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Grazie America, USA e NATOGli USA fondati dagli europei migranti nelle Americhe (a partire dal sedicesimo secolo) e resisi indipendenti dal dominio degli imperi europei e fattisi democratici prima ancora che i paesi Europei nel diciottesimo secolo, sono nostri degnissimi fratelli e cugini.
Eterna riconoscenza agli USA
per avere accolto i nostri migranti europei affamati e in cerca di fortuna lungo i secoli
e per averci hanno liberato dal nazi fascismo,
aiutato nella ricostruzione post bellica,
difesi e salvato per 40 anni dall'internazi comunismo dell'URSS grazie alla NATO,
per aver mantenuto in pace l'Europa promuovendone prima la democratizzazione in ogni paese e poi l'unione politica UE che spero diventi un po' come gli USA e un po' come la Svizzera.
per aversi fatto carico dell'ordine civile mondiale e per aver aiutato il progresso dell'umanità.
Grazie all'America USA nostra alleata per sempre nonostante Biden e il suo Politicamente Corretto che sono un prodotto demenziale del sinistrismo europeo.
Non vi è paragone tra la civile e democratica America USA e l'incivilissima e infernale dittatura della Russia di Putin.
Essa è uno dei pilastri dell'Occidente a cui guardano gli uomini da ogni parte del Mondo, come luogo dell'umanità e della dignità, della speranza e della libertà, della civiltà del progresso e della giustizia da cui si sentono naturalmente e comprensibilmente attratti anche gli ucraini.
Gli americani USA ci hanno liberato degli schifosissimi nazi fascisti italiani e tedeschi e salvato dagli altrettanto schifosi internazi comunisti dell'Urss.
Hanno sovrainteso all'affermarsi delle democrazie in Europa e ci hanno aiutato ad avere 70 anni di pace e a sviluppare la UE che spero diventi un po' come gli USA e un po' come la Svizzera.
La UE è costituita tutta da paesi liberi e nessuno di loro è colonia USA.
Poi non va dimenticato che gli USA sono una nazione nata prevalentemente da europei migrati nei secoli nel continente americano.
Grazie USA grazie NATO!
Io sto con Trump e gli USA - contro l'antiamericanismohttp://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... =25&t=2771Idiozie antiamericane.
A noi veneti gli USA non hanno mai fatto del male anzi ci hanno difesi dai nazismi fascista, nazista, comunista. Poi nei secoli hanno accolto tanti veneti di buona volontà costretti a migrare dalla miseria provocata anche dallo Stato italiano (principalmente a causa del Risorgimento e della Prima guerra mondiale che ha distrutto il Veneto/Friuli).
Grazie America, grazie USA presidio di libertà e di democrazia per il mondo intero.
Io sto con chi mi è più simile, con chi condivide i miei stessi valori, umani, civili, culturali, economici, politici, con chi è per la democrazia laica e per il libero mercato, con chi rispetta i diritti umani universali, con chi avversa e combatte tutti i totalitarismi, gli assolutismi, i dogmatismi, nazismi siano essi fascista, ariano, comunista, maomettista.
Meglio essere appartenuti al blocco democratico occidentale filo americano che a quello comunista dittatoriale orientale filo sovietico e russo. Abbiamo avuto decenni di democrazia, sviluppo e benessere; con l'altro blocco saremmo finiti in miseria nera che perdura ancora nonostante l'URSS sia scomparsa da decenni.
Le responsabilità di chi è la massima democrazia, economia e potenza militare del Mondo sono grandi e tutti confidano nel suo aiuto se necessario. Gli USA hanno aiutato molti paesi specialmente contro le dittature socialiste: fasciste, naziste, comuniste e contro quelle nazi maomettiste.
Avranno anche fatto qualche errore, qualche abuso ma nel complesso hanno fatto più del bene.
È un fatto che nell'Europa liberata dagli USA si sono avuti decenni di sviluppo, democrazia e benessere, mentre nell'Europa liberata dai comunisti rossi o sovietici o URSS si sono avuti decenni di dittature, di sottosviluppo, di miseria, di fame, di ingiustizia e di morte che ancora stanno pagando.
