Venezuela

Re: Venezuela

Messaggioda Berto » sab feb 02, 2019 2:49 pm

La rabbia degli italiani in Venezuela: "Mandati a morte dai Cinquestelle"
Sab, 02/02/2019

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 38034.html

Espropri, rapimenti, omicidi, la nostra comunità è una delle più colpite dal regime: "Roma ci è nemica: prende soldi da Maduro?"

La decisione dell'Italia di non riconoscere come presidente ad interim Juán Guaidó è stata una terribile doccia fredda per gli oltre un milione di italiani che vivono in Venezuela, con figli e nipoti ormai venezuelani.

«Ci siamo sentiti abbandonati, traditi, umiliati, condannati a morte» racconta Francesco, una vita a Caracas, scappato negli anni 50 da un meridione che offriva poco o nulla ma al quale ha sempre fatto arrivare i suoi soldi con i quali sono andati avanti fratelli e nipoti. «E oggi ci trattano così, come animali, non ci riconoscono il diritto di uscire da questa emergenza senza fine». Sotto accusa finisce soprattutto lui il sottosegretario agli Esteri cinquestelle Manlio Di Stefano. Il suo commento al no dell'Italia come un rispetto al «principio di non ingerenza» proprio «si fa fatica a mandarlo giù». Ignoranza od opportunismo? Per Paolo, ex ristoratore oggi disoccupato «forse gli italiani prendono i soldi da Maduro, come già accaduto con i finanziamenti che il chavismo ha dato in Spagna al partito di Podemos». Intanto continuano a fioccare a centinaia i commenti durissimi da parte degli internauti non solo venezuelani sul twitter di Di Stefano. «Triste che ti chiami rappresentante degli italiani».

Gli scrive il profilo di VV periodistas, un sito di notizie di Caracas. «La comunità italiana è stata una delle più colpite dalla dittatura venezuelana: espropri, rapimenti, omicidi. Chiedere il dialogo con chavismo è come chiedere il dialogo con la mafia italiana». Gli fa eco Cesira che scrive: «Ma viene tu qui in prima persona a fare il dialogo dai! Però non andrai a fare il bello Antonio in un albergo 5 stelle, vieni a casa mia cosi quando manca l'acqua e la luce corriamo insieme, ok? Bella proposta no?». Gli scrivono anche in spagnolo, a riprova di come la notizia del no dell'Italia, così in controtendenza rispetto alle decisioni di Parlamento europeo , abbia suscitato un clamore senza precedenti: «Pero ustedes los arrastrados no critican que Venezuela está sometidos por los Cubanos, Rusos, Chinos, Iranis, Turcos y Guerrillas del ELN, FARC» («Però voi al traino non criticate il fatto che il Venezuela è sottomesso ai cubani, ai russi, ai cinesi, agli iraniani, ai turchi, ai guerriglieri dell'ELN e delle Farc, ndr)». Enzo da Caracas racconta invece a il Giornale come la delusione tra gli italiani sia infinita. «L'Italia adesso è contro di noi. Noi che ci sentiamo anche venezuelani perché i nostri figli sono nati qui. A Roma fanno tutto questo per difendere quella che è solo una dittatura. Dovrebbero venire a vivere qui per capire cosa c'è in gioco. C'è in gioco la nostra sopravvivenza. Altro che ingerenza!». La voce si incrina. «E la cosa ancora più triste - dice - è che persino il nostro consolato a Caracas ci ignora. Si era parlato di medicine giunte apposta in Venezuela con una sorta di corridoio umanitario per noi italiani meno abbienti. Non abbiamo visto nulla. Per non parlare dei Comites che non stanno facendo assolutamente nulla».

Alla notizia del non riconoscimento dell'Italia del nuovo governo ad interim Enzo racconta poi che «qui è successo un casino, in molti hanno pianto».

Orio, ormai in pensione, una vita a Caracas si dice «profondamente deluso. I 5 stelle in questi giorni hanno perso in parte quelle simpatie che avevano conquistato col populismo, ma erano invisi da quando hanno cominciato a frequentare prima Chávez poi Maduro ricevendo dollari per la loro causa ad ogni leccata fatta al regime. Salvini ha fatto sapere che sta con noi, ma il tira e molla governativo sta facendo passare il suo appoggio - almeno fino a questo momento - quasi da clandestino. Un orrore».

E mentre si stanno registrando in tutto il Paese spostamenti di carrarmati verso i centri nevralgici e le frontiere, dagli Stati Uniti Bolton fa sapere che al momento si scarta qualsiasi ipotesi di intervento militare aggiungendo però che se Maduro non accetta la transizione il suo futuro sarà Guantanamo.
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Re: Venezuela

Messaggioda Berto » sab feb 02, 2019 9:42 pm

Migliaia di manifestanti in Venezuela, Maduro: "Fallito il colpo di Stato"
2 febbraio 2019

https://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/m ... 902a.shtml

Nel giorno delle grandi manifestazioni di piazza in Venezuela, con migliaia di sostenitori scesi in strada per sostenere da una parte Nicolas Maduro e dall'altra il capo dell'opposizione Joan Guaidò, il presidente ha dichiarato davanti alla folla che "il colpo di stato è fallito, e non se ne rendono nemmeno conto". Guaidò ai suoi sostenitori ha invece dichiarato: "Il dittatore è rimasto completamente solo". L'Italia nega qualunque appoggio a Maduro.

