La Storia dei veneti contà da Edoardo Rubini e Ouropa Veneta

La Storia dei veneti contà da Edoardo Rubini e Ouropa Veneta

Messaggioda Berto » ven feb 28, 2014 2:01 pm

La Storia dei veneti contà da Edoardo Rubini e Ouropa Veneta
viewtopic.php?f=148&t=626


VENETA SERENISSIMA REPUBBLICA: STORIA ED ISTITUZIONI

Immagine

http://www.europaveneta.org/img/areadia ... uzioni.pdf


1. DALLA CADUTA DI ROMA ALLA REPUBBLICA VENETA

Durante l'Età del Ferro gli antichi Veneti, già presenti sul nostro territorio, formavano una nazione evoluta che si componeva di numerose comunità, ciascuna retta da una propria assemblea. Il sistema della conduzione comune della politica, che si conobbe in forme evidenti e consolidate nelle epoche successive, risale proprio a quella fase primordiale.
Tale sistema di democrazia diretta continuò sotto l'Impero Romano ed era sempre attivo al suo crollo (???).
Roma cadde conquistata dagli Eruli di Odoacre nel 476, ma già nel 452 l'invasione degli Unni aveva sovvertito il panorama geopolitico d'Europa, fino ad allora egemonizzata dalla potenza politica, militare ed economica dell'Urbs.
Il dilagare delle orde mongoliche mise a nudo la nuova situazione. Quell'enorme mosaico di popoli, che l'assetto imperiale non rese affatto omogeneo, si sbriciolò innescando una serie di sommovimenti politici. All’insegna del divide et impera, Roma aveva alimentato le differenze tra i vari popoli, facendo premio sulle identità storiche: permanevano vistose differenze etno-culturali, che ora interagivano con le nuove presenze barbariche.
Le città venete si trovarono a dover fronteggiare gli invasori contando sulle sole proprie forze, poiché l'Impero non era più in grado di dare nessuna copertura nella difesa militare.
Gli antichi municipia furono man mano abbandonati favorendo la nascita e lo sviluppo dei centri costieri minori, i quali tesero ad organizzarsi come Stato confederale. La fondazione della nuova organizzazione politica fu sancita dall'assemblea generale dei Venetici, che si raccolse a Grado nell'anno 466.
La sovranità romana stava per essere liquidata. Una storia nuova batteva alle porte. ???

Nel 493 l'Italia diviene il Regno dei Goti, retto da Teodorico, che estende il suo controllo anche sulla Venetia, ma senza scontri bellici. La situazione si rimette in moto nel 535, quando l'Imperatore d'Oriente Giustiniano manda il generale Belisario a conquistare l'Italia.

In particolare, il fronte si rovescia nel 552, quando i Bizantini, alla testa del generale Narsete, lanciano la seconda spedizione: muovendo da Salona (vicino a Spalato), occupano Grado. In quel frangente le genti lagunari li aiutano ad attraversare i Sette Mari, quindi i Goti escono per sempre dallo scenario veneto. Si apre quindi la feconda stagione del legame politico con l'Impero Romano d'Oriente.

Un'altra data-chiave è il 568 : i Longobardi, già di rinforzo a Narsete con loro armate, irrompono in Friuli. Il Vescovo di Aquileia Paolino è costretto a riparare a Grado. Tra il 602 ed il 639 la Venetia è investita dalla tempesta longobarda: cadono prima Padova e Monselice, poi Oderzo ed Altino, ma gli invasori non riescono a penetrare in laguna. (???)
La Venetia maritima resta libera ed indipendente e si stacca politicamente dalla Venetia terestre, la quale subisce il processo di feudalizzazione ad opera dei duchi longobardi. Il Patriarcato di Grado assurge allora a roccaforte della Chiesa nazionale veneta (???), in contrapposizione a quello di Aquileia, soggetto al controllo longobardo. Ci vorrà quasi un millennio prima che, nel '400, Venezia possa ripristinare la sovranità veneta nelle città di Terraferma (???).
Torniamo alle vicende della Venetia maritima.