Tutto quello che ha fatto l'America dopo aver aiutato l'Europa e il Mondo a liberarsi dalle dittature socialiste fascista e nazista che avevano scatenato la seconda guerra mondiale, è stato fatto principalmente in funzione anticomunista, anti imperialismo sovietico dell'URSS, tutte le scelte interventiste dalla Corea del Nord al conflitto vietnamita durante gli anni di tensione detti guerra fredd,a si sono avute e verificate sulla linea del fronte della contrapposizione con i nazicomunisti dell'URSS e dei loro satelliti che fomentavano in ogni parte del Mondo la deriva comunista.
Come abbiamo tutti sperimentato e riscontrato, tutti i paesi a regime comunista sono falliti compresa l'URSS lasciando centinaia di milioni di persone in miseria e nella disperazione.
Gli USA sono stati costretti a volte per necessità e realismo politico a scegliere il male minore, come il dittatore che pareva il meno peggio, non potendo fare altro e a volte le cose non sono andate sempre bene e per il verso giusto e a volte hanno prodotto conseguenze negative come in Afganistan dove in funzione antisovietica era stato promosso l'integralismo maomettano latente dei talebani come pure in Irak contro Saddam Hussein con le varie formazioni integraliste nazi maomettane da cui poi è uscito l'ISIS.
L'integralismo maomettano esisteva già in tutti i paesi islamici sunniti e sciiti come maomettismo ordinario eppoi nel novecento aveva subito una spinta ulteriore/rinascita con i Fratelli Mussulmani.
Comunque nel complesso delle vicende storiche, gli USA come maggiore potenza democratica civile economica e politica mondiale, è stat investita suo malgrado di enormi responsabilità e a conti fatti, nonostante gli errori, le approssimazioni, gli azzardi, le contraddizioni, le disfunzioni, ... hanno contribuito a generare più bene che male.
Grazie America per averci salvato noi europei dal fascismo, dal nazismo e dal comunismo e oggi con il buon Trump dal nazi maomettismo che è la piaga peggiore dell'umanità, speriamo che il buon Trump ritorni;
grazie per aver difeso la democrazia e contrastato le dittature, grazie per aver difeso l'uomo di buona volontà;
grazie per aver dato asilo e un futuro a decine di di milioni di migranti regolari e volonterosi da tutta la terra, grazie per il tuo Sogno Americano, grazie per la tua libertà;
grazie per il tuo buon esempio, grazie per aver aiutato la buona umanità di tutta la terra, grazie per esserci.
Io sto con chi mi è più simile, con chi condivide i miei stessi valori, umani, civili, culturali, economici, politici, con chi è per la democrazia laica e per il libero mercato, con chi rispetta i diritti umani universali, con chi avversa e combatte tutti i totalitarismi, gli assolutismi, i dogmatismi, nazismi siano essi fascista, ariano, comunista, maomettista.
Meglio essere appartenuti al blocco democratico occidentale filo americano che a quello comunista dittatoriale orientale filo sovietico e russo. Abbiamo avuto decenni di democrazia, sviluppo e benessere; con l'altro blocco saremmo finiti in miseria nera che perdura ancora nonostante l'URSS sia scomparsa da decenni.
Le responsabilità di chi è la massima democrazia, economia e potenza militare del Mondo sono grandi e tutti confidano nel suo aiuto se necessario. Gli USA hanno aiutato molti paesi specialmente contro le dittature socialiste: fasciste, naziste, comuniste e contro quelle nazi maomettiste.
Avranno anche fatto qualche errore, qualche abuso ma nel complesso hanno fatto più del bene.
È un fatto che nell'Europa liberata dagli USA si sono avuti decenni di sviluppo, democrazia e benessere, mentre nell'Europa liberata dai comunisti rossi o sovietici o URSS si sono avuti decenni di dittature, di sottosviluppo, di miseria, di fame, di ingiustizia e di morte che ancora stanno pagando.
Tutto quello che ha fatto l'America dopo aver aiutato l'Europa e il Mondo a liberarsi dalle dittature socialiste fascista e nazista che avevano scatenato la seconda guerra mondiale, è stato fatto principalmente in funzione anticomunista, anti imperialismo sovietico dell'URSS, tutte le scelte interventiste dalla Corea del Nord al conflitto vietnamita durante gli anni di tensione detti guerra fredd,a si sono avute e verificate sulla linea del fronte della contrapposizione con i nazicomunisti dell'URSS e dei loro satelliti che fomentavano in ogni parte del Mondo la deriva comunista.
Come abbiamo tutti sperimentato e riscontrato, tutti i paesi a regime comunista sono falliti compresa l'URSS lasciando centinaia di milioni di persone in miseria e nella disperazione.
