Demenzialità, menzogne e calunnie contro gli USA e la NATO

Demenzialità, menzogne e calunnie contro gli USA e la NATO

Messaggioda Berto » sab set 10, 2022 8:20 am

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Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Berto
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Demenzialità, menzogne e calunnie contro gli USA e la NATO

Messaggioda Berto » sab set 10, 2022 8:20 am

10)
Altre demenzialità e calunnie contro gli USA e l'Ucraina



L'Ucraina se l'è comprata l'America
Il Giardiniere
17 maggio 2022

https://www.facebook.com/permalink.php? ... 9010695713

Sapete perché gli Usa mandano tante armi all’ucraina? Non per carità cristiana, siatene certi. Semplicemente perché 3 grandi multinazionali statunitensi hanno comprato da Zelensky 17 milioni di ettari di ottima terra.
Si tratta di CArgill, Dupont e Monsanto (la quale è formalmente germano-australiana ma di capitale statunitense). Il 5 per cento del terreno agricolo Ucraino è stato poi acquistato dallo stato cinese.
Per capire quanto siano 17 milioni di ettari, basti pensare che tutta l'Italia ha 16,7 milioni di ettari di terra agricola.
Insomma, tre compagnie americane si sono comprate in ucraina una superficie agraria utile più vasta dell'intera italia.
E chi sono gli azionisti di queste tre compagnie?
Sempre loro: Vanguard, Blackrock, Blackstone. Cioè le stesse tre società finanziarie che controllano anche tutte le banche al mondo e tutte le maggiori industrie belliche dell'universo.
Insomma, se la suonano e se la cantano.
Ecco perché mangimi (cargill e Du pont) e concimi (Monsanto-Bayer) hanno subito aumenti clamorosi sin da prima della guerra: perché sapevano già tutto, erano informati di tutto.
E sapete quando finirà la guerra? Quando le grandi compagnie finanziarie avranno smaltito il loro stock di armi facendole pagare a noi, europei idioti, già spremuti dalla stessa combriccola che nel frattempo specula su grano, riso, mangimi, concimi.
Gli organi di informazione pompano la guerra. Per forza, sono sempre di proprietà di Vanguard, Blackrock e Blackstone. E Biden vuole la guerra. Per forza: è stato eletto dai magnifici tre.
Aveva ragione Battiato: abbocchi sempre all'amo.
Ma poi, mi chiedo io, di tutti questi soldi che se ne faranno i soliti noti - Buffet, Soros, Gates - che delle tre grandi compagnie finanziarie sono i soci palesi e occulti? Mangiano forse bank's guarantee ed hedge founds? Boh


No, la Monsanto NON ha comprato terreni in Ucraina, per due fondamentali motivi:
Antonio Gabbatore
18 maggio 2022
https://www.facebook.com/antonio.gabbat ... 3981852102

Primo: Monsanto non esiste più dal 2018, anno in cui è stata comprata dalla Bayer ( tedesca) che ha eliminato il marchio. Quindi niente Usa che in cambio avrebbero regalato le armi all'Ucraina. Il controllo della Bayer è tedesco, e tra i principali azionisti e investitori ci sono vari fondi sovrani. Il principale è il fondo sovrano di Singapore e tanti altri.
Secondo: in Ucraina fino a luglio del 2021 nessuno, nemmeno i privati, potevano acquistare i terreni. Dal 1 luglio del 2021 gli ucraini possono acquistare, al massimo, 100 ettari. La stessa legge vieta la vendita a soggetti e società straniere. C'è una proposta di legge che vuole consentire, a partire dal 2024, di poter vendere anche a società straniere, legge che comunque dovrebbe essere suffragata da un referendum. Prima, anche volendo, Monsanto non avrebbe potuto comprare nemmeno un orto.Mi chiedo: perché propagandare delle bufale EVIDENTI? Qual è il contributo al dibattito? Se per perorare una causa o giustificare una posizione si raccontano evidenti falsità non vi sorge il dubbio che forse siete dalla parte del torto?

In fondo al post tutti i riferimenti e le fonti.
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Monsanto_Company
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Bayer
https://www.facebook.com/antonio.gabbat ... 3981852102
https://ccipu.org/news/cade-la-moratori ... ri-terreni




Un'altra demenzialità.

ZELENSKY: EROE, O PRODOTTO HOLLYWOODIANO!?
Luigi Testa
18 maggio 2022

https://www.facebook.com/luigi.testa.52 ... 3221306603

Fin dai primi tempi dell’affrancamento dell’Ucraina dalla Russia, Brezinsky – consigliere politico militare USA – aveva sostenuto che sottraendo l’Ucraina alla Russia, questa avrebbe cessato di essere una potenza europea, confinata definitivamente nell’arretratezza asiatica. Dopo alcuni anni di indipendenza fra crisi e contrasti, la rivoluzione arancione e poi il colpo di Maidan sono stati finanziati dagli americani per sovvertire il sistema con ben 5 miliardi di dollari, come ha dichiarato pubblicamente Victoria Nuland, inviata speciale presso l’ambasciata ucraina che ha gestito tutte queste operazioni eversive per conto della Commissione esteri del Senato Usa, presieduta da Joe BIDEN.
Era già in atto il processo di “nazificazione” dell’Ucraina, come denunciano i russi, via via imposta dall’elezione della Timoschenko, nota esponente della destra radicale, poi da Youshenko, il presidente Ucraino che oltre aver portato al governo noti esponenti della frangia ‘oltranzista’ delle milizie D’AZOV, ha dichiarato eroe nazionale Stefan Bandera, esponente del movimento nazista ucraino responsabile di molte stragi nel suo paese.
Dopo un periodo confuso di grave crisi politica, con l’avvento alla presidenza dell’oligarca miliardario Poroschenko, ai tempi della secessione della Crimea e dell’inizio del conflitto nel Donbass, il nostro Zelensky stava affermandosi come il comico più popolare dell’Ucraina con la sua telenovela a puntate “Servo del popolo” che imperava sulla principale televisione nazionale. E’ da quel momento che, visto il successo strabordante del comico, nasce l’idea nell’entourage di Igor Kolomoisky, il potente oligarca miliardario proprietario dell’emittente, di proporlo davvero per la carica di Presidente alle elezioni nazionali del 2019, dove batte lo stesso Poroshenko col 70% dei consensi, senza aver mai fatto politica neanche un giorno, e completamente all’oscuro di ogni affare di stato. In pochi anni di potere, entrambi finiti sotto indagine per malversazioni varie, sono poi comparsi negli elenchi segreti dei fondi illegali parcheggiati nel paradiso fiscale di Panama, e in varie altre inchieste pubbliche; detentori di ville e proprietà nel paese e all’estero, con patrimoni di miliardi di dollari, ben occultati in occidente.
Come se da noi Claudio BISIO fosse stato eletto presidente della Repubblica dopo aver fatto ridere tutta l'Italia col suo film!
Probabilmente il Tycoon televisivo ucraino, misurate le possibilità, e considerata l’arretratezza generale del suo popolo, non ha fatto che copiare un altro noto proprietario di televisioni private in Italia, anche lui riuscito a prendere il potere per quella via.
In questi ultimi anni, completamente manipolato dagli uomini degli apparati governativi, tutti di destra anti russa, Zelensky, privo di alcuna capacità di governo, ha completamente assecondato la politica di aggressione del DONBASS e di ostracismo della Crimea, facendo carta straccia degli accordi di Minsk, alimentando un conflitto che in otto anni ha provocato 14 mila morti. Fino al rifiuto, tre giorni prima dell’invasione, di una proposta di mediazione del Cancelliere tedesco Sholtz che avrebbe evitato la guerra, concordata con Russi e americani, col beneplacito europeo.
Ora, come tutti sanno, la strategia comunicativa del Presidente “eroe” ucraino è in mano a raffinati specialisti americani, che confidando nella completa ignoranza del resto del mondo dei fatti ucraini, fanno strame di verità attraverso gli schermi televisivi. Cosa che al paese inventore di HOLLYWOOD sta riuscendo magistralmente da quasi un secolo.
Questo è “l’eroe nazionale” militarizzato in maglietta, etero diretto e teleguidato da mani espertissime che vediamo tutti i giorni strabordare da tutti gli schermi occidentali, un magnifico attore che fa solo quel che può fare, recitare un copione rigorosamentre preparato per farlo apprire il 'presidente vittima' che guida generosamente il suo popolo in guerra.



I pacifisti italiani hanno sempre un nuovo motivo per non armare l'Ucraina

Luciano Capone
18 maggio 2022

https://www.ilfoglio.it/societa/2022/05 ... a-4013076/

Da "Putin ha già vinto" e "la resa ucraina è ineluttabile" a "non umiliamo troppo la Russia". Previsioni sballate, analisi ribaltate, ma conclusioni sempre uguali: è colpa della Nato. Il fantastico mondo di Orsini, Mini, Montanari & co.

Una cosa è certa: gli ucraini non vanno aiutati a difendersi, ma i motivi cambiano. In tanti, a partire da Vladimir Putin, hanno sbagliato le previsioni. Succede in ogni guerra, d’altronde era il generale Eisenhower a dire che “i piani non sono niente, pianificare è tutto”. Ciò che conta è adeguarsi al contesto che cambia. E questa capacità di adattamento i generali di Putin dovrebbero mutuarla dai sedicenti pacifisti italiani, in grado di cambiare repentinamente le ragioni per non aiutare gli ucraini e incolpare la Nato.

Inizialmente il motivo per non inviare armi all’Ucraina era che “Putin ha già vinto”, come sentenziò Alessandro Orsini nella performance a Piazzapulita che l’ha reso famoso: “Bisogna riconoscere la sconfitta. Questa guerra è già persa, non esiste possibilità al mondo che qualcuno sottragga l’Ucraina a Putin”, diceva. “L’Ucraina è persa – disse all’inizio dell’invasione –. che Kiev possa resistere è da escludersi”. La resistenza avrebbe solo prolungato l’agonia, la resa era la scelta più realistica e incruenta: “Da un punto di vista militare questa guerra non può essere vinta dall’Ucraina, e dunque il nostro invio di armi rischia di far pagare un prezzo ancora più alto”, diceva Tomaso Montanari. Lo storico dell’arte scriveva sul Fatto quotidiano che le armi sarebbero servite solo a “prolungare e aggravare una guerra dall’esito purtroppo scontato”, ovvero “l’ineluttabile resa a una potenza così più grande”.

D’altronde, sempre sul Fatto, comparivano le analisi di Fabio Mini che descrivevano la marcia trionfale di Putin, anche dopo i primi evidenti rovesci. “È strumentale l’idea che la Russia abbia cercato di impadronirsi di Kiev per eliminare Zelensky”, sciveva il generale Mini. Anzi, Putin voleva tenerlo al potere per negoziare. E per i russi tutto procedeva secondo i piani: “Il ‘rallentamento’ che i nostri ‘esperti’ attribuiscono alla cattiva logistica è solo la conseguenza di aver raggiunto i loro obiettivi”. Erano fesserie. L’Ucraina ha resistito e inflitto enormi perdite ai russi, costringendoli a ritirarsi da Kyiv, Sumy, Chernihiv, Kharkiv. Putin non aveva “già vinto”, anzi, ora rischia di subire una sconfitta epocale. E cosa dicono quegli stessi commentatori? Che non bisogna più aiutare l’Ucraina perché si rischia di umiliare Putin!

Senza ammettere di aver sbagliato analisi, si salta da un ragionamento all’altro fischiettando. Bianca Berlinguer chiede se la guerra stia andando male per Putin e Orsini dice che ha “una grande difficoltà a rispondere” perché “è difficile capire cosa stia succedendo sul campo”. Se prima dell'invasione Orsini aveva la certezza che Putin avesse già vinto, ora che la guerra è in corso e ci sono gli elementi per valutarne l'evoluzione gli è impossibile capire cosa stia succedendo. In ogni caso per Orsini “sono molto importanti le parole di Macron” che dice che “non dovremo umiliare la Russia”, presupponendo quindi che chi aveva già vinto ora ha quasi perso, Mini, in coppia con Franco Cardini e sempre sul Fatto, invece ora ammette che Putin ha commesso degli errori, come “il celebre passo falso dell’invito agli alti ufficiali dell’esercito ucraino a destituire Zelensky”. Prima scriveva che non voleva eliminarlo, ora che il suo errore è stato provarci. Mini e Cardini riconoscono anche gli errori e le criticità sul campo dei russi, ma è colpa della “trappola tesa dagli americani” a Putin, che è consistita “nell’obbligarlo a scegliere” l’azione militare per poi fargli “trovare la sorpresa di un paese che era sostanzialmente già membro della Nato”.

