Venezuela

Re: Venezuela

Messaggioda Berto » ven mag 03, 2019 10:13 pm

CON IL PUGNO SEMPRE ALZATO
Niram Ferretti
3 maggio 2019

https://www.facebook.com/permalink.php? ... 4575318063

"Come ha scritto lo stesso Perez Esquivel nel 2014: “Con la vittoria di Maduro, ha vinto il progetto bolivariano avviato da Chávez, perché la maggior parte dei venezuelani capisce che il paese è migliorato ed è più egualitario.” Grazie a questo processo il Venezuela, per la prima volta nella sua storia, era riuscito ad essere padrone delle proprie risorse petrolifere e a metterle al servizio del popolo, del continente e addirittura anche degli Stati Uniti quando, nel 2005, furono devastati dall’uragano Katrina.
Durante l’ultimo ventennio, poi, il governo aveva aumentato la spesa sociale di oltre il 60.6% ed era il paese della regione con il più basso livello di diseguaglianza, ridotta del 54%, e di povertà, ridotta del 44%. Il Venezuela, prima di Chavez, era un vero e proprio paradosso: sopra una enorme pozza di petrolio, vivevano, anzi sopravvivevano miseramente la maggior parte delle persone che non avevano mai visto nella loro vita un medico, tre pasti al giorno e figuriamoci un libro per l’istruzione. Chavez aveva dato al suo popolo non solo una dignità, ma soprattutto la sopravvivenza. È per questo e solo per questo che Chavez prima e Maduro poi sono stati votati e vengono votati in massa, malgrado l’assedio degli Stati Uniti da una parte, e gli errori di Maduro dall’altra".

Questo che leggete qui è Gianni Minà. E questa è la sua favola. Per anni ci ha raccontato che Cuba è un paradiso Castro un santo. No, il santo era lo psycho killer Ernesto Che Guevara.

"Le risorse petrolifere messe a servizio del popolo" è semplicemente meraviglioso. La cosa bella è che lui ci crede. Non finge. La realtà è che la gestione delle risorse petrolifere del paese ha ridotto la produzione del petrolio dell'80% in venti anni. Due decenni di socialismo hanno distrutto l'economia portando il paese a una crisi socioeconomica al cui confronto quella di Weimar fu una barzelletta. L'iperinflazione venezuelana figlia del calo del prezzo del petrolio abbinato alle grandiose politiche di pianificazione economica statalista messe in campo da Chavez ha portato il paese al collasso. E mi riferisco a un paese che ha risorse petrolifere superiori a quelle dell'Arabia Saudita. Solo che in Arabia Saudita non c'è un regime socialista. Chavez potè godere del boom del petrolio come volano per la sua utopia socialista che condotto alla distruzione dell'impresa privata e del libero mercato. Ma il problema è "l'assedio degli Stati Uniti".

Bisogna fare un passo indietro quando uno degli eroi di Minà e dei vecchi comunisti hardcore, Chavez, dominava incontrastato il paese. Chavez ebbe l'idea grandiosa di nazionalizzare tutte le industrie puntando unicamente sul petrolio come unica risorsa nazionale. Solo che poi, improvvisamente, la minierà d'oro del petrolio iniziò a produrre sempre meno, e non c'erano altre risorse.

Dal 1999, sono due milioni i venezuelani che hanno lasciato il paese, anche se la spesa sociale era aumentata del 60.6%. Spesa finanziata dal boom petrolifero. Ma il boom petrolifero una volta finito non ha potuto compensare per la decimazione dell'agricoltura locale a causa della nazionalizzazione e dell'espropriazione dei terreni, nè per la mancanza di altre risorse, di alternative. A questo si aggiunga una corruzione endemica, un livello di criminalità tra i più alti del pianeta, la distruzione del settore privato.

Il fatto che nel tempo si sia creata una oligarchia militare fondata sul privilegio e la più sordida corruzione, così come in Unione Sovietica e in altri magnifici paesi socialisti solo una minoranza blindata godeva di privilegi castali analoghi se non superiori a quelli dei signori feudai, per i comunisti duri e puri alla Minà, è di scarsa importanza. La colpa della tragedia venezuelana è degli USA. Sono sempre i poteri esterni gli agenti del caos.

