In Veneto è nato il Partito dei Veneti, ma servirà?

Re: In Veneto è nato il Partito dei Veneti, ma servirà?

Messaggioda Berto » ven nov 01, 2019 5:25 pm

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Re: In Veneto è nato il Partito dei Veneti, ma servirà?

Messaggioda Berto » ven nov 01, 2019 5:26 pm

Ideologismo del PdV


Chi manifesta a Venezia entri con coraggio nel PdV
22 ottobre 2019

https://partitodeiveneti.com/manifestaz ... SOitOQ3CpI

“Il Partito dei Veneti a due anni dal Referendum esprime la propria vicinanza a chi oggi manifesta a Venezia per ricordarne l’anniversario del voto, ma chiede loro un’azione di responsabilità politica netta, partendo dall’evidente fallimento di tutti i partiti nazionali che in questi due anni hanno governato”.

Giacomo Mirto il Coordinatore Regionale del Partito dei Veneti spiega poi: “Dopo due anni da quando oltre due milioni di veneti dissero sì all’autonomia fiscale e un esborso di 14 milioni di euro per permettere loro di votare, ben vengano le manifestazioni ma quelle che servono sono azioni politiche concrete. Il 19 ottobre noi abbiamo fatto la prima, portando 1500 persone al Palageox di Padova e dando vita con coraggio e determinazione al Partito dei Veneti; partito territoriale nato dall’unione di 10 movimenti pro-autogoverno veneti con l’adesione di numerosi personalità della società civile e dalle istituzioni”.

“Siamo quindi vicini agli amici leghisti veneti che oggi hanno organizzato la manifestazione a Rialto per l’anniversario del Referendum, ricordandogli però che la Lega ha governato 1 anno a Roma e che due ne sono passati senza che nelle piazze si muovesse foglia”.

Mirto conclude con un appello: “Per queste ragioni invito gli organizzatori dell’evento di oggi ad unirsi al Partito Dei Veneti. Chi fa politica con spirito di servizio deve prendere atto di come la Lega sia ormai un partito nazionale ed è questo il momento storico decisivo in cui far crescere il partito del territorio. Solo in questo modo potremo ottenere l’autogoverno del nostro Popolo. Da noi le porte non sono aperte, ma spalancate. Mettetevi una mano sul cuore, pensate a San Marco e al bene del Veneto”.



Alberto Pento
Cosa centra San Marco con il bene dei veneti?
San Marco è morto da secoli e l'idolatria marciana non può fare alcun miracolo, tanto meno quello di far risorgere la Serenissima che è stramorta di vecchiaia, di stenti, di arroganza aristocratica, di presunzione antidemocratica, senza lasciare eredi e senza aver mai promosso un popolo e una nazione veneta e uno stato unitario a sovranità di tutti i veneti, forse sarà per questo che il venetismo venezianista non riesce ad ottenere alcun risultato, perché già condannato dalla storia e non può quindi risultare naturalmente e idealmente convincente e avvincente oltre i confini di una ristretta minoranza di fideisti marciani.
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Re: In Veneto è nato il Partito dei Veneti, ma servirà?

Messaggioda Berto » ven nov 01, 2019 5:37 pm

Anche il Prof. Bernardini con il Partito dei Veneti

https://partitodeiveneti.com/bernardini ... lqazebx23U


Care amiche, cari amici:

impegni di famiglia pregressi mi tengono in Liguria. Ma sono con voi tutti col cuore e colla mente, in questa bella giornata che potrebbe significare un nuovo inizio per il Veneto.
Anche in un contesto laico, come giusto che sia in politica, vorrei intitolare il mio intervento di oggi un “atto di fede”.

Per raggiungere i nostri obbiettivi, non occorre credere per prima cosa alla bontà dell’autonomia, dell’autogoverno, dell’indipendenza. In questo senz’altro crediamo tutti.

Ma occorre credere – prima di tutto – e con tutta la convinzione possibile, all’esistenza di un popolo veneto, di una identità veneta, e di quel legame fondante per ogni comunità, da sempre, che è quello con un territorio, una lingua, una serie di tradizioni uniche, ma non solo uniche, storicamente rappresentate da almeno 5000 anni di storia, di cui naturalmente la Serenissima è la porzione più nota, più grandiosa, ma non la più lunga.
Occorre un atto di fede, che, come ogni atto di fede deve essere seguito dalle opere.

Il disastro in cui ci troviamo ora è davanti agli occhi di tutti, e non sta a bene ricordarne tutti i foschi e grotteschi tratti, e i prevedibili sviluppi, poiché se ora le cose non vanno bene, è probabile che continuando così vadano solo peggio. “Non c’è limite al peggio”, scriveva il poeta della mia terra Eugenio Montale.

Una volta preso atto di una storia immensa e di una identità viva, ci si può interrogare sulla bontà dell’autogoverno. Non necessariamente è positivo. Pensate se fossimo governati da alieni che ci lasciassero in pace e ci chiedessero solo un modesto tributo. Da un buon governo, e non da un governo necessariamente proprio, nazionale, deriva il benessere di una società. Perché è vero anche che questi alieni un giorno potrebbero cambiare idea e sottoporci invece a vessazioni di ogni sorta.

Essere governati da se stessi è un bene infinito nel momento in cui il governante è una sola cosa col governato, nel momento in cui vi è una comunanza di interessi non sempre, anzi spesso tradita dalla democrazia rappresentativa. Perché i rappresentanti di un popolo si sono trasformati proprio negli alieni di cui sopra, lo hanno fatto troppo spesso, tradendo gli interessi della comunità a favore dei propri, personali, meschini.
Se abbiamo bisogno poi di punti di riferimento internazionali per orientare meglio la nostra battaglia, e non sentirci soli, ve ne offro quattro importanti.

Gli eventi di queste ore in Catalogna, che mostrano bene come i catalani non si siano affatto arresi e continuino nella loro battaglia con determinazione. Senza determinazione morale non esiste autodeterminazione politica.

Poi la Scozia: 200.000 hanno marciato a Edimburgo pochi giorni fa, un evento senza precedenti dal 2014, di solito gli scozzesi non scendono in piazza, ma dopo la Brexit è probabile che avremo presto un secondo referendum in Scozia.
Gli abitanti di Hong Kong che con estremo coraggio si oppongono da mesi alla dittatura cinese, Davide contro Golia (ma ricordatevi che l’Antico Testamento ci narra della vittoria di Davide).

E in ultimo i curdi, che dopo i massacri da parte dei turchi senz’altro ritorneranno a pensare alla loro indipendenza, magari sotto la guida dei curdi dell’Iraq, e del Kurdistan iracheno, regione a statuto speciale destinata a grandi sviluppi.
Sono eventi di oggi, di queste ore, di questi minuti.

Prendere coscienza di essere un popolo; prendere coscienza della bontà dell’autogoverno, non in assoluto ma per quel che ci concerne qui e ora; prendere coscienza di non essere affatto i soli al mondo a lottare in questa direzione.
E credere. Prima di tutto in se stessi. E poi in un futuro di libertà.

Grazie dell’attenzione
Paolo L. Bernardini


Alberto Pento
Il professor Bernardini dimentica che gli idipendentisti in Veneto sono una minoranza minimale e che vi sono poche analogie con la Catalogna, la Scozia, Hon Kong e i Curdi.


Veneto e Catalogna quali possibili analogie?
https://www.facebook.com/groups/2376236 ... 496089526/


1) Certamente non quella dei numeri

2) Anche le ragioni del contendere tra la Catalogna e la Spagna e il Veneto e l'Italia non sono le stesse e divergono moltissimo.

3) Anche la storia del rapporto della Catalogna con la Spagna è molto diverso da quella del Veneto con l'Italia; il primo è stato contrastato e si è sviluppato nei secoli in modo piuttosto conflittuale e violento, il secondo invece si è sviluppato con stata sentita adesione e partecipazione volontaria.
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Re: In Veneto è nato il Partito dei Veneti, ma servirà?

Messaggioda Berto » ven nov 01, 2019 5:40 pm

L'Italia è nel caos come gli indipendentisti
29 luglio 2019
Enzo Trentin

https://www.vicenzareport.it/2019/07/li ... P7OE1e61BE

Vicenza – Un lettore (vedere in calce qui) chiede: «come fare per affondare democraticamente questo Stato ottocentesco di origine napoleonica che nella sua non democratica Carta costituzionale non ne ha previsto il divorzio?» Si tratta di una domanda lecita, alla quale noi abbiamo cercato di dare un’indicazione in più articoli aventi come leitmotiv la necessità di avere come base un progetto istituzionale innovativo da spendere con l’opinione pubblica, e di conseguenza con l’elettorato.

Questo perché non mancano le ragioni etico-morali per il superamento dello Stato italiano. Infatti, nel capitolo II del libro “Secessione – Quando e perché un paese ha il diritto di dividersi” [© 1994 Arnoldo Mondadori Editore S.p.A., Milano] presentato da Gianfranco Miglio, Allen Buchanan scrive (tra molto altro) che un gruppo può lecitamente opporsi allo Stato con la forza qualora si trovi a essere vittima di una ridistribuzione discriminatoria; ossia, qualora le politiche economiche o fiscali dello stato operino sistematicamente a detrimento di quel gruppo e a beneficio di altri, in assenza di una valida giustificazione morale per questa difformità di trattamento.

In terzo luogo – prosegue – a certe condizioni, un gruppo è legittimato a secedere quando ciò risulti necessario alla tutela della sua particolare cultura o forma di vita comunitaria. Ciascuna di queste conclusioni rappresenta una brusca dipartita rispetto a quella che spesso viene ritenuta una fondamentale caratteristica dell’individualismo liberale: l’esclusiva preoccupazione per i diritti individuali e il conseguente insuccesso nel valutare l’importanza della comunità o dell’appartenenza al gruppo per il benessere e per la stessa identità dell’individuo.

Che il nord Italia, e soprattutto i veneti, desiderino una soluzione che li svincoli dal malaffare e dalle inefficienze dello Stato scaturito dal Risorgimento, e proseguito con la Repubblica nata dalla Resistenza, è un fatto assodato. Per tutti basti citare l’assenteismo massiccio alle elezioni che in certe zone supera il 50%. Un dimostrato rigetto dell’Italia della partitocrazia e, con essa, dell’Italia tout court, in favore della propria libertà.

Del resto come essere “innamorati” di questo Stato? Recentemente è risultato che – malgrado l’insopportabile e insostenibile carico fiscale – l’Italia è all’ultimo posto in Europa per l’istruzione. Eppure abbiamo più insegnanti per studente di qualsiasi paese europeo. Inoltre, i titoli di studio del sud, nella maggioranza dei casi, non rappresentano l’effettiva preparazione dei candidati alla ricerca di lavoro. E stendiamo un velo pietoso sulla densità della piccola e grande criminalità.

E per brevità stendiamolo anche su infiniti altri aspetti di questa statalità che si abbarbica sull’unità degli italiani che non esistono come varietà etnica, culturale, linguistica, con le loro diverse tradizioni, abitudini e mentalità. Almeno secondo la produzione letteraria di Sergio Salvi e di molti altri ricercatori.

I partiti politici sono egemoni e occupano illegittimamente e con arroganza tutte le istituzioni, e ciò in spregio all’articolo 49 di quella Costituzione che essi stessi hanno fatto definire, da un guitto estremamente politicizzato e profumatamente pagato con i soldi dei contribuenti, “la più bella del mondo”. Significativa, poi, è stata la riunione recentemente convocata dal Ministro Salvini con le parti sociali al Viminale, non per quanto si è discusso o per i risultati conseguiti, ma per l’imbarazzante presenza dell’ex sottosegretario Armando Siri.

Questo – secondo alcuni osservatori – è un messaggio inviato a Gianluca Savoini: «Non sarai abbandonato…» A suo tempo, infatti, durante l’operazione “Mani pulite”, Mario Chiesa, il “mariuolo” come lo chiamò Bettino Craxi, fu abbandonato a se stesso; lui confessò tutto, più di tutto. A fronte del messaggio di Salvini, Savoini al primo interrogatorio non ha aperto bocca, seguendo le orme di Primo Greganti (anche lui implicato in “Mani pulite” ), il quale non parlò. Il tempo ci dirà se siamo di fronte a degli emuli di Mario Chiesa (Psi) o a un Primo Greganti (Pci).

A quanto sopra va aggiunta la nausea dei veneti autenticamente indipendentisti per la votazione di partiti apparentemente indipendentisti, ma in realtà collusi col sistema dei partiti italiani, con i quali hanno spartito i rimborsi elettorali, dopo aver incassato i voti dei veneti in buona fede. Cosa dire dell’ultimo soggetto: il Partito dei Veneti, nato per iniziativa di un personaggio che ha pubblicamente smentito la validità della sua firma in calce ad un accordo pre-elettorale e che, per sovra mercato, ha poi dichiarato di sentirsi svincolato dal mandato dei suoi elettori?

Che tipo di “rappresentante” potrà mai essere uno che si comporta così? Più recentemente poi ha fatto dichiarazioni sulla stampa per ricercare coalizioni con esponenti di quella partitocrazia che vorrebbe superare. Non bastasse c’è anche chi, in stato confusionale, lancia pubblici appelli a Luca Zaia di abbandonare la Lega di Salvini (rea di non spendersi efficacemente per un’autentica autonomia) per mettersi a capo dell’indipendentismo veneto.

Costoro nemmeno si rendono conto che il “duttile” Zaia è sì un buon comunicatore, ma anche un approssimativo pubblico amministratore. E ultimo ma non meno importante, chi fa queste avances non si rende conto di dimostrare che per conto proprio non ha alcuna statura politica, ma è semplicemente un gregario in cerca di “protezione” per ottenere “careghe”.

Che i partiti non siano la soluzione lo si può constatare anche dalla parabola del Movimento 5 Stelle. La loro fine è evidente, anche e soprattutto nei contenuti, infatti nel momento in cui la signora ministra Barbara Lezzi ci dice che l’autonomia è inattuabile mette una pietra tombale su tutto quello che il Movimento per anni ha promesso e proposto di fare. Ed è giustappunto inattuabile un’autonomia a costo zero prevista dalla Costituzione.

Un’autonomia che non sposta di un euro l’entità del residuo fiscale delle Regioni più virtuose è impossibile. Quindi non è realizzabile la meritocrazia, visto che non si possono concedere maggiori poteri e maggiori competenze a queste Regioni in modo tale che il loro esser virtuosi dia benefici anche in altri campi. Lasciando tutta la gestione allo Stato centralizzato si continuerà ad avere maggiori costi o comunque servizi più scadenti.

Com’è poi possibile ignorare che l’autodeterminazione è un desiderio naturale ad essere liberi di autogovernarsi, di essere sovrani e padroni di se stessi, della propria terra, dei propri beni, del proprio lavoro, dei propri diritti umani, civili e politici, un’aspirazione elementare quanto universale, specialmente laddove l’uomo e le sue comunità sono maltrattate, depredate, disprezzate, sofferenti, a rischio di estinzione. C’è una particolare frase di Marcel Proust contenuta ne “À la recherche du temps perdu” che dovrebbe stimolare l’agire dell’indipendentismo veneto: «Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi.»

