Violenza e stupri africano asiatico maomettani

Re: Violenza e stupri africano asiatico maomettani

Messaggioda Berto » mer mar 17, 2021 7:53 am

Roma, ha stuprato e rapinato una donna a spasso con il cane: sconto di pena per il nigeriano
11 marzo 2021

https://www.rassegneitalia.info/roma-ha ... nigeriano/

Ha stuprato, in pieno giorno, una donna che stava portando a spasso il cagnolino nella Tenuta di Tor Marancia. Ora l’uomo, Albert Obakpolor Eghaghe, 26 anni, nigeriano, con permesso di soggiorno, è stato condannato a 12 anni di reclusione con l’accusa di violenza sessuale, rapina e porto d’armi al termine del giudizio abbreviato. Rito che prevede lo sconto di un terzo della pena, quando l’imputato è giudicato colpevole.

Con la sentenza pronunciata, il gup Angela Gerardi ha accolto le richieste avanzate dal pm Pantaleo Polifemo. Il dramma risale alle 7,30 del 18 luglio del 2020. Per capire l’intensità della violenza, va sottolineato che, terrorizzata, la donna, 40 anni, ha implorato l’imputato di non farle altro male dopo lo stupro, arrivando a dargli 7 euro per essere lasciata sola.

Obakpolor, che le aveva mostrato un coltello lungo 15 centimetri, ha preso i soldi e poi si è dileguato. Il 14 agosto di un anno fa però è stato arrestato. Il gup ha riconosciuto al nigeriano l’aggravante di aver agito approfittando delle particolari condizioni di luogo e di tempo che hanno ostacolato qualunque tipo di difesa della donna.
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Re: Violenza e stupri africano asiatico maomettani

Messaggioda Berto » mer mar 17, 2021 7:54 am

Stupro in Inghilterra, catturato in Brianza
Era ricercato da quasi tre anni. Per una violenza sessuale commessa in Inghilterra.
Dario Crippa
16 marzo 2021

https://www.ilgiorno.it/monza-brianza/c ... -1.6138197

Il mandato di arresto europeo pendeva però sulla sua testa, anche se nel frattempo si era come volatilizzato, trovando rifugio in Brianza.

Fino a quando il mandato di cattura europeo è finito sui tavoli della Squadra Mobile della Questura di Monza, i cui agenti hanno rintracciato il ricercato, un senegalese di 46 anni regolarmente residente in Italia, dove aveva preso anche la cittadinanza. I poliziotti di Monza sono andati l’altro giorno a prenderlo, nell’abitazione a Cesano Maderno della moglie. L’uomo non ha potuto fare altro che arrendersi ed è stato tratto in arresto, in attesa della sua prossima estradizione verso il Regno Unito.

Da fonti di polizia trapela che l’’uomo era stato ricercato per una violenza sessuale aggravata commessa nel 2018 a Bristol, dove si trovava in quel momento.

Pare che il 46enne, ospite in casa di conoscenti, fosse riuscito a intrufolarsi nel letto della fdiglia della padrona di casa e l’avesse costretta a un rapporto sessuale.

Era poi fuggito ed era stato colpito da un mandato di arresto europeo.

La violenza sessuale aggravata è punita della Sezione I della Legge britannica con l’ergastolo.
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Re: Violenza e stupri africano asiatico maomettani

Messaggioda Berto » mer mar 17, 2021 11:01 pm

Immigrazione in Europa, boom di molestie e aggressioni sessuali
24 febbraio 2021

https://oltrelalinea.news/2021/02/24/im ... -sessuali/

In questo articolo pubblicato su Spectator USA si racconta uno dei numerosi risvolti negativi dell’immigrazione di massa: il boom di aggressioni e molestie sessuali che si è registrato in Europa e sul quale la stampa mainstream tace.

La sfida dell’integrazione degli immigrati dal mondo non occidentale non è nuova per l’Europa. Ma un grande afflusso di nuovi migranti nell’ultimo decennio e un aumento significativo delle molestie e delle aggressioni sessuali contro le donne in più paesi europei, diventa qualcosa che l’Europa non può più evitare di affrontare.

Questa storia ha le sue origini nei decenni di ripresa economica dopo la seconda guerra mondiale, quando molti paesi europei hanno dovuto affrontare una crescente carenza di lavoratori per il lavoro nell’industria. I programmi “lavoratori ospiti” sono stati creati, in particolare in Germania, partendo dal presupposto che tali lavoratori sarebbero tornati a casa. Ma molti lavoratori hanno preferito restare in Europa e hanno perseguito il ricongiungimento familiare. I diritti al lavoro e al welfare rendevano la Germania preferibile alla Turchia, la Francia preferibile all’Algeria.

Nel frattempo le idee di sovranità nazionale e identità nazionale vennero riesaminate. Gli orrori del nazionalsocialismo e del fascismo furono usati per screditare l’idea dei confini nazionali e dello stesso stato-nazione. Come parte del processo di integrazione europea, gli stati hanno iniziato ad allentare i controlli alle frontiere. Paesi come i Paesi Bassi cercarono di espiare la loro insufficiente resistenza contro le deportazioni tedesche di ebrei olandesi durante la seconda guerra mondiale allentando le restrizioni all’immigrazione nel tentativo di realizzare una “società multiculturale”.

Il multiculturalismo significava anche che si facevano pochi sforzi per promuovere l’assimilazione culturale degli immigrati e dei loro figli. Le “città del piatto” – enclave culturali che guardano trasmissioni televisive via satellite dall’estero – sono diventate una caratteristica in molte parti d’Europa. Ciò che è stato trascurato è che il multiculturalismo è spesso in contrasto con l’impegno per i diritti universali delle donne, in particolare l’autonomia e la sicurezza delle donne nella sfera pubblica.

I leader europei non si rendevano conto che l’apertura dei cancelli portava non solo i lavoratori ospiti, ma anche la loro cultura. A volte – spesso – le culture dei nuovi arrivati contenevano norme misogine incompatibili con le nozioni moderne di diritti delle donne che avevano fatto rapidi progressi in Europa dagli anni ’60 in poi. All’improvviso, gli europei si sono trovati di fronte a cose non familiari: pratiche tradizionali come il matrimonio infantile, le mutilazioni genitali femminili e la violenza d’onore.

