Venetismo, referendo par l'endependensa e i fanfaroni

Re: Referendo par l'endependensa e i fanfaroni

Messaggioda Berto » mar apr 01, 2014 7:54 pm

Veneto: la Commissione del Consiglio regionale approva il pdl del referendum

http://www.lindipendenza.com/veneto-com ... endentista

Dopo un lungo confronto politico e dopo il caso sollevato dalla consultazione online allestita da Plebiscito.eu, la 1° commissione Affari istituzionali del Consiglio Regionale del Veneto, convocata eccezionalmente a Palazzo Ferro Fini, ha approvato il Progetto di Legge n° 342, riguardante la convocazione di un referendum istituzionale per l’indipendenza del Veneto.

Con i voti di Lega, Forza Italia, Ndc, Futuro popolare e Unione Nordest la commissione ha dato il via libera al progetto di legge 342 del consigliere Stefano Valdegamberi (Futuro popolare) che chiede un referendum per verificare la volontà dei veneti di costituirsi un “repubblica indipendente e sovrana”: «Vuoi che il Veneto diventi una Repubblica indipendente e sovrana? Sì o no?».

Come spiega il relatore proponente Stefano Valdegamberi il risultato è «una scommessa sul futuro dei Veneti che è stata vinta, a dispetto di tutti coloro che remavano contro. Dopo una lunga discussione grazie ai voti favorevoli espressione della maggioranza in Consiglio regionale (quelli di Futuro popolare, Nuovo centro destra, Lega, Liga Veneta, gruppo misto ed una parte di Forza Italia), è stato approvata la proposta di indire il referendum. Adesso per i Veneti non è più il tempo di discussioni senza sostanza. Il voto di ieri, che non è certo un Pesce d’Aprile, apre finalmente le porte, dopo mesi di attesa, all’indizione di una consultazione popolare che costituisce un atto di grande democrazia. Il referendum sull’indipendenza del Veneto verrà infatti indetto in forma autonoma rispetto alla consultazione sulla forma autonoma regionale proposta da altri. Dare voce ai popoli non è un atto sovversivo, bensì l’espressione di una politica che dimostra di essere più lungimirante di quanto si potrebbe pensare e di saper pensare alla necessità di avere un rapporto più stretto con il territorio. Finalmente qualcuno ha iniziato a rendersene conto. Un anno fa, quando ho presentato la proposta di legge 342, non ci avrei creduto, ma ora la scommessa è vinta, a favore dei cittadini ed a dispetto di tutti coloro che remavano contro. Occorre costruire l’Europa politica, non quella dei burocrati. Il superamento degli Stati nazionali ottocenteschi e la rivalutazione dei territori che sono omogenei per storia, pensiero ed economia (come il Triveneto) deve essere la base per un nuovo federalismo europeo dei popoli. Il Veneto è pronto a competere con i modelli della mitteleuropa, che sono ben lontani dall’esempio di realtà come ‘Roma capitale’».

Al voto, arrivato al termine di una mattinata di acceso dibattito, non hanno partecipato i consiglieri di Pd, di Italia dei valori e della Sinistra veneta, usciti in segno di protesta per la ritenuta ”incostituzionalità” della proposta di legge Valdegamberi e per la mancata copertura finanziaria di entrambe le proposte di legge.

La commissione, infatti, ha deciso di stralciare la norma finanziaria da entrambe le proposte di legge, affidando al successivo esame d’aula il compito di individuare le fonti di copertura del costo di una consultazione referendaria regionale, stimata nell’ordine di 14 milioni di euro. Un costo che ha avvertito Toniolo «potrebbe essere ridotto a un terzo se il referendum verrà indetto in concomitanza con una consultazione elettorale ordinaria».

Entro il mese di Aprile il pdl n° 342 verrà messo ai voti in Consiglio Regionale e secondo Luca Azzano Cantarutti «in proiezione i voti espressi in Commissione rappresentano 34 voti su 60 del Consiglio. Ora l’impegno prosegue per il voto in Consiglio; va assolutamente evitata la commistione con il testo del referendum per l’autonomia. Autonomia no, INDIPENDENZA SI!».

La commissione ha infatti anche approvato il secondo progetto di legge (pdl 392), presentato da Costantino Toniolo e da Carlo Alberto Tesserin, entrambi del Nuovo Centrodestra, che affida al presidente della Regione il compito di negoziare maggiori condizioni di autonomia per il Veneto e, in appoggio al negoziato istituzionale, di indire un referendum popolare nel quale i veneti possano esprimersi sul Veneto regione a statuto speciale, dotata di autonomia fiscale, sino a trattenere in loco l’80% del gettito fiscale.

