Un filmato demenziale che racconta un mucchio di menzogne e che fa passare gli zingari come delle povere vittime della discriminazione etnica razzista che li costrigerebbe a fare una brutta vita, a soffrire la fame e la miseria, la migrazione, la dissoluzione per droga dei giovanissimi e a dover delinquere per sopravvivere.Essere Rom in Romania28 apr 2015
https://www.youtube.com/watch?v=I_LOcpC ... ture=share Il reportage di Francesca Nava da Bucarest ci racconta la complessità dell'etnia Rom, dalle ville lussuose alle fogne della citta'
La menzogna dello zingaro rom che si sarebbe fatto una villa da favola con una fuoriserie americana chiedendo l'elemosina in Italia;
la menzogna del paese delle meraviglie pieno di palazzi da sogno dei trafficanti di metalli dal cognome Calderai:Famiglia rom va a rubare e abbandona il bimbo di 8 anniClaudio Cartaldo - Mar, 23/08/2016
https://www.ilgiornale.it/news/cronache ... 98458.html Una famiglia di rom a Padova viene scoperta durante un furto. Pur di fuggire abbandona in auto il nipote di appena 8 anni
Prima sono andati fino in città a commettere i "soliti" furti di cui sembravano essere esperti, poii - scoperti - hanno abbandonato il nipote di 8 anni in auto.
Senza pietà. Una famiglia rom residente a Piove di Sacco è stata arrestata ieri dai Carabinieri. Le accuse che pendono sui componenti della banda, tre donne e un uomo già noti alle forze dell'ordine, sono di furto e abbandono di minore.
I furti della famiglia di rom
A guidare i criminali una "nonna-boss" di 51 anni, Giuseppina Calderas. Al seguito, scrive il Corriere del Veneto, "nipoti Samuel Caldaras 23 anni sua cugina coetanea Marilena Steppic e da sua sorella Veronica, di 26 anni". Tutto in "regola", se così si può dire: una normale serata passata a scassinare furgoni in centro città.
Peccato due particolari non insignificanti. Una delle figlie della "nonna-boss", infatti, le aveva affidato le cure del nipotino di 8 anni. E come renderlo meglio partecipe della vita famigliare se non portandolo anche lui alla spedizione per le rapine? E così lo hanno caricato in una delle due auto "di servizio" e intorno "alle una di notte - scrive ancora il quotidiano di Via Solferino - sono arrivati in centro per commettere i furti".
Mentre scassinavano alcuni furgoni, però, il proprietario svegliato dai rumori ha allertato le forze dell'ordine. Che sono sopraggiunte sul posto. A quel punto, la banda di rom, vistasi braccata, è saltata su una delle due auto ed ha tentato la fuga. Abbandonando il nipotino di 8 anni da solo sull'altro veicolo.
I carabinieri lo hanno trovato in lacrime e se ne sono fatti carico mentre altre voltanti inseguivano i furfanti in fuga. Arrestati e riconosciuti grazie ai documenti abbandonati nella seconda auto, sono risultati tutti conosciuti alle forze dell'ordine. Intanto il piccolo di 8 anni è stato recuperato dall'altra nonna che è andata a prenderlo in caserma.
Per il resto della banda, invece, gli arresti sono già finiti: liberati, se la sono cavata con l'obbligo di dimora notturna in casa.
