CLNV, Plebiscito.eu, LIFE, Gandhi, disobbedienza fiscale

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Messaggioda Berto » dom lug 29, 2018 9:17 am

Gabriele Perucca ha lasciato il CLNV perché stanco
22 luglio 2017

https://www.facebook.com/gabriele.peruc ... 1358499152

Dopo un lungo e tormentato periodo di riflessione, alcuni giorni fa ho rassegnato le dimissioni ufficiali ed irrevocabili da tutti gli incarichi all'interno del Comitato di Liberazione Nazionale Veneto. Non voglio entrare nel merito delle motivazioni "politiche" che mi hanno spinto a prendere tale decisione che ho comunicato alla Segreteria e ai membri dell'Autorità Nazionale Veneta ma posso spiegare quelle più personali.
Certamente, in piena serenità interiore, mi faccio forte della grande convinzione che sia la scelta giusta per il C.L.N.V. e per me stesso, conscio da aver fatto fino in fondo il mio dovere e di aver dato tutto quello che potevo dare all'interno della "stanza dei bottoni" del C.L.N.V.
Non ho timore nel confessarvi che sento il bisogno di un po' di riposo dopo che lo sforzo fisico e mentale è stato enorme negli ultimi 10 anni: l'esordio nel MLNV nel 2007, poi come imprenditore nella L.I.F.E. ed in strada a Vicenza per il 9 DICEMBRE nell'inverno a cavallo tra 2013 e 2014; l'elaborazione e la fondazione del C.L.N.V. tra 2014 e 2015; l'accusa italiana di terrorismo e traffico internazionale di armi per la vicenda giudiziaria del "Tanko 2"; l'ultima accusa di istigazione a delinquere dello scorso mese di Dicembre; la separazione nel 2014.
Gli impegni con il C.L.N.V. erano diventati davvero troppo gravosi negli ultimi mesi del 2016, considerando anche la mole degli impegni professionali che mi porta ad essere per più del 50% del tempo all'estero. Ho maturato l'idea che fosse giunto il momento di restituire alle persone che amo il tempo che ho egoisticamente sottratto loro in questi anni. E che fosse necessario anche dedicare un po' di tempo a me stesso e ad alcuni progetti che ho fermi nel cassetto.
Sarò ugualmente utile alla causa di libertà del Popolo Veneto in altri modi ed in altre forme perché certamente non si dimette la mia essenza di Patriota Veneto. Non sarebbe possibile. Credo fermamente che si può essere utili alla causa, non solo da dentro il C.L.N.V. ma anche dal di fuori. Continuerò ad essere belligerante nei confronti dello stato occupante italiano, riconoscendo il C.L.N.V. come mio soggetto di diritto internazionale di appartenenza e considerando l'Autorità Nazionale Veneta come Governo Provvisorio sui territori veneti in rappresentanza del Popolo Veneto in autodeterminazione.

Il C.L.N.V. può camminare da solo con le sue gambe senza il bisogno del padre fondatore. Ci sono molte altre gambe e molte altre teste che lo faranno funzionare al meglio. Questo era proprio uno degli obiettivi fondamentali che mi sono imposto sin dall'inizio: il C.L.N.V. avrebbe avuto una struttura democratica che non l'avrebbe mai potuto e dovuto far dipendere da un singolo, da un leader, da un capo. Perché il C.L.N.V. non è un partito o un movimento politico italiano ma è un soggetto di diritto internazionale alla pari di uno Stato, sorretto da una struttura tipicamente veneta più forte della volontà e della voluttà dei singoli.

Il C.L.N.V. è formato oggi da patrioti veneti straordinari che sapranno portare avanti con grande dedizione e volontà la mia idea iniziale, seguendo il percorso di DECOLONIZZAZIONE previsto dal Diritto Internazionale fino alla liberazione dei territori veneti occupati dall'Italia. Patrioti che ringrazio per la loro opera ed il loro grande contributo: dai membri dell'Autorità Nazionale Veneta, a quelli della Quarantia Etica; dalle meravigliose avanguardie dei Gruppi di Intervento Rapido, agli Uffici di Rigetto degli Atti Amministrativi Italiani.

Grazie, in particolare, a Maurizio Bedin, Franco Cozza, Patrizia Patrizia Badii, a Orazio Scavazzon, a Silvano Viero più volte e più spesso miei compagni di viaggio nei tantissimi chilometri percorsi per portare il messaggio di libertà alle Genti Venete, nelle grandi città come nei paesi montani più remoti e reconditi della nostra Veneta Nazione. Grazie a Roberto Camerin e Manuel Casara per gli scambi di idee e i confronti sui contenuti utili alla crescita della struttura.
Ringrazio tutte le migliaia di Veneti che hanno condiviso con me questa meravigliosa esperienza di vita, libertà e fratellanza, assistendo alle nostre serate pubbliche. Grazie per tutte le incredibili emozioni e gioie che sono riusciti a trasmettermi.
Grazie al C.L.N.V. per essere oggi l'unica strada possibile verso l'Indipendenza della nostra terra.
Grazie C.L.N.V. per essere stato, senza dubbio, la più grande, meravigliosa e mirabolante avventura della mia vita. Che mi ha aiutato a crescere. A credere in me stesso e nella forza delle idee.
Cercate la CONOSCENZA, fatevi una COSCIENZA, tirate fuori il CORAGGIO. Questa è la strada.
La libertà è dentro di noi.
A presto.
Con San Marco
G.P.


???
Continuerò ad essere belligerante nei confronti dello stato occupante italiano, riconoscendo il C.L.N.V. come mio soggetto di diritto internazionale di appartenenza e considerando l'Autorità Nazionale Veneta come Governo Provvisorio sui territori veneti in rappresentanza del Popolo Veneto in autodeterminazione.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Messaggioda Berto » dom lug 29, 2018 9:49 am

REPUBBLICA VENETA – ARRESTATO IL PATRIZIO MASSIMO BATTOCCHIO (MEMBRO DEL MAGGIOR CONSIGLIO ED ELETTORE DEL CXXI DOGE

https://www.facebook.com/groups/2376236 ... p_activity

Veniamo informatI ora dell'arresto di polizia di Massimo Battocchio, un serenissimo e commerciante di Rosà (Vicenza) che pratica da tempo una non-collaborazione radicale e dichiarata all'occupante.
Massimo Battocchio, iscritto nel Libro d'Oro del Maggior Consiglio, ha partecipato all'elezione del 121° doge e, fin qui, ha sempre partecipato con assiduità e impegno alle riunioni del Maggior Consiglio (il parlamento della Repubblica Veneta).
L'Ufficio Dogale segue con attenzione gli sviluppi del caso esprimendo comprensione e solidarietà al patriota veneto che per le sue convinzioni politiche si trova oggi sul fronte della repressione italiana.
Siamo convinti che le forme di resistenza nonviolente messe in atto da Massimo Battocchio nei confronti della polizia italiana siano tutte riconducibili alla sua volontà di non collaborazione con lo stato di occupazione della Repubblica Veneta.
Le accuse nei suoi confronti potranno essere "oggettivamente" altre ma siamo certi che le ragioni reali siano tutte politiche e culturali, rifiutando egli drasticamente lo stato di occupazione della Repubblica Veneta.
Un caso dunque politico e non altro!
Venezia 29.7.2018
Albert Gardin – 121° Doge



Alberto Pento
Un'altra vittima invasata di certo venetismo marciano, serenissimo, fanatico, demenziale.

Ensemense e peke venetiste e venesianiste
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 183&t=2389

Demenze venete venetiste e venezianiste
https://www.facebook.com/groups/2376236 ... 8227633176



Mi dispiace ma io non do alcuna solidarietà a Battocchio che è un venetista antisemita e antisraeliano e per quanto mi riguarda chi non ama gli ebrei e Israele non ama la libertà e non rispetta i valori, i doveri e i diritti umani universali.
Io con questi venetisti venezianisti fascisti che in ambito italianista sono gli invasati di Roma, che sostengono e parteggiano per i nazi-maomettani non posso costruire alcuna fratellanza veneta e alcun Novo Veneto per il futuro, anzi non li posso che considerare miei nemici e nemici della libertà del Veneto e dei veneti.


Mi co sta xente no ghe gnente da spartir

Massimo Battocchio
https://www.facebook.com/profile.php?id ... 2&fref=ufi

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... 02/1-2.jpg


L’antiebraeixmo e l’antixraełixmo de çerti veneti marciani
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 167&t=1338


Ecco le parole di Massimo Battocchio:

Come i palestinesi semo.. Gavemo EL dirito de difenderse contro i venetipaddaniebrei demmerda.
Assassini (gli ebrei)
Itaglia = israele 150ani de colonialismo massonico



Alberto Pento
Chi è contro gli ebrei e parteggia per i nazi-maomettani non può che essere nemico della libertà e mio nemico.
Questo individuo non solo è ignorante in tutti i sensi ma è anche un demenziale fanatico idolatra cristiano venetista-nazi-fascista antisemita e antisraeliano che parteggia per i nazisti maomettani di Gaza e uno che non capisce dove stanno i valori del bene e della libertà non può essere un buon compagno di viaggio per i veneti che sognano l'indipendenza, tuttaltro.



Alberto Pento
Rifiutarsi di sottoporsi all'alcoltest (dei vigili urbani della sua stessa comunità che oltretutto non rappresentano l'autorità italiana ma quella comunale) è demenziale, come le motivazioni addotte, non esiste alcuna giustificazione sensata, il ribellismo ideologico di questi invasati, è inutile e stupido, non porta alcun bene alla causa dell'indipendenza veneta, anzi ... :




Ecco cosa scrive Gardin

Rosà, martedì 31 luglio 2018 ore 20,30

Siamo chiamati in questa magnifica cittadina veneta di Rosà per esprimere il nostro sostegno, la nostra solidarietà a un patriota che vive, si muove ed esprime la sua lotta per il diritto veneto, per la Repubblica Veneta in questi luoghi!

A prescindere dal fatto specifico accaduto a Massimo Battocchio nella notte tra sabato e domenica, a Bassano del Grappa, noi sappiamo che la libertà, l'integrità, la serenità di Massimo sono sempre a rischio a causa della sua esemplare determinazione ad affermare davanti a qualsiasi autorità pubblica attuale, cioè italiana, la sua veneticità, il suo rifiuto di essere trattato da straniero in Patria.

Allora ringraziamo Massimo per averci dato l'occasione di effettuare questa sera una riflessione precisa, quella di capire l'importanza di scelte di vita civica da persone libere, da ribelli allo stato di negazione della nostra identità, dei nostri credo, dei nostri valori, delle nostre abitudini, delle nostre leggi, delle nostre rappresentanze democratiche venete e non italiane.

Siamo solidali con Massimo Battocchio perché sappiamo che egli #crede nella sua lotta, che crede nella lotta di tutti i Veneti!

