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Talia (Italia) - Veneto

MessaggioInviato: sab mar 08, 2014 4:39 pm
da Berto
Beppe Grillo batte un colpo: “E se l’Italia domani si dividesse”

http://www.lindipendenza.com/beppe-gril ... -dividesse

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di BEPPE GRILLO*

E se domani, alla fine di questa storia, iniziata nel 1861, funestata dalla partecipazione a due guerre mondiali e a guerre coloniali di ogni tipo, dalla Libia all’Etiopia.
Una storia brutale, la cui memoria non ci porta a gonfiare il petto, ma ad abbassare la testa.
Percorsa da atti terroristici inauditi per una democrazia assistiti premurosamente dai servizi deviati(?) dello Stato.
Quale Stato?
La parola “Stato” di fronte alla quale ci si alzava in piedi e si salutava la bandiera è diventata un ignobile raccoglitore di interessi privati gestito dalle maitresse dei partiti.
E se domani, quello che ci ostiniamo a chiamare Italia e che neppure più alle partite della Nazionale ci unisce in un sogno, in una speranza, in una qualunque maledetta cosa che ci spinga a condividere questo territorio che si allunga nel Mediterraneo, ci apparisse per quello che è diventata, un’arlecchinata di popoli, di lingue, di tradizioni che non ha più alcuna ragione di stare insieme?
La Bosnia è appena al di là del mare Adriatico. Gli echi della sua guerra civile non si sono ancora spenti.

E se domani i Veneti, i Friulani, i Triestini, i Siciliani, i Sardi, i Lombardi non sentissero più alcuna necessità di rimanere all’interno di un incubo dove la democrazia è scomparsa, un signore di novant’anni decide le sorti della Nazione e un imbarazzante venditore pentole si atteggia a presidente del Consiglio, massacrata di tasse, di burocrazia che ti spinge a fuggire all’estero o a suicidarti, senza sovranità monetaria, territoriale, fiscale, con le imprese che muoiono come mosche.
E se domani, invece di emigrare all’estero come hanno fatto i giovani laureati e diplomati a centinaia di migliaia in questi anni o di “delocalizzare” le imprese a migliaia, qualcuno si stancasse e dicesse “Basta!” con questa Italia, al Sud come al Nord?
Ci sarebbe un effetto domino. Il castello di carte costruito su infinite leggi e istituzioni chiamato Italia scomparirebbe. E’ ormai chiaro che l’Italia non può essere gestita da Roma da partiti autoreferenziali e inconcludenti. Le regioni attuali sono solo fumo negli occhi, poltronifici, uso e abuso di soldi pubblici che sfuggono al controllo del cittadino.

Una pura rappresentazione senza significato. Per far funzionare l’Italia è necessario decentralizzare poteri e funzioni a livello di macroregioni, recuperando l’identità di Stati millenari, come la Repubblica di Venezia o il Regno delle due Sicilie.
E se domani fosse troppo tardi?
Se ci fosse un referendum per l’annessione della Lombardia alla Svizzera, dell’autonomia della Sardegna o del congiungimento della Valle d’Aosta e dell’Alto Adige alla Francia e all’Austria?

Ci sarebbe un plebiscito per andarsene. E se domani…

*Tratto da http://www.beppegrillo.it

Re: Talia (Italia)

MessaggioInviato: mer mar 12, 2014 11:04 am
da Berto
Altra vittima della crisi, si suicida imprenditore friulano

http://www.lindipendenza.com/altra-vitt ... e-friulano

Un imprenditore, di 69 anni, Galliano Moro, titolare di una azienda, la TGM che opera nella componentistica per mobili, è stato trovato morto questo pomeriggio all’interno di un capannone. Secondo quanto riferito dal figlio che ha scoperto il cadavere, l’imprenditore si sarebbe suicidato perchè sopraffatto dalla crisi economica. Le indagini dei carabinieri della locale stazione hanno escluso la responsabilità di terzi e dalla Procura di Pordenone è già giunto il nulla osta per la rimozione della salma.

