Zingari: vittime o carnefici? Carnefici al 1000%

Re: Zingari: vittime o carnefici? Carnefici al 1000%

Messaggioda Berto » mer mar 11, 2020 4:20 pm

Orban ha più che ragione non è giusto che gli ungheresi siano costretti a pagare per gli zingari che non si guadagnano il pane con il sudore della fronte.



Dall'Ungheria alla Romania: esplode la rivolta dei rom
Emanuel Pietrobon
10 marzo 2020

https://it.insideover.com/societa/dallu ... uExovf0Jio

Mentre in Ungheria la comunità rom sta timidamente insorgendo contro il governo di Viktor Orban, accusato di portare avanti un’agenda antiziganista, scontrandosi però con il muro di diffidenza e ostilità della maggior parte dell’opinione pubblica e della realtà politica, anche in Romania si segnalano sollevazioni dirette contro gli attori del mondo istituzionale colpevoli di assumere posizioni ritenute razziste e discriminatorie.

C’è un filo conduttore a legare gli eventi che stanno avendo luogo da Budapest a Bucarest: in entrambi i paesi la comunità rom dovrebbe trasformarsi da minoranza a maggioranza nei prossimi decenni e negli ultimi anni sembra avere preso coscienza della rivoluzione demografica in corso, iniziando a rivendicare i propri diritti, a rivendicare maggiore spazio pubblico e chiedere più opportunità.


Le proteste a Târgu Mureș

Târgu Mureș, città di 145mila abitanti situata nel cuore della Transilvania storica, ottobre dell’anno scorso. Il sindaco, Dorin Florea, si lamenta pubblicamente della propensione della comunità rom ad avere famiglie numerose, eccessivamente numerose a suo dire, esprimendo perplessità in relazione al fatto che i bambini verrebbero utilizzati come “fonte di reddito“, assicurando alle famiglie la possibilità di vivere per anni grazie agli aiuti sociali.

Aresel, un movimento civico che si occupa di questioni rom, organizza una prima protesta, il 17 ottobre, davanti al municipio. L’evento si rivela un successo: accorrono in centinaia, dalla città e dai dintorni, chiedendo le scuse e le dimissioni del sindaco. Come evidenzia Nicu Dumitru, il portavoce del movimento, si è trattato di “un giorno storico, i rom, per la prima volta negli ultimi 30 anni, sono usciti in strada per dire la loro, perché questo tipo di dichiarazioni non sono ammissibili nella Romania del 21esimo secolo”.

Il sindaco rifiuta di scusarsi con la minoranza etnica e rincara la dose, spiegando che in città, che ospita una delle comunità rom più numerose del paese, da quando è stato eletto ha dedicato molta attenzione ai loro bisogni, alle loro necessità, attraverso progetti di edilizia popolare, miglioramento delle infrastrutture esistenti, mense popolari, iniziative per la scolarizzazione e per l’inclusione nel mercato del lavoro e nella società, ma senza alcun risultato: la maggior parte dei rom continuerebbe a preferire le abitazioni fatiscenti, e le agenzie municipali continuerebbero ad essere sommerse di richieste per gli alloggi popolari e per gli assegni di maternità da parte di 12enni e 13enni gravide.

Florea arriva a proporre, sulla sua pagina Facebook, di introdurre dei parametri legali che, se non soddisfatti, impediscano alle coppie di formare una famiglia, come ad esempio la volontà di ricercare attivamente lavoro, di voler vivere in abitazioni agibili, di voler assicurare ai figli un ambiente economico accettabile, fissando inoltre un’età minima per diventare genitori, alla luce della tendenza dei rom a formare famiglie in età pre-adolescenziale.

Le proteste continuano, si allargano: 100 manifestanti diventano 500, poi superano quota 1000. Piccole cifre, certamente, ma si tratta comunque della prima volta che la comunità rom si mobilita nel paese e, soprattutto, che dà luogo ad una mobilitazione continua. I manifestanti chiedono un intervento del presidente, Klaus Iohannis, e al grido di ribellione si unisce anche la più alta autorità del mondo rom, non riconosciuta legalmente da alcuno stato, il re Dorin Cioabă.

La mobilitazione ha successo: il 21 gennaio, Florea, viene chiamato per un’udienza dal Consiglio Nazionale Contro le Discriminazioni, e quindi ritenuto colpevole di discorso d’odio e condannato al pagamento di una multa di 10mila lei (circa 2mila euro). Si tratta di un altro traguardo storico: è la prima volta che un politico di alto profilo, quale è il sindaco di una grande città, viene ritenuto responsabile di discorso d’odio e condannato per questo, è il segno che qualcosa sta cambiando nella società e nella politica e che i rom non possono più essere ignorati, tantomeno denigrati.


