Il vero Patriota veneto non falsifica la storia, non fa la vittima e non attribuisce ad altri le sue colpe e le sue responsabilità.
La truffa ideologica venetista della falsa tesi secondo cui il Pebiscito del 1866 fu una truffa http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 176&t=2859 La truffa venetista: "Il Pebiscito del 1866 fu una truffa"http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 176&t=2859 Si tratta di uno dei dogmi del venetismo indipendentista e venezianista.
Per quanto mi riguarda se i veneti lo volessero veramente potrebbero diventare indipendenti senza la necessità di sostenere le loro ragioni con dogmi siffatti.
Maurizio Bedin
Gino Quarelo version italiota... Poi decreto 3252 (se no go ncora la teresina) del principe Eugenio di Savoia, 09 ottobre 1866, col quale permetteva al voto tutte le truppe del Regio esercito che avevano combattuto nelle guerre di "indipendenza", comprese i volontari e con concessione anche ai maggiori di anni 17, facendo eccezione alle disposizioni di voto solo per i maggiori di anni 21, come allora in vigore...
Nei registri dei parroci, qualcino fece notare che tali "soldati", fecero il giro dei seggi e votarono più volte. Mentre, come fece notare il Pittarini, il popolo delle campagne, o non sapeva o non si preoccupó di votare per l'ennesimo occupante :"manco secade".
Del resto la data venne decisa solo nemmeno 15gg prima e le affissioni per la convocazione al voto, vennero affisse quasi solo nei centri maggiori (se non ricordo male solo 1500) ed i registri e le schede col voto, mai ritrovate.
Lo storico di Storia "risorgimentale", l'inglese Denis Mack Smith, ricirda che, nel 1913 ca., alle richieste di apertura delle documentazioni in merito all'unità del Regno chieste dagli studiosi, affinché fossero svelate alcune lacune ed incongruenze su molti fatti oscuri, il presidente del consiglio, Giovanni Giolitti, rispose in Parlamento che tale richiesta non poteva essere accettata "perché potrebbe mettere in dubbio il bel mito dell'Italia...".
Poi vogliamo parlare, sempre di "secretazioni"?
Quanto accaduto in quel periodo, è riportato nei diari dei Commissari Regi, secretati, ma dove su quasi tutti e nei titoli, esplicitamente citano di insorgenze, tumulti, ribellioni...
A fare ciò, in tutti i territori delle Venezie (per completezza, Friuli compreso) furono i soli 69 che votarono NO???
Alberto Pento
Quanto riportato da Bedin non cambia alcunché:
a)
Il manifesto N. 3252 di Eugenio di Savoia B. Ricasoli Borgatti
all'art 1
Per l'ammissibilità all'esercizio del voto pel Plebiscito delle province italiane liberate, sono equiparati ai cittadini delle provincie stesse aventi gli anni 21, quelli che, non avendo compiuta quell'età, hanno fatto parte
dell'esercito nazionale o dei volontari durante le campagne per l'indipendenza nazionale.
art. 2
Tutti cittadini delle dette provincie, emigrati per cause politiche, saranno ammessi a votare in quel comune delle provincie stesse nel quale dichiareranno di voler esercitare il loro diritto di voto.
si tratta di qualche decina o centinaia di casi che visto l'esito del voto, se non vi fossero stati, non avrebbero minimamentte cambiato l'indicazione maggioritaria del Sì.
Esito del Plebiscito:
647 246 Sì 69 No e 271 nulli su 2.603.003 abitanti.
Su 2,6 milioni di abitanti, togliendo le donne che una volta non avevano diritto di voto e che mediamente sono circa la metà della popolazione e quindi circa -1,3milioni, e togliendo ancora i bambini, i vecchi e li ammalati ipotizzandoli intorno a 1/3, quindi circa 400mila persone, i maschi aventi diritto di voto potevano essere intorno ai 900mila e di questi 647mila circa poco più hanno votato che sono più o meno il 70% degli aventi diritto di voto e non mi pare che sia poco.
b)
Che qualcuno abbia votato due volte è sempre possibile ma non più di tanto incidente, oltretutto non granché dimostrabile.
c)
Che poi molti contadini non abbiano votato non cambia nulla, in ogni elezione vi è chi non vota e il fatto che non siano andati a votare dimostra che non esisteva alcun terrorismo e alcuna costrizione al voto.
d)
Che la pubblicità del voto sia stata scarsa non cambia lo stesso nulla chi sapeva e voleva ha votato e la stragrande maggioranza ha votato Sì.
I numeri poi parlano chiaro:
i No furono pochissimi e se anche i Sì fossero ridotti di un terzo la sproporzione tra i Sì e i No resterebbe enorme ed evidente.
e)
Quanto riportato dall'inglese Denis Mack Smith sulle richieste negate di consultare gli archivi nel 1913, non riguardano necessariamente le schede dei plebisciti che non avevano e non hanno in sé alcuna rilevanza.
Chi fu chiamato al voto del Plebiscito del 1866?
Tutte le fonti visionate (Ettore Beggiato nel suo testo sul Plebiscito, Wikipedia e la Treccani) ci dicono che fu un suffragio universale limitato ai soli sudditi/cittadini veneti maschi che non avevano precedenti penali per crimini vari, anche se non sapevano leggere e scrivere e che avevano minimo anni 21 e anche coloro che se pur non veneti erano residenti/domiciliati e iscritti da almeno 6 mesi all'anagrafe dei comuni veneti e anche i soldati che avevano partecipato alle guerra d'indipendenza con meno di 21 anni.
Poterono votare anche i veneti che si trovavano fuori dal Veneto e la minoranza slovena.
Decreto del Principe Eugenio di Savoia
http://www.archivi.beniculturali.it/dga ... LXII_I.pdf