In pratica, quella vecchia volpe di Sleepy Joe (Biden) ha fatto credere a quel pollo di Putin di dover invadere l’Ucraina per non farla entrare nella Nato, mentre quella già era nella Nato! E così, per continuare a dare la colpa agli Usa, Putin che solo poche settimane prima veniva descritto come un lucido stratega diventa il più grande boccalone della storia.


Questa è una testata di estrema destra, antiamericana, antiucraina e filorussa. Poco affidabile e poco credibile. Fa disinformazione.

Che fine faranno le armi fornite all’Ucraina? Negli USA cominciano a chiederselo – Analisi Difesa
Gianandrea Gaiani
17 maggio 2022

https://www.analisidifesa.it/2022/05/ch ... llucraina/

La stampa statunitense si sta accorgendo dei rischi connessi alle massicce forniture di armi all’Ucraina per combattere i russi e comincia a porre gravi e inquietanti interrogativi circa la capacità di Washington di mantenere un efficace controllo delle armi inviate a Kiev.

Il Washington Post, in particolare, ha posto il problema in un ampio e documentato articolo di John Hudson pubblicato il 14 maggio, chiedendo se gli aiuti militari andranno nelle mani giuste e quanto alto sia il rischio che vengano risucchiate in un’Ucraina che è uno dei principali hub europei del traffico di armi.

Ora oltre Atlantico c’è chi teme che parte delle attrezzature donate a Kiev possa finire nelle mani degli avversari dell’Occidente o che possa riemergere in altri conflitti nei prossimi decenni. Questo perché – dice al Washington Post William Hartung, un esperto del think tank Quincy Institute – mentre in Afghanistan “gli Stati Uniti avevano una presenza importante nel Paese che consentiva di avere almeno la possibilità di tracciare i percorsi delle armi, in Ucraina il governo statunitense è cieco in termini di monitoraggio delle armi fornite alle milizie civili e ai militari”.

Nonostante questa differenza di presenza sul campo però, la fuga degli americani e dei loro alleati da Kabul e il successivo immediato tracollo delle forze armate governative afghane, hanno lasciato in mano ai talebani 7,12 miliardi di dollari di armi e mezzi statunitensi inclusi missili, aerei, elicotteri, veicoli, armi e munizioni, secondo un rapporto del Pentagono di cui Analisi Difesa si è occupata a fine aprile.

In Ucraina, secondo Rachel Stohl, vicepresidente dello Stimson Center – “è semplicemente impossibile tenere traccia non solo di dove vanno tutti questi equipaggiamenti e chi li userà, ma anche come vengono usati”.

Il quotidiano statunitense ha del resto ricordato che l’Ucraina è sempre stata, fin dalla sua indipendenza post-sovietica, il paradiso del traffico e dei trafficanti di armi grazie anche alla corruzione endemica e dilagante.

Small Arms Survey ha valutato che una parte dei 7,1 milioni di armi portatili a disposizione dell’esercito ucraino nel 1992 fu “dirottata verso aree di conflitto” sottolineando “il rischio di fuoriuscite nel mercato nero locale”.

Situazione aggravatasi dopo lo sc oppio della guerra nel Donbass quando i combattenti di entrambe le fazioni svuotarono i depositi di armi e munizioni delle istituzioni statali e regionali, senza che si sappia dove questi equipaggiamenti siano poi finiti, aggiunge il Washington Post ricordando che funzionari dell’amministrazione Biden si sono incontrati con specialisti nel controllo degli armamenti per decidere una strategia.

“Non è chiaro – dice Annie Shiel, consulente del Center for Civilians in Conflict – quali misure di mitigazione del rischio o di monitoraggio abbiano adottato gli Stati Uniti e gli altri Paesi, o quali garanzie abbiano ottenuto, per garantire la protezione dei civili”.

Fa sicuramente piacere vedere che istituzioni e media statunitensi si pongono oggi gli stessi interrogativi che Analisi Difesa aveva evidenziato oltre due mesi or sono, con l’editoriale “I rischi della belligeranza” pubblicato l’11 marzo.

All’epoca molti grandi media e tv non fecero molto caso alle valutazioni espresse in proposito sul nostro web-magazine che riportiamo qui sotto.

Le armi distribuite alle milizie potrebbero inoltre venire impiegate per compiere azioni criminali o finire sul mercato clandestino che alimenta malavita organizzata e gruppi terroristici, specie in una nazione che registra un elevatissimo tasso di corruzione negli apparati pubblici.

Meglio non dimenticare che la mafia ucraina è ramificata anche in Medio Oriente e Caucaso e che almeno due battaglioni di jihadisti ceceni combattono al fianco degli ucraini in contrapposizione alle truppe di Mosca e ai governativi ceceni filo-russi presenti anch’essi in questo conflitto.

L’ipotesi che un buon quantitativo di missili e lanciarazzi anticarro o antiaerei possano finire nelle mani di milizie jihadiste è un incubo per la sicurezza della stessa Europa che quelle armi sta fornendo a Kiev senza alcun apparente controllo circa la loro destinazione.

Di fronte a questa minaccia l’opzione che tali arsenali cadano in mano ai russi o vengano distrutti in battaglia appare quasi auspicabile rispetto al rischio di armare pesantemente malavitosi e terroristi che potrebbero impiegare missili anticarro nelle nostre città e antiaerei per abbattere aerei di linea.

Aggiungiamo oggi che il tema andava posto e affrontato a inizio marzo, quando tutti in Occidente decisero di armare in modo massiccio gli ucraini.

Considerando la gigantesca mole di armi e munizioni già fornita da tutte le nazioni della NATO al governo di Kiev che arma Esercito, Guardia Nazionale e persino civili oltre a tenere conto che la situazione bellica potrebbe determinare il collasso dello stato ucraino, porsi oggi il problema come fa il Washington Post e altri media statunitensi equivale a prendere in considerazione l’ipotesi chiudere il recinto quando i buoi sono già scappati da tempo.



I pacifisti italiani hanno sempre un nuovo motivo per non armare l'Ucraina
Luciano Capone
18 maggio 2022

https://www.ilfoglio.it/societa/2022/05 ... a-4013076/

Da "Putin ha già vinto" e "la resa ucraina è ineluttabile" a "non umiliamo troppo la Russia". Previsioni sballate, analisi ribaltate, ma conclusioni sempre uguali: è colpa della Nato. Il fantastico mondo di Orsini, Mini, Montanari & co.

Una cosa è certa: gli ucraini non vanno aiutati a difendersi, ma i motivi cambiano. In tanti, a partire da Vladimir Putin, hanno sbagliato le previsioni. Succede in ogni guerra, d’altronde era il generale Eisenhower a dire che “i piani non sono niente, pianificare è tutto”. Ciò che conta è adeguarsi al contesto che cambia. E questa capacità di adattamento i generali di Putin dovrebbero mutuarla dai sedicenti pacifisti italiani, in grado di cambiare repentinamente le ragioni per non aiutare gli ucraini e incolpare la Nato.

Inizialmente il motivo per non inviare armi all’Ucraina era che “Putin ha già vinto”, come sentenziò Alessandro Orsini nella performance a Piazzapulita che l’ha reso famoso: “Bisogna riconoscere la sconfitta. Questa guerra è già persa, non esiste possibilità al mondo che qualcuno sottragga l’Ucraina a Putin”, diceva. “L’Ucraina è persa – disse all’inizio dell’invasione –. che Kiev possa resistere è da escludersi”. La resistenza avrebbe solo prolungato l’agonia, la resa era la scelta più realistica e incruenta: “Da un punto di vista militare questa guerra non può essere vinta dall’Ucraina, e dunque il nostro invio di armi rischia di far pagare un prezzo ancora più alto”, diceva Tomaso Montanari. Lo storico dell’arte scriveva sul Fatto quotidiano che le armi sarebbero servite solo a “prolungare e aggravare una guerra dall’esito purtroppo scontato”, ovvero “l’ineluttabile resa a una potenza così più grande”.

D’altronde, sempre sul Fatto, comparivano le analisi di Fabio Mini che descrivevano la marcia trionfale di Putin, anche dopo i primi evidenti rovesci. “È strumentale l’idea che la Russia abbia cercato di impadronirsi di Kiev per eliminare Zelensky”, sciveva il generale Mini. Anzi, Putin voleva tenerlo al potere per negoziare. E per i russi tutto procedeva secondo i piani: “Il ‘rallentamento’ che i nostri ‘esperti’ attribuiscono alla cattiva logistica è solo la conseguenza di aver raggiunto i loro obiettivi”. Erano fesserie. L’Ucraina ha resistito e inflitto enormi perdite ai russi, costringendoli a ritirarsi da Kyiv, Sumy, Chernihiv, Kharkiv. Putin non aveva “già vinto”, anzi, ora rischia di subire una sconfitta epocale. E cosa dicono quegli stessi commentatori? Che non bisogna più aiutare l’Ucraina perché si rischia di umiliare Putin!

Senza ammettere di aver sbagliato analisi, si salta da un ragionamento all’altro fischiettando. Bianca Berlinguer chiede se la guerra stia andando male per Putin e Orsini dice che ha “una grande difficoltà a rispondere” perché “è difficile capire cosa stia succedendo sul campo”. Se prima dell'invasione Orsini aveva la certezza che Putin avesse già vinto, ora che la guerra è in corso e ci sono gli elementi per valutarne l'evoluzione gli è impossibile capire cosa stia succedendo. In ogni caso per Orsini “sono molto importanti le parole di Macron” che dice che “non dovremo umiliare la Russia”, presupponendo quindi che chi aveva già vinto ora ha quasi perso, Mini, in coppia con Franco Cardini e sempre sul Fatto, invece ora ammette che Putin ha commesso degli errori, come “il celebre passo falso dell’invito agli alti ufficiali dell’esercito ucraino a destituire Zelensky”. Prima scriveva che non voleva eliminarlo, ora che il suo errore è stato provarci. Mini e Cardini riconoscono anche gli errori e le criticità sul campo dei russi, ma è colpa della “trappola tesa dagli americani” a Putin, che è consistita “nell’obbligarlo a scegliere” l’azione militare per poi fargli “trovare la sorpresa di un paese che era sostanzialmente già membro della Nato”.

In pratica, quella vecchia volpe di Sleepy Joe (Biden) ha fatto credere a quel pollo di Putin di dover invadere l’Ucraina per non farla entrare nella Nato, mentre quella già era nella Nato! E così, per continuare a dare la colpa agli Usa, Putin che solo poche settimane prima veniva descritto come un lucido stratega diventa il più grande boccalone della storia.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Demenzialità, menzogne e calunnie contro gli USA e la NATO

