Zingari: vittime o carnefici? Carnefici al 1000%

Re: Zingari: vittime o carnefici? Carnefici al 1000%

Messaggioda Berto » mer set 02, 2020 8:07 pm

Giudici demeziali.

Rom prese a schiaffi leghista? Per i magistrati è 'meno grave'
Federico Garau - Mer, 02/09/2020

https://www.ilgiornale.it/news/politica ... 1599040326

Maria Teresa Tomasini, residente nel campo nomadi di via Erbosa (Bologna), assalì l'allora consigliere comunale, prendendola a calci e a schiaffi. Dopo un processo durato anni, la condanna a 20 giorni di reclusione, poi le attenuanti

Aveva aggredito Lucia Borgonzoni prendendola a schiaffi e calci nel campo rom di via Erbosa (Bologna), dove la rappresentante della Lega si era recata per un sopralluogo, eppure, dopo una battaglia legale durata anni, la donna di etnia sinti ha praticamente ricevuto l'assoluzione.

Era il 3 novembre 2014 quando la Borgonzoni, all'epoca consigliere comunale, aveva raggiunto l'insediamento insieme al collega Alan Fabbri (oggi sindaco di Ferrara) e ad alcuni giornalisti per ispezionare la zona occupata abusivamente. Furiosa per la presenza dei politici all'interno del campo, la 54enne Maria Teresa Tomasini si scagliò contro il gruppo. Borgonzoni fu insultata e poi presa a calci e schiaffi, come è stato immortalato anche in un video.

Accusata di violenza privata ed ingiurie, la donna sinti ha rischiato ben poco, dato che sono presto arrivate le prime giustificazioni. Il suo avvocato, ad esempio, aveva da subito chiesto addirittura l'assoluzione per legittima difesa, dal momento che la comitiva formata da politici e giornalisti aveva violato il diritto alla riservatezza della 54enne. Non solo. A finire nel mirino anche il blitz della Borgonzoni, non adeguatamente comunicato. Condannata a soli 20 giorni di reclusione dopo un processo di primo grado durato anni, in realtà la sinti non sconterà alcuna pena, dato che questa è stata di fatto sospesa proprio grazie alle attenuanti. Non è stata fatta menzione neppure di un risarcimento.

Persino la presenza di fotografi e giornalisti, che avevano raggiunto il campo nomadi per documentare quanto stava accadendo, ha giocato a favore di Maria Teresa Tomasini. Secondo il giudice Danilo Mastrocinque, infatti, la loro presenza"deve ritenersi priva di giustificazione", come riferito da "LiberoQuotidiano", ed è "con buona probabilità scaturita non tanto da esigenze di informazione ma da finalità di tipo propagandistico". Inutile spiegare che la stampa si trovava all'interno del campo per fare il proprio lavoro, non certo perché chiamata da Lucia Borgonzoni. Il giudice ha chiaramente parlato di "una pratica giornalistica piuttosto diffusa volta a spettacolarizzare e strumentalizzare per scopi politici o comunque avulsi da esigenze istituzionali, circostanze che con la politica poco hanno a che vedere".

Oltre alla presenza dei giornalisti, che pure si trovavano in una zona pubblica, anche lo stato d'ira in cui versava l'imputata sarebbe servito in qualche modo a giustificare le sue azioni ed a far scattare le attenuanti. "Io da consigliere comunale sono andata in uno spazio in cui i consiglieri possono entrare ero addirittura con la Digos. Stavo uscendo in quel momento e una persona è arrivata, mi ha schiaffeggiato, mi ha preso a calci e mi ha riempito di insulti. Non mi sembrava spaventata", aveva raccontato la Borgonzoni, come riferito dal "Corriere della Sera". "Non ci può essere un’area dove chi rappresenta i cittadini e il pubblico non può entrare".
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Re: Zingari: vittime o carnefici? Carnefici al 1000%

Messaggioda Berto » dom set 06, 2020 9:20 pm

Caccia all'uomo nelle campagne Giostrai arrestati
6.9.2020

https://www.ilgiornaledivicenza.it/terr ... -1.8233802

Una caccia all’uomo durata tutta la notte. Casolari e campi passati al setaccio per ore da centinaia di carabinieri mentre un elicottero sorvolava la zona per dare una mano nelle ricerche. Un dispiego di uomini che ha inevitabilmente incuriosito e spaventato centinaia di residenti, invitati a portare le automobili in garage e cortili privati per poi chiudersi di nuovo dentro casa.

