Il bene che si difende dal male, il caso Ucraina

Re: Il bene che si difende dal male, il caso Ucraina

Messaggioda Berto » dom ott 23, 2022 9:00 am

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Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Il bene che si difende dal male, il caso Ucraina

Messaggioda Berto » dom ott 23, 2022 9:00 am

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Re: Il bene che si difende dal male, il caso Ucraina

Messaggioda Berto » dom ott 23, 2022 9:00 am

11)
Negoziare. La Russia chiede un colloquio tra Putin e Biden.
La richiesta andrà fatta solo dopo aver ritirato le armi da tutta l'Ucraina e dopo che la Russia si sarà ritirata da tutti i territori ucraini, Crimea e Donbass compresi.



NEGOZIARE?
Tassilo Del Franco
12 ottobre 2022

https://www.facebook.com/tassilo.delfra ... GxAHVEhM2l

La Russia sta perdendo la guerra e vuole solo guadagnare tempo proponendo negoziati a Biden. Sa che è un deficiente, e questo accende la speranza russa.
La Russia aspetta la stagione fredda e la pioggia, col pantano e poi il gelo. E tutto sarà fermo, su questo contano i suoi generali. Intanto l’esercito colpisce le infrastrutture, missili russi e droni iraniani, per lasciare gli ucraini al gelo invernale.
Guadagnano tempo con le trattative perché non ce la fanno a reggere il confronto con l’Ucraina sostenuta dall’Occidente.
Lavrov, il mentitore professionista, propone il negoziato.
Se si negozia si fa il gioco di Putin: lui approfitterà della pausa per riorganizzare le sue truppe in vista di un nuovo attacco.
Gli americani si affrettino a fornire all’aviazione di Kiev un gran numero di A-10 “Warthog”, anche più dei due squadroni promessi. Quelli updated che sono pronti, visto che i piloti ucraini sono già addestrati, volano in qualsiasi condizione e sono in grado di distruggere l’esercito russo al suolo in poco tempo.
Sarebbe un bel regalo per gli ucraini, almeno quanto gli HIMARS.
Altro che trattare!
Altro che compromessi!
Avanti fino alla vittoria!



Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha dichiarato in un'intervista alla CNN che non vede alcun senso tenere un incontro con Putin al vertice del G20 in Indonesia il mese prossimo. "Lui (Putin - ndr) ha agito in modo crudele. Penso che abbia commesso crimini di guerra. E quindi non vedo alcun motivo per incontrarlo ora", ha spiegato Biden
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Il demente del Cremlino!
Ucraina: Putin apre ai colloqui ma dice no alle condizioni Usa
Mondo
Agenzia ANSA
2 dicembre 2022

https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/ ... 693bd.html


Il presidente russo Vladimir Putin rimane 'aperto a colloqui per assicurare gli interessi della Russia', ha spiegato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, perché Mosca 'considera la pacifica via diplomatica come la preferibile per raggiungere i suoi obiettivi'.

Ma per la Russia, è impossibile accettare la condizione posta dal presidente Usa Joe Biden per trattative sull'Ucraina, cioè che prima le truppe di Mosca lascino il territorio ucraino.

Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov citato dall'agenzia Ria Novosti.

Secondo il Cremlino, la via preferita per risolvere la situazione in Ucraina è la diplomazia, ma gli Stati Uniti devono riconoscere come territorio della Federazione le regioni ucraine recentemente annesse.

Putin, in una conversazione telefonica con il cancelliere tedesco Olaf Scholz, ha definito gli attacchi missilistici russi in Ucraina "una risposta forzata e inevitabile agli attacchi provocatori di Kiev contro le infrastrutture civili russe, tra cui il ponte di Crimea e impianti energetici", ha riferito il Cremlino, ripreso dalla Tass.

Al telefono con il cancelliere tedesco, il presidente russo ha definito "distruttiva" la linea dei Paesi occidentali in Ucraina accusandoli per le armi fornite all'esercito ucraino: lo riferisce il Cremlino ripreso dalla Tass. "L'attenzione è stata attirata sulla linea distruttiva degli stati occidentali, compresa la Germania, che hanno potenziato il regime di Kiev con le armi, addestrato l'esercito ucraino", afferma una nota del Cremlino. E secondo Mosca, il sostegno occidentale incoraggia Kiev a rifiutare i negoziati.

Da parte sua, riferisce Berlino, il cancelliere tedesco ha esortato il presidente russo a ritirare le truppe per consentire una soluzione diplomatica, condannando gli attacchi aerei russi contro le infrastrutture civili in Ucraina e sottolineando la determinazione della Germania nel sostenere l'Ucraina nel garantire la sua capacità di difesa. Scholz ha quindi chiesto a Putin che si trovi "il prima possibile" una "soluzione diplomatica", di cui è parte il "ritiro delle truppe russe".

Biden giovedì aveva aperto alla possibilità di parlare con Putin, purché mostri "segnali di volere cessare la guerra', per un possibile negoziato sull'Ucraina. E nell'incontro con Macron si è parlato anche di una conferenza internazionale a Parigi il 13 dicembre per raccogliere aiuti per Kiev e non come erroneamente detto di una conferenza di pace.


TRATTARE

Niram Ferretti
3 dicembre 2022

https://www.facebook.com/niram.ferretti ... bE6hKbnvLl

"Noi vogliamo trattare. La nostra buona volontà è nota, è l'Occidente che non vuole". Così ci dice Putin e ci dicono i suoi megafoni. E come comincia la trattativa? Ma è molto semplice, comincia dal riconoscimento da parte occidentale che i territori che la Russia ha rubato all'Ucraina vengano attribuiti ai russi. È un buon punto di partenza no?
Si aggredisce un paese sovrano, lo si martoria per nove mesi e si continua a martoriarlo, si annettono dei territori attraverso un referendum farsa, e prima di fare questo si proclamano altri due territori come parte della Federazione Russa (senza dimenticare che ancora prima c'è l'annessione della Crimea che nemmeno la Cina riconosce come legale).
Da qui, da questo riconoscimento, cioè il riconoscimento del ladrocinio e del bottino, l'Occidente, cioè l'Ucraina in primis, dovrebbe sedersi al tavolo e trattare. E invece, questo Occidente continua ad armare l'Ucraina, ad "allungare" la guerra che potrebbe finire presto se si avesse solo un po' di buonsenso. Regalare alla Russia quello che ha rubato.
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Re: Il bene che si difende dal male, il caso Ucraina

Messaggioda Berto » dom ott 23, 2022 9:00 am

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Re: Il bene che si difende dal male, il caso Ucraina

Messaggioda Berto » dom ott 23, 2022 9:01 am

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Re: Il bene che si difende dal male, il caso Ucraina

Messaggioda Berto » dom ott 23, 2022 9:01 am

12
Demenziali domande scriteriate e paragoni impossibili dei sostenitori di Putin per giustificare i suoi crimini e demonizzare l'Ucraina e l'Occidente UE, USA e NATO



Demenziali domande scriteriate e paragoni impossibili dei demenziali sostenitori di Putin per giustificare i suoi crimini e demonizzare l'Ucraina e l'Occidente UE, USA e NATO

https://www.facebook.com/Pilpotis/posts ... M3UMFmzfql

Non sono domande di buon senso ma domande demenziali assemblate appositamente dalla propaganda filo russa che fanno leva e presa sulla ignoranza della maggior parte della persone.


Chiedo scusa se pubblico ancora una volta un post, ma proprio non riesco a stare zitto di fronte a quello che leggo e sento, ma mi interrogo: si può arrivare alla pace?
Giuseppe Puzzolo
5 aprile 2022
https://www.facebook.com/giuseppe.puzzo ... 1082084725

Secondo me si, ma solo se l’Ucraina si difende e non capitola. Questa è l’unica salvezza anche per l’Europa. La vita insegna, ma è la gente che non studia e l’ignoranza dilaga e oggi la televisione e i social hanno reso le persone orgogliose della propria ignoranza e quanti ignoranti attraverso questi mezzi di comunicazione parlano e pontificano credendosi leoni, ma sentendoli parlare viene fuori tutto il loro ragliare e il loro ego frustrato dalla loro scialba vita.
Siamo arrivati a 41 giorni di guerra e trovo i vari programmi TV, che pur di fare ascolti e alzare il loro audience danno spazio alla propaganda russa per trarre in inganno la realtà, e girando fra le varie trasmissioni noto che alla fine ci sono sempre gli stessi ospiti ne cito alcuni Vestuto, Cremaschi, Borgonovo, Belpiero, Cruciani, Capuozzo, Murelli (editore personale di Alexnder Dugin ideologo di Putin), Adinolfi, Cecchi Paone, Utkin (russo), Cardini, Teti, Telesse, Fazolo (passaporto russo), Amurri, Modeo, Mattei, Guetii (russo), Grimaldi, Bobrovsky (russo, che nega la guerra), Ravelli, Lilin (russo), Capuozzo chiamato l’esperto e altri un po' più sporadici e poi alcuni politici, se cosi li vogliamo chiamare, Cabras, Collot, Granato, Petrocelli, Ricciardi, Frantoianni Donato e altri, artisti come Povia e non di meno tutto lo sporco che gira sui social e di come pensano certi italiani e ahimè anche nella nostra povera comunità.

