Bełun e Cador
Inviato: lun mar 17, 2014 10:17 pm
Bełun (etimołoja e storia)
viewtopic.php?f=151&t=676
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... -Belun.jpg
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... elun-2.jpg
Cusì la la conta li osesi e envaxa de li romani e del mito de la romanixasion:
http://www.webdolomiti.net/storia/stori ... romani.htm
Erano con ogni probabilità celtiche le genti "ferae" che i Romani ricacciarono a Nord (???), iniziando la loro penetrazione nel mondo alpino.
La conquista romana, partita da Aquileia nel 181 a.C., fu graduale e pacifica.
La mancanza di ostilità con le popolazioni dell'area bellunese si spiega alla luce della natura anti-celtica dell'avanzata romana e con il fatto che la cultura ivi presente era prevalentemente venetica ???.
I primi contatti furono prettamente commerciali: i Romani avevano bisogno del ferro e del rame bellunese. Al tempo di Augusto, Belluno divenne "municipium", dopo Feltre e forse anche dopo il Cadore, e fece parte della 'X Regio Venetia et Histria'. Al decadere del municipio, venne assoggettata alla centralizzata autorità imperiale.
Disponiamo oggi di abbondanti resti romani: cippi funerari (il più famoso è quello di Flavio Ostilio, ora conservato in Crepadona); gli acquedotti (si veda quello di Fisterre); le monete e le iscrizioni monumentali (documentazione epigrafica ascrivibile per lo più ai secoli II e III d.C.).
Come sembrano testimoniare le iscrizioni che ci rimangono, Belluno deve aver goduto di una certa autonomia durante il periodo della sudditanza a Roma.
La città era retta dai "quattuorviri jure dicendo" (supremi magistrati), dai "quattuorviri aedilicia potestate" e dal Consiglio degli anziani; era anche presente un "sindacato" dei dendrofori (dal greco "trasportatori di alberi"), sopravvissuto fino ad oggi come associazione degli zattieri.
In età romana, le zattere di abete, caricate con il prezioso larice e con minerali e pietre da costruzione, dai fiumi alpini scendevano fino al Po e al porto di Ravenna. Questa attività legata al legno nelle nostre zone dovette svilupparsi fino dalla prima età imperiale, come testimoniano le iscrizioni rinvenute a Feltre e a Belluno.
Con la romanizzazione il paesaggio si trasformò radicalmente ???.
Attraverso la centuriazione (suddivisione agraria del territorio in varie parcelle quadrangolari), vennero messe a cultura nuove terre, vengono realizzati bonifiche, canalizzazioni, disboscamenti e create strade di accesso ai fondi.
Ogni centuria veniva data ai Romani o agli indigeni, che ne diventavano i proprietari.
I primi assegnatari spesso legarono il proprio nome al fondo: ad esempio, il nome Cavarzano deriva da Capertianum (fondo della famiglia Capertia) ???,ed il nome Vezzano deriva da Vettianum (???).
Il castro romano corrisponde alla parte più antica della città, situata su un terrazzo fluviale digradante verso sud, tra l'alveo dell'Ardo e quello del Piave, col foro in Piazza delle Erbe; nei dintorni, gli insediamenti importanti erano quelli di Cavarzano e Fisterre. La coincidenza della città romana con quella attuale non permette la conoscenza della primitiva struttura urbana !!!; sappiamo tuttavia che la struttura del castrum rimase intatta fin alla fine del X secolo ???.
Belluno seguì le sorti dell'impero romano, fino al crollo ed alle invasioni barbariche ???.
http://it.wikipedia.org/wiki/Belluno
(Belùn in bellunese, Belum in ladino)
La parte antica della città di Belluno sorge su uno sperone di roccia in prossimità della confluenza del torrente Ardo con il fiume Piave. A nord si staglia verso il cielo l'imponente gruppo dolomitico dello Schiara (2565 s.l.m) con la caratteristica Gusela del Vescovà, il monte Serva (2133 s.l.m) con la sua mole e il monte Talvena, mentre a sud le prealpi separano il Bellunese dalla pianura veneta. Sempre a sud, nella zona del Castionese, si erge il Nevegal (pronuncia: Nevegàl) sul quale sono situati impianti di risalita e piste da sci.
Il nome della città deriva dal celtico belo-dunum che significa collina splendente (???), proprio per la posizione favorevole che occupa l'abitato nel cuore della Valbelluna.
La città fu fondata attorno al 200 - 220 a.C. e a partire dal 181 a.C. diventò una strategica base militare romana e il "municipium Bellunum" al tempo di Augusto entrò con un ruolo di primaria importanza nella Regio X Venetia et Histria.