Messaggioda Berto » sab set 10, 2022 8:20 am

CARO PROF. CHOMSKY, EQUIPARARE RUSSIA E AMERICA FA IL GIOCO DI PUTIN.
Davide Cavaliere
Traduzione della lettera aperta di alcuni intellettuali ucraini al filosofo e linguista pubblicata sul sito dell’università di Berkeley, pubblicata su Il Foglio.
25 maggio 2022

https://www.facebook.com/davide.cavalie ... 4867742440

Caro professor Chomsky, siamo un gruppo di economisti accademici ucraini che sono rimasti addolorati da una serie di sue recenti interviste e commenti sulla guerra russa in Ucraina. Siamo convinti che l’opinione che lei espone pubblicamente sia controproducente per porre fine all’ingiustificata invasione russa dell’Ucraina e alla morte e sofferenza che ha portato nel nostro paese. Avendo familiarizzato con le sue interviste su questo argomento, abbiamo notato diversi errori ricorrenti nelle sue argomentazioni. Qui di seguito, desideriamo evidenziarli e brevemente commentarli.
1. Negare l’integrità sovrana dell’Ucraina
Nella sua intervista a Jeremy Scahill di The Intercept del 14 aprile 2022, lei ha affermato che: “Il dato di fatto è che la Crimea è fuori discussione. A noi può non piacere. Ai crimeani, a quanto pare, piace”. Vogliamo portare alla sua attenzione alcuni fatti storici. Primo, l’annessione della Crimea da parte della Russia nel 2014 ha violato il Memorandum di Budapest (in cui la Russia prometteva di rispettare e proteggere i confini ucraini, compresa la Crimea), il Trattato di amicizia, partenariato e cooperazione (che aveva firmato con l’Ucraina nel 1997 con le stesse promesse) e, secondo l’ordinanza della Corte internazionale di giustizia delle Nazioni Unite, ha violato il diritto internazionale. Secondo, i “crimeani” non sono un’etnia o un gruppo coeso di persone, ma i tatari di Crimea lo sono. Si tratta della popolazione autoctona della Crimea, che fu deportata da Stalin nel 1944 (e poté tornare a casa solo dopo la caduta dell’Urss), e fu costretta a fuggire di nuovo nel 2014, quando la Russia occupò la Crimea. Di coloro che sono rimasti, decine sono stati perseguitati, imprigionati con false accuse e dispersi, probabilmente morti. Terzo, se con “piace” ci si riferisce all’esito del “referendum” in Crimea del 16 marzo 2014, si tenga presente che questo “referendum” è stato tenuto sotto la minaccia delle armi ed è stato dichiarato non valido dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Allo stesso tempo, la maggioranza degli elettori in Crimea ha sostenuto l’indipendenza dell’Ucraina nel 1991.
2. Trattare l’Ucraina come una pedina americana su uno scacchiere geopolitico
Volenti o nolenti, le sue interviste insinuano che gli ucraini stiano combattendo con i russi perché gli Stati Uniti li hanno istigati a farlo, che Euromaidan sia avvenuta perché gli Stati Uniti hanno cercato di staccare l’Ucraina dalla sfera di influenza russa. Questo atteggiamento nega l’autonomia dell’Ucraina ed è uno schiaffo a milioni di ucraini che stanno rischiando la vita per il desiderio di vivere in un paese libero. Lei ha considerato la possibilità che gli ucraini vogliano staccarsi dalla sfera di influenza russa a causa di una storia di genocidio, oppressione culturale e costante negazione del diritto all’autodeterminazione?
3. Suggerire che la Russia sia stata minacciata dalla Nato
Nelle sue interviste, lei è ansioso di sollevare la presunta promessa fatta a Gorbaciov dal segretario di stato americano James Baker e dal presidente George W. Bush, secondo cui, se avesse accettato di permettere a una Germania unificata di rientrare nella Nato, gli Stati Uniti avrebbero garantito che la Nato non si sarebbe spostata “di un solo centimetro verso est”. Innanzitutto, si noti che la storicità di questa promessa è molto controversa tra gli studiosi, sebbene la Russia sia stata attiva nel promuoverla. La premessa è che l’espansione della Nato verso est non abbia lasciato a Putin altra scelta che attaccare. Ma la realtà è diversa. Gli stati dell’Europa orientale hanno aderito, e l’Ucraina e la Georgia aspiravano ad aderire alla Nato, per difendersi dall’imperialismo russo. Avevano ragione nelle loro aspirazioni, visto che la Russia ha attaccato la Georgia nel 2008 e l’Ucraina nel 2014. Inoltre, le attuali richieste di adesione alla Nato da parte di Finlandia e Svezia sono arrivate in risposta diretta all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, coerentemente con il fatto che l’espansione della Nato sia una conseguenza dell’imperialismo russo e non viceversa. Inoltre, non siamo d’accordo con l’idea che le nazioni sovrane non debbano stringere alleanze basate sulla volontà dei loro popoli a causa di promesse verbali controverse fatte da James Baker e George W. Bush a Gorbaciov.
4. Affermare che gli Stati Uniti non sono migliori della Russia
Sebbene abbiate ammesso di aver definito l’invasione russa dell’Ucraina un “crimine di guerra”, ci sembra che non riusciate a farlo senza nominare insieme tutte le atrocità commesse in passato dagli Stati Uniti all’estero (in Iraq o in Afghanistan per esempio) e, in definitiva, dedicare la maggior parte del vostro tempo a discutere di queste ultime. Non accusare Putin di crimini di guerra presso la Corte penale internazionale dell’Aia solo perché alcuni leader del passato non hanno ricevuto un trattamento simile sarebbe la conclusione sbagliata da trarre da qualsiasi analogia storica. Al contrario, sosteniamo che perseguire Putin per i crimini di guerra deliberatamente commessi in Ucraina creerebbe un precedente internazionale per i leader mondiali che tenteranno di fare lo stesso in futuro.
5. Insabbiare gli obiettivi di Putin per l’invasione dell’Ucraina
Nelle sue interviste, lei fa di tutto per razionalizzare gli obiettivi di Putin di “smilitarizzazione” e “neutralizzazione” dell’Ucraina. Si noti che, nel discorso televisivo del 24 febbraio 2022, che segna l’inizio della guerra, l’obiettivo testualmente dichiarato da Putin per questa “operazione militare” è quello di “denazificare” l’Ucraina. Questo concetto si basa sul lungo articolo pseudo-storico di Putin del luglio 2021, che nega l’esistenza dell’Ucraina e sostiene che gli ucraini non siano una nazione. Come elaborato nel “manuale di denazificazione” pubblicato dall’agenzia di stampa ufficiale russa Ria Novosti, un “nazista” è semplicemente un essere umano che si identifica come ucraino, l’istituzione di uno stato ucraino trent’anni fa è stata la “nazificazione dell’Ucraina” e qualsiasi tentativo di costruire un tale stato deve essere un atto “nazista”. Secondo questo manuale di genocidio, la denazificazione implica una sconfitta militare, l’epurazione e la “rieducazione” della popolazione. La “smilitarizzazione” e la “neutralizzazione” implicano lo stesso obiettivo: senza armi l’Ucraina non sarà in grado di difendersi e la Russia raggiungerà il suo obiettivo a lungo termine di distruggere l’Ucraina.
6. Supporre che Putin sia interessato a una soluzione diplomatica
Tutti noi speravamo in un cessate il fuoco e in un accordo di negoziato, che avrebbe potuto salvare molte vite umane. Tuttavia, troviamo assurdo il modo in cui lei attribuisca ripetutamente la colpa del mancato raggiungimento di questo accordo all’Ucraina (per non aver offerto a Putin una “via di fuga”) o agli Stati Uniti (per aver presumibilmente insistito sulla soluzione militare piuttosto che su quella diplomatica) invece che all’aggressore che ha ripetutamente e intenzionalmente bombardato civili, reparti di maternità, ospedali e corridoi umanitari durante gli stessi “negoziati”. Data la retorica di escalation dei media di stato russi, l’obiettivo della Russia è la cancellazione e la sottomissione dell’Ucraina, non una “soluzione diplomatica”.
7. Sostenere che cedere alle richieste russe sia il modo per evitare la guerra nucleare
Dall’invasione russa, l’Ucraina vive in una costante minaccia nucleare, non solo perché è un obiettivo primario per i missili nucleari russi, ma anche a causa dell’occupazione russa delle centrali nucleari ucraine. Ma quali sono le alternative alla lotta per la libertà? La resa incondizionata e l’eliminazione degli ucraini dalla faccia della terra? Vi siete mai chiesti perché il presidente Zelensky, con il sostegno schiacciante del popolo ucraino, sta supplicando i leader occidentali di fornire armi pesanti nonostante la potenziale minaccia di un’escalation nucleare? La risposta a questa domanda non è “a causa dello zio Sam”, ma piuttosto perché i crimini di guerra russi a Bucha e in molte altre città e villaggi ucraini hanno dimostrato che vivere sotto l’occupazione russa è un tangibile “inferno sulla terra” che si sta concretizzando proprio ora e che richiede un’azione immediata. Probabilmente, qualsiasi concessione alla Russia non ridurrà la probabilità di una guerra nucleare, ma porterà a un’escalation. Se l’Ucraina cade, la Russia può attaccare altri paesi (Moldavia, Georgia, Kazakistan, Finlandia o Svezia) e può anche usare il suo ricatto nucleare per sottomettere il resto dell’Europa. E la Russia non è l’unica potenza nucleare al mondo. Altri paesi, come Cina, l’India, il Pakistan e la Corea del nord, stanno guardando. Immaginate cosa accadrà se impareranno che le potenze nucleari possono ottenere tutto ciò che vogliono usando il ricatto nucleare.
Professor Chomsky, speriamo che prenderà in considerazione i fatti e rivaluterà le sue conclusioni. Se davvero tiene alle vite degli ucraini, come sostiene, le chiediamo gentilmente di astenersi dall’alimentare ulteriormente la macchina da guerra russa diffondendo opinioni molto simili alla propaganda russa. Nel caso in cui voglia approfondire i punti sopra citati, siamo sempre aperti alla discussione. Cordiali saluti,
Yuriy Gorodnichenko (Università di Berkeley), Bohdan Kukharskyy (City University di New York), Anastasia Fedyk (Università di Berkeley), Ilona Sologoub (VoxUkraine).


Il professor Vittorio Emanuele Parsi da lezioni all' impreparato direttore del Falso Quotidiano, il quale si innervosisce e prova invano il giochetto della “caciara”, non conoscendo neanche cosa dice l’articolo 11 della Costituzione.
Grandissimo il Prof. Parsi che rimette a posto Travaglio sulla storia, sugli ideali, sulle guerre, sulle dittature. Grazie, grazie, grazie.

27 maggio 2022
https://www.facebook.com/groups/6713805 ... ently_seen

Secondo quelli come lei che sostengono Putin, le guerre finiscono quando le persone aggredite si arrendono (e non quando gli aggressori smettono di aggredire), grazie a Dio gli ucraini ragionano in maniera diversa.
E non si può dire la propaganda loro e la propaganda nostra perché non possiamo mettere sullo stesso piano le varie propagande (quelle del bene e quelle del male). Quindi lei con la sua logica mette sullo stesso piano la propagande di Gobbels e quella degli americani che facevano films di propaganda come quello intitolato "Perché combattiamo" per spiegare ai contadini dell'Illinois perché gli USA combattevano contro i tedeschi e gli italiani e non solo contro i giapponesi che li avevano attaccati.
Si tratta entrambe di propagande ma quello che contengono sono cose assai diverse.
Sono armi quelle russe, sono armi quelle americane, quelle inglesi, francesi, tedesche, italiane, spagnole, uniti nella UE e nella NATO ma servono a ideali diversi.
Mettere sullo stesso piano queste queste cose è un'operazione sottile di mistificazione dei fatti e non delle opinioni.

LE PALLE DI TRAVAGLIO
Giovanni Bernardini
In un dibattito televisivo col professor Parsi Marco Travaglio è arrivato a dire che nel corso della seconda guerra mondiale i nemici della Germania NON inviarono armi ai combattenti ma scesero in campo direttamente. Mandarono UOMINI, non armi, al fronte. Chi abbia voglia di soffrire ascoltando le idiozie di Travaglio può visualizzare la pagina FB del professor Vittorio Emanuele Parsi in cui è riportato il filmato. Io non ho voglia di sporcare la mia pagina postandolo, anche se nel finale del video la breve replica di Parsi, spesso interrotto da un Travaglio insopportabile, basta a far fare a questo pseudo giornalista la figuraccia che merita.
Dunque per Travaglio NON ci furono invii di armi nel corso del secondo conflitto mondiale! Gli inglesi e gli americani non erano dei vili come gli attuali dirigenti della Nato, combattevano in prima persona! A parte il fatto che se OGGI inglesi ed americani scendessero in campo in prima persona gli strilli di Travaglio raggiungerebbero il cielo, a parte questo “particolare”, gli americani inviarono armi alla Gran Bretagna ed all’Unione sovietica nel corso di tutto il secondo conflitto mondiale. Le inviarono per oltre un anno anche quando NON erano formalmente in guerra con la Germania. La battaglia dell’Atlantico iniziò nel 1939, e si trattò, lo sanno tutti i non analfabeti, della lotta dei sommergibili tedeschi contro il naviglio mercantile americano, scortato da navi da guerra, che riforniva di materie prime, viveri ed ARMI la Gran Bretagna.
L’undici marzo 1941, cioè quasi 10 mesi PRIMA che gli Stati Uniti entrassero in guerra il congresso americano votò il lend lease act, una legge che permetteva l’invio rapido, senza pastoie burocratiche, di ARMI ai paesi in guerra con la Germania.
Travaglio quindi racconta un sacco di PALLE. Il problema però NON è lui. La domanda da farsi è: come mai un simile personaggio è onnipresente in TV? Perché i vari conduttori gli permettono di esibirsi in lunghissime filippiche, di raccontare palle in quantità industriali e di interrompere di continuo chi poi replica in maniera argomentata alle sue idiozie? Perché le TV italiche sono diventate una sorta di covo di putinisti di ogni colore?


