza Formicola
30 Lug 2017

https://www.loccidentale.it/articoli/14 ... -cristiani

La polizia di Birmingham è in cerca di due uomini "asiatici" dopo il caso di una ragazzina rapita e violentata alla stazione due volte: la seconda da un altro "asiatico" a cui aveva chiesto aiuto. La vittima è una quindicenne che era in compagnia di un'amica quando è stata rapita alla stazione ferroviaria. La parola "asiatico" è la generica definizione che ricorre costantemente nei rapporti della polizia quando si parla di casi del genere. E mentre gli ispettori giurano che ci sarà giustizia per la ragazzina, il caso finisce in coda al faldone sugli abusi sessuali ai danni di minorenni nella civile Inghilterra.

In realtà, dietro la “neolingua” usata per redigere questi rapporti giudiziari, si vuole mascherare il fatto che spesso gli autori delle violenze sono maschi musulmani. Nell'ultimo decennio gli attacchi sessuali commessi dai cosiddetti "asiatici" sono aumentati ulteriormente, dopo l'infame caso delle oltre 1.400 ragazzine abusate a Rotherham. Proprio lo scorso mese, la polizia dello Yorkshire, nella città di Keighley, ha riportato che è emerso un altro, potenziale, scandalo simile a Rotherham. Sarebbero 200 le ragazzine abusate da gang islamiche a caccia di pelle chiara e giovane. Centosessantacinque i sospetti.

Intanto, BBC non conferma il caso di una banda che ha attaccato dei cittadini inglesi perché "bianchi e cristiani". Succede a Liverpool, tre gli arresti, dopo una serie di assalti nel centro della città inglese. La tecnica era sempre la stessa: muovendosi a zonzo per le strade, i membri della gang si avvicinavano a uomini o donne ritenuti più "inglesi" di altri, e gli chiedevano di recitare "qualcosa di islamico". Alla mancata risposta, o, magari, ad un “sono cristiano", seguiva la fatidica domanda: "perché non sei un musulmano?" e via il pestaggio. Il giudice Louise Brandon ha descritto gli attacchi come una "campagna di violenza che semina terrore per le strade di questa città". La magistratura ha pensato che un anno di galera sarebbe bastato a rimettere i colpevoli sulla retta via. Così pochi mesi di reclusione e poi di nuovo a zonzo e a caccia di "non musulmani".

Perché un grande canale pubblico come BBC si è rifiutato di raccontare questa storia? Che sarebbe accaduto sui media se dei "bianchi" avessero pestato dei musulmani? I grandi media si sono preoccupati di raccontarci con la consueta dose di politicamente corretto, senza sosta, per mesi, che Brexit era una specie di affronto fatto dagli inglesi all'Europa e alla comunità internazionale, ma gli stessi giornaloni poi non sprecano un goccio d’inchiostro per testimoniare l'odio del fondamentalismo islamico verso l’Occidente, nei paesi occidentali.
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Re: Violenza e stupri africano asiatico maomettani

Messaggioda Berto » mar set 12, 2017 6:14 am

Questo bastardo è bengalese e maomettano

Roma: finlandese stuprata e rapinata in centro, arrestato un giovane di 22 anni - Lazio
2017/09/11

