Venesia

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Messaggioda Berto » lun mar 17, 2014 10:18 pm

Veneto:etimoloja, xenetega e storia
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Mexoevo - ani veneto-venesiani en lagouna - 1.000 e pì ani - de cu 650 come comoun e repiovega (Bixansio e Repiovega Serenisima)
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So ła fondasion de Venesia ente ła łagouna veneta
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Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Venesia

Messaggioda Berto » lun mar 17, 2014 11:37 pm

Łe orexeni de Venesia ente ła tradision storeografega
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Coando ke gnase Venesia
https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnR ... ZPeTA/edit

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Rivoalto-Rialto

http://it.wikipedia.org/wiki/Rialto_(Venezia)

Dorsoduro

http://it.wikipedia.org/wiki/Dorsoduro

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So ła fondasion de Venesia ente ła łagouna veneta

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Letara de Casiodoro (537)
http://it.wikipedia.org/wiki/Cassiodoro

http://www.veneziadoc.net/venezialog/bl ... el-537-d-c

http://www.veneziadoc.net/Storia-di-Ven ... iodoro.php

Sta ki xe na letara de Casiodoro ke entel 537 d.c. (daspò ła fine de l'enpero roman e vanti ke Venesia la devegnese on dogado) el dimandava ai tribuni de łe isołe de Rialto - Rivo Alto - ("Veneja" xe el nome ke deçidarà de darse torno al 1000 d.c. ła confederasion de łe ixołe de ła łaguna veneta, da Cioxa a Grao, co romai łe xera devegneste na organixasion otonoma e forte) de portar robe ojo e vin da l'Istria a Ravena ła capital de i Goti (ke lora łi domegnava la Tałia) pasando par łe łagoune anvense ke par el mar verto.
Sto ki a riprova del fato ke ła comonedà de łi veneti de łe łagune ła jera xa lora viva, ativa e prospera.


Originale in Latino della Lettera

Tribunis maritimorum Senator, praef. praet.

1.Data pridem iussione censuimus ut Histria vini, olei vel tritici species, quarum praesenti anno copia indulta perfruitur, ad Ravennatem feliciter dirigeret mansionem. sed vos, qui numerosa navigia in eius confinio possidetis, pari devotionis gratia providete, ut quod illa parata est tradere, vos studeatis sub celeritate portare. similis erit quippe utrisque gratia perfectionis, quando unum ex his dissociatum impleri non permittit effectum.estote ergo promptissimi ad vicina, qui saepe spatia transmittitis infinita.
2.Per hospitia quodammodo vestra discurritis, qui per patriam navigatis. accedit etiam commodis vestris, quod vobis aliud iter aperitur perpetua securitate tranquillum. nam cum ventis saevientibus mare fuerit clausum, via vobis panditur per amoenissima fluviorum. carinae vestrae flatus asperos non pavescunt: terram cum summa felicitate contingunt et perire nesciunt, quae frequenter inpingunt. putantur eminus quasi per prata ferri, cum eorum contingit alveum non videri. tractae funibus ambulant, quae stare rudentibus consuerunt, et condicione mutata pedibus iuvant homines naves suas: vectrices sine labore trahunt, et pro pavore velorum utuntur passu prosperiore nautarum.
3. Iuvat referre quemadmodum habitationes vestras sitas esse perspeximus. Venetiae praedicabiles quondam plenae nobilibus ab austro Ravennam Padumque contingunt, ab oriente iucunditate Ionii litoris perfruuntur: ubi alternus aestus egrediens modo claudit, modo aperit faciem reciproca inundatione camporum. hic vobis aquatilium avium more domus est. nam qui nunc terrestris, modo cernitur insularis, ut illic magis aestimes esse Cycladas, ubi subito locorum facies respicis immutatas.
4. Earum quippe similitudine per aequora longe patentia domicilia videntur sparsa, quae natura protulit, sed hominum cura fundavit. viminibus enim flexibilibus illigatis terrena illic soliditas aggregatur et marino fluctui tam fragilis munitio non dubitatur opponi, scilicet quando vadosum litus moles eicere nescit undarum et sine viribus fertur quod altitudinis auxilio non iuvatur.
5. Habitatoribus igitur una copia est, ut solis piscibus expleantur. paupertas ibi cum divitibus sub aequalitate convivit. unus cibus omnes reficit, habitatio similis universa concludit, nesciunt de penatibus invidere et sub hac mensura degentes evadunt vitium, cui mundum esse constat obnoxium.
6. In salinis autem exercendis tota contentio est: pro aratris, pro falcibus cylindros volvitis: inde vobis fructus omnis enascitur, quando in ipsis et quae non facitis possidetis. moneta illic quodammodo percutitur victualis. arti vestrae omnis fluctus addictus est. potest aurum aliquis minus quaerere, nemo est qui salem non desideret invenire, merito, quando isti debet omnis cibus quod potest esse gratissimus.
7. Proinde naves, quas more animalium vestris parietibus illigatis, diligenti cura reficite, ut, cum vos vir experientissimus Laurentius, qui ad procurandas species directus est, commonere temptaverit, festinetis excurrere, quatenus expensas necessarias nulla difficultate tardetis, qui pro qualitate aeris compendium vobis eligere potestis itineris.
CASSIODORUS, Variarum libri XII, XII, 24




Versione in Italiano della Lettera di Cassiodoro ai Veneziani

"Ai Tribuni dei marittimi, Senator, Prefetto Pretorio.