Alla fine il bilancio, provvisorio, della massiccia operazione condotta nella notte tra venerdì e ieri tra Colzè di Montegalda e Longare è di due persone arrestate con l’accusa di far parte di una banda di giostrai specializzata negli assalti con l’esplosivo ai bancomat. Altri due presunti componenti del gruppo criminale, invece, sarebbero ancora in fuga.
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Re: Zingari: vittime o carnefici? Carnefici al 1000%

Messaggioda Berto » dom set 06, 2020 9:20 pm

Maxi-furto in villa «Ero sorvegliata dai ladri da mesi»
6.9.2020

https://www.ilgiornaledivicenza.it/terr ... -1.8233792

«Quei banditi sono entrati nella mia proprietà almeno un’ora prima di mettere a segno il colpo, quando mia figlia e mio nipote erano ancora dentro la villa. Dalle telecamere si vede». Ha il tono fermo e soddisfatto di chi ha trovato giustizia Carmen Toffanello, 60 anni, vittima del furto in villa avvenuto nell’ottobre del 2018, quando una banda di nomadi si era introdotta nella sua villa di quartiere San Lazzaro, asportando decine di scatole di gioielli, per un bottino di circa 30 mila euro.

L’imprenditrice bassanese, titolare dell'industria “A.M.F” Spa, non nasconde la soddisfazione per recente chiusura delle indagini condotte dagli agenti del commissariato cittadino, dopo la denuncia per furto aggravato in concorso di tre nomadi, residenti in un campo del Bergamasco.

«Di solito si pensa che dopo aver subito un furto, compresa le oggettive difficoltà per individuare i responsabili, le forze dell’ordine lascino perdere - spiega l’imprenditrice - Invece devo dire che la nostra polizia bassanese ha fatto un lavoro immenso. Gli sono davvero grata».
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Re: Zingari: vittime o carnefici? Carnefici al 1000%

Messaggioda Berto » mar set 15, 2020 9:07 pm

Rapiscono due bambini: portati nel villaggio rom per ricattare il padre
Valentina Dardari - Mar, 15/09/2020

https://www.ilgiornale.it/news/cronache ... 1600184031

Le accuse sono di sequestro di persona, minacce, estorsione. Il gip adesso deciderà se convalidare l'arresto
Due bambini di 10 e 15 anni sono stati rapiti davanti agli occhi del loro padre e portati in un villaggio rom.
Dietro il rapimento ci sarebbe una vendetta per dei mobili non ancora consegnati. I tre presunti aggressori sono stati arrestati e i bimbi riportati ai propri genitori, dopo aver avuto un colloquio con alcuni psicologi. I tre fermati, Daniele e Francesco Bevilaqua di etnia rom, e Laura Spampinato, sono stati interrogati fino a tarda serata dal Procuratore capo Mario Spagnuolo e dal sostituto Giuseppe Visconti. Subito dopo sono stati rinchiusi in carcere con l’accusa di sequestro di persona, minacce, estorsione. Il gip dovrà adesso decidere se convalidare l'arresto.