Agenti esterni come i cubani in uniforme venezuelana che reprimono il dissenso in piazza. I cubani sono il sistema nervoso del regime di Maduro. Why Cuba? Semplice. Perchè il Venezuela fornisce 50 mila barili di petrolio al giorno dal Venezuela. Cuba, altro paradiso socialista sottratto all'imperialismo che adesso che il Venezuela si sta inabissando dovrà provvedere diversamente al proprio sostentamento. Forse Minà manderà un vaglia.



LA DOTTRINA MONROE GODE DI OTTIMA SALUTE
Niram Ferretti
3 maggio 2019

https://www.facebook.com/permalink.php? ... 4575318063

Mentre il "Financial Times" scrive che l'economia iraniana sta crollando sotto la pressione economica americana, nonostante Federica Mogherini, in Venezuela gli USA non hanno alcuna intenzione di desistere.

Il pagliaccio Maduro può contare sostanzialmente su il salvacanaglie russo, Vladimir Putin. Diversi oligarchi del cerchio magico putiniano hanno notevoli interessi economici in Venezuela. Insieme a Putin, Maduro è sostenuto da Cuba e dal Nicaragua, i due altri membri di quella che John Bolton chiama "la troika del terrore e della povertà". Naturalmente ci sono anche gli amici iraniani, che in Sudamerica fanno favolosi affari con il commercio della droga e delle armi. Anche loro apprezzano molto l'ex conducente di autobus delfino di Chavez.

La partita venezuelana è una partita che riporta sulla scena gli attori della Guerra Fredda, i russi e gli americani. I primi dalla parte del dittatore che ha portato il paese allo sfascio economico, i secondi dalla parte del giovane Juan Guaidó.

Il Segretario della Difesa Patrick Shanahan ha dichiarato che "Il Pentagono ha effettuato una pianificazione esaustiva, non c'è dunque uno scenario o una situazione per la quale non abbiamo pronto un intervento di emergenza".

Il Segretario di Stato Mike Pompeo, ha, a sua volta dichiarato, "Gli Stati Uniti sono determinati ad assistere il popolo venezuelano e a rimettere in piedi la sua economia. Da ciò che sappiamo Maduro era pronto a lasciare il paese. Sono stati i russi a dirgli di restare".

Nel suo primo discorso all'ONU, nel 2017, Trump disse che il problema in Venezuela non era dovuto al fatto che il socialismo era stato applicato male ma che era stato applicato fedelmente.

I risultati sono quello di una crisi economica senza precedenti, peggio di quella di Weimar.

Sempre durante il medesimo discorso, Maduro, insieme all'Iran e Kim Jong un (allora definito "Rocket man"), fu uno dei bersagli del presidente americano. I fatti hanno poi avuto il loro seguito. L'Iran è oggi un regime in grande affanno stretto dalla tenaglia della pressione delle sanzioni americane, Mauduro è di fatto tenuto in piedi dai russi, i quali, tuttavia, diversamente dal loro impegno in Siria a sostegno del macellaio Assad, non hanno truppe sul terreno (ci sono diversi contractors).

Trump non è Obama. Non abbandonerà Juan Guaidó, non lascerà il Venezuela a Putin come Obama gli lasciò la Siria.

La dottrina Monroe è viva più che mai.
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Re: Venezuela

Messaggioda Berto » ven mag 10, 2019 8:36 pm

Il crepuscolo del socialismo in Venezuela
8 mag 2019
Michele Calabresi - Giornalista
https://www.youtube.com/watch?v=Bjwaz6j ... e=youtu.be
Le origini del moderno socialismo in Venezuela. È l’argomento del documentario realizzato dal giornalista michele calabresi, in questi giorni a Verona per la presentazione del documentario stesso, per conoscere meglio il recente passato di un Paese attualmente in grave difficoltà
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Re: Venezuela

