Venetismo, referendo par l'endependensa e i fanfaroni

Re: Referendo par l'endependensa e i fanfaroni

Messaggioda Berto » mer mar 19, 2014 8:34 pm

Plebiscito digitale veneto: “Se vota la maggioranza basta tasse”
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http://www.lindipendenza.com/plebiscito ... asta-tasse

Continua massiccia l’affluenza al voto nel Referendum di indipendenza del Veneto. Alle ore 11 del quarto giorno di votazione hanno votato 1.140.944 veneti, pari al 30,56% del totale degli aventi diritto al voto. Le procedure batch notturne di incrocio e verifica dati hanno inoltre consentito di scomputare finora 1.831 voti risultati come abusi del sistema e di mettere in quarantena 637 voti per verifiche puntuali sugli elettori, in corso di completamento. Tali arrotondamenti costituiscono lo 0,066% del totale dei voti.

La tendenza di crescita dell’affluenza secondo Plebiscito.eu rende ora possibile e auspicabile l’obiettivo del raggiungimento della maggioranza assoluta dei votanti. Il lavoro di oltre 10.000 volontari (di cui due terzi attivatisi nelle ultime due settimane) attivi sul territorio sta dando risultati. “Se vota la maggioranza dei cittadini veneti e vincono sì, tagliamo la testa al toro. Credo che i delegati all’indipendenza del Veneto eletti dovranno dare inizio all’esercizio dell’indipendenza del Veneto. Il primo atto credo potrà essere l’esenzione fiscale totale nel periodo transitorio di istituzione delle strutture della Repubblica Veneta. In tal modo i cittadini non dovranno più pagare le tasse al governo italiano.”

Segnaliamo inoltre che nella notte ad Onara si è verificato un grave episodio di intolleranza e di disprezzo delle normali regole democratiche, che ha visto la distruzione del seggio di voto e un oltraggio alla bandiera veneta, che è stata tagliata in segno di offesa.
Le persone anziane presso il cui giardino era installato il seggio sono rimaste impaurite e colpite dal grave atto. È stata quindi sporta la denuncia alle forze dell’ordine da parte del coordinatore dell’alta padovana Patrizio Miattello.

Esso segue un altro atto verificatosi ieri sera a Montecchia di Crosara, dove alcuni teppisti hanno danneggiato un furgone degli organizzatori dipingendolo con vernice rossa.

Anche su questo grave fatto stanno indagando le forze dell’ordine. Plebiscito.eu stigmatizza tali atti che dimostrano l’antidemocraticità di alcune componenti italianiste che non vogliono accettare l’esito del voto dei cittadini veneti. La democrazia d’altro canto vince sempre.

Ufficio Stampa - Plebiscito.eu


Comenti================================================================================================================================


Alberto Pento
19 Marzo 2014 at 7:58 pm #
Stando a l’andamento ke łi dixe coełi de plebesito (e no savemo se xe vero o manco ma stemo a coel ke łi dixe), se se rivàse a 2milioni de sì, bè ła verefega ła saria façiłe, a partir da sabo matina, bastaria dirghe a sti 2milioni de veneti de molarghela de laorar e ndar fora ente łe strade co łe bandere venete e de fermar tuto el Veneto (a parte i serviçi enportanti) come ke garia dovesto far el C9D tałian en volta par ła Tałia ma ke nol gà fato, però pol darsi ke en Veneto łi endependentisti veneti łi ghe ła faça?
Se 2miłioni (o anca lomè 1,5miłioni) de veneti ga łi ga votà dal bon e votà SI, cosa ghe vol ? basta ke sabo matina de bonpora łi vaga tuti fora de ła porta de caxa e łi ghe sighe al çelo “Basta Tałia e Via da Roma” preghera o auspiço comounedaro ke ‘l rivaria a łe reçe mexe sorde del çeło e come on grando exorçixmo comounedaro e par maja el podaria canviar ła storia, l’amaro destin e ła trista sorte dei veneti.
Ma se sabo o domenega o lunì fora de ła porta de caxa se catàse łomè ke coalke miłaro o anca domè 100miła veneti a se garia el sospeto ke forse kel 1,5 o łi 2miłioni de voti e de SI łi jera łomè falbi e patake de fanfaroni.
Se fuse seguro ke sabo de matina de bonora a cato fora de caxa 1 o 2 miłioni de veneti ke ga votà SI par parar via el Stado Talian, no dormaria gnanca ła note par esar tra i primi ke va xo par strada a farla finia na bona volta co sto oror talian.
Ma spetemo ła verefega de sabo o de domenega o de lunì de matina!

