Differenze tra un popolo vero e un popolo mancato

Differenze tra un popolo vero e un popolo mancato

Messaggioda Berto » dom set 08, 2019 11:34 am

Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Differenze tra un popolo vero e un popolo mancato

Messaggioda Berto » dom set 08, 2019 11:38 am

Questo è un popolo vero

Patto confederale o lettera di alleanza del 1291 alla base del popolo svizzero e della Confederazione Elvetica
https://it.wikipedia.org/wiki/Patto_eterno_confederale
Il Patto confederale o lettera di alleanza (in tedesco Bundesbrief) documenta l'alleanza eterna o lega dei tre cantoni forestali (in tedesco Ewiger Bund der Drei Waldstätten), ovvero l'unione dei tre cantoni dell'odierna Svizzera Centrale che si formò ai primi di agosto dell'anno 1291. Viene chiamato anche Patto del Grütli, dal nome del luogo dove venne stipulato.

Sono oltre settecento anni che mantengono fede a questo patto


Democrazia svizzera (un buon esempio)
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... =118&t=405

Storia e istitusion xvisare
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... =118&t=407
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Re: Differenze tra un popolo vero e un popolo mancato

Messaggioda Berto » dom set 08, 2019 11:40 am

Anche questo è un popolo, un vero e grande popolo, un esempio per tutti anche per i veneti che sono un popolo, una nazione e uno stato mancati.


Israele, il paese degli ebrei, è una buona democrazia e una grande civiltà:
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 197&t=2157

Io veneto sto con Israele e i suoi ebrei che sono tra gli uomini più umani e civili della terra
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 197&t=2759
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 5416849447

Se sei veneto e uomo libero e vuoi l'indipendenza del Veneto non puoi non amare gli ebrei e Israele, che sono un grande esempio per i veneti che aspirano e sognano l'indipendenza. Incomparabile esempio di popolo e di stato come nessun altro al mondo.
https://www.facebook.com/groups/2376236 ... 0303265716
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Re: Differenze tra un popolo vero e un popolo mancato

Messaggioda Berto » dom set 08, 2019 11:42 am

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Re: Differenze tra un popolo vero e un popolo mancato

Messaggioda Berto » dom set 08, 2019 11:42 am

Questo è un popolo mancato, in cui la parte dominante e che ha avuto per 400 anni la maggiore responsabilità e il maggior potere non seppe trasformare le dedizioni di sudditanza in una sovranità condivisa e in una vera fratellanza nazionale o di popolo.


Le dedizioni delle città venete e non venete a Venezia
https://it.wikipedia.org/wiki/Domini_di_Terraferma
Nel corso dell'espansione della Repubblica di Venezia, un particolare meccanismo di integrazione nello Stato veneziano fu quello caratterizzato dalle dedizioni. Si tratta cioè di quei casi, piuttosto frequenti soprattutto nella conquista della Terraferma, nei quali furono le stesse comunità e città a darsi alla Serenissima, la quale in cambio si impegnava a rispettare e salvaguardare attraverso lo Statuto buona parte delle leggi e magistrature precedenti.
In taluni casi alla base della dedizione vi era un meccanismo di spontaneità, perlopiù legato alla ricerca di vantaggi commerciali o fiscali connessi a legarsi al potente vicino o alla possibilità di migrare da una signoria più gravosa ad una che, in cambio della dedizione e quindi dell'annessione incruenta, garantiva appunto maggiori privilegi e libertà.
Tuttavia molto più frequente risultava invece il caso in cui, di fronte all'avanzata militare veneziana, gli sconfitti o le terre, le città e i borghi ad essi sottomessi, si affrettavano a darsi al vincitore, risparmiandosi in tal modo la presa manu militari ed il conseguente saccheggio (per secoli tradizionale e riconosciuto diritto del vincitore). Un caso lampante di tale meccanismo è quello relativo alla dedizione di Verona.


https://it.wikipedia.org/wiki/Dedizione ... _a_Venezia
I veronesi acclamarono capitano del popolo Pietro Da Sacco che ebbe poi il compito di trattare la dedizione della città con i rappresentanti della Serenissima. Gli ambasciatori veronesi, guidati da Pietro Da Sacco, incontrarono la delegazione veneta capeggiata da Gabriele Emo e da Jacopo Dal Verme presso porta Vescovo. Fu consentito l'ingresso a tre compagnie di fanti veneti per vigilare la piazza mentre gli ambasciatori veronesi andarono al campo veneziano nel castello di Montorio.

