http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... -Istri.jpgArsa, Arsia, Arsiè, Arsiero, Vallarsa, ... (etimołoja)
http://www.centrostudilaruna.it/forum/v ... ?f=8&t=782Arsa (Fiume Croazia)
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... ALJEV1.jpg http://www.wikiwak.com/wak/Ra%C5%A1a_%28river%29 The river
Raša, (Latin:
Arsa, Latin/Italian:
Arsia) in Croatian Istria is a major river of Croatia's Istria County. Its mouth is in the long Ria of Raški zaljev/Porto d'Arsia, which is a drowned river valley scoured out when world sea levels were lowered, then drowned by the rising waters of the post glacial era. The Raša rises in springs near Pićan and flows south through a steep-sided valley before opening into the head of the Adriatic Sea. The river, although less than 30 kilometres in length, has an ancient history as a border.
http://www.istra-istria.hr/index.php?id=496 Il fiume
Arsia (
Raša) è lungo 23 km, nasce a Čepićko polje e sfocia nel Canale d'Arsia (Raški zaljev). La foce del fiume Arsia (Raša) è molto varia – la parte superiore, chiamata Boljunščica, si sposta bruscamente da Čepić verso ovest per finire nell'Arsia (Raša), continuando attraverso una pianura stretta il proprio flusso verso il mare. In continuazione del fiume Boljunščica vi è il lungo Canale di Fianona (Plominski zaljev), che ricorda le altre foci dei fiumi istriani.
Arsia (comune Croato)
http://it.wikipedia.org/wiki/Arsia Arsia (in croato
Raša) è un comune croato dell'Istria sud-orientale a 4,5 chilometri da Albona. All'ultimo censimento nel 2001, contava 3.535 abitanti. Arsia con Albona è gemellata, ufficialmente dal 2 marzo 2010, con il comune sardo, già carbonifero del bacino minerario del Sulcis: Carbonia.
Valdarsa (in istrorumeno:
Şuşnieviţa; in croato:
Šušnjevica ) è una città dell'Istria
http://it.wikipedia.org/wiki/Valdarsa Valdarsa (in istrorumeno:
Şuşnieviţa; in croato:
Šušnjevica ) è una città dell'Istria, attualmente parte del comune croato di Chersano, creata nel 1922 per assegnare all'etnia istrorumena un proprio comune nel Regno d'Italia.
L'attuale
Valdarsa, Şuşnieviţa in istrorumeno, si trova nella
valle del fiume Arsa, nell'Istria orientale. Viene bagnata dal torrente Bogliuno che scende dalle vicine pendici del Monte Maggiore e successivamente fluisce nel bonificato lago D'Arsa per poi continuare verso il golfo del Quarnaro col nome di fiume Arsa. Si trova a circa 110 metri d'altezza ed è a meno di sette km dalla cima del Monte Maggiore che è alto 1394 metri.
http://www.arcipelagoadriatico.it/storia/fiume/7a.html http://www.istrianet.org/istria/towns/k ... rpano1.htm Vallarsa (TN)
http://it.wikipedia.org/wiki/Vallarsa Vallarsa (in lingua cimbra e tedesca
Brandtal) è un comune di 1.370 abitanti della provincia di Trento.
La Vallarsa è una valle selvaggia scavata dal torrente Leno, che si insinua con un profondo solco fra il Gruppo della Carega e quello del Pasubio (sul cui Corno Battisti, durante la prima guerra mondiale fu catturato Cesare Battisti). Il toponimo sembra derivare da "Valle" e "arsa", nel senso di "arida" o "bruciata", per via che molti campi erano tenuti per "fare il fieno" quindi d'estate prendevano un colore giallo sabbia.
Vi sorgono diversi piccoli centri, anche piuttosto distanti tra loro. Il capoluogo amministrativo comunale è il paese di Raossi, dove trovano sede il municipio, la biblioteca e la scuola elementare. Gli altri centri abitati si trovano a varie altitudini, tra i 334 m e i quasi 1000 metri di Piano presso il Pian delle Fugazze, lungo due impervie rive della valle stessa.
http://tev.fbk.eu/marmota/blog/2008/07/ ... e-ex-forte http://digilander.libero.it/vallarsa/fo ... foto29.htm http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... larsa0.jpg http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... llarsa.jpg Rio Vallarsa (ted.:
Brantenbach)- BZ
http://it.wikipedia.org/wiki/Rio_Vallarsa Il
Rio Vallarsa (ted.:
Brantenbach) è un corso d'acqua che scorre in provincia di Bolzano.