Il futuro demografico rumeno: un’incognita

Nei Balcani sta avendo luogo lo spopolamento più grave e rapido del pianeta e la Romania è il secondo paese più colpito dal tremendo inverno demografico, dietro la Bulgaria. Fra il 1992 ed il 2019 la popolazione è diminuita di quattro milioni, passando da quasi 23 milioni di abitanti a circa 19 milioni. La crisi è tremenda: 38mila persone in meno fra gennaio e luglio dell’anno scorso, a causa dell’emigrazione o per il divario fra nascite e decessi, e fra il 2017 ed il 2018 il tasso di spopolamento è aumentato del 33%.

E mentre la popolazione autoctona si riduce a ritmi serrati, fra emigrazione all’estero e bassa fertilità di chi sceglie di restare, ed entro il 2050 si stima che il paese sarà abitato da circa 16 milioni di persone, la comunità rom continua ad aumentare, pur registrando anch’essa un forte movimento migratorio verso altri paesi. Ufficialmente, nel paese sono censiti circa 619mila rom (dati del 2011), ma secondo la Divisione Rom e Nomadi del Consiglio d’Europa, l’Agenzia Nazionale per i Rom e il Centro di Ricerche Demografiche (CRD) “Vladimir Trebici”, la cifra sarebbe verosimilmente più alta: circa 3 milioni. Come nel caso ungherese, la discrepanza fra i dati governativi e non governativi è legata al fatto che i rom tendono a nascondere la loro identità etnica in sede di censimento.

Il direttore del CRD, Vasile Gheţău, che da oltre dieci anni monitora l’andamento demografico del paese e procura alle forze politiche possibili rimedi alla de-natalità, restando inascoltato, se le attuali condizioni dovessero protrarsi nel tempo, i rom rappresenteranno con elevata probabilità il 40% della popolazione totale entro il 2050, surclassando gli autoctoni nei venti anni successivi. Infatti, mentre il tasso di fecondità della rumena media è al di sotto dell’1,2 figli per donna da più di venti anni, quello della donna rom è stabile a 3 figli per donna.

La Romania del 2050 sarà molto diversa da quella di oggi: i rumeni saranno pochi e, soprattutto, anziani. Sempre secondo il CRD, gli over-65 rappresenteranno il 31% della popolazione entro il 2030, in aumento dal 17% del 2011. La situazione fra i rom, invece, è radicalmente diversa: soltanto il 3% della comunità nazionale ha più di 65 anni, mentre il 47,3% ha meno di 20 anni.

Come nel resto della penisola balcanica, il riferimento è in particolare alla Bulgaria, anche in Romania la rivoluzione demografica non sembra destinata ad avvenire in maniera pacifica, perché i rom vivono nelle stesse condizioni di emarginazione ed esclusione che sperimentano altrove, sostanzialmente ammassati in ghetti etnici, nelle periferie delle grandi città. Ferentari è il caso più emblematico di questa realtà: si tratta di un quartiere-dormitorio nella parte meridionale della capitale, Bucarest, popolato da quasi 100mila persone, per la stra-grande maggioranza di etnia rom. Ferentari è il simbolo dell’integrazione mancata e della profonda divisione che separa rumeni e rom, concentrando una serie di record negativi relativamente ai tassi di crimini violenti, disoccupazione, povertà, tossicodipendenza, malattie sessualmente trasmissibili, fra le quali l’hiv-aids.

Nel lontano novembre 2006, la compagnia nazionale dell’elettricità, Electrica, decise di interrompere la luce in diverse aree del quartiere per via dei mancati pagamenti e degli allacciamenti abusivi. Fu il casus belli della più grave rivolta urbana, di stampo etnico, avvenuta nella capitale. Da allora, nulla è cambiato: Ferentari continua ad essere un ghetto in cui proliferano criminalità e malattie, la tensione con il resto della capitale continua ad essere alta e la possibilità di nuovi disordini è sempre dietro l’angolo.



Ungheria, Orbán contro i Rom: "Perché spendere per chi non lavora? I discriminati sono i bambini ungheresi"
Il suo governo deciso a bloccare le sentenze della magistratura ungherese che impongono all’esecutivo di versare risarcimenti a bimbi Rom vittime di discriminazioni gravi e di segregazione a scuola. I Rom in Ungheria sono da secoli abitanti stanziali, e non nomadi. Pacifiche proteste nella capitale Budapest
di ANDREA TARQUINI
04 marzo 2020

https://www.repubblica.it/esteri/2020/0 ... 250201427/

Il premier ungherese Viktor Orbán ha trovato un nuovo nemico necessario, o meglio nemico immaginario della Nazione europea cristiana che dice di voler difendere. Questa volta non si tratta di migranti, né dell'Unione europea, né di Soros. No: l'uomo forte magiaro, massimo stratega dei sorvanisti europei, ha i Rom e soprattutto i bimbi rom nel mirino.

Egli in persona e il suo governo, come ha scritto Politico sono decisi a bloccare le sentenze della magistratura ungherese che impongono all'esecutivo di versare risarcimenti a bimbi rom vittime di discriminazioni gravi e di segregazione a scuola. Segregazione, come in Sudafrica ai tempi dell'apartheid quando Nelson Mandela era rinchiuso nel famigerato carcere di Robben Island.

