Violenza e stupri africano asiatico maomettani

Re: Violenza e stupri africano asiatico maomettani

Messaggioda Berto » sab set 01, 2018 7:07 pm

La pestano e poi la violentano: arrestati 2 immigrati tunisini
Aurora Vigne - Ven, 31/08/2018

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 70210.html

La donna stava rientrando verso casa quando è stata aggredita. Prima l'hanno palpata ovunque e poi l'hanno picchiata

Due tunisini sono stati arrestati a Carpi, in provincia di Modena, con l'accusa di rapina e violenza sessuale.

L'aggressione si è consumata giovedì sera intorno alle 23. Una 41enne, la cui identità non si conosce ancora, stava rientrando a casa quando è stata intercettata dai due immigrati nei pressi di un parchetto in Via Volta. La donna è stata ripetutamente palpeggiata e infine picchiata, tanto da procurarle una ecchimosi all’occhio destro ed una ferita alla palpebra inferiore destra.

I tunisini, dopo la violenza sessuale, hanno infatti cercato di stordirla per poi rubarle il cellulare e i contanti (un totale di 70 euro). I due sono poi fuggiti a piedi.

Il lavoro dei militari del Nucleo Operativo e Radiomobiled della Compagnia Cc di Carpi è stato facilitato grazie alla segnalazione di un passante. I due sono stati rintracciati presso le rispettive abitazioni. La donna è stata visitata presso l’ospedale di Carpi. La prognosi ancora non si conosce.
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Re: Violenza e stupri africano asiatico maomettani

Messaggioda Berto » mar set 04, 2018 7:06 am

Vedova 74enne violentata in casa: «È stato un immigrato» (o clandestino?)
03 settembre 2018

https://www.ilmessaggero.it/primopiano/ ... 50298.html

Orrore a Castel Volturno dove, in nottata, una vedova di 74 anni sarebbe stata violentata da un immigrato.

La donna ha chiamato il 113 subito dopo l'aggressione, poi è stata ricoverata in clinica a Castel Volturno, dove è tutt'ora sotto osservazione. Agli agenti ha riferito di essere stata stuprata da un uomo di nazionalità straniera. In casa della donna la polizia ha trovato diverse tracce ematiche. L'anziana, al momento dell'arrivo in ospedale, era in forte stato confusionale. Secondo quanto trapelato non è in pericolo di vita. Indaga la polizia, coordinata dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, diretta da Maria Antonietta Troncone.

Ira del sindacato polizia. «Ancora una violenza sessuale eseguita da persona non identificata, questa volta, a danno di un'anziana. La presunta violenza si sarebbe verificata presso l'abitazione dell'anziana, a Pescopagano Castel Volturno (Caserta) e la vittima ha trovato la forza di chiamare il 113 e prontamente è stato inviato personale della Polizia di Stato che ha predisposto l'accompagnamento dell'anziana in ospedale. Sull'accaduto sono in corso le indagini da parte della Questura di Caserta». È il Libero Sindacato di Polizia (Li.Si.Po.) a riferirlo e presidente Nazionale Antonio de Lieto ha dichiarato che «la violenza sessuale sembra essere diventata una moda. È necessario intervenire senza lungaggini ed al riguardo per il reato di abuso di violenza sessuale, a nostro avviso, sarebbe opportuno prevedere una pena esemplare: la »castrazione chimica« senza se e senza ma. Il LI.SI.PO. - ha concluso de Lieto - è certo che questo Governo saprà apportare quei necessari correttivi atti a restituire la sacrosanta tranquillità a tutte le donne che, per svariati motivi, si trovano da sole in casa o a doversi spostare lungo le strade della propria città».
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Re: Violenza e stupri africano asiatico maomettani

Messaggioda Berto » ven set 07, 2018 2:09 pm

"Italiani primi a stuprare". Ma la sinistra fa male i conti (apposta)
Gianni Carotenuto - Mer, 05/09/2018

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 72131.html

Nelle ultime ore fioccano sui social le condivisioni di un post dove si scrive che gli italiani primeggiano per numero di stupri. Ma in percentuale non è assolutamente vero: per la violenza di un italiano, se ne contano 5 di rumeni e 11 di marocchini

"Prima gli italiani. A stuprare (dati del Viminale)". È un vecchio post pubblicato dalla scrittrice Michela Murgia - e ripreso in queste ore su Facebook - a corredo di una tabella diffusa dal Ministero dell'Interno che suddivide le violenze sessuali commesse in Italia tra il gennaio e il giugno 2017 in base alla nazionalità dello stupratore.

In questa classifica l'Italia primeggia a quota 1.638 (65 per cento del totale). Seguono rumeni, marocchini e nigeriani, autori di 173, 140 e 62 stupri. Numeri che secondo molti utenti "de sinistra" dimostrerebbero che il problema degli stupri riguardi più che altro i cittadini italiani. Dimenticando che sono 55 milioni contro 1.168 mila rumeni, 420 mila marocchini e 88 mila nigeriani. Numeri eloquenti sulla "predisposizione" delle varie nazionalità a violentare: per ogni stupro a firma italiana, se ne contano ben 11 marocchini.

