Violenza e stupri africano asiatico maomettani

Re: Violenza e stupri africano asiatico maomettani

Messaggioda Berto » ven giu 01, 2018 9:35 pm

Torino, molestatore seriale in manette
Federico Garau - Ven, 01/06/2018

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 35153.html

L’uomo, un extracomunitario già noto alle forze dell’ordine per lo stesso genere di reati, è finito in manette

Torino, finisce agli arresti il molestatore seriale di origine marocchina, già noto almeno dal 2015 alle forze dell’ordine.

L’extracomunitario di 39 anni è stato pedinato da degli agenti in borghese nell’ambito di uno dei servizi di “Linea Sicura”, poiché già indagato in stato di libertà per il reato di violenza sessuale nel 2015. L’uomo è salito e sceso da diversi autobus fino ad arrivare in piazza Statuto. Salito sull'ennesimo autobus, nonostante il mezzo fosse pressochè vuoto, avrebbe iniziato a molestare fisicamente una passeggera, la quale però avrebbe prontamente reagito alle avances.

Il marocchino, dinanzi alla reazione inattesa, sarebbe sceso subito dal bus, mentre la donna avrebbe sporto denuncia, rilasciando la propria testimonianza agli agenti del Reparto Operativo Speciale della Polizia Municipale. Questi ultimi hanno potuto così arrestare l’uomo dopo averlo raggiunto, e lo avrebbero poi condotto al comando di Via Bologna.

Durante le procedure di identificazione si è inoltre scoperto che il marocchino aveva il permesso di soggiorno scaduto. In stato di fermo per il reato di violenza sessuale compiuta, è stato tradotto alla Casa Circondariale Lorusso e Cutugno.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Violenza e stupri africano asiatico maomettani

Messaggioda Berto » gio giu 07, 2018 9:18 pm

STUPRATA ED UCCISA RAGAZZA EBREA IN GERMANIA DA DUE MUSULMANI
giugno 2018

https://www.facebook.com/noicheamiamois ... 0972004958

Susanna Feldmann, 14ennecdi Mainz in Germania, era scomparsa il 22 maggio scorso. Ieri e' stato trovato il suo corpo senza vita. L'autopsia ha rivelato che Susanna e' stata piu' volte stuprata e poi uccisa. La polizia e' riuscita ad arrestare un migrante turco , mentre un secondo sospettato, un migrante iracheno , e' riuscito a lasciare il paese.

Il nostro pensiero e le nostre preghiere sono per la famiglia di Susanna.
Che la terra le sia lieve....



LA GERMANIA È SOTTO SHOCK: STUPRATA E UCCISA RAGAZZA EBREA DI 14 ANNI. LO STUPRATORE KILLER SAREBBE UN MIGRANTE SCAPPATO IN IRAQ

Era scomparsa il 22 maggio Susanna Feldmann, 14 anni di Mainz, città poco lontana da Francoforte. Ieri è stato ritrovato un cadavere sfigurato e oggi l’autopsia e il test del DNA hanno confermato che si tratta di Susanna la quale prima di morire è stata stuprata più volte.
La polizia sospetta principalemente di Ali Bashar, un migrante di 20 anni, che ha lasciato il paese pochi giorni fa con la sua famiglia, e di un ragazzo turco di 35 anni arrestato poche ore dopo il riconoscimento del cadavere.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Violenza e stupri africano asiatico maomettani

Messaggioda Berto » mar giu 12, 2018 9:46 am

Libertà e protezione per Tommy Robinson l'eroe europeo anti nazismo maomettano
viewtopic.php?f=25&t=2782
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... cation=ufi


Bande di stupratori: Una storia accaduta nella verdeggiante contea dell'Oxfordshire
Douglas Murray
11 giugno 2018

https://it.gatestoneinstitute.org/12497 ... ori-oxford

Dall'arresto di Tommy Robinson, il 25 maggio scorso, "le bande di pedofili asiatici" tornano a fare notizia. Ciò ha riacceso un dibattito sulla questione se le vittime ottengano giustizia e se i perpetratori l'abbiano avuta.

In tutto questo manca un elemento chiave. Qual è il prezzo che è stato pagato, che si sta pagando o che potrebbe essere pagato prima o poi da tutti quei funzionari pubblici che tacitamente o meno hanno consentito che queste atrocità dei giorni nostri continuino, non facendo niente per fermarle? I poliziotti, i politici, i dipendenti del consiglio e altri che hanno dimostrato di aver fallito tante volte non sono mai stati condannati al carcere per nessuna delle loro negligenze e forse contro di loro non sono mai state mosse delle accuse penali (e nemmeno accuse di mancata assistenza a persone in pericolo). Tuttavia, è lecito chiedersi se la vita di queste persone, i loro percorsi professionali o anche i loro piani pensionistici abbiano subito anche minimamente gli effetti del loro comprovato fallimento nel far fronte a una delle maggiori piaghe della Gran Bretagna. Stiamo parlando degli stupri di massa di ragazzine perpetrati da adulti spinti (tra le altre cose) dal razzismo, dalla religiosità, dalla misoginia e dal disprezzo di classe.

Forse la carriera professionale successiva allo scandalo delle bande di pedofili di un solo funzionario pubblico potrebbe contribuire a rispondere a questa domanda. Il suo nome è Joanna Simons. Nel 2013, era direttore generale del consiglio della contea dell'Oxfordshire. Fu lei che pilotò il programma di "assistenza sociale" del consiglio per quasi un decennio: vale a dire per tutto il periodo in cui furono perpetrati gli stupri di massa delle ragazzine del posto (successivamente oggetto di un'indagine denominata "operazione Bullfinch"). Tra gli atti di barbarie che sono stati compiuti da uomini del posto erroneamente definiti di origine "asiatica", c'è anche la marchiatura a fuoco sulla pelle di una delle minori di una lettera "M". M sta per "Mohammed" e il Mohammed in questione voleva che la gente sapesse che questa ragazza "apparteneva" a lui e in quanto tale era di sua proprietà.