Orbene, se è vero che a tutt’oggi manca una bozza di progetto istituzionale innovativo e condiviso, è altrettanto documentabile che iniziative in questo senso che ne sono. Giancarlo Pagliarini (successore di Gianfranco Miglio nella presidenza dell’Unione Federalista) insiste e continua ad andare, laddove lo invitano, a spiegare perché il federalismo sarebbe un toccasana per l’Italia.

Queste le sue proposte, da lui stesso definite “il decalogo del Paglia”:

Limitare il potere di tassazione dello Stato e degli enti locali, identificando nella Costituzione un tetto massimo alla pressione fiscale complessiva. Invertire i flussi fiscali, eliminando l’intermediazione dello Stato e statuire che le PA di ogni Regione devono coprire almeno l’80% di tutte le loro spese, incluse quelle previdenziali. Solidarietà e perequazione possono coprire il rimanente 20% solo in assenza di sprechi e di significativa evasione fiscale nelle Regioni che ricevono la solidarietà dalle altre Regioni.
Riconoscere nella Costituzione l’impresa, e tutelarla
Limitare la presenza dello Stato nell’economia.
Regolamentare il diritto di sciopero.
Imporre obblighi di trasparenza e di rendiconto ai sindacati.
Tutelare come valore fondamentale la professionalità, l’imparzialità e l’indipendenza della pubblica amministrazione.
Togliere gli attuali limiti all’esercizio dei referendum.
Statuire con molta chiarezza che il debito pubblico potrà essere trasferito alle generazioni future solo a fronte di investimenti.
Passare gradualmente dall’attuale, assurdo sistema pensionistico “a ripartizione” a un più razionale e responsabile sistema “a capitalizzazione”.
Sancire nella Costituzione il principio dell’assoluta uguaglianza tra pubblico e privato, che devono essere considerate due sfere parimenti sovrane. Prevedere che se tra queste due sfere sorgono gravi conflitti, a decidere sia la volontà popolare, attraverso un referendum. Sancire che il cosiddetto “primato della politica” è un’idea falsa, e che una società libera e aperta è sempre dualistica: poggia cioè su una assoluta uguaglianza tra privato e pubblico.

C’è infine chi, come il vice presidente del Veneto Serenissimo governo: Valerio Serraglia, ironicamente sostiene che l’Italia è senza un capitano, anzi ne ha uno emulo di Francesco Schettino. Che la campagna di denigrazione mediatica nei confronti di Wladimir Putin ha lo scopo di continuare e allargare le sanzioni economiche contro la Federazione Russa, dopo il referendum per l’autodeterminazione in Crimea del 2014, che sanciva la volontà del quel popolo di rientrare nella madre patria russa.

Non è da escludere che le future sanzioni (che molti danni economici impongono ad alcune produzioni venete) possano colpire anche i prodotti petroliferi della Federazione Russa, fino a far diventare concorrenziale i gas a frammentazione (scisto). Va ricordato che gruppi monopolistici nordamericani hanno investito somme gigantesche su queste estrazioni, che molti ecologisti definiscono dannose per l’ambiente. L’obbiettivo, attraverso le sanzioni, è di elevare il valore di un barile di petrolio a minimo 80 dollari, rendendo quindi competitivo lo shale gas (scisto). Mentre la Federazione Russa ha programmato i suoi piani economici su un valore di 50 dollari al barile.

Se la Federazione Russa riesce a sviluppare la sua economia con questa valutazione (50 dollari al barile) per gli Usa la crisi sarà inevitabile e saranno costretti a scendere a patti, e togliere le sanzioni. Quindi le problematiche italiane sono all’interno di uno scontro globale (i “grandi” politici italiani non sono altro che delle comparse, in questo gioco). E gli indipendentisti devono necessariamente trovare una loro “parte” in questo scenario mondiale.

Una filosofia politica che dà valore alla autodeterminazione, promuove la diversità e considera lo Stato come un artificio concepito per soddisfare le necessità umane e non certo alla stregua di una divinità o di una immutabile realtà naturale. Una dissociazione può rompere antiche alleanze, stimolare la formazione di nuove, infrangere equilibri di potere; ma soprattutto creare nuove opportunità.
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Re: In Veneto è nato il Partito dei Veneti, ma servirà?

Messaggioda Berto » ven nov 01, 2019 5:52 pm

In Veneto il credito di Salvini sta finendo. Si sogna il modello catalano
di Carlo Lottieri

https://www.ilfoglio.it/politica/2018/1 ... L2m8poYf5s

Padova. Quello di Matteo Salvini può sembrare un miracolo politico. Ha ereditato un partito schierato a difesa del settentrione e ne ha fatto una forza il cui slogan è “prima gli italiani”. In realtà, il partito della secessione è stato facilmente trasformato nella versione italiana del Front National per una ragione fondamentale: perché già prima una larga parte della propaganda era orientata più sul tema dell’immigrazione che su quello della ridefinizione dell’assetto territoriale. In questo senso, Salvini è stato il migliore allievo di Umberto Bossi.

Entro un simile scenario, il Veneto resta un caso particolare. Qui c’è una tradizione che è antecedente alla Lega, dato che la Liga Veneta elesse due parlamentari già nel 1983. Il desiderio di autogovernarsi viene da lontano e si nutre di molti elementi: la memoria dei mille anni della Serenissima, una struttura economica basata su piccole imprese, un forte senso di appartenenza che trova espressione anche nel costante utilizzo – pure da parte di professionisti e imprenditori – della lingua di Carlo Goldoni. In Veneto non è scontato che il partito che predicò la secessione possa rilanciare l’intero armamentario della retorica risorgimentale senza pagare alcun prezzo.

Così le ultime elezioni hanno visto Salvini condurre una campagna elettorale peculiare. Mentre nel resto d’Italia il messaggio era focalizzato su immigrati e sicurezza, in Veneto al cuore della propaganda c’era l’autonomia. A più di un anno di distanza dal referendum di ottobre non è però ancora successo nulla e soprattutto è stato annunciato un progetto basato soltanto su un trasferimento di competenze, senza toccare la questione del residuo fiscale: ossia quei quasi 20 miliardi che fanno la differenza tra ciò che il Veneto paga e ciò che riceve da Roma.

Non bisogna allora sorprendersi se sabato scorso, a Limena (vicino a Padova), abbia visto la luce l’Asenblèa Veneta, ossia l’equivalente dell’Assemblea nazionale catalana. L’idea dei promotori è di dare forza a un progetto indipendentista che non è mai stato abbandonato e che, per di più, è all’origine dello stesso referendum di ottobre, dopo che una mobilitazione promossa da Indipendenza veneta aveva costretto il Consiglio regionale ad approvare un referendum consultivo sull’indipendenza (poi bocciato dalla Consulta).

Finora Luca Zaia è riuscito a convincere i veneti che lo stesso partito che nel centro-sud ha imbarcato larga parte dei post missini qui può essere utile alla difesa dei diritti del Veneto; e nei giorni scorsi Salvini ha scritto una lettera a vari quotidiani veneti per magnificare i propri risultati in tema di immigrazione (senza fare cenno alla questione dell’autonomia). Non si sa però quanto potrà durare una situazione tanto equivoca. Tutti i sondaggi descrivono un Veneto ancora disposto a dare credito alla Lega: confrontato alle possibili alternative, ai veneti Salvini continua a piacere, ma i fatti sono inequivocabili.

La flat tax non c’è, anche perché il governo non ha tagliato le spese. Per giunta il reddito di cittadinanza è in sostanza un regalo al sud, mentre ci si chiede quali prospettive vi siano per un’Italia sempre più disposta a giocare, in Europa, il ruolo di un vasto Mezzogiorno bisognoso di aiuti. In Veneto l’intenzione espressa dai ministri Salvini e Bongiorno di assumere altri statali non è affatto apprezzata.

Quanti erano a Limena pensano che non esistano soluzioni italiane al “problema Italia” e che quindi Salvini sia destinato a fallire. Il leader della Lega può guadagnare tempo cambiando alleanze e ricostruendo il centro-destra, ma poi i nodi alla fine verranno al pettine. E poiché nessuno, a Roma, è in grado di adottare le soluzioni adeguate (politicamente improponibili), si ritiene che presto si possa aprire una finestra di opportunità per un Veneto alla catalana. Una cosa è chiara: sono tanti gli elettori veneti che vorrebbero allontanarsi da Roma. Se Salvini non darà loro risposte, è possibile che si rivolgano altrove.


https://www.facebook.com/fabio.ballarin ... 3514303150

Giovanni Dalla-Valle
Articolo di un anno fa di Lottieri, amico fraterno di Guadagnini e ideatore del progetto Assemblea Veneta per rilanciarlo alle Regionali 2020 con il Partito dei Veneti (notate che Giacomo Mirto, braccio destro di Guadagnini per anni, era il coordinatore di entrambe le cose). Previsione miseramente fallita, pur se all’epoca si presentava promettente. Già allora suggerii a Carlo di allargare il progetto a tutti ma di buttar fuori i caregari come Guadagnini ma non mi ascoltò. Con altri imprenditori eravamo pronti a finanziarlo. È un vero peccato ma capita spesso che i professorini come Lottieri non capiscano nulla della realtà dei militanti e dei politici che li circondano. Anzi dirò di più: conviene veramente togliere definitivamente l’indipendentismo dalle mani dei professorini e metterlo nelle mani degli imprenditori.


Alberto Pento
Nel variegato Mondo venetista di persone valide, consapevoli, responsabili, credibili, realiste, sensate, non caregare, non fanfarone, non idolatre, non invasate, intelettualmente oneste e rispettose, ... ve ne sono assai poche.
Ti ricordi Giovanni quando eri un fido ed entusiasta discepolo di uno dei più peggiori fanfaroni del venetismo, un certo Gianluca Busato quello del Plebiscito truffa e farsa?
Di errori ne commettiamo tutti.



Il Guardian scova l'ambasciatore della Serenissima
Gemellaggio tra rappresentanti dello Scottish National Party e Giovanni Dalla Valle (al centro)
22.4.2014

https://www.ilgiornaledivicenza.it/home ... ma-1.96739

Se il Guardian, quotidiano britannico fresco di premio Pulitzer, dedica la pagina numero tre della sua edizione domenicale (quando la testata diventa The Observer) al sedicente ambasciatore della Repubblica Veneta in Inghilterra, vuol dire che la proclamazione dell'indipendenza di quelli di Plebiscito.eu non è stata considerata dal Foreign Office una pagliacciata. E così il cinquantenne vicentino Giovanni Dalla Valle, in possesso di regolare passaporto inglese dopo aver rinunciato alla cittadinanza italiana qualche anno fa, ha potuto spiegare ai sudditi della regina Elisabetta II perché a Londra converrebbe quanto prima allacciare le relazioni diplomatiche con la nuova repubblica indipendente. Magari accreditando l'ambasciatore stesso, con buona pace del “collega” italiano Pasquale Terracciano. «C'è poco da scherzare - racconta Dalla Valle, originario di Bassano, laureato in Medicina a Padova e da 22 anni in Inghilterra dove ha esercitato la professione di psichiatra nel servizio sanitario pubblico - in Inghilterra hanno ben presente il concetto di autodeterminazione dei popoli e lo rispettano. Hanno visto cosa è successo col referendum stravinto dagli indipendentisti veneti, si sono stupiti per quegli arresti che hanno fatto fare una brutta figura alla magistratura italiana e adesso si stanno chiedendo cosa succederà».
Per capirlo è andata a trovarlo a Tonbridge, la cittadina del Kent dove Dalla Valle vive con la famiglia in una casa dove ha appiccicato la targhetta “Republic of Venice - Embassy”, Harriet Sherwood, già responsabile degli Esteri per il Guardian e attualmente corrispondente da Gerusalemme.
«Hanno fatto un titolo un po' così - commenta Dalla Valle - perché definire il Kent come l'hub del partito dell'indipendenza di Venezia è eccessivo. Diciamo che il sottoscritto, da sempre indipendentista, ha sposato il programma di Plebiscito.eu e ha accettato volentieri l'invito di Gianluca Busato di organizzare l'ambasciata in Inghilterra. Non è l'unica. Ci stiamo dando da fare per aprire uffici un po' in tutto il mondo. Siamo già operativi in Germania, Austria, Polonia, Serbia e in altri Paesi».
In attesa della definizione dell'indipendenza del Veneto, dunque, la rete diplomatica poggia già su solide basi. «Veramente - precisa Dalla Valle - non dobbiamo attendere l'indipendenza: quella è già stata scelta democraticamente dai veneti che hanno partecipato al referendum che per noi non è un semplice sondaggio ma ha valore fondativo». Inutile contestare la veridicità dei due milioni e passa di consensi che Plebiscito.eu insiste di avere verificato attentamente e che invece alcune agenzie specializzate sul traffico dei dati on line mettono pesantemente in discussione: anche per Dalla Valle è tutto regolare. «La procedura prevedeva dei controlli rigidi - insiste - e alla fine i voti doppi o dubbi sono stati esclusi. E questo ci autorizza a sostenere che i veneti hanno già dichiarato l'indipendenza».
All'Observer ha spiegato che è stata la crisi economica ad accelerare il processo. «Si chiudono trenta imprese al giorno - ribadisce - i suicidi sono in tragico aumento e lo Stato continua a vessare cittadini e imprenditori, prendendosi 70 miliardi di tasse e restituendone solo 50. Non si può andare avanti così». Dettaglio non trascurabile, Dalla Valle è anche un sostenitore dello Scottish National Party, principale promotore del referendum indipendentista (la cui validità, contrariamente al sondaggio in rete di Plebiscito.eu, è riconosciuta ufficialmente anche da Londra) che si terrà in Scozia a settembre.
«L'esperienza della Scozia - spiega - è un punto di riferimento per tutti coloro che sostengono l'autodeterminazione dei popoli. L'idea è di tornare a puntare sulle comunità locali, non certo quella di basarsi su concetti razzisti e caricaturali con cui veniamo dipinti. Io stesso, per esempio, mi ritengo di sinistra, vicino ai valori della socialdemocrazia. Alcuni sindaci del Pd del Veneto lo hanno capito».
E gli arresti? E il tanko progettato per l'insurrezione armata? «A parte Rocchetta - risponde - le persone coinvolte non avevano a che fare con la nostra organizzazione, anche se è ovvio che difenderò sempre il loro diritto a puntare all'indipendenza. Dipingerli come terroristi perché avevano trasformato un trattore in un finto carro armato non è degno di una magistratura seria». Intanto la Lega, anche in vista delle elezioni europee, è il partito che più si è speso a favore di questi rivoluzionari veneti. «Io credo che la Lega abbia perso il treno - risponde - e alcuni atteggiamenti xenofobi che ancora caratterizzano quel partito non siano compatibili col nostro progetto. Stiamo redigendo, ispirandoci allo Scottish National Party, una sorta di libro bianco sulle esigenze dei veneti. Il nostro nuovo Stato, per dire, può benissimo coesistere con l'Ue, con l'euro. Sarà una nuova Europa con la Catalogna, la Scozia, il Veneto».
L'intervista a Giovanni Dalla Valle è stata pubblicata nella edizione domenicale del “Guardian”, che prende il nome di “The Observer”. Da poco l'autorevole giornale inglese è stato insignito del premio Pulitzer per lo scoop sul Datagate.