I social sono pericolosi. Se usati in un certo modo, si trasformano da luoghi di confronto in strumenti di bieca propaganda. Come sta succedendo nelle ultime ore per una tabella condivisa da molti utenti progressisti. Il post, preso in prestito dalla bacheca della scrittrice Michela Murgia, accusa la "macchina di propaganda" salviniana di diffondere l'idea che le violenze sessuali siano commesse solo da immigrati, quando gli italiani sono in testa alla classifica per numero di stupri. La tabella da loro diffusa - su dati del Viminale - riporta che dei 2.602 stupri commessi sul territorio nazionale nel periodo gennaio-giugno 2007, 1.638 portano la firma di cittadini italiani, pari al 62,95 per cento del totale.

"Vedete? La maggior parte degli stupratori sono italiani". Questa la conclusione che i progressisti traggono dall'analisi di questi dati. Conclusione che fa comodo a chi la pensa in un certo modo. Ma basta ragionare un attimo per rendersi conto come il calcolo sia fatto volutamente male. Per numeri assoluti gli italiani saranno pure al primo posto, peccato che la loro incidenza sul fenomeno sia molto più bassa di quella fatta intuire dagli autori del post. Nel 2017, dati Istat, c'erano 55 milioni e 551 mila italiani contro 500 mila rumeni, 420 mila marocchini e 88 mila nigeriani. Dividendo il numero di italiani per quello degli stupri, viene fuori che la percentuale di italiani stupratori nel periodo considerato è dello 0,0029 per cento. Quella dei rumeni? 0,0148 per cento: cinque volte tanto. I marocchini, in media stuprano 11 volte tanto (0,0333 per cento), mentre per ogni violentatore italiano se ne contano addirittura 25 nigeriani, come spiega bene la pagina Facebook Cose Politiche.
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Re: Violenza e stupri africano asiatico maomettani

Messaggioda Berto » mar set 11, 2018 7:39 pm

Atti osceni davanti a una ragazzina minorenne: assolto, non è reato
di Roberta Brunetti
Martedì 11 Settembre 2018

https://www.ilgazzettino.it/nordest/ven ... 66253.html

VENEZIA La ragazzina si era riparata dalla pioggia in un androne. E qui aveva trovato uno sconosciuto che si era calato i pantaloni per masturbarsi davanti a lei. Una scena che l'aveva turbata. Per questo l'uomo, un 28enne di origini albanesi, era finito a processo per atti osceni, per quella particolare ipotesi di reato che coinvolgendo i minori non è stata depenalizzata. In realtà la legge punisce come reato chi commette atti osceni in luoghi frequentati da minori, anche se i minori non ci sono. Ma se il fatto accade altrove - come hanno precisato delle recenti sentenze della Cassazione - il reato non c'è più. E l'atto osceno va punito con una semplice multa. Così
...
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Re: Violenza e stupri africano asiatico maomettani

Messaggioda Berto » gio set 20, 2018 7:10 pm

Tentato stupro a Monte Mario, la vittima è titolare di un bar
La barista è stata medicata al Policlinico Gemelli
Mauro Cifelli
19 settembre 2018

http://www.romatoday.it/cronaca/stupro- ... rista.html

Una notte di violenza che ha rischiato di trasformarsi in un incubo per la proprietaria di un bar di Monte Mario. È accaduto intorno alle 5:30 di martedì 18 settembre quando due uomini, che da qualche tempo frequentavano il locale, sono entrati nello stesso con i pantaloni abbassati, decisi a stuprare la titolare, una donna romana di 50 anni. Solo la strenua resistenza della vittima ha evitato il peggio con i due che hanno poi preso il registratore di cassa del bar notturno dandosi alla fuga.


Barista violentata a Monte Mario

Impaurita e sotto choc, la 50enne è stata soccorsa da alcuni passanti che hanno poi chiamato il 118. Trasportata dall'ambulanza al Policlinico Universitario Agostino Gemelli, la barista ha poi raccontato quanto avvenuto agli agenti del commissariato di polizia di Primavalle intervenuti al nosocomio universitario di via della Pineta Sacchetti.


Barista picchiato e rapinato

Una testimonianza agghiacciante quella fornita dalla donna agli investigatori. Secondo il suo racconto i due ladri, due cittadini tunisini che da qualche tempo frequentavano il bar notturno di Monte Mario, avevano passato la notte bevendo nello stesso locale e disturbando gli altri avventori del locale. Sul finire della notte i due hanno quindi deciso di passare dalle parole ai fatti: prima vittima della coppia è stato un altro barista, picchiato e rapinato della collana d'oro mentre sistemava i tavoli fuori dal bar prima della chiusura. Rapinato il giovane la coppia di maghrebini si è poi allontanata.


"Hanno tentato di violentarmi"

Non paghi della rapina, i due sono quindi tornati nel bar dove si trovava la donna da sola. Entrati nel locale uno dei due si è abbassato i pantaloni ed ha palesato da subito le proprie intenzioni. Strattonata la 50enne la stessa è stata trascinata in una stanza del bar. Solo la strenua resistenza della titolare del locale è riuscita ad evitare il peggio, grazie anche all'intervento dell'amico del violentatore, poi risultato essere il cugino. I due hanno poi preso il registratore di cassa, al cui interno non c'erano soldi, e si sono allontanati.