UNA BATTAGLIA PER PROCURA CONTRO L'OCCIDENTE
di Antonio Polito, Il Corriere della Sera
Niram Ferretti
8 giugno 2022

https://www.facebook.com/niram.ferretti ... 0527192723

e è con noi che ce l’aveva, Dmitry Medvedev non sarebbe davvero il primo a dichiarare il suo «odio» per gli occidentali, spinto fino al punto di volerli «veder sparire», perché «bastardi e degenerati». Appena ventuno anni fa, in tutt’altre circostanze, un gruppo di ragazzi arabi si imbarcarono su quattro aerei di linea negli Stati Uniti, convinti di poterci distruggere perché abbiamo paura della morte, mentre loro, gli attentatori delle Torri gemelle, la desideravano fino al martirio. In singolare coincidenza, narrando mirabilie di un super missile che da Mosca potrebbe radere al suolo Parigi o Berlino in duecento secondi dal lancio, il conduttore di una tv russa ha di recente aggiunto: «Certo, poi moriremmo anche noi, ma noi andremmo in paradiso».
Eravamo stati facili profeti, nel segnalare che la guerra all’Ucraina si sarebbe presto trasformata in un nuovo e sciagurato «scontro di civiltà». I discorsi di Putin, e quelli del patriarca Kirill, avevano anticipato ciò che ha detto ieri l’alter ego dell’autocrate di Mosca, Medvedev, ex presidente ed ex premier della Federazione russa. Se una «guerra per procura» è in corso in Ucraina, è questa: i russi puniscono gli ucraini perché non si sentono più russi, ma occidentali. Perciò è corretto dire che è una guerra mossa anche all’ Europa.
L’Occidente è del resto innanzitutto Europa, visto che questa è stata la culla dei suoi valori, della sua cultura, della sua tecnologia, esportatore di tutte le rivoluzioni industriali della storia, inventore dei Lumi della ragione, della libertà e dell’uguaglianza, ma anche dello schiavismo, del colonialismo e dello sfruttamento dell’uomo sull’uomo. Per i suoi formidabili successi, è da secoli temuto da tutti i suoi avversari. E per questo odiato. Ma anche ammirato e imitato. Il fondatore dell’impero zarista, Pietro il Grande, per riuscire a conquistare l’accesso al Mar d’Azov (anche lui, è una costante della storia russa), viaggiò due anni in Europa assumendo centinaia di maestri d’ascia olandesi e inglesi ed esperti d’armi austriaci, pur di portarseli in Russia a costruire la flotta che non aveva mai avuto.
Molto tempo prima che nascesse la Nato, «la Russia diffidava già degli stranieri e degli occidentali», ha scritto lo storico Stephen Kotkin. Mentre l’Occidente trovava in America la sua nuova «frontiera», espandendosi a Ovest fino a raggiungere il Pacifico, la Russia, anch’essa società di frontiera, si lanciava nelle immense distese a Oriente, arrivando sull’altra sponda dello stesso oceano. Per secoli è riuscita ad espandersi a una media di cinquanta miglia quadrate al giorno, fino a coprire un sesto delle terre emerse del pianeta e a competere con l’Occidente. Da sempre retta da autocrazie, ha rappresentato a lungo l’alternativa più formidabile alle democrazie liberali occidentali, fino a sfidarne la supremazia indossando la corazza ideologica del comunismo.
Ed è proprio grazie a questa storia che attrae ancora oggi i nemici interni dell’Occidente. Li vediamo all’opera qui da noi, dai tardi epigoni della sinistra anti-capitalista e terzomondista, ancora ostaggio del feticismo del Cremlino, fino ai tradizionalisti che vedono in Mosca la Terza Roma, il faro di civiltà cristiana che non ha ceduto ai demoni dell’individualismo, dell’edonismo, e della libertà sessuale. È goffo, ma non è un caso, se Putin si è presentato come improbabile paladino della lotta alla teoria del gender, o se il patriarca Kirill ha identificato nelle sfilate gay il declino morale dell’Occidente che giustifica anche la guerra all’Ucraina. Sarà per questo che siamo «bastardi e degenerati».
Ma sopravviveremo anche stavolta, se sapremo tener fede proprio ai valori che Putin, il suo ex numero due, il suo «chierichetto» Kirill e i suoi propagandisti in tv mostrano di disprezzare: il primo dei quali è la capacità di distinguere tra i popoli e i loro governanti.
Loro si identificano con la Russia, suggerendo quell’unità spirituale tra sangue, suolo e nazione che tanti disastri ha provocato nel passato anche in Occidente. Da noi i popoli sono invece fatti di cittadini, e ognuno ha diritto alle sue idee, perfino i filo-russi. Per questo non possiamo odiare i russi come Medvedev «odia» gli occidentali. Per questo non vogliamo «vederli sparire», ma piuttosto ci auguriamo di poterli riaccogliere un giorno in un sistema di sicurezza europeo e di garanzie reciproche, come era sembrato possibile per qualche anno dopo la caduta del Muro di Berlino. Per questo aiutiamo gli ucraini a difendersi. Loro sì, invece, temo che odino davvero i russi che hanno deciso l’invasione, che hanno ucciso civili inermi, stuprato donne, portato via bambini. Ma, proprio perciò, impedire la loro sconfitta e capitolazione sarebbe il più grande contributo a mettere fine alla spirale dell’odio, e a dare inizio alla pace.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Demenzialità, menzogne e calunnie contro gli USA e la NATO

Messaggioda Berto » sab set 10, 2022 8:21 am

ANTIAMERICANISMO, QUELLE VECCHIE OSTILITA'
di Antonio Polito, Il Corriere della Sera
Niram Ferretti
24 febbraio 2023

https://www.facebook.com/permalink.php? ... 4575318063

Niente di ciò che sta accadendo in Ucraina spiega la crescente differenza di giudizi tra l’opinione pubblica italiana e quella di altri Paesi europei. Né le diverse letture della crisi e del suo antefatto, né un certo grado di assuefazione all’orrore, e nemmeno una strisciante insofferenza per l’esposizione mediatica di Zelensky bastano a dar conto dell’elevato numero di italiani che vorrebbero sospendere gli aiuti militari agli ucraini (una maggioranza relativa), o preferirebbero un cedimento, un accordo qualsiasi, anche se ingiusto, anche se a scapito dell’aggredito (una consistente minoranza).
Non è infatti nelle ragioni della diplomazia o della politica che va cercata la radice di questo disincanto. È piuttosto nei valori, nella cornice culturale e ideale in cui si muove la storia degli italiani, che vanno cercate le cause di un fenomeno che non si può sottovalutare, e che può spingere politici, pur di diversa storia e provenienza come Berlusconi, a cavalcarlo per tornaconto elettorale, unendo così l’utile ai doveri di amicizia verso l’autocrate di Mosca.
Il primo di questi valori è ovviamente la pace. I popoli che hanno un ricordo vicino della guerra sul proprio territorio sono naturalmente meno bellicosi. Agiscono qui da noi due forme di «pacifismo». La prima per così dire «attiva», nel senso che spinge a mobilitarsi per ottenere la fine della guerra e, nelle sue forme più utopiche, la fine di tutte le guerre.
La seconda è invece una forma di mobilitazione «passiva»: una gran parte degli italiani ha paura che il conflitto comporti delle conseguenze per noi, che ci coinvolga prima o poi, che ci arrivi in casa anche se solo sotto forma di bollette del gas o sabotaggi digitali. Nella migliore delle ipotesi, questi sentimenti vengono nobilitati dai loro propagandisti con una specie di «hegelismo» in pillole: se è successo, se l’invasione è avvenuta, se l’occupazione militare è una realtà, allora vuol dire che è anche razionale, e noi che ci possiamo fare, se non farci del male?
Ma la voglia di pace e la paura della guerra sono sentimenti diffusi ovunque in Europa. Qui da noi agisce evidentemente anche qualcos’altro. Potremmo chiamarlo uno «scontro di civiltà» in miniatura. C’è infatti una consistente fetta di opinione pubblica che ha ereditato dalla cultura cattolica e da quella comunista un’istanza morale anti-capitalistica, contraria all’individualismo, ostile all’«american way of life», convinta che il valore dei popoli non sia dato dal loro successo economico ma dalla loro unità mistica, perché le società non sono meccanismi ma organismi, e quindi anche se più povere possono essere rese più felici dal rispetto della tradizione, dalla valorizzazione della comunità e da una guida carismatica. Questa insofferenza per la modernizzazione, per la sua velocità onnivora, per la sua pervasività tecnologica, è il nesso che unifica posizioni politiche spesso divergenti su molte altre questioni; dall’estrema destra, dove è sempre esistito un «terzaforzismo» da opporre all’atlantismo, all’estrema sinistra ex «terzomondista», oggi speranzosa che un’alleanza globale dei Sud del mondo possa battere l’Occidente, prendendosi così la rivincita sulla sconfitta del comunismo. Non a caso tutte queste forze condividono una comune critica, o addirittura un rifiuto, della democrazia parlamentare, considerato a ragione il regime politico ideale per lo sviluppo capitalistico.
È dunque un sistema di valori, non una valutazione ragionata dei fatti, ciò che spinge una fetta di italiani a preferire il «mondo russo» a quello americano. Una fetta non grande, ma che è resa più visibile e vociante dalla capacità di occupare il discorso pubblico in tv, dove viene invitata perché appare meno ortodossa, meno omologata, dunque più originale e spettacolare.
Si tratta della forma più recente assunta dall’anti-americanismo: Biden epitome di un Occidente vecchio, debole e sfibrato, capace di combattere solo da remoto, verrà inesorabilmente sconfitto dalla guerra patriottica e dalla vigoria di Putin, forte del superiore numero di fanti che può schierare sul terreno per rimpiazzare, ondata dopo ondata, i morti e i caduti. Qualcuno, in Italia, aveva già dichiarato «sventrata» l’Ucraina una settimana dopo l’invasione. Qualcun altro, sui social, prevedeva che prima o poi si sarebbero «esauriti» i combattenti ucraini.
Putin è perfettamente consapevole della forza globale che può assumere questo nuovo anti-americanismo. Non a caso nell’ultimo discorso ha parlato quasi solo degli Stati Uniti; e una volta dell’Italia che, nei suoi piani, dovrebbe diventare l’anello debole dell’Europa, cedevole come l’Ungheria. Chi da noi simpatizza con lui stabilisce spesso paralleli con i comportamenti della potenza statunitense per dire: così fan tutti, tutti perseguono il proprio tornaconto, e nel caso usano la forza. Ma se anche fosse vero che l’America ha fatto in passato ciò che la Russia sta facendo in Ucraina (occupare e annettersi territori) per difendere i suoi interessi geo-strategici, allora perché viene perdonato alla Russia ciò che a lei è contestato? Perché nelle nostre piazze non risuona nei confronti di Putin quel grido «go home» che gli attempati imbonitori dei talk show hanno tante volte urlato contro gli yankee? Perché si accusa l’Europa di aiutare un popolo che a lei chiede aiuto, quando a tutti parve ovvio che Urss e Cina armassero la resistenza del popolo del Vietnam contro gli americani? Se pure si trattasse di riconoscere l’interesse russo alla sconfitta dell’Ucraina, perché questo interesse dovrebbe prevalere su quello europeo di non perdere un Paese che ha deciso di stare dalla nostra parte? Perché preferiscono la Russia all’Europa?
Si capisce allora perché la pressione per mollare l’Ucraina si manifesti con più forza oggi, rispetto a un anno fa, e sia purtroppo destinata a crescere nei prossimi mesi: corrisponde infatti allo schierarsi sempre più deciso degli Stati Uniti nel conflitto. La visita di Biden, e seppure in forma minore ma altrettanto «senza se e senza ma» di Giorgia Meloni, il loro impegno a sostenere Kiev «as long as it takes», rappresentano un salto di qualità per i fautori nostrani di uno scontro di civiltà combattuto sulla pelle degli ucraini. Si faranno sentire sempre più forte. E l’esito di questa battaglia di idee ci dirà, come sempre accade nelle crisi internazionali, di che pasta è fatto il nostro Paese.
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Demenzialità, menzogne e calunnie contro gli USA e la NATO

Messaggioda Berto » dom ott 02, 2022 7:59 am

.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Demenzialità, menzogne e calunnie contro gli USA e la NATO

Messaggioda Berto » dom ott 02, 2022 8:00 am

11)
Le demenzialità dei dem contro Trump sulla questione Ucraina



??? Che sia vero ???
Manipolazione dei media antitrumpiani, ignoranza di Trump sul caso, visione geopolitica erronea e troppa considerazione e rispetto malposto per la Russia di Putin e di Putin stesso da parte di Trump e degli USA?