Alberto Pento
Govanni che hai simpatie sinistre, ci spieghi quali sarebbero gli atteggiamente xenofobi della Lega e potresti dirci cosa pensi dell'invasione dei clandestini e dell'islam?



MARETTA TOTALE IN PLEBISCITO.EU. ROCCHETTA E ALTRI VOGLIONO CHIAREZZA
di LUIGI CORTINOVIS

https://www.miglioverde.eu/rocchetta-ar ... iscito-eu/

Nel precedente articolo, avevo esordito con questa domanda: “Ma cosa succede dentro Plebiscito.eu? Il motivo di quella domanda era la presa di posizione di Raffaele Serafini, uno dei “Dieci delegati della Repubblica Veneta”, che poneva pesantissime domande in merito alla gestione dei denari del movimento-partito-associazione di cui tira da sempre le fila Gianluca Busato.
Oggi, scopriamo che a prendere le distanze e a dissociarsi dalla “galassia politica” che fa capo a Plebiscito.eu sono altri tre personaggi di peso: Franco Rocchetta, Andrea Arman e Giovanni Dalla Valle. Il motivo? Altrettanto pesante: Date “le omissioni e le tendenze in atto, riteniamo che l’amministrazione transitoria della Repubblica Veneta sia sotto grave minaccia di essere trascinata in una spirale di accentramento e frammentazione, anziché muoversi nei benèfici spazi del dialogo”. Ancora: “…davanti allo spreco di fin troppi mesi ed energie inaccettabilmente dilapidate, riteniamo la presente gestione transitoria degli interessi e del bene della Repubblica Veneta da parte dei Dieci Delegati, per quanto generosi e pronti al sacrificio essi siano stati e siano, non sufficiente a garantire l’esecuzione del mandato accordato loro”. Poche righe sotto, il riferimento alla gestione economico è esplicito: “…campagne informative, organizzative, ed operazioni, transazioni, iniziative anche economiche e finanziarie importanti“. Il riferimento sarà anche ai Buoni del Tesoro Veneti?
Sono parole durissime quelle che Arman, Rocchetta e Della Valle inviano tramite lettera (vedi la lettera nell’allegato sotto) ai Dieci membri della Repubblica Veneta, che si apre peraltro con questa motivazione: “Preso atto che negli ultimi mesi si è verificata una evidente e complessa deriva dalle molte non positive connotazioni giacché molte decisioni relative all’amministrazione degli interessi e del bene della Repubblica Veneta e dei sui Cittadini e Cittadine non verrebbero prese in modo collegiale tra i Dieci”.
Altre nubi, insomma, si addensano su Plebiscito.eu. Che risponderà Busato questa volta? E Gianluca Panto e Lodovico Pizzati – da sempre vicinissimi a Busato – avranno qualcosa da dire?
VEDI LETTERA ALLEGATA QUI SOTTO
LETTERA_DI_ROCCHETTA_ARMAN_DELLAVALLE
PIZZATI SFIDUCIA BUSATO E BUSATO LO ALLONTANA
Busato Gianluca non è più presidente della Repubblica Veneta nata il 21 marzo del 2014. Il voto: 2 contrari, 7 astenuti Questo è il computo della sottoscrizione di sfiducia nei confronti di Gianluca Busato. Hanno sfiduciato Gianluca Busato: Lodovico Pizzati e Rafafele Serafini Vescovi Stefano e Panto Gianluca si sono astenuti Gli altri non hanno fatto pervenire risposta alcuna che come da sottoscrizione implica l’astensione. Tutti gli atti compiuti da Gianluca Busato nei confronti e per la Repubblica a partire da l’espulsione del tesoriere Zanin Cristiano sono nulli. Vi allego il testo della sottoscrizione
LETTERA PUBBLICA ALLA DELEGAZIONE DEI 10
Oggetto: SOTTOSCRIZIONE SFIDUCIA AL PRESIDENTE
In qualità di Delegato dei 10, e ritenendo Gianluca Busato non più idoneo a rappresentare la Repubbblica Veneta, nata il 21 marzo 2014 con Referendum digitale, vi chiedo di rispondere a questa mail con un: -Mi astengo oppure -Sfiducio il presidente oppure -Non sfiducio il presidente Potete inviare via mail al mio indirizzo la risposta entro e non oltre le ore 20.00 di domani 9 settembre. Le mancate risposte verranno considerate astensioni. La mozione di sfiducia rende invalide tutte le iniziative e decisioni del presidente prese a partire dall’espulsione del tesoriere della Repubblica nominato dai 10: Zanin Cristiano. Il presidente dei 10 non può partecipare al voto di sfiducia in quanto la questione lo riguarda ed è la priorità assoluta. Illustrerò di seguito le ragione ed altre aggiunte che rendono la mozione di sfiducia necessaria, e credo che una sola delle ben 14 questioni sottoriportate sia sufficiente a motivare la sfiducia al presidente Gianluca Busato.
firma Raffaele Serafini settembre 8 del 2014 Marostega
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Re: In Veneto è nato il Partito dei Veneti, ma servirà?

Messaggioda Berto » ven nov 01, 2019 5:56 pm

"Muteranno le cose se cambieranno gli uomini"
Enzo Trentin

https://www.vicenzareport.it/2019/01/mu ... no-uomini/

Vicenza – La storia dell’indipendentismo veneto non è una storia d’intelletto creativo: non elabora nulla, salvo triturare nel frullino i medesimi richiami a questa o quella indicazione di principio internazionale, e a qualche legge italiana adattati al contesto odierno. Non c’è un necessario coordinamento tra le forze democratiche venete e la comunità internazionale, e desiderare che un problema sparisca, raramente è una strategia efficace.


Giovanni Dalla Valle

Con queste premesse conversiamo con Giovanni Dalla Valle, medico psichiatra in pensione che, da veneto doc, molto si è speso per l’idea indipendentista.

Giovanni, secondo te esiste ancora un indipendentismo veneto?

Direi che fatta eccezione per alcune associazioni culturali e pochi coraggiosi, d’indipendentismo ne è restato poco dalle vostre parti. Quel che è rimasto lo classificherei come venetismo, una caricatura grossolana dei nobili ideali che i veri indipendentisti hanno da tempo individuato perfettamente con l’aggettivo di caregari. D’altra parte occorre capire che l’indipendentismo che abbiamo visto tra il 2010 e il 2015 era in gran parte populismo, anzi una specie di avanguardia di quello che poi sarebbe stato definito populismo dai media, e che oggi sta dilagando in tutto il mondo occidentale. I Gilets Jaunes ne sono in qualche modo l’espressione più acuta e più recente in Francia, ma ricordo che ci furono anche i Berets Rouges nel 2013, i Forconi in Italia nello stesso periodo, il Movimento 15 in Spagna nel 2012, Occupy Wall Street in Usa nel 2011 etc.

È la conseguenza delle devastanti ripercussioni di una crisi finanziaria globale (2007-2008), con la reazione autoritaria e punitiva della UE e della BCE nei confronti dei paesi membri più indebitati (specie quelli dell’Eurozona) e la sostituzione dei primi ministri con commissari ad hoc tipo Mario Monti in Italia l’11 novembre 2011; Lucas Papademos in Grecia nello stesso giorno, e con l’imposizione di un’austerità massacrante per i ceti medio-bassi. Per approfondire si veda qui.

Pensi che le divisioni interne abbiano giocato un ruolo nell’impedire all’indipendentismo veneto di fare massa critica e diventare fenomeno “rivoluzionario” serio come in Scozia, in Catalogna o nelle Fiandre?

Non esiste in politica un partito, o un qualsiasi gruppo di persone che intendono occuparsi dell’assetto amministrativo di una comunità che non finiscano per essere divisi, frammentati e persino lacerati al loro interno in vari momenti. È proprio la capacità di diversificazione tra di noi che ci ha consentito di evolvere. Oggi godiamo tutti di salute, prosperità, comodità impensabili ai tempi della scimmia australopiteca Lucy (3.2 milioni di anni fa) perché ci sono sempre stati “rompimarroni” tra di noi. Evidentemente quando i venetisti parlano di “unità” intendono un tipo di conformità sociale simile a quella dei membri della tribù di Lucy.

Lo stesso principio vale anche per chi si ostina a pensare che l’indipendentismo veneto possa rinascere se si tenta di riunire tutti, cani e porci, sotto un’unica formazione. Ci hanno provato dozzine di volte in più di trent’anni. Semplicemente non funziona. Occorrono invece progetti seri su cui tutti possano concentrarsi, dimenticando (o perdonando) le ferite reciproche, e scoprendo la forza della coesione attorno a un lavoro utile per l’intera comunità. Il Libro Bianco dei Veneti, progetto da me lanciato nel marzo 2014, aveva appunto questo scopo. Fummo affondati dai soliti australopitechi venetisti, molto più compatibili con il profilo del politico medio italiano che non con quello dei nostri avi. Peccato non si capiscano queste cose.

Concordi che sarebbe utile avere una Intelligencija veneta?

Come tu sai io mi sono speso con frequenti viaggi in Veneto. È noto che pur operando professionalmente da decenni a Londra mi sono fatto più di cento voli per la rinascita della Repubblica Veneta, e ho investito enormi quantità di tempo, denaro ed energie. Ho organizzato eventi, convegni tra i più partecipati. Occasioni d’incontro, dibattito e approfondimento anche chiamando a partecipare esponenti catalani, scozzesi, fiamminghi, siciliani, sardi, tirolesi e altri ancora. Certo, la conclusione che anch’io ne ho tratto è che l’indipendentismo veneto manca di una Intelligencija, e soprattutto ci sono persone un po’ bauche, oltre a qualche pampalugo, che rendono l’obiettivo wishful thinking (un pio desiderio). Basta osservare come i semplici indipendentisti si sono fatti abbindolare nel corso della campagna elettorale per le regionali del 2015.

Chi, tra gli altri, opera per “la causa” è Venetian Ambassadors, l’organizzazione internazionale no-profit che promuove l’immagine, il lavoro e gli interessi dei cittadini veneti nel mondo, e di chiunque venga in contatto con loro. La sua missione è etica. Sono determinati a continuare l’ethos degli Ambasciatori della Serenissima Repubblica di Venezia, noti nei secoli per le loro eccellenti abilità nello sviluppare rapporti culturali, diplomatici, commerciali con tutti i popoli della terra. Su questa base c’è in animo di superare le note divergenze. Si pensa di lanciare un crowdfunding rivolto ai veneti nel mondo.

Stimolandoli con informazioni storiche e d’attualità, con promozioni culturali ed economiche, con gemellaggi, scambi di visite, meeting, convegni e congressi. Si tratta di un lavoro immenso che potrebbe superare il problema di sempre: l’autofinanziamento. Motivo per cui alcuni hanno creduto che con l’elezione nelle istituzioni italiane si potesse ovviare, ma abbiamo constatato che si tratta di una lusinga. Chi arriva ad essere eletto in tali istituzioni ne viene imbambolato, pensa ai schei, viene cooptato, diventa malaccorto. Beninteso non parliamo di coloro che sono chiaramente in malafede, perché portatori d’una cultura partitocratica che ha sconfortato tutti; non solo i veneti. Da qui si capisce che il programma è vasto, e necessita di molte risorse umane che sono state disperse dai soliti opportunisti della carega.

Cosa pensi del progetto Assemblea Veneta, presentato di recente da alcuni intellettuali?

Spero non si tratti dell’ennesima manovra per portare acqua al mulino dei candidati per le regionali del 2020. Auspico che si ricordino che i politici sono come i pannolini: bisogna cambiarli spesso e per le stesse ragioni. Indubbiamente, se in AV saranno in grado di presentare facce nuove e non legate a logiche elettorali, io per primo non esiterò a coadiuvarli. Soldi per finanziarli possiamo sicuramente trovarli con la rete d’imprenditori della Venetian Ambassadors. Ho, però, già detto chiaro ai promotori che noi non muoveremo un dito se il loro progetto rischia di fare da cassa di risonanza per i soliti caregari, e se non c’è volontà di studiare, proporre e condividere (dal basso) un canovaccio di soluzioni concrete per i veneti di oggi che porti alla fine a un preciso programma istituzionale per un Veneto indipendente.

Ora ci servono persone che facciano per i veneti. Finora, ho visto efficienti solo soggetti culturali come: Raixe Venete, l’Accademia della Bona Creanza, l’Accademia della Lingua Veneta, Incant’Arte, l’Associazione Paolo Sarpi e pochi altri nel fare qualcosa di concreto per promuovere la cultura veneta e il diritto all’autodeterminazione. Al momento, con la dovuta attitudine guardinga, visto i pregressi, ma senza necessariamente disperare, dico solo: bon laoro! Pregherò San Marco anche per loro. Chissà che, questa volta, siano meno Bertoldi del solito.

Eppure non sono mancati personaggi che hanno tentato di portare avanti programmi indipendentisti un po’ più strutturati, almeno a livello istituzionale: Beggiato, Busato, Chiavegato, Comencini, Guadagnini, Morosin, e qualche altro…

Li conosco tutti fin troppo bene (sic) e sono grandemente deluso. I loro non sono progetti, ma piuttosto slogan e spesso a pura finalità elettorale. Cos’è un progetto? Una conferenza? Un’arringa nelle Tv locali? Una manifestazione? Un corteo? Un comunicato? Un post in Facebook? Una lettera piccata nella rubrica “lettere al direttore” di qualche quotidiano? No: queste sono solo iniziative di protesta, esternazioni, urla tra la folla, magari anche ben confezionate e ben sonorizzate, ma restano solo urla tra tante.

Un vero progetto politico predispone obiettivi chiari. Nasce dall’identificazione di problemi veri e specifici che interessano la maggior parte dei membri di una comunità. Cinque milioni di Veneti non possono aver tutti gli stessi problemi. Poi dalla proposizione di soluzioni concrete e specifiche a questi problemi, condivise con più gente possibile, in tutti i settori istituzionali più rilevanti: economia, lavoro, pensioni, scuola, sicurezza, ambiente etc. per proseguire con l’illustrazione di metodi e tempistiche per realizzare queste soluzioni. Poi con la stima di un budget per pagare i costi dei professionisti, delle strutture, della logistica, necessarie a realizzare il proposito.