Nel giorno della manifestazione convocata a Caracas per il ventesimo anniversario dell'arrivo al governo di Hugo Chavez, Maduro ha detto: "Siamo in pace, abbiamo vinto con la pace, li abbiamo sconfitti". Ad ascoltarlo c'erano decine di migliaia di persone, la maggioranza vestite con l'uniforme delle Milizie bolivariane. "Le forze armate - ha aggiunto - sono ogni volta più leali e compromesse con la rivoluzione bolivariana".

Maduro ha poi confermato "tutto l'appoggio a iniziative di dialogo" per risolvere la crisi venezuelana, promosse da Bolivia, Messico, Uruguay e dalla Comunità dei Caraibi. "Dove, quando e come vogliono, io sono pronto - ha spiegato -. La priorità è la ricostruzione economica" e i primi punti in un'eventuale agenda di dialogo sono "la fine delle sanzioni e del furto dei nostri asset da parte degli Usa e il rispetto della pace e della giustizia".

Guaidò: "Maduro è solo" - Il suo oppositore Guaidò, dopo aver dichiarato che Maduro è rimasto completamente solo, ha poi chiesto alle forze armate di "pronunciarsi a favore della Costituzione, dell'assistenza umanitaria, del cambiamento, per la tua famiglia, il tuo Paese e l'onore della Forza armata nazionale". Parlando alle decine di migliaia di persone riunite a La Mercedes, ha poi affermato: "Oggi il Venezuela sorride di un sorriso che nasce dalla speranza che riusciremo a cambiare il Paese".

Il Viminale: "Nessuna solidarietà a Maduro" - Intanto arriva anche il commento del governo italiano, per bocca del sottosegretario agli Esteri Guglielmo Picchi: "Caro Nicolas Maduro lascia subito, nessuna solidarietà da Roma. Non ti riconosciamo come presidente. Elezioni subito".

Maduro ha però ringraziato anche Roma - Poco prima del tweet di Picchi, il presidente venezuelano aveva però ringraziato "i tanti Paesi che ci hanno manifestato la loro solidarietà", citando anche "Roma". Nel lungo discorso pronunciato davanti ai suoi sostenitori, il capo dello Stato ha sottolineato che questo sostegno internazionale permetterà al Paese sudamericano di "sconfiggere l'assedio a cui ci hanno sottoposto gli Stati Uniti".

Due aerei pronti per Maduro - Inoltre, è intervenuto anche il generale dell'Aeronautica militare venezuelana Francisco Esteba Yanez Rodriguez dicendo che, se la situazione dovesse precipitare, Maduro "ha a sua disposizione due aerei pronti ad ogni ora", per cui "è ora che se ne vada". Rodriguez, che si è schierato con Guaidò, ha ribadito che il 90% delle forze armate non sta con Maduro, "ma con il popolo".


Venezuela, generale dell'aviazione giura fedeltà a Guaidó: "Maduro ha due aerei pronti. Vada via dal Paese"
2 Febbraio 2019

https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/0 ... se/4943001

Si è presentato come generale della pianificazione strategica dell’alto comando militare dell’aeronautica. E ha registrato un video per dire che riconosce Juan Guaidò come presidente. È quello che ha fatto Francisco Esteban Yanez Rodriguez, generale dell’aeronautica militare venezuelana. “Mi rivolgo a voi per annunciare che non riconosco l’autorità dittatoriale di Nicolas Maduro e riconosco il deputato Juan Guaidò come presidente incaricato della repubblica bolivariana del Venezuela”. Il militare, poi, si è rivolto al “popolo del Venezuela”, spiegando che “il 90% della forza armata non sta con il dittatore. Sta con il popolo. La transizione alla democrazia è imminente, questo popolo ha già sofferto abbastanza”. Chiede ai suoi commilitoni “di non voltare le spalle al popolo venezuelano, basta con la repressione. Questo è il momento per la patria, il momento della democrazia è arrivato”. E invita Maduro a lasciare il Paese: “Il dittatore ha ogni giorno due aerei pronti. Vada via“. Infine invita i venezuelani a scendere in piazza “in strada in maniera pacifica per difendere il nostro presidente Juan Guaidò“.

Anti Maduro in piazza. Rodriguez: “Ha due aerei, se ne vada” – E sono migliaia i venezuelani giunti sulla principale arteria di Las Mercedes, a Caracas, uno dei punti della manifestazione in appoggio a Juan Guaidò e contro il governo di Nicolas Maduro. Almeno 400 metri a partire dal palco disposto per i comizi che chiuderanno la protesta sono già gremiti da una folla compatta, mentre sui social si moltiplicano foto e video pubblicati da manifestanti. “Oggi il Venezuela sorride, un sorriso che nasce dalla speranza che riusciremo a cambiare il paese”, ha detto Guaidò intervenendo dal palco. E ha annunciato la creazione di “una coalizione internazionale per gli aiuti umanitari e la libertà del Venezuela”. Guaidò ha fatto riferimento a 3 punti di raccolta: uno a Cucuta in Colombia, uno in Brasile e uno in un’isola caraibica. “Tu, soldato, nelle tue mani avrai la decisione di permettere l’ingresso di questi aiuti”, dice rivolgendosi ai militari. “Il ruolo delle forze armate è di collocarsi al lato della Costituzione, è esercitare il tuo ruolo come soldato del Venezuela, far valere la sovranità e contribuire alla ricostruzione del paese”. Ma le proteste anti Maduro sono in tutto il Paese e non solo a Caracas. E quel che più colpisce è che in nessuna città le forze di sicurezza non sono intervenute per disperdere le proteste antigovernative e si sono ritirate.