Veneto Oggi
19 Marzo 2014 at 7:11 pm #
Quedsto VeneziaItaliae in primo luogo manifesta non conoscenza della storia.
Probabilmente non sa neanche cosa sia successo a Lissa nel 1866 oppure nelle insorgenze del 1809.
Ma lasciando un auspicio di studio all’amabile lettore guardiamo ai dati di affluenza.
Per il mio piccolo verificare quotidiano i dati mi sembrano falsati in carenza, cioè a me pare che i votanti siano di più. Tutti quelli che incontro hanno votato.
Una cosa impressionante.
Ad ogni modo se il colto lettore volesse rendermi edotto delle sue fonti sui dati gonfiati ne sarei lieto così magari mi ricredo.
A proposito, siccome i dati sono tutti su database del sistema mi pare ovvio che non vi saranno grossi problemi a permettere una verifica internazionale con osservatori OCSE se necessario visto che i dati dei votanti sono conservati.
Forse il nostro ottimo lettore vorrà spiegarci la democraticità del Plebiscito truffa del 1866 che per diritto internazionale era imposto al Regno d’Italia e sui cui risultati si fonda ogni diritto di presenza dello Stato italiano nelle Terre Venete.
Attendo fiducioso.

Aldo
19 Marzo 2014 at 6:48 pm #
Magari i votanti no i sarà tuti boni, ma voria veder un plebiscito, par restar cusì come che semo messi , se el gavaria altretanta partecipasion !!

VeneziaItaliae
19 Marzo 2014 at 5:59 pm #
I dati sull’affluenza non sono attendibili. Almeno la metà sono chiaramente falsi. Con gli imbrogli storici e soprattutto politici non si va avanti ragazzi. Il Veneto è Italia. L’Italia è nata in Veneto. W Manin, W Nievo, W Bembo, W Goldoni (la Locandiera ha un italiano molto più comprensibile dei promessi sposi).
Potete fare i referendum, ma la storia per voi sarà un imbarazzo troppo forte. Leggete Piccolo Mondo Antico di Fogazzaro o Confessioni di un Italiano di Nievo per capire come i veneti sono italiani al 100%.

gianluca
19 Marzo 2014 at 6:21 pm #
e Lei quali elementi ha per affermare quel che sostiene?

Johnny
19 Marzo 2014 at 6:58 pm #
Se i voti sono falsi il tempo ce lo dirà.
Io mi sento veneto e non italiano. Mi me sento veneto e no talian.
Leggiti “Via da Roma” piuttosto.
Ricordo inoltre che 150 anni fa il Veneto non era ancora Italia, ma in guerra contro l’Italia.
Dopo l’accoglienza in Italia, i Veneti cominciarono ad emigrare, e li possiamo trovare ancora numerosi, come comunità parlante veneto, nel sud del Brasile.
Questi siamo noi…e la nostra storia in cui saremo padroni a casa nostra riprenderà a breve… Non farti venire l’ansia perchè tutto questo succederebbe comunque..!

Trasea Peto
19 Marzo 2014 at 7:00 pm #
Poro Nievo, el xe ndà farghe in conti in scarsea ai italiani e tek no ghe xe pi Nievo.
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Re: Referendo par l'endependensa e i fanfaroni

Messaggioda Berto » mer mar 19, 2014 9:56 pm

Plebiscito.eu: al quarto giorno hanno votato 1,3 milioni di Veneti

http://www.lindipendenza.com/plebiscito ... -di-veneti


È ormai una cavalcata trionfale del destriero per l’indipendenza del Veneto quella che si sta registrando in internet, al telefono e nelle centinaia di seggi che stanno portando il Veneto alla ribalta del mondo.

Alle ore 18 del quarto giorno di votazione del Referendum di indipendenza del Veneto sono 1.307.334 (pari al 35,02% del corpo elettorale) i veneti che hanno dato la loro risposta al quesito “Vuoi che il Veneto diventi una Repubblica Federale indipendente e sovrana?”.

Anche nella giornata di oggi i riflettori della stampa mondiale si sono accesi su Plebiscito.eu, con interviste alla BBC e ad Al Jazeera concesse da Gianluca Busato, che ha così commentato i risultati: “l’obiettivo di due milioni di veneti che votano il Referendum di indipendenza del Veneto è raggiungibile; facciamo passare in ogni dove, in ogni angolo del Veneto la notizia che nella nostra Terra sta crollando il dominio dispotico del regno del male. La Repubblica Veneta si sta rialzando in piedi”.

Rispetto alle crescenti adesioni di diversi esponenti di ogni schieramento politico Gianluca Busato ha poi commentato: “è giusto, tutti si stanno rendendo conto che il Veneto è compatto, determinato e unito nel decidere da sé il proprio destino. È normale che quando il Popolo si muove i politici si debbano adeguare. La volontà del Popolo è legge”.