Quando vivevo in Olanda negli anni ’90, l’interferenza nelle questioni relative alle pratiche tradizionali era generalmente scoraggiata. Di fronte alle prove di comportamenti abusivi da parte degli uomini, gli esperti olandesi hanno spesso empatizzato con le donne migranti, ma sono rimasti riluttanti ad addentrarsi in questioni culturali controverse.

Il multiculturalismo, secondo questo punto di vista, era sacrosanto. Il consenso tra i vertici sia del centrosinistra che del centrodestra era che richiamare l’attenzione sul maltrattamento di donne e ragazze nelle comunità di immigrati avrebbe solo stigmatizzato gli immigrati, il che a sua volta avrebbe impedito la loro integrazione. Se molte donne in queste comunità di immigrati sono diventate danni collaterali, è stato deplorevole ma inevitabile. C’erano altre questioni ed eventi più grandi che richiedevano l’urgente attenzione della classe politica: le recessioni economiche, il processo di integrazione europea e così via.

Anche se le femministe dissidenti iniziarono a fare domande serie sul maltrattamento delle donne, i dogmi relativisti continuarono a valere. In molti casi, le autorità europee hanno distolto lo sguardo dai matrimoni precoci, dalle mutilazioni genitali femminili, dalle bande governative e persino dai delitti d’onore. Silenzio di tomba sui pericoli dell’immigrazione di massa.

Nella sfera pubblica, le donne immigrate non erano in grado di godere delle libertà e dell’autonomia a disposizione delle donne europee. In tutta Europa, donne completamente coperte sono state viste camminare tre piedi dietro i loro uomini. Le ragazze adolescenti sono state allontanate da scuola e date in sposa, la loro istruzione e carriera sono state ridotte, le loro prospettive di qualsiasi tipo di successo nella società occidentale sono state bloccate. In molti casi, le autorità chiudono un occhio perché questi erano problemi per “loro” e non per “noi”.

Questa mentalità “noi” e “loro” si è sviluppata in gran parte perché, prima della migrazione di massa, i paesi dell’Europa occidentale erano per lo più nazioni omogenee. C’erano differenze di lingua e denominazione cristiana, certo, ma i paesi europei erano essenzialmente monocromatici. Per società precedentemente omogenee, affrontare la vera eterogeneità rimanendo tolleranti era una sfida formidabile.

Molti migranti, soprattutto quelli provenienti da paesi a maggioranza musulmana, hanno portato con sé un diverso rapporto tra uomini e donne. Le donne non accompagnate da un tutore maschio potrebbero essere viste come prede: se una ragazza viene lasciata non accompagnata o senza velo, significa che nessuno si preoccupa di proteggerla. Gli europei dapprima ignoravano tutto questo e poi lo negavano. Quasi nessuno ha considerato la possibilità che un giorno la misoginia importata sarebbe stata tollerata anche per le donne europee. Tutto per non mettere in discussione il dogma dell’immigrazione di massa.

Il mio nuovo libro, Prey, documenta l’ondata di molestie sessuali, aggressioni e stupri che è seguita all’ondata di immigrazione verificatasi sulla scia delle rivoluzioni arabe e ha raggiunto il picco nel 2015 e nel 2016. I politici ei media mainstream hanno fatto del loro meglio per minimizzare questa ondata di molestie o aggressioni post-2015, lasciando i populisti e i gruppi di estrema destra a sfruttarla (e ad esagerarla) per il vantaggio elettorale.

C’è anche una dimensione di classe nella mancanza di discussione aperta. Gran parte delle molestie sessuali e molte delle aggressioni che esamino non sono accadute a donne che facevano parte del movimento #MeToo o avevano una voce culturale di primo piano, ma a quelle che erano bloccate nei quartieri della classe operaia dove quasi tutti gli immigrati Risolvere. Non sono uno di quelli che vede la fine dell’immigrazione come una soluzione. Io stesso sono stato un immigrato più di una volta. Eppure non può essere giusto che alcune vittime di violenza sessuale vengano ascoltate, mentre altre no, semplicemente perché gli aggressori erano richiedenti asilo o migranti economici.

Due decenni fa ho chiesto la piena integrazione dei migranti e la protezione delle donne migranti attraverso l’applicazione dei diritti universali delle donne – senza eccezioni culturali. Rimango convinto che non ci sia altra via percorribile. Solo quando le élite europee riconosceranno il danno arrecato da anni di politiche sbagliate potremo finalmente prendere quella strada. Ho scritto Prey in parte per far capire agli uomini europei che le vittime della misoginia importata non sono più “loro”, ma potrebbero facilmente essere le loro stesse mogli, sorelle e figlie, persino madri.

Ayaan Hirsi Ali è autrice di Prey: Immigration, Islam and the Erosion of Women’s Rights pubblicato da HarperCollins ($ 29). Questo articolo è stato originariamente pubblicato nell’edizione statunitense di The Spectator di febbraio 2021.
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Re: Violenza e stupri africano asiatico maomettani

Messaggioda Berto » dom mar 21, 2021 8:44 am

Stuprata in centro a Milano: violentatore patteggia meno di due anni (ed evita il carcere)
19 marzo 2021 17:13

https://www.milanotoday.it/cronaca/stup ... rcere.html

Ha patteggiato una pena di 23 mesi, con sospensione condizionale, il 23enne di origini egiziane che il 24 agosto 2020 ha stuprato una ragazza in piazza Gae Aulenti a Milano. La pena è stata concordata tra la difesa del giovane e la procura che aveva condotto le indagini attraverso l'aggiunta Maria Letizia Mannella e la pm Michela Benedetta Bordieri. Il fermo del 24enne era arrivato a fine settembre, dopo un mese di indagini.