Altre, delle centinaia di vittime, hanno subito orribili abusi. Molte erano affidate alle cure dei servizi sociali. Tra le storie emerse dal caso giudiziario del 2013 all'Old Bailey c'era quella di una ragazza che era stata drogata e violentata da una banda di uomini. La giovane era riuscita a fuggire e a chiamare un taxi che la condusse alla casa famiglia in cui viveva. Il personale della struttura si rifiutò di pagare la corsa del taxi, pertanto il taxista riportò la ragazza all'indirizzo dell'abitazione da dove era appena fuggita e una volta lì la banda la stuprò di nuovo. Non si tratta di un episodio da incubo avvenuto in un paese lontano, o in una città del nord dell'Inghilterra che i mass-media londinesi raramente raggiungono, ma di una storia accaduta nella verdeggiante contea dell'Oxfordshire. I genitori di alcune delle ragazze abusate hanno raccontato di aver costantemente cercato di dare l'allarme in merito a ciò che stava accadendo alle loro figlie, ma che si sono visti chiudere in faccia ogni porta da parte dello Stato.

Oxfordshire, in Inghilterra. (Fonte dell'immagine: Pixabay)

Dopo che dal processo penale all'Old Bailey emersero particolari come quelli riportati sopra, la Simons realizzò un video che fu pubblicato online dal consiglio della contea dell'Oxfordshire. Negli ultimi cinque anni, meno di 2 mila persone hanno visto questa apologia di 48 secondi. Ma merita un pubblico più ampio. Nel video, la Simons guarda nella telecamera e si scusa con le persone che il consiglio ha tradito, il che la dice lunga sul comportamento che ha prevalso per anni in Gran Bretagna. Dalla prima immagine all'ultima, tutto suona come falso. Il tono e il contenuto del video lasciano credere che la signora Simons si scusi per un ritardo nella locale raccolta dei rifiuti o per i ritardi nella fornitura di sale antigelo da spargere sulle strade in presenza di condizioni meteorologiche avverse. Niente di tutto questo corrisponde all'orrore – l'orrore puro e inimmaginabile – di ciò che è accaduto nella pittoresca e rigogliosa contea dell'Oxfordshire, patria della famosa università di Oxford, la città delle "guglie da sogno".

In seguito, la Simons fu ospite di Emily Maitlis, presentatrice di Newsnight, storico programma della BBC. Alle domande della Maitlis, la Simons rispose non solo rinnovando le sue scuse per il fallimento del sistema, ma lanciando il messaggio rassicurante che lei e i suoi colleghi del consiglio dell'Oxfordshire avevano "imparato molto". Quando la Maitlis le chiese se pensava di rassegnare le dimissioni, la Simons rispose: "Mi sono posta delle domande molto difficili", ma "non darò le dimissioni perché sono fermamente convinta che noi dobbiamo fare tutto il possibile per debellare questi abusi". Quando la presentatrice le chiese come si sarebbe comportata se i familiari delle vittime avessero reclamato le sue dimissioni, la Simons ricorse a uno di quei belli espedienti politici che consistono nell'eludere la domanda, dicendo – in modo più incisivo di una risposta franca e diretta – che non avrebbe avuto alcuna intenzione di farlo anche se glielo avessero chiesto le vittime e i loro familiari.

Forse il suo desiderio di non lasciare l'incarico era dettato da altri motivi. Quando scattò l'operazione Bullfinch, la Simons percepiva uno stipendio annuale di oltre 196 mila sterline, prima che venissero inclusi altri benefici. Si rammenta che il salario medio annuo nel Regno Unito si attesta a poco più di 27 mila sterline. Lo stipendio annuale del premier britannico ammonta a poco meno di 150 mila sterline l'anno. E così per i suoi fastidi al consiglio della contea dell'Oxfordshire, la signora Simons percepiva uno stipendio considerevolmente più elevato di quello del primo ministro e sestuplicato rispetto alla retribuzione media nazionale.

Sebbene sia riuscita a non dimettersi nel 2013, le rivelazioni sono continuate. Un riesame dell'intero caso è giunto alla conclusione che gli assistenti sociali e la polizia già dal 2005 erano a conoscenza degli abusi di centinaia di ragazzine dell'Oxfordshire, ma non hanno indagato né li hanno considerati un crimine.

Nel 2015, il consiglio della contea dell'Oxfordshire decise di abolire il ruolo ricoperto dalla Simons, apparentemente per ridurre i costi. Questa decisione, presa dopo alcuni diverbi interni, fu poi annullata. La Simons finì per dare le dimissioni nel 2015, quando riceveva dal consiglio un compenso di 259 mila sterline. Ricordiamo che il prezzo medio delle abitazioni nel Regno Unito (220 mila sterline) è inferiore al compenso percepito dalla Simons. Pertanto, i risparmi di una vita impiegati dalla maggior parte della popolazione britannica nell'acquisto di una casa potrebbero ammontare a quanto guadagnato dalla Simons in un solo anno.

