Zingari: vittime o carnefici? Carnefici al 1000%

Re: Zingari: vittime o carnefici? Carnefici al 1000%

Messaggioda Berto » sab nov 30, 2019 9:19 pm

Nel campo rom dove è morta una neonata: "Meglio non entrare, qui vi menano e vi rubano tutto"
Alessandra Benignetti
Ven, 29/11/2019

http://www.ilgiornale.it/news/roma/camp ... XmT-PBsIJA

Dai furti alle sassaiole contro autobus e ambulanze: nel campo nomadi di via Candoni, dove ieri è morta una neonata di cinque mesi, regnano degrado e paura

Quando il furgone della polizia mortuaria arriva nel campo nomadi di via Candoni per prelevare il corpicino senza vita di Alessia tutti si ammutoliscono.

Anche i bambini che fino a pochi minuti prima si rincorrevano e gridavano, ora guardano impassibili gli agenti che portano via il feretro della neonata, coperto da un telo bianco. Un fagottino di appena cinque mesi, che ieri notte ha accusato un malore nel container fatiscente dove viveva con la mamma, il papà e tre fratellini. Pochi metri quadri che erano la sua casa, il suo mondo.

Alessia, nata in un campo nomadi, sotto il cielo della periferia di Roma, tra le discariche abusive, i magazzini e gli sfasciacarrozze. Alessia, venuta al mondo lo scorso giugno. Alessia che ha smesso di respirare alle 6.55 di ieri mattina, mentre i medici del 118 tentavano disperatamente, una manovra dopo l’altra, di salvarle la vita. Qualche ora più tardi restano gli occhi gonfi e i tiri nervosi di sigaretta. Una donna assiste alla scena che non vorrebbe mai vedere affacciata alla porta della sua roulotte, con il fazzoletto in mano e le lacrime che le rigano il volto. La folla radunata attorno al camion bianco che accompagnerà il cadavere in obitorio osserva impietrita il via vai dei militari. Nessuno osa dire una parola. Il silenzio è rotto soltanto dalle note stonate di una canzone che arriva dall’altra parte dell’accampamento. “Sono i romeni, non sanno cosa è successo”, ci dice uno degli abitanti del settore bosniaco, quello in cui è avvenuta la tragedia.

Cosa è successo dovranno chiarirlo i genitori della piccolina. Trent’anni lui, ventiquattro lei. Quattro figli, il più grande di cinque anni. Si guadagnano da vivere lavorando il ferro. Mentre il cadavere di Alessia viene portato via, i carabinieri della compagnia Roma Eur li stanno interrogando. Ad accertare le cause della morte sarà l’esame autoptico, ma la procura indaga per maltrattamenti. “Morte come conseguenza di altro reato”: questa è la pista che seguono i pm, secondo cui il papà e la mamma avrebbero avuto un ruolo nella tragica fine della bimba. A causare il decesso potrebbe essere stata la malnutrizione. Secondo il rapporto dei sanitari intervenuti sul posto, acquisito dai carabinieri e visionato dal Corriere della Sera, la neonata era magrissima e presentava “piaghe” sul corpo. Il container in cui vivevano i bimbi, ora sotto sequestro, è in condizioni igieniche disastrose. Tra le ipotesi in campo c’è anche quella che la piccola non venisse cambiata quasi mai, e che quindi fosse esposta al rischio di infezioni. Ma la mamma nega, assicurando come la figlia minore si alimentasse normalmente.

“Oggi è un giorno triste”, dice una delle ragazze che abitano nel container a fianco a quello della famiglia. È tra le poche a rivolgerci la parola. Nessuno qui ha voglia di parlare con i giornalisti o di dare spiegazioni. “Non sappiamo nulla, è successo di mattina presto, dormivamo tutti”, ripetono gli abitanti del campo, uno dei più problematici della Capitale. Le bocche sono cucite. “Meglio che ve ne andate, potete anche togliere il disturbo”, taglia corto una donna bosniaca. In questo accampamento a poche centinaia di metri da via della Magliana vivono 400 persone. I bambini sono tantissimi. Quando saliamo il vialetto che porta al piazzale principale molti di loro sono a giocare in mezzo al fango, invece di essere a scuola. L’immondizia incornicia le casupole e tutt’intorno c’è solo degrado e sporcizia.