Nel 697, circa due secoli e mezzo dopo il primo Arengo di Grado, avvenne la svolta. Pervennero ad Eraclea le genti di tutte le città marittime da Grado a Cavarzere (l'antico Dogado): un unico Arengo (assemblea generale) elesse un unico capo e fondò il nuovo Stato unitario. L'Arengo era la sede istituzionale deputata ad assumere gli orientamenti politici di fondo: guerra o pace, alleanze e patti con gli stranieri, mutamenti istituzionali, commerci, leggi generali, ecc.
I poteri di governo, invece, erano esercitati dal Consesso Tribunizio, formato dai Tribuni delle dodici città principali, tra le quali Giovanni Diacono annovera Grado, Bibione, Caorle, Eraclea, Jesolo, Torcello, Murano, Rialto, Malamocco, Chioggia, ecc. Nel 742 la sede del Dogado passò da Eraclea a Malamocco e nell'811 da questa a Rialto (così si chiamava infatti allora la città di Venezia).

L'attribuzione più importante dell'Arengo altomedievale era l'elezione del doge e in tale sede si procederà fino all'elezione di Lorenzo Tiepolo nel 1268.
In quell'anno la competenza viene trasferita per intero al Maggior Consiglio (allora contava 445 membri), essendo composto dai migliori cittadini, nobili
e non nobili, eletti di anno in anno da un gruppo di elettori che godevano della fiducia generale.

Va ricordato che già dal 1172 l'Arengo non eleggeva più in via diretta il Doge (per acclamazione) come nei primi tempi; Sebastiano Ziani fu infatti designato da undici elettori nominati dall'Arengo, il quale infatti manteneva la facoltà di approvare la scelta mediante la collaudatio populi.

Come dicevamo, solo dopo il 1268 l'elezione cessò di avvenire tramite il popolo ed in quell'occasione si tenne in basilica di San Marco, con l'Arengo riunito tutt'intorno, sempre dotato del potere di ratificarla con la collaudatio. Infine il Maggior Consiglio stabilì con Parte del 7 aprile 1423 che tutte le leggi da esso stesso approvate non dovevano più essere presentate in Arengo per la collaudatio di approvazione.

L'Arengo non doveva più essere convocato e una pallida sopravvivenza di esso rimase nella cerimonia di presentazione e giuramento al popolo del Doge neoeletto.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Storia dei veneti contà da Edoardo Rubini

Messaggioda Berto » ven feb 28, 2014 2:09 pm

Anca Rubini el ga la crapà enfasà/enfestà dal prejudisio antixerman e da on falbo mito veneto de Venesia.

Ghe sovegnemo a Rubini ke i veneti de ła Venesia de Tera i jera almanco trenta/coaranta 'olte coełi de la Venesia lagounar; e a sti veneti de tera se ga xontà dapò i migranti xermani ke i xe devegnesti veneti anca łuri come vanti de łuri xe devegnesti veneti tuti i migranti ke ente i miłegni se ga encaxà ente ła tera veneta.

Ghe sovegnemo a Rubini ke ła voxe arengo ła xe xermana; ke i comouni co łe so lebertà comounali no i xe na envension venesiana e gnanca on portà roman ma na tradision ke ła xe scuminsià co i migranti xermani e i so arimani o omani łebari, ke łi ga encalmà łe comounedà de ła tera veneta co łe so tradision/istitusion ogagne/veneteghe/çelte e romane.

Ghe sovegnemo a Rubini ke i veneti de łe lagoune łi se ga xmisià co megnoranse de grego-bixantini e armeni e ke par secoli i xe sta soxeti/sotani a l'enpero roman d'oriente co ła so capital Costantinopołi/Bixansio.

Carte de storia veneta - da ła pristoria a ła Repiovega Serenisima Veneta
https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnR ... xvb2c/edit
Immagine

viewtopic.php?f=49&t=532

Comun, Arengo, Mexoevo, Istitusion
viewtopic.php?f=136&t=273

Arengo - Arena 1 (rena, jara, giara, sabia) e Arena 2 (hara, arengo ?)
https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnR ... FtUGs/edit
Immagine
viewtopic.php?f=44&t=74
Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... rentin.jpg

Baxelega (basilica), pałàso de ła raxon o de l’arengo e sała
https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnR ... xibkE/edit
Immagine

Istitusion Venete
http://www.filarveneto.eu/iv

Istitusion Venete - Storia
https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnR ... 1jV2s/edit
Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... ounali.jpg

Veronexe, istitudi de li ani xermani pricomounali: arimania, maxnada, famuli, vicinia, ...
https://picasaweb.google.com/pilpotis/V ... uliVicinia
Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... 11/222.jpg
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Storia dei veneti contà da Edoardo Rubini

Messaggioda Berto » ven feb 28, 2014 2:25 pm

On miłegno de storia veneto-xermana nol se scançeła, caro rubini!