Tra le prime dichiarazioni di raggiante soddisfazione raccolte dalla redazione dopo l’esito della votazione sul pdl 342, quella di Carlo Sandrin portavoce del Tea Party Veneto, il quale commentando il voto della commissione e le sue conseguenze ha dichiarato: «Potevano scegliere tra eutanasia ed accanimento terapeutico. Invece miracolosamente e grazie agli occhi e alle “pistole” puntate dei social network hanno scelto la VITA. Ora il 342 vada dritto in consiglio e se Zaia ha davvero le palle, beh questo è il momento di mostrarle, Dio ci aiuti. Ormai in Veneto è esplosa ovunque la libertà e con lei quella di indipendenza e di uno stato finalmente leggero. Chi si candiderà a qualsiasi elezione dica chiaramente da che parte sta viceversa i voti non li prende. Il tempo delle divisioni dei vecchi indipendentisti sta finendo e sarà ricordato come folklore. Il Veneto ha una bella storia ma davanti ha uno STREPITOSO futuro LIBERO».

Secondo Gianluca Busato, promotore di Plebiscito.eu, intervistato da Padova Oggi, «la notizia è di per sé positiva e ci aiuterà ad accelerare l’applicazione dell’esenzione fiscale totale che permetterà ai cittadini e alle imprese venete di non pagare più le tasse illegittime del peggiore inferno fiscale del mondo. Ora speriamo che l’aula di Palazzo Balbi al momento della votazione definitiva non prepari la classica marmellata italianista con quesiti multipli, perché in tal caso non si tratterebbe solo di battaglia di retroguardia, ma di autentico tradimento che in altre epoche sarebbe stato punito con la fucilazione sul campo e senza processo. Di fatto il consiglio regionale sta cercando di inseguire l’azione della Delegazione dei Dieci (che si riunirà stasera a Padova, ndr) e il suo disperato tentativo è l’espressione di una sorta di rigor mortis della bestia sanguinante, ferita a morte dalla volontà popolare emersa dalle urne con una maggioranza schiacciante. Credo che in cuor loro molti consiglieri confidino nella bocciatura da parte della corte costituzionale».

Paolo Luca Bernardini commentando sul sito Diritto di Voto la decisione della commissione sul pdl 342, alla luce dell’esito raggiunto da Plebiscito.eu, rileva: «credo che vi sia, allo stato attuale, dopo la decisione della Consiglio regionale, una competizione in corso tra potenziali governi provvisori della III° Repubblica veneta. Naturale aspettarsi questo. La storia lo insegna! Positivo, nel senso che ciò che mostra, se ancora ve ne fosse bisogno, che la III° Repubblica veneta è nata…».

Comenti================================================================================================================================

Alberto Pento
1 Aprile 2014 at 7:56 pm #
Coando ke le parole no le costa gnente, i pol dir;



Tra le prime dichiarazioni di raggiante soddisfazione raccolte dalla redazione dopo l’esito della votazione sul pdl 342, quella di Carlo Sandrin portavoce del Tea Party Veneto, il quale commentando il voto della commissione e le sue conseguenze ha dichiarato: «Potevano scegliere tra eutanasia ed accanimento terapeutico. Invece miracolosamente e grazie agli occhi e alle “pistole” puntate dei social network hanno scelto la VITA. Ora il 342 vada dritto in consiglio e se Zaia ha davvero le palle, beh questo è il momento di mostrarle, Dio ci aiuti. Ormai in Veneto è esplosa ovunque la libertà e con lei quella di indipendenza e di uno stato finalmente leggero. Chi si candiderà a qualsiasi elezione dica chiaramente da che parte sta viceversa i voti non li prende. Il tempo delle divisioni dei vecchi indipendentisti sta finendo e sarà ricordato come folklore. Il Veneto ha una bella storia ma davanti ha uno STREPITOSO futuro LIBERO».

Secondo Gianluca Busato, promotore di Plebiscito.eu, intervistato da Padova Oggi, «la notizia è di per sé positiva e ci aiuterà ad accelerare l’applicazione dell’esenzione fiscale totale che permetterà ai cittadini e alle imprese venete di non pagare più le tasse illegittime del peggiore inferno fiscale del mondo. Ora speriamo che l’aula di Palazzo Balbi al momento della votazione definitiva non prepari la classica marmellata italianista con quesiti multipli, perché in tal caso non si tratterebbe solo di battaglia di retroguardia, ma di autentico tradimento che in altre epoche sarebbe stato punito con la fucilazione sul campo e senza processo. Di fatto il consiglio regionale sta cercando di inseguire l’azione della Delegazione dei Dieci (che si riunirà stasera a Padova, ndr) e il suo disperato tentativo è l’espressione di una sorta di rigor mortis della bestia sanguinante, ferita a morte dalla volontà popolare emersa dalle urne con una maggioranza schiacciante. Credo che in cuor loro molti consiglieri confidino nella bocciatura da parte della corte costituzionale».