UCRAINA: TRUMP, "L'UCRAINA DOVEVA TROVARE UN ACCORDO CON PUTIN PER EVITARE LA GUERRA, CEDENDO LA CRIMEA O RINUNCIANDO ALLA NATO".

L'ex Presidente americano Donald J. Trump ha suggerito oggi che l'Ucraina avrebbe dovuto trovare un accordo con il presidente Vladimir Putin per evitare che la Russia invadesse il Paese.
Durante un'apparizione al podcast The Clay Travis & Buck Sexton Show, l'ex Presidente ha suggerito che l'Ucraina avrebbe potuto "cedere" il territorio della Crimea, annesso dalla Russia nel 2014, o accettare di non entrare nella NATO pur di fermare l'invasione.

Le sue osservazioni sono arrivate dopo che a Trump è stata chiesta una opinione sul servizio fotografico che il presidente ucraino Zelensky e sua moglie Olena hanno realizzato per la rivista Vogue, che è stato oggetto di critiche perché si è svolto mentre il Paese era in guerra.

"Probabilmente non è stata la cosa migliore da fare", ha detto Trump, prima di aggiungere la sua posizione più volte ribadita secondo cui l'invasione russa non sarebbe "mai avvenuta" se lui fosse stato ancora Presidente.
"Lui [Putin] non l'avrebbe fatto con me come presidente. Non l'avrebbe fatto. Come minimo, avrebbero dovuto trovare un accordo", ha detto Trump.

"Avrebbero potuto rinunciare alla Crimea. Avrebbero potuto fare qualcosa con la NATO, 'Ok, non entreremo nella NATO', e avreste avuto un Paese, perché credo che Putin volesse trovare un accordo", ha detto Trump.
"E ora non credo che voglia più trovare un accordo. Penso che sia molto più difficile trovare un accordo. Sta facendo esplodere tutto. Voglio dire, prenderà il controllo dell'intero Paese. Ed è molto, molto triste guardare quello che è successo con l'Ucraina. Molto, molto triste".
Trump ha detto di non credere che Putin "abbia mai avuto intenzione" di iniziare una guerra con l'Ucraina, ma che ora "preferisce prendere il controllo dell'intero Paese, ora che ha iniziato".
Trump ha aggiunto che l'invio da parte del presidente russo di centinaia di migliaia di truppe e di una grande quantità di equipaggiamento militare lungo il confine dei due Paesi prima dell'invasione è stata una tattica di "grande negoziazione".
"E quando si guarda a quegli edifici completamente bruciati, quelle persone sono tutte morte. Avete perso un sacco di persone. Questo è un accordo che poteva essere trovato. Non sarebbe mai dovuto accadere.
Ma se doveva accadere, poteva trovarsi una soluzione. E ha spostato 200.000 truppe al confine per negoziare, ma non è riuscito a trovare un accordo - e ora non sono sicuro che si possa più trovare un accordo molto facilmente".
Trump era stato già precedentemente criticato per i commenti fatti al The Clay Travis & Buck Sexton Show prima dell'invasione della Russia.
A febbraio, Trump aveva definito "geniale" e "molto astuta" la tattica di Putin di riconoscere due repubbliche autoproclamate nell'Ucraina orientale e di inviare truppe russe nelle regioni con il pretesto di "operazioni di mantenimento della pace".

Trump ha poi ribadito le lodi al presidente russo in seguito alle reazioni alle sue dichiarazioni, dicendo nel suo resort di Mar-a-Lago, in Florida, che Putin è stato "molto intelligente" in quanto ha "preso il controllo di un Paese in cambio di 2 dollari di sanzioni" mentre era in corso l'invasione.



Tornano a destare preoccupazioni le posizioni del presidente Donald Trump circa una possibile fuoriuscita degli Stati Uniti dalla NATO.

16 gennaio 2022

https://www.facebook.com/ORepubblicano/ ... bs88sfCHZl

Nel corso del 2018, infatti, il tycoon avrebbe più volte parlato ai suoi collaboratori di questa possibilità.
Una decisione questa che da sempre mette Trump in netta minoranza, non solo rispetto al suo partito ma anche rispetto al suo stesso staff.
Già durante la scorsa estate, l'ex Segretario alla difesa, Jim Mattis, ed il Consigliere alla sicurezza nazionale John R. Bolton cercarono di mettere a tacere le voci circa un possibile ritiro di Washington dell'alleanza atlantica. Una scelta che rischierebbe di compromettere l'influenza degli Stati Uniti in Europa e di avvantaggiare la Russia.
Sui rapporti tra Trump e il Cremlino è stata recentemente aperta un'indagine dell'FBI. Più in generale le posizioni di Donald Trump nei confronti della Russia, indirizzate alla distensione con Mosca, hanno generalmente preoccupato l'opinione pubblica. Dalle sue posizioni critiche verso l'apposizione di nuove sanzioni, al rovesciamento di un incontro NATO (che si sarebbe dovuto tenere lo scorso 12 luglio) per discutere l'ingresso di Georgia e Ucraina nell'alleanza, fino alla conferenza stampa tenutasi ad Helsinki con il presidente Putin (lo scorso 16 luglio), incontro che ha visto un rapporto tutt'altro che freddo tra i due leader.
L'uscita degli Stati Uniti dalla NATO sarebbe "una delle cose più dannose che un presidente possa fare per gli interessi degli Stati Uniti" ha dichiarato il Sottosegretario alla difesa dell'amministrazione Obama Michèle A. Flournoy: "Distruggerebbe oltre 70 anni di accurato lavoro di più amministrazioni, sia repubblicane che democratiche, per creare forse l'alleanza più potente e vantaggiosa della storia e sarebbe il successo più "selvaggio" (letteralmente "the wildest success") che il presidente Vladimir Putin potrebbe sognare di ottenere."
In realtà Donald Trump, se da un lato ha manifestato disponibilità all'apertura, dall'altro non ha mai mancato di reguardire e prendere provvedimenti contro il Cremlino là dove ve ne fosse stato il bisogno.
Con lo scoppio del "caso Skripal" la Casa Bianca ha prontamente espulso 50 ambasciatori russi (che ora sta gradualmente reintegrando); inoltre Trump ha più volte "fatto pressing" su Putin affinché liberasse i dissidenti politici incarcerati.
Le motivazioni dell'inquilino della Casa Bianca, poi, sono sempre state note e ribadite in un durissimo confronto con il cancelliere tedesco Angela Merkel, circa la spesa militare per l'alleanza atlantica.
Donald Trump si è sempre detto infastidito per il fatto che gli stati membri dell'Unione europea, Germania in testa, spendano l'1% del proprio PIL per la NATO (quando ogni stato membro dell'alleanza sarebbe tenuto a versare almeno il 2% del proprio Prodotto Interno Lordo), mentre la spesa degl Stati Uniti ammonta, ogni anno, al 4% del PIL annuo.


Trump, primo comizio dopo il blitz: «Fbi un mostro. Putin? Brillante. Ma avvisai Merkel sui rischi di Nord stream»
4 settembre 2022

https://www.open.online/2022/09/04/usa- ... rd-stream/

«Le avevo detto che avrebbe aumentato la dipendenza energetica della Germania dalla Russia» ha dichiarato l’ex presidente statunitense Donald Trump riferendosi all’ex cancelliera tedesca Angela Merkel, aggiungendo che «ora ne vediamo i risultati». «Le ho mandato una bandiera bianca di resa», continua nel suo racconto Trump ricordando il G7 di febbraio 2022, «”perché Angela“, le ho detto, “dovrai arrenderti“», spiega l’ex presidente. «”Il 75% della tua energia arriva dalla Russia. Se guardi indietro negli anni, la Germania e la Russia non sono mai andate troppo d’accordo“» ha dichiarato Trump al suo primo comizio elettorale dopo il blitz dei federali nella sua villa di Mar-a-Lago in Florida che ha portato al sequestro di documenti coperti da segreto di Stato. Merkel, però non è l’unica leader internazionale menzionata da Trump durante il comizio. L’ex presidente, infatti, ha anche fatto riferimento al leader del Cremlino Vladimir Putin, che è stato definito «brillante» e al presidente cinese Xi Jinping ritenuto «the King» poiché «capace di fare un decreto che lo proclamasse presidente a vita».

Riguardo la politica interna

Proprio riguardo l’ufficio federale di investigazione l’ex leader della Casa Bianca ha dichiarato: «l’Fbi è diventato un mostro feroce controllato alla sinistra democratica e dai media ma io non resterò in silenzio». All’evento a Wilkes-Barre in Pensylvania in vista delle elezioni di medio termine del prossimo 8 novembre, il tycoon ha accusato l’Fbi di fare due pesi e due misure: «È la stessa Fbi ha non ha perseguito Hillary Clinton per l’Emailgate». Entrando nel merito della vicenda, Trump ha affermato: «Hanno pubblicato foto facendo intendere che quei documenti li avessi sparpagliati io sul pavimento. Sono persone veramente disoneste». L’ex leader della Casa Bianca ha fatto riferimento a una foto mostrata in tribunale dove si vedono diversi documenti sparsi su un tappeto che gli investigatori ritengono fare parte di quelli segreti. Trump ha anche parlato del suo successore Joe Biden, definendolo «un nemico dello Stato» motivo per il quale «metteremo fine alla carriera politica di Nancy Pelosi e Joe Biden» ha dichiarato il tycoon. Il miliardario ha menzionato esplicitamente il discorso di Filadelfia nel quale Biden ha dichiarato: «Non c’è dubbio che il Partito Repubblicano sia dominato, guidato, e intimorito da Donald Trump».



La rielezione di Trump non aiuterebbe a riunire il Paese
L’ex presidente reagisce alle provocazioni dei Democratici, ma gli Usa hanno bisogno di tutta la loro forza e compattezza per contrastare l’aggressività di Russia e Cina
Michele Marsonet
11 Settembre 2022

https://www.nicolaporro.it/atlanticoquo ... -il-paese/
https://www.facebook.com/atlanticoquoti ... wi4XGKGBhl
Anche chi aveva accolto con favore l’elezione di Donald Trump alla Casa Bianca nel 2016 è costretto a porsi alcune domande. La principale è questa: siamo davvero sicuri che una sua eventuale rielezione gioverebbe agli Stati Uniti, e all’intero Occidente in generale?

Non è un quesito peregrino, anche se tale potrebbe sembrare ai suoi tanti ammiratori in Italia e altrove. Notiamo innanzitutto che, con il suo avvento, lo storico Partito Repubblicano Usa si è trasformato in qualcosa di molto diverso rispetto a un passato anche recente.


Un Gop isolazionista

Era, quello Repubblicano, un partito solidamente conservatore, attento alla salvaguardia dei tradizionali valori americani. Meno interventisti in politica estera rispetto ai Democratici, i rappresentanti del GOP (“Grand Old Party”), pur divisi anch’essi in correnti, si sono sempre caratterizzati per la difesa a spada tratta del primato americano nell’ambito dello schieramento occidentale.

Trump ha impresso una sterzata che potremmo definire “isolazionista”, ritenendo che gli Usa dovessero prima di tutto badare ai propri interessi, lasciando che gli alleati diventassero più responsabili nella soluzione dei loro problemi.

Sin qui nulla da eccepire. Vi sono buone ragioni per sostenere che gli americani debbano in primo luogo recuperare la loro forza anche sul piano interno. Per esempio cambiando la natura di una globalizzazione che ha favorito soprattutto la Cina, lasciando molti Stati Usa in cattive condizioni a causa delle eccessive delocalizzazioni, e di una politica industriale debole che ha condotto alla crisi di molti settori.


Il 6 gennaio

Trump, tuttavia, ha favorito strane sette di estrema destra come QAnon, di natura prettamente cospirazionista, e ha troppo incoraggiato i vari movimenti che predicano il suprematismo bianco. Non è detto che questa sia la mossa giusta per contrastare formazioni estremiste di natura opposta come Black Lives Matter.

