Anesion del 1866 - el plebesito trufa o farsa o iłuxion ?

Re: Anesion del 1866 - el plebesito trufa o farsa o iłuxion

Messaggioda Berto » ven mag 17, 2019 2:52 am

Nel 1848, quindi 16 anni prima del Plebiscito del 1866, accadde quanto segue:
https://www.facebook.com/groups/2376236 ... 9488245128

Alberto Pento
Ai poveri storici venetisti-venezianisti che sostengono la falsità che il Plebiscito del 1866 fu una truffa ricordo:
che nel 1848 durante la ribellione contro l'Austria, Daniele Manin che sperava in una confederazione italiana, sventolava il Tricolore italiano con il Leone di San Marco incorporato;
ma questo è nulla al confronto di quanto accadde nelle province venete di Padova, di Rovigo, di Vicenza e di Treviso dove i veneti con diritto di voto e cittadini di questi comuni e province furono chiamati a votare assieme alla Lombardia per l'annessione al Regno d'Italia che si andava costruendo, e in massa votarono Sì
quindi nessuna meraviglia se 18 anni dopo nel 1866 i Veneti votarono in massa per l'annessione allo Stato Italiano



Governo provvisorio centrale di Lombardia, 1848 aprile 8
Codex, Pavia (IT) - http://www.codexcoop.it

http://www.lombardiabeniculturali.it/is ... de/8000227

Questa, dichiarando la Lombardia – così come le province di Rovigo, Treviso, Vicenza e Padova – parte integrante dello Stato prevedeva inoltre che sarebbero rimaste in vigore le leggi e i regolamenti vigenti in Lombardia, la libertà di stampa, di associazione e la guardia nazionale; che il potere esecutivo sarebbe stato esercitato dal Re per mezzo di un ministero responsabile verso la nazione rappresentata dal Parlamento; che il governo del re non avrebbe potuto concludere trattati politici o di commercio senza essersi preventivamente concertato con una consulta straordinaria, trasformazione nominale del governo di Lombardia, e infine che si sarebbe promulgata una legge elettorale per la costituente e che questa sarebbe stata convocata entro un mese dall’accettazione della fusione. Il 28 giugno la Camera subalpina votò solo il primo articolo del progetto di legge e lo approvò con 127 voti favorevoli e 7 contrari.
Questo recitava: “L’immediata unione della Lombardia e delle province di Padova, Vicenza, Treviso e Rovigo, quale fu votata da quelle popolazioni, è accettata. La Lombardia e dette province formano con gli Stati Sardi e con gli altri già uniti un sol regno. Col mezzo del suffragio universale sarà convocata una comune Assemblea Costituente, la quale discuta e stabilisca le basi e la forma di una nuova Monarchia costituzionale colla Dinastia di Savoia, secondo l’ordine di successione stabilito dalla legge salica, in conformità dal voto emesso dai veneti e dal popolo lombardo sulla legge 12 maggio 1848 del governo provvisorio di Lombardia. La formula del voto sovra espresso contiene l’unico mandato della Costituente e determina i limiti del suo potere”.


I plebisciti e le elezioni
di Gian Luca Fruci - L'Unificazione (2011)
http://www.treccani.it/enciclopedia/i-p ... cazione%29
...
Fra 1860 e 1870 più di tre milioni di ex sudditi degli antichi Stati italiani si esprimono con meccanismi differenti, ma sempre caratterizzati dall’applicazione del suffragio universale (maschile), a favore prima dell’ingrandimento dello Stato costituzionale piemontese, poi della progressiva costruzione del Regno d’Italia sotto la dinastia dei Savoia. Decine di migliaia di essi, appartenenti ai Ducati di Modena e Reggio, di Parma e Piacenza e alle province di Padova, Vicenza, Treviso e Rovigo, hanno già votato, insieme ai lombardi, nella primavera del 1848 per la formazione (inattuata) del Regno dell’Alta Italia, mentre i cittadini delle «provincie parmensi» sono convocati separatamente anche nell’agosto 1859, prima del voto plebiscitario che coinvolge l’Emilia e le Romagne a metà marzo 1860.

