Re: CLNV, Plebiscito.eu, LIFE, Gandhi, disobbedienza fiscale
Inviato: ven mar 26, 2021 9:39 am
Difetto assoluto di giurisdizione: ensemense venetiste
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 122&t=2478
Questi sono dementi
Legge 212 del 2010
Comitato Liberazione Nazionale Veneto
https://www.facebook.com/clnveneto/vide ... 4956353588
Alle autorità italiane
Non ci pieghiamo di fronte alle vostre intimidazioni, non abbiamo paura delle vostre denunce. Abbiamo la forza del diritto, siamo orgogliosi cittadini di uno Stato indipendente. Non riuscirete mai a farci riconoscere l’illegittima sovranità dello stato Italia sui Territori Veneti
Non ce la potete imporre perché non avete alcun diritto per farlo, e non potete più fermare la forza dei nostri diritti che è la forza del Diritto contro ogni arbitrio.
Non riuscirete mai a fermarci perché noi moriremo per la nostra causa ma non la abbandoneremo. Noi siamo cittadini dei Territori Serenissimi Veneti e voi siete solo ospiti nel nostro Stato. Ricordatevelo.
Diritto di autodeterminazione: il caso veneto
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 196&t=2796
Il diritto dei popoli all'autodeterminazione e le demenzialità dei venezianisti
https://www.facebook.com/groups/2376236 ... 0393667038
Voi non siete il Popolo veneto e nemmeno i suoi rappresentati legittimi.
Questi presuntuosi, esaltati e ottenebrati venetisti non si rendono conto, non hanno la coscienza che loro non sono il Popolo Veneto ma solo una minima parte di questo Popolo e che il diritto all'autodeterminazione appartiene al Popolo Veneto e in democrazia alla sua maggioranza e non a una minoranza trascurabile o insignificante anche se molto presuntuosa.
La stragrande maggioranza dei veneti finora si è sempre manifestata per autodeterminarsi politicamente come veneta e italiano, nello stato italiano.
???
C’È CHI SOSTIENE CHE IL VENETO È LIBERO ED INDIPENDENTE
CENSIMENTO-VENETO di ENZO TRENTIN
Nell’effervescente panorama indipendentista ci sono persone che hanno depositato un atto di notifica presso il Comune di residenza disconoscendo la cittadinanza italiana, e dichiarandosi appartenenti al popolo veneto. Parallelamente è in avanzata fase di realizzazione il riconoscimento del popolo veneto, così come dall’iniziativa che vede il suo esponente più autorevole nelle vesti dell’attuale Sindaco di Resana (TV): Loris Mazzorato, che il 24 novembre 2015 – assieme ad una delegazione del Comitato per il Censimento ed il Riconoscimento internazionale del Popolo Veneto – ha presentato la questione veneta ai 200 Stati presenti all’8° Forum Internazionale sui problemi delle minoranze di Ginevra.
Si veda qui.
Quella di rifiutare la cittadinanza italiana, tutto il suo inferno fiscale e persecutorio sembra una boutade, ma contestualmente alcuni veneti hanno cominciato a non pagare tasse, balzelli, multe e quant’altro affine, e quando qualche gabelliere bussa alla loro porta ne disconoscono l’autorità, e gli segnalano che egli è un soggetto “occupante”, la cui giurisdizione è illegittima.
Nella “scacchiera” istituzionale italiana, per il momento a muoversi sono solo dei “pedoni”; persone di basso livello gerarchico, spesso ignare del diritto internazionale, e comprensibilmente timorose di compromettere la loro carriera o addirittura il posto di lavoro, per cui sinora hanno preferito ritirarsi con la coda tra le gambe. Anche la magistratura, sulla questione sopra indicata non ha ancora preso alcuna iniziativa, né siamo in grado di dire se e quando lo farà.
Tale magistratura è così prodiga di singolari interventi che è difficile farne l’elenco. Ci limitiamo alla citazione della recente richiesta di rinvio a giudizio per i Serenissimi del tanko n. 2. Ricordiamo, infatti, che la Procura di Brescia non ha mancato di chiedere il rinvio a giudizio per 48 secessionisti lombardo-veneti, accusati di terrorismo nell’inchiesta che nell’aprile 2014 portò all’arresto di 24 persone. Secondo la Procura lombarda i “Serenissimi” avrebbero dato vita all’associazione “Alleanza” con il proposito di compimento di atti di violenza quali l’occupazione militare di piazza San Marco a Venezia. Inutile elencare le perplessità che tale atto genera.
