Il venezianismo è una idolatria politica antiveneta

Re: Il venezianismo è una idolatria politica antiveneta

Messaggioda Berto » gio nov 09, 2017 8:29 am

Questo è un tipico esempio di venezianismo fanatico, ignorante e disinformativo, dove si confondono i venetici o veneti antichi, la X Regio e la Venetia et Histria di epoca Romana; Venezia, l'impero veneziano e il Veneto; tutto incentrato su Venezia e i veneziani e trascurando del tutto il resto del Veneto e dei veneti.

Immagine
https://veneta.link/category/cultura/st ... ica-veneta


Il territorio “Veneto” nel 1797 non era certo quello che conosciamo oggi.

https://veneta.link/i-territori-della-r ... -nel-1797/

La Repubblica di Venezia infatti comprendeva:

Il Dogado di Venezia con le isole delle Lagune e un lembo di terraferma. Tale Dogado era suddiviso in tredici parti:
– Venezia – Le isole della Giudecca, S. Giorgio, S. Elena, S. Erasmo. I I lidi di Malamocco e Palestrina;
– Chioggia, San Michele, Murano, isolette di Mazzorbo, Torcello e altre, Mestre, Marghera Tornovo e Loreo;
Territori Padovano;
Polesine e Rovigo;
Il veronese;
Il vicentino e la Reggenza dei 7 Comuni
La comunità della Val Camonica Il bresciano che comprendeva una parte dell’attuale provincia di Mantova;
Il territorio Bergamasco;
Il territorio Cremasco;
La Colonia Veneta
Il germanico;
la marca trevigiana
I territori di Feltre, Belluno e la Magnifica Comunità del Cadore erano autonome;
I territori di Primo, Secondo e Terzo di Là e di Qua , Pordenone e altre città oggi comprese nella Regione Friuli- Venezia Giulia.
La Terra della Tisana
Pordenone, Palmanova ed il litorale Adriatico fino a Duino
L’Istria insieme alle isole del Quarnaro, in cui Grado era già sede del patriarcato;
La Dalmazia di terraferma e le isole facente parte dello Stato Da Mar;
L’ Albania veneta comprendente Larta, Vonizza, Prevesa e Butriato;
Le isole di Corfù, Paxò, Antipaxò, S Maura, le Curzolari, Val di Compare (Itaca), Cefalonia e Zante.
Non compreeva Trieste, Ragusa e altre città che con Venezia liberamente commerciavano.




Chi governò l’antica Venetia?
17 luglio 2017

https://veneta.link/chi-governo-lantica-venetia


Venetia, terra dei veneti, chi la governò dopo l’Impero Romano?

In questa pagina e con vari articoli, andremo gradualmente a ricostruire la storia di chi governò la Venetia. Per ricevere le nuove uscite e gli aggiornamenti , iscriviti alla newsletter.

Anno – Governata da
449 – L’oro delle isole veneziane
466 – I tribuni
697 – I Doge
717 – II Doge
726 – III Doge
729 – I magistrati
742 – IV Doge



Ensemense, falbarie, stupidese, mitomanie e enpreçixion sora i veneti
viewtopic.php?f=176&t=2438
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Re: Il venezianismo è una idolatria politica antiveneta

Messaggioda Berto » ven nov 10, 2017 7:32 am

Anche questa è una manifestazione del culto idolatra venezianista


Miłisie popołari de vołontari e miłisie de soldai merçenari
viewtopic.php?f=183&t=1724
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Re: Il venezianismo è una idolatria politica antiveneta

Messaggioda Berto » sab giu 02, 2018 1:51 pm

La storia, registrarla come cronaca e interpretarla come racconto, gli storici di professione e per passione.
viewtopic.php?f=181&t=2776
https://www.facebook.com/groups/2376236 ... 5071023239
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Re: Il venezianismo è una idolatria politica antiveneta

Messaggioda Berto » lun giu 18, 2018 7:49 am

Proçeso a coełi de ła ruspa raforsà co łe bande saldà
viewtopic.php?f=153&t=1921


Avrei potuto esserci anch'io tra questi venetisti indagati e processati.


