Adria

Adria

Messaggioda Berto » gio mar 20, 2014 8:31 pm

Adria
viewtopic.php?f=151&t=715


Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... a-hert.jpg

Adria, Hadria, Hatria

http://it.wikipedia.org/wiki/Adria
Le prime tracce di un insediamento nella zona dell'attuale città di Adria risalgono al periodo tra il X ed il VI secolo a.C., quando i paleo-veneti costruirono palafitte sul terreno paludoso che, all'epoca, si affacciava sul mare.
Altrettanto antica è la frequentazione greca del delta del Po (XII-XI secolo a.C.). La serie di lagune presenti anticamente lungo tutta la costa settentrionale, dalle foci del Po fino a Grado (Gravo), rendeva sicura la navigazione delle navi. L'interesse dei greci era dato dal fatto che nel Delta del Po veniva commerciata l'ambra che proveniva dal Baltico, di qualità pregiata. All'inizio del VI secolo Adria era un semplice insediamento etrusco posto sul Mincio, che all'epoca sfociava nel mare e seguiva quello che oggi è il corso del Canal Bianco.
I greci, che rivendevano l'ambra in tutto il Mediterraneo, vi fondarono un emporion, per gestirne direttamente l'importazione (???). Adria divenne così famosa da dare il suo nome prima al ramo del Po su cui sorgeva, indi al golfo tra la foce del Po e l'Istria (Adrias Kolpos) e poi all'intero mare fino al Golfo Jonio (che per i greci si chiamava Ionios Kolpos).
Per la sua posizione strategica, Adria passò prima sotto il dominio della potente Siracusa, poi divenne preda dei Galli, alleati della città greca. Il progressivo interramento del delta del Po allontanò la città dal mare rendendo sempre più problematica la prosecuzione dell'attività portuale.

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... dria-1.jpg

Bone somexe de Adria, ma par la storia lè manco bon
http://www.magicoveneto.it/Rovigo/Adria/Adria-1.htm

http://adria.blogolandia.it/2009/04/17/ ... with-camel

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... polexe.jpg


Carte Polexene
https://picasaweb.google.com/pilpotis/CartePolexene


Carta del Polexene de Ruigo 1721:
https://picasaweb.google.com/pilpotis/C ... eRuigo1721

Immagine


Tavola Peutingeriana:
(Polesine e Polesella mancano)

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... eriana.jpg
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Adria

Messaggioda Berto » gio mar 20, 2014 8:34 pm

Mar Adreatego

http://it.wikipedia.org/wiki/Mare_Adriatico
Il Mare Adriatico, (albanese Deti Adriatik, bosniaco e croato Jadransko more, serbo Jadransko more o Јадранско море, sloveno Jadransko morje) è l'articolazione del mar Mediterraneo situata tra la penisola italiana e le penisola balcanica.
Il nome Adriatico, secondo alcuni storici, deriva da quello della città di Adria, in provincia di Rovigo, in Veneto; secondo altri storici, invece, Adriatico deriva da Atri (anticamente Hadria e poi Hatria), trimillenaria città d'arte in provincia di Teramo, in Abruzzo, o ancora da Jader, antico nome della città di Zara. Secondo la prima ipotesi, i Greci diedero il nome di Adrias Kolpos alla parte settentrionale del mare, poi il nome venne esteso per tutta la sua lunghezza, fino alle isole jonie. Quando i romani conquistarono il Nord Italia, alla fine del III secolo a.C., il nome si era già consolidato.


Situazione del Delta del Po dal I millennio a.C.
(a dita de l’ENEA)
https://picasaweb.google.com/pilpotis/PoEntelIMilenoVC


http://en.wikipedia.org/wiki/Adriatic_Sea
http://de.wikipedia.org/wiki/Adriatisches_Meer
http://it.wikipedia.org/wiki/Mare_Adriatico
http://sk.wikipedia.org/wiki/Jadransk%C3%A9_more
http://fur.wikipedia.org/wiki/M%C3%A2r_Adriatic


Lagouna veneta e piana veneto –padana (pristoria e storia):

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... ilegni.jpg


Storia de Adria
http://www.parcodeltapo.org/ildelta/geologia/index.html

Dal Pliocene, 5-2 milioni di anni fa, quando il mare lambiva i rilievi alpini ed appenninici, al Wurm, 75.000 - 10.000 anni fa, ultimo periodo glaciale, si venne formando la pianura Padana.
La linea di costa sull'Adriatico si stabilizzò solo 5-6000 anni fa ed è da quel periodo che possiamo seguire con buona approssimazione il processo evolutivo della foce del Po.