Di converso non c’è nessun “giudice a Berlino” che s’è accorto che dal dicembre 2013 per sentenza della Corte Costituzionale di fatto sarebbero decaduti i parlamentari, ma 148 deputati non sono mai stati convalidati dopo le ultime elezioni.
Si veda qui.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/12 ... ato/801525
«Illegittimi anzi no. Del tutto abusivi. Se non fosse che per le questioni elettorali ci si basa sul principio di non retroattività (ma deve comunque essere un giudice a farlo valere) alla luce della sentenza della Consulta sul Porcellum, ora alla Camera ci sarebbero 148 deputati decaduti da un lato ma, di fatto, mai convalidati dall’altro. La storia affonda le sue radici nel regolamento di Montecitorio, in particolare in quello della Giunta per le elezioni. Che ha 18 mesi di tempo, dal momento delle elezioni stesse, per convalidare ciascuno dei 630 deputati eletti. […] Un dettaglio procedurale che non ha minimamente preoccupato né i deputati, né la Giunta, visto il precedente – clamoroso – della legislazione 2006-2008, quando nessuno (nessuno!) dei deputati e dei senatori fu convalidato fino alla scadenza della legislatura.» Intanto questi parlamentari hanno votato niente meno che la modifica della Costituzione. Tsz!
Ma tornando all’agire dei “ribelli” veneti c’è da sottolineare che: il 24 marzo 2010 il Ministro per la Semplificazione manda al rogo un muro composto di scatole con i 375mila tra leggi e regolamenti. Letteralmente. Armato d’ascia, piccone e fiamma ossidrica il Ministro Roberto Calderoli, ha dato fuoco ad un enorme muro di scatoloni costituito da tutte le norme abrogate dal lavoro del suo Ministero. Poi, siccome ci trovavamo a Roma, in una caserma dei vigili del fuoco, alla fine sono intervenuti i pompieri che hanno spento le fiamme.
Gli indipendentisti veneti che contestano la giurisdizione italiana sostengono questa interessante tesi: «I Veneti d’oggi sono gli eredi degli Eneti che qui risiedono da 3500 anni, e poi della Serenissima Repubblica Veneta»; come tali, si sentono i titolari della sovranità originaria che è degli individui, e dei popoli, e non degli Stati. Lo Stato italiano occupa illegalmente e illegittimamente il territorio dell’ex Serenissima da 150 anni con un’annessione truffa che viene ricordata come tale da tutti i manuali di storia. Da quel momento inizia un’assimilazione forzata e uno sfruttamento coloniale che tendono a disintegrare la cultura e l’economia veneta che costringerà (nel tempo) all’emigrazione milioni di Veneti: nei primi 20 anni del regno d’Italia emigrarono 1.280.000 su un totale di 2.800.000 abitanti. Pellagra, tassa sul macinato cioè sul pane, coscrizione militare obbligatoria dai 18 ai 55 anni, nella Serenissima mai esistita, queste alcune perle sabaudo-italiane che costrinsero i cittadini di una Repubblica prima ricca e felice a diventare sudditi di un regno da operetta, voluto dalla massoneria per gli interessi della Gran Bretagna e della Francia.
I veneti, quindi, non sono italiani e non lo sono mai stati. Essi si sentono titolari dei tre fondamentali diritti umani elencati dall’ONU:
Diritto all’esistenza
Diritto all’identità (VENETA)
Diritto all’autodeterminazione.
Tali diritti sono negati dall’occupante Stato Italiano che economicamente li sfrutta come una colonia, e politicamente impone una Costituzione [peraltro mai votata dal popolo com’è, invece, prassi negli altri paesi. Vedasi qui N.d.r.]»,
http://www.miglioverde.eu/costituzioni- ... o-il-mondo
che mantiene quasi integralmente in vigore il codice Rocco del 1930 (Codice considerato fascista), che trasforma le opinioni che non sono gradite al potere in reati da Codice penale.