Messaggioda Berto » sab mag 11, 2019 6:19 pm

Venezuela. Lettera di Conte: "Riconosciamo legittima Assemblea Nazionale e il suo presidente Guaidó"
11 maggio 2019

http://www.rainews.it/dl/rainews/artico ... 87adf.html

"Riconosciamo legittima L'Assemblea Nazionale e il suo Presidente Guaidó. Il Presidente Maduro non ha invece legittimità democratica. L'Italia lavora sempre per l'opzione politica". Questa la posizione del governo italiano spiegata dal premier Giuseppe Conte nella lettera pubblicata da La Stampa, come riporta l'Ansa.

"Il Governo italiano sta favorendo ogni possibile strumento di dialogo utile a trovare una soluzione al conflitto in corso in #Venezuela. Allo stesso tempo - ha twittato successivamente il presidente del Consiglio - è attivo sul piano degli aiuti concreti alla popolazione, compresa la comunità di origine italiana".

Italia vicina a sofferenze Paese
"Le assicuro che sto seguendo la situazione critica con grande partecipazione e coinvolgimento emotivo, in considerazione delle sofferenze che sta vivendo la popolazione venezuelana, compresa la consistente comunità di origine italiana ivi residente" e l'Italia, assieme agli altri Paesi dell'Ue, "ha sempre distinto, in modo lineare e coerente, gli organi democraticamente eletti, quale l'Assemblea nazionale da lei presieduta, dagli organi privi di legittimità democratica, quale la Presidenza della Repubblica". Così il presidente del Consiglio, nella lettera pubblicata da La Stampa, risponde a Guaidó, che ieri, sullo stesso quotidiano, l'aveva invitato a un confronto sull'emergenza in Venezuela.

Il premier spiega che il governo non l'ha riconosciuto quale presidente ad interim, "non solo per ragioni di ordine giuridico-formale, ma anche perché consapevole del rischio di contribuire alla radicalizzazione delle rispettive posizioni, favorendo la spirale di violenza". "Non siamo rimasti tuttavia passivi", aggiunge: "Ci siamo attivati su vari fronti, a partire da quello internazionale, promuovendo una soluzione pacifica" con libere elezioni presidenziali, "condannato fermamente qualsiasi escalation di violenze e abusi", l'Italia è "parte attiva" del Gruppo di Contatto, e "non siamo stati fermi neanche sul piano degli aiuti concreti nei confronti della popolazione".

"Questa è la posizione del mio governo. E così sarà sempre anche in futuro - conclude -. La stiamo sostenendo anche con riguardo al conflitto in atto in un Paese a noi prossimo e che consideriamo strategico, la Libia. È la medesima posizione che sosteniamo e sosterremo per un Paese geograficamente lontano, ma tanto amato, quale il Venezuela".
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Re: Venezuela

Messaggioda Berto » lun mag 13, 2019 8:32 pm

Venezuela al crepuscolo siamo come morti viventi. Qui resta solo la violenza"
Stefania Vitulli - Lun, 13/05/2019

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 93458.html

L'autrice di Notte a Caracas: niente cibo, soldi, farmaci. La vita quotidiana è diventata brutale

«Non è importante che tu sia caraqueno, capirai»: è questo lo spirito che la giornalista e scrittrice Karina Sainz Borgo - nata a Caracas nel 1982 vive da 12 anni in Spagna - ha messo nel suo debutto Notte a Caracas (trad.

di Federica Niola, Einaudi, pagg. 200, euro 17), che ha presentato ieri al Salone del Libro di Torino. Un resoconto letterario della vita quotidiana in un Venezuela dilaniato da corruzione e repressione di regime e consolato da una stregoneria diventata religione nazionale («Un Paese senza denti che sgozzava le galline»), il resoconto di memoria e morte di una generazione troncata dal regime, che emoziona nel profondo e proprio per questo è politico. La protagonista, Adelaida Falcòn, orfana e senza figli, testimone di crimini impuniti ed emergenze insanabili, perde anche la casa e va alla ricerca di salvezza in un territorio in cui la violenza è legge e «La vita, i soldi, le forze si stavano esaurendo. Persino le giornate duravano di meno. Trovarsi in strada alle sei del pomeriggio era un modo stupido di rischiare la vita».