Età del Bronzo (5000 anni fa)
Il Po si biforcava nei pressi di Guastalla, nella bassa pianura reggiana, dando vita a due rami: il Po di Adria a nord e il Po di Spina a sud.

VIII sec. a.C.
Una grande alluvione all'altezza di Sermide causò la decadenza del Po di Adria: il nuovo corso passava per Calto e Stellata e si ricongiungeva al Po di Spina.

Epoca etrusca (VI-V sec. a.C.) - (??? e prima ente li ani ogagno-veneti ???)
La grande attività del Po di Spina portò alla creazione, oltre Ferrara, di due rami: l'Olana (poi Volano) e il Padoa (da cui deriva il nome Po), noto nell'antichità anche come Eridano.
L'Olana, che possedeva una diramazione detta "Gaurus" (da cui deriva il nome Goro), sfociava nei pressi di Mesola.

Età Romana (o mejo veneto-romana)
L'apparato deltizio si sviluppava a sud di Comacchio mentre Adria si trovava in un golfo.

VI-VII secolo d. C.
Estinzione del Po di Spina. Si ampliarono le paludi intorno a Comacchio e si rafforzarono il Po di Volano a nord ed il Po di Primaro a sud. Sul punto in cui si biforcavano sorse la città di Ferrara.

Anno Mille
Attorno al Po di Volano le bonifiche realizzate dai Benedettini di Pomposa e l'abbassamento dei suoli causato dalla subsidenza, cui seguì una copiosa penetrazione di acque salmastre nelle paludi padane, mutarono ancora l'aspetto del territorio. Nell'Alto Medioevo il Po passava a Sud di Ferrara e Mesola era un'isola sul mare.

1152
Una piena storica causò la rotta di Ficarolo.
Il corso del fiume si raddrizzò dirigendosi più a nord.
Nei secoli successivi il Delta andò via via estendendosi in quella direzione.
I rami verso Nord-Est si ingrossarono riducendo l'afflusso delle acque verso il Po di Primaro e di Volano.
Nonostante l'intervento degli Estensi che deviarono il Reno nel letto del vecchio Po, fu inevitabile il progressivo interramento del Po di Ferrara.

1598
Muore Alfonso II, ultimo duca degli Estensi e i territori del Ducato di Ferrara passano allo Stato Pontificio. Nel frattempo il Delta avanzava verso nord con rami di Tramontana, di Levante e di Scirocco.
Il Po di Tramontana, in particolare, cominciò con i suoi sedimenti ad alzare i fondali della laguna verso Chioggia.

1600-1604
Per timore che l'espansione a Nord-Est del Delta andasse ad interrare la laguna di Venezia, agli inizi del 1600 il Po fu deviato a sud verso la Sacca di Goro con un canale artificiale che è il suo letto attuale. Questo intervento detto "Taglio di Porto Viro", determinò l'inizio della formazione del Delta moderno.
Il vecchio letto divenne un canale navigabile, il Canal Bianco-Po di Levante. Se prima del 1600 il Delta si espandeva di circa 53 ettari l'anno, dal 1604 al 1840 si passò a 135 ettari l'anno.

