Il nuovo governo nazionale italiano ha giurato

Re: Il nuovo governo nazionale italiano ha giurato

Messaggioda Berto » dom gen 22, 2023 8:30 am

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Provvedimenti in discussione e varati dal nuovo governo


DISEGNO DI LEGGE: Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2023 bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025.
https://www.governo.it/it/provvedimenti


Manovra 2023, tutte le misure varate dal governo Meloni
Il Sole 24 Ore
22 novembre 2022

https://www.ilsole24ore.com/art/manovra ... i-AEbPG8IC

Ecco il testo del comunicato stampa sul Consiglio dei ministri numero 5 del governo Meloni che ha varato la Manovra 2023.

CONSIGLIO DEI MINISTRI – 21 NOVEMBRE 2022
Il Consiglio dei ministri si è riunito lunedì 21 novembre 2022, alle ore 21.00 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente Giorgia Meloni. Segretario, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano.

DDL BILANCIO 2023 E DOCUMENTO PROGRAMMATICO DI BILANCIO
Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2023 e bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025 (disegno di legge)
Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell'economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti, ha approvato il disegno di legge recante il bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2023 e il bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025 e l'aggiornamento del Documento programmatico di bilancio (DPB).
I provvedimenti, che verranno trasmessi al Parlamento e alle autorità europee, prendono come riferimento il quadro programmatico definito nell'integrazione alla Nota di aggiornamento del documento di economia e finanza 2022 e quantificano l'ammontare del valore delle misure contenute nella manovra di bilancio in 35 miliardi di euro.
La manovra si basa su un approccio prudente e realista che tiene conto della situazione economica, anche in relazione allo scenario internazionale, e allo stesso tempo sostenibile per la finanza pubblica, concentrando gran parte delle risorse disponibili sugli interventi a sostegno di famiglie e imprese per contrastare il caro energia e l'aumento dell'inflazione.
Altre risorse sono stanziate per interventi di riduzione del cuneo fiscale e dell'Iva su alcuni prodotti, di aumento dell'assegno unico per le famiglie, per agevolazioni sulle assunzioni a tempo indeterminato per donne under 36 e per percettori di reddito di cittadinanza, per la proroga delle agevolazioni per l'acquisto della prima casa per i giovani.
In materia fiscale, si estende la flat tax fino a 85.000 euro per autonomi e partite Iva e si ampliano le misure per la detassazione ai premi dei dipendenti, oltre a intervenire con una “tregua fiscale” per cittadini e imprese che in questi ultimi anni si sono trovati in difficoltà economica anche a causa delle conseguenze del COVID-19 e dell'impennata dei costi energetici.
Sul fronte delle pensioni, oltre alla conferma di “opzione donna” rivisitata e “Ape sociale”, si attua l’indicizzazione delle pensioni al 120% e si introduce per l'anno 2023 un nuovo schema di anticipo pensionistico, che permette di uscire dal lavoro con 41 anni di contributi e 62 anni di età e prevede bonus per chi decide di restare al lavoro.

Misure contro il caro energia
Le risorse destinate alle misure contro caro energia per i primi tre mesi del 2023 che consentiranno di aumentare gli aiuti a famiglie e imprese allargando anche la platea dei beneficiari ammontano a oltre 21 miliardi di euro. Nel dettaglio, confermata l'eliminazione degli oneri impropri delle bollette, rifinanziato fino al 30 marzo 2023 il credito d'imposta per l'acquisto di energia elettrica e gas naturale che per bar, ristoranti ed esercizi commerciali salirà dal 30% al 35% mentre per le imprese energivore e gasivore dal 40% al 45%.Per il comparto sanità e per gli enti locali, compreso il trasporto pubblico locale, stanziati circa 3.1 miliardi.

Pacchetto famiglia Bonus sociale bollette
Per le famiglie più fragili confermato e rafforzato il meccanismo che consente di ricevere il bonus sociale bollette, con un innalzamento della soglia Isee da 12.000 euro a 15.000 euro.

Misure contro inflazione
Riduzione dell'Iva dal 10 al 5% per i prodotti per l'infanzia e per l'igiene intima femminile. Viene inoltre istituito un fondo di 500 milioni di euro destinato alla realizzazione di una “Carta Risparmio Spesa” per redditi bassi fino a 15mila gestita dai comuni e volta all'acquisto di beni di prima necessità. Si tratta di una sorta di “buoni spesa” da utilizzare presso punti vendita che aderiscono all'iniziativa con un'ulteriore proposta di sconto su un paniere di prodotti alimentari.Assegno unico per le famiglie con 3 o più figli (610 milioni) - Per il 2023 sarà maggiorato del 50% per il primo anno, e di un ulteriore 50% per le famiglie composte da 3 o più figli. Confermato l'assegno per i disabili.

MISURE SUL COSTO DEI CARBURANTI E DI SOSTEGNO A ENTI TERRITORIALI E ALLA REGIONE MARCHE
Misure urgenti in materia di accise e IVA sui carburanti e di sostegno agli enti territoriali e ai territori delle Marche colpiti da eccezionali eventi metereologici (decreto-legge)Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Giorgia Meloni e del Ministro dell'economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti, ha approvato un decreto-legge che introduce misure urgenti in materia di accise e IVA sui carburanti e di sostegno agli enti territoriali e ai territori delle Marche colpiti da eccezionali eventi metereologici.Il testo rimodula le aliquote accisa agevolate e conferma la sospensione, fino al 30 novembre 2022, dell'applicazione dell'aliquota di accisa sul cosiddetto “gasolio commerciale”.Inoltre, si incrementano le risorse destinate al contributo straordinario per garantire la continuità dei servizi erogati dagli enti locali in relazione alla spesa sostenuta per utenze di energia elettrica e gas.Si incrementa ulteriormente il Fondo istituito presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti destinato a fronteggiare gli aumenti dei prezzi dei carburanti e dei prodotti energetici, in relazione all'erogazione di servizi di trasporto pubblico locale e regionale di passeggeri su strada, lacuale, marittimo e ferroviario.Infine, si introducono misure a favore dei territori delle Marche colpiti dagli eccezionali eventi meteorologici verificatisi a partire dal giorno 15 settembre 2022, per la realizzazione, attraverso ordinanze di protezione civile e nei limiti delle risorse disponibili, di interventi finalizzati all'organizzazione ed all’effettuazione degli interventi di soccorso e assistenza alla popolazione interessata dall'evento; al ripristino della funzionalità dei servizi pubblici e delle infrastrutture di reti strategiche, alle attività di gestione dei rifiuti, delle macerie, del materiale vegetale o alluvionale; all'attivazione di prime misure economiche di immediato sostegno al tessuto economico e sociale; alla realizzazione di interventi, anche strutturali, per la riduzione del rischio residuo; alla ricognizione dei fabbisogni per il ripristino delle strutture e delle infrastrutture, pubbliche e private, danneggiate, nonché dei danni subiti dalle attività economiche e produttive, dai beni culturali e paesaggistici e dal patrimonio edilizio.

NORME EUROPEE SULL'ESPOSIZIONE ALLE RADIAZIONI IONIZZANTI
Disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 31 luglio 2020, n. 101, di attuazione della direttiva 2013/59/Euratom, che stabilisce norme fondamentali di sicurezza relative alla protezione contro i pericoli derivanti dall'esposizione alle radiazioni ionizzanti, e che abroga le direttive 89/618/Euratom, 90/641/Euratom, 96/29/Euratom, 97/43/Euratom e 2003/122/Euratom e riordino della normativa di settore in attuazione dell’articolo 20, comma 1, lettera a), della legge 4 ottobre 2019, n. 117 (decreto legislativo – esame definitivo)Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR Raffaele Fitto, del Ministro della salute Orazio Schillaci, del Ministro delle imprese e del made in Italy Adolfo Urso, del Ministro del lavoro e delle politiche sociali Marina Calderone e del Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin, ha approvato, in esame definitivo, un decreto legislativo che introduce disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 31 luglio 2020, n. 101, di attuazione della direttiva 2013/59/Euratom, che stabilisce norme fondamentali di sicurezza relative alla protezione contro i pericoli derivanti dall'esposizione alle radiazioni ionizzanti, e che abroga le direttive 89/618/Euratom, 90/641/Euratom, 96/29/Euratom, 97/43/Euratom e 2003/122/Euratom e riordino della normativa di settore in attuazione dell’articolo 20, comma 1, lettera a), della legge 4 ottobre 2019, n. 117.Le modifiche sono volte a recepire specifiche osservazioni formulate dalla Commissione europea e a risolvere situazioni di criticità che si sono verificate nella prima fase di attuazione della normativa. Inoltre, si introducono integrazioni utili a garantire la piena conformità dell'ordinamento nazionale alla direttiva 2013/59/Euratom e chiudere la procedura di infrazione n. 2018/2044.Il testo tiene conto del parere espresso dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome.

DELEGA IN MATERIA DI AEROSPAZIO
Il Presidente Meloni, concorde il Consiglio dei ministri, ha attribuito, con proprio decreto, le funzioni in materia di coordinamento delle politiche relative ai programmi spaziali e aerospaziali al Ministro delle imprese e del made in Italy Adolfo Urso.*****NOMINEIl Consiglio dei ministri ha deliberato:-il rientro dalla posizione di disponibilità del dirigente generale di pubblica sicurezza dott. Renato Cortese, per il conferimento delle funzioni di Direttore dell'Ufficio centrale ispettivo del Ministero dell'interno;-il rientro dalla posizione di fuori ruolo del dirigente generale di pubblica sicurezza dott. Carmine Belfiore, per il conferimento delle funzioni di Questore di Roma;-il collocamento fuori ruolo del Dirigente generale di pubblica sicurezza, dott. Luigi Carnevale, per assumere le funzioni di Dirigente dell'Ispettorato di P.S. “Senato della Repubblica”;-la nomina a Dirigente Generale di Pubblica sicurezza del Dirigente superiore della Polizia di Stato, dott. Claudio Galzerano;-il conferimento del grado di generale ispettore capo al generale ispettore del ruolo normale del Corpo sanitario aeronautico in servizio permanente Giuseppe Ciniglio Appiani;-il conferimento del grado di generale di squadra al generale di divisione del ruolo normale delle armi dell'Aeronautica militare in servizio permanente Sergio Antonio Scalese;-il conferimento del grado di tenente generale al maggior generale del ruolo normale dell'Arma dei trasporti e dei materiali dell'Esercito in servizio permanente Sergio Santamaria;-il conferimento del grado di tenente generale al maggior generale del ruolo normale del Corpo di commissariato dell'Esercito in servizio permanente Stefano Rega;-il conferimento del grado di tenente generale al maggior generale del ruolo normale del Corpo sanitario dell'Esercito in servizio permanente Massimo Barozzi;-il conferimento dell'incarico di Segretario generale del Ministero dell'università e della ricerca alla cons. Francesca Gagliarducci e collocamento in posizione di comando presso il suddetto Ministero.