La baraccopoli è famosa per essere una delle più inaccessibili di Roma. “Meglio che non entrate, ti rubano la borsa, vi rubano tutto, vi menano anche”, ci avverte una ragazzina prima di varcare il cancello dell’insediamento. “A maggio quando è venuto Salvini volevano picchiare anche a lui, e infatti – aggiunge l’amica - si è messo paura ed è scappato via”. L’accampamento confina con una rimessa dell’Atac e più di una volta è salito all’onore delle cronache per le aggressioni agli autisti, i furti e le sassaiole contro le vetture. Ad essere finita nel mirino dei vandali, quindici giorni fa, è stata anche un’ambulanza arrivata nel campo per soccorrere una sedicenne. Un sasso ha centrato uno dei finestrini che è esploso mentre il mezzo si stava allontanando. La situazione nell’insediamento ormai è fuori controllo. E la tragedia di Alessia ne è la prova.
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Re: Zingari: vittime o carnefici? Carnefici al 1000%

Messaggioda Berto » sab dic 07, 2019 9:57 pm

Lascia l'auto accesa con il figlio a bordo, rom sale e la ruba: poi si schianta. Caccia all'uomo
7 dicembre 2019

https://www.ilmessaggero.it/italia/furt ... e6WYrOblts

CANDIANA (Padova) - È andato con il figlio di 8 anni a prendere un amichetto a fine allenamento ai campi sportivi di Candiana. Ha lasciato l'auto, un'utilitaria, con il motore acceso e il piccolo a bordo. Tre ladri hanno visto la vettura e hanno pensato bene di rubarla. Uno di loro è uscito dall'abitacolo di una seconda vettura, sempre un'utilitaria e si è messo al volante della macchina del padre di famiglia. Quest'ultimo, un quarantenne, si è aggrappato alla portiera ma non è riuscito a bloccare il malvivente.

Il bandito nella fuga è andato a collidere con l'auto dei complici. Il bambino, impietrito nel posto posteriore dell'abitacolo, è rimasto illeso. I tre ladri, tutti di etnia rom sono fuggiti a piedi, ma in una vera caccia all'uomo durata fino a tarda notte sono stati arrestati dai Carabinieri e trasportati al carcere Due Palazzi. Devono rispondere in concorso di resistenza a pubblico ufficiale e furto.
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Re: Zingari: vittime o carnefici? Carnefici al 1000%

Messaggioda Berto » mar dic 17, 2019 9:43 pm

"Italia paradiso degli zingari". Gli audio choc dei nomadi
Claudio Cartaldo
Mar, 17/12/2019

http://www.ilgiornale.it/news/milano/it ... s6HH4GaP9c

Sgominata una banda di bosniaci. "Mia moglie è brava a rubare". Business da 2mila euro al giorno. Le intercettazioni: "Italia paese di handicappati"

Rubavano, tanto. E in molte città d’Italia. Venezia, Genova, ma soprattutto Milano. In Piazza Duomo o in metropolitana, ogni donna riusciva a incamerare anche 2.500 euro al giorno.“Professioniste” del furto, con anni di attività alle spalle (“a 12 anni già faceva questo lavoro”), coordinate dai mariti che si godevano i proventi delle ruberie.

“È proprio un Paese di handicappati l’Italia - dicono nelle intercettazioni - però è il paradiso degli zingari”.

La scorsa settimana la squadra mobile di Milano ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di otto cittadini di origine bosniaca. L’indagine, denominata “Ieri, oggi e domani” ha permesso di smantellare, una “associazione a delinquere” finalizzata ai borseggi. I soggetti, tra cui cinque donne e due uomini, fanno tutti parte della stessa famiglia nomade. Altri tre minorenni risultano inoltre indagati.