Medicato all'ospedale San Filippo Neri

Soccorsa la donna ed accompagnata al Gemelli, dove le hanno refertato dieci giorni di prognosi, i medici hanno quindi chiamato la polizia alla quale la donna ha fornito indicazioni sui due. Proprio il cugino del violentatore è stato poi costretto alle cure dell'ospedale San Filippo Neri dove è stato ricoverato dopo essere stato picchiato dal suo complice a cui aveva messso i bastoni fra le ruote.


Violentatore ricercato dalla polizia

Identificato in un cittadino tunisino di 31 anni, lo stesso è stato denunciato in stato di libertà per rapina. Lo stesso ha poi fornito indicazioni sul cugino datosi alla fuga, un tunisino di 27 anni. Entrambi sono risultati richiedenti asilo politico. Sul caso indaga la Squadra Mobile e gli agenti della Squadra Investigativa del commissariato di Primavalle.
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Re: Violenza e stupri africano asiatico maomettani

Messaggioda Berto » sab ott 06, 2018 1:52 am

Condannato stupratore seriale E se la cava con soli otto anni
Franco Grilli - Ven, 05/10/2018

http://www.ilgiornale.it/news/milano/co ... 84486.html

Due stupri. Recidivo. Condannato a soli 8 anni di carcere. È questo l'ultimo paradosso che ha prodotto la scorciatoia del rito abbreviato

Due stupri. Recidivo. Condannato a soli 8 anni di carcere. È questo l'ultimo paradosso che ha prodotto la scorciatoia del rito abbreviato per uno stupratore seriale che ha colpito per ben due volte a Milano tra il 2016 e il 2017.

Un caso, quello della condanna, a soli otto anni che sta facendo parecchio discutere. Ad accendere i riflettori su quanto accaduto è stato il vicepresidente del Senato, Robeto Calderoli che afferma: "L'ennesimo caso di uno stupratore recidivo, autore di due violenze sessuali a Milano nel 2016 e 2017, condannato ad appena otto anni grazie al solito sconto ottenuto con il rito abbreviato, conferma la necessità di intervenire per correggere questa 'scorciatoia' per i criminali autori di riti violenti o efferati".

Il senatore leghista adesso rilancia la proposta del Carroccio di eliminare il rito abbreviato per chi commette reati molto gravi contro la persona come ad esempio la violenza sessuale, le lesioni gravi o l'omicidio. "In questo avvio di legislatura - conclude - la Lega ha ripresentato questa proposta di legge, che a questo punto chiedo venga discussa nel più breve tempo possibile dalle Camere, perché non possiamo accettare che anche oggi, a Milano, un uomo condannato per due violenze sessuali, e quindi per aver rovinato per sempre la vita di due giovani donne, possa beneficiare di uno sconto di un terzo e cavarsela così con pene miti, per cui basta con i riti abbreviati per questi criminali efferati".
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Re: Violenza e stupri africano asiatico maomettani

Messaggioda Berto » dom ott 21, 2018 8:43 pm

Stupro nella tendopoli del Baobab, i migranti negano: "Lei faceva sesso con tutti"
Alessandra Benignetti Francesco Curridori - Dom, 21/10/2018

http://www.ilgiornale.it/news/roma/stup ... 90590.html

A meno di una settimana dallo stupro di una donna slovacca siamo tornati nella zona della stazione Tiburtina e abbiamo constatato il grave stato di degrado della zona. E, intanto, i migranti della tendopoli del Baobab negano la violenza

Sporcizia, degrado e insicurezza. È questo il quadro desolante in cui ci si imbatte non appena si esce dalla stazione Tiburtina. Qui, meno di una settimana fa, una donna slovacca di 38 anni è stata sequestrata e violentata da uno dei migranti che vive nella tendopoli gestita dal Baobab Experience, la stessa associazione che ha aiutato i migranti della nave Diciotti a raggiungere Ventimiglia.

Stazione Tiburtina, tra degrado e nascita di un Infopoint per migranti

“Delle avvisaglie c’erano già state. Una ragazza che abita nel mio stesso palazzo è stata inseguita da uno straniero fin dentro al portone, ma lei fortunatamente si è chiusa dentro in tempo”, racconta Nella Vecchia, presidente dell’associazione Rinascita Tiburtina. “Siamo disperati – aggiunge - la gente non denuncia nemmeno più, tanto è inutile”. I problemi, per i residenti, infatti, arrivano anche dai clochard che gravitano attorno al cavalcavia antistante la stazione. “Fanno di tutto, si ubriacano, si ammazzano tra di loro”, ci dice la residente mentre a pochi metri da noi ci sono due senza tetto che dormono ubriachi sotto gli occhi di tutti.

È proprio a pochi passi da quest’area che sorgerà il nuovo infopoint che offrirà assistenza ai migranti transitanti. Un progetto voluto dalle istituzioni locali, che hanno ottenuto dal Campidoglio 300mila per ristrutturare un vecchio edificio e trasformarlo in un ufficio informazioni per i richiedenti asilo. “Non sarà un nuovo centro di accoglienza - promette la presidente del II Municipio, Francesca Del Bello – ma servirà a gestire le fragilità attualmente presenti alla Stazione Tiburtina”. Per i cittadini, però, l’infopoint rischia di catalizzare nella zona ulteriori criticità. “È un’operazione che non farà altro che spostare il degrado di cinquanta metri”, attacca il consigliere circoscrizionale del gruppo misto, Holljwer Paolo. “A questo va aggiunto il fatto che tra il II Municipio e la Caritas sta per essere firmato un protocollo d’intesa per spostare qui anche la distribuzione dei pasti per i senza fissa dimora che avviene sotto la sopraelevata”, rivela il consigliere di centrodestra.