NOMINE E MOVIMENTO DI PREFETTI
Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell'interno Matteo Piantedosi, ha deliberato le nomine e il movimento di prefetti riportato nella seguente tabella.dott.ssa Maria Teresa CUCINOTTAda Catanzaro, è destinata a svolgere le funzioni di Prefetto di Palermodott.Enrico RICCIda Bergamo, è destinato a svolgere le fuznioni di Prefetto di Catanzarodott. Giuseppe DE MATTEIS(Dirigente Generale di P.S.)nominato prefetto, è destinato a svolgere le funzioni di Prefetto di Cagliaridott.Luca ROTONDIda Nuoro, è destinato a svolgere le funzioni di Prefetto di Leccedott. Armando FORGIONEda Chieti, è destinato a svolgere le fuznioni di Ispettore Generale di Amministrazionedott. Mario DELLA CIOPPA(Dirigente Generale di P.S.)nominato Prefetto, è destinato a svolgere le funzioni di Prefetto di Chietidott. Michele ROCCHEGIANI (Dirigente Generale di P.S.)nominato Prefetto, è destinato a svolgere le funzioni di Prefetto di Fermodott.ssa Clara VACCAROda Direttore Centrale per i serviszi tecnico logistici e della gestione patrimoniale presso il Dipartimento della pubblica sicurezza, è destinata a svolgere le funzioni di Vice Capo Dipartimento, Direttore Centrale della difesa civile e per le politiche di protezione civile presso il Dipartimento dei vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civiledott.ssa Gabriella FARAMONDIda Iserna, è destinata a svolgere le fuznioni di Direttre Centrale per i servizi tecnico logistici e della gestione patrimoniale presso il Dipartimento della pubblica sicurezzadott.ssa Anna Maria MANZONEda Vice Capo Dipartimento, Direttore Centrale per le politiche del personale dell'Amministrazione civile presso il Dipartimento per l'amministrazione generale, per le politiche del personale dell'Amministrazione civile e per le risorse strumentali e finanziarie, è destinata a svolgere le funzioni di Vice Capo Dipartimento per l'espletamento delle funzioni vicarie, Direttore Centrale per l'amministrazione generale e le prefetture – Uffici territoriali del Governo presso il medesimo Dipartimento dott.ssa Rosanna RABUANO da Direttore Centrale per i diritti civili, la cittadinanza e le minoranze presso il Dipartimento per le libertà civile e l'immigrazione, è destinata a svolgere quelle di Vice Capo Dipartimento per l'espletamento delle funzioni viarie, Direttore Centrale per la programmazione ed i servizi generali presso il medesimo Dipartimento

PROGRAMMA STATISTICO NAZIONALE
Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per la pubblica amministrazione Paolo Zangrillo, ha deliberato l'approvazione dell'aggiornamento 2021-2022 del Programma statistico nazionale (PSN) per il triennio 2020-2022, predisposto dall'ISTAT, ai sensi dell'articolo 13 del decreto legislativo 6 settembre 1989, n. 322.Sull'aggiornamento sono stati acquisiti i pareri della Commissione per la garanzia della qualità dell'informazione statistica, della Conferenza unificata e del Garante per la protezione dei dati personali.



Le demenziale critiche dei sinistrati

Le tasse della Meloni: tra disparità anticostituzionali e "l'imbroglio" elettorale
Politica Insieme
Giancarlo
25 novembre 2022

https://www.politicainsieme.com/le-tass ... lettorale/


È sempre più chiaro cosa intendesse dire Giorgia Meloni quando presentando la Legge di Bilancio ha parlato di una scelta politica. Per quanto riguarda la cosiddetta “flat tax” abbiamo avuto la conferma che la scelta è stata quella di premiare una certa parte dell’elettorato a scapito di un altra, forse ancora più numerosa, per quanto meno politicamente organizzata e sicuramente trasversale per quanto riguarda la scelta politica.

La campagna elettorale, una delle più populist2 degli ultimi tempi da parte della destra, è stata caratterizzata dalla promessa dell’introduzione della cosiddetta “flat tax” che è stata per settimana presentata alla pubblica opinione, e in questo è stato soprattutto maestro Matteo Salvini, come un appiattimento del carico fiscale di tutti. Poi, la verità è emersa sempre più chiaramente: ci si riferiva solamente alle cosiddette partite Iva per le quali è previsto un regime di favore che non tocca pensionati e lavoratori dipendenti. Insomma, una vera e propria “truffa” elettorale che si aggiunge al rinvio di tante roboanti promesse che sembrava far poter davvero fare diventare l’Italia il “paese del bengodi”.

In ogni caso si pone un problema di disparità di trattamento fiscale che secondo alcuni, come ha fatto recentemente Giuseppe Pisauro, Presidente dell’Ufficio parlamentare di bilancio, porterà i lavoratori dipendenti a sopportare un carico fiscale tre volte più alto di quelli autonomi e dei professionisti ponendo un serio problema costituzionale, con particolare riferimento all’Art 53 della nostra Carta che ribadisce il concetto che “tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva”.

Ora, oltre a considerare che già là dove la “flat tax”, quella vera che prevede l’introduzione di un solo livello di tassazione, nell’illusione che la riduzione delle tasse spinga l’economia e faccia crescere l’occupazione, non ci sono elementi tali da giustificarne l’introduzione, alla luce della sua introduzione nella Legge di bilancio nei modi come è per ora concepita, rischia di ottenere l’effetto di aumentare le disuguaglianze. E su questo vorremmo sentire almeno una parola dei tanti cattolici che si sono accasati in questa destra del cui vocabolario proprio non fanno parte le voci solidarietà e coesione sociale. Questi cattolici, se davvero esistono politicamente come tali, sono chiamati ad operare in sede parlamentare per cancellare un simile obbrobrio.


Alberto Pento
La “flat tax” per gli autonomi torna a vantaggio anche per i tanti disoccupati, per i milioni di pensionati dalle magre pensioni, per i milioni di lavoratori dipendenti che prendono paghe insufficienti perché così tanti lavorataori autonomi possono



Le demenziale critiche dei sinistrati

Landini: "La manovra è sbagliata, rinforza evasione e precariato"
HuffPost Italia
25 novembre 2022

https://www.huffingtonpost.it/politica/ ... /?ref=fbph

"È una manovra sbagliata. E se rappresenta la destra, anche la destra è sbagliata". Lo ha detto in un'intervista alla Stampa il segretario della Cgil Maurizio Landini. "Questa è una manovra che colpisce i più poveri, accresce la precarietà reintroducendo i voucher, premia gli evasori e, con la Flat Tax, aumenta l'iniquità del sistema fiscale. Non interviene sulla pandemia salariale e non aiuta chi ha bisogno di lavorare. Non sostiene la sanità, la scuola e il trasporto locale. "La manovra non modifica la legge Fornero e cambia il meccanismo di indicizzazione per le pensioni, senza consultarci. È priva di una strategia industriale ed energetica capace di affrontare la riconversione digitale e verde", continua Landini.
Il segretario afferma che Cgil, Cisl e Uil si stanno preparando alla mobilitazione. "Rispetto al cuneo fiscale"- aggiunge- "si proroga la decontribuzione già ottenuta con il governo Draghi". E con la Flat Tax "a parità di reddito un dipendente paga il 43% e un autonomo il 15%".

Inoltre "combattere l'evasione vuol dire tracciare tutti i pagamenti e non aumentare la circolazione del contante. Manca la volontà politica. Lo si vede chiaramente, per esempio, dalla tassa degli extraprofitti che si è fermata al 35 per cento e non recupera i miliardi che si potrebbero. Ma anche da salari e pensioni più tassati delle rendite finanziarie". L' "Opzione donna" che varia a seconda del numero dei figli è "un altro errore", secondo il segretario. "Bisognerebbe riconoscere alle donne che hanno avuto dei figli un anno di contributi per figlio, come se avessero lavorato. Quota 103, invece, è una grande presa in giro".


???
https://www.facebook.com/photo/?fbid=69 ... 9749345247

Giuseppe Ciampella
Tassazione lavoratori autonomi con reddito fino a 85000 euro al 15%. Tassazione per dipendenti oltre le 28000 euro al 38% ed al di sotto delle 28000 al 25%. Siete bravissimi a gestire le finanze eh? Ne deriva che i dipendenti di quegli autonomi pagheranno più dei loro datori di lavoro. Che... bellezza!!

Gino Quarelo
Giuseppe Ciampella, gli 85mila è il fatturato da cui bisogna detrarre il 33% di spese.
Il resto è comprensivo delle ferie, della tredicesima, della quattordicesima, del TFR, della pensione integrativa, della cassa integrazione ordinaria e straordinaria, della cassa malattia e infortunio integrative, e di altre voci minori e del 15% da versare allo stato.
Alla fine della fiera del conteggio restano 1,5/2mila euro al mese che è assai poco per chi lavora per conto suo ed è un professionista.

Giuseppe Ciampella
Da ca 7000 lorde mensili non credo proprio si arrivi ad un netto di 1500 euro e cmq sia in questo modo si creano sitiazioni deleterie per chi risulta lavoratore dipendente o pensionato e questo è un dato. D'altro canto, mi piacerebbe sapere chi dichiari 85000 euro di fatturato, con tutta l'evasione che è sovrana in questa piccola Italia.

Gino Quarelo

85 mila volume di affari :12 mesi = circa 7000 euro mensili di volume di affari
7000 euro mensili lordi- 33% + -15% = 7000 - 2310 = 4690 - 15%
=
3986 euro lordi a cui detrarre:
(- 250 per la tredicesima,
-250 x il tfr,
- 800 x la pensione integrativa,
- 150 per la copertura antinfortunistica integrativa,
-150 per il fondo cassa integrazione ordinaria e straordinaria, crisi di mercato e mal tempo, stagionalità
-200 per la cassa malattia integrativa,
-200 per la quattordicesima, festività, utile e rischio d'impresa ...)
=
2000 circa di reddito netto magari con duecento e passa ore di lavoro svolto anche festivo e notturno, magari usurante.
Ma i mesi effettivi di lavoro su cui dividere l'importo lordo di 85 mila euro sarebbero 11 e non 12 e poi il prospetto dovrebbe considerare volumi di affari diversi come per esempio 50mila euro annui, così il quadro cambierebbe completamente come anche il reddito mensile effettivo del lavoratore autonomo.


Evasione, elusione, sopravvivenza e legittima difesa
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... f=94&t=366

La maggior parte degli autonomi sono lavoratori a cottimo malpagati. Il nero serve unicamente a non farli morire di fame, perché se non ci fosse oltre ad essere sfruttati da un mercato falsato dal caporalato (assenza di tutele, concorrenza sleale, ...) e dai loro clienti-padroni o datori di lavoro che non pagano loro il giusto compenso comprensivo di tutto (straordinari, ferie, tfr, pensione integrativa, cassa integrazione, premio di produzione, compenso adeguato alla qualità del lavoro - alla produttività e alla responsabilità, assicurazioni integrative, spese antinfortunistiche, corsi di aggiornamento, manutenzione dell'attività, imposte e tasse varie, ecc.), vengono sfruttati anche dallo stato che vorrebbe togliere loro gran parte del misero compenso che questi riescono a ricavare dalla loro difficile attività.