In che periodo è ambientato «Notte a Caracas»?

«È una sintesi degli ultimi venti anni di storia del Venezuela. Non è necessario parlare di un anno in particolare: il Paese è nella sua fase crepuscolare».

Fame, assalto alle proprietà, violenza: quali sono le emergenze ora?

«La mancanza di generi alimentari e di medicine e soprattutto i blackout. Il libro è uscito il 7 marzo e proprio in quel periodo si è verificato un blackout di tre giorni: nel mio dialogo con le associazioni per i diritti umani ho scoperto che solo il primo giorno ci sono stati cento morti negli ospedali. L'altra cosa che manca in Venezuela è il denaro contante: a causa dell'inflazione galoppante gli stipendi sono stati aumentati, ma per quanto vengano maggiorati le persone alla fine guadagnano l'equivalente di tre, quattro euro».

Le conseguenze sulla popolazione?

«La popolazione è sconcertata perché si innesca un circolo vizioso: non ho da mangiare, quindi mi ammalo. Allora esco di casa per cercare medicine. Ma non posso comprarle, perché mancano i soldi. Anche se trovo i soldi, però, i negozi sono chiusi per il blackout. A causa dell'iperinflazione, le persone sono costrette a pagare in dollari e questo aumenta rischio di furti e aggressioni, perpetrate anche dai gruppi paramilitari governativi. Regna un'insicurezza diffusa, dilagante».

Come la dittatura ha cambiato i venezuelani?

«Le persone che rimangono in Venezuela si stanno costruendo una vera e propria etica dello spirito, perché resistono dovendo affrontare una vita quotidiana molto aggressiva, che ti rende brutale. Quando esci per cercare un farmaco che può salvarti la vita, non ti fai troppe domande. Chi fugge e va in Brasile o in Colombia, e sono moltissimi, genera un paradosso, perché si sente domandare: Quindi sopravvive solo chi fugge?. No, sopravvive anche chi rimane, ma paga un prezzo molto, molto alto».

Si sta avvicinando un finale tragico? Questo romanzo è un grido di aiuto o una prova di speranza?

«Quando un Paese si trova in coma - il coma che precede la morte - non si sa mai come andrà a finire, quindi anche nel libro non c'è un vero e proprio finale. Il romanzo è un modo per raccogliere tutte le sensazioni di perdita e sconfitta che aleggiano nel Paese, comuni a tutte le società oppresse dai regimi totalitari. Adelaida Falcòn è il simbolo di cittadinanza corrotta che vede il proprio destino andare verso la tragedia, il naufragio dell'individuo quando l'aggressività prende possesso delle persone. Non c'è mai catarsi, ma una violenza latente che è l'elemento atavico che costituisce l'identità del Venezuela stesso. E questo aumenta la necessità di scappare».

Quando tutto finisce, come si sopravvive all'esperienza di un regime dittatoriale?

«A volte mi chiedo se si possa veramente sopravvivere. Ci si può salvare la vita, ma in fondo comunque si muore un po'. Tutti i poteri totalitari tendono a demolire le proprie persone a distruggerle. Adelaida si fa molte domande all'inizio, per capire se quello che sta facendo è giusto. Mano a mano però se ne fa sempre meno ed è sempre meno empatica: pensa solo a farcela, anche soverchiando gli altri. I regimi ti tolgono talmente tanto che si perde la propria identità, in un passaggio simile alla morte civile. Sei un morto vivente che sorride».
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Re: Venezuela

Messaggioda Berto » gio mag 16, 2019 8:53 pm

Venezuela, negoziati di pace segreti. Vertice tra delegazioni in Norvegia
Giovedì, 16 maggio 2019

http://www.affaritaliani.it/politica/ge ... 04990.html

Dei negoziati di pace tra rappresentanti del regime di Nicolas Maduro e dell'opposizione venezuelana di Juan Guaido' sono in corso a Oslo. Lo ha riferito la radiotelevisione pubblica norvegese Nrk, precisando che e' la seconda volta che simili colloqui si tengono nella capitale scandinava. I negoziati sono durati "diversi giorni" e dovrebbero concludersi oggi.