Il lavoro degli investigatori nasce nel 2017 dalla denuncia per estorsione di una donna di origine bosniache. Agli agenti racconta di essere costretta a delinquere dai suoi connazionali che le chiedevano denaro in cambio della “autorizzazione” a vivere e rubare a Milano. L’indagine permette di ricostruire il castello criminale messo in piedi dagli Omerovic. Gli uomini si occupavano dell’organizzazione logistica dei colpi (individuare gli appartamenti dove risiedere, contattare gli avvocati in caso di arresto, ecc.), mentre alle donne spettava il compito di “alleggerire” milanesi e turisti. Un business florido, sia in inverno che in estate, che permetteva di raggiungere migliaia di euro al mese.

I particolari emergono chiaramente dalle intercettazioni realizzate dalla polizia. Negli audio uno dei componenti si vanta delle capacità “professionali” della moglie. “Ce l’aveva già dodici anni, già faceva questo lavoro - dice - È una professionista. Se va da sola è una che sa molto, molto bene, perché sennò non tenevo la Panamera e la Porsche…”. In una sola giornata di furti, le donne erano in grado di rubare cifre da capogiro. “Quasi nessuno ha fatto d’inverno 30mila euro - continua l'uomo nell’intercettazione - perché d’inverno non c’è gente, non ci sono turisti”. D’estate, invece, è tutto più facile. “D’estate fa soldi, solo che io spendo molto… Ogni giorno fa 1000/1500… 2000/2500 (euro)”.

"Il capo del gruppo era il 38enne Muharem Omerovic - spiega a Tgcom24 il capo della Mobile milanese, Marco Calì - Mentre le donne 'lavoravano' per 10 ore al giorno concentrando i furti soprattutto nelle metropolitane e nella zona del centro, gli uomini si godevano la vita a bordo di auto di lusso (Maserati, Porsche, ndr), facendo shopping e partecipando a eventi come Gran Premi in giro per l’Europa". Un sodalizio che sfruttava le leggi sul deferimento di pena per le donne in stato di gravidanza. “Tutti conoscevano perfettamente i meccanismi giudiziari e l'uso dei bambini era uno strumento molto efficace”, dice Calì. Secondo quanto ricostruito dalla Mobile, gli Omerovic avrebbero affidato i minori a delle babysitter sudamericane pagate circa 800 euro al mese. In caso di arresto di una delle ladre, dovevano portare immediatamente il piccolo dalla madre, in modo da impedirne l’arresto in carcere. Nel luglio del 2018, per esempio, una bimba di 5 mesi venne abbandonata in un ufficio della questura meneghina per favorire il rilascio di una 22enne, madre di sei figli e già condannata (in via definitiva) a 11 anni di carcere.

La base logistica della banda si trovava a Milano, in due appartamenti popolari occupati abusivamente in via Famagosta e via Bolla. “È proprio un paese di handicappati, l’Italia. Però è un paradiso per gli zingari. Il Paese del divertimento per gli zingari”.



Il caso romano della casa data agli Omerovic zingari bosniaci e non cittadini italiani
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 150&t=2856
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Re: Zingari: vittime o carnefici? Carnefici al 1000%

Messaggioda Berto » ven dic 20, 2019 9:21 pm

Auto e ville di lusso: così i rom scroccano il reddito di cittadinanza
Ben 26 nomadi residenti a Frosinone incassavano l'assegno sociale senza aver alcun titolo: sono scattati il blocco del beneficio e il recupero delle somme illecitamente percepite
Sono 37 i furbetti che usufruivano del reddito di cittadinanza senza avere i titoli necessari.
Luca Sablone - Ven, 20/12/2019

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... LgOT7krRPs

Questo il bilancio del giro di vite attuato dalla guardia di finanza che tra controlli, risultanze investigative, verifiche e contrasto all'abusivismo commerciale sta tentando di individuare i cosiddetti scrocconi. I vari nuclei familiari erano residenti tra la provincia di Frosinone, nel Lazio e quella di Chieti in Abruzzo. Oltre ai 26 rom che vivono in Ciociaria, a finire nei guai sono stati anche imprenditori, titolari di negozi e addirittura un costruttore. Una truffa da oltre 140mila euro, che ora dovranno essere interamente restituiti dai finti poveri.