Medhoevo/Mexoevo
viewforum.php?f=136
https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnR ... NHNWM/edit
Immagine
viewforum.php?f=136

Xermani, Germani
https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnR ... RIY0E/edit

Çexete e canpisanto longobardi, xerman-venete e venete
https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnR ... JNMm8/edit

Caxali, masarie e borghi xerman-veneti e veneti
https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnR ... 94M1E/edit

Corti xerman-venete, venete e mantoane
https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnR ... 9JS28/edit

Casteli xerman-veneti e veneti
https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnR ... xZX3c/edit

Kinomastega o toponomastega
akamenda o acoanomi o edronomastega xermagna ente l’ara veneta

https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnR ... =drive_web

Cognomi xermani de l’ara veneta e talega
https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnR ... kyN2s/edit
Etneghi jermani, etimoloja de Xane Semeran
https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnR ... FSSzA/edit

Cognomi dei veneti
https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnR ... dLX00/edit

Çinbri storia e lengoa
https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnR ... J4cTg/edit
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Storia dei veneti contà da Edoardo Rubini

Messaggioda Berto » mer apr 30, 2014 3:29 pm

Rubini el scrive:
"La Venetia maritima resta libera ed indipendente e si stacca politicamente dalla Venetia terestre, la quale subisce il processo di feudalizzazione ad opera dei duchi longobardi."

No xe vero ke ła łagouna veneta ła fuse łebera e endependente parké ła jera sojeta a Bixansio e a Ravena.

El mexoevo veneto-xerman lè stà on longo e bel periodo, secołi ke łi ga xenerà i łebari comouni, ke no łi xe na envension de Venesia e dei venesiani:

Mexoevo - ani o secołi veneto-xermani (suxo 900 ani) e naseda o sorxensa dei comouni
viewforum.php?f=136

Istitusion Venete
http://www.filarveneto.eu/iv

Istitusion Venete - Storia
https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnR ... 1jV2s/edit
Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... ounali.jpg

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... arengo.jpg

Arengo
Arena 1 (rena, jara, giara, sabia) e Arena 2 (hara, arengo ?)
https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnR ... FtUGs/edit
Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... esiana.jpg

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... rentin.jpg

Veronexe, istitudi de li ani xermani pricomounali: arimania, maxnada, famuli, vicinia, ...
https://picasaweb.google.com/pilpotis/V ... uliVicinia
Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... 11/222.jpg



Kisà se tra el potestà/podestà mexoeval e el pilpotis venetego ghè on ligo.

http://books.google.it/books/about/Dal_ ... edir_esc=y

Eiscrision venetega:
(Pava 9 -so' on sàso)
-pilpoϑe.i.kuprikoniio.i.
pilpote.i. kuprikoniio.i.

??? Da I Veneti Antichi de Fogolari e Proxdoçimi (da le pagine sol lesego venetego)
pilpotei (dat.) < *pili-pot- (Pa 9) `signore della ‘*p°li-’ è nella posizione di nome individuale e, mentre può essere oculatamente utilizzato per una presenza di ie. *p°li ‘πόλις’ sull’asse genetico del venetico, non può essere invocato quale termine funzionale nella terminologia civica, tipo sscr. viçpati, dampati, lituano viespatis etc. (cfr. Benveniste 1969 ‘Voc.’ I pp. 88-89, 295-296). ???

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... is-526.jpg

La tratasion la seita kive:
viewtopic.php?f=89&t=886
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Storia dei veneti contà da Edoardo Rubini

Messaggioda Berto » mer apr 30, 2014 3:33 pm

http://vivereveneto.com/2014/04/06/poli ... #more-6901

06/04/2014 di ADMINVIVEREVENETO
POLITICA VENETA IN RAPIDO DIVENIRE : UNA ANALISI !

di Edoardo Rubini – Presidente di Europa Veneta

Consiglio regionale VenetoLa notizia vera è passata in sordina sui mass media italici, a cominciare da quelli che operano in terra veneta.