Lo stupro in Piazza Gae Aulenti

Secondo quanto ricostruito da via Fatebenefratelli, lo scorso 24 agosto gli agenti avevano trovato all'incrocio tra viale Liberazione e via Melchiorre Gioia una donna di 34 anni, fortemente scossa, che aveva riferito di essere stata aggredita poco prima da un uomo di "origine egiziana" a lei sconosciuto.

A seguito di queste informazioni, la donna era stata accompagnata alla Mangiagalli dove aveva dichiarato di essere stata vittima di violenza sessuale in un prato vicino a piazza Gae Aulenti nella nottata precedente. La clinica aveva confermato il rapporto sessuale avvenuto.

Le indagini, condotte dalla 4° Sezione della Squadra Mobile della Questura di Milano, favorite dalle informazioni fornite dalla vittima successivamente in querela, avevano permesso di individuare ed identificare un soggetto corrispondente alle descrizioni.

Lo stesso ragazzo era stato ripreso dalle telecamere di piazza Gae Aulenti, le quali avevano anche confermato la dinamica dei fatti fornita dalla vittima. Il ragazzo, dopo aver avvicinato la vittima insieme ad altri due suoi amici, allontanatisi molto tempo prima della violenza e risultati estranei ai fatti, aveva trascinato la 34enne in un prato limitrofo alla piazza e l'aveva costretta a subire un rapporto completo. Alla certezza dell'identità del soggetto si è giunti anche grazie alle analisi sul DNA effettuate dal laboratorio di biologia del locale Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica.
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Re: Violenza e stupri africano asiatico maomettani

Messaggioda Berto » dom mar 21, 2021 8:44 am

Turchia lascia convenzione contro la violenza sulle donne: «Mina la famiglia e incoraggia il divorzio»
Sabato 20 Marzo 2021

https://www.ilmessaggero.it/donna/mind_ ... 43777.html

La Turchia lascia la Convenzione di Istanbul, trattato del 2011 per prevenire e combattere la violenza contro le donne. Lo ha stabilito un decreto presidenziale firmato oggi e che ha suscitato le critiche dei principali partiti dell'opposizione.

La Convenzione obbliga i governi ad adottare una legislazione che contrasto la violenza domestica e gli abusi simili, come la violenza coniugale e le mutilazioni genitali femminili. Secondo i conservatori il provvedimento minerebbe l'unità familiare, incoraggiando il divorzio e dando spazio alla comunità Lgbt per essere maggiormente accettata nella società.
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Re: Violenza e stupri africano asiatico maomettani

Messaggioda Berto » dom mar 21, 2021 8:45 am

Il migrante che ha stuprato puledra fino a farla morire
19 marzo 2021

https://voxnews.info/2021/03/19/il-migr ... la-morire/

A proposito di risorse che ci portano un nuovo stile di vita, vi vogliamo ricordare quanto accadde alla povera Tafna, una bellissima cavalla.
Un immigrato africano l’ha stuprata. Anche con oggetti, fino alla morte. Un video lo ha ripreso durante le sevizie all’animale. Accadde a Messina.
Lo straniero era stato assunto come stalliere per occuparsi della cavalla. Ma non nel ‘senso’ che intendeva lui.
Tafna era incinta e gli abusi hanno determinato “il distacco della placenta, l’aborto e infine la morte” dell’animale.
L’immigrato venne accusato e condannato solo per maltrattamenti e ‘danneggiamento’.

“Una vicenda di inaudita gravità ed efferata violenza, con epilogo mortale”, scrsse la Lav.
Ad inchiodare il colpevole furono le sequenze video di alcune telecamere interne che ripresero gli abusi sessuali.
Perché non crederete mica che si ‘limitino’ alle donne. Nessuno è salvo con loro. Hic sunt leones.


Messina, stalliere stupra ed uccide una cavalla: un video lo incastra
Federico Nicci
19 marzo 2015

https://www.ilgiornale.it/news/cronache ... 07082.html

Una storia terribile di maltrattamenti che arriva da Messina, dove un uomo è accusato di avere abusato sessualmente, anche con oggetti, di una giumenta

Si chiamava Tafna ed era una bellissima cavalla. Vittima della crudeltà umana e di chi aveva il compito di accudirla.

Una storia terribile ed abominevole di maltrattamenti che arriva da Messina, dove un uomo è accusato di avere abusato sessualmente, anche con oggetti, di una cavalla fino alla morte. E ci ha pensato un video a riprenderlo durante le sevizie all'animale ed inchiodarlo.

Per una tale brutalità è stato accusato lo stalliere della cavalla. Secondo quando riporta la Lega antivivisezione, riconosciuta oggi parte civile contro il trentaduenne di origine marocchina, Tafna era incinta e gli abusi hanno determinato "il distacco della placenta, l'aborto e infine la morte" dell'animale. L'uomo è stato accusato di maltrattamenti e danneggiamento. Il pm Liliana Todaro ha chiesto la citazione diretta a giudizio presso il tribunale di Messina per stabilire le responsabilità dell'uomo nel decesso dell'animale.

"Una vicenda di inaudita gravità ed efferata violenza, con epilogo mortale", scrive la Lav. "Ad inchiodare il colpevole sono le sequenze video di alcune telecamere interne che avrebbero ripreso gli abusi sessuali: per il colpevole chiediamo il massimo della pena, sebbene nulla potrà “riparare” alle sofferenze e alla morte inflitte con tale sadismo".



Condannato a Messina lo stalliere che abusava a morte della cavalla
Lun, 18/05/2015

https://www.e-gazette.it/sezione/ecolog ... te-cavalla

La Lav: crudeltà efferata, occorrono nuove norme per combattere la zooerastia

cavallagravida.jpgSevizie e abusi sessuali ai danni di una cavalla incinta, fino a provocarle un aborto e a portarla alla morte: di questi gravissimi reati era accusato B. S., classe 1983, stalliere, condannato dal Tribunale di Messina per il reato di maltrattamento di animali aggravato dalla morte (art. 544 ter, comma 3 del Codice Penale), a due anni di reclusione, pena sospesa, con liquidazione del danno in separata sede ma con la provvisionale di 5mila euro e liquidazione di spese legali in favore della Lav.