Blitz con cinque arresti del clan romeno Caldaras7 dicembre 2020
https://mattinopadova.gelocal.it/region ... 1.17539227Cinque componenti del clan romeno Caldaras sono stati arrestati in Romania dopo un’indagine dei carabinieri sulla loro attività illecita. L’inchiesta, riguardante una tentata estorsione a danni di connazionali messa in atto a Rosà (Vicenza), condotta dai carabinieri della compagnia di Bassano del Grappa (Vicenza) e della compagnia di Cervia Milano Marittima (Ravenna), aveva evidenziato la responsabilità, di diversi soggetti, tra cui cinque risultati però irreperibili in Italia. Ora per il quintetto è stata avanzata la richiesta di un mandato di arresto europeo da inviare ai colleghi rumeni, allo scopo di fermare sul nascere le pericolose intemperanze del gruppo criminale. E proprio la polizia romena ha tratto in arresto tre componenti della famiglia Caldaras: Costa di 42 anni, Costa Junior, 26enne e Gumi, 18 anni, diventato maggiorenne lo scorso 11 agosto. Oltre al terzetto sono stati arrestati anche Daniel Cornel Milos, 23 anni e David Conono Milos, 24enne. I soggetti dovranno comparire dinanzi alla Corte d'Appello di Timisoara che valuterà il trasferimento in Italia per essere giudicati in Italia. —
Rapinavano e picchiavano i commercianti: sgominata la banda della famiglia di pugili06 febbraio 2020
http://www.padovaoggi.it/cronaca/rapina ... -2020.htmlUno dei frame raccolti dagli inquirenti nel corso delle indagini in cui sono immortalati i banditi in azione
Derubavano e rapinavano commercianti nella zona industriale di Padova e nell'hinterland piovese, puntando in specie a quelli di origine cinese. Per mettere a segno i colpi non esitavano a usare la forza bruta di due pugili e a utilizzare potenti veicoli importati illecitamente dall'estero. Sono finiti in carcere cinque uomini, per lo più italiani di etnia Sinti, quattro dei quali erano già detenuti. Due complici hanno invece l'obbligo di dimora, mentre gli indagati nell'ambito dell'operazione condotta dai carabinieri della compagnia di Piove di Sacco sono in totale undici.
Gli arresti
Dopo un anno di indagini partite da una cruenta rapina dello scorso marzo, la notte tra mercoledì e giovedì gli inquirenti hanno messo in scacco la pericolosa banda notificando agli indagati le misure cautelari emesse dal Gip del tribunale di Padova sulla scorta delle prove raccolte dal pubblico ministero. In carcere sono finiti due membri della famiglia Millas, il 39enne Manolito e il figlio 21enne Joscioal, già noto insieme a un fratello nell'ambito pugilistico piovese in cui si è distinto negli anni. Con loro il 30enne Giorgio Caldaras, il 32enne Cristian Gottardo e il 25enne tunisino Morouen Latrech. I primi quattro sono tutti pregiudicati di origine Sinti residenti tra Legnaro e Padova. Tutti eccetto Gottardo erano già detenuti, in particolare Joscioal Millas, Latrech e Caldaras proprio in seguito a una rapina ai danni di un professionista cinese risalente al gennaio 2019. Uno di loro sarebbe dovuto essere rilasciato domani. Hanno invece l'obbligo di dimora due complici, la 36enne H.F. e il 39enne M.A. Sono 26 capi di imputazione contestati agli undici indagati per reati contro il patrimonio e la persona.
Le rapine
I carabinieri hanno dimostrato come il gruppo avesse costituito una banda specializzata nelle rapine ai danni di commercianti cinesi, ma anche nei furti nelle auto. Puntavano in particolare quelli con attività all'interno del Centro Ingrosso Cina di corso Stati Uniti, colpendoli anche nelle vicinanze delle loro abitazioni molte delle quali si trovano nella zona di Saonara. L'inchiesta è partita da uno di questi episodi, quando il gruppo criminale aggredì il titolare cinese di un bar, forandogli le gomme dell'auto a fine turno e aggredendolo nell'abitacolo insieme ad altri passeggeri. Utilizzarono lo spray urticante non riuscendo però a impossessarsi del borsello con l'incasso. Un modus operandi violento, ricondotto nei mesi a diversi altri episodi analoghi. Oltre allo spray i banditi usavano anche la forza fisica poiché due di loro sono sono abili pugili e in almeno quattro occasioni hanno brutalmente picchiato le vittime.