Ieri a palazzo Ferro Fini, sede del Consiglio Regionale del Veneto, è stato acquisito un parere che è un UNICUM, dalla fondazione del regno d’italia ad oggi: PER LA PRIMA VOLTA NELLA STORIA, UN ORGANO ISTITUZIONALE ASSUME UN ATTO CHE AUTORIZZA AL DISTACCO TERRITORIALE DI UNA REGIONE DALLO STATO ITALIANO.

Il giorno prescelto sembra alludere ad un brutto scherzo per lo stato italiano, che dovrà ora farsi una ragione che il 1° aprile 2014 la Prima Commissione Affari istituzionali del Consiglio Regionale del Veneto ha approvato il Progetto di Legge n° 342, riguardante la convocazione di un referendum istituzionale per l’indipendenza del Veneto.

Con i voti di Lega, Forza Italia, NCD, Futuro popolare e Unione Nordest la commissione ha dato il via libera al progetto di legge 342 del consigliere Stefano Valdegamberi (Futuro popolare) che chiede un referendum per verificare la volontà dei Veneti di costituirsi in una Repubblica con il seguente quesito: «Vuoi che il Veneto diventi una Repubblica indipendente e sovrana? Sì o no?».

Le caratteristiche di questo pronunciamento sono in sostanza due.

la composizione della maggioranza che l’ha adottato.
il percorso istituzionale che prefigura.
Quanto ai votanti a favore, non ci si aspettava tanta Grazia: si sono predisposti al voto di approvazione in aula i gruppi di maggioranza e qualcosa di più, uno schieramento impossibile da battere (salvo improbabili ripensamenti). La sinistra se n’è andata via con la coda tra le gambe, abbandonando l’aula. Qualche consigliere del PD ha evocato lo scioglimento del Consiglio regionale per atti contrari alla costituzione: una strana difesa della democrazia, che ricorda tempi che di democratico avevano ben poco.

Il secondo aspetto riguarda il percorso che porterà i Veneti al riacquisto della Sovranità, dopo i tragici fatti del 1797, che interruppero i 14 gloriosi secoli di Libertà e Giustizia garantiti dalla Veneta Serenissima Repubblica. In caso di positivo pronunciamento popolare, la legge dà mandato al Presidente della Regione, Luca Zaia, di adottare gli atti preparatori per la dichiarazione d’indipendenza.

Un dettaglio irrilevante è che il centrodestra ha voluto approvare anche una consultazione per aumentare l’autonomia del Veneto nell’ambito dello stato italiano. È un’azione diversiva volta a mettersi al riparo dalle accuse di rottura di un’unità nazionale mai esistita. Nella penisola, infatti, vivono da sempre Nazioni che poco o nulla hanno in comune, tranne la malasorte di essere sottomesse al medesimo sistema di potere, poco rispettoso di ciascuna di esse. Quest’ultima proposta, poi, nasce morta. La Regione del Veneto ha già formulato una proposta di legge per l’adozione dello Statuto speciale, ma il governo di Roma ha pensato bene di impugnarla tramite la Corte Costituzionale, vanificandola.

150 anni di regime dimostrano che la risposta italiana verso le autonomie locali è sempre nel segno di schiacciarle. L’indipendenza, invece, non è legittimata da norme dell’ordinamento interno. L’indipendenza dipende dal Diritto Naturale dei popoli di autogovernarsi.

Una Nazione cosciente e matura – avente alle spalle una storia che la legittima e la distingue – ha il dovere di organizzarsi da sé e di vivere nella storia in coerenza con la sua identità, con la sua Tradizione, con i suoi valori. Questo apparato di potere è già morto nell’animo, per la sua empietà: ora giocherà le sue ultime carte per cercare di confondere le idee. Ma la sua sorte è segnata.

La nostra strada è anch’essa già tracciata.

L’AUTONOMIA E’ UNO STATUS CONCESSO DAL PADRONE.

L’INDIPENDENZA INVECE SI CONQUISTA.

E i Veneti ora se la prendono.