Una cosa li accumuna tutti sono sciacalli dell’informazione che comodamente seduti nelle loro comode poltrone partono dal colpo di Stato 2014, dal Donbass, passano dalla Crimea e tutti i discorsi poi finiscono per arrivare al loro Green Pass informativo per giustificare un dittatore che ha scatenato una guerra provocando morte e distruzione in lungo e in largo. Ma come poter giustificare questo? Ah con la propaganda russa della denazificazione. Quindi l’aggredito diventa il colpevole. Avevo la convinzione che la comunicazione fosse alla base di tutto, ma alla fine è solo comprensione, perché se non si è disposti a capire, è tutto inutile. Come chiamare Putin? Rispondo con una citazione di Voltaire: “Si chiama tiranno il sovrano che non conosce altre leggi che il suo capriccio, che si appropria degli averi dei suoi sudditi e che poi li arruola per andare a impadronirsi di quelli sei suoi vicini”. Tutti in qualche modo fanno l’occhiolino verso il potente il più forte e il più prepotente, ma questo dimostra solo la loro arroganza, impotenza e vigliaccheria di tutti i giorni. La loro revisione della storia di certo non cancellare la verità. A volte mi vergogno di essere italiano perché se in una situazione del genere al posto dell’Ucraina ci fosse stata l’Italia la guerra non sarebbe mai cominciata perché tutto il popolo si sarebbe genuflesso al dittatore invasore. Come i nostri antenati che hanno fatto la resistenza dall’invasore onore a chi ha il coraggio di lottare e morire per la propria libertà. Si obbedisce perché si rinuncia a pensare. A tutti i pseudo pacifisti di turno vittime della propaganda di disinformazione moscovita nascosti solo dietro alla frase “no guerra”. Ma non vi sentite cosi coglioni da farvi manipolare come degli zombie? So per certo che siete soli nella vostra cerchia e vi girano sempre le solite informazioni. Come un tam tam ripetete a voi stessi le stesse informazioni ma senza essere veramente informati sull’argomento. Ma miei cari giornalisti e quant’altro occhio perché vi state macchiando l’anima con tutte le menzogne che dite, e non mentite solo per voi ma ingannate popolazioni intere, e questo è molto grave. Il profeta Isaia (Cap. 5,20) cosi recitava: << Guai a coloro che dicono del male bene, e del bene male; Guai a coloro che fanno delle tenebre luce, e della luce tenebre; guai a coloro che fanno dell’amaro dolce e del dolce l’amaro >>. Un punto su cui la propaganda russa ha fatto breccia è la nascita dell’antiamericanismo, dell’antinato e dell’antieuropeismo. Non discuto che in passato hanno fatto anche loro degli errori “nell’esportare la democrazia” (ma la storia nostra ci insegna che ci hanno liberato dall’invasione tedesca e la resistenza dei partigiani hanno fatto il resto e grazie a quell’intervento oggi ci chiamiamo Italia, ma tanto a chi cazzo interessa quando noi una unità nazionale non la possediamo). Penso però che dopo 41 giorni di guerra bisogna un po' uscire dalla bolla di falsa informazione in cui siamo entrati perché di certo l’invasione della Russia a danno dell’Ucraina non è una esportazione di democrazia, ma una mutilazione di territorio, “un saccheggio alla Garibaldi perpetrato dal nord ai danni del regno delle sue sicilie”. Vedendo le crudeli immagini e i racconti che mi provengono direttamente dai luoghi di battaglia mi chiedo cosa deve ancora accadere prima che la Nato e la comunità internazionale intervenga in modo attivo per evitare che un paese interno scompaia dalle carte geografiche, radendo al suolo intere città e cancellando la memoria storica di una popolazione intera a causa di un folle che sta perpetrando questo atto cui non c’è logica? Secondo la fonte “Road Map” pubblicata dall’agenzia <<Novosti>> di stretta appartenenza putiniana dichiara: “al momento l’intenzione di Putin è la sconfitta totale sul campo di battaglia dei nemici ucraini, una successiva opera di pulizia di tutti gli apparti statali politici e militari, la rieducazione della popolazione superstite per la durata di una generazione, la cancellazione totale del nome Ucraina”.
“Per liquidare i popoli si comincia con il privarli della memoria, si distruggono i loro libri, la loro cultura, la loro storia. E qualcun altro scrive loro altri libri, li fornisce di un’altra cultura, inventa per loro un’altra storia. Dopo ci che il popolo comincia lentamente a dimenticare quello che è e quello che è stato. Ed il mondo intorno a lui dimentica ancora più in fretta”. (dal libro del riso e dell’oblio di Milan Kundera). Ancora non si è capito che è un attacco solo all’Ucraina, ma un attacco a tutto l’occidente? Ancora si cerca la strada diplomatica con il folle sovietico che ancora oggi ha ribadito che tutti gli obiettivi non sono stati raggiunti. I leader delle comunità internazionali non hanno capito che stanno giocando al RISIKO con Putin e stanno giocando solo in difesa ricorrendo alle mosse dello Zar. Si chiede l’intervento della giustizia internazionale per la condanna di criminale di guerra e di genocidio di un popolo. Ma secondo voi un pazzo della portata di Putin riconoscerebbe una sentenza del genere? Agli occhi internazionali ha fatto credere di sentirsi forte e sicuro prendendo in giro tutti di avere una potenza mondiale e tutti si stanno cagando sotto, quando il presidente Zelensky ha solo chiesto una no flay zone per chiudere i cielo ed evitare i bombardamenti perché poi per tutto il resto ci pensa l’esercito e il popolo ucraino. Tutti abbiamo dimostrato la nostra stupidità e mancanza di intelligenza inchinandoci davanti a Putin. Abbiamo fatto vedere la nostra debolezza come se la cosa non ci riguarda. Chi ha studiato un pochino di storia ricorda anche che non interessava quello che Hitler stava macchinando e tutti si sono girati dall’altro lato cosa poi è successo? Ricordate. L’Ucraina in questo momento è lo scudo umano per l’intera Europa e se un indemoniato ha invaso un paese libero e democratico con la scusa del nazismo o altro chi gli vieterà di ripetere la stessa azione militare nei confronti di un altro paese? La Tv e i commentatori di qualsiasi grado stanno come al solito disinformando per non far capire come sta la verità e dove la bugia. Mai fidarsi della Russia oggi come in passato. Avete sentito la proposta choc del deputato della Duma Savostyanov: «Invadiamo anche Polonia, Moldavia, Paesi baltici e Kazakistan e poi dritti nell'intera Europa». La Russia davvero non vuole fermarsi all'Ucraina? Le perdite di Putin nell'invasione sconsiglierebbero qualsiasi altra mossa nel resto d'Europa, figurarsi mettersi contro la Nato. Eppure all'interno della Duma c'è chi non vorrebbe interrompere la cosiddetta «operazione militare». Il deputato del partito comunista della città di Mosca, Sergei Savostyanov: «La Russia potrebbe condurre un'offensiva su vasta scala contro la Polonia, i Paesi baltici, la Moldavia e il Kazakistan come parte di un'operazione militare speciale globale su smilitarizzazione e denazificazione». Tutto è appena iniziato ci sarà molto sangue europeo secondo tutti i russi. Fin dall’inizio tutti desideravano una cosa che l’Ucraina si arrenderebbe di fronte alla potenza della Russia. Certo perché per tutti questa guerra è un fastidio, un incidente di percorso che è venuto a turbare il nostro equilibrio nel nostro mondo in cui viviamo. Perché cominciano i problemi per le nostre riserve di gas, rovinare i nostri affari, rovinare il nostro Pil ecc. ecc. Ma chi se ne fotte del popolo ucraino e di questa invasione tanto è da 8 anni che rompe le scatole al povero Putin e a tutti filo russi, ma poverini. Tutti parlano, denunciano, accusano, ma in cuor loro pensano che è meglio se questi slavi che vogliono essere occidentali la smettessero di combattere e così che ognuno di noi può tornare ai propri affari e al proprio sonno ipnotico. Ma questa resistenza ucraina ci sta svegliando in qualche modo perché sta diventato la nostra coscienza e ci spingerà a fare le cose che si devono fare perché loro, gli ucraini, hanno conosciuto per secoli il dominio russo/sovietico e non intendono tornare indietro nel tempo, ma hanno scelto liberamente di essere occidentali e intendono restare ad ogni costo. La difesa della libertà. Ma a noi quello che magari disturba non è la guerra di Putin ma la resistenza ucraina che disturba il nostro sonno ipnotico perché ci costringe a domande molto profondi. Non vogliamo pensare perché pensare turba e per poter pensare bisogna mettere in discussione le cose, indagare, scoprire autonomamente (come diceva Jiddu Krishnamurti dalla ricerca della felicità). Se l’Ucraina vince ci hanno insegnato cosa significa essere liberi. Oggi il Presidente Georgiano Salome Zurabishvili ha annunciato che aderisce a tutte le sanzioni imposte alla Russia per l’invasione dell’Ucraina. Certo loro l’invasione russa ‘l’hanno subita nel 2008 sempre per colpa di filorussi separatisti. Anche lì bisognava denazificare? Mi meraviglio come nel nostro Parlamento 35 onorevoli hanno votato no all’invio di aiuti militari e umanitari per l’Ucraina dichiarando “Putin è con noi sta combattendo una guerra per tutti noi, contro l'agenda globalista” facendo nascere il partito anti-nato. Ma a questi 35 signori e non onorevoli in caso di attacco all’Italia voi restate accanto a noi del popolo? Ma avrei tanti di quei dubbi…….
Cercherò ancora una volta di fare un resoconto storico ancora più approfondito:
L’Ucraina ha sempre rappresentato un pericolo per l’Unione Sovietica per il suo spirito nazionalista e di libertà dalle dittature.
1. 1922: l’Ucraina con la forza e non per propria volontà entrò ufficialmente nell’URSS diventato Repubblica socialista sovietica ucraina sotto il potere di Lenin;
2. 1932 – 1933: Stalin sempre per la paura dello spirito indipendentista dell’Ucraina ideò un piano folle. In un bel mezzo della carestia decise la collettivizzazione delle fattorie e chiuse le frontiere affinché i cittadini non potessero scappare e formò brigate di sequestro che andavano di casa in casa rubando il cibo ai contadini poiché lo sterminio dei contadini s'intrecciò con la persecuzione dell'intellighenzia e con la lotta al patriottismo di un intero popolo è questo provocò la morte di quasi 5 milioni di ucraini dando il via allo sterminio dell’Ucraina chiamato “HOLOMODOR”. Mosca soffocò qualsiasi forma di dissenso e non riconobbe mai questo spaventoso crimine: manipolando i dati demografici riuscì a nascondere l'improvvisa scomparsa di milioni di esseri umani. L'insabbiamento delle responsabilità fu totale non solo all'epoca dei fatti ma anche in seguito. Dopo la morte di Stalin (1953), il suo successore Nikita Krusciov avviò alla "destalinizzazione" e denunciò i crimini del predecessore, soprattutto le epurazioni all'interno del partito, le "purghe", avvenute con processi farsa tra il 1936 e il 1938. Il 23 ottobre 2008 il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione nella quale ha riconosciuto l'Holodomor come un crimine contro l'umanità; In Ucraina, dopo il riconoscimento dell'Holodomor, fu deciso di commemorarlo ufficialmente ogni anno al quarto sabato del mese di novembre e dal 2008 è stato aperto il Museo nazionale del Genocidio dell'Holodomor.
3. 1941 – 1944: l'Ucraina fu occupata dalle forze dell'Asse (insieme delle nazioni che parteciparono alla 2° guerra mondiale) nell'ambito della campagna di Russia. Oltre 30.000 ucraini si arruolarono nell’esercito in funzione antibolscevica e antirussa. In questo contesto si inserì anche l'attività nazionalista ed indipendentista dell'Esercito Insurrezionale Ucraino contro l'Armata Rossa.
4. 1954: celebrazione dei 300 anni di amicizia tra Ucraina e Russia (fatti coincidere con la pace di Perejaslav), l'U.R.S.S. decise di ritornare la Crimea all'Ucraina, togliendola alla Federazione Russa. Tutto ciò all'interno dell'URSS, durante la presidenza di Chruščëv.
5. 1955: ebbe grande sviluppo industriale il bacino carbonifero del DONBASS che divenne centro dell’equilibrio economico dell’Ucraina e favorendo anche l’immigrazione di tanti russi che emigravano per lavoro;
6. 1986: il 24 aprile di quell’anno avvenne il famoso disastro di Cernobyl che ebbe conseguenze devastanti in termini di morti, malati, sfollati nonché anche danni in termini economici;
7. 1989 – 1990: in considerazione di chi sostiene l’allargamento della Nato ad est. Esiste un accordo siglato fra gli Usa con Presidente Bush padre e l’Unione Sovietica presidente Gorbaciov, in cui la Nato si prendeva l’impegno solenne di non allargarsi mai ad est e confine orientale della Germania riunificata. C’è molta confusione anche sulla data e sull’identità stessa di questi accordi. Si citano soprattutto di colloqui “4+2” sulla riunificazione della Germania, avvenuti nel settembre 1990. Ma nel settembre del 1990 l’Unione Sovietica si è dissoluta e le 15 repubbliche sono tornate indipendenti. Sempre nel settembre del 1990, a est c’era ancora il Patto di Varsavia. Di cosa stiamo parlando allora? Il Patto di Varsavia, la mutua difesa dei “fratelli” socialisti, le basi sovietiche nell’Est europeo, la stessa Unione Sovietica, dopo il 1991 hanno cessato di esistere e con questo tutti gli accordi presi decadono autonomamente in quanto la Russia non è l’Unione Sovietica è solo una parte del blocco sovietico come era anche l’Ucraina e i paesi baltici. Se Lituania, Estonia e Lettonia hanno fatto libera richiesta di aderire alla Nato e poi anche Romania e Polonia in quanto questi sono paesi che hanno conosciuto il regime sovietico e hanno scelto di non più aderire nella sfera del Cremlino. La Nato non ha assolutamente violato nessun accordo in merito.
8. 1990: in seguito alla dissoluzione dell’Unione Sovietica il nuovo parlamento adottò la Dichiarazione di sovranità dell’Ucraina. La dichiarazione stabilì i principi di autodeterminazione dell'Ucraina, la democrazia, l'economia politica e l'indipendenza, la priorità della legge ucraina sul territorio ucraino rispetto al diritto sovietico.
9. 1991: Dopo il fallito golpe di agosto, il 24 agosto 1991 il Parlamento ucraino adottò l'Atto d'indipendenza dell'Ucraina attraverso il quale il Parlamento dichiarò l'Ucraina uno Stato indipendente e democratico.
10. 1994: Trattato o memorandum di Budapest l’Ucraina accettava di smaltire tutte le armi nucleari aderendo al trattato di non proliferazione delle armi nucleari. Le 1900 testate nucleari furono inviate in Russia per lo smantellamento e in cambio ha ottenuto la garanzia da Russia, Stati Uniti, Regno Unito, Cina e Francia per la sua sicurezza di:
• rispettare l’indipendenza e la sovranità ucraina entro i suoi attuali confini;
• astenersi da qualsiasi minaccia o uso della forza con l’ucraina;
• astenersi dall’utilizzare la pressione economica sull’ucraina per influenzare la sua politica;
• chiedere l’approvazione del consiglio di sicurezza dell’Onu se vengono usati armi non convenzionali o nucleari contro l’ucraina;
• astenersi di usare armi nucleari contro l’ucraina;
• consultare le altre parti interessate se sorgono domande su questi impegni.
Alla luce di questo se siamo dalla parte della verità se l’Ucraina non avesse restituito quelle armi oggi sarebbe la 3 potenza nucleare ha dimostrato di non essere per la guerra ma neutrale. Questo trattato sancisce che i paesi firmatari erano garanti della sicurezza dell’Ucraina e che se qualcuno la invadesse loro hanno il dovere di intervenire per la sua difesa in qualsiasi modo e guarda caso l’aggressione e l’invasione è stata violata proprio da un paese che doveva garantire la sua neutralità contro ogni attacco, la Russia di Putin. Tutto quello che oggi si dice quasi a favore della Russia va contro questo trattato che coinvolgeva Russia, Cina Stati Uniti, Regno Unito, e Francia (3 paesi facenti parte della NATO).
11. 1994: La Russia attuale ha siglato altri accordi bilaterali con la Nato. Il 27 maggio 1997, con il Nato-Russia Founding Act, le due parti hanno anche preso l’impegno di non creare nuove sfere di influenza e di non arrogarsi un diritto di veto sulla controparte.
12. Dal 1994 al 2007 in Ucraina c’è stato un susseguirsi di presidenti filo russi che hanno portato l’Ucraina sotto l’ala del Cremlino cedendo alle richieste di Putin (perché negli altri paesi i presidenti cambiano ma in Russia mai) è ai ranghi del potere salì Viktor Janukovyc ( dal 2002 al 2004, poi dal 2004 al 2005 e dal 2006 al 2007 ) lui nato nel Donbass in particolare in un villaggio che si trova in Donkets e fu Presidente della Regione dal 1997 al 2002. Lui apparteneva al clan dei filorussi di Doneks. Lui parlava russo e sapeva solo qualche parola di ucraino. In questi anni fi accusato sempre di brogli elettorali e dell’avvelenamento del presidente della rivoluzione arancio Juscenko.