Sarebbero coinvolti, da parte di Maduro, il ministro della Comunicazione Jorge Rodriguez, e il governatore della provincia di Miranda, Hector Rodriguez. Da parte dell'opposizione ci sarebbero invece l'ex deputato Gerardo Blyde, l'ex ministro Fernando Martinez Mottola e il vicepresidente del Parlamento, Stalin Gonzales. Mentre diversi Paesi europei hanno riconosciuto Guaido' quando si e' autoproclamanto presidente, la Norvegia si e' limitata a chiedere nuove elezioni, segnalando l'intenzione di giocare un ruolo di mediazione.
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Re: Venezuela

Messaggioda Berto » lun mag 20, 2019 10:28 am

Venezuela sull'orlo della guerra civile: manca tutto, pure la benzina
19 maggio 2019

https://www.ilmattino.it/primopiano/est ... 01586.html

Il Paese con le più grandi riserve di petrolio al mondo senza un goccio di benzina.
Quando nel 1998 Hugo Chávez salì al potere (si prese il potere), la raffinazione del greggio oscillava attorno alla mostruosa cifra di tre milioni e mezzo di barili al giorno.
Nel marzo 2019, il dato crolla a 750mila unità.
Oggi José Guerra, economista e deputato dell'assemblea Nazionale venezuelana, parla di meno di 100mila barili al giorno.
A Caracas la benzina scarseggia, nel resto del Venezuela non si trova proprio più.
Capolavoro alla rovescia figlio dell'inefficienza ideologica che ha spinto Chávez prima e Maduro poi a cacciare tutti gli ingegneri nonché gli operai specializzati perché “colpevoli” di essere americani.
Eccolo dunque, pure bello evidente, il corto circuito di un mostro chiamato socialismo che non si è accontentato di ridurre un intero popolo alla fame, ma che si sta suicidando mentre ottuso continua a puntare il dito contro il demone a stelle e strisce.
Mentre, con fare quasi fiero di non si capisce bene che, muore.
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Re: Venezuela

Messaggioda Berto » gio lug 25, 2019 8:42 pm

Venezuela: Vigo, italiani soffrono
Ambasciatore Caracas, 'Tanti imprenditori costretti a chiudere'
25 luglio 2019

http://www.ansa.it/sito/notizie/topnews ... stIa489jM8

(ANSA) - ROMA, 25 LUG - "La situazione in Venezuela è ancora molto grave". Lo ha detto all'ANSA l'ambasciatore italiano in Venezuela, Placido Vigo, a margine della XIII conferenza degli ambasciatori e delle ambasciatrici. "Gli italiani soffrono come tutti i venezuelani - ha spiegato il diplomatico - ci dispiace perché sono figli di immigrati che sono diventati imprenditori e persone di successo che sono costretti a chiudere le loro attività e cercano di tornare Italia, anche a causa dei saccheggi che avvengono durante i black-out".
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Re: Venezuela

Messaggioda Berto » sab ott 19, 2019 8:05 am

Il Consiglio Onu per i diritti umani nomina il Venezuela tra i suoi membri
LeoneGrotti
18 0ttobre 2019

https://www.tempi.it/venezuela-consigli ... kn3bV8yD94

Dall’anno prossimo, fino al 2022, il regime di Nicolas Maduro veglierà sul rispetto dei diritti umani nel mondo insieme a Eritrea, Libia e Qatar. Una farsa inaccettabile

Per i prossimi tre anni il Venezuela vigilerà sul rispetto dei diritti umani nel mondo. Ieri si sono svolte le elezioni per nominare 14 nuovi membri al Consiglio Onu per i diritti umani per il prossimo triennio. E come già avvenuto in passato, anche quest’anno si è rinnovata la farsa con l’elezione di uno dei peggiori regimi al mondo. L’America latina aveva a disposizione due seggi per tre candidati: Brasile, Venezuela e Costa Rica. Quest’ultima, che si era candidata all’ultimo momento, è stata estromessa.