La gravissima situazione in cui siamo costretti a vivere e che, dall'occupazione della Repubblica Veneta del 1797, peggiora di giorno in giorno, portandoci, oggi, ad essere noi stranieri in casa nostra, nelle terre dei nostri padri. Una situazione cheva avanti perché ci sono troppo pochi Massimo Battocchio a dire: "No!"; a dire: "Basta!"; a dire: "Sono Veneto e non sono “italiano”!"; a dire: "Credo nella cultura, nella religione della mia patria e non nella propaganda atea, antiveneta, anti europea, anti cristiana impostaci dai poteri internazionali occulti, attraverso i loro giornali e televisioni che monopolizzano l’informazione e attraverso una scuola pubblica di abbrutimento cultuale e sociale, dove i Veneti diventano asini certificati dal “Made in Italy”!
Simo dunque qui per ringraziare Massimo Battocchio per l’opportunità che ci dà di testimoniare con lui la nostra volontà di Repubblica Veneta.

Sì, oggi siamo qui a testimoniare, contro la censura italiana, che Massimo Battocchio non è solo e che cresce nella Repubblica Veneta ,ancora occupata, il bisogno di liberarci! La Repubblica Veneta rinasce oggi non per ripetere le logiche e gli errori dell’Italia e dei Paesi confinanti, ma per dare continuità al suo credo storico: affermare nella vita quotidiana, come in quella politica, interna ed internazionale, i valori della cristianità, cioè del rispetto della persona umana, del contrasto e rifiuto delle guerre, dello sviluppo equilibrato nell’interesse di tutta l’umanità! Quando i Veneti gridano: “Viva San Marco!”, vogliono dire che si riconoscono figli e combattenti dell’evangelista Marco che ha portato in terra veneta il “serenissimo” messaggio di Gesù Cristo!

Sì, all’ombra del bellissimo Duomo di Rosà, espressione della grande fede dei nostri padri, diciamo forte chela Repubblica Veneta ritorna per dire No! alle politiche atee della disperazione umana e per dire No! al disegno di islamizzare la Serenissima e l’Europa intera!

Il ritorno alla Repubblica Veneta è una nuova Lepanto, una nuova Lega Santa di Marco d’Aviano, è una lotta di liberazione dal tentativo di stravolgere i nostri valori con l’imposizione di morali nichiliste antiumane o cieche ed egoistiche come l’Islam.

Grazie ai patrioti presenti a questa tesimonianza!

Rosà 31.7.2018

Albert Gardin – CXXI Doge

^^^ ^^^ ^^^
Ufficio Dogale – San Polo 2398 – 30125 Venezia
governoveneto@gmail.com – info 3388167955

Albert Gardin – 121° Doge
Giancarlo Orini e Monica De Piccoli – Presidenza del Maggior Consiglio
^^^ ^^^ ^^^




Alberto Pento
L'uso pretestuoso e la manipolazione ideologica delle credenze cristiane (credenze idolatre per me che sono un veneto non più cristiano) è altrettanto demenziale.
220 anni fa queste credenze cristiane non hanno impedito la fine della Repubblica aristocratica veneziana, che è stata cancellata dalla storia non tanto per una sua presunta mancanza di fede cristiana, ma più semplicemente e umanamente perché non ha saputo diventare democratica ossia una repubblica a sovranità di tutti i veneti.



«Non riconosco lo Stato italiano!»: e rifiuta l'alcoltest... ma finisce male
30 luglio 2018

https://www.ilgazzettino.it/vicenza_bas ... 87904.html


ROSA’ - I venetisti del Comitato nazionale liberazione del Veneto stasera hanno organizzato alle 20.30 un
sit-in davanti alla chiesa di Rosà a favore del proprio militante Massimo Battocchio, 46enne di Tezze sul Brenta che nel fine settimana è stato denunciato dalla polizia locale di Bassano per oltraggio a pubblico ufficiale,
rifiuto di declinare le proprie generalità e per rifiuto di sottoporsi all’alcoltest, pur palesemente ubriaco
agli occhi degli agenti del comandante Emanuele Ruaro.

L’uomo, che gestisce un bar a Rosà, alle 4 di domenica in via Pecori Giraldi a Bassano è stato fermato da una pattuglia della polizia locale: alla richiesta di declinare le generalità e di sottoporsi all’alcotest ha opposto un netto rifiuto, perché, da militante del Comitato nazionale liberazione del Venet,o non riconosce l’autorità dello Stato italiano e non intende collaborare con lo stato di occupazione nella Repubblica Veneta. Apparso alterato da sostanze alcoliche gli agenti hanno accompagnato l’uomo al comando dove è stato identificato in Massimo Battocchio e denunciato alla procura della Repubblica per oltraggio a pubblico ufficiale.

Il 46enne ha ricevuto domenica mattina piena solidarietà dal suo movimento. Su Facebook Albert Gardin, 121. doge, ha espresso il suo pensiero. «Massimo Battocchio, iscritto nel Libro d'Oro del Maggior Consiglio, ha partecipato all'elezione del 121. doge e, fin qui, ha sempre partecipato con assiduità e impegno alle riunioni del Maggior Consiglio, il parlamento della Repubblica Veneta. L'Ufficio Dogale segue con attenzione gli sviluppi del caso ed esprime comprensione e solidarietà al patriota veneto che per le sue convinzioni politiche si trova oggi sul fronte della repressione italiana. Siamo convinti che le forme di resistenza non-violente messe in atto da Massimo Battocchio nei confronti della polizia italiana siano tutte riconducibili alla sua volontà di non collaborazione con lo stato di occupazione della Repubblica Veneta. Le accuse nei suoi confronti potranno essere "oggettivamente" altre ma siamo certi che le ragioni reali siano tutte politiche e culturali, rifiutando egli drasticamente lo stato di occupazione della Repubblica Veneta. Un caso dunque politico e non altro!».


Gino Quarelo
El jera inbriago! Jerelo enbriago? Se sì pori venetisti e poro Gardin!
El patrisio veneto ciuco col doxe al seguito.
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Re: CLNV, Plebiscito.eu, LIFE, Gandhi, disobbedienza fiscale

Messaggioda Berto » ven mar 26, 2021 9:32 am

Qualcuno agisce....www.clnveneto. net...Le leggi vanno rispettate. L Itaglia è illegittima sui territori veneti. Poi abbiamo I politici che vogliono il tuo voto, per godersi le poltrone! Tu con chi stai?

https://www.facebook.com/groups/2376236 ... 4646531614


https://www.facebook.com/PresidioDiCroc ... 90?__xts__[0]=68.ARDLfooQ4a9ydg6aglvFrgrmlDQk0vbg3KEkYZSKmTJ2Ni5OmphuLhcPjmOaKzE_f8OqQKwPZyK5Ms8rPsXMjJJdfwVbAcMStvrqm0TsYqLCjK3c8-ZhkjnLlGHb9bQQH4ZFiBjNAEm-&__tn__=-UC-R


Gino Quarelo
Questi sono "fuori", lo stato italiano non è illegittimo, illegittimi sono questi poveri esaltati, irresponsabili, incoscienti e ignoranti. Lo stato italiano lo hanno voluto i veneti e non altri; già nel 1848 poi nel 1866 andando a votare e votando SI. Nel 1700, la Repubblica Veneta avrebbe potuto trasformarsi da aristocratica a dominio veneziano a democratica e federale a dominio di tutti i veneti delle terre venete; poi sul finire del secolo i veneti avrebbero potuto combattere contro Napoleone invece di lasciarsi conquistare, poi nel 1866 avrebbero potuto non andare a votare o votare NO e poi ancora avrebbero potuto combattere contro lo stato italiano e in 150 anni non l'hanno mai fatto; oggi come oggi il 95% dei veneti vota ancora italiano e preferisce sentirsi italiana o veneta italiana. Questi poveri veneti, minoranza del tutto inconsistente, sono fuori della storia ma hanno la stupida e arrogante presunzione di credersi rappresentanti della maggioranza dei veneti. Fanno tristezza quando citano a sproposito l'abrogazione della legge operata per errore nel 2010 sull'annessione del Veneto e sconsideratamente il principio di autodeterminazione non considerando che il 95% dei veneti veneti si sentono e si vogliono autodeterminare come veneti italiani o come italiani.

Zago Stefano
Ahahah a tu si che sei uno informato. Ahahah un vero paga e tasi!

Zago Stefano
A proposito, come va in Palestina? Sempre a fottergli il territorio? Comunque anche voi potevate combattere contro lo zio. Ma eravate troppo gasati!

Gino Quarelo
Io non sono ebreo, sono un veneto ex cristiano-cattolico divenuto aidolo, che riconosce agli ebrei la loro grande umanità e civiltà; ebrei che io per questo amo fortemente. Ti ricordo che tutti gli idolatri cristiani sono adoratori di un ebreo (Cristo) e che i veneti marciani sono i seguaci di un ebreo (Marco). Storicamente la Palestina è la terra degli ebrei e non è mai esistito un popolo palestinese arabo-maomettano (arabi-maomettani invasori della terra degli ebrei). Palestina è il nome dato dai dominatori romani a Israele o terra degli ebrei, per disprezzo.

Zago Stefano
Nasone.
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Re: CLNV, Plebiscito.eu, LIFE, Gandhi, disobbedienza fiscale

Messaggioda Berto » ven mar 26, 2021 9:33 am

???
IL SILENZIO DELLA CULTURA ITALIANA SULLA SHOAH DEL POPOLO VENETO: UN NEGAZIONISMO DI SERIE C..
Gabriele Perucca
1 ottobre 2019
A completamento di quanto scritto qui sotto alcuni giorni or sono sull'emigrazione veneta, denuncio fermamente come ci sia da sempre, un vergognoso silenzio da parte della cultura italiana sulla SHOAH fatta nei confronti del Popolo Veneto, iniziata nel 1866 proprio con l'arrivo dell'Italia nelle nostre terre.
Per la storia ufficiale mondiale esiste solo la Shoah ebraica...eppure come cifre non ci andiamo distanti....anzi....L'Italia ha sulla coscienza una pulizia etnica di 5 milioni di persone, fatte scappare a tavolino, per fame e violenze, dal 1866 ad oggi dalla propria terra. Vogliamo parlare delle Foibe, altro evento compartecipato e taciuto dall’Italia alla ala fine, della Seconda Guerra Mondiale? Circa 11.000 vittime istro-Venete della stessa grande pulizia etnica iniziata nel 1866. È tutta storia veneta questa, non italiana...

Fa terrore all'Italia dire che, per ragion di stato, ha scientemente sventrato e sterminato il Popolo Veneto, disperdendolo in tutto il mondo e dividendo il suo territorio in 3 stati (Italia, Slovenia, Croazia).

La cultura italiana è criminalmente "Negazionista" rispetto alla QUESTIONE VENETA per paura di un risveglio identitario trasversale dei Veneti. La nostra è una Shoah di Serie C...ci hanno sventrato, ucciso, distrutto, cancellato dalla faccia dei Popoli, declassato la nostra lingua tri-millenaria ad un dialetto dell'Italiano (Toscano) che ufficialmente di anni ne ha 160 circa...

La mia certezza è che la verità storica, con i mezzi di comunicazione odierni, vince sempre sulle menzogne di Stato. Non dobbiamo più tacere ma orgogliosamente parlare della nostra storia e della nostra cultura. Che non è italiana. Ma Veneta.
Chi vuole continuare a fare lo struzzo faccia pure ma è colpevolmente complice di questo delitto italiano...

PENSO, QUINDI SON VENETO.