Alberto Pento
La vera e migliore lotta all'evasione è una sola e consiste nel non mettere i cittadini, i lavoratori e le imprese
nelle condizioni di dover evadere per sopravvivere, per difendere la loro vita, il loro reddito, la loro economia.
Io credo che più di metà dell'evasione sia legittima difesa propria di un'economia di sussistenza dove non esiste alcun margine per terzi, per lo stato.
Se non ci fosse questa quota di evasione e di lavoro nero che consente a milioni di persone di poter sopravvivere, lo stato non avrebbe alcun aumento del gettito fiscale e questi milioni di persone sarebbero senza lavoro e completamente a carico dello stato e del contribuente con un danno ben maggiore per tutti.
Certamente il reddito di sopravvivenza da lavoro nero e relativa evasione fiscale (che di fatto evasione non è) è infinitamente più morale del reddito da cittadinanza che è un reddito parassitario che grava sulle spalle di chi lavora e riesce a pagare le tasse.

Ma a cosa serve il contante, ai più serve per la loro libertà e per la loro sopravvivenza.
Certo che il contante serve per il nero, per la corruzione e per il riciclaggio ma non solo, serve anche per tutti gli acquisti e le transazioni in libertà e vale per milioni di persone-cittadini.
Serve poi a milioni di persone-cittadini per sottrarsi all'estorsione fiscale dello stato quando questa diventa criminale e assai peggiore dell'estorsione mafiosa e ti uccide veramente con l'intimazione a pagare o facendoti fallire o con la disperazione, e non sono certo i santi e le preghiere ma solo il nero che ti consente di sopravvivere, nero che si costituisce come legittima evasione di difesa e questo vale per milioni e milioni di persone;
serve a milioni e milioni di lavoratori dipendenti per integrare il magro reddito da primo lavoro che non consente loro di poter vivere degnamente e di mantenere la famiglia e i figli, e che perciò necessitano di un secondo lavoro che è possibile solo in nero;
serve a milioni di pensionati e disoccupati che debbono arrangiarsi e arrotondare con un lavoretto in nero per integrare le insufficienti pensioni e i miseri sussidi alla disoccupazione;
serve a milioni di lavoratori autonomi: commercianti, artigiani e professionisti che hanno come clienti datori di lavoro i milioni di lavoratori dipendenti a basso reddito, i milioni di disoccupati e i milioni di pensionati dalle magre pensioni che non possono permettersi di pagare compensi comprensivi delle tasse, dei contributi inps, delle varie necessarie integrazioni ai lavoratori autonomi (corrispondenti a: TFR, cassa integrazione, tredicesima, ferie proprie dei lavoratori dipendenti; in più della pensione integrativa per gli autonomi nonché degli oneri del rischio d'impresa che sono molto più elevati di quello che potrebbe sembrare con l'aggiunta dell'utile d'impresa), lavoratori autonomi costretti così a lavorare in nero per un mercato che non gli riconosce gli stessi diritti riconosciuti ai lavoratori dipendenti del pubblico e del privato ( ), privi di ogni tutela sindacale e legislativa; questi lavoratori autonomi sono da considerarsi alla stregua dei lavoratori dipendenti fuori regola che lavorano per i caporali e a cottimo costantemente presi per il collo, precari e a rischio di trovarsi disoccupati.

Quelli che vorrebbero che il lavoro nero scomparisse e che gli autonomi che lavorano in nero pagassero tutte le tasse incomincino a pagare di più e il giusto, se imprenditori, i loro lavoratori dipendenti così da non costringerli ad un secondo lavoro in nero o a chiedere prestazioni in nero a lavoratori abusivi e agli autonomi;
e tutti i cittadini indignati e offesi da questo tipo di evasione, siano essi lavoratori dipendenti del pubblico e del privato, dirigenti e imprenditori, incomincino loro stessi per primi a pagare tutto il dovuto ai lavoratori autonomi., comprese le loro tasse, perché sono proprio loro come clienti i datori di lavoro dei lavoratori autonomi che come tali dovrebbero pagare loro le tasse, quelle stesse tasse che le imprese e i datori di lavoro versano allo stato specialmente attraverso il sostituto d'imposta.
Ai lavoratori dipendenti indignati dal nero e dall'evasione dei lavoratori autonomi, perché loro invece pagherebbero le tasse, tutte le tasse fino all'ultimo centesimo, ricordo che loro le tasse le pagano attraverso la coercizione del sostituto d'imposta e che se questo non vi fosse e ricevessero in busta paga tutto il salario (comprensivo delle tasse e dei contributi pensionistici), sarebbero loro i primi a non pagarle.

Anche i lavoratori autonomi avrebbero diritto alle stesse tutele sindacali e legislative che godono i lavoratori dipendenti; anche i lavoratori autonomi avrebbero diritto al sostituto d'imposta e di contributo che andrebbe fatto pagare a parte ai loro clienti in quanto datori di lavoro degli autonomi che dovrebbero versare all'erario e all'INPS. Invece preferiscono sotto pagare il lavoratori autonomi e in demenziale sopraggiunta accusarli di evasione fiscale.
Lo stato che non tutela e difende i lavoratori autonomi e la loro giusta mercede o compenso comprensivo degli oneri sociali e fiscali come fa con i lavoratori dipendenti non può pretendere che questi lavoratori autonomi non tutelati e super sfruttati paghino o versino allo stato quello che non hanno ricevuto dai loro datori di lavoro che sono i clienti.



Salario minimo?

Salario minimo, alla Camera maggioranza dice no a introduzione misura
30 novembre 2022
https://tg24.sky.it/politica/2022/11/30 ... amera-voto

Salario minimo, a quanto ammontano gli stipendi nei Paesi europei

Su 27 Stati membri, sono sei quelli che non hanno ancora introdotto alcun meccanismo che ponga un limite minimo agli stipendi: Italia, Danimarca, Cipro, Svezia, Finlandia e Austria. Negli altri 21 Paesi si va dai 2.257 euro al mese in Lussemburgo ai 332 della Bulgaria

"Nel pieno rispetto delle diversità nazionali”, l'Ue ha raggiunto un accordo sul salario minimo. Il provvedimento, ha spiegato la presidenza europea, “favorirà dei salari minimi adeguati nell’Ue e lo sviluppo della contrattazione collettiva”, senza però imporre la sua introduzione ai sei Paesi che non prevedono ancora il salario minimo – come l’Italia. Negli altri 21 Stati membri, sulla base di dati Eurostat aggiornati a gennaio 2022, si va dai 2.257 euro al mese del Lussemburgo ai 332 della Bulgaria

I SALARI MINIMI - Lo Stato con il salario minimo più alto è quindi il Lussemburgo, dove la paga mensile non può scendere sotto i 2.256,95 euro. Seguono l’Irlanda e i Paesi Bassi, che rispettivamente fissano la cifra a 1.774,50 euro e 1.725 euro

Gli altri Paesi europei con i salari minimi mensili più alti sono il Belgio (1.658,23 euro), la Germania (1.621 euro), la Francia (1.603,12 euro), la Spagna (1.125,83 euro) e la Slovenia (1.074,43 euro)




Blocco navale, presidenzialismo e tasse: la Meloni traccia la rotta
Luca Sablone
31 dicembre 2022

https://www.ilgiornale.it/news/governo/ ... 00140.html

"Abbiamo approvato una manovra non facile in tempi rapidi, un giorno in anticipo rispetto al passato. Abbiamo iniziato a mantenere gli impegni presi. Mi fido dei miei alleati, c'è un clima sereno nella maggioranza". Così Giorgia Meloni ha esordito nella conferenza stampa di fine anno. Il presidente del Consiglio, nel consueto appuntamento con i giornalisti prima del 31 dicembre, ha fatto il punto della situazione delle prime settimane alla guida del governo. Un bilancio positivo, visto che nella legge di Bilancio hanno trovato ampio spazio molte promesse fatte dal centrodestra agli elettori in campagna elettorale.

Meloni elogia la manovra
Meloni ha ribadito che "contano i fatti" al di là delle sfumature naturale tra i partiti della coalizione. Infatti il centrodestra ha dimostrato di avere una "visione comune" grazie a cui è stato possibile procedere spediti sulla manovra: "È politica nonostante i tempi stretti".
Il presidente del Consiglio ha confermato che verrà data priorità ai saldi di Bilancio e alle scelte politiche, rivendicando di aver destinato una buona parte di risorse per il futuro: "Sui giovani, sulla nuova occupazione e sulle imprese, sulla capacità di produrre lavoro. Bisogna avere il coraggio di fare scelte". Quanto alle scelte del futuro per il caro bollette ha aggiunto che "se il quadro dovesse confermarsi cambiato una parte delle risorse potrebbe liberarsi" per altri provvedimenti.

La stretta sul Covid dalla Cina

Il primo ministro ha toccato anche il tema relativo al preoccupante quadro epidemiologico di Pechino, per cui il ministro della Salute ha disposto il tampone obbligatorio per i passeggeri provenienti dalla Cina e in transito in Italia: "La situazione in Italia è abbastanza sotto controllo, stiamo monitorando minuto dopo minuto. Penso siano utili i controlli, i tamponi, le mascherine. La mia idea è che si debba lavorare sulla responsabilizzazione dei cittadini piuttosto che sulla coercizione".
Meloni, tranquillizzando sul fatto che al momento la maggior parte dei casi trovati è legata alla variante Omicron, ha rivolto un appello all'Unione europea affinché venga presa una decisione trasversale per evitare che l'aggravarsi della situazione in Cina abbia ripercussioni negative sui Paesi Ue: "È efficace se viene presa da tutta l'Ue. Per cui abbiamo scritto a Bruxelles. Ci aspettiamo che l'Ue voglia operare in questo senso".

Il giro di vite al reddito di cittadinanza
Tra le principali misure del governo rientra il giro di vite al reddito di cittadinanza. Il presidente del Consiglio ha spiegato che la profonda revisione della misura del Movimento 5 Stelle è un atto dovuto alla luce delle criticità e dei fallimenti emersi in questi anni: "Lo Stato non può abbattere la povertà per decreto. È un fatto culturale mettersi in gioco per avere le proprie soddisfazioni. Tutti vorremmo trovare il lavoro dei nostri sogni ma non capita a tutti".

Allo stesso tempo l'esecutivo continuerà ad adoperarsi per mettere gli imprenditori nelle condizioni di assumere, togliendo dal tavolo gli ostacoli controproducenti per dare dei segnali sulla detassazione. Va in questa direzione la decontribuzione totale per chi assume a tempo indeterminato: "Creare le condizioni per migliorare la qualità del lavoro in Italia è una materia che riguarda il tema della crescita economica. Questo si fa quando l'economia è libera di operare e quando ci si trova di fronte un governo che fa del suo meglio per favorire chi crea ricchezza e lavoro".