Calderoli in fiammeCol decreto legislativo n. 212 del 13 dicembre 2010 (reggente il Ministero delle riforme il leghista Roberto Calderoli) il Parlamento Italiano ha abrogato il regio decreto n 3300 e la conseguente legge di annessione n. 3841 per cui l’Italia non ha più giurisdizione su tutti i territori appartenuti alla Serenissima Repubblica, Veneto compreso. Pertanto tutti gli atti miranti a disporre di tale proprietà per amministrarla o goderne i frutti non sono atti di disposizione di proprie sostanze, ma mere pretese di sostanze altrui. Lo Stato italiano è dunque un occupante abusivo.
L’avvenuta abrogazione del regio decreto n. 3300/1866 e della successiva legge n. 3841 che avevano lo scopo di sancire lo svolgimento del plebiscito e di decretarne l’esito, di fatto ne annullano l’esito a tutti gli effetti, ripristinando la situazione politica e giuridica della Venezia, allo Stato che aveva immediatamente prima del plebiscito. Come dalle dichiarazioni del generale Leboeuf agli altri tre commissari presenti: «A nome di sua maestà l’imperatore dei francesi dichiariamo di rimettere la VENEZIA a se stessa affinché le popolazioni, padrone del loro destino, possano esprimere liberamente, con suffragio universale, il loro volere riguardo l’annessione della Venethia al regno d’Italia.
Ogni cittadino del Popolo Veneto che è il titolare originario della sovranità, deve ricordare che, col disposto abrogativo del decreto n. 212/2010, viene meno, da parte dello Stato il titolo di possesso e di annessione della Venezia all’Italia: di conseguenza, ogni atto amministrativo, citazione, provvedimento, convocazione, tassa, mandati di comparizione emessi dallo Stato straniero italiano in qualsivoglia maniera e per qualsiasi motivo non generano obblighi né per Veneti, né per tutti i territori che facevano parte della Serenissima (Mantova, Udine, Pordenone).
Gli appartenenti al Popolo Veneto possono e hanno il dovere di dichiarare la loro nazionalità originaria che è quella veneta e che non ha nulla a che fare con l’imposizione forzata della cittadinanza Italiana. E per questa interpretazione si richiama l’Art. 15 della dichiarazione universale dei diritti umani: ”Ogni individuo ha diritto a una nazionalità. Nessuno può essere privato della sua nazionalità, né del diritto di cambiarla”. L’Italia è, in conclusione, in difetto assoluto di giurisdizione su tutti territori veneti come un qualsiasi stato straniero. E non pagare nessuna tassa allo stato italiano è un diritto dovere di ogni Veneto.»
Ci sono altre azioni nei progetti dell’indipendentismo veneto, e ne daremo conto via via che prenderanno forma e sostanza. Per il momento risulterà utile prendere nota di tutto ciò, affinché tutti i veneti che non sopportano l’inefficiente, depauperante e illegittimo Stato italiano (dove sembra che le istituzioni pubbliche non siano fatte per dare servizi al pubblico, ma sia il cittadino fatto per servire la burocrazia) venga presto buttato nella pattumiera della storia. E perché questo avvenga, nonché per un miglior futuro per il popolo veneto, è necessario un lavoro per convincere la maggioranza della popolazione che vive in questo territorio della necessità e dell’utilità dell’indipendenza.
Sarà quindi utile che gli indipendentisti veneti prefigurino un nuovo assetto istituzionale, nel quale tra gli impegni fondamentali dovranno essere inclusi: provvedimenti e disposizioni legislative per risollevare l’imprenditoria e soprattutto quel terzo di imprese economiche che la crisi ha fatto fallite. La creazione di un nuovo sistema pensionistico per rendere più equa la previdenza sociale. Un più equo sistema di tassazione, e tutta una serie di altri poteri chiave. Viceversa la domanda è: potrà mai un giudice italiano far funzionare un Veneto indipendente?
Quando ci saranno elementi e sostenute evidenze che l’indipendenza è giunta ad essere l’opzione preferita dalla maggioranza del popolo veneto, allora la secessione sarà un atto conseguentemente naturale e nessun politico avrà il diritto e la forza di opporsi ad essa.