======================================================================================================================================

Il secondo aspetto riguarda il percorso che porterà i Veneti al riacquisto della Sovranità, dopo i tragici fatti del 1797, che interruppero i 14 gloriosi secoli di Libertà e Giustizia garantiti dalla Veneta Serenissima Repubblica. In caso di positivo pronunciamento popolare, la legge dà mandato al Presidente della Regione, Luca Zaia, di adottare gli atti preparatori per la dichiarazione d’indipendenza.

No xe purpio cusì! No li xe 14 secoli:

Mexoevo - ani o secołi veneto-xermani (suxo 900 ani) e naseda o sorxensa dei comouni
viewforum.php?f=136

Mexoevo - ani veneto-venesiani en lagouna - 1.000 e pì ani - de cu 650 come comoun e repiovega (Bixansio e Repiovega Serenisima)
viewforum.php?f=137

Periodo o ani o secołi veneto-venesiani - 400 ani (Stato-Repiovega Veneta de Tera e de Mar)
viewforum.php?f=138

Ła Repiovega Veneto Venesiana lè termenà ente 1797 el 12 de majo.
viewforum.php?f=160
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Storia dei veneti contà da Edoardo Rubini

Messaggioda Berto » mer apr 30, 2014 4:27 pm

El Veneto o Venesia lè ben altro da ła so ara lagounar o Venesia de Mar

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... enesia.jpg
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Storia dei veneti contà da Edoardo Rubini

Messaggioda Berto » ven giu 06, 2014 6:11 pm

Rubini el ga scrito:

VENETA SERENISSIMA REPUBBLICA: STORIA ED ISTITUZIONI
Immagine
http://www.europaveneta.org/img/areadia ... uzioni.pdf

1. DALLA CADUTA DI ROMA ALLA REPUBBLICA VENETA

Durante l'Età del Ferro gli antichi Veneti, già presenti sul nostro territorio, formavano una nazione evoluta che si componeva di numerose comunità, ciascuna retta da una propria assemblea. Il sistema della conduzione comune della politica, che si conobbe in forme evidenti e consolidate nelle epoche successive, risale proprio a quella fase primordiale.
Tale sistema di democrazia diretta continuò sotto l'Impero Romano ed era sempre attivo al suo crollo
.

Ma no ghè stràse de prove, testemognanse arkeolojeghe e scrite, pitosto a ghè testemognanse contrare, de na soçetà stratefegà e olegarkega.
Basta wardar le figurasione ente le secie de bronxo:

Immagine

viewtopic.php?f=43&t=195
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Storia dei veneti contà da Edoardo Rubini

Messaggioda Berto » sab giu 07, 2014 9:02 am

Ła łengoa venetega par Rubini ła saria da metar en łigo col xlavo xloen; nandoghe drio a sti tri xloeni ke a rewardo łi ga scrito on mucio de endemense:

viewforum.php?f=170



...

Come ke no se gà da tratar ła łengoa venetega
https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnR ... 1nZm8/edit




??? Trimusiat o Tribusiat ???

http://www.europaveneta.org/areacultura ... gione.html

La religione dei veneti antichi ed il santuario di Làgole - Il culto per i veneti - La dea Reitia

Secondo l'opinione di illustri ricercatori (R. Battaglia, G. Fogolari, L. Capuis, ecc.) i Veneti possedevano una forte religiosità, testimoniata nella Venetia adriatica dai numerosi luoghi di culto che sorgevano in tutta la nazione e dalle migliaia di materiali raccolti nelle stipi votive. In Europa solo gli Etruschi e forse i Celti hanno lasciato così tanti reperti a carattere religioso.

La religione dei Veneti antichi era semplice, ma non di immediata comprensione per noi uomini moderni; per quanto ci è dato di sapere dalle iscrizioni epigrafiche venetiche e dal materiale sopra ricordato era molto legata alla natura. Usando una terminologia impropria, possiamo dire che l'anima dopo la morte, se andava nel van - una specie di paradiso - poteva entrare in un perfetto equilibrio con il cosmo, unita all'assoluto.

