Altri partidi "veneti" e i fanfaroni

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Messaggioda Berto » ven feb 21, 2014 9:58 pm

Altri partidi "veneti" e i fanfaroni
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Re: Naltro partido

Messaggioda Berto » mer mar 05, 2014 8:21 pm

Uniti per il Veneto Indipendente, una nuova associazione di partiti

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... artito.jpg

http://www.lindipendenza.com/uniti-per- ... di-partiti

“Uniti per il Veneto Indipendente” è il nome dell’associazione nata per iniziativa dei movimenti politici Veneti Indipendenti, Liga Veneta Repubblica, Veneto Stato e Futuro Popolare, con l’obiettivo di consentire agli altri movimenti, che si riconoscono nel principio di autodeterminazione del Veneto, di condividere il programma politico e partecipare uniti alle prossime elezioni amministrative e regionali. L’iniziativa è stata presentata questa mattina nel corso di una conferenza stampa tenutasi a palazzo Ferro Fini dal Stefano Valdegamberi, consigliere regionale di Futuro Popolare e da Luca Cantarutti presidente di Veneti Indipendenti, Fabrizio Comencini presidente di Liga Veneta Repubblica e Antonio Guadagnini segretario di Veneto Stato.

“Intendiamo dare al Veneto – hanno spiegato – un impulso politico istituzionale per rendere concreto il processo di Autodeterminazione del nostro Popolo, in una prospettiva di indipendenza e sovranità quale moderno stato europeo direttamente protagonista di relazioni con le istituzioni dell’UE e con gli altri Stati, dando avvio a una fase costituente veneta “. “Non vogliamo speculazioni meramente elettoralistiche – ha dichiarato Valdegamberi – ma sostenere un progetto serio sul quale chiediamo che le singole forze politiche esprimano la loro posizione. Per questo – ha ribadito – ho chiesto al presidente Zaia di porre l’argomento del referendum all’ordine del giorno del primo consiglio successivo al bilancio.

I numeri in Consiglio per promuoverlo oggi ci sono, considerato che il NCD, ha di fatto superato alcune posizioni i deologizzate e non pone alcun divieto. Con questa associazione, – ha poi precisato l’esponente di FP – intendiamo smentire quanti sostengono che il mondo separatista veneto è diviso al proprio interno. Siamo uniti da una comunione di intenti, che proseguirà con il cammino elettorale. Il nostro – ha concluso Valdegamberi – non è un principio indipendentista, ma un principio di libertà, a cominciare da quella di potersi esprimere con il referendum”.
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Re: Naltro partido

Messaggioda Berto » ven apr 18, 2014 8:03 am

Padova, quelle elezioni che spaccano il fronte venetista

http://www.lindipendenza.com/padova-que ... -venetista


di FRANCO MARCOLIN

Il referendum per l’indipendenza del Veneto è un solo colpo in canna. Lo sanno tutti, dai “venetisti” ai leader dei vari movimenti, ai politici: quelli che oggi occupano la sede consiliare di palazzo Ferro Fini, e quelli che si apprestano a concorrere per i prossimi appuntamenti elettorali. Il momento non poteva essere più congeniale, per la causa: a maggio si apriranno le urne per nominare i nuovi rappresentanti europei e contestualmente, in molti comuni del Veneto, i cittadini saranno a chiamati a decidere per il rinnovo delle amministrazioni comunali. E il prossimo anno ci saranno le elezioni regionali. Un momento congeniale, ma difficile: da una parte c’è l’avanzata leghista sul percorso indipendentista, che per Matteo Salvini rappresenta il tappo per il colabrodo padano in Veneto e per gli indipendentisti, invece, una spina nel fianco. Dall’altra ci sono i partiti indipendentisti: un’armata senza arte né parte, più capaci loro dei nazionalisti italiani di gettare all’aria ogni più piccolo e timido consenso verso la causa veneta.

