Ebrei clandestini e zingari odierni accostamenti impossibili

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Messaggioda Berto » mar gen 26, 2021 3:47 am

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Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Messaggioda Berto » mar feb 02, 2021 7:28 am

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Messaggioda Berto » dom mar 21, 2021 9:27 am

6) persecuzione nazista degli ebrei e conflitto tra ebrei israeliani e nazi maomettani "palestinesi"



Calunnie e falsità dei criminali terroristi antisemiti nazi-palestinesi contro Israele e gli ebrei
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 196&t=2824


Abominevoli falsità propagandistiche propalestinesi e antisraeliane

A me, alla mia gente, al mio paese e all'umanità intera gli ebrei e Israele, nei millenni, non hanno mai fatto del male, anzi hanno fatto del bene e sono uno dei popoli e dei paesi più umani e civili della terra;
al contrario dei nazi maomettani con la loro idolatria terrificante e disumana e il il loro violento espansionismo politico religioso teocratico, tra cui i cosidetti impropriamente palestinesi con la loro incivile disumanità maomettana e antisemità.


Chi non ama e non rispetta gli ebrei e Israele è molto più disumano di che non ama e non rispetta gli animali.
Amare e rispettare gli ebrei e Israele che sono uno dei popoli e dei paesi più umani, civili e democratici della terra, è indice e garanzia di umanità, di civiltà e democraticità come null'altro al mondo.

Io sono veneto e non ho e non trovo alcuna ragione per non amare e rispettare gli ebrei e Israele che è il loro paese come il nostro è il Veneto.
Noi veneti abbiamo avuto secoli di esperienza con gli ebrei e abbiamo potuto verificare personalmente e quotidianamente che sono tra gli uomini e i popoli più umani e civili della terra, lo sono stati anche come operatori economici e banchieri, prima come non cittadini segregati nei ghetti e poi come liberi cittadini in mezzo a noi.
Noi veneti non abbiamo memoria alcuna che gli ebrei ci abbiano mai fatto in qualche modo del male come invece ci hanno fatto abbondantemente molti altri tra cui i cristiani, gli zingari e i nazi maomettani:

gli ebrei non ci hanno mai aggredito militarmente;
non ci hanno mai ostacolato politicamente e come tanti altri veneti hanno appoggiato le istanze di evoluzione democratica;
non ci hanno mai derubato e imbrogliato come singoli e come banchieri, non hanno mai praticato tassi di usura come quelli dei banchieri cristiani;
mai nessun ebreo ci ha rapinato, truffato, stuprato, schiavizzato, ucciso, ..., non si trova alcuna traccia in tal senso, nelle cronache giudiziarie delle nostre città.

I cristiani che si scagliano contro gli ebrei per la loro ragionevole religione e che invece solidarizzano con i nazi maomettani e la loro idotratia islamica dell'orrore e del terrore che ha seminato e semina ogni giorno morte in tutto il mondo non si accorgono che in tal modo fanno un gran male a se stessi e a tutta l'umanità.
Così è anche per coloro che si scagliano contro Israele e appoggiano i nazi maomettani palestinesi, siriani, libanesi, iraniani, ... e tutti coloro che vivono in Europa e in America, che assediano e aggrediscono quotidianamente Israele, gli israeliani e gli ebrei dei mondo che desiderano solo poter vivere in pace al loro paese e altrove nel mondo come lo desidera ogni buon uomo della terra.

Israele è un dei pochi paesi/stati al mondo che non ha mai fatto guerre imperialiste di espansione, coloniali e predatorie ma solo guerre per legittima difesa dall'aggressione dei vicini nazi maomettani che vorrebbero la sua distruzione.

Israele non ha nulla contro i veneti e il Veneto e nemmeno avrebbe da ridire se i veneti esprimessero a maggioranza una volontà d'indipendenza visibile al mondo; non mi è mai capitato di sentire qualche ebreo israeliano che si esprimesse contro i veneti e il loro desiderio minoritario di indipendenza dallo stato italiano; il fatto è che la volontà indipendentista è talmente minoritaria che non può essere presa in considerazione da Israele come da qualsiasi altro stato del mondo.
Che poi vi siano degli ebrei italiani che allo stesso modo di tanti veneti italiani e cristiani italiani siano contro l'indipendenza dei veneti questo è vero come è vero che vi sono ebrei italiani, cristiani italiani e veneti che sono contro Israele e che demenzialmente sostengono i nazi maomettani palestinesi, siriani e iraniani.