13. 2010 – 2014: Janukovic riesce a farsi eleggere presidente dell’Ucraina e all’inizio aveva intavolato delle trattative con l’Unione Europea per la creazione di una zona di libero mercato all’interno di una più vasta partnership tra Europa e paesi ex-sovietici come la Moldavia, la Russia, l'Azerbaigian e la Georgia. Dopo una prima rivoluzione, la "rivoluzione arancione" del 2004, l'Ucraina era rimasta impantanata da anni di corruzione, cattiva gestione, mancanza di crescita economica, svalutazione della moneta e impossibilità di ottenere finanziamenti sui mercati internazionali. Perciò Janukovyč aveva cercato di stabilire relazioni più strette con l'Unione europea e la Russia al fine di attrarre investimenti nel paese. Una di queste misure fu un accordo di associazione con l'Unione europea, che avrebbe fornito all'Ucraina sostegno economico in cambio di riforme allo scopo di accrescere gli scambi commerciali e di allentare i legami economici con la Russia. Janukovyč in un primo momento entrò in trattative con l'UE, ma infine si rifiutò di firmare perché preoccupato dalla minaccia russa di applicare sanzioni economiche. Nel 2013 sembrava tutto fatto c'era già la data del summit di Vilnius per le firme ma all’ultimo minuto Yanukovich fà marcia indietro e i giovani ucraini che già pregustavano l'idea di una Ucraina europea non la presero bene e a fine novembre scesero in piazza dando inizio alla rivoluzione dell'euro Maidan centinaia di migliaia di cittadini occuparono le piazze centrali di kiev bloccando per mesi la città. Il 17 dicembre la Russia acquista 15 miliardi di titoli di stato ucraina abbassò il prezzo per la fornitura di gas sembrò a tutti cosa abbastanza evidente che l'ucraina sarebbe rimasta ancora a lungo sotto l'influenza russa. Yanukovich scatenò una violenta repressione compiuta dalla polizia e dalle forze governative tra cui la famigerata Berkut che spararono sui civili per far capire ai manifestanti dell’euromadian che il governo yanukovich aveva del tutto abbandonato il progetto di integrazione europea. Le proteste culminarono con numerose richieste di dimissioni del presidente Viktor Janukovyč e del governo di Mykola Azarov con l’accusa di corruzione degli organi di governo, l'abuso di potere e di violazione dei diritti umani in Ucraina. La protesta si inasprì e Yanukovich è scappato non senza spargimenti di sangue ci furono episodi controversi come quelli tra il 18 e il 20 febbraio 2004: le forze governative aprirono il fuoco sulla folla mentre degli ignoti cecchini seminavano il panico tra polizia e manifestanti. Da esami medici sui corpi e l’esame balistico dei proiettali sui cadaveri è venuto a galla che erano proiettili in dotazione alla Berkut corpo di polizia antisommossa impiegata come gendarmeria governativa alle dirette dipendenze in quel momento di Yanukovic. Lo stesso presidente incapace di mettere ordine e tornare indietro facendo la volontà del popolo preferì scappare rifugiandosi in Russia sotto l’ala del Cremlino e ancora oggi non è più tornato.
14. La rivoluzione fu accompagnata da una rapida serie di cambiamenti nel sistema politico dell'Ucraina, tra cui il ripristino della costituzione del 2004, l'installazione di un nuovo governo provvisorio presieduto da Arsenij Jacenjuk, l'abolizione di una legge che riconosceva il russo come lingua regionale ufficiale e lo svolgimento di elezioni presidenziali anticipate con le elezioni del 25 maggio 2014 che sancì la vittoria dell’oligarca Pedro Porošenko. Dopo la rivoluzione del 2014, la Russia ha rifiutato di riconoscere il nuovo governo provvisorio, chiamando la rivoluzione un colpo di Stato e ha accusato gli Stati Uniti e l'UE di aver finanziato e diretto la rivoluzione e ancora oggi grazie alla propaganda russa i filuputiniani sostengono questa tesi addirittura dando colpa a Zelensky il quale all’epoca non era neanche in politica. Poi una spiegazione deve essere chiara se il popolo ha deposto un presidente che non li rappresentava cosa c’entra che la Russia deve riconoscere o non riconoscere il governo di un paese libero e democratico come se lei fosse padrona in quello stato. In quel periodo di governo provvisorio che poi porto alle regolari elezioni presidenziali Putin fa la prima invasione in terra Ucraina e ha preso il controllo della penisola di Crimea. Al momento lo Stato non reagì anche per mancanza di organizzazioni politiche. Quindi sospetti di intromissione USA e UE ma i fatti dicono e raccontano della sua invasione in terre non di sua competenza. Grazie alla presenza di filorussi e gente di etnia russa provocarono cacciarono fuori tutta la popolazione ucraina che non accettava questa invasione e fomentò disordini in Crimea e indisse un referendum non riconosciuto ne dal governo ucraino ne dalla diplomazia internazionale dove a votare andarono solo i filorussi e cosi vince un fantoccio si per l’annessione della Crimea alla Russia inviò le proprie truppe senza insegne a prendere il controllo del governo locale con l’intento appunto di dichirare l’indipendenza dall’Ucraina. L’esercito ucraino tollerò e controllò la situazione ma non intraprese nessuna azione militare per non dare pretesto a Putin di iniziare una guerra in terra ucraina. Per quei pochi residenti ucraini stare a contatto con i filorussi e con soldati russi la situazione nel tempo è divenuta estenuante. Durante questa crisi della Crimea l’Ucraina ha sempre fatto riferimento al trattato di Budapest del 1994 con i punti che esso conteneva in particolare “rispettare l’indipendenza e la sovranità ucraina entro i suoi attuali confini” e la Russia era paese firmatario e garante. In quel momento tutto l’occidente non intervenne tranne solo nel dichiarare invalido il referendum.
15. 2014: Il nuovo governo ucraino intraprese trattative affinché l’Ucraina potesse aderire all’Unione Europea e si è impegnato ad adottare le riforme nel sistema giudiziario, politico e le politiche finanziarie ed economiche necessarie per rispettarne i termini.
16. 2014: ecco che dopo questo inizio di trattativa del nuovo governo ucraino la Russia riprova una seconda invasione in territorio ucraino che tutti oggi conosciamo come Donbass e inviando truppe senza insegna in supporto dei separatisti filorussi si aggiunsero mercenari estremisti di destra e sinistra provenienti dall’estero fra cui anche italiani (es. Fazolo lo dichiara anche lui). In contemporanea ai confini territoriali ucraini Putin aumentava la presenza di truppe russe pronte ad una invasione.
17. 2014: Partiamo da questo presupposto il Donbass è territorio ucraino e non russo una volta cacciato via il cameriere di Putin a Kiev Yanukovich la risposta dello Zar è stata quella di occupare la Crimea ed armare bande di mercenari misti a soldati russi senza mostrine ad invadere ed occupare il Donbass, questa è la verità. Ci sono stati morti? Certo molti e anche molti bambini ma questa guerra ha un unico colpevole, l' Ucraina è stata invasa parzialmente già otto anni fa da Putin ma il mondo ha preferito girarsi dall' altra parte ed oggi ne paghiamo tutti le conseguenze. Da allora partì la crisi del Donbass in particolare l’oblast di Donets’k e l’Oblast di Luhans’k che sono regioni dell’Ucraina orientale confinanti con la Russia e abitati da tante persone di etnia russa trasferitasi dal ex-URSS per lavoro in quanto erano regioni industrializzate e per questo ci fù un vasto processo di migrazione dalla Russia. Oggi esse vengono chiamate Auto-repubblica di Donets’k e Auto-repubblica di Luhans’k perché sempre per opera dei filo-russi. Nel corso del referendum del 1991 queste regioni hanno votato a favore dell’indipendenza ucraina senza influsso della Russia. Ma con al potere Viktor Yanukovich filorusso e gli oligarchi, i filorussi hanno preso il sopravvento e yanukovich controllava l'economia tramite la corruzione il clientelismo con richiami al glorioso passato industriale e la centralità della lingua russa ha permesso ai filorussi controllati dal Cremlino di avanzare una richiesta di federalismo regionale. Visto che in Crimea ci sono riusciti volevano provarci anche in queste due regioni. Ed ecco che nel 2014 sia in Donets’k e sia in Luhans’k, i filorussi presero d'assalto gli edifici governativi e proclamarono per mandato popolare la nascita delle due repubbliche indipendenti indipendenza ribadita poi dal referendum di maggio come in crimea, a capo di queste insurrezioni filorussi c’erano esponenti russi che corrispondono al nome di:
- Igor Birkin ex ufficiale dei servizi segreti russi e auto proclamatosi leader delle forze armate e presidente della pseudo-nenonata repubblica di Donets’k
- Valery Bolotov ex ufficiale dei servizi segreti russi e auto proclamatosi leader delle forze armate e presidente della pseudo-nenonata repubblica Luhans’k.
Al comando delle false repubbliche Donets’k e Luhans’k tutti obbedivano ai seguenti militari: Aleksandr Zacharčenko, Denis Pušilin, Vladimir Antjufeev, Aleksandr Borodaj, Igor' Girkin, Vladimir Kononov, Pavel Gubarev, Igor' Kakidzjanov, Alekseij Markov, Valerij Bolotov, Leonid Pasečnik, Aleksej Mozgovoj, Sergej Šojgu.
Ragionando sorge la domanda: cosa ci facevano tutti questi signori lì? e soprattutto cosa ci faceva l’esercito russo al confine ucraino armato fino ai denti? Quindi non si tratta di guerra civile, ma Putin con i suoi uomini e la sua propaganda è entrato nei territori del Donbass alimentando tutto il disordine facendo passare la colpa agli ucraini. Putin a sempre negato la presenza di russi in quei territori. Ma oltre i russi c’era la presenza anche di mercenari assoldati per soldi anche italiani. E come è possibile che due territori relativamente piccoli potevano sostenere una guerra con tutta l’Ucraina. Tutti gli ucraini che sono stati costretti a scappare da quei territori verso zone più tranquille. In questi 8 anni al comando di queste due repubbliche fantocce si è avuto due referendum come sempre non riconosciuti che hanno portato al potere due cittadini russi che corrispondono:
- Pusilin Denis Capo della Repubblica Popolare di Doneck e comandante supremo delle forze armate della RPD dal 7 novembre 2018, è ricercato dalle autorità ucraine per separatismo, alto tradimento e terrorismo Dal 2020 è membro del partito di governo russo Russia Unita, partito di Putin.
- Leonid Pasecnik è un militare russo, capo di Stato della non riconosciuta Repubblica Popolare di Lugansk. È anche il comandante supremo delle forze armate della Repubblica Popolare di Lugansk dal 21 novembre 2017. Dal 2020 è membro del partito di governo russo Russia Unita, partito di Putin.
Questi due nomi sono nell’elenco dei militari russi che comandavano l’invasione nel Donbass.
18. Putin ha più volte denunciato il genocidio nel Donbass (14.000 morti); Quando si parla di 14 000 morti nel Donbass occorre precisare che sono da ambo le parti. Di quei 14.000 "solo" 3.939 erano civili (2360 ucraini e 1579 ucraini filorussi), e di quelli la stragrande maggioranza è morta nel 2014, tra allora e il 2022 sono 349 i morti civili in "otto anni di guerra". Gli altri, più di 10.000 erano militari, 4.641 da un lato 5.772 dall'altro. E, giusto per non dimenticarlo, in Donbass fino al 2014 c'era un 58 % di ucraini, ora sono meno di mezzo milione. Ricordiamo che dovrebbe essere il governo ucraino a denunciare l’invasione operata dai russi e da mercenari e non Putin. Comunque si tratta di perdite relative ad entrambe le parti in conflitto ed è dunque veramente follia, o totale malafede, attribuire questi decessi alla presunta volontà genocida del governo ucraino. La Corte internazionale di giustizia dell’ONU si è espressa al riguardo, sentenziando che in Donbass non c’è stato alcun genocidio e che è il pretesto utilizzato dalla Russia per attaccare l’Ucraina è infondato.
19. Tutto quello che viene raccontato sul genocidio nel Donbass o delle guerre civili si può parlare quando queste regioni erano già dirette da cittadini russi che aspettavano solo un pretesto per scatenare una guerra. A Putin questo disordine nel Donbass faceva molto comodo e sapete perché? Subito spiegato. Un paese per aderire nella NATO deve garantire che al suo interno non deve essere presente nessuna forma di disordine o guerra civile. Quindi l’aggressione di oggi di Putin di invadere l’Ucraina perché stava entrando nella NATO è assolutamente falsa in quanto lui stesso sapeva di questa condizione e alimentava il disordine per impedire una eventuale adesione alla NATO. La Russia se ne frega altamente del Donbass tantè che oggi combatte in quei territori con assenza di soldati ucraini. Alla Russia conveniva un Donbass instabile da utilizzare come arma di ricatto per un’eventuale invasione. L’Ucraina per lui deve essere un territorio vassallo sull’esempio della Bielorussia con al comando il dittatore Lukashenko. Se Putin annette l’Ucraina per metterci un governo fantoccio e farla diventare un suo vassallo, stile Bielorussia con Lukashenko, equivale ad autorizzare il dilagare della volontà del neozarista (stile Hitler seconda guerra mondiale).
20. 2014: 2 maggio incendio di Odessa Le forse russe trovandosi in minoranza numerica intorno alle 19,00 con una parte dei manifestanti filo-russi penetrò nella Casa dei sindacati che si affaccia sulla piazza, bloccandone gli accessi ed erigendo barricate. Nel frattempo i manifestanti pro-Maidan presero il controllo della piazza e distrussero il campo allestito dagli oppositori. Intorno alle ore 20,00 un incendio si sviluppò in più punti dell'edificio, facilitato peraltro dalla struttura stessa dell'immobile. Il Consiglio d'Europa ha costituito un apposito Comitato consultivo internazionale chiamato a indagare e valutare le indagini giudiziarie ucraine, ha concluso i suoi lavori nel 2015. Nel suo rapporto ha decretato che l'incendio è stato appiccato da dentro e non dai fuori dove i manifestanti che si trovavano all'esterno. Rapporto del 31 maggio 2015.
21. 2019: nel mese di maggio viene eletto Volodymir Zelensky di famiglia di origine ebraica, di madrelingua russa, laureato in giurispudenza, nato in Kryvyj Rih situata a 130 km a sud-ovest di Dnipro, nel suo oblast, alla confluenza dell'Inhulec' e del Saksahan' molto vicino al Donbass ha vinto le elezioni con il 73% dei voti. Subito dopo l'elezione, come previsto dalla legge ucraina, ha sciolto il parlamento e indetto nuove elezioni per il luglio successivo, ampiamente vinte dal suo partito, che ha conquistato la maggioranza assoluta dei seggi. Da presidente, Zelens'kyj ha puntato sulla digitalizzazione dell'amministrazione e sulla conciliazione tra le aree russofone e quelle a maggioranza ucraina del Paese. Zelens'kyj aveva promesso di trovare una soluzione alla crisi russo-ucraina, cominciata nel 2014. Dopo l'elezione, gli vengono riconosciuti progressi nella lotta alla corruzione, ma è nato il contrasto agli oligarchi, ha imposto una prova di indipendenza del sistema giudiziario ucraino dando prova di non essere un corrotto. Ha inizialmente provato a stabilire relazioni diplomatiche con il presidente russo Vladimir Putin; tuttavia, le tensioni tra i due Paesi si sono acuite nel 2021, in seguito alla proposta di Zelenskyj di far entrare l'Ucraina nella NATO e nell'Unione Europea. Ma senza ricevere nessuna garanzia in merito.
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Adesso parliamo di Vladimir Putin e della sua Russia capo di un regime che per anni è stato teatro di morti sospette, giornalisti ammazzati in circostanze poco chiare, dissidenti avvelenati, attivisti incarcerati, oggi scatena una guerra in Ucraina perché li crede russi, ma di colpo si sono fatti dissidenti perchè hanno iniziato a guardare ovest il paese vuole entrare in Europa e allora come succede da anni a chi lo contrasta va neutralizzato solo che per neutralizzare un politico o un giornalista dissidente basta del veleno o un sicario per un paese intero servono armi, bombe, carri armati, missili. Fin dalla sua salita al potere alla fine degli anni 90 come campo del KGB fomenta un colpo di stato per destituire Gorbaciov affinchè non ci fosse il crollo del regime sovietico ma non riesce. Sale al potere politico nel 1999 o come primo ministro o come presidente è incarica ancora oggi perchè chiunque abbia provato a contrastarlo politicamente, chiunque abbia provato a indagare sui suoi affari, chiunque abbia provato a sfidarlo democraticamente, ha pagato con la persecuzione con la morte compresi i suoi fedelissimi. Provo a fare un elenco di queste persone entrate nel mirino di Putin e per i suoi servizi segreti il gioco è sempre uno la disinformazione e la propaganda di copertura:
01: anno 2000 - Artyom Borovik editore giornalista investigativo stava per pubblicare un libro che in cui intervista la vera madre Putin a una donna costretta da giovane ad affidare il piccolo figlio ad altri per volere del secondo marito ha cercato le proprie reclute nei collegi. È morto in un sospetto incidente aereo nel 2000 anno in cui Putin arrivò alla carica politica più alta quella di presidente. Secondo diverse inchieste giornalistiche non si sarebbe affatto trattato di un incidente il liquido antigelo non era stato versato nei serbatoi l'aereo era stato sabotato;
02. anno 2000: Antonio Russo giornalista italiano si trovava in Georgia per documentare la guerra in Cecenia vera ossessione dell’FSB i servizi segreti reti nel kgb le fsb e sono i pretoriani di Putin che non voleva che si raccontasse dei metodi dell'esercito russo il giornalista italiano di radio radicale denunciava le violenze dei militari russi sulla popolazione cecena fornendo prove sull'utilizzo da parte di Mosca di armi illegali e avendo il coraggio di accusare direttamente Putin proprio dopo averlo chiamato in causa direttamente nel 2000 venne ucciso aveva il torace fracassato da un colpo violentissimo; telefono computer videocamera erano scomparsi;
03. anno 2002: Ibn Al-Khattab, Rivoluzionario fondamentalista saudita, noto per aver combattuto al fianco dei ribelli ceceni nella Prima e nella Seconda guerra cecena, è morto il 20 marzo 202 dopo aver aperto una lettera contaminata da gas nervino. Secondo fonti cecene, l’intelligence russa riuscì a far recapitare la missiva avvelenata a Ibn Al-Khattab spacciandola per un messaggio inviatogli dalla madre con la quale, il “Che Guevara musulmano” era in costante corrispondenza.
04. anno 2002: Vladimir Golovlyov è stato ucciso il 21 agosto 2002 alla periferia di Mosca da dei sicari, che gli hanno sparato uccidendolo sul colpo mentre portava a spasso il cane. All’epoca era vicepresidente del partito Russia Liberale, che si opponeva a Putin e faceva capo all’ex oligarca Boris Berezovsky, in esilio a Londra. La deputata (ed ex compagna di partito) Irina Khakamada avanzò l’ipotesi che l’omicidio potesse essere legato alle sue funzioni di responsabile della privatizzazione nella regione degli Urali all´inizio degli Anni ‘90.