Il motivo è presto spiegato. Anzitutto l’obbiettivo è uno per tutti (sostenere il decorso del 342 in Regione) e loro sono in mille: movimenti culturali, politici, politici europei, politici partitici, politici apartitici, comitati politici e politici partitici, federazioni di comitati e di movimenti, e ogni altra connotazione si sia riusciti a registrare nello statuto fondativo. Con il risultato che neanche chi lavora all’interno di uno di queste organizzazioni riesce ad avere una mappatura chiara di quanti siano e come siano suddivisi. Figuriamoci cosa possa recepire il cittadino che, la sera, li vede per un’ora al massimo in televisione. In secondo luogo hanno la rara capacità di gettarsi, sempre, nella partita più sbagliata. Non c’è ne stato uno, tra quelli che hanno espresso la volontà di correre alle prossime elezioni, che fino alla scorsa settimana non abbia sostenuto la “necessità di buttarsi nella mischia di maggio per creare le basi per le prossime regionali, dando visibilità ai simboli e agli obbiettivi”.

Questo detto, le opzioni erano due: o si correva da soli, o si appoggiava un candidato. Si guardava soprattutto alla scelta del comitato “Noi Veneto”, il cartello che unisce sotto di se i partiti più conosciuti per la causa indipendentista: Veneti Indipendenti, guidati da Luca Azzano Cantarutti, Veneto Stato con Antonio Guardagnini, Futuro Popolare di Stefano Valdegamberi e Liga Veneta Repubblica con Fabrizio Comencini. La piattaforma è nata nei primi giorni di aprile e, da subito, avrebbe dovuto gestire le elezioni comunali a Padova. Il tempo era poco, ma sufficiente per una scelta ragionata; tre le opzioni: o si appoggiava il democratico Ivo Rossi, o Maurizio Saia per Nuovo Centrodestra e Udc, o Massimo Bitonci per Lega Nord, Fratelli d’Italia e Forza Italia.

Fatto salvo l’obbiettivo del sostegno al referendum consultivo per l’indipendenza del Veneto, agli occhi degli indipendentisti i tre candidati si presentano in modo molto diverso: Ivo Rossi sostiene la sola centralità dello Stato dove “venetismo” è un reato, Maurizio Saia (per chi non lo conosce: nato politicamente in Alleanza Nazionale, è confluito prima nel Popolo della Libertà e poi in Fli di Fini, salvo poi tornare nel Pdl prima di spostarsi, in tempi recenti, in Nuovo Centrodestra) è la derivazione locale dei consiglieri regionali che – sul voto della 342 – hanno espresso netta opposizione, Massimo Bitonci è leghista di area indipendentista (sindaco di Cittadella, è stato il primo ad autorizzare la Festa Dei Veneti all’interno del suo comune, gode di una discreta stima tra i movimenti culturali come Raixe Venete, che hanno sempre trovato in lui massimo sostegno, e – più di tutto – è a favore del referendum consultivo per l’indipendenza del Veneto). Il risultato è che il comitato non ha preso una decisione, subendo invece quella di Fabrizio Comencini che – da politico di vecchia data – non si è fatto pregare due volte per scendere in campo. Così ai microfoni di Tv7 Triveneto motiva la sua decisione: “Tra i candidati che si presentano nella città di Padova noi abbiamo individuato in Saia una persona capace, un padovano vero che conosce le cose, e i nostri amici militanti della città di Padova mi hanno chiesto di sostenere questa persona. Gli obbiettivi sono molti, però ne abbiamo individuati alcuni: sicurezza nei quartieri e sicurezza sociale, come l’immigrazione, da governare con solidarietà senza falso pietismo”. E sul referendum dirà, ad altre testate, che “Saia si è impegnato a sostenere il voto di sostegno da parte del comune di Padova”. C’è da credergli: non solo il partito di Saia non condivide questo come obbiettivo ma, non è un’opinione, le reali possibilità di fare eleggere anche un solo consigliere della LVR sono praticamente pari a zero (la colazione tutta è data al 2 percento, con conseguenti remote possibilità di rappresentanza effettiva in Consiglio).

All’interno di un ragionamento allargato in vista anche delle regionali, la scelta più naturale cadeva su Massimo Bitonci che, anche se leghista, è nelle intenzioni e nel profilo indipendentista, il miglior candidato per rappresentare le istanze venetiste: una collaborazione con lui avrebbe portato certamente all’approvazione del sostegno della 342 e, non indifferente, avrebbe consumato quella che potremmo definire come una prova di convivenza in vista delle prossime regionali. E invece no: non solo chi non prende una decisione crea un danno di visibilità a se stesso e alla causa, ma chi invece si schiera lo fa dalla parte più sbagliata. Un fallimento, praticamente, da ogni parte lo si voglia guardare.
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Re: Naltro partido