La pubblica accusa, Liliana Todaro, aveva chiesto e ottenuto per l'imputato la citazione diretta a giudizio davanti al giudice monocratico del Tribunale di Messina, per rispondere in particolare dei reati di maltrattamento (reato p. e p. dall'art. 81, 544 ter comma 3 c.p.) "perché - si legge nel decreto di citazione a giudizio - in più occasioni, sottoponeva a sevizie una cavalla consumando rapporti sessuali con l'animale. In particolare, abusava sessualmente della cavalla, in stato di gravidanza, con il proprio organo genitale e con altri attrezzi impropri, determinando atroci sofferenze a cui è seguito il distacco della placenta, l'aborto e, infine, la morte".

Inoltre c’era l’accusa di danneggiamento (reato p. e p dall'art.635 c.p.) "per avere, mediante la condotta descritta, irrimediabilmente reso inservibile la cavalla-fattrice".
"Una vicenda di inaudita gravità ed efferata violenza, con epilogo mortale - afferma la Lav. - Ad inchiodare il colpevole le sequenze video di alcune telecamere interne che avrebbero ripreso gli abusi sessuali. Anche se il colpevole è stato condannato nulla potrà riparare alle sofferenze e alla morte inflitte con tale sadismo".

La zooerastia è un disturbo sessuale caratterizzato dall'eccitazione erotica o dalla fantasia di avere rapporti sessuali con animali, o dal praticare attività sessuali con gli stessi in modo non occasionale. Per la Lav è necessaria un'articolata rivisitazione della questione anche sotto il profilo della tutela penale e una giusta collocazione del precetto in seno al Codice penale prevedendo apposite disposizioni punite con la reclusione e la multa.
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Re: Violenza e stupri africano asiatico maomettani

Messaggioda Berto » dom mar 21, 2021 8:03 pm

Bimba stuprata da 100 migranti: “Ero la loro prostituta bianca, mi leggevano Corano durante stupri”
21/03/2021

https://voxnews.info/2021/03/21/bimba-s ... te-stupri/

Una delle più drammatiche testimonianze tra le migliaia di bambine e ragazzine vittime delle gang di musulmani in Inghilterra: “Come sopravvissuta vittima di una banda di stupratori pakistani a Rotherham, voglio che la gente sappia che l’estremismo islamico ha ispirato i miei stupratori”, inizia così la lettera di Ella, pubblicata dal giornale britannico Indipendent.

Rotherham, per chi non lo sapesse, è dove tutto è iniziato.Vox fu il primo a parlarne in Italia, e per questo venne minacciato in Parlamento dall’allora ministro Delrio, oggi prossimo al pensionamento.

Ma veniamo alla drammatica testimonianza di Ella

Queste bande di stupratori non sono come le reti pedofili; invece, funzionano quasi esattamente come reti terroristiche, hanno approssimativamente le stesse strategie.

Mi considero una sopravvissuta perché sono ancora viva. Faccio parte della più ampia indagine sull’abuso sessuale dei bambini nel Regno Unito.

Da adolescente, sono stata sequestrata e portata in diverse case o appartamenti nel nord dell’Inghilterra, per essere picchiata, torturata e violentata più di 100 volte. Mi urlavano “puttana bianca” quando mi picchiavano e stupravano.

Dicevano che ero una non musulmana, che non ero vergine, e poiché non mi vestivo “modestamente”, sentivano che meritavo di essere “punita”. Mi hanno detto che dovevo “obbedire” o essere picchiata.

La paura di essere uccisa e le minacce alla vita dei miei genitori mi hanno impedito di fuggire per circa un anno. La polizia non mi ha aiutato.

Come i terroristi, anche gli stupratori islamici in Inghilterra credono fermamente che i crimini che commettono siano giustificati dalle loro credenze religiose.

Gli esperti dicono che queste bande di stupratori non sono paragonabili alle normali reti pedofile. Questo è qualcosa che il governo deve veramente capire per prevenire ulteriori crimini di questo tipo in futuro.

L’indottrinamento religioso è una parte importante del processo di reclutamento di giovani musulmani in queste bande di stupratori. Le idee religiose su purezza, verginità, modestia e obbedienza sono spinte all’estremo fino a quando orribili abusi divengono la norma.

Il mio principale violentatore citava versetti del Corano mentre mi violentava.

È una di queste testimonianze che ha scatenato la furia di Brenton Tarrant.

L’unica soluzione è l’espulsione di massa di non europei dall’Europa. Tutto il resto è accademia. Inutile. Tutto il resto genererà migliaia di Brenton Tarrant.


Gli attentati di Christchurch sono due attacchi terroristici con arma da fuoco avvenuti il 15 marzo 2019 a Christchurch, in Nuova Zelanda, che hanno causato la morte di 50 persone e il ferimento di altrettante.
https://it.wikipedia.org/wiki/Attentati_di_Christchurch
Il primo attacco è avvenuto alle 13:40 (UTC+13) presso la moschea di Al Noor mentre il secondo è avvenuto alle 13:51 presso il centro islamico di Linwood, entrambi i luoghi affollati da persone di religione musulmana che praticavano la preghiera del venerdì.
L'autore degli attentati di stampo islamofobo, un uomo australiano chiamato Brenton Harrison Tarrant di 28 anni vicino agli ambienti neofascisti, ha trasmesso il video in diretta Facebook. Sulle armi da lui utilizzate erano riportati nomi di storiche battaglie in cui i musulmani furono sconfitti (ad esempio quelle di Lepanto e di Tours) e nomi di personaggi storici o contemporanei responsabili di aver fatto guerra (in quanto comandanti militari) a persone di fede islamica e/o di aver ucciso persone di fede islamica.
È stato il più grande omicidio di massa della storia della Nuova Zelanda.