Sul fronte pro Maduro, invece, migliaia di sostenitori del presidente sono scesi in strada oggi a Caracas rispondendo all’appello del governo di mobilitarsi in occasione dei 20 anni della nascita del ‘chavismo’ del defunto presidente Hugo Chávez. Le tv filogovernative (Vtv e Telesur) hanno posto telecamere lungo l’Avenida Bolívar, mostrando migliaia di persone vestite di rosso e di marrone che manifestano per “respingere con forza le aggressioni” e “il colpo di Stato promosso dagli Stati Uniti“. In particolare Vtv ha intervistato partecipanti alla manifestazione pro Maduro, i quali hanno assicurato che “abbiamo riempito l’Avenida del Libertador, abbiamo riempito l’Avenida Urdaneta, ed ora abbiamo riempito l’Avenida Bolívar”. Da parte sua Telesur assicura che si tratta di “una marea rossa in appoggio di Maduro”.

Venezuel, il generale dell'aeronautica riconosce Guaidò

L’Aeronautica contro Yanez: “Traditore” – Ma contro Yanez Rodriguez è insorta l’Aeronautica, che sul suo account Twitter lo ha definito “traditore”. “Indegno è il militare che tradisce il giuramento di fedeltà e lealtà verso la patria di Bolivar e l’eredità del comandante Hugo Chávez e si inginocchia davanti alle pretese imperialiste”, si legge sul profilo social. Intanto a Maduro è arrivato l’avvertimento del consigliere per la Sicurezza nazionale degli Usa, John Bolton: se non accetterà di lasciare il potere con le buone “potrebbe finire a Guantanamo“, la base statunitense sull’isola di Cuba utilizzata per rinchiudere persone accusate di terrorismo. Ospite del programma The Hugh Hewitt radio show, a Bolton è stato chiesto: “Dittatori come Ceausescu e Mussolini sono finiti male. A Idi Amin e Baby Doc Duvalier è andata meglio. Quali opzioni sono in mano a Maduro oggi come oggi?”. Il consigliere per la Sicurezza nazionale ha risposto: “Beh, ieri ho diffuso un tweet in cui gli auguravo un lungo e quieto pensionamento in una spiaggia carina lontano dal Venezuela. E dico che è meglio che si avvalga al più presto del consiglio, scegliendo il pensionamento su una spiaggia carina, piuttosto che trovarsi a frequentare un’altra spiaggia come Guantanamo”.

Venezuela la gente scende in piazza

Solo ieri però Maduro ha assicurato di restare “fermo” e sicuro di uscire “vincitore” dal “colpo di Stato” contro il suo governo. In un discorso a Macarao, ad ovest di Caracas, dopo aver passato in rassegna uomini della Guardia nazionale bolivariana (Gnb) che parteciperanno alle manovre civico-militari previste fra il 10 ed il 15 febbraio, ha assicurato: “Resto fermo e posso dirvi che vinceremo in questa battaglia storica e in futuro diremo che è valsa la pena di lottare”. Si tratta, ha proseguito Maduro, “di una battaglia storica, contro la più grande aggressione politica, diplomatica ed economica, che il Venezuela abbia mai affrontato nei 200 anni della Repubblica”. “L’Impero nordamericano, le vecchie potenze coloniali europee – ha ancora detto – e un gruppetto di governi oligarchici pretendono di forzare la mano al potere politico e appropriarsi delle ricchezze del Venezuela”.
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Re: Venezuela

Messaggioda Berto » dom feb 03, 2019 10:07 am

Il LAVANDINO INGORGATO
Niram Ferretti
2 febbraio 2019

https://www.facebook.com/permalink.php? ... 4575318063

Due estremisti di sinistra a difesa di un dittatore. Di chi si tratta? di Jeremy Corbyn e di Jean Luc Melenchon. Il dittatore, naturalmente, è Maduro.

Sono sempre loro, gli stessi che negli anni Sessanta stavano con l'Unione Sovietica, la Cina maoista, la Cuba castrista, il Vietnam di Ho Chi Min, e così via. Oggi stanno con Maduro che ha fatto collassare il Venezuela proseguendo il piano di distruzione dell'economia portato avanti dal suo predecessore Chavez, un altro idolo duro e puro della sinistra dura e pura.

Nulla da fare, il lavandino resta ingorgato e l'acqua sporca e maleodorante non va giù. Nonostante fallimenti su fallimenti, morti su morti, i nemici del liberalismo e del libero mercato proseguono la loro allucinata lotta contro il Capitale e la democrazia. Amano i terroristi, odiano gli USA e Israele, stringerebbero volentieri la mano ai mullah iraniani ma si rifiuterebbero di stringere quella di Netanyahu o di Trump.

Melenchon, in Francia, conta pochino, purtroppo non si può dire la stessa cosa di Corbyn, vecchio riflusso del trotzkismo giovanile che fu, il quale ha portato l'ex partito di Tony Blair su posizioni virulentemente antisioniste dando la stura all'antisemitismo più becero.