Per me gli ebrei e Israele in Medio oriente sono il bene e i nazi maomettani palestinesi, siriani, giordani, iraniani, iracheni, egiziani, ..., che vorrebbero distruggere Israele e sterminare gli ebrei e, perseguitare-cacciare o uccidere ogni diversamente religioso e pensante sono il male, il male assoluto.
Per me difendere Israele i suoi ebrei equivale a difendere i valori/i doveri/i diritti umani universali, la cultura e la civiltà del rispetto per la diversità, dell'amore per la libertà e la responsabilità umane, della vita.

Cosa vi è di più assurdo della demenza dei cristiani che odiano gli ebrei e Israele che a loro fanno unicamente del bene e che amano i nazi maomettani che invece li perseguitano e uccidono in tutti i paesi a dominio islamico e anche in Occidente dove predominano i cristiani?


Nazismo islamico = dhimmitudine
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 188&t=2211
La dhimmitudine è una condizione di grave discriminazione che viola i Diritti Umani Universali e che rende la dottrina islamica una ideologia e pratica politico-religiosa razzista, peggiore del nazismo.

Nazismo maomettano = Islam = dhimmitudine = apartheid = razzismo = sterminio
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 188&t=2526





Amare e rispettare gli ebrei e Israele è una gioia, una necessità, un dovere, fondamento di umanità, di civiltà e di libertà
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 131&t=2785
https://www.facebook.com/groups/2376236 ... 1981597548

Democrazia etnica, apartheid e dhimmitudine
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 141&t=2558
La democrazia non è questione di numeri ma di valori, dove non comanda la volontà del numero maggiore ma il rispetto dei diritti umani universali.
Consentire al nazismo maomettano dell'Umma islamica o mussulmana di diventare maggioranza democratica comporta la morte della Democrazia e la violazione dei Diritti Umani Universali, la persecuzione delle minoranze in ogni paese del mondo e nel caso degli ebrei di Israele la fine della loro libertà e l'inizio dei una nuova Shoha.


Gli ebrei d'Israele non hanno rubato e occupato alcuna terra altrui e non opprimono nessuno
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 205&t=2825
Gli ebrei d'Israele non hanno rubato e non hanno occupato nessuna terra altrui, nessuna terra palestinese poiché tutta Israele è la loro terra da 3mila anni e la Palestina è Israele e i veri palestinesi sono gli ebrei più che quel miscuglio di etnie legate dalla matrice nazi maomettana abusivamente definito "palestinesi" e tenute insieme dall'odio per gli ebrei e dai finanziamenti internazionali antisemiti.

Ricordare o negare gli ebrei morti e maltrattare quelli vivi uccidendoli di nuovo, no grazie!
Io preferisco amare e stare con gli ebrei vivi e la loro terra di Sion Israele
viewtopic.php?f=197&t=2894
https://www.facebook.com/permalink.php? ... 7003387674

L'uso improprio e criminale o abuso dell'Olocausto per colpevolizzare e demonizzare l'Europa e gli europei
viewtopic.php?f=205&t=2888
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 6124104303
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Messaggioda Berto » dom mar 21, 2021 9:28 am

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Messaggioda Berto » dom mar 21, 2021 9:29 am

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Re: Ebrei clandestini e zingari odierni accostamenti impossi

Messaggioda Berto » dom mar 21, 2021 9:31 am

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Messaggioda Berto » gio apr 01, 2021 3:13 am

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Messaggioda Berto » sab apr 24, 2021 10:21 pm

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Messaggioda Berto » lun mag 17, 2021 7:27 am

7) Sterminio per fame nel mondo, il nuovo olocausto?

Un'altro paragone assurdo e impossibile è quello fatto decenni fa, dal sinistro social-liberale Pannella e dalla sua corte radicale, molto sinistri e poco liberali, che chiamavano la morte per fame esistente al mondo, "sterminio per fame e nuovo olocausto," causato secondo loro dal disordine economico internazionale capitalista con la complicità dei governi dei paesi ricchi guarda caso esclusivamente occidentali.
Questi sono anche i difensori del carnefice Caino quando viene catturato e i demonizzatori di Abele quando questo si difende da Caino.
Demenziale presunzione propria di chi è affetto della sindrome sinistra del Salvatore del mondo che demonizza l'occidente euroamericano, bianco e cristiano, industriale e capitalista dell'uomo di buona volontà.