Messaggioda Berto » lun apr 21, 2014 8:33 pm

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Re: Altri partidi "veneti" e i fanfaroni

Messaggioda Berto » mer apr 30, 2014 11:25 am

Veneto Sì e Plebiscito.eu (e pensar ke łi gheva dito gnente ełesion, gnente partidi połedeghi)


http://www.venetosi.org

https://twitter.com/VenetoSi?original_r ... 7082907648


http://www.venetosi.org/veneto-si-a-dif ... ica-veneta

Veneto Sì, a difesa dell’indipendenza della Repubblica Veneta
dichiarazioneDopo quasi un mese dalla dichiarazione di indipendenza della Repubblica Veneta si delinea il panorama nel quale sarà chiamata ad operare Veneto Sì, l’organizzazione politica a difesa del processo di indipendenza della Repubblica Veneta, nata per trasformazione ed evoluzione dell’omonimo Comitato per il Sì nel Referendum di indipendenza del Veneto del 16-21 marzo 2014.

Per volontà di Gianluca Busato, Veneto Sì opererà in modo distaccato da Plebiscito.eu, ponendosi al suo fianco e a supporto dell’azione che la principale organizzazione indipendentista veneta sta svolgendo per la strutturazione della Repubblica Veneta.

Veneto Sì si muoverà invece a tutto campo nell’agone politico, per impedire che i risultati ottenuti da Plebiscito.eu vengano traditi da partiti politici che si muovono nell’ambito della politica italiana.

La libertà di manovra di Veneto Sì sarà totale. Noi non crediamo che vi saranno elezioni regionali nel 2015, in quanto il processo di costituzione della Repubblica Veneta dovrebbe già essersi compiuto per tale data. Non possiamo però restare a guardare passivamente e lasciarci travolgere dagli eventi e dobbiamo essere preparati ad ogni evenienza, anche la più sfavorevole, come ad esempio un ritardo nel processo di rafforzamento delle istituzioni della Repubblica Veneta, che dovesse causare anche un processo elettorale regionale che risulterebbe in tal caso deleterio.

Veneto Sì in tal caso si attiverà per favorire la creazione di un blocco destinato esclusivamente alla dichiarazione di riconoscimento dell’indipendenza della Repubblica Veneta, della Delegazione dei Dieci e di ogni istituzione veneta che dovesse nascere nel frattempo, con contemporaneo scioglimento dell’organo regionale, deposto come naturale e logica conseguenza della Dichiarazione di indipendenza della Repubblica Veneta solennemente proclamata il 21 marzo 2014 a Treviso.

Ufficio Comunicazione Veneto Sì


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La festa dei Veneti, un Popolo che si riprenderà la libertà

http://www.lindipendenza.com/la-festa-d ... la-liberta

Comento===============================================================================================================================

ke oror! Ke tarocamento de çarvełi!

GIANCARLO
29 Aprile 2014 at 10:04 am #
Bellissimo il commento di Don Floriano che mi auguro possa onorarci di una sua visita alla prossima assemblea pubblica di PLEBISCITO.EU che verrà annunciata sul sito web.

ECCO ALCUNE INFORMAZIONI: (???)

Se qualcuno vuole sapere la vera storia del Veneto deve saperla da ROCCHETTA primo indipendentista veneto. ???
Inutile disquisire ora sui vari gruppi indipendentisti.

PLEBISCITO.EU è l’unico ad avere indetto un referendum digitale che è ora sotto il vaglio e controllo dell’OSCE e che tra non molto sarà certificato con buona pace di coloro che hanno continuato a denigrare e mettere in forse i numeri dichiarati alla fine del referendum. ???

Ha autorevolezza chi ha un seguito popolare e al momento solo plebiscito.eu lo ha. Tutti gli altri, senza volerli delegittimare come indipendentisti, non hanno seguito popolare e quindi la loro forza è nulla. ???

Dobbiamo essere consapevoli che solamente agendo si ottiene l’indipendenza e non aprendo siti web farneticando un sacco di cose che non servono alla causa. ???
Tanto perché siate tutti informati PLEBISCITO.EU non è e non sarà mai un partito politico italiano. ???