Molti potrebbero pensare che una persona del genere non torni a presentarsi in pubblico, approfitti del malloppo e sparisca. Ma la contea dell'Oxfordshire non ha fatto a meno della Simons per tanto tempo. Nel luglio 2017, l'organismo che si occupa della promozione del turismo regionale – "Experience Oxfordshire" – annunciò la nomina di Joanna Simons a direttore del proprio consiglio d'amministrazione. Un comunicato stampa che strombazzava la sua nomina affermava che l'esperienza della Simons nel consiglio della contea dell'Oxfordshire l'aveva resa idonea a ricoprire questo ruolo. La Simons si disse anche impaziente "di aiutare a promuovere questo luogo meraviglioso che è l'Oxfordshire per vivere, lavorare e fare turismo". L'ex presidente del consiglio d'amministrazione, un certo Graham Upton, dichiarò che la Simons apportava al C.d.A. la sua "vasta esperienza".

La signora Simons è solo una delle tante persone che, nel Regno Unito, per anni, hanno chiuso un occhio sugli stupri di massa ai danni di ragazzine della zona. Ma ovviamente queste persone non sono in prigione. Raramente, forse mai, vengono vilipese o addirittura menzionate nella stampa nazionale. La loro vita non è mai stata sconvolta. Non sono state perseguitate ad ogni passo. Piuttosto – a giudicare da Joanna Simons – queste persone sono state capaci di abbassare la testa per un po', incassare il colpo per poi riapparire. Se la Gran Bretagna intende rimediare all'onta di questa cultura di "bande organizzate di pedofili", dovrebbe iniziare cambiando il rapporto rischio/beneficio tra coloro che identificano questi crimini mostruosi e coloro che hanno dimostrato di averli insabbiati.

Douglas Murray è uno scrittore britannico, un analista e opinionista, che risiede e lavora a Londra, in Inghilterra. Il suo ultimo libro, The Strange Death of Europe: Immigration, Identity, Islam, è un best-seller internazionale.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Violenza e stupri africano asiatico maomettani

Messaggioda Berto » mar giu 19, 2018 6:36 am

STUPRATA ED UCCISA RAGAZZA EBREA IN GERMANIA DA DUE MUSULMANI
giugno 2018

https://www.facebook.com/noicheamiamois ... 0972004958

Susanna Feldmann, 14ennecdi Mainz in Germania, era scomparsa il 22 maggio scorso. Ieri e' stato trovato il suo corpo senza vita. L'autopsia ha rivelato che Susanna e' stata piu' volte stuprata e poi uccisa. La polizia e' riuscita ad arrestare un migrante turco , mentre un secondo sospettato, un migrante iracheno , e' riuscito a lasciare il paese.

Il nostro pensiero e le nostre preghiere sono per la famiglia di Susanna.
Che la terra le sia lieve....


LA GERMANIA È SOTTO SHOCK: STUPRATA E UCCISA RAGAZZA EBREA DI 14 ANNI. LO STUPRATORE KILLER SAREBBE UN MIGRANTE SCAPPATO IN IRAQ

Era scomparsa il 22 maggio Susanna Feldmann, 14 anni di Mainz, città poco lontana da Francoforte. Ieri è stato ritrovato un cadavere sfigurato e oggi l’autopsia e il test del DNA hanno confermato che si tratta di Susanna la quale prima di morire è stata stuprata più volte.
La polizia sospetta principalemente di Ali Bashar, un migrante di 20 anni, che ha lasciato il paese pochi giorni fa con la sua famiglia, e di un ragazzo turco di 35 anni arrestato poche ore dopo il riconoscimento del cadavere.



La crisi delle violenze sessuali commesse dai migranti: "Un fallimento dello Stato"
Soeren Kern
18 giugno 2018

https://it.gatestoneinstitute.org/12547 ... i-migranti

Lo stupro e l'omicidio di una ragazzina ebrea di 14 anni per mano di un iracheno la cui richiesta di asilo era stata respinta ha rimesso sotto i riflettori la crisi delle violenze sessuali commesse dai migranti in Germania, la quale continua senza sosta da anni, tra la complicità delle istituzioni e l'apatia dell'opinione pubblica.

Migliaia di donne e minori sono stati violentati o aggrediti sessualmente in Germania da quando la cancelliera Angela Merkel ha accolto nel paese più di un milione di migranti, per lo più maschi, provenienti dall'Africa, dall'Asia e dal Medio Oriente.

L'ultimo crimine, assolutamente evitabile, è particolarmente riprovevole in quanto pone l'accento sulle numerose conseguenze insidiose della politica migratoria delle porte aperte attuata da Berlino – a partire dalla mancanza di controllo delle persone ammesse a risiedere nel paese e dalla pratica di rimettere in libertà i migranti che hanno commesso un crimine, invece di incarcerarli o di procedere alla loro espulsione.

Quanto accaduto alla piccola Susanna mette anche in luce la grave negligenza della classe politica tedesca, che sembra essere più preoccupata di preservare il multiculturalismo e i diritti dei migranti predatori anziché proteggere le donne e i bambini tedeschi.

La polizia ha detto che Ali Bashar, un curdo iracheno di 20 anni, ha stuprato Susanna Maria Feldman, l'ha strangolata e ne ha gettato il corpo in un'area boschiva accanto ai binari della ferroviaria, alla periferia di Wiesbaden. Bashar è poi fuggito in Iraq con documenti d'identità falsi.

La ragazzina era scomparsa dalla sua abitazione di Magonza il 22 maggio. La madre ne aveva denunciato la scomparsa il 23 maggio. La polizia, tuttavia, aveva iniziato le ricerche una settimana dopo, quando un anonimo 13enne, un migrante ospite dello stesso centro di accoglienza in cui viveva Bashar, ha contattato la polizia. Il corpo di Susanna è stato ritrovato il 6 giugno.