Il fatto iniziale
La pietra dello scandalo è quanto accade nel povero villaggio di Gyöngyöspata. Le autorità locali hanno chiesto e ottenuto finanziamenti pubblici per la scuola, poi hanno deciso su ordine da Budapest di istituire classi separate e malissimo organizzate per i bimbi rom. Le famiglie rom del posto hanno sporto denuncia alle autorità giudiziarie, e i giudici in uno tra i loro difficili tentativi di difendere l'indipendenza della magistratura hanno dato loro ragione: occorre che il governo paghi un risarcimento danni e modifichi la situazione a vantaggio dei bimbi rom, a Gyöngyöspata e altrove. Per consentire loro di imparare lingua cultura matematica e tutto a scuola come gli altri bimbi ungheresi e sperare in un futuro di lavoro, non di emarginazione.

La dichiarazione di Orbán
Orbán non ne vuol sapere, e lo ha detto in pubblico. "Mi chiedo perché dobbiamo spendere soldi per chi non lavora; i veri discriminati sarebbero i bambini ungheresi, non i rom, se io cambiassi la situazione". E ancora: "Se io fossi un cittadino ungherese di Gyöngyöspata mi chiederei perché si devono spendere soldi pubblici per gente che poi non va a lavorare". Ed è imminente in tutta l'Ungheria - per volere di Orbán che si sente minacciato nel suo potere decennale dalla crescita delle opposizioni vittoriose alle recenti municipali a Budapest e in una decina di altre importanti città - tenere una "consultazione nazionale", cioè un referendum le cui domande sono formulate in tal modo dal regime sovranista che una sua vittoria sarebbe scontata in caso di sufficiente partecipazione al voto.

La "consultazione nazionale"
La "consultazione nazionale", nell'approssimarsi del decennale del ritorno di Orbán al potere (aprile 2010) chiederà ai cittadini se ritengono giusto spendere soldi pubblici per i rom che non lavorano e non si integrano e anche per i detenuti (di carceri sovraffollate, I) "aiutati dai loro avvocati comunisti".

La reazione della comunità Rom
Le organizzazioni della comunità Rom reagiscono, con pacifiche proteste nella capitale Budapest e in altre città. I Rom in Ungheria sono da secoli abitanti stanziali, e non nomadi. L'ottanta per cento di loro vive sotto la soglia di povertà definita dalle autorità nazionali, discriminata o emarginata da istruzione e mercato del lavoro, spesso in villaggi cui non vengono fornite acqua potabile ed elettricità.

La denuncia delle Ong
È la prima volta, denunciano opposizioni e Ong per i diritti umani, che il premier ungherese sceglie come bersaglio un "nemico interno". Una minoranza appunto, non già la Ue, le ondate migratore o gli immaginari complotti del filantropo George Soros. In tal modo il premier e il suo partito-Stato, la Fidesz sospesa dal Partito popolare europeo, copiano gli slogan lanciati dieci-undici anni fa dall'ultradestra. Come quando attorno al 2009 ci furono marce di gruppi paramilitari in villaggi rom e furono uccisi per motivi razzisti nove rom tra cui un bimbo, Robert Csorba, i cui funerali furono un momento alto della protesta dell'etnía Rom in tutta l'Europa di mezzo.

L'appello all'Europa
I Rom ungheresi chiedono aiuto all'Europa contro il premier sovranista che attacca i bambini come nemici e pericolo per la patria. Orbán procede sulla sua strada, inasprendo anche la censura. Da pochi giorni i media pubblici hanno bisogno del permesso da chiedere ogni volta alle autorità censorie (quindi di fatto a esecutivo e servizi segreti) per parlare di Greta Thunberg o di qualsiasi Ong o del tema "Diritti umani". I bimbi rom magiari sono sotto il tallone di una politica razzista, da Bruxelles non è ancora venuta una chiara risposta né una denuncia.

Emigrazione a messimi livelli
Nel frattempo l'emigrazione di giovani qualificati stanchi del clima politico dall'Ungheria tocca nuovi record nonostante il boom economico, la scuola ungheres è scesa per indice di qualità dal 37mo al 96mo posto nelle classifiche internazionali, e scuola e sanità affrontano una gravissima crisi di mancanza di fondi e strutture. Fine testo
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Re: Zingari: vittime o carnefici? Carnefici al 1000%

Messaggioda Berto » gio mar 12, 2020 11:33 pm

Non è giusto che gli zingari in Slovenia vivano a spese e sulle spalle degli sloveni, siano essi bambini o non bambini.