Gli anni dopo il Taglio di Porto Viro
Dopo il Taglio di Porto Viro nel 1604, nell'arco di pochi decenni, emersero sempre nuove terre. Ciò portò i nobili veneziani ad una corsa affannosa al loro acquisto.
Nei documenti queste terre venivano denominate "le Marine", a testimonianza dello stretto legame con l'acqua, e i contratti d'acquisto erano definiti "vendite di onde in mare".
I terreni, coltivati a risaia, erano però in condizioni precarie, in quanto circondati da argini molto bassi che stagionalmente venivano scavalcati dalle acque, permettendo una lenta bonifica per colmata dei terreni, ma che spesso causava anche la distruzione dei raccolti.
Tale situazione non permise di certo la costruzione di ville fastose, tipiche dell'entroterra veneziano, bensì di palazzi abitati da fattori locali, ai quali i padroni affidavano la gestione delle tenute.
Già nelle mappe della metà del 1700, troviamo i palazzi dei Tiepolo, Farsetti, Dolfin situati nelle località tutt'oggi omonime.

XIX secolo
L'espansione verso est del Po e delle sue diramazioni causò il riempimento della Sacca di Goro dando origine al Comune di Porto Tolle, allungando l'isola di Ariano e formando la Sacca di Scardovari.
Nella metà del 1800 molte proprietà latifondistiche del Veneto furono interessate da un fenomeno di investimento di notevoli capitali, grazie all'intraprendenza dei proprietari, all'utilizzo del vapore come forza motrice applicato alle ruote a schiaffo ed alle prime macchine agricole. L'intraprendenza e l'innovazione però non riuscirono ad evitare alluvioni del mare e inalveamenti del fiume. Era infatti necessaria una sistemazione completa dei territori, non solamente frammentata per proprietà.

Taglio di Porto Viro
Il Delta si espandeva 135 ettari l'anno

Situazione del Delta del Po dal I millennio a.C.
(a dita de l’ENEA)
https://picasaweb.google.com/pilpotis/PoEntelIMilenoVC

Immagine
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Adria

Messaggioda Berto » gio mar 20, 2014 8:37 pm

http://www.archeosub.it/lgngreca.htm

Antenore non fu solo.
Il mito dell'eroe troiano approdato in laguna e fondatore di Padova prende forma giorno dopo giorno dai ritrovamenti archeologici in laguna.

Prima i micenei, poi gli etruschi e i greci: per secoli la laguna è stata il terminale di intensi traffici commerciali che risalivano in nave l'Adriatico o scendevano dal centro e nord Europa lungo i fiumi e i percorsi carovanieri.

E' bastato alzare il coperchio della soprintendenza ai Beni archeologici del Veneto per scoprire un mondo tutto nuovo, per certi versi inaspettato: duemila anni prima di Venezia, mille anni prima dei romani, la laguna era già vivace e frequentata, come è emerso dall'interessante giornata di studi "I greci in laguna", promossa alla Fondazione Cini di Venezia per iniziativa del professor Lorenzo Braccesi dell’università di Padova in collaborazione con la soprintendenza ai Beni archeologici del Veneto.

"Se finora è mancata una lettura critica del materiale emerso dalla laguna e dalla città di Venezia", spiega il soprintendente Luigi Malnati, non è perché manchino le pubblicazioni degli scavi, ma piuttosto perché la maggior parte dei reperti proviene da recuperi occasionali e sporadici, ad opera di benemeriti appassionati e ispettori onorari".
La laguna, non dimentichiamolo, è un ambiente di ricerca particolare, come sottolinea Luigi Fozzati, responsabile del nucleo di archeologia subacquea del Veneto: "Fare ricerche in laguna è estremamente difficile, soprattutto per la forte antropizzazione che impedisce ricerche estese e in profondità.

Finora conosciamo siti dal neolitico al XVII sec.d.C., rna nella distribuzione dei ritrovamenti c'è una sproporzione tra quelli emersi in laguna nord (molto diffusi) e quelli in laguna sud dove l'intervento dell'uomo (specie con il canale dei petroli) ha pregiudicato la conservazione dei siti archeologici" .

Molti dei materiali ritrovati sono perlopiù sporadici. Provengono da lavori di sterro e ripulitura dei grandi canali lagunari. Molti reperti risalgono addirittura all'800, e di alcuni trovati nel '700 abbiamo solo le relazioni di descrizione.