La casa degli stupri, dove il boss islamico vendeva bambine bianche
18 marzo 2018

https://voxnews.info/2018/03/18/la-casa ... e-bianche/

Sempre più angoscianti le vicende degli stupri etnici nel Regno Unito. Con le vittime dell’ultimo scandalo in ordine di tempo, quello di Telford, che hanno denunciato come la polizia abbia omesso di agire contro il boss della gang di pedofili islamici Shahzad ‘Keith’ Khan.

Khan avrebbe ha venduto a decine di suoi correligionari quelle che erano poco più che bambine in una struttura di sua proprietà soprannominata ‘The Rape House’, la ‘casa degli stupri’.

Il migrante pakistano, morto nel 2015 a 61 anni, aveva preso di mira le ragazzine fragili inglesi della città dal 1981, addirittura, davanti ad una stazione della polizia: “Devono aver capito che c’era qualcosa di molto sbagliato, ma non hanno mai detto una parola, né mi hanno chiesto cosa stavo facendo con un uomo molto più anziano”, ha detto quella che allora era una bambina.

Lo scandalo – a malapena affrontato dalle emittenti nazionali, compresa la BBC finanziata pubblicamente, nonostante sia il peggiore nella storia della Gran Bretagna – ha visto oltre un migliaio di ragazze picchiate, violentate e persino uccise in una città di appena 170.000, con Khan che si distingue come uno degli abusatori più prolifici tra centinaia di potenziali stupratori. Islamici.

Suo figlio Shahmeel fu incarcerato brevemente per una rapina a mano armata e stuprò una studentessa, e suo nipote Mohammed Ali Sultan venne condannato ad un breve periodo di carcere per lo stupro di due ragazzine – una di appena 13 anni – nel 2012, e un’altra nel 2015, due stupri e un tentativo di stupro. (I criminali in Gran Bretagna, come in Italia, passano gran parte delle loro presunte pene detentive in libertà vigilata piuttosto che in custodia).

Ma lo stesso Khan non ha mai affrontato la giustizia, nonostante la polizia sia stata allerta per le sue attività già dalla metà degli anni ’90: “Ho detto a un agente di polizia della stazione di polizia di Donnington che cosa stava facendo Khan. Ho anche detto loro che aveva offerto a mio fratello il sesso con una ragazzina minorenne “, ha detto la donna che per prima ha denunciato tutto alle autorità.
“Non è stato fatto nulla. Mi hanno detto che non potevano processarlo perché non avrebbero mai avuto prove sufficienti. Ho avuto l’impressione che mi stessero ignorando.”

Gli agenti di polizia e gli operatori sociali delle città colpite dagli stupri etnici sono stati spesso bloccati dall’intervenire per il timore di essere accusati di razzismo, dato che la stragrande maggioranza dei perpetratori condannati sono musulmani con radici pakistane, mentre le loro vittime sono in modo schiacciante ragazzine bianche della classe lavoratrice.

Alle vittime minorenni di Rotherham, vero epicentro degli stupri etnici inglesi, è stato detto di non menzionare l’etnia dei loro abusatori e sono state “fatte sentire di essere razziste”, secondo le indagini. Addirittura, nel Somerset, una vittima degli stupri è stata portata in tribunale quando il suo stupratore l’ha accusata di abuso razziale. (Alla fine è stata trovata non colpevole).


Londra è caduta: vietati comizi anti-islamizzazione
16 marzo 2018

https://voxnews.info/2018/03/16/londra- ... one-video/

Leggevamo l’articolo su Londonistan del blog occhidellaguerra.it sull’inesorabile islamizzazione della città , quando è arrivata l’ennesima notizia che conferma la caduta della ex capitale inglese: quella che era una tipica tradizione londinese, la possibilità per chiunque di parlare come oratore allo Speakers’ Corner di Hyde Park, dove per secoli si sono avvicendati lunatici e difensori della libertà di espressione, è stata impedita al giornalista già fondatore della English Defence League, Tommy Robinson. Poteva turbare i musulmani.

Robinson è stato bloccato dalla polizia durante il suo dirscorso:

Questo deve essere messo in relazione con quanto avvenuto nei giorni scorsi. L’arresto degli esponenti di Britain First, colpevoli di avere turbato gli stupratori islamici di una ragazzina inglese:

E con l’espulsione di attivisti identitari definiti ‘terroristi cristiani’ dall’ufficio immigrazione britannico:
Se Churchill avesse intuito questo futuro, avrebbe firmato la resa ai tedeschi. Sarebbe stato preferibile.

«Trasformerò la capitale in un faro dell’islam», fu il motto elettorale del socialista Ken Livingstone nel 2012. Forse non è stato completamente merito suo, ma si può dire tranquillamente che a oggi l’obiettivo è stato raggiunto con successo. La Gran Bretagna ha la terza maggior popolazione musulmana nell’Unione europea, dopo Francia e Germania. I musulmani hanno ormai superato, infatti, anche la soglia dei 4,1 milioni. Il paradigma di una tale crescita ha tre uscite: immigrazione, alto tasso di natalità e disinvoltura nella conversione all’islam. I musulmani si sono integrati nella società inglese semplicemente occupandola. Importando e imponendo costumi, usi e leggi la diffusione della sharia sembra inarrestabile. E Londra è lo specchio di questo scenario a cominciare dal suo sindaco.

L’Inghilterra è un Paese che si è rifatto il trucco per non migliorare. In viso infatti non ha semplicemente i segni del tempo, ma gli sfregi di una identità mortificata. E lo sfruttamento sessuale dei bambini britannici da parte di gang islamiche è solo una parte del problema. A prendersi la briga di spulciare le pagine di cronaca degli ultimi dodici mesi, è una nazione svilita quella che si incontra, incamminata verso il nulla che avanza.