L'operazione

Il tutto si basava sulla presentazione falsa della denuncia dei redditi. Nella domanda di accesso alla misura grillina allegavano certificazioni assolutamente non corrispondenti alla realtà: dal reddito zero alla presenza di provvedimenti di natura giudiziaria passando per la composizione del nucleo familiare, il possesso di immobili o autovetture e la condizione lavorativa. L'obiettivo principale dell'operazione delle Fiamme Gialle è chiaro: spendere correttamente le risorse economiche pubbliche e indirizzarle ai cittadini onesti che realmente hanno bisogno di un aiuto dallo Stato. La magistratura ora ha preso provvedimenti nei confronti anche dei residenti nei Comuni di Frosinone, Cassino, Sora, Anagni, Castro dei Volsci e San Giovanni Incarico grazie al lavoro svolto dalla guardia di finanza.

Ad esempio a Cassino un parrucchiere faceva lavorare in nero la figlia per ottenere una redditualità più bassa e per poter dunque accedere al beneficio. Un imprenditore ha "dimenticato" di dichiarare il possesso delle intere quote di una società a responsabilità limitata per un valore totale di 10mila euro; il figlio lavorava in nero nell'azienda di famiglia. A Chieti inoltre una dipendente di un negozio di parrucchiere era priva di formale assunzione e risultava percettrice del sussidio mensile: in seguito a ulteriori controlli è emerso che prendeva il beneficio assistenziale già dal mese di aprile e perciò è stata denunciata. Una maxi multa è stata notificata al datore di lavoro.


Rom scrocconi

A percepire illecitamente il reddito di cittadinanza anche 26 persone appartenenti a famiglie di etnia rom, che vivono in ville lussuose (con piscine e arredamenti moderni) e sono dotate di macchine dall'elevato costo. Tutti avevano dichiarato di essere nullatenenti: ora dovranno giustificare quanto dichiarato all'Inps. Intanto è scattato il blocco del beneficio e il recupero delle somme di denaro illecitamente percepite. Si tratta di un provvedimento inevitabile, che ha il fine di tentare di arginare tali comporamenti.
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Re: Zingari: vittime o carnefici? Carnefici al 1000%

Messaggioda Berto » dom dic 22, 2019 8:44 pm

Lo spaccio di Casamonica nella villa confiscata
Francesca Bernasconi
Dom, 22/12/2019

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... z6TqA1JAKg

I carabinieri hanno arrestato 3 membri del clan. La droga veniva consegnata nella villa: per entrare, i clienti dovevano pronunciare una "parola d'ordine"

Qualche giorno fa, il tribunale di Roma ha riconosciuto le agravanti del metodo mafioso a 14 esponenti del clan dei Casamonica.
E oggi, altri tre membri della nota famiglia di sinti sono finiti in manette.


Lo spaccio nella villa confiscata

Ieri, i carabinieri della compagnia di Castel Gandolfo hanno dato esecuzione a un provvedimento di custodia cautelare in carcere nei confronti di tre persone, residenti a Ciampino. Si tratta di padre, madre e figlio, ritenuti appartenenti al clan dei Casamonica. L'operazione è inserita nell'ambito dell'indagine (denominata Capri) avviata nel novembre del 2018, durante la quale è emerso "un collaudato sistema di spaccio di stupefacenti". L'inchiesta ha dimostrato che l'intera famiglia "era riuscita, grazie alla forza intimidatrice del proprio nome, ad assicurarsi, in maniera quasi esclusiva, l'approvigionamento di cocaina nella zona di Ciampino e nel quartiere Morena di Roma, utilizzando come base operativa la loro villa". L'abitazione, "confiscata nel giugno scorso, nell'agosto del 2016 era già stata al centro delle cronache per essere stata interessata da una violenta esplosione dove perse la vita un altro appartenente ai Casamonica". La famiglia operava secondo un modus operandi ricorrente: chi voleva acquistare la droga doveva citofonare e pronunciare la "parola d'ordine". Poi, il compratore veniva fatto entrare nel giardino e tenuto sotto controllo, grazie a decine di telecamere poste nella zona. Secondo le testimonianze raccolte dai carabinieri, grazie al nome Casamonica, la famiglia incuteva uno straordinario timore nei confronti degli acquirenti. Secondo quanto riporta Repubblica, i tre arrestati sarebbero Raffaele Casamonica, 60 anni, la moglie Loredana Licheri, 56 anni, e il figlio Romolo, 35 anni. Le indagini si erano già chiuse a marzo e quando il tribunale ha emesso l'ordinanza di arresto, i Casamonica erano introvabili, essendo stati sgomberati dalla villa in cui avevano abitato abusivamente fino allo scorso giugno. A portare i carabinieri alla cattura sarebbe stato il figlio, avvistato al bar, che avrebbe involontariamente condotto i militari fino ai genitori.