PLEBISCITO.EU ha già aperto 21 ambasciate in quasi tutti i paesi europei ivi compresa la Serbia e l’Ukraina. ??? (Co o sensa anbasadori?)
PLEBISCITO.EU ha proclamato l’esenzione fiscale che metterà in ginocchio lo stato italiano. ???
PLEBISCITO.EU conta ormai decine e decine di uffici della REPUBBLICA VENETA SU TUTTO IL TERRITORIO VENETO al fine di supportare il popolo circa ???l’esenzione fiscale e quanto sarà messo in atto in futuro. ???
Visitate il sito http://www.plebiscito.eu e potrete farVi un’idea di che cosa stà succedendo nel Veneto.

Tutti gli altri o si accodano e ciò non ci dispiace o scompariranno perché inutili alla causa perché statici !!!

Forse qualcuno non lo sa ma il VENETO è già indipendente e PLEBISCITO.EU stà esercitando veramente con numeri,uffici,persone,strutture etc..etc.. il periodo di transizione necessario a scalzare definitivamente l’occupazione dello stato italiano. ???

Credeteci tutti perché con la Fede e l’operare si può arrivare alla fine del percorso già tracciato. ??? Ke delirio!

Il Veneto è una potenza economica e lo sarà ancora più in futuro. Con i suoi 20 miliardi di euro in più che versava a Roma potremo dare speranza a tutti i Veneti indistintamente. ???

Seguite il sito http://www.plebiscito.eu e partecipate all’esenzione fiscale che sarà supportata dagli uffici aperti in tutto il Veneto per qualsiasi aiuto o informazione.
VENETO E’ CHI VENETO FA’ ??? - W SAN MARCO SEMPRE
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Re: Altri partidi "veneti" e i fanfaroni

Messaggioda Berto » mer apr 30, 2014 11:55 am

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Re: Altri partidi "veneti" e i fanfaroni

Messaggioda Berto » gio mag 22, 2014 7:07 pm

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Re: Altri partidi "veneti" e i fanfaroni

Messaggioda Berto » mar mag 27, 2014 6:54 am

Plebiscito.eu: “Veneto Sì ha ottenuto il 7% a Zero Branco (Tv)”

http://www.lindipendenza.com/plebiscito ... -branco-tv

Lasciando perdere i miracoli nei quali tutti sempre confidano, andiamo a vedere l’esperienza reale per l’indipendentismo veneto che possiamo trarre dalle ultime elezioni amministrative, per quanto ci riguarda e per quanto ora è dato sapere. Veneto Sì (http://www.venetosi.org), il neonato movimento politico che si pone al fianco di Plebiscito.eu, ha condotto un test elettorale a Zero Branco, in provincia di Treviso, dove è stata predisposta in grande velocità (in soli tre giorni) una lista che ha candidato a sindaco Giannarciso Durigon.

Dalle prime indicazioni, Veneto Sì ha ottenuto circa il 6-7% dei voti (7,1 dal sito Ministero dell’Interno, ndr) , quasi raddoppiando i consensi indipendentisti ottenuti nelle elezioni politiche di un anno fa. Tenendo ben presente che il voto di chiara espressione politica in tornate amministrative viene sempre penalizzato rispetto ai temi locali e alle persone, si può affermare che il risultato come partenza, pur ovviamente molto limitato, come dev’essere un test, è incoraggiante per il futuro. Ciò vale a maggior ragione se si tiene conto anche dell’ottima prestazione del sindaco uscente riconfermato, Mirko Feston, che all’effetto Renzi ha unito una buona reputazione da tutti riconosciuta nel comune zerotino.

Nei prossimi giorni capiremo come dare continuità a questa esperienza, che resta in ogni caso un segnale positivo per l’indipendentismo veneto. Nella strategia adottata verso la fattiva indipendenza della Repubblica Veneta, la parte politico-elettorale rappresenta solo una delle fasi di una strategia che si fonda su altri capisaldi.

In primis il concreto esercizio di indipendenza, che si attua in questa fase con la campagna di esenzione fiscale totale e con il radicamento territoriale attraverso l’apertura degli Uffici Pubblici delle Comunità della Repubblica Veneta.
In secondo luogo con la creazione di una vasta organizzazione territoriale, Plebiscito.eu, che ha il compito di supportare la Repubblica Veneta nella sua delicata fase organizzativa e informativa.


Infine, da un punto di vista politico – e anche elettorale – proprio con l’appoggio al movimento Veneto Sì, che in questi giorni ha mosso i propri primi timidi passi e che quanto prima dovrà vedere la propria ufficializzazione concreta con un congresso che dia forma e sostanza alla propria azione politica.