05. anno 2003: Sergei Yushenkov il giorno successivo alla morte di Golovlyov, il deputato Sergej Yushenkov dichiarò che si era trattato di un omicidio politico. Membro eletto di tutti i Parlamenti russi dal 1989 in poi, Yushenkov è stato ucciso il 17 aprile 2003, poche ore dopo la registrazione del suo partito politico, con cui voleva partecipare alle elezioni parlamentari. Pochi anni prima aveva denunciato il coinvolgimento dei servizi segreti negli attentati delle Bombe nei palazzi in Russia, rivendicati dall’Esercito per la Liberazione del Daghestan.
04. anno 2003: Yuri Shchekochikhin uno degli uomini più vicini a vladimir putin accanto a lui sin dal giorno dell'investitura politica dei giornalisti lo avevano soprannominato all'oligarca della sicurezza perché si occupava della sicurezza personale degli uomini della cerchi di putin secondo diverse inchieste stava cercando di allargare il suo giro d'affari spostandosi su un gioco d'azzardo e spendendo per ottenere cose il nome di putin nel 2003 stava per partire per gli stati uniti e denunciare direttamente quanto scoperto dagli investigatori dell'FBI e siccome vedeva che le istituzioni russe erano sorde alle sue inchieste a fine giugno sarebbe dovuto salire sul volo inizia però a star male è improvvisamente muore il 3 luglio di quell'anno i sintomi sono riconducibili all'avvelenamento da materiale radioattivo;
05. anno 2004: Paul Klebnikov Caporedattore dell'edizione russa di Forbes, il giornalista Paul Klebnikov (nato negli Stati Uniti) è stato ucciso il 9 luglio 2004 è stato ucciso davanti al suo ufficio a colpi di pistola da sicari del Caucaso: nel libro Godfather of the Kremlin - Boris Berezovsky and the Looting of Russia aveva descritto in modo dettagliato gli intrecci tra mafiosi, uomini d’affari e politici russi.
05. anno 2004 Roman Tsepov e uno degli uomini più vicini a vladimir putin accanto a lui sin dal giorno dell'investitura politica dei giornalisti lo avevano soprannominato all'oligarca della sicurezza perché si occupava della sicurezza personale degli uomini della cerchi di putin secondo diverse inchieste stava cercando di allargare il suo giro d'affari spostandosi su un gioco d'azzardo e spendendo per ottenere cose il nome di putin nel 2004 convocato da alcuni colleghi per discutere negli uffici della fsb servizi segreti beve una tazza di tè dopo pochi giorni morita i sintomi sono riconducibili all'avvelenamento da materiale radioattivo
06. anno 2006: Anna Politkovskaja Collega di Shchekochikhin alla Novaja Gazeta, Anna Politkovskaja è stata uccisa il 7 ottobre 2006 (giorno del compleanno di Putin) nell’ascensore del palazzo in cui viveva nel centro di Mosca. Nota per l’impegno sul fronte dei diritti umani, i reportage dalla Cecenia l’opposizione al presidente Putin, a settembre del 2004, era stata vittima di un sospetto caso di avvelenamento dopo aver bevuto un tè sull'aereo che la stava portando a Beslan, dove un gruppo di guerriglieri ceceni aveva preso in ostaggio 1.200 persone.
07. anno 2006: Aleksandr Litvinenko era tra coloro che si sono accorti di essere state frenate c'è un uomo che più di tutti ha fornito indizi e prove sul potere criminale di putin era un agente dei servizi segreti russi sottotenente all'epoca del kgb e poi dirigente della fsm mentre sta facendo carriera e salendo nella scala gerarchica un rivale lo accusa di aver torturato un arrestato in un interrogatorio lui riesce a trovare il video della stanza dove è avvenuto dell'interrogatorio dimostrando di non essere lui l'uomo che picchiava ma viene comunque messo in un carcere per otto mesi perché l'interrogato torturato era probabilmente un uomo protetto dalla Solncevskaja bratva o brigata del sole l'organizzazione mafiosa più potente del mondo più tardi affermerà di essere stato incarcerato per aver esposto i legami tra i servizi segreti la mafia questo è un episodio che cambia profondamente sul modo di vedere l'attività della fsb.Si rende conto che i servizi segreti stanno diventando un'organizzazione paramilitare al servizio di putin inizia a denunciare pubblicamente ciò che sa racconta che un'inchiesta a cui stava lavorando sui narcotrafficanti beh chi viene bloccata. Racconta che l'ordine di esecuzione di anna politovskaja è partito direttamente da puntin che ci sono i servizi segreti dietro le bombe dei palazzi e da dettagli indizi documenti e così è costretto a fuggire dalla russia e nel 2000 e chiede asilo politico alla Gran Bretagna sei anni più tardi del 2006 incontra in un hotel di londra due ex spie russe che chiedono di volerlo incontrare lasciando intendere che gli vogliono dare delle informazioni foto e documenti i due agenti che lo incontrano gli versano del tè ma in quel te c'è polonio 210 un semimetallo radioattivo che si trova nel minerale di uranio ed è velenosissimo. Le spie russe negheranno qualsiasi implicazione ma vengono trovate tracce di polonio nella casa e nell'auto che uno di loro aveva usato. Morirà 23 giorni dopo dopo un incredibile agonia la sua ultima frase è stata potrei riuscire a far tacere un uomo ma l'urlo delle proteste da tutto il mondo signor potì si riverbera nelle tue orecchie per il resto della tua vita.
08. anno 2009: Sergej Magnitskij avvocato russo studiava casi di presunta corruzione da parte di alcune imprese russe uno dei più mportanti fondi di investimento il suo compito è quello di valutare in lui se alcune società gestite dal suo gruppo si accorge che con false documentazioni queste società sono state affidate a noi proprietari e tramite un gioco fiscale questi avevano succhiato a 180 milioni di euro allo stato russo quando magnitski va a denunciare la cosa cioè ma in procura con i documenti fa esposto viene arrestato lui rimane in carcere per quasi 365 giorni il limite entro cui un uomo può essere imprigionato senza un processo muore qualche giorno prima di questa scadenza nel 2009 ufficialmente per arresto cardiaco ma la famiglia ha denunciato tracce di tortura sul corpo nelle sue inchieste erano finiti funzionari del governo e uomini vicino appunto lo stesso per attaccare chi denuncia ha sempre caratterizzato gli omicidi politici russia
09. anno 2009 Natalja Ėstemirova era un attivista per i diritti umani che denunciava le violenze dei militari russi in cecenia realizzando diversi documentari tra l'altro sulle violenze nella seconda guerra cecena da subito inizia a subire minacce insieme alla figlia che tra l'altro ne allontana da grozny dove viveva in cecenia per provare a proteggerla estemirova per la uccisa il 15 luglio del 2009 sul suo cadavere ritrovato in un boschetto c'erano segni di arma da fuoco in testa e sul petto durante il suo funerale alcuni attivisti di memoria l'organizzazione di cui faceva parte hanno acquistato direttamente il cremlino della strategia del terrore di stato definendo l'omicidio un'esecuzione extra giudiziaria tutt'altro ruolo
10. anno 2013 Boris Berezovskij Noto per essere stato uno dei primi miliardari del periodo post-sovietico e per essere stato accusato dal già citato Klebnikov di essere un boss della mafia russa, è stato trovato morto il 23 marzo 2013 nella sua casa di Ascot, in Inghilterra, dove viveva da 13 anni, in fuga da Mosca che lo considerava il principale finanziatore delle opposizioni politiche a Putin. La Russia aveva provato più volte ad ottenere l'estradizione dal Regno Unito, ma senza successo.
11. anno 2015: Michail Lesin è stato il vero megafono di putin per anni l'uomo che gestiva televisioni ufficio stampa che aveva creato il mito di putin era stato anche ministro per la stampa e per i mass media il giornale lo definivano bulldozer si fermava di fronte a nulla la sua ascesa inizia quando riesce a spostare il gruppo mediatico critico verso il governo soprattutto sulla guerra cecena il gruppo media posto sotto l'ombrello di gazprom media che invece è filo governativo è stato lui a concepire l'idea di un canale internazionale russia today per promuovere l'immagine della russia nel mondo altrimenti come diceva lui sembreremo solo degli orsi ruggenti a caccia negli occhi degli stranieri Viene accusato dagli americani di riciclaggio per milioni di dollari in proprietà degli stati uniti Putin comprende che lo hanno incastrato lo costringe le dimissioni a prendersi tutte le responsabilità è consapevole di non avere riciclato solo denaro suo conto ma per molti altri. Così negli stati uniti inizia a collaborare con le autorità e si trasferisce a los angeles il suo corpo è stato ritrovato in un hotel a washington nel 2015 si parlava di infarto ma il medico legale vi viene i segni di un corpo contundente alla testa al petto agli arti probabilmente è stato ammazzato;
12. anno 2015: Boris Nemtsov di tutt'altro segno e il ruolo di è un aperto oppositore di putin politico liberale era stato vicepremier del governo Boris Elsin e come yushenko era stato accanto al presidente contro il tentativo di golpe. Putin ha sempre temuto le figure liberali che hanno difeso il parlamento dal tentativo di golpe militare degli anni 90 perché avevano uno storico politico un ruolo simbolico assai superiore al suo in quegli anni putin era solo un mediocre funzionario del kgb ma si è inimicato talmente Putin quando appoggiò la rivoluzione Euromaidan in Ucraina contro Yanukovich che era il politico ucraino vicino ai russi la sua lotta però continua nel 2008 fonda un partito politico solidarnost insieme al grande scacchista garry kasparov che unisce tutte le opposizioni contro putin nel 2014 organizza una grande manifestazione contro l'intervento armato nell'ucraina dell'est intervento che considera illegale e tutta la manifestazione lo grida dopo questa manifestazione dichiarerà che la madre era preoccupata che putin potesse ucciderlo e così accadrà verrà ucciso nel 2015 in una strada vicino al cremlino il giorno prima di un'altra marcia contro la guerra in crimea che aveva organizzato tutte le telecamere che riprendevano la strada su questo ammazzato a colpi di pistola erano bloccate per l'omicidio è stato arrestato una banda di cinque ceceni spesso gli esecutori materiali vengono condannati in alcuni casi si tratta di killer a pagamento spesso legate alla potente ma fa cecena altre volte sono persone che si dichiarano innocenti quindi probabilmente individui incastrati a volte i nemici del governo vengono colpiti anche da gruppi politici spesso gruppi politici infiltrati dalle fsb;
Da quando ha preso il potere Putin lo spazio democratico in russia non ha fatto che restringersi la lista dei giornalisti morti circostanze poco chiare gli oppositori politici carcerati di attacchi ai dissidenti è lunga lunghissima parliamo di centinaia di persone di centinaia dei giornalisti uccisi questa è solo una piccolissima parte della ricognizione degli omicidi ascritti al potere di Putin e dei servizi segreti russi. Gli affondi alla libertà di stampa sono continue la corruzione dilaga e la magistratura dipende sempre di più dal cremlino in tutti questi anni di sospetti e denunce però non è stato mai possibile collegare un omicidio tentato riuscito che forse ai servizi segreti russi o al governo di mosca figuriamoci se direttamente a vladimir putin tutti gli assassini che vi abbiamo raccontato tutto il lungo elenco di giornalisti uccisi deve elementi di verità indizi prove soltanto a inchieste giornalistiche o fatte da giornali indipendenti. In russia la coraggiosissima novaya gazeta e diversi giornali in europa che si sono occupati di questi casi solo fonti indipendenti hanno permesso di indagare su questi assassini che sarebbero secondo la versione ufficiale di mosca soltanto state scritte come incidenti, omicidi fatti da killer, vicende private, infarti, malattie improvvise eppure tanti assassini sono avvenuti nella luce del sole come se il sicario e mandanti non si preoccupassero poi più di tanto di farli sembrare degli incidenti o di nasconderne e le tracce certi dell'impunità ma c'è una ragione non si tratta solo di far tacere la voce del dissidente con la sua morte viene mandato un messaggio forte e chiaro a chi vuole sfidare il potere del cremlino chiunque oserà attaccare il presidente Putin non la passerà liscia.
E ricordiamo alcune guerre scatenate:
Nel 2015 parlando di Ucraina e invasione in Crimea dichiarò: << Abbiamo sempre un’adeguata risposta militare a qualsiasi avventurismo>> che stia a simboleggiare la vittoria («Za Pobedy»), la pace («Za Mir») o il popolo («Za Nashikh»), la «Z» bianca dello Zar che oggi i soldati di Putin portano sui blindati e sulle divise è la sintesi – perfetta - delle motivazioni che hanno sempre spinto Mosca a organizzare le sue «operazioni militari speciali». Pura propaganda, naturalmente:
- anno 2008: in Georgia, i russi andarono per aiutare i fratelli osseti minacciati di genocidio;
- in Cecenia per difendere la cristianità dall’Islam;
- in Kazakistan per riportare l’ordine sociale;
- Abkhazia per difendere i separatisti;
- Transnistria fra le milizie cosacche armate da Mosca e il governo della neonata Repubblica di Moldova: una guerra che scoppia quasi in contemporanea con un’altra, nell’Ossezia del Nord-Alania;
- Tagikistan, oggi dimenticata, ma che provoca cinque anni di devastazioni, quasi 50mila morti, l’esilio d’un tagiko su cinque;
- Kosovo, i russi c’erano: furono i primi a entrare a Pristina, più veloci degli americani a piantare bandiera su una vittoria che non era la loro. Ma il Kosovo è sempre stata l’extra-dose di sale sull’orgoglio ferito di Mosca: l’indipendenza strappata a un Paese slavo e fratello, la Serbia, un riconoscimento che l’Occidente concesse senza chiedere troppi pareri in giro, men che meno al Cremlino.
- Ucraina per denazificare e smilitarizzare il paese venendo in soccorso dei separatisti del Donbass;
- Kazakistan i manifestanti pacifici sono stati repressi con violenza dal governo fino a quando è stata rovesciata la leadership politica il governo russo giustifica la sua presenza militare come una conseguenza di una richiesta da parte di un governo legittimo.
Ovunque, sono regolarmente corsi a chiarire che (sempre parole del leader) «nessuno deve avere l’illusione di poter ottenere una superiorità militare sulla Russia, di poterci mettere un qualche tipo di pressione».
La Russia solo due volte è stata invasa negli ultimi 220 anni: Napoleone e Hitler.
La Santa Madre Russia, negli ultimi 90 anni, ha invaso: Polonia, Estonia, Lettonia, Lituania, Finlandia, Ungheria, Cecoslovacchia, Afghanistan, Georgia, Ucraina.
L’ Occidente non ha mai costretto nessuno ad entrare nella NATO e nella UE: Estonia, Lettonia, Lituania e Polonia lo hanno chiesto liberamente e sono state accettate.
La Santa Madre Russia non ha mai chiesto a nessuno il permesso di essere invaso.
In Occidente, si può affermare che l’Ucraina è un covo di nazisti, e il rischio maggiore è di ricevere alcuni meritati insulti. Nella Santa Madre Russia, se si afferma che in questo momento c’è la guerra, si va 15 anni in prigione. 15 anni in cella per aver detto che c’è una guerra in Ucraina.
In Occidente, si può scendere in piazza a manifestare contro il green pass, contro i vaccini, contro la terra rotonda, contro le scie chimiche. Nella Santa Madre Russia, se vai a posare fiori davanti all’ambasciata ucraina o manifesti contro l’invasione ti pestano e ti sbattono in galera. Sia che siano bambini, giovani, donne incinte e anziani.
Come disse la Madonna a Fatima la Russia spargerà i suoi veleni nel mondo, uno di questi sono tutti i filorussi, filoputiniani e i leccaculo (anche italiani).
Per quelli che stimano Putin e la Russia
- è giusto arrestare tutti quelli che in Russia protestano contro la guerra in Ucraina?
- è giusto arrestare bambini perché hanno un cartellone con scritto no alla guerra?
- è giusto censurare tutte le notizie che arrivano e far passare solo quelli della propaganda putiniana?
- è giusto incarcerare l’oppositore politico Aleksei Navalny (che dichiara la verità su Putin),
- è giusto invadere un paese libero e democratico? (quindi anche noi possiamo essere liberamente invasi)
- è giusto bombardare ospedali, asili, scuole, civili. È giusto stuprare le donne e poi ammazzarle? Questo è denazificare? Chi sono i nazisti.
- è giusto nascondere alle madri russe i figli che stanno morendo e negare il rientro delle salme dei soldati caduti per nascondere l’orrore della guerra e respingere al confine il treno pieno delle salme dei soldati?
- è giusto sentire i prigionieri russi chiamare a casa e sentirsi dire dalle madri o mogli di continuare a combattere e uccidere le “merde” ucraine per non avere problemi in casa propria?
- è giusto mandare soldati in guerra illudendo che sia un’operazione militare togliendoli cellulari per non documentare e comunicare quello che realmente succede?
- è giusto usare armi non convenzionali?
- è giusto che Putin vuole far intervenire la Bielorussia in aiuto al suo esercito o reclutare mercenari ciceni o siriani per questa sua guerra?
- è giusto sui canali russi far passare la propaganda che gli ucraini sono nazisti, fascisti e satanisti?
- è giusto non poter usare la parola guerra per non fare 15 anni di carcere? Dove ò la libertà e la democrazia in Russia.
Ad invasione avvenuta, è moralmente ripugnante continuare a puntare il dito sull’aggredito L’immoralità di questo argomento si può toccare con mano. Nessuna nazione europea, dal 1945, ha mai subito una simile mutilazione territoriale, ad opera di un vicino, senza reagire militarmente.
La diplomazia internazionale dovrebbe scendere a patti con un criminale internazionale per avere la pace? Non è mai esistito una cosa del genere. I criminali vanno eliminati. Parlare della soluzione diplomatica è solo il segno della nostra disperazione.
Adesso da che parte bisogna stare.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Il bene che si difende dal male, il caso Ucraina

