Patriottismo, indipendentismo, nazionalismo in Ucraina

Patriottismo, indipendentismo, nazionalismo in Ucraina

Messaggioda Berto » mar apr 12, 2022 8:49 am

Patriottismo, indipendentismo, nazionalismo e nazismo in Ucraina
e la Russia nazi fascista e comunista, suprematista e imperialista del falso cristiano Putin il violento e criminale dittatore russo

viewtopic.php?f=143&t=3004



La Russia nazi fascista di Putin
La Russia di Putin e l'Ucraina e la putinlatria
viewtopic.php?f=92&t=2990

Ucraina e Russia, non sono una stessa grande famiglia
viewtopic.php?f=143&t=3002

Il bullo del Cremlino.

Il demenziale bullo nazifascista del Cremlino,
il gemello eterozigote di Kin Jong-un.

Il macellaio del Cremlino è un criminale assassino,
un brigante, un grassatore, un mafioso, un oligarca ladro e farabutto,
un suprematista e imperialista russo come gli Zar e Stalin.

Il bullo del Cremlino è un demenziale fallito,
fallito come uomo, come cristiano, come statista.

Questo bullo criminale con il suo Impero del male minaccia il Mondo di sterminio nucleare.

Il macellaio del Cremlino come ha detto Trump è un genio ma del male
e per questo verrà ricordato come un criminale assassino,
uno stupratore di popoli e di cristiani,
come Moametto, Hitler e Stalin,
come i peggiori dittatori e assassini della storia,
una vergogna dei cristiani e dell'umanità.

E come per lui vi sarà grande vergogna anche per tutti coloro che demenzialmente lo hanno eletto a eroe, a santo, a paladino, a messia, a redentore dei cristiani e dell'umanità.

Costui dovrà essere bannato dall'ONU (già bandito dal Consiglio per i Diritti Umani) e da tutti i paesi del Mondo Libero e condannato dalla Corte Internazionale dell'Aia per gravi crimini contro l'umanità (sono già iniziate le pratiche sia all'ONU che all'Aia), dovrà essere braccato e arrestato da tutte le polizie dei paesi civili, sulla sua testa si dovrà mettere una taglia adeguata vivo o morto e i paesi che gli daranno rifugio dovranno essere boicottati in tutto come si fece con l'Afganistan che diede rifugio al criminale Osama Bin Laden.





Dov'è il nazismo e chi è il nazista in Ucraina e in Russia?
viewtopic.php?f=143&t=3003
Dove sta il nazismo e chi è il nazista nella questione Ucraina Russia?
Non è difficile e non ci vuole molto per capirlo.
https://www.facebook.com/Pilpotis/posts ... 1493516620



Putin, no grazie! La Russia di Putin con il male della terra, come la Russia dell'URSS
Difendiamo il Mondo Libero, difendiamo l'Ucraina!
viewtopic.php?f=144&t=2998


La Russia di Putin è alleata, sostenitrice e paladina di tutte le dittature della terra:
della staliniana Corea del Nord con il suo culto della personalità,
del Venezuela social comunista di Maduro,
dell'Iran nazi maomettano che vorrebbe l'atomica per distruggere Israele e l'Occidente cristiano,
della Cina che è cresciuta economicamente grazie al lavoro portato dall'Occidente industriale e capitalista e che pratica la concorrenza sleale che inquina il Mondo più del resto degli altri paesi industrializzati, che è diventata una minaccia militare per tutto il Mondo Libero.
Putin è un dittatore prepotente e violento, imperialista antidemocratico e antioccidentale che fa parte di una oligarchia economica nazionalista, prepotente e mafiosa che affama la sua gente il suo stesso popolo preferendo impiegare le sue risorse per costruire armi offensive, che non ha alcun rispetto per i paesi confinanti europei che non ne vogliono sapere della Russia di Putin erede della Russia imperialista e autoritaria degli Zar e dell'URSS.
Putin è un falso cristiano pieno di violenza e di spirito di sopraffazione, altro che gli ucraini nazisti, il russo Putin pare la fusione di Hitler e di Stalin, il peggio del peggio e un bugiardo matricolato.


La triplice alleanza del Male:

la Russia nazi fascista e imperiale di Putin, prosegue quella degli Zar e quella internazi comunista dell'URSS;
Putin è un falso cristiano che usa il cristianismo per legittimarsi con il suopopolo e con l'Occidente cristiano, dove una parte dei cristiani abbandonati dall'Europa e dal Papa sinistrati e politicamente corretti, lo hanno eletto a loro paladino ed eroema che e con il suo imperialismo nazionalista opprime e ammazza i cristiani d'Europa;
la Russia dal primo novecento è sempre alleata dei paesi canaglia, di tutta la terra, come oggi con:
Cina/Corea del Nord/Venezuela di Maduro/Cuba nazi comunisti,
Iran nazi maomettano ed altri paesi islamici, che vogliono distruggere Israele,
da ricordare sempre:
i pogrom russi contro gli ebrei,
la persecuzione degli ebrei nella Russia sovietica,
I Protocolli dei Savi di Sion per demonizzare calunniosamente gli ebrei elaborati dalla Russia antisemita,
l'invenzione del Popolo palestinese e l'organizzazione del suo terrorismo ad opera dell'URSS,
gli scud sovietici che nel 1991 Saddam Hussein fece piovere su Israele,
mai dimenticare che la Russia di Putin all'ONU ha sempre votato contro Israele.
Il regime russo sovietico dell'URSS ha oppresso come mai nessun'altro i popoli d'Europa su cui era riuscito a imporre il suo dominio e questi popoli al crollo dell'URSS hanno scelto l'Europa e la NATO come anche l'Ucraina liberatasi dal gioco russo moscovita con il Referendo del 1991 scegliendo il Sì con oltre il 90%.


Aiutare in ogni modo possibile l'Ucraina è un dovere umano, civile e politico.
La UE, gli USA e la NATO dovrebbero intervenire massicciamente e mandare gli eserciti in Ucraina (compreso la Crimea e il Donbass) ad aiutare gli ucraini a cacciare il criminale invasore.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Nazismo, nazionalismo e indipendentismo in Ucraina

Messaggioda Berto » mar apr 12, 2022 8:53 am

Indice:

Massimo Introvigne

1)
Nazisti in Ucraina: separare i fatti dai miti. 1. Nazionalismo ucraino e antisemitismo
Un’accusa comune contro gli ucraini è quella di onorare i loro primi leader nazionalisti che erano antisemiti, come Symon Petliura.

2)
Bandera era un “nazista”? Un “collaborazionista”? O un temporaneo “alleato dei nazisti”? La risposta è importante.
Nazisti in Ucraina: separare i fatti dai miti. 2. Stepan Bandera e la Germania nazista

3)
Come in altri paesi, il neonazismo esisteva, ma era un fenomeno minore prima del 2014, sebbene fosse responsabile di alcuni gravi crimini.
Nazisti in Ucraina: separare i fatti dai miti. 3. Neonazisti nell’Ucraina indipendente.

4)
Nel 2004 è emerso un nuovo gruppo nazista. È stato prontamente denunciato dalla Russia. Ma era stato creato da agenti del Cremlino.
Nazisti in Ucraina: separare i fatti dai miti. 4. Il caso Kovalenko: uno pseudo-nazismo creato dai russi.

5)
Secondo il suo più importante studioso accademico occidentale, il battaglione “non è nazista” ma include alcuni nazisti tra i suoi fondatori e combattenti.
Nazisti in Ucraina: separare i fatti dai miti. 5. Arriva il Battaglione Azov.

6)
Ogni analisi del neonazismo in Ucraina dovrebbe considerare che ci sono nazisti che combattono nel campo filorusso, e sono forse di più che dall’altra parte.
Nazisti in Ucraina: separare i fatti dai miti. 6. Combattenti nazisti filorussi nella guerra ucraina.

7)
Sì, ci sono alcuni neonazisti in Ucraina, sia antirussi sia filorussi. No, l’Ucraina non ha bisogno di una “denazificazione”.
Nazisti in Ucraina: separare i fatti dai miti. 7. Ma la propaganda russa è solo propaganda.