GP


Alberto Pento
Non si può paragonare la vicenda degli ebrei con quella dei veneti e di altre popolazioni dell'area italica.
Gli ebrei sono stati sterminati a milioni i veneti no. L'esodo ottocentesco e la miseria dei veneti conseguente all'annessione al Regno d'Italia non è paragonabile alla Shoà.

L'Istria non è veneta era solo un dominio veneziano.

La Repubblica Veneta a dominio veneziano (e non di tutti i veneti) è terminata principalmente per colpa e responsabilità dei veneziani, dell'aristocrazia veneziana.

A volere lo stato italiano sono stati i veneti che si erano fatti prendere dalla retorica risorgimentale con il suo mito dell'Italia romana.

Buona parte delle responsabilità sulle vicende storiche venete sono dei veneti stessi.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: CLNV, Plebiscito.eu, LIFE, Gandhi, disobbedienza fiscale

Messaggioda Berto » ven mar 26, 2021 9:34 am

???



PUBBLICHIAMO ANCHE LA NOSTRA VERSIONE DEI FATTI, PERCHE' NOI IN AULA C'ERAVAMO E NULLA E' INVENTATO.
ALLA FINE IL TRAFILETTO DEL GIORNALE DI VICENZA IN REPLICA
Comitato Liberazione Nazionale Veneto

ALL'ARTICOLO DEL GIORNO 20 DICEMBRE

https://www.facebook.com/clnveneto/post ... 0450323036


LETTERA APERTA SU QUANTO ACCADUTO IN CORTE D’ASSISE A VICENZA

Mercoledì, 19 Dicembre 2018 alle ore 15.00, entriamo in Corte d’Assise presso il Tribunale di Vicenza dove finalmente, dopo l’udienza preliminare tenutasi il 5 Luglio 2018, il Giudice Venditti aveva deciso di inviarci a giudizio.

Alle 15,15 circa entra la Corte presieduta dal Presidente Antonella Toniolo, presente il PM Hans Roderich Blattner, gli avvocati, e gli imputati quasi tutti del CLNVeneto.net, e il popolo Veneto, si perché l’udienza si teneva a porte aperte.
Già all’inizio durante l’appello degli imputati, per verificare chi fosse “libero presente e chi invece fosse libero assente” ( questa e la dicitura usata dalla Presidentessa), si sono presentati i primi problemi, il caos legato a notifiche non mandate (agli imputati), e alla mancanza delle nomine degli avvocati stessi, al punto che per una imputata sembrava avesse tre avvocati e nessuno con nomina ; alcuni avvocati hanno dovuto dare alla Dottoressa Toniolo le loro copie personali delle nomine firmate dai loro clienti, e alcuni imputati hanno dovuto rifare la nomina li , durante il processo.
In tutto questo marasma il Pubblico Ministero tale Hans Roderich Blattner si dimenava tra i suoi faldoni e carte giustificandosi che non trovava, non aveva, e peggio ancora non ho fatto!
Intanto erano già passate quasi tre ore, tre ore solo per fare l’appello e per constatare che chi doveva fare il proprio lavoro, cioè il Pm, semplicemente non lo aveva fatto, pur avendo a sua disposizione ben cinque (5) mesi di tempo; da qui la decisione del Presidente della Corte D’Assise dottoressa Toniolo di rimandare l’udienza ad altra data,

19 SETTEMBRE 2019!!!!!!!!

Il minimo che si potesse fare era alzarmi in piedi,come ho fatto chiedendo gentilmente la parola, ed esclamando “ma state scherzando! Ma come vi permettete!
Ma cosa state facendo? Il 19 settembre??, per me si può stare qua fino a mezzanotte ad oltranza!”.
La Presidente mi ha subito intimata dicendo: “ Intanto lei si sieda, e smetta di parlare, altrimenti la faccio allontanare dall’aula!”.
Gli ho fatto subito notare che io non mi sarei assolutamente seduta e che siccome lì c’è scritto il nostro nome, non solo non mi sarei seduta, ma semmai lei doveva sedersi e ascoltare quello che io avevo da dire, visto che sopra la vostra testa avete scritto LA LEGGE E’ UGUALE PER TUTTI.
La Presidente allora ordina ai carabinieri di portarmi fuori, al carabiniere che mi si è avvicinato ho fatto presente che non doveva neanche provare a toccarmi per sbaglio, e così ha fatto.
Durante questo scambio tra me e la Presidente, vedevo il Pubblico Ministero Blattner, un giovinotto pieno di boria che se la rideva, allorché gli ho fatto presente se per caso ridesse della sua inefficienza, visto che il processo veniva rimandato per le sue mancanze nel fare quello per cui è strapagato con i soldi pubblici dei cittadini (anche ) Veneti, ma il giovinotto continuava a ridersela con il classico ghigno di chi SA di essere intoccabile, ALTRO CHE LA LEGGE E' UGUALE PER TUTTI. Intanto il popolo è esploso nella frase più giusta che potessero dire VERGOGNA VERGOGNA!!!

Già, VERGOGNA…..

Guardate che questa storia va avanti dal 29 Novembre 2016, dove noi quella mattina abbiamo subìto delle perquisizioni nelle nostre abitazioni, dove agenti della Digos hanno frugato in tutto quello di più intimo ognuno potesse avere, hanno rubato di tutto nelle nostre case, e ci hanno con la forza portato in questura e preso sempre contro la nostra volontà le nostre impronte digitali, e fatto le foto segnaletiche.

Ci hanno LORO iscritto nel registro degli indagati.

Abbiamo dovuto pagare un avvocato per tornare in possesso dei nostri beni, che LORO avevano rubato nelle nostre abitazioni. Beni che abbiamo anche dovuto buttare ( come computer), perché li hanno restituiti non più funzionanti.

Ci hanno intercettati telefonicamente e anche con cimici ambientali.

E hanno avuto la spudoratezza ( il tribunale di Vicenza),di mandarci una lettera dove volevano i soldi spesi per le intercettazioni, da pagare ad una ditta privata incaricata da loro (soldi mai versati e mai li avranno ).

Nel 2018 ci portano ad una udienza preliminare, poi rimandata perché oramai si era fatto tardi ma giudici e cancellieri dovevano mangiare; il 5 luglio si torna all’udienza preliminare ove Giudice Dott. Venditti, togliendosi questa “ patata bollente” manda tutti in Corte D’Assise; fissa la data per il 19 Dicembre 2018 ore 15.00 appunto.
Quindi il PM borioso, pieno di se, pieno della sua statualità nell’essere UOMO DI LEGGE E ACCUSATORE, ha avuto ben 5 mesi per poter far si che iniziasse il processo poter portarci a giudizio con un’ingiusta accusa!
Questo interessa più a noi, che a loro, a noi interessa perché solo sull’effettività delle leggi da noi rivendicate potranno - se c’è reato - condannarci. Non è solo un ventilato sospetto che il loro giocare a spostare le udienze sia fatto perché non sanno più come affrontare l’ennesima situazione che gli sta per esplodere tra le mani? Sicuramente hanno una grande difficoltà ad dimostrare le accuse fatteci visto che noi agiamo per l’effettività derivante dalle loro stesse leggi.

Leggo oggi sul giornale di Vicenza (tra l’altro non presente in aula) - che pubblica ciò che la questura, edulcorando, gli ha voluto passare - come se noi fossimo insorti all’interno del tribunale, così, facendoci passare come il peggio dei no-global. Leggo anche che il PM Blattner , il ragazzotto pieno di se, colui che non è stato capace di ottemperare alle sue mansioni in ben 5 mesi, senza dover nemmeno spostare i documenti da una procura all’altra, ma solamente da una stanza ad un'altra, sta pensando ad accuse più pesanti da appiopparci . Eh no caro signorotto, quello che deve essere messo sotto accusa, sei tu, e la Corte stessa per aver violato tutti i “ sani “ principi delle leggi che pretendete di rappresentare e applicare, con la boriosità che vi contraddistingue. Voi accusatori e giudicanti , nonostante violate il DIRITTO INALIENABILE di coloro che trascinate nei vostri tribunali , pretendete di non PAGARE MAI gli errori.

Voi vi indignate alle grida del Popolo Veneto in quell’aula……..
Ma il grido a SAN MARCO, è stata l’unica cosa pura e pulita discussa in quell’aula.

Patrizia Badii
CLNVENETO




ENNESIMO ATTACCO DELLO STATO ITALIANO OCCUPANTE CONTRO MEMBRI DEL CLNV.

https://www.facebook.com/lanza.tiziano/ ... 7966125086

Incredibilmente, all'alba del 10 gennaio scorso la Digos ha violato la privacy di patrioti veneti, irrompendo nelle loro case, spaventando i familiari e perquisendo e sottraendo cose private, e perquisendo certosinamente perfino i bagni. Quasi si trattasse di trovare droga o armi di pericolosi narcotrafficanti colombiani.
La motivazione di tale vergognosa irruzione? Accuse non ben definite, disobbedienza alle leggi, ecc. (nella dicitura, qualcosa di simile alla disobbedienza dei sindaci Orlando e De Magistris).
In particolare alla nostra amica patriota Patrizia Badii, gli agenti hanno chiesto perché nel suo garage di casa lei tenga archiviati i giornali vecchi!
Siamo al grottesco totale, di uno Stato ancora più grottesco.

Tradotta in questura per firmare i verbali di sequestro, Patrizia ha rifiutato di rilasciare le impronti digitali, opponendo i preposti articoli del Diritto Internazionale. Gli agenti, scioccati e preoccupati, non si sono azzardati ad insistere. Perfino i moduli da compilare sono stati adattati secondo istruzioni della stessa Patrizia.
Quindi io qui mi sento di ringraziare Patrizia Badii e tutti gli altri 6 patrioti del CLNV per il lavoro che stanno portando avanti, scrupolosamente secondo le leggi del Diritto Internazionale.

Spiace piuttosto che, anche qui su Facebook, la notizia sia stata quasi totalmente ignorata dai tanti amici venetisti.


Vittorio Selmo
732 persone della Community; 716 persone che seguono la pagina; 194 amici dichiarati del Movimento politico Stato Veneto; oltre a 2800 aderenti al Referendum per l’Autodeterminazione dei territori Veneti; oltre agli altri componenti del Gruppo @Stato Veneto Passaporto, sono uniti e solidali con i componenti del Movimento per la Liberazione del Veneto, a seguito dell’ennesimo gravissimo atto persecutorio con confisca illegittima perfino dei loro cellulari personali, e di ritorsione personale compiuto stamattina nelle loro abitazioni, in prosecuzione del procedimento giudiziario, pretestuoso ed infondato, che li vede imputati per reati inesistenti davanti alla Corte d’Assise di Vicenza.
Tutti seguiamo con apprensione gli eventi e gli sviluppi anomali e prevaricatori di questa vicenda di violazione dei diritti della stessa Costituzione italiana e dei Diritti dell’Uomo.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: CLNV, Plebiscito.eu, LIFE, Gandhi, disobbedienza fiscale

Messaggioda Berto » ven mar 26, 2021 9:35 am

Il popolo Veneto sfida l’Agenzia delle entrate
Picchetto del Comitato nazionale di liberazione del Veneto davanti all'immobile dedicato alla gestione dei tributi
26 marzo 2019

http://www.telefriuli.it/inviati-da-voi ... nqiYs5bzBg

Questa mattina davanti alla sede dell’Agenzia delle Entrate a Pordenone ha manifestato una rappresentanza del Comitato nazionale di liberazione del Veneto, composto anche da residenti nel Friuli occidentale. Tema del contendere le tasse che gravano su cittadini che non si sentono italiani.