La 14enne Susanna Maria Feldman è stata stuprata e uccisa da Ali Bashar, un iracheno la cui richiesta di asilo era stata respinta in Germania. L'uomo ha gettato il corpo in un'area boschiva, alla periferia di Wiesbaden. (Fonte dell'immagine: Facebook; Wiesbaden - Maxpixel)

Bashar è arrivato in Germania nell'ottobre del 2015, al culmine della crisi migratoria, insieme ai genitori e a cinque fratelli. Avevano detto di essere profughi, e poi si è scoperto che erano migranti economici. La richiesta di asilo di Bashar è stata respinta nel dicembre 2016. Avrebbe dovuto essere espulso, ma dopo aver presentato ricorso le autorità tedesche gli hanno permesso di rimanere.

Nei tre anni trascorsi in Germania, Bashar ha collezionato numerosi precedenti penali: aggressione alle forze dell'ordine, rapina violenta sotto la minaccia di un coltello e possesso di armi illegali.

La polizia ha anche detto che Bashar era sospettato dello stupro avvenuto nel marzo 2018 di una ragazzina di 11 anni che viveva nella stessa struttura dove erano ospiti lui e la sua famiglia.

Bashar è riuscito a fuggire dalla Germania con falsi documenti d'identità a causa dell'incompetenza burocratica: la polizia tedesca di frontiera non è riuscita a controllare se il nome sul suo biglietto aereo corrispondesse al nome riportato sui suoi documenti d'identità.

Bashar è stato arrestato l'8 giugno nel nord dell'Iraq ed estradato in Germania il giorno dopo. Attualmente è detenuto in un penitenziario di Wiesbaden.

Susanna è la quarta adolescente ad essere stata uccisa per mano di immigrati clandestini nel corso degli ultimi diciotto mesi.

16 ottobre 2016. Maria Ladenburger, 19 anni, una studentessa di medicina di Friburgo, viene stuprata e uccisa mentre sta rincasando dopo aver partecipato a una festa organizzata dalla sua facoltà. Il suo aggressore, Hussein Khavari, era arrivato in Germania nel novembre 2015 senza documenti d'identità. Aveva detto di essere nato in Afghanistan nel 1999. A causa della sua presunta età (16 anni) gli era stato concesso l'asilo come minore non accompagnato e collocato presso una famiglia affidataria.

Dopo l'arresto di Khavari, il magazine Stern riporta la notizia che nel febbraio 2014, l'uomo era stato condannato a dieci anni di prigione per aver tentato di uccidere una donna di 20 anni, spingendola giù da una scogliera sull'isola greca di Corfù. La giovane donna sopravvisse all'aggressione e Khavari fu rilasciato dopo aver scontato 18 mesi di prigione, grazie a un indulto per minori colpevoli di reato. In seguito, il giovane emigrò in Germania.

In Grecia, Khavari disse alla corte che lo giudicava di essere nato in Iran nel gennaio 1996 e che era arrivato in Europa nel gennaio 2013.

Nel processo in Germania, egli confessò di avere violentato e ucciso la Ladenburger. Emerse che Khavari era nato in Iran il 29 gennaio 1984 e che quando aveva ucciso la studentessa aveva in realtà 32 anni. Il 22 marzo 2018, l'uomo è stato condannato all'ergastolo per stupro e omicidio, ma secondo la legge tedesca può chiedere la libertà condizionale dopo aver scontato 15 anni di prigione.

27 dicembre 2017. Mia Valentin, un ragazzina di 15 anni di Kandel, una cittadina dello stato federato della Renania-Palatinato, al confine tedesco con la Francia, è accoltellata a morte in un emporio del posto. Il suo aggressore è Abdul Mobin, un afgano la cui richiesta di asilo era stata respinta e che affermava di avere 15 anni.

La giovane e il suo aggressore avevano avuto una relazione durata sette mesi, interrotta dalla ragazza all'inizio di dicembre 2017. Dopo la fine della storia Mobin avevano iniziato a minacciare Mia. Il 15 dicembre, i genitori della ragazza si erano recati alla polizia per presentare una denuncia ufficiale. La polizia si presentò da Mobin il 17 dicembre e poi la mattina del 27 dicembre. Quello stesso giorno, l'uomo seguì la Valentin nell'emporio e l'accoltellò a morte con un coltello da cucina che aveva acquistato in quello stesso negozio. La ragazza morì quasi sul colpo.

Mobin era arrivato in Germania nell'aprile del 2016 e inizialmente risiedeva in un centro di accoglienza per rifugiati a Germersheim, un paesino dello stato federato della Renania-Palatinato e poi in una struttura per minori, nella vicina Neustadt. La sua richiesta di asilo fu respinta nel febbraio 2017, ma non venne espulso. Mobin, che era già noto alla polizia per l'aggressione a uno studente che frequentava la scuola della Valentin, attualmente è detenuto in custodia mentre le autorità tedesche cercano di stabilire la sua età reale.

12 marzo 2018. Mireille Bold, una 17enne di Flensburg è pugnalata a morte da Ahmad Gulbhar, un richiedente asilo afgano di 18 anni. Presumibilmente, il giovane era diventato furioso e l'aveva uccisa dopo che la ragazza si era rifiutata di indossare il velo islamico. Gulbhar era arrivato in Germania nel 2015 come minore non accompagnato. La sua domanda di asilo fu respinta, ma non venne mai espulso.

La ragazza, che viveva nello stesso edificio del suo aggressore, aveva chiamato la polizia chiedendo aiuto almeno una volta, prima di essere uccisa. Un amico della famiglia Bold ha dichiarato al quotidiano Bild:

"Ahmad era un gallo geloso che voleva sempre controllarla. Hanno avuto una relazione nel gennaio 2016, ma litigavano costantemente. Lui insisteva affinché Mireille si convertisse all'Islam e indossasse sempre il velo.