Domani mattina l’andamento del Referendum di indipendenza del Veneto sarà analizzato e commentato nel corso di una conferenza stampa aperta al pubblico che si terrà presso la Sala Tamai a Silea, in via Roma 81. Presenzieranno alla conferenza, Gianluca Busato e il sindaco di Silea Silvano Piazza (esponente del partito democratico).

Alla conferenza hanno già annunciato la loro presenza, tra gli altri, diversi organi di informazione internazionali.

Ufficio Stampa
Plebiscito.eu
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Re: Referendo par l'endependensa e i fanfaroni

Messaggioda Berto » mer mar 19, 2014 10:51 pm

Zaia: il popolo Veneto vuole l’indipendenza, va rispettato

http://www.lindipendenza.com/zaia-il-po ... rispettato

di GIANMARCO LUCCHI

A volere l’indipendenza del Veneto è soprattutto il «popolo». Il movimento che «da decenni» chiede la separazione netta di Venezia e dintorni dal resto d’Italia non nasce «dalle segreterie di partito», ma dalla società civile, che va «rispettata». Ecco dunque, che oltre a referendum on line e gazebo, comincia a muoversi anche la macchina istituzionale: «c’è una legge in discussione al Consiglio regionale per l’indizione di un referendum consultivo: ci stiamo impegnando per portarla avanti e votarla e diversi consiglieri trasversali si dicono disponibili ad approvarla».

Il presidente del Veneto, Luca Zaia, parla di indipendenza «totale» per la sua Regione, in questo differenziandosi nettamente dal segretario nazionale della Liga Veneta, Flavio Tosi, che invece la ritiene impossibile. L’occasione è un incontro con i giornalisti della stampa estera a Roma. Preferisce non fare paragoni tra il caso della Crimea («non conosco bene la situazione, dovrei approfondire») e il Veneto, ma «prende atto del loro referendum» e sottolinea che «nel momento in cui un movimento avviene nell’alveo della democrazia, rispettando le regole e i cittadini» è positivo.

Nel caso del Veneto, «ci sono oggettivi problemi di compatibilità con la Costituzione – confessa, andando al nocciolo della questione – ma il diritto internazionale ci dà ragione sul fronte dell’autodeterminazione e sulla possibilità di fare il referendum». Zaia sa che «non sono percorsi facili» e che i tempi non saranno brevi («non sarà indetto prima dell’anno»): «Per approvare il progetto di legge – avverte – ci vogliono 31 voti su 60 consiglieri. Immagino che poi il Governo impugnerà la legge, dirà che è incostituzionale, e il Veneto ricorrerà».
Ma per una Regione «che paga le tasse e lascia allo Stato 21 miliardi di euro per la quota di solidarietà e sussidiarietà» e che «non ha i tempi di Roma, rimasta all’antica Roma», il suo Governatore vuole di più. Zaia guarda agli esempi di Scozia e Catalogna. «Il movimento indipendentista del Veneto – assicura – è trasversale, va al di là delle classi sociali». Non è neanche un movimento di destra, sottolinea Zaia, perchè ci sono persone «di sinistra» che lo sostengono.
«Ci sono tanti sondaggi che girano – dice – è probabile che oltre la metà dei veneti voterebbe sì al referendum.
Ci sono due motivazioni: la voglia di uscire dalla crisi e il tema culturale».
Certamente, aggiunge, l’indipendentismo sarà uno degli argomenti da discutere in vista delle amministrative del 2015.

Rivolgendosi ai cronisti, Zaia ammette di aver partecipato alla consultazione online di Plebiscito.ue e di aver votato «sì» all’indipendenza della Regione.
Ha chiarito che se sarà indetto il referendum consultivo sarà per un’indipendenza «totale» («è un concetto giuridico chiaro»), «altrimenti è autonomia e federalismo». Ma sul nome che avrà la nuova entità «non ha la più pallida idea. Faremo un referendum» per deciderlo, conclude sorridendo.
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Re: Referendo par l'endependensa e i fanfaroni

Messaggioda Berto » gio mar 20, 2014 7:00 pm

Veneto: oltre un milione al voto. Via dall’Italia!

http://www.lindipendenza.com/veneto-olt ... dallitalia

L’ora “x” è fissata. «Domani alle 18 dichiariamo la secessione», dicono convinti. Come in Crimea anche in Veneto da domenica scorsa si sta votando il referendum per l’indipendenza. Dall’Italia, da «Roma ladrona», da uno Stato che «continua a mungere» una vacca che, dopo la crisi, tanto grassa non lo è più: secondo i dati di Unioncamere, diffusi ieri, il Pil regionale è tornato ai livelli di tredici anni fa. E allora via, si vota. Poco importa che farlo non abbia nessun valore legale.