In estrema sintesi, per aggiungere un commento a quanto già dichiarato a proposito delle elezioni europee, l’unica e concreta soluzione per non essere schiacciati dal Gattopardo italiano che esce forse fin troppo rafforzato da queste elezioni (il successo dà alla testa, specie quando è seguito da dure prese di contatto con la dura realtà socio-economica che vive il nostro territorio), consiste nell’accelerare il percorso verso il pieno esercizio di sovranità e indipendenza della Repubblica Veneta.

Ufficio Stampa – Plebiscito.eu

Comenti===============================================================================================================================


toc
27 Maggio 2014 at 1:14 pm #
Mi sembra che ci sia stato un cambio di direzione. Prima non si doveva chiedere a nessuno l.dipendenza visto il successo della votazione, adesso invece cerchiamo di raccattare qualche voto nelle comunali?
Mi sto demoralizzando….


Eric
27 Maggio 2014 at 8:57 am #
Il 7% in un paese di 10.000 elettori ?
E’ un bell’inizio !
Di questo passo nel 2050 potrebbero bissare il risultato addirittura a Treviso !
Per Venezia aspettiamo il quarto millennio !

Avanti così ! Basaglia ringrazia !
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Re: Altri partidi "veneti" e i fanfaroni

Messaggioda Berto » sab giu 21, 2014 9:23 pm

Orsi, el novo sinego de Skio, ex leghista, eleto co łi voti de Veneto Stato; on paon col tricolor, ke oror:

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... -stato.jpg
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Re: Altri partidi "veneti" e i fanfaroni

Messaggioda Berto » lun lug 21, 2014 8:49 pm

Veneto Sì e Plebiscito.ue: adesso referendum per la Lombardia

http://www.lindipendenzanuova.com/venet ... a-lombarda

CONGRESSO “VENETO SI”: IL MONDO LIBERO IERI SI DIFENDEVA A BERLINO, OGGI A VENEZIA
Si è celebrato a Padova all’hotel Crowne Plaza il primo congresso federale di VENETO SI, il nuovo movimento politico nato a sostegno di Plebiscito.eu, l’organizzazione che ha indetto il referendum di indipendenza del Veneto del 16-21 marzo 2014.
Il Congresso, che è iniziato con i saluti di Rinaximento Veneto, di Alex Storti, direttore di Diritto di Voto e di Paolo Bernardini della vsi-3Delegazione dei Dieci ha quindi sancito l’esordio della nuova formazione che si presenterà alle elezioni della Repubblica Veneta e anche (se ci saranno) alle elezioni regionali del 2015, con una coalizione a supporto di un candidato presidente indipendentista.

Dopo i saluti iniziali degli ospiti, Gianluca Busato, segretario e fondatore di VENETO SI, ha chiesto e ottenuto con voto unanime dell’assemblea la nomina del Consiglio Nazionale, composto dai coordinatori territoriali e responsabili di funzione di Plebiscito.eu che avranno tempo fino al 31 agosto per accettare la nuova carica.

Sono quindi seguite alcune relazioni tematiche, tra cui quella dell’avvocato Franco Correzzola, sul diritto di autodeterminazione dei Popoli, in particolare a partire dal discorso dei 14 punti del presidente degli Stati Uniti d’America Woodrow Wilson del 1917 e affrontando le esperienze del referendum di autodeterminazione della Carinzia del sud del 1920, l’esperienza coreana e l’esempio più recente del Kosovo.

È stata quindi la volta di Gianfranco Favaro, esponente della Delegazione dei Dieci, che ha indicato l’esempio della Svizzera, come modello di riferimento anche per la Repubblica Veneta, in particolare per l’utilizzo degli strumenti di democrazia diretta, così come è emerso anche dall’intervento di Luca Schenato, autore de “Il Veneto è chi il Veneto fa”, che ha portato la propria testimonianza diretta del funzionamento della Confederazione Elvetica, dove vive da ormai tre anni.
È seguito l’intervento di Alberto Marsotto, che ha presentato la campagna di obiezione fiscale, che per la prima volta Plebiscito.eu ha condotto su grande scala, portando ad oggi oltre 8.000 aziende ad aderire all’esenzione fiscale totale decretata il 25 marzo 2014 dalla Delegazione dei Dieci.