Questo è un progetto. Un qualsiasi imprenditore lo chiama business plan. Nessuna banca o imprenditore ti presta un Euro oggi se non gli presenti un piano chiaro e articolato in questi termini. Non ho mai visto niente di simile da parte dei nostri masanielli fai-da-te. Sempre e solo slogan, chiacchiere, fuffa. I Veneti del 2019 hanno bisogno di preservare la loro forza economica, sociale e culturale, non di reinventarsene una nuova. Se hanno bisogno di una nuova Repubblica, non è perché una volta hanno goduto per più di mille anni delle buone e sagge amministrazioni della Serenissima, ma perché gli ultimi 158 anni di amministrazione italiana hanno semplicemente fallito. Tutto qua. Ma per convincere cinque milioni di persone che questo si possa fare, occorre un programma serio, non escludendo qualche euro per finanziarlo.

Dobbiamo intendere che oggi non abbiamo una classe dirigente capace di guardare più in là del prossimo risultato elettorale, quindi praticamente ininfluente, pur avendo tante potenzialità?

Sì! Il Veneto sotto questo aspetto è un grande brodo di cultura dove periodicamente salgono a galla i personaggi più spigliati, disinvolti, disinibiti. Persone e strutture intermedie (partiti, sindacati, associazioni) verso le quali oramai la maggioranza dei cittadini esprime diffidenza perché si sente abbindolata da anni. Solo a titolo esemplificativo ne citerò alcuni considerandoli degli archetipi: Ettore Beggiato è un antico e duttile autonomista, federalista, oggi indipendentista. Fondatore e demolitore di numerosi partitini, è stato spaparanzato per tre legislature in Regione Veneto.

Ha rassegnato le proprie dimissioni dalla segreteria del gruppo consiliare Siamo Veneto, ma di risultati per il raggiungimento dei requisiti contributivi a decorrere dall’1/06/2017 determinanti per gli ambiti suddetti non ne ha conseguito alcuno. Non per questo avrà necessità del reddito di cittadinanza, perché ha già maturato il massimo per lui ottenibile: un vitalizio di 49.579,60 euro lordi all’anno (3.721,70 euro netti al mese).

Per le mansioni di segretario del gruppo consigliare Siamo Veneto è stato remunerato con ulteriori 115.818,32 euro l’anno (9.651 lordi al mese). Dal 1993 al 1995, senza fare lo schizzinoso, è stato Assessore per la Giunta di Giuseppe Pupillo (ex comunista) e quella di Aldo Bottin (ex democristiano), svolgendo il ruolo di foglia di fico per la partitocrazia in piena tangentopoli, che attraverso la sua presenza, ha potuto gabellare gli elettori dando l’impressione d’essere autonomista e federalista.

Non essendo un sovversivo lo hanno lasciato girovagare per il mondo. A Serafina Correa (Brasile) lo hanno ritenuto persona importante nominandolo cittadino onorario senza alcun merito apparente. Tra i “benefit di regime” c’è anche quello della pubblicazione di libri, e dell’acquisto degli stessi da parte del servizio bibliotecario veneto, sempre naturalmente a spese del contribuente. Oggi preferisce un’attività politica più defilata, da orchestratore tanto per intenderci. Ha coscienza del fatto che come rappresentante non avrebbe più il consenso. S’è scelto il ruolo del memorialista. Riappare in occasione delle ricorrenze che il calendario storico veneziano ciclicamente ripropone: sempre le stesse.

Lucio Chiavegato (un soffio di fumo) è salito infruttuosamente su tutte le barricate. È entrato e uscito da numerosi partiti e movimenti autonomisti, federalisti, indipendentisti, ma senza alcun costrutto. Se gli chiedi qualche idea per un progetto politico-istituzionale rimanda a quando sarà eletto insieme a molti altri. Chiavegato è perfetto come sindacalista della Life, e se mai si presentassero nella scena politica italiana degli autentici gilets jaunes lui ne sarebbe l’ideale animatore.
6 ottobre 2012 – Indipendenza Veneta in Consiglio Regionale Veneto. A partire dal secondo a sinistra: Alessio Morosin, Lodovico Pizzati, Anna Ferro, Luca Azzano Cantarutti e Gianluca Busato, alcuni dei “fratelli-coltelli” protagonisti dell’indipendentismo veneto, che puntavano all’elezione in Regione.


Più di recente, è salito alla ribalta Antonio Guadagnini, ma poiché se n’è già parlato qui osservo solo che proviene dall’esercizio del salto con la pertica tra i partiti più discussi della cosiddetta prima repubblica, e non aggiungo altro. Sarebbe solo peggiorativo. Con le elezioni del 2020, si prepara a prolungare la sua carriera. Avendo in più la benedizione, disinvolta e irresponsabile, dei dirigenti di Indipendenza Veneta, i quali, mi spiace dirlo, qui fanno solo una brutta figura.

Degli altri, pur riconoscendo qualche guizzo di genialità, inutile parlare. L’assenza di risultati da essi ottenuti è eloquente. La loro cultura indipendentista in realtà è una competenza partitocratica, che per descriverla sarebbe necessario uno spazio che questo giornale non mi concederebbe. Oggi in Veneto non esistono più le risorse di un tempo, e l’avversario non è solo Roma c’è anche Bruxelles. Catalogna docet. La cosa più deprimente di questi supposti leader indipendentisti è che se vai a rivederti i discorsi che facevano fuori dalle campagne elettorali, trovi sempre prese di posizioni contro la partitocrazia italiana. Poi, immancabilmente, a pochi mesi dalle elezioni, tutti là a presentare il loro simboletto in mezzo a miriadi di partiti italiani con i quali a volte hanno cercato alleanze. Un’ambivalenza devastante. Muteranno le cose, se cambieranno gli uomini.
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Re: In Veneto è nato il Partito dei Veneti, ma servirà?

Messaggioda Berto » ven nov 01, 2019 7:21 pm

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Re: In Veneto è nato il Partito dei Veneti, ma servirà?

Messaggioda Berto » ven nov 01, 2019 7:28 pm

Una variegata discussione sul Partito dei Veneti



Voglio chiedere.
Il nato partito dei veneti ,lavorerà per il veneto o saranno solo poltrone come lo sta dicendo delle persone venete.grazie rispondete con sincerità.

Marisa Fariello
29 ottobre 2019

https://www.facebook.com/groups/2376236 ... 714725404/


Barbara Benini
Viorica Manolache anche a me sinceramente ... ci siamo salutate a Padova e poi mette tutto in discussione per due bastian contrari che lo sarebbero perfino se riuscissimo a fare il referendum x indipendenza
Arroganti prepotenti e furbi solo loro ma chi legge i loro commenti poi si fa la propria idea ... quindi fan tutto da soli ...
che poi capisci anche se avessero un progetto valido con seguito di persone ...
Vai a vedere i loro profili e se hanno qualche mi piace è già tanto, zero condivisioni zero di contenuti...

Alberto Pento
Nessun referendo sull'indipendenza è possibile, primo perché non è previsto dallo Statuto Veneto e dalla Costituzione italiana, secondo perché la maggioranza dei veneti non si è mai espressa politicamente per l'indipendenza.

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Barbara Benini
Andrea Davini esatto umilmente portiamo avanti i sani principi di libertà di democrazia di scelta e per altro in regione Veneto c’è uno statuto che lo permette si tratta di andare ad applicare nei fatti ciò che è già scritto all art 2

Alberto Pento
Legge regionale statutaria 17 aprile 2012

Art. 2 - Autogoverno del popolo veneto.
1. L’autogoverno del popolo veneto si attua in forme rispondenti alle caratteristiche e alle tradizioni della sua storia.

http://www.consiglioveneto.it/crvportal ... gmN_ENXCoo

ma all'articolo 1 sta scritto:
Art. 1 1. Il Veneto è Regione autonoma, secondo il presente Statuto, in armonia con la Costituzione della Repubblica (italiana) e con i principi dell’ordinamento dell’Unione europea.

Per quanto riguarda l'autodeterminazione essa attiene all'intero Popolo veneto e non a qualche sua minoranza minimale e in una repubblica democratica l'audeterminazione è l'espressione della maggioranza del popolo e finora questa maggioranza si è espressa per, con e nello stato italiano e non independentemente dallo stato italiano.

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Barbara Benini
Zago Stefano guarda noi ce la mettiamo tutta e proviamo seriamente ... se i veneti vorranno darci fiducia potrà avvenire un salto di qualità x l’indipendentismo Veneto in caso contrario potrebbe essere la fine di un sogno
Faccio altresì presente che a volte i sogni si avverano ma bisogna anche crederci seriamente

Alberto Pento
Troppa ambiguità: autogoverno di facciata e indipendentismo per illudere e carpire voti, no grazie.


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Viorica Manolache
Nessuno ha delle idee chiare,nessuno ha la soluzione ma tutti sanno criticare. Se il Doge Gardin ha scelto una strada lo ha scelta perché crede davvero, ma non sa dove lo porterà. Se CLNV ha scelto la sua strada significa che crede in essa ma nessuno sa dove arriveranno, perché è una strada nuova mai percorsa prima. Se Partito dei Veneti ha scelto questa strada percorsa dei catalani , non capisco perché così tanto odio e rancore. Anche loro sono come voialtri, provano ad arrivare al scopo finale di tanti altri gruppi o movimenti. Diffamare un partito veneto , ripeto Veneto , perché in passato uno ha fatto tanti cavolate ed ora il odio lo state diffondendo peggio del PD. Fin ora non hanno fatto ancora nulla però li chiamate caregari, non hanno stipendi ma li chiamate appartenenti allo stato italiano. Una buona parte di quelli che erano sul palco li conosco molto bene e so che il scopo finale e autodeterminazione. Prima di diffamare dateli la possibilità di farvi vedere quel che vogliono fare.
Continuando così sputanandovi uni Con altri che tutti partiti italiani godono specialmente la Lega. E Veneto non avrà mai indipendenza. Per colpa vostra e a tutti altri come voi.

Marisa Fariello
No me par che la volesse dir questo.

Orazio Scavazzon
Viorica Manolache nel tuo scritto ci sono tante incongruenze , ma da spiegare a Quattrocchi

Barbara Benini
Marisa Fariello invece si se scrivi un post coi dubbi che neanche dovresti avere considerando i vari percorsi ... sembra creato x far zizzanie e far spazio ai tre quattro troll di sfogarsi dalle proprie repressioni mentali

Alberto Pento
Viorica Manolache mi dispiace non vi è analogia tra il Veneto e la Catalogna.

Veneto e Catalogna quali possibili analogie?
https://www.facebook.com/groups/2376236 ... 496089526/

1) Certamente non quella dei numeri

2) Anche le ragioni del contendere tra la Catalogna e la Spagna e il Veneto e l'Italia non sono le stesse e divergono moltissimo.

3) Anche la storia del rapporto della Catalogna con la Spagna è molto diverso da quella del Veneto con l'Italia; il primo è stato contrastato e si è sviluppato nei secoli in modo piuttosto conflittuale e violento, il secondo invece si è sviluppato con stata sentita adesione e partecipazione volontaria.


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Sergio Bortotto
come sempre, in ambito italiano non si risolve niente, non andate a votare.

Alberto Pento
In ogni caso l'idea dell'indipendenza resta ristretta a una minoranza minimale e piuttosto confusa con molte demenzialità che non portano da nessuna partee che no arriveranno mai a convincere la necessaria maggioranza dei veneti.

Mario Montemezzo
A certi gruppi INDIPENDENTISTI, che agiscono a livello INTERNAZIONALE da diversi anni, e non faccio nomi, NON HANNO PRATICAMENTE NULLA DI FATTO, se non tante parole. Come gia da tempo ho detto a qualcuno che mi legge, se invece di criticare cercano nella loro idea , di confrontarsi con tutti, forse si arriva a qualcosa. In questo modo si da spazio ai partiti ITAGLIOTI

Gedeone Nenzi
Alberto Pento, secondo me, invece, la maggioranza dei veneti è sinceramente indipendentista. Non ha dubbi che con un “sano e virtuoso” autogoverno il Veneto potrebbe godere di uno sviluppo eccezionale, basato sul lavoro e sullo spirito imprenditoriale, potrebbero essere risolti tantissimi problemi e potremmo vivere tutti molto meglio. Il problema è che i veneti non vogliono più dare credito a politici o a nuovi partiti perché sono stati troppe volte delusi. Il motivo per cui votano Zaia è che “almeno lui non è male” ... vale a dire che non vedono soluzioni migliori.

Alberto Pento
Gedeone Nenzi

Che a taluni veneti del Mondo indipendentista possa far piacere pensare e supporre, credere e illudersi che la maggior parte dei veneti condivida la loro aspirazione posso ben capirlo però non essendo io più tanto giovane da preferire l'illusione al realismo, trovo necessario ricordarmi e ricordare agli altri che i veneti (dopo la fine della Serenissima dove la maggioranza dei veneti era suddita e non indipendente e sovrana) hanno aderito massicciamente al mito e ai moti risorgimentali e che non hanno mai manifestato maggioranze politiche antiitaliane e indipendentiste.
Hanno sì manifestato a maggioranza un'aspirazione e una volontà di autonomia amministrativa e finanziaria (vedasi il referendo consultivo del 2017) ma mai una maggioranza politica indipendentista (vedasi anche le elezioni regionali venete del 2015); non esistono altri dati oggettivi disponibili a riguardo a meno che non si ritengano fonti certe e incontestabile taluni sondaggi e il referendo truffa e farsa del 2014 promosso da tal Giancluca Busato che io mi vergogno solo a nominare (anche perché ho avuta la debolezza di votare on line).

----------------------------------------------------------

Barbara Benini
Marisa Busetto porta pazienza ci sono e ci saranno sempre dei piccoli elementi crea zizzania invidiosi del fatto che non riescono a costruire nulla ma solo disfare ... sono pochi 3-4 persone e si fanno vedere in tanti avendo più profili falsi ... tu ti devi fidare del tuo istinto e delle persone che conosci personalmente che hanno una storia di coerenza ... il fatto di prendere careghe in regione diventa essenziale si sì vuole portare avanti la voce della politica territoriale passando ai fatti concreti (che se abbiamo più poltrone avremo più peso) il resto vien da se perché gli argomenti sono seri come lo siamo “noi veneti di cuore” da vent’anni a metterci la faccia il tempo e i nostri soldi ...