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 122&t=2478
Questi sono dementi
Legge 212 del 2010
Comitato Liberazione Nazionale Veneto
https://www.facebook.com/clnveneto/vide ... 4956353588
Alle autorità italiane
Non ci pieghiamo di fronte alle vostre intimidazioni, non abbiamo paura delle vostre denunce. Abbiamo la forza del diritto, siamo orgogliosi cittadini di uno Stato indipendente. Non riuscirete mai a farci riconoscere l’illegittima sovranità dello stato Italia sui Territori Veneti
Non ce la potete imporre perché non avete alcun diritto per farlo, e non potete più fermare la forza dei nostri diritti che è la forza del Diritto contro ogni arbitrio.
Non riuscirete mai a fermarci perché noi moriremo per la nostra causa ma non la abbandoneremo. Noi siamo cittadini dei Territori Serenissimi Veneti e voi siete solo ospiti nel nostro Stato. Ricordatevelo.
Diritto di autodeterminazione: il caso veneto
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 196&t=2796
Il diritto dei popoli all'autodeterminazione e le demenzialità dei venezianisti
https://www.facebook.com/groups/2376236 ... 0393667038
Voi non siete il Popolo veneto e nemmeno i suoi rappresentati legittimi.
Questi presuntuosi, esaltati e ottenebrati venetisti non si rendono conto, non hanno la coscienza che loro non sono il Popolo Veneto ma solo una minima parte di questo Popolo e che il diritto all'autodeterminazione appartiene al Popolo Veneto e in democrazia alla sua maggioranza e non a una minoranza trascurabile o insignificante anche se molto presuntuosa.
La stragrande maggioranza dei veneti finora si è sempre manifestata per autodeterminarsi politicamente come veneta e italiano, nello stato italiano.
???
C’È CHI SOSTIENE CHE IL VENETO È LIBERO ED INDIPENDENTE
CENSIMENTO-VENETO di ENZO TRENTIN
Nell’effervescente panorama indipendentista ci sono persone che hanno depositato un atto di notifica presso il Comune di residenza disconoscendo la cittadinanza italiana, e dichiarandosi appartenenti al popolo veneto. Parallelamente è in avanzata fase di realizzazione il riconoscimento del popolo veneto, così come dall’iniziativa che vede il suo esponente più autorevole nelle vesti dell’attuale Sindaco di Resana (TV): Loris Mazzorato, che il 24 novembre 2015 – assieme ad una delegazione del Comitato per il Censimento ed il Riconoscimento internazionale del Popolo Veneto – ha presentato la questione veneta ai 200 Stati presenti all’8° Forum Internazionale sui problemi delle minoranze di Ginevra.
Si veda qui.
Quella di rifiutare la cittadinanza italiana, tutto il suo inferno fiscale e persecutorio sembra una boutade, ma contestualmente alcuni veneti hanno cominciato a non pagare tasse, balzelli, multe e quant’altro affine, e quando qualche gabelliere bussa alla loro porta ne disconoscono l’autorità, e gli segnalano che egli è un soggetto “occupante”, la cui giurisdizione è illegittima.
Nella “scacchiera” istituzionale italiana, per il momento a muoversi sono solo dei “pedoni”; persone di basso livello gerarchico, spesso ignare del diritto internazionale, e comprensibilmente timorose di compromettere la loro carriera o addirittura il posto di lavoro, per cui sinora hanno preferito ritirarsi con la coda tra le gambe. Anche la magistratura, sulla questione sopra indicata non ha ancora preso alcuna iniziativa, né siamo in grado di dire se e quando lo farà.
Tale magistratura è così prodiga di singolari interventi che è difficile farne l’elenco. Ci limitiamo alla citazione della recente richiesta di rinvio a giudizio per i Serenissimi del tanko n. 2. Ricordiamo, infatti, che la Procura di Brescia non ha mancato di chiedere il rinvio a giudizio per 48 secessionisti lombardo-veneti, accusati di terrorismo nell’inchiesta che nell’aprile 2014 portò all’arresto di 24 persone. Secondo la Procura lombarda i “Serenissimi” avrebbero dato vita all’associazione “Alleanza” con il proposito di compimento di atti di violenza quali l’occupazione militare di piazza San Marco a Venezia. Inutile elencare le perplessità che tale atto genera.