Messaggioda Berto » dom ott 23, 2022 9:02 am

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Re: Il bene che si difende dal male, il caso Ucraina

Messaggioda Berto » dom ott 23, 2022 9:02 am

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Re: Il bene che si difende dal male, il caso Ucraina

Messaggioda Berto » dom ott 23, 2022 9:02 am

13)
Difendere l'Ucraina dalla criminale, disumana, incivile prepotenza russa è una necessità vitale per l'Europa, per la NATO e quindi anche per gli USA. Difendere l'Ucraina significa contrastare il nazifascismo russo, il suo demenziale imperialismo suprematista, impedirgli si svilupparsi e di mettere in pericolo il Mondo libero e civile, tutto l'Occidente euroamericano e il Mondo intero. Ma c'è chi non lo capisce e che irresponsabilmente e vilmente preferirebbe sacrificare l'Ucraina al mostro russo sperando di tenerlo buono e di salvarsi; e non capisce nemmeno che il maligno mostro suprematista russo alimenta quelli cinese, iraniano nazi maomettano e coreano.



Un caso esemplare è il repubblicano

Il vile e irresponsabile TUCKER CARLSON contro l'Ucraina e il suo Presidente Zelensky

Gino Quarelo
Il vile e irresponsabile TUCKER CARLSON contro l'Ucraina e il suo Presidente Zelensky
Che insulso questo TUCKER CARLSON, non capisce che gli USA sono nella NATO come la UE e che difedere l'Ucraina è una necessità vitale per l'Europa e la NATO e quindi una necessità anche per gli USA. Il mostro imperialista suprematista russo è un pericolo per l'Europa e l'Occidente.
Non difendere l'Ucraina equivale a lasciare mano libera alla prepotenza, alla violenza, al ricatto imperialista, suprematista e nucleare russo.

Il vile e irresponsabile TUCKER CARLSON contro l'Ucraina e il suo Presidente Zelensky
https://www.facebook.com/watch?v=422267999983124
«Uno straniero arrogante in t-shirt che chiede soldi per le sue "necessità economiche critiche"? Anche noi abbiamo "necessità economiche critiche", amico! Chi sei, troll? Vattene! Da quando quel tizio ha un diritto sul nostro bilancio? Non dobbiamo nulla a questo tipo! Neanche una cosa! Buona fortuna, amico! È tutto! E mentre la nostra economia si degrada ... quel tizio ci fa la predica con una qualche lista di Natale? E allo stesso tempo ci trascina, l'intero Occidente, verso una guerra nucleare dicendoci che dobbiamo bombardare la Russia».

https://www.facebook.com/groups/islamno ... nt_mention

Max VaraldoAutore
Gino Quarelo sei un boccalone.
La NATO e' il braccio armatoste ed esecutivo degli USA.
Noi non dobbiamo nulla all'Ucraina.
Non siamo mai stati nemici noi e la Russia.
Zelensky fu eletto per farevla pace con la Russia, poi ha caduto alle minacce di Azov e Pravy Sektor.
E' espressione degli oligarchi che hanno spogliato il paese.
Rendendolo ,secondo agenzie internazionali il paese piu corrotto e povero d'Europa.
Pure questo colpa di Putin?


Gino Quarelo
Il paese più corrotto è la Russia e non l'Ucraina

I primati negativi della incivile e malvagia Russia di Putin
La incivile e malvagia Russia nazifascista di Putin, i suoi primati negativi e le sue azioni criminali
viewtopic.php?f=143&t=3010
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 4000746683
La Russia di Putin non è un faro di civiltà per il mondo, non è certo un paradiso per i cristiani e non è nemmeno una patria felice e ideale per i russi e per le altre etnie di questa federazione imperiale a egemonia suprematista russa.

Capitolo 7)
La Russia di Putin è tra i paesi più corrotti al mondo
Tutti i paesi ex URSS sono relativamente corrotti, perché il sistema sovietico induceva alla corruzione e la Russia è la più corrotta.

Indice di percezione della corruzione
https://it.wikipedia.org/wiki/Indice_di ... corruzione
Russia 129° posto su 179 paesi, la meno corrotta è la Danimarca
Ucraina al 117 posto, quindi meno corrotta della Russia


Capitolo 11)
L'oligarchia russa e la predazione del popolo russo


LA FARSA E L'EVENTUALE DRAMMA
Niram Ferretti
22 ottobre 2022

https://www.facebook.com/niram.ferretti ... 9426401832

Il rischio reale per l'Ucraina non viene dalla tenuta dell'appoggio europeo, ma da quello dell'appoggio americano, fondamentale affinchè la controffensiva ucraina possa proseguire efficacemente nel contrastare l'aggressione russa. E che l'appoggio americano prosegua automaticamente non è scontato, soprattutto se a novembre, sia alla Camera che al Senato prevarranno, come sembra, i Repubblicani (bisognerà vedere se ciò avverrà e con che margine di scarto sui Democratici).
Non è un mistero per nessuno che la parte del partito più vicina a Donald Trump abbia una marcata propensione isolazionista, la quale si è manifestata plasticamente sotto la sua presidenza. Le avvisaglie si sentono già.
Quando il leader del partito al Senato, Mitch McConnell, ha sollecitato l'amministrazione Biden a velocizzare gli aiuti militari e umanitari allargandoli anche con la fornitura di capacità di fuoco a lungo raggio, il suo collega, Kevin McCharthy, leader del Grand Old Party alla Camera ha ammonito che se i repubblicani vinceranno alle elezioni di Midterm l'8 novembre non manderanno più «assegni in bianco» a Kiev mentre incombe una possibile recessione economica e il confine col Messico resta in crisi.
La sponda berlusconiana a Putin è una pochade in confronto a quella che potrebbe essere la sponda americana.



Militari Usa al confine con l'Ucraina: dispiegati 4700 soldati della 101a divisione aviotrasportata

23 ottobre 2022

https://www.rainews.it/video/2022/10/mi ... i-4700-sol

Le crescenti tensioni tra Russia e Nato avrebbero portato allo schieramento dei 4700 soldati Usa della 101a divisione aviotrasportata - le leggendarie Screaming Eagles - in Romania, in un'area molto vicina al confine ucraino. È la prima volta dalla Seconda Guerra Mondiale, rende noto l'emittente tv Cbs. Gli statunitensi si trovano a circa 300 km da Mykolayiv e Kherson, i fronti caldi dove è in corso la controffensiva Ucraina. Cbs News ha avuto modo di riprendere - a bordo di un Black Hawk - quanto sta accadendo nell'aerea grazie al beneplacito del vice comandante della divisione, il generale di brigata John Lubas, e al colonnello, della Seconda brigata di combattimento della divisione, Edwin Matthaidess.

“Siamo pronti a difendere ogni centimetro del territorio della Nato. Portiamo una capacità unica. Siamo una forza di fanteria leggera ma portiamo con noi la mobilità, con i nostri aerei e assalti aerei”, ha affermato
il vice comandante Lubas. Matthaidess, invece, ha sottolineato che le sue truppe sono le forze statunitensi più vicine ai combattimenti in Ucraina. “Seguiamo da vicino le forze russe”, ha aggiunto.