Le sfide del Pnrr
È notizia di ieri il raggiungimento dei 55 obiettivi del Pnrr per il secondo semestre del 2022. Un risultato che è stato possibile centrare grazie anche a una decisione politica ben precisa: "Concentrare le competenze del Pnrr sotto la guida di un unico ministero e mettere sotto la stessa competenza i Fondi di coesione europei per evitare sovrapposizioni".

Le sfide che figurano all'orizzonte sono di assoluto rilievo e non sono certamente prive di insidie: "Ora si entra nella parte difficile. Ora questi obiettivi devono diventare cantieri e qui ci sono oggettivamente difficoltà, dall'aumento dei costi delle materie al caro energia. E il piano è stato scritto prima del conflitto in Ucraina. Stiamo avendo un'interlocuzione quotidiana con la Commissione Ue, il rischio è che le risorse non arrivino a terra".


La riforma della giustizia
Il presidente del Consiglio ha chiarito che non si vuole privare la magistratura dello strumento delle intercettazioni, ma ha sottolineato la necessità di "evitare l'abuso e il cortocircuito nel rapporto tra media e intercettazioni finite sui giornali". La riforma della giustizia è considerata una vera e propria priorità: "Il coraggio non ci difetta. Questo governo, mettendo insieme le anime della maggioranza, ha una visione equilibrata sulla materia. Abbiamo scelto un ottimo ministro della Giustizia che è deciso ad andare avanti".


Tasse, immigrazione e presidenzialismo
Sulla riforma del catasto il presidente Meloni si è detto disponibile a una mappatura per migliorare la conoscenza delle costruzioni italiane, ma ha assicurato che "da questo governo non arriverà mai un aumento della tassazione sulla casa". Quanto al blocco navale ha osservato che lavora a una missione europea, in accordo con le autorità nordafricane, "per bloccare le partenze, formare degli hotspot e ridistribuire rifugiati in Europa".

Sul presidenzialismo ha confermato la volontà di accelerare: "Una delle priorità è quella di riformare le istituzioni in questa legislatura per avere stabilità e avere governi che siano frutto delle indicazioni popolari. Sono sempre partita dal semipresidenzialismo alla francese, un modello sul quale c'era maggiore convergenza. Vorrei fare una riforma il più possibile condivisa. Questa riforma la voglio fare, non ho pregiudizi".
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Il nuovo governo nazionale italiano ha giurato

Messaggioda Berto » dom gen 22, 2023 8:30 am

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Re: Il nuovo governo nazionale italiano ha giurato

Messaggioda Berto » dom gen 22, 2023 8:30 am

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Re: Il nuovo governo nazionale italiano ha giurato

Messaggioda Berto » dom gen 22, 2023 8:36 am

29)
Il caso Ischia e l'abuso edilizio, diffuso specialmente nel meridione italico


A Ischia, da decenni hanno costruito abusivamente, irresponsabilmente e colpevolmente dove non potevano e non dovevano costruire, con la complicità e/o nell'indifferenza irresponsabile e colpevole delle istituzioni locali, di un sistema mafioso e incivile, di professionisti e imprese colluse e complici, per speculazione edilizia, per godersi il sole e il mare in barba alle leggi, ai doveri, al rispetto ambientale ... e adesso che sono stati puniti dalla natura piangono e si disperano. Piangono la morte di bambini innocenti e loro figli. Sono una vergogna!
E noi in nome della fratellanza italica dovremmo solidarizzare, contribuire e pagare.
E ci vorrebbero dare anche lezioni di civiltà!


Ischia, così l’uomo ha «divorato» la montagna: «Sull’isola spariti quasi 2 mila chilometri di terrazzamenti»
Agostino Gramigna
28 novembre 2022

https://www.corriere.it/cronache/22_nov ... 3204.shtml

Le foto storiche del monte Epomeo del 1936, quando vennero realizzate le opere ingegneristiche dentro agli alvei delle cave. Il presidente locale del Cai, De Angelis, tra i più esperti della zona: «Ora sono piene di vegetazione, mentre più a valle si è costruito troppo»

«È crollata a’ muntagna» dissero gli abitanti di Sarno nel 1997 quando furono travolti dal fango. «É crollata a muntagna» s’è sentito dire a Ischia nel 2009. «È crollata a’ muntagna» hanno ripetuto in questi giorni, per l’ennesima volta, gli ischitani. La montagna in questione si chiama Epomeo. Alta 789 metri. Domina l’isola. Ma in Campania non è un fenomeno infrequente. Per un motivo o l’altro i monti crollano. Anche se in realtà non è proprio così. Quello che viene giù è l’acqua che accumulando terriccio e detriti vari si trasforma in fango. Il quale scende poi a valle ad una velocità tale da distruggere tutto quello che trova.

Giovannangelo De Angelis, tra i fondatori del Cai a Ischia, lo chiama «effetto valanga». Per capire la genesi di questi disastri, dice, bisogna salire sul monte Epomeo (e poi scendere). De Angelis ha fondato il Cai, con altre due persone, una decina di anni fa. Ogni anno porta sul monte migliaia di escursionisti, soci dell’associazione. Non c’è metro quadrato di terra che non abbia calpestato. Conosce la storia, la morfologia del territorio. Quando nel 2017 Casamicciola fu colpita dal terremoto, De Angelis andò in perlustrazione. Analizzò lo stato delle briglie e degli alvei.

«Abbiamo segnalato la problematica alla Regione e abbiamo fatto presente che sarebbe successo qualcosa, che la situazione era pessima». Per spiegare la catastrofe idrogeologica dei giorni scorsi parte da lontano. Il suo racconto inizia dall’alluvione del 1910 che provocò, anche allora, vittime e molti danni. «Dalle fotografie scattate negli anni 30 si vedono chiaramente le opere ingegneristiche costruite dentro gli alvei naturali. Erano dei canali fatti di pietra lavica, le cosiddette briglie, che avrebbero dovuto dirottare l’acqua in modo da non colpire le case e le persone». Per un po’ il sistema ha funzionato. «Ma se i canaloni, le briglie, si riempiono di foglie e di alberi viene meno quella funzione di drenaggio. Si formano così piscine di fango e di terriccio che con l’eccesso di peso dovuto alle piogge ad un certo punto crollano e innescano la frana. È lo stesso principio della valanga».

Il fango inizia a scendere. Il percorso è sempre lo stesso, levigato dalla natura. Questo spiega perché siano sempre certe zone ad essere colpite. Casamicciola, che si trova sotto le cime del monte Epomeo, è stata devastata dalla colata di fango anche il 10 novembre nel 2009. Dal 1910, racconta De Angelis, allora come oggi, il problema non è cambiato: occorre evitare che il fango prenda velocità, che dalle piogge s’inmeschi il processo naturale che crea l’effeto valanga. «Ma la storia di questa terra è legata anche alla toponomastica — continua De Angelis —. I nomi rispecchiano le peculiarità del territorio. Non a caso l’area appena sopra Casamicciola è chiamata la zona del “pantano”». Un tempo queste erano terre coltivate. «C’erano i terrazzamenti. Fino agli anni Sessanta l’economia dell’isola era basata principalmente sull’agricoltura. La terra produceva vigne e piantagioni di castagni. I terrazzamenti, i muri a secco, detti «parracine, giocavano un’importante funzione: rallentavano il corso delle acqua. E attorno ai castagni i contadini scavavano fosse per contenere la pioggia».

Uno studio dell’Università di Padova, realizzato assieme al Cai, ha certificato che a Ischia ci sono più di 2 mila chilometri di muri a secco. Ma che la maggior parte di questi, cira il 70 per cento, sono stati abbandonati. Dove c’erano i terrazzamenti è rinata la vegetazione mentre in alcuni punti, più a valle, sono sorte le abitazioni (come a Casamicciola). Con l’effetto paradossale, dice De angelis «che proprio quelle costruzioni hanno fatto da tappo, hanno svolto la funzione che avevano i terrazzamenti: hanno cioé rallentato la velocità del fango. Senza quelle case, l’effetto alluvione dei giorni scorsi si sarebbe come moltiplicato, e probabilmente avrebbe provocato danni maggiori».

Da Angelis ci sale spesso. Il monte Empeo sovrasta l’isola. Non è un vulcano come qualcuno ha scritto o detto a voce in questi giorni. «È stato formato dalla spinta del magma, ma non è un vulcano». I vulcani lo circondano. La vegetazione attorno è fatta di lecci e castagni. In media nevica due volte all’anno. Nelle aree appena pianeggianti un tempo c’erano le «neviere», buche scavate per raccogliere la neve che serviva in primavera alla conservazione dei prodotti. Perché non si fa la manutenzione degli alvei e delle briglie? De Angelis risponde come se fosse la cosa più semplice del mondo da capire. «Perché quella è diventata una zona che non interessa più. Il turismo ha soppiantato l’agricoltura. La cura deli alvei in alto sono antieconomici. La manutenzione è un costo, non solo in termini di denaro. Si tratta di zone impervie dove servirebbe un lavoro di forza fisica. Che nessuno ha più voglia di fare».



Politicanti irresponsabili vergogne umane



Frana Ischia, l'ex 5S De Falco: "Cacciato per no a condono, governo Conte I corresponsabile disastro"
L'ex senatore all'Adnkronos: "Movimento difese norma come testuggine e provò a bloccare mio emendamento"
Frana Ischia, l'ex 5S Nugnes: "Subii pressioni per mio no a condono"
Frana Ischia, ex senatrice azzurra Papatheu: "Io contro condono, ma Fi fermò mio emendamento"
Frana Ischia, Renzi: "Conte uomo senza vergogna, chieda scusa"
Frana Ischia, Conte: "Non fu condono". Renzi e Cottarelli all'attacco
Adnkronos
di Antonio Atte
28 novembre 2022

https://www.adnkronos.com/frana-ischia- ... fjVHOwZjcz

"Il mio no al condono mi costò l'espulsione dal Movimento 5 Stelle". A parlare, intervistato dall'Adnkronos, è l'ex senatore pentastellato Gregorio De Falco. Dopo i tragici fatti di Ischia, l'ex esponente del M5S ricorda la contestata norma del decreto Genova del 2018 che riguardava l'isola, ovvero l'articolo 25 sulla "definizione delle procedure di condono". Il provvedimento oggi viene rinfacciato da Italia Viva all'ex premier Giuseppe Conte, il quale nega però si sia trattato di un condono. "Conte sa benissimo che è un vero e proprio condono ex novo che richiama il condono del 1985. In diritto esiste un principio, 'tempus regit actum', il professor Conte non può non saperlo. Il condono del 2018 doveva essere disciplinato dalle norme del 2018. Se fosse vero quello che dice Conte, sarebbe bastato un atto amministrativo e un modellino unificato", attacca De Falco, che proprio oggi è tornato in servizio a Napoli presso la Capitaneria di Porto. "Parlo a titolo personale", ci tiene a precisare.


L'ex senatore grillino, all'epoca, si scagliò contro quella norma 'blindata' dal M5S, azionista di maggioranza del governo Conte. Un'opposizione che poi gli sarebbe costata la cacciata dal Movimento. "Mi fu contestato il no al decreto Salvini, ma certamente - rimarca De Falco - il decreto Genova fu la goccia che fece traboccare il vaso a metà novembre 2018. Contestai i 12 articoli che riguardavano il condono a Ischia. Mi fu risposto che non si potevano presentare emendamenti e che il condono si sarebbe fatto. Il senatore Santangelo, allora sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento, disse che era stato deciso così".