«Siamo già 1 milione e 307 mila», dicono con toni trionfali da Plebiscito.eu, il comitato che ha organizzato la consultazione. Il quesito principale è: «Vuoi tu che il Veneto diventi una Repubblica Federale indipendente e sovrana?». A ieri hanno risposto, secondo i dati degli organizzatori, «il 35,02 per cento degli aventi diritto» in Veneto. Pur ammettendo qualche “abuso”, un’enormità. Si vota online sul sito del comitato ma anche nei gazebo allestiti nelle sette province.

Un voto più complesso di quello di Simferopoli, insomma. Ma l’accostamento, Veneto-Crimea, suggestiona tanti. «Dal Canal Grande al balcone di Giulietta un “sì” per tagliare i legami con Roma», il titolo da cartolina scelto da The Independent. Venezia, tolto qualche simbolo identitario – come il leone di San Marco -, non c’entra. Ne è convinto il politologo Paolo Feltrin. «La Serenissima la conoscono in pochi, ma dentro ogni veneto c’è un secessionista filo-austriaco», dice sorridendo. Poi torna serio: «Questo è l’ennesimo segnale di insofferenza, di malessere».

Non è un caso che tra gli elettori ci siano “forconi” del comitato 9 dicembre, leghisti fuoriusciti, i delusi dal Movimento 5 Stelle e da Forza Italia. Il popolo del Nordest, insomma: commercianti, imprenditori, partite iva, artigiani «tartassati». Ma anche giovani laureati, disoccupati e cassaintegrati. In tempi di crisi le «piccole patrie», in Sardegna come a Trieste, diventano opportunità. «Sono viste come modelli efficienti», conferma Feltrin. Gli industriali annuiscono. «La colpa non è di chi organizza il referendum per l’indipendenza ma di chi, al governo, non ha saputo dare risposte», dice l’imprenditore Massimo Colomban.

Che il malessere ci sia, e alto, l’ha ben capito Grillo che, solo pochi giorni fa, ha pubblicato sul suo blog la piantina dell’Italia divisa in macroregioni. La Lega, dopo anni al governo regionale e nazionale, questa volta è costretta a rincorrere. «Il popolo va rispettato», ha detto ieri a Roma il governatore Luca Zaia ai cronisti stranieri. Con un occhio rivolto a loro, l’altro a maggio quando ci sarà un referendum legale: il voto europeo.

da: http://www.lastampa.it di Davide Lessi
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Re: Referendo par l'endependensa e i fanfaroni

Messaggioda Berto » gio mar 20, 2014 7:02 pm

Plebiscito digitale veneto, per gli organizzatori 1 milione e mezzo di voti

http://www.lindipendenza.com/plebiscito ... zo-di-voti

Alle ore 11 di giovedì 20 marzo sono 1.480.672 – pari al 39,67% del totale – gli elettori che hanno votato nel Referendum di indipendenza del Veneto. Le procedure batch notturne di incrocio e verifica dati hanno inoltre consentito di scomputare finora 3.214 voti risultati come abusi del sistema e di mettere in quarantena 891 voti per verifiche puntuali sugli elettori, in corso di completamento. Tali arrotondamenti costituiscono lo 0,11% del totale dei voti.

Oggi a Silea, presso il seggio pubblico predisposto nella sala civica Tamai si è tenuta una partecipata conferenza stampa, con la partecipazione di Gianluca Busato, del sindaco di Silea Silvano Piazza, di Franco Rocchetta e dell’avv. Andrea Arman e con la presenza di molti organi di informazione e testate internazionali. A 20 ore dal termine del voto secondo gli organizzatori del Referendum comincia a delinearsi come possibile l’obiettivo della partecipazione al voto della maggioranza assoluta degli elettori veneti. Ciò implicherebbe l’automatica esecutività del referendum stesso, in quanto espressione della volontà popolare e democratica.

Domani dalle ore 19 a Treviso, in piazza dei Signori, si terrà l’evento che si preannuncia di grande richiamo, con la proclamazione dei risultati, l’insediamento dei dieci delegati all’indipendenza del Veneto e, nel caso in cui vincessero i sì, la dichiarazione di indipendenza del Veneto. Data il previsto afflusso di migliaia di persone, a chi arrivasse si consiglia di parcheggiare nei seguenti parcheggi:

parcheggio Miani
parcheggio Dal Negro
parcheggio presso centro Appiani
parcheggio presso Foro Boario – Stadio di Treviso
Si segnala infine che la stazione di Treviso, per chi arrivasse in treno, è molto vicina al centro storico.