http://www.ansa.it/lazio/notizie/2017/0 ... 3a987.html

Bengalese abusa di ragazza finlandese, preso sabato scorso
Ha stuprato, picchiato e rapinato una turista finlandese nel centro di Roma. Per questo un bengalese di 22 anni è stato arrestato sabato scorso dagli agenti della Polizia di Stato. La violenza nella notte tra venerdì e sabato quando la giovane, dopo una serata con le amiche, è stata avvicinata dal bengalese che si è offerto di accompagnarla a casa.
Il cittadino bengalese è in possesso di un regolare permesso di soggiorno per motivi umanitari. Ha svolto diversi lavori nella Capitale.
"Mi diceva se ti muovi o provi a scappare t'ammazzo, mi minacciava con una grossa pietra", così è quanto avrebbe raccontato la ragazza finlandese tra le lacrime agli agenti che l'hanno soccorsa nella notte tra venerdì e sabato. "Ho avuto paura di morire, è stato terribile", ha aggiunto la ragazza sotto choc che poi è stata portata in ospedale. La giovane, circa 20anni, era arrivata da pochi giorni a Roma per lavorare come baby sitter. La ragazza aveva passato la serata in pub nei pressi della stazione Termini con alcune amiche. Uscita è stata avvicinata dal bengalese che le ha offerto un passaggio: lei ha accettato ma una sua amica no. Durante il tragitto lui si è fermato e ha tentato approcci sessuali poi sfociati nello stupro.
E, su twitter, la sindaca di Roma, Virginia Raggi, ha scritto: "Vicina alla ragazza finlandese aggredita nei pressi della stazione Termini. Roma non accetta alcun tipo di violenza"
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Re: Violenza e stupri africano asiatico maomettani

Messaggioda Berto » mar set 12, 2017 6:36 am

Statistiche mondiali sulla criminalità sessuale nei vari paesi


Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... -Mondo.jpg
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Re: Violenza e stupri africano asiatico maomettani

Messaggioda Berto » mar set 12, 2017 10:35 pm

La figlia del deputato Ue è stata stuprata e uccisa dal richiedente asilo. Lui ha ammesso: "L'ho fatto perché mi piaceva"
12 Settembre 2017

http://www.liberoquotidiano.it/news/sfo ... mette.html

"Da quando ho visto quant'era carina ho desiderato fare sesso con lei" ha dichiarato durante il processo a suo carico Hussein Khavari, il richiedente asilo che avrebbe stuprato e ucciso Maria Ladenburger, figlia di un alto funzionario Ue. I due si sarebbero conosciuti nel centro di accoglienza profughi dove la giovane faceva volontariato.

Khavari avrebbe incontrato la giovane sulla via del ritorno verso casa sua, a Friburgo in Germania, l'avrebbe aggredita, violentata e annegata. A incastrarlo sarebbero state le tracce di Dna trovate sulla sciarpa della ragazza che combaciano perfettamente con quelle del ragazzo.
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Re: Violenza e stupri africano asiatico maomettani

Messaggioda Berto » gio set 14, 2017 7:13 am

Congo, la “patria d'adozione” degli stupri di gruppo: ecco a chi abbiamo aperto le porte
di Ginevra Sorrentino
2017/09

http://www.secoloditalia.it/2017/09/con ... o-le-porte

Li chiamano gang-rape, sono gli stupri di gruppo: sono continui. Efferati. E nove volte su dieci restano impuniti. E il Congo – la patria di nascita di Guerlin Butungu, il capobranco degli stupri di Rimini, e la terra d’adozione delle belve sue complici – è considerata la capitale mondiale delle atroci violenze sulle donne. E purtroppo nel generico termine “donne” vanno incluse le bambine, le adolescenti, le anziane. quanto accaduto in quella terribile notte di fine agosto che ha segnato per sempre le vittime delle feroci aggressioni di Butungu e dei suoi “compari” ha segnato per sempre l’immaginario sociale. Non solo: quella brutalità dello stupro di Rimini ci ha catapultato in scenari che fino a poco credevamo arcaici e lontani nello spazio oltre che nel tempo, e invece…