«È UNA VERGOGNA, UNA FARSA»

«È una vergogna, una farsa», ha commentato incredula Vanessa Neumann, ambasciatrice di Juan Guaidò, autoproclamato presidente del paese, nel Regno Unito. «Ma questa nomina non bloccherà il pesante giudizio della storia su Maduro e il suo regime». Soprattutto nell’ultimo anno, la dittatura venezuelana ha collezionato un incredibile numero di abusi dei diritti umani, che sono stati certificati a inizio 2019 anche da un rapporto dello stesso Consiglio Onu per i diritti umani. Nel documento si sottolineano torture degli oppositori, omicidi extragiudiziari, arresti indiscriminati, per non parlare di una politica che ha gettato il paese nel caos, impedendo alle organizzazioni internazionali di inviare cibo e medicine per aiutare la popolazione.

Com’è possibile che il Consiglio, dopo aver definito il Venezuela uno dei peggiori violatori dei diritti umani al mondo, abbia accettato la sua elezione a Stato membro? Lo stesso organismo delle Nazioni Unite definisce i 47 partecipanti come «gli Stati membri che hanno i più alti standard nella promozione e protezione dei diritti umani». Come può il regime di Maduro, che affama la sua stessa popolazione, arresta i dissidenti, lascia morire la sua gente per mancanza di medicine e acqua, rientrare in questa definizione?


BENE HANNO FATTO GLI USA AD ANDARSENE

Non è la prima volta che il Consiglio delle Nazioni Unite perde faccia e credibilità. Nel 2016 ha eletto tra i suoi membri l’Arabia Saudita e perfino la Cina. L’anno prossimo, oltre al Venezuela, siederà nel Consiglio l’Eritrea, considerata a ragione la “Corea del Nord africana”. In dieci anni il Consiglio ha condannato 68 volte Israele, 20 volte la Siria, 9 volte la Corea del Nord, 6 volte l’Iran e mai il Venezuela, l’Arabia Saudita o la Cina.

Davanti a una simile parodia della democrazia e delle istituzioni che dovrebbero difenderla, non si può che concordare con gli Stati Uniti di Donald Trump, che l’anno scorso hanno lasciato il Consiglio, denunciando la sua inutilità e faziosità. Dovrebbe farlo anche l’Italia: come potrà il nostro paese, a partire dall’1 gennaio 2020, difendere i diritti umani nel mondo insieme a Venezuela, Eritrea, Qatar, Bahamas e Libia?
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Re: Venezuela

Messaggioda Berto » dom ott 20, 2019 7:00 pm

Venezuela e la dittatura social comunista di Maduro
https://www.facebook.com/groups/2376236 ... 655613610/




Venezuela e certi venetisti venezianisti pro Maduro, vergogne venete

REPUBBLICA VENETA – MALDESTRO TENTATIVO DI GOLPE IN VENEZUELA! RISPETTARE LA DEMOCRAZIA IN VENEZUELA.
comunicato stampa
Albert Gardin
26 gennaio

La Repubblica Veneta riconosce come unico e legittimo rappresentante del Popolo Venezuelano quello approvato dalle istituzioni venezuelane e condanna i piani criminali del cartello delle mafie internazionali che vuole spingere il Venezuela in una guerra fratricida.
Le difficoltà economiche in cui è costretto a muoversi il Venezuela, uno dei paesi più ricchi al Mondo per materie prime, sono da attribuire, nella quasi totalità, al collaudato e piratesco sistema delle sanzioni commerciali, messe in pratica da quei paesi che ora vorrebbero imporre ai Venezuelani un Governo sottomesso agli USA.
Speriamo che a prevalere per tutti i Venezuelani, siano il buon senso e l'interesse superiore della nazione!
In questo difficile momento, la Repubblica Veneta manifesta totale fiducia all'unico Governo legittimo Venezuelano!
Venezia 24.1.2019

