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Gli USA avevano e hanno ragione a combattere la demenziale dipendenza energetica della UE dalla Russia e lo stiamo amaramente costatando tutti.
Lo ha fatto anche Trump.Il sabotaggio del Nord Stream e il suo significato
(UpwardNews)
L'Osservatore Repubblicano
29 settembre 2022
https://www.facebook.com/ossrepubblican ... 4578506208 Il gasdotto Nord Stream prometteva alla Germania un accesso diretto all'energia russa, ma l'America ha combattuto duramente per impedirne il funzionamento. L'attacco potrebbe aver posto fine con la forza a questo braccio di ferro geopolitico.
Il Nord Stream: Prima della guerra in Ucraina, l'Europa dipendeva fortemente dal petrolio e dal gas russo a basso costo. La Germania ha cercato di aumentare questa dipendenza attraverso il Nord Stream, una coppia di gasdotti che avrebbero inviato il gas naturale direttamente dalla Russia alla Germania senza intermediari esterni.
L'America ha combattuto il Nord Stream fino alla fine. Perché? L'America temeva che la Russia potesse usare la coppia di gasdotti come arma politica, bloccando il flusso di gas come leva politica. Inoltre, vedevano che il gasdotto avrebbe rafforzato e normalizzato le relazioni tra l'Europa e la Russia, rivale degli Stati Uniti. Per questi motivi, gli Stati Uniti hanno cercato di impedire il completamento del gasdotto attraverso sanzioni e sforzi diplomatici, fino a giurare che non lo avrebbero mai lasciato funzionare.
Entrambi i gasdotti Nord Stream sono stati attaccati, causando perdite di gas ed impedendo per ora le operazioni future. Il Centro sismologico nazionale svedese ha dichiarato che "non c'è dubbio che si tratti di esplosioni". La maggior parte dei principali centri studi di geopolitica concorda sulla probabilità di un sabotaggio.
Chi è stato?
Le nazioni europee, unite contro la Russia, danno la colpa a quest'ultima, dicendo che sarebbe una scusa per intensificare l'a 'escalation della guerra. Chi contesta queste affermazioni cita i forti investimenti della Russia in questi gasdotti e l'opportunità che questi le offrono per esercitare un'influenza regionale, rendendo improbabile l'auto-sabotaggio.
Critici e commentatori come Tucker Carlson stanno esaminando il ruolo dell'America. Citano gli sforzi e le promesse fatte in passato dall'America di voler sabotare gli oleodotti. Altri sostengono che il ruolo dell'America sia improbabile, considerando che la CIA ha avvertito la Germania dei tentativi di sabotaggio settimane fa.
Il quadro generale: Probabilmente non sapremo di quale nazione sia la colpa. Tuttavia, il sabotaggio del Nord Stream segna un'escalation globale nella guerra tra Russia e Ucraina.
Usa, Trump firma le sanzioni contro il gasdotto russo-tedesco, Mosca e UE: «No all'ingerenza»
21 dicembre 2019
https://www.open.online/2019/12/21/usa- ... americane/Donald Trump è partito insieme a Melania per Mar-a-Lago, la sua villa a Palm Beach, in Florida, dove trascorrerà le vacanze di Natale. Prima di andarsene, il presidente americano ha firmato alcuni provvedimenti che – insieme all’impeachment – continuano a far parlare di lui.
Trump il 20 dicembre ha firmato il provvedimento del Congresso che l’Europa definisce un atto di «ingerenza americana»: l’adozione di sanzioni contro i costruttori del gasdotto russo-tedesco Nord Stream 2.
Sia per i democratici che per i repubblicani, il gasdotto russo da 11 miliardi aumenterà la dipendenza energetica dell’Europa dalla Russia, potenzialmente privando gli Stati Uniti di un’importante porzione di mercato. Le sanzioni prevedono, tra le altre, il congelamento dei beni e la revoca dei visti Usa per gli imprenditori collegati al gasdotto.
In settimana, la cancelliera tedesca Angela Merkel aveva affermato di essere «contraria a sanzioni extraterritoriali» contro il progetto North Stream 2. «In linea di principio, l’Unione europea si oppone all’imposizione di sanzioni contro le società europee impegnate in attività legali», ha dichiarato un portavoce Ue il 21 dicembre.