Congo, la «capitale mondiale» degli stupri di gruppo

Invece ora i protagonisti di quei mondi sono in casa nostra e da quella terribile notte riminese tutti noi ci sentiamo più esposti, più minacciati, più indifesi. E chi fino a ieri ha creduto che quello che abitualmente accade nelle zone rurali, più remote e sperdute dell’India, come nei centri urbani della Nigeria, non potesse mai riguardarci, adesso è stato costretto a ricredersi, e con una veemenza mediatica che non ci ha risparmiato nulla della efferatezza e della malvagità con cui siamo costretti a fare i conti anche in casa nostra. Eppure i campanelli d’allarme ci sono e ci sono sempre stati: da anni studi internazionali e di settore ritraggono dell’Africa – e di alcune sue regioni in particolare – fotografie inquietanti che, nel tempo, hanno dato adito alla definizione e purtroppo all’incremento di un fenomeno drammaticamente noto come il gang-rape: uno stupro di gruppo, incredibilmente crudele e violento per le modalità d’esecuzione e la consuetudine con cui si consuma nell’impunità dei carnefici e nello strazio delle loro vittime. Un fenomeno concentrato soprattutto in Congo che, solo nel 2010 la rappresentante Onu per le violenze sessuali, Margot Wallstrom, è arrivata a definire «la capitale mondiale degli stupri». Il «posto più pericoloso al mondo per una donna», che registra il più alto numero di denunce per il gang-rape – per non parlare del sommerso – e in cui accade con una frequenza mostruosa che una ragazzina, un’adolescente, una giovanissima come una signora d’età, vengano prese, rapite dalle loro case, abusate, torturate e poi lasciate ferite o agonizzante lì dove lo stupro di gruppo si è brutalmente consumato.


La terra da cui proviene Butungu, “caprobranco” degli stupri di Rimini

Ormai non si contano nemmeno più in Congo i casi di ragazze e ragazzine, anche giovanissime, prelevate di notte, mentre dormono nelle loro case prese d’assalto da gruppi di stupratori, per essere violentate a turno nel bosco da branchi di belve che poi, nel tragico rituale che inscenano, alla fine delle violenze gettano le loro vittime al suolo o le abbandonano come «merce consumata» in un bosco, in una radura. Come accaduto alla giovane polacca stuprata dal branco di belve capitanate dal congolese Butungu che, dopo gli abusi, è stata scaraventata in acqua. Quel Butungu sbarcato da una carretta a Lampedusa, esattamente come Usman Matammud, lo stupratore seriale e torturatore somalo di base in Libia e solo dopo anni di abusi e malvagità riconosciuto e segnalato da alcune sue ex vittime mentre si aggirava indisturbato per la Stazione Centrale di Milano. E allora, spalancare indiscriminatamente le porte all’immigrazione africana, senza controlli in grado di evitare l’orrore, senza filtri e senza possibilità di prevenire quello che poi accade – ed è accaduto – significa consentire l’ingresso e il bivacco in casa nostra anche di personaggi come quelli che hanno agito a Rimini. Persone prive di freni inibitori, dilemmi morali e come ha detto lo spiahciatra Vittorino Andreoli, uomini in cui è quasi geneticamente assente il senso di colpa. Persone capaci di comportarsi come abbiamo amaramente appreso, e a ripetere anche sulle nostre spiagge, nei nostri quartieri, usi e abusi tribali praticati nell’impunità e nell’indifferenza nei loro paesi d’origine.




Il Congo e quell'usanza degli stupri di gruppo
Giovanni Giacalone - Mar, 05/09/2017

http://www.ilgiornale.it/news/mondo/con ... 37600.html

Il congolese Guerlin Butungu, capobranco del ben noto gruppetto di stupratori di Rimini, ha agito con modalità tipiche di quello che in Africa è spesso noto come “gang rape” e guarda caso il Congo è uno di quei paesi dove tale fenomeno avviene con maggior frequenza.

La letteratura al riguardo abbonda sia sul web che sul cartaceo.

Non a caso nel 2010 la rappresentante ONU per le violenze sessuali, Margot Wallstrom, definiva il Congo “la capitale mondiale degli stupri”, che restano in gran parte impuniti, nonché “il posto più pericoloso al mondo per una donna”.

Le testimonianze sono numerose, come a Bukavu nel giugno del 2016, dove venivano denunciati numerosi casi di ragazze e ragazzine, anche giovanissime, prelevate di notte dalle proprie abitazioni assaltate da gruppi di stupratori, per essere violentate a turno nel bosco e poi gettate al suolo e abbandonate come “merce consumata”.

Una scena raccapricciante che ricorda molto le dinamiche che abbiamo visto a Rimini. Una coppia che viene assaltata, picchiata, lei stuprata e poi gettata in acqua… Al trans peruviano spetterà poi la stessa sorte.