Paolo Luca Bernardini commentando sul sito Diritto di Voto la decisione della commissione sul pdl 342, alla luce dell’esito raggiunto da Plebiscito.eu, rileva: «credo che vi sia, allo stato attuale, dopo la decisione della Consiglio regionale, una competizione in corso tra potenziali governi provvisori della III° Repubblica veneta. Naturale aspettarsi questo. La storia lo insegna! Positivo, nel senso che ciò che mostra, se ancora ve ne fosse bisogno, che la III° Repubblica veneta è nata…».


Alberto Pento
1 Aprile 2014 at 8:10 pm #
Come ca so contento, ca semo endependenti, jera ora:

no ghè pì on tricolor ke xventoła ente ła tera veneta;
no ghè pì on prefeto tałian, łi xe ndà via xa tuti e łe prefedure łe xe stà sarà tute;
łi CC e ła GdF łi ga xbandonà łe caxerme e łi ga bruxa tute łe so carte;
ente łi comouni łi ga xa tirà via tute łe somexe del presidente Napołitan;
i previ ente łe cexe łi ga xa scouminsià a dir mesa en łengoa veneta;
tuti i teroni del Veneto e łi migranti dal mondo łi se ga iscriti en màsa a corsi de łengoa veneta;
ente łe caxerme miłitari a xbate łomè łe bandere veneta e ouropea;
i profasori ente łe scołe łi ga xa scuminsià a contar ła storia justa de łe xenti venete, no łi conta pì ke semo fiołi de romani;
łi sałari, łe paghe, łi stipendi łi xe xa aomentà del 40%;
i comouni łi ga xa scouminsià a dar fora carte d’edentetà veneta, cusì anca i pasaporti;

Xontè valtri el resto!

Scuxè ma me so dexmentegà:
Buxato el xe sta fato el I presidente de ła resoxesta Repiovega Veneta e Xaia łè devegnesto el so segretario.


=======================================================================================================================================

Bepi
1 Aprile 2014 at 6:49 pm #
Se qualcuno (anzi più di qualcuno) contesta i voti del referendum digitale, è solo perché è mosso da ragioni politiche e perché tali voti non sono ancora stati certificati ufficialmente dagli Osservatori Internazionali, che sono attualmente al lavoro. Francamente mi fido di più degli Osservatori Internazionali che dei controllori di parte, che verificherebbero i risultati di un altro referendum, cartaceo questa volta, ben più passibile di brogli del primo. C’è pure da dire che questo secondo eventuale referendum prevederebbe anche tra le opzioni quella di in Veneto Regione Autonoma. E qui casca l’asino. L’autonomia e non l’indipendenza sarebbe legittimamente ottenibile da Roma, che comunque non la concederebbe. Nel malugurato caso di vittoria dei Si per l’autonomia, si verrebbe a creare un contenzioso tra i due referendum, entrambi meramente consultivi e di pari validità, con conseguenze dificilmente immaginabili. Sarebbe un vero disastro.

leandro
1 Aprile 2014 at 5:55 pm #
FINALMENTE!!!!!!!!!!!
Poi vedremo se i SI’ saranno 2,3 milioni oppure 2,5 milioni e se avranno ancora il coraggio di contestarli.
La valanga ormai non si ferma più fino al raggiungimento dell’indipendenza. Un grazie a Plebiscito eu, che ha smosso la montagna.

Bepi
1 Aprile 2014 at 5:42 pm #
Due osservazioni a proposito della convocazione di un referendum istituzionale per l’indipendenza del Veneto («Vuoi che il Veneto diventi una Repubblica indipendente e sovrana? Sì o no?». 1) istituzionale, ovvero indetto dalla Regione Veneto, non significa nulla. Avrebbe sempre comunque valore consultivo e va da sé che lo Stato non concederebbe mai l’indipendenza al Veneto, mi pare ovvio. Nel caso di vittoria dei SI si dovrebbe dichiararla unilateralmente, nel rispetto della volontà popolare, in forza del principio di Autodeterminazione dei Popoli riconosciuto dal Diritto Internazionale. Ma questa dichiarazione unilaterale d’indipendenza dubito che la farebbe la Regione Veneto, perché equivarrebbe a un suicidio, e comunque è già stata fatta il 21 marzo scorso a Treviso, a seguito della massiccia vittoria dei SI del referendum digitale indetto da Plebiscito.eu. Non si cada nell’errore di ritenere quest’ultimo un mero sondaggio in quanto digitale, come vorrebbero tutti far intendere, e quello eventualmente “istituzionale” un vero referendum, perché non è così. Una volta che i due milioni e passa di voti digitali saranno stati certificati dagli Osservatori Internazionali- che sono al lavoro- nessuno potrà più dire che si è trattato di un sondaggio e la Comunità Internazionale dovrà prendere atto della nascita della Repubblica Veneta. 2) Dal momento che i consiglieri regionali non sono così tordi da pensare di poter ottenere legittimamente l’indipendenza da Roma (ricordiamo i pareri dei saggi), inseriranno di sicuro tra le opzioni referendarie anche quella di un Veneto autonomo, sul modello Trentino-Alto Adige: «Vuoi che il Veneto diventi una Regione autonoma? Sì o no?» cosa questa teoricamente ottenibile. Ma solo teoricamente, molto teoricamente, perché Roma non rinuncerebbe mai alle nostre tasse e perché, oltre tutto, Renzi ha intenzione di abolire le regioni a statuto speciale, e forse anche le altre, nel suo riformismo centralista, che riformismo non è perché sta portando indietro l’Italia al periodo prerepubblicano. E’ chiaro che vi sarà una propaganda ben costruita per convincere i veneti a votare appunto per l’autonomia, giocando sull’equivoco indipendenza-autonomia, e, in caso di vittoria dei SI a tale quesito, la Regione potrà chiederla a Roma senza suicidarsi. Ma senza ottenere nulla. Dunque niente di fatto. Anzi, nell’eventualità di due scelte popolari diverse tra il primo e il secondo referendum, si verrebbe a creare un assurdo contradditorio tra i due, che ci metterebbe in ridicolo e sarebbe una vera disgrazia.