Ufficio Stampa- Plebiscito.eu
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Re: Referendo par l'endependensa e i fanfaroni

Messaggioda Berto » gio mar 20, 2014 7:06 pm

Plebiscito digitale veneto, oltre al voto servirà una prova di forza

http://www.lindipendenza.com/plebiscito ... a-di-forza

di MAURO GARGAGLIONE

Diverse testate estere si stanno occupando del referendum digitale veneto. Se ne parla a Barcellona e a Londra per esempio. In Italia, per ora, solo qualche battutina ironica da parte di qualche “firma” che scrive su questo o quel giornalone sussidiato dallo Stato. Ti ignorano (fatto), ti deridono (stanno cominciando), ti combattono (vedremo) poi hai vinto (speriamo). Così diceva Gandhi. Provo ad immaginarmi possibili scenari e relative implicazioni.

Una fetta numerosissima di Veneti (uno, due, tre milioni di persone) esprime la volontà di essere cittadini di un Veneto Stato. Quanti, lo vedremo. Qui casca a fagiuolo un convegno a cui ho assistito dove Giancarlo Pagliarini e Chiara Battistoni hanno spiegato, da par loro, il grande equivoco, alimentato ad arte, sul decentramento politico come via alla libertà e all’autogoverno dei cittadini. Balle! Decentrare non c’entra assolutamente nulla con la libertà dei cittadini di “comandare” sul loro territorio. Il fatto che venga aperta una prefettura in ogni comune e depotenziato il ministero degli interni centrale mica significa più libertà! Il fatto che le tasse le vai a pagare anche alla Regione o alla Provincia, lo stesso.

Quindi la parolina magica non è decentramento ma SOVRANITA’. Però non può esistere sovranità di alcun tipo se non esiste SOVRANITA’ FISCALE. E qui casca l’asino. Senza risorse non esiste uno stato, esiste solo folklore. Ora, questi milioni di amici Veneti si sono pronunciati e hanno urlato all’Italia che non vogliono più essere “schiavi di Roma”. E fin qui Roma tace. Se ne parla all’estero, come dicevo, ma poco o nulla in Italia. Per conto mio possono succedere due cose.

Mettiamo agli atti, e a futura memoria, questo grido di dolore digitale, ma significherebbe rimanere confinati nell’ambito della rivendicazione folkloristica o poco più, oppure centinaia di migliaia, se non milioni, di veneti fanno seguire al grido, l’azione, l’unica che ha senso: smettono di pagare le tasse! I baristi smettono di battere gli scontrini e i negozi espongono il cartello – si accettano solo contanti-. A questo punto, ne sono certo, Roma interviene con le forze di polizia perchè ora non si scherza più.
Se succede questo, si viene alle mani!

Il che non significa necessariamente scontri di piazza, incendi, barricate e tutto l’armamentario standard delle rivoluzioni che siamo abituati a vedere al tiggì, ma che migliaia di commercianti, piccoli imprenditori e sostenitori si autodenunciano al più vicino ufficio delle entrate o caserma della GdF e porgono i loro polsi incrociati. – Siamo qua, portateci dentro -. A migliaia però. Non quattro commoventi eroi Serenissimi che si sono rovinati l’esistenza per esporre un gonfalone su un campanile.

Quello che intendo dire è che la prova di forza si deve giocare sul fatto che chi non è più disponibile a essere schiavo di Roma, mette sul piatto della partita la sua azienda, il suo negozio, la tranquillità della sua famiglia, la sua ‘roba’ (guarda caso, proprio quella che vuole difendere). Senza nessuna violenza, senza nessuna molotov, senza aspettare sotto casa il funzionario di Equitalia per spaccargli le rotule, come troppo spesso ho sentito proporre. E allora, magari, quello che funzionò per Gandhi e un’intera nazione di centinaia di milioni di abitanti potrebbe funzionare anche in Veneto.

Diversamente, tra vent’anni, si tornerà con la memoria a quest’ennesima folkloristica manifestazione di malessere.
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Re: Referendo par l'endependensa e i fanfaroni

Messaggioda Berto » gio mar 20, 2014 10:19 pm

LEGA NORD: CONTRO IL REFERENDUM PER L’INDIPENDENZA 16-21 MARZO
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http://www.bastaitalia.org/lega-nord-co ... 6-21-marzo

L’ordine arriva direttamente dai vertici della Lega e ne abbiamo le prove. È stato ordinato a molti sindaci ed amministrazioni leghiste di non aprire seggi e di non distribuire attraverso i volontari della Lega Nord i volantini e lettere per il referendum. Salvini Matteo e Luca Zaia hanno dato ordine di sabotare il referendum.
Assieme a loro Alessio Morosin, Guadagnin Antonio e Luca Cantarutti, hanno ordinato ai pochi amici rimasti di non parlare del referendum del 16-21 marzo, di non distribuire volantini e neppure di aiutare i volontari a recapitare le lettere con i codici e le istruzioni.