Picchiano il padre davanti ai figli piccoli

Secondo una prima ricostruzione, il padre dei due bambini, un mobiliere, sarebbe arrivato a un appuntamento a San Lucido, in provincia di Cosenza, organizzato da una quarta persona, una donna che aveva detto di voler acquistare dei mobili dall’uomo. Una volta arrivato si è però trovato davanti Daniele e Francesco Bevilacqua che lo hanno pestato a sangue di fronte ai figli. Da quanto emerso sembra che Daniele avesse versato lo scorso luglio una caparra insieme alla moglie, Laura Spampinato, per acquistare dei mobili. Questi però non sarebbero ancora stati consegnati. La vendetta nascerebbe proprio da questo particolare. Dopo aver picchiato la loro vittima, i due malviventi hanno deciso di caricare sulla loro auto i due bambini e scappare. Il padre è però riuscito a seguirli a bordo della sua vettura e, appena giunti a Cosenza, ha allertato le forze dell’ordine per essere aiutato.


I bambini portati nel campo rom

Immediatamente, gli agenti coordinati dal vicequestore Fabio Catalano hanno avviato le indagini. I due bambini sono stati ritrovati nel campo rom di via degli Stadi. In manette sono finiti i tre presunti aggressori. Adesso sarà compito del gip convalidare l’arresto. Mario Spagnuolo, capo della procura di Cosenza, nel commentare quanto avvenuto, ha tenuto a sottolineare che si è trattato di “un fatto estremamente grave perché denota un atteggiamento di assoluta indifferenza da parte di chi lo ha commesso nei confronti della libertà e della psiche di due ragazzini". Ha inoltre aggiunto che i soggetti arrestati non hanno assolutamente avuto rispetto degli elementi minimi di vivibilità della collettività. Agli indagati verrà contestato il reato di sequestro di persona a scopo di estorsione.

Subito dopo la loro liberazione, i minori hanno avuto un colloquio con degli psicologi che non hanno riscontrato fortunatamente particolari criticità. “Una brutta storia, che ha avuto un passaggio assolutamente sconvolgente dal punto di vista non solo criminale, perché il fatto che delle persone intendano valersi di un rapporto assolutamente coercitivo su due minori per pretendere delle somme di denaro è un qualcosa che lascia assolutamente perplessi, perché significa appunto che questa gente della libertà e del rispetto della psicologia di due fanciulli non ne ha alcun tipo di cura" ha evidenziato Spagnuolo.
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Re: Zingari: vittime o carnefici? Carnefici al 1000%

Messaggioda Berto » sab set 19, 2020 6:15 am

Difende una ragazza da botte, pestato a sangue da pregiudicato straniero
Federico Garau - Mer, 16/09/2020

https://www.ilgiornale.it/news/cronache ... 90442.html

L'uomo ha ricevuto al momento una prognosi di 35 giorni, si trova ricoverato in ospedale con fratture ed ecchimosi. Fermato il responsabile, pluripregiudicato di origini ungheresi

Ha osato intromettersi durante un'aggressione perpetrata da un giovane ai danni della compagna, picchiata e afferrata per il collo, e per aver tentato di proteggere la donna è stato preso a pugni ed a calci anche una volta rovinato a terra: per questo motivo un 73enne si trova ora ricoverato con 35 giorni di prognosi in un ospedale di Vicenza.

Il gravissimo episodio si è verificato durante il pomeriggio dello scorso lunedì 14 settembre nel piazzale del mercato ortofrutticolo, in una zona, quella del Mercato Nuovo, da tempo nelle mani di spacciatori e balordi di ogni genere. Sono all'incirca le ore 17:30, quando la vittima, notando la scena di violenza dinanzi ai suoi occhi, decide di intervenire per difendere la ragazza. Il compagno di quest'ultima, un senza fissa dimora di 25 anni da tempo noto alle forze dell'ordine, va su tutte le furie per quell'intromissione nei suoi affari e, senza pensarci due volte, sferra un forte pugno il pieno volto al 73enne, che rovina a terra. Neppure questo, tuttavia, ferma la furia dell'aggressore, che continua ad infierire con dei calci, prima di inforcare una bicicletta ed allontanarsi dal piazzale in tutta tranquillità.