Mentre molti ebrei "illuminati" di sinistra, quella del salottino buono, si preoccupano tanto dei partiti sovranisti, di inesisistenti fascismi di ritorno, li si sente poco o nulla parlare di Corbyn e del rischio vero che questo amico di Hezbollah e di Hamas come prima lo fu dell'IRA e oggi lo è di Maduro, possa diventare il prossimo premier inglese.
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Re: Venezuela

Messaggioda Berto » dom feb 03, 2019 8:54 pm

LA FIGLIA DI CHAVEZ HA 4 MILIARDI DI DOLLARI… W LA REVOLUCIÒN
MARIETTO CERNEAZ
2016

https://www.miglioverde.eu/la-figlia-di ... del-pueblo

Mentre Maduro, insieme a qualche suo scherano, fa di tutto per sostenere che il Venezuela è un luogo paradisiaco, in cui le cattive notizie sono solo un’invenzione della stampa, ad Arapito (una quindicina di Km da Puerto La Cruz) la gente ha assalito e saccheggiato un camion che trasportava generi alimentari (foto lato).

Il paese è in preda alla barbarie, ma tutto ciò non riguarda né le camarille governative, né – in particolare – la figlia prediletta di Hugo Chavez Frias, lo scomparso presidente che predicava “comunismo o muerte”… per gli altri.

gabriela-chavezCome riporta il “Diario Las Americas“, Maria Gabriela Chavez ha un patrimonio di oltre 4 miliardi di dollari, per l’esattezza di 4.197.000.000. Soldini ereditati dal padre, che notoriamente faceva il presidente della Repubblica e non l’imprenditore. E dove ha i soldini la poveretta? Tra Andorra e gli Stati Uniti, in una serie di conti, che rincorrere risulta quasi impossibile. Quelli che il comandante Hugo definiva “oligarchi e e nemici del popolo” (ovvero i Cisneros e i Mendoza) hanno un patrimonio inferiore a quello della pulzella bolivariana.

Maria Gabriela, classe 1980, secondogenita dei cinque figli di Chavez, dopo il divorzio del padre dalla seconda moglie è diventata una specie di “first lady” ufficiali, dato che accompagnava il dittatore venezuelano agli incontri internazionali, dove appariva particolarmente sorridente quando incrociava il saluto con personaggi tipo Fidel Castro e Cristina Kirchner, il primo considerato come una specie di nonno e la seconda una sottospecie di madre.

Che lavoro avrà mai svolto la 35enne Gabriela per aver accumulato un patrimonio così cospicuo? Nessuno, salvo quello della figlia del tiranno in capo! W la Revoluciòn! O come da anni tutti sanno, la Roboluciòn!
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Re: Venezuela

Messaggioda Berto » lun feb 04, 2019 5:53 am

L'imbarazzante grazie di Maduro all'Italia, il silenzio di Mattarella e l'influenza del Vaticano
Federico Punzi
3 Feb 2019

http://www.atlanticoquotidiano.it/quoti ... 6WGEqHgoCw

Con i ringraziamenti di Maduro all’Italia per la solidarietà dimostrata, la posizione già imbarazzante del nostro governo nella crisi venezuelana ha superato i livelli di guardia. In un primo momento, la posizione ufficiale espressa dal presidente del Consiglio Conte ricalcava il comunicato dell’Alto rappresentate Ue per la politica estera Mogherini subito dopo il riconoscimento di Guaidò come legittimo presidente ad interim da parte di Washington, e appariva un punto di mediazione tra le spinte opposte delle due forze di governo. Da una parte il Movimento 5 Stelle, con il sottosegretario per gli affari esteri Di Stefano che si esprimeva per la “non ingerenza”, quindi con Maduro; dall’altra la Lega, con il sottosegretario Picchi e il vicepremier Salvini, che dichiaravano di considerare terminata la presidenza Maduro e auspicavano che lasciasse prima possibile il potere.

Nel corso dei giorni però, dopo l’ultimatum di Francia, Germania e Spagna a Maduro, la posizione di tutti i Paesi Ue si è progressivamente allineata in modo più deciso dalla parte del presidente dell’Assemblea nazionale venezuelana. Addirittura l’Italia avrebbe bloccato una presa di posizione a favore di un suo riconoscimento da parte dell’Ue. E se persino Paesi europei con forze di sinistra radicale o populiste al governo, da sempre vicine allo chavismo, come Spagna, Portogallo e Grecia, sembrano aver scaricato il dittatore venezuelano, al contrario in Italia le parole degli esponenti cinque stelle sono sempre più esplicitamente in sua difesa.

È evidente come sia la posizione del Movimento 5 Stelle, e non quella della Lega, a impedire al nostro governo di schierarsi in modo inequivocabile dalla parte della libertà e della democrazia, a prescindere dal passo formale del riconoscimento o meno di Guaidò.

Eppure, sembra mancare qualcosa nella nostra equazione: il Quirinale.

Il presidente Mattarella è solito sfruttare ogni occasione per esprimersi, per “esternare” su ogni tema dell’attualità politica. Soprattutto quando il governo sembra deviare dai tradizionali riferimenti della nostra politica estera, in particolare dall’ortodossia Ue, è sempre attento e puntuale nell’esercitare la sua moral suasion in modo riservato, a volte non esimendosi da richiami pubblici. Forse, sicuramente a nostro avviso, persino troppo… Non siamo dei fan dell’interventismo presidenziale nell’indirizzo politico, in una Repubblica pur sempre parlamentare, ma non possiamo fare a meno di notare in questo caso una curiosa contraddizione rispetto alla prassi.