Gianluca Busato ha ribadito quindi: “Dopo il Veneto organizzeremo il referendum di indipendenza anche in Lombardia.
L’indipendenza non è a singhiozzo, solo chi ha portato la questione veneta nel mondo la può ottenere”.
Nella sua relazione introduttiva al Congresso, Gianluca Busato ha quindi ricordato le parole di Matteo Renzi nell’intervista al CorSera del 13 luglio in cui il premier italiano affermava: “L`Italia è molto più forte di come si racconta in sede internazionale: ha un alto debito pubblico, è vero. Ma ha ricchezza privata e se rimette finalmente a posto il fisco, la burocrazia e la giustizia ce la può fare.”
“Cioè – ha commentato Busato – tutto quel che fa di uno stato uno stato va rimesso a posto! In pratica dopo 150 anni (148 per noi veneti) il “progetto Italia” è fallito. Anche il popolo veneto (per quanto all’inizio forzosamente annesso) ha orgogliosamente partecipato per tanti anni a questo progetto, portando le sue peculiarità e le sue capacità, ma è ora di prendere atto che è un progetto fallimentare che sta trascinando nella rovina anche e soprattutto i veneti. E’ tempo pertanto di un nuovo progetto: la Repubblica Veneta”.

“Il progetto Repubblica Veneta, pienamente indipendente e sovrana – ha quindi continuato Busato – può essere portato avanti rapidamente in modo concreto e degno di fiducia solo ed esclusivamente da chi ha già portato all’attenzione del mondo intero la questione veneta, come mai prima era avvenuto secondo un disegno pacifico e democratico e strappandola al ghetto del folklorismo etnico. Chi invece opera a singhiozzo per l’indipendenza non merita di certo la fiducia di chi vuole la Repubblica Veneta: non puoi essere al lunedì a Bruxelles nazionalista oscurantista, al martedì da oltre vent’anni andare inutilmente a Roma a dormire e a rubare i nostri soldi e la nostra speranza, al mercoledì a Venezia fingerti mezzo autonomista (con i tangentari del Mose in giunta) e al giovedì scoprirti campione del centro-destra tricolore italiano,”.

VENETO SI mira a divenire in pochi mesi la prima forza civica organizzata del Veneto, grazie al coinvolgimento diretto e all’attivazione degli oltre due milioni di veneti che hanno votato il referendum di indipendenza del Veneto.

“L’obiettivo – afferma Busato – è di attivare nel territorio 50.000 veneti in soli tre mesi, grazie a tecniche di telemarketing e altri metodi di contatto. Abbiamo il patrimonio di conoscenza della nostra base elettorale più grande che mai nessun movimento abbia mai avuto. La nostra nascita come piattaforma digitale ci consentirà una crescita straordinaria. Noi siamo l’unica forza che conosce i propri elettori. E li contatteremo, uno a uno con un’azione coordinata e destinata a cambiare radicalmente i rapporti di forza”.

“Porteremo inoltre la lotta nel campo del nemico, al momento solo simbolicamente, ma con l’intento di renderlo in breve tempo parte di una strategia operativa ben definita. La Repubblica Veneta sarà pienamente indipendente prima e con più facilità se sapremo aiutare gli amici lombardi a liberarsi a loro volta dal giogo di uno stato fallito. Non mancano loro le ragioni di certo. E grazie a noi veneti neanche l’esempio da seguire. Per questo li aiuteremo ad organizzare nel più breve tempo possibile il referendum digitale per l’indipendenza della Lombardia”.
Non è mancato anche l’accenno a questioni internazionali, alla vigilia dei referendum di indipendenza di Scozia e Catalogna. In merito ad alcune affermazioni attribuite ad Angela Merkel, secondo cui pur rispettando il diritto interno alla discussione, la questione principale sia l’integrità territoriale degli stati, Gianluca Busato ha ricordato come proprio il cancelliere tedesco abbia vissuto 35 dei suoi 60 anni in uno stato tedesco che aveva confini diversi rispetto alla Germania attuale: “i veneti sono stati vicini e solidali ai tedeschi dell’est quando con un esercizio di autodeterminazione hanno travolto il muro di Berlino, oggi gli europei tutti siano solidali con noi veneti mentre abbattiamo il muro dell’oppressione fiscale, in difesa dei nostri diritti umani ampiamente calpestati dallo stato italiano. La rappresentazione del sogno di un mondo libero ieri si teneva a Berlino, oggi si disegna a Venezia”.
(Ufficio stampa)
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