Chi ha avuto modo di vedere i filmati dell’assalto al Campidoglio del gennaio 2021, ha inoltre capito che il tycoon newyorkese non ha fatto abbastanza per impedire il vulnus arrecato alle istituzioni Usa e che, anzi, lo ha in una certa misura incoraggiato.

Desta parecchia meraviglia il fatto che abbia dichiarato di voler concedere la grazia agli assalitori qualora venisse rieletto. Un ex presidente che intende farsi rieleggere non dovrebbe fare promesse di questo tipo, è in gioco la dignità della carica presidenziale.

Mi si risponderà che reagisce alle provocazioni democratiche, per esempio all’affermazione di Biden secondo il quale il trumpismo rappresenta un pericolo per la democrazia Usa, è “semi-fascist”. Vero, ma un candidato presidente dovrebbe cercare di svelenire un’atmosfera già troppo tesa.


“Giuseppi”

Preoccupa anche l’endorsement semiufficiale con il quale ha gratificato il capo del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte (da lui chiamato “Giuseppi”). Forse non conosce bene il panorama politico italiano, e questo sarebbe comprensibile. Oppure giudica davvero Conte uomo adatto a guidare il nostro Paese, e allora non ci siamo più. Se tali sono le sue preferenze, e se io fossi americano, non lo voterei.


Opposti estremismi

Il problema vero però è un altro ancora. Il Partito Repubblicano sembra tuttora dominato da Trump. Non si vedono all’orizzonte personalità in grado di recuperare la sua tradizione conservatrice classica.

Ma anche quello Democratico è in buona parte in mano ad estremisti di segno opposto, che accusano Biden – molto spesso con ragione – di essere troppo debole e incerto.

Si tratta di uno scenario senza dubbio preoccupante, per di più con una situazione internazionale di crisi profonda, nella quale gli Stati Uniti avrebbero bisogno di tutta la loro forza per contrastare l’aggressività di Russia e Cina. A costo di essere criticato, ribadisco tuttavia che non sarebbe l’eventuale rielezione di Trump a risolvere i problemi.


Ocse Idra
E chi li dovrebbe riunificare? La disastrosa amministrazione in carica? Il ceto accademico sconta sempre due difetti: una spocchia disarmante verso tutto ciò che appaia non incardinabile in etichette preconfezionate (e Trump ed il suo MAGA sfuggono a qualsiasi inquadramento) e la sostanziale incapacità di capire davvero la realtà.

Gino Quarelo
Ocse Idra Alcune critiche interrogative di Marsonet sono condivisibili, altre no. Per me meglio Trump dei repubblicani che se la fanno con i democratici a spese degli americani e dei bianchi.
Marsonet poi mi sembra che abbia scordato quanto abbia dovuto subire Trump nella campagna del 2016, durante la sua presidenza e nella successiva campagna presidenziale del 2020: le falsità, le calunnie, le demonizzazioni, le persecuzioni poliziesche e giudiziarie e la gravità dell'eversione BLM e del Politicamente Corretto che ha devastato gli USA e condizionato i tribunali a condannare il poliziotto bianco Derek Chauvin che aveva solo fatto il suo dovere di arrestare il criminale nero George Floyd che si era opposto al legittimo e doveroso arresto.
L'isolazionismo poi è dovuto anche al peso gravoso di essere i gendarmi della civiltà occidentale e dell'ordine mondiale. Impegno non facile, costoso, doloroso che comporta l'ingratitudine dei più e la demonizzazione dei tanti ovunque nel Mondo, sia in Italia e in Europa.
Certo vi sono frange demenziali, integraliste e complottiste che sostengono Trump che sono a favore di Putin e contro l'Ucraina, queste vanno tenute a bada, contrastate con la ragionevolezza e non blandite.

Alberto Pento
Gino Quarelo Io spero che Trump continui ad aiutare l'Ucraina a liberarsi della Russia e che operi affinché la Russia di Putin paghi per il male fatto e risarcisca tutto.
Se Trump dovesse togliere il sostegno all'Ucraina perderebbe tutto il mio appoggio come lo ha perso l'orrendo putiniano Salvini e la sua Lega demenzialmente filo russa.


Gigi Morettini
I Democratici cominciano a tremare! Sono loro ad aver diviso il Paese con l'Abbronzato e le sue politiche strampalate. Soltanto Trump potrà raddrizzare gli Stati Uniti!

Jaime Andrea Jaime
La divisione la ha creata Obama. E la ha aumentata facendo inventare accuse e Dossier forniti dalla sua FBI e dai suoi Servizi. DJT non ha nulla a che fare ne’ con il “protezionismo” e nemmeno con i Suprematisti. America First non e’ affatto questo. Sono tutte letture errate e false. Marsonet in America evidentemente non ha messo piede da tempo.

Tassilo Del Franco
Jaime Andrea Jaime
Perfino Pipes, che non ama Trump, vota per lui!

Siotto Pintor
Se Trump non potrà riunire il paese a noi interessa poco. Quello che ci preme è che si adoperi per far terminare questa cazzo di guerra.

Gino Quarelo
Siotto Pintor, certo ma aiutando l'Ucraina a liberarsi e punendo la criminale Russia di Putin.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Demenzialità, menzogne e calunnie contro gli USA e la NATO

Messaggioda Berto » dom ott 02, 2022 8:01 am

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Demenzialità, menzogne e calunnie contro gli USA e la NATO

Messaggioda Berto » dom ott 02, 2022 8:01 am

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Demenzialità, menzogne e calunnie contro gli USA e la NATO

Messaggioda Berto » dom ott 02, 2022 8:05 am

12)
I discorsi critici e calunniatore di Putin contro l'Occidente, l'Europa, gli USA e la NATO, assomigliano in parte a quelli del terrorista nazimaomettano Osama bin Laden




Le minacce nucleari del criminale del Cremlino
viewtopic.php?f=143&t=3018
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 2800756334

Questa è una minaccia al mondo intero, nessuno può sentirsi esente dalla minaccia poiché un conflitto nucleare sarebbe un disastro per tutti i paesi della terra.
L'ONU dovrebbe riunirsi al più presto in seduta plenaria e pronunciarsi in merito, espellendo la Russia dal consesso internazionale, condannandola, boicottandola e invitando il Mondo a coalizzarsi politicamente e militarmente per sconfiggere il male russo con ogni mezzo possibile.
La NATO si prepari al massimo per ogni eventualità ed entri in forze a sostegno dell'Ucraina con tutte le armi disponibili anche nucleari da usare se necessario.
Gli ucraini non sono schiavi o servi dei russi e non possiamo lasciare che il prepotente mafioso russo faccia quel che vuole in Ucraina e dell'Ucraina e ovunque gli giri. solo perché lui è prepotente, mafioso e minaccia con le armi nucleari.
Deve imparare a stare al Mondo con civiltà, educazione e rispetto.

Capitolo 1)
I discorsi di Putin e le sue demenziali minacce nucleari.
Le demenziali accuse all'occidente tendenti a demonizzarlo assomigliano molto a quelle di Osama bin Laden, e riprendono tutte le menzogne e le critiche della propaganda storica di destra e di sinistra, cattolica, nazi maomettana e comunista contro gli USA e l'Europa.


Le demenziali accuse di Putin all'occidente tendenti a demonizzarlo assomigliano molto a quelle di Osama bin Laden, e riprendono tutte le menzogne e le critiche della propaganda storica di destra e di sinistra, cattolica, nazi maomettana e comunista contro gli USA e l'Europa, abbondantemente adoperate sui social dai filoputiniani dell'occidente e servono a Putin per incrementare e rinsaldare il loro sostegno e la loro attività contro le politiche occidentali filoucraine e antirusse.


IL SATANISMO OCCIDENTALE
Niram Ferretti
30 settembre 2022

https://www.facebook.com/niram.ferretti ... 0501814058

Il satanismo è l'Occidente, il satanismo è genitore 1, genitore 2, il satanismo è il dollaro, il satanismo sono gli Usa, il satanismo è la globalizzazione.
A questa costellazione satanista si contrappone la Russia, la Russia che ha in sè gli anticorpi per opporsi al satanismo, la Russia che non si piegherà all'egemonia satanista.
No, non è caricatura, è il nocciolo duro del discorso fatto da Putin, il più duro mai sentito.
Siamo dentro un canovaccio metafisico, siamo allo scontro tra luce e tenebra, retrocediamo nel tempo, là dove le guerre investivano aspetti cosmici, la terra ma ance il cielo.
Putin si sente all'angolo, sa di esserlo e rilancia.
In Ucraina le cose non sono andate secondo i piani, non stanno andando secondo i piani. Quella che doveva essere una questione da risolversi in fretta si sta trascinando da sette mesi. I soldati muoiono e sono poco motivati, gli ucraini incalzano. E' l'Occidente che vuole la distruzione della Russia.
Hitler era convinto che il fallimento dell'Operazione Barbarossa dimostrava che "l'Internazionale ebraica aveva alzato la testa", che l'Occidente fosse unito per distruggere la Germania sotto l'impulso ebraico.
Al posto degli ebrei, per Putin c'è una gigantesca volontà di potenza che desidera ridurre la Russia in schiavitù. Dalla scena è rimosso completamente il suo disegno imperialista, la volontà di soggiogare un paese sovrano, di negare la sua storia, la sua identità, le sue tradizioni, la sua lingua. Il Lebensraum russo come estensione elastica della propria volontà di dominio e asservimento viene occultato dietro una fantomatica minaccia alla propria incolumità, alla difesa dei propri confini, estesi in modo fraudolento incorporando terra altrui, terra rubata.
Ma infondo questi toni estremi, questa contrapposizione netta e radicale non sorprende. Sentiamo l'eco di Alexander Dugin, sentiamo l'eco, prima di lui, di Ivan Ilyin, sentiamo una voce vecchia di secoli in realtà, quella che non ha mai permesso alla Russia di essere realmente e profondamente integrabile nello spazio europeo e che faceva dire a Napoleone all'epoca in cui l'Asia era irrilevante, "Esistono due nazioni, l'Occidente e la Russia".
Il "satanismo" occidentale sì è una storia vecchia e purtroppo autenticamente russa.



PUTIN COME TORO SEDUTO AMMONISCE GLI YANKEE: "non si può mangiare denaro, non ci si può scaldare col denaro!"
1 ottobre 2022
https://www.facebook.com/maria.antoniet ... WPUEPp8Apl

Frasi chiave del discorso di Putin durante la cerimonia di annessione
L’Occidente stampa dollari ed euro, ma non è possibile dare da mangiare a nessuno con la carta e con le menzogne, serve il cibo, l’energia. Quindi i politici stanno cercando di convincere i loro concittadini a mangiare di meno e a lavarsi di meno e a vestirsi di più per stare caldi in casa. E se qualcuno inizia a fare domande, viene etichettato come estremista
L’Occidente non vuole risolvere i problemi, non persegue un mondo giusto, ma l’obiettivo di continuare ad esercitare la forza affinché possa mantenere la sua egemonia.
La volontà è di distruggere gli stati-nazione, gli europei stanno accettando sempre maggiori sanzioni contro la Russia nonostante siano consapevoli che gli Stati Uniti vogliono solo che si rifiuti il gas russo. Si inchinano al loro volere a costo di affamare i loro popoli. Fanno esplodere i gasdotti nel Baltico, chiudono gli impianti energetici. I mandanti sono gli Stati Uniti che con la forza tengono sotto ricatto l’Occidente, tramite le loro basi militari disseminate ovunque. E tutti i paesi che cercano di ottenere la loro sovranità energetica vengono considerati nemici degli Stati Uniti
Le sanzioni non bastano agli anglosassoni: sono passati al sabotaggio. Incredibile, ma è un dato di fatto. In effetti, hanno iniziato a distruggere l'infrastruttura energetica paneuropea. È ovvio per tutti coloro che ne traggono vantaggio.
Gli americani sono ipocriti, sono l’unico paese al mondo che ha usato l’arma nucleare per due volte, creando un precedente.
La dittatura delle élite occidentali diretta contro tutti i popoli del mondo. Compresa la popolazione degli stessi paesi occidentali.
La soppressione dei valori morali acquista le caratteristiche del satanismo. Il crollo dell'egemonia occidentale è irreversibile. L'Occidente nega le norme morali, la religione, la famiglia. Vogliamo davvero che in Russia ci sia il "genitore numero uno, due, tre" invece di "mamma e papà" e che nelle scuole si impongano ai bambini perversioni che portano al degrado e all'estinzione, supponendo che ci siano alcuni generi, tranne le donne e gli uomini? Per noi questo è inaccettabile. Loro rinnegano i valori della volontà popolare, della famiglia, della religione, mentre molti popoli rifiutano un mondo unipolare e lottano per la propria sovranità.
Oggi ci battiamo per un mondo giusto. Vogliamo che il dispotismo e la dittatura restino nel passato. Proteggeremo i nostri figli dagli esperimenti che servono a spezzare le loro anime.
La Verità è con noi