Secondo la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, le sanzioni impediscono ad altri Paesi di «sviluppare la loro economia»: «Uno Stato con un debito pubblico di 22 mila miliardi di dollari proibisce a Paesi solventi di sviluppare la propria economia reale», ha argomentato, incolpando «l’ideologia americana che non tollera la concorrenza mondiale». Ha poi concluso che «Presto (gli Stati Uniti) ci chiederanno di smettere di respirare».
Il gasdotto passa sotto il Mar Baltico e punta a raddoppiare le consegne di gas naturale russo in Europa, attraverso la Germania. Mosca ha già indicato che realizzerà comunque il progetto, ma Allseas, che ha sede in Svizzera, incaricata di costruire la sezione in mare, ha annunciato la sospensione dei lavori dopo l’annuncio delle sanzioni.
La nuova Space Force
Trump ha anche ufficialmente inaugurato la Us Space Force, le nuove forze spaziali americane. La nuova branca dell’esercito cade sotto l’Air Force, costa 738 miliardi di dollari ed è il primo nuovo servizio militare americano a essere inaugurato in più di 70 anni.
L’annuncio avviene in un momento in cui Russia e Cina stanno facendo importanti passi in avanti in termini di esplorazione spaziale. Le Us Space Forces saranno incaricate di proteggere satelliti e sistemi di sorveglianza e comunicazione americani.
«Lo spazio è il nuovo dominio mondiale di combattimento in guerra», ha dichiarato Trump durante la cerimonia della firma del National Defense Authorization Act del 2020 presso la base di Andrews, vicino a Washington. «Tra le gravi minacce alla nostra sicurezza nazionale, la superiorità americana nello spazio è assolutamente vitale», ha aggiunto.
Mosca risponde a Trump: "Il gasdotto Nord Stream 2 sarà completato"
Redazione Agi.it
22 dicembre 2019
https://www.agi.it/estero/russia_rispos ... 019-12-22/Il gasdotto Nord Stream 2 "sarà completato nonostante le sanzioni che hanno umiliato i Paesi europei". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, convinto che le misure americane abbiano confermato l'impegno di Mosca a favore del piano. L'amministrazione Trump sostiene che Nord Stream 2 darebbe alla Russia troppa influenza sulla sicurezza e sulle questioni economiche nell'Europa occidentale ma Germania e Ue non hanno gradito l'interferenza diretta.
A giudizio della Casa Bianca, il gasdotto consentirebbe inoltre alla Russia di dirottare le forniture dalle condotte terrestri che attraversano l'Ucraina, preoccupata che ciò la priverebbe di una leva vitale sul gigante vicino. Le sanzioni sono state accolte con favore dall'Ucraina e dalla Polonia, che hanno definito il gasdotto "uno strumento per la realizzazione della politica economica russa e, potenzialmente, militare".
Tuttavia, Lavrov ha affermato che Nord Stream 2 aiuterà sia l'economia che la sicurezza energetica a lungo termine dei Paesi europei. "Sono stati umiliati. Ma abbiamo sentito parole, soprattutto da Berlino, che dimostrano che l'autostima dei nostri partner europei è ancora intatta", ha spiegato in una dichiarazione tv. La Germania ha reagito con rabbia alle sanzioni di sabato, accusando gli Stati Uniti di interferire nei suoi affari interni.
In precedenza aveva parlato anche la portavoce del ministero, Maria Zakharova: "Le sanzioni statunitensi contro le aziende collegate alla costruzione del gasdotto Nord Stream 2, promulgate venerdì dal presidente Donald Trump, impediscono ad altri Paesi di sviluppare la loro economia". Per poi aggiungere: "L'ideologia americana non tollera la concorrenza mondiale. Presto (gli Stati Uniti) ci chiederanno di smettere di respirare".
Le caratteristiche del gasdotto
Il gasdotto, che è quasi finito, passa sotto il Mar Baltico, bypassando l'Ucraina, Paese entrato nell'orbita dell'Occidente. L'opera, costata quasi 11 miliardi di dollari, punta a raddoppiare le consegne di gas naturale russo in Europa, attraverso la principale economia europea, la Germania.
Trump ha firmato venerdì le sanzioni che colpiscono le società che costruiscono il gasdotto, il quale corre tra Russia e Germania e che, secondo il Congresso, consegna al Cremlino un pericoloso potere di influenza sugli alleati europei.