Gli USA sono stati costretti a volte per necessità e realismo politico a scegliere il male minore, come il dittatore che pareva il meno peggio, non potendo fare altro e a volte le cose non sono andate sempre bene e per il verso giusto e a volte hanno prodotto conseguenze negative come in Afganistan dove in funzione antisovietica era stato promosso l'integralismo maomettano latente dei talebani come pure in Irak contro Saddam Hussein con le varie formazioni integraliste nazi maomettane da cui poi è uscito l'ISIS.
L'integralismo maomettano esisteva già in tutti i paesi islamici sunniti e sciiti come maomettismo ordinario eppoi nel novecento aveva subito una spinta ulteriore/rinascita con i Fratelli Mussulmani.
Comunque nel complesso delle vicende storiche, gli USA come maggiore potenza democratica civile economica e politica mondiale, è stat investita suo malgrado di enormi responsabilità e a conti fatti, nonostante gli errori, le approssimazioni, gli azzardi, le contraddizioni, le disfunzioni, ... hanno contribuito a generare più bene che male.
L'America di Oriana FallaciIo sono italiana. Sbagliano gli sciocchi che mi credono ormai americana. Io la cittadinanza americana non l’ho mai chiesta. Anni fa un ambasciatore americano me la offrì sul Celebrity Status, e dopo averlo ringraziato gli risposi: “Sir, io all’America sono assai legata. Ci litigo sempre, la rimprovero sempre, eppure le sono profondamente legata. L’America per me é un amante anzi un marito al quale resterò sempre fedele. Ammesso che non mi faccia le corna. Voglio bene a questo marito. E non dimentico mai che se non si fosse scomodato a fare la guerra a Hitler e Mussolini, oggi parlerei tedesco. Non dimentico mai che se non avesse tenuto testa all’Unione Sovietica, oggi parlerei russo. Gli voglio bene e m’è simpatico. Mi piace ad esempio il fatto che quando arrivo a New York e porgo il passaporto col certificato di residenza, il doganiere mi dica con un gran sorriso: “Welcome home, benvenuta a casa”. Mi sembra un gesto così generoso, così affettuoso. Inoltre mi ricorda che l’America è sempre stata il Rifugium Peccatorum della gente senza patria. Ma io la patria ce l’ho già, Sir. La mia patria è l’Italia, e l’Italia è la mia mamma.
"Il fatto è che l'America è un Paese speciale, caro mio.
Un Paese da invidiare, di cui essere gelosi, per cose che non hanno nulla a che fare con la ricchezza. Lo è perché è nato da un bisogno dell'anima, il bisogno di avere una patria, e dell'idea più sublime che l'uomo abbia mai concepito: l'idea della Libertà, anzi della Libertà sposata all'idea dell'uguaglianza. Lo è perché, a quel tempo, l'idea di libertà non era di moda. L'idea di uguaglianza nemmeno. Non ne parlavano che certi filosofi, detti illuministi, di queste cose. Non li trovavi che in un costosissimo librone a puntate, detto l'Encyclopedie, questi concetti. E, a parte gli scrittori o altri intellettuali, a parte i principi o i signori che avevano i soldi per comprare il librone o i libri che avevano ispirato il librone, chi ne sapeva nulla dell'illumininismo? Non era mica roba da mangiare l'illuminismo! Non ne parlavano neppure i rivoluzionari della Rivoluzione Francese, visto che la Rivoluzione Francese sarebbe incominciata nel 1789 ossia tredici anni dopo la Rivoluzione Americana che scoppiò nel 1776. (Altro particolare che gli antiamericani del bene-agli-americani-gli-sta-bene ignorano o fingono di dimenticare. Razza di ipocriti). È un Paese speciale, un Paese da invidiare, inoltre, perché quell'idea venne capita da contadini spesso analfabeti o comunque ineducati. I contadini delle colonie americane. E perché venne materializzata da un piccolo gruppo di leader straordinari: da uomini di grande cultura, di gran qualità. The Founding Fathers, i Padri Fondatori. Ma hai idea di chi fossero i Padri Fondatori, i Benjamin Franklin e i Thomas Jefferson e i Thomas Paine e i John Adams e i George Washington eccetera? Altro che gli avvocaticchi (come giustamente li