Casamonica condannati

Nei giorni scorsi, intanto, il gup di Roma ha condannato 14 imputati, ritenuti appartenenti al clan Casamonica, che avevano scelto il rito abbreviato. Ai condannati sono state riconosciute le aggravanti del metodo mafioso e dell'agevolazione di associazione mafiosa. La pena più alta è stata destinata a Rocco Casamonica, cui sono stati inflitti 9 anni e 4 mesi. Intanto, nell'ambito della stessa inchiesta, da cui si erano sviluppati due tranche di arresti. Nel frattempo, davanti alla X sezione del tribunale è in corso un altro processo, a carico di 44 imputati, legati alla famiglia sinti attiva nella Capitale, che devono rispondere, tra i diversi capi di imputazione, anche all'accusa di associazione di stampo mafioso.
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Re: Zingari: vittime o carnefici? Carnefici al 1000%

Messaggioda Berto » gio gen 02, 2020 8:33 am

Rom integrato ammazza ragazzo italiano a Pescara: lasciato in pozza di sangue
1 gennaio 2020

https://voxnews.info/2020/01/01/rom-int ... 5nzBP28VMU

Preso dalla Polizia l’assassino di Marco Cervoni, il 35enne morto in ospedale dopo essere stato trovato in una pozza di sangue nel complesso conosciuto col nome ‘Ferro di cavallo’ nel quartiere Rancitelli di Pescara: la centrale dello spaccio abruzzese.

Si tratta di Guerino Spinelli, 29enne di etnia rom con numerosi precedenti di polizia. Nei suoi confronti gli uomini della Mobile, diretti da Dante Cosentino, stanno eseguendo il fermo di polizia giudiziaria.

Gli ‘Spinelli’, come i Casamonica, sono i cosiddetti rom integrati che vivono nelle case popolari loro destinate dal centrosinistra locale.

L’ipotesi di reato è omicidio volontario. Lo zingaro non si è consegnato volontariamente. Verrà portato in carcere.

Il sindaco di Pescara, Carlo Masci: “in tempi rapidissimi ha assicurato il responsabile alla giustizia, dimostrando l’efficienza delle nostre forze dell’ordine”, ha detto il primo cittadino che ha annunciato “l’obiettivo di abbattere il ‘ferro di cavallo’, del tutto o in parte, perché è una struttura che è oggetto di pericolosità sociale”.

Dovevi abbatterlo prima.



Un 35enne ucciso a Pescara, preso il presunto omicida
Sul corpo dell'uomo traumi e lesioni compatibili con un'aggressione
01 gennaio 202019

http://www.ansa.it/abruzzo/notizie/2020 ... 34ec2.html

Preso dalla polizia il presunto responsabile dell'omicidio di Marco Cervoni, il 35enne morto in ospedale dopo essere stato trovato in una pozza di sangue nel complesso conosciuto col nome 'ferro di cavallo' nel quartiere Rancitelli di Pescara. Si tratta di Guerino Spinelli, 29enne di etnia rom con numerosi precedenti di polizia. Nei suoi confronti gli uomini della Mobile, diretti da Dante Cosentino, stanno eseguendo il fermo di polizia giudiziaria. L'ipotesi di reato è omicidio volontario. Il giovane verrà portato in carcere.