Drammatico intervento di Volodymyr Zelensky poco fa al Consiglio Europeo.

Dario D'Angelo
20 ottobre 2022

https://www.facebook.com/paolo.ligozzi/ ... 8pN1cnHuml

Il presidente ucraino ha dichiarato che "la Russia sta deliberatamente creando le basi per un disastro su larga scala nel sud dell'Ucraina. Abbiamo informazioni che i terroristi russi hanno minato la diga e le unità della centrale idroelettrica di Kakhovka. La diga di questa centrale idroelettrica contiene circa 18 milioni di metri cubi d'acqua. Se i terroristi russi faranno esplodere questa diga, più di 80 villaggi, incluso Kherson, saranno nella zona di rapida inondazione. Centinaia, centinaia di migliaia di persone potrebbero essere colpite".
Zelensky ha aggiunto che "l'approvvigionamento idrico di gran parte dell'Ucraina meridionale potrebbe essere distrutto" e che "questo attacco terroristico russo potrebbe lasciare la centrale nucleare di Zaporizhzhia senza acqua per il raffreddamento: visto che l'acqua per la centrale viene prelevata dal bacino idrico di Kakhovsky. Anche il funzionamento del canale, che è stato costruito per fornire acqua alla Crimea e che viene periodicamente "curato" da Mosca, sarà completamente distrutto. Questo è il vero atteggiamento della Russia nei confronti della nostra Crimea ucraina. E in generale, le devastanti conseguenze ambientali, umanitarie e antropiche di questo singolo attacco terroristico russo potrebbero diventare tali da essere definite un disastro storico".
Zelensky ha proseguito: "Secondo le nostre informazioni, la Russia ha già preparato tutto per portare a termine questo attacco terroristico. I lavoratori ucraini sono stati cacciati dalla stazione di Kakhovka - solo i cittadini russi vi rimangono. Hanno il controllo completo della stazione. È necessario agire immediatamente affinché la Russia non abbia l'opportunità di realizzare questa catastrofe. È necessaria una missione di osservazione internazionale presso la centrale di Kakhovka. È necessario riportare in loco il personale ucraino e garantire uno sminamento immediato e professionale degli aggregati e della diga. La Russia sta facendo questo per organizzare un'altra operazione 'false flag' - per realizzare un attacco terroristico e incolpare l'Ucraina.



Pace a spese dell'Ucraina per accontentare il mostro nazifascista russo, sacrificare l'Ucraina o una sua parte al minotauro del Cremlino, che irresponsabile vergogna!

https://www.facebook.com/giovanni.tarei ... Z5ee6RRn2l

Negli Stati Uniti si discute in maniera franca e aperta della linea di politica estera in relazione alla guerra russo-ucraina. La linea del bellicismo a oltranza contro la Russia è decisamente contestata da Trump - cioè dalla gran parte del partito repubblicano, dei suoi elettori e dell'opinione pubblica conservatrice; da statisti del calibro di Henry Kissinger; da un colosso economico-politico come Elon Musk; da editorialisti progressisti sul "Washington Post"; da ultimo persino da Barack Obama. Tutti accomunati, nelle loro differenze, dal realismo che impone di uscire da un impasse rovinoso e pericoloso anche per gli interessi occidentali, cercando una plausibile soluzione diplomatica.
Nei maggiori paesi europei alleati degli Stati Uniti - a partire da Francia e Germania - lo stesso realismo cerca di emergere ciclicamente, sebbene con maggiore difficoltà per la pressione condizionante della amministrazione Biden su Nato, G7, Ue.
Ma solo in Italia il discostarsi anche in minima parte dalla linea "guerra, guerra e ancora guerra", dalla "dottrina Zelensky" secondo cui l'unica soluzione diplomatica possibile è la sconfitta totale dei russi, viene considerato come la violazione di un dogma, un delitto di lesa maestà, una bestemmia indicibile. E quando attori politici rilevanti - Salvini, Berlusconi, Fontana - si lasciano sfuggire opinioni "eterodosse" vengono coperti da un coro unanime di esecrazione parte dei media e dal resto della classe politica, e isolati come lebbrosi, pur essendo noto a tutti che la maggioranza degli italiani (e degli stessi politici, che in genere ipocritamente lo nascondono) la pensa come loro (anzi, a maggior ragione per questo).
Questa particolarità la dice lunga non solo sul conformismo ostentato delle élites italiane rispetto ai "poteri vincolanti" esterni, ma soprattutto sull'irrilevanza totale dell'Italia, oggi, nel campo occidentale.



Mosca minaccia di abbattere satelliti occidentali: «Obiettivi legittimi se aiutano Kiev»

27 ottobre 2022

https://www.open.online/2022/10/27/russ ... occidente/

Un alto funzionario del ministero degli Esteri russo, avverte l’Occidente che i suoi satelliti commerciali potrebbero diventare obiettivi della Russia. Konstantin Vorontsov, vicedirettore del dipartimento per la non proliferazione e il controllo degli armamenti del ministero degli Esteri russo – citato da Reuters – si è rivolto agli Stati Uniti, alle Nazioni Unite e ai loro alleati dicendo che starebbero cercando di usare lo spazio per imporre il dominio occidentale e aiutare l’Ucraina nel conflitto in corso e che può rivelarsi «estremamente pericoloso». Per Mosca l’uso dei satelliti per supportare Kiev è «provocatorio».

La capacità offensiva spaziale di Mosca

Nel corso del Primo Comitato dell’Onu Vorontsov ha specificato: «Le infrastrutture spaziali civili, anche quelle commerciali, potrebbero essere un obiettivo legittimo per un attacco di rappresaglia». Vorontsov non ha fatto menzione di qualche società satellitare specifica. In questi mesi, Elon Musk ha più volte ribadito come la sua compagnia missilistica SpaceX avrebbe continuato a finanziare il suo servizio Internet Starlink in Ucraina. Lo scorso anno, la Russia ha lanciato un missile antisatellite per distruggere uno dei suoi satelliti, dimostrando così la sua capacità offensiva nello spazio, la quale è molto elevata, così come quella degli Usa e della Cina. Nel 1957 ha lanciato nello spazio lo Sputnik 1, il primo satellite artificiale e nel 1961 ha portato il primo uomo nello spazio esterno.


PASSI LENTI
Niram Ferretti
19 gennaio 2023
https://www.facebook.com/niram.ferretti ... 6351868472
Se gli Stati Uniti avessero davvero spinto l'acceleratore oggi la situazione in Ucraina sarebbe molto diversa. Tutto è stato dato con il contagocce.
C'è voluto un anno prima che Washington autorizzasse Kiev a colpire la Crimea da dove i russi colpiscono l'Ucraina. Piano, piano, con cautela.
Sì, gli stanziamenti economici sono stati ingenti ma va detto con estrema franchezza, più risolutezza americana avrebbe consentito a Kiev vantaggi assai maggiori.
No, non è una guera per procura come vaneggiano i tanti antiamericani e i complottisti. Se lo fosse veramente gli USA si sarebbero mossi con una determinazione ben maggiore.
USA a parte, i peggiori sono i tedeschi. I famosi carri armati Leopard non sono mai arrivati. Ora gli USA faranno pressioni su Berlino perchè finalmente si sblocchi la situazione.
Zelensky ha avuto ragione fin dal principio. Chiedeva aiuti consistenti per tenere a bada il nemico e ricacciarlo indietro. Cos'altro doveva fare? Loro muoiono sotto le bombe, noi no, al massimo dobbiamo pagare un po' di più le bollette della luce e del gas.
Non è difficile da capire che Putin andrà avanti. Non può fare alcun passo indietro perchè sarebbe la sua fine, dunque, l'unica soluzione è metterlo in condizione di non riuscire ad avanzare, di non imporre alcuna condizione che sia lesiva per l'Ucraina.


PANZER PER L‘UCRAINA
Tassilo Francovig
24 gennaio 2023
https://www.facebook.com/tassilo.franco ... bvyw9F1T3l
Il cancelliere ha finalmente ceduto.
Arriveranno i Panzer Leopard per l‘Ucraina.
Le pressioni sulla Germania sono state forti.
Un risultato comunque Scholz lo ha ottenuto: arriverà tutto con ritardo, e un po‘ per volta. L‘Ucraina ha chiesto 300 carri.
Tra inutile “inventario dei mezzi disponibili”, istruzione degli equipaggi ucraini, dotazione di pezzi di ricambio e proiettili, produzione delle parti mancanti, la Germania riuscirà a perdere ancora altro tempo.
Solo alla Polonia basterà spedire i carri al fronte, ma saranno pochi, per le necessità.
Poi ne arriveranno altri dalla Finlandia, dalla Grecia, dalla Spagna.
Il ritardo sarà interamente colpa del cancelliere, che non si è preoccupato della pessima figura che ha fatto fare al suo paese. Perfino in Germania il fronte dei critici è montato, e coinvolge anche qualche esponente della SPD che fa fatica a tacere.
Ora si vedrà se il ministro della difesa Pistorius avrà l’ardire di prendere in mano la situazione per accelerare i tempi. La Germania, con la sua dotazione di carri armati da battaglia e con la straordinaria capacità produttiva di cui dispone, è in grado di colmare almeno in parte il colpevole ritardo nelle forniture.
Già è bene che cada la preclusione all’esportazione dei Leopard per altri paesi, che il cancelliere aveva mantenuto.
La primavera non è così lontana, e riarmarsi per fronteggiare la prevista offensiva russa è una questione vitale, per l’Ucraina.
Ora ci si chiede se dall’America arriveranno gli F-16 e gli A-10 promessi. Questi mezzi sarebbero decisivi, accanto ai carri Leopard 2 e ai mezzi blindati e corazzati per la fanteria. L’esercito ucraino, che ha dimostrato grande valore e capacità di impadronirsi delle tecnologie avanzate occidentali, potrebbe sfondare il fronte e arrivare a Mariupol e in Crimea.
Ma tutto dipende, come sempre, dalla politica. Scholz proprio non ci voleva.
A Washington e a Berlino rompano gli indugi.



AFFONDO
Niram Ferretti
19 gennaio 2023
https://www.facebook.com/niram.ferretti ... 0388526735
Piano piano ma poi si arriva. Gli Usa pronti a inviare a Kiev munizioni con un raggio da 150 chilometri per colpire le basi russe e la Crimea.
"Gli strumenti per colpire più lontano e la strategia della riconquista: questi gli spunti sul taccuino di oggi dedicato al conflitto in attesa del summit dei donatori a Ramstein, in Germania. Washington potrebbe inserire nel pacchetto da 2,7 miliardi di dollari le Ground Launched Small Diameter Bombs (Glsdb), munizioni lanciabili dagli Himars con un raggio d’azione di 150 chilometri, quasi il doppio rispetto ai razzi in dotazione agli ucraini. Sono ritenute molto precise, danno la possibilità di tenere sotto tiro gran parte del territorio occupato e zone settentrionali della Crimea. Gli esperti indicano come obiettivi prioritari alcune basi per caccia ed elicotteri (Dzhankoy e Berdyansk) oppure snodi logistici, come la stazione di Sokolohirne. I russi, che già temono i lanciarazzi a lunga gittata, sarebbero costretti a spostare i velivoli ed adeguare l’assetto. Finirebbe, in parte, il «santuario» per la retrovia profonda. Le Glsdb rappresentano una via di mezzo per la Casa Bianca, contraria a dare i sistemi Atacms — raggio d’azione di 300 chilometri — ma d’accordo sugli obiettivi di Zelensky, ossia il tentativo di liberare vaste regioni, inclusa la Crimea. E questo nonostante il rischio di contrasti con Mosca, rapida nel denunciare l’escalation. Reazioni politica resa dura dai timori per l’impatto degli equipaggiamenti. Sempre nel pacchetto ci saranno i blindati da combattimento Stryker (100) e Bradley (50), mezzi che devono aumentare le capacità di manovra insieme ai tank". (Andrea Marinelli e Guido Olimpo, Il Corriere della Sera)
La Crimea non è più un tabù. «La Crimea è parte integrante dell’Ucraina e Kiev ha tutto il diritto di riprenderla». Queste le parole pronunciate dalla vice portavoce del Pentagono Sabrina Singh.


AFFRONTI

Niram Ferretti
25 gennaio 2023
https://www.facebook.com/permalink.php? ... 4575318063
Sono sublimi questi russi, non conoscono la vergogna sotto nessun aspetto, ma è inevitabile che sia così, se la conoscessero non potrebbero fare le dichiarazioni che fanno. Lavrov e gli altri, tutto il codazzo al seguito del gangster dalla faccia di plastica che guida il Cremlino.
Il capo da ordine di invadere un paese sovrano, sotto assedio da ormai un anno, e se gli Stati Uniti o altri paesi gli forniscono le armi per difendersi, si tratta di "una provocazione". A Ionesco sarebbe caduta la penna.
«Gli Stati Uniti hanno dichiarato inequivocabilmente il loro desiderio di infliggere una sconfitta strategica alla Russia. Impossibile non notare la realtà». Così il ministero degli Esteri russo, con una nota all’agenzia di stampa moscovita Tass.
Ma va? Stupefacente. Sì, esattamente. E' il desiderio americano con a traino l'Europa. Fare in modo che i criminali siano messi in condizione di non ripetere l'exploit. Perchè se non agissero come agissero, i criminali si sentirebbero legittimati a continuare a volere imporre la legge della giungla, l'unica che conoscono.
Quindi sì, "sconfitta strategica" è la definizione giusta, ma meravigliarsi, o fingere di farlo, è, ovviamennte, un tuffo nel grottesco.
Adesso arrivano gli Abrams (contento Scholz?), e insieme agli Abrams arriveranno i Leopard.
Certo, per la Russia, che l'Ucraina venga aiutata militarmente dalla cordata occidentale non va bene, è inammissibile, è un affronto. Come si osa impedire all'invasore di portare a compimento i suoi obbiettivi? Come è possibile che gli ucraini vengano aiutati invece di lasciarli soli?
Succedono cose incredibili sotto il sole. Si invade un paese europeo, e invece di voltarsi dall'altra parte, gli Stati Uniti che per fortuna, hanno sotto tutela l'Europa dal 1945, decidono di intervenire invece di farsi i cazzi loro.