Jacopo
1 Aprile 2014 at 5:39 pm #
Non so se esultare o sorridere davanti ad un vero pesce d’aprile!
Non mi piace mettere le mani avanti, non so come andrà la discussione in consiglio regionale, ma la beffa ai danni dei Veneti sta dietro l’angolo.
Oggi è stato approvato il pdl342 che chiede un referendum per verificare la volontà dei Veneti di costituire un “repubblica indipendente e sovrana”, ma è stato approvato anche il pdl 392, per l’indizione di un referendum per autonomia del Veneto.
É evidente che la prima proposta è indipendentista, mentre la seconda è autonomista.
Dal referendum svolto da Plebiscito.eu la volontà dei Veneti è stata univoca, perchè il quesito era unico e non permetteva altre scelte,per cui il Veneto ha votato per l’indipendenza.
A mio avviso è stato raggiunto un accordo tra le forze politiche, quello di inserire i due quesiti nella stessa scheda che sarà sottoposta alla consultazione,e qui l’elettorato si dividerà, tanto da non dare una maggioranza assoluta a uno dei due quesiti,oltremodo hanno già pensato di abbinare la consultazione referendaria con un’elezione politica,con la scusante dei costi,in realtà il meccanismo porterà al voto anche coloro che avrebbero preferito andare al mare.
Occhio, personalmente di questi politici non mi fido!

Bepi
1 Aprile 2014 at 6:15 pm #
Bravo Jacopo, sei una persona sveglia. Hai colto nel segno. Non facciamoci infinocchiare. L’indipendenza l’abbiamo già ottenuta e ora dobbiamo tenercela stretta. Dobbiamo far fretta agli Osservatori Internazionali perché certifichino quanto prima i più di due milioni di voti ottenuti e non cadiamo nel trabocchetto di un secondo referendum consultivo spacciato per “istituzionale”. I politici di professione ne sanno ahimé una più del diavolo.

alessandro
1 Aprile 2014 at 8:45 pm #
Bepi, perché non ci spieghi cosa succederà dopo che i famigerati Osservatori internazionali, scritto con la lettera maiuscola come fai tu, avranno certificato, chissà quando, l’autenticità delle preferenze espresse nel Plebiscito? Ci stai ripetendo da giorni che siamo già tutti belli che indipendenti, basta solo il si di questi benedetti osservatori. Ma non ci hai chiarito, forse perché nessuno ancora lo ha chiarito a te, da quale istituzione internazionale saltano fuori questi oscuri osservatori. E se non fossero parte di alcuna istituzione internazionale o appoggiati da alcuna superpotenza, questi adorabili osservatori come pensi potrebbero dar seguito alla loro autorevolissima certificazione?
Insomma, è così difficile distinguere tra l’espressione della volontà indipendentista, il perseguimento del desiderio indipendentista e la realizzazione dell’indipendenza del Veneto? L’indipendenza politica di un territorio è una cosa ben concreta, o sbaglio?

Bepi
1 Aprile 2014 at 11:35 pm #
Riporto quanto riferito da Busato nel corso dell’intervista di due pagine pubblicata domenica scorsa da “Il Giornale”. “Li sta esaminando (i voti n.d.r.) un comitato di 11 osservatori internazionali presieduto da Belgar Davit Tavartkiladze, già ambasciatore della Georgia in Italia, perito del tribunale di Roma e amico del presidente Eduard Shevarnadze, che fu il ministro degli esteri di Michail Gorbaciov. Costoro, fra l’altro, interpellano votanti a campione. Ho contattato l’Ocse, l’Organizzazione per lo sviluppo e la cooperazione in Europa. Ha dato la disponibilità per un’analisi super partes”. Questo è quanto. Più attendibili degli scrutatori di un eventuale referendum “istituzionale” cartaceo, mi pare. Quanto ai futuri rapporti internazionali della Repubblica Veneta, credo che sia prematuro ora sapere gli sviluppi.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Referendo par l'endependensa e i fanfaroni

Messaggioda Berto » mer apr 02, 2014 7:20 am

Il patriarca di Venezia: “Italia senza unità, c’è voglia di indipendentismo”

http://www.lindipendenza.com/il-patriar ... endentismo

di FRANCO CAGLIANI

Tutti ne parlano, tutti prendono posizione, pro o contro, nessuno si esime – in terra di San Marco – ad esporre il proprio punto di vista sul processo indipendentista che s’è innescato.