"Non si sentiva sicura. Ogni volta che usciva senza il velo c'erano problemi. Mireille mi ha detto che Ahmad era fuggito da solo dall'Afghanistan e aveva una gran nostalgia della sua famiglia. Avrebbe dovuto avere un impiego in una impresa attiva nel settore dell'ingegneria civile. Dopo averla conosciuta, la chiamava al telefono ogni due minuti chiedendole cosa stesse facendo".

L'aggressore è sottoposto a misure di carcerazione preventiva.

Dopo la morte di Susanna, come accaduto negli omicidi precedenti di altre adolescenti, i politici e i mass-media tedeschi hanno assunto lo stesso atteggiamento, ostentando una falsa indignazione.

Ma nell'opinione pubblica il livello di indignazione è tale da far pensare che la Germania stia raggiungendo un punto critico: il governo tedesco è oramai tenuto a rendere conto del proprio ruolo nella crisi delle violenze sessuali commesse dai migranti.

"Il governo dovrebbe chiedere perdono ai genitori di Susanna", ha scritto il tabloid a larga diffusione Bild. "L'unica cosa peggiore dell'omicidio di un bambino è l'omicidio di un bambino per mano di un criminale che non avrebbe dovuto trovarsi nel nostro paese".

Il leader della FDP, Christian Lindner, ha dichiarato che il crimine solleva molti interrogativi: "Perché i richiedenti asilo la cui domanda è stata respinta non vengono espulsi in modo più sistematico? Perché il criminale e la sua famiglia sono potuti fuggire sotto falsa identità?"

"Questo è tipico delle nostre agenzie di sicurezza tedesche", ha detto Alexander Graf Lambsdorff, un politico della FDP. "Ci sono semplicemente troppe lacune in questo sistema. Questo è davvero sconvolgente da molti anni".

Il direttore generale del gruppo parlamentare dell'SPD Carsten Schneider ha dichiarato che occorre immediatamente fare luce su "come il sospetto sia stato in grado di fuggire e come possa essere condotto davanti a un tribunale tedesco il più rapidamente possibile".

"Il ministro federale dell'Interno deve garantire che i meccanismi di controllo esistenti vengano utilizzati all'entrata e all'uscita dal territorio tedesco", ha asserito Burkhard Lischka, un portavoce dell'SPD. "Con dei documenti d'identità controversi e con una destinazione del genere, la polizia federale avrebbe potuto capire con un semplice confronto dei dati sulle impronte digitali di essere di fronte a un criminale in fuga.

"Il crudele omicidio di Susanna mi riempie di grande tristezza e rabbia", ha dichiarato Eckhardt Rehberg della CDU. "Da politico responsabile del bilancio, dico (...) che le procedure in materia di asilo devono essere interamente riviste. Erogheremo il denaro per farlo".

Alternativa per la Germania (AfD), il partito anti-immigrazione, ha chiesto le dimissioni dell'intero governo. In un video postato su Twitter, Alice Weidel, co-leader dell'AfD, ha affermato:

"Susanna è morta. Maria di Friburgo; Mia di Kandel; Mireille di Flensburg; e ora Susanna di Magonza... .

"La morte di Susanna non è una fatalità cieca. La morte di Susanna è il risultato di molti anni di irresponsabilità organizzata e il fallimento scandaloso delle nostre politiche in materia di immigrazione e asilo. Susanna è vittima di una ideologia multiculturale di sinistra che è fuori controllo e non si ferma davanti a nulla per imporre il suo senso di superiorità morale. Susanna è anche un'altra vittima della politica di accoglienza ipocrita ed egoista della cancelliera Angela Merkel.

"Legalmente, Ali Bashar non avrebbe mai dovuto essere autorizzato a entrare in Germania. La sua richiesta di asilo era stata respinta più di due anni fa e avrebbe già dovuto essere espulso. Bashar era noto alla polizia per atti di violenza, aggressione alle forze dell'ordine e possesso di armi illegali. Nel marzo 2018 era sospettato di aver violentato una bambina di 11 anni in un centro di accoglienza per rifugiati. Secondo la legge, Bashar avrebbe dovuto lasciare la Germania molto tempo fa o essere arrestato.

"Un'assurda legge sull'asilo e una grottesca politica in materia di asilo (...) è indulgente nei confronti dei richiedenti asilo e dei criminali, ma ignora le reali preoccupazioni dei cittadini tedeschi.

"Ali Bashar, i suoi genitori e i suoi fratelli vivevano qui a spese del contribuente tedesco, non potevano essere espulsi, ma dopo il crimine commesso da Ali, sono riusciti in qualche modo a trovare il denaro necessario per fuggire dalla Germania con dei documenti falsificati. Nessun problema in una Germania con le frontiere aperte.

"Il giorno dell'omicidio di Susanna, lei [la Merkel] aveva detto in parlamento di aver gestito la crisi dei migranti in modo responsabile. Ha il coraggio di ripeterlo ai genitori di Susanna? Be', no. Il suo cuore duro e il suo moralismo le impediscono di rivolgere un pensiero personale alle vittime della sua politica. Questo è inaccettabile per noi cittadini. Finirà per assumersene la responsabilità, signora Merkel? Lei e il suo intero gabinetto dovreste dimettervi per rendere possibile un'altra politica in materia di asilo, in modo che i genitori di questo paese non debbano più temere per la sicurezza dei loro figli".

E la rivista Stern ha aggiunto:

"Le reazioni emotive al caso di Susanna mostrano quanto la Germania sia cambiata. Già nell'estate della crisi dei rifugiati, quando centinaia di migliaia di persone entrarono nel paese, c'erano segnali di avvertimento che lo stato d'animo della popolazione sarebbe potuto cambiare... .