È una notizia quindi il suo silenzio (almeno fino a sabato sera, al momento in cui scriviamo) proprio sul Venezuela, dove lo scarto tra la posizione del nostro governo e la tradizionale collocazione internazionale dell’Italia, nonché i nostri principi democratici, è davvero clamoroso e forse inedito. In una parola: inaudito. E senza poter intravedere nella difesa di Maduro nemmeno interessi economici nazionali di rilievo (come per esempio sulle sanzioni alla Russia). Si tratta di un mero rigurgito ideologico, peraltro minoritario.

Eppure niente, nessun accenno in uscite pubbliche. Nemmeno se ne parla: i quirinalisti di solito molto loquaci, tacciono (sempre al momento in cui scriviamo). Nessuno spiffero su come la pensi. Può essere un caso? Certo, è possibile che ci abbia provato a correggere la posizione del governo, senza riuscirvi. Sarebbe comunque strano che, a meno di nostre disattenzioni, di questo tentativo non vi sia traccia sui giornali (quante volte leggiamo di “pressioni”?). Oppure forse stavolta nemmeno si è fatto sentire. Tra l’altro, in questo caso proprio la divaricazione tra Lega e M5S offriva obiettivamente al Quirinale il pretesto per inserirsi, uno spazio di manovra per imporre almeno un punto d’equilibrio.

Un’ipotesi, una possibile spiegazione, è che più di Di Stefano e Di Maio, sulla posizione vergognosa dell’Italia sia decisiva l’influenza del Vaticano, che dietro l’alibi del timore di spargimenti di sangue e i richiami al dialogo nasconde la simpatia di Papa Bergoglio per Maduro e l’antipatia per Trump.

Chissà se l’appello lanciato ieri sera dalla comunità italiana in Venezuela proprio all’indirizzo del Colle spingerà già nelle prossime ore Mattarella a essere meno timido e a rompere gli indugi, in una faccenda che sta diventando di dignità nazionale.
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Re: Venezuela

Messaggioda Berto » lun feb 04, 2019 8:13 pm

Le parole del rabbino capo: "Venezuela, noi con Guaido" - Moked
4 febbraio 2019

http://moked.it/blog/2019/02/04/rabbino ... rqB8GNIofo

Gli ebrei venezuelani appoggiano la decisione del governo di Israele di riconoscere Juan Guaido come nuovo leader ad interim del Paese, in contrasto all’attuale presidente Nicolas Maduro. A dirlo, ai media israeliani, è stato il rabbino capo del Paese sudamericano Isaac Cohen (nell’immagine in basso). Parole che hanno rotto un silenzio prudenziale che ha caratterizzato la stragrande maggioranza della comunità ebraica venezuelana, più volte minacciata sia sotto Chavez che sotto il suo successore.
Come recentemente raccontato a Pagine Ebraiche da David Kaufmann, un giovane ebreo venezuelano, l’aria si è fatta particolarmente pesante dal 2009, da quando cioè Chavez ha definito Israele “uno Stato terrorista” e rotto i rapporti con lo Stato ebraico. “Ufficialmente – sottolinea David – i suoi discorsi non erano antisemiti ma antisionisti. Ma il clima per la comunità ebraica da allora si è fatto sempre più pesante”. Non si contano gli episodi intimidatori, come l’attacco di quattro poliziotti in borghese alla sinagoga di Caracas di ormai qualche anno fa. Ma anche senza citare i fatti più eclatanti, sono le costanti intimidazioni, in un paese economicamente e socialmente allo sbando, a pesare nella quotidianità. C’è chi prova ad adottare strategie di resilienza, anche attraverso il Centro Social Cultural y Deportivo Hebraica di recente istituzione che è un punto di riferimento per le diverse anime ebraiche di Caracas. Ma per molti, come testimoniano i flussi migratori dell’ultima decade, che fanno di questa comunità una realtà in significativo decremento demografico, in Venezuela non sembra essere possibile intravedere un futuro.
Schermata 2019-02-04 alle 12.50.07In tanti hanno scelto di emigrare in Israele, supportati da alcune iniziative ponte tra i due paesi. “In Venezuela oggi la situazione è catasfrofica: violenza in crescita nelle strade e carenza di cibo, medicine, materie prime” sottolineava un paio di anni fa il rabbino Yechiel Eckstein, uno dei protagonisti della rete di assistenza lanciata sotto l’egida del governo israeliano. A beneficiare di questo sostegno migliaia di ebrei venezuelani.
Appena pochi giorni fa Elias Farache, presidente della Confederación de Asociaciones de Israelíes de Venezuela, ha commentato: “La situazione qui è confusa, con due presidenti sulla scena. Per noi ebrei, come per tutti gli altri cittadini, le cose non vanno troppo bene”.
Sarà Guaido l’uomo politico a restituire una speranza?
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Re: Venezuela

Messaggioda Berto » lun feb 04, 2019 8:50 pm

Il cardinale Parolin annuncia: "Maduro ha scritto al Papa"
Giuseppe Aloisi - Lun, 04/02/2019

http://www.ilgiornale.it/news/mondo/car ... 39490.html

L'ex presidente Maduro ha inoltrato una lettera al papa per chiedere aiuto. Il Vaticano, per mezzo del segretario di Stato, ha confermato la notizia

Il cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, ha annunciato che l'ex presidente venezuelano Nicolàs Maduro ha inoltrato una missiva a Papa Francesco.