Re: Talia (Italia)

MessaggioInviato: mer mar 12, 2014 11:05 am
da Berto
Ani veneto-tałiani -regno e repiovega tałiana (150 ani de dexgràsie)

viewforum.php?f=139


El rejsta veneto Olmi lè drio far on film so la prima goera mondial:

el ga dito ke no ghè gnente de "Grande" ente la goera e sto film el trata de on reparto ke se ge rebelà e revoltà contro.

'Torneranno i prati', Olmi in trincea per raccontare la "Grande Guerra" (no ghè gnente de grande el ga dito Olmi)

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Asiago (Vicenza), 14 mar. (Adnkronos/Cinematografo.it) - Torneranno i prati, e torna la Prima Guerra Mondiale: è il nuovo film di Ermanno Olmi. Nel centenario del primo conflitto mondiale, riprese sull'Altopiano dei Sette Comuni, nel cast Claudio Santamaria, Andrea Di Maria, Francesco Formichetti, Camillo Grassi e Niccolò Senni, soggetto e sceneggiatura dello stesso Olmi, produzione Cinema Undici e Ipotesi Cinema con Rai Cinema, siamo sul fronte Nord-Est, dopo gli ultimi sanguinosi scontri del 1917 sugli Altipiani, e, promette il regista 83enne, ''la pace della montagna diventa un luogo dove si muore: tutto ciò che si narra in questo film è realmente accaduto, e poiché il passato appartiene alla memoria, ciascuno lo può evocare secondo il proprio sentimento''.


Otto settimane di riprese, due trincee ricostruite a Val Formica e Val Giardini, tre milioni e 200mila euro di budget. ''Il miglior modo di celebrare il centenario - dice Olmi - è capire perché è successo: noi oggi siamo a una vigilia che rischia di assomigliare molto a quella della Prima Guerra Mondiale con conseguenze devastanti: la celebrazione deve essere 'voglio capire perché', perché non succeda un'altra volta''.
''Negli anni '80 storici austriaci e italiani sono stati incaricati di raccontare la Prima Guerra Mondiale, ma viene buono che quel scriveva Raymond Chandler 'Sapeva veramente tutto, ma solamente quello', perché non conoscono direttamente la realtà di cui vanno parlando. Io ho letto, riletto libri di testimoni diretti della guerra, come il mio amico Mario Rigoni Stern, Gadda, Lussu, Weber e altri: pagine di straordinaria sensibilità percettiva nel cogliere quelle sfumature che lo storico di professione non può avere. Ma oltre a questi autori, che hanno vissuto ma anche metabolizzato quegli eventi nello scrivere i loro romanzi, ho letto pagine di anonimi: c'era il nome in fondo, ma era quello di chi non ha nome. La verità l'ho trovata lì. Allora, chi scrive la storia? Quella ufficiale gli intellettuali, quella reale coloro che non hanno parola''.
Tra le testimonianze dirette, lo stesso padre di Olmi e Toni il Matto, un pastore che combatté sull'Altopiano: ''Nel '14-'15 in Italia sono successe cose vergognose, si sono mercanteggiate le condizioni di convenienza: se entrare o meno in conflitto, se schierarsi con gli austriaci o non belligerare, ma casa Savoia, sempre distratta nei confronti della storia, ha ritenuto più conveniente legarsi alle nazioni che avevano bisogno di mercati in Europa, l'Austria-Ungheria, un po' come oggi la Merkel. Fate questo lavoro, storici, e vedrete - tuona il regista - quanti fatti vergognosi di cui dobbiamo arrossire e abbassare il capo''.
Dunque, l'urgenza di questo film, 'Torneranno i prati', ambientato nell'autunno del 1917, ''il preludio di Caporetto, il preludio della disfatta: racconto di come dagli alti comandi vien l'ordine di trovare un posizionamento per spiare la trincea avversa: si finisce accoppati, ma l'ordine è arrivare là''. Probabilmente lo vedremo alla Mostra di Venezia, per ora Olmi rivela una battuta sintomatica del film che definisce 'onirico': ''Dopo una disfatta, tutti tornano a casa loro e dopo un po' tornerà l'erba sui prati''. La trincea è un avamposto, un caposaldo italiano sull'Altopiano e, continua il regista, ci sono ''due personaggi che fanno prevalere la propria coscienza sulle esigenze militari dei comandi superiori: disobbediscono, e la disobbedienza è un atto morale che diventa eroicità quando la paghi con la morte. Uno è un alto ufficiale, l'altro il solito anonimo soldatino il cui nome non significa nulla: entrambi hanno la coscienza di disobbedire. Nel processo, Eichmann sosteneva 'Abbiamo obbedito a un ordine', ma no: non ci sono ordini, quando un ordine è un crimine''.
E Olmi affonda: ''Sui monumenti che ancora oggi ritraggono gli alti comandanti, bisognerebbe scrivere sotto criminale di guerra''.
'Torneranno i prati' è profondamente radicato nella cittadina di Asiago che il maestro Ermanno Olmi ha scelto per vivere e si inserisce a buon diritto tra le iniziative promosse dalla presidenza del Consiglio per il centenario della I Guerra Mondiale. Il film, che nel cast annovera Alessandro Sperduti e Claudio Santamaria, dovrebbe arrivare nelle sale nel prossimo autunno.