Albert Gardin – CXXI Doge

Ufficio Dogale – San Polo 2398 – 30125 Venezia
governoveneto@gmail.com – info 338 8167955





Difendere i nazi comunisti come Maduro è un crimine contro l'umanità e contro i veneti.
https://www.facebook.com/groups/2376236 ... 0608931350


Idiozie antiamericane.
A noi veneti gli USA non hanno mai fatto del male anzi ci hanno difesi dai nazismi fascista, nazista, comunista. Poi hanno accolto tanti veneti di buona volontà costretti a migrare dalla miseria.
Grazie America, grazie USA presidio di libertà e di democrazia per il mondo intero.

Grazie agli USA che difendono i popoli e gli uomini liberi dai dittatori in tutto il mondo, faro di civiltà e di libertà.
Trump appoggia il venezuelano Guaidó e dietro di lui Bolsonaro e poi il Cile, il Perù, l'Ecuador, la Colombia, il Paraguay, l'Argentina e il Guatemala.
L'autcrate russo Putin ex nazi comunista appoggia invece il dittatore assassino Maduro come fa Landini il nuovo segretario della CIGL e tutti i nazi comunistI italiani e veneti.
Grazie ancora USA!



Io sto con Trump e gli USA - contro l'antiamericanismo
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... =25&t=2771
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Re: Venezuela

Messaggioda Berto » dom ott 20, 2019 7:01 pm

Venezuela, Maduro ammette il collasso dell'economia
Manuel Glauco Matetich - Sab, 19/10/2019

http://www.ilgiornale.it/news/mondo/ven ... 71696.html

Secondo i dati ufficiali riportati dalla Banca centrale del Venezuela, il Paese è sull’orlo del baratro. E Maduro ha dovuto confermare la profonda crisi economica

L’economia venezuelana è al collasso. Ora è arrivata l’amara ed innegabile confessione anche da parte dell’amministrazione politica centrale di Caracas.

Il governo dell’illegittimo presidente del Venezuela, Nicolás Maduro, è stato costretto a guardare la realtà e finalmente ha riconosciuto pubblicamente che l'economia del paese è in ginocchio.

Il Pil del Venezuela ha registrato una nuova ed ennesima contrazione pari a circa il 26,8% solamente nei primi tre mesi del 2019, mentre continua la schizzata alle stelle dell’aumento dei prezzi, ovvero l’inflazione, che è arrivata al 4.679,5% nel corso dell'anno.

Oramai, come dichiarato anche dalla Banca centrale di Caracas, il generale incremento del costo della vita è fuori controllo. Solamente nell’ultimo mese, settembre 2019, i consumatori venezuelani hanno perso circa il 52,2% di potere d’acquisto. Ad agosto la variazione dei prezzi è stata del 34,6% e a luglio del 19,4%.

L’uomo forte di Caracas ha deciso di aumentare in questi giorni il reddito minimo del 361% per portarlo a circa 15 dollari, che a malapena è sufficiente per acquistare circa quattro chili di carne. Una manovra disperata che non porta alcun risultato positivo per la popolazione, come riportato da molti economisti.

L’economia del paese è stata colpita nei settori più strategici, e infatti l’edilizia, la produzione manifatturiera e le istituzioni finanziarie e assicurative hanno subito una riduzione incredibile nel volume di affari, registrando un calo di oltre il 50%.

Anche l'attività petrolifera - fonte del 96% del reddito del paese - ha subito una contrazione del 19,1% rispetto al primo trimestre del 2018.

Nonostante la rilevazione della Banca Centrale del Venezuela, che ha affermato il dimezzamento attuale del Pil rispetto al 2013, il presidente Maduro continua imperterrito a incolpare gli Stati Uniti, che sostengono a spada tratta il suo arcinemico Juan Guaidó, per il crollo dell’economia del paese, a causa delle pesanti sanzioni pecuniarie imposte contro la politica di Caracas e la compagnia petrolifera statale Pdvsa.
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