Mosca aveva già chiaramente indicato che realizzerà comunque il progetto, a dispetto delle sanzioni, che prevedono tra l'altro il congelamento dei beni e la revoca dei visti statunitensi per gli imprenditori collegati al gasdotto.
La metà del progetto è finanziata dal colosso dell'energia statale Gazprom e l'altra da cinque società europee (OMV, Wintershall Dea, Engie, Uniper e Shell). Uno dei principali obiettivi è Allseas, che ha sede in Svizzera e a cui Gazprom ha affidato il compito di costruire la sezione in mare. Dopo la firma delle sanzioni, Allseas ha annunciato la sospensione dei lavori.
Parlando di gas e, soprattutto, di sostanze tossiche, spiegatemi, vi prego, questa dipendenza.
Peter W. Kruger
29 settembre 2022
https://www.facebook.com/peter.kruger/p ... 3088543312Dopo tutte le tranvate che hanno preso i putinisti di casa nostra, dalla guerra che non ci sarebbe mai stata, all’inesorabile vittoria russa, passando per le messe in scena a Bucha, la ritirata di Kiev come grande diversivo strategico, Zelensky nazista (ebreo), le sanzioni non fanno nulla ecc. ecc., ti basta far circolare un paio di frasi in fila che dimostrerebbero ineluttabilmente che i gasdotti NS1 e NS2 sono stati bombardati dagli americani (così ci possono vendere il loro gas…), e giù a caderci tutti con le brache calate a bersi a garganella la m… propaganda del Cremlino.
E, niente, non serve a nulla ricordargli che NS1 e NS2 non alterano in alcun modo la capacità dell’Europa di essere rifornita dalla Russia (ci sono almeno 6 altri gasdotti - leggi nota sotto). Non serve a niente fargli notare che proprio il giorno delle esplosioni, Polonia, Danimarca e Norvegia, inauguravano l’attivazione del nuovo gadsdotto che trasporta in Polonia il gas estratto nel Mare del Nord dai norvegesi, e che il sabotaggio di NS1 e NS2 è una chiara minaccia da parte della Russia a far saltare i tanti altri gasdotti (non solo russi) che alimentano l’Europa (ad esempio quelli mediterranei che alimentano, tra l’altro, l’Italia). E non parliamo delle penali monstre (gigantesche) che Gazprom dovrà pagare per l’interruzione delle forniture tramite NS1 (che stava già a zero da settimane…).
Niente, è una tossicodipendenza. Hanno disperatamente bisogno di sballarsi con la droga che gli passa il Cremlino. Nel mondo anglosassone ormai c’è un termine. La chiamano copium. Da iniettarsi per endovena.
Ma fatevi direttamente le pere di eroina, no? Guardate che vi fa meglio del copium. Lo dico per la vostra salute. E, poi, così, almeno, ve ne state zitti ed evitate di fare la figura degli imbecilli conclamati.
Nota: vedo che in tanti non hanno ancora registrato. NS1 e NS2 non sono mai stati realizzati per dare all’Europa la capacità di importare gas russo. Quella capacità c’era già, fin dai tempi dell’URSS. I due gasdotti baltici sono stati esclusivamente realizzati per disintermediare quei fastidiosi paesi in mezzo, a partire dall’Ucraina che, chiaramente, potevano fare leva sul transito per far valere i propri interessi nazionali. Ed è per questo che polacchi, baltici, finlandesi e ucraini sono particolarmente incazzati con noi occidentali: PERCHÉ SONO 15 ANNI CHE CE LO DICONO, mentre noi continuiamo a fare lallallero…
Alessandro Bianchi
https://www.alessandrobianchi.co.uk/453322173Viktor Orban nella trappola del gas del Cremlino, ovvero la bielorussizzazione dell'Ungheria
La cara vecchia Europa ha bisogno di riforme significative. Riforme che mirano alla formazione di relazioni di buon vicinato e di civiltà, così come erano state concepite al momento della creazione del prototipo dell'Unione Europea dopo la Seconda Guerra Mondiale, all'inizio degli anni Cinquanta. Riforme che non permetteranno agli Stati di retrocedere, li proteggeranno dalle trappole del gas del Cremlino e dalla transizione verso un governo autoritario.