Alberto Pento
Barbara Benini
Ricordo che a decidere sull'autonomia o sulla indipendenza dei veneti, innanzi tutto sono i veneti stessi e sopratutto la loro maggioranza politica;
poi è il Parlamento italiano con le sue maggioranze in grado o meno di cambiare la Costituzione italiana che allo stato non consente ai veneti alcuna indipendenza; maggioranze che a tutt'oggi non permettono nemmeno l'autonomia come dimostratosi finora;
infine anche l'Europa e le sue maggioranze/alleanze politiche incidono sulla realtà dei veneti e del loro Veneto.
Per cambiare la Costituzione italiana in senso indipendentista (che consenta l'indipendenza dei veneti) ci vogliono e la maggioranza dei veneti e la maggioranza degli italiani e io non credo che in Veneto esista una tale maggioranza che se anche vi fosse poi dovrebbe fare i conti con la maggioranza italiana che è sicuramente contraria;
quello che invece sarebbe oggettivamente possibile è l'autonomia (volontà a maggioranza già espressa dai veneti con il referendo del 2017) all'interno di una maggioranza in seno al Parlamento italiano che ad oggi si è in parte manifestata solo con la Lega e il centrodestra.
Se anche l'ambiguo Partito dei Veneti (il partito dell'autogoverno?) per ipotesi assurda (improbabile), ottenesse la maggioranza in Veneto quale maggioranza riuscirebbe ad aggregare nel Parlamento italiano?
Con la Lega e il centrodestra i veneti possono avere una speranza di autonomia, con il Partito dei Veneti credo che questa speranza si riduca al lumicino, specialmente in questo periodo storico incandescente per molteplici altri motivi sia in ambito italiano che europeo e mondiale.


Viorica Manolache
Alberto Pento una verità più chiara di così non c'è. Però Alberto partendo sempre da questa verità il nostro dovere è di provare a cambiare qualcosa nel nostro territorio. qualcosa di nuovo. Poi Alberto le leggi sono scritte dei uomini e non sono immortale.


Barbara Benini
Alberto Pento esiste anche una logica democratica che se la maggioranza dei veneti ad esempio votassero x PdV potrebbe nascere una questione internazionale legata al diritto di autogovernarsi come popolo riconosciuto che si basa su leggi internazionali e Roma e il parlamento romano sarebbero per noi “affari esteri”
C’è una storia e un referendum truffa ... buonanotte

Alberto Pento
Viorica Manolache
Il nuovo, ma quale sarebbe e in che cosa consisterebbe?
Provare cosa?
Certo se si facesse un programma umile, realistico, preciso e chiaro e si facessero delle primarie aperte a tutti i veneti che lo sottoscrivono e poi venissero candidati quelli che avessero ottenuto più voti ...
magari si potrebbe pensarci.

Alberto Pento
Barbara Benini
L'unico referendo truffa è quello del 2014. Il resto sono balle di certo venetismo irragionevole che io non appoggerò mai più.


Viorica Manolache
Alberto Pento pazienza appena è nato Partito dei Veneti diamoli tempo per crescere e organizzare.

Barbara Benini
Alberto Pento ecco allora togliti pure dai vari gruppi indipendentistiche qui dobbiamo lavorare a costruire x il Veneto
Tanto se hai fatto la tua scelta tu non convincerai noi e viceversa
Buona vita

Barbara Benini
Viorica Manolache questi saccenti Veneti doc marciani non daranno mai appoggio a chi vuole costruire ... meglio perdersi che trovarli ...

Alberto Pento
Barbara Benini, guarda che questa è un pagina per veneti liberi dai partiti, di tutti i partiti.
Io non sono iscritto a nessun gruppo indipendentista e a nessun partito.
Io esprimo solo il mio pensiero, il mio parere, i miei dubbi e le mie critiche come è mio diritto e mio dovere.

Barbara Benini
Alberto Pento ecco se vuoi sapere dettagli del PdV vai sul sito chiama o scrivi la’ in privato ... magari ti potranno ricevere o presentandoti a una riunione e ascoltando potrai schiarirti le idee ... certo che il percorso di libertà parte dal singolo individuo che cerca di ottenerla per se stesso in primis e aggregandosi ad altri spiriti liberi per creare massa critica ...


Barbara Benini
Alberto Pento ecco se vuoi sapere dettagli del PdV vai sul sito chiama o scrivi la’ in privato ... magari ti potranno ricevere o presentandoti a una riunione e ascoltando potrai schiarirti le idee ... certo che il percorso di libertà parte dal singolo individuo che cerca di ottenerla per se stesso in primis e aggregandosi ad altri spiriti liberi per creare massa critica ...


Barbara Benini
Alberto Pento il programma c’è vai sul sito

Alberto Pento
Mi dispiace per te Barbara, ma sul sito non mi pare vi sia nulla di "preciso", si trova solo propaganda illusiva (Il primo obiettivo del “Partito dei Veneti” è la piena attuazione dell’art.2 dello Statuto della Regione del Veneto - referendo consultivo sull'indipendenza) e una specie di elenco di buone e meno buone e generiche intenzioni in parte condivisibili e in parte no, da proporre se in minoranza e da perseguire se in maggioranza ma che dovranno però essere compatibili con le leggi italiane.

Io vorrei sapere chi saranno i candidati al consiglio regionale o come verranno scelti;
cosa faranno e cosa promuoveranno una volta eletti, nei vari casi possibili:
se vi sarà un solo eletto, se vi sarranno più eletti a formare una minoranza minimale o significativa
e nel caso improbabile in cui gli eletti del PdV fossero in maggioranza e ottenessero la guida del Consiglio regionale del Veneto;
e nel caso fossero minoranza quali alleanze maggioritarie e quali politiche sosterrebbero.
Tutte questioni semplici, alla portata di tutti, a cui dovresti essere in grado di rispondere tu stessa senza rimandare.

https://partitodeiveneti.com/wp-content ... Z0AhuVgv70


Il PdV propone l'improponibile: un referendo consultivo sull'indipendenza che è contro la Costituzione italiana, già bocciato in precedenza.

Partito dei Veneti: a difesa degli interessi del Veneto
Partito dei Veneti·Martedì 9 aprile 2019·

https://www.facebook.com/PartitoDeiVenetiOfficial

Il primo obiettivo del “Partito dei Veneti” è la piena attuazione dell’art.2 dello Statuto della Regione del Veneto.
“L’autogoverno del popolo veneto si attua in forme rispondenti alle caratteristiche e alle tradizioni della sua storia. La Regione salvaguarda e promuove l’identità storica del popolo e della civiltà veneta e concorre alla valorizzazione delle singole comunità. Riconosce e tutela le minoranze presenti nel proprio territorio”.
Autogoverno significa potersi governare da soli, con la possibilità di gestire autonomamente le proprie risorse economiche al fine di garantire i migliori servizi e possibilità di sviluppo al territorio. Siamo infatti convinti che i veneti abbiano le capacità per “emanciparsi” da Roma e da uno Stato lento, burocratico e incapace di modernizzarsi che ci impedisce di rimanere al passo con i territori più produttivi al mondo, relegandoci con quelli in via di sviluppo.
Il nostro obiettivo è poi di attuare un vero decentramento amministrativo con la concessione della più ampia autonomia possibile ai Comuni, alle Comunità Montane, ai Comprensori e alle Provincie, garantendo particolari forme di autonomia per territori particolari come Venezia, il Lago di Garda e le zone montane quali, Belluno, Lessinia e Altopiano di Asiago.
“Qualora Roma non vi conceda il pieno Autogoverno?”
È nostra ferma intenzione indire il referendum consultivo per l’indipendenza del Veneto come avvenuto per la Scozia, il Montenegro e il Quebec, lasciando così democraticamente decidere ai veneti le sorti del loro futuro.


https://partitodeiveneti.com/wp-content ... Z0AhuVgv70


Legge regionale statutaria 17 aprile 2012

Art. 2 - Autogoverno del popolo veneto.
1. L’autogoverno del popolo veneto si attua in forme rispondenti alle caratteristiche e alle tradizioni della sua storia.

http://www.consiglioveneto.it/crvportal ... 2&e=9&t=0&

ma all'articolo 1 sta scritto:
Art. 1 1. Il Veneto è Regione autonoma, secondo il presente Statuto, in armonia con la Costituzione della Repubblica (italiana) e con i principi dell’ordinamento dell’Unione europea.

Alberto Pento
Per quanto riguarda l'autodeterminazione essa attiene all'intero Popolo veneto e non a qualche sua minoranza minimale e in una repubblica democratica l'audeterminazione è l'espressione della maggioranza del popolo e finora questa maggioranza si è espressa per, con e nello stato italiano e non independentemente dallo stato italiano.




http://www.consiglioveneto.it/crvportal ... 2&e=9&t=0&

Art. 1 - La Regione del Veneto.
1. Il Veneto è Regione autonoma, secondo il presente Statuto, in armonia con la Costituzione della Repubblica e con i principi dell’ordinamento dell’Unione europea.
2. Il Veneto è costituito dal popolo veneto e dai territori delle province di Belluno, Padova, Rovigo, Treviso, Venezia, Verona e Vicenza.
3. Venezia, città metropolitana, è il capoluogo del Veneto.
4. La Regione è rappresentata dalla bandiera, dal gonfalone e dallo stemma stabiliti con legge regionale.
5. Il Veneto, consapevole della storia comune, mantiene i legami con i veneti nel mondo, favorendo la continuità di rapporto e di pensiero e valorizzando gli scambi e i legami con i paesi nei quali vivono.
Art. 2 - Autogoverno del popolo veneto.
1. L’autogoverno del popolo veneto si attua in forme rispondenti alle caratteristiche e alle tradizioni della sua storia.
2. La Regione salvaguarda e promuove l’identità storica del popolo e della civiltà veneta e concorre alla valorizzazione delle singole comunità. Riconosce e tutela le minoranze presenti nel proprio territorio.
Art. 3 - Autonomia della Regione del Veneto e degli enti locali.
1. L’autonomia della Regione si esprime nell’esercizio della potestà legislativa, regolamentare e amministrativa e nella piena attuazione della autonomia finanziaria riconosciuta dalla Costituzione.
2. La Regione riconosce, promuove e garantisce l’autonomia degli enti locali nelle sue diverse manifestazioni.
3. La Regione persegue l’estensione in senso federale delle competenze legislative, regolamentari, amministrative e finanziarie nelle forme previste dalla Costituzione e nel rispetto del principio di leale collaborazione.

















Alberto Montagner
Ma chi xeli sti mai coverti che proteti da la tastiera e dal nome falso se permete de criticar tuto e tuti?
Mai visti e no li ga mai fato gnente salvo de star drio a na tastiera tuto El zorno par provocar. I xe paracadutai dal gnente nel nostro ambiente par invelenarlo. No stemo cascar in sti tranei, xe tuto fato a posta par farne sbarufar. Andemo vanti ognuno come che megio el crede rispettando i altri e fasendose possibilmente i casi sui e no quei dei altri e lasemo perder infiltrai e inpisa foghi che no ghe ne gavemo de bisogno.


Alberto Pento

Alberto Montagner

I veneti li ga de descorer e da confrontarse, non li ga da ndarghe drio a coalke sanbelo come simioti, li ga da raxonar co la so testa.
Ste to parole no le xe par gnente condivixibili: "Andemo vanti ognuno come che megio el crede rispettando i altri e fasendose possibilmente i casi sui e no quei dei altri".
Farse i casi propri e lasar che tuti li fasa coel ke ghe ghe par so le robe de tuti a xe demensial.
Anca i veneti ke no li xe endependentisti o ke se endependetisti no li xe marçani e serenisimi come mi, li xe veneti e li va respetà.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: In Veneto è nato il Partito dei Veneti, ma servirà?

Messaggioda Berto » mar nov 12, 2019 9:22 pm

Un'altra discussione con un'esponente del PdV

Passano gli anni e aumentano i debiti
Ma veramente pensate che l’Italia si possa salvare ?
Barbara Benini
https://www.facebook.com/groups/2376236 ... 017861507/

Sinceramente, anche se qualcuno dovesse far limitare gli sbarchi, (...) sapete che in Italia ci sono grossi problemi dovuti a una politica italiana creata nello sfruttamento altrui per campare senza lavorare? Avete presente come l’Italia sia fondata sul nord che produce e il sud che sperpera ?
La Sicilia è una regione a statuto speciale e ci costa 15 volte una regione a statuto ordinario e in più produce debiti e buchi di bilancio ?
per cortesia, fate una considerazione dell’Italia di 20 anni fa e adesso e ditemi cosa è cambiato in meglio per i veneti
Fate una valutazione approfondita con un ragionamento e un conteggio matematico ... facciamo funzionare il cervello come fosse un problema nostro e dobbiamo risolverlo
In Veneto la soluzione c’è e si chiama
Partito dei veneti
Autogoverno! spezziamo la catena della schiavitù romana
Reagiamo per costruire un futuro degni della nostra tradizione storica


Alberto Pento
Quale tradizione storica degna, Barbara?
Quella della Serenissima dove la maggioranza dei veneti era suddita e non sovrana?
Quella di Venezia che non ha mai promosso un popolo e una nazione dei veneti con un loro stato a sovranità di tutti i veneti?
Quella di fine settecento che ha visto i veneti e il Veneto della Serenissima abbandonati al loro destino e alla conquista napoleonica, dalle scelte infingarde e vergognose dell'aristocrazia veneziana che aveva la responsabilità politica?

Spiegaci, Barbara come riuscirebbero i "veneti indipendentisti" attraverso il Partito dei Veneti (che però parla ambiguamente di autogoverno e non di indipendenza) a modificare la realtà italiana e a liberarsi dal giogo dei parassiti italiani tra cui i siciliani e la loro regione a statuto speciale che prosciuga le nostre risorse attraverso la tassazione forzosa?







Ciosoto Elettrico
Poltrone e sofà x tutti svegieve veneti moleghela de credarghe a sto partiti. Non i serve a gente tempo perso. Svegieve.

Barbara Benini
Ciosoto Elettrico le poltrone e sofà infatti le produce un’azienda del sud ... sempre coi schei del nord ...
e c’è chi può ambire a una poltrona in politica chi invece mai potrà permettersela ... la vita è fatta così
C’è chi costruisce giorno per giorno pezzo per pezzo acquistando credibilità coi fatti e c’è chi arriva e demolisce in due secondi, irruentemente e irresponsabilmente ma convinto di essere il migliore di tutti ... del resto se siamo in un mondo difficile ...
La gente vuole votare, (specialmente in Veneto) e anche a programmare un astensionismo non si otterrebbe nulla anzi vorrebbe dire lasciare carta bianca a priori agli altri che già ci sono e nulla hanno mai fatto x tutelare i nostri interessi territoriali
Anche i veneti che non votavano si dovrebbero schierare contro la partitocrazia italiana e mandare un segnale forte di numeri che corrispondono a volontà ... così si può essere presi in considerazione seriamente e portare a casa rispetto anzitutto e poi il resto ... visto che ci ridono in faccia spesso e volentieri na non ci vogliono mollare x i soldi che si trattengono ...


Ciosoto Elettrico
Barbara Benini la gente vota xche e convinta di cambiare, xché ci sono persone che li dicono vota noi siamo diversi... cazzate...ricordati nessun partito in Italia anche se e Veneto può fare la differenza. E se conoscessi bene le leggi italiane forse anche tu cambieresti idea..dubito che tu le conosca bene...
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: In Veneto è nato il Partito dei Veneti, ma servirà?