Belun (etimoloja UTET)
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... n-utet.jpg
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... n-zaun.jpg
viewtopic.php?f=151&t=676
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... -Belun.jpg
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... elun-2.jpg
Cusì la la conta li osesi e envaxa de li romani e del mito de la romanixasion:
http://www.webdolomiti.net/storia/stori ... romani.htm
Erano con ogni probabilità celtiche le genti "ferae" che i Romani ricacciarono a Nord (???), iniziando la loro penetrazione nel mondo alpino.
La conquista romana, partita da Aquileia nel 181 a.C., fu graduale e pacifica.
La mancanza di ostilità con le popolazioni dell'area bellunese si spiega alla luce della natura anti-celtica dell'avanzata romana e con il fatto che la cultura ivi presente era prevalentemente venetica ???.
I primi contatti furono prettamente commerciali: i Romani avevano bisogno del ferro e del rame bellunese. Al tempo di Augusto, Belluno divenne "municipium", dopo Feltre e forse anche dopo il Cadore, e fece parte della 'X Regio Venetia et Histria'. Al decadere del municipio, venne assoggettata alla centralizzata autorità imperiale.
Disponiamo oggi di abbondanti resti romani: cippi funerari (il più famoso è quello di Flavio Ostilio, ora conservato in Crepadona); gli acquedotti (si veda quello di Fisterre); le monete e le iscrizioni monumentali (documentazione epigrafica ascrivibile per lo più ai secoli II e III d.C.).
Come sembrano testimoniare le iscrizioni che ci rimangono, Belluno deve aver goduto di una certa autonomia durante il periodo della sudditanza a Roma.
La città era retta dai "quattuorviri jure dicendo" (supremi magistrati), dai "quattuorviri aedilicia potestate" e dal Consiglio degli anziani; era anche presente un "sindacato" dei dendrofori (dal greco "trasportatori di alberi"), sopravvissuto fino ad oggi come associazione degli zattieri.
In età romana, le zattere di abete, caricate con il prezioso larice e con minerali e pietre da costruzione, dai fiumi alpini scendevano fino al Po e al porto di Ravenna. Questa attività legata al legno nelle nostre zone dovette svilupparsi fino dalla prima età imperiale, come testimoniano le iscrizioni rinvenute a Feltre e a Belluno.
Con la romanizzazione il paesaggio si trasformò radicalmente ???.
Attraverso la centuriazione (suddivisione agraria del territorio in varie parcelle quadrangolari), vennero messe a cultura nuove terre, vengono realizzati bonifiche, canalizzazioni, disboscamenti e create strade di accesso ai fondi.
Ogni centuria veniva data ai Romani o agli indigeni, che ne diventavano i proprietari.
I primi assegnatari spesso legarono il proprio nome al fondo: ad esempio, il nome Cavarzano deriva da Capertianum (fondo della famiglia Capertia) ???,ed il nome Vezzano deriva da Vettianum (???).
Il castro romano corrisponde alla parte più antica della città, situata su un terrazzo fluviale digradante verso sud, tra l'alveo dell'Ardo e quello del Piave, col foro in Piazza delle Erbe; nei dintorni, gli insediamenti importanti erano quelli di Cavarzano e Fisterre. La coincidenza della città romana con quella attuale non permette la conoscenza della primitiva struttura urbana !!!; sappiamo tuttavia che la struttura del castrum rimase intatta fin alla fine del X secolo ???.
Belluno seguì le sorti dell'impero romano, fino al crollo ed alle invasioni barbariche ???.
http://it.wikipedia.org/wiki/Belluno
(Belùn in bellunese, Belum in ladino)
La parte antica della città di Belluno sorge su uno sperone di roccia in prossimità della confluenza del torrente Ardo con il fiume Piave. A nord si staglia verso il cielo l'imponente gruppo dolomitico dello Schiara (2565 s.l.m) con la caratteristica Gusela del Vescovà, il monte Serva (2133 s.l.m) con la sua mole e il monte Talvena, mentre a sud le prealpi separano il Bellunese dalla pianura veneta. Sempre a sud, nella zona del Castionese, si erge il Nevegal (pronuncia: Nevegàl) sul quale sono situati impianti di risalita e piste da sci.
Il nome della città deriva dal celtico belo-dunum che significa collina splendente (???), proprio per la posizione favorevole che occupa l'abitato nel cuore della Valbelluna.
La città fu fondata attorno al 200 - 220 a.C. e a partire dal 181 a.C. diventò una strategica base militare romana e il "municipium Bellunum" al tempo di Augusto entrò con un ruolo di primaria importanza nella Regio X Venetia et Histria.
Belun (etimoloja UTET)
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... n-utet.jpg
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... n-zaun.jpg