21 anni fa, nel 1997, da veneto/leghista (poco padanista) istintivamente diedi tutta la mia solidarietà ai Serenissimi e fui anche indagato per apologia di reato assieme ad altri del Comitato di Sostegno agli 8 del Campanile per averli definiti "eroi" (il processo si risolse con l'assoluzione perché il fatto non costituisce reato).

Da allora sono passati 21 anni e in questo periodo ho avuto modo di studiare e approfondire la realtà storica delle cose che mi ha portato ad avere una diversa coscienza, visione sulle cose a prendere una posizione altra da quella dei Serenissimi.

I Serenissimi erano e sono ancora presi/invasati dal mito di Venezia Serenissima e della sua Repubblica Veneta, io invece no e per questo sono diventato critico e ho manifestato questa mia diversità ai Serenissimi stessi che per tale ragione non mi hanno ritenuto più adatto ad essere coinvolto nelle loro iniziative e nel progetto della ruspa cingolata blindata che non è altro che una versione più evoluta del mitico Tanko su ruote piene.

Non vi è stato alcun confronto, alcuna discussione di approfondimento e chiarimento.
Se me l'avessero chiesto mi sarei rifiutato, non avrei dato il mio appoggio, non avrei collaborato.



El sogno mito dei Serenisimi - Venesia e i so limiti
viewtopic.php?f=134&t=1571
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Re: Il venezianismo è una idolatria politica antiveneta

Messaggioda Berto » lun giu 18, 2018 7:50 am

Questa è la fotografia delle volontà del "popolo veneto alle ultime elezioni amministrative regionali del 2015"

https://it.wikipedia.org/wiki/Elezioni_ ... o_del_2015

Votanti circa il 57% degli aventi diritto:

veneti italiani autonomisti: 50% circa
veneti italiani italianisti: 45% circa
veneti veneti indipendentisti: 5% circa

e sono tutti prevalentemente etnicamente veneti.

Nessun movimento, partito, associazione, gruppo di veneti indipendentisti può affermare davanti a tutti i veneti del Veneto, all'Italia e al mondo intero, di rappresentare la volontà della maggioranza dei veneti; nemmeno la loro somma decuplicata per magia (che arriverebbe a malapena al 50%).
Quindi nessuno di costoro può invocare il diritto internazionale a tutela dei veneti come minoranza negata, maltrattata e impedita nel suo diritto all'utodeterminazione.




Confronto di numeri in altre aree conflittuali, a sostegno dell'autodeterminazione indipendentista secessionista:

Catalogna:
gli indipendentisti secessionisti arrivano quasi al 50%

Kosovo
dove vi era una secolare contrapposizione etnico-religiosa tra serbi cristianio e kosovari maomettani, a suo tempo le percentuali erano queste:
https://it.wikipedia.org/wiki/Kosovo
Agli inizi del XX secolo, quando il Kosovo era ancora parte dell'Impero ottomano, gli albanesi costituivano ormai i due terzi della popolazione. Alla fine della prima guerra mondiale, con la nascita del Regno di Jugoslavia, la popolazione albanese calò al 65,8%, mentre quella serba raggiunse il 26%. Agli albori della seconda guerra mondiale la politica serba di ripopolazione della provincia fece alzare la percentuale della popolazione serba al 34,4% a fronte di una popolazione albanese pari al 62,2%. Durante la repubblica federale socialista jugoslava la popolazione albanese ha sempre continuato ad aumentare con una media di + 0,34% all'anno, sulla popolazione kossovara totale, sino a raggiungere agli inizi degli anni novanta l'81,6% della popolazione. Di contro la popolazione serba è diminuita sempre più, con un tasso annuo del -0,42%, raggiungendo, al momento della disgregazione dell'ex Jugoslavia, succedutasi all'epoca titina, una percentuale dell'11,1%. Secondo i dati del censimento 2011 la popolazione è per il 92,9% albanese[61], il 1,6 bosgnacca, il 1,5% serba e per il 4% di altre etnie (gorani, rom, turca ecc).
I kosovari-albanesi hanno il più alto tasso di crescita della popolazione d'Europa, tanto che in 82 anni, dal 1921 al 2003, la popolazione è cresciuta di 4,3 volte e, considerando costante questo tasso di crescita, si può prevedere che crescerà ancora sino a raggiungere i 4 milioni e mezzo di persone nel 2050.