Che demenzialità.
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Re: CLNV, Plebiscito.eu, LIFE, Gandhi, disobbedienza fiscale

Messaggioda Berto » ven mar 26, 2021 9:37 am

Franco Paluan LEGGE 25 ottobre 1977, n. 881 Ratifica ed esecuzione del patto internazionale relativo ai diritti economici, sociali e culturali, nonche' del patto internazionale relativo ai diritti civili e politici, con protocollo facoltativo, adottati e aperti alla firma a New York rispettivamente il 16 e il 19 dicembre 1966. (GU Serie Generale n.333 del 07-12-1977 - Suppl. Ordinario)
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/s ... TenIJ3iMYg



Queste convenzioni internazionali riguardano i diritti di tutti i veneti, specialmente quelli della maggioranza dei veneti che si vuole determinare nello Stato italiano e non tanto quelli della minoranza minimale dei veneti che si vorrebbe determinare indipendentemente dallo stato italiano; in democrazia e per il diritto internazionale prevale la volontà della maggioranza del popolo, di un popolo e di ogni popolo.








Comitato Liberazione Nazionale Veneto REPLICA AI COMMENTI p. II

https://www.facebook.com/clnveneto/post ... 4943735921


CLNV, e le si comprende, poi si può condividere il tutto oppure no, ma se nemmeno si sa di che cosa si tratta, come si evince dal contenuto di certi commenti, allora ogni tentativo di scambio di opinioni viene meno già sul nascere.

Correttezza vuole che un'eventuale disputa avvenga ad un pari livello di conoscenza, perciò chi volesse addentrarsi in uno scambio di pareri avente per tema la decolonizzazione delle Terre Venete, gli strumenti giuridici per ottenerla, ecc., sappia che ha tutto il tempo che desidera per poterlo fare (v. link al sito come sopra).

Inoltre, e che nessuno ce ne voglia, se si è letto quanto necessario per farsi almeno un'idea, ma non si è compreso, perché da perfetti esponenti del club degli analfabeti funzionali non c'è verso di riuscire a comprendere un'acca, noi che ci possiamo fare?

Da nessuna parte c'è scritto che si debba essere i custodi della stoltaggine di altri, e questo lo affermiamo pur rimanedo disponibili per ogni eventuale richiesta di chiarimenti, però che sia genuina e priva di preconcetti e pregiudizi.

Noi tutti siamo stati ignoranti, lo siamo ancora e lo saremo sempre in qualche cosa, ma per fortuna siamo stati contagiati dalla sana curiosità, quella che sprona ad apprendere, per compredere, crescere e perché no, anche evolvere un pochino di più.

Per i sostenitori, invece, un grazie innanzitutto, ed al contempo l'invito ad avvalersi di tutta la pazienza della quale li sappiamo essere capaci, certo, finché risulterà umanamente possibile, perché per Noi è doveroso ricordare sempre quanto segue...

Dopo generazioni di plagio, di propaganda, se non addirittura di vero e proprio lavaggio del cervello da parte dell'occupante truffaldino ed abusivo, entrato in possesso delle Terre Venete (ed italiche), né più e né meno come un criminale dei tempi attuali, le menti dei più sono ancora molto inquinate.

È impresa ardua (ma non impossibile) persuadere le persone che incontriamo lungo il percorso, specialmente quelle più timorose di dover rivedere in gran parte le proprie erronee convinzioni, se non addirittura del tutto in alcuni casi, le quali si sono formate in loro, e loro malgrado, su di una montagna di falsità considerata essere la verità, per il semplice fatto di averle sentite ripetere ad oltranza, poi riportandole a pappagallo, perché carenti della Cultura e della Consapevolezza necessarie per poterle motivare.

Nella maggior parte dei casi si tratta di avversari ed oppositori privi di vera e propria cattiveria.

Crediamo sia la paura dell'ignoto, che tutti accomuna in varia misura, che a volte conduce a reazioni assurde, aggressive e spropositate.

Ad ogni modo la Verità viene sempre più alla Luce, ed il tempo delle imposizioni e delle manipolazioni ad opera di chi nessun diritto può vantare è giunto al capolinea.

Per rimanere nel contesto specifico del Comitato, non dissimile da quello di altre aree della penisola italica, se un crimine è avvenuto in un'epoca diversa da quella attuale, e nel caso di quello perpetrato dal Regno d'Italia, poi rinominato Italia, esso fu tale da arrecare danni irreparabili alle Terre Venete, in modo dimostrabile documenti alla mano in caso di necessità, che cos'è che ci possiamo fare oggi? Niente di niente, per i più apatici, gli ignavi e per gli assuefatti al sistema; meno di niente per quelli incuranti delle generazioni a venire.

Se avrete la pazienza di indagare gli accadimenti che ci riguardano da fonti storiche alternative, siamo persuasi che diverrà subito chiaro perché è difficile qualificare in altro modo gli abusi e le atrocità compiute dal succitato Regno nei confronti di tutte le popolazioni italiche presenti al tempo dei cosiddetti moti rivoluzionari per l'indipendenza.

Perlomeno così continuano a definirli nelle scuole italiane durante le lezioni di storia o di quella che viene divulgata ed imposta come tale.

Furono tutte delle vere e proprie invasioni militari, altroché interventi per la liberazione, e men che meno per l'indipendenza!

Ciò detto, viene meno il reato solo perché è passato un certo lasso di tempo, e allora



Comitato Liberazione Nazionale Veneto REPLICA AI COMMENTI p. III

esso è caduto in prescrizione, e quindi avanti tutta, come nulla fosse avvenuto, vogliamoci tutti bene, che tanto ormai è lo stesso, chi s'è visto s'è visto, oppure...

Ed eccoci qua, piaccia o meno ai plagiati codardi e schiavi delle paure inculcate loro dal sistema,

Noi siamo quelli dell'oppure, e si continuerà ad essere tali, almeno fin tanto che la Verità storica avrà fatto il suo corso, fino in fondo e una volta per tutte.

Giusto una considerazione finale, per l'immaginabile disappunto dei presunti sapienti, conoscitori ed interpreti delle leggi, che nel paese delle cause legali infinite vengono emanate e puntualmente riadattate a seconda delle situazioni, a proprio uso e consumo o sottaciute, perché è proprio ai succitati inqualificabili individui che vogliamo ricordare che nel caso delle leggi internazionali vigenti la musica è alquanto diversa (L. 881/77) rispetto allo stile italico, poiché esse vengono applicate e sono fatte rispettare, senza tener conto alcuno della dimensione, del valore economico e/o del peso sociale delle parti contendenti.

Ovvero è irrilevante il fatto che sia un Comitato a reclamarne l'applicazione, piuttosto che uno stato già riconosciuto, e noto a tutti.

Strano, ma vero, quando si tratta di leggi internazionali, la legge è uguale per tutti, senza eccezioni o sconti.

È altrettanto valido per tutti indistintamente il detto che di sicuro abbiamo già sentito in diverse circostanze:

"La legge non ammette ignoranza."

E sarà il crepuscolo dell'iniquità!

Buon proseguimento.

Pace e bene.

WSM!


PS: è a dir poco meraviglioso l'accostamento che fa il sig. Chemello ai "quattro gatti".

Da parte di un conterraneo del Vicentino è davvero il massimo.

Voi non trovate?

PPS: al sig Gigi Nig (?), che scrive "Un paese forte e dominante annette e non divide." ecc., rivolgiamo una domanda soltanto, ma... "Lei quando scrive connette o se la fa, se la ride, e tanto Le basta?"

Che dire della Sua ciligina sulla torta: "... eravate italici ancora prima dei romani", che è una frase a dir poco spiazzante.

Ci suggerisca Lei cortesemente, che cosa si potrebbe replicare a suddetta affermazione, e soprattutto... può chiarire che cosa voleva farci intendere?

L'unico paese che rientra nelle Sue affermazioni è quello dei balocchi o delle banane, se preferisce.







Patto di New York



La Convenzione internazionale sui diritti civili e politici (meglio noto come Patto internazionale sui diritti civili e politici), è un trattato delle Nazioni Unite nato dall'esperienza della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo, adottato nel 1966 ed entrato in vigore il 23 marzo del 1976. Le nazioni firmatarie sono tenute a rispettarla.
https://it.wikipedia.org/wiki/Convenzio ... e_politici





Convenzione di New York 1966 sull’eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale.
Avv. Gianluca Lanciano

https://www.miolegale.it/norme/convenzi ... e-razziale

Convenzione di New York 1966 sull’eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale.

(Convenzione ratificata con Legge 13 ottobre 1975, n. 654)

PARTE PRIMA

Art. 1.
1. Nella presente Convenzione, l’espressione “discriminazione razziale” sta ad indicare ogni distinzione, esclusione, restrizione o preferenza basata sulla razza, il colore, l’ascendenza o l’origine nazionale o etnica, che abbia lo scopo o l’effetto di distruggere o di compromettere il riconoscimento, il godimento o l’esercizio, in condizioni di parità, dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali in campo politico, economico, sociale e culturale o in ogni altro settore della vita pubblica.
2. La presente Convenzione non si applica alle distinzioni, esclusioni, restrizioni o trattamenti preferenziali stabiliti da uno Stato parte della Convenzione a seconda che si tratti dei propri cittadini o dei non-cittadini.
3. Nessuna disposizione della presente Convenzione può essere interpretata come contrastante con le disposizioni legislative degli Stati parti della Convenzione e che si riferiscono alla nazionalità, alla cittadinanza o alla naturalizzazione, a condizione che tali disposizioni non siano discriminatorie nei confronti di una particolare nazionalità.
4. Le speciali misure adottate al solo scopo di assicurare convenientemente il progresso di alcuni gruppi razziali od etnici o di individui cui occorra la protezione necessaria per permettere loro il godimento e l’esercizio dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali in condizioni di eguaglianza non sono considerate misure di discriminazione razziale, a condizione tuttavia che tali misure non abbiano come risultato la conservazione di diritti distinti per speciali gruppi razziali e che non vengano tenute in vigore una volta che siano raggiunti gli obiettivi che si erano prefisse.

