Gli Usa collaborano coi neonazisti e l’estrema destra anche in Ucraina?http://www.lindipendenza.com/draitser-u ... overnativeProponiamo in ANTEPRIMA per L’Indipendenza la traduzione integrale in italiano dell’articolo Ukraine and the Rebirth of Fascism in Europe tratto dal Global Research Centre (organizzazione canadese indipendente d’analisi geopolitica, strategica, e socio-economica ambientale con sede nella provincia del Quebec), da parte di Eric Draitser, analista geopolitico indipendente. (Traduzione di Luca Fusari)
La violenza per le strade dell’Ucraina è molto più di un’espressione di rabbia popolare contro un governo. Invece è solo l’ultimo esempio della crescita della forma più insidiosa di fascismo che l’Europa abbia visto dopo la caduta del Terzo Reich.
Gli ultimi mesi hanno visto le proteste regolari dell’opposizione politica ucraina e dei suoi sostenitori, proteste apparentemente in risposta al rifiuto del presidente ucraino Yanukovich di firmare un accordo commerciale con l’Unione europea, il quale accordo è stato visto da molti osservatori politici come il primo passo verso l’integrazione europea.
Le proteste sono rimaste in gran parte pacifiche fino allo scorso 17 Gennaio, quando i manifestanti armati di bastoni, caschi e bombe improvvisate hanno scatenato la violenza brutale della polizia, l’assalto di edifici governativi, colpendo chiunque fosse sospettato di simpatie filo-governative, e in generale scatenando il caos per le strade di Kiev.
Ma chi sono questi estremisti violenti e qual è la loro ideologia?. La formazione politica conosciuta come ‘Pravý Sektor’ (Settore Destra) è essenzialmente un’organizzazione ombrello per una serie di sigle ultra-nazionaliste (leggasi fasciste) di gruppi dell’estrema destra, tra cui i sostenitori dell’Unione Pan-Ucraina Libertà (o Svoboda), i Patrioti d’Ucraina, l’Assemblea Nazionale Ucraina-Popolo Ucraino d’Autodifesa (Una-Unso), e il ‘Tridente’.
Tutte queste organizzazioni condividono un’ideologia comune violentemente anti-russa, anti-immigrati ed anti-ebraica. Inoltre condividono una comune venerazione per la cosiddetta ‘Organizzazione dei Nazionalisti Ucraini’, guidata da Stepan Bandera, i famigerati collaborazionisti nazisti che attivamente combatterono contro l’Unione sovietica e che furono impegnati in alcune delle peggiori atrocità commesse nella seconda guerra mondiale.
Mentre le forze politiche ucraine d’opposizione e di governo continuano a negoziare, una battaglia molto diversa si combatte nelle strade. L’utilizzo dell’intimidazione e della forza bruta era tipico delle ‘camicie brune’ di Hitler o delle ‘camicie nere’ di Mussolini piuttosto che di un movimento politico contemporaneo, questi gruppi sono però riusciti a trasformare un conflitto sulla politica economica e le alleanze politiche del Paese in una lotta esistenziale per la sopravvivenza di una nazione che questi cosiddetti “nazionalisti” amano così tanto.
Le immagini di Kiev in fiamme, delle strade di Leopoli piene di delinquenti, ed altri esempi agghiaccianti di caos nel Paese, mostrano senza ombra di dubbio che il negoziato politico con l’opposizione di Maidan (la piazza centrale di Kiev e il centro delle proteste) non è più il problema centrale. Piuttosto la questione è il fascismo ucraino se sostenerlo o rifiutarlo.
Da parte loro, gli Stati Uniti sono fortemente scesi a fianco dell’opposizione a prescindere dal suo carattere politico. Ai primi di Dicembre, membri dell’establishment statunitense come John McCain (nelle due foto in alto a sinistra a Kiev assieme a Oleh Tyahnybok, leader del partito ucraino Svoboda, n.d.t.) e Victoria Nuland sono stati visti a Maidan dare il loro appoggio ai manifestanti.
Tuttavia poiché negli ultimi giorni il carattere dell’opposizione è diventato evidente, gli Stati Uniti, l’establishment occidentale e la loro macchina mediatica hanno fatto poco per condannare la recrudescenza fascista. Invece i loro rappresentanti si sono incontrati con quelli del Settore Destra ritenendo che esso «non fosse una minaccia».