Discorso di Putin sull'annessione:
1 ottobre 2022
https://www.facebook.com/giuly.monroe/p ... mXJi2sp4al
Durante il suo discorso di 37 minuti, Putin ha parlato della rottura dell'Unione Sovietica, della "politica coloniale" occidentale, delle armi nucleari e della sua visione della morale occidentale.
Le citazioni seguenti sono state tradotte in inglese dal russo.
Difendere la “nostra terra”
"Difenderemo la nostra terra con tutti i poteri e i mezzi a nostra disposizione".
“Nel 1991, nella foresta di Belovezh, senza chiedere la volontà dei cittadini comuni, i rappresentanti delle élite dell'allora partito decisero di distruggere l'URSS e le persone si trovarono improvvisamente tagliate fuori dalla loro madrepatria. Questo ha fatto a pezzi e smembrato la nostra nazione, diventando una catastrofe nazionale...
“Ammetto che non capivano appieno quello che stavano facendo e a quali conseguenze questo avrebbe inevitabilmente portato alla fine. Ma questo non è più importante. Non c'è Unione Sovietica, il passato non può essere riportato indietro. E la Russia oggi non ne ha più bisogno. Non stiamo lottando per questo.
"Il campo di battaglia a cui il destino e la storia ci hanno chiamato è il campo di battaglia per il nostro popolo, per la grande Russia storica, per le generazioni future, i nostri figli, nipoti e pronipoti".
Un messaggio a Kiev
“Voglio che le autorità di Kiev e i loro veri padroni in Occidente mi ascoltino in modo che lo ricordino. Le persone che vivono a Luhansk e Donetsk, Kherson e Zaporizhia stanno diventando nostri cittadini. per sempre.
“Chiediamo al regime di Kiev di porre fine immediatamente alle ostilità, di porre fine alla guerra che hanno scatenato nel 2014 e di tornare al tavolo dei negoziati.
“Siamo pronti per questo…Ma non discuteremo della scelta delle persone a Donetsk, Luhansk, Zaporizhia e Kherson. Questo è stato fatto. La Russia non li tradirà".
Fuga di gas Nord Stream
“Agli anglosassoni non bastavano le sanzioni: passarono al sabotaggio. È difficile da credere, ma è un dato di fatto che hanno organizzato le esplosioni sui gasdotti internazionali Nord Stream, che corrono lungo il fondo del Mar Baltico...È chiaro a tutti coloro che ne traggono vantaggio".
L'imperialismo occidentale
"L'Occidente ...iniziò la sua politica coloniale nel Medioevo, e poi seguì la tratta degli schiavi, il genocidio delle tribù indiane [indigene] in America, il saccheggio dell'India, dell'Africa, le guerre di Inghilterra e Francia contro la Cina ...
“Quello che hanno fatto è stato agganciare intere nazioni alla droga, sterminando deliberatamente interi gruppi etnici. Per il bene della terra e delle risorse, cacciavano le persone come animali. Ciò è contrario alla natura stessa dell'uomo, alla verità, alla libertà e alla giustizia».
'Precedente nucleare'
"Gli Stati Uniti sono l'unico paese al mondo che ha usato due volte armi nucleari, distruggendo le città giapponesi di Hiroshima e Nagasaki e stabilendo un precedente".
“Ancora oggi occupano effettivamente Germania, Giappone, Repubblica di Corea e altri paesi, e allo stesso tempo li chiamano cinicamente alleati di pari rango.
La morale occidentale
“Ora sono passati del tutto, a una negazione radicale delle norme morali, della religione e della famiglia...
“La dittatura delle élite occidentali è diretta contro tutte le società, compresi gli stessi popoli dei paesi occidentali. Questa è una sfida per tutti. Questa è una totale negazione dell'umanità, il rovesciamento della fede e dei valori tradizionali. In effetti, la stessa soppressione della libertà ha assunto i tratti di una religione: puro satanismo».
Vogliamo davvero, qui, nel nostro paese, in Russia, invece di 'mamma' e 'papà', avere 'genitore numero uno', 'genitore numero due', 'numero tre'? Sono impazziti completamente? Vogliamo davvero...che si sia insediato nei bambini delle nostre scuole... che ci siano presunti generi oltre alle donne e agli uomini, e che [ai futuri bambini] venga offerta la possibilità di sottoporsi a operazioni di cambio di sesso?
Abbiamo un futuro diverso, il nostro futuro.
Presidente Vladimir Putin


Alberto Pento
Le demenziali accuse di Putin all'occidente tendenti a demonizzarlo assomigliano molto a quelle di Osama bin Laden, e riprendono tutte le menzogne e le critiche della propaganda storica di destra e di sinistra, cattolica, nazi maomettana e comunista contro gli USA e l'Europa, abbondantemente adoperate sui social dai filoputiniani dell'occidente e servono a Putin per incrementare e rinsaldare il loro sostegno e la loro attività contro le politiche occidentali filoucraine e antirusse.


Menzogne e calunnie demenziali per demonizzare, criminalizzare e disumanizzare, per istigare alla paura, al disprezzo e all'odio etnico-ideologico-politico-religioso, al fine di depredare, schiavizzare e impedire il libero esercizio dei diritti umani, civili, economici e politici del prossimo.
viewtopic.php?f=196&t=2942
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 8357587395



L'ANTIMPERIALISMO DEGLI IDIOTI
Paola Bisbini
27 settembre 2022

https://www.facebook.com/ely.bennini/po ... 0157992934

C'è una sinistra che in nome dell'antiamericanismo e dell'antimperialismo finisce per giustificare azioni violente e regimi dittatoriali come quello di Putin in Russia o Assad in Siria. Che non riesce proprio a criticare le politiche imperialiste, nazionaliste e autoritarie del presidente russo.
Le posizioni di questi "pacifisti" possono essere definite come "antimperialismo degli idioti". Certa sinistra occidentale ha risposto alle critiche alla guerra di Putin parlando delle guerre americane in Afghanistan, all'Iraq e in altri paesi.
Questi paesi devono entrare in discussione, ma come esattamente?
I ragionamenti della sinistra dovrebbero insistere sul fatto che nel 2003 non è stata fatta abbastanza pressione sugli Stati Uniti, non sulla necessità di esercitare meno pressione sulla Russia nel caso dell'Ucraina.
Sono in circolazione troppe idee sbagliate e false (fattualmente false) come per esempio l'idea che ci sia stata da parte della NATO una provocazione militare verso la Russia, che Mosca sia sinceramente interessata a una soluzione diplomatica del conflitto, e che in Ucraina ci sua un governo fantoccio degli Stati Uniti (mentre invece è in Bielorussia che c'è un governo fantoccio di Putin).
In controtendenza con questo "antimperialismo degli idioti" va segnalato l'appello pubblicato su Le Monde in cui 80 intellettuali di tutto il mondo chiedevano ai loro governi di sostenere gli ucraini: "In molti dei nostri paesi una parte dell'opinione pubblica si è schierata con il dittatore russo. In nome di un antimperialismo che nel corso degli anni si è trasformato in odio, si applaude chiunque si schieri contro l'Occidente. Non sbagliamo la battaglia. Tutti coloro che rivendicano la libertà per sé stessi, che credono nel diritto dei cittadini di scegliere i propri governanti e di rifiutare la tirannia, oggi devono schierarsi con gli ucraini. La libertà va difesa ovunque".



PUTIN E L'OCCIDENTE
Giovanni Bernardini
2 ottbre 2022

https://www.facebook.com/giovanni.berna ... 1377998389

“L'Occidente ha iniziato la sua politica coloniale già nel Medioevo, e poi è seguita la tratta degli schiavi, il genocidio delle tribù indiane in America, il saccheggio dell'India, dell'Africa, le guerre dell'Inghilterra e della Francia contro la Cina (...)
Quello che hanno fatto è stato soggiogare intere nazioni con la droga, sterminare deliberatamente interi gruppi etnici”.
Così parlò Vladimir Putin.
L’autocrate accusa l’occidente di tutti i mali del mondo: è stato ed è schiavista, razzista, imperialista.
Certo, in occidente c’è stato lo schiavismo, il razzismo, l’imperialismo, ma non sono queste le caratteristiche distintive della grande civiltà occidentale.
In occidente c’ stato lo schiavismo, come in TUTTE le civiltà, ma SOLO in occidente è sorto un movimento abolizionista della schiavitù. Come ovunque in occidente c’è stato ed ancora c’è il razzismo, ma è occidentale l’idea della pari dignità di tutti gli esseri umani. Anche l’occidente è stato imperialista, ma è occidentale il principio della autodeterminazione delle nazioni. In occidente ci sono stati i roghi ma anche la rivendicazione della libertà di pensiero, l’’intolleranza ma anche la “lettera sulla tolleranza” di quel pensatore super occidentale che è stato John Locke.
Non si può dire altrettanto, purtroppo, della Russia, che in tutta la sua storia non ha mai conosciuto un periodo di vera democrazia, a parte i pochi mesi che separano il febbraio dall’ottobre del 1917.
Meno che mai si può dire altrettanto della Russia che più piace a Vladimir Putin: un enorme stato imperiale compost da circa 200 diverse etnie che dopo l’ottobre del 1917 si è trasformato in una delle più mostruose tirannidi totalitarie di ogni tempo. Uno stato che ha costruito la sua grande industria sfruttando a morte quei nuovi tipi di schiavi che erano gli ospiti dei gulag, che ha cercato, fallendo, di modernizzare l’agricoltura sterminando per fame milioni di contadini, in larga misura ucraini, che ha fatto rinascere forme di coartazione del libero pensiero a cui confronto i tribunali della santa inquisizione erano “liberali”, che ha oppresso spietatamente, moltissime minoranza nazionali, deportato in siberia interi gruppi etnici.
Ormai Putin ha gettato la maschera. Prima si limitava ad equiparare in maniera mistificatoria l’occidente ad alcune sue degenerazioni politicamente corrette. Ora usa contro l’occidente tutto l’armamentario propagandistico del peggior stalinismo e, in maniera solo apparentemente paradossale, del peggior politicamente corretto: quello della “cancel culture”.
Putin ha ingannato per un certo periodo di tempo molti occidentali. Molti hanno visto in lui un possibile modernizzatore della Russia, certo, non un democratico occidentale ma un leader con cui si poteva collaborare. Ormai simili illusioni non hanno più fondamento alcuno. Putin ha rivelato senza possibilità di dubbio di esser rimasto quello che è sempre stato: un alto funzionario del KGB, la polizia politica del vecchio regime comunista. Che un simile personaggio possa piacere ai nostalgici di baffone Stalin o a pseudo filosofi che odiano l’occidente non desta sorpresa. Che persone che si autodefiniscano “liberali” possano guardare con simpatia ad un simile personaggio è assolutamente inammissibile.
Non sono più possibili equivoci di sorta. Chi ancora prova una certa emozione leggendo la “lettera sulla tolleranza” di Locke non può che provare un senso di nausea leggendo le esaltazioni che fa di Putin quello pseudo filosofo che è Diego Fusaro.
In mezzo non si può stare. O con l’occidente o coi suoi nemici.