Alcuni cittadini accorrono in aiuto della vittima, chiamando tempestivamente i soccorsi e le forze dell'ordine. Sul posto un'ambulanza del Suem, che porta l'uomo in ospedale, dove si trova tuttora ricoverato con una prognosi, in attesa di ulteriori esami e valutazioni mediche, di 35 giorni. Il 73enne presenta infatti una frattura al femore e delle ecchimosi, ma gli esami proseguono per scongiurare eventuali traumi al cranio.

Gli uomini della questura di Vicenza hanno immediatamente riconosciuto il responsabile grazie alle immagini riprese da alcune videocamere di sorveglianza presenti nei pressi del luogo dell'aggressione. Si tratta del cittadino italiano di origini ungheresi Akar Alberto Fontanarosa, 25enne con una lunga lista di precedenti di polizia alle spalle, dallo spaccio alla resistenza e violenza a pubblico ufficiale: solo qualche ora prima del pestaggio ai danni del 73enne, aveva aggredito un carabiniere a bordo di un treno. Si trova ora dietro le sbarre del carcere di Vicenza con l'accusa di lesioni aggravate, sempre che il quadro clinico della vittima non peggiori nelle prossime ore.

"Un episodio assolutamente da condannare, che vede protagonista in negativo una persona già conosciuta dalle Forze dell'ordine per vari reati", ha dichiarato il sindaco, come riportato da VicenzaToday. "Voglio esprimere solidarietà all'anziano picchiato e mi auguro possa guarire al più presto. Mi congratulo con gli uomini della Polizia di stato che sono prontamente intervenuti individuando e arrestando l'aggressore. Episodi come questo confermano che qualcosa non va da un punto di vista giudiziario e sulla certezza della pena", ha concluso il primo cittadino.

Duro il commento di "Presidio Vicenza", che ha caricato le immagini dell'aggressione sulla propria pagina Facebook. "Questo caso assume i connotati di un vero e proprio tentato omicidio nei confronti di una persona anziana, colpita violentemente prima al volto e poi alla testa. Vogliamo precisare che se l'individuo verrà rilasciato come avviene di solito, ci sentiremo legittimati a mettere fine a questa farsa sistematica che ci obbliga ad una giustizia fai da te", si legge nella nota.

"Questi delinquenti stanno bene dietro le sbarre, non per una notte. I cittadini non si devono più ridicolizzare e devono sentirsi garantiti dallo Stato e dalla magistratura. Questo è un nuovo caso Willy solo che non ci è scappato il morto per puro caso. Questo è un nuovo caso Willy solo che a terra è finito un nostro anziano che non avrà lo spazio mediatico e politico avuto dal povero ragazzo romano", conclude il comunicato.



Figura di emme spettacolare per Chicco Mentana.
Open pubblica il video di una brutale aggressione a Vicenza.
Un ragazzo (bianco) prende a pugni e calci in faccia un 60 enne (che aiutava una donna in difficoltà).
Ovviamente parte la filippica: veneto=razzista=picchiatore (a 3 giorni dal voto).
Peccato che dopo 4 ore l'aggressore venga arrestato.
Effettivamente è caucasico, peccato che sia zingaro ungherese.
Chicco cosa fa? cancella l'articolo ...

Gianpiero Santamaria

https://www.facebook.com/ElenaVizzottoL ... 0275709466
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Re: Zingari: vittime o carnefici? Carnefici al 1000%

Messaggioda Berto » sab set 19, 2020 6:15 am

L'odio social degli antagonisti: "È zingara e si candidata con la Lega
Federico Garau - Gio, 17/09/2020

https://www.ilgiornale.it/news/politica ... 1600337060

La storia di Aylin Nica, nata in Turchia da genitori romeni ma in Italia da 11 anni. La ragazza ha deciso di candidarsi con la Lega: insulti e odio sui social

Attaccano Salvini e la Lega accusando spesso e volentieri il leader del partito di centrodestra e coloro che lo seguono di intolleranza, se non di vero e proprio razzismo, eppure, a quanto pare, le stesse regole non valgono quando sono alcuni di loro a riversare odio nei confronti di una leghista di origini romene.