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Re: Talia (Italia)

MessaggioInviato: lun mar 17, 2014 8:46 am
da Berto
La crisi fa esplodere il numero dei cittadini ladri per necessità

http://www.lindipendenza.com/la-crisi-f ... -necessita

“La crisi economica ha prodotto una ondata spaventosa di furti, rapine e scippi nel nostro paese, al punto da poter parlare di una vera e propria emergenza nazionale”. Lo afferma il Codacons, che ha messo insieme alcuni studi di settore dai quali emerge un quadro allarmante. “I numeri sui piccoli reati economici ci dicono che siamo di fronte ad una escalation di furti, rapine, scippi e taccheggi, che trova la sua causa nella crisi economica che ha colpito il nostro paese” – spiega il presidente del Codacons Carlo Rienzi.

Dal 2010 al 2013 – sottolinea l’associazione dei consumatori - le rapine sono passate da 35mila a 44mila, piu’ di 120 al giorno, con un incremento del 25%; nello stesso periodo gli scippi sono passati da 14mila a 21mila (+50%); i furti in appartamento da 149mila a 246mila (+ 65%). Solo nei supermercati, la Coldiretti ci dice che piu’ di 3 miliardi di euro all’anno di merce viene rubata dagli scaffali. “E qui oggetto di furto e’ qualsiasi tipo di prodotto – spiega Rienzi – dall’abbigliamento ai profumi, dai salumi ai formaggi, passando per prodotti cosmetici e alcolici. Ma a cambiare e’ anche e soprattutto la tipologia di chi commette furti e rapine: non piu’ ladri di professione ma “ladri improvvisati. Si registra cioe’ un fortissimo incremento di cittadini che, vedendo ridotte le proprie capacita’ di acquisto a causa della crisi economica, decidono di ricorrere al furto come ultima possibilita’ per far fronte alle proprie esigenza di vita” – conclude Rienzi.

Re: Talia (Italia)

MessaggioInviato: lun mar 17, 2014 9:05 am
da Berto
Prato, una 60enne rapina una banca Armata di taglierino riesce a fuggire

http://www.lastampa.it/2014/03/10/itali ... agina.html

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I fatti nelle prime ore di questa mattina. L’anziana entra impugnando una pistola giocattolo e un taglierino, bottino di 4 mila euro. Di lei nessuna traccia

La notizia di per sé non sarebbe neppure così eclatante, dal momento che il fatto rientra nelle cronache ormai quasi quotidiane del nostro paese. Ma la rapina che è avvenuta questa mattina a Prato ha qualcosa di insolito rispetto agli altri colpi. A fare irruzione nella filiale della Cassa di risparmio di Lucca-Pisa-Livorno di via Tacca è stata infatti un’anziana di 70 anni, impavida e decisa a tutto, tanto da presentarsi a volto scoperto e impugnando una pistola giocattolo.