8)
Il nazionalismo suprematista imperialista nazi fascista e comunista della Russia di Putin contro l'Ucraina, la demonizzazione con il pretesto del presunto nazismo ucraino.

9)
L'Ucraina Rus' di Kiev non è la Russia di Mosca.

10)
Le più che ragionevoli ragioni dell'indipendentismo, del nazionalismo ucraino e dell'avversione per la Russia di Mosca, degli Zar, dell'Urss e di Putin.

11)
Ucraina, Crimea, Donbass.

12)
La salvezza della NATO, per l'Ucraina, per la Finlandia e per gli altri paesi europei ex URSS.

13)
Le demenzialità e le calunnie contro Zelensky un uomo e un politico esemplare tra i migliori della terra, un ucraino di etnia ebraica.

14)
Quelli che stanno con Putin e la sua aggressione all'Ucraina, che sono contro l'Ucraina di Zelensky che si difende ma che dovrebbe arrendersi, che sono contro l'Occidente euroamericano e la NATO, che sono per la pace e contro gli aiuti militari all'Ucraina per difendersi ma non contro l'aggressione e la guerra di Putin.
Insomma la disumanità e l'inciviltà più demenziale: nazi fascisti, nazi comunisti, indipendentisti sardi e veneti, integralisti cattolici e nazi maomettani.

15)
Le demenzialità, le menzogne e le calunnie antiUSA, antiUE e antiNATO della Russia di Putin e dei suoi sostenitori e alleati: paesi canaglia dittature comuniste e maomettane, nazi fascisti e nazi comunsti d'Italia e d'Europa, integralisti cattolici e nazi maomettani, complottisti, terrapiattisti e no vax.

16)
Corrispondenza sulla guerra di aggressione della Russia all'Ucraina, tra da Silvana de Mari pro Russia e Roberto de Mattei pro Ucraina.

17)
La gioia e la felicità di potersi difendere anche se si rischia di morire.
Non vi è soddisfazione, onere e onore più grande per l'uomo di buona volontà di quella di difendere la vita, la dignità, la libertà e la sovranità della propria gente e del proprio paese
L'Ucraina attraverso la bocca del suo esemplare e degno Presidente non ha chiesto all'Occidente di mandare i suoi uomini a morire per lei ma semplicemente e dignitosamente di fornirle le armi (a buon rendere e da pagarsi) necessarie agli ucraini (uomini e donne, giovani e vecchi) per potersi difendere dal criminale aggressore russo.
E come si fa a non aiutarli!

18)
L'odio razzista per l'Ucraina e per il suo presidente di etnia ebraica Zelensky è molto simile all'odio razzista per Israele e per i suoi ebrei.
La vergogna umana dei nazi fascisti e dei nazi comunisti anche ebrei contro Zelensky e l'Ucraina, che demonizzano con le calunnie gli ucraini e il loro buon presidente ebreo, allo stesso modo che gli antisemiti di destra, di sinistra e nazi maomettani fanno con gli ebrei e con Israele.


19)
Putin il malvagio dittatore russo.
Il criminale dittatore, nazi fascio comunista russo Putin e la sua politica suprematista e imperialista finalizzata a ripristinare la Grande Russia, l'Impero russo degli Zar e dell'URSS, a danno dei popoli e dei paesi liberatisi nel 1991 e risottomessi e risoggiogati con l'inganno, la minaccia, il ricatto, la forza, lo sterminio e la distruzione.
Un personaggio demenziale peggiore di Hitler, di Stalin, di Maometto, di Kim Jong-un, di Mao e di Xi-Ping.
L'ex colonnello del kgb l'oligarca Vladimiro Putin, una mostruosità umana eletta a idolo, messia, redentore, vendicatore, ... da un'umanità disastrata e disumana, piena di odio e di rabbia.


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Re: Nazismo, nazionalismo e indipendentismo in Ucraina

Messaggioda Berto » mar apr 12, 2022 8:54 am

Massimo Introvigne

Nazisti in Ucraina: separare i fatti dai miti.
Massimo Introvigne
https://it.bitterwinter.org/


Massimo Introvigne (Roma, 14 giugno 1955) è un sociologo e saggista italiano.
https://it.wikipedia.org/wiki/Massimo_Introvigne
È il fondatore e direttore del Centro studi sulle nuove religioni (CESNUR), una rete internazionale di studiosi di nuovi movimenti religiosi, e dal 5 gennaio al 31 dicembre 2011 ha avuto nell'ambito dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE) il ruolo di Rappresentante per la lotta contro il razzismo, la xenofobia e la discriminazione, con un'attenzione particolare alla discriminazione contro i cristiani e i membri di altre religioni. Dal giugno 2012 al dicembre 2016 è stato coordinatore dell'Osservatorio della Libertà Religiosa costituito dal Ministero degli esteri italiano in collaborazione con Roma Capitale.
Introvigne è membro della sezione di Sociologia della religione dell'Associazione italiana di sociologia ed è autore di oltre settanta libri, tra i quali l'Enciclopedia delle religioni in Italia, e centinaia di articoli nel campo della sociologia della religione. È stato il responsabile nazionale di Alleanza Cattolica fino al 2016.
È anche consulente in materia di proprietà industriale, specializzato in proprietà intellettuale.
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Re: Nazismo, nazionalismo e indipendentismo in Ucraina

Messaggioda Berto » mar apr 12, 2022 8:56 am

1)
Nazisti in Ucraina: separare i fatti dai miti. 1. Nazionalismo ucraino e antisemitismo
Un’accusa comune contro gli ucraini è quella di onorare i loro primi leader nazionalisti che erano antisemiti, come Symon Petliura.

di Massimo Introvigne
04/06/2022

https://bitterwinter.org/nazisme-en-ukr ... semitisme/

Un argomento centrale della propaganda russa nell’attuale guerra ucraina è che l’Ucraina è sotto l’influenza decisiva dei “nazisti” e deve essere “denazificata”. Il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelenskyy, è ebreo, il che rende paradossale qualsiasi affermazione che egli sia a capo di un “governo nazista”. Tuttavia, i russi insistono sul fatto che i nazisti sono una parte significativa di coloro che combattono contro i separatisti filorussi nel Donbass, e che l’Ucraina continua a onorare figure che hanno collaborato con i nazisti durante la Seconda guerra mondiale. Gli ucraini replicano che ci sono altrettanti nazisti, o forse di più, che combattono “per” i separatisti filorussi del Donbass e non contro di loro.

La storia è complicata, e raramente raccontata con tutti i dettagli necessari. Ho iniziato a interessarmi al rapporto tra ucraini anticomunisti e nazismo negli anni 1970, quando da studente universitario mi fu presentato il cardinale ucraino Josyf Slipyj (1892-1984), che viveva in esilio a Roma.

Tutti coloro che hanno conosciuto Slipyj non lo dimenticheranno mai. Aveva trascorso diciotto anni nei Gulag sovietici, e non a caso aveva opinioni molto forti sulla storia dell’Ucraina e dell’Unione Sovietica, alcune delle quali forse impediranno la sua canonizzazione da parte della Chiesa Cattolica, anche se il processo è stato avviato. Per i sovietici e diversi storici russi, Slipyj è stato solo un “collaborazionista nazista”.

Ho imparato da Slipyj come la maggior parte degli ucraini cattolici percepisce la propria storia. Successivamente, ho incontrato punti di vista diversi leggendo libri, visitando ripetutamente l’Ucraina, prima in epoca sovietica e poi post-sovietica, esplorando i musei storici, e facendomi degli amici lì, e infine vivendo per alcuni anni in Lituania, un paese la cui esperienza durante la Seconda guerra mondiale e in epoca sovietica non è stata identica all’Ucraina, ma ha alcune caratteristiche simili.

Come vedremo, i nazisti attivi in Ucraina nel 2022 non sono ucraini che hanno collaborato con il nazismo tedesco durante la Seconda guerra mondiale. Con rare eccezioni, questi ultimi sono tutti morti. Il neonazismo moderno ha radici diverse. Tuttavia, per valutare le affermazioni russe sul “nazismo in Ucraina” dobbiamo partire dall’inizio, cioè dal nazionalismo ucraino e dalla Seconda guerra mondiale, che in realtà ci porta a esaminare anche la Prima guerra mondiale.