Slovenia, rom senza forniture d’acqua. La Corte europea: “Va bene così”
Riccardo Noury
11 marzo 2020

http://lepersoneeladignita.corriere.it/ ... resh_ce-cp

La Slovenia non ha violato i diritti di due famiglie rom negando loro l’accesso a servizi di base come l’acqua e i servizi igienici. Lo ha stabilito ieri la Corte europea dei diritti umani.
Nella denuncia alla Corte europea, due famiglie rom di Škocjan e Ribnica avevano accusato le autorità slovene di rifiutare la fornitura di acqua in quanto vivevano in insediamenti “informali”; ossia non ufficiali. Qui, evidentemente, il diritto all’acqua riconosciuto dalla Costituzione del 2016, non vale.
Molti dei 10-12.000 rom della Slovenia vivono proprio in insediamenti informali situati in zone rurali, costruiti decenni fa ma mai regolarizzati. La diffusa discriminazione presente nel paese impedisce spesso alle famiglie rom di acquistare o affittare case in altre zone del paese.
Le inadeguate condizioni di vita in questi insediamenti sono uno dei principali fattori della drammatica differenza tra la loro aspettativa media di vita e quella del resto della popolazione slovena, 55 anni contro 77.
I bambini e le bambine rom sono particolarmente vulnerabili. Il tasso di mortalità infantile nelle comunità rom è quattro volte superiore alla media nazionale, quello dei bambini al di sotto dei quattro anni di età è addirittura sette volte più alto.
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Re: Zingari: vittime o carnefici? Carnefici al 1000%

Messaggioda Berto » gio mar 12, 2020 11:33 pm

Mulazzano, la rapina della banda rom e gli spari del negoziante, poi lo schianto
Francesco Gastaldi
11 marzo 2020

https://milano.corriere.it/notizie/cron ... bb7c.shtml

La rapina, il proprietario che reagisce sparando, la fuga, uno dei ladri ferito depositato al San Carlo e lo schianto costato la vita a un 61enne milanese. La notte brava di una banda rom finisce con un morto, due arresti e un ferito: non contemplata invece al momento l’ipotesi di un’indagine nei confronti di un commerciante lodigiano che per difendersi ha estratto il revolver, facendo fuoco tre volte verso i ladri che gli avevano appena forzato la saracinesca per portargli via il registratore di cassa e ferendone uno.

Tutto inizia a Mulazzano, paese a nord di Lodi, alle 21.15 di sabato sera. Il Lodigiano è in piena emergenza coronavirus, in giro non c’è quasi nessuno. I ladri arrivano in paese con un furgone e un’auto. Nel mirino hanno il negozio di un commerciante di formaggi molto conosciuto. Quello che non sanno è che il titolare abita al piano di sopra del negozio, insieme alla moglie e al figlio. Sono svegli e stanno guardando la tv, in attesa di notizie sull’evoluzione dell’emergenza Covid-19.

La banda, tra cui ci sono Marian Florea, 48 anni e Marius Anuta, 22 anni, entra in azione con i piedi di porco; sollevano la saracinesca, puntano al registratore di cassa. Al piano di sopra i titolari sentono il frastuono, sul piazzale esterno ci sono anche dei testimoni oculari. Il proprietario capisce che ha i ladri in casa, si precipita verso l’armadio delle armi (è un cacciatore esperto), estrae una Smith & Wesson calibro 38. Una volta alla finestra viene bersagliato dai sassi e reagisce sparando tre colpi in rapida sequenza. Uno dei proiettili colpisce Anuta, il più esposto sul piazzale antistante il negozio, al gluteo. Il giovane viene caricato dai complici su uno dei mezzi usati per il furto. La scena viene ripresa per intero dalle telecamere in uso alla polizia locale di Mulazzano e verrà poi consegnata ai carabinieri per inchiodare i rapinatori.

È un testimone a chiamare i carabinieri, i quali arrivano in paese e interrogano il negoziante, in stato di choc. Lui conferma tutto e ammette di aver reagito sparando a dei ladri che gli avevano aperto la saracinesca e che lo stavano bersagliando a sassate. Nel frattempo la banda è già sulla strada di casa (il gruppo gravita attorno al campo nomadi di via Novara/Figino). Anuta perde sangue e viene scaricato sul piazzale d’accesso dell’ospedale San Carlo. I suoi complici fuggono lungo via Novara su una Volkswagen Passat (usata come auto di scambio dopo la rapina) ma poco dopo la mezzanotte all’incrocio con via Silla investono a tutta velocità una Bmw.

Alla guida c’è un milanese di 61 anni con la moglie. L’urto è violentissimo, Roberto Asioli viene portato in ospedale ma muore il giorno dopo. I rom nel frattempo sono fuggiti ma Florea, che era alla guida, è ferito. Durante l’impatto ha sfondato il parabrezza con la testa. I complici lasciano anche lui al San Carlo, prima di fuggire via sulla Passat semidistrutta. I carabinieri del nucleo investigativo di Lodi però hanno già ricostruito tutta la vicenda insieme alla polizia locale di Milano che indaga sull’incidente. Il primo viene arrestato per concorso in rapina, il secondo per omicidio stradale. Entrambi sono ora piantonati dalla polizia penitenziaria. Non dovrebbe rischiare di essere indagato invece il commerciante che ha ferito il ladro, grazie alla nuova legge sulla legittima difesa. La procura di Milano – pm Paolo Storari – ha accolto la sua versione secondo cui i ladri lo stavano derubando dopo aver divelto la saracinesca del suo negozio-abitazione. Il caso è simile a quello di Mario Cattaneo, l’oste di Casaletto Lodigiano appena assolto in primo grado per l’uccisione del ladro Petre Ungureanu. Quando Cattaneo sparò ferendo a morte il romeno la proposta di legge era ancora in discussione.
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Re: Zingari: vittime o carnefici? Carnefici al 1000%