Il porporato italiano ha avuto modo di confermare la notizia, che era già circolata nelle ore antecedenti per via di una dichiarazione rilasciata proprio dal dittatore del Venezuela, dialogando con i membri appartenenti alla stampa e presenti negli Emirati Arabi Uniti, dove Bergoglio si è recato per una storica visita apostolica dalla durata di quarantotto ore.

Il 'ministro degli Esteri" della Santa Sede, come viene spesso definito, ha commentato questa mossa di Maduro, ormai destituito, parlando di "rilancio del dialogo". Il fatto che la lettera sia stata effettivamente indirizzata al pontefice argentino, come riportato da Vatican News, è stato poi ulteriormente avvalorato dalla conferma del direttore ad interim della Sala Stampa, Alessandro Gisotti.

L'ex leader della Reppublica Bolivariana del Venezuela aveva rivelato a SkyTg24 di confidare nell'aiuto del Santo Padre: "Io - ha esordito rispondendo a una domanda - ho inviato una lettera a Papa Francesco, spero che sia in viaggio o che sia arrivata a Roma, al Vaticano. Dicendo che io sono al servizio della causa di Cristo. Io sono Cristiano, Cristiano profondo, di Cristo. Il Papa sa che io sono un praticante della fede....". Maduro, insomma, sembra alla disperata ricerca di sponde utili alla sua causa.
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Re: Venezuela

Messaggioda Berto » mar feb 05, 2019 8:16 am

Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 04/02/2019, a pag. II con il titolo "La sinistra occidentale deve farsi un esame di coscienza sul Venezuela" una analisi tratta da Foreign Policy.
Informazione Corretta

http://www.informazionecorretta.com/mai ... 0&id=73604


Il riassunto rielaborato dal Foglio, pur essendo equilibrato e condivisibile, sottovaluta il peso che hanno gli Stati Uniti e la responsabilità che hanno per gli equilibri del mondo intero. Per questo motivo gli Usa dovrebbero intervenire per far cadere la dittatura di Maduro, poco importa se verranno accusati da qualcuno - come avviene comunque - di essere i "poliziotti del mondo".

Ecco l'articolo:

Pro e contro il dittatore Maduro

Il Venezuela sta affrontando una crisi economica inflitta dal governo, le cui proporzioni sono il doppio della Grande depressione, e che ha provocato la più grande fuga di rifugiati nella storia recente dell’America latina”, scrive James Bloodworth su Foreign Policy. “Nel frattempo, il regime che ha presidiato questa catastrofe si sta trasformando in una malvagia autocrazia o potenzialmente in una dittatura a tutti gli effetti.
La destra americana sta già usando il fallimento del socialismo venezuelano per attaccare il movimento socialista internazionale. Tuttavia, i venezuelani muoiono di fame, e strumentalizzare questo fatto per colpire la sinistra rappresenta il massimo dell’egoismo. I postulati degli esperti sono insignificanti dinanzi alla sofferenza della gente. Queste critiche spesso vengono fatte in malafede. Tuttavia, la sinistra occidentale deve farsi un esame di coscienza sul Venezuela – se non altro per ciò che questa vicenda ci racconta sullo stato di salute di alcuni elementi della sinistra che, in Gran Bretagna e altrove sono vicini alla presa del potere. Se hai dimestichezza con la politica cubana, allora la cosiddetta Rivoluzione bolivariana iniziata dal presidente venezuelano Hugo Chávez suonerà qualche campanello d’allarme.

La venerazione del leader carismatico, l’intolleranza verso ogni forma di opposizione, i grandi problemi economici e la ricerca del capro espiatorio per giustificare ogni fallimento – questi sono tutti segni familiari per chi ha studiato Cuba. Tuttavia, gran parte della sinistra socialista occidentale ha continuato a ignorare ciò che avveniva in Venezuela per sostenere la fantasia di un ‘socialismo del Ventunesimo secolo’. Questo atteggiamento ricorda molto quello degli apologi occidentali dell’Unione sovietica che Arthur Koestler paragonò a degli impiccioni che sbirciano ‘le perversioni della storia attraverso il buco della serratura’, senza doverle subire loro stessi. La volontà di appoggiare un dittatore brutale – sebbene in modo passivo – nasconde un malessere ancora più profondo della sinistra contemporanea. Dalla fine dell’Unione sovietica a oggi, in pochi a sinistra hanno capito come funziona – o come dovrebbe funzionare – un programma economico socialista. Il socialismo del Ventunesimo secolo in Venezuela avrebbe dovuto offrire speranza, ma è diventato l’ennesimo miraggio, costruito grazie a un esorbitante prezzo del petrolio che ha ridotto il paese alla fame. Tuttavia, questa non è stata la lacuna più pericolosa. Gran parte della sinistra occidentale, inclusi quelli che un tempo usavano delle parole gentili per Chávez e il suo successore, oggi trattano il Venezuela come una vergogna da nascondere sotto il tappeto. Ma ciò che spaventa davvero sono coloro che, sotto le vesti dell’antim - perialismo, favoriscono abitualmente i dittatori – a patto che loro predichino l’antiamericanismo. Per non correre rischi, dovremmo fare attenzione alle chiacchiere dell’Amministrazione Trump su un possibile cambio di regime in Venezuela. Donald Trump fa bene a chiedere un passo indietro di Maduro, ma un intervento militare da parte degli Stati Uniti sarebbe più un ostacolo che un aiuto al ritorno della democrazia.