In altre parole, gli Stati Uniti e i loro alleati hanno dato la loro tacita approvazione per il proseguimento e la proliferazione della violenza in nome del loro obiettivo finale: il cambio di regime. Nel tentativo di sottrarre l’Ucraina dalla sfera d’influenza russa, l’alleanza Usa-Ue-Nato si è alleata con i fascisti, e non è la prima volta.
Ovviamente per decenni milioni di persone in America Latina sono scomparse o sono state assassinate da forze paramilitari fasciste armate e sostenute dagli Stati Uniti. I mujaheddin dell’Afghanistan che più tardi magicamente si sono trasformati in Al Qaeda (anche loro dei reazionari ideologici estremisti) furono creati e finanziati dagli Stati Uniti con lo scopo di destabilizzare l’Urss. Naturalmente c’è anche la dolorosa realtà della Libia e più di recente della Siria, dove gli Stati Uniti e i loro alleati finanziano e sostengono jihadisti estremisti contro un governo che ha rifiutato di allinearsi con loro ed Israele.
C’è qui un modello inquietante che non è mai sfuggito agli osservatori politici più acuti: gli Stati Uniti fanno sempre causa comune con i fascisti e gli estremisti di destra per finalità geopolitiche. La situazione in Ucraina è profondamente preoccupante perché rappresenta una conflagrazione politica che potrebbe dividere facilmente il Paese meno di 25 anni dopo aver ottenuto l’indipendenza dall’Unione sovietica. Tuttavia vi è un altro aspetto altrettanto inquietante: l’ascesa del fascismo non avviene solamente in quel Paese.
LA MINACCIA FASCISTA IN TUTTO IL CONTINENTE
L’Ucraina e l’ascesa dell’estremismo di destra non possono essere visti, figuriamoci intesi, separatamente. Piuttosto occorre esaminarlo come parte di una tendenza in crescita in tutta Europa (e nel mondo), una tendenza che minaccia le basi stesse della democrazia.
In Grecia, l’austerità selvaggia imposta dalla troika (Fmi, Bce e Commissione europea) ha paralizzato l’economia del Paese, portando ad una brutta depressione peggiore della Grande Depressione negli Stati Uniti. E’ in questo contesto di collasso economico che il partito Lega Popolare-Aurora Dorata (detta comunemente ‘Alba Dorata’) è cresciuta fino a diventare il terzo più popolare partito politico nel Paese.
Sposando un’ideologia dell’odio (è in effetti un partito nazista che promuove una visione anti-ebraica, anti-immigrati, anti-sciovinismo femminile) è una forza politica che il governo di Atene ha capito essere una seria minaccia per il tessuto della società.
Questa minaccia ha indotto il governo ad arrestare la leadership del partito, dopo che un membro di Alba Dorata ha accoltellato a morte un rapper anti-fascista. Atene ha avviato un’indagine sul partito, anche se i risultati di questa indagine e il processo rimangono poco chiari.
Ciò che rende Alba Dorata una minaccia insidiosa è il fatto che, nonostante la sua preminente ideologia sia il nazismo, è anti-Ue e con una retorica anti-austerità quale appello rivolto ad una Grecia economicamente devastata. Come molti movimenti fascisti del XX° secolo, Alba Dorata adotta come capri espiatori gli immigrati (in primo luogo i musulmani e gli africani) per molti dei problemi che affliggono i greci.
In circostanze economiche disastrose l’odio irrazionale diventa accattivante quale risposta alla domanda su come risolvere i problemi della società. Infatti, nonostante i leader di Alba Dorata siano stati incarcerati, altri membri del partito sono ancora in parlamento e ancora in corsa per uffici importanti, tra cui il sindaco di Atene. Anche se una vittoria elettorale appare improbabile, un’altra dimostrazione di forza alle urne renderebbe lo sradicamento del fascismo in Grecia molto più difficile.
Se questo fenomeno fosse confinato solo in Grecia ed Ucraina non costituirebbe una tendenza continentale. Purtroppo però vediamo il sorgere di simili partiti politici (anche se leggermente meno apertamente fascisti) in tutta Europa. In Spagna, le leggi pro-austerity del Partito Popolare hanno prodotto provvedimenti draconiani che limitano la protesta e la libertà di parola, potenziando le sanzioni e le tattiche repressive della polizia.