"La laguna nord è la più ricca di ritrovamenti ed è legata all'area di Altino", interviene Maurizia De Min, archeologo della soprintendenza ai Beni architettonici di Venezia.
"Quella sud è invece collegata all'area di Padova.
È comunque attestata una via endolagunare (veneta e de epoca preromana ?) che rappresentava una specie di scorciatoia via acqua, della via Popilia costiera e della strada Adria, Lova, Campagna Lupia.
Era la più veloce per arrivare ad Altino senza passare dalla terraferma".

Oggi è possibile disegnare una mappa dei ritrovamenti in laguna. Fusina ha restituito i materiali protostorici più interessanti: ceramica attica della fine del VI-V sec. a.C. e due bronzetti etruschi (o vicino alla produzione etrusca).

Dall'insediamento di San Leonardo in Fossa Mala provengono frammenti di ceramica greca, attica, del V sec. (almeno un centinaio), per la maggior parte crateri. Mancano invece le kylix.

Torcello è area particolarmente ricca e problematica: a San Pieretto le scoperte più interessanti con bronzi protostorici (trovati alla fine dell'800). Ma soprattutto ci sono gli oggetti che oggi costituiscono il museo di Torcello: bronzi e ceramiche recuperate durante lo scavo di un vigneto.

Rimane invece un mistero il vaso miceneo integro conservato in museo per il quale si dubita ancora, date le condizioni straordinarie di conservazione, sia stato trovato a Torcello, dove invece, 30 anni fa, sono usciti tre frammenti di ceramica micenea, in corso di studio.
Non mancano ritrovamenti di bronzi etruschi, vlllanoviani e paleoveneti: tra questi, un'applique a forma di ariete (VII sec. a.C.), un'ansa di oinochoe etrusca con desinenze a testa di ariete.
Statuine di devoto di fattura umbro-meridionale. Statuine di suonatore paleoveneto (Vsec.).

Dietro Torcello, in canal Riga, vicino al canale di San Felice, è stato rinvenuto un frammento di biconico.

Da San Giacomo in Paludo frammenti di ceramica attica recuperati durante la sistemazione delle palanche metalliche a 6 metri di profondità.
Erano tutti conservati in un butto.

Da Mazzorbo una testina greca e un'altra cosiddetta "a pallottola" forse etrusca, e una statuina etrusca con braccia e gambe incrociate: sono tutti materiali sporadici che si sovrappongono ad altri trovati in contesto (ceramica micenea).

"Da Grado ed Aquileia ad Adria", spiega Elodia Bianchin della soprintendenza del Veneto,"siamo di fronte a un'area omogenea per un lungo periodo che va dal XV al VII secolo a.C., al quale appartengono i siti di Pegolotte di Cona e Bojon di Campolongo, Mestre, Campalto, Altino, Meolo, Cittanova di Eraclea, Concordia, Caorle: tutti vicino ai fiumi, su rilievi sabbiosi.
Si va dalla media età del Bronzo al Bronzo evoluto (XV-XII sec.a.C.) caratterizzati da materiale ceramico (brocche, grandi dolii) e pochi bronzi sporadici del medio Bronzo, asce ad alette (XV-XIV sec.)".


I siti dell'età del Bronzo erano su zone protette, a ridosso di fiumi, facilmente raggiungibili dal mare.
Qui i micenei venivano a rifornirsi di metalli: e i molti oggetti in bronzo rinvenuti confermano questa abbondante circolazione di metalli. Ma finora il materiale miceneo in strato non è stato ancora verificato.
Poi nel XII sec. cadono i siti con la cultura dei popoli terramaricoli.

Ma la laguna torna ad animarsi nella prima età del Ferro.
E' in questo periodo che comincia a imporsi Altino.
"Esiste una Altino protostorica (dalla fine del VII secolo alla romanizzazione) ben inserita nel sistema lagunare", conferma Margherita Tirelli, direttore del Museo archeologico nazionale di Altino.