”L’Italia ha faticato e fatica a trovare un’unita”’. Cosi’ il patriarca di Venezia, mons. Francesco Moraglia, spiega la ”voglia di indipendentismo” in Veneto, con i giornalisti che gli chiedono di commentare l’esito del referendum on line. ”I motivi di difficolta’ devono impegnarci a stare insieme di piu’ e forse in modo diverso – ha aggiunto il patriarca -. In modo diverso significa riconoscere e rispettare le peculiarita’ potenziando il principio di sussidarieta’ e di solidarieta’ dal punto di vista sociale, economico e politico”.

Ma parlare di autonomia, federalismo, sussidiarietà, ormai pare essere troppo tardi. Da 25 anni, certe parole sono solo dei contenitori vuoti.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Referendo par l'endependensa e i fanfaroni

Messaggioda Berto » mer apr 02, 2014 8:14 am

Referendum Veneto: compiuto un passo, ma ora attenti alle trappole

http://www.lindipendenza.com/referendum ... e-trappole

di GIANLUCA MARCHI

Dunque il Consiglio regionale del Veneto, dopo sei mesi di sonno profondo, ieri si è dato una mossa e in Commissione affari istituzionali sono stati votati sia il progetto di legge n. 342 che prevede un referendum consultivo per l’indipendenza, sia il pdl 392 che parla di maggiore autonomia e prevede un referendum sul Veneto Regione a statuto speciale. Per il presidente Luca Zaia il voto «permetterà ai consiglieri regionali di discutere di questi due provvedimenti». «Io mi auguro – ha aggiunto – che si arrivi rapidamente all’approvazione della legge per l’indizione del referendum, dopodiché inizieremo il nostro confronto giuridico a livello nazionale».

Bene, un passo avanti è stato compiuto e sul fatto che tutto ciò sia avvenuto adesso pesa anche la pressione esercitata sulla politica veneta dal referendum digitale organizzato di recente da Plebiscito.eu. E tuttavia bisogna dire ben chiaro che si tratta di un passo per il momento solo parziale, non ancora capace di assicurare che il fieno sia stato messo in cascina. Per arrivare a garantire ai cittadini veneti il sacrosanto diritto di esprimersi sul loro futuro il percorso è ancora difficile, carico di insidie e anche di possibili confusioni. Confusioni che le parole di Zaia sopra riportate non aiutano a diradare. Il referendum di cui parla il governatore è quello per l’indipendenza previsto dal pdl 342 o quello a sostegno dell’autonomia stabilito dal pdl 392 (presentato da due consiglieri di Ncd)? Le due ipotesi non sono affatto sovrapponibili, prevedono sbocchi completamente diversi e la sensazione è che il percorso autonomista possa finire per essere un surrogato di quello indipendentista (che in tanti hanno ancora troppa paura di imboccare), dietro il quale in molti si vorrebbero nascondere.

Non per nulla Luca Azzano Cantarutti, che del Pdl 342 è stato uno degli alfieri pur non siedendo in Consiglio regionale, ha messo in guardia contro la commistione fra i due testi: insomma, Indipendenza sì e Autonomia no. Lo stesso Cantarutti poi accende i riflettori sull’altro problema che si pone da qui a quando i due pdl andranno in Aula, si spera entro la fine di aprile: il voto di ieri in Commissione, proiettato in Consiglio, ci dice che al momento i voti favorevoli sarebbero 34 su 60, non sufficienti per approvare un referendum, in quanto lo statuto prevede la maggioranza dei due terzi, quindi 40 voti su 60. Per raggiungere la soglia fatidica bisogna che l’intero mondo veneto e venetista eserciti la propria pressione sul Consiglio regionale affinché saltino fuori i sei voti mancati. E a questo compito di persuasione non possono sottrarsi nemmeno le forze politiche, Lega in testa, che in Commissione si sono espresse a favore del referendum. Diversamente il voto di ieri potrebbe assumere il deludente significato di uno specchietto per le allodole utilizzato solo a fini elettorali, sapendo che poi l’Aula affosserà tutto. Se si vuole consegnare il referendum indipendentista al Popolo Veneto bisogna sputare sangue fino all’ultimo secondo. Poi sarà il Popolo stesso a dire cosa vuole per il futuro.