Tirolo del sud:
https://it.wikipedia.org/wiki/Provincia ... di_Bolzano
La provincia autonoma di Bolzano è un'area trilingue. Il tedesco e l'italiano sono lingue ufficiali della provincia, a cui si aggiunge il ladino in due valli orientali.
Circa due terzi degli abitanti sono di madrelingua tedesca. Nella vita privata e pubblica all'interno della componente germanofona predomina un dialetto austrobavarese alpino (il dialetto sudtirolese), caratterizzato da una certa presenza di vocaboli di origine romanza. Il tedesco standard nella sua variante austriaca rimane l'idioma insegnato a scuola, usato nella comunicazione scritta e nelle occasioni ufficiali. Il gruppo tedescofono è maggioritario in 102 comuni su 116 (con una punta del 100% a Martello), di questi in ben 77 comuni il gruppo linguistico tedesco costituisce più del 90% dei residenti. Gli italofoni, circa un quarto della popolazione provinciale, sono maggioritari in cinque comuni: Bolzano (73,80%), Laives (71,50%), Bronzolo (62,01%), Salorno (61,85%) e Vadena (61,50%).


In Veneto e tra i veneti non si trova un sentimento diffuso e a percentuali elevatissime, di diversità e di coscienza della diversità, di antipatia e di rifiuto, di avversione, di odio e di contrapposizione che invece si riscontra nelle aree sopra menzionate: Catalogna, Kosovo, Tirolo del sud.


Anche la questione del rifacimento del plebiscito del 1866 che taluni venetisti pongono come necessità per verificare la volontà dei veneti di essere o non essere ancora italiani e parte dello stato italiano non può trovare alcuna soluzione primo perché la situazione geopolitica è completamente diversa e non esistono piuù i termini di allora, poi perché non è contemplata dall'ordinamento dello stato italiano e infine perché la stragrande maggioranza dei veneti fondamentalmente si sente italiana.
Se la maggioranza dei veneti lo volesse si farebbe vedere e sentire nelle elezioni e poi nelle piazze di tutto il Veneto.
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Re: Il venezianismo è una idolatria politica antiveneta

Messaggioda Berto » lun dic 24, 2018 9:00 am

???

" Vi sono multipli meccanismi di disinformazione, avviati già ben prima del 1866.
L'Identità Veneta, la Storia Veneta, le Istituzioni Venete, l'Economia Veneta, l'Arte Veneta e le Scienze Venete, l'Etica Veneta, le politiche ecologiche dello Stato Veneto (nei millenni precedenti Cristo, e nei millenni successivi Cristo), la Giustizia Veneta, la Lingua Veneta, sono dimensioni della nostra civiltà, la Veneta Civiltà, che i creatori ed i gestori dello Stato Italiano hanno tentato e continuano a tentare - con tecniche e con trappole sempre più sofisticate - di occultare, di manipolare, mirando a stravolgere, o ad invertire (e magari a cancellare) la conoscenza delle loro valenze."


Franco Rocchetta Roni

https://www.facebook.com/annamaria.deon ... ment_reply


Si provi a chiedere a questi invasati di Venezia se conoscono la storia di Verona, di Vicenza, di Padova, di Belluno, di Treviso, di Rovigo e di tanti altri centri veneti. La maggior parte di questi non sa niente di niente, però si riempiono la bocca con Venezia e la sua storia e hanno la demenza di credere che quella sia la storia di tutti i veneti.