Il giorno dell’epifania, nella cattedrale di St. Mary a Glasgow, è stata proposta una lettura in cui veniva negata la divinità di Gesù Cristo. Il cappellano cercava in questo modo di raggiungere il cuore dei musulmani. Difficile capire, però, per conto di chi operasse. Ma è nelle scuole che è più evidente l’entità del fenomeno. Gli alunni musulmani non solo hanno raggiunto, ma anche superato, i bambini cristiani. Secondo un reportage del Times, nelle scuole primarie inglesi i banchi sono occupati anche al 100% da musulmani. Addirittura in ben quindici scuole cattoliche del Paese gli studenti cristiani sono praticamente scomparsi. E nel frattempo il velo per le ragazze è ormai parte della divisa scolastica. I cittadini dell’Inghilterra di domani sono arabi, nei tratti e nell’identità. Ma non occorre aspettare che crescano per scoprire che cosa questi dati significhino. La quotidianità inglese è fatta di ventenni che si convertono all’islam in prigione e se ne vanno in giro muniti di asce. Come un certo Clayton McKenn, ventidue anni, che una mattina ha pensato bene di affrontare così suo padre perché cristiano. O come Rezzas Abdulla, un trentenne condannato poi a otto mesi di prigione pena sospesa per dargli l’opportunità di ricevere cure per la salute mentale per avere aggredito una donna che passeggiava con sua figlia nella carrozzina. Dopo avere malmenato la giovane mamma, ha sputato in faccia alla bambina di nove mesi imprecando, «le bianche non dovrebbero allevare bambini».

A maggio quattro uomini sono andati a processo per aver stuprato una sedicenne colpevole di essere andata in un negozio di kebab per chiedere informazioni: in quattro, tra cui il proprietario del ristorante, l’hanno violentata a turno. E intanto si moltiplicano da Nord a Sud di Londra le famose «no-go-zone» per le donne, ora segnalate persino agli addetti della consegna postale, vista l’epidemia di «aggressioni da acido». È stato il laburista Stephen Timms a certificare che Londra vanta più sfregi da acido pro capite di qualsiasi altra città del mondo.

Nel 2016, tra ottobre e dicembre, il National Health Service, rivelava che c’erano stati 2.332 casi di mutilazione genitale femminile in Gran Bretagna. I rapporti ufficiali della sanità inglese per i mesi tra aprile e settembre 2017 ne hanno contati 4.503. La terribile pratica dell’infibulazione, che donne velate impongono alle loro figlie, con più o meno nove anni, è una realtà vivissima nell’Inghilterra multiculturale. E se da un lato la cronaca quotidianamente ha a che fare con arresti di uomini e donne che provano disperatamente a organizzare attentati terroristici, dall’altro c’è chi, come l’attore inglese Riz Ahmed, ritiene opportuno sollevare l’attenzione della sua gente avvertendo che «la mancanza di volti musulmani nella tv britannica sta alienando i giovani».

Il Dna di una nazione è stato violato e modificato, ed è così che anche le sue strade sono sempre meno visibilmente inglesi. È Londra probabilmente la capitale per eccellenza dove l’impronta islamica è più tangibile, e non solo per il sangue sui marciapiedi o considerati i distretti dove la guerriglia islamica dà meglio spettacolo. In Gran Bretagna l’islam abita i quartieri dell’alta borghesia, non le case popolari dove disoccupazione e spaccio di droga giocano la parte dei leoni. L’islam inglese veste firmato e compra attici.

Uno studio diffuso dalla Cbre azienda leader nel mondo nella gestione e commercializzazione, dai centri commerciali agli outlet, dai parchi divertimento alle location nei centri storici delle principali città ha certificato che solo nel 2015 (l’anno in cui si fermano le statistiche) il Medio Oriente ha investito 4,2 miliardi di sterline negli immobili commerciali di Londra. Per intenderci hanno comprato lo Shard London Bridge – il terzo grattacielo più alto d’Europa -, Harrod’s – il centro commerciale più glamour che c’è, il Claridge’s – l’hotel più lussuoso in città – e persino l’ex sede dell’ambasciata degli Stati Uniti. E intanto la Charity Commission, un ente di beneficenza, ha certificato che le fantomatiche «associazioni caritatevoli musulmane» hanno legami con il terrorismo islamico: 630 segnalazioni in tre anni.

Camminare per Londra, comunque, vuole dire inciampare in negozi d’abbigliamento, parrucchieri, ristoranti, farmacie, centri benessere arabi al 100%, a cominciare dall’insegna. Ma la presenza islamica è visibile anche, semplicemente, osservando come è stato deturpato il profilo di una città nelle presunte misure di sicurezza contro la violenza jihadista. Blocchi di cemento, metal detector all’ingresso di qualsiasi luogo pubblico, a cominciare dai parchi, sono un triste spettacolo. Per non parlare, poi, dei cartelli che fungono da monito, come l’ormai famoso: «Scappa, nasconditi, racconta». Il cambiamento è in atto, l’islamizzazione dell’Inghilterra continua con successo.

Londra è ormai probabilmente perduta. Non è più recuperabile attraverso il processo democratico, ormai inquinato dalla presenza di troppi ‘nuovi britannici’. E il Regno Unito è ad un passo dal cadere.

Quando un governo arresta giornalisti per la loro identità politica:

KASSAM: Britain Locked Up Journalists for Being Right Wing https://t.co/RUHChjNQ8p via @BreitbartNews

— Tommy Robinson(TRobinsonNewEra) March 15, 2018

E poi inscena una farsa anti-russa mentre il nemico è già in casa, ed ha la barba, con il resto dei media nelle mani di pochi ‘eletti’ che non fa un sospiro di disapprovazione, hai poche speranze.

In Italia siamo ancora in tempo. Non fosse altro che chi ha idee simili a quelle che in GB vengono perseguite ha recentemente preso il 18 per cento dei voti.
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Re: Violenza e stupri africano asiatico maomettani

Messaggioda Berto » gio mar 25, 2021 8:40 am

Malik che ha accoltellato Marta guidava baby gang: era il suo vicino di casa

Il padre di Malik, un immigrato africano, l’ha abbandonato prima che nascesse. E così lui porta il cognome della mamma (italiana) che, da ragazza-madre (e anche altro…), l’ha cresciuto con l’aiuto dei nonni che abitano con loro. Certo, non è una famiglia ricca ma neppure disagiata, tanto che i servizi sociali di Mogliano non se ne sono mai dovuti occupare. «Potete chiederlo ai suoi amici o all’allenatore: mio figlio è un bravo ragazzo», spiega la donna. È disperata e confusa. «Non so cosa gli sia preso, il perché abbia fatto una cosa del genere. Ma ciò che importa, al momento, è che quella povera ragazza torni a stare bene».
Se non fosse stata confusa, oggi non avremmo Malik tra le palle.
È un “nero a metà” figlio di una giovane ragazza madre italiana, che ha vissuto per qualche tempo all’estero, delegando l’educazione e il sostentamento del figlio al nonno. Il padre, di origine centrafricana, non c’è mai stato. Il figlio è attualmente detenuto nel carcere minorile di Santa Bona, con l’accusa di tentato omicidio.