Messaggioda Berto » gio mar 12, 2020 11:38 pm

A Rovigo trovato il "grande tesoro" dei rom
Salvatore Di Stefano - Mer, 11/03/2020

https://www.ilgiornale.it/news/cronache ... 39087.html

Le fiamme gialle hanno confiscato alla famiglia nomade 13 auto, 3 autorimesse, 2 abitazioni ed un terreno. I militari tenevano d'occhio da tempo i rom poichè buona parte di loro era pluripregiudicata

Tredici vetture, tre autorimesse, due abitazioni ed un terreno: questo è il tesoro che la Guardia di Finanza di Rovigo ha confiscato ad una famiglia di nomadi che si dichiaravano da sempre nullatenenti.

Le fiamme gialle hanno così eseguito un decreto emesso dal Tribunale di Venezia, Sezione distrettuale misure di prevenzione.

Secondo quanto riportato dal quotidiano locale La voce di Rovigo i militari tenevano d'occhio da diverso tempo la famiglia rom, composta da 10 persone, poichè quasi tutti i componenti il nucleo familiare risultavano essere pluripregiudicati con una sfilza di reati anche piuttosto seri quali furti, rapine aggravate e violenze fisiche.

I 10 nomadi, tutti radicati nel comune di Canaro, piccolo comune della provincia di Rovigo, erano stati segnalati dalla Prefettura del capoluogo veneto quali persone di possibile turbativa sociale alla comunità locale. Pertanto erano scattati, a cura dei finanzieri della Sezione Mobile del Nucleo di Polizia
Economico-finanziaria, "gli accertamenti finalizzati alla richiesta di applicazione di misure di prevenzione patrimoniali le cui indagini, svolte sull’intero nucleo familiare, avevano fin da subito fatto emergere palesi e rilevanti incongruenze tra il valore dei beni posseduti ed i redditi dichiarati".

Al termine delle capillari indagini della Gdf, avvenute nell'ottobre dello scorso anno, alla Procura della Repubblica di Rovigo è stata fatta così pervenire la richiesta di sequestro dei beni, in ottemperanza alle normative antimafia. La questione è stata così trasferita al tribunale ordinario di Venezia, il quale non essendo riusciti i nomadi a dimostrare in alcun modo la legittima provenienza di tutti i loro beni, ha ordinato finalmente ai finanzieri di provvedere alla confisca degli stessi.

I rom, da parte loro, hanno provato inutilmente a giustificare la lecita provenienza di quel "tesoretto", sostenendo che uno di loro aveva avviato un'attività economica nel 2018 e che un altro componente della famiglia aveva ricevuto un indenizzo di circa 9mila euro a seguito di un incidente stradale. Questi due introiti naturalmente non sono stati minimamente sufficienti a giustificare in alcun modo il possesso di tutti quei beni.

E' stata la Gdf stessa, con una nota informativa, a rendere pubblici i dettagli di questa bella operazione, specificando fra le altre cose che "Il Tribunale ordinario di Venezia, in accoglimento alla predetta richiesta avanzata dalla Procura della Repubblica di Rovigo e ritenendo fondati i presupposti di 'pericolosità sociale' in capo ai preposti, emetteva dapprima un decreto di sequestro d’urgenza ed ora un provvedimento di confisca attraverso il quale i beni vengono definitivamente incamerati nel patrimonio dello Stato in quanto non è stata dimostrata la legittima provenienza degli stessi".
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Re: Zingari: vittime o carnefici? Carnefici al 1000%

Messaggioda Berto » lun mar 23, 2020 1:49 pm

Gli sciacalli in azione: rom abusivi a caccia di alloggi
Luca Sablone - Lun, 23/03/2020

https://www.ilgiornale.it/news/milano/s ... 44764.html

Anziani terrorizzati da malviventi armati di flessibile e piede di porco. Fratelli d'Italia denuncia: "Rom approfittano della situazione di emergenza"

I rom occupano abusivamente le case popolari Aler per "avere un posto in cui stare": questo l'ultimo atto di sciacallaggio messo in atto ai danni degli abitanti italiani della zona Lorenteggio.

Un'inquilina del caseggiato di via Segneri 10, un condominio misto con 12 alloggi di proprietà e oltre 80 di Aler, ha spiegato l'assurda situazione: "Stiamo vigilando di notte, per evitare occupazioni. Siamo esausti. Una quindicina sono vuoti, altrettanti sono invasi abusivamente. E non vogliamo un aumento di illegalità". Qui è stata sfondata la porta di un alloggio al terzo piano e, come se non bastasse, una famiglia di nomadi ha fatto irruzione al piano terra portando via oggetti.