La versione dei migranti del Baobab sullo stupro

A pochi passi dalla stazione c’è il piazzale Maslax, lo slargo dove sorge la tendopoli per i migranti gestita dal Baobab. È proprio all’interno di questo accampamento che la scorsa settimana una donna ha denunciato di essere stata violentata. Per chi abita nella zona questa è la goccia che ha fatto traboccare il vaso. “Non è il primo delinquente, stupratore e rapinatore accolto e accudito dal Baobab”, denuncia Lorenzo Mancuso del Comitato Cittadini Stazione Tiburtina, che denuncia da anni “lo stato di insicurezza del quadrante, causato anche da chi negli anni ha concentrato qui, senza identificarle, centinaia di persone”.

Proviamo a parlare con i responsabili della struttura ma una volta arrivati all’ingresso dell’accampamento veniamo fermati da uno degli ospiti che, dopo averci visto scattare una foto, minaccia con un martello di spaccarci il cellulare. Così siamo costretti a fare marcia indietro. Uscendo incontriamo una volontaria che dopo averci chiesto se avevamo l’autorizzazione per fare foto si scusa per il comportamento del migrante: “Dovete capirli, sono molto sensibili…”. Sensibilità a parte, ci domandiamo a chi avremmo dovuto chiedere l’autorizzazione, visto che ci troviamo in un luogo pubblico?

Ci fermiamo davanti al cancello dell’accampamento, dove incontriamo alcuni migranti che ci raccontano la loro versione sulla violenza sessuale. “La ragazza c’è andata non per forza con il tunisino, capito?”, ci raccontano due ragazzi marocchini. “A lei piaceva – aggiunge - e prima ancora aveva avuto una relazione con un palestinese”. Per loro, insomma, non ci sarebbe stata alcuna violenza. E a dare questa versione è anche un ragazzo della Guinea Conakry. “Non è stata violentata, lei faceva sesso con la gente in giro”, dice il giovane africano. “Riguardo quello che è successo l’altro giorno – continua – posso dirti che è vero, ma anche che non è vero perché lei era abituata a fare sesso con la gente”. “Una donna pulita non arriva a queste condizioni, capito?”, aggiunge un tunisino, lasciando intendere che la donna se la sia cercata.

Le minacce ricevute dentro la tendopoli

“La situazione ormai è intollerabile, ci sono state risse tra gruppi di nazionalità diverse e perciò è chiaro che l’associazione non è più in grado di garantire la sicurezza”, denuncia Holljwer Paolo, che attacca i volontari che gestiscono il centro di accoglienza informale sul caso dello stanziamento di 500mila euro da parte della Regione Lazio a favore di progetti presentati proprio da Baobab Experience. “Chi lavora a questi progetti, e a quale titolo?”, domanda.

Dopo la vicenda dello stupro c’è chi ipotizza che si avvicini un nuovo sgombero della tendopoli abusiva. Ma sull’ipotesi di spostare di nuovo le canadesi nel territorio del II Municipio, anche la mini-sindaca pasionaria dell’accoglienza ora mette le mani avanti. “La presenza di questi campi informali è intollerabile – afferma senza mezzi termini la Del Bello - sono luoghi di difficile gestione ed è indispensabile diventino sempre meno, fino a non esserci del tutto”.
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Re: Violenza e stupri africano asiatico maomettani

Messaggioda Berto » gio ott 25, 2018 6:19 am

Desirée, è svolta nelle indagini: sei stranieri portati in questura
Claudio Cartaldo

https://www.msn.com/it-it/notizie/itali ... z3?ocid=sf

Mentre i centri sociali contestano Salvini a San Lorenzo, questura e prefettura continuano le loro indagini. Che potrebbero già essere approdate a una svolta. Secondo quanto riporta il Corriere, infatti, gli investigatori sarebbero arrivati ad una svolta: ben sei stranieri, probabilmente africani, sono stati portati in Questura e posti ad interrogatorio da parte della Squadra mobile. Sono loro i sospettati per lo stupro e la morte di Desirée Mariottini, trovata esanime in uno stabile abbandonato in San Lorenzo a Roma.

Il decesso della 16enne di Cisterna di Latina è ancora avvolto dal mistero ma un testimone chiave, un senegalese, ha raccontato che a portare alla morte della giovane non sarebbe stata una banale overdose (come si pensava all'inizio), ma la conseguenza di un brutale stupro di gruppo. Secondo quanto emerso in queste ore, a fianco del corpo della ragazza ci sarebbero state anche due ragazze. Una, secondo la testimonianza del senagalese, "gridava e diceva che era morta" mentre l'altra se ne stava in silenzio vicino all'amica senza vita. "Era italiana - ha detto il senegalese (testimone oculare) - penso pure fosse romana, parlava romano. Urlava che l'hanno violentata, poi lei ha anche preso qualche droga perché lì si vende la droga. È stata drogata perché aveva sedici anni. Da quello che diceva lei sono stati tre sicuramente o quattro".