chiamava Vittorio Alfieri) della Rivoluzione Francese! Altro che i cupi e isterici boia del Terrore, i Marat e i Danton e i Saint Just e i Robespierre! Erano tipi i Padri Fondatori che il greco e il latino lo conoscevano come gli insegnanti italiani di greco e di latino (ammesso che esistano ancora) non lo conosceranno mai. Tipi che in greco s'eran letti Seneca e Cicerone e che i principii della democrazia greca se l'eran studiati come nemmeno i marxisti del mio tempo studiavano la teoria del plusvalore. (Ammesso che lo studiassero davvero). Jefferson conosceva anche l'italiano (lui diceva il toscano). In italiano parlava e leggeva con gran speditezza.Infatti con le duemila piantine di vite e le mille piantine di olivo e la carta da musica che in Virginia scarseggiava, nel 1774 il fiorentino Filippo Mazzei gli aveva portato varie copie d' un libro scritto da un certo Cesare Beccaria e intitolato «Dei Delitti e delle Pene». Quanto all' autodidatta Franklin, era un genio. Scienziato, stampatore, editore, scrittore, giornalista, politico, inventore. Nel 1752 aveva scoperto la natura elettrica del fulmine e aveva inventato il parafulmine. Scusa se è poco. E fu con questi leader straordinari, questi uomini di gran qualità, che nel 1776 i contadini spesso analfabeti e comunque ineducati si ribellarono all' Inghilterra. Fecero la guerra d' indipendenza, la Rivoluzione Americana. Bè... Nonostante i fucili e la polvere da sparo, nonostante i morti che ogni guerra costa, non la fecero coi fiumi di sangue della futura Rivoluzione Francese. Non la fecero con la ghigliottina e coi massacri della Vandea. La fecero con un foglio che insieme al bisogno dell'anima, il bisogno d' avere una patria, concretizzava la sublime idea della libertà anzi della libertà sposata all' uguaglianza."
Oriana Fallaci
Oriana Fallaci
San Pietro in Gu, Meri e la torta rubata: quella bambina risarcita dall’esercito Usa 77 anni dopoEnrico Ferro
29 aprile 2022
https://mattinopadova.gelocal.it/region ... ?ref=fbfmp Meri Mion e la consegna della torta
L’anziana è stata convocata nella base americana di Vicenza, dove le è stato consegnato il dolce di cui l’avevano privata le truppe americane dopo la liberazione
SAN PIETRO IN GU. Una bambina in lacrime consolata 77 anni dopo, in un groviglio di emozioni che si intreccia con la storia. Paura, amore, gratitudine. Ci sono tutti questi ingredienti nel mosaico che raffigura un’anziana commossa, mentre riceve un dolce di compleanno da uomini in divisa militare. Il 28 aprile del 1945 Meri Mion stava per compiere 13 anni e sulle strade la gente festeggiava la liberazione di Vicenza e del nord Italia.
I soldati americani, affamati dopo aver costretto i tedeschi alla ritirata, videro una torta appoggiata su un davanzale a raffreddare. “Cake, cake!”. La presero, la divisero tra tutti e la mangiarono. Non pensarono che dietro quella torta fatta in casa c’era una bambina desiderosa di festeggiare il compleanno. Del resto, la guerra è anche questo.
Oggi quella bambina ha 90 anni ma il ricordo di quei tempi è ancora vivido. Per questo l’esercito Usa ha voluto abbracciarla e risarcirla, donandole il dolce che non ha mai potuto mangiare. “Non dimenticherò mai questo giorno”, ha detto Mari Mion, convocata dal Comando U.s. Army di stanza a Vicenza, proprio nel giorno del suo novantesimo compleanno. Lei e la madre vissero nell’Italia stretta nella morsa del nazifascismo. La notte che precedette il suo tredicesimo compleanno la trascorse nascosta nella soffitta della fattoria in cui abitava, a San Pietro in Gu.
I rumori degli spari dei tedeschi contro la facciata di casa sono un incubo ricorrente. Erano gli ultimi giorni, fortunatamente. A breve l’Italia avrebbe potuto vivere a pieno la libertà riconquistata grazie alle truppe americane. I soldati Usa, stremati, venivano festeggiati con vino e pane dagli italiani riconoscenti. E forse è per questo che pensarono di poter prendere quel dolce fatto in casa, senza pensare alle conseguenze.