È quanto accaduto ad Aylin Nica, giovane 20enne nata in Turchia da genitori romeni e residente da 11 anni in Italia. Nica, candidata al consiglio comunale di Vignola (Modena), è una rappresentante della Lega e proprio per questo è stata oggetto di pesanti insulti sulle proprie pagine social. Secondo quanto ricostruito da "Affaritaliani", a rendersi autori delle frasi sessiste e razziste rivolte nei confronti della ragazza sarebbero stati anche alcuni soggetti che amano definirsi anti-leghisti.

Venuta a vivere in Italia con la sua famiglia, Aylin Nica ha studiato e studia (è iscritta ad economia e marketing internazionale) nel nostro Paese, ora divenuto anche il suo. Proprio per questa ragione, oltre a posare ogni tanto come modella, la giovane aspira a diventare consigliere comunale per mettersi al servizio della comunità. La sua colpa? Candidarsi con la Lega. E per lei non c'è stata nessuna levata di scudi buonista. Nessuno ha preso le sue parti per gli insulti ricevuti. “Sono candidata al Comune di Vignola e non c’è stato bisogno dello Ius soli”, ha spiegato la 20enne in un video di presentazione. La risposta di certi utenti non si è fatta attendere. "La zingara di Vignolaaa. Cheeeck", ha commentato un soggetto. E poi:"Rumena e leghista. Un giorno qualcheduno andrà a spiegare cosa c’è nel cervello di certa gente oltre la mer**".

C'è stato anche chi l'ha incredibilmente accusata di aver commesso una sorta di tradimento."Un figlio di extracomunitari iscritto a rappresentare la Lega, capisci che c’è da vergognarsi quando ti dimentichi chi sei. Non aggiungo altro", ha infatti scritto un internauta, seguito da un altro, che ha invece sbottato: "Per un po' di immagine ti sei venduta al partito che odiano le persone come i tuoi genitori che si sono trasferiti altrove per vivere meglio". Gli anti-leghisti parlano di odio, ma quanto odio ha ricevuto questa ragazza in poche ore? Insomma, come spesso accade, certi soggetti continuano ad usare due pesi e due misure.

Nica, dal canto suo, non ritiene la Lega un partito di razzisti. "Se pensassi che la Lega è un partito razzista non mi sarei candidata. Non è un pensiero che mi appartiene e non è così. Io poi l’ho visto in prima persona. Conosco moltissime persone della Lega, non lo sono affatto", ha spiegato la 20enne ad "Affaritaliani". "Quando mi è stata fatta la proposta ho intuito che avrei suscitato l’odio di alcune persone. Conosco il candidato sindaco e lo sostengo perché ho visto quanto ha fatto di buono negli anni passati. Non penso però che contro una ragazza di vent’anni ci si possa scagliare in questo modo fraintendendo il mio messaggio. Da parte mia c’è sicuramente anche inesperienza ma c’è anche tanta voglia di fare”.

"Ho deciso di mettermi a disposizione della mia comunità perché ci vivo da quando sono piccola sia per rappresentare tanti giovani di Vignola che hanno una storia simile alla mia, sia per quelli magari che non hanno una storia come la mia ma sono giovani e vogliono far sentire la propria voce", ha aggiunto la rappresentante leghista."Ma non capisco perché debba essere insultata. Non ho mai mancato di rispetto a nessuno e anzi sono orgogliosa delle mie origini". Sul tema immigrazione, la ragazza ha le idee chiare: "Condivido il fatto che chi arriva in un Paese nuovo debba comunque rispettare le leggi e i cittadini dei Paesi in cui si trovano".