I politici, che si sono formati nella dura realtà del dopoguerra, fatta di città distrutte, villaggi devastati, disoccupazione dilagante e mancanza di beni di prima necessità, non avrebbero sognato nemmeno nei loro sogni peggiori che gli appalti per la ricostruzione di Parigi, Praga, Budapest o Londra potessero essere vinti sulla base della corruzione e dell'abuso d'ufficio, delle bugie e dell'inganno degli elettori. I politici di allora, senza pathos e populismo, si preoccupavano davvero del benessere delle loro comunità, dei loro popoli e, soprattutto, si assicuravano che anche i loro vicini vivessero nella prosperità. È su questi principi che sono state gettate le basi della comunità europea nella forma iniziale della Comunità europea del carbone e dell'acciaio (1951).
Purtroppo l'Europa, soprattutto quella centrale con la sindrome post-sovietica, si è notevolmente degradata negli ultimi 10-15 anni. Innanzitutto, il livello di corruzione dei politici e dei funzionari europei è aumentato notevolmente. C'è stata un'erosione della moralità degli alti funzionari. Le attività pubbliche e non pubbliche di chi detiene il potere sono due mondi diversi, dove in uno di essi il funzionario è cristallino, virtuoso e dignitoso, mentre nel secondo mondo si tratta di corruzione in quantità fantastiche per il proprio profitto, bugie, populismo e manipolazione degli elettori. La cosa peggiore è che la corruzione e la concussione diventano la base della politica statale di alcuni Paesi, il che porta a guerre, miseria e schiavitù, e quindi all'instaurazione di dittature sanguinarie. La Russia di Putin è stata a lungo un fattore destabilizzante nel mondo.
Lukašėnka è il vassallo di Putin, la Bielorussia è una colonia economica della Russia
Un esempio eclatante di colonizzazione è la formazione delle relazioni tra la Russia e la Bielorussia, in cui il popolo bielorusso si è trovato a dipendere in modo servile da funzionari e oligarchi russi. L'esercito e le forze speciali bielorusse sono infiltrate tra gli agenti del Cremlino, per cui l'eliminazione fisica di massa degli oppositori è diventata una prassi comune in questo Paese. Tutto questo è coperto dalla presunta cooperazione amichevole tra Mosca e Minsk, soprattutto per quanto riguarda la fornitura di petrolio e gas a basso costo, ma in realtà, come risultato, la Bielorussia è diventata uno dei Paesi più poveri d'Europa con un regime dittatoriale sanguinario.
Come è potuto accadere? È molto semplice. Aljaksandr Lukašėnka a causa delle continue accuse agli Stati Uniti e all'Europa, che vorrebbero imporre il loro "ordine" ai bielorussi, ha portato all'assurdo le relazioni con i principali partner occidentali. E questo in un momento in cui, in particolare, le aziende europee si sono rifiutate di fare affari con lui.
Pertanto, la Bielorussia è diventata quasi al 90% dipendente dalla Russia per il petrolio e il gas. Questo stato di cose è estremamente vantaggioso per il Cremlino e ha un nome proprio: occupazione economica. Putin vende a Lukašėnka il gas e il petrolio con sconti significativi, creando così le condizioni per un significativo arricchimento dell'élite bielorussa al potere. Stravolgendo la costituzione e la legislazione sullo stato di diritto, solo a poche aziende designate da Lukašėnka (su istruzioni di Mosca) è stato permesso di raccogliere profitti eccessivi.
Questi profitti in eccesso vengono utilizzati per finanziare la polizia segreta, le forze di sicurezza segrete e la macchina repressiva che perseguita e distrugge i politici e i personaggi pubblici dell'opposizione. Quasi tutti i mass media sono da tempo sotto il controllo dell'amministrazione di Lukashenko. La dipendenza totale, soprattutto energetica, finisce per portare all'occupazione politica e, di conseguenza, all'occupazione militare. Come possiamo vedere, in soli 10 anni la Bielorussia si è degradata da una nazione un tempo prospera al Paese più povero d'Europa con un regime totalitario manipolato dal Cremlino.
L'Ungheria nel mirino del Cremlino
Putin ha applicato questo scenario all'Ucraina iniziando una vera e propria guerra, in cui i civili sono stati uccisi e centinaia di città e villaggi sono stati distrutti. E tutto è iniziato proprio come in Bielorussia con la monopolizzazione del mercato energetico ucraino da parte della Russia. Putin usa il gas come forza politica. Lo stesso vale per l'Ungheria e per tutta l'Europa.