De Falco in Commissione provò a bloccare la norma sul condono: "Avevo predisposto un emendamento che prevedeva di tagliare le ultime parole dell'articolo 25 laddove si faceva riferimento alla legge 47 del 1985, il cosiddetto condono Craxi". In Commissione "fu messo ai voti l'emendamento presentato dalla senatrice forzista Urania Papatheu, identico al mio. Il governo - racconta il Capitano di fregata - fu battuto e quell'emendamento passò. Immediatamente si autosospesero 4 senatori campani di Forza Italia, tra cui De Siano e Cesaro. Il giorno seguente in Aula Fi, dopo un travaglio interno, tornò a 'militare' a favore dei condoni e quindi votò contro il 'proprio' emendamento a firma Papatheu. Insieme a Fi votarono la Lega e Movimento 5 Stelle".

"Tutto il M5S difese quella norma, eccetto me e le senatrici Nugnes e Fattori. Tutto il Movimento si muoveva come una testuggine, secondo un'espressione evocata all'epoca da Luigi Di Maio...", prosegue De Falco togliendosi più di un sassolino dalle scarpe: "Il voto su Ischia contribuì alla mia espulsione. A certificarlo fu il Movimento stesso nelle motivazioni che accompagnarono il mio provvedimento disciplinare. Su quel condono Conte all'epoca nulla ebbe da eccepire, così come Salvini. Oggi entrambi balbettano. Adesso il leader M5S sconta la sua eccessiva attitudine al cambiamento". L'ex senatore del M5S punta il dito contro l'esecutivo allora in carica: "Il disastro di Ischia grava sulle spalle di tanti soggetti e il governo Conte I è sicuramente corresponsabile. Le case abusive non hanno generato la frana ma le case costruite laddove non devono stare hanno certamente incrementato la tragedia e probabilmente concorso a rendere ancor più fragile quel territorio".


De Luca: "Non esiste l'abusivismo di necessità, a Ischia in alcune aree non si può abitare"
Repubblica.it
27 novembre 2022

https://napoli.repubblica.it/cronaca/20 ... 376400376/

"Bisogna avere il coraggio di parlare chiaro ai cittadini, capisco che per gli amministratori non sia facile ma dobbiamo deciderci. In alcune aree, per ragioni idrogeologiche, non si può abitare" ha detto il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, intervenuto a Rainews24.

De Luca ha ribadito la posizione della Regione Campania sul tema dell'abusivismo: "Bisogna demolire gli alloggi costruiti sui greti dei fiumi, in aree idrogeologiche delicate e insostenibili, in zone a vincolo assoluto, su aree demaniali o costruite da aziende della camorra. Non esiste l'abusivismo di necessità, esiste la condizione sociale di necessità, ma l'abusivismo è sempre illegale. Noi dobbiamo demolire queste fattispecie, poi per altre migliaia di abusivismi che registriamo vediamo, anziché ripetere la litania, di comprenderli in piani di recupero da far fare ai Comuni in maniera da sanare le situazioni sanabili, al netto di quelle non sanabili che devono portare alle demolizioni".

"Gli interventi di assetto di un territorio fragile come quello italiano comportano alcuni presupposti: politiche di medio lungo periodo, non a 24 ore come avviene da sempre in Italia, stanziamenti imponenti e ultradecennali, apparati pubblici che funzionano e non inesistenti e ridotti a zero. Inutile fare questa litania eterna, i problemi si risolvono quando si fanno scelte coerenti. Abbiamo un nuovo Governo e questa tragedia diventi un'occasione per fare queste riflessioni di fondo, non per ripetere liturgie insopportabili. Ma metto già nel conto che tra un mese rimarremo da soli, Comuni e Regione, come accaduto per il terremoto, ma mi auguro di essere smentito".

"Ringrazio il presidente del Consiglio Giorgia Meloni per la sua vicinanza e per la sua sensibilita - ha aggiunto De Luca - come Regione abbiamo chiesto al governo lo stato di calamità naturale, che credo sarà deliberato in questi minuti, la nomina di un commissario di governo per l'aspetto idrogeologico, e risorse aggiuntive, per completare questo intervento, rispetto a quelle stanziate dalla Regione Campania".

Il dopo terremoto 2017

Dopo il terremoto di Ischia del 2017 "è stato nominato un commissario di governo ed è stata applicata una normativa totalmente sgangherata, completamente diversa da quella applicata nelle aree del terremoto del Centro Nord". Lo ha detto il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, a Casamicciola. "Il commissario nominato pensava di fare un piano di ricostruzione a prescindere dai Comuni. Sbagliando. Quindi non ha concluso niente. Sulla partita abusivismo si è fatta solo confusione. In Italia, siccome siamo un Paese delle liturgie, da decenni diciamo che bisogna demolire tutto e non si demolisce perchè è impossibile: non ci sono neanche le discariche dove portare il materiale di risulta", ha aggiunto De Luca.


La frana a Ischia: troppi rischi e condoni. Così ha vinto l’abusivismo
Antonio Maria Mira
26 novembre 2022
https://www.avvenire.it/attualita/pagin ... abusivismo

Rischio vulcanico, rischio sismico, rischio idrogeologico. E un territorio devastato dall’abusivismo edilizio. Una devastazione aggravata dal disboscamento e dagli incendi ricorrenti. Questa è l’isola di Ischia e in particolare Casamicciola. Al punto da essere diventata un esempio di disordine. “E che è? Pare Casamicciola!” erano solite dire le mamme campane guardando il disordine lasciato dai figli. E “Ccà pare Casamicciola!” sono le parole del protagonista di Natale in casa Cupiello, la celebre commedia di Eduardo De Filippo, per descrivere il caos cui si trova davanti entrando nella stanza dove poco prima, durante una furiosa lite tra la moglie e la figlia, sono finiti in pezzi stoviglie e soprammobili e “scassato” perfino il presepe. Detti che nascono dal devastante terremoto che colpì Ischia, proprio a Casamicciola, nell’estate del 1883, provocando oltre duemila morti.

Ma la memoria affievolisce e i morti si ripetono, anche negli ultimi anni. Sei morti in tre disastrose frane, una proprio a Casamicciola, nel 2006, nel 2009 e nel 2015, e due nel terremoto del 2017, che colpì in particolare Casamicciola. Ogni volta appare il quadro di un territorio che non riesce a prevedere e mitigare i rischi. Anzi l’esatto contrario. Come denuncia Legambiente anche in queste ore, sono circa 600 le case abusive colpite da ordine definitivo di abbattimento sull’isola.

E arrivano a 27mila le pratiche di condono presentate dagli abitanti in occasione delle tre leggi nazionali di sanatoria: 8.530 istanze a Forio, 3.506 a Casamicciola e 1.910 a Lacco Ameno. L’ultimo condono, il quarto, incredibilmente, venne approvato dal governo “giallo-verde” nel 2018 proprio dopo il sisma di Casamicciola. Si disse per favorire la ricostruzione, in realtà ha sanato case abusive che, oltretutto, saranno ricostruite a spese dello Stato. Quante? Attualmente sono mille le nuove istanze presentate. Cemento che rimane a sfregiare quella definita “l’isola verde”, sicuramente sempre meno verde e sempre più a rischio. Lo confermano le cartografie dei Piani di Assetto Idrogeologico che riportano valori di pericolosità da frana molto elevati per queste aree dell’isola.

I dati del catalogo gestito da Cnr Irpi evidenziano come “nella zona di Casamicciola Terme si siano già verificate frane che hanno causato perdita di vite umane, tra cui nel 1910, durante un evento molto intenso, alluvioni con elevato trasposto solido, crolli e numerosi dissesti diffusi causarono 11 morti. In anni più recenti una vittima si è registrata nel 1987, quando un crollo di roccia distrusse un ristorante, e infine nel 2009, sempre nel mese di novembre, una colata di fango e detriti ha travolto e ucciso una ragazza quattordicenne”.

Ma anche altre zone di Ischia hanno subito disastri e lutti. La notte del 30 aprile del 2006 il fango e i detriti scesi dal monte Vezzi si abbatterono sulla frazione Pilastri. Morirono un padre e le sue tre giovani figlie. Il 15 febbraio 2015 una frana in località Olmitello-Maronti nel comune di Barano provoca la morte di una persona. Frane e terremoti, strettamente collegati. La sera del 21 agosto 2017 Casamicciola e Lacco Ameno vennero scosse da un terremoto che causò la morte di due persone, 42 feriti e il crollo di molte abitazioni. Non l’unico sisma. Dall’analisi storica messa a punto dall’Ingv sono stati 15 i terremoti tra il 1228 al 1883. Di questi ben 12 proprio Casamicciola, costruita su un terreno franoso, capace di amplificare terremoti di intensità modesta.

Così il devastante sisma del 1883 con una magnitudo stimata in 4,3, mentre quello del 2017 arrivava appena a 4. Terremoti che altrove, dove si è costruito secondo le regole, non provocano alcun danno.© riproduzione riservata

Alberto Pento
Ci sono foto del 1935 recuperate dall'ambientalista Umberto Mercurio che mostrano la regimentazione delle acque sul monte Epomeo a Casamicciola. Servivano per non fare succedere allagamenti.



Di seguito la mia intervista di oggi al Corriere della Sera
Giorgia Meloni
29 novembre 2022

https://www.facebook.com/giorgiameloni. ... NbpjvswuXl

Presidente, non c’è solo Ischia. L’Italia dei condoni ha dimostrato quali sono i rischi di edificare senza regole. Non è tempo di mettere in sicurezza il territorio?
«In Cdm abbiamo preso un impegno: approvare entro l’anno il Piano nazionale di adattamento al cambiamento climatico. Inoltre, i ministri competenti effettueranno una ricognizione sia delle risorse già esistenti sia del personale da mettere a disposizione dei Comuni, a partire da quelli più piccoli. Abbiamo poi dato mandato al ministro Musumeci di creare un gruppo di lavoro interministeriale per gli interventi di medio e lungo periodo. C’è tantissimo lavoro da fare ma serve anche un approccio culturale diverso. Perché ogni euro investito sulla cura del territorio è un euro investito per dare ai nostri figli un’Italia più sicura e protetta».

Il ministro Pichetto Fratin ha proposto di arrestare i sindaci che consentono l’abusivismo. Fratelli d’Italia aveva dato il via libera al decreto Genova del 2018 sulle pratiche di condono a Ischia. È stato un errore?
«Quella del ministro Pichetto è stata un’espressione infelice, ma che voleva probabilmente sottolineare la necessità che le istituzioni siano chiamate a rispondere delle loro responsabilità. Se lei andasse a riprendere la dichiarazione di voto di FdI scoprirebbe che noi fummo molto critici nei confronti del condono su Ischia inserito nel decreto sul ponte Morandi. È agli atti. Così come sono agli atti le critiche a tutte quelle norme che con Genova non c’entravano assolutamente. Votammo in ogni caso il provvedimento perché la priorità era dare risposte a una città che affrontava un’emergenza senza precedenti».