Art. 2.
1. Gli Stati contraenti condannano la discriminazione razziale e si impegnano a continuare, con tutti i mezzi adeguati e senza indugio, una politica tendente ad eliminare ogni forma di discriminazione razziale ed a favorire l’intesa tra tutte le razze, e, a tale scopo:
a) Ogni Stato contraente si impegna a non porre in opera atti o pratiche di discriminazione razziale verso individui, gruppi di individui od istituzioni ed a fare in modo che tutte le pubbliche attività e le pubbliche istituzioni, nazionali e locali, si uniformino a tale obbligo;
b) Ogni Stato contraente si impegna a non incoraggiare, difendere ed appoggiare la discriminazione razziale praticata da qualsiasi individuo od organizzazione;
c) Ogni Stato contraente deve adottare delle efficaci misure per rivedere le politiche governative nazionali e locali e per modificare, abrogare o annullare ogni legge ed ogni disposizione regolamentare che abbia il risultato di creare la discriminazione o perpetuarla ove esista;
d) Ogni Stato contraente deve, se le circostanze lo richiedono, vietare e por fine con tutti i mezzi più opportuni, provvedimenti legislativi compresi, alla discriminazione razziale praticata da singoli individui, gruppi od organizzazioni;
e) Ogni Stato contraente s’impegna, ove occorra, a favorire le organizzazioni ed i movimenti integrazionisti multirazziali e gli altri mezzi ad eliminare le barriere che esistono tra le razze, nonché a scoraggiare quanto tende a rafforzare la separazione razziale.
2. Gli Stati contraenti, se le circostanze lo richiederanno adotteranno delle speciali e concrete misure in campo sociale, economico, culturale o altro, allo scopo di assicurare nel modo dovuto, lo sviluppo o la protezione di alcuni gruppi razziali o di individui appartenenti a tali gruppi per garantire loro, in condizioni di parità, il pieno esercizio dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali. Tali misure non potranno avere, in alcun caso, il risultato di mantenere i diritti disuguali o distinti per speciali gruppi razziali, una volta che siano stati raggiunti gli obiettivi che si erano prefissi.

Art. 3.
Gli Stati contraenti condannano in particolar modo la segregazione razziale e l’”apartheid” e si impegnano a prevenire, vietare ed eliminare sui territori sottoposti alla loro giurisdizione, tutte le pratiche di tale natura.

Art. 4.
Gli Stati contraenti condannano ogni propaganda ed ogni organizzazione che s’ispiri a concetti ed a teorie basate sulla superiorità di una razza o di un gruppo di individui di un certo colore o di una certa origine etnica, o che pretendano di giustificare o di incoraggiare ogni forma di odio e di discriminazione razziale, e si impegnano ad adottare immediatamente misure efficaci per eliminare ogni incitamento ad una tale discriminazione od ogni atto discriminatorio, tenendo conto, a tale scopo, dei principi formulati nella Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e dei diritti chiaramente enunciati nell’articolo 5 della presente Convenzione, ed in particolare:
a) A dichiarare crimini punibili dalla legge, ogni diffusione di idee basate sulla superiorità o sull’odio razziale, ogni incitamento alla discriminazione razziale, nonché ogni atto di violenza, od incitamento a tali atti diretti contro ogni rasa o gruppo di individui di colore diverso o di diversa origine etnica, come ogni aiuto apportato ad attività razzistiche, compreso il loro finanziamento;
b) A dichiarare illegali ed a vietare le organizzazioni e le attività di propaganda organizzate ed ogni altro tipo di attività di propaganda che incitino alla discriminazione razziale e che l’incoraggino, nonché a dichiarare reato punibile dalla legge la partecipazione a tali organizzazioni od a tali attività;
c) A non permettere né alle pubbliche autorità, né alle pubbliche istituzioni, nazionali o locali, l’incitamento o l’incoraggiamento alla discriminazione razziale.

Art. 5.
In base agli obblighi fondamentali di cui all’articolo 2 della presente Convenzione, gli Stati contraenti si impegnano a vietare e ad eliminare la discriminazione razziale in tutte le sue forme ed a garantire a ciascuno il diritto alla eguaglianza dinanzi alla legge senza distinzione di razza, colore od origine nazionale o etnica, nel pieno godimento dei seguenti diritti:
a) Diritto ad un eguale trattamento avanti i tribunali ed a ogni altro organo che amministri la giustizia;
b) Diritto alla sicurezza personale ed alla protezione dello Stato contro le violenze o le sevizie da parte sia di funzionari governativi, sia di ogni individuo, gruppo od istituzione;
c) Diritti politici, ed in particolare il diritto di partecipare alle elezioni, di votare e di presentarsi candidato in base al sistema del suffragio universale ed eguale per tutti, il diritto di partecipare al governo ed alla direzione degli affari pubblici, a tutti i livelli, nonché il diritto di accedere, a condizioni di parità, alle cariche pubbliche;
d) Altri diritti civili quali:
i) Il diritto di circolare liberamente e di scegliere la propria residenza all’interno dello Stato;
ii) Il diritto di lasciare qualsiasi paese, compreso il proprio, e di tornate nel proprio paese;
iii) Il diritto alla nazionalità;
iv) Il diritto a contrarre matrimonio ed alla scelta del proprio coniuge;
v) Il diritto alla proprietà di qualsiasi individuo, sia in quanto singolo sia in società con altri;
vi) Il diritto all’eredità;
vii) Il diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione;
viii) Il diritto alla libertà di opinione e di espressione;
ix) Il diritto alla libertà di riunione e di pacifica associazione;
e) I diritti economici, sociali e culturali, ed in particolare:
i) I diritti al lavoro, alla libera scelta del proprio lavoro, a condizioni di lavoro eque e soddisfacenti, alla protezione dalla disoccupazione, ad un salario uguale a parità di lavoro uguale, ad una remunerazione equa e soddisfacente;
ii) Il diritto di fondare dei sindacati e di iscriversi a sindacati;
iii) Il diritto all’alloggio;
iv) Il diritto alla sanità, alle cure mediche, alla previdenza sociale ed ai servizi sociali;
v) Il diritto all’educazione ed alla formazione professionale;
vi) Il diritto di partecipare in condizioni di parità alle attività culturali;
f) Il diritto di accesso a tutti i luoghi e servizi destinati ad uso pubblico, quali i mezzi di trasporto, gli alberghi, i ristoranti, i caffè, gli spettacoli ed i parchi.

Art. 6.
Gli Stati contraenti garantiranno ad ogni individuo sottoposto alla propria giurisdizione una protezione ed un mezzo di gravame effettivi davanti ai tribunali nazionali ed agli altri organismi dello Stato competenti, per tutti gli atti di discriminazione razziale che, contrariamente alla presente Convenzione, ne violerebbero i diritti individuali e le libertà fondamentali nonché il diritto di chiedere a tali tribunali soddisfazione o una giusta ed adeguata riparazione per qualsiasi danno di cui potrebbe essere stata vittima a seguito di una tale discriminazione.

Art. 7.
Gli Stati contraenti si impegnano ad adottare immediate ed efficaci misure, in particolare nei campi dell’insegnamento, dell’educazione, della cultura e dell’informazione, per lottare contro i pregiudizi che portano alla discriminazione razziale e a favorire la comprensione, la tolleranza e l’amicizia tra le Nazioni ed i gruppi razziali ed etnici, nonché a promuovere gli scopi ed i principi dello Statuto delle Nazioni Unite, della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, della Dichiarazione delle Nazioni Unite sull’eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale, e della presente Convenzione.

PARTE SECONDA

Art. 8.
1. Viene istituito un Comitato per l’eliminazione della discriminazione razziale (qui appresso indicato “il Comitato”) composto di diciotto esperti noti per il loro alto senso morale e la loro imparzialità, che vengono eletti dagli Stati contraenti fra i loro cittadini e che vi partecipano a titolo personale, tenuto conto di una equa ripartizione geografica e della rappresentanza delle varie forme di civiltà nonché dei più importanti sistemi giuridici.
2. I membri del Comitato sono eletti a scrutinio segreto dalla lista di candidati designati dagli Stati contraenti. Ogni Stato contraente può designare un candidato scelto tra i propri cittadini.
3. La prima elezione avrà luogo sei mesi dopo la data di entrata in vigore della presente Convenzione. Almeno tre mesi prima della data di ogni elezione, il Segretario generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite invia agli Stati contraenti una lettera per invitarli a presentare le proprie candidature entro un termine di due mesi. Il Segretario generale compila una lista per ordine alfabetico di tutti i candidati così designati, con l’indicazione degli Stati contraenti che li hanno designati, e la comunica agli Stati contraenti.
4. I membri del Comitato sono eletti nel corso di una riunione degli Stati contraenti, indetta dal Segretario generale presso la Sede dell’Organizzazione delle Nazioni Unite. In tale riunione, ove il quorum è formato dai due terzi degli Stati contraenti, vengono eletti membri del Comitato i candidati che ottengono il maggior numero di voti e la maggioranza assoluta dei voti dei rappresentanti degli Stati contraenti presenti e votanti.
5. a) I membri del Comitato restano in carica quattro anni. Tuttavia, il mandato di nove tra i membri eletti nel corso della prima elezione avrà termine dopo due anni; subito dopo la prima elezione, il nome di questi nove membri sarà sorteggiato dal Presidente del Comitato.
b) Per colmare le casuali vacanze, lo Stato contraente il cui esperto abbia cessato di esercitare le proprie funzioni di Membro del Comitato nominerà un altro esperto tra i propri concittadini, con riserva dell’approvazione del Comitato.
6. Le spese dei membri del Comitato, per il periodo in cui assolvono le loro funzioni in seno al Comitato, sono a carico degli Stati contraenti.

Art. 9.
1. Gli Stati contraenti s’impegnano a presentare al Segretario generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, perché venga esaminato dal Comitato, un rapporto sulle misure di carattere legislativo, giudiziario, amministrativo o di altro genere che sono state prese per dare esecuzione alle disposizioni della presente Convenzione: a) entro il termine di un anno a partire dall’entrata in vigore della Convenzione, per ogni Stato interessato per ciò che lo riguarda e b) in seguito, ogni due anni ed inoltre ogni volta che il Comitato ne farà richiesta. Il Comitato può chiedere agli Stati contraenti delle informazioni supplementari.
2. Il Comitato sottopone ogni anno all’Assemblea generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, per il tramite del Segretario generale, un rapporto sulle proprie attività e può dare suggerimenti e fare raccomandazioni di carattere generale, in base ai rapporti ed alle informazioni che ha ricevuto dagli Stati contraenti. Tali suggerimenti e raccomandazioni di carattere generale unitamente, ove occorra, alle osservazioni degli Stati contraenti, vengono portate a conoscenza dell’Assemblea generale.

Art. 10.
1. Il Comitato stabilisce il proprio regolamento interno.
2. Il Comitato nomina il proprio ufficio per un periodo di due anni.
3. Il servizio di segreteria del Comitato è fornito dal segretario generale delle Nazioni Unite.
4. Il Comitato tiene normalmente le proprie riunioni presso la Sede dell’Organizzazione delle Nazioni Unite.

