So sta paxena F.Roketa el parla mal dei xermani Longobardi e Franki, coando ke prima el ghea parà ben de i Gothi, no se capise łe raxon de sto difarente judisio, considerando ke łe goere goto-bixantine łe xe staste tante e forse pexo de coełe Longobarde e Franke:https://www.filarveneto.eu/wp-content/u ... ki-215.jpg http://it.wikipedia.org/wiki/Guerra_gotica_(535-553)
Nel 476 Odoacre, il generale delle truppe mercenarie barbariche dell'esercito romano d'Occidente in Italia, depose l'ultimo imperatore romano d'Occidente, Romolo Augusto, assumendo il governo dell'Italia nominalmente sotto l'autorità dell'Imperatore d'Oriente Zenone ma di fatto governando autonomamente; durante il suo regno Odoacre difese con successo l'Italia dai Visigoti e dai Vandali, recuperando la Sicilia. Contrasti con Zenone convinsero tuttavia quest'ultimo a spingere il re degli Ostrogoti Teodorico, che stava devastando le province balcaniche dell'Impero, a invadere l'Italia e porre fine al regime di Odoacre. Nel 489 Teodorico invase l'Italia con circa 100.000-125.000 goti di cui 25.000 guerrieri e, dopo una guerra di cinque anni, conquistò interamente la penisola rovesciando Odoacre. Il regno ostrogoto in Italia fu caratterizzato da molti risultati positivi, come il ristabilimento di parte dell'antica prosperità dell'Italia e la conquista di vari territori dell'ex Impero romano d'Occidente, come la Provenza, il Norico e la Pannonia. Il sistema statale tardo-romano non venne abolito: le cariche civili (come i governatori civili delle province, i vicari delle diocesi e il prefetto del pretorio) continuarono ad essere esercitate da cittadini romani, sebbene la loro autonomia fosse limitata da un funzionario goto detto "conte". Teodorico, nonostante fosse di fede ariana, come del resto il suo popolo, si dimostrò tollerante nei confronti dei suoi sudditi romani e cattolici.
La lunga guerra provocò vaste distruzioni alla penisola, spopolando le città ed impoverendo le popolazioni (???), ulteriormente flagellate da un'epidemia di peste e da una carestia; l'occupazione dell'Italia da parte dei bizantini si rivelò effimera visto che già dal 568 le forze dei Longobardi iniziarono a calare nella penisola, occupandone vasti tratti anche grazie alla debolezza dei difensori.
http://it.wikipedia.org/wiki/Guerre_lon ... -bizantineLa conquista di alcune regioni italiane risultò essere effimera per i Bizantini, mentre il dominio di altre si protrasse per alcuni secoli. Stando a ciò che scrive Paolo Diacono, l'imperatore Giustino, intorno al 568, ricevette le proteste degli abitanti di Roma, che sostenevano che era meglio sottostare alla dominazione gota piuttosto che a quella greca e minacciavano, in caso di mancata rimozione di Narsete, di consegnare Roma e l'Italia ai Barbari.
« Liberaci dalla sua mano, oppure, senza fallo, consegneremo la città di Roma e noi stessi ai Barbari »
Quando Narsete lo seppe, disse:
« Se male mi sono comportato con i Romani, male possa io ricevere. »
L'Imperatore si adirò con Narsete e lo destituì, sostituendolo con Longino che ricevette la carica di Prefetto del pretorio d'Italia. Narsete, ricevuta tale notizia, e adiratosi con l'Imperatore, decise di ritirarsi a Napoli da dove scrisse ai Longobardi, invitandoli a invadere l'Italia. Alboino accettò l'invito; dopo essersi alleato con i Sassoni, Alboino e tutto il suo popolo abbandonarono la Pannonia per andare a stabilirsi in Italia.
La storia del tradimento di Narsete narrata da Paolo Diacono tuttavia è priva di fondamento storico. Gli storici moderni ritengono più probabile che i Longobardi abbiano invaso l'Italia piuttosto perché pressati dall'espansionismo degli Avari. Secondo alcune congetture non verificabili i Longobardi potrebbero stati invitati in Italia dal governo bizantino con l'intenzione di utilizzarli come foederati per contenere eventuali attacchi franchi. Secondo la tradizione riportata da Paolo Diacono, il giorno di Pasqua del 568 Alboino entrò in Italia. Sono state avanzate varie ipotesi sui motivi per cui Bisanzio non ebbe la forza di reagire all'invasione:
la scarsità delle truppe italo-bizantine
la mancanza di un generale talentuoso dopo la rimozione di Narsete
il probabile tradimento dei Goti presenti nelle guarnigioni che, secondo alcune ipotesi, avrebbero aperto le porte ai Longobardi
l'alienazione delle genti locali per la politica religiosa di Bisanzio
la possibilità che potrebbero essere stati i Bizantini stessi a invitare i Longobardi nel Nord Italia per utilizzarli come foederati
una pestilenza seguita da una carestia aveva indebolito l'esercito italo-bizantino
la prudenza dell'esercito bizantino che in genere, invece di affrontare subito gli invasori con il rischio di farsi distruggere l'esercito, attendeva che si ritirassero con il loro bottino e solo in caso di necessità interveniva.
http://it.wikipedia.org/wiki/Regno_longobardohttp://it.wikipedia.org/wiki/Portale:Longobardi(Paolo Diacono, Historia Langobardorum, III, 16)
(LA)
«
Erat hoc mirabile in regno Langobardorum: nulla erat violentia, nullae struebantur insidiae; nemo aliquem iniuste angariabat, nemo spoliabat; non erant furta, non latrocinia; unusquisque quo libebat securus sine timore »
(IT)
«
C'era questo di meraviglioso nel regno dei Longobardi: non c'erano violenze, non si tramavano insidie; nessuno opprimeva gli altri ingiustamente, nessuno depredava; non c'erano furti, non c'erano rapine; oguno andava dove voleva, sicuro e senza alcun timore »