Da poco premier in una situazione di crisi economica, con una legge di Bilancio da presentare in pochi giorni, una maggioranza in tensione sulla scelta dei ministri e su alcuni provvedimenti, una crisi con la Francia sui migranti. Duro prendere il timone dopo Mario Draghi, più di quanto si aspettasse?
«Sapevo che sarebbe stato un compito arduo guidare ua Nazione come l’Italia in uno dei momenti più complessi della sua storia. Non mi sono mai illusa, anche se rispetto a Draghi posso contare su una maggioranza chiara, un programma comune e un mandato popolare. Perché nel nostro ordinamento una persona sola non può fare la differenza: serve la squadra. Per questo so che questo governo durerà a lungo, anche perché l’Italia ha pagato per troppo tempo l’assenza di stabilità. La manovra lo dimostra: avevamo poche risorse e abbiamo deciso dove concentrarle. Emergono priorità e una visione: crescita economica e attenzione al lavoro, a partire dalla messa in sicurezza del sistema produttivo a fronte del caro energia. Abbiamo dato segnali chiari con la tassazione sui premi di produttività, il fisco per gli autonomi, i provvedimenti che eliminano gabelle inutili, il pacchetto famiglia da un miliardo e mezzo di euro. E poi l’attenzione ai redditi più bassi. Alcuni sono rimasti spiazzati dalle scelte di un governo che, si diceva, avrebbe favorito i ricchi: noi abbiamo scelto invece di sostenere i più fragili e rafforzare la classe media. Anche la tassa piatta incrementale si applica su massimo 40 mila euro, riguarda dunque il ceto medio. Il messaggio di fondo che vogliamo dare è questo: la ricchezza non la crea lo Stato ma le imprese con i loro lavoratori. Allo Stato compete dare una mano. Saremo al fianco di chi, in un momento difficile, si rimbocca le maniche».

Tra otto mesi alcuni beneficiari perderanno il reddito di cittadinanza: l’accusano di fare cassa sui poveri. Sarà possibile davvero avviarli al lavoro? Anche qualche suo alleato le consiglia più cautela.
«A me non risulta che gli alleati consigliassero maggior cautela, sulle mie proposte ho trovato piena condivisione. Tutti sanno che io ho sempre contestato il principio del reddito di cittadinanza, ma mi pare che fossero d’accordo anche molti altri. Vedere il Pd, che votò contro l’istituzione del reddito, oggi scendere in piazza per difenderlo dimostra la strumentalità di certe posizioni. Il reddito non è stato utile a contrastare strutturalmente la povertà e non ha funzionato come strumento di inserimento nel mercato del lavoro. Al M5S vorrei chiedere se quando lo hanno istituito lo immaginavano come una sorta di vitalizio da percepire dai 18 anni fino alla pensione. Se la risposta è sì, io non sono d’accordo. Se la risposta è no, visto che ci sono persone che lo prendono da anni e non hanno mai trovato lavoro, dimostra che non ha funzionato. Noi distinguiamo tra chi non può lavorare e va assistito e chi invece può lavorare e va accompagnato verso un’occupazione. Usiamo per questo diversi strumenti, dalla decontribuzione totale per chi assume percettori di reddito di cittadinanza, fino al pieno utilizzo dei miliardi di euro del Fondo sociale europeo destinati alla formazione. Sapeva che alcune aziende che si occupano della messa a terra della fibra ottica chiedono l’impiego di lavoratori immigrati perché pare non trovino italiani disposti a farlo, anche se assunti con un contratto collettivo nazionale? Se non sei disponibile a lavorare con contratto regolare sei libero di farlo ma non puoi pretendere che lo Stato ti mantenga. Forse il lavoro c’è più di quanto sembri e forse il reddito ha spinto alcuni a rifiutarlo, preferendo il nero. Aggiungo che non siamo noi a fare cassa sui poveri, visto che tutti i risparmi vengono reinvestiti proprio sui più fragili, ma chi ha usato la disperazione per interesse elettorale».

Il presidente di Confindustria le ha contestato di aver fatto poco o niente per le imprese. I sindacati l’accusano di aver favorito, con l’estensione della flat tax, i lavoratori autonomi e le categorie che le tasse le pagano di meno. Landini minaccia già lo sciopero e le piazze.
«Tutte le critiche sono utili e le rispetto. Ma ciascuna di queste associazioni difende legittimamente i propri iscritti e non ha il dovere, che ha invece il governo, di garantire un equilibrio complessivo. Bonomi dice che non si è fatto nulla per le imprese. Devo segnalare che abbiamo liberato 30 miliardi per destinarli interamente al caro energia. Questo non ci ha impedito di dare segnali come la decontribuzione, il taglio al cuneo fiscale, il rinvio della Sugar e Plastic tax, il dimezzamento della tassazione sui premi di produttività e la detassazione dei fringe benefit. Più della metà delle risorse che abbiamo messo in campo è destinata alle aziende. Certo vorremmo fare, ma le sole misure per l’energia costano circa 5 miliardi di euro al mese. Landini dice invece che non abbiamo fatto nulla per i poveri. E allora come definirebbe l’indicizzazione delle pensioni minime al 120%, l’aumento del 50% dell’assegno unico per i figli, i 500 milioni contro il caro carrello e il taglio del cuneo fiscale per i redditi più bassi? Sull’accusa di aiutare le categorie che pagherebbero meno tasse come gli autonomi la considero un tipico pregiudizio della sinistra e non l’ho mai condiviso».

I provvedimenti di rottamazione delle cartelle fiscali, la misura sul Pos, l’aumento del tetto al contante non danno la sensazione di un liberi tutti e di una fuga dalle tasse?
«Non penso. Stralciamo solo cartelle vecchissime sotto i mille euro e per le quali la riscossione avrebbe per lo Stato un costo superiore a quello che incasserebbe. Per le altre cartelle stabiliamo il principio che l’importo dovuto si paga interamente con una piccola maggiorazione e la possibilità di rateizzare. Non siamo di fronte a un condono. La polemica sul tetto al contante mi sembra poi abbastanza pretestuosa. Ci siamo attestati sulla media europea, ma occorre ricordare che l’economia europea di riferimento, la Germania, non ha il tetto al contante. Detto questo, nessuno ricorda che in questa manovra c’è anche la norma contro le aziende “apri e chiudi”, queste sì protagoniste di un’evasione strutturale e concorrenza sleale nei confronti di chi agisce nella legalità».

Ci sono già molti partiti, anche della maggioranza, che vogliono mettere la legge di Bilancio sotto pressione in Parlamento. Non teme che possa essere stravolta? Da Forza Italia e dalla Lega arrivano distinguo quasi quotidiani.
«Francamente non lo credo. Abbiamo corso contro il tempo per dare al Parlamento la possibilità di esaminare approfonditamente la manovra. Possono arrivare certamente norme migliorative, non solo dalla maggioranza ma anche dall’opposizione. Escludo che venga stravolta: sono anzi stata colpita dalla coesione nel Consiglio dei ministri che ha approvato la legge di Bilancio. E come si sa in Cdm siedono tanto il segretario della Lega quanto il coordinatore di Forza Italia. Stravolgere la manovra significherebbe delegittimarli. Sicuramente terremo in debita considerazione le proposte che arriveranno dalla maggioranza e spero che anche l’opposizione abbia un atteggiamento non pregiudiziale. Per questo a chi ha chiesto di interloquire, per ora solo Calenda, abbiamo risposto “volentieri”».

Sente spesso Berlusconi? La crisi sulla formazione del governo e sulla scelta dei ministri è stata riassorbita?
«Berlusconi lo sento spesso, su tutte le questioni fondamentali. Anche con Salvini c’è un rapporto costante e continuo. Alcune posizioni che possono sembrare distoniche non mi preoccupano, sono sicura e posso rivendicare di aver condiviso tutte le scelte principali di questo governo. E intendo continuare a fare così».

Il suo è un governo di destra. Sa che tra i partiti e nell’opinione pubblica c’è ancora diffidenza rispetto a rotture con il passato (fiamma nel simbolo, valore della Resistenza, ad esempio) che lei non avrebbe compiuto.
«Francamente non vedo questa diffidenza. Il nostro è un governo di destra moderna e conservatrice come tanti altri nel mondo occidentale. Il racconto irreale e disastroso che la sinistra ha fatto in campagna elettorale sull’ipotesi di un governo Meloni è stato ampiamente smentito. Si guardi intorno: lo spread è ai minimi rispetto agli ultimi mesi e a livello internazionale c’è grande attenzione nei confronti dell’Italia. Mi pare che questo racconto di un esecutivo pericoloso sopravviva solo nelle speranze della sinistra. La verità è che sono spiazzati dalla nostra serietà. E questo produce diversi cortocircuiti. Un paio di giorni fa ho letto di una manifestazione contro la violenza sulle donne nella quale si sfilava al grido di “Meloni fascista sei la prima della lista” e sui cartelli c’era scritto “Meloni, ti mangiamo il cuore”. Come dire, una “leggerissima” contraddizione».

Ha avuto un’agenda fitta di incontri internazionali. Sulla collocazione occidentale del suo governo, soprattutto sulla guerra in Ucraina, mi sembra non ci siano dubbi. Molto più difficile su tante questioni, come l’immigrazione, il rapporto con l’Europa. Non teme l’isolamento dell’Italia?
«I rapporti con l’Europa sono buoni. Il primo incontro l’ho fatto a Bruxelles proprio perché volevo dare il segnale di un’Italia pronta a collaborare, difendendo il proprio interesse nazionale, come mi pare legittimamente facciano tutti. Non ho mai avuto problemi con la Francia né li ho oggi. Tra l’altro ho avuto uno scambio di messaggi con Emmanuel Macron qualche giorno fa. Al di là delle dichiarazioni di alcuni esponenti del governo francese sui migranti, incomprese dai più, i nostri rapporti bilaterali proseguono. La posizione italiana ha portato un risultato concreto: per la prima volta la rotta del Mediterraneo centrale viene considerata prioritaria in un documento della Commissione Ue; non era mai accaduto e non sarebbe accaduto se non avessimo posto il tema. L’Italia non può essere abbandonata, non è scritto in nessun trattato che debba essere l’unico punto di sbarco possibile in Europa».

Ci sarà un incontro con Macron?
«Non è ancora in calendario ma certamente dovremo rivederci. Siamo persone con responsabilità di governo che lavorano per cercare soluzioni. È normale che Italia e Francia si parlino».

Sulla questione del tetto al prezzo del gas, ancora rinviata, non si vedono grandi aperture...
«Mettere un freno alla speculazione che sta drenando miliardi e miliardi di euro è una priorità sulla quale l’Europa non può restare ferma. Passi avanti ci sono ma bisogna procedere più spediti».