A tale riguardo, invece, bisogna prendere atto ancora una volta della totale illiberalità della sinistra che, appellandosi alla questione di incostituzionalità, non vuole far esprimere i cittadini in modo democratico. Che differenza abissale dalla sinistra catalana…
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Referendo par l'endependensa e i fanfaroni

Messaggioda Berto » mer apr 02, 2014 8:17 am

Zaia: referendum, la strada è quella della Catalogna. Renzi? Neocentralista

http://www.lindipendenza.com/zaia-refer ... entralista

di GIORGIO CALABRESI

La strada da seguire su un eventuale referendum per l’indipendenza del Veneto e’ quella della Catalogna. A ribadirlo, dopo che oggi la commissione Affari Istituzionali del consiglio regionale del Veneto ha detto un doppio si’ a una consultazione su indipendenza e autonomia, il presidente della Regione, Luca Zaia. “La mia road map per l’indipendenza del Veneto e’ la stessa della Catalogna; ci si da’ l’obiettivo e si praticano, giorno dopo giorno, con pazienza, tutti i passaggi giuridici”, ha spiegato. Quello del parlamentino regionale, ha aggiunto, “e’ un voto che permettera’ ai consiglieri di discutere di questi due provvedimenti. E gia’ il dibattito e’ importante. Io mi auguro che si arrivi rapidamente all’approvazione della legge per l’indizione del referendum, dopodiche’ inizieremo il nostro confronto giuridico a livello nazionale”. Da Zaia anche una stoccata ai promotori del referendum online. “Se i promotori del referendum on line hanno promesso la protesta fiscale, e quindi invitano a non pagare piu’ le tasse, e’ ovvio che dovranno dire ai cittadini come altrimenti si fara’”, ha detto senza voler entrare nel merito delle proposte avanzate dai venetisti, invitando pero’ ad un “saggio realismo”.

Bene che si sia deciso di riformare il Senato, ma bisogna intervenire anche sulla Camera; per quanto riguarda invece il titolo V della Costituzione, si prospetta “una tragedia per le Regioni”. Cosi’ il presidente del Veneto, Luca Zaia, ha commentato gli ultimi provvedimenti e l’agenda del governo Renzi sul tema delle riforme istituzionali. “Bene la riforma del Senato. Ma si doveva dimezzare anche la Camera, pure quella costa”, ha detto, sottolineando che al posto di “ben 350 poltrone di senatori, ce ne saranno 148 che non saranno piu’ stipendiati, perche’ sono i rappresentanti delle Regioni e dei Comuni”.

Zaia tuttavia non ha rinunciato a rivendicare che “questa proposta l’aveva avanzata la Lega Nord, ancora anni fa, e che il relativo referendum ottenne la maggioranza di si’ soltanto in Veneto e Lombardia”. “Mi spiace, tuttavia, che non si sia intervenuti anche sulla Camera, con il dimezzamento dei parlamentari; non ne servono 600. E per quanto riguarda i componenti del Senato – ha aggiunto -, invito il Governo o il Parlamento a riconsiderare la rappresentanza delle Regioni. Al Veneto spetterebbero 6 senatori, come le Regioni piu’ piccole. Ci vuole una modifica”. La riforma del Titolo V, ha poi proseguito il presidente del Veneto, “ci mette in grave difficolta’, privando le Regioni di importanti competenze” e confermando come il governo Renzi abbia “dato avvio ad una forte regressione neocentralista, portando su Roma scelte fondamentali come quelle della sanita’”. Il presidente del Consiglio, ha concluso Zaia, “e’ ancora nella fase della luna di miele, o meglio in quella dei proclami. Vedremo se la maggioranza terra’ a livello di voto. Sono stati annunciati un sacco di provvedimenti; l’avevano fatto anche Monti e Letta e, come sappiamo alla fine non si e’ concluso nulla”.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Referendo par l'endependensa e i fanfaroni

Messaggioda Sixara » mer apr 02, 2014 8:24 am

Berto ha scritto:Ma parlare di autonomia, federalismo, sussidiarietà, ormai pare essere troppo tardi. Da 25 anni, certe parole sono solo dei contenitori vuoti

El ga raxon el Patriarca a dire cusì, però mi a ghe darìa on pexo pì grando a solidarietà e sol xvodarse de sta parola le responsabilità i è anca de la cèxa.
Avatar utente
Sixara
 
Messaggi: 1764
Iscritto il: dom nov 24, 2013 11:44 pm

Re: Referendo par l'endependensa e i fanfaroni

Messaggioda Berto » mer apr 02, 2014 8:34 am

Sixara ha scritto:
Berto ha scritto:Ma parlare di autonomia, federalismo, sussidiarietà, ormai pare essere troppo tardi. Da 25 anni, certe parole sono solo dei contenitori vuoti

El ga raxon el Patriarca a dire cusì, però mi a ghe darìa on pexo pì grando a solidarietà e sol xvodarse de sta parola le responsabilità i è anca de la cèxa.