Vorrei porre una domanda, in primo luogo agli amici Ugo Volli e Niram Ferretti dei quale apprezzo la cultura e l'intelliegenza ma anche a tutti coloro che hanno conoscenze di politica internazionale e di strategia migliori delle mie ( i figli di Putina eventualmente ancora in grado di leggere ciò che scrivo sono pregati di astenersi ed anzi di sloggiare) : voi come immaginate la conclusione della guerra di aggressione messa in atto dal macellaio russo nei confronti dell'Ucraina ?
Mario Faravelli è con Niram Ferretti e Ugo Volli.
23 gennaio 2023
https://www.facebook.com/permalink.php? ... 9667866130
Io vedo solo tre possibili soluzioni.
La prima, nonché quella da ogni punto di vista più auspicabile, é ovviamente un'ulteriore sgretolamento dell'assai malandato esercito russo, con conseguente liberazione di tutti i territori occupati a partire dal febbraio 2022 e augurabilmente anche della Crimea.
Questo scenario come dicevo é auspicabile ma é altresì plausibile, per non dire certo, che una tale ignominiosa sconfitta russa comporterebbe a breve anche la caduta della cricca putiniana e la perdita da parte loro, del potere, delle ricchezze accumulate e forse anche della vita.
Questo in passato é successo a tutti i tiranni che hanno perso la guerra ( Hitler, anzitutto, ma anche Mussolini. Stalin era ben conscio delle conseguenze di una sconfitta ed infatti mando' a morire oltre 20 milioni di Russi, non certo come vogliono farci credere per "liberare l'Europa dal nazismo", del quale era alleato sino al 20 giugno 1941 e con il quale condividiva "valori" e metodi ma in primo luogo per salvare il suo potere e la sua vita e in secondo luogo per essere lui ad occuparla ).
Sappiamo quanto poco importi la vita umana a putin ( minuscola voluta) ed alla sua cricca e quindi é lecito, doveroso direi, chiedersi : sino a che punto si spingerebbe pur di salavrsi il... pardon , la vita ? Non ricorrerebbe anche alla famigerata "Escalation ( nucleare) to de-escalate" ?
La seconda é la sconfitta degli Ucraini e la vittoria dei macellai. Le conseguenze di tale denegato e non creduto scenario sono scritte a chiare lettere nei libri di Storia : dopo la cessione ad Hitler dei Sudetenland sono venuti l'invasione del resto della Cecoslovacchia, della Polonia e la seconda guerra mondiale.
Nel nostro caso vedremmo non solo l'invasione dell Transnitria e degli Stati baltici ma anche lo scatenarsi di tutti coloro che non aspettano altro che un'ulteriore debolezza dell'Occidente : Pechino, Teheran, Pyongyang, forse Ankara.....
La terza é certamente la più cinica e la peggiore per il martoriato Popolo ucraino e quasi mi vergogno a formularla ma...una guerra d'attrito, come quella tra Egitto e Israele nel 1967-70 o, su scala infinitamente più vasta e più sanguinosa, sul fronte occidentale della prima guerra mondaile dalla battaglia della Marna sino al 1918, renderebbe del tutto impotente l'aggressore russo che finerebbe per dissanguarsi del tutto ed alla fine per crollare ma con conseguenze - forse - meno drammatiche di quelle del primo scenario.
Il costo delle vite umane sarebbe ovviamente tragico e terribile ma il costo economico dell ricostruzione dell'Ucraina, per quanto pesante, sarebbe certamente sostenibile.
Cosa ne pensate ?


Ugo Volli
Caro Mario, la tua analisi è molto lucida e la condivido nella sostanza. Io spero e credo che la soluzione sarà la numero 1, ma non è facile raggiungerla, soprattutto per le cautele molto miopi di diverse forze politiche europee, innanzitutto nel governo tedesco - anche ignorando i filoputiniani veri e propri come l'Ungheria. Molti dei cinici ragionano sulla numero 3, ma, a parte le sofferenze degli ucraini, non calcolano che non è detto che una guerra d'attrito evolva verso una sconfitta lenta dei russi. Potrebbe a un certo punto anche provocare un crollo ucraino, per mancanza di uomini, di energie, di mezzi. L'occidente si troverebbe allora di fronte alla scelta terribile se accettare la soluzione 2 (con le relative conseguenze a lungo tempo) o intervenire direttamente subito in Ucraina, se non altro per difendere gli stati Nato esposti alla Russia (paesi scandinavi, paesi baltici. Moldavia, Polonia). E allora sì, il conflitto rischierebbe di diventare nucleare. Insomma, io credo necessario per l'Europa e l'Occidente aumentare l'appoggio all'Ucraina e porsi non l'obiettivo di bloccare l'avanzata della Russia ma decisamente di respingerla ai confini internazionali precedenti al '14, cioè di sconfiggerla.

Luca Benegiamo
Andiamo al nocciolo della faccenda, crediamo che aiutare gli Ukraini sia stato "caro" finora, e che il rincaro del conto energetico sia un problema? Se si realizza lo "scenario 3" diventerà un autentico incubo, senza dubbio.
Credo che invece di traccheggiare l'Occidente debba decidere con maggiore decisione quali sono gli obiettivi.
Agli Ukraini di carri ne servono 800-1000, e quando dico carri dico MBT, per capirci, non blindati e veicoli trasporto truppe, che possono essere complemento alla forza d'urto dei MBT. E anche di blindati servono altri 800, 1.000.
Servono 2-3.000.000 di munizioni d'artiglieria sia da 152 che da 155mm, più quelle per le miriadi di carri immessi in teatro. Quindi attivare le fabbriche che le producono, con il terzo turno, ora!
Idealmente servono fino a 500 aerei [di cui almeno 100 A10 per operazioni in profondità sulle linee logistiche e sulle colonne di mezzi inviati al fronte.] E caccia e aerei multiruolo per guadagnare la superiorità aerea, in modo da poter eseguire manovre multiforze adeguate.
Solo così si evitano [con ragionevole certezza] lo "scenario 2" e il poco auspicabile "scenario 3", che però è quello che stiamo vivendo oggi... inutile prendersi in giro, con una guerra combattuta asimmetricamente solo sul suolo Ukraino, che sta costando enormi perdite di vite umane sui teatri di guerra, ed enormi risorse infrastrutturali ad un Paese che poi andrà ricostruito oltre che integrato nella EU.
Questo per non parlare della ; compromissione della "normalità della vita" per un Paese di 40 milioni di persone, da cui sono stati rapiti 280,000 bambini, mentre più di un milione di "profughi" sono stati "incanalati" - con finti "corridoi umanitari" verso la Russia. Scomparsa della "normalità" che interessa anche la popolazione delle zone lontane dai teatri di guerra, per non parlare dei milioni [ 8 credo] di profughi e sfollati.
Insomma inutile ricorrere allo struzzismo. Specie da parte Tedesca ed in parte Italiana [portiamo i carristi Ukraini in Italia, addentriamo sui nostri ferrivecchi e mandiamoli come forza di deterrenza [?¿] al confine Bielorusso.
Chiudo con la menzione da parte della BBC della preoccupazione dell'UNESCO per ODESSA che è un World Heritage Site... giusto per dirne un'altra.


L'EX INVIATO SPECIALE DI TRUMP IN UCRAINA DICE CHE CON I CARRI ARMATI TEDESCHI L'UCRAINA PUO' FARE IL SALTO DI QUALITA'.
Qui sotto l'interessante intervista di Paolo Mastrolilli.
Davide Riccardo Romano
25 gennaio 2023
https://www.facebook.com/davide.romano. ... L8f1Qn9Jvl
NEW YORK — «La fornitura dei carri armati può diventare la svolta che metterà Kiev in condizione di vincere la guerra». A crederlo è l’ex ambasciatore americano alla Nato Kurt Volker, che da inviato speciale di Trump in Ucraina aveva avviato il piano di riarmo grazie a cui Zelensky ha fermato Putin.
Come è arrivata la decisione di Washington di fornire gli Abrams? «Il cancelliere Scholz aveva irritato l’amministrazione, dicendo che la Germania non avrebbe dato i carri da sola. Perciò abbiamo dovuto coordinare una coalizione di diversi paesi per farlo insieme, come Polonia, Finlandia e Regno Unito. Poi però ha aggiunto che avrebbe dato i Leopard solo se gli Usa concedevano gli Abrams. Il Pentagono ha spiegato che non erano adatti all’Ucraina, perché richiedono carburante e parti di ricambio speciali, e sono più complessi da usare rispetto ai Leopard. Quando però Scholz ha detto a Biden che li avrebbe sbloccati con gli Abrams, l’amministrazione ha accettato per spingerlo ad agire».
Perché è una buona notizia? «È buona tanto sul piano militare, quanto su quello politico». In che modo? «Primo, tutti anticipano che i russi tenteranno una grande offensiva in primavera. Non credo andrà bene, ma ci proveranno. Perciò i carri aiuteranno gli ucraini a respingerla. Secondo, Kiev vuole andare alla controffensiva, tra primavera ed estate, per tagliare il corridoio di terra che mette in comunicazione i territori occupati dalla Russia e la Crimea. Punta su Mariupol, Azov, e magari riprendere più posizioni nel Donbass. Ha bisogno di armamenti pesanti per farlo. Terzo, la gente è preoccupata che se la guerra durerà a lungo, diventerà più difficile sostenere i finanziamenti. Perciò c’è la sensazione di dover aiutare gli ucraini a ottenere presto una svolta».
Non teme che i repubblicani blocchino i finanziamenti Usa? «Al momento non vedo alcun rischio. C’è un gruppetto di estremisti di destra e sinistra che si oppone ad aiutare l’Ucraina, ma la maggioranza in entrambi i partiti lo vuole, e credo che resterà solida alla Camera e al Senato per molto tempo. Temo invece che se passerà un altro anno, arriveremo nel mezzo della campagna presidenziale. Allora Trump e Biden, o Trump e qualcun altro, useranno la campagna per mettere in discussione il sostegno americano per l’Ucraina. Quello può essere un problema più serio».
Dopo un anno di guerra, i carri possono far vincere gli ucraini? «Sì. Non penso che la Russia possa vincere, e neanche avanzare di più. In sostanza cerca di tenere quanto ha preso. Gli ucraini invece stanno gradualmente riconquistando territori. Ora sono fermi, ma daranno un’altra spinta. Più sconfitte la Russia subisce sul terreno, più a Mosca cresce la preoccupazione. La gente mette in discussione la leadership di Putin, le sue scelte, le perdite umane ed economiche. È ciò su cui conta Kiev perché Mosca cerchi la pace».
Non c’è il rischio che Putin reagisca usando le atomiche? «Non credo. È possibile, ma non probabile. Primo, le armi nucleari tattiche non aiuterebbe i russi a riprendere territori, perché diventano inabitabili nel momento in cui le usi. Poi non potrebbero proteggere le loro truppe, che morirebbero con gli ucraini. Inoltre sono stati avvertiti dagli Usa e gli occidentali che ogni uso di armi atomiche provocherebbe conseguenze devastanti per i militari russi, perciò non vogliono farlo. Infine anche Cina e India hanno detto che non sarebbe accettabile».
L’Italia deve inviare i Samp-T? «La difesa missilistica è molto importante perché i russi, non riuscendo a prendere terreno, lanciano bombe sulle città e le infrastrutture. Ogni iniziativa per aiutare gli ucraini con le difese è molto importante».
Che effetto avrà questa decisione sulle crepe nella Nato? «L’invio degli Abrams farà molto. Darà copertura a Scholz e creerà una nuova base per i paesi Nato, secondo cui inviare armi pesanti va bene».
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Il bene che si difende dal male, il caso Ucraina

Messaggioda Berto » dom ott 23, 2022 9:03 am

IL PENSIERO SI ADEGUA AI FATTI
Niram Ferretti
4 febbraio 2023

https://www.facebook.com/permalink.php? ... 4575318063

"Se cambiano i fatti cambio opinione" sosteneva Manyard Keynes, citato da Henry Kissinger, principe della Realpolitik.
Per l'anziano statista, vista ora la situazione sul campo, la cosa migliore per l'Ucraina è il suo ingresso nella NATO.
Ovviamente, Kissinger sa benissimo che, date le condizioni, non è possibile, ma ciò che conta è il concetto. Tradotto significa che l'Ucraina ormai non può che essere a tutti gli effetti interna alla compagine occidentale e al suo sistema difensivo. Significa che, data la situazione, non è più possibile alcuna tregua, alcuna concessione.
Kissinger ha preso atto della realtà e si è adeguato ad essa, seguendo Keynes.
Fa un certo effetto ricordare che uno dei pretesti per l'aggressione all'Ucraina, ormai quasi un anno fa, era la sua volontà di entrare nell'Alleanza Atlantica (non sussistevano le condizioni), e ora, uno dei più ascoltati esperti di politica internazionale del Novecento, afferma che è esattamente questo che le compete.
Putin non ha mai voluto nessuna tregua. Quello che ha voluto e vuole ancora è controllare una parte del paese, annetterlo alla Russia, di conseguenza non si può fare altro che cercare di impedirglielo.
Per Kissinger è ancora auspicabile un cessate il fuoco lungo le linee pre-invasione, ma è qui che il realismo vacilla, perché una eventualità del genere per Putin equivarrebbe a una sconfitta, significherebbe non avere conquistato nulla e avere mandato a morire migliaia di uomini per niente. Sarebbe un certificato del suo fallimento. Non avverrà mai, perlomeno non fino a quando resta al potere.

Francesco Birardi
Spiace solo che gli aiuti all'Ucraina arrivino col contagocce, e a rischio che arrivino anche troppo tardi.... E, sinceramente, non se ne capisce il motivo.

Niram Ferretti
Francesco Birardi il motivo è semplice. Prudenza. Fin dal principio hanno avuto tutti timore di una escalation. E' una guerra combattuta con un braccio legato dietro alla schiena. Ma ormai la situazione è definitivamente chiara (per il sottoscritto lo è sempre stata fin dal 25 febbraio). Putin vuole vincere, e non ci sono alternative. O lo si lascia vincere o lo si sconfigge.