"Lo conferma l'ultima eccezionale scoperta: un luogo di culto. Trovati tre frammenti lapidei di un altare votivo con iscrizioni in venetico (VII-IVsec.) che provengono dalla zona di un santuario emporico misto articolato in sette aree votive, esterna al limite urbano, e raccordata alle strade Annia, Opitergina e Claudia Augusta".
È lì che sono stati rinvenuti molti bronzetti votivi: rappresentano guerrieri, devoti e cavalieri.
Alcuni si riferiscono a tipologie ed esemplari veneti, altri etruscoumbri. E poi punte di lance, ollette, un alare, palette: sono tutti bronzi miniaturistici. "E' il primo complesso votivo protostorico trovato ancora in situ, comprese le fosse votive: lo studio di questo luogo sacro sarà oggetto di un convegno che si terrà a Ca' Foscari nei prossimi mesi".

Il santuario si trova sulla sponda sinistra del canale di Santa Maria, che sbocca in laguna.
Il santuario ha un evidente ruolo emporico, collegato alla presenza dell'acqua.

Fu realizzato probabilmente tra il VII e il VI secolo e poi continuò fino all'età romana quando assunse un aspetto monumentale con dedicazione a Giove.
"È evidente che questa dedicazione non soppresse nè cancellò la divinità locale alla quale era precedentemente intitolato: quindi con ogni probabilità si trattava di una divinità maschile (visti anche i numerosi ex voto) assimilabile a Giove".

Tutta la ceramica greca rinvenuta ad Altino è attica: si tratta di kylix e skiphoi (per la maggior parte).
Ciò non può essere un caso, ma risponde ad esigenze della committenza, visto che è confermato dagli scavi sia in contesto sacro, che funerario o abitativo.

Tutta questa ceramica risale al V-IV secolo a.C.: non c'é ceramica greca del VI secolo.
Al V secolo appartengono le kylix a figure rosse, a vernice nera; lo skiphos di tipo attico a vernice; gli skiphoi con civette.

Un solo frammento, finora, con figura umana viene dal santuario alla Fornace, e risale al V-IV secolo.
Invece del IV secolo sono gli sklphoi con il ragazzo grasso (un soggetto molto diffuso).
Ma chi portava queste ceramiche?
Secondo Simonetta Bonomi, direttore del Museo archeologico nazionale di Adria, gli etruschi.
"I fornitori, i commercianti che ad Altino hanno lasciato solo tazze e coppe per bere (quindi la gente di Altino del V secolo sembra non aver assimilato il sistema egeo del simposio canonico, con crateri e oinochoe), probabilmente non erano greci, ma etruschi dell’Altoadriatico
(adriesi, spinetici e parké no ogagni, reti e veneti? osia ła jente li nostri havos de łe pałafite e daspò de łe teremare ?).

Venivano ad Altino dove sbocca il Piave, che rappresenta uno degli assi di comunlcazione dal centro Europa, da dove provenivano i minerali più importanti dell'antichità". G.T.

Altin (Altino)
viewtopic.php?f=151&t=99
https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnR ... ZybjQ/edit
Immagine

Ła łejenda de Antenore del profesor Lorenzo Braccesi
http://picasaweb.google.it/pilpotis/LaL ... zoBraccesi

Immagine
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Adria

Messaggioda Berto » gio mar 20, 2014 8:39 pm

Etimołoja del kinome/toponemo Adria

http://www.comune.adria.ro.it/flex/cm/p ... DPagina/20
Motivo di vanto per la Città è quello di aver dato il nome al mare Adriatico in prossimità del quale un tempo sorgeva.

L'origine del nome Adria rimane però incerto.
Molte sono le ipotesi prospettate in merito, tra queste si ricordano:

Derivazione: Atri o Adriano
Ipotesi: Leggendaria
Spiegazione: Il nome di Adria deriverebbe da Atri o Adriano re dei Pelasgi ai quali una leggenda attribuisce la fondazione della città.
Secondo la leggenda il cocchio dorato del re sarebbe sepolto sotto il suolo adriese.
Il mito fu raccolto dal poeta, oratore ed autore di commedie Luigi Groto detto "il Cieco di Adria" che l'abbellì tessendo la tragedia "l'Adriana" dalla quale, è stato dimostrato, trasse profonda ispirazione Schakespeare per la stesura del "Giulietta e Romeo".