In Francia il Front National di Marine Le Pen usa con veemenza gli immigrati musulmani ed africani quali capri espiatori, ha così vinto quasi il 20% dei voti al primo turno delle elezioni presidenziali. Allo stesso modo, il Partito per la Libertà dei Paesi Bassi, promuovente politiche anti-islamiche ed anti-immigrati, è cresciuto fino a diventare il terzo più grande soggetto in parlamento. In tutta la Scandinavia i partiti ultra-nazionalisti, che una volta faticavano nella più completa irrilevanza ed oscurità, ora sono attori importanti alle elezioni. Queste tendenze sono a dir poco preoccupanti.
http://i.huffpost.com/gen/1316418/thumb ... cebook.jpgVa notato anche che, oltre all’Europa, ci sono una serie di formazioni politiche quasi fasciste che sono, in un modo o nell’altro, sostenute dagli Stati Uniti. I golpi d’estrema destra che hanno rovesciato i governi di Paraguay e Honduras sono stati tacitamente e/o apertamente sostenuti da Washington nella loro ricerca infinita di soppressione della sinistra in America Latina.
Naturalmente bisogna anche ricordare che il movimento di protesta russo guidato da Alexei Navalny (nella foto a sinistra), coi suoi seguaci nazionalisti sposa una visione anti-musulmana ed una violenta ideologia razzista che vede negli immigrati del Caucaso russo e nelle ex repubbliche sovietiche come inferiori ‘russi europei’.
Questi ed altri esempi iniziano a dipingere un ritratto molto brutto della politica estera degli Stati Uniti, la quale tenta di utilizzare il disagio economico e gli sconvolgimenti politici per estendere la sua egemonia in tutto il mondo. In Ucraina il Settore Destra ha spostato la lotta dal tavolo delle trattative nelle strade, nel tentativo di realizzare il sogno di Stepan Bandera: una Ucraina libera dalla Russia, dagli ebrei e da tutti gli altri cosiddetti “indesiderabili”.
Incoraggiati dal continuo sostegno a loro dato da parte degli Stati Uniti e dall’Europa, questi fanatici rappresentano più di Yanukovich e del suo governo filo-russo una seria minaccia per la democrazia. Se l’Europa e gli Stati Uniti non riconoscono questa minaccia al suo esordio, nel momento in cui finalmente lo faranno potrebbe essere troppo tardi.
LucaF.
17 Febbraio 2014 at 7:19 am #
Il partito ucraino Svoboda, in precedenza si chiamava Partito Social-Nazionale d’Ucraina, ed era anche allora guidato da Oleh Tyahnybok.
Fondato nel 1991 e divenuto ufficialmente partito nel 1995 fin dall’esordio faceva chiaro riferimento ideologico a quello nazionalsocialista tedesco hitleriano (tant’è che in seguito a tentativi di porlo fuorilegge ha optato per una sua ridenominazione apparentemente meno problematica ed orwellianamente distopica.
Secondo quanto riportato da Der Spiegel, Svoboda ha conclamati rapporti esteri di collaborazione ed alleanza politica con il Front National francese e in Italia con Fiamma Tricolore.
In Ucraina, Svoboda ha formato una coalizione contro il presidente Viktor Yanukovich assieme al partito Udar dell’ex campione dei pesi massimi Vitali Klitschko, e assieme all’Unione Pan-Ucraina “Patria” di Yulia Tymoshenko.
Ricordo come qualche giorno fa, autorevoli commentatori americani del calibro di Pat Buchanan e Daniel McAdams hanno evidenziato come gli Usa stiano sostenendo le proteste di piazza ucraine in ottica di un regime change in funzione anti-russa e pro-Ue influenzando e supportando i movimenti di piazza.
La famosa registrazione telefonica tra Victoria Nuland (assistente Segretario di Stato Usa) e Geoffrey Pyatt (ambasciatore statunitense in Ucraina) è emblematica ed indicativa di tale influenza esercitata dal Dipartimento di Stato Usa al partito Udar di Vitali Klitschko (in coalizione con Svoboda).