Nuova tentata estorsione con blitz punitivo: arrestati altri quattro dei clan Popescu-Caldaras Mariagrazia Bonollo
28 Maggio 2020
https://www.ecovicentino.it/bassano/ros ... -caldaras/Il blitz per regolare i conti in sospeso fra famiglie di romeni, già note alle forze dell’ordine per essere state già protagoniste di gravi fatti di cronaca nera, doveva scattare nella notte fra martedì e mercoledì a Rosà, ma è stato sventato grazie all’intervento dei carabinieri, che hanno assicurato alla giustizia quattro persone.
L’operazione è scattata intorno alle due del mattino, quando è giunta al numero di emergenza 112 una richiesta di aiuto da parte di una donna che si è presentata come un appartenente alla nota famiglia romena dei Popescu. “Aiutatemi! Dei connazionali mi minacciano di morte – ha raccontato al militare di turno – e dicono di essere già in viaggio da Ravenna per venirmi a cercare qui a casa a Rosà”. L’operatore radio ha quindi informato immediatamente il vice comandante della stazione Carabinieri di Rosà che, conoscendo la donna, il suo nucleo familiare e i recenti fatti violenti che da un paio di anni vedono la sua famiglia coinvolta in una faida con altre famiglie romene di origine rom (sfociati in agguati di sangue e intimidazioni di tipo mafioso), insieme a due collaboratori si è recato immediatamente presso la residenza della donna, dove nel frattempo erano già giunte anche due pattuglie del nucleo operativo radiomobile di Bassano.
Qui la donna ha spiegato per sommi capi l’accaduto e ha mostrato ai militari dell’Arma anche alcuni video di minaccia pubblicati su Facebook. Al termine del racconto, mentre i militari stavano decidevano come muoversi, è arrivata sul posto a folle velocità, una Bmw 550 XDrive, con a bordo quattro persone. La banda non si è accorta della presenza dei carabinieri e si è fermata bruscamente proprio di fronte alla casa dei Popescu: tutte e quattro le persone a bordo son scese velocemente iniziando ad urlare frasi incomprensibili in romeno.
I carabinieri sono quindi subito intervenuti e hanno sottoposto i quattro a perquisizione, trovando, nell’auto, tre spranghe in metallo e pietre di grosse dimensioni. Le persone fermate sono state quindi identificate: Stefan Bot, italiano 25enne; Ionel Ciurariu, romeno 30enne; Brainar Sain, 25enne italiano; e Tiberius Rostas, romeno 28enne. Sono tutti pluripregiudicati. Una volta condotti in caserma a Bassano, si sono chiariti i contorni del raid punitivo he la pericolosa banda stava aveva deciso di mettere a segno. La vittima ha sporto infatti denuncia, raccontando che da mesi la sua famiglia era vittime del tentativo di estorsione (che non è il primo) da parte dei connazionali: “Se vuoi startene tranquilla in Italia devi versarci 50 mila euro”. Di fronte al rifiuto della vittima, i quattro hanno organizzato il blitz notturno, preannunciando addirittura il loro arrivo con dei video pubblicati su Facebook.
Ricostruita la vicenda e viste le risultanze delle indagini, il pubblico ministero di turno, Cristina Carunchio, ha accolte senza riserve la tesi dei militari dell’Arma, disponendo il trasferimento dei quattro arrestati alla casa circondariale di Vicenza.
I due clan si sfidano per il controllo del territorio bassanese da un paio di anni. Le bande, in un articolato intreccio di parentele ed interessi, sanno mettere in atto ricatti spietati, con minacce terribili che non esitano a mettere in pratica se la vittima designata non si piega alla loro estorsione. La vicenda più grave era avvenuta nel giugno del 2018 lungo la statale 47 a Bassano, di fronte al centro commerciale Il Grifone, con tanto di speronamento e pestaggio. Dopo i primi arresti (ai domiciliari, in quella occasione) nel novembre dello stesso anno i carabinieri di Cervia-Milano Marittima insieme con quelli di Bassano avevano assicurato alla giustizia alcuni componenti della banda: nonostante fossero ai domiciliari, avevano infatti proseguito l’attività estortiva. Un mese dopo, a dicembre, un mandato di arresto europeo aveva consentito l’arresto in Romania di altri cinque componenti dei clan implicati nelle estorsioni. L’ultima operazione dei carabinieri, che aveva stretto le manette attorno ai polsi di 8 persone legate ai clan, era relativo a un episodio di estorsione per 50 mila euro ed era avvenuta a maggio dell’anno scorso.
