Cambio soldi falsi, denunciati per truffa 5 sinti. Percepivano tutti il reddito di cittadinanza
La voce del Trentino
17 novembre 2020
https://www.lavocedeltrentino.it/2020/1 ... tadinanza/
La Guardia di Finanza di Trento ha scoperto cinque persone di etnia sinti e residenti in Friuli specializzati nella truffa del cambio valuta. Le cinque persone sono state denunciate.
I truffatori scorrevano fra gli annunci online e sceglievano annunci di privati cittadini che vendevano merce di prestigio: transazioni immobiliari, gioielli, veicoli, gioielli, oggetti d’arte.
Il truffatore si presentava poi dal privato con un’auto di grossa cilindrata e con un fare gentile e interessato. Il truffatore gli mostrava delle banconote di grosso taglio, chiaramente false, spiegandogli che non voleva passare per la banca per evitare le troppe domande, e chiedeva al privato se fosse stato disposto a cambiargli i soldi in banconote di piccolo taglio. Il truffatore, dopo aver ricevuto i soldi, con la scusa di andare a prendere la somma per completare la transazione, scappava via.
Lo scopo non era quello di comprare la merce ma solamente di cambiare i soldi falsi. Agli incontri prendeva sempre parte anche una giovane donna per generare fiducia nella vittima e per bloccarla qualora avesse avuto l’idea di seguire il truffatore.
I soldi venivano poi «ripuliti» in un casinò della Slovenia o servivano per acquistare degli orologi di grosso valore che venivano poi a sua volta rivenduti. Finora solo tre trentini hanno denunciato i truffatori ma le fiamme gialle pensano che le vittime possano essere almeno una ventina. Le tre persone truffate hanno visto svanire in un sol colpo circa 80 mila euro.
L’indagine ha consentito di individuare i 5 membri dell’associazione per delinquere, prevalentemente legati da vincoli di parentela, finalizzata alla truffa ed al riciclaggio, che sono risultati appartenere a due famiglie Sinti radicate nel Friulano, con interessi criminali anche in Trentino. Nel corso delle operazioni, sono state condotte numerose perquisizioni, che hanno permesso di sequestrare circa 130mila euro contraffatti, utilizzati per le truffe.
La Guardia di Finanza di Trento ha scoperto cinque persone di etnia sinti e residenti in Friuli specializzati nella truffa del cambio valuta. Le cinque persone sono state denunciate.
I truffatori scorrevano fra gli annunci online e sceglievano annunci di privati cittadini che vendevano merce di prestigio: transazioni immobiliari, gioielli, veicoli, gioielli, oggetti d’arte.
Il truffatore si presentava poi dal privato con un’auto di grossa cilindrata e con un fare gentile e interessato. Il truffatore gli mostrava delle banconote di grosso taglio, chiaramente false, spiegandogli che non voleva passare per la banca per evitare le troppe domande, e chiedeva al privato se fosse stato disposto a cambiargli i soldi in banconote di piccolo taglio. Il truffatore, dopo aver ricevuto i soldi, con la scusa di andare a prendere la somma per completare la transazione, scappava via.
Lo scopo non era quello di comprare la merce ma solamente di cambiare i soldi falsi. Agli incontri prendeva sempre parte anche una giovane donna per generare fiducia nella vittima e per bloccarla qualora avesse avuto l’idea di seguire il truffatore.
I soldi venivano poi «ripuliti» in un casinò della Slovenia o servivano per acquistare degli orologi di grosso valore che venivano poi a sua volta rivenduti. Finora solo tre trentini hanno denunciato i truffatori ma le fiamme gialle pensano che le vittime possano essere almeno una ventina. Le tre persone truffate hanno visto svanire in un sol colpo circa 80 mila euro.
L’indagine ha consentito di individuare i 5 membri dell’associazione per delinquere, prevalentemente legati da vincoli di parentela, finalizzata alla truffa ed al riciclaggio, che sono risultati appartenere a due famiglie Sinti radicate nel Friulano, con interessi criminali anche in Trentino. Nel corso delle operazioni, sono state condotte numerose perquisizioni, che hanno permesso di sequestrare circa 130mila euro contraffatti, utilizzati per le truffe.
Atteso che, nel corso degli approfondimenti, si è rilevato, anche, che i denunciati sono tutti percettori del Reddito di Cittadinanza, sono state avviate le procedure per la sospensione e successiva revoca del beneficio, di cui hanno indebitamente goduto.
Quest’operazione conferma, ancora una volta, che l’approccio multidisciplinare e trasversale, proprio della Guardia di Finanza, consente, non solo, di tutelare efficacemente i cittadini, ma anche di contrastare efficacemente le più diverse forme di parassitismo, particolarmente ripugnanti, in questo difficile momento per il Paese, in quanto l’accesso ai benefici assistenziali, da parte di chi non ne ha titolo, può impedire che possano accedervi coloro che ne hanno effettivo bisogno.
In proposito – le fiamme gialle trentine precisano che – nel corso del corrente anno, hanno scoperto ben 13 casi di indebita percezione del Reddito di Cittadinanza, permettendo il recupero di complessivi 23.235 euro di preziose risorse, a favore della collettività, ed impedendo che ulteriori 1.627 euro venissero erogati a soggetti che non ne avevano diritto.
Gino Quarelo
Questi sono tra i protetti di Bergoglio: poveri e ultimi perseguitati, vittime innocenti, buona e brava gente perseguitata e maltrattata ingiustamente.