Cosa gała so ła testa Ostiała Gałenia ?

Re: Cosa gała so ła testa Ostiała Gałenia ?

Messaggioda Berto » mar mar 24, 2015 10:53 pm

I bastoni sagri, majeghi, shamaneghi, sarçedotałi, medeghi co łi serpenti, łi parte da asè lonsi

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Spirtoaƚetà da ƚa pristoria, shamanexemo e coxmołoja shamana
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Mascare shamane e vesti o paramenti sagri
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Psicopompo
http://it.wikipedia.org/wiki/Categoria: ... psicopompe
Nella mitologia e in religione, lo psicopompo è una figura (in genere una divinità ??? e li shamani no! e vanti de le divenetà entermediarie) che svolge la funzione di accompagnare le anime dei morti nell'oltretomba. La parola "psicopompo" deriva dal greco ψυχοπομπóς, da psyche (anima) e pompós (colui che manda).
La figura dello psicopompo è una figura centrale di molte mitologie e religioni antiche, e trova anche corrispondenze nelle religioni monoteistiche (talvolta per integrazione di miti antecedenti; si pensi per esempio al Caronte dantesco). Sovente è in coppia con un'altra divinità maggiore creatrice del mondo nella misura in cui lo psicopompo è un'entità neutrale, un messaggero dell'aldilà, una sorta di demiurgo tra il mondo sensibile ed il mondo sovrasensibile. Lo psicopompo non è quindi una divinità in senso proprio, poiché non giudica gli uomini ma si limita a traghettarli nel mondo ultraterreno.
Data l'importanza della riformulazione della morte come passaggio (trasformazione) nelle religioni e nelle mitologie, non stupisce che lo psicopompo sia in genere una figura di rilievo (nelle religioni politeistiche si tratta quasi sempre di una figura importante del relativo pantheon). Nel culto Vudù, esso è rappresentato dalla figura del Baron Samedi, divinità creata durante la deportazione degli schiavi africani nelle americhe. Avevano l'attributo di psicopompo Ermes presso gli antichi Greci, Osiride presso gli Egizi, Charun presso gli Etruschi, Lúg presso i Celti, Odino presso i Germani.


Ptah, Orfeo, Ermes, Asclepio, ...
Coatro vece figure de shamani co łi so bastoni majeghi

http://it.wikipedia.org/wiki/Scettri_egizi

Ptah
http://it.wikipedia.org/wiki/Ptah
Ermete Trismegisto
http://it.wikipedia.org/wiki/Ermete_Trismegisto
Ermes
http://it.wikipedia.org/wiki/Ermes
Orfeo
http://it.wikipedia.org/wiki/Orfeo
Asclepio o Esculapio
http://it.wikipedia.org/wiki/Asclepio


Ptah
http://it.wikipedia.org/wiki/Ptah
Nella mitologia egizia Ptah ("creatore") (o Tanen, Ta-tenen, Tathenen, Peteh, Phtha) è un dio creatore, demiurgo della città di Menfi, patrono degli artigiani e degli architetti nonché dio del sapere e della conoscenza. Lui stesso fu ingegnere, muratore, fabbro, artista.
Api era il suo oracolo. Fu connesso con le divinità Seker e Osiride, che insieme costituirono Ptah-Seker-Osiride. Come Tanen, Ptah era conosciuto come divinità ctonia.
Fu sposato con Sekhmet o (secondo poche fonti) Bastet. Fra i suoi figli: Nefertum, Mihos e Imhotep.
Nell'iconografia è raffigurato come un uomo mummificato con barba, che tiene fra le mani uno scettro composito con l’ankh (simbolo della vita), l’uas come bastone del potere, e il djed (simbolo della stabilità). Spesso ha sul capo una calotta di pelle.
Da alcune fonti viene considerato il solo creatore non creato dell’intero universo, ed è anche ritenuto, a volte, una personificazione della materia primordiale (Ta-tenen). Ad un certo punto della storia egizia infatti si inizierà ad assimilare queste due divinità in un'unica entità, Ptah-Tatenen, secondo un processo non dissimile a quello accaduto all'assai più noto Amon-Ra.
L’importanza del ruolo di Ptah nella mitologia egiziana è testimoniata dall'etimologia del termine "Egitto", una corruzione greca della frase "Hut-ka-Ptah", o "Casa dello Spirito di Ptah".