Non ho intenzione di discutere qui se l’Ucraina appartiene storicamente alla Russia, o forse, sulla base di precedenti più antichi, è la Russia che appartiene all’Ucraina. Per lo scopo di questa serie, è sufficiente notare che la causa di un’Ucraina indipendente divenne popolare tra intellettuali, scrittori e artisti nel XIX secolo, e fu abbracciata da una parte considerevole della popolazione ucraina.

La Prima guerra mondiale e la caduta dell’impero zarista sembrarono aprire una finestra di opportunità per questo progetto. Nel novembre 1917, un Parlamento si riunì a Kiev e proclamò l’indipendenza della Repubblica Popolare Ucraina. Una figura di spicco dell’Ucraina indipendente fu un ex seminarista ortodosso chiamato Symon Petliura (1879-1926).

È con Petliura che inizia il problema di separare i fatti dalla propaganda. Non c’è dubbio che durante il periodo tra il 1917 e il 1920, quando gli ucraini combattevano i bolscevichi per difendere la loro indipendenza, un numero orribile di pogrom fu perpetrato in Ucraina contro gli ebrei. Circa 40.000 ebrei furono uccisi.

L’antisemitismo era presente tra le truppe polacche, che partecipavano alla guerra in Ucraina, e anche tra i bolscevichi. Gli studiosi moderni hanno ricostruito diversi incidenti in cui gli ebrei furono uccisi da soldati polacchi e bolscevichi. Tuttavia, concordano sul fatto che per la maggior parte i pogrom furono eseguiti da truppe ucraine.

Più controverso è il ruolo di Petliura. Si possono trovare sue dichiarazioni antisemite, che erano purtroppo comuni negli ambienti ortodossi e cattolici del suo tempo. D’altra parte, egli firmò diversi proclami ordinando che i pogrom fossero fermati, e fece persino giustiziare alcuni che avevano ucciso degli ebrei. Sulla responsabilità personale di Petliura per i pogrom, rispettati storici accademici mantengono ancora oggi opinioni diverse.

Nel 1926, quando viveva in esilio a Parigi, Petliura fu assassinato dal poeta ebreo Sholem Schwarzbard (1886-1938). Nel 1927, dopo un processo che ottenne enorme attenzione, una giuria francese assolse Schwarzbard, credendo che avesse legittimamente vendicato i massacri di migliaia di ebrei.

Molti libri di testo ucraini oggi sostengono che Schwarzbard era un agente sovietico, che assassinò Petliura seguendo gli ordini di Mosca, anche se non offrono prove definitive. Quando la notizia dell’assassinio di Petliura raggiunse l’Ucraina, scoppiarono rivolte in tutte le principali città, che furono brutalmente represse dai sovietici, i quali, secondo la maggior parte degli ucraini, avevano organizzato l’omicidio.

Chiamare Petliura un nazista è certamente anacronistico, ma anche lui è diventato parte della controversia sulla storia. In Russia, Petliura è normalmente considerato un criminale di guerra. Anche se meno onorato di altri leader nazionalisti, Petliura ha strade intitolate a lui e monumenti in Ucraina, il che è citato dai russi come una delle prove che gli ucraini di oggi non sono pronti a ripudiare il loro passato antisemita.

D’altra parte, gli studiosi ucraini sia in Ucraina sia nella diaspora riconoscono i crimini perpetrati contro gli ebrei nel 1917-1920, e le vittime sono a loro volta onorate da monumenti e musei. È sulla responsabilità di Petliura che le controversie continuano. Mentre la filosofa tedesco-americana Hannah Arendt (1906-1975) ha paragonato Petliura ai nazisti, lo storico della Rutgers University Taras Hunczak, in un lavoro che non ha mancato di suscitare controversie ma è basato su documenti d’archivio inediti, ha concluso nel 2008 che “condannare Petliura per la tragedia che ha colpito l’ebraismo ucraino è condannare un innocente”.

Le conclusioni degli studiosi non sono ancora definitive, ma il fatto che gli ucraini moderni (a volte) onorano Petliura non è una prova che celebrino l’antisemitismo o il “nazismo”. Il leader nazionalista Stepan Bandera appartiene alla generazione successiva ed è un caso diverso, che esaminerò nel prossimo articolo di questa serie.
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Re: Nazismo, nazionalismo e indipendentismo in Ucraina

Messaggioda Berto » mar apr 12, 2022 8:57 am

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Re: Nazismo, nazionalismo e indipendentismo in Ucraina

Messaggioda Berto » mar apr 12, 2022 8:57 am

2)
Bandera era un “nazista”? Un “collaborazionista”? O un temporaneo “alleato dei nazisti”? La risposta è importante.
Nazisti in Ucraina: separare i fatti dai miti. 2. Stepan Bandera e la Germania nazista

Massimo Introvigne
3/22/2022

https://bitterwinter.org/nazisti-in-ucr ... a-nazista/

Il principale argomento usato dai russi per dimostrare che gli ucraini attuali hanno simpatie naziste sono gli onori ufficialmente tributati al leader nazionalista Stepan Bandera (1909-1959). La Russia di Putin ha ereditato dai sovietici l’uso di “banderista” come sinonimo di “nazista ucraino”. La storia, tuttavia, è un po’ più complicata.

In primo luogo, non c’è dubbio che Bandera è celebrato come un eroe nazionale in Ucraina. Ci sono letteralmente centinaia di monumenti, memoriali, musei e strade intitolate a lui. Solo il presidente filorusso Viktor Yanukovych ha cercato di invertire questa tendenza, e negare a Bandera alcuni degli onori che aveva ricevuto. Tuttavia, sarebbe falso affermare che Bandera non è un personaggio controverso nell’attuale Ucraina. Dopo che gli onori che l’Ucraina gli tributa sono stati criticati da organizzazioni ebraiche internazionali e dal Parlamento europeo, sondaggi hanno mostrato che nel 2021 solo un terzo degli ucraini aveva una visione totalmente positiva di Bandera.

Come spesso accade, la storia può essere raccontata da diverse angolazioni. Come abbiamo visto nel primo articolo di questa serie, gli ucraini approfittarono della caduta dell’impero zarista per proclamare la loro indipendenza, ma furono sconfitti dai bolscevichi che incorporarono l’Ucraina nell’Unione Sovietica. Ma i sovietici non avevano dimenticato con quanta tenacia gli ucraini avevano combattuto per la loro indipendenza. Anche gli ucraini non lo dimenticavano, e periodicamente scoppiavano delle rivolte.

Questo portò Stalin (1878-1953) a concepire ed eseguire uno dei suoi crimini più efferati. Nel 1932-33, organizzò una carestia artificiale in una vasta area dell’Ucraina, con le truppe sovietiche che impedivano agli ucraini di spostarsi altrove. Nella mente di Stalin, la carestia doveva sterminare i piccoli proprietari terrieri ucraini, la spina dorsale dell’opposizione antisovietica. L’Holodomor, l’olocausto ucraino per fame, uccise almeno tre milioni e mezzo di ucraini, ed è ora ampiamente, anche se non unanimemente, riconosciuto come un genocidio.

Chi vuole capire la storia dell’Ucraina dovrebbe sempre considerare gli orrori dell’Holodomor. Spero che un giorno sia di nuovo possibile per gli stranieri visitare il Museo Nazionale dell’Holodomor-Genocidio a Kiev. I filmati e le immagini di alcuni tra i milioni di bambini, donne e uomini che morirono di fame sono un’esperienza terribile e indimenticabile. Non si può nemmeno immaginare quanto debba essere stata devastante l’esperienza di coloro che sono sopravvissuti a malapena e hanno visto morire i loro cari.

Questo immenso crimine e tragedia spiega il profondo odio per i sovietici e Stalin che prevalse tra molti ucraini dopo il 1933, e le cui conseguenze si avvertono ancora oggi. Coloro che avevano assistito agli orrori dell’Holodomor erano pronti a collaborare con chiunque avesse promesso loro la liberazione dall’Unione Sovietica.