Sorge sul monte Corno Bianco
Il Vallarsa attraversa poi l'omonima valle a partire da Nova Ponente, costeggiando la strada che collega quel paese a Laives.
Attraversa quindi la città di Laives, dove il corso è circondato su entrambe le sponde da un parco, e sfocia quindi nella Fossa di Bronzolo, un canale artificiale che scorre da Bolzano ad Ora, dove si getta nell'Adige.
La conoide su cui sorge l'abitato di Laives è opera del rio.
È possibile (da verefegar) anche una connessione con:
Torrente Assa (
Valdassa, Altipin de li 7 comun)
http://www.comune.roana.vi.it/rete_civi ... index.html http://www.faav.it/gruppi-archeologici- ... dassa.html http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... e-Assa.jpgArsia, Arsa, Vallarsa, Valdarsa, Arsiè, Arsierohttp://picasaweb.google.it/pilpotis/Ars ... sieArsiero Xgràfi val d’Asa (Assa/Arsa)http://picasaweb.google.it/pilpotis/XgrafiValDAsa Torrente Assa (Brosso, canavese)
http://www.comune.brosso.to.it/ApriCat. ... stIDC=9,18 http://www.valchiusella.org/?page_id=899 Arasse (fiume Armeno), oggi
Arashttp://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... Arasse.jpg http://it.wikipedia.org/wiki/Fiume_Aras Il fiume
Aras (turco:
Aras, armeno:
Արաքս, persiano:
ارس, azero:
Araz, curdo:
Aras o Araz; russo:
Аракс) scorre alle pendici del monte Ararat, segnando il confine tra Turchia, Armenia, Iran e Azerbaijan). Ha una lunghezza di 1.072 km.
L'origine del nome Aras risale alla antica Armenia e, stando alla Storia della Grande Armenia di Mosè di Corene, deriva dal nome di
Erast, discendente del leggendario patriarca Haik. Più tardi è stato ellenizzato come
Araxes. Molte volte è il fiume Volga che viene indicato con tale nome, specialmente in Erodoto, nel primo libro delle Storie.
http://en.wikipedia.org/wiki/Aras_River The
Aras (also known as
Araks, Arax, Araxi, Araxes, Araz, or Yeraskh;Azerbaijani:
Aras or Araz, ارس or آراز, Armenian: Արաքս or Երասխ, Persian: ارس (Aras), Turkish: Aras, Kurdish: Aras or Araz; Russian: Аракс); Latin: Aboras, is a river located in and along the countries of Turkey, Armenia, Iran, and Azerbaijan. Its total length is 1,072 kilometers (665 miles). Given its length and a basin that covers an area of 102,000 km², it is one of the largest rivers of the Caucasus.
http://www.naturatour.it/Trekking_Info_Armenia.htm http://www.naturatour.it/DSCN5351.JPG L’Armenia, terra di cultura e storia delimitata dai fiumi Arasse ed Eufrate e nelle vicinanze della valle del Tigri, è parte di un mondo che è stato la culla della civiltà, che ha ospitato insieme alle più note popolazioni babilonese, assira ed urartea, l’ancora sconosciuta ed affascinante civiltà armena. Con questo viaggio ai confini della nostra realtà occidentale, ci immergeremo in un mondo in cui ancora il tempo è scandito dai ritmi di una civiltà contadina, un paese ricchissimo di bellezze naturali, paesaggi incantati e antiche chiese sotto lo sguardo del mitico Monte Ararat, il guardiano innevato che con i suoi 5.137 metri sembra abbia offerto approdo all'Arca di Noè dopo il Diluvio Universale.