Con ordine già impartito, ho deciso che la produzione di vino e di olio d’Istria, della quale c’è una grande abbondanza quest’anno, venga trasportata con buon esito alla sede di Ravenna. Quindi voi, che possedete ai suoi confini numerose navi, con pari e cortese impegno provvedete a trasportare celermente ciò che quella (regione) è pronta a dare.
Entrambi i compiti hanno uguale importanza, dal momento che l’uno dissociato dall’altro non permette la realizzazione dello scopo. Siate quindi assai preparati a percorrere spazi vicini, voi che spesso percorrete spazi infiniti. Voi che navigate attraverso i mari della patria, in qualche modo correte qua e là per luoghi ospitali che vi appartengono.
Si aggiunge anche ai vostri vantaggi il fatto che per voi è accessibile un altro percorso tranquillo e sempre sicuro. Infatti, quando il mare non è navigabile a causa dell’infuriare dei venti, si apre a voi una via comodissima attraverso i fiumi. Le vostre navi non temono i venti violenti, toccano il terreno con grandissima facilità senza subire danni e non si rovinano, anche se urtano frequentemente.
Da lontano si può credere che vengano quasi portate attraverso i prati, quando capita di non vedere il loro canale. Trascinate dalle funi procedono, esse che si solito stanno legate alle gomene, e, cambiata la situazione, gli uomini a piedi le aiutano ad avanzare. Gli uomini trascinano senza alcuna fatica le navi da trasporto e usano al posto delle pericolose vele il passo più sicuro dei marinai.

Vale la pena di ricordare come sono le vostre abitazioni, che io ho visto.
Le Venezie, famose un tempo e piene di nobiltà, confinano a sud con Ravenna e il Po, mentre ad oriente godono della bellezza del litorale ionico, dove l’alterno moto della marea ora copre d’acqua ora fa vedere l’aspetto dei campi.
Qui voi avete la vostra casa simile in qualche modo ai nidi degli uccelli acquatici. E infatti ora appare terrestre ora insulare, tanto che si potrebbe pensare che esse siano le Cicladi, dove improvvisamente si può scorgere l’aspetto dei luoghi trasformato.
In modo simile le abitazioni sembrano sparse per il mare attraverso distese molto ampie, ed esse non sono opera della natura, ma della cura degli uomini.
Infatti in quei luoghi la consistenza del suolo è resa più solida da intrecci di rami flessibili e non si esita ad opporre questa fragile difesa alle onde marine; ciò evidentemente quando la costa poco profonda non riesce a respingere la grandezza delle onde e queste restano senza forza perché non sono sostenute dall’aiuto della profondità.
Dunque vi è una sola cosa in abbondanza per gli abitanti, che si saziano di soli pesci. Lì la povertà convive con la ricchezza allo stesso modo. Un unico cibo sfama tutti, case simili ospitano tutti.
Non conoscono invidia per la casa e in questo modo chi ha meno evita il vizio al quale si sa che il mondo è soggetto.
Tutto il vostro impegno è rivolto alla produzione del sale: fate girare i rulli al posto dell’aratro e delle falci: da qui nasce ogni vostro guadagno dal momento che in ciò possedete anche le cose che non avete. Lì in qualche modo viene coniata una moneta che vi permette di vivere. Ogni flutto è al servizio della vostra arte. Qualcuno forse può non cercare l’oro, ma non c’è nessuno che non desideri avere il sale e giustamente, dal momento che ogni cibo che ha buon sapore lo deve a questo.
Perciò riparate diligentemente le navi che tenete legate alle pareti delle vostre case come animali, in modo che quando Laurenzio, uomo di grande esperienza, che è incaricato di procurare queste merci, vi darà l’ordine, vi affrettiate ad andare, senza ritardare le spese necessarie a causa di qualche difficoltà, voi che a seconda delle condizioni del tempo potete scegliervi la strada più adatta.

Alsaje e restare
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Re: Venesia

Messaggioda Berto » mer apr 02, 2014 9:42 am

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Re: Venesia

Messaggioda Berto » mar mag 06, 2014 8:15 pm

Metamauco

Medoacos, Meduna, Medola/e, ... Metamauco, Metauro...
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Re: Venesia

Messaggioda Berto » ven mag 09, 2014 6:20 am

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