A differenza della religione greca, egiziana, latina ecc., i Veneti non possedevano un pànteon di divinità complesso e gerachizzato. Gli dei nazionali erano:
- la dea madre, dea lunare, della terra, sanante, che prendeva il nome della nazione veneta ove veniva venerata, per esempio Retia nella Rezia, Noreia nel Norico, Histria in Istria e Reitia nella Venetia adriatica.
La dea Reitia aveva la stessa importanza della divinità maschile, come la donna nella società venetica nei confronti dell'uomo;
- il dio padre, divinità solare, sanante, che venne sincretizzato dalla cultura classica in Apollo, Diomede e Belenus-Augusto. E per ora fermiamoci qui, in quanto l'argomento verrà ripreso più avanti.

I santuari

I santuari dei Veneti antichi - in base all'ideologia venetica del culto - non prevedevano la costruzione di strutture monumentali ed essendo luoghi di incontro comunitario venivano fondati vicino alle vie di transito, generalmente circondati da boschi sacri. Essi erano costituiti da un'area molto vasta che doveva presentare dei requisiti precisi per le tante funzioni di culto; l'area veniva scelta dalla comunità e poi delimitata da cippi terminali spesso iscritti in venetico o da mura.
I santuari - spesso in stretto rapporto con l'acqua - si trovavano lungo i fiumi, ad esempio ad Este, a Padova, a Vicenza, ecc., sui laghetti di acque termali a S. Pietro Montagnon sui Colli Euganei, a Fimon sui Berici, ecc., sulla laguna ad Altino, o in prossimità di fonti o di sorgenti a Làgole. Resti di una struttura in legno, si pensa ad un piccolo tempio, sono riemersi al centro del Lago di S. Pietro Montagnon e al centro di laghetti in Lusazia.
I santuari dei nostri progenitori venuti alla luce in anni di scavo presentano delle specificità che fanno pensare a diverse "specializzazioni", per esempio ad Este in quello del fondo Baratella e a Vicenza funzionavano dei centri scrittori, dove i sacerdoti e le sacerdotesse insegnavano l'arte sacra della scrittura.

Il santuario di Làgole - Il dio Belenus

Uno dei principali santuari dei Veneti antichi è quello di Làgole, situato sul versante occidentale della valle della Piave, nel mezzo del primo ampio allargamento vallivo venendo dalla pianura.
Il suggestivo paesaggio montano di Làgole, ricco di acque sotterranee che emergono in polle e laghetti, contribuiva a creare un'atmosfera magico religiosa. Gli effetti positivi per lo spirito erano accompagnati a quelli per il corpo, avendo le acque minerali notevoli proprietà curative, attribuite alla divinità. Il santuario conobbe una frequentazione ininterrotta almeno dal IV sec. a.c. al IV d.c. ed i ritrovamenti sono costituiti da numerosi bronzetti di offerenti, guerrieri con lancia o con elmo e spada, laminette rettangolari, vari tipi di armi (elmi, spade, cuspidi di lancia, pugnali e lame di ferro), oggetti di uso comune quali fibule (spille), ganci, pendaglietti, ancorette, alari, spiedi, coltelli di ferro.
A Làgole sono stati rinvenuti in gran quantità dei simpuli, una specie di mestoli di bronzo dai lunghi manici utilizzati dai devoti per il rito della libagione.
Il rituale consisteva nel bere l'acqua delle fonti con il mestolo e versarne un po' sulla terra; il simpulo veniva poi spezzato, staccando la coppetta dal manico per impedire il suo riutilizzo e gettato sui pendii, in aree sacre. Sul manico del simpulo era incisa un'iscrizione in lingua venetica dedicata alla divinità. Oggetti simili sono stati rinvenuti anche in altri luoghi dove si trovavano sorgenti di acque termominerali: a Valle di Cadore, a San Maurizio e a Pervalle vicino a Valdaora (Bolzano), tutti probabili siti di culto.
Oltre ai riti individuali si praticavano processioni e cerimonie collettive con il sacrificio d'animali, che venivano successivamente bruciati su grandi fuochi, a ciò seguiva un banchetto sacro. A Làgole sono stati recuperati numerosi spiedi di ferro, carboni, bronzetti deformati e semifusi, oltre duemila caviglie e mandibole di giovani montoni.
La fama del santuario raggiunse nell'antichità tutta l'area nordorientale adriatica (Veneto, Trentino, Sud Tirolo, Friuli, Istria e Lombardia orientale), quell'alpina e centro europea. Essendo assai vicino allo spartiacque alpino - situato in un percorso di raccordo tra l'area nordeuropea, quell'orientale e quella adriatica - era facilmente raggiungibile da pellegrini che abitavano località anche molto lontane.