Ermete Trismegisto
http://it.wikipedia.org/wiki/Ermete_Trismegisto
Ermete Trismegisto (dal greco antico Ἑρμῆς ὁ Τρισμέγιστος, in latino Mercurius ter Maximus) è un personaggio leggendario dell'età ellenistica, venerato come maestro di sapienza e ritenuto l'autore del Corpus hermeticum. A lui è attribuita la fondazione di quella corrente filosofica nota come ermetismo.
Ermete Trismegisto significa letteralmente «Ermes il tre volte grandissimo». Con questo nome si voleva assimilare Ermete, dio greco del logos e della comunicazione, a Thot, dio egizio delle lettere, dei numeri e della geometria. Essendo costume degli egizi iterare l'aggettivo «grande» davanti al nome delle divinità, Ermete era quindi appunto indicato come il "grandissimo" per tre volte (tris-megisto).
Nelle scritture egizie, infatti, il titolo del dio Hermes-Thoth è attestato nella forma
Ermete fu fin dall'antichità accostato a Thot, presente nella tradizione egizia. Entrambi sono al servizio di una divinità superiore (Ermete è messaggero di Zeus, Thot è lo scriba di Osiride); Ermete è dio della parola e Thot è dio della parola e della letteratura; entrambi sono psicopompi, accompagnatori delle anime dei defunti nell'oltretomba. Sia Ermete che Thot sono inoltre, nelle loro rispettive culture, gli dèi della scrittura e della magia. A seguito di un tale processo di assimilazione tra divinità greche ed egizie, avvenuto nell'atmosfera sincretistica dell'Impero romano, Ermete Trismegisto divenne il dio rivelatore della verità e mediatore tra gli uomini e gli dei.


Ermes
http://it.wikipedia.org/wiki/Ermes
Ermes, Hermes (in greco antico Ἑρμῆς) è una divinità della mitologia greca e della religione greca. Svolge il ruolo di messaggero degli dèi. Figlio di Zeus e della Pleiade Maia, è uno dei dodici dèi Olimpi.
I suoi simboli erano il gallo e la tartaruga ma era chiaramente riconoscibile anche per il suo borsellino, i suoi sandali e cappello alati ed il bastone da messaggero, il kerykeion.
Nella mitologia romana il corrispondente di Hermes fu Mercurio che, sebbene fosse un dio di derivazione etrusca, possedeva molte caratteristiche simili a lui, come essere il dio dei commerci.
Dal 1848, quando Karl Otfried Müller ne fornì una dimostrazione, si credeva che il nome Hermes derivasse dalla parola greca herma (greco ἕρμα), che identifica un tipo di pilastro quadrato o rettangolare decorato in alto con una testa (generalmente barbuta) di Hermes ed in basso con la raffigurazione di genitali maschili durante l'erezione. Negli ultimi anni però, la scoperta della precedente presenza del dio anche nel pantheon miceneo, testimoniata dalle iscrizioni in scrittura Lineare B ritrovate a Pilo ed a Cnosso che riportano "Hermes Aroia" (Hermes ariete), hanno fatto propendere per l'opinione opposta, ovvero che dal dio il nome sia passato alla rappresentazione in forma di pilastro. In ogni caso l'associazione con questo tipo di costruzioni — usate ad Atene con scopi apotropaici e in tutta la Grecia per segnare le strade e i confini — ha fatto sì che Hermes diventasse il dio protettore dei viaggi fatti via terra.
Templi dedicati ad Hermes erano diffusi in tutta la Grecia, ma il centro più importante dove veniva praticato il suo culto era Feneo in Arcadia dove si tenevano le celebrazioni in suo onore chiamate "Hermoea".
Sarpedonte portato da Hypnos e Thanatos osservati da Hermes. Lato A del cosiddetto cratere di Eufronio, ca. 515 a.C.
Il dio Ermes rivestiva il ruolo di psicopompo, cioè accompagnatore dello spirito dei morti, che aiuta a trovare la via per il mondo sotterraneo dell'aldilà, ed uno dei pochi che può frequentare gli inferi. Nell'Inno omerico a Demetra, Ermes riporta Persefone sana e salva da sua madre Demetra. Ermes accompagna nell'oltretomba le anime dei pretendenti di Penelope uccisi da Odisseo ed anche lo spettro di Dario I di Persia nella tragedia I Persiani.
Per gli antichi Greci infatti in Ermes si incarnava lo spirito del passaggio e dell'attraversamento: ritenevano che il dio si manifestasse in qualsiasi tipo di scambio, trasferimento, violazione, superamento, mutamento, transito, tutti concetti che rimandano in qualche modo ad un passaggio da un luogo, o da uno stato, all'altro. Questo spiega il suo essere messo in relazione con i cambiamenti della sorte dell'uomo, con lo scambio di beni, con i colloqui e lo scambio di informazioni consueti nel commercio nonché, ovviamente con il passaggio dalla vita a ciò che viene dopo di essa.
L'Inno omerico ad Hermes lo invoca come: dalle molte risorse (polùtropos), gentilmente astuto, predone, guida di mandrie, apportatore di sogni, osservatore notturno, ladro ai cancelli, che fece in fretta a mostrare le sue imprese tra le dee immortali". Hermes funge anche da interprete, svolgendo il ruolo di messaggero da parte degli dei presso gli uomini, un compito che divide con Iris. Da Hermes deriva la parola ermeneutica, ovvero l'arte di interpretare i significati nascosti. In greco un uomo fortunato veniva chiamato "hermaion".
La figura di Ermes come inventore del fuoco può essere accostata a quella di Prometeo. Si credeva che Hermes, oltre alla siringa e alla lira, avesse inventato anche molti tipi di competizioni sportive e la pratica del pugilato: per questo era considerato il protettore degli atleti. Vari esperti di mitologia contemporanei hanno nei loro scritti messo Hermes in relazione con divinità imbroglione e ingannatrici presenti in altre culture.