La vittima aveva problemi di tossicodipendenza. Il corpo presentava traumi e lesioni che sembrerebbero compatibili con un'aggressione o con una colluttazione.
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Re: Zingari: vittime o carnefici? Carnefici al 1000%

Messaggioda Berto » sab gen 11, 2020 9:32 pm

Lite al campo rom, 28enne investe e uccide il cognato sinti, padre di sei figli
Sabato 4 Gennaio 2020

https://www.ilmessaggero.it/italia/lite ... bH6x2SvLbk

Lite al campo rom, 28enne investe e uccide il cognato sinti, padre di sei figli: è scattato stamani alle 5 il fermo di Renat Hadzovic, 28 anni, rom accusato di aver investito e ucciso ieri sera a Brescia il cognato Omar Ghirardini, sinti di 35 anni e padre di sei figli. L'investitore era stato aggredito poco prima, insieme a due fratelli, dalla vittima che ha usato un coltello per tentare di risolvere un litigio avvenuto all'interno di un campo nomadi per futili motivi.

Ghirardini si era lamentato per il mancato invito ad una festa. Dopo aver sfregiato i tre cognati, fratelli della moglie, con un coltello, il 35enne si è allontanato ed è stato seguito in strada da uno dei feriti che lo ha travolto in auto e ucciso.

Temendo nuove vendette, i campi nomadi a Brescia dove vivono i componenti delle due diverse famiglie coinvolte, sono stati presidiati per tutta la notte dalle forze dell'ordine.

Intanto, in relazione all'accaduto, il prefetto di Brescia Attilio Visconti ha convocato per martedì prossimo una riunione del Comitato per l'Ordine e la Sicurezza pubblica per affrontare la vicenda proprio temendo nuove tensioni tra le famiglie della vittima e dell'investitore.



Torino, sinti colti a rubare nelle auto tentano di investire militare
Federico Garau - Lun, 06/01/2020

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... eMVwNDSvhg

Il carabiniere aveva fermato la vettura di servizio lungo la strada imboccata dai criminali per arrestare la loro fuga, e soltanto per un soffio non è stato investito: soccorso dai colleghi, ha ricevuto 7 giorni di prognosi. Almeno una decina i furti commessi dalla coppia sinti

Arriva dalla città di Torino la notizia dell'ennesimo caso di violenza commessa nei confronti di un membro delle forze dell'ordine durante l'adempimento delle proprie funzioni.

Stavolta a farne le spese è un carabiniere della compagnia di San Carlo, finito in ospedale dopo che un uomo di etnia sinti ha tentato di investirlo con la propria auto mentre cercava di fuggire.

I fatti, secondo quanto riferito dai quotidiani locali che hanno riportato la notizia, si sono verificati durante la giornata dello scorso venerdì 4 gennaio. Considerato il crescente numero di denunce di furto inoltrate dai cittadini, gli uomini dell'Arma erano impegnati in un'operazione di pattugliamento della zona dove in più occasioni i ladri avevano colpito, ossia le aree di sosta nei pressi della basilica di Superga.

Qui, infatti, erano stati registrati diversi casi di auto trafugate.

Venerdì i carabinieri hanno finalmente colto i responsabili sul fatto. Un uomo ed una donna di etnia sinti avevano infatti appena messo a segno l'ennesimo colpo dopo essere riusciti ad aprire un veicolo posteggiato nelle vicinanze della basilica, quando sono stati raggiunti dai militari, che hanno loro intimato di fermarsi.

Decisi ad evitare l'arresto, i due si sono immediatamente dati alla fuga, salendo a bordo di una Fiat Multipla. Da qui è scattato l'inseguimento, durante il quale uno dei carabinieri di pattuglia è rimasto ferito. Il militare, che per arrestare la corsa dei due criminali aveva fermato di proposito la "gazzella" lungo la strada da loro imboccata, per poco non è stato investito dall'uomo alla guida, che lo aveva puntato per cercare di metterlo sotto.