A prendere le difese della 20enne, il rappresentante provinciale della Lega Davide Romani. "Aylin Nica è stata offesa a più livelli in maniera vergognosa e con una violenza verbale inaudita. Discriminata perché donna, dunque ‘più tagliata per fare la miss che per la politica’, e discriminata perché straniera e leghista, secondo questa gente una contraddizione", ha commentato Romani, come riferito da "Lapressa". "Sappiano queste persone che molti stranieri, moltissimi giovani anche nelle nostre sezioni, apprezzano e votano la Lega: essi rappresentano un’integrazione perfettamente riuscita. Ad Aylin diciamo di non mollare e di andare avanti a testa alta".



Alberto Pento
Appartiene alla minoranza minimale di zingari stanziali che vivono onestamente al contrario della stragrande maggioranza degli zingari nomadi che vivono predando e sfruttando l'assistenza pubblica, tra cui anche molti zingari stanziali come i Casamonica e gran parte dei seminomadi giostrari.
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Re: Zingari: vittime o carnefici? Carnefici al 1000%

Messaggioda Berto » sab set 19, 2020 6:16 am

Furto con abbraccio: così i rom derubano gli anziani
Rosa Scognamiglio - Ven, 18/09/2020

https://www.ilgiornale.it/news/cronache ... 1600435047

Si tratta di borseggiatori stranieri. Avvicinano le loro vittime, soprattutto anziani, e poi con ''la tecnica dell'abbraccio'' le derubano

Si avvicinano alle loro prede, perlopiù anziani, fingono di chiedere un'informazione e poi le stringono a sé a mo' di ringraziamento.

Ma in quella stretta sfilano orologi, monili e portafogli dalle tasche dei malcapitati. Un raggiro in piena regola quello del ''furto con abbraccio'' messo a segno da borseggiatori navigati, generalmente stranieri di origine romena, che ha già mietuto decine di vittime tra Alessandria e provincia.

Una tecnica vecchia come il mondo ma che, a quanto pare, funzione ancora. Proprio un giorno fa, infatti, un uomo di 85 anni ha subito il furto di un Rolex da parte di una coppia dopo essere stato avvicinato con l'inganno. Attorno alle 11.40 dello scorso lunedì, in via Firenze, l’anziano è stato fermato dalla 25enne romena Anamaria Stan che, con l'astuzia di una allettante proposta a sfondo sessuale, lo ha circuito. Insaccato il rifiuto, la ladruncola lo ha poi per afferrato un braccio sfilandogli così l’orologio dal polso. Quando l’uomo se n’è accorto, la 25enne si era già data alla fuga con la complicità del marito, Nicolae Stan, di 28 anni, anche lui di nazionalità romena, che l’ha attendeva a bordo di un' auto qualche metro più avanti.

Grazie al supporto delle immagini video , riproposto dal quotidiano La Stampa, la Polizia di Stato è riuscita ad identificare la coppia. I due manigoldi sono stati intercettati poco più di 30 minuti dopo in viale Medaglie d’oro. La donna, incinta del secondogenito, si era cambiata i vestiti e aveva con sé anche il figlio di appena 1 anno. Messa sotto torchio, la 25enne ha confessato il misfatto consegnando altresì la refurtiva. Il marito ha tentato fino all’ultimo di scaricare tutta la responsabilità sulla moglie, nella speranza che se la potesse cavare visto il suo stato interessante. Per i due, oltre all'arresto, è stato disposto il divieto di dimora ad Alessandria.

''Dall’analisi dei filmati abbiamo percepito che i due avevano già monitorato i movimenti dell’anziano - ha sottolineato Marco Poggi, dirigente della Squadra Mobile -si vede chiaramente che la donna scende dalla macchina, si nasconde e, dopo poco, compare la vittima''. Le indagini della Polizia, però, non si sono fermate. La donna è stata infatti riconosciuta da un altro anziano che, lo scorso 9 settembre in via Migliara ad Alessandria, aveva subito lo scippo dell’orologio con la stessa tecnica, solo che questa volta Anamaria Stan si era presentata come una badante in cerca di lavoro. “Da luglio abbiamo constatato un lieve aumento di episodi di questo tipo” ha concluso Marco Poggi “15 in tutta la provincia. Raccomandiamo in particolare alle persone anziane di prestare attenzione: non fatevi avvicinare da sconosciuti, mantenetevi a distanza. E poi diffidate di chi vi chiama al telefono e, fingendosi un membro delle forze dell’ordine, vi chiede di pagare una multa. Noi non agiamo mai così. Nel caso avvisateci e noi interverremo immediatamente”.

