Ghe voria pì bidoni par łe scoàse, en volta pa ła çità co on xvodamento pì xwelto.
A Venezia montagne di rifiuti «E non date la colpa ai turisti»
A Rialto un tappeto di bicchieri e bottiglie stile San Marco a Capodanno
http://nuovavenezia.gelocal.it/regione/ ... -1.1331294 Sacchetti lanciati dalle finestre, cestini riempiti di rifiuti domestici, campi ridotti in discarica e accuse contro Veritas. Una domenica mattina in centro storico all'insegna dell'inciviltà, quella di ieri. Su tutto, dopo aver visto quello che ora racconteremo, una considerazione: non provate a dare la colpa ai turisti per le immondizie sparse nei campi, nei campielli e nelle calli...
In un periodo con pochi foresti, le condizioni in cui si trova Venezia sono opera esclusiva dei residenti e di ristoratori che a rispettare le regole non ci pensano proprio.
Ritardo. Ieri Veritas ha ritardato di due ore lo svuotamento dei cestini e lo spazzamento dei masegni, apposta per mostrare cosa affrontano i suoi operatori la domenica mattina, giorno in cui non è prevista la raccolta porta a porta, ma nel quale viene garantito il recupero ad alberghi, bar e ristoranti che pagano dai 20 ai 45 euro per un servizio apposito. Ma sono solo 44 i locali che aderiscono sui 700 schedati nei sestieri dove la differenziata è già partita.
Cestini. Il personale di Veritas esegue lo spazzamento e la sostituzione dei sacchi nei cestini che dovrebbero essere usati per le carte, e che invece vengono trattati alla stregua di veri e propri cassonetti.
Il sopralluogo. Si parte alle 8.45 da piazzale Roma, e già ai Tre Ponti spuntano i primi sacchi con rifiuti prodotti da bar e ristoranti. La scena prosegue in campo Santa Margherita, dove gabbiani e colombi pasteggiano a crostacei dopo aver rotto i sacchi col becco. Non mancano cartoni, piante morte e qualche ingombrante. E poi ci si lamenta per i topi... Al seguito della «comitiva» ci sono anche i vigili del Nucleo ambientale.
Facciatosta. In campo San Barnaba si assiste a una doppia scena da barzelletta: un anziano e una signora, come se nulla fosse, davanti agli stessi vigili aggiungono il loro sacchetto a un cumulo di fronte la chiesa. Ripresi replicano: «Ma ce ne sono già tanti di rifiuti, che problema c'è?». Vai tu a spiegare che il regolamento comunale non prevede l'abbandono della spazzatura in quel modo... In calle Bezzi spuntano poi sacchi pieni di inerti da restauri edili, ma il meglio deve ancora venire.
Dalle finestre. La comitiva si ferma per qualche istante nei pressi di Ca' Dolfin. Un tonfo sordo sorprende tutti da calle Renier: qualcuno ha lanciato un sacco di immondizia dalla finestra del terzo piano. Un altro sacchetto sporge dal davanzale, dovrebbe aggiungersi al primo, ma, visto che ci sono i vigili, il «lanciatore» desiste. Gli agenti si attaccano al campanello, ma nessuno risponde. Così i vigili prendono nota, fotografano e nei prossimi giorni torneranno: «Garantito».
Campo di battaglia. Il giro prosegue per San Tomà e San Polo, la musica non cambia. A Rialto campo San Giacometto è una discarica. Centinaia di bicchieri in plastica, bottiglie rotte e rifiuti - perfino nella fontana - sono un segno di degrado che Venezia non si può permettere. Sembra di vedere piazza San Marco nelle nefaste immagini del dopo-capodanno. «E' così tutte le mattine», assicurano quelli di Veritas. Poco distante c'è il pontile del mercato di Rialto. Accanto c'è di tutto. Una tanica con scritte in cinese piena di olio esausto, mobili e immondizia di ogni genere. Si replica a Santa Fosca, dove non mancano neppure cuscini, amianto e inerti.
Proteste. Ultima tappa il mercato di Cannaregio. «Vergognatevi - dicono alcuni veneziani ai responsabili di Veritas dopo essere stati redarguiti per aver gettato sul montarone un sacchetto pieno -. Noi i rifiuti in casa non li teniamo. La nostra è civiltà».
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