Il sostegno dato da John McCain in piazza a Kiev a Klitschko e soprattutto a Tyahnybok (peraltro le foto attestano un suo incontro a due anche col leader di Svoboda precedente o successivo alla manifestazione di piazza Maidan) non è casuale ma si innesta in termini “bipartisan” quale politica estera condivisa dai neocon circa le iniziative intraprese dall’amministrazione Obama in Ucraina.
E’ credibile che né Nuland né Pyatt né McCain sapessero che il partito Udar è alleato in coalizione con un partito neonazista (Svoboda)?.
E’ credibile che McCain non sapesse chi fosse Tyahnybok e a quale ideologia politica fa riferimento Svoboda (affidandosi solo alla traduzione etimologica del nome del partito in lingua ucraina)?.
Davvero un senatore statunitense di lungo corso, che prende un aereo per un viaggio da Washington DC a Kiev e che pretende di avere un ruolo attivo nelle faccende domestiche ucraine, non ha modo di informarsi per tempo in rete (sarebbe bastato consultare persino Wikipedia!) o attraverso think tank ed analisti ucraini negli States per sapere chi è Tyahnybok o le idee di tale opposizione al governo Yanukovich?.
Oppure McCain leggendo talune indulgenti e raffazzonate descrizioni di Svoboda, davvero ritiene che il Partito Repubblicano americano sia analogo ad esso, e che dunque abbia piattaforma neonazista?.
Evidentemente tutto ciò non è casuale, così come non è casuale l’apertura oltreché in Australia proprio negli Stati Uniti a New York e Los Angeles (quale ‘Regional League of the Western States Usa’) e prossimamente a Chicago di sedi politiche di rappresentanza del partito greco neonazista Alba Dorata, ufficialmente per raccogliere “aiuti e generi alimentari di prima assistenza” per i connazionali (camerati) in Ellade.
Comenti================================================================================================================================
Alberto Pento17 Febbraio 2014 at 9:24 am #
A me pare (?) però che le destre nazionaliste non siano tutte uguali.
Le destre scandinave sono nazionaliste ma non per difendere i privilegi, le irresponsabilità o la condizione economica sicura delle caste statali e dei dipendenti pubblici;
la destra greca è nazionalista per difendere i privilegi e le irresponsabilità delle caste statali e dei dipendenti pubblici a spese di tutti gli altri sia greci che altro dai greci e fuori dalla Grecia.
In altre parole vi sono dei nazionalismi (quelli scandinavi ?) che difendono li interessi di tutta la nazione intesa come l’insieme popolo/cittadini costituito da tutti i ceti della società e nel rispetto di tutti gli altri popoli-nazioni-stati;
vi sono invece altri nazionalismi (Alba Dorada) che difendono degli interessi /privilegi particolari a spese di una parte della popolazione o a spese di altri popoli-nazioni-stati.
Quando si è aggrediti un sano nazionalismo patriottico per compatatrsi e fare fronte comune mi pare no sia un male.
Invece il nazionalismo/patriottismo per offendere, colonizzare, depredare, opprimere una parte della propria gente o altri popoli questo sì è un male.
Poi mi pare che l’antiebraismo tedesco e nazista fosse motivato dal fatto che gli ebrei avevano contribuito a far perdere la I guerra alla Germania (in cambio della Palestina) e al fatto che gli ebrei di tutto il mondo (con il sostegno degli ebrei tedeschi) avevano dichiarato guerra economica alla Germania quando questa cercava di risollevarsi dalla miseria e dalla prostrazione conseguite alla I guerra mondiale.
In altre parole per i tedeschi del primo 900 gli ebrei erano nemici mortali. (Nel 2014 ancora non avevo capito come stessero le cose e che questa accusa agli ebrei era una calunni della vulgata nazista antisemita di Hitler).
LucaF.
17 Febbraio 2014 at 11:03 am #
@Alberto Pento
Nell’articolo si fa menzione chiaramente a soggetti politici populisti, ultra-nazionalisti, fascisti e/o di matrice neonazista i quali vengono politicamente classificati/etichettati come ‘estrema destra’ (anche se di fatto sono epifenomeni collettivisti del socialismo non dissimili per logiche polilogica da quelle di estrema sinistra) non a soggetti politici conservatori o conservatori liberali presenti nel nord Europa e in Scandinavia.