Furono lì stabilite le condizioni onorevoli della dedizione: a Verona fu consentito di continuare a godere della libertà derivante dalla podestà di ragunar senato, di crear magistrati, di far leggi e di governar la città, e le cose pubbliche, rimanendo ai veneti senatori il travaglio, i pericoli e la spesa (Scipione Maffei), e furono dati dei privilegi ai contadini della Valpolicella per essere stati favorevoli alla Serenissima durante le guerre contro i Visconti.

Condizioni che meno di un mese dopo, il 16 luglio, vennero ribadite con solennità a Venezia, in una ducale con bolla d'oro, lettera ufficiale del Doge, munita di sigillo aureo e con forza di legge.

Il 23 giugno i veneziani entrarono a Verona, dalla porta del Calzaro, tra porta Nuova e porta Palio. L'avvenimento fu consacrato con la nomina di molti cavalieri fra cui Pietro Da Sacco. In cattedrale si cantò un Te Deum di ringraziamento e le nuove autorità venete alloggiarono nel palazzo che era stato degli Scaligeri. I veneziani, presero ufficialmente possesso di Verona, anche militarmente.



Alberto Pento
Credo che la differenza sia ben evidente a tutti senza dover spendere fiumi di parole.
Ed è per questa semplice verità che il mito di Venezia e della Serenissima non potrà mai costituire un vero elemento fondante il Popolo Veneto o un qualsiasi progetto politico di indipendenza del Veneto.


Anche il ritorno della Serenissima è del tutto insensato, non desiderato, non agognato, inutile, ... proprio per questa ragione, perché la Serenissima non era il paradiso dei veneti e in essa prima della sua fine indegna e ingloriosa, non aveva preso vita un vero patto fondativo di fratellanza politica dei veneti e quindi della nascita di un possibile Popolo Veneto nel vero senso della parola.
Popolo che se vi fosse veramente stato avrebbe resistito e difeso con ogni mezzo a costo della vita la sua dignità, la sua libertà e la sua sovranità politica e che anche se fosse stato travolto da Napoleone, sarebbe rimasto tale e sucessivamente l'Europa gli avrebbe riconosciuto, permesso e restituito la sua statualità indipendente.

Che Venezia assuma le sue responsabilità storiche, chieda scusa ai veneti dismetta le sue pretenziosità e arroganze.


Quando Venezia abdicò sciolse le città dal giuramento di fedeltà che le legava a Venezia


Dedision de łe çità venete e padane a ła domenante Venesia
viewtopic.php?f=138&t=537

Coel parlamento veneto de tuti i veneti, mai nato e ke i venesiani ke łi gheva el poder no łi ga mai promòso
viewtopic.php?f=183&t=2597
Immagine
https://www.filarveneto.eu/wp-content/u ... i-nato.jpg


I veneti del Veneto xełi on popoło e na megnoransa nasional?
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Re: Differenze tra un popolo vero e un popolo mancato

Messaggioda Berto » dom set 08, 2019 11:46 am

Popolo, nazione, stato
I veneti sono un popolo e il Veneto è una nazione, la nazione di questo popolo e la Serenessima fu lo stato di questo popolo e di questa nazione?


I Veneti e la secessione umanitaria
3 Luglio 2019
Daniele

https://www.life.it/1/i-veneti-e-la-sec ... LxhIzrtnpU

Il Popolo Veneto ha i requisiti, secondo i canoni del diritto internazionale, per rivendicare la secessione umanitaria.

Non si tratta di un termine roboante per spaventare gli italiani, come per anni ha continuato a minacciare Bossi, ma è un diritto contemplato in quello stesso diritto dei popoli di decidere da sé riduttivamente chiamato autodeterminazione.