Settantasette anni dopo il “torto” è stato sanato. Meri Mion, nel giorno dei suoi 90 anni, ha ricevuto dall’esercito statunitense il dolce che in quell'aprile del 1945 non aveva potuto assaggiare: una grande cake con panna e fragole, guarnita con un cestino di ovetti pasquali di cioccolato. È stato il sergente Peter Wallis, recente vincitore del concorso per il miglior combattente del Comando Europeo di gestione delle installazioni, a porgere la torta a Meri, emozionata e commossa.
Presente anche il colonnello Matthew Gomlak, comandante della Guarnigione Americana in Italia. Centinaia di persone, tra cui soldati italiani, carabinieri, veterani statunitensi, veterani italiani e molti cittadini hanno assistito alla cerimonia, ai Giardini Salvi, vicino a dove l'88/a Divisione di Fanteria combatté a Vicenza il 28 aprile 1945. “Non smetterò mai di ringraziarvi”, ha detto l’anziana rivolta ai militari americani. “Resterete per sempre nel mio cuore e nel mio ricordo”.
La voce che non ti aspetti: su "Il Foglio" davvero un bel pezzo di Giuliano Ferrara che ripercorre le tappe storiche dell'ascesa e della frenata del pensiero Neoconservatore, evidenziando come l'interventismo basato sulla tutela di diritti e principi morali, ostili ad autocrazie e regimi, si dimostri ancora oggi fondamentale per la sicurezza occidentale.
Condivido in pieno, nella certezza che solo una nuova stagione incentrata sulla forza in politica estera e sulla contrapposizione alle dittature, guidata dagli USA, possa assicurarci stabilità ed una pace duratura a lungo termine. L'isolazionismo non stabilizza, piuttosto invoglia gli autocrati ad ampliare la propria sfera di influenza, attraverso violenza e prevaricazioni.
https://www.facebook.com/tommasoalessan ... HhgsmsDwolAvevano ragione i neoconservatori americaniGiuliano Ferrara
5 ottobre 2022
https://www.ilfoglio.it/esteri/2022/10/ ... i-4511673/ Il Progetto per un nuovo secolo americano, assicurare al mondo una “benevolente egemonia” grazie alla forza, era del 1997. Ma in 25 anni è stato tradito più volte dall’occidente. E ora ci sono Putin e Xi
Avevano ragione i neoconservatori americani? Nel 1997 fu fondato, da William Kristol e Robert Kagan, il Pnac, un think tank chiamato Progetto per un nuovo secolo americano. L’idea trainante era che nel nostro secolo, il XXI, gli Stati Uniti avrebbero dovuto dispiegare tutta la loro forza militare, diplomatica, economica per assicurare agli americani e al mondo una “benevolente egemonia” del sistema di libertà e democrazia uscito vincitore dalla Guerra fredda dei decenni precedenti, a partire dal discorso di Fulton di Winston Churchill, il 5 marzo del 1946 (“Una cortina di ferro è calata sull’Europa”). Da allora è passato un quarto di secolo e, se grande è il disordine sotto il cielo, come diceva il presidente Mao, la situazione è tutt’altro che eccellente.
Qualche riferimento è necessario. Quando esordì la lobby neocon, mancavano quattro anni alla Pearl Harbor da loro prevista e temuta, che poi si rivelò essere il bombardamento jihadista di New York e di Washington dell’11 settembre 2001. Il motore propulsivo dell’instabilità strategica del mondo era il cosiddetto medio oriente allargato, investito nel 1979 dalla rivoluzione khomeinista in Iran. Nel 1981, agli inizi della lunga guerra tra Iraq e Iran (1980-1988), gli israeliani avevano distrutto il reattore nucleare Osirak, ceduto a Saddam dalla Francia. Nel 1991 c’era stata la guerra del Golfo contro Saddam Hussein che aveva invaso il Kuwait, condotta da George Bush Sr. e da un’ampia coalizione battezzata dall’Onu. Nel 1996 i talebani avevano instaurato il loro regime teocratico a Kabul, e Bin Laden si era insediato nel paese. I neoconservatori, che avevano radici limitate ma importanti nell’Amministrazione Reagan degli anni Ottanta, e poi esercitarono una influenza sempre maggiore nella prima Amministrazione di Bush Jr. tra il 2000 e il 2004, criticavano il “lassismo” della politica estera e militare di Bill Clinton negli anni Novanta e, critici del risultato parziale della Guerra del Golfo (Saddam era stato sconfitto ma non era caduto, Bush si era fermato dopo la liberazione dei territori occupati senza procedere verso Baghdad), spingevano, prima dell’11 settembre, per la riscrittura armata della mappa del medio oriente (la famosa esportazione della democrazia, il regime change) e per una nuova concezione euroamericana dell’atlantismo, non più segnata dall’equilibrio multilaterale ma da un tratto di unilateralismo guidato dagli Usa. Le guerre successive all’11 settembre (Iraq e Afghanistan) sfociarono in un duraturo ma instabile regime di compromesso a Baghdad, dove un’accanita resistenza armata e la divisione occidentale misero in difficoltà le truppe americane e il profilo strategico dell’offensiva, e in un lungo, contrastato regime di occupazione a Kabul terminato nell’agosto dell’anno scorso con il ritorno al potere dei talebani e la fuga occidentale dal paese. A dimostrazione che la democrazia forse non si esporta, ma a desistere si importano l’autocrazia e la teocrazia.