Operazione Derrick tra Puegnago e Soiano: arresti e beni sequestrati05 giugno 2012
http://www.bresciatoday.it/cronaca/soia ... aidic.html Sono in tutto otto le persone che sono state arrestate all'alba di oggi dalla squadra mobile di Brescia in collaborazione con la questura di Trento. Due arresti, è stato spiegato in una conferenza stampa in Procura, sono stati eseguiti a Soiano del lago: in manette sono finiti Antonio Braidic, 53 anni, detto "Derrick" (da qui il nome dell'operazione) ed il figlio Giovanni, classe 1989.
Nella villa sequestrata a Puegnago sono state arrestate Roberta e Loredana Braidic. A Padenghe è invece stato individuato ed arrestato il 41enne Marco Braidic, detto "Dimitri"; insieme ad Antonio Braidic era a capo della banda.
- Un sequestro anche a Soiano: la gente applaude
- Tra le vittime delle truffe Sinti anche Dario Bonetti, ex Milan
A Casalmoro, in provincia di Mantova, la polizia ha fermato Carlo Caldaras. I sette sono accusati di associazione a delinquere finalizzata a truffe, furti e rapine. Infine a Castiglione delle Stiviere è stato arrestato in flagranza uno dei fiancheggiatori della banda, il siciliano Salvatore Ferreri, trovato in possesso di una pistola con matricola abrasa.
L'ottavo è stato arrestati a Venezia, Romeo Dorovic In tutto sono otto le misure cautelari in carcere emesse. All'appello manca quindi un altro membro della banda di sinti. Venti, invece, le persone indagate in stato di libertà. Nella conferenza stampa è stato confermato che tra le vittime della truffa c'é stato anche Dario Bonettire.
Le indagini continuano per capire perché alcune vittime si siano presentate con del denaro agli appuntamenti con i sinti, sedicenti mediatori immobiliari o magnati russi, cui avrebbero soltanto dovuto vendere beni di lusso. Gli inquirenti stanno verificando se si sia trattato di un giro di denaro 'sporco' da riciclare.
"La versione dei fatti fornita alla polizia da alcune vittime delle truffe manca di alcuni passaggi" ha spiegato il procuratore capo di Brescia, il dottor Fabio Salamone.
Furti di rame, restano in carcere i cinque romeni arrestati dalla polizia a Pila20 ottobre 2014
https://www.lastampa.it/aosta/2014/10/2 ... 1.35604166I cinque romeni arrestati dalla polizia dopo un rocambolesco inseguimento sabato notte a Gressan restano in carcere. Hanno rubato cavi di rame dal cantiere del trenino di Cogne, a Pila, ma hanno trovato venti agenti ad aspettarli. Il gip del Tribunale ha convalidato gli arresti. I cinque hanno dato tutti la stessa versione dei fatti: “Ci hanno portati qui, abbiamo agito su commissione”, senza però fare i nomi di altre persone.
I cinque sono Ioan Calderas, di 33 anni, Ion Bordean (51), Dumitru Varga (42), Nicolaes Apostol (41) e Christen Costantin (26). Un sesto componente della banda era fuggito tra i boschi dopo il blitz della Squadra mobile, e di lui si sono perse le tracce.