Messaggioda Berto » mar nov 12, 2019 9:24 pm

Tra gli interventi in questo lungo filone di discussione vi è anche quello di una seguace del fanfarone Gianluca Busato quello del Plebiscito truffa e farsa del 2014, una certa Giada Rossetto.
https://www.facebook.com/groups/2376236 ... up_comment

Costei invita a non votare e a considerare dei meri caregari questi del PdV dimenticandosi però che nel 2015 il suo idolo Busato che aveva promosso il Plebiscito truffa-farsa solo come mezzo per farsi propaganda da utilizzare nella sua campagna elettorale per le regionali del Veneto, a cui però non aveva potuto partecipare perché non era nemmeno riuscito a raccogliere le firme per poter presentare le liste e che quindi aveva invitato i suoi seguaci e fedeli a votare il Movimento 5 Stelle.
Il suo squallido capo carismatico sosteneva che a seguito dell'esito del referendo eravamo già indipendenti però il fanfarone aveva cercato di presentarsi alle elezioni regionali veneto-italiane.
Costui vendeva anche la cittadinanza veneta virtuale e smerciava bond veneti per finanziare il suo movimento.
Anche questi sono veneti.

Discussione:

Marisa Fariello
Voglio chiedere.
Il nato partito dei veneti ,lavorerà per il veneto o saranno solo poltrone come lo sta dicendo delle persone venete.grazie rispondete con sincerità.

Giada Rossetto
Soiti caregari. Marisa chi si ostina a prendere parte alle elezioni e alle amministrazioni italiane accettando il sistema non puó cambiare nulla.


Flavio Corazza
Giada Rossetto quindi? Proposte? concrete.. non della serie “siamo gia indipendenti”

Mario Montemezzo
Giada Rossetto prima de parlare informate. No fare bla bla bla , come de soito fa i veneti.

Giada Rossetto
Mario Montemezzo ma ti pare? Ma forse tu da Milano ti devi informare, io conosco questi fenomeni da molti anni e so di cosa parlo


Giada Rossetto
Flavio Corazza astensione innanzitutto.


Flavio Corazza
Giada Rossetto si grande. D’accordossimo. Lo fanno tutti?

Flavio Corazza
perche se non sai..in italia basta che voti 1 ... e di sicuro gli amici degli amici del politico corrotto italiano votano..... e noi e la nostra astensione....

Giada Rossetto
Flavio Corazza Ti par normale che ci sia gente che voglia indipendenza e si ostini a votare per eleggere e legittimare politici italianissimi, che una volta eletti giureranno di osservare e rispettare la costituzione italiana? Come si puó votare per le istituzioni del paese che ti occupa e ti deruba ogni santo giorno? Ma bisogna esar ritardai

Giada Rossetto
Flavio Corazza intanto facciamo i veneti e non gli italiani e vediamo come e quanto si sente legittimato un governatore votato da pochi italiani. Vediamo anche che effetto farà al resto del mondo è ora che la gente capisca che i veneti sono un popolo e non vogliono governi italiani, ladri , mafiosi e corrotti.

Flavio Corazza
Giada Rossetto io mi rispecchio nei tuoi ideali. Ma é presto per i veneti... o e tardi per questo tipo di iniziative.. chi lo sa. Io guardo la Catalonia... la Scozia.. tutto puo essere possibile come il contrario. Io personalmente le proverei tutte.

Giada Rossetto
O cominciare a disobbedire civilmente o il partito dei veneti ci porterà in piazza a prendere manganellate come la Catalogna. Già visto .... chiedere indipendenza tramite le istituzioni non funziona, l’indipendenza non si chiede si esercita.

Giada Rossetto
Flavio Corazza provarle tutte? Ricorda che anche la lega parlava di indipendenza... 30 anni fa hanno iniziato ad occupare le careghe nei comuni fino ad arrivare in regione e al governo: nulla di fatto, zero assoluto , lo stesso zero che farà il PDV.

Flavio Corazza
Giada Rossetto corrego. il PdV si fermerâ al solo territorio veneto. Ciao

Giada Rossetto
Flavio Corazza nel 1994 un leghista mi disse le stesse identiche parole

Flavio Corazza
Giada Rossetto la lega ha fagocitato la LigaVeneta..e si ê smascherata subito girando le spalle ai serenissimi. Il resto ê solo propaganda all’italiana, (gran popaganda, ed ha pure funzionato) ed ad essere onesti i Veneti ci sono caduti dentro. Ora ai Veneti che non sono ne io ne te..informarsi su tutti i concetti e retroscena che noi sappiamo costa MOLTA fatica. L’informazione porta fatica.. meglio seguire facili slogan che accomunano tutti.... e sia mai che si capisca che questa autonomia non ha via di riuscita. Ci vuol tempo...

Flavio Corazza
Giada Rossetto forse LigaVeneto? La legaNord nasceva gia come partito del Nord (!?)


Flavio Corazza
Giada Rossetto ad ogni modo. Ammiro il tuo modo di pensare. Potremmo disquisire all’infinito su chi ha fatto cosa. Ma il dato di fatto é che i Veneti (indipendentisti) mancano. Ti auguro una buona giornata.

Mario Montemezzo
Giada Rossetto io non sono da Milano, e sono un INDIPENDENTISTA VENETO , dì prima chiamata. Certamente che di volta gabbana ce ne sono, ma questi li conosco uno x uno.

Sergio Sergio
Giada Rossetto i boccaloni se le bevono tutte!!! da sempre!!!!
non puoi cambiare il loro modo di pensare. Puoi raccontare loro che farai la secessione della padania, che farai la devolution, che farai l'autogoverno, che imporrai l'autonomia a roma, che manderai a casa tutti gli extracomunitari, che bla bla bla.....in cambio di voti naturalmente, e loro, i boccaloni, ti crederanno e ti voteranno. Anzi, più grosse gliele racconti, e più ti osanneranno....perchè l'importante è che non vinca il pd, l'importante è No ai terroni, ai rumeni, ai cinesi, agli africani, ai musulmani, agli zingari, l'importante è paroni a casa nostra, l'importante è credere al primo pirla che ti chiede di votarlo e ti racconta la storia dell'orso, mentre si mette d'accordo con il resto della banda su come fottere e tassare i poveri boccaloni che li votano.................non puoi cambiare i boccaloni: sono come i diamanti......un boccalone E' PER SEMPRE!1


Giada Rossetto
Flavio Corazza sei giovane, io la lega la lasciai ancora nel 93 e certe cose le ho vissute di persona. La lega nord non ha fagocitato nessuno, L’errore ( senza far nomi) è stato quello di fondersi con la lega lombarda ma non credere che i veneti all’epoca fossero diversi da ora. All’epoca noi leghisti eravamo gli appestati, quelli fuori di testa, la gente votava per la Democrazia Cristiana e per il PCI. In Veneto hanno sempre dormito forte, ora gli appestati sono gli indipendentisti e il resto vota lega, sono i figli dei democristiani e dei comunisti, una continua e generativa orda di ignoranti ( ignoranti nel senso che ignorano).

Giada Rossetto
Mario Montemezzo bene allora partiamo dal primo: Tony carega.... parlamene

Sergio Sergio
occazzoooooo Toni Karega.....seguo!

Sergio Sergio
niente su Tony Carega?........passiamo a l'ex "comandante"??? Caregato....candidato alla Camera nel 2001 con Liga Fronte Veneto, l'anno dopo candidato sindaco a Bovolone con la stessa sigla, nel 2007 “ricandidato" sindaco a Bovolone col Partito del Nord Est, senza però mai riuscire ad entrare in consiglio comunale e fermandosi a 507 voti, pari al 5,81%.......poi uno dei leader dei "forconi" con la speranza di altre careghe.....tentativi andati a vuoto alle regionali 2015......ed ora in corsa per le elezioni delle regionali 2020............20 anni ci ciance, che altro?!?!1

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Flavio Corazza
Sergio Sergio parlami di te. Lucio lo conosco.


Sergio Sergio
Flavio Corazza che vuoi sapere? se mi sono mai candidato nelle istituzioni italiane? no grazie!!! se voto per legittimare le istituzioni della repubblica italiana? no grazie, ho smesso dal 1994...........che altro vuoi sapere? se prendo per il culo i veneti con cazzate come autonomia e autogoverni? no grazie........Che altro vuoi sapere di me? Spero, tu non voglia invitarmi a cena

Sergio Sergio
cmq, stavamo parlando dei caregari......chi altro cè, Giada Rossetto, aiutami......chi c'è ancora da 20 anni che ciancia???..... l'avvocato che ha rinunciato al vitalizio, e che si candida ad ogni regionale?!? ne vogliamo parlare??? poi chi altri???

Flavio Corazza
Sergio Sergio voglio sapere cos’hai fatto per il Veneto. Concretamente. Non ti conosco, mi sto informando.


Sergio Sergio
Flavio Corazza io? niente!!!! tu invece che hai fatto? concretamente!!! hai hai fatto qualcosa tu per il veneto....o ti sei limitato a votare per chi ti prometteva secessioni, devolution, autonomia e autogoverni?..........un boccalone E' PER SEMPRE!

Giada Rossetto
Flavio Corazza Sergio è un patriota marciano non come questi caregari


Giada Rossetto
Sergio Sergio Vogliamo parlare di qualche caregata?


Flavio Corazza
Sergio Sergio non credo tu non abbia mai fatto nulla. Senno non avresti tutta questa aggressivitá... se mi attengo a quello che dici.... non ti bado neppure.


Sergio Sergio
Giada Rossetto cazzoooo....pure le caregate? Tony Karega che ci provava già nel mesozoico, Caregato che ci prova dal 2001, l'avvocato che pure lui ogni 5 anni ci prova, ....pure le caregate!??!

Giada Rossetto
Flavio Corazza credimi non è aggressività quella di Sergio ma semplicemente siamo stanchi di essere presi per il culo e siamo stanchi di vedere i veneti presi per il culo. Credo tu capisca.

Sergio Sergio
Flavio Corazza no no...ti assicuro!!! io per il veneto non ho fatto nulla! niente di niente!!! Zero assoluto!!! Anzi, è dal 1992 che dico che la Lega non avrebbe mai fatto la secessione della padania, ma nessuno mi credeva.....è dal 2016 che dico che non è possibile nessuna autonomia, ma nessuno mi crede.......cosa vuoi che faccia per dei boccaloni??? niente!!! niente di niente! zero assoluto....eppur tuttavia, mi piange il cuore vedere che ci siano dei ciarlatani che cianciano da 20 anni, e che cercano di raggirare i veneti per l'ennesima volta..................E poi, mica sono aggressivo...sono un tenerone!1


Flavio Corazza
Giada Rossetto no non capisco. Confondere i tentativi altrui con ricerca eslusiva di ”carega” ... no non lo capisco. E non capisco neppure questo attaccare altri Veneti solo perche agiscono diversamente dai propri canoni o ragionamenti.

Giada Rossetto
Sergio Sergio eeee ehe ehe ehe ma non sei mai stato in galera.... per il Veneto.... vuoi mettere il caregato ?

Sergio Sergio
vedi Giada Rossetto??? che ti dicevo??? non capiscono!!! loro se le bevono tutte! non puoi cambiarli, nemmeno se gli riporti i fatti, nemmeno se spieghi loro le cose come stanno.......loro devono seguire chiunque cianci e prometta loro cazzate

Sergio Sergio
Giada Rossetto eccheccazzo....ci mancherebbe......pero' non mi sono nemmeno mai messo a costruire un cazzo di tanko che non serviva a un cazzo se non a far incazzare le autorità. Cazzoooo, costruiscono tanki, prendono i "forkoni", protestano in piazza......pero' poi votano, si candidano, e invitano tutti a pagare le tasse e a legittimare lo stato italiano.......

Giada Rossetto
Sergio Sergio alcuni non hanno memoria politica, altri proprio no ghe riva ma credo che Flavio sia intelligente.


Sergio Sergio
ambeh......alloooora......se è intelligente. .....però vota e crede ai ciarlatani che cianciano da 20 anni e si candidano continuamente.


Giada Rossetto
Sergio Sergio credo che ora ci penserà


Flavio Corazza
Giada Rossetto io penso con la mia testa..provo..studio vedo i movimenti e imparo.. non accetto consigli da uno che vomita e basta...
Giada buona serata, almento l’educazione te sai cos’é.



Sergio Sergio
sono forse stato impreciso in qualcosa che ho detto? sono stato INEDUCATO? ho offeso qualcuno? a me pare di aver detto tutte cose reali e che si possono verificare!!!!!....poi, se uno ci resta male perchè do del ciarlatano a chi ciancia da 20 anni e si candida ad elezioni da 20 anni, non so che farci! ..........possibile che dopo tre decenni di prese per il culo, non abbiano imparato nulla? dovrebbero saper riconoscere un ciarlatano dopo zero secondi, appena apre bocca e promette cazzate!

Giada Rossetto
Flavio Corazza sono sincera io e Sergio ci alterniamo, a volte quella che vomita sono io e a volte lui è più diplomatico. Tuttavia scriviamo le stesse cose da un decennio, ovviamente quando in prossimità delle votazioni tutti gli indipendentisti si trasformano in italiani ci cadono le braccia. Pensa che noi ci siamo battuti per il non voto anche al referendum fuffa sull’autonomia, spiegando in tutte le salse con costituzione alla mano quanto fosse un raggiro politico e niente i caregari hanno spinto gli indipendentisti a votare con le seguenti scuse:
1- mandare un segnale a Roma
2- contarsi
3- demolire Zaia e la lega
4 - far capire ai veneti che l’unica via è l’indipendenza ecc ecc
Risultati? Il messaggio non è arrivato, hanno contato i creduloni, la lega è andata al governo, i veneti hanno una confusione in testa e continuano a sperare nel l’autonomia.

Allora vogliamo continuare a credere a questi quaquaraquà? Adesso per non disturbare le menti confuse dei veneti nemmeno parlano più di indipendenza ma di autogoverno! Che cazxo è sto autogoverno? Dai! Guarda ti auguro di avere le giuste informazioni e ragionando con la tua testa sono sicura che il quadro sarà chiaro. Ciao1

Sergio Sergio
qualcuno dice di ragionare con la propria testa....BEne!!! allora cerchiamo di essere seri: ecco uno stralcio del programma che propongono:
1) maggiori autonomie per zone come lago di garda, polesine, lessinia ecc.......altrimenti se roma non concede l'autogoverno faranno un referendum per l'indipendenza (E niente, non ve lo dicono che solo tre anni fa, la Corte Costituzionale ha bocciato categoricamente la possibilità di concedere un ref x l'indipendenza)......
2) assistenza domiciliare prenatale con fisioterapista e ostetrica gratuita (mah!!!)......
3) baby card con 18.000 euro per ogni bambino fino ai tre anni (sè vabbè)..........
4)libri di testo e divise gratis per tutta la scuola dell'obbligo (è arrivato babbo natale)............
5) Contributo e garanzia regionale per la prima casa, a coppie con figli. con fidejussione bancaria della regione veneto (hai vinto un super bonus).........
6)Subentro del fondo della Regione per il pagamento delle rate del mutuo se perdi il lavoro (ti compri casa, e se perdi il lavoro le rate del mutuo te le pagano loro....ora è arrivata pure la befana).....................
insomma, i vari punti del programma si susseguono, in un misto di supercazzole, promesse non onorabili, e chi più ne ha più ne metta........scaricatevi l'intero programma dal sito, leggetelo attentamente e POI ditemi se non assomiglia aL famoso ""un impegno concreto: più pilu per tutti""............ma come cazzo si fa a dare il voto a
questi?!?!?