La notizia è ufficiale, i volontari sono allibiti di tale comportamento, di tale doppiogiochismo. Prima il silenzio, il far finta di niente, adesso che il fiume indipendentista è inarrestabile, inizia il sabotaggio e poi la diffamazione, il negazionismo……
Ecco dove sono i nemici del Popolo Veneto, dopo 20 anni hanno gettato la maschera. Questi questi luridi politici che si spacciano per indipendentisti, sono stati costretti a venire fuori allo scoperto ed ordinare apertamente di sabotare il referendum per l’indipendenza del Veneto.
Ma perchè questi caregari sono contro il referendum per l’indipendenza del Veneto che inizia il 16 marzo 2014?

Facciamoci delle domande?
Che cosa farebbero le fabbriche di armi se finissero le guerre?
Che cosa farebbero i preti se gli uomini avessero la vita eterna?
Che cosa farebbero le aziende produttrici di automobili se potessimo volare da soli?
Ed ora domandiamoci: “Che cosa faranno i caregari della Lega Nord e tutti quelli che adoperano l’indipendentismo solo per ottenere privilegi?”.
Che cosa faranno, con quale scusa chiedereanno il vostro voto, quale cavallo avranno da cavalcare una volta che siamo indipendenti? L’indipendenza del Veneto è la morte della Lega Nord, la morte di questi politici infami seduti in Regione Veneto.
Ciò che ha bloccato in questi 20 anni l’indipendentismo è proprio la Lega Nord, o meglio i suoi leaders mentre la base invece è onesta e genuina.
Esprimiamo il nostro sdegno, e adesso ne abbiamo le prove. In ben 3 comuni di Vicenza dalla segreteria della Lega Nord è arrivato l’ordine ai sindaci leghisti di non aiutare assolutamente per lo svolgimento prima e durante, del referendum del 16-21 marzo 2014. Sappiamo di ordini del genere dati anche ai banchetti della Lega Nord in cui viene adoperato il referendum del 16-21, per raccogliere firme da adoperare per presentare liste elettorali.
Zaia Luca, Flavio Tosi e Salvini Matteo siete degli infami bugiardi ed i vostri militanti debbono sapere tutta la verità. Questo sito non riuscirete a chiuderlo e verrete seppelliti dai vostri militanti che ora sanno che a voi preme solo la carega, le mazzette, gli appalti con le torte grosse mentre dell’indipendenza del Veneto ve ne strafregate.
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Re: Referendo par l'endependensa e i fanfaroni

Messaggioda Berto » gio mar 20, 2014 10:30 pm

http://labuxia.com/cms/2014/02/i-nemigh ... mandaminti

Paradoso dei paradosi, lo savio chi ca xè i nemighi pi grandi de l’indipendensa? A xé propio i vertisi de l’indipendentismo partitego, tanto pa far dei nomi: Alessio Morosin, Luca Azzano Cantarutti, Guadagnin Antonio, i vertisi de Raixe Venete.

Dimandemose parché, dimandemose parché sti capeti parfumà, sti tipi co i goanti bianchi ca no se sporca le man gnanca picar on manifesto e fa senpre laoràr st’altri, ma i xe fa le saete sentarse so le careghe e tirar stipendi o vitalisi, dimandemose parchè i xe i nemighi de l’indipendensa.

Vedemo on fià le carateristeghe, o mejo le regole sacre ca i leaders de sto indipendentismo de comodo li ga. Se trata de na bibia ca li ga inparà da la vecia Democrasia Cristiana e Socialisti.

Prima lesion: “Ndo ghe xe partiti ghe xe la posibilità de ver careghe e schei”

Seconda lesiòn: “Ndo ghe xe elesiòn ghe xe la posibilità de ciapar careghe”

Tersa lesiòn: “On caregaro vende el culo pa la carega”

Coarta lesiòn: “Sta lontàn da chi ca no lota pa le careghe o cata el modo de sfrutarlo”

Cointa lesiòn: “Fate on grumo de mone intorno de ti cusì te pol manovrarli”

Sesta lesiòn: “Fa el rufiàn co tuti, strenxi man davanti e meteghela in culo da drio”

Setima lesiòn: “No sta mai rivar al tragoardo, si no te manca dopo le scuxe pa dimandàr el voto”

Otava lesiòn: “Candidate primo de la lista ca te ve su”

Nona lesiòn: “Vestate puito e soridi a tuti, metate in vista ca tuti te vede”

Desima lesiòn: “Tramacia, sputana drio le spale, fa fora i to concorenti de partito”

Ondexema lesiòn: “Da l’inpresion de esar bon, onesto, trancoilo e incùla da drio!”