Nel febbraio del 1979, Marco Pannella denuncia per la prima volta in Italia a livello politico il dramma dello sterminio per fame nel mondo e accusa i governi dei paesi “ricchi” di rendersi di fatto complici del nuovo olocausto, essendo la malnutrizione nel mondo più il frutto di un vero e proprio “disordine economico internazionale” che di una penuria di alimenti.



Fame nel mondo
PARTITO RADICALE Nonviolento Transpartito Transnazionale
Prefazione

https://www.partitoradicale.it/fame-nel-mondo/


Il 1979 fu proclamato dalle Nazioni Unite Anno Internazionale del Fanciullo. Nel gennaio dello stesso anno l’UNICEF, l’agenzia specializzata dell’ONU che appunto si occupa dei problemi dell’infanzia, pubblicò un rapporto dal quale risultava che oltre 17 milioni di bambini al di sotto dei cinque anni sarebbero morti nel corso di quello stesso anno di malattie e privazioni che avevano tutte la stessa origine di fondo: la fame e la malnutrizione, questo flagello che nell’era delle più sofisticate scoperte tecnologiche avrebbe continuato ad uccidere oltre 30 milioni di vite umane. Il rapporto UNICEF, per una volta, non finì nei cassetti dei burocrati internazionali, ma fu l’occasione per il lancio di una campagna senza precedenti.

Questo breve lavoro ne è una testimonianza.
1. L’azione dei radicali in Italia e in Europa

1979
Nel febbraio del 1979, Marco Pannella denuncia per la prima volta in Italia a livello politico il dramma dello sterminio per fame nel mondo e accusa i governi dei paesi “ricchi” di rendersi di fatto complici del nuovo olocausto, essendo la malnutrizione nel mondo più il frutto di un vero e proprio “disordine economico internazionale” che di una penuria di alimenti. Al contrario, egli dimostra facilmente che mentre nel 1945 l’Africa era esportatrice netta di prodotti cerealicoli alimentari, adesso è costretta ad importarli, ed in misura sempre crescente, per effetto delle monocolture di prodotti tropicali da esportazione che la divisione internazionale del lavoro ha imposto ai paesi ex coloniali. Così, mentre si assiste ogni anno al rinnovo del contratto di vendita di grano americano all’Unione Sovietica, nonostante i propositi di “guerra economica” più volte minacciati dall’Amministrazione Carter, ed ora Reagan, nei confronti del blocco dell’Est, nei paesi del Terzo Mondo si muore proprio per la mancanza di quelle due dozzine di milioni di tonnellate di cereali che ove fossero equamente ripartite fra la popolazione, specie rurale, o fosse possibile produrre in loco, e ove fossero integrate da un minimo di infrastrutture igienico-sanitarie, consentirebbero di ridurre grandemente il problema della fame. E questo per non parlare naturalmente del problema della corsa agli armamenti che vede destinare nel mondo oltre 750 miliardi di dollari alla produzione o all’acquisto di armi, allorché solo 32 miliardi di dollari sono destinati, in tutto e per tutto, all’aiuto pubblico allo sviluppo.

Marco Pannella e tutto il partito radicale ne chiedono conto in primo luogo, ovviamente, al Governo italiano. Domandano, in particolare, l’immediato rispetto degli obblighi internazionali contratti dall’Italia in tema di aiuto pubblico allo sviluppo. Ciò significa esigere subito l’attuazione della Risoluzione 2626 approvata in seno all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 24 ottobre 1970, che vincola i Governi dei paesi industrializzati a versare almeno lo 0,70% del Prodotto Nazionale Lordo, come aiuto pubblico allo sviluppo.

Nel ’79 l’Italia forniva solo 200 milioni di dollari, pari ad appena lo 0,08% del Prodotto Nazionale Lordo. Di fronte a questa situazione, Pannella inizia uno sciopero della fame chiedendo al Governo di allocare immediatamente 5.000 miliardi come aiuto pubblico allo sviluppo, pari all’1,40% del Prodotto Nazionale Lordo, di cui 2.500 miliardi come versamento ordinario per rispettare l’obbligo assunto in base alla Risoluzione 2626 e 2.500 miliardi come contributo “una tantum” per tutti gli stanziamenti evasi negli anni precedenti. Si costituisce un Comitato per la Vita, per la Pace e per il Disarmo che raduna uomini politici di cultura e di scienza, autorità religiose e semplici cittadini in nome dell’impegno contro lo sterminio per fame.