Derivazione: Adria
Ipotesi: Leggendaria
Spiegazione: Un'altra leggenda fa derivare il nome da Adria, padre di Jone, fondatore della colonia greca del Peloponneso che sarebbe approdato su queste coste.

Derivazione: Aetria
Ipotesi: Leggendaria
Spiegazione: Ancora una leggenda fa ritenere che il nome derivi dal termine greco aetria traducibile in serena.
In base alla leggenda Diomede, compagno di Ulisse nella guerra di Troia, naufragò trovando salvezza in una spiaggia serena (aetria) dove fondò la città chiamandola Aetria.

Derivazione: Ater
Ipotesi: Filologica
Spiegazione: Il nome deriverebbe dal termine latino ater (fosco, oscuro).
Tale ipotesi è stata confutata da altri ricercatori i quali, nel far rilevare la non attinenza del termine ad atti o fatti noti riconducibili alla città ed alla sua storia, hanno evidenziato che il latino non può aver in alcun modo influito sul nome di una città la cui nascita precede di secoli il contatto e lo sviluppo della lingua latina.

Derivazione: Atrium
Ipotesi: Filologica
Spiegazione: Per Varone la parola atrium, cioè l'atrio il porticato della casa, ha derivazione etrusca ed è stata poi ripresa dalla lingua latina.
Per Festo la parola deriva da Atria (Adria) dove la costruzione architettonica fu inventata e realizzata.
Questa ipotesi è pero smentita dal fatto che l'atrio fu ideato dagli etruschi dell'Italia centrale e che l'invenzione ed i termine erano in uso nel Lazio ben prima che vi fosse il contatto di Roma con la città di Adria.
Per altri studiosi atrium è parola etrusca che significa "giorno, luce ed include il concetto di levante o oriente". In base a tale derivazione il nome Atria starebbe a significare la città di levante o d'oriente la più prossima al mare che da lei prese il nome.

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... docimi.jpg

Da Toponomastega tałiana (Utet, 2007)

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... a-utet.jpg
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Adria

Messaggioda Berto » gio mar 20, 2014 8:41 pm

Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Adria

Messaggioda Berto » gio mar 20, 2014 8:43 pm

Adria e Adriatego etimoloja de Xuane Semeran

Da Le Origini della Cultura Europea del filologo Giovanni Semerano

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... ia-626.jpg

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... ia-863.jpg

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... -aitra.jpg
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Adria

Messaggioda Berto » gio mar 20, 2014 8:45 pm

Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Adria

Messaggioda Berto » gio mar 20, 2014 8:52 pm

Kisà se a ghè on łigo co ste voxi de edronemi:

Idria (Slovenia)
http://it.wikipedia.org/wiki/Idria
(in sloveno Idrija, in tedesco Idria) è un comune di 11.990 abitanti della Slovenia occidentale.
È nota per le sue miniere di mercurio (oggi non più attive), e per la produzione di pizzi. Il mercurio vi venne scoperto nel 1497 da Virgilio Formentini, e l'estrazione venne messa in mani governative nel 1580.
Fiume Idria (Idrijca); fiume Zala (Zala);
L’Idria (in sloveno Idrijca) è un fiume lungo 60 km della Slovenia occidentale. Nasce presso Rupa Fredda (Mrzla Rupa), una frazione dell’insidiamento di Voschia (Vojsko) del comune di Idria.
Esso è il principale affluente del fiume Isonzo (al quale si unisce presso S. Lucia d'Isonzo). Lungo il suo percorso bagna i comuni di Idria, Circhina e Tolmino.

Ledro (Lago)
http://www.palafitteledro.it
http://www.tr3ntino.it/it/zone-del-tren ... ledro.html
Il Lago di Ledro si trova tra il Lago di Garda e il Lago d'Idro.

Eridio o Lago d’Idro
http://it.wikipedia.org/wiki/Lago_d'Idro
Il Lago d'Idro o Eridio è un lago di origine glaciale sito nella Provincia di Brescia ai confini con il Trentino.
Posto a 368 metri sul livello del mare è formato dalle acque del fiume Chiese che ne è anche l'emissario.