La procura e la polizia stanno cercando di mantenere il massimo riserbo anche per le evidenti conseguenze politiche che sta avendo il caso. Salvini si è recato a San Lorenzo ma è stato bloccato dai centri sociali mentre i cittadini lo invitavano a proseguire nel suo lavoro. Avrebbe portato una rosa per Desirée ma chi "preferisce gli spacciatori alla polizia" lo ha bloccato.

La svolta alle indagini sarebbe arrivata dunque con l'interrogatorio dei sei africani. "Negli uffici in via di San Vitale - scrive il Corriere - si sono precipitati anche il procuratore aggiunto Maria Monteleone, capo del pool anti violenza di piazzale Clodio, e il pm Stefano Pizza. Fatto questo che potrebbe far pensare a una rapida conclusione del caso".



I centri sociali difendono gli immigrati stupratori
Riccardo Pelliccetti - Gio, 25/10/2018

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 92391.html

Contestazioni ma anche applausi. Il ministro dell'Interno Matteo Salvini ieri è andato nel capannone occupato abusivamente nel centralissimo quartiere romano di San Lorenzo, dove era stato trovato il cadavere di Desirée Mariottini, la sedicenne di Cisterna di Latina morta per overdose dopo essere stata vittima di uno stupro di gruppo.

La zona degradata è nota per essere il feudo degli spacciatori africani, i quali sarebbero anche i responsabili dell'omicidio di Desirée.

Salvini è stato contestato al suo arrivo da un gruppo di ragazzi dei centri sociali che lo hanno accolto con striscioni e insulti. Sicuramente sarà stata una buona occasione per prendersela con il leader leghista ma, di fatto, quella che appare è una scelta di campo, un affermare che è meglio stare con stupratori e pusher piuttosto che con le istituzioni. «Fenomeni che difendono i delinquenti», li ha definiti il ministro dell'Interno. E alle urla di «sciacallo», Salvini non si è scomposto e si è rivolto ai giornalisti dicendo: «Provo tristezza per i ragazzotti dei centri sociali che preferiscono gli spacciatori ai cittadini. Loro e chi la pensa come loro avranno la nostra attenzione». Alle contestazioni hanno risposto anche diversi cittadini, che hanno applaudito Salvini invitandolo a infischiarsene di chi lo insultava. Essendo l'immobile sotto sequestro, il ministro non ha potuto farvi ingresso ma ha fatto una promessa: «Tornerò qui a incontrare i residenti, ma da ministro mi impegno a fare pulizia e a tornare con la ruspa. Ci sono cento palazzine a Roma in queste condizioni con delinquenti che difendono le occupazioni abusive e lo spaccio».

Salvini è anche intervenuto sull'inchiesta e ha ribadito che «non si può morire stuprata a 16 anni nel cuore di Roma. Ho chiesto al Procuratore della Repubblica di usare il pugno di ferro. Si sta lavorando per mettere in galera questi vermi, queste bestie. Procura e Questura hanno le idee chiare. Stanno facendo i riscontri del caso. Temo che anche questa volta siano tutti cittadini stranieri. Va resa giustizia a questa ragazza, punto». C'è infatti un testimone, un ragazzo senegalese, che conferma lo stupro di gruppo e sarebbero sei le persone sotto interrogatorio della Squadra mobile.

La zona di San Lorenzo, al pari di molti altri quartieri degradati delle città italiane, è diventata luogo di ritrovo e base per gli spacciatori di droga. Non è un quartiere off limits come accade in altre zone d'Italia, dove l'alto tasso di criminalità impedisce addirittura alle forze dell'ordine di operare. La cronaca italiana, purtroppo, racconta troppo spesso episodi in cui lo Stato non ha la forza di controllare il territorio. E non parliamo solo di mafia, camorra e ndrangheta, ma anche di palazzi occupati abusivamente da centri sociali o da migranti clandestini che sono diventati terra di nessuno. Oppure di episodi, come quello accaduto a Roma nei giorni scorsi, in cui i militanti di Casa Pound hanno impedito un'ispezione della Guardia di finanza in un edificio occupato.

Il ministro dell'Interno, però, ha intenzione di premere sull'acceleratore e di riconquistare i territori perduti dallo Stato. «Recupereremo legalità via per via, quartiere per quartiere ha promesso Salvini -. Vengo qua da ministro e mi impegno a riportare legalità e tranquillità, non solo qui, dopo anni di nulla se non di complicità, vedremo di intervenire con la mano pesante».





L'Anpi in piazza per Desirée? No, contro la "deriva fascista"
Angelo Scarano - Sab, 27/10/2018

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... TionrMWvQc

La Meloni attacca i partigiani: "Sono allibita"

Iniziata la manifestazione organizzata dall'Anpi provinciale di Roma, insieme alle associazioni e ai movimenti territoriali di San Lorenzo.

L'evento si sta svolgendo in Piazza dell'Immacolata e, come riportato dai partecipanti, mira ad essere una risposta concreta al clima di odio e violenza che si sta generando nel Paese. "Abbiamo preso questa piazza, assieme al movimento femminista e alle associazioni del quartiere di San Lorenzo, perché non tolleriamo più strumentalizzazioni di chi reagisce ai delitti, come quello della giovane Desirée, solo quando l'aggressore è straniero", dichiara il Presidente Anpi di Roma, Fabrizio De Sanctis. "Esprimiamo solidarietà alla famiglia della giovane ma non accettiamo le strumentalizzazioni dei movimenti di destra, di cui auspichiamo lo scioglimento, e neanche della politica".