Gli esuli ucraini avevano fondato nel 1929 a Vienna l’Organizzazione dei Nazionalisti Ucraini (OUN). Liti interne l’avevano divisa in due fazioni, guidate rispettivamente da Andriy Melnyk (1890-1964) e Stepan Bandera (1909-1959). Anche se Melnyk, un fervente cattolico, era un po’ più moderato, entrambi erano d’accordo che nella guerra mondiale che vedevano arrivare si sarebbero schierati con chiunque avesse combattuto Stalin.

Quando iniziò la Seconda guerra mondiale, sia Melnyk sia Bandera, che pure erano in competizione tra loro, incontrarono l’ammiraglio Wilhelm Canaris (1887-1945), allora capo dell’intelligence militare tedesca (Abwehr). Si accordarono per reclutare ucraini della diaspora per unità che avrebbero partecipato all’Operazione Barbarossa, l’invasione tedesca dell’Unione Sovietica del 1941. La presenza di soldati ucraini e il sostegno dei più noti leader nella diaspora del nazionalismo ucraino persuase molti ucraini che l’Operazione Barbarossa avrebbe ripristinato la loro indipendenza.

Sulla scia dell’invasione tedesca, sia Bandera sia Melnyk proclamarono governi ucraini indipendenti concorrenti, con Bandera che celebrava più enfaticamente il nazismo e prometteva alleanza alla Germania nazista e al suo nuovo ordine europeo. Tuttavia, i nazionalisti ucraini furono rapidamente disillusi. I leader nazisti consideravano gli ucraini come parte di una razza inferiore e non avevano alcuna intenzione di concedere l’indipendenza all’Ucraina.

Alla fine, Bandera e Melnyk, che insistevano sull’indipendenza, furono entrambi arrestati e nel gennaio 1942 Bandera fu portato nel campo di concentramento di Sachsenhausen. I suoi due fratelli furono deportati ad Auschwitz, dove morirono nel 1942. Solo nel settembre 1944, quando una sconfitta tedesca sembrava probabile, Bandera fu liberato e gli fu permesso di tornare in Ucraina, nella speranza che i suoi partigiani potessero ritardare l’avanzata delle truppe sovietiche. In realtà, Bandera ricominciò a coltivare il suo sogno di indipendenza, e la sua guerriglia prese di mira sia i sovietici sia i tedeschi.

Dopo la guerra, Bandera fuggì in Occidente e visse in Germania, da dove ispirò ma non controllò una guerriglia “banderista”, che nelle foreste dell’Ucraina continuò a combattere i sovietici fino agli anni 1950. Fu assassinato a Monaco di Baviera nel 1959 dal KGB, che, come dimostrarono più tardi documenti e testimonianze, aveva ricevuto l’ordine di eliminare Bandera direttamente dal leader sovietico Nikita Khrushchev (1894-1971), il quale sperava di porre fine alla resistenza ucraina una volta per tutte.

Quando combattevano i partigiani nel 1950, i sovietici usavano “banderisti” e “collaborazionisti nazisti” come sinonimi. Come menzionato nell’articolo precedente, anche il cardinale Slipyj fu condannato come “collaborazionista nazista”, così come altri vescovi e preti cattolici. Pur preferendo la fazione di Melnyk, che rimase comunque una minoranza tra gli ucraini antisovietici, Slipyj e la Chiesa Cattolica alla fine appoggiarono Bandera.

Bandera era più un “alleato dei nazisti” che un “collaborazionista” nel senso più usuale del termine. Credeva, erroneamente, che i nazisti lo avrebbero aiutato a restaurare l’indipendenza dell’Ucraina. Certamente i nazisti non lo consideravano un nazista. Dopo aver usato Bandera per i loro scopi, lo deportarono in un campo di concentramento, come fecero con i suoi fratelli, che vi morirono.

Mentre Bandera era detenuto in Germania, migliaia di “banderisti” combatterono con la Wehrmacht fino alla fine, anche se altri andarono nei boschi a lottare sia contro i tedeschi sia contro i sovietici. Ci furono collaborazionisti ucraini che si arruolarono nelle SS e divennero anche guardie nei campi di concentramento, ma non facevano parte del movimento di Bandera, e anzi Bandera li sconfessò.

Pur non essendo ideologicamente un nazista, Bandera era antisemita, anche se – come parte delle inestricabili contraddizioni di quei tempi – alcuni membri di spicco del suo partito erano di origine ebraica o avevano sposato donne ebree, e in una fase fu accusato dai nazisti di aver salvato alcuni ebrei consegnando loro passaporti falsi.

Tuttavia, Bandera credeva che una componente ebraica fosse prominente nel comunismo russo e ucraino, e la sua incendiaria retorica antiebraica ebbe un ruolo nei pogrom che seguirono l’invasione tedesca del 1941 e nella partecipazione di ucraini, alcuni dei quali membri del suo partito, a gravissime atrocità naziste contro gli ebrei.

Come ho riferito nell’articolo precedente, ho incontrato più di una volta il cardinale Slipyj alla fine degli anni 1970 a Roma. Non aveva alcuna simpatia per il nazismo, ma non condivideva l’opinione prevalente in Occidente che il regime sovietico fosse in qualche modo meno criminale di quello nazista, né era disposto a condannare quegli ucraini che si erano schierati con la Germania nazista nella Seconda guerra mondiale considerandola come il minore di due mali. Slipyj è una figura complessa, ma la mia impressione è che gli mancassero gli strumenti culturali per percepire pienamente la dimensione intrinsecamente perversa del nazismo, e fosse anche amareggiato perché l’Occidente gli sembrava impreparato o non disposto a riconoscere l’enormità dell’Holodomor.

Per quanto riguarda gli ucraini di oggi, i sondaggi che mostrano diverse opinioni su Bandera confermano che la maggior parte di loro è disposta ad affrontare il proprio passato e ad ammettere la natura perversa della collaborazione con il nazismo, così come denuncia la natura perversa della collaborazione con il comunismo sovietico.

Tuttavia, proprio come accade in Lituania, dove alcuni di coloro che sono onorati come combattenti per la libertà contro i sovietici hanno anche un imbarazzante passato antisemita o filonazista, questa purificazione della memoria storica è qualcosa cui gli ucraini non possono che arrivare da soli. Le pressioni e le manipolazioni da parte dei russi, che ripetono i vecchi slogan propagandistici secondo cui tutti coloro che erano contro i sovietici erano “banderisti”, e tutti i “banderisti” erano “nazisti”, non fanno che perpetuare negli ucraini un atteggiamento difensivo rispetto al loro passato.



Ecco un esempio della propaganda antiucraina con l'utilizzo di Bandera e del Battaglione Azov per demonizzare l'Ucraina e giustificare l'aggressione da parte dei russi


LETTERA APERTA AGLI ANTIFASCISTI NOSTRANI
Antonio Catalano
https://www.facebook.com/antonio.catala ... 5806860605