Làgole fungeva pure da sede di diffusione culturale, di produzione artistico-votiva - per merito dei "maestri" scrittori delle sacre dediche (sacerdoti-artigiani) - di ritrovo per artigiani metallurgici e per pastori, militari e mercanti.

Ma, qual'era la divinità sanante venerata a Làgole?

Nelle iscrizioni che appaiono sugli oggetti votivi in bronzo, in particolare sui simpuli e sulle laminette ex-voto viene indicata con il nome arcano di Trimusiat o Tribusiat. Nella radice tr è evidente un riferimento al numero tre; a rafforzare questo mistero fu scoperta di una laminetta votiva piuttosto rovinata, con incise tre testine umane. Studiosi da tutta Europa tentarono invano di risolvere la questione.

In una prima fase si pensò alla greca Ecate, ipotesi abbandonata poiché il santuario ha una connotazione maschile; sono maschili gli ex-voto, i dedicanti, e l'interpretazione romana che parla di culto di Apollo.
Il noto glottologo sloveno Matej Bor fu il primo a decifrare in modo soddisfacente un gran numero di iscrizioni venetiche, con l'aiuto della lingua slovena e di antiche lingue slave, molto simili al venetico; Trimuzjat in sloveno significa tre uomini, Tribuziat tre divinità. ???

Nel pànteon dei Veneti si trovava, secondo lo studioso J. Savli, anche la divinità dell'universo, una trinità che simboleggiava il cielo, la terra e gli inferi. Essa era di solito immaginata e disegnata con tre teste come nel più antico simbolo dell'universo, la grande montagna - axis mundi - la quale nelle credenze popolari collegava la terra ed il cielo. Le tracce di questa tradizione si sono conservate sino ad oggi nella toponomastica delle Alpi, dove alcune montagne - senza avere tre cime - portano nomi triadici. Ad esempio: Pizzo dei Tre Signori (2554 m) a nord di Bergamo, Dreiherm Spize (3499 m) sulla frontiera italo-austriaca nel Tirolo, il Triglav (2864 m), la cima più alta della Slovenia. Altro dato di grande valore simbolico è che a Làgole esistono tre laghetti salutari.
I fedeli andavano, quindi, in pellegrinaggio fra le montagne cadorine ove si venerava la divinità dell'universo, per guarire o per mantenersi in salute. Vediamo adesso la traduzione di alcune iscrizioni venetiche di Làgole eseguita da Matej Bor: "Il reumatismo è una cosa seria, vai perciò in pellegrinaggio a Trumuzijata che ti farà guarire"; "Visto che hai forti dolori reumatici recati dai Tre divini"; "Quando i reumatismi ti perseguitano recati in pellegrinaggio a Trumuskatei con un dono"; "Vieni pure qui (a Làgole) ma porta un dono alla Splendida (divinità)"; "Per quanti dolori tu possa avere porta un dono a Tromozje".

L'acqua di Làgole non rappresentava una fonte medicinale solo per la gente, ma anche per l'amato cavallo; per lui i Veneti chiedevano l'intercessione di Tribusiat con iscrizioni su lamine di bronzo rettangolari incise a sbalzo, di gran valore artistico. Lungo il perimetro di una delle lamine più famose è raffigurato un cavallo scalpitante con incisa la frase: "Quando l'avrai domato recati da Tromozje con un dono". In altre analoghe laminette gli studiosi sloveni hanno trovato le seguenti raccomandazioni: "Quando il puledro soffre di reumatismo vai da sajnata Trumuzijat e il cavallo verrà guarito"; "Le cavalle che stai portando ad accoppiarsi soffrono di reumatismi, portale in pellegrinaggio dalla splendida sanatei Tromozijat.