Eco parché tuti sti liuni i se la fa soto co xe ora de lotar pa el Referendum , parchè li se dilegoa e parchè i silensia fa i taliani.

I pexo nemighi i xe caxa nostra, eco parchè no decola la nostra libartà.

El referendum pa l’indipendensa el xé de tuti e tuti ga da dar na man fora dai partiti e pi de tuto ga da darse da far e no scoltàr i caregari de l’indipendentixmo e del venetixmo. El referendum el ne porta al tragoardo, invese la via partitega la ne porta solo a stali, a perdite de tenpo a xente ca se fa coronpar, a na sfilata de prostituti caregari, de ciacoloni inconcludenti, de rufiani da palaso. Basta, demose da fàr, femo sto referendum e tolemose la lejitimità pa scominsiàr a exersitàr la nostra libartà, la nostra indipendensa da l’italia.

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PROPAGANDA ITALIANA E VENETA CONTRO IL REFERENDUM

http://www.bastaitalia.org/propaganda-i ... referendum

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Quali armi restano al morente stato italiano? Come arginare il dilagare di un indipendentismo che ormai contagia la popolazione Veneta in rivolta? Lo stato italiano è impotente, non può adoperare la violenza, non può adoperare la sua arma preferita contro un movimento pacifico. Gli indipendentisti sono sul piede di guerra ma hanno capito e scelto su quale campo di battaglia combattere: quello delle leggi, del referendum, delle trattative internazionali, della disobeddienza e delegittimazione al fine di creare una Repubblica Veneta. Quali ultime armi restano al pachiderma morente?
L’italia, ed i suoi servi che fanno politica in Veneto (Zaia e Tosi in prima fila) adottano la tecnica del SILENZIO. Per loro è un pericolo il successo del referendum per l’indipendenza del Veneto. Non possono nascondere, cercano di non parlarne sui media o giocano allo sciacallaggio come i loro colleghi Luca Azzano Cantarutti e Alessio Morosin. Tutti costoro adoperano in modo vergognoso persino i volantini del Plebiscito per tirare su firme a persone ignare che poi adopereranno per presentarsi alle elezioni. Bella infamata non c’è che dire, ma degna di questo letame politico. Tutti i politici verranno spazzati via da questo referendum, ecco perchè silenziano o danno ordine ai servetti di base, di non “dare una mano”. L’ultimo giorno proveranno a mettere il cappello sopra sperando di raggranellare voti alle Europee.
Tutti i mezzi di regime silenziano, non dicono nulla su ciò che sta avvenendo, del porta a porta del lavoro capillare sul territorio dove la popolazione grida indipendenza. Silenzio stampa di quei giornalisti pennivendoli (tuttti quelli iscritti all’albo), che sanno che la morte dello stato italiano vuol dire la morte del loro privilegio e delle loro redazioni.
Al massimo le autorità in modo concorde con i pennivendoli prendono qualche cappellino e stendardo Veneto, li associano su un tavolino con qualche pistola regolarmente detenuta e gridano al terrorismo venetista. Non resta che la DIFFAMAZIONE.
Nulla più resta a questo stato marcescente ed a tutti i suoi protagonisti politici e afferenti.
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Re: Referendo par l'endependensa e i fanfaroni

Messaggioda Berto » gio mar 20, 2014 10:42 pm

VENETO SERENISSIMO GOVERNO - AVANTI FINO ALL'INDIPENDENZA DELLA VENETA PATRIA

Il referendum plebiscito del 16-21 Marzo 2014 è andato oltre le più rosee previsioni.

Milioni di Veneti hanno partecipato con entusiasmo a questa chiamata e costituiscono quella massa critica necessaria per procedere verso l'autodeterminazione della Veneta Patria.

Questo cammino sarà inarrestabile, nonostante gli pseudo "dogi" del calibro del "filosofo" Massimo Cacciari che si permettono di classificare questo atto altamente democratico come una pagliacciata. Lui è uno dei tanti Aleksander Kerenski che pensano di fermare la storia: faranno tutti la fine di A. Kerenski; (saranno abbandonati nella pattumiera della storia), loro stanno rincorrendo l'aereo nel deserto per cercare l'ombra, ma sono senza acqua perché i Patrioti navigano nelle limpide acque della libertà, e i Patrioti conoscono le necessità del Popolo e se ne fanno interpreti.