La coppia ha quindi proseguito con la sua fuga, durata ben 9 chilometri e successivamente terminata a San Mauro Torinese (Torino), dove la loro auto è andata ad impattare contro due vetture incrociate lungo la strada. Bloccati dunque in via Rivodora, i due sinti sono stati finalmente fermati ed arrestati. Si tratta di un 42enne e di una 38enne, entrambi residenti a Torino, ora dietro le sbarre con le accuse di furto aggravato, resistenza in concorso, tentato omicidio e lesioni personali.

Immediatamente assistito dai colleghi, il carabiniere ferito ha avuto necessità di ricorrere alle cure del pronto soccorso, dove ha ricevuto una prognosi di 7 giorni.

Nessuna conseguenza, invece, per i conducenti delle auto centrate dalla vettura degli stranieri che tentavano di sottrarsi all'arresto.

Durante la perquisizione effettuata sulla Fiat Multipla, i militari della compagnia di San Carlo hanno rivenuto due telefoni cellulari, 2mila euro in contanti ed un martelletto frangivetro, oggetto utilizzato per compiere i furti. Stando alle prime dichiarazioni, sarebbero oltre una decina i furti commessi dalla coppia nella sola area della basilica. Tutto è ancora comunque da verificare.
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Re: Zingari: vittime o carnefici? Carnefici al 1000%

Messaggioda Berto » sab gen 11, 2020 9:32 pm

I rom spezzano sbarra del tram e occupano l'area senza pagare
Giorgia Baroncini - Sab, 11/01/2020

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 7nnGs8Ekrw

Una coppia senza fissa dimora è stata denunciata per truffa e danneggiamento in concorso: aveva occupato da settimane lo spiazzo riservato al tram. Residenti esasperati

Avevano preso da tempo possesso della zona impedendo a chiunque di usufruire del parcheggio a Pontevigodarzere, gestito dall'Azienda Padova Servizi (Aps).

I cittadini avevano più volte contatatto il Comune, segnalando che dentro l'area di sosta, a servizio anche del capolinea nord del tram, c'era un continuo via vai di camper e roulotte di nomadi.

A disturbare residenti e passanti, non solo il traffico di mezzi ma anche il comportamento degli occupanti. Alcuni di loro, per entrare nella zona del parcheggio, avevano persino rotto la sbarra di ingresso che permette di accedere all'area solo dopo il pagamento dell'importo giornaliero previsto. Una situazione che aveva ormai oltrepassato il limite tanto che per riportare l'ordine sono dovuti intervenuti i carabinieri.

Come spiega il Gazzettino, quando sono giunte al parcheggio, le forze dell'ordine hanno trovato un camper di proprietà di una coppia nomade. I due rom sono stati così denunciati per truffa e danneggiamento in concorso. Erano stati loro, marito e moglie di 56 e 55 anni, a distruggere la sbarra per entrare e uscire indisturbati con il loro caravan. Il tutto, naturalmente, senza pagare mai il pedaggio di 8 euro previsto per i veicoli. La coppia aveva semplicemente deciso che quella sarebbe stata la loro dimora e così, tra una striscia blu e l'altra, avevano posizionato nell'area il vecchio camper come se nulla fosse.

A quel punto residenti e pendolari, che lasciano ogni giorno l'auto nel parcheggio per raggiungere il centro città con i mezzi pubblici, si sono infastiditi ancora di più. E così hanno contattato nuovamente il Comune. Per risolvere la situazione, le autorità hanno quindi fatto intervenire i militari dell'Arma. Sul posto i carabinieri hanno trovato il camper e le due persone che lo occupavano. Marito e moglie senza fissa dimora dovranno ora rispondere di truffa e danneggiamento in concorso.

Non è la prima volta che la città si trova "sottomessa" a nomadi e rom. Era successo, come ricorda il Gazzettino, anche alla fine del 2018. In quell'occasione, una famiglia rom aveva preso d'assalto il piazzale delle corriere di via Longhin dove erano stati posizionati diversi camper e roulotte. I carabinieri erano intervenuti ben quattro volte nel giro di una settimana per sgomberare il campo improvvisato da parte della famiglia Seferovic, uno dei più noti e importanti nuclei familiari di nomadi di tutto il Padovano.
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Re: Zingari: vittime o carnefici? Carnefici al 1000%

Messaggioda Berto » mar gen 14, 2020 10:04 pm

Arrestano 27enne rom: la madre sfonda caserma col furgone
Stefano Damiano
Mar, 14/01/2020

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... nB0ShaHPI0

La donna, una nomade di 52 anni di origini bosniache, è stata fermata dagli agenti con l'accusa di distruzione di opera militare

Per protestare contro l'arresto del figlio ha preso un furgone e ha distrutto il cancello della caserma dei carabinieri dove si trovava in stato di fermo.