In determinate situazioni un Popolo ha diritto di rivendicare la secessione e nel contempo invocare l’aiuto degli Stati; queste situazioni sono ben specificate nei trattati di diritto internazionale e fanno riferimento a

tre distinte tipologie riconducibili alla violazione dei diritti umani; la presenza di una sola di queste mette quel popolo nelle legittime condizioni di rivendicare la secessione.

A detta dello scrivente l’attuale situazione del Popolo Veneto vede la presenza non di una di queste tipologie ma di tutte tre contemporaneamente; non solo, ma secondo la recente dottrina che riconosce ai Popoli il legittimo ritorno alla sovranità originaria, il Popolo Veneto godrebbe anche di questa opzione.

Allora per quale motivo il Popolo Veneto non rivendica la secessione umanitaria?

Per il semplice fatto che non gode di una rappresentanza giuridica, di un soggetto che sia legittimato per diritto e per volontà del popolo a rapportarsi con la comunità internazionale bypassando il sistema politico interno allo Stato italiano.

Privi di un soggetto con tali caratteristiche, i Veneti rimangono in balìa degli imbonitori che di volta in volta promettono una soluzione politica (secessione, devolution, maggiore o minore autonomia …) che sistematicamente si allontana sempre più.

Alla base di tutto ciò vi è la non conoscenza di una gran parte dei Veneti, l’ ignoranza politica che impedisce lo sviluppo di una pari consapevolezza; l’assenza di questi elementi inibisce lo sviluppo del coraggio indispensabile per scendere in massa nelle piazze venete a rivendicare la secessione umanitaria.

Daniele Quaglia



Popolo, Nazione e Stato
10 Luglio 2019
Daniele

https://www.life.it/1/popolo-nazione-e-stato

Conosciamo meglio questi tre termini che la politica usa spesso impropriamente per confondere deliberatamente le idee dei cittadini.

Popolo

Dopo la famiglia è il più antico esempio di aggregazione naturale.

Per capire cos’è un Popolo possiamo avvalerci della definizione che ne ha dato l’UNESCO, non accettata come ufficiale dall’ONU.

Popolo = Gruppo di esseri umani che hanno in comune numerose o la totalità delle seguenti caratteristiche:

a) una tradizione storica comune;

b) una identità razziale o etnica;

c) una omogeneità culturale;

d) una identità linguistica;

e) affinità religiose o ideologiche;

f) legami territoriali;

g) una vita economica comune.

L’ONU non ha mai adottato questi criteri per non essere legata a schemi rigidi e poter, di volta in volta, decidere (ambiguamente) con la massima discrezionalità.

Nazione,

Il termine deriva dal latino natio (nascita) sta ad indicare la comunità d’origine, così per un Veneto che vive in altri luoghi, la sua Nazione di appartenenza rimane quella Veneta pur acquisendo una cittadinanza diversa da quella dei Veneti cittadini italiani. Un Veneto diventato cittadino americano mantiene la sua nazionalità (origine) Veneta.

I Veneti dell’Italia, quelli dell’Australia, del Canada, degli Stati Uniti ….. tutti insieme costituiscono la Nazione Veneta che non ha bisogno né di confini né di territorio per esistere.

Anche la Nazione, come la famiglia ed il popolo è un’aggregazione naturale.

Stato

Lo Stato è un’organizzazione politica che amministra un determinato territorio: è un’aggregazione artificiale che per poter esistere deve avere il monopolio, all’interno del suo territorio, dei tre poteri caratteristici: Legislativo, Esecutivo e Giudiziario.

In mancanza di uno di questi, uno Stato non è più tale.

Uno Stato necessita di un determinato territorio e della forza per difenderlo da minacce sia interne che esterne.

Uno Stato ha personalità giuridica che gli consente di rapportarsi con altre organizzazioni statuali, facoltà non riconosciuta a Popolo o Nazione.

Lo Stato nazionale è uno Stato sorto per volontà del Popolo, della Nazione.

Da questi flash si possono dedurre alcune considerazioni:

Non esiste un Popolo italiano.

Il Popolo Veneto esiste per le sue caratteristiche che presenta, indipendentemente dal riconoscimento dello Statuto regionale e nonostante il genocidio storico-culturale perpetrato dallo Stato italiano.