La discesa in campo dei partigiani non è piaciuta per nulla al presidente dei Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni. Che su Twitter ha scritto: "L'Anpi oggi in piazza a San Lorenzo. Per chiedere giustizia per Desirée, ammazzata e stuprata da un gruppo di immigrati? Ma no, contro la "deriva fascista". Sono allibita".

Intanto, un gruppo di alcune decine di militanti di Forza Nuova, guidato dal leader nazionale Roberto Fiore, è partito dalla sede della formazione di estrema destra per una camminata in direzione San Lorenzo, per manifestare in memoria di Desirée Mariottini. Al termine della passeggiata si svolgerà un presidio a piazza di Porta Maggiore. Prima di partire ai militanti è stato rivolto un appello dai dirigenti del partito di "attenersi alle indicazioni ed evitare cori ed iniziative personali".




Con la morte di Desirée la madre di Pamela torna a soffrire: "I razzisti sono gli immigrati"
Giovanna Stella - Ven, 26/10/2018

http://www.ilgiornale.it/news/roma/mort ... 92983.html

Con l'omicidio di Desirée, la mamma di Pamela Mastromarino rivive quei giorni di incubo quando il 31 gennaio scorso sua figlia è stata drogata, violentata e fatta a pezzi

Quello che ha subito e ha portato alla morte Desirée Mariottini - purtroppo - ricorda un film già visto: quello di Pamela Mastropietro.

Pamela il 31 gennaio scorso era scappata dalla comunità di recupero Pars di Corridonia a Macerata. Alle 11.05 incontra Innocent Oshegale che in cambio di sesso, le dà qualche soldo (50 euro). Pamela Mastropietro con quegli spicci si compra la droga. Va a casa di Innocent e lì trova Desmond Lucky e Lucki Awelima. Sesso, droghe e poi la morte. Qui la decisione di farla a pezzi, metterla in una valigia e lasciarla sul ciglio della strada.

Un omicidio vergognoso, un omicidio che ricorda quello di Desirée. Lo ricorda all'opinione pubblica, ma soprattutto alla sua mamma, Alessandra Verni. "Voglio parlare con la mamma di Desirée, perché so molto bene quello che sta provando in questo momento, perché so che posso aiutarla - dice a IlMessaggero -. Un'altra ragazzina, speravo non succedesse più, spero che adesso qualcosa si muova davvero".

"Io e Pamela non eravamo razziste, ma quando mai - continua la donna in lacrime -. I razzisti sono loro, gli extracomunitari, che non si integrano. Noi li accogliamo, sono loro che non ci accolgono. In una intercettazione come dicevano? Abbiamo una bianca da stuprare. Una bianca capito. Sì fanno tante manifestazioni antirazziste, ma piuttosto difendessero i nostri figli".

La mamma di Pamela sta soffrendo. La morte di un figlio è difficile da superare, figuriamoci se avviene in questo modo orribile. E ora quello che è successo a lla povera Desirée le ricorda tanto la tragica fine di sua figlia. "In un contesto di degrado sociale che andava evitato, si poteva evitare. - sottolinea -. Anche stavolta non mancano gli imbecilli che dicono che se l'è andata a cercare, quasi che la colpa è della vittima e non del carnefice. Basta. Ora basta con lo giustificare questi atti, basta chiudere gli occhi di fronte a dati che sono oggettivi: sono tutti immigrati i protagonisti dei più orribili fatti di cronaca degli ultimi tempi".

Alla mamma di Pamela non va giù che queste morti avvengano in pieno centro. Servono regole, punizioni, leggi. "Due quartieri centrali dove esistono sacche di degrado paurose - rincara -. È vergognoso. Questa non è integrazione. Stavolta è toccato a Desirée".

Tra un mese esatto è fissata l'udienza preliminare a carico di Innocent Oseghale, il pusher nigeriano accusato di aver ucciso sua figlia Pamela Mastropietro. La donna chiede giustizia. Lo chiede per la sua bimba, per Desirée e per tutte queste vittime finite in mano a "immigrati spacciatori".



Il gip inchioda i tre assassini: "Desirée uccisa con disinvoltura e crudeltà"
Sergio Rame - Sab, 27/10/2018

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 93604.html

I tre immigrati devono restare in carcere. L'ordinanza del giudice: "C'è un concreto pericolo di recidiva e di fuga". E rivela: "Non hanno avuto alcuna remora a uccidere Desirée"

I senegalesi Mamadou Gara e Brian Minteh e il nigeriano Chima Alinno devono restare in carcere.

"È l'unica misura idonea". Perché, come scrive il gip Maria Paola Tomaselli, i tre immigrati hanno agito "con pervicacia, crudeltà e disinvoltura", dimostrando "una elevatissima pericolosità non avendo avuto alcuna remora a porre in essere condotte estremamente lesive in danno di un soggetto minore giungendo al sacrificio del bene primario della vita". Le quindici pagine di ordinanza di custodia cautelare in carcere fanno luce sulla morte della 16enne Desirée Mariottini svelando la brutalità dei tre africani arrestati.