Miei cari antifascisti nostrani,

so bene che siete a conoscenza della natura neo nazista del reggimento Azov e del fatto che sia stato decisivo nel colpo di stato del 2014 come nell’orribile strage alla Casa dei Sindacati di Odessa, come pure so bene che siete a conoscenza di quanto sia costato agli americani quel cambiamento di regime (5 miliardi di dollari disse l’allora numero due del dipartimento di Stato Usa Victoria Nuland). Come so bene che siete informati del fatto che i nostri media ora ci raccontano che no, non è così come si dice in giro, è un pregiudizio il pensiero che la Azov sia una formazione neo nazista, come balbetta in diretta il direttore del tg La7 Mentana e a seguire la “Stampa” rimuove dal proprio sito l’articolo di Mariagrazia Bruzzone in cui si raccontano le numerose infiltrazioni neonaziste delle istituzioni ucraine.
Posso bene immaginare, miei cari antifascisti nostrani, che voi condividiate le preoccupazioni del giornalista Toni Capuozzo, il quale dice che mentre dell’Azov si conosce bene la natura, si fa di tutto per ignorare la milizia ucraina Centuria. Quella Centuria cui Kuzmenko, della George Washington University, pochi mesi fa (settembre 2021), dedicava uno studio approfondito dal quale si può apprendere che questa milizia, ampiamente «tollerata» dall’eroico Zelensky, si autodefinisce niente meno che un «ordine militare europeo tradizionalista», il cui obiettivo dichiarato è «rimodellare l’esercito» ucraino all’insegna della «identità culturale ed etnica» contro «i politici e i burocrati di Bruxelles». E sicuramente saprete anche che uno dei leader di Centuria, un certo Kyrylo Dubrovskyi, solo nel 2019 pubblicava sul suo profilo Instagram una citazione di Hitler, e che i militi di questo ordine paramilitare regolarmente salutano col braccio destro teso a 120 gradi rispetto al torso.
So bene, miei sempre cari antifascisti nostrani, come in questi ultimi anni avete speso tutto voi stessi nel denunciare le mille forme del fascismo eterno, scovandolo con un lavoro certosino nelle parole, nel linguaggio, nei comportamenti, financo nei pensieri e nella più intima intimità. E so bene ancora di quanto vi siete spesi per denunciare il fascismo dei Gilet gialli francesi, dei sovranisti e dei populisti, dei portuali di Trieste, dei camionisti canadesi, insomma di tutti quelli che, in un modo o nell’altro – retrogradi! – hanno opposto resistenza alle magnifiche e progressive sorti della globalizzazione. Come so bene del vostro diuturno impegno nell’affermare una società multiculturale accogliente includente e anti discriminante per un arcobalenico mondo senza frontiere, fortunatamente agiti dal sacro orrore di ogni pur minimo riferimento alla perniciosa e fascista idea di sovranità nazionale.
Ora concludo, miei cari antifascisti nostrani, ma non senza segnalare alle giovani generazioni l’ardore che accompagna quel vostro “Putin no pasara!” e la coraggiosa richiesta di “No fly zone”, che inspiegabilmente quei moderati della Nato tardano ad applicare; e non vi nascondo che sarebbe per me motivo di grande gioia vedervi stringere a coorte dietro i vessilli di Centuria, con i vostri radiosi sguardi rivolti al sol dell’avvenire mentre si canta “Bella ciao” insieme alla bella Khrystna Solovivy. Ma che c’è scritto sullo stivale della fatale Khrystna? Niente, così, una semplice scritta, parole inneggianti a un certo Stepan Bandera. Collaboratore del Terzo Reich.
Con affetto e stima




Bandera, chi era?

Un patriota ucraino eroico che scelse quello che per lui e per il suo sogno di un'Ucraina libera e indipendente dal giogo sovietico e russo, era il male minore, la Germania di Hitler per combattere l'URSS che opprimeva la sua terra e il suo popolo ucraino.
Certo commise delle atrocità contro i polacchi e contro gli ebrei ma queste atrocità commesse da molti in Europa e nell'URSS non sminuiscono la sua patriotticità ucraina.

Stepan Andrijovič Bandera (in ucraino: Степан Андрійович Бандера?; Staryj Uhryniv, 1º gennaio 1909 – Monaco di Baviera, 15 ottobre 1959)
https://it.wikipedia.org/wiki/Stepan_Bandera

è stato un politico ucraino, leader dell'Organizzazione dei Nazionalisti Ucraini (OUN) e fondatore dell'Esercito Insurrezionale Ucraino (UPA). Aderente all'ideologia fascista, fu un criminale di guerra e terrorista, che collaborò con la Germania nazista durante la seconda guerra mondiale per combattere contro i sovietici in Ucraina.

Quando le truppe sovietiche si ritirarono da Leopoli, con l'"Atto di restaurazione dello Stato ucraino", annunciò la creazione di uno Stato ucraino indipendente e dichiarò di voler sostenere i piani espansionistici nazisti, giurando fedeltà ad Adolf Hitler.

La Germania nazista reagì negativamente alle richieste dei nazionalisti ucraini e invase la regione. Bandera venne internato come prigioniero politico nel Campo di concentramento di Sachsenhausen nel 1942, ma in seguito liberato nel 1944 perché dirigesse azioni di resistenza all'Armata Rossa. Alla fine della guerra Bandera si rifugiò in Germania Ovest con la moglie e i figli, sotto la protezione degli alleati, ma fu assassinato a Monaco di Baviera da un agente del KGB nel 1959.

La sua figura rimane controversa poiché è ritenuto, insieme ai suoi seguaci, in gran parte responsabile del massacro di civili polacchi e in parte dell'Olocausto in Ucraina, mentre nel suo Paese al termine della guerra fredda è stato insignito dell'onorificenza di Eroe dell'Ucraina. La sua famiglia subì pesanti ritorsioni dai sovietici e dai polacchi, oltre che dagli stessi tedeschi.

Nacque il 1º gennaio 1909 a Staryi Uhryniv, un villaggio nell'allora provincia di Kaluš, nella Galizia (ora nell'Oblast' di Ivano-Frankivs'k), che allora apparteneva all'Austria-Ungheria. Suo padre, Andrij Bandera, era un sacerdote di rito uniate cattolico nel villaggio, mentre sua madre, Myroslava Bandera, proveniva da un'antica famiglia di sacerdoti cattolici di rito bizantino ed era la figlia del sacerdote di Staryi Uhryniv.

Il giovane Bandera nel 1923

Stepan trascorse la sua infanzia in questo villaggio, nella casa dei suoi genitori e dei nonni, che lo crebbero in un clima di patriottismo e cultura nazionale ucraina, ed ebbe un forte interesse personale per la politica sociale.

Nella primavera del 1922, sua madre morì di tubercolosi. Nel 1931 divenne vice-direttore delle Guide Regionali, Amministratore Delegato regionale e Comandante dell'OUN/UVO.

Nel 1934 fu condannato a morte per aver organizzato con altre undici persone l'omicidio del Ministro dell'interno polacco Bronisław Pieracki, ma la sentenza fu commutata in ergastolo, e venne imprigionato nella prigione polacca di Wronki; fu liberato dal carcere nel settembre del 1939, sebbene non sia chiaro chi fu l'autore materiale della sua scarcerazione, se siano stati i suoi connazionali ucraini o i nazisti dopo l'invasione della Polonia.

Il collaborazionismo con i nazisti
"Gloria a Hitler! Gloria a Bandera! Lunga vita allo Stato Indipendente ucraino! Lunga vita al nostro leader S. Bandera", Castello Zhovkva nell'Ucraina occidentale luglio-agosto 1941.

Dopo la sua liberazione si spostò a Cracovia, sede del Governatorato Generale tedesco. Lì, entrò in contatto con il leader del movimento dell'OUN, Andriy Melnyk, ma la divergenza di idee e strategie portò i due ad un aperto conflitto, che ebbe come conseguenza la spaccatura all'interno del movimento indipendentista, con una fazione denominata OUN-M, di indirizzo più conservatore e capitanata da Melnyk, ed una più rivoluzionaria, capitanata da Bandera, e denominata OUN-B.

Prima della proclamazione dell'indipendenza del 30 giugno 1941, Bandera organizzò e supervisionò i cosiddetti Gruppi Mobili (in ucraino мобільні групи), ovvero piccoli gruppi di 5-15 persone, che avrebbero avuto il compito di seguire l'avanzata tedesca verso l'Ucraina orientale in cerca di supporto per le attività dell'OUN-B e per fare in modo che le nuove autorità locali fossero composte da loro attivisti. Il numero complessivo di coloro che parteciparono a questi gruppi di propaganda fu di circa 7.000 persone, reclutate anche nei circoli intellettuali, e tra questi ultimi troviamo lo scrittore Ivan Bahrianyi ed il poeta Vasyl Barka. Il 30 giugno 1941 Bandera emanò l'Atto di restaurazione dello Stato ucraino, nel quale, oltre a proclamare la nascita di uno Stato Ucraino Indipendente, dichiarò che quest'ultimo avrebbe collaborato con la Germania nazionalsocialista, che stava creando un nuovo ordine europeo e collaborava alla liberazione degli ucraini dal giogo di Mosca.
Bandera e i suoi seguaci, analogamente ai nazisti, sostenevano una riproduzione selettiva volta alla creazione di una razza ucraina "pura".
Come credevano in molti in tutta Europa e nel Mondo.