Ci sono molti esempi di interventi militari degli Stati Uniti a sostegno di alcuni dei peggiori regimi di destra dell’America latina. É più probabile che un’aggressione americana in Venezuela fornisca ai governanti di Caracas il pretesto di cui hanno bisogno per arginare il dissenso interno, piuttosto che aiutare un’opposizione che ha bisogno di legittimarsi in patria, non all’estero. Ma si può essere contrari all’interventismo degli Stati Uniti senza essere indulgenti con la dittatura di Caracas. Le dichiarazioni inequivocabili del senatore statunitense Bernie Sanders ridicolizzano l’idea secondo cui la sinistra ha il dovere di proteggere dei dittatori semplicemente perché si dichiarano socialisti. Sanders la scorsa settimana ha accusato il governo Maduro di avere ‘eseguito una violenta repressione della società civile venezuelana’, e allo stesso tempo ha sconsigliato una possibile aggressione degli Stati Uniti.
Malgrado Sanders, gran parte della sinistra antimperialista ha avuto la cattiva abitudine di stare dalla parte dei potenti, a patto che commettessero le loro atrocità a casa propria. Prendete Euromaidan in Ucraina, la lotta contro Assad in Siria, e le proteste di questi giorni in Venezuela. In ognuno di questi casi, una certa sinistra non ha offerto la propria solidarietà a coloro che rischiavano la vita per battersi contro dei regimi brutali. Anzi, è accaduto il contrario: alcuni esponenti di rilievo della sinistra hanno etichettato i ribelli come dei ‘fascisti’, dei ‘violenti’ e, nel caso del Venezuela, come degli ‘estremisti di destra’. Anche la scorsa settimana l’estrema sinistra ha descritto gli eventi in Venezuela come un colpo di stato. Questo è stato un profondo fraintendimento delle dinamiche in corso. La cosa più vicina a un golpe in Venezuela è avvenuta nel 2017, quando Maduro ha rimpiazzato l’Assemblea nazionale, eletta democraticamente, come un organo fantoccio. Sotto le vesti dell’antimperialismo, quelli dell’estrema sinistra sono diventati gli utili idioti dei veri imperialisti – a patto che questi non fossero filoamericani. Hanno usato lo spettro dell’intervento dell’occidente per ignorare o per sminuire gli interventi reali delle altre potenze imperiali.
Questo è avvenuto in Siria con l’interferenza della Russia e dell’Iran, ed è anche avvenuto in Venezuela, dove la Russia ha fornito miliardi di dollari di armi e ha assoldato alcuni bodyguard personali di Maduro. Se l’imperialismo è ‘il più alto stadio del capitalismo’, come ha osservato Vladimir Lenin, allora la perversione per l’antimperialismo da parte della sinistra occidentale è l’incarnazione più sordida del socialismo contemporaneo. Un personaggio di centrosinistra come Guaidó viene catalogato come un membro ‘dell’opposizione di estrema destra’ solo perché è sostenuto dagli Stati Uniti. La sinistra antimperialista chiede all’America di non intromettersi negli affari interni del Venezuela. Giusto. I problemi però iniziano quando chiedi a dei cittadini venezuelani come Luisa Ortega Díaz, un ex magistrato di Chávez poi diventato dissidente, o all’Assemblea nazionale, di non intervenire nei propri affari”.
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Re: Venezuela

Messaggioda Berto » mar feb 05, 2019 7:35 pm

Venezuela, Salvini: "Maduro è fuorilegge. Tortura il suo popolo"
Agostino Corneli - Mar, 05/02/2019

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 40036.html

Il ministro dell'Interno prende posizione dopo i tentennamenti del governo e chiede che in Venezuela siano svolte immediatamente elezioni libere. Continua la spaccatura all'interno della maggioranza

Mentre il governo, in particolare l'ala del Movimento 5 Stelle, rifiuta di riconoscere Juan Guaidò come presidente ad interim del Venezuela, Matteo Salvini condanna apertamente Nicolas Maduro.

Il ministro dell'Interno ha pubblicato una nota in cui dichiara senza mezzi termini la sua ferma contrarietà al governo di Caracas chiedendo che nel Paese sudamericano siano garantite elezioni libere il prima possibile. "Maduro è fuorilegge, affama, incarcera e tortura il suo popolo. Spero in elezioni libere e democratiche il prima possibile. Sono vicino ai milioni di Italiani, e discendenti di Italiani, che vivono, resistono e soffrono in Venezuela".

Una dichiarazione forte che fa il pari con quanto affermato ieri dalla Lega: "Maduro è uno degli ultimi dittatori di sinistra rimasti in giro, che governa con la forza e affama il suo popolo. L’auspicio sono libere elezioni il prima possibile". E così si conferma la spaccatura all'interno della maggioranza fra il Carroccio e il Movimentro 5 Stelle, certificata dalla netta presa di posizione di Salvini e lo scontro, la scorsa settimana, fra il leader della Lega e Alessandro Di Battista. I due si erano confrontati a distanza sul Venezuela.

Di Battista aveva accusato il ministro dell'Interno sulla sua ostilità a Maduro: "Mi meraviglio di Salvini che fa il sovranista a parole ma poi avalla, come un Macron o un Saviano qualsiasi, una linea ridicola". Una frase cui il vice premier aveva risposto così: "Di Battista ignora e parla a vanvera: non solo milioni di venezuelani, ma anche migliaia di italiani soffrono da anni la fame e la paura imposti dal regime di sinistra di Maduro. Prima tornano diritti, benessere e libertà in Venezuela, meglio sarà per il popolo".