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Andrea Davini
Giada Rossetto che ci fai con l'astensione, se non il gioco de romani de roma

Giada Rossetto
Andrea Davini quando capirete che l’unica preoccupazione dei politici è proprio l’astensione? Quanto?

Andrea Davini
Giada Rossetto...strano però, Plebiscito EU e CNLV.Com si presentano alle elezioni 2020. Come si spiega questo fenomeno? Forse con il fatto che ai son resi conto che il nemico si combatte meglio con le sue stesse armi!?

Giada Rossetto
Andrea Davini Sarebbe come dire che per combattere i disonesti ladri italiani bisogna fare i disonesti ladri veneti? Fai come credi io mi dissocio, il nemico lo combatto dimostrandomi migliore, onesto e coerente.

Andrea Davini
Giada Rossetto....direi di no, non è come dire.......ripeto bisogna andarci in Regione, ci mettono la faccia e sanno che queste sono le ultime occasioni per un percorso legale, poi.....

Giada Rossetto
Giada Rossetto Andrea Davini sanno cosa? L’unica cosa che sanno è che la carega frutta un sacco di soldoni.

Annamaria Deoni
Sergio Sergio il Tanko (1997) è un simbolo. Ed è servito eccome. Volevano dare un messaggio all'europa e allo stato occupante, affermare che esiste una "Questione Veneta" e svegliare i Veneti. E lo hanno pagato caro, loro e le loro famiglie, colpite altrettanto duramente. Da quel momento in Veneto si è rafforzata la consapevolezza, sono nate associazioni culturali che hanno martellato il territorio di eventi divulgativi storico/identitari. E se vogliamo dirla tutta, i Serenissimi sono gli unici che hanno fatto qualcosa di concreto. Riguardo a far incazzare le autorità... Come pensi di ottenere l'indipendenza? Anestetizzandoli?

Mario Montemezzo
Annamaria Deoni brava.


Sergio Sergio
Annamaria Deoni il tanko di cui parlavo io, che nn serviva a un kacchio, e per cui qualcuno é andato in galera, non era quello del 97....ma quello piu recente. Serviva davvero costruirlo? Serve una medaglia al petto a chi lo ha costruito e si é fatto un po di prigione? .....cmq il discorso verteva sulle ciancie ventennali di alcuni personaggi, sempre pronti a candidarsi.

Annamaria Deoni
Sergio Sergio sulle chiacchiere trentennali condivido. E sul Tanko 2014 anche. Non volevo contraddirti. Ma era doveroso il distinguo.

Mario Montemezzo
Giada, scusami, ma con tutte queste polemiche , non ho capito da che parte stai.

Annamaria Deoni
Sergio Sergio sono nell'ambito indipendentista dal 1997, attivamente, e penso di poter aggiungere qualche dettaglio anche sull'iniziativa del 2014. Nasceva con gli stessi propositi, il guaio è che avevano infiltrati all'interno di dubbia dedizione alla causa, motivati per lo più da personalismi e rincorsa alla "realizzazione personale" inoltre si era innescata una concorrenza sleale da parte di movimenti di liberazione territoriali (che li hanno denunciati). L'eco della vicenda è stato cavalcato e strumentalizzato in modo vergognoso in campagna elettorale lega, a Brescia. Dal quel momento in poi è stato caos. Ottimo lavoro pro-occupanti.


Sergio Sergio
Santi subito.
Giada Rossetto
Mario Montemezzo io sto dalla parte dei veneti, non voto caregari e concordo in tutto con Sergio Sergio


Sergio Sergio
Giada Rossetto io mario montemezzo manco lo vedo.....l'avrò bloccato? o lui ha bloccato me? ....ma chissenefrega!

Andrea Davini
Comunque, consiglio spassionato, non bloccate nessuno, se non offende


Marisa Fariello
Giada Rossetto mi sono informata di voi ,altro.che marciani meglio perdervi.che.trivarvi.

Giada Rossetto
Marisa Fariello hai parlato con la Barbara? Scolta e ciacoe scolta e ciacoe.... da qui si capisce il tuo grado di intelligenza, limitarsi a pensare con la testa degli altri è tipico delle pecorelle al servizio del pastore. Tu hai fatto una domanda e Io ti ho espresso il mio parere con tanto di spiegazione. Ora sicuramente tu sei andata a votare per ogni scorreggia italiana come sua maestà comandava e che risultati hai ottenuto? Il nulla!!!! Ora vuoi continuare? Fai pure ma ricorda che chi vota è un traditore, un traditore del popolo veneto, i veri veneti non votano, i marciani non votano.

Sergio Sergio
Marisa Fariello quindi vuoi dirci che TU non eri in grado di valutare CON LA TUA TESTA se il programma di quel partito, di cui ti ho riportato alcuni punti, sia credibile o no?.... E che hai preferito fidarti delle cazzate di barbara e suo marito? Pensare con la tua testa é troppo difficile per te? Qualora decidessi di iniziare ad usarla, ti prego, leggi quel cazzo di programma. Capirai che sono tutte balle!

Sergio Sergio
Marisa Fariello dai su... Provaci... Non é difficile usare LA TUA TESTA invece che quella di barbara e marito. Usala ti prego! .....leggi e cerca di capire il programma che barbara e compagni ti propongono....
1) maggiori autonomie per zone come lago di garda, polesine, lessinia ecc.......altrimenti se roma non concede l'autogoverno faranno un referendum per l'indipendenza (ma, non ve lo dicono che solo tre anni fa, la Corte Costituzionale ha bocciato categoricamente la possibilità di concedere un ref x l'indipendenza)......
2) assistenza domiciliare prenatale con fisioterapista e ostetrica gratuita......
3) baby card con 18.000 euro per ogni bambino fino ai tre anni.........
4)libri di testo e divise gratis per tutta la scuola dell'obbligo ...........
5) Contributo e garanzia regionale per la prima casa, a coppie con figli. con fidejussione bancaria della regione veneto ........
6)Subentro del fondo della Regione per il pagamento delle rate del mutuo se perdi il lavoro (ti compri casa, e se perdi il lavoro le rate del mutuo te le pagano loro).....................insomma, i vari punti del programma si susseguono, in un misto di supercazzole, promesse non onorabili, e chi più ne ha più ne metta........scaricati l'intero programma dal sito, leggilo attentamente e POI valuta tu stessa..........ma come cazzo si fa a dare il voto a questi?!?!? Ma come cazzo fate a farvi prendere per il culo da sta gente che vi promette cazzate da venti anni? Non siete stufi di farvi prendere in giro?1


Mario Montemezzo
Giada Rossetto, ma questa tua arringa, la hai fatta con tutte le tue amicizie? Visto che abbiamo diverse amicixie comuni , non credo che la pensano come te, visto che le conosco dì persona, e da anni.

Giada Rossetto
Mario Montemezzo io non ho bisogno di amici che la pensano come me per essere sicura di essere nel giusto. Che cacchio me ne frega di quel che pensano gli altri? Se uno vuole indipendenza e si sente Veneto non vota per un ente amministrativo italiano punto. Quindi chi è Veneto non vota, chi è italiano si.



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Giada Rossetto
Mario Montemezzo scusa la schiettezza ma sono anni che lo dico

Barbara Benini
Giada Rossetto infatti con le tue teorie dovremmo tutti aspettare la fine spalando m... su feisbuc a qualsiasi livello essere felici con te ... ma anca no
Ho letto qualche commento
I tuoi e di sergio sono un monologo che si ripete
Unica cosa è che voi non fare assolutamente nulla di concreto e propositivo x aiutare la causa
Solo a criticare qualunque percorso ... roba da troll in metastasi

Barbara Benini
Giada Rossetto invece dovremmo attendere che tu decida cosa fare x proporre cose sensate ? Dai guardati allo specchio e fai mente locale ... dimostra tu di essere capace prima di giudicare chi in buona fede sta facendo da svariati anni

Barbara Benini
Mario Montemezzo lei non ha amici solo cavasin e qualche troll che sono sempre loro due e qualche parente stretto

Barbara Benini
Giada Rossetto chi è Veneto come te deve morire di Italia in silenzio quindi ?

Lanza Tiziano
Annamaria Deoni non leggo i post di questo "Sergio Sergio" probabilmente perché l'ho bloccato già da diverso tempo.
E infatti deve essere un gran IMBECILLE perché, signore e signori, per sputtanare i Serenissimi del 1997, non si può che essere IMBECILLI.

Annamaria Deoni
Lanza Tiziano ciao, lo sai quanto rispetto ho per quel gesto e i patrioti, mi sono sentita in dovere di intervenire infatti, poi per il resto (voto si/no partito x/y) sono liberi di pensare ciò che meglio credono per sé e per il Veneto, come lo sono io.

Mario Montemezzo
Giada Rossetto non ho ben capito se tu fai parte di un gruppo indipendentista, e quale, oppure se sei una scheggia vagabonda.


Sergio Sergio
I commenti di benini sono di una pochezza infinita. Denotano una forte limitatezza. Nel programma di partito propone solo cose fantascientifiche degne di Cetto La Qualunque, e promesse non onorabili. Dice che lei sta in buona fede e fa.... Ma cosa fa? Prende per il culo la gente (e nei commenti si evince pure il disprezzo quando li offende anche in maniera velata) fa perdere tempo e illude con cazzate la gente da 20 anni! Promesse di autonomie impossibili fanno perdere tempo già da tre anni e ancora continua a illudere la gente chiedendo voti. Ma che diavolo ha fatto di concreto a parte le ciancie in questi 20 anni? Nulla, solo promesse vane!!! Si occupasse del proprio lavoro, non di prendere per il culo la gente. Davvero una pochezza infinita e un bassissimo livello sia nei commenti su FB, sia in TV. ...politicamente vale meno di zero, nonostante si metta in cattedra e pensi di essere uno scalino sopra gli altri. In tutti i suoi discorsi traspare l'incipit delle idee leghiste. Quanta gente é rimasta disposta a farsi raggirare con cazzate da personaggi come la benini , vuoti e limitati, a cui interessa solo scaldare una carega nelle istituzioni italiane? Smettiamola di credere alle cazzate che cerca di rifilarci assieme ai suoi compagni. 20 anni che rincorrono le careghe a suon di ciance vuote e promesse che non possono onorare.


Marisa Fariello
Ecco me avee dat dee risposte ,10 veneti che ha risposto e tante idee diverse ,ecco fatto el.veneto resterà coion


Giada Rossetto
Marisa Fariello veramente in molti ti abbiamo risposto la stessa cosa: i veneti veri marciani non votano.
Gli altri ti hanno risposto che bisogna provarci..... come ci prova la lega da 30 anni? Ma bastaaaaa

Marisa Fariello
Giada Rossetto aspette el messia ,non so come spereo de aver l'indipendenza?

Giada Rossetto
Marisa Fariello e tu come speri di averla da un’istituzione italiana?


Marisa Fariello
Giada Rossetto chi lo ha detto che il partito dei veneti sia un'istituzione italiana ? Hai le prove, bene mostrale

Giada Rossetto
Marisa Fariello ok Marisa ti spiego: il partito dei veneti è un partito italiano ( i partiti veneti non esistono, solo un partito italiano puó partecipare alle elezioni amministrative regionali) e si candida alle elezioni regionali per la REGIONE VENETO che è un’istituzione italiana. Chiaro?

Sergio Sergio
spiegato in altri termini: la Regione, è un Ente amministrativo che amministra la popolazione ed i territori, per ordine e conto dello Stato italiano, a cui deve rendere conto di tutto quello che fa. Ogni sera il conto di tale Ente si svuota e manda tutto al conto del Tesoro dello Stato Italiano..........Tale Ente amministrativo, non rappresenta la popolazione, ma la amministra solamente: chi la rappresenta è lo Stato sovrano, non il suo Ente amministrativo. ..........Un partito che si candidi ad amministrare tale Ente, deve iscriversi al ministero degli Interni, e il Presidente della Giunta e del Consiglio regionale sono obbligati a giurare di rispettare la Costituzione Italiana...............è tutto chiaro o serve un disegnino? ma davvero non vi è servita a nulla una presa per il culo durata 30 anni? Non avete imparato nulla? ora, i ciarlatani, dovreste saperli riconoscere in zero secondi.


Franco Pistoia
Marisa FarielloEvidentemente sei un poco dura di comprendonio,hai fatto una domanda e hai ricevuto le risposte ALCUNE MOLTO ESAURIENTI , vedi tu.

Marisa Fariello
Franco Pistoia grazie del complimento ,ora so meio come sono i veneti ,solo capaci ad offendere meio.i terroni


Marisa Fariello
Staremo a vedere ,discutere non ha senso

Giada Rossetto
Marisa Fariello ecccerttooo stiamo sempre a vedere per altri 30 anni a vedere chi? Chi che se senta sue careghe? Ma daiiii

Marisa Fariello
Giada Rossetto allora fate voi qualcosa di eclatante che si veda i risultati


Sergio Sergio
Giada Rossetto vuoi non votare per Toni Karega, o per l'amico Caregato che si candida nelle istituzioni italiane dal 2001, o per l'avvocato che si candida ad ogni regionale?......dai su, su!!! vota anche tu! Dona una karega ad un ciarlatano! ........come fai a non credere alle balle di chi ciancia da 20 anni?!?!? devi credere a loro, hai capito? vota Antonio!

Giada Rossetto
Marisa Fariello ti ricordo che nel 2014 qualcosa di eclatante è stato fatto, peccato che i tuoi amici caregari ci hanno sputato sopra demolendolo. Ecco ricordiamo anche quanto hanno tradito.

Alberto Pento
Giada Rossetto i veneti veri non necessariamente sono marciani, io sono veneto, vicentino aidolo e non marciano e nemmeno serenissimo.
Ti ricordo che la Serenissima non esiste più da 222 anni e che era lo stato imperiale di Venezia e non la terra e la patria dei veneti.