Crede davvero che le Ong lavorino d’intesa con i trafficanti di uomini? E non è sopravvalutato il rischio di invasione da parte degli immigrati rispetto ad altre emergenze (economia, lavoro) in testa nelle preoccupazioni degli italiani?
«Non sono io ma l’agenzia europea Frontex a dire che alcune Ong rappresentano un fattore di spinta dei flussi di migranti illegali, con conseguenze sia sugli arrivi che sui morti in mare. Penso che uno Stato serio non possa tollerare questi fenomeni di illegalità. L’approccio di alcune Ong, che svolgono una attività prevalentemente ideologica che ha poco a che fare con le norme del diritto internazionale in tema di salvataggio in mare, trova una naturale convergenza con gli interessi degli scafisti. Con questa gestione del fenomeno si finisce per aiutare non chi ha più bisogno ma chi ha i soldi per pagare i trafficanti. Non vanno poi sottovalutati i numeri: nel 2022 sono sbarcate illegalmente in Italia poco meno di 100 mila persone, che si sommano a quelle registrate ogni anno, da dieci anni a questa parte».

Tanti intellettuali l’hanno attaccata duramente sulla questione dei migranti. Con alcuni di loro, come Roberto Saviano, ha in corso processi in tribunale. Visto il suo ruolo di presidente del Consiglio non pensa sia il momento di ritirare le querele nei confronti di tutti i giornalisti?
«No, non lo penso. Io ho presentato la querela quando ero capo dell’opposizione. L’ho fatto non perché Saviano mi aveva criticato sull’immigrazione ma perché, nel tentativo vergognoso di attribuirmi la responsabilità della morte in mare di un bambino, mi definiva in tv in prima serata una “bastarda”. E quando gli è stato chiesto se quella parola non fosse distante dal diritto di critica ha ribadito il concetto. Non capisco la richiesta di ritirare la querela perché ora sarei presidente del Consiglio: significa ritenere che la magistratura avrà un comportamento diverso in base al mio ruolo, ovvero che i cittadini non sono tutti uguali davanti alla legge? Io credo che tutto verrà trattato con imparzialità, vista la separazione dei poteri. Ma penso anche che una certa sinistra non debba considerarsi al di sopra della legge. Sto semplicemente chiedendo alla magistratura quale sia il confine tra il legittimo diritto di critica, l’insulto gratuito e la diffamazione».

Continuo a pensare che chi è alla guida del Paese non debba mettere il peso del proprio ruolo in un processo contro i giornalisti. Inoltre non ritiene che qualche ministro o parlamentare della maggioranza abbia fatto uscite (sui rave party, la famiglia, le coppie gay, la scuola, il reddito di cittadinanza, i ventimila euro solo a chi si sposa in Chiesa) sbagliate? Sembra una maggioranza indisciplinata...
«Molto meno di tante maggioranze che ho visto in passato. Non ho condiviso alcune proposte o dichiarazioni di cui parliamo, anche se qualche volta si è montato il caso ad arte. L’ho detto direttamente alle persone interessate quando non ero d’accordo. L’importante è che ci sia l’onestà di distinguere le proposte di singoli parlamentari di maggioranza rispetto alle azioni del governo».

C’è qualche possibilità che ucraini e russi si siedano a un tavolo di trattativa? L’incontro con Xi è servito ad aprire qualche spiraglio? Lei è stata sempre molto critica con i cinesi, c’è un cambiamento di linea?
«Putin non sta dimostrando grande volontà di trattativa. Vale la pena continuare a sostenere l’Ucraina perché la possibilità di aprire un tavolo può nascere solo sulla base di un equilibrio delle forze in campo. Ho parlato con Xi dell’importanza che la Cina può avere per tenere vivo un canale diplomatico con Mosca. Ci siamo anche detti, con trasparenza, che Italia e Cina sono due Stati molto distanti ma che hanno storie millenarie alle spalle che possono consentire un dialogo, pur nelle profonde differenze».

Sul Covid e la campagna vaccinale non c’è il rischio di abbandonare i comportamenti di sicurezza e prudenza ancora necessari in una fase di diffusione del virus anche se in forme più leggere?
«Noi abbiamo un atteggiamento molto responsabile. Abbiamo per esempio prorogato l’obbligo delle mascherine in Rsa e ospedali, per proteggere anziani e fragili. Il ministro Schillaci ha annunciato una campagna per incentivare le vaccinazioni, sia per il Covid che per l’influenza stagionale, tra queste categorie. Quello che è cambiato è l’approccio, non più basato sulla coercizione ma sulla responsabilizzazione e sull’informazione, e il fatto che le nostre decisioni saranno sempre basate su evidenze scientifiche. Un presupposto che è spesso mancato nelle decisioni dei precedenti governi. Per questo mi sono affidata ad un esperto come il ministro Schillaci. Mi fido di lui e dei collaboratori che sceglierà».

Si è definita nel suo discorso in Parlamento «underdog». Altre volte ha parlato di un atteggiamento di sottovalutazione nei suoi confronti da parte dei maschi. Dopo un mese a Palazzo Chigi come va?
«C’è un clima di grande collaborazione e in molti vogliono partecipare a questa fase di cambiamento. È vero, sono spesso stata sottovalutata nella mia vita ma non è detto che non possa essere un vantaggio. Ho fatto riferimento al concetto di underdog come colui che per affermarsi ha bisogno di stravolgere i pronostici, promettendo che ne avrei stravolti altri. E penso che ci stiamo riuscendo».

È possibile che la maggioranza si allarghi con il sostegno di Renzi e Calenda?
«Non penso che la maggioranza abbia bisogno di allargarsi a qualcuno perché è solida. Ciò non toglie che se alcuni all’interno dell’opposizione vorranno condividere con noi alcune proposte ci sarà sempre la nostra disponibilità».

Cosa dobbiamo aspettarci sul fronte dei diritti civili (aborto, diritti delle coppie di fatto, coppie gay, adozioni)? Sa che ci sono molti timori.
«Non ci si deve aspettare niente di diverso da quello che abbiamo detto: nessuno dovrà temere per le proprie scelte individuali e per la propria libertà. Non abbiamo alcuna intenzione di comprimere diritti ma semmai di aggiungerne. Per intenderci, ribadisco che non voglio né abolire né modificare la legge 194 ma offrire un aiuto in più alle donne che pensano di ricorrere all’interruzione di gravidanza perché spinte dalle difficoltà economiche».

Alle critiche per aver portato sua figlia a Bali ha risposto con un post. Lo rifarebbe? Fiorello l’ha difesa, come era come suo datore di lavoro?
«Difendo quella scelta e la rifarò. Credo nella libertà educativa di ciascun genitore e intendo esercitare la mia. Ho letto che Fiorello si è proposto come baby sitter di Ginevra visto che io ero stata baby sitter di sua figlia. Penso che Ginevra si divertirebbe moltissimo con lui. Solo che fare “il tato” per 3 euro l’ora, come lui ha proposto, mi renderebbe un datore di lavoro decisamente peggiore rispetto a quello che è stato lui con me».

Giorgia Meloni è sempre nervosa e arrabbiata, si dice. E non risponde alle domande dei giornalisti. Nell’ultima conferenza stampa lei è stata contestata per la lunghezza dell’introduzione e il poco spazio alle domande. Cambierà?
«Io sono una persona che alle domande risponde e non credo di essere nervosa. Vedo invece da parte di alcuni giornalisti un nervosismo nei miei confronti che non avevo ravvisato in passato. Ho fatto 5 conferenze stampa in 4 settimane. Nell’ultima, prima che segnalassi di avere un altro impegno, avevo già risposto a 9 domande. Vi invito a controllare a quante domande abbiano risposto i miei predecessori in occasione della presentazione della manovra. Certo la mia esposizione è stata articolata perché si trattava della legge di Bilancio ed era giusto spiegarla nel dettaglio. Comunque, non voglio alimentare ulteriori polemiche. Dalla prossima conferenza stampa potrei ripristinare le regole del mio predecessore con il quale non ci furono mai problemi».




Ischia, costruzioni demenziali abusive
https://www.facebook.com/watch/?v=1357515488413410


Abusivismo in Italia e in particolare nel suo Meridione
1 dicembre 2022
Vera la mappa (Istat), intelligente e anticonformista, quindi vero, anche il commento. La necessità, cioè la povertà non c'entra più. Ma la mancanza di controlli, o meglio la corruzione, anche solo intellettuale, di chi deve controllare al Sud (da Roma in giù), e la quasi certezza dei furbetti di mezza Italia di farla franca, c'entrano, eccome. La colpa non è sempre degli altri, anzi, quasi mai lo è. Basta giustificazioni.

https://www.facebook.com/nico.valerio/p ... FKkovWTBZl


https://www.facebook.com/antonello.Ma/p ... rY93rQoBzl

Una volta si parlava di "abusivismo di necessità" a parziale scusante delle illegalità urbanistico-edilizie. Ma questo studio, nella sua impietosa evidenza, dimostra che il fenomeno dell'abusivismo è legato alla latitudine, molto più che alla necessità. Se vogliamo essere seri, non esiste abusivismo di vera "necessità" in un paese ricco ed evoluto come l'Italia di oggi, che non è più quella del dopoguerra e della ricostruzione, ma una delle prime economie del mondo, e uno dei paesi con la più alta speranza di vita.
Non sto affermando che il meridionale ha un comportamento 10 volte più illegale di un settentrionale perché é 10 volte più indisciplinato e propenso all'illegalità. Sto dicendo che l'abusivismo nel nostro Mezzogiorno è 10 o 15 volte maggiore che nel resto del paese perché LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE MERIDIONALE - I COMUNI, LE REGIONI, LA PROCURE - LO CONSENTONO.
Peggio ancora: lo consentono perché sono in qualche modo conniventi e complici degli abusi, e responsabili di un clima di fancazzismo, di rilassatezza e di lassismo che considera il controllo del territorio e delle attività urbanistico-edilizie che in esso si realizzano alla luce del sole, un fastidioso, inutile optional, nella convinzione che tanto la colpa degli abusi sarà sempre e soltanto dei soggetti che li hanno effettuati.
Marco Pannella, che fu uno dei pochissimi amministratori pubblici che riuscì nell'impresa di far demolire secondo la legge, durante il suo mandato di Presidente della Circoscrizione di Ostia durato 100 giorni alcune villette abusive, diceva sempre, a proposito dei condoni e dell'abusivismo: " Ma come è possibile che, al Sud, interi agglomerati urbani totalmente "abusivi" abbiano potuto sorgere dal nulla in zone dove non avrebbero potuto essere realizzati, a poche centinaia di metri dalla sede della Procura della Repubblica, o del Municipio, odei suoi vigili urbani?
Possibile che nessuno se ne accorgesse, durante i giorni, i mesi, gli anni? Un giudice, un cancelliere, un vigile urbano, un assessore comunale, un semplice cittadino, un passante per caso? Nessuno sapeva? Nessuno vedeva? Nessuno sentiva?".
Ecco, le vere cause dell'abusivismo sono da ricercare nella presenza passiva di una Pubblica Amministrazione che non ricerca la legalità ma anzi la viola essa stessa per prima, per omissione, per indolenza, quando non per diretta complicità con gli esecutori dei reati.
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Re: Il nuovo governo nazionale italiano ha giurato