Durante gli anni della presidenza Obama, multilateralismo dispiegato e tattica del leading from behind ovvero ripiegamento strategico, i neoconservatori del Pnac si sono dispersi e la fase con cui si erano identificati almeno fino al secondo mandato di Bush Jr. (2004-2008) e alle dimissioni di Donald Rumsfeld dal Pentagono (Rumsfeld era tra i firmatari del manifesto neocon del Pnac) è entrata nel cono d’ombra della politica internazionale. Le esecuzioni sommarie di Bin Laden (Obama), Al Zawahiri (Biden) e del generale iraniano Suleimani (Trump) sono state una coda di giustizia vendicativa, non l’espressione di una strategia di attacco, finita con l’Amministrazione Bush Jr. dopo un secondo mandato di ripiegamento.
Ora la situazione internazionale sembra dare ragione postuma ai neocon, che volevano un occidente unito e all’offensiva per la difesa del sistema liberale sotto l’egida americana. Biden ha dovuto forzatamente prendere la guida di un polo occidentale, altro che leading from behind, imponendo un contenuto unilaterale al rinnovo dell’alleanza con l’Europa, investita dalla bufera bellica e dai suoi modi ibridi, evidenti con la crisi e il ricatto energetici a cui l’ha esposta la benevolente egemonia del commercio internazionale di gas e petrolio.
Putin, il cui potere data dal 2000 e come si dice “va col secolo”, ha notoriamente esteso negli anni di Obama la sua influenza politica e militare nel Caucaso, in Siria, in Libia, in Africa, fino all’invasione dell’Ucraina in corso, dopo l’annessione della Crimea. Dal discorso di Monaco del 2007 ha impostato un revanscismo postsovietico con tratti di più tradizionale imperialismo zarista, fondato su un’ideologia euroasiatica nemica dell’equilibrio delle forze in Europa. Ha cercato di fare del nostro tempo un nuovo secolo panrusso, altro che Pnac. Il ruolo di guida degli Stati Uniti nella ripolarizzazione dell’occidente, ma sulla difensiva, nasce sulle rovine della politica estera di Obama e di Trump (al quale Putin regalò perfino un beffardo pallone). Questo ruolo obbligato è reso credibile dal miracolo della resistenza e controffensiva dell’Ucraina, che smentisce in parte la diagnosi famosa di Bob Kagan, il neoconservatore che descrisse gli americani come il popolo di Marte e gli europei come il popolo di Venere (fu il Foglio a popolarizzare le sue tesi in Italia, pubblicando il suo saggio). Ma a dirla tutta siamo in un momento in cui gli analisti si interrogano, come intorno a un’eventualità quasi banale, su quale tipo di armi nucleari tattiche saranno, e quando, impiegate sul fronte europeo dai russi. Intanto la Cina lavora sul tempo lungo ambiguo che le è proprio, ma il regime di Xi, che va eternizzandosi e alterna risultati eccezionali a sintomi di crisi nell’economia, nella tecnologia e nel riarmo strategico, non si è disallineato dall’asse con Mosca, con un occhio tra l’altro a Taiwan. A coronamento, la Corea del nord, altra bestia nera dei neocon, spedisce missili che sfiorano il Giappone e prepara nuovi esperimenti dimostrativi nucleari. I venticinque anni che ci separano dalla formalizzazione del progetto neoconservatore dimostrano che l’occidente ha respinto il piano A dell’egemonia americana benevola in una strategia di attacco sui molti fronti del potere mondiale, ma forse non aveva un piano B.