Un padovano che conosce un po' della storia mitizzata di Venezia e non conosce la storia di Padova che razza di veneto è?
Un vicentino che conosce un po' della storia mitizzata di Venezia e non conosce la storia di Vicenza che razza di veneto è?
Un trevisano che conosce un po' della storia mitizzata di Venezia e non conosce la storia di Treviso che razza di veneto è?
Un bellumat che conosce un po' della storia mitizzata di Venezia e non conosce la storia di Belluno che razza di veneto è?
Un rodigino che conosce un po' della storia mitizzata di Venezia e non conosce la storia di Rovigo che razza di veneto è?
Un veronese che conosce un po' della storia mitizzata di Venezia e non conosce la storia di Verona che razza di veneto è?
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Re: Il venezianismo è una idolatria politica antiveneta

Messaggioda Berto » lun dic 24, 2018 9:01 am

Davide Lovat

https://www.facebook.com/raffaello.dome ... 2176637805

Alla fine decide chi vota. Alle prossime elezioni regionali ci sarà di sicuro almeno una lista indipendentista che non si allea con partiti italiani, perché la faremo a qualsiasi costo! Se ce ne saranno altre, alleate con i partiti italiani - compresa la Lega -, non votatele! Sarebbe solo una presa in giro! Molto semplice....

Alberto Pento
Io da indipendentista alle prossime amministrative regionali non voterò alcun partito indipendentista, specialmente quelli personalizzati e presuntuosi, farlocchi e illusionisti, venezianisti e non veneti, teocratici e idolatri, antisemiti e antisraeliani che non promuovono la democrazia diretta e che palesemente sono costituiti da un gruppo dirigente castuale di fanfaroni caregari.

Io personalmente darò appoggio solo a movimenti dichiaratamente veneti e non venezianisti, laici e non teocratici, non antisemiti e non antisraeliani, che sono per e che praticano la democrazia diretta e che siano assolutamente contro il nazismo maomettano, ariano e comunista.
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Re: Il venezianismo è una idolatria politica antiveneta

Messaggioda Berto » lun dic 24, 2018 9:02 am

???

IL VENETO È VENEZIA, SENZA NON ESISTE.
Di Millo Bozzolan - ottobre 08, 2018

https://dalvenetoalmondoblog.blogspot.c ... 3604161889

Ho tra le mani un libro che l'amico fraterno Gabriele Riondato mi ha affidato da un paio di giorni, certo che ne avrei fatto buon uso. Parla dell'influenza enorme del patriziato veneziano nella terraferma veneta (Friuli compreso, come era un tempo) e a quanto intuisco, è di importanza capitale per capire come la società veneziana si sia trasformata in società veneta tra il 1700 e il 1800 specialmente. Ve ne metto un piccolo assaggio, così ve ne farete una idea.

"Terra patrizia" di Paolo Gaspari, edito dall'istituto Editoriale Veneto Friulano.


Nessun titolo feudale poteva valere l'iscrizione al libro d'Oro del patriziato veneziano... I patrizi veneti si ritenevano collettivamente di rango principesco: chiunque di loro, purché iscritto al Libro d'oro, poteva essere eleggibile al trono dogale.
E tuttavia il maggior segno lasciato da questa repubblica oligarchica (orgogliosamente impermeabile a qualsiasi influenza che non fosse veneziana), dalla più antic aRepubblica e dall'aristocrazia più esclusiva d'Europa, fu nei domini di terraferma.
"Il Veneto è Venezia, senza non esiste". dalla esclusività della sua aristocrazia, e dalla originalità dei suoi assetti sociali, giuridici, amministrativi, culturali, Venezia trasse capacità storica di assorbir ela Terraferma disegnandola a propria scala.
La Dominante penetrò la Terraferma con i suoi Provveditori sopra i beni inculti. con i Provveditori ai feudi, con le sue ville che trasferivano lo stile di vida della capitale in campagna ( e che alcuni hanno definito 'la città continuata'. Sono rimaste quasi tremila di quelle ville eleganti, a tacere di quelle centinaia di ville demolite nell'Otto-Novecento. Queste ville erano quasi tutte affrescate. eleganti all'esterno, all'interno contenevano dei veri tesori d'arte e d'artigianato.