Alba Dorata è nazionalsocialista, ergo propugna un socialismo nazionale autarchico e statalista welfarista su base razziale (o pseudo-tale).
In democrazia tutti i partiti politici elettorali (di qualunque orientamento politico-ideologico) propugnano la difesa e/o promozione di particolari interessi /privilegi a spese di una determinata parte della popolazione al fine di ottenere consensi e voti, l’unica differenza sta nel gradiente di statalismo e coercizione promesso o applicato a danno di terzi per realizzare quanto si propugna di fare.
La nazione in sé non esiste, non esiste nemmeno la società se intesa come l’insieme popolo/cittadini costituito da tutti i ceti, sono simbologie metafisiche della politica, le quali certamente caratterizzano una visione romantica otto-novecentesca dello Stato la quale è humus condiviso (seppur a varia modulazione di interpretazione) da un largo spettro di correnti e famiglie politiche (di estrema destra, destra, centrodestra, centro, centrosinistra, sinistra, estrema sinistra) anche in ottica indipendentista (con tutti i limiti del caso derivanti) .
Esistono invece i singoli individui, l’eccezione dei libertari è dovuta al fatto che ritengono a priori lo Stato un’istituzione illegittima e non un comun-denominatore tale da definire gli individui o i loro rapporti d’interazione sociale.
Non esistono popoli-nazioni-Stati ma nazioni ed associazioni basate sul libero e volontario consenso dei singoli individui.
Dunque un nazionalismo patriottico è da ripudiare laddove si configuri quale collettivismo tendente ad incrementare la coercizione degli individui all’interno di un territorio.
L’anti-ebraismo nazista era proposto a partire da una redistribuzione della ricchezza su base etnico-razziale, di fatto era una forma ristretta e particolare della lotta di classe connotante tutti i movimenti e partiti di derivazione/ispirazione socialista-marxista, avente estensione variabile come redistribuzione e bersagli da colpire per realizzarla.
Gli ebrei non contribuirono a far perdere la 1° guerra mondiale alla Germania dato che parecchi di loro erano fedeli sudditi dell’impero e in seguito lo furono della repubblica di Weimar.
Tale diceria circa una loro responsabilità sulla sconfitta tedesca è solo una rielaborazione artefatta dalla propaganda nazista (analoga a quella del precedente caso Dreyfuss in ambito francese dopo Sedan) per giustificare la sconfitta nella guerra per cause esterne anziché strategiche nel comando e pianificazione interna delle operazioni.
La Palestina era sotto mandato britannico ma i britannici benché tollerarono fin dalla fine del XIX° secolo l’emigrazione ebraica in Terra Santa non firmarono alcun contratto di cessione né autorizzarono la creazione di uno Stato ebraico fino alla guerriglia sionista anti-britannica del secondo dopoguerra che portò alla fondazione dello Stato d’Israele; dunque con la prima guerra mondiale non c’entra.
Gli ebrei tedeschi non avevano dichiarato alcuna guerra economica alla Germania, essi furono capri espiatori interni della demagogia nazista per le condizioni derivanti dal trattato di Versailles (dettate dalla Francia e dall’Intesa) e per la conseguente sciagurata politica economica-monetaria inflazionista della repubblica di Weimar.
I nazisti furono/sono nemici mortali degli ebrei a prescindere dalla cittadinanza dei secondi..
Asserire che i tedeschi di primo Novecento fossero nemici mortali degli ebrei è affermazione polilogica in sé fallace e pregiudizievole, dato che sia i nazisti (persecutori-aggressori) che gli ebrei (perseguitati-vittime) erano fino all’approvazione delle leggi naziste di Norimberga cittadini tedeschi aventi pari diritti, dunque fu tale legislazione giuspositiva a creare una capziosa distinzione su base etnico-razziale della società.
Alberto Pento17 Febbraio 2014 at 11:47 am #
???
Conferenza mondiale ebraica di Amsterdam:
http://it.wikipedia.org/wiki/Samuel_UntermyerCome attivista sionista nel 1933 fu capo delegazione statunitense alla conferenza mondiale ebraica di Amsterdam. A quella conferenza venne eletto presidente della stessa.
Al suo ritorno negli Stati Uniti rivolse un accorato appello alla nazione dagli studi radiofonici della WABC, con cui chiese di intraprendere una guerra santa da parte di tutti gli ebrei contro la Germania, e dove chiedeva ai non ebrei di boicottare tutti i prodotti tedeschi.