Si è presentata alla cassa dell’istituto di credito come una normale cliente, dopo aver atteso il suo turno. Ma quando è arrivata davanti al bancone, a tu per tu con il cassiere, ha tirato fuori una pistola, «visibilmente di plastica» riferiscono gli investigatori, e poi un coltello. E, minacciando l’impiegato, gli ha chiesto di darle i soldi. Una rapina, nelle modalità, come altre, solo che ad agire, in base alle testimonianze raccolte dai carabinieri, è stata una donna inizialmente indicata come una settantenne ma che, da successivi accertamenti e verifiche, avrebbe una decina di anni meno. Un’anziana che, sempre in base alle dichiarazioni di un cassiere, riferiscono fonti investigative, avrebbe anche detto che «i soldi le servivano per le medicine».

Erano da poco passate le 11.30 di stamani quando è avvenuta la rapina, nella filiale della Cassa di risparmio di Lucca-Pisa-Livorno di via Tacca, a Prato, fra la stazione ferroviaria e il centro storico della città laniera, zona piuttosto frequentata a quell’ora. La donna, presi i soldi, circa 4.000 euro, si è diretta verso l’uscita e ha fatto perdere le sue tracce. «Noi non l’abbiamo seguita soprattutto perché temevamo si potesse fare del male da sola, magari con gli stessi strumenti di minaccia con cui ha chiesto a noi il denaro», avrebbero spiegato alcuni dipendenti della banca ai carabinieri, intervenuti in via Tacca dopo che era stato dato l’allarme e a loro volta stupiti per l’identità indicata loro sulla persona che aveva messo a segno il colpo.

Insieme alle ricerche della donna sono scattati gli accertamenti di rito, a partire dalla visione delle riprese delle telecamere a circuito chiuso della banca, anche per accertare se davvero ad agire fosse stata un’anziana o non piuttosto una persona travestita da donna di una certa età. Le immagini, secondo quanto appreso, hanno evidenziato che era vestita in modo da passare assolutamente inosservata: pantaloni, giacca, sciarpa, cappello di lana e un paio di occhiali con lenti scure. I militari stanno visionando ripetutamente i filmati per comprendere la fisionomia ed il modo di camminare dell’autrice della rapina. Ma tra i testimoni - al momento del colpo in banca c’erano vari clienti oltre al personale -, a cui è stato chiesto se per caso non avessero notato qualcosa di strano, a nessuno è parso che chi ha agito fosse camuffato. Tutti confermano che si tratterebbe di un’anziana che parlava perfettamente l’italiano.

Re: Talia (Italia) - Veneto

MessaggioInviato: mer apr 16, 2014 10:15 am
da Berto
Mi veneto a stago co me fradei veneti, sensa se e sensa ma

viewforum.php?f=153

Re: Talia (Italia) - Veneto

MessaggioInviato: gio apr 17, 2014 10:12 am
da Berto
Bassano, ciclisti affrontati dai "predoni" Derubati lungo la strada di soldi e bici

http://www.ilgiornaledivicenza.it/stori ... ldi_e_bici

BASSANO. L'ambiente del ciclismo è in allarme. La quiete di una strada di montagna, il paradiso per chi ha l'hobby del pedale, adesso fa paura. In più parti del Veneto si stanno moltiplicando i casi di ciclisti affrontati da banditi che sbucano all'improvviso dalla vegetazione e si fanno consegnare le biciclette dietro la minaccia di un coltello o un bastone. Nei giorni scorsi è accaduto anche sulla strada Cadorna, che da Romano sale sul Grappa, e a Fontanelle di Conco. Altri episodi si sono verificati sul Montello, sul Cansiglio, sui Colli Euganei e sul versante ovest dell'Altopiano.
I banditi agiscono in coppia. Scelgono salite poco trafficate, quelle che di solito i cicloamatori preferiscono per stare alla larga dai gas di scarico. Il più delle volte si servono di un furgone bianco, piazzato a bordo strada in un punto strategico, lontano dalle case. Inutile memorizzare la targa, è rubata.
Uno dei due, collocato più in basso, con un cellulare avvisa l'altro che la vittima sta per arrivare. (...)
Leggi l'articolo integrale sul Giornale in edicola.
Eros Maccioni