"Il caso di Susanna fa sorgere l'immagine di una perdita di controllo, di uno Stato oberato che non ha più alcuna presa sulla politica in materia di asilo – soprattutto in una società che ama la legge e l'ordine. Si moltiplicano le richieste di leggi più severe. Il recente scandalo sulla cattiva gestione in seno all'Ufficio federale tedesco per la migrazione e i rifugiati (BAMF) [dove funzionari dell'immigrazione hanno intascato mazzette in cambio della concessione del diritto di asilo a più di 1.200 rifugiati] sembra evidenziare la sensazione di un fallimento dello Stato".

Soeren Kern è senior fellow al Gatestone Institute di New York.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Violenza e stupri africano asiatico maomettani

Messaggioda Berto » mar lug 31, 2018 3:59 am

Pestata a sangue poi stuprata. La belva è un richiedente asilo
Eugenia Fiore - Mar, 24/07/2018

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 57271.html

È successo a Reggio Emilia, vittima una 20enne. Salvini: "Inaspriremo leggi troppo deboli: via clandestini delinquenti"

Pestata a sangue e poi violentata. È un richiedente asilo ucraino di 26 anni il reponsabile dell'orribile stupro che si è consumato domenica sera a Reggio Emilia.

L'uomo ha aggredito una ragazza di 24 anni intorno alle 21 mentre questa passeggiava per via Petit Bon, periferia della città. Dopo averla sorpresa e immobilizzata, l'ucraino ha iniziato a pestarla, tirandole un pugno in faccia. Poi l'ha trascinata dietro un cespuglio e l'ha stuprata. Per la giovane doveva essere la solita passeggiata serale nel dopocena. Un'abitudine che aveva soprattutto d'estate. Due passi affiancando il campo da baseball della città e poi di nuovo casa. Una strada che conosce bene, ma quella sera, però, dietro le piante qualcuno la stava aspettando.

La ragazza, ferita e sotto choc, dopo la violenza è rientrata subito a casa dove ha dato l'allarme ed è stata accolta dai genitori. "Abbiamo sentito squillare al campanello in modo forsennato. Era nostra figlia. Ci siamo chiesti come mai fosse già tornata, pochi minuti dopo essere uscita per la passeggiata che è solita fare nel quartiere", ha raccontato la madre della 20enne al Resto del Carlino. Quando le hanno aperto, i genitori si sono trovati davanti una scena che difficilmente riusciranno a dimenticare. "Aveva il volto ricoperto di sangue. Piangeva e tremava. Era in stato confusionale. Pensavo che avesse avuto un incidente stradale. Poi ci ha detto: ‘Mi hanno violentata' ", ha aggiunto la donna.

Anche il padre, con la voce che tremava e piena di rabbia, ha rilasciato una dichiarazione: "Le hanno rovinato la vita. Quel balordo ha abusato di lei. Una violenza completa". L'uomo poi parla anche delle botte subite dalla ragazza: "Nostra figlia è stata anche picchiata: ha il naso rotto, il labbro tagliato, lividi sul collo, i graffi dei rovi sul corpo".

Sull'accaduto si è espresso il ministro dell'Interno, Matteo Salvini: "Ragazza violentata domenica a Reggio Emilia, arrestato un richiedente asilo ucraino di 26 anni. Complimenti alla Polizia di Stato", ha scritto in un post su Facebook. "Per la sinistra la nostra linea sarebbe "troppo dura". Sbagliato, inaspriremo leggi troppo deboli: via dall'Italia i clandestini delinquenti, via ogni forma di protezione a chi si macchia di questi reati schifosi!", ha aggiunto.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Violenza e stupri africano asiatico maomettani

Messaggioda Berto » ven ago 03, 2018 8:10 pm

Paura in stazione: migrante tenta di stuprarla, lei lo ferma con lo spray
Giovanna Stella - Ven, 03/08/2018

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 61395.html

Il 20 luglio, in stazione Garibaldi, un nigeriano irregolare tenta di violentare una 25enne. Lei si difende con lo spay urticante e scappa. Oggi il clandestino è stato arrestato

Un nigeriano di 31 anni irregolare sul suolo italiano e già noto alla Giustizia è stato fermato a Milano con l'accusa di violenza sessuale.

L'immigrato aveva tentato di violentare una 25enne alla stazione di Porta Garibaldi. L'aggressione è accaduta la notte del 20 luglio scorso. La ragazza stava tornando a casa dal lavoro e all'interno della stazione ferroviaria di Porta Garibaldi si è imbattutata nel nigeriano. L'uomo si è avvicinato a lei, l'ha bloccata e l'ha palpeggiata.

Ma l'immigrato non si è fermato al palpeggiamento. Il 31enne, infatti, ha provato a violentarla. Fortunatamente, però, in quel momento sono passati altri viaggiatori e sono intervenuti per salvare la ragazza. Finita qui, voi direte. E invece no. Poco dopo, mentre la 25enne era sulla banchina ad aspettare il treno, l'immigrato si è rifatto avanti. Ecco che la giovane è riuscita a fuggire spruzzando negli occhi dell'aggressore lo spray urticante che aveva nella borsetta.

Dopo giorni di indagini partite dalla denuncia della ragazza, oggi, il nigeriano è stato fermato. Il fermo è stato eseguito dai carabinieri della Compagnia Milano Duomo, congiuntamente agli agenti della Polizia di Stato della Sottosezione Polfer di Milano Porta Garibaldi.