Stepan Andrijovič Bandera patriota ucraino che adottò il nazismo hitleriano per combattere il nazicomunismo dell'URSS che opprimeva la sua terra ucraina e che fu ucciso da un sicario del KGB in Germania
Zelensky e sua moglia Olena, patriota ucraino e presidente dell'Ucraina eletto democraticamente nel 2019 con il 73% dei voti e di origine ebraica, a riprova che l'Ucraina non è uno stato nazione nazista e antisemita
Dmitry Utkin nazifascista, fondatore e capo dei mercenari della Wagner al servizio di Putin
Vladimir Putin nazicomunista russo del KGB a servizio dell'URSS staliniana, oggi oligarca autocrate nazi fascista dittatore della Russia post comunista e nazifascista



Luciano Dondero
16 marzo 2022
"La polemica sulla distruzione dell'ospedale rilancia infatti il Reggimento Azov come tema centrale della propaganda putiniana sulla "denazificazione" dell'Ucraina. Ma per una sigla accusata di nazismo che sta con gli ucraini dall'altra parte ne sono state contate almeno 13: Battaglione Sparta, Unità Nazionale Russa, Esercito Ortodosso Russo, Battaglione Svarozich, Alba Ortodossa, Legione di Santo Stefano, Distaccamento Jovan Šević, ’Unione della Gioventù Euroasiatica, Movimento Imperiale Russo, Unione Slava, Movimento contro l’Immigrazione Illegale, Battaglione Rusich, Battaglione Ratibor, Interbrigate... Tra i loro emblemi ci sono almeno cinque variazioni della svastica, oltre a simboli zaristi e altra roba tipo teschi e bombe a mano. La svastica riportata sull'articolo in bianco e nero, in realtà in bianco e rosso, è l'emblema di Unità Nazionale Russa. Come ricordo, era un suo membro quel Pavel Gubarev che fu il fondatore della Milizia Popolare del Donetsk ed anche il primo «governatore» della Repubblica Popolare del Donetsk. Ma è uomo di Barakshov anche Dmitry Boytsov: il comandante di un Esercito Ortodosso Russo che combatte tra i separatisti del Donbass con circa 4000 effettivi, e che è stato accusato di rapimenti, pestaggi e minacce verso protestanti, cattolici, ebrei e membri della Chiesa Ortodossa Ucraina, oltre che di saccheggi. L’8 giugno del 2014 a Slaviansk uccise alcuni pentecostali, e nel novembre 2014 sequestrò due sacerdoti cattolici. La cosa buffa (umorismo nero evidentemente, dato il contesto...) che è assieme agli ultra-ortodossi tra i putiniani nel Donbass ci sono anche i neo-pagani, anche loro con una variante della svastica come emblema. Il Battaglione Svarozich, adoratori del dio slavo Svarog, arrivò ad avere 1200 combattenti, anche se ora è stato assorbito dalla Brigata Vostok." Maurizio Stefanini
Aggiungo: ai tempi di Gorbaciov fu molto attivo un gruppo chiamato Pamyat (Memoria) che riesumava il peggio dello stalinismo e dell'antisemitismo. Non sono sicuro se esista ancora.



"Se si vuole parlare dell'Ucraina attuale occorrerebbe averne o conoscenza diretta, o aver per lo meno letto qualcosa di meno banale delle generalizzazioni giornalistiche.

Caterina Simiand
https://www.facebook.com/cate.si
https://www.facebook.com/vittorio.quagl ... 2396943749

Infatti bisognerebbe sapere che per 50 anni, ovvero durante tutto il regime sovietico, il nome di Stepan Bandera e di altri appartenenti all'Esercito Insurrezionalista Ucraino fu totalmente sconosciuto ai suoi compatrioti. Semplicemente non esisteva perché cancellato dai libri di testo e da qualsiasi altro mezzo di comunicazione. La cosa andò avanti del più o del meno anche negli anni '90 sotto i governi degli oligarchi locali, sostenuti dalla Russia.
Ma poteva una grande nazione come l'Ucraina non riscoprire la propria storia e magari cucirsela addosso come un abito nuovo? Ovviamente no, perché comunque esisteva oramai un sistema democratico, anche se manipolato dai governi fino alle elezioni del 2003-2004, travagliatissime e ripetute causa brogli e finalmente vinte da un liberale, Viktor Juščenko.
Da allora si riscoprì la figura dell'eroe criminale Stepan Bandera, la sua vita travagliatissima, perché inviso sia ai tedeschi (finì in campo di concentramento) che ai sovietici (che gli sterminarono l'intera famiglia e infine lo uccisero nel 1959 per ordine di Kruscev).
In sostanza, una parte degli ucraini ha visto nel partigiano nazionalista un eroe patriottico, colui che prima si era opposto ai tedeschi che ostacolavano il disegno indipendentista dell'Ucraina e che poi, dopo l'invasione nazista, aveva affiancato col suo esercito volontario gli stessi tedeschi contro i comunisti. Non perché fosse ideologicamente nazista, ma perché per un ucraino che aveva assistito alla morte per fame di milioni di compatrioti nell'Holodomor era naturale pensare che anche i tedeschi fossero meglio dei comunisti e comunque rappresentavano l'unica occasione per opporvisi.
Bandera fu certamente un fascista e un razzista, in quanto voleva un'Ucraina priva di minoranze etniche, ma la sua associazione con i nazisti rimane controversa. Viene vista da molti storici come una relazione "tattica" con la Germania nazista, con la quale condivideva nemici comuni, i sovietici e i polacchi. L'Esercito Insurrezionalista Ucraino è stato il responsabile della micidiale pulizia etnica dei polacchi nella Volinia e Galizia orientale (cui i polacchi reagirono nel dopoguerra con altre stragi a danno degli ucraini) e, anche se non è chiara la catena di comando, Stepan Bandera non può che essere definito un criminale per via di quegli eccidi.
Sta di fatto che, dopo mezzo secolo di oblio, c'è stata una sbornia patriottica per Bandera - in mancanza di altri, verrebbe da dire - cui Poroshenko ha acconsentito, ma che Zelensky ha cominciato a frenare da prima dell'invasione russa. Ad esempio, le cose sono un po' cambiate nella lettura della memoria storica a partire dalla sostituzione nel 2019 del direttore dell'importante Istituto per la Memoria Nazionale con Anton Drobovych, già direttore del Babi Yar Holocaust Memorial Center, il quale ha cercato di imprimere un indirizzo più equilibrato, imbattendosi però prima nella pandemia e poi nella guerra. Ci sono state varie votazioni parlamentari contro riconoscimenti all'Esercito Insurrezionalista, proprio in considerazione dei crimini di cui si era macchiato.
La rappresentanza parlamentare dei gruppi di estrema destra è inesistente, non raggiungendo questi il 2%.
Ritenere che la coraggiosa reazione degli ucraini all'invasione di uno stato totalitario superiore per forze sia riducibile nella sua natura a qualcosa di simile al nazismo è fuori dalla realtà. Il tutto riferito ad uno stato con presidente un ebreo che coltiva ottime relazioni con Israele.
Significa non considerare la complessità della storia e l'esigenza precipua degli ucraini, ovvero quella di "decomunistizzarsi" dopo 70 anni di oppressioni e di atrocità inenarrabili. Esigenza che è innanzi tutto dei democratici che si sono battuti contro gli oligarchi locali e che si sono fatti ammazzare nella piazza del Maidan per rivendicare la Costituzione e l'adesione all'Europa. Se si dimenticano i cento morti del febbraio 2014 non si può capire dove è andata l'Ucraina dopo quella strage in piazza e si finisce per confondere la parte con il tutto, ovvero il battaglione Azov, comunque irregimentato nell'esercito, con l'intera resistenza ucraina."
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Nazismo, nazionalismo e indipendentismo in Ucraina