Uno scenario simile di espansione economica e politica della Russia si è verificato nel 1956, quando il popolo ungherese si è ribellato al giogo comunista imposto dalla Russia. E qui, all'inizio, viene tracciata chiaramente anche l'occupazione economica, seguita da quella militare.
Come ai tempi del comunismo, l'Ungheria sotto la presidenza di Viktor Orban si sta gradualmente trasformando in un vassallo economico del Cremlino. E la differenza è che con il pretesto di slogan politici populisti, ingannando gli ungheresi, alcuni funzionari hanno l'opportunità di arricchirsi immensamente a livello personale, utilizzando il gas e il petrolio in schemi di corruzione.
Nuovo accordo sul gas - nuovi schemi di corruzione
Il 30 agosto 2021, il Ministro degli Affari Esteri e del Commercio Péter Szijjártó ha visitato la Russia. Ha incontrato l'amministratore delegato di Gazprom Aleksej Miller a San Pietroburgo. Sono state discusse le questioni relative alle forniture di gas russo all'Ungheria. È stata inoltre discussa la partecipazione di capitali russi al controllo della rete nazionale ungherese di trasporto del gas.
Di conseguenza, il 27 settembre 2022 è stato firmato un accordo sul gas. Alla cerimonia di firma a Budapest hanno partecipato Burmistrova, vicepresidente del Comitato direttivo di Gazprom, e P. Szijjarto, Ministro degli Affari Esteri e del Commercio dell'Ungheria, a dimostrazione dell'estrema importanza dell'evento per la Russia stessa. L'accordo firmato ha una durata di 15 anni, con la possibilità di modificare le condizioni tra 10 anni. In base all'accordo, l'Ungheria riceverà 4,5 miliardi di metri cubi di gas all'anno: 3,5 miliardi di metri cubi attraverso la Serbia (attraverso il gasdotto Turkish Stream e la sua estensione onshore) e 1 miliardo di metri cubi attraverso l'Austria.
All'inizio del febbraio 2022, Orban ha avuto un incontro con Putin a Mosca, durante il quale quest'ultimo, in particolare, ha detto: "È importante che anche oggi l'Ungheria acquisti gas russo a un prezzo cinque volte inferiore a quello di mercato in Europa". Al che Orban ha risposto: "Ci siamo incontrati per la prima volta 13 anni fa. Questo è il nostro 13° incontro. È una rarità. Quasi tutti i miei colleghi della leadership dei Paesi dell'UE non sono così. Risulta che per 13 anni abbiamo accumulato i ricordi più significativi del passato della Russia e dell'UE. ...Pertanto, ho la ragionevole certezza che collaboreremo con voi per molti anni".
Se si ascolta attentamente, le parole di Orban sono sicofanti come quelle di Lukashenko, che rivolge costantemente a Putin. In particolare, le parole sulla cooperazione a lungo termine suonano come un avvertimento, che potrebbe indicare le intenzioni di Orban di costruire una dittatura corrotta come quella bielorussa.
E in effetti Orban ha tutte le ragioni per dirlo, perché se consideriamo che il primo ministro ungherese ha qualcuno da cui prendere esempio, su come rendere il Paese e il suo popolo un vassallo del Cremlino, ovvero Lukashenko. Di conseguenza, l'Ungheria sta andando alla deriva verso l'accumulo di debiti e l'impoverimento della stragrande maggioranza della popolazione, verso un Paese con una rigida censura e un arricchimento selettivo per persone particolarmente vicine.
Perché è stato necessario adottare un nuovo accordo sul gas e cosa è cambiato?
In media, l'Ungheria consuma 9-10 miliardi di metri cubi di gas all'anno; il volume del consumo dipende dalle condizioni meteorologiche, soprattutto in inverno. Fino al 1° ottobre 2021, il volume delle forniture di gas russo all'Ungheria è passato attraverso Panrusgaz. Nel 1996 sono stati firmati due contratti a lungo termine per la fornitura di gas naturale all'Ungheria tra Gazprom Export e Panrusgaz per il periodo fino al 2015, e successivamente questi accordi sono stati estesi fino al 2021. È stata stipulata una fornitura totale di 8 miliardi di metri cubi di gas.