Re: Talia (Italia) - Veneto

MessaggioInviato: ven apr 18, 2014 11:10 am
da Berto
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http://lnx.raixevenete.com/papa-perche- ... i-mangiare

“Papà perché domani non puoi mangiare?” :
“Parché ghe xe on popá Veneto come el vostro ma più coragioxo che no magna da 16 giorni e che no vede i so puteli da altretanti giorni”
“Perché non mangia? Perché non puó vedere i suoi bimbi?”:
“Parché el xe rabiá co chi che lo ga portá via dai so puteli e lo ga meso in una stansa pi picola dela vostra camereta ma co le sbare ala finestra, la se ciama prexon”
“In prigione? E chi lo ha messo la? Ma cos’ha fatto per essere portato via dai suoi bambini e messo la dentro?”:
“Lo ga meso dei altri papá vestii tuti de nero che però i vede i so puteli ogni sera quando che i va caxa, solo che i so puteli no i sa coel che i fa i so popá durante el giorno. Sti papà vestii de nero i lo ga portá la parchè el voleva canbiare dele robe che no xe giuste e lo ga dito forte. Dunque dei papà pi veci non veneti e vestii de grigio coi baffi che ciapa ordini dai italiani che par deso i comanda qua i ga mandá i papà vestii de nero de note a portare via el papà veneto ai so puteli e ala mama”
“Papá , ma portano via anche te? Ma i papà vestiti di nero e quelli grigi sono anche quá vicino? Ma sono cattivi?”:
“No cari mi no go sigá gnancora così forte ma son drio rabiarme tanto. I papà grigi e neri i vive anca qua visín e deso probabilmente i xe drio contarghe le storie ai so puteli nel so letin, el papà veneto invese no pol contarghe le storie ai so puteli parché el xe prigioniero. Sti papà no i xe cativi i xe solo italiani e i italiani ga senpre fato ste robe.”
“Papá ma noi siamo italiani?”:
“No cari vialtri si Veneti e quando che sarè pi grandi ve prometo che no ghe sará più papà grigi e neri che portará via altri papà veneti.”
“Allora domani non mangi perché sei arrabbiato… anch’io quando saró arrabbiato per qualcosa che non mi piace non mangeró”:
“Te fe ben caro , te fe ben, note bona cuccioli”.

Dedicato ai bambini di Lucio e Barbara nell’augurio che un giorno vicino possano marciare insieme ai miei figli bandiere in spalla in un nuovo stato in cui la libertà di pensiero e di opinione sia garantita a tutti i cittadini. Forsa Lucio, forsa patrioti.
WSM
Massimiliano

Immagine tratta dall’articolo: http://bastacasta.altervista.org/p12997

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Indipendentisti: Chiavegato e Rocchetta liberi con altri 5. In cinque ai domiciliari


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http://www.lindipendenza.com/indipenden ... omiciliari

I giudici del tribunale del Riesame di Brescia hanno disposto la libertà per sette dei secessionisti arrestati il 2 aprile scorso, tra questi l’ex parlamentare Franco Rocchetta e il leader del Movimento 9 Dicembre, Lucio Chiavegato (sotto mentre esce dal carcere), Roberto Bernardelli, Riccardo Lovato, Giancarlo Orini, Roberto Abeni e Corrado Manessi. Per Flavio Contin sono stati confermati i domiciliari; sostituita la misura del carcere con i domiciliari per Tiziano Lanza, Corrado Turco, Stefano Ferrari e Michele Cattaneo.

Il giudici del riesame di Brescia ritengono competente per la vicenda dei 24 secessionisti l’Autorità giudiziaria di Padova. Secondo fonti legali, i giudici ritengono sia venuta meno la gravità degli indizi per l’associazione finalizzata al terrorismo e il reato più grave ipotizzato sarebbe la costruzione del Tanko, avvenuta nel Padovano.