L'escalation di occupazioni è stata segnalata in più quartieri: gli abusivi stanno approfittando dell'emergenza Coronavirus che sta travolgendo l'Italia per mettere a segno le loro attività clandestine, sfuggendo così ai controlli delle forze dell'ordine che ora sono completamente impegnate su più fronti per altre priorità. Perciò a tentare di sventare le occupazioni sono gli stessi inquilini, come testimonia un'abitante: "La notte tra venerdì e sabato io ho fatto da sentinella". Riccardo De Corato, l'assessore alla Sicurezza della Regione Lombardia, ha fatto sapere che dopo le denunce arrivate dal Giambellino, dal Lorenteggio, dai Navigli e da Barona "è toccato al quartiere Molise-Calvairate essere assaltato".


Rom approfittano della situazione

Stefano Bolognini, assessore regionale alla Casa, ha annunciato che a partire da oggi - lunedì 23 marzo - nelle case popolari gestite da Aler Milano verrà garantita la presenza della polizia locale: "Questa iniziativa garantirà non solo il rispetto delle limitazioni presenti nel Dpcm, ma anche un maggior presidio di legalità in quartieri spesso difficili".

Come riportato da IlGiorno, sulla questione è intervenuto Francesco Rocca di Fratelli d'Italia: "In piena emergenza Coronavirus, gruppi di rom approfittano della situazione di emergenza: abbiamo un’occupazione al giorno nel quartiere". Il presidente della commissione Sicurezza del Municipio 4 ha raccontato un grave episodio che si è verificato sabato sera: "Armati di flessibile e piede di porco, non curandosi neppure delle regole che impongono di stare a casa, ignoti hanno sfondato la porta di un alloggio terrorizzando gli inquilini più anziani".

Anche le case del Comune a Quarto Oggiaro sono state prese d'assalto. "Se qualcuno pensa di approfittarne in questo periodo delicato si sbaglia alla grande", avverte Fabio Galesi del Partito democratico. L'assessore del Municipio 8 ha chiesto alla Regione di intervenire "con misure sia di sorveglianza sanitaria che economiche", sospendendo ad esempio "il pagamento dei canoni e tutte le incombenze amministrative per gli inquilini delle case popolari lombarde, siano esse di proprietà Aler o dei comuni".
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Re: Zingari: vittime o carnefici? Carnefici al 1000%

Messaggioda Berto » dom apr 05, 2020 3:31 am

MODO DI FARE NOMADE, A DUE PASSI DAL CENTRO COMMERCIALE LE PIRAMIDI. LA TESTIMONIANZA DI UN MARANESE! LEGGETE...
4 aprile 2020
https://www.facebook.com/permalink.php? ... 7099575708


Scrivo per dar sfogo ad una rabbia che da giorni non mi fa dormire... è giusto che sappiano tutti cosa accade finchè la maggior parte di noi cerca di passare questo momento.
Faccio il "fattorino" per la mia azienda, consegniamo cibo a casa delle persone per cercare di arginare il mare di debiti che ci sta cadendo addosso.....
Due sere fa ricevo una telefonata di una persona che mi ordina un sacco di panini e altro; subito penso ad un'unità di sostegno alla comunità (visti i numeri) e, anche se con qualche dubbio, evado l'ordine, anche perché l'indirizzo , Via Boschi 17 Torri di Quartesolo, non mi suonava come strano.
Morale vado in consegno e arrivo ad un cancello che da su un area con "case mobili" e macchinoni.... realizzo ed entro lo stesso poiché l'importo era per me importante , più di 100 euro. Ad accogliermi 2 zingari, ma di quelli nobili....
Mi accompagnano nella loro veranda e mi fanno scaricare il tutto (140 euro, scontrinati, di panini sono tanti).
Tengo la calma ma so gia quale sarà la loro mossa successiva...
Finito di scaricare gli presento lo scontrino e... ovviamente la risposta, aspettata , è stata " aspetta che chiamo mio fratello... ha fatto lui ordine ed è andato al bancomat".
Ovviamente è normale che alle 22:33 uno vada al bancomat a prelevare.
Allora, con grande calma comincio a rimettere dentro al contenitore tutto il materiale sotto lo sguardo stupito di queste... scusate questi ragazzi.
Uno chiama in viva voce il complice, cioè il fratello , e ... fatalità la risposta è stata " aspetta amico sono al bancomat delle poste ma è rotto....però tranquillo fidati di me ... se..."
A quel punto invito gli amici a spostarsi dalla mia via d'uscita spiegandogli gentilmente che conoscevo bene il sistema ma che non poteva funzionare con me...
Questi provano a dirmi di rimanere ma ovviamente riesco ad andare....
Torno verso il mio locale e nella strada incontro una pattuglia di carabinieri..
inchiodo mi fermo e spiego loro l'accaduto.
Ovviamente sapevo che non avendo aspettato il completarsi della truffa non potevo sporgere denuncia ne altro.
Comunque, all'ascoltare le mie parole i due delle forze dell'ordine , mettendosi una mano sulla testa mi hanno detto che questa settimana era la terza volta, da quello che sapevano loro, che questi emeriti applicavano questa tecnica con varie pizzerie, soprattutto fuori comune in modo tale che il fattorino fosse più propenso a fidarsi e a lasciare il prodotto con un PAGHERò.
ORA credo sia giusto che tutti sappiano cosa accade nel mentre in cui la povera gente prova a sopravvivere.
Questi personaggi VANNO FERMATI!!!
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Re: Zingari: vittime o carnefici? Carnefici al 1000%