Frasi cui ha risposto lo stesso Guaidò in un'intervista a Repubblica, come riportato da Adnkronos: "Questo signore ignora cosa sta accadendo qui. Ma la sua ignoranza porta anche al disconoscimento della lotta di un popolo. Una lotta che oggi è riconosciuta da tutto il mondo, da 26 nazioni europee su 28, dai Paesi africani, in Oceania… Venisse qui a farsi un giro, a vedere qualche ospedale, o magari qualche città di frontiera, a Boa Vista, si facesse due chiacchiere con i parenti dei nostri prigionieri politici, dei nostri esiliati...".

Salvini è poi tornato a parlare del Venezuela nel pomeriggio a Monteroni d'Arbia, in provincia di Siena: "Capisco le sensibilità di tutti e apprezzo le doti di equilibrio del presidente Conte, però non si può negare l'evidenza: Maduro è un delinquente, un fuorilegge, un presidente scaduto e decaduto e la Costituzione Venezuelana prevede che le elezioni vengano accompagnate dal presidente pro tempore, che è il presidente dell'Assemblea Guaidò".

Il ministro ha poi continuato: "Nessuno si è autoproclamato, né gli americani, né gli alieni o i marziani o i salviniani. C'è un presidente illegale che tortura, che arresta, che affama, che massacra, e c'è una comunità che ha diritto di votare liberamente. Io penso soprattutto al milione di italiani o discendenti di italiani che aspetta la libertà".
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Re: Venezuela

Messaggioda Berto » mer feb 06, 2019 2:53 am

La situazione del Venezuela spiegata agli ignoranti in sette punti
Franco Londei
5 febbraio 2019

https://www.francolondei.it/la-situazio ... _IS1_e047k

Copio-incollo uno scritto dell’amico Nicola (con il suo consenso) perché sinceramente non avrei saputo spiegarlo meglio

Breve riassunto su ciò che è accaduto in Venezuela negli ultimi 4 anni:

1- Nel 2015 si vota in Venezuela per eleggere l’Assemblea Nazionale

(Parlamento unicamerale, diversamente dall’Italia in cui ci sono Camera dei deputati e Senato).

L’opposizione a Maduro ottiene la MAGGIORANZA ASSOLUTA DEI SEGGI.

QUESTO È L’UNICO ORGANO DI GOVERNO DEMOCRATICAMENTE ELETTO!

2- Poiché Maduro aveva perso il controllo del Parlamento, nel 2017 crea una “Assemblea parallela”(illegittima e incostituzionale). La chiama: Assemblea Nazionale Costituente, formata al 100% dai suoi fedelissimi. Ovviamente l’Assemblea Nazionale Costituente è ILLEGITTIMA.

3- Questa Assemblea illegittima inizia a prendere decisioni illegittime, tra queste quella di convocare elezioni presidenziali anticipate, con un Consiglio Nazionale Elettorale controllato da Maduro senza la partecipazione dei partiti di opposizione al governo e senza trasparenza (fatti denunciati dall’Unione Europea, dall’Organizzazione degli Stati Americani, dal Gruppo di Lima e dal Comitato per i diritti Umani delle Nazioni Unite).

Inoltre Maduro fa arrestare i principali esponenti dell’opposizione, e persegue importanti membri dell’Assemblea Nazionale (quella democraticamente eletta) che sono costretti a fuggire all’estero.

Anche il procuratore della Repubblica è costretto a rifugiarsi all’estero.

4- Il risultato di questa elezione truccata realizzata a maggio 2018 non è accettato. Questa seconda elezione di Maduro è ILLEGITTIMA.

5- Il periodo presidenziale di Maduro è scaduto. Il 10 gennaio 2019, forte del risultato delle elezioni illegittime, Maduro assume un secondo mandato di fronte all’Assemblea Nazionale Costituente (Parlamento parallelo incostituzionale in quanto da lui stesso creato in modo illegittimo).

6- NE CONSEGUE CHE in questo momento in Venezuela ci sia UN VUOTO PRESIDENZIALE, poiché Maduro ricopre la carica in modo illegittimo.

7- Pertanto, il 23 gennaio 2019, il Presidente dell’Assemblea Nazionale venezuelana, legittimamente eletto dal popolo, ha giurato per la Presidenza ad interim in base all’articolo 233 della Costituzione della Repubblica del Venezuela tuttora vigente.

(In Italia, in questo caso, spetterebbe al presidente del Senato assumere l’incarico di presidente ad interim).

Quindi JUAN GUAIDÓ NON SI È AUTOPROCLAMATO. NON È STATO UN COLPO DI STATO.

Guaidó ha assunto la sua responsabilità come Presidente dell’Assemblea Nazionale (Parlamento unicamerale legittimamente eletto) e in questo momento cerca di condurre il Paese verso una svolta democratica che culminerà con nuove elezioni libere.

Il problema è che il governo italiano non l’ha capito e l’aspetto tragicomico è che il ministro degli esteri di quella Russia che ha fatto guerra alla Georgia per l’Ossezia del Sud e l’Abcasia (due sue province separatiste), ha fatto guerra all’Ucraina annettendosi la Crimea e il Donbas (idem), ora mette in guardia gli Stati Uniti contro eventuali ingerenze!
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