Caro M. Cacciari, dasvidania.

Il Veneto Serenissimo Governo ringrazia tutti i Veneti per l'impegno dimostrato e in particolare plaude a tutti gli attivisti che a ogni livello hanno dato il loro sudore e la loro mente per la riuscita della vitale iniziativa.

La strada è giusta ma l'obbiettivo deve essere ancora raggiunto; adesso il gioco si farà sempre più duro e i Patrioti Veneti saranno certamente all'altezza del momento storico, come i 1200 anni della nostra Serenissima Repubblica lo hanno dimostrato al mondo intero.


AVANTI
FINO ALL'INDIPENDENZA TOTALE
Longarone 20 marzo 2014

per il Veneto Serenissimo Governo
il ministro della giustizia
Andrea Viviani


Veneto Serenissimo Governo
Casella Postale 24 -36022 Cassola (VI)
VENETO
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Re: Referendo par l'endependensa e i fanfaroni

Messaggioda Berto » gio mar 20, 2014 10:57 pm

Plebiscito digitale Veneto: per gli organizzatori superata quota 1,7 milioni di votanti

http://www.lindipendenza.com/referendum ... di-votanti

Alle ore 18 del 20 marzo, penultimo giorno di votazione del Referendum di indipendenza del Veneto, i votanti registrati sono 1.729.933, corrispondenti al 46,34% del corpo elettorale. La tendenza che sta dimostrando l’affluenza al voto apre ora la concreta possibilità che domani, alla chiusura dei seggi alle ore 18, possa essere raggiunta la maggioranza assoluta dei votanti.

L’adesione popolare di massa al voto nel Referendum di indipendenza sta polverizzando il sistema della partitocrazia italiana facendo emergere uno scenario nuovo che sta alimentando una grande speranza in tutto il Veneto.

“Chi dice che questo referendum è uno stimolo a farne di altri manca di rispetto ai cittadini che stanno facendo la coda ai seggi con il proprio documento di identità. Dimostra di avere scarsa considerazione dell’espressione della sovranità popolare che dimostra un Popolo che sta dimostrando al mondo di alzarsi in piedi e di saper fare anche uno sforzo di apprendimento nell’utilizzo di nuove tecnologie. Ci sono anziani che non hanno mai usato un computer, ma che grazie alla ferma volontà di esprimere il proprio voto e la propria decisione sul proprio destino hanno voluto superare anche tale ostacolo.”

“Domani sarà una giornata straordinaria e a Treviso si vivrà l’atmosfera della storia.
Uomini coraggiosi, capaci, determinati hanno saputo ridare fiducia al Veneto che si sta rialzando in piedi al cospetto delle Nazioni del mondo.
Se vinceranno i sì, la Repubblica Veneta rivedrà la luce, com’è giusto che sia.”

In merito ad alcuni tentativi di disinformazione da parte dei media italiani sulle metologie di voto, si ricorda ancora una volta che la piattaforma digitale implementata è dotata di procedure di verifica e controllo dei dati in grado di scomputare dal conteggio i voti non corrispondenti ad anagrafiche elettorali del Veneto. Vi sono altre funzionalità evolute che conferiscono al sistema di tipo “esperto” le caratteristiche di autoapprendimento che ne permettono la “fortificazione” grazie alla individuazione dei tentativi di abuso.

Per quanto riguarda alcune illazioni di stampa circa l’affluenza al voto vale qui solo la pena ricordare quanto spiegato da Kahneman, ovvero che l’intuito statistico è dote rarissima negli uomini come taluni risibili constatazioni lette dimostrano con grande evidenza, confondendo alcune casistiche con un campione rappresentativo.
Le code per votare nelle centinaia di seggi predisposti nel territorio dimostrano in realtà una affluenza straordinaria e continuativa. Dopo la proclamazione dei voti, nei giorni immediatamente a seguire, sarà resa pubblica inoltre la verbalizzazione e certificazione dei risultati ad opera degli osservatori internazionali che stanno svolgendo il monitoraggio delle operazioni di voto.

La rivoluzione digitale in corso ha in ogni caso permesso di conferire al referendum di indipendenza del Veneto di godere dell’attenzione di molti organi di informazione tecnici di rilievo internazionale che hanno constatato il grado assoluto di innovazione tecnologica, che sta dando lustro al Veneto nel mondo.

Le prossime ore saranno in ogni caso determinanti per la finalizzazione del risultato, con un’attività straordinaria da parte dei volontari che stanno dando dimostrazione della volontà dei veneti di aprire un nuovo capitolo virtuoso della propria storia.

Ufficio Stampa
Plebiscito.eu
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