Restano in carcere i tre extracomunitari fermati dalla polizia nei giorni scorsi e accusati di aver drograto, stuprato e, infine, ammazzato Desirée. Durante l'interrogatorio di oggi Minteh, detto Ibrahim, ha negato ogni responsabilità e spiegato che altre persone, e non lui, hanno a che fare con la morte della 16enne di Cisterna di Latina. Queste sue dichiarazioni saranno ora oggetto di verifica e riscontro da parte degli inquirenti. Gli altri due hanno invece preferito fare scena muta. Incontrando il difensore Chima, conosciuto anche come Sisko, ha affermato di essere estraneo ai fatti contestati: "Si vedeva che Desiree era una bambina... non mi sarei neanche permesso di toccarla". Per il giudice Tomaselli la verità è un'altra. Tutti e tre sono di omicidio volontario, violenza sessuale e cessione di stupefacenti. Non solo. A detta del gip sussiste anche "un concreto pericolo di recidiva e di fuga a carico degli indagati, soggetti tutti irregolari sul territorio nazionale rispetto al quale non presentano alcun tipo di legame familiare e lavorativo in quanto dediti all'attività di illecito commercio di sostanze stupefacenti". Per questo ha deciso di rinchiuderli in carcere fino al processo.

Nel ricostruire l'intera vicenda, il gip Tomaselli ha scritto nell'ordinanza di custodia cautelare che le belve "hanno dapprima somministrato alla ragazza" un mix di droghe, "perfettamente consapevoli del fatto che fossero potenzialmente letali per abusarne". "Poi - si legge ancora - ne hanno abusato lungamente e ripetutamente, infine l'hanno lasciata abbandonata a se stessa senza adeguati soccorsi, nonostante l'evidente e progressivo peggiorare del suo stato". Secondo la ricostruzione fatta dagli inquirenti, gli immigrati avrebbero addirittura impedito "ad alcuni dei presenti" di "chiamare i soccorsi esterni o la polizia per aiutarla".


Quei segni su gambe e braccia Desirée si è ribellata contro belve
Luca Romano - Gio, 01/11/2018

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 95638.html

Desirée ha provato a difendersi. Fin quando ha avuto le forze la 16enne stordita, stuprata e uccisa da un branco di immigrati ha cercato di liberarsi dai suoi aguzzini

Desirée ha provato a difendersi. Fin quando ha avuto le forze la 16enne stordita, stuprata e uccisa da un branco di immigrati ha cercato di liberarsi dai suoi aguzzini.

E di fatto secondo la ricostruzione della procura riportata dal Tempo, la ragazzina avrebbe provato più volte a liberarsi dalla presa dei suoi aguzzini. E di fatto a testimoniare questa circostanza ci sono i segni rilevati sul suo corpo dal medico legale. "La minorenne mediante costrizione delle braccia e della gambe veniva costretta a subire ripetuti rapporti sessuali", si legge nelle carte della perizia.

Il tentativo di una fuga o di una resistenza a quelle violenze inaudite viene riportato anche dalla testimonianza di Giovanna, una delle ragazze che si trovavano lì, nel cantiere della morte a San Lorenzo: "Il mio amico Koffy mi ha riferito che Paco, Sisco, Ibrahim e Youseef avevano abusato della ragazza. In particolare mi diceva che per primo Youssef era entrato nella stanza con la ragazza. L'ha visto bene perché era andato a stendere i panni. Poi, dopo di lui, nel container è entrato Paco e poi iniziava il via vai degli africani". Un racconto quello della testimone che lascia intendere quanto sia stato duro il calvario per la sedicenne nella stanza dell'orrore.Desirée dunque fin quando ha potuto si è opposta alle belve che hanno fatto scempio del suo corpo. La morte per lei è arrivata tra quelle mura fredde e tra le risate dei suoi aguzzini.
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Re: Violenza e stupri africano asiatico maomettani

Messaggioda Berto » sab ott 27, 2018 10:18 pm

Il 90% dei migranti è maschio: si rischia il terrorismo sessuale
Sergio Rame - Lun, 18/01/2016

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 14492.html

L'allarme dell'Economist: gli immigrati sono per lo più giovani propensi a delinquere. La Sbai: "Italiani, avrete figlie col velo". E Grimoldi: "Accogliamo solo donne e bambini"

I dati dell'Economist sono allarmanti. In Italia il 90% degli 82mila immigrati, che nel corso del 2015 hanno richiesto asilo, sono uomini, per la maggior parte di età compresa tra i 18 e i 34 anni.

In questo modo si rischia uno squilibrio demografico e sociale e aumentano i rischi di comportamenti aggressivi e violenti da parte di questi uomini soli nei confronti delle donne, come accaduto a Capodanno nelle piazze tedesche o in quelle svedesi. "L'Italia - propone il deputato leghista Paolo Grimoldi - deve prendere esempio dal Canada che ha deciso di selezionare gli ingressi e accogliere solo donne e bambini e respingere i maschi adulti single". Altrimenti è chiaro che le violenze e le offese che le donne tedesche hanno subito a Colonia per colpa di un'orda di immigrati nord africani o mediorientali diventeranno una regola anche nelle piazze italiane.