Art. 11.
1. Qualora uno Stato contraente ritenga che un altro Stato contraente non applichi le disposizioni della presente Convenzione, può richiamare l’attenzione del Comitato sulla questione. Il Comitato trasmette allora la comunicazione allo Stato contraente interessato. Entro un termine di tre mesi, lo Stato che ha ricevuto la comunicazione manda al Comitato le giustificazioni o delle dichiarazioni scritte che chiariscano il problema ed indichino, ove occorra, le eventuali misure adottate da detto Stato per porre rimedio alla situazione.
2. Ove, entro un termine di sei mesi a partire dalla data del ricevimento della comunicazione iniziale da parte dello Stato destinatario, il problema non sia stato risolto con soddisfazione di entrambi gli Stati, sia mediante negoziati bilaterali che mediante qualsiasi altra procedura di cui potranno disporre, sia l’uno che l’altro avranno il diritto di sottoporre nuovamente il problema al Comitato inviandone notifica al Comitato stesso nonché all’altro Stato interessato.
3. Il Comitato non può occuparsi di una questione che gli è sottoposta in conformità del paragrafo 2 del presente articolo che dopo essersi accertato che tutti i ricorsi interni a disposizione sono stati utilizzati o esperiti conformemente ai principi generalmente riconosciuti del diritto internazionale. Tale regola non viene applicata quando le procedure di ricorso superano dei termini ragionevoli.
4. Il Comitato può rivolgersi direttamente agli Stati contraenti per chiedere loro tutte le informazioni supplementari relative alla questione che gli viene sottoposta.
5. Allorché, in applicazione del presente articolo, il Comitato esamina una questione, gli Stati contraenti interessati hanno diritto di nominare un rappresentante che parteciperà, senza diritto di voto, ai lavori del Comitato per tutta la durata delle discussioni.

Art. 12.
1. a) Dopo che il Comitato ha ricevuto e vagliato tutte le informazioni che sono ritenute necessarie, il Presidente nomina una Commissione conciliativa ad hoc (qui appresso indicata “la Commissione”) composta di cinque persone che possono essere o meno membri del Comitato. I membri sono nominati con il pieno ed unanime consenso delle Parti in controversia e la Commissione pone i propri buoni uffici a disposizione degli Stati interessati, allo scopo di giungere ad una amichevole soluzione del problema, basata sul rispetto della presente Convenzione.
b) Se gli Stati parti nella controversia non giungono ad un’intesa sulla totale o parziale composizione della Commissione entro un termine di tre mesi, i membri della Commissione che non hanno ottenuto il consenso degli Stati parti nella controversia vengono scelti a scrutinio segreto tra i membri del Comitato ed eletti a maggioranza di due terzi dei membri del Comitato stesso.
2. I membri della Commissione partecipano a titolo personale. Essi non devono essere cittadini di uno degli Stati parti nella controversia, né cittadini di uno Stato che non sia parte della presente Convenzione.
3. La Commissione elegge il proprio Presidente ed adotta il proprio regolamento interno.
4. La Commissione tiene normalmente le proprie riunioni presso la Sede dell’Organizzazione delle Nazioni Unite o in ogni altro luogo conveniente che verrà stabilito dalla Commissione stessa.
5. Il Segretario di cui al paragrafo 3 dell’articolo 10 della presente Convenzione pone egualmente i propri servigi a disposizione della Commissione ogni volta che una controversia tra gli Stati parti comporti la costituzione della Commissione stessa.
6. Tutte le spese sostenute dai membri della Commissione vengono ripartite in ugual misura tra gli Stati parti nella controversia, sulla base di valutazioni eseguite dal Segretario generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite.
7. Il Segretario generale sarà autorizzato, ove occorra, a rimborsare ai Membri della Commissione le spese sostenute, prima ancora che il rimborso sia stato effettuato dagli Stati parti nella controversia in conformità del paragrafo 6 del presente articolo.
8. Le informazioni ricevute ed esaminate dal Comitato sono poste a disposizione della Commissione, e la Commissione può chiedere agli Stati interessati di fornire ogni informazione supplementare al riguardo.

Art. 13.
1. Dopo aver studiato il problema in tutti i suoi aspetti, la Commissione prepara e sottopone al Presidente del Comitato un rapporto con le sue conclusioni su tutte le questioni di fatto relative alla vertenza tra le parti e con le raccomandazioni che ritiene più opportune per giungere ad una amichevole risoluzione della controversia.
2. Il Presidente del Comitato trasmette il rapporto della Commissione a ciascuno degli Stati parti nella controversia. I detti Stati fanno conoscere al Presidente del Comitato, entro il termine di tre mesi, se accettano o meno le raccomandazioni contenute nel rapporto della Commissione.
3. Allo spirare del termine di cui al paragrafo 2 del presente articolo, il Presidente del Comitato comunica il rapporto della Commissione nonché le dichiarazioni degli Stati parti interessati agli altri Stati parti della Convenzione.

Art. 14.
1. Ogni Stato contraente può dichiarare in ogni momento di riconoscere al Comitato la competenza di ricevere ed esaminare comunicazioni provenienti da persone o da gruppi di persone sotto la propria giurisdizione che si lamentino di essere vittime di una violazione, da parte del detto Stato contraente, di uno qualunque dei diritti sanciti dalla presente Convenzione. Il Comitato non può ricevere le comunicazioni relative ad uno Stato contraente che non abbia tatto una tale dichiarazione.
2. Ogni Stato contraente che faccia una dichiarazione in base al paragrafo 1 del presente articolo può istituire o designare, nel quadro del proprio ordinamento giuridico nazionale, un organismo che avrà la competenza di esaminare le petizioni provenienti da individui o da gruppi di individui sotto la giurisdizione di detto Stato che si lamentino di essere vittime di una violazione di uno qualunque dei diritti enunciati nella presente Convenzione che abbiano esaurito gli altri ricorsi locali a loro disposizione.
3. La dichiarazione fatta in conformità del paragrafo 1 del presente articolo, nonché il nome di ogni organismo istituito o designato ai sensi del paragrafo 2 del presente articolo sono depositati dallo Stato contraente interessato presso il Segretario generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite che ne invia copia agli altri Stati contraenti. La dichiarazione può essere ritirata in qualsiasi momento mediante notifica indirizzata al Segretario generale, ma tale ritiro non influisce in alcun modo sulle comunicazioni delle quali il Comitato è già investito.
4. L’Organismo istituito o designato conformemente al paragrafo 2 del presente articolo dovrà tenere un registro delle petizioni e copie del registro certificate conformi saranno depositate ogni anno presso il Segretario generale per il tramite dei competenti canali, restando inteso che il contenuto delle dette copie non verrà reso pubblico.
5. Chi abbia rivolto una petizione e non riesca ad avere soddisfazione dall’Organismo istituito o designato conformemente al paragrafo 2 del presente articolo, ha il diritto di inviare in merito, entro sei mesi, una comunicazione al Comitato.
6. a) Il Comitato, sottopone a titolo confidenziale qualsiasi comunicazione che gli venga inviata all’attenzione dello Stato contraente che si suppone abbia violato una qualsiasi delle disposizioni della Convenzione, ma l’identità dell’individuo o dei gruppi di individui interessati non dovrà essere rivelata senza il consenso esplicito di detto individuo o del detto gruppo di individui.
Il Comitato non riceve comunicazioni anonime.
b) Entro i tre mesi seguenti lo Stato in questione comunica per iscritto al Comitato le proprie giustificazioni o dichiarazioni a chiarimento del problema con indicate, ove occorra, le misure eventualmente adottate per porre rimedio alla situazione.
7. a) Il Comitato esamina le comunicazioni tenendo conto di tutte le informazioni che ha ricevuto dallo Stato contraente interessato e dall’autore della petizione.
Il Comitato esaminerà le comunicazioni provenienti dall’autore di una petizione soltanto dopo essersi accertato che quest’ultimo ha già esaurito tutti i ricorsi interni disponibili tuttavia, tale norma non viene applicata allorquando le procedure di ricorso superano un termine ragionevole.
b) Il Comitato invia i propri suggerimenti e le eventuali raccomandazioni allo Stato contraente interessato e dall’autore della petizione.
8. Il Comitato include nel proprio rapporto annuale un riassunto di tali comunicazioni e, ove occorra, un riassunto delle giustificazioni e delle dichiarazioni degli Stati contraenti interessati unitamente ai propri suggerimenti ed alle proprie raccomandazioni.
9. Il Comitato ha la competenza di adempiere le funzioni di cui al presente articolo soltanto se almeno dieci Stati parti della Convenzione sono legati da dichiarazioni fatte in conformità del paragrafo 1 del presente articolo.

Art. 15.
1. In attesa che vengano realizzati gli obiettivi della Dichiarazione sulla concessione dell’indipendenza ai Paesi ed ai popoli coloniali, contenuta nella Risoluzione 1514 (XV) dell’Assemblea generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, in data 14 dicembre 1960, le disposizioni della presente Convenzione non limitano per nulla il diritto di petizione accordato a tali popoli da altri strumenti internazionali o dall’Organizzazione delle Nazioni unite o dalle sue istituzioni specializzate.
2. a) Il Comitato istituito conformemente al paragrafo 1 dell’articolo 8 della presente Convenzione riceve copia delle petizioni provenienti dagli organi dell’Organizzazione delle Nazioni unite che si occupano di questioni che abbiano rapporto diretto con i principi e gli obiettivi della presente Convenzione, ed esprime il proprio parere e fa le proprie raccomandazioni circa le petizioni ricevute al momento dell’esame delle petizioni provenienti dagli abitanti di territori sotto amministrazione fiduciaria o non autonomi e di ogni altro territorio al quale si applichi la Risoluzione 1514 (XV) dell’Assemblea generale, e che riguardino questioni previste dalla presente Convenzione, delle quali i summenzionati organi sono investiti.
b) Il Comitato riceve dagli organi competenti dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, copie dei rapporti concernenti le misure di ordine legislativo, giudiziario, amministrativo o altro riguardanti direttamente i principi e gli obiettivi della presente Convenzione che le potenze amministranti hanno applicato nei territori citati al comma a) del presente paragrafo ed esprime dei pareri e fa delle raccomandazioni a tali organi.
3. Il Comitato include nei suoi rapporti all’Assemblea generale un riassunto delle petizioni e dei rapporti ricevuti dagli organi dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, nonché i pareri e le raccomandazioni che gli sono stati richiesti dai summenzionati rapporti e petizioni.
4. Il Comitato prega il Segretario generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite di tornirgli tutte le informazioni riguardanti gli obiettivi della presente Convenzione, di cui esso disponga e relative ai territori citati al comma a) del paragrafo 2 del presente articolo.

Art. 16.
Le disposizioni della presente Convenzione concernenti le misure da adottare per definire una controversia o per tacitare una lagnanza vengono applicate indipendentemente dalle altre procedure di definizione di vertenze o tacitazioni di lagnanze in materia di discriminazioni previste dagli strumenti costitutivi dell’Organizzazione delle Nazioni Unite e delle sue istituzioni specializzate o nelle Convenzioni adottate da tali organizzazioni, né vietano agli Stati contraenti di ricorrere ad altre procedure per la definizione di una controversia, in base agli accordi internazionali generali o particolari che li legano.

PARTE TERZA

Art. 17.
1. La presente Convenzione è aperta alla firma di ogni Stato membro dell’Organizzazione delle Nazioni Unite o membro di una qualsiasi delle sue istituzioni specializzate, di ogni Stato parte dello Statuto della Corte internazionale di giustizia, nonché di ogni altro Stato invitato dall’Assemblea generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite a divenire parte della presente Convenzione.
2. La presente Convenzione è sottoposta a ratifica e gli strumenti di ratifica saranno depositati presso il Segretario generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite.

Art. 18.
1. La presente Convenzione resterà aperta all’adesione di ogni Stato citato al paragrafo 1 dell’articolo 17 della Convenzione.
2. L’adesione avverrà mediante il deposito di uno strumento di adesione presso il Segretario generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite.