Una gang spietata di violentatori che scorazza per la città pensando di poter fare il bello e il cattivo tempo. Chissà, magari Butungu pensava di essere ancora in Congo, o che in Italia funzionasse allo stesso modo.

Del resto esistono testimonianze di ex miliziani congolesi che parlano chiaro, come alcuni intervistati sul lago Kivu nel 2013 dal Guardian:

“Eravamo in venticinque e abbiamo stabilito che avremmo violentato dieci ragazze a testa…Io ne ho stuprate 53 ed anche bambine di cinque o sei anni”.

Un altro ventiduenne dichiarava:

“Non ho violentato perché ero arrabbiato, ma perché ci dava piacere. Quando siamo arrivati qui abbiamo incontrato tante donne. Potevamo fare quello che volevamo”.

Si è spesso sentito associare il gang-rape a guerriglie interne al Paese, ma quella è solo una parte del problema, perché il fenomeno è ben più vasto ed esteso.

Del resto anche in altri paesi africani, come ad esempio la Nigeria, i casi non mancano. Basta tornare al dicembre 2011 quando una donna venne aggredita e violentata a turno da cinque soggetti, tutto filmato in un video poi finito in rete. Nel filmato si vedono gli assalitori “all’opera” mentre ridono e la donna che a un certo punto, per la disperazione, chiede addirittura di essere uccisa. Un fatto raccapricciante che aveva generato orrore a livello mondiale, come documentava la BBC.

Non serve però andare troppo indietro nel tempo, perché lo scorso luglio in un campus dell’Ondo State in Nigeria, una studentessa veniva stuprata a turno da cinque ragazzi che avevano anche filmato il tutto con un telefonino.

Due mesi prima ad Ogba due soggetti di 25 e 30 anni violentavano una ragazzina di 13 nei pressi di una chiesa. Erano tutti e tre membri della stessa congregazione religiosa.

Nel 2016 un report pubblicato da Uchendu e Forae, due ricercatori dell’ Annals of Biomedical Studies/African Journals Online, rendevano noto come nella città nigeriana di Benin City il gang-rape stava diventando una vera e propria “epidemia”, con 133 casi in 6 anni.

Per concludere, in Africa la violenza sessuale sulla donna e il gang-rape sono non soltanto una consuetudine ma anche un crimine che resta molto spesso impunito. Spalancare indiscriminatamente le porte all’immigrazione dall’Africa, senza alcun filtro, implica l’elevato rischio di far entrare sul territorio anche personaggi che non hanno scrupoli a ripetere qui certe pratiche che sono “cosa comune” nei propri paesi d’origine.

Butungu era arrivato col “barcone” a Lampedusa, così come Usman Matammud, il violentatore-torturatore somalo operante in Libia e fortunatamente riconosciuto e segnalato da alcune sue ex vittime mentre si aggirava tranquillamente per la Stazione Centrale di Milano. Certe politiche irresponsabili giocano col fuoco e purtroppo sono i cittadini a bruciarsi.



Congo capitale degli stupri: l’inviata Onu definì il Paese di Butungu «il posto più pericoloso per una donna»
Francesco Minardi
2017/09/05
http://www.nanopress.it/mondo/2017/09/0 ... nna/183249

Il Congo, il Paese di origine di Guerlin Butungu, il capobranco accusato degli stupri di gruppo a Rimini, sarebbe «il posto più pericoloso al mondo per una donna». Margot Wallstrom, inviata speciale delle Nazione Unite per la violenza su donne e bambini nei conflitti, definì la Repubblica democratica del Congo «la capitale mondiale dello stupro».

La donna, era il 2010, spiegò: «Le donne non sono mai al sicuro: né sotto il tetto di casa propria, né dentro i loro letti, quando viene la notte. Vivono un’esistenza di paura e violenza».

Margot Wallstrom auspicò l’intervento dell’Onu affinché mettesse in moto interventi per proteggere le vittime e prevenire il reato: «Se le donne continuano a subire violenze sessuali, non dipende dal fatto che non esistano leggi per proteggerle ma perché queste leggi non vengono applicate come si deve».