Roberta Elisabetta II
Niram stabilito ciò, inviare aiuti col contagocce e la prudenza nell'altra mano, ha ancora senso?
Non credo i vertici USA ne NATO si illudano che Putin si ritiri con un "scusate, ho scherzato...".
Chi si vuole logorare, la Russia o l'Ucraina? O le opinioni pubbliche?

Davide Lucariello
Niram Ferretti con buona pace dei putleriani, chi sta combattendo con le mani legate siamo noi, non il mafioso nazicomunista terrorista antisemita del Cremlino.

Niram Ferretti
Roberta Elisabetta II no non ha più senso. Non ha avuto senso fin dal principio, ma aveva una sua ratio. Ora non ce l'ha più. Questa guerra o la si vince o la si perde. Punto. L'intento di Putin è questo, e questo deve essere, specularmente, quello occidentale.

Francesco Birardi
Ma se questa guerra va vinta, allora che senso ha procedere con un braccio legato dietro la schiena? Di cosa abbiamo paura, di una escalation, della nostra opinione pubblica, di stravolgimenti economici? Sembra quasi che si preferisca mantenere uno status quo, forse in attesa di un colpo di stato in Russia (figuriamoci... ci credo solo se lo vedo.... ). Nel frattempo però continua il massacro dei civili.

Francesco Birardi
Può anche essere che Usa, Nato e UE ritengano più efficace e meno rischiosa una guerra di logoramento (pur con tutti gli scotti da pagare) che una vera e propria prova di forza.... Noi non possiamo saperlo.

Alberto Pento
Un'altra ragione da considerarare per spiegare la lentezza nei rifornimenti è che forse ci vuole tempo, il tempo necessario per prepararsi alla guerra, per produrre le armi e organizzare l'esercito, la marina, l'aviazione e i servizi.


LA PARTITA FINALE DI PUTIN CHE BRUCIA TUTTI I PONTI
di Danilo Taino, Il Corriere della Sera
Niram Ferretti
4 febbraio 2023

https://www.facebook.com/permalink.php? ... 4575318063

Vladimir Putin si è bruciato i ponti dietro le spalle. Ancora nei giorni scorsi ha minacciato con toni violenti l’Occidente e ha così segnalato che non ci sono spazi di tregua in Ucraina, nessuna mediazione è possibile: è pronto a tutto pur di vincere. Continua a massacrare il Paese invaso e pare pronto a lanciare una nuova, massiccia offensiva. Si gioca tutto, difficilmente potrà tornare indietro. Nella guerra che ha lanciato, le possibilità di cessate il fuoco, che sono sempre state meno che tenui, ora tendono allo zero. Lentamente, Stati Uniti ed Europa stanno prendendo atto della situazione. La «guerra d’attrito» sarà probabilmente lunga e lunga sarà la minaccia della Russia nel continente. È un passaggio per il quale occorre essere preparati.
Se, quasi un anno dopo l’invasione, c’era bisogno di una voce autorevole che segnalasse com’è evoluta la situazione, questa si è levata nei giorni scorsi. Henry Kissinger, l’ascoltatissimo statista americano, ha spiegato che la realtà è cambiata e di conseguenza anch’egli ha cambiato opinione: finora pensava che l’Ucraina dovesse scegliere di essere un Paese neutrale, fuori da ogni alleanza; ora dice che se entrasse nella Nato ciò sarebbe «un esito appropriato» di quanto sta accadendo. La presa di posizione dell’ex segretario di Stato del presidente Richard Nixon non è significativa tanto per la possibilità che Kiev entri nell’Alleanza Atlantica, cosa che non può accadere finché c’è guerra.
La presa di posizione è significativa per il fatto che il principe dei sostenitori della Realpolitik pensa che non ci siano più alternative, che l’opzione Nato sia l’ultima rimasta. In effetti, possibilità di accordi sono in ritirata.
La distruzione dell’Ucraina è arrivata al punto di consentire sempre meno margini di intesa: migliaia di morti militari e civili, donne e uomini torturati, stupri, infrastrutture annientate, economia fatta a pezzi, bambini rapiti, esodi di massa. Dopo tutto ciò, strette di mano sono difficili da immaginare: inevitabili, anzi, processi internazionali per crimini di guerra allo zar del Cremlino e alla sua corte. Putin stesso sa che la strada per tornare sui suoi passi si sta chiudendo, l’ha distrutta egli stesso e non gli resta che giocare tutto ciò che ha. Alza ulteriormente la retorica minacciosa verso l’Occidente. Nel frattempo, prepara nuovi assalti gettando sul terreno i suoi soldati-carne da cannone, che sta ammassando alla frontiera con l’Ucraina. Incoraggiato da qualche recente avanzata delle truppe della sua armata. Al mondo annuncia una visita del presidente cinese Xi Jinping a Mosca: non si sa se ci sarà, ma intanto cerca di non apparire isolato. Con l’inverno, insomma, l’invasione è entrata in una nuova fase: quella in cui Putin raddoppia e annienta gli spazi di trattativa (almeno per i prossimi mesi).
Gli Stati Uniti danno segno di avere realizzato la nuova aggressività russa. Continuano a mandare armi, ne promettono di migliori, premono sugli alleati europei perché facciano lo stesso. Anche nell’Unione europea il senso di urgenza nell’aiutare Kiev sta crescendo. Il presidente francese Emmanuel Macron sembra avere abbandonato la convinzione che con Putin si possano cercare spiragli di dialogo: due giorni fa ha addirittura detto che, se Kiev lo chiederà ufficialmente, Parigi potrebbe inviare ai combattenti ucraini anche jet da combattimento; non è più un tabù, dicono nella capitale francese. Pur tra mille esitazioni, il cancelliere tedesco Olaf Scholz si è deciso a inviare nel Paese aggredito i carrarmati Leopard 1 e Leopard 2, anche se poi dice di non volere mandare aerei da combattimento. Tra un po’, forse lo farà. Anche l’Italia ha ribadito l’impegno a consegnare più armi. E Londra spedirà a Kiev i suoi tank Challenger 2 entro marzo.
Non è detto che a Bruxelles e in alcune capitali della Ue il nuovo senso di urgenza sia condiviso pienamente. Nei giorni scorsi, alcuni diplomatici europei hanno sollevato dubbi sulla possibilità di un accesso veloce dell’Ucraina nella Ue: per ragioni tecniche, hanno detto. In questo momento, sarebbe probabilmente più importante comunicare a Kiev e al mondo che il Paese aggredito avrà un trattamento preferenziale nel processo di adesione, così come era successo mesi fa anche con la spinta di Mario Draghi. I leader della Ue, però, ieri sono stati nella capitale ucraina e hanno dato rassicurazioni a Volodymyr Zelensky sulla volontà di aprire le porte della comunità. Zelensky ha chiesto di fare in fretta: ribadisce che ora la Russia sta «concentrando forze e si sta preparando a vendicarsi, non solo contro l’Ucraina ma anche contro la libera Europa».
Il passaggio è delicato e pericoloso. L’Occidente non deve cadere nella trappola e dare l’idea di muovere guerra a Mosca. Chiacchiere del genere vanno lasciate alla retorica di Putin e ai suoi vaneggiamenti sull’arma nucleare. Si tratta di frenare dal punto di vista militare e da quello politico-diplomatico l’aggressività russa, adeguandosi alla nuova situazione. E lasciare — come raccomanda Kissinger — una porta aperta alla Russia del futuro per essere parte, se lo vorrà, della comunità internazionale. Nel 2023, Putin sta azzerando le alternative.



LA NECESSITÀ DI NON CEDERE
Leggere su Il Corriere della Sera l'intervista con Boris Bondarev è illuminante.
Niram Ferretti
4 febbraio 2023

https://www.facebook.com/permalink.php? ... 4575318063

Emerge con chiarezza il fradiciume totale del sistema russo, fatto di funzionari zelanti, mediocri, compiacenti, asserviti all'ipocrisia per potere fare carriera. Un ritratto della Russia che ci mostra in modo impressionante come da Gogol ad oggi non sia cambiato nulla, e infatti Bondarev, a un certo punto dice:
« La competenza è sospetta, perché in qualsiasi momento si può diventare fastidiosi. La mediocrità viene premiata con le promozioni, perché i mediocri non hanno altro modo di farsi apprezzare dai loro superiori se non compiacendoli in continuazione. È un aspetto profondamente radicato nella storia russa, dall’epoca zarista e bolscevica: le persone non vogliono assumersi responsabilità per le proprie azioni, per il proprio comportamento o persino delle proprie idee. Tendono a preferire che gli altri decidano per loro. Così la verità si perde per strada e, in questa guerra, alle alte sfere non è mai arrivato un quadro realistico della debolezza dell’esercito, né al Cremlino o al presidente. Non sapevano quanto l’esercito fosse pieno di tare. Hanno sottovalutato il livello di preparazione alla guerra degli ucraini perché non gli era stato detto niente. Credevano davvero di conquistare l’Ucraina in tre giorni».
Detto questo Bondarev non dà affatto per scontata una sconfitta russa e dice cose estremamente realistiche:
«Putin si sta concentrando su un unico obiettivo: combatte questa guerra fino a portarla a un punto che potrà chiamare vittoria. Ha mobilitato tutte le capacità del Paese su questo unico obiettivo e, di fronte a questo, è impossibile escludere che la Russia alla fine prevalga. L’Occidente non dovrebbe sottovalutare. Se gli Stati Uniti e l’Europa non forniscono un sostegno più deciso all’Ucraina, Putin può ancora vincere. Voglio che l’Ucraina vinca questa guerra e che la Russia perda. Non solo perché sarebbe giusto. Sarebbe anche l’unico modo per far cadere il regime di Putin e permettere la costruzione di un sistema diverso e più aperto in Russia. Ma perché questo accada, l’Occidente deve smettere di fornire armi all’Ucraina con il cucchiaino, poco alla volta. Il Regno Unito sta fornendo 14 carri Challenger, quando ne hanno 220 e sono un’isola: non ne avranno comunque bisogno a breve, a meno che l’Ucraina non sia totalmente sconfitta a causa di questa inerzia degli occidentali. Che ne mandino almeno cento. Anche gli Stati Uniti manderanno i carri Abrams tra troppi mesi e la Germania fornisce troppo poco e troppo tardi. In combattimento servono centinaia di carri armati, altrimenti non faranno alcuna differenza».
A questo punto l'intervistatore gli dice:
«Sotto sotto, i governi europei sono profondamente restii a sfidare troppo apertamente la Russia per paura di un’escalation. Non trova?»
«Si stanno illudendo. Questa esitazione non ha senso. I governi occidentali devono sapere che saranno loro a decidere come finirà questa guerra e se Putin resterà al potere. Possono far sì che perda se riforniranno l’Ucraina come potrebbero. Ma finora non si sono mossi in modo da portare alla sconfitta di Putin. Invece dovrebbero insistere, rapidamente, anche se è prevedibile che lui ricorrerà di nuovo alle minacce nucleari. Devono scoprire il suo bluff e dare prova forza per fermarlo. È l’unico linguaggio che capisce».
E questo lo dicono tutti coloro che hanno una visione chiara. Mikhail Khodorkovsky lo ha ribadito più volte. Un gangster rispetta solo una cosa, la forza dell'avversario, e sa che laddove egli mostra debolezza, rivela una vulnerabilità essenziale.
Putin è cresciuto con questa convinzione. E' radicata nella sua mente fin da ragazzino, ora ha settanta anni e certamente non ha cambiato opinione.
E' vero, se perde questa guerra per lui è la fine, e giocherà il tutto per tutto per non perderla. Fino al nucleare? Improbabile, perchè sa che anche in quel caso sarebbe la sua fine. E' solo un bluff.
Bondarev sottolinea l'esito di una vittoria di Putin:
«Oggi tutto il mondo sta monitorando attentamente questa guerra. Se si permette a Putin di vincere, il mondo avrà un segnale chiaro: l’Occidente è un alleato e un partner inaffidabile. Al massimo può prolungare l’agonia di un Paese e poi abbandonarlo. Non credo sia questo il messaggio che l’Occidente vuole trasmettere a molti Paesi africani e asiatici che attualmente guardano all’Europa o agli Stati Uniti come possibili contrappesi alla crescente influenza cinese. Ma se l’Ucraina andrà persa, quei Paesi dovranno ripensare ai loro legami con gli Stati Uniti e l’Europa. Chissà, forse Taiwan un giorno dirà “uniamoci alla Cina prima che ci bombardino, perché è molto probabile che gli Stati Uniti temano un’escalation ”».
Come si fa a vincere una guerra con il timore di una escalation?
Putin ha giocato su questo fattore, sulla paura dei suoi avversari. Più armi all'Ucraina significa più chance per il paese di riuscire a respingere l'aggressore. Non ci sono alternative. Una guerra non si vince cedendo al nemico ciò che ti ha rubato, perchè poi, inevitabilmente, appena sarà in grado, ci proverà ancora. E' la natura umana. Funziona così da sempre.
La verità, quella che nessuno dice a Putin, è che con questa guerra ha condotto la Russia dentro un baratro, ha fatto un errore clamoroso ma non lo ammetterà mai. Manda al macello migliaia di uomini per una guerra senza senso, frutto di paranoia e megalomania. La guerra più assurda scoppiata in Europa dalla fine della Seconda guerra mondiale.
Gli ucraini si difendono e chiedono aiuto, cos'altro dovrebbero fare? Consegnarsi ai carnefici? Eppure è questo che molti sedicenti "pacifisti" e "anime belle" chiedono loro. Ripugnanti ipocriti.
«Continuare ad aggredire è nella natura di un regime fascista. Possiamo star certi che il piano iniziale di Putin era di conquistare l’Ucraina nel 2023 per poi annetterla con un referendum e fare lo stesso con la Bielorussia nel 2024, giusto prima delle prossime elezioni presidenziali. Così avrebbe potuto dire di aver riunificato l’impero. Ma non si fermerebbe a questo. Se vince in Ucraina, può attaccare il Kazakhstan e forse i baltici. È la natura di questi regimi: all’interno del Paese non possono offrire nulla, se non un’espansione aggressiva per far dissimulare il peggioramento della situazione economica. Sicuramente avere un Putin vittorioso ai propri confini sarebbe destabilizzante per tutta l’Europa».
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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