Quella del ''furto con abbraccio'' è una tecnica già consolidata. Appena due settimane fa, infatti, i carabinieri di Mantova hanno arrestato una banda criminosa di origine romena che si sarebbe resa responsabile di due tentati furti - di cui uno trasformato in rapina impropria - ai danni due signore anziane.
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Re: Zingari: vittime o carnefici? Carnefici al 1000%

Messaggioda Berto » mer nov 11, 2020 10:57 pm

Rubano Rolex Fuga e schianto Muore 29enne
24 settembre 2020

https://www.ilgiornaledivicenza.it/terr ... -1.8258991

Tragico schianto poco dopo le 12 in via Monte Asolone a Bassano del Grappa. A perdere la vita una donna Angelica Marina Costantin, di 29 anni di origine romena, ma residente in Italia. La vittima stava fuggendo dopo che con un complice, Adrian Dumitru di 23 anni, aveva scippato un Rolex da 23mila euro in pieno centro a Bassano del Grappa. Nello schianto con una seconda auto, un’altra donna è rimasta ferita, fortunatamente in maniera non grave.

Secondo quanto ricostruito dalle forze dell’ordine grazie anche al racconto di alcuni testimoni, una Ford Fiesta, guidata dall’uomo, ha imboccato la strada ad altissima velocità sino allo schianto con una Renault Clio che la precedeva e che stava svoltando a destra. Nell’impatto, violentissimo, la donna che era in fuga è stata sbalzata dall'auto, che si è ribaltata su un fianco, rimanendo schiacciata e morendo all’istante. Dopo lo scontro l’uomo, sotto choc, non ha ammesso di essere stato lui alla guida della Fiesta, ma è stato riconosciuto dalla conducente della Clio, che seppur ferita alla testa ha fornito una versione precisa ai carabinieri.

Rimasto leggermente ferito e uscito dall’utilitaria attraverso il finestrino, l’uomo è stato subito fermato e accompagnato in caserma, dove per lui è scattato l’arresto: al momento deve rispondere di rapina e omicidio stradale, ma la sua posizione è al vaglio del Pm di turno. Sul posto i Vigili del fuoco per rimuovere i mezzi e mettere in sicurezza la strada e il personale del Suem 118 che ha constatato il decesso della 29enne e soccorso la donna rimasta ferita.
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Re: Zingari: vittime o carnefici? Carnefici al 1000%

Messaggioda Berto » mer nov 11, 2020 10:57 pm

Lascia il fidanzato nomade: 34enne romana sequestrata dai rom
Lunedì 2 Novembre 2020