Messaggioda Berto » dom gen 22, 2023 8:36 am

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Re: Il nuovo governo nazionale italiano ha giurato

Messaggioda Berto » dom gen 22, 2023 8:36 am

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Re: Il nuovo governo nazionale italiano ha giurato

Messaggioda Berto » dom gen 22, 2023 8:37 am

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Re: Il nuovo governo nazionale italiano ha giurato

Messaggioda Berto » dom gen 22, 2023 8:38 am

30)
I quaderni di Georgia


https://www.facebook.com/watch/live?ref ... 5765528765


Meloni: «Grazie a Salvini e Berlusconi, mi stanno rendendo il lavoro facile »

dicembre 2022

https://www.msn.com/it-it/notizie/polit ... cb65fa4350

La manovra, le critiche, la scalata faticosissima, le querele, e gli alleati rumorosi ma che nonostante tutto le stanno «rendendo il lavoro facile»: è una Giorgia Meloni che si racconta a tutto tondo quella che si fa festeggiare dal popolo di Fratelli d’Italia a piazza del Popolo per il decennale del partito. «Questa è una festa che guarda al futuro e dove possiamo tirare le somme di quello che abbiamo costruito in questi anni, soprattutto per non dimenticarci da dove veniamo, perché il governo è sempre una cosa rischiosa da questo punto di vita. Però è la sfida che decide se tu sei veramente all’altezza del compito, se riesci a fare quello che avevi promesso, se riesci a non perderti, se riesci a non cambiare, se riesci a non montarti la testa e ad essere esattamente la persona, la realtà e le idee che i cittadini volevano al governo della nazione», dice Meloni appena rientrata dal funerale del pilota Fabio Antonio Altruda, precipitato col suo Eurofighter. «Oggi la mamma mi ha molto commossa perché mi ha detto “Sarò forte come lei”. A questa famiglia voglio mandare le condoglianze mie e del governo per questo ragazzo che si batteva per la bandiera tricolore che noi faremo volare alta», ha aggiunto.

I risultati
«Dieci anni di Fratelli d’Italia sono una scommessa vinta- dice Meloni- nessuno avrebbe potuto immaginare quanto sta avvenendo oggi. Ricordo che prima delle ultime elezioni europee del 2019, per la prima volta mi sono detta che se non avessimo superato la soglia di sbarramento avrei preso in considerazione l’ipotesi di rimettere il mio incarico. Per noi di facile non c’è stato mai niente - ricorda- e ci sono stati anni in cui ci sentivamo il `criceto nella ruota´ senza vedere i risultati di quanto stavamo facendo. E invece abbiamo fatto il 6,4. Sette anni per fare il 6.4 al e, stimato 30 e passa e oggi», rivendica Meloni, riscuotendo gli applausi dell’assemblea e ricordando di essere arrivati «al governo nel momento più difficile della storia repubblicana».

Il lavoro di squadra
Meloni rivendica il lavoro di squadra: «Non è una cosa che ho fatto da sola, stasera mi sento a casa. Ed è la prima volta che da presidente di FdI non mi occupo di una manifestazione come questa, che significava chiedere anche quante sedie avete ordinato. Non potevo permettermelo stavolta, la manifestazione è stata interamente pensata senza di me, da una classe dirigente che questo partito ha e che ha permesso quel miracolo», spiega la presidente del Consiglio, ritenendosi un «portabandiera» di quel lavoro. Meloni non esita a ringraziare Berlusconi, Salvini, e tutti i delegati, perché le stanno «rendendo il lavoro facile»: il clima è fondamentale, ricorda., mettendo così a tacere i fischi e i mormorii che hanno accolto il discorso di Berlusconi. «Siamo una proposta politica e culturale troppo profonda per essere inserita in un’etichetta. Non siamo diversi da quello che eravamo, siamo diversi da quello che altri volevano raccontare di noi. La verità viene a galla. Dobbiamo essere molto consapevoli della responsabilità che abbiamo».

Il programma
«Non penso fra cinque anni a essere rieletta. Penso anche di riprendermi la mia vita. Io non guardo al consenso, ai sondaggi. È possibile che quello che faremo non venga capito immediatamente». Non guarderò i sondaggi, ma la curva del Pil, i dati sull’occupazione, su quanti figli si fanno»: così Meloni guardando al futuro. La premier vuole «sapere di aver fatto quel che poteva fare per migliorare le condizioni di questa nazione», insiste. Per Meloni questo governo «è tante cose insieme», ed è soprattutto il primo governo da dieci anni voluto da un voto chiaro. Ed è per questo che «stravolgeremo i pronostici» negativi «anche sulla durata», promette.

La legge di Bilancio
La manovra? Meloni è «molto soddisfatta»: «C’è l’idea che abbiamo dell’economia di questa nazione, il segnale delle priorità del governo, e l’impegno con gli elettori. Abbiamo messo un miliardo e mezzo sulla famiglia, abbattuto l’Iva sui prodotti per l’infanzia, aumentato l’assegno unico per le famiglie con più di tre figli, esteso i congedi parentali: la famiglia c’è». Le critiche di Confindustria? «Sono legittimi portatori di interessi ma non hanno come noi la responsabilità di far quadrare il cerchio. Più della metà delle risorse le abbiamo usate per mettere in sicurezza le imprese. Quando, come fa Confindustria, mi si dice che devo fare di più mi si dica anche dove prendere le risorse». Quelle del sindacato sarebbero invece critiche «bizzarre», «difendono pos e indicizzazione pensioni più basse». «Ho incontrato i sindacati e intendo farlo ancora- precisa Meloni- Poi ho grande rispetto della piazza. Questo però è un governo che fa. Un governo che mette la faccia sulle scelte. E se qualcuno pensa che organizzando delle manifestazioni ci spaventa, sbaglia. Non ci facciamo spaventare né indietreggiamo».

Gli screzi con Macron
Lo scontro con la Francia? «Non siamo alle elementari, lui è il presidente della Francia e io la presidente del Consiglio, le dinamiche sono un po’ meno personali e più politiche. Italia e Francia stanno difendendo il loro interesse, consapevoli che poi si deve trovare una soluzione. Se oggi l’Europa mette per la prima volta la rotta del Mediterraneo centrale tra le priorità è perché l’Italia ha posto il problema», spiega Meloni. Secondo Meloni la redistribuzione non risolve i problemi. «La soluzione non va trovata nei ricollocamenti, ma nel comune impegno per difendere i confini dell’Ue, e se il Consiglio europeo ha deliberato che la prossima riunione sarà dedicata alla questione immigrazione lo si deve al fatto che l’Italia ha smesso di accettare supinamente quanto non si poteva accettare». «Ho parlato con Macron, ci incontriamo ogni tre giorni, ci salutiamo, ci parliamo, poi ci sono temi su cui sei più d’accordo e altri meno».

La norma anti rave? «Si possono fare, ma rispettando le regole»
La premier risponde anche sulla contestata norma sui rave. «Ho sentito un intervento del capogruppo dei Verdi su questo provvedimento. Non ho potuto intervenire ma sintetizzo. La tesi era questa: tarpate il bisogno di divertimenti di tanti giovani, la voglia di stare insieme. Il punto non è che non si possa più organizzare un rave, ma che non lo fai illegalmente, ma rispettando le regole previste dallo Stato italiano a 360°, vuol dire che chiedi le autorizzazioni, ci paghi le tasse, cioè quello che fanno tutti i poveri cristi che fanno tutti quelli che vogliono organizzare qualcosa. E segnalo: che non c’è il Pos al rave party», ironizza Meloni suscitando un lungo applauso. «Il fatto che l’Italia fosse la meta preferita di questi che arrivavano da tutta Europa per organizzare rave illegali, non vi dice niente? Adesso anche l’Italia si fa rispettare, tuona.

Le elezioni regionali nel Lazio
«Non sciolgo oggi» la riserva sul candidato del centrodestra alla presidenza del Lazio, «ma dico che chiaramente l’indicazione del candidato spetta a Fratelli d’Italia, io però tengo molto al fatto che ci sia un nome condiviso. Farò domani una rosa di tre nomi agli alleati ed entro lunedì darò il nome del candidato».

La querela a Saviano
La ritira la querela a Saviano? «No, non la ritiro», dice Meloni, riscuotendo un boato di approvazione. «Io l’ho querelato da presidente del partito di opposizione, ma forse ci si dovrebbe interrogare sul grado di democrazia della stampa che attacca l’unica opposizione che c’è. Sono usciti studi che dicono che io sia la persona piùà criticata d’Italia, ma non è questo il punto: mi ha affibbiato la responsabilità di un bambino in mare, e mi ha dato della bastarda. Ho trovato questa cosa gravissima e l’ho querelato. Saviano ha sempre ribadito queste parole: sei un guru intellettuale, saprai usare parole diverse per argomentare». Allora, si chiede Meloni, «chiedo alla magistratura se dare del bastardo a qualcuno sia critica o semplicemente insulto?». Secondo Meloni, è Saviano a voler politicizzare, lei si sente «una cittadina che ha querelato un altro cittadino». Per Meloni «tutti si devono assumere la responsabilità di quello che fanno».

Guardando al 2023
Un auspicio per il prossimo anno? «Spero che le cose vadano un po’ meglio per tutti. Noi stiamo sempre a piangerci addosso, ma nell’ultimo trimestre l’Italia è cresciuta più della Spagna e della Francia». Se guardasse a dieci anni fa? «Mi direi fatti gli affari tuoi- scherza Meloni- Ma nemmeno brava- come la incita a fare il pubblico, ndr- Le direi: arriveranno giorni molto complessi, ti interrogherai molte volte di aver fatto la scelta giusta, ma continua a credere che gli italiani capiranno. L’esempio è la cosa più grande che puoi fare per convincere qualcuno. E la gente, costi quel che costi, alla fine lo capirà».


Meloni: “Non ritiro querela a Saviano
https://www.facebook.com/agenziavista/v ... 928127245/


L'Italia alza la testa e difende i propri interessi nazionali portando la UE ad affrore il problema immigrazione.
https://www.facebook.com/watch/?v=5755436541202438


L' intervento di Giorgia Meloni alla XV Conferenza delle Ambasciatrici e degli Ambasciatori d'Italia nel mondo.
22 dicembre 2022
https://www.facebook.com/watch/live/?re ... 4183990944


Meloni: Su tetto contante Bce si raccomandava di non abbassarlo già nel 2019
12 dicembre 2022
https://www.facebook.com/watch/?extid=N ... 8323296754


Ecco l’ultimo appuntamento con #gliappuntidiGiorgia del 2022
30 dicembre 2022
https://www.facebook.com/giorgiameloni. ... 080779536/
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Re: Il nuovo governo nazionale italiano ha giurato

Messaggioda Berto » dom gen 22, 2023 8:38 am

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Re: Il nuovo governo nazionale italiano ha giurato

Messaggioda Berto » dom gen 22, 2023 8:38 am

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