Messaggioda Berto » mar apr 12, 2022 8:57 am

STEPAN BANDERA È UNA FIGURA A DIR POCO CONTROVERSA
(memo coazio)

È più popolare nella parte occidentale dell’Ucraina, meno in quella orientale.
Quello che è certo - che è INDISCUTIBILE - e che dovrebbe silenziare tutte le polemiche che sono sorte attorno alla sua biografia è che:
IL 22 GENNAIO 2010 IL PRESIDENTE UCRAINO VIKTOR YUSHCHENKO (che Putin aveva cercato di assassinare con la diossina) HA ONORATO STEPAN BANDERA CONFERENDOGLI L’ONORIFICENZA DI STATO “EROE DELL’UCRAINA’;
L'ANNO SEGUENTE IL TITOLO E’ STATO REVOCATO DALLA MAGISTRATURA;
- LA CORTE SUPREMA DEL DONETS'K HA VIETATO LA FESTA IN SUO NOME NEL 2011 E LA CORTE SUPREMA UCRAINA, SOTTO LA PRESIDENZA ZELENSKY, HA RESPINTO IL RICORSO CHE LA VOLEVA RE-ISTITUIRE NEL 2019.
PUNTO.
Quindi resuscitare questo contraddittorio personaggio storico per sostenere presunte affinità o simpatie ucraine con il nazismo rientra in tutto e per tutto nella più classica e consueta propaganda putiniana tesa a fornire pretesti per la ‘operazione militare speciale avente lo scopo di de-nazificare l'Ucraina’.
Detto questo, provo sinteticamente a fornire alcuni dati storici e biografici su questo personaggio di cui tanto parlano i ‘pacifisti à la carte’, i filo putiniani più o meno travestiti, i vetero comunisti in servizio permanente effettivo.
Stepan Bandera è stato uno dei più noti combattenti per l'indipendenza ucraina, ha trascorso gran parte della seconda guerra mondiale in un campo di concentramento nazista (arrestato il 15 settembre 1941 e rilasciato nell'autunno 1944, Bandera restò prigioniero dei tedeschi a Berlino e nel campo di Sachsenhausen), mentre i servizi segreti tedeschi davano la caccia ai suoi seguaci. Tuttavia è Bandera che la propaganda sovietica e ora Putin descrivono come il più malvagio degli scagnozzi di Hitler e dipingono i suoi seguaci, i ‘banderovtsy’, come individui passati da un movimento insurrezionale anti-polacco/bolscevico alla quintessenza di una formazione fascista e antisemita.

I propagandisti russi e i loro epigoni continuano a diffondere una fake: la 14a divisione delle SS «Galicia», che è stata formata in Ucraina da volontari locali, è spesso presentata come un progetto di Bandera, anche se lui non aveva nulla a che fare con essa. Una delle più popolari presunte rappresentazioni di Bandera nel cyberspazio russo è infatti una foto del tenente generale della Wehrmacht Reinhard Gehlen, usata come prova che Bandera indossava ‘un'uniforme nazista’ e che venne persino insignito della 'Croce di Ferro' tedesca. Gehlen e Bandera si assomigliano a malapena, ma al pubblico dei social media russi - e a un bel pezzo di quelli occidentali - non sembra interessare.
Stepan Andriyovych Bandera nasce il 1 gennaio 1909 a Staryi Uhryniv (Ivano Frankivs'k), (allora Austria Ungheria. Dal 1923 Polonia). Viene avvelenato con il cianuro il 15 ottobre 1959 a Monaco di Baviera da sicari del KGB e sepolto il 20 ottobre 1959.

Ha tre figli: Lesya, Andriy, Natalya.
I Bandera erano 7 fratelli, 4 maschi e 3 femmine.

Stephan era visceralmente antisovietico e di estrema destra, non so dire fino a che punto fosse nazista, ma comunque si unì ai nazisti.
Sono fatti accertati che:
- suo fratello Bogdan è morto combattendo contro i nazisti;
- due fratelli sono morti ad Auschwitz;
- le tre sorelle sono state internate in un gulag sovietico in Siberia; una di queste non è sopravvissuta al lager e di un’altra non si hanno notizie. La terza è rientrata in Ucraina nel 1991.
La famiglia Bandera, quindi, ha seguito strade diverse.
Tra gli altri, lo storico Karel Berkhoff (ricercatore senior presso il 'NIOD Institute for War, Holocaust and Genocide Studies' di Amsterdam) ha dimostrato che Bandera, i suoi vice e i nazisti condividevano l'idea che gli ebrei in Ucraina fossero dietro il comunismo e l'imperialismo stalinista e dovessero essere distrutti.
"Gli ebrei dell'Unione Sovietica", si legge in una dichiarazione banderista, "sono i più leali sostenitori del regime bolscevico e l'avanguardia dell'imperialismo moscovita in Ucraina".
Quando i tedeschi invasero l'URSS nel giugno 1941 e conquistarono la capitale della Galizia orientale, i luogotenenti di Bandera rilasciarono una dichiarazione di indipendenza a suo nome. Promisero inoltre di lavorare a stretto contatto con Hitler e contribuirono a organizzare un pogrom che uccise quattromila ebrei di Leopoli in pochi giorni. “Poggeremo le vostre teste ai piedi di Hitler".
Bandera era un nazionalista ucraino – anzi, un ultra-nazionalista - che si alleò con i nazisti in chiave anti-polacca e anti sovietica.
- Anti-polacca: non poteva dimenticare che nel 1918 a L'viv soldati polacchi iniziarono a saccheggiare e bruciare gran parte dei quartieri ebraici e ucraini della città, uccidendo circa 340 civili E che successivamente la Polonia iniziò un processo di pulizia etnica nei confronti della componente ucraina della Galizia.
- Anti-sovietica: a causa dell'Holodomor e delle feroci repressioni anticontadine che i comunisti attuarono in Ucraina da quando presero il potere. Inoltre suo padre venne trucidato proprio dai sovietici.

