El tałian del Braxil no lè ła łengoa veneta

El tałian del Braxil no lè ła łengoa veneta

Messaggioda Berto » dom feb 08, 2015 8:41 am

El tałian del Braxil no lè ła łengoa veneta, el tałian no lè ła nostra łengoa màre
(ke nol xe el veneto come ca ghemo credesto fin'ancó, anca se el ghe someja/somexa)
viewtopic.php?f=154&t=1388

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http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... Talian.jpg

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http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... e-oror.jpg

https://www.facebook.com/pages/Luis-Mol ... fref=photo
Come Votare COMITES 2015 - Luis Molossi
https://www.youtube.com/watch?v=ugU1xks82-A


Alberto Pento
A gavì fato sparir da ła covertina anca el nome Veneto e deso lo ciamè variansa lengoestega tałiana del nord-nordest e ghe meti el tricołor. Ke oror, italiani a l'estero! Naltri ki nel Veneto a sognemo ogni dì de non esar pì tałiani e valtri veneti ke si sta paravia da la Tałia a ve fe pì tałiani de łi tałiani, me despiaxe ke ghe sia veneti del Veneto ke se dixe endependentisti e ke vol leberarse del stado tałian ke łi staga a sto onto xugo de łi tałiani.



Honório Tonial el me ga resposto
4 ore fa
Parche solo T A L I A N

https://www.facebook.com/hotohonorio


Un contato italiano el me ga questionà parche gavemo tiravia la parola “veneto”
-“Che oror”El ga scrito.
Me toca spiegar che el TALIAN ntel Rio Grande do Sul el ga ricevesto i primi imigranti vignisti dea Lombardia.
Gnanca un véneto. I se ga stabilio a Nova Milano,Farroupilha ndove i dessendenti incora i vive. Alora, la “semensa “ del Talian no la è mi stata “El véneto” Dopo i ga rivà i friulani i veneti, i belunesi, i veneziani, i cremonesi, i mantoani ,i bergamaschi, i trentini ....
Lè vero che i veneti, no solo i è vignisti ntea pi granda quantità, como i gavea, na cultura un poco depi dei altri.
Ma, parché adesso gavemo un mescolamento tanto grando e par far la union gavemo “batesà” TALIAN.
Ai me 89 ani de età, son testimònio vivo dei nostri imigranti: Me pupà, Mathias Tonial lera de Caneva, Sacille. Me nona paterna Elisabeta Moro, la era de Vicenza:
El me nono materno: Francisco Dagani, lera de Cremona e me nona materna: Ernesta Bachi, la era de Mantova.
Che menestra de dialeti..!Par questo tanto aceto la denominassion TALIAN, parche la credo sensata.

Lora ciameło lonbardo-veneto e no tałian!
Se però femo n'anałexi lengoestega coel ke ciamè tałian el ghe someja gran poco a łe varianse lengoesteghe lonbarde miłanexi, mantoane, bresiane, cremonexi, cremaske, bergamaske ... el ghe someja tanto de pì a łe varianse venete.

E po' cosa serve metarghe sora ła cowertina del dixonaro el tricołor tałian? Metighe ła bandera de l'Ouropa pitosto, ke lè el diman par naltri ca stemo ki entel Veneto, ła Tałia ła ne ga fato e ła ne fa morir.

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Re: El tałian del Braxil no lè ła łengoa veneta

Messaggioda Berto » dom feb 08, 2015 10:11 am

Dal Veneto al Brasile e ritorno allo studio del "Talian"

http://portale.lombardinelmondo.org/naz ... mico/liann

Il taliàn, fusione "naturale" di dialetto veneto, trentino, friulano e lombardo con innesti di portoghese, è una singolarità linguistico-culturale di profilo storico importantissimo per il Brasile e non solo ed è una lingua viva, diffusissima in Brasile tanto da essere la seconda lingua più parlata in quell’immenso Paese.
Dal Veneto al Brasile e ritorno allo studio del "Talian"

VERONA- C'è anche un focus sul Brasile e precisamente su due soci veronesi residenti nel Paese sudamericano nel'ultimo numero della Rivista Ass.Im.P, periodico bimestrale dell'Associazione tra Imprenditori e Professionisti Ass.Im.P. di Verona.

Si tratta di Fernando Roveda e Pericles Puccini, brasiliani di origini italiane, impegnati in prima fila in progetti di valorizzazione delle loro radici, soprattutto della loro lingua, il "Taliàn", diffusissima in Brasile e dalle chiare e marcate radici venete.

Il taliàn, fusione "naturale" di dialetto veneto, trentino, friulano e lombardo con innesti di portoghese, è una singolarità linguistico-culturale di profilo storico importantissimo per il Brasile e non solo ed è una lingua viva, diffusissima in Brasile tanto da essere la seconda lingua più parlata in quell’immenso Paese.
L’importanza di questo idioma, in ragione della sua diffusione, della storia che ne ha accompagnato crescita e diffusione e della bellezza delle sonorità che la contraddistinguono, ha portato al suo riconoscimento come "Patrimonio Culturale" da parte dello Stato Federale Brasiliano. Il Ministero della Cultura e gli organi preposti alla tutela del patrimonio nazionale brasiliano hanno favorito studi e ricerche su questa lingua; Fernando Roveda, produttore culturale e ricercatore storico dell’emigrazione, grazie a tale interesse ed al sostegno governativo, sta da tempo conducendo un programma di studi e documentazione sulla diffusione del taliàn, anche attraverso la raccolta di testimonianze in viva voce e la realizzazione di videodocumentari.