Secondo i dati dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr), in Congo nel primo trimestre del 2010 furono violentate 1.244 donne: «Una media di 14 violenze al giorno». In tantissimi casi si trattava dei cosiddetti “gang rape”, stupri di gruppo. Come a Rimini.

Tra le cause dell’impunità, secondo la Wallstrom, una società, quella congolese, «profondamente maschilista e patriarcale», con la tendenza a sminuire un reato grave e disgustoso.

Non che queste cose accadano solo nel paese africano. Basti pensare a quando, pochi mesi fa, un sindaco definì «una bambinata ormai passata» lo stupro di gruppo ai danni di una ragazzina. Dove? In Italia. A Pimonte, vicino Napoli.
L’ex militare congolese: «Ho stuprato 53 donne e bambine di cinque anni»

Le parole di Margot Wallstrom sono state ripescate sette anni dopo proprio per la nazionalità di Guerlin Butungu, il rifugiato congolese secondo le accuse a capo della banda che ad agosto ha stuprato a Rimini una turista polacca e una trans peruviana.

A proposito degli stupri in Congo, il Giornale (cavalcando l’attuale ansia anti-rifugiati) ha riportato anche degli spezzoni di un’intervista a due ex militari congolesi intervistati nel 2013 dal Guardian. Uno dei due raccontò: «Eravamo in venticinque e abbiamo stabilito che avremmo violentato dieci ragazze a testa… Io ne ho stuprate 53 ed anche bambine di cinque o sei anni».

Un altro: «Non ho violentato perché ero arrabbiato, ma perché ci dava piacere. Quando siamo arrivati qui abbiamo incontrato tante donne. Potevamo fare quello che volevamo».
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Re: Violenza e stupri africano asiatico maomettani

Messaggioda Berto » gio set 14, 2017 7:35 am

Aggredita e violentata da due nordafricani clandestini, nelle colonie abbandonate
Tommaso Torri 16 luglio 2016

http://www.riminitoday.it/cronaca/ricci ... onate.html

Ore di terrore per una italiana 46enne, originaria della provincia di Rimini ma senza fissa dimora, aggredita e stuprata da due giovani nordafricani nelle stanze fatiscenti di una colonia abbandonata. La notte da incubo per la donna è iniziata nella tarda serata di giovedì quando i bruti si sono introdotti nella stanza della "Casa del Bimbo", a Riccione nella zona del Marano, dove la 46enne aveva trovato rifugio già da alcuni giorni. Mentre uno degli stupratori la teneva bloccata, il secondo ha abusato di lei riempiendola di pugni al volto. Al termine della violenza, i nordafricani hanno lasciato la camera dopo aver bloccato la donna all'interno chiudendo la porta con una corda. Solo nel pomeriggio di venerdì, ancora in preda al terrore, la vittima è riuscita a liberarsi e a scendere in strada dove, col volto tumefatto e ancora sanguinante, è stata notata da alcuni passanti che hanno dato l'allarme.

Sul posto è intervenuta l'ambulanza del 118 con i sanitari che, dopo averle prestato le prime cure, l'hanno trasportata al pronto soccorso e avvertito i carabinieri della Perla Verde. I militari dell'Arma, arrivati nel nosocomio riccionese, hanno ascoltato il racconto agghiacciante della 46enne che ha raccontato tutti i dettagli della violenza, confermata da una visita ginecologica, oltre al fatto di essere stata derubata del cellulare sotto la minaccia di un coltello. Grazie a una buona descrizione degli aggressori, i carabinieri si sono messi sulle tracce dei nordafricani e hanno sottoposto alla vittima un album fotografico dove erano presenti le foto degli sbandati identificati, appena martedì scorso, all'interno della struttura abbandonata.