Sulle ville venete, sui loro giardini e sui loro affreschi esistono intere biblioteche, sull'ethos di quell'aristocrazia e sulla continuità delle sue norme etiche nel processo di incivilimento moderno durante e dopo la fine della Serenissima non vi sono che poche pagine, e poche pagine del lento e sottile processo di fusione tra le famiglie del patriziato e le famiglie nobili della terraferma e dei ceti emergenti, quasi totalmente agrari, timidamente nel corso del Settecento, e poi in modo massiccio nell'Ottocento.
La civiltà della villa coincide anche con la cosiddetta nobiltà suddita in uno dei rari modi in cui poté avvicinarsi all'aristocrazia della Dominante, chiusa e gelosa delle propria tradizione veneziana. Per una delle ironie che la storia spesso ci riserva, la fusione delle due nobiltà avvenne dopo la fine della Repubblica.
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Re: Il venezianismo è una idolatria politica antiveneta

Messaggioda Berto » lun dic 24, 2018 9:03 am

Che vergogna, che disonore!

Chiediamoci perché Venezia, o meglio la sua aristocrazia, non ha difeso la terra veneta e i veneti e i non veneti tutti dei suoi domini, dall'invasione napoleonica e ha lasciato che questo francese corso la invadesse, la conquistasse, la depredasse, la sovvertisse, addirittura finanziando la sua invasione con milioni di ducati?
Dove era l'amore di Venezia e della sua aristocrazia per la terra veneta, per la patria veneta, per il popolo veneto, per i veneti e i non veneti dei domini di terra che 4 secoli prima si erano dati a lei, dove erano questo amore e questa reponsabilità?
Semplicemente non c'era, non c'era mai stato, non vi era alcun amore, perché quando si ama si fa di tutto, ci si spacca in quattro e si da anche la vita per difendere chi si ama.
Non solo Venezia ha abbandonato i suoi domini e i suoi sudditi, ma ha impedito loro di organizzarsi e di difendersi, arrivando a finanziare demenzialmente l'invasore.
Che vergogna, che disonore!

E io dovrei idolatrare chi non mi ha amato, chi non mi ha difeso, chi mi ha abbandonato, chi mi ha impedito di difendermi, chi mi ha mantenuto come suddito e non ha mai fatto un passo per rendermi parte di un popolo, di una nazione, di uno stato repubblicano a sovranità comune di tutti veneti?
No, mi dispiace tanto, assolutamente no, mai!
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Re: Il venezianismo è una idolatria politica antiveneta

Messaggioda Berto » lun dic 24, 2018 9:05 am

Antisemitismo dei venetisti

Alberto Pento
A chi mi chiede se sono ebreo, rispondo che non sono ebreo in senso etnico e religioso ma che lo sono in parte per cultura condividendo elementi giudaici giuntimi attraverso il cristianismo e per grande simpatia verso l'umanità e la civiltà ebraica e israeliana, la sola che poteva generare personaggi per molti versi apprezzabili come Gesù Cristo e preghiere come il Padre Nostro. Inoltre gli ebrei a me e alla mia gente non hanno mai fatto del male anzi, l'esperienza secolare degli ebrei in Veneto non è segnata da alcuna cronaca criminale caratterizzata da azioni delittuose compiute dagli ebrei ai danni delle genti venete.

Aggiungo che pur essendo cresciuto come cristiano oggi non lo sono più, con la maturità adulta mi sono liberato dall'idolatria ossessiva cristiana e ne sono estremamente felice. Sono divenuto semplicemente aidolo e areligioso, credo in modo naturale come credono tutte le creature della terra e dell'universo che sono naturalmente dotate dello spirito universale e credo che la sola religione sensata sia la vita stessa, il buon vivere.