Art. 19.
1. La presente Convenzione entrerà in vigore trenta giorni dopo la data del deposito, presso il Segretario generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, del ventisettesimo strumento di ratifica o di adesione.
2. Per ogni Stato che ratificherà la presente Convenzione o che vi aderirà dopo il deposito del ventisettesimo strumento di ratifica o di adesione, la presente Convenzione entrerà in vigore trenta giorni dopo la data del deposito, da parte dello Stato in questione, del proprio strumento di ratifica o di adesione.

Art. 20.
1. Il Segretario generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite riceverà e comunicherà a tutti gli Stati che sono o possono divenire parti della presente Convenzione, il testo delle riserve che saranno state formulate all’atto della ratifica o dell’adesione. Ogni Stato che sollevi delle obiezioni contro la riserva ne informerà il Segretario generale entro il termine di 90 giorni a partire dalla data di tale comunicazione, che esso non accetta la riserva in questione.
2. Non sarà autorizzata alcuna riserva che sia incompatibile con l’oggetto e lo scopo della presente Convenzione, del pari di ogni altra riserva che abbia per effetto la paralizzazione del funzionamento di uno qualsiasi degli organi creati dalla Convenzione. Una riserva verrà considerata come rientrante nella categoria di cui sopra, quando i due terzi almeno degli Stati parti alla Convenzione sollevino delle obiezioni.
3. Le riserve possono in ogni momento essere ritirate mediante notifica indirizzata al Segretario generale. La notifica avrà effetto alla data del suo ricevimento.

Art. 21.
Ogni Stato contraente può denunciare la presente Convenzione mediante notifica inviata al Segretario generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite. La denuncia avrà effetto un anno dopo la data in cui il Segretario generale ne avrà ricevuto notifica.

Art. 22.
Ogni controversia tra due o più Stati contraenti in merito all’interpretazione o all’applicazione della presente Convenzione, che non sia stata definita mediante negoziati o a mezzo di procedure espressamente previste dalla detta Convenzione, sarà portata, a richiesta di una qualsiasi delle parti in controversia, dinanzi alla Corte internazionale di giustizia perché essa decida in merito, a meno che le parti in controversia non convengano di definire la questione altrimenti.

Art. 23.
1. Ogni Stato contraente può formulare in ogni momento una domanda di revisione della presente Convenzione mediante notifica scritta indirizzata al Segretario generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite.
2. L’Assemblea generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite deciderà sulle eventuali misure da adottare al riguardo di tale richiesta.

Art. 24.
Il Segretario generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite informerà tutti gli Stati citati al paragrafo 17 della presente Convenzione:
a) delle firme apposte alla presente Convenzione e degli strumenti di ratifica e di adesione depositati conformemente agli articoli 17 e 18;
b) della data alla quale la presente Convenzione entrerà in vigore in base all’articolo 19;
c) delle comunicazioni e delle dichiarazioni ricevute in base agli articoli 14, 20 e 23;
d) delle denuncie notificate in base all’articolo 21.

Art. 25.
1. La presente Convenzione, i cui testi inglese, cinese, spagnolo, francese e russo fanno egualmente fede, sarà depositata negli archivi dell’Organizzazione delle Nazioni Unite.
2. Il Segretario generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite farà avere una copia della presente Convenzione certificata conforme a tutti gli Stati appartenenti ad una qualsiasi delle categorie citate al paragrafo 1 dell’art. 17 della Convenzione.
In fede di che i sottoscritti, debitamente autorizzati dai rispettivi Governi, hanno firmato la presente Convenzione, che è stata aperta alla firma a New York, il 7 marzo 1966.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: CLNV, Plebiscito.eu, LIFE, Gandhi, disobbedienza fiscale

Messaggioda Berto » ven mar 26, 2021 9:38 am

CLNV e le sue demenzialità, no grazie!

Una discussione da cui Gino Quarelo e Pento Alberto sono stati estromessi e censurati
https://www.facebook.com/groups/6835507 ... 6498011446

Gino Quarelo
No grazie a questo comitato.

Rodolfo Ferrari
Gino Quarelo non è un problema. Libertà. Abbiamo fatto a meno di lei fino ad adesso... ce ne faremo una ragione..

Rodolfo Ferrari
Gino Quarelo qui non cerchiamo voti ma persone consapevoli...

Gino Quarelo
Voi non siete che una minimale minoranza e non rappresentate che voi stessi.
Voi non avete alcuna consapevolezza, siete solo degli invasati.

Rodolfo Ferrari
A parte che invasati se lo tiene per lei.... Ricordo poltrone che io come tutti quelli del CLNV si adoperano GRATUITAMENTE il proprio tempo e denaro per una causa che probabilmente il tuo intelletto non ci arriva..

Gino Quarelo S
olo degli invasati possono fantasticare progetti politici incentrati sul ritorno della Serenissima con i suoi domini e i suoi sudditi veneti e non veneti.
Sono della stessa demenzialità di coloro che vorrebbero il ritorno dell'Impero romano.

Rodolfo Ferrari
Gino Quarelo vedi che per il tuo cervello è difficile da capire. Informati

Sergio Sergio
Gino Quarelo se come dici "solo degli invasati bla bla bla"... allo stesso modo, chi accetta passivo è un semplice schiavo. ......Per capire questo semplice concetto facciamo un esempio ok? i servi della gleba erano cosi chiamati perchè pagavano in tasse il 50% di quanto prendevano. Lo stato occupante italiano, vessa i propri cittadini con una pressione fiscale intorno al 70% (molto piu dei servi della gleba insomma).........Fino a che percentuale di tassazione sei disposto a sopportare prima di considerarti uno schiavo, al servizio di predoni che tu stesso legittimi col voto? Quelli che tu chiami invasati molto probabilmente hanno già raggiunto quel limite e lottano per qualcosa in cui credono. (a differenza degli schiavi che accettano passivamente e danno dell'invasato a chiunque provi ad alzare la testa). saluti!

Alessandro Benxinaro
Zerbetto Anche perchè par iscreverse a on comitato ghe voe i ducumenti e, alias Gino xe falso.

Giovanni Ferrigioni
Gino Quarelo " Solo degli invasati possono fantasticare progetti politici incentrati sul ritorno della Serenissima con i suoi domini e i suoi sudditi veneti e non veneti.
Sono della stessa demenzialità di coloro che vorrebbero il ritorno dell'Impero romano." Non sono appartenente al CLNV, ma da indipendentista preso in causa, vorrei conoscere la sua ricetta per migliorare la vita del popolo Veneto.


Maurizio Bedin
No grazie a certuni che si dicono veneti alla Gino Quarelo, alla Alberto Pento e soci vari.... Pagati dall'occupante!

Gino Quarelo
Non vi è nessun occupante e il sottoscritto è più veneto di te e di quelli come te. Gli occupanti esistono solo nella vostra testa malata e invasata.

Rodolfo Ferrari
Gino Quarelo purtroppo l'ignoranza è il male del nostri tempo. Suggerisco di informarsi e sudiare prima di parlare a vanvera... tipico degli italiani .... votanti ...


Tiziano Carrarini
Gino Quarelo... porti gli occhiali? le lenti sono troppo scure per vedere ...credo che sia semplice condividere che le terre venete di fatto sono occultamente colonizzate....
.politicamente ognuno puo' sostenere la propria idea bast non cambiare la storia..fatti compresi ...la ipocresia italiota demoniocratica e'..storia .

Gino Quarelo
Tiziano Carrarini chi sarebbero gli occupanti e quando avrebbero occupato e come mai i veneti avrebbero permesso l'occupazione senza resistere e combattere?

Rodolfo Ferrari
Gino Quarelo insisti... ma se non vieni a sentire e non ti informi... come fai a criticare. Vieni a farti un giro una volta, conosci persone "a modo" e squisite, e magari ti informi pure... Ma non criticare a prescindere; altrimenti passi x qualunquista..

Raffaello Domenichini
Gino Quarelo e Alberto Pento dovrebbero fare riflettere su cose che indipendentisti compresi dovrebbero avere il coraggio di guardare sugli occhi.
Vedo giusto parlare della Serenissima e di Indipendenza ma per proseguire sul progetto occorrono basi solide condivise e analisi obiettive.
Spiace cosa dicono Pento e Quarelo ma credo abbiano ragione e alla fine non sono altro che le verità che non vorremmo fossero tali e quindi difficili da digerire.

Tiziano Carrarini
Raffaello Domenichini per fare e per cambiare bisogna cominciare ....politicamente possiamo pensarla in tanti modi diversi e ognuno puo identificarsi in un ideale o in un percorso ...questo del Cnlv e' un percorso ed e' inegabile ..possiamo giudicare il cnlv per la coerenza ..per quanto sono bravi o meno ... non possiamo nega
re che sia un percorso ...


Roberto Poli
Raffaello Domenichini altro account de Quarelo/Pento/Dilan! Per aver corajo a scrivare che ga razon, solo da solo poe darsea! cueo che XE STA BUTA FORA DA TUTI I GRUPI, ma dise che l'è lu che li snoba! Ahahahahhaha sfigato!


Raffaello Domenichini
Roberto Poli Questi sono altri discorsi fuori dall'argomento che interessa.

Maurizio Bedin
Raffaello Domenichini riflettere su cosa? Che il Popolo Veneto NON esiste? Che non è stato oggetto di invasione napoleonica, nonostante la stessa Francia fosse firmataria della Pace di Westfalia, riconosciuto come origine del diritto internazionale, dove le nazioni di allora convennero che nessuno Stato firmatario avrebbe attaccato o cambiato i confini convenuti dai firmatari? Patto che è stato ignorato e disatteso anche al Congresso di Vienna, dove la sola Inghilterra si oppose all' annessione dei Territori della Serenissima agli Asburgo e voleva la Restaurazione (così si chiama quel periodo ed il risultato del Congresso) anche della Repubblica di Venezia e non solo il ritorno dei confini originali di mezza Europa, dopo le scorrerie delle soldatesche napoleoniche? Oppure che la volontà di pochi cosiddetti intellettuali dell'epoca che auspicavano una penisola italica FEDERALE (non sotto la corona monarchica Sabauda), come i vari Mazzini, Pellico, Cattaneo e lo stesso Tommaseo di Sibenico, tutti traditi dalle promesse di aiuto di Carlo Alberto prima e di Vittorio Emanuele II poi, che rifiutarono il posto in Parlamento ad unità avvenuta e morirono esuli all'estero, come Daniele Manin? Tutti traditi. Vogliamo dirlo in gergo attuale? Tutti inculati da politica e dalla retorica patriottica di regime. Allora come oggi, nulla è cambiato. Non sono sufficienti tali considerazioni? Se volete continuo fino a dopodomani ed elenco tutte le mancanze, i raggiri, i tradimenti, le vessazioni, i genocidi, i massacri e le aggressioni compiute dal novello Stato italico.