Mariarosaria Stellin e Fabio Bortoli

Eiscrision veneteghe del Cador
viewtopic.php?f=84&t=152
https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnR ... J4N0E/edit
Immagine


Trumusjatis-Tribusjatis
viewtopic.php?f=88&t=165
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: La Storia dei veneti contà da Edoardo Rubini e Ouropa Ve

Messaggioda Berto » lun set 15, 2014 11:59 am

Edoardo Rubini de Ouropa Veneta e Raixe Venete łi conta ła storia de ła łagouna veneta come se ła fuse ła storia de tuta ła tera veneta e de tute łe xenti venete ... ma ła storia dei veneti e del Veneto ła xe ben altro da ła storia de Venesia.

http://www.raixevenete.com/storia-veneta
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: La Storia dei veneti contà da Edoardo Rubini e Ouropa Ve

Messaggioda Berto » mar ott 07, 2014 7:31 am

https://www.facebook.com/groups/lastoriavistadaunveneto
https://www.facebook.com/notes/milo-boz ... 4001785430

LA SCUOLA POLACCA E CECA SUI VENETI ANTICHI E LA LORO ORIGINE
1 maggio 2013 alle ore 16.31
STRUTTURA GIURIDICA DELLA ANTICA SOCIETA’ VENETA
In estrema sintesi le scuole storiche polacca e ceca riconducono l’etnogenesi dei Veneti all’humus della Civiltà di Lusazia, che sisviluppò tra il 1500 ed il 1100 a.C. nell’omonima regione posta a sud di Berlino, tra la Germania orientale, la Cechiae la Polonia. Da essa si sviluppò il movimento di civilizzazione che dilagò in larga parte dell’Europa,promosso non da conquiste militari, ma da una nuova visione spirituale del mondo; infatti, i primi Veneti furono conosciuti come portatori dei campi d’urne (urnenfelder), in riferimento all’uso introdotto nella ritualità funeraria di bruciare i defunti e di riporne le ossa combuste sotto terra, all’interno di vasi. Questa antica nazione si espanse(sul versante meridionale) in una vasta area che copre tutto l’arco alpino, le region tedesche della Baviera, e del Wurttemberg (anticamente dette Vindelicia, cioè terre dei Veneti, come la stessa Vienna si chiamava Vindobona), la valledel Po e l’alto corso del Danubio; ciò spiega la somiglianza di certi istituti giuridici di quelle zone, solitamente attribuiti a radici germaniche, conquelli tipici delle Venetiae. Anche in Italia alcuni eminenti studiosi distoria e di linguistica hanno seguito questa interpretazione di fondo. Devoto,Battaglia, Sergi; di tutto questo, però. L’università italiana non ha ancorapreso atto.
Edoardo Rubini, Giustizia veneta, ed Filippi, prima edizione. ???


Europa Veneta Bravo Milo, l'immagine del caxòn de va£e all'inizio suggerisce la pubblicazione dei materiali disponibili su questo importante aspetto della cultura veneta delle origini. E' anche il caso di ricordare che l'annientamento culturale del Veneto non è arrivato solo dalla sinistra, ma anche dalla destra italiana:
http://circe.iuav.it/Venetotra2guerre/0 ... io02a.html
https://www.facebook.com/europa.veneta?fref=ufi
http://circe.iuav.it/Venetotra2guerre/index.html

http://circe.iuav.it/Venetotra2guerre/0 ... io02a.html

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... lo-Boz.jpg

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... -bruxa.png

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... caxoni.jpg

Rubini el ga scrito: ???
...Questa antica nazione si espanse(sul versante meridionale) in una vasta area che copre tutto l’arco alpino, le region tedesche della Baviera, e del Wurttemberg (anticamente dette Vindelicia, cioè terre dei Veneti, come la stessa Vienna si chiamava Vindobona), ...

A mi me par ke:

No tuti sti nomi łi xe varianse de l’etnego Veneto/Veneti
https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnR ... lFTmM/edit



Veneto:etimołoja, xenetega e storia
https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnR ... QxZzQ/edit


Venetkens
https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnR ... VGVjQ/edit

Uenet, ueni, uenetoi, uenetos win, wonne, von
etimoloja da voxi veneto bretoni-galo-çelte e xermane
https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnR ... 9SREU/edit


Carte Coulture Ouropee
https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnR ... tBR28/edit

Carte Coulture Venete
https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnR ... 1obWc/edit
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Prossimo

Torna a Ła storia dei veneti, del Veneto o de łe Venesie contà da: ...

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 2 ospiti

cron