La nazionalità si acquisisce in modo naturale per jus sanguinis (sangue del nostro sangue) mentre la cittadinanza si acquisisce burocraticamente con trascrizione in registri.

Mentre Nazione è un’entità naturale che non abbisogna di territorio, lo Stato è un’organizzazione politica che abbisogna di un territorio e di una popolazione sui quali esercita i suoi poteri.

L’Italia non è una Nazione né uno Stato Nazionale, perché non ha un popolo e non è nata per volontà di un popolo. Dal 1860 furono indetti i Plebisciti di annessione, circa una decina, ognuno dei quali rivolto a entità etnicamente, culturalmente, socialmente, linguisticamente …. estremamente diverse fra loro: popoli diversi e nazionalità diverse, ragion per cui l’Italia è uno Stato multietnico, eterogeneo, multinazionale.

Per quanto riguarda l’esistenza di Popoli, Nazioni e Stati, la Storia ha dimostrato e dimostra costantemente che Popoli e Nazioni sopravvivono agli Stati; mentre questi ultimi mutano forma e confini, si aggregano o si combattono e, a volte, cessano di esistere, Popoli e Nazioni sopravvivono agli Stati ed a questi cataclismi politici

Se ne faccia una ragione chi ostacola il processo di indipendenza del Popolo Veneto.

Per i prossimi 20 anni, è più probabile il ritorno all’originaria sovranità del Popolo Veneto che non la continuazione forzata di questo mal riuscito Stato Nazionale.

Il solo pensare che ciò avverrà, a prescindere dal mio destino, mi aggrada infinitamente.

Daniele Quaglia



Discussione

Popolo, Nazione e Stato
https://www.facebook.com/quagliadan/pos ... 6946379881

Alberto Pento
I veneti non sono mai stati un vero popolo unito e una vera nazione con un loro stato a sovranità di tutti i veneti.
Con la Serenissima non si è realizzato alcun popolo-nazione-stato.
Il venetismo venezianista preso dal mito veneziano si è inventato il "mito veneto di un popolo unito" costituente una nazione (nasion veneta) che un tempo aveva uno stato (la Serenissima) perso per causa di un complotto internazionale dei cattivi europei.


Daniele Quaglia
Ma ti, Alberto Pento Berto, te sentito Veneto o taljan?

Alberto Pento
Io mi sento veneto ma non veneziano e non serenissimo e riconosco che nel settecento la maggior parte dei veneti era suddita di Venezia e che Venezia non ha promosso un popolo, una nazione e uno stato a sovranità di tutti i veneti e che non ha difeso i suoi sudditi e i suoi possedimenti tra cui i veneti e il Veneto (terre storicamente venete) lasciandole alla mercé di Napoleone.
Poi riconosco che i veneti hanno voluto aderire allo stato italiano sperando di stare meglio che con l'Austria o la Francia; facendosi prendere e illudere dal mito risorgimentale italiano.

Daniele Quaglia
Se tu ti senti Veneto, io pure assieme ad una marea di altri Veneti, per te è sufficiente o meno per ritenerci popolo? Ricorda non sono gli italiani che devono decidere se i Veneti sono un Popolo è la condivisione della lingua, degli ideali, della coltura, delle origini ... a determinare l'esistenza di un popolo

Alberto Pento
Esatto, ma non mi pare che la maggioranza dei veneti condivida tutto ciò oltre al fatto che anche la minoranza è frammentata in un'identità veneta contradditoria e in parte inventata o assunta per fede politica idolatra.


I veneti del Veneto xełi on popoło e na megnoransa nasional?
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 183&t=1731

Coel parlamento veneto de tuti i veneti, mai nato e ke i venesiani ke łi gheva el poder no łi ga mai promòso
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 183&t=2597

Ƚe colpe, ƚe responsabeƚetà e ‘l tradimento dei venesiani
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 167&t=1277
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Re: Differenze tra un popolo vero e un popolo mancato

Messaggioda Berto » dom set 08, 2019 12:29 pm

Repubblica Veneta Serenissima, specificità e durata, realtà e mito; la mia Patria, no!
viewtopic.php?f=183&t=2879
https://www.facebook.com/groups/2376236 ... 8312942245