Asclepio o Esculapio
http://it.wikipedia.org/wiki/Asclepio
Asclepio o Esculapio (greco Ἀσκληπιός, traslitterato Asklēpiós; latino Aesculapius) è un personaggio della mitologia greca. Figlio di Apollo e di Arsinoe secondo Esiodo, oppure di Apollo e Coronide per Pindaro, un semidio e dunque uomo mortale per Omero, si diceva fosse stato istruito nella medicina dal centauro Chirone,[1] o che avesse ereditato tale proprietà dal padre Apollo. Divenne poi il dio della medicina, al pari di suo padre, ed era una divinità molto adorata dal popolo, in quanto benevola con gl'infermi; la costellazione dell'Ofiuco rappresenta il suo mito.
In Grecia, Asclepio veniva venerato come il dio della medicina, delle guarigioni e dei serpenti. Molti riferimenti ad Asclepio sono stati ritrovati anche in ambito "occulto": la sua capacità di riportare in vita i morti lo rendeva difatti anche il dio invocato dai negromanti. il suo culto aveva il suo centro a Epidauro, ma era onorato anche a Pergamo.
Secondo il mito, Apollo si innamorò di Coronide mentre ella faceva il bagno in un lago. I due consumarono la loro passione, poi il dio andò via, lasciando un corvo a guardia della ragazza. Coronide decise di sposarsi con Ischys, e il corvo, quando li vide assieme, volò da Apollo per riferire. Quando scoprì che Coronide era incinta, decise di punire il corvo, tramutandogli le piume da bianche in nere, poiché non aveva allontanato Ischys da Coronide. Artemide uccise Coronide trafiggendola con un dardo, per vendicare il fratello disonorato. Apollo, però, decise di salvare il piccolo che Coronide aveva in grembo, e chiese ad Ermes di prenderlo dal corpo della madre. Apollo decise di dare al piccolo il nome di Asclepio.
Bastone di Asclepio
http://it.wikipedia.org/wiki/Bastone_di_Asclepio
Il Bastone di Asclepio è un antico simbolo greco associato alla medicina. Consiste in un serpente attorcigliato intorno ad una verga. Asclepio era il dio della salute nell'antico pantheon greco. Il nome latinizzato del dio era Esculapio. Fu istruito nell'arte medica dal centauro Chirone.
Il bastone di Asclepio simboleggia le arti sanitarie, combinando il serpente – che con il cambiamento della pelle simboleggia la rinascita e la fertilità – con la verga, un semplice strumento. Alcuni studiosi hanno ipotizzato che una volta il simbolo rappresentasse un verme arrotolato intorno ad un bastone[1]; vermi parassiti come il "verme della Guinea" (Dracunculus medinensis) erano comuni nei tempi antichi, e si estraevano da sotto la cute arrotolandoli lentamente intorno ad un bastoncino. È possibile che i medici abbiano pubblicizzato questo servizio comune apponendo un segnale rappresentante un verme su un bastone. Altre ipotesi riguardanti la figura del serpente, parlano di esso in quanto simbolo di conoscenza, idea sostenuta anche dal racconto di Adamo ed Eva nella Genesi (essi vengono tentati da un serpente a mangiare i frutti dell'Albero della Conoscenza del bene e del male).
Usi ampiamente accettati includono il logo della Organizzazione Mondiale della Sanità, la Stella della vita ed il simbolo della Associazione Medica Americana.
Un simbolo simile, Nehushtan, è menzionato nella Bibbia per essere stato utilizzato per la guarigione dal morso del serpente.
Secondo il mito il bastone di Asclepio aveva poteri terapeutici, era capace infatti di guarire ogni tipo di malattia.
Il bastone di Asclepio è frequentemente confuso con il caduceo (che ha due serpenti), simbolo del commercio e associato al dio Ermes.