Anche il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, ha voluto commentare l'accaduto. E su Facebook ha scritto: "Una ragazza di 25 anni è stata aggredita giorni fa in stazione a Milano e si è salvata dallo STUPRO soltanto usando lo spray al peperoncino. Arrestato oggi lo stupratore, spero stavolta trovi un giudice che lo lasci in galera per anni. P.s. Non vi posso dire che lo stupratore è un immigrato nigeriano, clandestino e con precedenti penali, sennò mi accusano di RAZZISMO...Scommettiamo che i telegiornali taceranno?". E anche questa volta è arrivata la frecciatina alla sinistra che da giorni lo accusa di "incitare all'odio razziale".
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Violenza e stupri africano asiatico maomettani

Messaggioda Berto » dom ago 05, 2018 4:20 am

Stupro a Reggio Emilia, preso a Trento il ghanese in fuga
L'uomo, 20 anni, stava scappando. E' accsuato della violenza sessuale su un giovane dell'Est consumata il 27 luglio
Reggio Emilia, 3 agosto 2018

https://www.ilrestodelcarlino.it/reggio ... -1.4071262

Fermato lo stupratore delle Reggiane: si nascondeva in un albergo a Trento e stava scappando. Ora è in carcere. Nella tarda serata del 26 luglio nell’area delle ex Reggiane, a distanza di 36 ore dalla violenta aggressione che ha visto vittima una ragazza di 24 anni, la polizia è riuscita ad individuare, a Trento, il presunto autore del reato.

Il giovane clochard di 20 anni, Richard Kyeremeh, nato in Ghana, regolare sul territorio nazionale, è stato individuato in un hotel di Trento. Per catturarlo hanno collaborato assieme carabinieri e poliziotti trentini: l'uomo è stato identificato e su di lui ora pendono gravissime accuse e indizi concordanti per il reato di violenza sessuale consumata, la notte prima, nell’area delle ex reggiane, vittima di una giovane dell’est Europa.

Il pm Stefania Pigozzi ha dunque emesso un decreto di fermo di indiziato di delitto e l'uomo è stato portato in carcere a Trento. Evidente, secondo gli inquirenti, il pericolo di fuga poiché l’uomo si era allontanato da Reggio Emilia immediatamente dopo il fatto scappando, prima, in Romagna e, poi, a Trento. Il gip di Trento ha convalidato il fermo e disposto la custodia cautelare in carcere. Il fascicolo passa, ora, al Tribunale di Reggio Emilia per competenza territoriale.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Violenza e stupri africano asiatico maomettani

Messaggioda Berto » lun ago 06, 2018 7:10 am

In fin di vita dopo l'aggressione. Testimone nel mirino: "Perché non ha chiamato 112?"
Fabrizio Tenerelli - Ven, 03/08/2018

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 61641.html

Il padre adottivo della giovane: "Se i soccorsi fossero stati allertati per tempo, ora Alena non lotterebbe tra la vita e la morte, ma soprattutto non rischierebbe, qualora si salvi, di avere danni cerebrale irreversibili"

Alzarsi in piena notte dal letto, per affacciarsi alla finestra e vedere un uomo che afferra dai capelli una ragazza, la picchia selvaggiamente, malgrado lei tenti di difendersi con tutte le sue forze; per poi tornare in camera da letto come se nulla fosse accaduto, salvo presentarsi il giorno dopo dai carabinieri raccontando di aver assistito alla tragica aggressione.

Ma ormai è troppo tardi. Su una roccia della scogliera di Capo Nero, a Sanremo, viene trovato il corpo in fin di vita di una ventiduenne russa, abitante in Germania, che ha pagato con il volo da una scarpata di oltre settanta metri, il tentativo di reagire a un probabile tentativo di violenza sessuale da parte di un tunisino di 32 anni, irregolare in Italia e con numerosi alias e precedenti alle spalle, arrestato con l’accusa di tentato omicidio, in quanto fortemente indiziato di aver spinto la ragazza nel precipizio.

A puntare il dito contro il testimone è la famiglia di Alena Sudokova, questo il nome della giovane, ricoverata in coma all’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure. “Se i soccorsi fossero stati allertati per tempo, ora Alena non lotterebbe tra la vita e la morte, ma soprattutto non rischierebbe, qualora si salvi, di riportare danni cerebrale irreversibili”, commenta il padre adottivo della giovane, nata in Russia ma successivamente trasferita con lo zio in Germania, a Kassel, dopo la prematura morte dei genitori. Alena e famiglia erano giunti a Sanremo, il 23 luglio scorso, per trascorrere qualche giorno di villeggiatura, ospiti della comunità ortodossa della chiesa russa di Sanremo ed avrebbero dovuto ripartire, il 31 luglio scorso (notte della tragica aggressione).

Alena non conosceva nessuno a Sanremo e quell’ultima serata in città, il 30 luglio, l’aveva trascorsa con la famiglia: padre e madre adottivi e due fratelli più piccoli, uno dei quali di sette anni. Sono le 23, quando le strade di Alena e della sua famiglia si dividono. La ragazza vuole ancora fare una passeggiata, prima di rincasare e, giunti all’altezza della vecchia stazione ferroviaria, a pochi metri dalla chiesa russa, la giovane prosegue per il lungomare Imperatrice. Attraverso la segretaria della comunità ortodossa di Sanremo, Nadia, i famigliari di Alena lanciano un appello. “Aiutateci a ricostruire le ultime ore di vita di nostra figlia; ma anche gli attimi prima di quella terribile aggressione. Chi ha visto o sentito, si faccia avanti”.

Restano, infatti, molti interrogativi da chiarire. A partire da come abbia conosciuto il tunisino e per quale motivo si sono ritrovati in quella piazzetta vicina all’Aurelia, in una zona trafficata più che altro dalle auto. Il nordafricano potrebbe averla seguita e costretta con la forza a togliersi dalla strada?

“Trattandosi di una ragazza robusta e sportiva, i genitori si sono sempre fidati di lasciare la figlia sola in giro e mai più avrebbero pensato che proprio qui a Sanremo potesse accadere qualcosa del genere - spiega Nadia -. Il papà di Alena, comunque, ha già annunciato di voler contattare un professore, avvocato, della facoltà di giurisprudenza dell’università a cui è iscritta la figlia, perché ha detto di voler andare in fondo alla vicenda”.