Arasse (fiume d’Elide del Peloponneso)(v. Pausania e Strabone, Virgilio, ... )
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Ghevo purpio rajon: ente l’ano 1204 la Val D’Assa jera nomà Val d’Arsia:http://img442.imageshack.us/img442/4730 ... alarsa.jpg http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... alarsa.jpg (so l’etimologia de
Arsiam da voxi latine, no perdo gnanca tenpo a dirghe su, la xe pura paretimoloja edeolojega)
LA CAMPAGNA ISTRIANANEL MEDIOEVO
http://www.circoloistria.it/public/La%2 ... dioevo.pdf ...
paj 71
Come detto, le numerosissime “villenove” e “villefranche” ed i loro sinonimi in volgare sono dal punto di vista toponomastico il fenomeno piu evidente dei nuovi insediamenti “programmati” dalle signorie laiche ed ecclesiastiche.
Qualche volta c’e il trasferimento di interi centri abitati con la loro popolazione per finalita economiche, annonarie o di maggior sicurezza.
Questo e il caso, ad esempio, della concessione fatta nel 1165 dalla badessa Viliperta del monastero di S. Maria fuori le mura di Aquileia ai “vicini” di Isola di trasferirsi, per meglio difendersi dai nemici, sul vicino Monte
Albuciano. Esistono altri casi di travestimenti toponomici di centri gia esistenti che hanno cambiato nome e di spostamento di villaggi in altra sede mantenendo o cambiando il nome precedente in questo passaggio dalla collina alla pianura o viceversa. Dobbiamo tenere presente il trilinguismo se non il quadrilinguismo allora presente in Istria: latino volgare che si differenzia nei vari dialetti istriani (ma che resta latino notarile nei documenti) [??? saria mejo dir lenga locale o del posto o de le jenti de kela tera, lenga paralalela al latin], slavo e tedesco. Questa terminologia plurilingue interessa tutti i documenti dal X all’inizio del XIII secolo (e poi oltre) che contengono riferimenti alla campagna: concessioni di benefici feudali, contratti di locazione (soprattutto di livello e di enfiteusi), atti di confinazione tra possessi feudali prima e tra territori
dei comuni poi. E’ naturalmente impossibile commentare i numerosissimi documenti pubblicati nelle raccolte del Kandler, dello Joppi e del Minotto in quanto bisognerebbe inserirli nella storia delle varie localita, dei castelli e dei monasteri, cosa per cui non abbiamo qui lo spazio.
Ad uso dei lettori diamo solo alcune succinte indicazioni sulla terminologia cola usata per indicare cose attinenti alla campagna. L’appezzamento di terra viene indicato con i termini
sorcio (per
sors, sorte) nel 990 e 1005 e quindi il corretto
sors;
fundus (fondo) nel 1035 e 1040, 1054 ecc...;
predium nel 1040, 1060 ecc.;
mansio (per mansus) nel 1017 ma anche “
mansi piscatorii” (terreni per peschiere) nel 1089; secondo il Kandler un fundus corrispondeva a 4 masi ed 1 maso a 4 giornate di aratura.
Nelle confinazioni nomi particolari di terreni sono la
finita, terreno compreso tra limiti certi, confinato, misurato ed assegnato in locazione, ma talvolta anche terreno con boschi e pascoli d’uso comune (1158:
et firmat ibi tremonum finite domini Amici, ecc.);
il
divisum, il terreno in un distretto comunale che e diviso tra privati contrapposto a
commune, il terreno pubblico;
la
mata, terreno rustico comprendente bosco, pascolo e campo (1293:
Mata Cervariae, nemus, herbaticum et terra culta, una parte del distretto di Cervera nel Parentino), poi anche una misura di quantita ed un toponimo, S. Pietro della Mata, della Matta e dell’Amata nel Piranese;
la
lama (che nel mare indica basso fondale paludoso da cui poi mugla, muglia, muggia) per canale depresso o depressione del terreno (1040:
usque ad Lamam spinosam, desuper lama Canopuli, ecc.): e poi anche
canale, da fiordo marino ad interramento di una valle marina da cui il nome
Layme e in
Laymis per il Quieto, Canal di Leme, ecc.(???);
frata, terreno alberato (1186: fratta);
meta, per maso o confine (1395:
campum ad metas agrorum Maini dicti Cunder, ecc.);
tenuta, possesso rurale (1186:
tenuta et possessio S. Michaelis, ecc.);
clea, clivo (1186:
per cleam Lemi);
valixa, vallicella (1186);
curia, corte, azienda agricola (Diritti del Patriarca, XIII sec.:
Item iuxta Flanonam habet curiam unam cum molendino, pratis et aliis possessionibus adiacentibus, ecc.); pustota, terra in postota, terreno incolto o baretum (1292).