La solidaretà no la pol devegner na s-ciavetù de stato e la ga da esar so baxe volontaria, se no no łè pì on vałor ma ła deventa on xvałor.
La sołedaretà no ła pol esar el pretesto paravento par tuti łi parasidi, łi ladri, łi fanfaroni, łi sensari połedeganti de vivar a łe spałe del laoro e dei beni de łi altri.
E ła sołedaretà no ła pol esar on enpedemento on ostacoło a ła lebertà połedega e economega de łe persone e de łe comounedà.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Referendo par l'endependensa e i fanfaroni

Messaggioda Berto » mer apr 02, 2014 10:18 am

I Ros arrestano i secessionisti. Tra gli indagati anche il direttore

http://www.lindipendenza.com/secessioni ... diretttore

Blitz dei carabinieri del Ros contro un gruppo secessionista accusato di aver messo in atto “varie iniziative, anche violente”, per ottenere l’indipendenza del Veneto, e non solo. Ventiquattro gli arresti in corso di esecuzione da parte dei militari dell’Arma in varie regioni, su ordine della magistratura di Brescia.

Nelle ordinanze di custodia cautelare, emesse dal gip del tribunale di Brescia su richiesta della procura, sono contestati i reati di associazione con finalità di terrorismo ed eversione dell’ordine democratico e fabbricazione e detenzione di armi da guerra. I Carabinieri stanno anche eseguendo perquisizioni a carico di altri 27 indagati. Tra gli indagati (51) anche il direttore del quotidiano l’Indipendenza” Gianluca Marchi, a cui hanno sequestrato il computer. I reati contestati sono il 270 bis e il 110. Tra le altre persone fermate ci sono Lucio Chiavegato e Patrizia Badii. I soggetti nel mirino della procura sono “Alleanze tra i popoli”, “Veneto Serenissimo Governo”, “Veneta Seressima armata”.

Secondo le indagini del Ros, le persone arrestate avrebbero fatto parte di un “gruppo riconducibile a diverse sigle di ideologia secessionista che aveva progettato varie iniziative, anche violente, finalizzate a sollecitare l’indipendenza del Veneto e di altre parti del territorio nazionale dallo Stato italiano”.

Tra gli episodi contestati ai secessionisti arrestati oggi dai carabinieri su disposizione della magistratura di Brescia c’è anche quello, riferiscono gli investigatori, della “costruzione di un carro armato da utilizzare per compiere un’azione eclatante a Venezia, in piazza San Marco”. Il mezzo è stato sequestrato. I particolari dell’operazione saranno resi noti in una conferenza stampa che si terrà alle 11 nella procura di Brescia dal pm Leonardo Lesti.

Comento================================================================================================================================

Mi credo ke sipia n'onor esar arestà dai rasisti taliani.
Lotar par la lebertà lè n'onare e n'onor sagri.
La Talia no la ga gnente de sagro.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Referendo par l'endependensa e i fanfaroni

Messaggioda Berto » ven apr 04, 2014 7:33 am

Veneto: il Consiglio chiede al governo lo statuto speciale per la Regione

http://www.lindipendenza.com/veneto-il- ... la-regione

Il Consiglio regionale del Veneto ha approvato, dividendosi, un documento di una riga e mezza da inviare al governo che esprime la richiesta che «le sia riconosciuto lo status di regione a statuto speciale».

L’ approvazione arriva al termine di due giornate di discussione sulla revisione Costituzionale che prevede il superamento del bicameralismo e la modifica del titolo quinto. La riformulazione sintetica dell’articolato documento concordato tra i capigruppo (e sottoscritto da 10 gruppi su 12) è stata proposta da Piergiorgio Cortelazzo (Fi Veneto), Costantino Toniolo (Ncd), Federico Caner (Lega) e Leonardo Padrin (FI) e ha ottenuto 29 voti a favore: i gruppi del centrodestra più Idv e Udc.

Si sono astenuti Stefano Valdegamberi e Gustavo Franchetto, di Futuro Popolare, e Carlo Alberto Tesserin, presidente della commissione Statuto e primo firmatario della risoluzione unitaria. Contrario Pietrangelo Pettenò (Federazione della Sinistra veneta) che ha motivato il proprio ‘nò definendo «anacronistica» la richiesta di fare del Veneto una regione a statuto speciale. Non hanno invece partecipato al voto i rappresentanti del Pd, usciti dall’aula.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Referendo par l'endependensa e i fanfaroni