Le consultazioni dell’aprile-maggio 1848 nei Ducati padani, in Lombardia e nelle province venete di terraferma, e quelle dell’agosto 1859 a Parma si svolgono tramite sottoscrizioni su pubblici registri, aperti per settimane nei municipi e nelle parrocchie, sul modello degli «appelli al popolo» sperimentati nella penisola in epoca rivoluzionaria e napoleonica (segnatamente nel febbraio 1799 per chiedere l’unione del Piemonte alla Repubblica francese; nell’estate del 1804 in occasione del voto che, anche nei dipartimenti italiani aggregati al territorio transalpino e nell’isola d’Elba, sanziona l’ereditarietà della corona imperiale ai discendenti maschi della famiglia Bonaparte; nel maggio-giugno 1805 per ratificare l’annessione della Repubblica ligure all’Impero francese e la trasformazione della Repubblica di Lucca in principato satellite (sotto l’egida di Felice Baciocchi e di sua moglie Elisa, sorella di Napoleone).
...


La rivoluzione a Venezia
DIARIO degli AVVENIMENTI MARZO 1848-AGOSTO 1849 l
Consiglio regionale del V
http://www.consiglioveneto.it/crvportal ... erweb2.pdf



Alberto Pento
Non si capisce proprio perché i veneti di allora avrebbero dovuto odiare e avversare lo stato italiano che prometteva loro molto e che ancora non avevano sperimentato e sopratutto che ancora non aveva fatto loro alcun male.
Fu solo dopo molto tempo, dopo l'annessione, dopo la miseria, l'emigrazione, dopo la prima guerra mondiale, ecc. ecc. che i veneti incominciarono a chiedersi se allora avessero fatto un affare a farsi annettere allo stato italiano;
ma nel 1866 non avevano alternative ed erano pieni di illusioni e di speranze.
È del tutto sbagliato attribuire ai veneti di allora la coscienza e l'esperienza dei veneti di oggi ed è ancora più sbagliato falsificare la storia stupidamente o scientemente per ingannare.
La menzogna stupida o ingannevole non crea buona coscienza, non convince e non aggrega.




Il Plebiscito del 1866 non è stato una truffa, questa è una balla di certo demenziale venetismo vittimista.

https://www.facebook.com/permalink.php? ... ment_reply

Mèlo Riva
Da Coe Ah, no?!? con i carabinieri che controllavano il voto dato con due schede diverse... che manco Hitler con l'Anschluss.
Basta pensare che i voti pel "no" in tutto il Veneto sono stati meno dei marinai veneti decorati solo due mesi prime con le onorificenze della marina austriaca; me l'immagino io il Vianello che con la medaglia d'oro conquistata al timone della Ferdinand Max appuntata al petto va a votare convinto per diventare italiano... ma per piacere...


Alberto Pento
I CC o i soldati vi sono anche oggi ai seggi.
I veneti se volevano il No e temevano di esporsi potevano stare a casa e boicottare il voto e nessuno avrebbe potuto far loro nulla oppure avrebbero potuto andare a votare e coraggiosamente votare No lo stesso sfidando orgogliosamente e dignitosamente lo stato italiano.
Se sono andati a votare e hanno votato Sì o sono stati dementi e vili o effettivamente e coscientemente volevano il Sì come credo proprio volessero e come si erano già espressi nel 1848 durante la rivolta repubblicana e antiaustriaca.
Questa è una balla che offende i veneti e che li fa passare per dementi o vili.
Io non credo più a queste balle irragionevoli di certo insulso venetismo intriso di vittimismo che deresponsabilizza i Veneti.


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Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Anesion del 1866 - el plebesito trufa o farsa o iłuxion

Messaggioda Berto » mar mag 21, 2019 10:19 pm

La truffa ideologica venetista della falsa tesi secondo cui il Pebiscito del 1866 fu una truffa
viewtopic.php?f=176&t=2859
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