La veneticità o venetidudine non è monopolio dei venetisti/venezianisti indipendentisti
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 153&t=2875
https://www.facebook.com/groups/2376236 ... 6250904785

No, mi so' veneto vixentin, no' son venesian e gnanca marçesco
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 167&t=1786

La delusione più grande nella mia esperienza del venetismo indipendemtista
è stata quella di riscontrare in questo particolare o specifico ambiente umano gli stessi difetti che si trovano un po' ovunque, accentuata dall'ingenua aspettativa di trovarvi un'umanità migliore;
difetti aggravati dal fanatismo, dal dogmatismo credulismo complottista e vittimista, dall'esaltazione mitomaniacale teocratica e dell'aristocrazia patriziale marciana, dalla mancanza di veri confronti e dibattiti critici, da personalismi tra i più strampalati e incredibili, da furbeschi carrierismi caregari, da stupefacente fanfaronismo, da prepotenze e presunzioni e arroganze le più meschine, da mancanza di vera fraternità, ... da grande ignoranza e molta stupidità omogeneamente distribuite e diffuse.
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Re: Differenze tra un popolo vero e un popolo mancato

Messaggioda Berto » dom set 08, 2019 12:37 pm

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Re: Differenze tra un popolo vero e un popolo mancato

Messaggioda Berto » sab ott 26, 2019 8:01 am

Democrazia, cittadinanza, valori doveri e diritti umani
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 183&t=2683
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 9367460016

Filone dedicato ai venetisti venezianisti che credono che la democrazia e l'illuminismo siano un male a cui preferire l'idealizzata aristocrazia veneziana antidemocratica e quello che la loro frangia cattolico romana considera come un regime perfetto di teocrazia cristiana; tutto un mondo demenziale caratterizzato da
un forte antisemitismo
.


Il venetismo venezianista è diventato un covo di fanatici nazi venezianisti demenzialmente antisemiti antigiudei e antisraeliani.
viewtopic.php?f=153&t=2880
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 3848977870
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Re: Differenze tra un popolo vero e un popolo mancato

Messaggioda Berto » sab ott 26, 2019 8:10 am

???

GLI ERRORI DEI VENETISTI
Piero Favero
22 ottobre 2019

https://www.facebook.com/pierangelo.fav ... ment_reply

Il grave errore della maggioranza di coloro che hanno a cuore i destini del Veneto è credere che la Lega concederà l’autonomia. La Lega non la concederà mai e non perché gli altri non la vogliano ma perché la Lega stessa non lo vuole. Una generazione di creduloni è stata bruciata in questa attesa, da 25 anni la Lega e i suoi noti rappresentanti in Veneto stanno approfittando delle legittime aspirazioni dei veneti solo per tornaconto elettorale.
Nel piccolo gruppo degli indipendentisti ci solo poi coloro che per timore d’essere presi per razzisti vogliono sostituire l’identità etnica con quella “culturale”, come se un popolo si potesse scindere dalla propria cultura. Si può scindere il cervello dalla mente? No. Ugualmente un popolo e la sua tradizione culturale sono un’unità inscindibile. Ricercare queste sottigliezze da “politically correct” è tanto più fuori luogo dal momento che, al capolinea di 3200 anni di storia, il problema principale del popolo veneto è in prospettiva l’estinzione dal pianeta. Dall’inizio dello sviluppo industriale molti si sono trasferiti in Veneto dal Sud Italia e ora, con l’arrivo di immigrati da ogni dove, si prospetta il completamento di una sostituzione etnica indolore. In proporzione all’invecchiamento della popolazione locale i giovani veneti sono pochi e quei pochi stanno emigrando in massa. Le mamme venete fanno un numero insufficiente di figli per assicurare la continuità del proprio gruppo e negli ultimi decenni la curva di crescita della popolazione locale è già in discesa se riferita ai soli veneti. Lascio a voi immaginare lo scenario del futuro.
I venetisti e i vari gruppi indipendentisti del continente ripongono le loro speranze nell’aiuto dell’Unione Europea, ma le sue lobby di banche speculative hanno per obiettivo proprio la cancellazione dei popoli nativi europei - e l’eliminazione della famiglia - perché vogliono togliere di mezzo gli ostacoli che si frappongono all’esercizio di un potere assoluto sul singolo individuo, isolato e impotente di fronte allo smisurato potere che viene dalla ricchezza di pochi. Il tempo stringe cari venetisti, non fate altri errori o voi e i veneti tutti finirete per esistere solo nei libri di storia.