Tra le immagini, la 46enne ha riconosciuto gli aguzzini e, i militari dell'Arma, hanno eseguito immediatamente un controllo della struttura abbandonata scovando, al quarto piano, i due marocchini che dormivano tranquillamente su dei giacigli di fortuna. Bloccati e portati in caserma sono risultati essere un 21enne, clandestino e già noto alle forze dell'ordine, e un 19enne sempre clandestino. Secondo i primi dettagli dell'indagine, sarebbe stato solo il primo a commettere lo stupro mentre, il secondo, lo avrebbe aiutato a tenere ferma la vittima e a fare da palo. Nel corso del sopralluogo, i carabinieri di Riccione hanno repertato alcune tracce di sangue ed altri elementi giudicati interessanti per l'inchiesta.

Sia il 21enne che il 19enne sono stati quindi sottoposti a fermo con le accuse di violenza sessuale, lesioni, rapina, possesso di armi e sequestro di persona. Toccherà al gip, lunedì prossimo, decidere se convalidare o meno il provvedimento. Nel frattempo la vittima, che ha riportato anche la frattura della mandibola, è stata sottoposta a una visita maxillofacciale e non è da escludere che dovrà essere sottoposta ad un delicato intervento chirurgico
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Re: Violenza e stupri africano asiatico maomettani

Messaggioda Berto » gio set 14, 2017 7:36 am

Bambino autistico violentato a Città Sant'Angelo: arrestato extracomunitario
Molesta ed abusa di un bambino autistico: arrestato profugo nel pescarese
Il cittadino bengalese è stato notato mentre obbligava con la forza un bambino di 12 anni con problemi di autismo a toccarlo nelle parti intime in un parco a Città Sant'Angelo
Bruno Barteloni
25 febbraio 2017 21:29“

http://www.ilpescara.it/cronaca/bambino ... tario.html

Uno spregevole episodio a danno di un bambino autistico di 12 anni si è consumato in un vicolo del borgo storico di Città Sant'Angelo. La giovane vittima innocente è stata oggetto di attenzioni a sfondo sessuale da parte di un cittadino del Bangladesh di 25 anni che ha tentato di abusare di lui costringendolo a farsi toccare nelle parti intime.
La scena non è passata inosservata e solo la presenza di qualche passante ha indotto l'extracomunitario a frenare gli impulsi. I Carabinieri della locale stazione lo hanno tratto in arresto essendo indiziato di delitto per violenza sessuale consumata su minore. Il procedimento è stato convalidato dall'Autorità Giudiziaria a firma della Dott.ssa Anna Benigni.
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Re: Violenza e stupri africano asiatico maomettani

Messaggioda Berto » gio set 14, 2017 7:37 am

Orrore a Vicenza: stupro di gruppi e torture in una comunità per (finti) profughi
venerdì, 12, febbraio, 2016

http://www.imolaoggi.it/2016/02/12/orro ... i-profughi

VICENZA – Hanno iniziato a chiedergli e a rubargli i soldi, poi sono arrivati a picchiarlo, torturarlo e violentarlo, filmando tutto.

Comre scrive il Luca Pozza sul Messaggero, sono pesantissime le accuse ai danni di tre profughi pakistani che sono stati arrestati e ora si trovano rinchiusi in carcere a Vicenza. Vittima dei soprusi un loro connazionale di 19 anni, analfabeta e capace di scrivere solo il proprio nome. Gli stupri di gruppo sono avvenuti all’interno di una comunità per profughi, tutti in attesa dello status di rifugiati, nel capoluogo berico, in viale Marosticana, abitato complessivamente da una quarantina di stranieri, divisi in vari alloggi.

I tre hanno preso di mira il connazionale, persona debole e indifesa: hanno iniziato a sottrargli i pochi euro mensili del “pocket money”, per poi rompergli il cellulare. Quando sono stati segnalati e “richiamati” in Prefettura per il loro comportamento non corretto, il 19 gennaio, hanno deciso di vendicarsi: per la giovane vittima è iniziato l’inferno. Le violenze sessuali complete venivano filmate – le immagini, che li hanno inchiodati, sono state poi trovate in due dei cellulari degli arrestati