Per il resto sono veneto vicentino, con radici friulane e germaniche e sono indipendentista non venezianista, nel senso che non sono posseduto dal mito di Venezia e che non voglio il ritorno politico e imperiale della Serenissima, esperienza che appartiene al passato (da recuperare storicamente come vanno recuperate le storie non veneziane e germaniche delle città venete e il glorioso e secolare periodo comunale), non coltivo alcuna ideologia e idolatria politica, ritengo che un buon modello politico e istituzionale da considerare sia quello svizzero.
Ritengo che l'indipendenza, l'autodeterminazione, l'autogoverno, la responsabilità della sovranità politica, la libertà economica e il federalismo, siano tutte condizioni fondamentali per l'uomo e le sue comunità affinché possa vivere al meglio e pienamente e quindi non mi dispiacerebbe un Veneto e un'Europa organizzate sul modello svizzero.

Avverso tutti i totalitarismi, gli autoritarismi e i nazismi fascista, hitleriano, comunista e maomettista e il predatismo disumano degli zingari.
Nel conflitto israeliano sto senza alcun dubbio dalla parte di chi ritengo incarni al meglio e rispetti i valori umani universali, ossia gli ebrei che non hanno mai messo bombe e compiuto stragi in Veneto, in Italia e in Europa, che non hanno mai cercato di invaderci, depredarci, di ridurci in schiavitù e di sterminarci come invece hanno fatto nei secoli i nazi maomettan
i.

Tullio Beretta
PENTO ti de tredexe sekoi de çiviltà e de otimo varno (governo) no te sè gninte e da el to post xe ciaro ke te si un asimilato italiano e relativista...no serve ke te me rispondi, grasie!!

Alberto Pento
Beretta, mi sembra che tu faccia molta confusione:

1) la storia dell'area lagunare veneta o Venezia marittima e di Rivoalto/Venezia è altro dalla storia della Venezia di terra con le sue città venete di almeno mille anni più vecchie di Rivoalto/Venezia;

2) la storia dell'area lagunare veneta o Venezia marittima non coincide completamente con quella di Rivoalto che si chiamò Venezia solo a partire dal XII secolo;

3) per secoli l'area lagunare è stata un ducato monarchico bizzantino e il primo doge P. Anafesto era un bizzantino.

A proposito di buon governo:
Nei primi tre secoli della Venezia marittima (e non di Venezia borgo e poi città che per secoli si chiamò Rivoalto) vi furono ventotto dogi,
di cui quattordici deposti, con accecamento, taglio della barba e dei capelli per sfregio o per forzata tonsura (al modo bizantino),
oppure uccisi in rivolte;
quattro preferirono abdicare,
uno cadde in battaglia
e solo nove morirono di morte naturale.


...

Tullio Beretta
PENTO te ge desmentegà na roba: e ixoe lagunari xe senpre stae abità dai primi veneti, paleoveneti, de Padova ke nel 421 i gà fondà Veniexia insenbre ko i Paleoveneti de £a xona plavense. Inoltre i veneti primi i jera SOCIIS dei romani che ko £a divixion de l'inpero roman d'ocidente e d'oriente i xe pasai ko kuel d'oriente a Bisanzio, ma i xe senpre stai SOCIIS fin ke nel VI seco£o i se gà liberai deventando VENETI ko varni veneti. El primo Doxe no jèra roman orientae, ma VENETO nominà dai veneti kome che del resto £a Repubblica Veneta £a gà senpre fato fin al kriminae de goera francioxo napoleone bonaparte e da kuee koatro fameje patrisie massone ke gà permeso al francioxe de far kueo kel gà fato........ Te dò un konsejo: Ledhate del MARANINI ( 1919 ) LA COSTITUZIONE DI VENEZIA DALLE ORIGINI ALLA SERRATA DEL M. C. e 2° V. DOPO LA SERRATA DEL M. C. e STORIA DOCUMENTATA DI S. ROMANIN .....
Me sà ke par vere raxon te sipi drio ranpegarte pai speci e te ge da ledhare £a storia veneta fata da italiani par inbrojàr tuto kome ke i gà senpre fato.....in antitexi ko £a storia italiana ke no existe e kuoe poka ke ge xe a xe mejo desmentegarsea...Sani,

Alberto Pento
Beretta, ti ricordo che la prima sede politica dell'area della Venezia lagunare bizantina fu Grado (che si scisse da Aquileja sede del potere politico in epoca romana e che con l'arrivo dei Longobardi divenne longobarda e costrinse i "veneti romanici" a spostare la loro sede religiosa e politica a Grado) poi quando si instaurò il ducato bizzantino ne vennero altre come Metamauco ed Eraclea ( che prese il nome dall'imperatore bizzantino Eraclio) e per ultima Rivoalto che venne chiamata Venezia solo nel XIII secolo.