A Pasqua, il Comitato e il Partito Radicale organizzano la prima Marcia contro lo sterminio da Porta Pia al Vaticano, a testimoniare l’importanza che un movimento laico attribuiva ad una netta parola del Papa contro lo sterminio e a sottolineare che solo da una mobilitazione delle coscienze si poteva sperare di invertire la tendenza in corso. I partecipanti alla manifestazione (oltre 10 mila) con alla testa Umberto Terracini, Aurelio Peccei, Susanna Agnelli, Giorgio Benvenuto, oltre agli esponenti radicali, vengono ricevuti davanti al Quirinale dal presidente Pertini che ripete in quell’occasione il suo appello a “svuotare gli arsenali e riempire i granai”, mentre nel suo discorso “urbi et orbi” il Papa afferma che non vi sarà pace nel mondo fino a che non sarà assicurata a tutti gli uomini “una vita degna dei figli di Dio”.

Pannella sospende dopo quaranta giorni il suo digiuno, poiché nel frattempo erano state indette nuove elezioni, e raccogliendo altresì un invito del Presidente della Repubblica, del presidente del Consiglio Andreotti e dei Presidenti dei due rami del Parlamento.

Ad agosto, subito dopo le elezioni che vedono una consistente affermazione radicale (dall’1,2 al 3,4% con 20 eletti nei due rami del Parlamento italiano e tre deputati al Parlamento Europeo) i neo eletti si fanno promotori di una richiesta di convocazione straordinaria del Parlamento. Il quorum viene raggiunto per la seconda volta nella storia della Repubblica e le Camere sono riunite nella seconda metà di settembre. Il 17 il Senato ed il 20 la Camera approvano una Mozione che impegna il Governo a raggiungere in tempi brevi l’obiettivo di versare lo 0,33% del Prodotto Nazionale Lordo in aiuto pubblico allo sviluppo, così da raggiungere la media dei donativi internazionali (media DAC) invitando il Governo al adoperarsi “in tempi coerenti” per il raggiungimento dello 0,70%.

Nel frattempo i radicali intensificano i contatti con gli organismi internazionali. La loro tesi è semplice e forte: da trent’anni la FAO, l’UNICEF, il PNUD e tutte le altre agenzie del sistema ONU che si occupano di sviluppo hanno investito capitali, uomini e mezzi in questo settore: il risultato è un deterioramento delle condizioni di vita delle classi povere e rurali dei paesi del Terzo Mondo, mentre tuttalpiù si è assistito al consolidarsi di una nuova classe dirigente indigena urbana che ha sostituito, senza nulla modificare, i rapporti di forza instaurati dall’antica dirigenza coloniale. Ad agosto ’79 Maria Antonietta Macciocchi, Marco Pannella, Emma Bonino e Aldo Ajello sono invitati alla riunione annuale del Consiglio Mondiale della Alimentazione e per la prima volta in un’assise internazionale espongono la concezione radicale sullo sterminio come problema eminentemente di volontà politica e non di rimedi tecnico-operativi, livello al quale da tempo si cerca di confinarlo. Basterebbe rimuovere gli ostacoli politici che si oppongono ad un massiccio intervento in questo settore, affermano i deputati radicali, e il problema sarebbe se non risolto quanto meno per la prima volta abbordato con speranze di successo. Nella stessa occasione il Governo annuncia il raddoppio dell’aiuto italiano allo sviluppo, che passerebbe quindi dallo 0,08% allo 0,16% del Prodotto Nazionale Lordo.

A settembre i radicali ed altri deputati depositano al Parlamento Europeo una Risoluzione sul dramma della fame nel mondo, esigendo una discussione immediata. Marco Pannella inizia un nuovo digiuno volto ad ottenere al più presto questo dibattito (che si svolge finalmente nelle sessioni di ottobre e poi di novembre). Il Parlamento Europeo approva, con l’astensione dei radicali, un documento nel quale chiede ai governi dei 9 di raggiungere subito lo 0,70% del PNL in aiuto pubblico allo sviluppo e istituisce un gruppo di lavoro incaricato di elaborare una relazione dettagliata sul problema della fame in rapporto alla politica comunitaria di aiuto allo sviluppo.

Per la prima volta l’argomento “fame” in quanto tale entra a far parte dei dibattiti comunitari che fino ad allora se ne erano occupati solo sotto la mera angolazione di cooperazione allo sviluppo.
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