Messaggioda Berto » mer apr 08, 2020 6:58 am

Milano, la riconoscenza di un rom: gli regalano la spesa, lui sputa in faccia al vigilante
Ludovica Colli
Milano, 6 apr 2020

https://www.ilprimatonazionale.it/crona ... te-152222/

Un’altra edificante storia dal “pianeta nomadi”, accaduta nel comune di Milano. Dopo gli episodi di occupazioni a tappeto, da parte di gruppi organizzati di rom, di appartamenti Aler e MM nella periferia del capoluogo lombardo sotto lo sguardo impotente dei residenti italiani, ecco arrivare da Monza gli echi di un nuovo fatto di cronaca, che ha come protagonista in negativo un uomo domiciliato in un campo di Quarto Oggiaro.

I fatti si sono svolti ieri mattina, domenica 6 aprile, all’interno del supermercato Esselunga di via Brembo, dove una squadra di agenti della questura è stata chiamata a intervenire dopo che S.C., 39enne rom, ha aggredito una guardia giurata nel modo più subdolo e infame che i tempi attuali possano suggerire: sputandogli addosso e instillandogli così il dubbio di essere stato contagiato dal Covid-19.

Secondo quanto riportato da MilanoToday, il nomade, che deambulava costretto su di una sedia a rotelle, aveva fatto il proprio ingresso nel supermercato e si era buttato a terra tra le corsie dell’esercizio nel tentativo di attirare l’attenzione, urlando di essere affamato e implorando un aiuto. Gli addetti, data la situazione emergenziale legata alla diffusione del Coronavirus, hanno dimostrato il loro buon cuore – e tanta ingenuità – e hanno consegnato al rom un sacchetto contenente una piccola spesa.

Ma a quel punto, l’uomo, invece di allontanarsi dal punto vendita, si è piazzato all’esterno del supermercato molestando i clienti in fila e chiedendo l’elemosina – ovviamente senza Quando l’addetto alla vigilanza privata gli ha intimato di smetterla e di allontanarsi, il nomade lo ha aggredito sputandogli più volte addosso e in volto. Si è reso quindi necessario l’intervento delle forze dell’ordine, che hanno sanzionato il 39enne e hanno avanzato la richiesta per il provvedimento di foglio di via obbligatorio. Il rom è stato anche sottoposto a tampone per escludere un’eventuale positività al coronavirus. In caso di esito positivo potrebbe escattare la denuncia per tentate lesioni personali. Sia il 39enne che la guardia sono stati trasferiti all’ospedale San Gerardo di Monza per gli accertamenti del caso.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Zingari: vittime o carnefici? Carnefici al 1000%

Messaggioda Berto » mer apr 08, 2020 6:59 am

Milano. Travolse ed uccise un vigile, nomade serbo scarcerato va ai domiciliari
6 aprile 2020

https://www.agenpress.it/2020/04/06/mil ... miciliari/

Arresti domiciliari Milos Stizanin, nomade serbo a processo per concorso nell’omicidio volontario dell’agente di Polizia locale Niccolò Savarino che, il 12 gennaio del 2012 a Milano, venne travolto e ucciso da un suv, mentre svolgeva un controllo di routine in un parcheggio.

Lo ha deciso la Corte d’Assise del capoluogo lombardo, presieduta da Ilio Mannucci Pacini, accogliendo l’istanza dei difensori, gli avvocati David Russo e Lorenzo Castiglioni. I giudici, infatti, nell’ordinanza spiegano che a carico del giovane si sono “affievolite” le esigenze cautelari, anche perché “deve considerarsi che sono ormai trascorsi 8 anni dal fatto” che gli viene contestato, tra l’altro, come “un delitto non premeditato” e per il quale ha già “trascorso più di un anno in custodia cautelare”. Stizanin, 26 anni, era nell’auto guidata dall’allora 17enne Remi Nikolic, già condannato in via definitiva a 9 anni e 8 mesi dai giudici minorili e che, poi, ha ottenuto l’affidamento in prova ai servizi sociali.