Scrive Jessica Andreoli sulla rivista veronese che "è il premio "Merito Taliàn 2012" il riconoscimento conferito a Fernando Roveda, socio Assimp residente in Brasile, per il contributo fornito nel recupero e nella promozione del taliàn, una lingua di antica origine veneta. Roveda, membro della comunità italiana di immigrazione in Brasile e dell'associazione Veronesi nel Mondo, vive ad Antonio Prado, città situata nella regione di Rio Grande do Sul. Tuttora, in queste regioni del Brasile, il taliàn è parlato dai discendenti dei migranti veneti e lombardi che, circa un secolo e mezzo fa, vi si recarono in cerca di fortuna e nel tentativo di sfuggire alla miseria, esportando così anche la loro lingua".

"Di ritorno a Verona in un recente viaggio attraverso le radici storiche e linguistiche dei suoi avi", continua Andreoli, "Roveda ha potuto consultare documenti ufficiali e libri antichi qui conservati, che testimoniano la provenienza territoriale del taliàn. Inoltre, per Roveda è stato possibile esplorare i luoghi da cui partirono i migranti ed effettuarne riprese multimediali con le quali realizzare un documentario filmico. Il suo desiderio è infatti quello di ricostruire non solo il dizionario di quella antica lingua, ma anche il vivo contesto sociale e territoriale da cui è sprigionata".

"Le storie degli emigrati raccolte da Roveda e la viva voce degli anziani, che a tutt'oggi si esprimono esclusivamente in questo dialetto veneto arricchito di alcuni innesti linguistici stranieri", prosegue l'articolo, "sono testimoni della diversa cultura dalla quale discendono. Stili e costumi tipicamente italiani sono rievocati anche nelle strutture architettoniche delle città brasiliane in cui vivono, arredate con numerosi capitelli votivi ai crocicchi delle strade, completamente estranei alle abitudini culturali più puramente brasiliane, con le quali ora vengono a integrarsi reciprocamente".

"Un valido compagno di ricerche affianca Roveda in Brasile nelle sue attività di studio", riferisce sempre Andreoli: "Pericles Puccini, anche lui socio Assimp e discendente di famiglie venete. Puccini vive nella città di Erechim ed è presidente dell'associazione locale che riunisce gli italiani in Brasile".
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Re: El tałian del Braxil no lè ła łengoa veneta

Messaggioda Sixara » sab feb 04, 2017 8:53 pm

El Taliàn l è na varietà de la lengoa vèneta:

Il talian (o veneto brasiliano) è una varietà della lingua veneta parlata da circa 500.000 persone come prima lingua negli Stati brasiliani di Rio Grande do Sul e Santa Catarina, oltre che nel comune di Venda Nova do Imigrante nell'Espírito Santo.
Si tratta di un idioma a base veneta, con influssi di altri dialetti italiani e del portoghese; il talian non è considerato una lingua creola,
nonostante l'alta incidenza di prestiti lessicali dal portoghese, poiché «la grammatica e il lessico rimangono fondamentalmente veneti».

...

3 Controversie
Secondo alcuni studiosi, il progressivo livellamento linguistico delle parlate dialettali nella Regione Coloniale Italiana non approdò realemente alla creazione di una grande e unica lingua veicolare, anche per via della concorrenza sempre più forte del portoghese. La koinè permane infatti assai fluida e variabile, permettendo la compresenza di forme concorrenti appartenenti a più sottogruppi dialettali. In quest'ottica, il “fenomeno talian"
sarebbe il risultato di un'autentica pianificazione linguistica, attuata a partire dal I Encontro de Escritores em Talian del 1989: in quell'occasione fu scelto il termine talian per indicare una pretesa lingua veicolare coloniale cui gli stessi promotori non riconoscevano caratteri univocamente
condivisi. Precedentemente, si era parlato piuttosto di “veneto” o di “veneto sulriograndense"; la scelta di talian si deve probabilmente a «particolari situazioni storiche di accelerazione del cambiamento, quando il bisogno di un'identità più forte e più allargata si fa sentire».

L'adozione di questa etichetta, pur avendo conseguenze notevoli sulla coscienza linguistica della comunità italobrasiliana, non avrebbe influenzato sensibilmente le pratiche linguistiche concrete, irreversibilmente avviate verso la scomparsa dei residui dialettali. Indagini compiute all'inizio del XXI secolo hanno infatti messo in luce una competenza linguistica dialettale ormai limitata alla fascia più anziana degli italo-brasiliani; la progressiva
scomparsa dei dialetti nelle generazioni più giovani si lega alle profonde trasformazioni socio-culturali che hanno interessato le comunità italiane (in particolare la scolarizzazione e la diffusione di media in lingua portoghese).


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Re: El tałian del Braxil no lè ła łengoa veneta

Messaggioda Berto » sab feb 04, 2017 10:24 pm

Tałian lè na etiketa ke ła confonde e ła xnadura ła łengoa veneta del Braxil fandoła pasar come on diałeto tałian o na variansa tałiana. Lè on bruto nome.
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