Il 19enne veniva costretto a bere fino allo stordimento, poi gli aguzzini, loro stessi ubriachi, lo stupravano. Quest’ultimo, oltre ad essere stato violentato, è stato anche ferito alle natiche con monete incandescenti che gli hanno provocato ustioni di secondo grado dichiarate guaribili in 30 giorni e talmente gravi da portare al ricoverato nel reparto di chirurgia plastica del San Bortolo.
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Re: Violenza e stupri africano asiatico maomettani

Messaggioda Berto » gio set 14, 2017 7:50 am

Nel ghetto ribelle di Malmö, dove vacilla il modello Svezia
marco bresolin
2017/03/11
http://www.lastampa.it/2017/03/11/ester ... agina.html

«Capitale degli stupri»

I problemi di Rosengård sono simili a quelli di Rinkeby, periferia riottosa di Stoccolma, dove martedì hanno ammazzato un uomo a colpi di pistola in una guerra tra gang. Due giorni dopo altri due morti. A Malmö, invece, l’ultimo omicidio è di mercoledì. Anche per questo il capo della polizia, Stefan Sinteus, ha inviato una lettera aperta alla città. «Aiutateci, perché da soli non ce la facciamo più». La sera è meglio restare a casa. E quando la ministra per l’integrazione, Yla Johansson, rispondendo a Nigel Farage che aveva definito Malmö «la capitale europea degli stupri», ha reclamato alla Bbc la diminuzione dei reati sessuali, i partiti di destra le hanno sbattuto in faccia le statistiche ufficiali. Le violenze sessuali nel 2016 sono state 6700 (oltre 10 mila le molestie), contro le 5920 dell’anno precedente. La maggior parte delle vittime sono donne con un’età compresa tra i 16 e i 24 anni. E allora Yla? Lei si è difesa dicendo che in Svezia le norme sono particolarmente restrittive (è vero) e che le statistiche vanno guardate a distanza di anni. Ma dieci anni fa gli stupri erano 4300. C’è nesso con l’immigrazione?

Ronie Berggren, deputato del partito di estrema destra Democratici Svedesi, dice che il nesso è chiaro. «Solo che il governo si rifiuta di abbinare le statistiche alla nazionalità di chi commette il crimine. La sappiamo tutti la verità. Tranne loro, che vivono nei quartieri ricchi e bianchi e cianciano di integrazione universale. Io ero iscritto ai Democratici cristiani. Me ne sono andato. Cercavo un partito anti islam e anti Europa. Non ho niente contro l’immigrazione in generale. Ma rifiuto l’immigrazione che calpesta i nostri valori». Scontro di culture, dice. Gli pare che i nuovi arrivati vivano al ritmo di un metronomo predisposto sempre sul tempo sbagliato. «Questa non è la mia Svezia».

La scrittrice e analista politica Annika Enroth Rothstein è più dura di lui. «È arrivata un’immigrazione che odia gli ebrei. Che ha trasferito in Svezia lo scontro mediorientale. Far finta di non vederlo è colpevole. L’estrema destra sta crescendo esponenzialmente senza neanche bisogno di fare campagna elettorale. È una cosa che mi spaventa a morte». Vergognose manipolazioni per attaccare un Paese che non ha eguali nel mondo, come sostiene il giornalista inglese naturalizzato svedese, Neil Shipley, o la presa di coscienza di una crisi senza precedenti? E non enfatizzare ciò che accade per non alimentare il razzismo è un comportamento necessario o indebitamente masochistico?
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Re: Violenza e stupri africano asiatico maomettani

Messaggioda Berto » gio set 14, 2017 9:54 pm

Si può essere più demenziali di questa persona, che è anche un'avvocatessa?
Avv. Carmen Di Genio ha detto

https://www.youtube.com/watch?time_cont ... zh39onJL8A

«Non possiamo pretendere che un africano sappia che in Italia, su una spiaggia, non si può violentare; probabilmente lui non conosce questa regola»
Avv. Carmen Di Genio, Comitato Pari Opportunità Corte d’Appello di Salerno, intervenuta il 13 settembre, al convegno nazionale sulla sicurezza e legalità” organizzato dall’Associazione Street Kali, dalla Federazione Italiana Krav Maga e da Servizi Sicurezza Italia.
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