Sono poi molto interessanti le confinazioni o le ricognizioni di confini tra comuni per i segni di riconoscimento che venivano usati nel Medioevo. Sono particolarmente interessanti quelli del 1275 con una reambulazione dei confini di citta e paesi istriani della zona interna, del 1304 tra Montona e Pinguente e 1321 tra Montona e Piemonte, del 1340 tra S. Lorenzo ed Orsera che rievocano documenti del 1040, 1176, 1203, 1292 e 1305; del 1420 tra Rozzo, Semich e Mervels, del 1435 tra Albona e Fianona, del 1461 sempre tra Rozzo e Mervels
(Lupogliano) che si ripete nel 1493. Il segno di confine tra due comuni piu frequente era la costruzione di una chiesetta o di una cappella officiata da entrambi sui cui muri venivano poste delle croci di cera o di legno per indicare l’inizio del confine, altre croci venivano poste ad intervalli su capitelli ed altri segni venivano addirittura sepolti (par scondarki a ke no li vegnese fati sparir o spostà).
Si faceva poi grande uso di qualunque cosa sul terreno risultasse particolarmente visibile come antiche arche di pietra (
arcae finales e arcellae, da cui nomi di confinazione come
Rachel e Darsella, in comune di Muggia, oppure
Arche, Arqua-Arquate), cappelle,
gromazzi (
grumatia, monticelli di pietre),
corone, (macerie artificiali di pietre, 1005: in
corona et terra; 1040: usque ad coronam terre sancti Mauri, 1069: in
corona antiqua, 1186:
magna corona lapidum ad semitarias Lachisgloni ad unam aliam coronam lapidum, ecc.),
gomilize, antiche abitazioni o castelli diruti, strade, dalle vie maggiori dette carrarie a calli (da N a S) e limiti (da W ad E) come gli antichi cardini e decumani, alle
semite che erano semplici sentieri (preferiti in particolare i trivi ed i quadrivi),
lapides (pietre con croci scolpite), alberi dominanti (di cui ci viene detto il nome), boschi, fonti, fiumi e torrenti (
aguàri), ponti,
lachi (vasche di acqua piovane, le
buse in campagna), le stalle per le pecore (
casaria pecudum), le
columnae, le colonne di confinazione.
I segni di confine vengono chiamati
tremoni (
tremo e termonum, dal latino
termo , termonis (Ennio) [sto ki lè on moto vocabolo vecio asè e atestà en te tute le lenghe taleghe prilatine e ke no xe mai spareste], termine, confine, 1158:
Confines dicti territorii hi sunt: ab oriente tremone illustrissime D. Elicae (Elisa),
et firmat ibi tremonum finite domini Amici), corruzione di
termini (
terminus, confine, 1225:
usque ad terminum D. Elichae... usque ad terminum libertatis, cioe la “terra libera differenziata dalla terra censuaria di S. Mauro di Parenzo, si veda 1258) [ma ke corusion: cfr. venetego
termonos e
termonios].
Come pochi esempi di questi documenti citiamo la permuta di terreni nel 1005 tra il monastero di S. Michele in Monte di Pola, rappresentato dall’abate Andrea e dall’avvocato Adam, ed Urso figlio di Maria (non era raro allora il matrionimico) per un terreno del monastero in localita Santa Afra i cui confini sono la via pubblica, la terra di S. Tommaso, un campo
in ortalibus di Basilio del fu Costantino, un altro campo
in corona et terra di S. Tommaso, in cambio di un terzo di un fondo in Mariano, ricevuto in testamento dalla madre e prima di proprieta della nonna materna Maciperga.
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