In base a questi contratti, le forniture venivano effettuate in due direzioni: attraverso Berehove, sul confine ucraino-ungherese, e Baumgarten, sul confine slovacco-austriaco. Per una corretta statistica, va notato che nel 2020 Gazprom ha fornito 8,6 miliardi di metri cubi di gas all'Ungheria, nel 2019 - 10,5 miliardi di metri cubi. Di cui circa 4,5 miliardi di metri cubi di gas sono stati forniti attraverso l'Ucraina.
In base al nuovo accordo, secondo le dichiarazioni pubbliche dei rappresentanti del governo Orban e di Gazprom, il volume di fornitura è di 4,5 miliardi di metri cubi di gas all'anno, tra cui
3,5 miliardi di metri cubi all'anno attraverso un nuovo gasdotto con la Serbia,
1 miliardo di metri cubi all'anno da ovest, attraverso il percorso esistente dall'Austria,
Allo stesso tempo, non viene reso noto il costo del gas, ma viene solo specificato che il nuovo accordo è molto più vantaggioso in termini di prezzo rispetto a quello del 1995. E tenendo conto delle dichiarazioni di Putin, si può indirettamente supporre che il prezzo contrattuale sia di 200 dollari USA per 1000 metri cubi di gas. La caratteristica principale del nuovo accordo è l'assenza di transito attraverso l'Ucraina, che aumenta significativamente il costo del transito verso le case ungheresi.
Populismo e bielorussizzazione dell'Ungheria come tendenza principale del regime di Orban
Senza entrare nei dettagli, l'Ungheria ha un'economia piuttosto debole rispetto ad altri Paesi, anche a quelli medi dell'Unione Europea, con un livello estremamente basso di produzione innovativa e tecnologica propria, con una significativa dipendenza dal capitale russo non del tutto legale. È qui che appare l'aspetto più interessante.
Come già detto, il consumo totale di gas è di circa 9-10 miliardi di metri cubi di gas. Gazprom ha costantemente fornito circa il 90% del consumo totale all'Ungheria. Pertanto, sembra piuttosto dubbio che il volume delle forniture di gas sarà limitato a 4,5 miliardi di metri cubi, come indicato nell'accordo. Più probabile è lo schema in cui 4,5 miliardi di metri cubi saranno realmente forniti attraverso la società energetica MVM Group al prezzo contrattuale stimato di 200 dollari per mille metri cubi, e attraverso entità commerciali affiliate a Gazprom e al regime di Orban altri 4,5 miliardi di metri cubi saranno forniti a prezzi di mercato ad un prezzo stimato di 1500 dollari per mille metri cubi. Di conseguenza, la differenza tra il prezzo del contratto e i prezzi di mercato è l'importo che i funzionari ungheresi e le strutture di Gazprom possono intascare: 1,3 miliardi di dollari.
Per questa fortuna cosmica, Orban continuerà a lodare la Russia di Putin e a rimproverare l'Unione Europea e gli Stati Uniti, che stanno cercando di aiutare a diversificare l'approvvigionamento energetico del Paese in modo che gli ungheresi comuni possano stare al caldo nelle loro case. Inoltre, tali fondi possono essere utilizzati per rafforzare in modo esorbitante l'apparato repressivo, opprimere ulteriormente l'opposizione, applicare metodi punitivi a coloro che hanno una propria visione per migliorare la vita degli ungheresi.
Sorge quindi un'altra domanda logica. Se la dipendenza energetica dell'Ungheria dalla Russia è la stessa della Bielorussia, allora di che tipo di sicurezza energetica può parlare il governo Orban, mentre la dipendenza energetica dell'Ungheria dalla Russia è del 90%! L'espansione economica sarà certamente seguita da quella politica, che di solito si conclude con carri armati, mitragliatrici e cannoni.
È opportuno che gli ungheresi ricordino il 1956, per non calpestare di nuovo lo stesso rastrello. Il regime di Orban sta guidando attivamente il Paese secondo lo scenario bielorusso. Pertanto, la risposta alla domanda su quando la Russia si presenterà agli ungheresi sventolando armi è solo una questione di tempo. Quindi è probabile che se la tendenza continua e non ci sono cambiamenti, vedremo un'altra dittatura corrotta e brutale, un vassallo della Russia nel centro dell'Europa.