Accoltellata mentre corre a Mogliano, l'aggressore era vicino di casa di Marta
Il passato da calciatore in parrocchia, poi le baby gang. L’arrestato era tra i ragazzi segnalati dalle forze dell’ordine in centro città per i disordini anti assembramenti. I dirigenti del calcio: «Con noi era educato»
24 marzo 2021
https://mattinopadova.gelocal.it/region ... 3Dsharebar



Accoltellata mentre corre, stasera Mogliano prega per Marta
Annullata la veglia in parrocchia, rimane l'invito per una preghiera personale alle 20.30: chi vorrà potrà accendere una candela e metterla sul davanzale di una finestra. Ieri operazione agli arti superiori
Angelo Giordano |
24/03/2021

https://www.oggitreviso.it/accoltellata ... rta-249863

MOGLIANO - Annullata la veglia di preghiera per Marta Novello, inizialmente in programma per stasera: sarebbe stata troppa la partecipazione delle persone per stringersi intorno ai familiari.

E in tempo di pandemia purtroppo non sarà possibile.

L’iniziativa si sarebbe dovuta tenere nella parrocchia di Marocco. Ma come spiega il parroco don Vanio, ognuno potrà unirsi in preghiera personale alle 20.30: chi desidera può porre una candela accesa sul davanzale di casa affinché la luce e il calore della prossimità possa portare forza a Marta.

La giovane attualmente si trova in terapia intensiva del Ca’ Foncello di Treviso, sedata e in coma farmacologico. Le condizioni sono stabili. Ieri pomeriggio è stata sottoposta a un intervengo chirurgico agli arti superiori. La prognosi rimane riservata.

Sta tutt’ora lottando per sopravvivere dopo essere stata accoltellata più volte lunedì pomeriggio da un minorenne, al momento in carcere.




«Come sta la ragazza?». I tormenti di Malik tra i bulletti del paese
Andrea Priante
23 marzo 2021

https://corrieredelveneto.corriere.it/t ... d896.shtml

«Come sta la ragazza?», si è sentito chiedere ieri mattina l’avvocato Matteo Scussat. Di fronte, in una sala del carcere minorile di Treviso, un ragazzino di colore che si è appena rovinato la vita. Lo chiameremo Malik, anche se non è il suo vero nome, perché ha appena 15 anni. È lui che lunedì pomeriggio, in una strada di campagna a Mogliano Veneto, ha aggredito Marta Novello infierendo con una ventina di coltellate. «Abbiamo parlato a lungo, mi ha raccontato come sono andate le cose: la dinamica e il movente. Gli ho suggerito di prendersi ancora qualche ora per riflettere su ciò che ha fatto, ne riparleremo presto. E poi spiegheremo tutto al magistrato» assicura il difensore. Che poi aggiunge: «È scosso e preoccupato per le sorti della ragazza».

Nessun precedente penale

Nessun precedente penale, fino a due giorni fa la vita di Malik non era diversa da quella di molti adolescenti: la mattina seguiva le lezioni dell’istituto alberghiero, i pomeriggi si presentava puntuale agli allenamenti della Marocco Asc, la squadra di calcio del quartiere. «Gioca con noi fin da quando era bambino» racconta il presidente della società sportiva, Moreno Fornasier. «È un ragazzone alto 1.85, fisico possente, per un paio d’anni ha giocato in una squadra più importante ma non è riuscito a sfondare e quindi è tornato da noi. Fu sua madre a pregarmi di riprenderlo: “Qui ha dei punti di riferimento”, mi disse. E devo ammettere che si è comportato bene, un giovane sorridente e disponibile. Anche se mi ha sempre fatto una pena enorme, per via di tutte le difficoltà che ha dovuto affrontare».

La famiglia

Il padre di Malik, un immigrato africano, l’ha abbandonato prima che nascesse. E così lui porta il cognome della mamma (italiana) che, da ragazza-madre, l’ha cresciuto con l’aiuto dei nonni che abitano con loro. Certo, non è una famiglia ricca ma neppure disagiata, tanto che i servizi sociali di Mogliano non se ne sono mai dovuti occupare. «Potete chiederlo ai suoi amici o all’allenatore: mio figlio è un bravo ragazzo», spiega la donna. È disperata e confusa. «Non so cosa gli sia preso, il perché abbia fatto una cosa del genere. Ma ciò che importa, al momento, è che quella povera ragazza torni a stare bene».


I racconti di chi lo conosce

In realtà c’è chi racconta che Malik, negli ultimi tempi, avesse preso una brutta strada. «È un bulletto che ha agito in modo criminale, probabilmente sotto l’effetto di sostanze stupefacenti» assicura il sindaco di Mogliano Veneto, Davide Bertolato. «Passava le ore con gli amici, bulli come lui, nei parchi e nelle piazze». Il gruppo di adolescenti è conosciuto alla polizia locale, che pare sia dovuta intervenire più volte, nei mesi scorsi, per identificarli e farli sgomberare visto che si davano appuntamento nella cittadina trevigiana in barba alle norme anti-contagio che vietano gli assembramenti. Inoltre c’è quel riferimento al fatto che Malik assumesse della droga: una voce che gira in paese e che il sindaco rende esplicita. Ma la verità la conosce solo lui.
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Re: Violenza e stupri africano asiatico maomettani

Messaggioda Berto » gio mag 20, 2021 8:15 am

"Ti stupro e ti uccido, sono egiziano. Non ho sentimenti... sono vuoto"
ANNA GIORGI
18 maggio 2021

https://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/ ... -1.6378558

Milano - "Stai ferma, altrimenti ti uccido, io sono egiziano, sono vuoto dentro, non ho sentimenti, ti uccido". Poi Ahmed Eltaras, 23 anni, mette le mani al collo della vittima, di 35 anni, stringe fino a quando lei perde i sensi. Poi la prende per i capelli la trascina fino a una piazzetta isolata, nei pressi di Gae Aulenti e la violenta due volte, sempre stringendole le mani attorno al collo.