Nel corso degli anni c'è stato un cambiamento pesantissimo nei flussi degli immigrati. Secondo uno studio della scienziata politica Valerie Hudson, l'Unione europea sta accogliendo un numero sempre più alto di giovani maschi. Il 73% degli 1,2 milioni di richiedenti asilo è composto da uomini. Nel 2012 erano il 66%. E in Italia non va certo meglio. A ottobre del 2015, secondo Andrea Den Boer dell'Università di New York, "il 90% delle 82mila rischieste erano di uomini, per la maggior parte giovani tra i 18 e i 34 anni". Ed è l'età ad attirare maggiormente l'attenzione dell'Economist secondo cui sta aumentando il numero di persone propense a commettere reati. Secondo l'Eurostat, infatti, l'80-90% dei crimini è commesso da giovani maschi. "L'islamico arriva in Italia per lavorare e ha tutte le difficoltà dell'immigrato: è solo, disorientato, debole - spiega la deputata leghista Souad Sbai a Libero - ma noi non lo integriamo, non gli diamo i nostri valori, le regole, i costumi, ce ne disinteressiamo con la scusa di rispettarlo". Ed è qui che prendono posto le moschee fai da te, sempre tollerate dal Viminale. "Lì - continua la Sbai - predica un imam che risponde direttamente a Riad, quando non a Raqqa, e su cui lo Stato non esercita alcun controllo e l'immigrato impara l'islam estremista. Quando torna a casa lo impone alla famiglia".

Secondo la Sbai, "la conquista dell'Occidente è stata pianificata nella penisola araba negli anni Novanta". Sono state costruite moschee, formati imam e spediti in Europa soldi, armi e uomini per "radicalizzare lo scontro e islamizzare l'Occidente infedele". In questo piano entra anche l'attacco di Colonia dove, la notte di San Silvestro, sono state stuprate, molestate e derubate centinaia di donne da parte di un migliaio di immigrati senza freni. È il primo episodio di una nuova forma di terrorismo, quello sessuale. Per la Sbai è stata una rappresaglia: "Dopo che la Merkel aveva annunciato una stretta sull'accoglienza e sulle norme anti terrorismo è esplosa la rabbia integralista. Stuprare le donne del nemico è uno dei più classici atti di guerra". Per prevenire nuovi episodi di "terrorismo sessuale", la Lega propone di fare in Italia quello che ha già fatto il Canada. E cioè: selezionare gli ingressi e accogliere solo donne e bambini e respingere i maschi adulti single. "Altrimenti le violenze e le offese che le donne tedesche hanno subito a Colonia - avverte Grimoldi - diventeranno una regola anche nelle piazze italiane".

Nonostante il precedente di Colonia, i buonisti italiani non sono ancora corsi ai ripari. Nemmeno le femministe hanno alzato la voce. Secondo la Sbai, "le occidentali sono più buone e tolleranti con gli immigrati islamici che con i loro mariti". "Queste signore radical chic con la borsa Hérmes che dicono che non bisogna strumentalizzare gli stupri di Colonia - conclude la deputata - sono prigioniere dei loro stereotipi e non possono più tornare indietro".
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Re: Violenza e stupri africano asiatico maomettani

Messaggioda Berto » lun ott 29, 2018 7:11 am

A Ragusa mediatore culturale violenta una migrante, poi la picchia per non farla parlare
flavia amabile
2018/10/27

http://www.lastampa.it/2018/10/27/itali ... agina.html

Prima la violenza sessuale, poi l’indomani calci e pugni per «convincere» la vittima, una giovane migrante africana, a non parlare. È accaduto nello scorso maggio in un centro per richiedenti asilo di Ragusa. L’aggressore, S.A., un mediatore culturale di 26 anni, originario del Gambia, che lavorava nel centro, è stato ora rintracciato dalla squadra mobile di Ragusa e sottoposto dal gip alla misura cautelare del divieto di avvicinamento e dell’obbligo di dimora nel comune dove abita, Giarratana. È accusato di violenza sessuale e lesioni gravi.

La donna, ancora ospite del centro, era finita in ospedale per fratture al naso, alla mascella e allo zigomo. Alla polizia aveva riferito di una lite ma non ne aveva spiegato i motivi. Solo dopo una lunga opera di convincimento da parte di psicologi e investigatori della polizia, la donna si è decisa a raccontare cosa era davvero accaduto: mentre era in cucina per preparare il pranzo, l’uomo l’avrebbe violentata minacciandola di morte se avesse parlato.

L’indomani, l’aggressore avrebbe tentato di fare la stessa cosa ma la vittima per difendersi gli avrebbe detto che se ci provava di nuovo sarebbe andata alla polizia a denunciarlo. A quel punto l’uomo l’ha aggredita picchiandola selvaggiamente, scena a cui avrebbero assistito altri ospiti del centro. Per questa aggressione, e non per lo stupro di cui all’epoca non si sapeva, i responsabili della struttura avevano quindi deciso di allontanare dal Centro l’uomo che si sarebbe trasferito in Francia per alcuni mesi.

Nel frattempo, la polizia è riuscita a ricostruire i fatti e ieri, dopo aver rintracciato il mediatore culturale, gli ha notificato il provvedimento del gip.
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