Libia de ancò e de jeri
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Eratostene
http://it.wikipedia.org/wiki/Eratostene_di_Cirene
Łibia
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... -Libia.jpg
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http://www.astrofilitrentini.it/mat/testi/cosmos.html
http://www.astrofilitrentini.it/mat/tes ... os/01.html
Un tempo, il nostro piccolo pianeta ci sembrava immenso ed era l'unico mondo che potevamo esplorare. Le sue dimensioni reali furono ricavate, per la prima volta, in un modo molto semplice ed ingegnoso da un uomo che visse in Egitto nel III sec. A.C. Ad Alessandria di Egitto, nei suoi tempi d'oro, visse un uomo eccezionale che si chiamava Eratostene. Uno dei suoi contemporanei lo soprannominò beta, la seconda lettera dell'alfabeto greco, perchè lui diceva "Eratostene era il secondo uomo al mondo in ogni campo". Ma oggi, appare chiaro che per le sue qualità, Eratostene dovesse chiamarsi alfa, si occupò di astronomia, di storia, di geografia, di filosofia, poesia, critica teatrale e di matematica. Inoltre, fu il bibliotecario della grande biblioteca alessandrina e un giorno, mentre, nella sua biblioteca, consultava una raccolta di papiri, fece una scoperta curiosa e fondamentale. Lesse che molto a sud, al posto di frontiera di Siene, l'attuale Assuan, nel giorno più lungo dell'anno si notava un fenomeno unico. Il 21 giugno l'ombra delle colonne o di qualunque oggetto verticale si accorciava sempre più con l'avvicinarsi del mezzogiorno. Inoltre, i raggi del Sole riuscivano a colpire ed illuminare le pareti interne di un profondo pozzo, che negli altri giorni dell'anno rimanevano in ombra. Infine, a mezzogiorno preciso le colonne non facevano più ombra e il Sole si rifletteva direttamente nell'acqua del pozzo. In quel momento, il Sole era sulla verticale esatta del posto, allo zenit. Si trattava di un fenomeno che, forse altri, avrebbero, facilmente, ignorato; colonne, ombre, sole riflesso nel pozzo, la posizione del Sole, sono fenomeni che abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni, quale importanza particolare potevano avere. Però, Eratostene era uno scienziato e la sua osservazione di questi fatti quotidiani cambiò il mondo, in un senso rifece il mondo perché Eratostene ebbe l'intuito geniale di voler compiere un esperimento, di voler provare nei fatti se anche vicino ad Alessandria, un palo non aveva la sua ombra quando il Sole era a mezzogiorno del 21 giugno. E, il risultato fu che faceva l'ombra. Una persona più superficiale avrebbe detto che le osservazioni a Siene erano sbagliate, ma sarebbe stata una conclusione quantomeno semplicistica, che ragioni c'erano di inventarsi fenomeni del genere. Perciò, Eratostene si chiese come poteva accadere che, nello stesso momento, un palo a Siene non produceva ombra e un palo ad Alessandria, 800 Km. più a nord, produceva un'ombra molto definita.
Prendiamo una mappa dell'antico Egitto (ripetiamo l'esperimento di Eratostene) e sistemiamo due modellini di obelischi, uno ad Alessandria e l'altro a Siene. Ora, se in una certa posizione, nessuno dei due obelischi produce ombra, niente del tutto, il motivo è perfettamente evidente, considerando che la mappa è piatta. E, anche, quando l'ombra a Siene ha una certa lunghezza e l'ombra ad Alessandria ha la stessa lunghezza è perfettamente logico, sempre perché la mappa è piatta. Ma, allora come può essere, si chiese Eratostene, che nello stesso istante a Siene l'ombra non c'è, mentre ad Alessandria è così al lungata ed evidente. L'unica risposta possibile fu che la superficie della Terra era curva, inoltre scoprì che più la superficie era curva più grande era la differenza tra la lunghezza delle ombre. Il Sole è talmente lontano dalla Terra che i suoi raggi quando la colpiscono sono paralleli, e gli obelischi, che hanno angoli diversi rispetto ad essi, creeranno ombre di lunghezza diversa e, in base a questa differenza nella lunghezza delle ombre, stabilì che la distanza tra Alessandria e Siene era pressapoco di 7 gradi lungo la superficie terrestre. In altre parole, se immaginiamo che questi obelischi si estendano direttamente giù fino al centro della Terra, nel punto di intersezione formerebbero un angolo di 7 gradi. Noi sappiamo che 7 gradi sono circa 1/50 della circonferenza terrestre che è di 360 gradi. Eratostene conosceva la distanza che divideva Alessandria da Siene, sapeva che era di 800 Km. Come? perché aveva ingaggiato apposta un uomo per misurare la distanza ed aver modo così di sviluppare i calcoli dei quali stiamo parlando. Ora, 800 Km. moltiplicato 50 fa esattamente 40.000 Km., e perciò questa doveva essere la circonferenza della Terra, la distanza da percorrere per fare un giro della Terra. E, la scoperta era giusta. Gli unici strumenti di Eratostene erano pali, occhi, piedi e la luce, più un grande interesse per la sperimentazione. Con quei soli strumenti, egli riuscì a calcolare la circonferenza della Terra con grande precisione, con un errore percentuale minimo. E' un ottimo risultato considerando che fu ottenuto 2200 anni fa.
http://cfiitalia.altervista.org/cosmos_sagan_02.html
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In un laboratorio dell'Università di Cornell, misceliamo gas e acqua uguali a quelli della Terra primordiale, aggiungiamo energia e vediamo se riusciamo a far nascere la vita.
Ma, com'era fatta l'atmosfera primordiale?
Se facciamo l'esperimento con l'aria come è oggi, l'esperimento è destinato a fallire. perché l'esperimento con l'aria di oggi non riesce? perché, l'aria di oggi contiene ossigeno molecolare, ma l'ossigeno è prodotto dalle piante ed è ovvio che prima che nascesse la vita le piante non esistevano.
Quindi, non dobbiamo usare ossigeno nell'esperimento perché nell'atmosfera primordiale non ce ne era.
Questo fatto è assolutamente logico, perché il cosmo è composto soprattutto da idrogeno che divora l'ossigeno. La bassa gravità della Terra ha fatto sì che la maggior parte del nostro idrogeno, qual'era alle origini, si sia volatilizzato nel cosmo.
Ma, 4 miliardi di anni fa, la nostra atmosfera era satura di gas ricchi di idrogeno, metano, ammoniaca, vapor di acqua.
E, sono questi i gas da usare per l'esperimento.
Questo esperimento fu compiuto per la prima volta da Stanley Miller nel 1950.
Dopo, aver compiuto l'esperimento, l'interno della provetta si ricopre di striature di uno strano pigmento marrone, è un ricco campionario di molecole organiche complesse, tra cui il materiale da costruzione delle proteine e degli acidi nucleici.
Questi acidi nucleici sono in grado di creare copie identiche di se stesse.
Stanley Miller
http://50annidna.scienze.unipd.it/DFTB/ ... 26gal.html
ORIGINE ed EVOLUZIONE DELLA VITA
http://www.sangiuseppedemerode.it/mater ... TA.doc.PDF