Idro (o Ider)
http://it.wikipedia.org/wiki/Idro
Idro (Ider in bresciano) è un comune di 1.694 abitanti della provincia di Brescia, in Valle Sabbia, all'estremità meridionale del lago omonimo.

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... Idrija.jpg

Idraote fiume indian, traversà da Alesandro el maçedone

Idraxa, çità de l’Atega (Attica)

Idri e Edri nome arabo del dio ejisian Thot (???)
http://www.anticoegitto.net/deithot.htm
Immagine


Eridio el ciama Eridano:
http://it.wikipedia.org/wiki/Po

Il Po era chiamato dai Greci Eridanus ("Eridano" in italiano). Tale nome contiene l'antichissima radice (*RDN) comune ad altri fiumi europei (Rodano, Reno, Danubio).
Presso i Liguri era detto Bodinkòs, da una radice indoeuropea (*BHEDH) che indica "profondità", la stessa da cui derivano i termini italiani "botola" e "fossa, fossato".
Il nome latino Padus - da cui l'aggettivo "padano" - deriverebbe secondo l'opinione più diffusa dalla stessa radice di Bodinkòs; secondo un'altra versione deriverebbe dalla parola celtoligure pades indicante una resina prodotta da una qualità di pini selvatici particolarmente abbondante presso le sue sorgenti.
Il nome italiano "Po" deriva appunto dalla contrazione (Padus>Pàus>Pàu>Pò) di Padus; in diverse lingue europee, soprattutto slave (ceco, slovacco, polacco, sloveno, croato) ma anche in rumeno il fiume è ancora oggi chiamato Pad.

Po, Padus, Bodinkus/cos,*Bodencos, Eridano
https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnR ... t3ZFk/edit

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... urAsia.jpg

http://it.wikipedia.org/wiki/Eridu

Eridu (oppure Eridug o Urudug) era un’antica città sumerica della bassa Mesopotamia, undici chilometri a sud-ovest di Ur.

Eridu era la più meridionale fra le città che si erano sviluppate attorno ai templi nella bassa Mesopotamia.
Molto probabilmente fu fondata vicino al golfo Persico, alla foce del fiume Eufrate, ma, a causa dell’accumulo di fango e detriti sulla linea costiera avvenuti attraverso i millenni, oggi i resti della città si trovano ad una certa distanza dal golfo, nella località di Abu Shahrain, in Iraq.
Nell’antica Eridu, il tempo di Enki era conosciuto come E-abzu (“il tempio di abzu”) ed era situato ai margini di una palude, a apsû.

Eridu sembra essere il primo agglomerato urbano dei Sumeri, cresciuto probabilmente attorno al quarto o quinto millennio a.C.
Secondo Gwedolyn Leick, la città di Eridu era disposta alla confluenza di tre ecosistemi separati che avevano dato vita a tre culture differenti: ...

Nella mitologia sumera Eridu era il nome del tempio di Abzu del dio Enki, la controparte sumera del dio accadico dell’acqua Ea.
Come tutti gli dei sumerici e babilonesi Enki/Ea nasce come dio locale, e viene poi a condividere, secondo la tarda cosmologia, con Anu ed Enlil il dominio del cosmo.
Il suo regno erano le acque che avevano circondato il mondo e che stavano sotto di esso (il sumerico Ab = acqua; Zu = lontano).

La storia di Inanna la dea di Uruk descrive come essa dovette andare ad Eridu per ricevere i doni della civiltà.
Inizialmente Enki, il dio di Eridu, fu tentato di non dare i suoi doni, ma poi accettò volentieri che Uruk diventasse il centro della terra.
Ciò sembra essere un riferimento mitico al trasferimento di potere verso il nord, come accennato precedentemente.

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... -aitra.jpg
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Adria

Messaggioda Berto » gio mar 20, 2014 9:10 pm

Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Adria

Messaggioda Berto » gio mar 20, 2014 9:21 pm

Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Prossimo

Torna a Çità venete – gnanca ona fondà o nomà dai romani

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 3 ospiti

cron