Lo scorso luglio, a oltre 7 anni di distanza dalla morte dell’agente, a Stizanin, già detenuto per fatti di droga commessi in Serbia, era stata notificata in carcere un’ordinanza con l’accusa di concorso in omicidio volontario aggravato. Provvedimento emesso su richiesta del pm Mauro Clerici (contrario alla scarcerazione decisa ora dai giudici) dopo che, in appello nel 2018, per il serbo venne riqualificata l’accusa da favoreggiamento a concorso in omicidio. Il processo a Stizanin è in ‘stand by’ e “potrà subire ulteriori rinvii”, scrive la Corte, per l’emergenza Coronavirus ma, per i giudici, con i domiciliari, comunque, non ci sono pericoli di inquinamento probatorio né di fuga.
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Re: Zingari: vittime o carnefici? Carnefici al 1000%

Messaggioda Berto » dom apr 12, 2020 8:15 pm

Roma. Tenta di portare via un bambino di 5 anni alla madre: denunciata rom 28enne
6 aprile 2020

https://www.ilcorrieredellacitta.com/ul ... 8enne.html

Erano le 19.00 dello scorso 6 aprile, quando gli agenti del Reparto Volanti e del commissariato Fidene Serpentara, su disposizione della Sala Operativa della Questura, si sono recati in via Pupella Maggio, nei pressi del centro commerciale Porta di Roma, dove era stato segnalato il tentativo di sequestro di un minore da parte di una donna.

I poliziotti, una volta giunti sul posto, a seguito delle descrizioni fornite sull’autrice del tentato sequestro, l’hanno subito rintracciata e, poco dopo, sono stati raggiunti dalla mamma del bambino che ha immediatamente riconosciuto la donna che poco prima aveva tentato di sottrarle il proprio figlio, un bimbo di 5 anni.

A dire della mamma, mentre stava passeggiando con il proprio bimbo in braccio, ha notato sopraggiungere dal lato opposto della strada una donna che, cercando di coprirsi il volto, accelerava il passo nella sua direzione.

La mamma, anche per evitare contatti ravvicinati in virtù dell’emergenza COVID-19, ha tentato di raggiungere il marciapiede opposto, ma la donna con scatto fulmineo l’ha raggiunta, le ha strappato il bambino dalle braccia e si è data alla fuga.

A questo punto la donna ha cercato di chiedere aiuto ma la strada era deserta e quindi disperata, ma con grande determinazione, ha raggiunto la malvivente e, dopo qualche strattonata, è riuscita a riprendersi il bambino, rassicurandolo tra le proprie braccia per poi chiamare il NUE, mentre la donna si allontanava.

L’autrice del tentativo del sequestro, serba di 28 anni, è stata accompagnata presso gli Uffici di Polizia e, come disposto dall’Autorità Giudiziaria è stata denunciata in stato di libertà.
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Re: Zingari: vittime o carnefici? Carnefici al 1000%

Messaggioda Berto » lun apr 27, 2020 3:12 pm

Il poliziotto Pasquale Apicella morto a Napoli, i due rom coinvolti nella rapina ora sono in ospedale: venivano da Giugliano
Stefano Di Bitonto
27 aprile 2020


https://internapoli.it/pasquale-apicella

Erano entrambi senza documenti i due rom coinvolti nel tentativo di rapina finito in tragedia a Napoli, con la morte del poliziotto Pasquale Apicella. I due rom, in stato di fermo, sono ora ricoverati uno al Cardarelli e un altro al Loreto Mare. Nelle prossime ore verranno sottoposti ad interrogatorio.

La dinamica della rapina

Era da poche settimane in servizio presso il commissariato di Secondigliano Pasquale Apicella. Il poliziotto, travolto e ucciso questa notte in Calata Capodichino, stava sventando un tentativo di sventare una rapina presso la filiale del Credit Agricol di via Minichini. Pasquale Apicella, 37enne, padre di due figli, tra cui una bambina appena arrivata. Un grande appassionato di tatuaggi, è rimasto ucciso in seguito al violento impatto tra l’auto dei rapinatori e la volante intervenuta sul posto per sventare il colpo. Lo scontro non ha lasciato scampo al giovane agente. Il collega che si trovava di pattuglia con lui è rimasto ferito e non sarebbe in pericolo di vita.

A bordo dell’auto che ha impattato frontalmente con la volante, secondo quanto si apprende, c’era una banda di rapinatori di etnia rom. Due le persone fermate provenienti dal campo rom a Giugliano. Non sono state diramate ancora le generalità. Un terzo componente è in corso di identificazione. I tre sarebbero residenti nel Campo rom di Giugliano.


IL CORDOGLIO DELLA POLIZIA per Pasquale Apicella

Il Capo della Polizia – Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, Prefetto Franco Gabrielli, ha espresso profondo cordoglio e sentimenti di commossa vicinanza ai familiari dell’Agente Scelto della Polizia di Stato Pasquale Apicella deceduto questa mattina a Napoli durante un inseguimento di alcuni malviventi nell’espletamento del servizio.
In giornate che vedono impegnate le Forze dell’ordine nei controlli per il contenimento del coronavirus la Polizia di Stato continua l’attività di controllo a presidio di legalità contro la criminalità, pagando un prezzo altissimo con la perdita di un suo uomo.
Il Capo della Polizia ha augurato una pronta guarigione all’altro componente della volante l’Assistente Capo della Polizia di Stato Salvatore Colucci, rimasto ferito.
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