Discussione


Alberto Pento
Impostazione critica del tutto sbagliata poiché la Lega non può concedere nulla, caso mai è lo Stato italiano che consente o non consente, con le sue maggioranze parlamentari e costituzionali che possono essere a favore o contro l'autonomia dei veneti o di altri.
Inoltre l'identità etno-culturale dell'ipotetico "Popolo veneto" è ancora tutta da definire e si presta a numerose speculazioni ideologiche tra loro contrastanti, in conflitto e contradittorie.

Piero Favero
La Lega era al governo fino poco fa. Comunque sia la Lega non ha nessuna intenzione di portare l’autonomia alla seria attenzione dello Stato e lo ha già dimostrato. Non si puó negare che almeno fino a prima dei Romani c’era un popolo /tribù veneta. Oggi non so più cosa pensare...

Piero Favero
Dipende cosa si intende per popolo. Per capirci qual è la tua definizione di popolo?


Alberto Pento
La maggior parte dei venetisti indipendentisti proviene dalla Lega-Liga.
La Lega non era (anche se il fanfarone di Bossi sbraitava secessione) e non è un partito indipendentista, la maggior parte dei leghisti veneti sono moderati e autonomisti, non vogliono ancora rogne uterioi a quelle che già hanno con lo stato italiano, o finire in galera o far la guerra.

Che l'area veneta abbia dei tratti etnici marcati è innegabile però non ha mai espresso una unità politica come popolo/nazione/stato uniti a sovranità di tutti i veneti.


Piero Favero
"Che l'area veneta abbia dei tratti etnici marcati è innegabile però non ha mai espresso una unità politica come popolo/nazione/stato uniti a sovranità di tutti i veneti". Sono pienamente d'accordo: l'occupante italiano non ce lo ha mai consentito. Fatto salvo l'inezia di soli 1100 anni di sovranità con la Serenissima.


Alberto Pento
Non vi è alcun occupante italiano poiché i veneti hanno voluto far parte dello Stato italiano fin dal 1848.
Non si confonda la Storia di Rivoalto/Venezia e dell'area lagunare con quella dei veneti tutti che hanno fatto parte della Serenissima solo per 400 anni circa, alcuni un po' di meno altri un po' di più.
I 1100 anni che tu citi, riguardano la storia di Rivoalto-Venezia e non la Serenissima che ne ha di meno; Verona ha minimo il doppio degli anni di Rivoalto-Venezia, anche Vicenza, Padova e Treviso hanno minimo il doppio dell'età di Rivoalto-Venezia, con le loro specifiche storie, da non trascurare e che non sono da meno di quelle di Venezia.
Durante la Serenissima Venezia avrebbe potuto promuovere un popolo, una nazione e uno stato unitario a sovranità di tutti i veneti, ne aveva il potere ma non l'ha fatto; lo Stato italiano non ha alcuna colpa.


Piero Favero
In effetti Venezia era una città stato, era centralista e nel territorio tendeva più a sfruttare che a a promuovere. Che i veneti avessere scelto l'Italia nel 1948 è discutibile, c'erano fazioni che guardavano al passato della Serenissima. Non sono ferrato in quel periodo storico, ma non credo che le cose siano andate proprio come ce le hanno raccontate.


Alberto Pento
1848 non 1948 (capita anche a me).
Non vi sono documenti che attestino che nelle terre venete non veneziane, nel 1848) i veneti preferissero il ritorno della Serenissima, può darsi che vi sia stato qualche vecchio nostalgico ma non certo associazioni e movimenti politici riportati dalle cronache.


Piero Favero
Scusa volevo scrivere 1848. C'è un articolo di Beggiato o a riguardo: http://www.lindipendenzanuova.com/marzo ... ca-veneta/


Alberto Pento Mi pare che il documento di Beggiato non citi nessun organismo politico collegiale o associativo e/o personaggi della terra veneta non veneziana che abbiano espresso la preferenza per il ritorno della Serenissima più che alla fusione con la Lombardia e al Regno Sardo (piemontese).