Di converso non c’è nessun “giudice a Berlino” che s’è accorto che dal dicembre 2013 per sentenza della Corte Costituzionale di fatto sarebbero decaduti i parlamentari, ma 148 deputati non sono mai stati convalidati dopo le ultime elezioni.
Si veda qui.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/12 ... ato/801525
«Illegittimi anzi no. Del tutto abusivi. Se non fosse che per le questioni elettorali ci si basa sul principio di non retroattività (ma deve comunque essere un giudice a farlo valere) alla luce della sentenza della Consulta sul Porcellum, ora alla Camera ci sarebbero 148 deputati decaduti da un lato ma, di fatto, mai convalidati dall’altro. La storia affonda le sue radici nel regolamento di Montecitorio, in particolare in quello della Giunta per le elezioni. Che ha 18 mesi di tempo, dal momento delle elezioni stesse, per convalidare ciascuno dei 630 deputati eletti. […] Un dettaglio procedurale che non ha minimamente preoccupato né i deputati, né la Giunta, visto il precedente – clamoroso – della legislazione 2006-2008, quando nessuno (nessuno!) dei deputati e dei senatori fu convalidato fino alla scadenza della legislatura.» Intanto questi parlamentari hanno votato niente meno che la modifica della Costituzione. Tsz!
Ma tornando all’agire dei “ribelli” veneti c’è da sottolineare che: il 24 marzo 2010 il Ministro per la Semplificazione manda al rogo un muro composto di scatole con i 375mila tra leggi e regolamenti. Letteralmente. Armato d’ascia, piccone e fiamma ossidrica il Ministro Roberto Calderoli, ha dato fuoco ad un enorme muro di scatoloni costituito da tutte le norme abrogate dal lavoro del suo Ministero. Poi, siccome ci trovavamo a Roma, in una caserma dei vigili del fuoco, alla fine sono intervenuti i pompieri che hanno spento le fiamme.
Gli indipendentisti veneti che contestano la giurisdizione italiana sostengono questa interessante tesi: «I Veneti d’oggi sono gli eredi degli Eneti che qui risiedono da 3500 anni, e poi della Serenissima Repubblica Veneta»; come tali, si sentono i titolari della sovranità originaria che è degli individui, e dei popoli, e non degli Stati. Lo Stato italiano occupa illegalmente e illegittimamente il territorio dell’ex Serenissima da 150 anni con un’annessione truffa che viene ricordata come tale da tutti i manuali di storia. Da quel momento inizia un’assimilazione forzata e uno sfruttamento coloniale che tendono a disintegrare la cultura e l’economia veneta che costringerà (nel tempo) all’emigrazione milioni di Veneti: nei primi 20 anni del regno d’Italia emigrarono 1.280.000 su un totale di 2.800.000 abitanti. Pellagra, tassa sul macinato cioè sul pane, coscrizione militare obbligatoria dai 18 ai 55 anni, nella Serenissima mai esistita, queste alcune perle sabaudo-italiane che costrinsero i cittadini di una Repubblica prima ricca e felice a diventare sudditi di un regno da operetta, voluto dalla massoneria per gli interessi della Gran Bretagna e della Francia.
I veneti, quindi, non sono italiani e non lo sono mai stati. Essi si sentono titolari dei tre fondamentali diritti umani elencati dall’ONU:
Diritto all’esistenza
Diritto all’identità (VENETA)
Diritto all’autodeterminazione.
Tali diritti sono negati dall’occupante Stato Italiano che economicamente li sfrutta come una colonia, e politicamente impone una Costituzione [peraltro mai votata dal popolo com’è, invece, prassi negli altri paesi. Vedasi qui N.d.r.]»,
http://www.miglioverde.eu/costituzioni- ... o-il-mondo
che mantiene quasi integralmente in vigore il codice Rocco del 1930 (Codice considerato fascista), che trasforma le opinioni che non sono gradite al potere in reati da Codice penale.