I primati negativi della incivile e malvagia Russia di Putin
La incivile e malvagia Russia nazifascista di Putin, i suoi primati negativi e le sue azioni criminali
viewtopic.php?f=143&t=3010
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 4000746683

La Russia di Putin non è un faro di civiltà per il mondo, non è certo un paradiso per i cristiani e non è nemmeno una patria felice e ideale per i russi e per le altre etnie di questa federazione imperiale a egemonia suprematista russa.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Demenzialità, menzogne e calunnie contro gli USA e la NATO

Messaggioda Berto » dom ott 02, 2022 8:05 am

"ACCORDI DI NON ESPANSIONE AD EST DELLA #NATO" E “IRRITAZIONE” DELLA RUSSIA: FACCIAMO CHIAREZZA SU QUESTA BUFALA, UNA VOLTA PER TUTTE
Giulio Terzi ispirato.
22 dicembre 2022

https://www.facebook.com/ambasciatoregi ... uPtS9cgS3l

Molti di voi, intervenendo nei sempre vivaci dibattiti nati su questa pagina Facebook, hanno fatto riferimento a presunti accordi di non espansione della NATO ad Est, accordi che una volta violati avrebbero generato l’irritazione del Cremlino e giustificato l’invasione dell’Ucraina; altri utenti hanno richiamato improbabili “proposte Russe di risoluzione della crisi Ucraina”, precedenti allo scoppio del conflitto, sottendendo l’esistenza di iniziali “mani tese” da parte di Mosca, rifiutate però dalle capitali occidentali.
Del tutto al di là della personale sensibilità di ognuno riguardo la leadership Russa o l’aggressione militare all’Ucraina (il mio punto di vista è noto, non occorre ribadirlo) ritengo che le legittime valutazioni di ognuno di noi non possano (e non debbano) mai essere “disancorate” da elementi di realtà. Quindi, facciamo chiarezza una volta per tutte.
È vero: 33 anni fa l’allora Segretario di Stato USA James Baker, pochi mesi dopo il vertice di Malta del 1989, parlando con Michail Gorbachev, ultimo leader prima del crollo dell’URSS, lo rassicurò sul fatto che a quel tempo non era interesse della NATO “allargarsi verso Est”, impegno ribadito verbalmente 1 anno e mezzo dopo dal Premier britannico John Major.
Non si è trattato tuttavia di “un accordo”, come Mosca sbandiera un giorno sì e l’altro anche, né tanto meno di un trattato internazionale: il tema, ribadisco, è che tutti i Paesi ex URSS molto poco rassicurati da Mosca (chiediamoci casomai perché tutti i Paesi ex URSS, non appena ne hanno avuto occasione, sono scappati a gambe levate dalla sfera di influenza russa) hanno presentato richiesta di adesione alla NATO, che – in base alla nota politica delle “porte aperte” - le ha accettate.
Tuttavia, successivamente a queste “parole”, venne invece siglato tra NATO e Russia, nel 1997, un patto scritto di segno diametralmente opposto: l'accordo prevedeva l'istituzione di un Consiglio congiunto permanente in cui Nato e Russia avrebbero potuto consultarsi e coordinare le proprie politiche: il documento, denominato «Atto fondatore», venne sottoscritto in relazione alla decisione americana di procedere all’allargamento della NATO ad alcuni paesi dell’Est europeo (Repubblica Ceca, Polonia, Ungheria, lasciando aperta per il futuro l’adesione di altri Paesi), progetto inizialmente osteggiato ma infine ritenuto "accettabile" dal governo Russo. Mosca quindi prendeva atto, e accettava per iscritto, tale “allargamento ad Est” della NATO, nel quadro dei suoi nuovi rapporti con l’Alleanza Atlantica.
I punti principali del testo del documento sottoscritto prevedevano (cito alcuni passi testualmente): che “la NATO e la Russia non si considerano nemici”, e sulla base di ciò “intendono sviluppare una collaborazione forte, stabile e duratura, partendo dal principio che la sicurezza di tutti gli Stati della comunità euroatlantica è indivisibile, la NATO e la Russia lavoreranno insieme per contribuire a instaurare in Europa una sicurezza comune e globale” sulla base di principi e scopi comuni, ossia: a) democrazia, pluralismo, rispetto dei diritti umani, economia di mercato, b) rinuncia all’uso della forza c) trasparenza reciproca per quanto riguarda la politica di difesa e le dottrine militari, d) prevenzione dei conflitti con mezzi pacifici, in conformità con i principi dell’ONU e dell’OSCE, e) appoggio a operazioni di peace-keeping condotte sotto l’autorità del Consiglio di sicurezza dell’ONU o sotto la responsabilità dell’OSCE.
Al fine di mettere in pratica questa collaborazione, venne anche creato un Consiglio congiunto permanente NATO-Russia, organo di consultazione, di cooperazione, e, nella misura del possibile, di decisioni congiunte (così recitava l’Atto) per il rafforzamento della sicurezza attraverso un maggiore livello di fiducia, stante il fatto che nessuna delle due parti avrebbe avuto il diritto di veto su decisioni o azioni che ognuna potrà svolgere in modo indipendente. Il Consiglio avrebbe anche dovuto essere una sede di dibattito per quanto riguarda il controllo degli armamenti, la sicurezza nucleare, la prevenzione della proliferazione di armi nucleari, biologiche e chimiche. Altro che "espansione incontrollata della NATO"!
Orbene, la lista delle “violazioni reciproche” di questi accordi è certamente lunga, e analizzarla ci porterebbe troppo lontano, ma ho ritenuto opportuno citare i fatti in risposta a chi – sbagliando, per malafede o anche solo ignoranza in tutta buona fede – fa riferimento a improbabili “impegni di non allargamento della NATO”: premesso che alla NATO decidono di aderire Stati sovrani liberi di scegliere il proprio posizionamento geopolitico, casomai è vero esattamente il contrario.
E in effetti i rapporti Est-Ovest parevano rasserenati, tanto che ancora nel 2010 il bellicoso Dmitri Medvedev dichiarava: “Siamo riusciti a lasciarci alle spalle un periodo difficile delle nostre relazioni internazionali” (sic!).
Aggiungo: esisteva anche un partenariato strategico tra UE e Russia, fortemente voluto da Bruxelles, che interessava, tra l'altro, questioni relative al commercio, all'economia, all'energia, ai cambiamenti climatici, alla ricerca, all'istruzione, alla cultura e alla sicurezza, comprese la lotta al terrorismo, la non proliferazione nucleare e la risoluzione del confitto in Medio Oriente. L'UE ha anche sostenuto con convinzione l'adesione della Russia all'Organizzazione mondiale del commercio (WTO), completata nel 2012: è chiaro che la narrazione di una NATO e un Europa ostili alla Russia è totalmente fake e strumentale solo alla propaganda tossica del Cremlino. Spiace casomai che alcuni nostri connazionali cadano con così tanta ingenuità nella trappola della disinformazione.
Le tensioni sono poi aumentate a seguito dell'intervento russo in Siria, Libia e Africa subsahariana, ma le relazioni tra occidente e Russia si sono deteriorate definitivamente a partire dal 2014 a causa dell'annessione illegale della Crimea da parte della Russia, del sostegno ai gruppi ribelli nell'Ucraina orientale (la Russia, che continua con la sua retorica farlocca del "genocidio in Donbass", ha invece finanziato con denaro e armi i separatisti di quella regione sobillando scientemente la guerra civile, come confermano tutti i nostri rapporti di intelligence...), delle politiche invasive nei paesi vicini alla Russia, delle campagne di disinformazione e di ingerenza (inclusi i sistematici attacchi Cyber, primi tra tutti verso i tre Paesi baltici) e delle crescenti violazioni interne dei diritti umani, con arresto di dissidenti politici e giornalisti (la lista è piuttosto lunga). Solo a quel punto, con l'annessione illegale della Crimea, le prove a dimostrazione del fatto che la Russia sostiene i combattenti ribelli nell'Ucraina orientale e i suoi tentativi di interrompere l'accesso al Mar d'Azov, l'UE ha rivisto definitivamente le sue relazioni bilaterali con la Russia, cancellando i vertici periodici e sospendendo il dialogo sui Visti e su altre questioni.
Nonostante tutto ciò, arrivati ai giorni nostri, il Presidente Putin – che non ha mai fatto segreto del suo sogno di restaurazione dell’impero comunista dell’URSS, esprimendosi in tal senso a più riprese con dichiarazioni pubbliche - ha detto a gran voce nel dicembre 2021: “La NATO dovrebbe capire che non abbiamo più spazio per arretrare…”. Arretrare? La Russia ha tutt’altro che arretrato negli ultimi 20 anni: lasciando per un attimo da parte il sostegno di Mosca al ditattore siriano Assad, possiamo citare Cecenia, Transnistria, Akbazia, Ossezia, NagornoKharabak, Crimea e adesso Ucraina…l’elenco delle ingerenze territoriali russe al di fuori dei propri confini è abbastanza lungo, non mi pare che i Russi siano stati sereni e tranquilli a casa propria.
Veniamo alle proposte Russe di “mediazione” sull'Ucraina: la Russia a fine 2021 (il 17/12/21, per essere precisi) ha proposto alla NATO una bozza di accordo per "risolvere" la questione Ucraina secondo la quale: l’Alleanza Atlantica dovrebbe impegnarsi formalmente a non accettare, ne ora ne mai in futuro, ulteriori richieste di adesione; l’Alleanza dovrebbe anche “arretrare in modo consistente verso ovest”; la NATO dovrebbe ovviamente rinunciare a qualunque progetto di cooperazione con l’Ucraina e con qualunque altro Paese dell’Europa dell’Est; la Russia invece non sarebbe vincolata da alcun patto di reciprocità a riguardo, ed anzi sarebbe libera di ricreare una propria sfera di influenza Russa in est Europa, nel Caucaso e nell’Asia Centrale; la NATO non potrebbe inoltre schierare truppe o armamenti in Europa orientale e anzi dovrebbe ritirare i (peraltro piccoli) contingenti dispiegati in Polonia e nelle 3 Repubbliche Baltiche, lasciando scoperti quei territori, e di fatto abbandonandoli al proprio destino; gli USA dovrebbero poi ritirare ogni armamento nucleare dall’Europa; la Russia per contro non sarebbe vincolata a ridurre in alcun modo il proprio arsenale nucleare dispiegato ai confini dell’Europa, e neppure quello convenzionale (segnalo che i missili da crociera schierati da Kaliningrad, l’enclave russa tra Polonia e Lituania, potrebbero raggiungere Berlino in pochi minuti); Mosca ha anche proposto di utilizzare sugli aerei militari NATO trasponder in grado di notificare in anticipo gli eventuali voli di bombardieri (senza accennare nella propria proposta a un obbligo analogo lato Russia..), e via discorrendo. Vorrei capire quale scellerato potrebbe mai accettare condizioni così vessatorie.
Ora, ben comprendo la provocazione della giornalista russa Elena Cernenko, del quotidiano Kommersant, quando – per commentare le proposte russe, obiettivamente irricevibili – ha scritto: “Caro Babbo Natale, per favore portami un unicorno vivo…”.
Vero è che la diplomazia è basata anche sulla fine arte della trattativa, ma qualunque proposta di negoziazione dovrebbe essere basata perlomeno su pilastri di concreto realismo, e non essere formulata al puro scopo di poter dire “…abbiamo avanzato delle proposte…”, o, peggio ancora, architettata in modo da essere fin dal principio del tutto impraticabile*… Ho incontrato più volte (e stimo per le sue capacità) il collega russo Lavrov, ma...vogliamo prenderci in giro?
L’autorevole Economist ha inoltre sottolineato come tali proposte siano state avanzate da Mosca “pubblicamente”, invece che con la discrezione tipica delle trattative diplomatiche, a conferma del fatto che non era per nulla interesse della Russia avviare realmente un confronto, quanto piuttosto generare un diniego al fine di avere poi una scusa per procedere con la sua improbabile “operazione militare speciale”, per “prendere Kiev in 3 giorni, massimo una settimana” (e ne scriviamo dopo quasi 1 anno di guerra).
E - concludendo - se vi dicessi che c'è stato un tempo nel quale la Russia addirittura aveva in animo di aderire alla (oggi) tanto odiata NATO...? Era il 2000, e a capo dell'Alleanza Atlantica c'era Sir George Robertson, Segretario generale dal 1999 al 2003 (ora alla Camera dei Lord di Londra), che così rievocò il suo primo incontro con il presidente russo appena insediato al Cremlino: «voleva che la Russia facesse parte di quell’Occidente prospero, sicuro e stabile da cui era esclusa in quel momento». Nell’incontro, Putin gli chiese: «Quando ci inviterà a unirci alla Nato?». «Non invitiamo le nazioni a unirsi alla Nato – rispose il segretario generale - esse fanno domanda per unirsi alla Nato». E Putin: «Non staremo in coda con molti paesi che non contano».
Spero - nel rispetto del punto di vista di ognuno - di aver apportato degli elementi concreti e indiscutibili di chiarimento, basati su documenti reali e analisi della storia recente.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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