Poi la bandiera che esprime le tendenze politiche del 1848 è questa tricolorata:
https://it.wikipedia.org/wiki/Repubblica_di_San_Marco
Nessuna descrizione della foto disponibile.

Piero Favero
Il 4 luglio 1848 l'assemblea approvò dunque l'annessione della repubblica di San Marco al regno di Sardegna con 127 voti favorevoli e soltanto 6 contrari. Solo 6 contrari mi ricorda un po' il plebiscito truccato del 1866 (una decina di voti contrari in tutto il Veneto). All'epoca del 1848 una elite controllata dalla Massoneria prendeva le decisioni, dubito che la volontà del popolo fosse anche solo ascoltata.

Alberto Pento
La truffa ideologica venetista della falsa tesi secondo cui il Pebiscito del 1866 fu una truffa
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 176&t=2859


Alberto Pento
Un popolo, ogni popolo non è mai costituito solo dalla plebe ma da tutte le sue componenti sociali ed etniche.

Le società, i popoli, le nazioni hanno sempre avuto un ceto o élite più o meno ampi che li ha guidati, diretti, comandati e la democrazia è la organizzazione e l'ordinamento politico sociale che estende al maggior numero di persone la sovranità poltica, riducendo a un minimo che sconfina nello zero i ceti élitari laddove la democrazia è evoluta e prevalentemente diretta come in Svizzera.

La democrazia è un valore e una tradizione antica e non è certo un'invenzione della massoneria.
La massoneria poi non è un sistema e una tradizione associativa di per sé negativa e malvagia, anzi ha contribuito a promuovere il valori della libertà di pensiero, di parola, di scrittura, di associazione e a diffondere e promuovere la democrazia che è un grande valore della modernità in tutti i paesi civili.

Io non sono più cristiano e non sono mai stato né sento il bisogno di essere massone o di avere una fede religiosa qualsiasi; sono divenuto aidolo, mi sono scoperto uomo di buona volontà e spirituale in modo areligioso e naturale.

Molti bravi e buoni uomini dell'Occidente sono stati dei massoni e nella loro vita hanno fatto più bene che male. A fare del bene e a non fare del male non serve necessariamente essere cristiani, tanto meno non essere massoni.

A promuovere l'unità statuale italiana più che la massoneria (in origine corporazione dei muratori) fu la carboneria (corporazione dei carbonari).
Carboneria
https://it.wikipedia.org/wiki/Carboneria
https://www.carboneria.it/scisma.htm


Idiozie sulla massoneria e persecuzioni contro i massoni
http://www.montesion.it/_stampa/_I_Testi/_testi/22.htm

La massoneria non è un male

La massoneria è un'associazione su base iniziatica e di fratellanza morale che si affermò in Europa e nel mondo propugnando un'ideologia umanitaria. Se ne dà una sua costituzione più formale ed ufficiale, in epoca moderna, a Londra, in Inghilterra, nel 1717, come unione di associazioni ed organizzazioni gerarchiche di base, dette "Logge".
https://it.wikipedia.org/wiki/Massoneria
Il nome deriva dal francese maçon, ovvero "muratore", legato alla storia delle Corporazioni di liberi muratori (free-masons) medievali, e dalle quali ricavò gli stessi suoi simboli del mestiere, come la livella, il regolo, la squadra, il filo a piombo o il compasso. Il simbolo stesso della massoneria fu poi formalmente definito nei soli strumenti di squadra e compasso. Spesso, nel simbolo è presente anche una grande lettera "G", con varie interpretazioni, tra le quali il significato di Great Architect (Grande Architetto) oppure di God (Dio).



Piero Favero
Che il plebiscito sia stato una truffa è palese al di là di ogni considerazione: è impossibile che in una votazione a grandi numeri i voti contrari si contino nelle dita delle mani. È semplicemente ridicolo. Comunque hai evaso la mia domanda, non hai risposto quando ti ho chiesto qual è la tua definizione di popolo.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Berto
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