Messaggioda Berto » sab apr 12, 2014 9:35 am

Il Vento indipendentista soffia anche nel Rodigino

http://www.lindipendenza.com/il-vento-i ... l-rodigino

Il 7 aprile 2014 , a Rosolina ( RO ) Il movimento Veneti Indipendenti , con il presidente avvocato Luca Azzano Cantarutti ed il socio fondatore Paolo de Grandis , ha tenuto un incontro nella sala civica del comune . Una serata straordinaria ; davanti ad una sala gremita , con gente in piedi ed anche all’esterno , e davanti alle telecamere di RAI 3 ” Telecamere ” che hanno ripreso tutta la serata con interviste ai relatori ed al pubblico , l’ avvocato Luca Azzano Cantarutti ha trattato il tema dell’ indipendenza del Veneto . Ha illustrato il percorso legale e democratico , basato sul diritto all’ autodeterminazione dei popoli ,portato avanti in regione Veneto grazie alla legge referendaria 342 , da lui scritta e presentata dal consigliere stefano Valdegamberi , che la scorsa settimana martedì 1 aprile ha ottenuto in regione il voto favorevole della prima commissione . A questo punto manca solo l’ ultimo passaggio : il voto in consiglio regionale . Il diritto internazionale tutela questo percorso , grazie all’ art. 10 della costituzione italiana , ed il governo di Roma ne è ben consapevole . Da troppi anni il Veneto , schiacciato tra due regioni a statuto speciale e stati con una fiscalità molto più bassa , chiede risposte che non sono arrivate, oggi la soluzione ai problemi esiste e si chiama INDIPENDENZA .

L’ avvocato si è poi soffermato sui fatti avvenuti immediatamente dopo questo passo importante per l’ iter referendario, facendo notare la strana tempistica dell’ operazione della procura di Brescia che ha portato all’ arresto di 24 indipendentisti oltre a numerosi indagati a piede libero . ” l’ impianto accusatorio non sta in piedi per la maggior parete degli accusati ” ha dichiarato , ” si parla di fabbricazioni di armi , ma non ne sono state trovate ” ; ha concluso dicendo di essere ottimista
perchè , oltre al Tanko ,gli unici elementi certi sono le frasi pronunciate durante le intercettazioni ma ” un conto è millantare un altro è agire ” . Un entusiasmante
Paolo de Grandis ha preso la parola spiegando perchè ha deciso di impegnarsi in questo progetto e quali sarebbero i vantaggi di un Veneto repubblica indipendente .
Il pubblico ha ascoltato con attenzione come potrebbe cambiare la nostra vita se sul territorio rimanessero i 20 miliardi di euro di residuo fiscale che ogni anno finiscono a Roma . Tantissime le domande dei presenti in merito alla possibile futura fiscalità , pensioni , e fase costituente”.
Quando tutto ciò che produciamo viene saccheggiato per divenire spreco e clientelismo, perchè trasformato in prebende da milioni di euro , si uccide la libertà ” ha aggiunto Luca Azzano Cantarutti ” oggi in Italia le leggi calpestano il diritto facendo del male ai cittadini . L’ indipendenza è necessaria per arrivare ad un futuro di libertà in cui i diritti siano rispettati ” . Come disse Thomas Jefferson ” ogni generazione ha il diritto di scrivere le proprie leggi , non esistono leggi eterne ” , quindi ha concluso, dicendo che grazie al diritto non serve usare la violenza, è sufficiente avere un progetto che rispetti la legalità . Un progetto come quello che Veneti Indipendenti , unitamente ad altri, ha elaborato e sta realizzando : ” diamo il cuore all’ indipendenza del Veneto e realizziamola insieme “.
Luisa Carpenedo.
Socio Fondatore Veneti Indipendenti
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Referendo par l'endependensa e i fanfaroni

Messaggioda Berto » sab apr 12, 2014 9:38 am

http://www.lindipendenza.com/a-resana-t ... dipendenza

Stasera presso la biblioteca di Resana (Tv), sala conferenze in via Castellana 6, Veneti Indipendenti terrà un incontro pubblico.

Si parlerà delle ultime novità riguardo la legge 342 ed il percorso legale e democratico per ottenere l’ indipendenza .

L’avvocato Azzano Cantarutti , difensore di alcuni arrestati ed indagati dalla procura di Brescia, fornira’ notizie sugli ultimi sviluppi dell’ operazione antiterrorismo. Sara’ presentata la lista ” Cittadini per Resana ” per le prossime amministrative.

Saranno presenti alla serata :
Avvocato Luca Azzano Cantarutti – Presidente di Veneti Indipendenti
Avvocato Lorenzo Fogliata – Appassionato cultore Storia Veneta
Dott. Antonio Guadagnini – Segretario Veneto Stato
Fabrizio Comencini – Liga Veneta Repubblica
Mariangelo Foggiato- Consigliere Regionale Unione Nord Est
Leopoldo Bottero per la lista civica ” Cittadini per Resana”
Pierino Luisetto per la lista civica ” Cittadini per Resana ”
Moderatrice della serata Anna Ferro Veneti Indipendenti
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

PrecedenteProssimo

Torna a Venetismi e venezianismo

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 3 ospiti

cron