Nel VI secolo d.C. non vi è stata alcuna liberazione dei veneti/venetici, gran parte di loro, quelli terrestri divennero semplicemente sudditi del Regno e dei ducati germanici goti e longobardi, poi franco carolingi e poi del Sacro romano impero, mentre la minoranza dei veneti lagunari divenne suddita dell'Impero bizzantino
e l'area venne inclusa nell'esarcato di Ravenna sede del potere imperiale bizzantino.

La storia che racconti tu è solo la storiella inventata e addomesticata dai vari fanfaroni venezianisti come Rubini e compagni.
A me interessa la storia vera, la storia vera di tutti i veneti vicentini, veronesi, bellunesi, pavani, trevisani, rovigoti, veneziani e delle loro città Verona, Treviso, Rovigo, Belluno, Padova, Vicenza e non solo di quella dei veneziani e della loro città Venezia del suo impero che da almeno due secoli non c'è più.


Tullio Beretta
PENTO mi £a storia del popolo veneto la konoso dal 1600 AK al 1866 DK da sta data no perdo tenpo anka se i gà serkà de inkulkàrme tante trojade contro £a storia nostra, contro £a £èngoa, kontro e tradision etc. etc. Fin al 1405, prexa de Padova, tute e çità venete GÀ £a so STORIA ma dopo Rovigo £a STORIA xe kuea de £a REPUBBLIKA SARENISSIMA . Tra£aso i partiko£ari se no £a saria masa longa però, a parte PD RO e VR tute staltre çità e paexi conprexo el Dominio da Mar xe stae par rikiesta de far parte dea Republika da tute. Dal 1426, RO, £a storia de tuto el Dominio xe kuea de £a Republika Veneta de San Marco

Alberto Pento
Non credo che tu conosca bene la storia dei veneti, delle genti venete dell'area veneta, nessuno la conose bene al mondo, ma molti sono quelli che credono di conoscerla e molti sono quelli che se la inventano e ancor più sono coloro che si fanno incantare da queste storie inventate e addomesticate.
Già parlare di popolo veneto, nella terra oggi detta veneta, in età del bronzo è di per sé un azzardo;
poi si dovrebbe considerare questo popolo veneto come un insieme e una mistura di genti diverse giunte in tempi diversi e stanziate i luoghi diversi dell'area veneta con altri che sono sovrapposti nei secoli.
Le città venete non sono state dominio veneziano per 930 anni, periodo quasi millenario che si può definire come germanico, dove si sono sviluppate le città, i borghi, i castelli, le corti, i monasteri, i casali, i palazzi comunali, le istituzioni e gli ordinamenti repubblicani e democratii con le loro sale consigliari e la loro storia è altra dal quella veneziana bizantina; storia che va conosciuta e valorizzata e non omessa, trascurata, fasificata.
Sono solo 4 i secoli della Repubblica Veneta a dominio aristocratico veneziano condivisi da tutti i veneti della terra veneta e non 11 o 13 e in questa repubblica i veneti terrestri che erano e sono la maggioranza dei veneti di ogni epoca erano sudditi dei veneziani e non sovrani della repubblica.




La vergogna dei veneti antisemiti e antisraeliani, nessuna indipendenza per i veneti potrà mai arrivare con questi poveri veneti antisemiti.
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 167&t=1338
https://www.facebook.com/groups/2376236 ... 7062056040


Antisemiti veneti: comunisti, fascisti, venetisti, cristiani e nazisti maomettani
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 205&t=2690
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Torna a Veneti che sognano una nuova repubblica aristocratica, io no!

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