Dopo averla stuprata le dice: "Ora ti ammazzo", complice la notte, il silenzio, le urla soffocate che nessuno poteva sentire. Quando si accorge che la giovane vittima non respira quasi più e con le poche forze che ha, lo implora di lasciarla andare, lui si allontana, usando un monopattino che poi aiuterà gli investigatori ad identificarlo attraverso il telefono con cui lo ha prenotato. La vittima si riprende, sono quasi le sei del mattino, lo stupro si è consumato circa un’ora prima, e in stato confusionale denuncia l’accaduto a una Volante che la porta al servizio Svs della Mangiagalli. I medici accerteranno un quadro compatibile con una violenza, lividi alle gambe, al viso e un cordone tumefatto al collo, compatibile con il tentativo di strangolamento.

Ahmed Eltaras viene condannato in abbreviato a due anni, la pena base è sei. La decisione viene presa dal gup Aurelio Barazzetta "in considerazione del fatto - scrive nelle motivazioni - che l’uomo è incensurato, è giovanissimo, ha tenuto un buon comportamento processuale, vuole intraprendere un percorso di riabilitazione e ha offerto una somma di denaro al fondo vittime vulnerabili". Tenuto conto anche del contesto generale, e degli sconti che consente l’abbreviato, resta una pena lieve, sospesa, quindi l’autore di uno stupro così feroce non andrà in carcere. In un primo momento l’egiziano, già noto per aver violato le prescrizioni Covid, aveva tentato di fornire una versione diversa, non pensando che lei denunciasse e che la polizia riuscisse a identificarlo. Aveva raccontato che la donna, conosciuta quella stessa sera, in zona, era rimasta con lui e due suoi amici fino a tardi a bere e fumare hascisc. Così lui si era sentito di poter considerare la ragazza di sua proprietà: "Tu sei mia, adesso vieni con me", le aveva detto, ritenendosi nel giusto. Secondo la versione di lui, lei era consenziente.

Gli investigatori hanno ritenuto credibile in tutto la versione della vittima considerando le incongruenze nel suo racconto frutto dello stato di "alterazione emotiva per l’accaduto, nonché dell’assunzione di alcol e di sostanze stupefacenti al momento del fatto". E il gup ha condiviso "la linea" della pubblica accusa e del gip che aveva firmato l’ordinanza di custodia cautelare, ritenendo l’egiziano colpevole di stupro.
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Re: Violenza e stupri africano asiatico maomettani

Messaggioda Berto » gio giu 24, 2021 7:30 am

Ravenna, 42enne magrebino irrompe nella toilette e tenta di violentare 2 ragazze di 17 e 18 anni: arrestato

22 giugno 2021

https://www.rassegneitalia.info/ravenna ... arrestato/

Da Il Resto del Carlino – Un paio di alcolici di troppo, poi quelle due ragazze che si infilano nella toilette. E lui che le segue, che si mette sulla porta, che le palpeggia. È l’accusa costata a un 42enne di origine magrebina ma domiciliato a Massa Lombarda e finora incensurato (non ha nemmeno precedenti di polizia), l’arresto in flagranza da parte de carabinieri per violenza sessuale aggravata dalla minore età e per violenza privata.

Tutto è accaduto sabato notte in un locale massese. E’ lì che le due giovani – una di 17 e l’altra di 18 – si sono date convegno con alcuni amici per trascorrere un po’ di tempo assieme a margine di tante e lunghe restrizioni dettate nei mesi scorsi dal lockdown per il covid19. Una bella occasione insomma per un po’ di svago. A un certo punto le due sono andate in bagno.

E anche il 42enne ci è andato: e da questo momento le versioni divergono in maniera inconciliabile. In ogni modo, le due devono essere apparse abbastanza provate all’uscita dalla toilette tanto che la barista, quando le ha viste, ha chiesto loro se fosse accaduto qualcosa di particolare. Da quella scintilla è partito il racconto dei palpeggiamenti ad opera di quell’uomo ubriaco fradicio il quale, mettendosi di traverso tra porta e uscita, impediva loro di togliersi dall’impiccio sgattaiolando via.

Un racconto peraltro intercettato dal padre di una delle due, in attesa fuori dal locale per riportare a casa la figlia: ed è stato proprio l’uomo il primo ad affrontare il magrebino. A quel punto la situazione si è fatta tesa ed è stata allertata l’Arma: sul posto è intervenuta una pattuglia del Radiomobile che, alla luce di quanto emerso, ha arrestato il 42enne e poi, come disposto dal pm di turno Marilù Gattelli, lo ha portato in carcere a Ravenna.

Per l’indagato, difeso dall’avvocato Simone Balzani, nella tarda mattinata di ieri è stata la volta dell’udienza di convalida davanti al gip Andrea Galanti. Per lui il pm, oltre alla convalida dell’arresto, ha chiesto la custodia cautelare in carcere alla luce degli elementi finora raccolti. Il 42enne da parte sua ha invece negato tutto: ha ammesso che in effetti quella notte aveva bevuto in maniera decisa ed era di conseguenza offuscato dall’alcol: ma ha escluso di avere messo le mani addosso alle due ragazze riconducendo il tutto al massimo a un fraintendimento. La difesa ne ha perciò chiesto la scarcerazione con l’applicazione al massimo di una misura restrittiva più blanda a partire dai domiciliari. Il giudice si è riservato la decisione.
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