Che un fatto del genere accada proprio a Sanremo, località turistica che dovrebbe essere mondialmente conosciuta per il sole, il Casinò e il Festival della Canzone italiana, è ancora più grave: “Ma come è possibile che persone come questo tunisino possano circolare liberamente in Italia, malgrado siano irregolari - si chiedono Nadia e la famiglia -. Le istituzioni devono dare carta bianca a polizia e carabinieri per un repulisti”.

Ieri Alena è stata operata al femore, fratturato in più parti. Un’operazione necessaria per garantire la sua sopravvivenza, ma la ragazza è ancora oggi in coma; viene tenuta in vita dalla ventilazione artificiale, in quanto i suoi polmoni sono letteralmente collassati. Senza contare il danno cerebrale dovuto ai ritardi dei soccorsi, perché nessuno ha avuto il coraggio e il buon senso di denunciare subito.

Malgrado l’aggressione risalga, più o meno, alle 5, Alena è stata soccorsa poco prima delle 8.30. Il personale sanitario del 118 ha trovato ferito a terra anche il suo presunto aggressore, il tunisino, ferito al costato. È, tuttavia, probabile che sia stata proprio la ragazza a fratturargli alcune costole, nel disperato tentativo di salvarsi la vita.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Violenza e stupri africano asiatico maomettani

Messaggioda Berto » sab ago 25, 2018 9:49 pm

Jesolo, fermato senegalese per lo stupro di una ragazza di 15 anni
Il giovane, fermato dagli agenti della polizia a Mestre, è stato portato nel carcere di Venezia Santa Maria Maggiore. Salvini: "Verme irregolare con precedenti". Il Pd al ministro: "Fai solo propaganda"
25 agosto 2018

http://www.repubblica.it/cronaca/2018/0 ... -204877835

JESOLO - Agenti della polizia di Venezia hanno fermato un 25enne senegalese per lo stupro della ragazza di quindici anni sulla spiaggia di Jesolo. Il giovane è stato fermato a Mestre.

La Polizia ha eseguito il provvedimento di fermo emesso dalla Procura di Venezia. Il 25enne senegalese è gravemente indiziato della violenza sessuale commessa a Jesolo lo scorso 23 agosto.

Le indagini, coordinate dalla locale procura e condotte dalla Mobile di Venezia, hanno permesso di rintracciare a Mestre il giovane che aveva trovato rifugio all'interno di una struttura ricettiva. Bloccato dagli agenti, è stato condotto nella casa circondariale di Venezia Santa Maria Maggiore.

Il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, ha salutato la notizia con un post su Facebook: "È stato arrestato questa notte dalla Polizia di Venezia (che ringrazio!) Mohamed Gueye, IMMIGRATO senegalese irregolare, accusato di avere STUPRATO a Jesolo una ragazza di 15 ANNI. Dopo diversi precedenti penali era già stato in passato condannato (inutilmente) a lasciare l'Italia, ma avendo avuto una bambina da una donna italiana (che brava persona...) questo verme NON può essere espulso. ROBA DA MATTI! Con il #DecretoSicurezza, se un clandestino stupra, ruba, uccide o spaccia, se ne torna a casa subito, senza se e senza ma".

Ma il Pd ribatte: "Salvini, avevi assicurato che con te tutto cambiava. Purtroppo questa vicenda dimostra che facevi solo propaganda. Siamo vicini alla ragazza vittima di un'azione immonda e l'autore deve pagare il più duramente possibile"

Quello tra la 15enne violentata e il fermato sarebbe stato un incontro casuale - avvenuto la sera stessa dell'aggressione - in una discoteca di Piazza Mazzini, a Jesolo. Secondo fonti investigative non ci sarebbe stato nessun appuntamento precedente tra i due, una delle ipotesi avanzate in un primo tempo. Il senegalese fermato viveva a Mestre e solo per la movida estiva si spostava di sera a Jesolo, dove dormiva in situazioni di fortuna, probabilmente sulla spiaggia.

La vittima dell'aggresione è nel frattempo stata dimessa dall'ospedale ed è tornata a casa, in famiglia.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Violenza e stupri africano asiatico maomettani

Messaggioda Berto » dom ago 26, 2018 3:28 am

Tenta di abusare di 17enne, fermato
(ANSA) - TARANTO, 25 AGO

http://www.ansa.it/sito/notizie/topnews ... b2890.html

Un 31enne marocchino, senza fissa dimora, è stato sottoposto a fermo dai carabinieri per violenza sessuale aggravata su minore. Il giovane, mentre si intratteneva con altri ragazzi da poco conosciuti sulla spiaggia del litorale di Castellaneta Marina (Taranto), approfittando dello stato di ebbrezza alcolica di una 17enne, contro la sua volontà, ha tentato di baciarla e le ha palpeggiato le parti intime, con il probabile l'intento - secondo i militari - di avere un rapporto sessuale. Il fidanzato della vittima è intervenuto colpendo il 31enne alla testa con una bottiglia e costringendolo a fuggire.
Successivamente i carabinieri hanno rintracciato il migrante mentre si trovava all'interno del Pronto Soccorso dell'ospedale di Taranto, dove era giunto con un'autoambulanza del 118. Il 31enne, irregolare sul territorio, senza fissa dimora, sprovvisto di documenti e già colpito da un ordine di espulsione dal territorio dello Stato emesso dalla Questura di Palermo, è stato fermato e condotto in carcere.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

PrecedenteProssimo

Torna a Africa ed Europa

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 1 ospite

cron