Giovanni Ferrigioni
Gino Quarelo, alias tiziocaiosempronio da quanto sento dire: avevo postato una domanda prima, senza ancora aver letto i commenti sottostanti. Non serve che rispondi, sei itaGliano e ti rispetto. Da Veneto faccio davvero fatica, ma ti rispetto. Con tutta la letteratura (accreditata, mica da sottoscala) che parla di Storia dei Veneti, fino ad analizzare come questa gente si ritrovò sotto il Giogo italico, come ne morì per le velleità imperialistiche, come emigrò spinta dalla fame indotta dalla Perfida matrigna, sentire un (Veneto?) che nega la propria identità e che pensa che le Terre Venete non siano sotto occupazione, mi fa cadere le braccia. Ma in fondo esistono i negazionisti anche per quanto riguarda l'Olocausto.

Raffaello Domenichini
Credo che sui fatti storici del passato documentati, come l'invasione Napoleonica siamo tutti concordi. Ma non è questo il succo del discorso.
Anzi un bel discorso storico questo di Bedin ma dove NON si trova la risposta sugli occupanti e gli occupati, come da domanda di Quarelo.

Roberto Poli
Io non capisco quale sia il tuo problema, bengi! Alla fine vuoi restare italiano? ..c@33i tui! Vuto deventar svixero? ..rangiate! Nessuno obbliga nessuno a fare scelte non condivise.
Saremo indipendenti, e gli italiani saranno rispettati come stranieri in terra veneta. Continuerete a farvi rappresentare da chi vi pare, senza boicottaggio. Se te va ben cusita.. Afar tuo.
Ma abbi la decenza di chiudere quella cloaca maxima da cui espelli ignoranza senza ritegno. Fallo x te stesso..


Raffaello Domenichini
Roberto Poli Qarelo pone degli argomenti, mostra la luna ... dai che mi insegna che devo guardare il dito come gli stolti.
Io quando leggo un libro non è che muoio se NON conosco l'autore o se questo per mille stramaledetti affari suoi usa un nome d'arte, di fantasia o un alias.


Roberto Poli
Si chiama "onestà intellettuale".
PS
Dimenticavo, vuto nar in Israele? Bon voyage!

Raffaello Domenichini
Roberto Poli Caso mai, secondo me, sarebbe onestà civile o di convivenza.
Onestà intellettuale è non manipolare... non centra nulla con anonimato di commenti oltretutto su Fb.
Ma va ben istesso. Grazie.


Roberto Poli
Ehhhh troppo semplice liquidare così, con decine di account senza una sola foto identificativa, pronti a sputar luame verso persone impegnate in un credo profondo e meritevole solo del massimo rispetto.
Bisogna imparare a prendersi le responsabilità di ciò che si dice, soprattutto quando si pretende una ragione che va contro il principio che anima la discussione. Se no è spazzatura.
Tutto qui.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: CLNV, Plebiscito.eu, LIFE, Gandhi, disobbedienza fiscale

Messaggioda Berto » ven mar 26, 2021 9:39 am

Comitato Liberazione Nazionale Veneto
Godega. S. U. (TV)
Serata per la decolonizzazione della Serenissima.
Il CLNV progredisce ed evolve a tutti i livelli.
28 settembre 2019

https://www.facebook.com/groups/2376236 ... 4480929961

Il progetto per l'Indipendenza e la sovranità del Popolo Veneto passa attraverso l'unità degli intenti, affinché le singole forze in campo per il comune obiettivo generino sinergia, e unite nello scopo siano rese più forti ed incisive per raggiungere la totale sovranità del Popolo Veneto sulla Nazione Veneta.
L'Avv Vittorio Selmo, presidente di Stato Veneto, già ospite della ANV del CLNV durante una recente assemblea ordinaria ha sancito la condivisione degli sforzi volta all'ottenimento dell'Indipendenza, proponendo collaborazione fattiva a tutti i livelli.
Nell'occasione ha proposto la struttura di un futuro apparato del Popolo Veneto, che a suo avviso sarà il più idoneo per ottenere l'effettività di un governo sul terrirorio.
Questa novità è stata salutata con un grande applauso in sala.
Siamo certi che nel prossimo futuro vedremo rafforzarsi maggiormente questo genere di unione, sempre più diffusa tra le diverse compagini.
IL BINARIO DELLA LIBERTÀ È STATO POSATO ED ORA STA AI VENETI TUTTI AVVALERSENE, PER PERCORRERE LA VIA CHE CI CONDURRÀ ALLA META.
WSM!


Alberto Pento
Queste iniziative non porteranno a nessuna indipendenza del Veneto tanto meno al ritorno della Serenissima con i suoi domini veneti e non veneti com'era e dov'era perché sono irragionevoli, antistoriche e del tutto assurde.
La maggior parte dei veneti sensati e di buona volontà se ne stà lontano da queste demenzialità infatti le vostre serate oltre a qualche decina di partecipanti e le vostre manifestazioni oltre a qualche centinaio di partecipanti non vanno.
Voi del CLNV e altri come l'avvocato Selmo di Veneto Stato potete sono illudere e ingannare voi stessi e qualche altro povero veneto ignorante e credulone nulla più.


Ecco cosa propone l'avvocato Selmo di Veneto Stato

Stato Veneto @Stato Veneto Passaporto
ha lo scopo della libertà, sovranità e indipendenza del Popolo Veneto e dell'autodeterminazione politica dei Territori Veneti

- considerata la democrazia veneta non quale omologazione, nè egualitarismo indistinto, bensi quale rispetto, protezione e garanzia delle differenti esistenze umane; e che lo Stato è da fondarsi sull'ordine integrale della vita, di cui il lavoro e l'economia fanno parte ma non l'esauriscono; e nel quale vengono alla pari promossi ed attuati tutti i valori anche di socialità che appartengono all'essere umano, tenuto conto dell'Uomo e della sua vita in un dato luogo e nel suo tempo; della diversità e della irripetibilità di ciascuno e di ogni specifica Comunità;
- considerata l'indilazionabile urgenza di cambiamento integrale del Sistema Politico;
- considerata la necessità di eliminazione del Sistema dei Partiti, superato dalla Storia, oligarchico, individualista, agnostico, massonico e corrotto; definitivamente esaurito ed incapace di ideazioni; preordinato ad interessi solo particolari; attuativo della sistematica rapina delle fatiche e delle economie del Popolo;
- considerato giusto e doveroso il riconoscimento della sovranità popolare da esercitare con Democrazia Diretta nelle singole e specifiche Comunità, Municipi e Territori veneti, in conformità alla nostra millenaria tradizione politica di poliarchia, indipendente ed integrata nello Stato Veneto;
- considerato che i distinti Territori, intanto, di Verona, Vicenza, Padova, Rovigo, Venezia, Treviso e Belluno hanno ciascuno personalità statale e ad essi devono essere riconosciuti e restituiti tutti i loro poteri originari, con diritto di dotarsi ciascuno di una propria Costituzione, nonchè di confederarsi mediante una propria Costituzione Confederale entro lo Stato Veneto libero, sovrano e indipendente;
- afferma il diritto del Popolo Veneto di disporre di sè medesimo; di autodeterminarsi; e di dotarsi liberamente di una propria Costituzione politica Federale di Confederazione dei Territori Veneti, quale norma del proprio sviluppo politico, economico,sociale e culturale per l'esercizio dei propri diritti umani di popolo in conformità alla Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo e dei Trattati internazionali sul Diritto dei Popoli all'autodeterminazione;
- dichiara l'autodeterminazione politica del Popolo Veneto non negoziabile, nè compromettibile in forme qualsiasi di un'autonomia amministrativa, a danno del Popolo Veneto e funzionale solo a stabilizzare l'oppressione del Sistema dei Partiti.

Alberto Pento scrive:

Tante, troppe, confuse, contraddittorie, non chiare, incoerenti e talune non corrispondenti e non vere parole a cominciare dalla assurda presunzione/pretesa di parlare a nome del "Popolo veneto" che mi pare non si sia mai manifestato pubblicamente al Mondo per dare mandato di rappresentanza a questa entità personale o associativa denominata Stato Veneto Passaporto.

Da aggiungere che non è ben individuabile/definibile l'entità politica "Popolo veneto" perché mai esistita una comunità veneta corrispondente a questa descrizione fatta da Stato Veneto Passaporto "in conformità alla nostra millenaria tradizione politica di poliarchia, indipendente ed integrata nello Stato Veneto".
La Serenissima Repubblica non corrispondeva minimamente a questa descrizione.
La Serenissima non era certamente il paradiso in terra e non era affatto la Repubblica di tutti i veneti, a sovranità aristocratica o democratica di tutti i veneti che storicamente sono stati solo sudditi di Venezia e della sua arrogante e antidemocratica aristocrazia.

Inoltre, per quanto riguarda l'autodeterminazione vi è da osservare che a partire dal 1848 sino ad oggi la stragrande maggioranza degli abitanti cittadini dei territori veneti di Verona, Vicenza, Padova, Rovigo, Venezia, Treviso e Belluno si sono sempre pubblicamente e politicamente espressi per far parte dello Stato italiano, volontà politica che va assolutamente rispettata come la volontà della stragrande maggiolanza del "Popolo veneto" di ciò che sensatamente, etnicamente e storicamente si può considerare come "Popolo veneto"

Sul sistema dei partiti vi è da dire che nelle democrazie mondiali tale sistema non è stato affatto superato dalla storia, i partiti non esistono solo laddove non vi è democrazia ma dittatura assolutista e totalitaria;
l'imperfezione dei partiti italiani è dovuta unicamente all'imperfezione umana delle genti italiche (tra cui quelle venete) e alla mala costruzione dello stato italiano che la riflette. Nel Mondo esistono paesi dove i partiti funzionano benissimo, senza corruzione e senza soppraffare i cittadini come in Svizzera.

Il tono generale dell'intervento di Stato Veneto Passaporto è quello di chi aspira a uno stato etico e teocratico che per sua natura è antidemocratico, totalitario che per imporsi deve diventare necessariamente violento.
L'agnosticismo non è un disvalore anzi è una necessità laddove la ragione è calpestata dal fideismo teocratico religioso che ha la presunzione demenziale di incarnare la spiritualità universale e di interpretare la volontà di Dio.
Infatti l'Italia che è un paese molto religioso dove ha sede l'imperatore religioso cristiano cattolico romano ha anche lo stato più corrotto, irresponsabile, castuale e meno democratico dell'occidente.
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Re: CLNV, Plebiscito.eu, LIFE, Gandhi, disobbedienza fiscale

Messaggioda Berto » ven mar 26, 2021 9:39 am

CLNVENETO. NET
Assemblea ordinaria Ottobre.
Dell'Autorità Nazionale Veneta.
Obiettivo Decolonizzazione.
WSM.

https://www.facebook.com/groups/2376236 ... p_activity

Maurizio Priante
Un gruppo di persone autorevoli si sta prendendo responsabilità per far si che il popolo delle terre venete, che vanno dal Brescia al tutto il Friuli, possa recuperare la sovranità sui propri territori occupati illegalmente dall'Italia fin dal 1866, data del cosiddetto "plebiscito truffa". Con la rivendicazione e l'applicazione della legge 881/77 e del D.L.g 212/2010.
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Gino Quarelo
Quante idiozie! Non vi è alcuna occupazione illegale e Brescia e il Fiuli non sono terre venete, erano solo domini della Serenissima.
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