Il fenomeno dei furti di rame non si placa. I carabinieri hanno denunciato un trentatreenne residente in Bassa Valle per furto. Secondo i militari della caserma di Gressoney-St-Jean l’uomo qualche giorno fa ha rubato in un alpeggio di Fontainemore, in località Pré, grondaie e tubi di rame per un valore di diecimila euro. Le indagini dei carabinieri hanno consentito di ritrovare, in una strada vicino ai pascoli dell’alpeggio, il furgone Fiat Doblò bianco con a bordo tutta la refurtiva, restituita poi al legittimo proprietario.
Professionista dell'elemosina arrestato per estorsione: 60 mila euro da un pensionato16 gennaio 2017
https://www.lastampa.it/torino/2017/01/ ... 1.34669415I carabinieri lo hanno bloccato mentre si faceva consegnare 1700 euro in contanti da un pensionato di 65 anni di Borgaro. E così è finito in manette per estorsione Gabriele Ion Caldaras, romeno di 35 anni che, secondo gli investigatori, sarebbe un «professionista dell'elemosina». Perché i militari di Caselle, attraverso le indagini, sono riusciti ad appurare che Caldaras, tra contanti e bonifici bancari, si era già fatto consegnare circa 60 mila euro, a partire dal 2011, dal pensionato che minacciava di continuo.
«Ho sempre avuto paura di denunciare, non sapevo che fare», ha ammesso il 65enne ai carabinieri. Ma, per gli inquirenti, Caldaras potrebbe aver estorto denaro ad altre vittime che agganciava davanti ai sagrati delle chiese del Torinese. Così era successo per il pensionato al quale il romeno, all'inizio, aveva chiesto un piccolo aiuto economico. Poi le sue richieste si sono fatte sempre più pressanti e consistenti, seguite da minacce e intimidazioni. Per questo le indagini sono tutt'altro che concluse.
Presi i ladri da “trasferta”26 Ott 2014
https://www.corriereromagna.it/news-for ... erta-html/ FORLÌ. Con un blitz nel Lazio, gli uomini della Squadra Mobile di Forlì, in collaborazione con i colleghi di Roma e del commissariato di Cisterna, hanno arrestato i presunti responsabili di diversi furti compiuti tra la fine di luglio e l’inizio di agosto a Forlì e nel Forlivese. Ricettazione e furti aggravato le ipotesi di accusa formulate dal procuratore Sergio Sottani e dal sostituto procuratore Michela Guidi a carico di Mario Pattusi, 35 anni, Paolo Bastante, 36 anni e Gianni Caldaras, 42 anni. A loro gli investigatori sono arrivati grazie a un controllo eseguito dalla Polizia municipale di Forlì proprio in quelle giornate di fine luglio. La Fiat Punto sulla quale si trovavano, in zona via Mattei, aveva commesso un’infrazione stradale e così la pattuglia li aveva fermati. Nell’auto i poliziotti avevano trovato diverso materiale di provenienza “sospetta”: affettatrice, macchina da caffè, computer portatile, alcune penne d’oro, una macchina fotografica e altro ancora. Tutti oggetti dei quali il trio non ha saputo indicare provenienza. Per questo erano stati denunciati per ricettazione. Ma l’intervento della Polizia municipale si era intrecciato con quello della Squadra Mobile che indagando su alcuni furti di quei giorni aveva notato quella stessa Fiat Punto e quei tre personaggi localizzati nell’area di alcuni colpi tra Predappio, Magliano, Villafranca e Castrocaro. Furti nei quali i ladri non solo rubavano, ma danneggiavano suppellettili, imbrattavano muri. In un’occasione lasciando anche un’impronta che ha permesso di collegare i tre al furto.
Ieri mattina con gli ordini di custodia cautelare firmati dal Gip Camillo Poillucci, i poliziotti della Mobile di Forlì, di Roma, di Latina e quelli del Commissariato di Cisterna, sono entrati in azione isolando alcuni campi nomadi ad Aprilia e a sud di Roma, dove sono stati trovati i tre. Uomini che viaggiavano tutta la Penisola per mettere a segno colpi e poi tornare nelle loro residenze nel Lazio. Ora si trovano tra Regina Coeli e il carcere di Latina.