https://www.leggo.it/italia/roma/rom_no ... 59851.html

Caccia all’uomo dopo un sequestro in stile “Suburra”. Una vendetta d’amore nei confronti di una 35enne italiana si è trasformata in una rapina e sequestro di persona da incubo. L’unica colpa della donna è stata quella di aver lasciato il fidanzato perché la picchiava. L’uomo, un quarantenne di etnia rom residente nel campo nomadi di via dei Gordiani, ha incaricato il fratello di vendicarlo sequestrando la ex compagna e di portale via tutti i gioielli ed il denaro che aveva in casa.
La notte del terrore per la vittima è cominciata prima di mezzanotte in via Loreto, al Tiburtino, dove la donna di era rifugiata da alcuni parenti per sfuggire alle continue minacce dell’ex fidanzato. Di colpo il nomade, accompagnato secondo il racconto della trentacinquenne alla polizia da altre complici, ha sfondato la porta dell’appartamento nelle case popolari e ha fatto irruzione. Dopo averla immobilizzata afferrandola per i capelli, insieme agli altri componenti del commando, ha fatto razzia d’oro e denaro di qualunque oggetto di valore in cui si sono imbattuti. Ma la lezione violenta, dei familiari del nomade “abbandonato” non è finita qui.
Sotto minaccia, l’hanno costretta a seguirli per farla salire su un camper che avevano parcheggiato sotto casa. Come in un film dell’orrore l’hanno tenuta segregata ed imbavagliata nella roulotte tutta la notta e poi prima dell’alba l’hanno scaricata per strada, davanti al campo nomadi di villa Gordiani, al Casilino. La ragazza, appena si è resa conto di essere libera a chiamato le volanti della polizia che si sono messe sulle tracce del rapitore di nome S. H. e dei suoi complici. Le indagini sono coordinate dal sostituto procuratore Alessandra D’Amore della procura Capitolina. Lo zingaro, appartenente ad una famiglia balzata più volte agli onori delle cronache perché si è resa protagonista in passato di episodi criminali, è latitante. Le ricerche degli investigatori sono estese anche in altre zone d’Italia, dove il fuggitivo potrebbe aver trovato qualche nascondiglio. Il quarantenne è accusato di sequestro di persona, rapina, minacce, lesioni e porto illegale d’arma.
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Re: Zingari: vittime o carnefici? Carnefici al 1000%

Messaggioda Berto » mer nov 11, 2020 10:57 pm

Escono dal campo rom, violano la zona rossa e vanno in giro a rubare su un'Opel Astra
Secolo d'Italia
Liliana Giobbi
mercoledì 11 Novembre 2020

https://www.secoloditalia.it/2020/11/es ... m=facebook


Quattro nomadi in manette. Dal campo rom ”in trasferta” per una serie di furti nella stessa giornata. I carabinieri di Piacenza hanno denunciato due uomini (35 e 17 anni) e due donne (20 e 30 anni). Le accuse: furto aggravato in concorso, detenzione di monete false in concorso e porto di armi o oggetti atti ad offendere. Le pattuglie hanno intercettato e fermato i quattro malviventi sulla SP6 all’altezza di Mucinasso, a bordo di una Opel Astra grigia, con targa straniera. Tornavano da San Polo dove avevano appena tentato di spendere una banconota falsa da 100 euro.

A Piacenza dal campo rom del Milanese

Già in precedenza, però, il 112 aveva avuto varie segnalazioni e i carabinieri stavano cercando di individuare l’autovettura dei rom. Le segnalazioni riguardano il furto di due cellulari in città e il tentativo di scambiare a Guardamiglio una banconota falsa. In tutti gli episodi i malviventi si erano allontanati con un’Opel Astra. I militari sono riusciti ad intercettare l’autovettura all’altezza di Mucinasso. Poi, con l’aiuto di un’altra pattuglia, hanno fermar+o l’auto all’altezza della strada Colombarole.

I quattro tutti nati in Romania

I quattro sono stati portati in caserma e identificati. Si tratta di un uomo di 35 anni, un giovane di 17 anni, e due donne di 20 e 30 anni. Tutti sono nati in Romania e domiciliati presso il campo rom di Sesto San Giovanni (Milano). Dopo tutti gli accertamenti eseguiti i quattro sono stati ritenuti responsabili di quattro eventi delittuosi tutti perpetrati nello stesso giorno.

Furti e banconote false

In San Rocco al Porto, all’interno di una tabaccheria, si sono impossessati del cellulare del titolare. A Piacenza presso l’Enoteca del Corso in via Vittorio Emanuele hanno preso sempre il cellulare del titolare. Ancora in città in via Gregorio X all’interno di un bar altro cellulare rubato a una studentessa. Infine, spostatisi a San Polo, all’interno del bar della frazione hanno tentato di spendere una banconota falsa da 100 euro per pagare una bevanda. Tutti e quattro i nomadi del campo rom poi, sono stati sanzionati con 533 euro a testa per essersi allontanati da una “zona rossa” senza giustificato motivo.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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