È successo a Sesto San Giovanni, comune in provincia di Milano, dove una donna nomade di 52 anni di origini bosniache, per le proprie azioni, ora rischia una condanna fino ad 8 anni per la distruzione di opera militare.

I fatti iniziano un paio di ore prima. Verso le 2 una pattuglia del Radiomobile ha eseguito dei controlli nei confronti di un giovane fermo nella sua auto in sosta a bordo strada su via Masaniello. Vedendo arrivare le forze dell’ordine il ragazzo ha abbandonato il veicolo e si è dato alla fuga a piedi riuscendo a far perdere le proprie tracce. Circa 30 minuti più tardi, però, gli agenti di Bresso, sono riusciti a rintracciare il giovane che si trovava a Cinisello, portandolo in caserma a Sesto per i controlli del caso dove è stato possibile verificare che il 27enne era pregiudicato e già stato espulso dal territorio nazionale nel novembre del 2019 con un provvedimento della questura torinese. L'uomo era evidentemente riuscito a rientrare nel nostro Paese vivendo clandestinamente sino all'arresto.

Gli agenti, così lo hanno dichiarato in arresto per "reingresso illegale nel territorio nazionale" dandogli la possibilità di avvisare i parenti. L’uomo sapendo che avrebbe dovuto attendere il riavvio dell'iter di espulsione, ha chiesto ai familiari di portargli alcuni indumenti per i giorni che avrebbe trascorso nelle strutture dell'immigrazione. Così, poco dopo sono arrivate tre donne a bordo di un furgone Iveco bianco: la madre, la sorella e la moglie del 27enne. Dopo aver lasciato i vestiti, però, le tre si sono nascoste nel parcheggio della caserma dove sono rimaste ferme per quasi due ore. I militari hanno notato il furgone che aveva acceso i fari lampeggianti, ma avevano pensato ad una forma di "comunicazione" nei confronti del fermato. Mai avrebbero potuto pensare a quello che, invece, le donne avevano in mente. Intorno alle 4 di notte, il furgone è stato messo in moto e si è scagliato a tutta velocità contro la recinzione delle caserma alto tre metri e rinforzato.

Immediatamente i militari hanno circondato il veicolo e, senza sparare nemmeno un colpo, hanno circondato le donne riuscendo a bloccarle. A guidare il furgoncino era la madre del clandestino che è stata fermata con l'accusa di danneggiamento di strutture militari.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Zingari: vittime o carnefici? Carnefici al 1000%

Messaggioda Berto » dom gen 26, 2020 8:31 pm

Operazione dei Carabinieri: arrestati 21 Rom. Trovati Kg d’oro, un milione di euro e pezzi di auto smontate

26 Gennaio 2020

https://curiosity-online.com/2020/01/26 ... -smontate/

Il campo rom di via Bonfadini a Milano è stato “preso d’assalto” da un centinaio di uomini dei Carabinieri che hanno rinvenuto chili di oro e auto smontate per rivenderne i pezzi

Sono scattate 21 custodie cautelari, tra cui una indirizzata ad un uomo di 67 anni di etnia rom conosciuto come “lo zio”. L’uomo è alto un metro e 65 ma nonostante la sua statura è uno dei capi, se non il capo, del campo rom di Bonfadini. Infatti, sotto la mano di Angelo Guarnieri agivano moltissimi altri ragazzi della stessa etnia con reati come ricettazione di preziosi (oltre un milione di euro ritrovati), traffico di cocaina e razzia di auto che venivano successivamente smontate e rivendute nel mercato nero dei pezzi.
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