«Da Brescia arriva una buona notizia ma resta la vergogna dei giorni di galera fatti a causa di una idea»: lo ha detto all’ANSA il segretario della Lega Matteo Salvini commentando la decisione del tribunale del Riesame di Brescia. «Sono contento – ha aggiunto – perchè avevamo detto che avremmo passato Pasqua in galera noi per solidarietà». «Quello di oggi – ha aggiunto Salvini – è solo l’inizio di un percorso in cui lo Stato dovrà alla fine scusarsi per aver fatto fare la galera a dei cittadini solo per le loro idee. Perchè questo è un processo alle idee». «La notizia di oggi è una buona notizia e sono contento perchè noi leghisti avevamo deciso di andare in galera a Pasqua se le persone incarcerate non avessero ottenuto la libertà. Quindi la decisione del tribunale di Brescia oggi per noi è una bella notizia».

«Giudichiamo la scarcerazione come un ottimo segnale, con l’auspicio che tutta la vicenda giudiziaria si risolva in modo positivo e soprattutto in tempi rapidissimi». Lo dice il presidente del Veneto Luca Zaia, commentando la notizia della scarcerazione di alcuni dei secessionisti. «Si sta confermando quanto in tanti avevamo sottolineato circa la forza spropositata utilizzata in questa vicenda – aggiunge – un trattamento e un’attenzione che vengono dedicate soltanto ai peggiori delinquenti. Speriamo ora che torni il sereno in queste famiglie».

MA LO SCIOPERO DELLA FAME CONTINUA

Notizie riferiscono della scarcerazione di alcuni patrioti Veneti detenuti prigionieri nelle carceri italiane. Apprendiamo dalla famiglia che Lucio Chiavegato,amato e stimato presidente di LIFE Veneto è in libertà così pure Franco Rocchetta, per gli altri non siamo in grado di riferire.

Siamo soddisfatti per Lucio , per Franco e per coloro che sono liberi, soprattutto perché decade miserevolmente l’accusa di terrorismo e questo è anche la conferma che l’operazione portata a termine dai ROS su ordine della Procura di Brescia non era assolutamente di prevenzione ma di carattere politico. Siamo preoccupati per tutti gli altri ancora in carcere, detenuti con un’accusa inconsistente.

FRAJA VENETA continuerà nell’azione pacifica dello sciopero della fame a staffetta finché non sarà scarcerato anche l’ultimo dei Patrioti Veneti.

Fabio Padovan

Daniele Quaglia

CECCHETTI: LO STATO RICONOSCA L’ERRORE COMMESSO

“Bene le scarcerazioni, ma ora lo Stato riconosca l’errore. Le idee non si processano. E non si mettono in galera”. Così il Vicepresidente del Consiglio regionale della Lombardia Fabrizio Cecchetti (Lega Nord), commenta la decisione del tribunale del Riesame di Brescia di disporre i domiciliari per cinque indipendentisti e di rimettere in libertà sette persone arrestate nell’indagine veneta che ha portato in carcere 21 “secessionisti”.
“Mettere dietro le sbarre delle persone solo perché si ritengono le loro idee di autodeterminazione sovversive e terroristiche – ha aggiunto Cecchetti – la dice lunga sui rischi che stiamo correndo in questo Paese. Il grido di libertà non può essere soffocato. La stessa democrazia che l’Occidente vuole esportare in giro per il mondo viene poi negata con la forza a casa nostra. Lo Stato riconosca allora l’errore e rimetta immediatamente in libertà anche gli altri indipendentisti ingiustamente incarcerati”.

Re: Talia (Italia) - Veneto

MessaggioInviato: sab giu 28, 2014 9:28 am
da Berto
LA RINASCITA

https://www.youtube.com/watch?v=bt7Jin9 ... e=youtu.be

On fià màsa Venesia e poco Veneto, però no lè mal.