L’intero discorso venne pubblicato dal New York Times il giorno seguente (24 marzo 1933).
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... =130&t=443Xentil Luca Fusari mi a go scrito ke par i todeski li ebrei li jera devegnesti memeghi mortali.
Li todeski no li gheva cogno de cavari espiadori, anca se el nasisxmo el gheva trati marcà de relijoxetà pagana.
???
Luca Fusari el scrive:
Non esistono popoli-nazioni-Stati ma nazioni ed associazioni basate sul libero e volontario consenso dei singoli individui.
Lora le existe e ente la so enterpretasion ma anca ente la mia.
Li conçeti astrati li existe come conçeti astrati.
Alberto Pento17 Febbraio 2014 at 11:56 am #
-Le lej nasiste de Norinberga le xe del 1935
http://it.wikipedia.org/wiki/Politica_r ... ia_nazista-La conferensa ebraega de Amsterdam la xe de 1933
http://it.wikipedia.org/wiki/Samuel_UntermyerLucaF.17 Febbraio 2014 at 1:08 pm #
@Alberto Pento
Non c’è un legame diretto, in senso stretto, tra la conferenza di Amsterdam, la prima guerra mondiale e/o la promulgazione delle leggi di Norimberga.
Sono tre fatti storici distinti tra loro aventi un’autonoma dinamica di svolgimento nel quadro storico della prima metà del Novecento.
LucaF.17 Febbraio 2014 at 12:52 pm #
@Alberto Pento
La conferenza di Amsterdam e l’attivismo sionista di Untermyer non produssero alcun risultato concreto inerente la Palestina e la nascita dello Stato d’Israele.
Ripeto, la Palestina era sotto mandato britannico ma i britannici benché tollerarono fin dalla fine del XIX° secolo (dunque prima dello scoppio della prima guerra mondiale, dell’iperinflazione di Weimar, dell’ascesa di Hitler, della conferenza di Amsterdam, delle leggi di Norimberga) l’emigrazione ebraica sionista in Terra Santa non firmarono alcun contratto di cessione né autorizzarono la creazione di uno Stato ebraico fino alla guerriglia sionista anti-britannica del secondo dopoguerra che portò al ritiro britannico e alla fondazione dello Stato d’Israele.
La partecipazione alla conferenza di Amsterdam, i discorsi e gli appelli di Untermyer anti-tedeschi ed anti-nazisti sono mere parole; comprensibili dato che in quell’anno Hitler era appena divenuto cancelliere dopo aver vinto democraticamente le elezioni.
L’antisemitismo dei nazisti era noto dal Mein Kampf e dai discorsi dei comizi politici di propaganda, il quale poi portò alle leggi di Norimberga una volta consolidato il loro potere.
Piuttosto sarebbe interessante conoscere la reazione di Untermyer (esponente Democratico) sul caso del transatlantico tedesco MS St. Louis nel 1939 bloccato dagli Usa di Roosevelt in quanto legalmente i rifugiati (perlopiù ebrei tedeschi) non potevano entrare con il visto turistico negli States, perché non disponevano di un indirizzo a cui fare ritorno, e inoltre gli Stati Uniti avevano promulgato delle quote di immigrazione nel 1924.
Alberto Pento17 Febbraio 2014 at 1:29 pm #
Xentil LucaF
l’antisemitixmo el jera comoune a tuta l’Ouropa cristiana e no lomè de li todeski, e el ghe jera anca ente li USA:
http://upload.wikimedia.org/wikipedia/c ... _Money.jpgE sto antiebraixmo/antijudaeixmo de matriçe cristiana el riva da lonsi, da l’encolpa ke li cristiani romani li ga fato a li ebrei de esar li sasini de l’ebreo Cristo, coando ke a contar el vero a copar Cristo li xe stasti li romani: Pilato e li so soldà e no li ebrei ke li gheva lomè arestà Cristo par raxia o bastiema e li lo gheva portà envanti de Pilato e warnador roman, titolà a judegar e a condanar.