Caduceo
http://it.wikipedia.org/wiki/Caduceo
Il caduceo (pronuncia «caducèo», meno comune «cadùceo»; κερυκεῖον kerykèion in greco) è un bastone alato con due serpenti attorcigliati intorno a esso; la parola italiana deriva dal latino caduceus, che riprende il greco antico καρυκαῖον karykàion, aggettivo di κῆρυξ/κᾶρυξ kēryx/kāryx, traducibile come "araldo". La tradizione vuole che i serpenti in questione siano esemplari di Zamenis longissimus, detto anche «Colubro di Esculapio», o «saettone».
Il termine presenta una medesima etimologia ed è identico, salvo adattamenti grafici e fonetici, sia in francese, inglese, tedesco e spagnolo; esiste anche una forma tedesca desueta, Heroldsstab, che significa "bastone dell'araldo".


Orfeo
http://it.wikipedia.org/wiki/Orfeo
Orfeo (greco: Ὀρφεύς, latino: Orpheus), fondatore dell'Orfismo e personaggio della mitologia greca.
Si tratta dell'artista per eccellenza, che dell'arte incarna i valori eterni, ma anche di uno «sciamano, capace di incantare animali e di compiere il viaggio dell'anima lungo gli oscuri sentieri della morte».

Il nome di Orfeo è attestato a partire dal VI secolo a.C., ma, secondo Mircea Eliade, «non è difficile immaginare che sia vissuto 'prima di Omero'».
I molteplici temi chiamati in causa dal suo mito - l'amore, l'arte, l'elemento misterico - sono alla base di una fortuna senza pari nella tradizione letteraria, filosofica, musicale,culturale e scultorea dei secoli successivi.

Thot
http://it.wikipedia.org/wiki/Thot
Thot è la divinità egizia della luna, sapienza, scrittura, magia, misura del tempo, matematica e geometria. È rappresentato sotto forma di ibis, uccello che vola sulle rive del Nilo, o sotto forma (meno frequente) di babbuino.

...

Mego dona.s.to a.i./nate.i. re.i.tiia.i. pora.i. / e.getora. r.i.mo.i. ke lo/.u.derobos
https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnR ... RwUkU/edit
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On ligo el ghè dovaria esar anca co sta voxe grega riferia a Ermete Trixmejsto:
(Hermete Trixmejsto el jera dito: ēgḗtōr/ēghḗtōr onéirōn = guida de li sogni ???)

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Stełe de Nagakal

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Naga
http://it.wikipedia.org/wiki/N%C4%81ga
I naga (नाग "serpente", femminile "nagini") sono un'antica razza di uomini-serpente presente nella religiosità e nella mitologia vedica e induista a partire dalla tradizione orale risalente al V millennio a.C.[senza fonte]; storie di Naga fanno ancora parte della tradizione popolare di molte regioni a predominanza indù (India, Nepal, Bali) e buddhista (Sri Lanka, Sud-Est asiatico).

http://pl.wikipedia.org/wiki/Naga_%28mitologia%29
http://de.wikipedia.org/wiki/Naga_%28Mythologie%29
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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