Marisa Fariello
Franco Pistoia non sei tra i miei amici ,quindi con piacere restane fuori

Marisa Fariello
Giada Rossetto ma vai a controllare la quantità di odio che hai ,spari cavolate

Alberto Pento
Nel 2014 c'è stato soltanto la truffa del fanfarone di plebiscito.eu del plebiscito via web.


Sergio Sergio
Marisa Fariello allora lo hai letto il programma? ti sembra credibile? qui di seguito un piccolo stralcio....leggi attentamente 1) maggiori autonomie per zone come lago di garda, polesine, lessinia ecc.......altrimenti se roma non concede l'autogoverno…Altro...

Alberto Pento
Il Veneto fa parte dello stato italiano principalmente per volontà della maggioranza dei veneti che si è espressa per l'Italia fin dal 1848.

Marisa Fariello
Sergio Sergio ho un amico avvocato del sud che sta lavorando per l'indipendenza di tutte le regioni ,credo che perda tempo se non si può fare nulla ?

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Sergio Sergio
Marisa Fariello tu ci hai chiesto se secondo noi, nel partito dei veneti sono a caccia di careghe o se sono seri...........e io ti ho chiesto se hai letto il programma (del quale ti ho riportato alcuni punti qui sopra).....e ti ho chiesto se ti sembra credibile. E' sufficiente che tu mi risponda di SI oppure di NO. Senza divagare: E' CREDIBILE O NON è CREDIBILE IL PROGRAMMA CHE PROPONGONO?

Marisa Fariello
Sergio Sergio mai chiesto se siete in cerca de careghe ,rileggi ma mai ho scritto questo


Sergio Sergio
Marisa Fariello LO HAI SCRITTO TU ...LO HAI CHIESTO TU, SE IL PARTITO DEI VENETI SONO A CACCIA DI POLTRONE..........E NOI TI ABBIAMO RISPOSTO

Sergio Sergio
Però tu non vuoi rispondermi: TI SEMBRA CREDIBILE IL PROGRAMMA CHE PROPONGONO???......si o no?

Marisa Fariello
Non so il loro programma e non credo che abbiano fatto un programma ad una settimana della nascita del partito


Marisa Fariello
Sergio Sergio l'ho chiesto perché già mi avevano colpita dicendo questo e allora ho girato la domanda per avere risposte.

Sergio Sergio
Marisa Fariello il programma è sul loro sito!!!!!...allora te lo ripropongo: guarda questi, sono alcuni punti del loro programma

Marisa Fariello
Sergio Sergio ora lo cerco



Sergio Sergio
leggi attentamentee dimmi se E' CREDIBILE 1) maggiori autonomie per zone come lago di garda, polesine, lessinia ecc.......altrimenti se roma non concede l'autogoverno faranno un referendum per l'indipendenza (E niente, non ve lo dicono che solo tre a…Altro...

Marisa Fariello
Marisa Fariello Sergio Sergio lasciamo perdere buona notte


Sergio Sergio
boh, vabbè........vedo che non leggi quelllo che ti scrivo. Ti sto parlando del programma del PARTITO DEI VENETI. ....ti ho riportato alcuni punti del loro programma, ti ho messo anche il link dove scaricarlo......ma se non hai voglia di informarti su cosa vuoi votare e per chi vuoi votare, lasciamo perdere.

Marisa Fariello
Sergio Sergio non ci credo punto basta


Sergio Sergio t
roppo facile chiedere se cercano poltrone e offenderti se ti mettiamo davanti le prove:...........ti chiedo di leggerti le cazzate che promettono nel programma, e non le vuoi leggere.....allora sai che ti dico? che se vuoi farti prendere per il culo da sta gente, sono cazi tuoi.

Marisa Fariello
Sergio Sergio ora lo passo alla Barbara ,vediamo cosa mi risponde


Sergio Sergio
Marisa Fariello non ci credi a cosa? il programma mica me lo sono inventato io......è scritto nel loro sito, e te lo puoi leggere come ho fatto io............poi dimmi se sono cose credibili quelle che propongono

Sergio Sergio
so che non ne avrai la voglia di leggerlo e pensare con la tua testa.....preferisci fidarti alla cieca............ma se lo leggi, capirai che sono solo cazzate

Sergio Sergio
1) maggiori autonomie per zone come lago di garda, polesine, lessinia ecc.......altrimenti se roma non concede l'autogoverno faranno un referendum per l'indipendenza (E niente, non ve lo dicono che solo tre anni fa, la Corte Costituzionale ha bocciato …Altro...

Marisa Fariello
Sergio Sergio lo go passa alla Barbara


Sergio Sergio
ragiona con la tua testa...non con le cazzate di barbara e suo marito......questo è il link per scaricare il loro programma...cerca di leggerlo, cerca di capire, e valuta tu se è credibile LO PUOI SCARICARE DA QUI https://partitodeiveneti.com/.../Partit ... ti-Small...

Marisa Fariello
Sergio Sergio visto ora sono stanca lo go scarica e domani lo leggo ,go el doge in pizzeria domani sera


Sergio Sergio
salutami Albert


Marisa Fariello
Sergio Sergio lo farò


Giada Rossetto
Alberto Pento ma moschea che o savemo tuti che te si un italian infiltrà


Giada Rossetto
Anzi te bloco parchè son stufa de lesar e to stronsade.

Marisa Fariello
Sergio Sergio visto


Barbara Benini
Marisa Fariello le idee diverse se leggi bene sono di due tre persone che insistono sul nulla e saranno sempre bastian contrari a priori perché essendo incapaci gli riesce solo di attaccare chi vuole e fa concretamente


Barbara Benini
Giada Rossetto i veneti veri marciani chi sono ?
Chi vi ha dato questo titolo ? Avete un certificato medico che attesta ciò ?
Siamo al patetico oramai


Barbara Benini
Marisa Fariello sergio sergio che non vedo più perché mi avrà bloccata visto la vigliaccheria
Faccio presente che sergio sergio o sergio Cavasin non vive in Veneto ma a Roma e il resto valuta tu ma o hai fiducia in noi o lascia perdere non vivere con l’ansia... stai serena


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Altra discussione:

https://www.facebook.com/groups/2376236 ... up_comment


Alain Venetico
se poso dir a mea chi se riconose nea rejon italiana veneto xe justo ke i vota e i fasa ndar su el partito dei veneti, ki se ritien indiendestita e no riconose Zaia e so paroni de roma no ge riguarda sto partito, i veneti no ga bisogno de partiti i xe un popolo

Andrea Davini
Alain Venetico...queste ze parołe e no fati. Inveze mi credo che bisogna provarle tute, deso ghe xe el PDV, stemo unìi e demoghe apogio, dopo se fa el paso sucesivo

Alain Venetico
Andrea Davini come ke voe ma no ste domandar autonomia o indipendensa a taljan se i riconosi tuto cua o si coerenti e xe on contro senso

Alain Venetico
Andrea Davini secondo se podaria crear on movimento de veneti fora dal sistema taljan

Andrea Davini
Alain Venetico fora dal sistema taljan, te ghe fa soło che on piaser, varda come ze preocupà Zaia dal Partito dei Veneti


Alain Venetico
Andrea Davini el preocupà de perdar a so carega ke i ciapà ke altri, ma senpre carega dei taljan a xe


Andrea Davini
Alain Venetico inveze el sa de no pèrdar ła carega, ma el xe preoccupa'


Sergio Sergio
Andrea Davini zaia nin é preoccupato perché sa benissimo che sono un gruppo di persone che politicamente valgono zero, e che si propongono all'elettorato con un programma pieno di cose tecnicamente non realizzabili, scritte solo per raggirare i soliti creduloni.


Andrea Davini
Sergio Sergio tu cosa fai?


Sergio Sergio
Andrea Davini gia ti ho risposto.... É la quarta volta che ripeti sta domanda... Ti si é incantato il disco? Tu che hai fatto?


Lanza Tiziano
In mancanza de un esercito de liberassiòn, serve anca el PdV.
Tuto serve. Almanco par tentar de compatar i veneti.
Mi vedo solo questo.
Dopo, me par che la paura de quei che vol le careghe, la sia rivolta sempre ai stessi, mentre magari se vota Lega Itaglia. Quei de careghe no i ghe ne occupa mia infati...

Andrea Davini
Sergio Sergio penso che il tuo modo di denigrare gli altri sia oltre il limite, che non sei d'accordo con il PDV lo abbiamo capito tutti perché sei tu che hai il disco incantato, lo ripeti con post longhi par niente. Mettiti l'anima in pace, perché le cose vanno come devono andare e remare contro non ti porta da nessuna parte. Bisogna aiutare tutti i Veneti a svegliarsi dal torpore in cui sono loro malgrado, anche con un partito che può coinvolgerli


Alain Venetico
Andrea Davini te ricordo ke dal 2010 el sior ministro dei taljan calderoli gà scancea el rejo decreto de anesion del veneto a la mafioitaglia eora parke no se unimo parke jori i rispeta e so stese leggi e cueo ke i fa, invece de far naltro partito taljan femo sentir ke i xe sfratai dal 2010 i se ga fato carakiri da soi i ga da asar el veneto

Alberto Pento
Gli indipendentisti veneti sono una minoranza minimale che elettoralmente conta poco o nulla. Poi quelli che vorrebbero la Serenissima sono ancora meno e quelli che seguono le assurdità del clnv sono vicini allo zero.


Sergio Sergio
Andrea Davini cioé fammi capire: siamo in un social, e vorresti che evitassi di dire come la penso su un partito composto da personaggi che da 20 anni rincorrono la carega, e che propongono ai veneti cose incoerenti, ma soprattutto tecnicamente impossibili da realizzare? É come se dicessi a chi denuncia un turlupinatore, che deve stare zitto perché il turlupinatore é una persona che fa e gli si deve dare una possibilità anche se promette falsità evidenti. ....mano al programma, amico mio, leggitelo e sii obiettivo (soprattutto nel programma dedicato alle famiglie): come fai a non sentirti preso in giro e non scandalizzati per le balle che cercano di far passare?

Andrea Davini
Sergio Sergio io ti ho detto di stere zitto?


Sergio Sergio
Allora lascia che dico quello che penso... E che metta in evidenza le prese per il culo proposte da chi rincorre la carega da due decenni: magari può servire a qualcuno per riflettere con la propria testa ed evitare di farsi prendere per il culo. Se tu preferisci continuare a farlo, sono problemi tuoi.

Andrea Davini
Sergio Sergio allora cosa dici se dico anch'io quello che penso?....cmq più che un pensiero il tuo è un processo ad alcune persone che hai menzionato, pensaci


Sergio Sergio
Andrea Davini in realtà ho parlato dei punti in programma, proposti da certi personaggi.... Se qualcuno mi può dimostrare che sono tecnicamente possibili da realizzare, si faccia avanti (non basterebbe l'intero residuo fiscale attuale di circa 14 miliardi... Non esistono leggi che lo permettano.... E anche se venissero proposte da loro, basterebbero 20 parlamentari della Campania per affossarle definitivamente)


Alberto Pento
Per chi pensa solo all'indipendenza certamente votare è inutile poiché dal voto, oggi come oggi, non verrà mai nessuna indipendenza.
Ma per chi ha coscienza della complessità della realtà e dei suoi problemi nonché della storia vera e non falsata dal mito e dall'ideologia forse votare ha un senso e un'utilità per i veneti.
Certamente per me è più utile votare Lega che il PdV perché vi è la necessità di rafforzarla in vista delle prossime politiche italiane dove se ottiene la maggioranza e va al governo è possibile e probabile che i veneti possano avere la loro autonomia.

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Altra discussione


Cristina Cadel
Che brutti commenti. Veneti contro veneti, invece di unire le forze ci delegittimiamo tra noi. Bello proprio bello

Alberto Pento
Se guardi la storia i veneti si sono spesso combattuti e mai hanno realizzato una vera, profonda e duratura fratellanza nazionale e statale, nemmeno durante il periodo della Serenissima con il dominio veneziano.
Poi non è che i veneti autonomisti e indipendentisti abbiano dato e diano prova di sensatezza, di grande rispetto e fratellanza tra loro.

Differenze tra un popolo vero e un popolo mancato
viewtopic.php?f=153&t=2884
https://www.facebook.com/groups/2376236 ... 4363839307


Radames Bassani
Da queste letture si deduce che la Serenussima intess come "Stato" sia un incompiuto... ma gli elementi della "Nazione" mi pare ci siano tutti... è tempi di formalizzare!

Alberto Pento
Mah, forse,
però tieni conto che in mancanza della formalizzazione nazionale e statuale dei veneti al tempo della Serenissima è subentrata quella italiana di cui i veneti spinti dalle contingenze e dalle necessità storiche, hanno dovuto e voluto farne parte, di cui la maggioranza dei veneti a tutt'oggi si sente e si vuole ancora partecipe.
Gli indipendentisti devono assolutamente esserne coscienti e quindi tenerne in debito conto, poiché la volontà politica della maggioranza è quella che conta e che determina tutto anche l'autodeterminazione e l'autogoverno.


Radames Bassani
Credo che la misura sia ormai colma e che il referendum l'abbia ampiamente dimostrato... forse manca la pistolettata di Sarajevo


Alberto Pento
La pistolettata è controproducente, anche i Serenissimi hanno fatto un buco nell'acqua, per mancanza di coscienza e per abbagli mitici e presuntuosi: speravano che i veneti arrivassero in piazza San Marco dopo le interferenze televisive, ma non è arrivato nemmeno l'ambasciatore.


Radames Bassani
Probabilmente loro sono stati solo una tappa, coraggiosa ed eroica, del sentimento Veneto di appartenenza.


Alberto Pento
Certo, ma in parte perché il loro sentimento era solo ed sclusivamente per Venezia e per la Serenissima, non certo per la terra veneta tutta e per la storia di tutti i veneti e poi avevano una visione falsata della storia della Serenissima e non sapevano riconoscere le responsabilità e i limiti di Venezia.
Per me sono stati vittime del mito di Venezia e della Serenissima a cui io preferisco la Svizzera come modello statuale e nazionale; a questo mito veneziano si è aggiunto il mito dei Serenissimi sul campanile che li ha pietrificati e resi presuntuosi.
Infatti i Serenissimi non hanno saputo che riprodurre il Tanko 2 e il Veneto Serenissimo Governo di Serraglia.
A suo tempo io stesso con altri siamo stati indagati per apologia di reato e istigazione a delinquere per averli definiti eroi mentre raccoglievamo i fondi per sostenere le loro famiglie.
Un tempo eravamo come amici fraterni, oggi non più mi guardano male perché sono divenuto critico verso il mito della Serenissima e dei Serenissimi, non hanno mai voluto discorrere con me delle cose dei veneti e della storia, erano convinti di essere nella luce della verità e che gli altri dovessero solo seguire le loro indicazioni.
Lo so che per molti giovani veneti indipendentisti i Serenissimi sono un mito (come in parte e per un po' lo sono stati anche per me), però è giusto sentire anche le critiche e valutarne i loro limiti.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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