Mein Kampfhttp://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 130&t=2339 Mein Kampf (La mia battaglia)https://it.wikipedia.org/wiki/Mein_Kampf Mein Kampf (La mia battaglia) è il saggio pubblicato nel 1925 attraverso il quale Adolf Hitler espose il suo pensiero politico e delineò il programma del partito nazional socialista sotto forma di un'autobiografia.
Una prima parte del testo venne dettata da Hitler all'amico di prigionia Rudolf Hess, ritenuto da molti il più fedele fra i suoi seguaci[1], durante il periodo di reclusione nel carcere di Landsberg am Lech seguìto al tentativo fallito del colpo di Stato di Monaco del 9 novembre 1923.
Secondo la prefazione dell'edizione italiana edita da Bompiani, il Times, che pubblicò il volume a puntate, lo definì la «Bibbia laica» perché fornisce la giustificazione al credo politico di ogni nazionalsocialista insegnandogli la via della salvezza nazionale.
Citazioni dal Mein Kampf che trattano degli ebreihttp://www.daemuk.ch/citazioni_mein_kam ... liano.htmlAttualmente l'individuo deve notare con sofferenza, che nel mondo antico, molto più libero del moderno, apparve, con la venuta del cristianesimo, la prima paura spirituale. Ma non si può obiettare che da quel tempo è pervaso e dominato da quella oppressione, che solo l'oppressione distrugge l'oppressione, solo la paura, la paura.
Ogni tanto le riviste riportano delle notizie al piccolo borghese tedesco: un negro per la prima volta è diventato avvocato, professore, pastore o qualcosa del genere in un posto o in un altro. Mentre la stupida borghesia accoglie la notizia con sorpresa per un così stupefacente avvenimento, ammirata per questo strabiliante effetto della pedagogia attuale, l'ebreo astutamente si serve di questo per convalidare la teoria da inculcarsi ai popoli in merito all'eguaglianza degli uomini. La nostra società borghese e decadente non si accorge che in questo modo si commette un vero peccato contro la ragione; che è una vera pazzia quella di istruire una mezza scimmia perché si pensi di aver preparato un avvocato, mentre milioni di membri della eccelsa razza civile devono rimanere in posti pubblici e miseri.
Così l'unico vero promotore della rivoluzione, colui che valutò i risultati, cioè l'ebreo cosmopolita, gioì della situazione. I tedeschi non erano ancora giunti come i russi al punto di essere trasportati nella sanguinosa fogna bolscevica e questo perchè non ci fu mai divario tra gli intellettuali e gli operai tedeschi in quanto, erano, come in altri stati, amalgamati gli uni negli altri, perchè c'era una più salda unità di razza, cosa che non ci fu mai in Russia. Lì infatti l'intelligenza per la maggior parte non era di origine russa o almeno non aveva una individualità di rosso slavo.
Così lo scarso numero d'intellettuali faceva sì che questi potessero essere annullati grazie anche alla deficienza di persone intermedie che li amalgamassero con la massa, nella quale era quasi nullo il livello spirituale e morale. Così fu sufficiente scatenare questa massa ignorante contro gli intellettuali, da cui essa era staccata, per ottenere la vittoria della rivoluzione. Il popolo ignorante divenne schiavo dei suoi dittatori ebrei, i quali mascherarono la loro carica sotto il nome di "dittatore del proletariato".
Mentre il mondo ebraico internazionale ci disgrega a poco a poco ma sicuramente, i nostri cosiddetti patrioti gridano contro un individuo e contro un movimento che ebbero il coraggio, almeno in un posto sulla terra, di sottrarsi alla tenaglia ebraico-massonica e mettere contro una resistenza nazionalistica all'inquinamento internazionale del mondo. Ma era troppo affascinante, per caratteri fragili, girare la vela a seconda del vento e arrendersi di fronte alle grida della mentalità generale.
La lotta che l'Italia fascista svolge contro le tre maggiori armi del giudaismo, è ottimo indizio del fatto che - sia pure per vie indirette - a questa velenosa potenza superstatale si possono spezzare i denti. Il divieto della Massoneria, delle società segrete, la soppressione della stampa supernazionale e la demolizione del marxismo internazionale permetteranno col tempo, al governo fascista di servire sempre più gli interessi del popolo italiano senza curarsi delle strida dell’idea mondiale ebraica.
Perché i tedeschi se la sono presa così tanto con gli ebrei?http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... =130&t=443