Calderoli in fiammeCol decreto legislativo n. 212 del 13 dicembre 2010 (reggente il Ministero delle riforme il leghista Roberto Calderoli) il Parlamento Italiano ha abrogato il regio decreto n 3300 e la conseguente legge di annessione n. 3841 per cui l’Italia non ha più giurisdizione su tutti i territori appartenuti alla Serenissima Repubblica, Veneto compreso. Pertanto tutti gli atti miranti a disporre di tale proprietà per amministrarla o goderne i frutti non sono atti di disposizione di proprie sostanze, ma mere pretese di sostanze altrui. Lo Stato italiano è dunque un occupante abusivo.
L’avvenuta abrogazione del regio decreto n. 3300/1866 e della successiva legge n. 3841 che avevano lo scopo di sancire lo svolgimento del plebiscito e di decretarne l’esito, di fatto ne annullano l’esito a tutti gli effetti, ripristinando la situazione politica e giuridica della Venezia, allo Stato che aveva immediatamente prima del plebiscito. Come dalle dichiarazioni del generale Leboeuf agli altri tre commissari presenti: «A nome di sua maestà l’imperatore dei francesi dichiariamo di rimettere la VENEZIA a se stessa affinché le popolazioni, padrone del loro destino, possano esprimere liberamente, con suffragio universale, il loro volere riguardo l’annessione della Venethia al regno d’Italia.
Ogni cittadino del Popolo Veneto che è il titolare originario della sovranità, deve ricordare che, col disposto abrogativo del decreto n. 212/2010, viene meno, da parte dello Stato il titolo di possesso e di annessione della Venezia all’Italia: di conseguenza, ogni atto amministrativo, citazione, provvedimento, convocazione, tassa, mandati di comparizione emessi dallo Stato straniero italiano in qualsivoglia maniera e per qualsiasi motivo non generano obblighi né per Veneti, né per tutti i territori che facevano parte della Serenissima (Mantova, Udine, Pordenone).
Gli appartenenti al Popolo Veneto possono e hanno il dovere di dichiarare la loro nazionalità originaria che è quella veneta e che non ha nulla a che fare con l’imposizione forzata della cittadinanza Italiana. E per questa interpretazione si richiama l’Art. 15 della dichiarazione universale dei diritti umani: ”Ogni individuo ha diritto a una nazionalità. Nessuno può essere privato della sua nazionalità, né del diritto di cambiarla”. L’Italia è, in conclusione, in difetto assoluto di giurisdizione su tutti territori veneti come un qualsiasi stato straniero. E non pagare nessuna tassa allo stato italiano è un diritto dovere di ogni Veneto.»
Ci sono altre azioni nei progetti dell’indipendentismo veneto, e ne daremo conto via via che prenderanno forma e sostanza. Per il momento risulterà utile prendere nota di tutto ciò, affinché tutti i veneti che non sopportano l’inefficiente, depauperante e illegittimo Stato italiano (dove sembra che le istituzioni pubbliche non siano fatte per dare servizi al pubblico, ma sia il cittadino fatto per servire la burocrazia) venga presto buttato nella pattumiera della storia. E perché questo avvenga, nonché per un miglior futuro per il popolo veneto, è necessario un lavoro per convincere la maggioranza della popolazione che vive in questo territorio della necessità e dell’utilità dell’indipendenza.
Sarà quindi utile che gli indipendentisti veneti prefigurino un nuovo assetto istituzionale, nel quale tra gli impegni fondamentali dovranno essere inclusi: provvedimenti e disposizioni legislative per risollevare l’imprenditoria e soprattutto quel terzo di imprese economiche che la crisi ha fatto fallite. La creazione di un nuovo sistema pensionistico per rendere più equa la previdenza sociale. Un più equo sistema di tassazione, e tutta una serie di altri poteri chiave. Viceversa la domanda è: potrà mai un giudice italiano far funzionare un Veneto indipendente?
Quando ci saranno elementi e sostenute evidenze che l’indipendenza è giunta ad essere l’opzione preferita dalla maggioranza del popolo veneto, allora la secessione sarà un atto conseguentemente naturale e nessun politico avrà il diritto e la forza di opporsi ad essa.