Scriveva nel 2014 Danilo Elia su ‘Osservatorio Balcani e Caucaso – Transeuropa’:
“Durante la Seconda guerra mondiale, alla guida del movimento nazionalista ucraino Oun, Bandera fondò l’esercito partigiano Upa, che combatté prima contro i polacchi, poi contro l’Armata rossa al fianco dei nazisti, e poi contro gli stessi tedeschi. Polacchi e sovietici rappresentavano la minaccia principale al nazionalismo ucraino, e l’avanzata nazista fu vista con opportunismo come un’occasione per sconfiggerli. Quando poi l’occupazione tedesca si mostrò un ostacolo per la creazione dell’Ucraina indipendente cui mirava l’Oun, Bandera non ci pensò due volte e organizzò una rivolta. Fu arrestato e richiuso nel campo di concentramento di Sachsenhausen. Quando l’Armata rossa cominciò la riconquista dell’Ucraina, fu liberato e usato per animare la resistenza antisovietica. I tedeschi rappresentavano pur sempre il male minore rispetto ai sovietici.
Gli uomini di Bandera, in nome del nazionalismo ucraino, hanno portato avanti una pianificata pulizia etnica in Galizia e Volinia uccidendo, secondo le stime più prudenti, 60mila polacchi. Durante l’alleanza con i nazisti hanno certamente contribuito, almeno indirettamente, allo sterminio della popolazione ebraica di quelle regioni, anche se non c’è accordo tra gli storici circa una loro attiva partecipazione al massacro degli ebrei. L’Oun non era un’organizzazione antisemita, eppure Bandera non esitò a disporre lo sterminio degli ebrei insieme a polacchi e russi, ma anche ad accoglierli nella propria organizzazione e a proteggerli dai tedeschi quando questo faceva comodo alla causa nazionale. Bandera e i suoi hanno combattuto una guerra partigiana, cinica e spietata, non preoccupandosi di eliminare chiunque costituisse un ostacolo al predominio degli ucraini a ovest del Dnipro”.
Sperò, quindi, che l’invasore nazista potesse liberare la sua terra dal giogo del Partito e tentò di collaborare con i tedeschi, commettendo indiscutibilmente un gravissimo errore. Niente di questo lo giustifica, ma quando lo si accusa personalmente dello sterminio degli ebrei, ricordo che egli si trovava in un campo di concentramento nazista e quindi è molto difficile stabilire che ruolo svolse nell’attuazione della Shoah.
L'UPA, l'organizzazione dei nazionalisti ucraini di cui Bandera era leader, ha compiuto massacri e crimini indicibili, ma non è chiaro se essi siano stati ordinati direttamente da Bandera, il quale, come detto, era detenuto in un lager tedesco. Secondo alcuni storici, anche se l’Upa uccideva e deportava ebrei, non lo faceva per motivi razziali, ma agiva solo nei confronti di quelli che si opponevano al disegno nazionalista: ciò escluderebbe la natura nazista e anti-semita del movimento di Bandera. Argomentazione forse piuttosto debole, a fronte dell’attivismo dimostrato dall’UPA.
Ricordo comunque che se è vero che alcune decine di migliaia di ucraini collaborarono con i tedeschi (fenomeno, peraltro, verificatosi in ogni paese che ha conosciuto l'occupazione nazista, Russia compresa), è altrettanto vero che nello stesso periodo circa 3.000.000 di ucraini combatterono e morirono nell'Armata Rossa contro la Germania.
I tedeschi, intendendo tenere per sé l'Ucraina, arrestarono Bandera per la sua intransigenza sulla questione dell'indipendenza, ma lo rilasciarono nel 1944 quando sembrò che la sua popolarità tra gli ucraini avrebbe potuto aiutare a fermare l'avanzata sovietica. Nonostante la loro delusione nei confronti dei tedeschi, i Banderisti non furono in disaccordo con la loro politica ebraica in Ucraina, che alla fine portò alla morte oltre 1,5 milioni di ebrei .
Nella sua terra natale, Bandera è percepito da molti come un patriota e un combattente per la libertà e l'indipendenza dell'Ucraina.
Così come 'Bella ciao' in Italia e nel mondo non è più un canto di parte, bensì un inno alla libertà di tutti i popoli, così il saluto originale della 'banderita': "Gloria all'Ucraina! Gloria agli eroi!” ha perso ogni connotazione nazionalista o di destra, per trasformarsi oggi in un motto nel quale si riconoscono tutti coloro che sostengono l’eroica Resistenza di un popolo.
Il popolo ucraino.
Il dibattito che dura da decenni sulla figura di Stepan Bandera è da ritenersi tutt'altro che esaurito.
Mi sono limitato a riportare alcuni fatti e alcuni pareri.
Lungi da me trarre conclusioni e prendere posizione su un tema così intricato.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Nazismo, nazionalismo e indipendentismo in Ucraina

Messaggioda Berto » mar apr 12, 2022 8:57 am

3)
Come in altri paesi, il neonazismo esisteva, ma era un fenomeno minore prima del 2014, sebbene fosse responsabile di alcuni gravi crimini.
Nazisti in Ucraina: separare i fatti dai miti. 3. Neonazisti nell’Ucraina indipendente

Massimo Introvigne
3/23/2022

https://bitterwinter.org/nazisti-in-ucr ... n-ucraina/

L’Ucraina è diventata indipendente nel 1991. A quel punto, pochi di coloro che erano stati coinvolti in modo significativo nell’occupazione tedesca nazista dell’Ucraina erano ancora vivi. Molti erano stati giustiziati in epoca sovietica; altri erano fuggiti all’estero o erano morti di vecchiaia. Tuttavia, piccoli gruppi neonazisti emersero, come nella maggior parte dei Paesi europei, tra giovani che non avevano conosciuto di persona il nazismo tedesco.

Nel 2011 sono stato il Rappresentante dell’OSCE (Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa) per la lotta contro il razzismo, la xenofobia, e l’intolleranza e discriminazione contro i cristiani e i membri di altre religioni. Una delle attività dell’OSCE sono le “visite ai Paesi”, cioè le ispezioni agli Stati partecipanti per valutare la situazione dei diritti umani. Ho collaborato con i Rappresentanti dell’OSCE per la lotta all’antisemitismo e per la lotta all’islamofobia in una di queste visite, in Ucraina.

Uno dei principali problemi che abbiamo discusso è stata la presenza di attivisti neonazisti. Ho partecipato a riunioni con ONG che rappresentano le vittime dei nazisti, avvocati, agenti di polizia, politici e giudici. È emerso che i nazisti erano effettivamente attivi in Ucraina, come in altri Paesi. Anche se valutati solo in alcune migliaia, avevano commesso gravi crimini, compresi alcuni omicidi. I loro bersagli erano soprattutto la minoranza rom, alcuni membri della quale erano stati uccisi, immigrati e studenti stranieri africani, nonché ebrei e musulmani.

In queste riunioni fu espressa preoccupazione per possibili violenze naziste legate a Euro 2012, il campionato europeo di calcio che sarebbe stato presto co-organizzato da Polonia e Ucraina. In effetti, come abbiamo accertato durante la nostra visita del 2011 e una celebre inchiesta giornalistica ha poi confermato nel 2012, diversi nazisti sono reclutati tra le frange violente dei tifosi di uno specifico club di calcio, lo Shakhtar Donetsk.

Lo Shakhtar è uno dei due club di calcio ucraini che possono essere considerati potenze europee. I suoi tifosi violenti si sono scontrati spesso con i sostenitori dell’altro club di calcio di livello europeo in Ucraina, la Dinamo Kiev, che da un lato sono considerati più di sinistra e inclini a celebrare il passato sovietico (il periodo in cui la Dinamo ha ottenuto i suoi successi più memorabili), e dall’altro hanno una frangia di destra rivale che utilizza simboli del Ku Klux Klan e dei Confederati nella guerra civile americana. Come italiano questa situazione non mi ha stupito, visto che anche nel nostro Paese ci sono connessioni tra il neonazismo e le frange più estreme del tifo calcistico.

Lo Shakhtar Donetsk era, come indica il suo nome, un club della città di Donetsk, nella regione del Donbass, anche se dopo la guerra del 2014 ha dovuto trasferirsi a Lviv. Il 75% degli abitanti di Donetsk parla russo. Quando ho discusso il problema del neonazismo nel 2011, gli ucraini di lingua russa non sono stati menzionati tra le sue vittime. In realtà, molti neonazisti erano essi stessi russofoni.

Come in altri paesi, in Ucraina c’erano partiti di estrema destra, che a volte cercavano di arruolare i tifosi di calcio nazisti, ma a giudicare dalle loro performance elettorali non erano molto significativi. Nelle elezioni presidenziali del 2010 il candidato di estrema destra, Oleh Tiahnybok, aveva raccolto solo l’1,43% dei voti.

Il più antico partito di destra fu formato subito dopo l’indipendenza ucraina con il pretenzioso nome di Assemblea Nazionale Ucraina (UNA). Rimase un’organizzazione relativamente piccola, con lo 0,51% dei voti nelle elezioni parlamentari del 1994 (e un seggio, più due ottenuti da membri che correvano come candidati indipendenti), ma riuscì a creare un’ala paramilitare chiamata UNSO (Autodifesa Nazionale Ucraina).

Mentre la UNSO diventava famosa in Ucraina per le violenze contro gli oppositori politici, inviava anche volontari all’estero. Nel conflitto in Transnistria, la UNSO si schierò con i separatisti filorussi contro l’esercito moldavo. Tuttavia, nel successivo conflitto in Abkhazia i combattenti dell’UNSO si sono schierati con l’esercito georgiano contro i separatisti filorussi e nel 2013-14 hanno sostenuto l’Euromaidan. UNA e UNSO hanno proclamato la loro fede nell’autodeterminazione dei popoli, ma l’hanno interpretata come hanno ritenuto opportuno.

Un movimento di destra più ampio fu fondato nel 1991 come Partito Social-Nazionale dell’Ucraina (SNPU), e riorganizzato nel 2004 come Svoboda (Libertà), con Tiahnybok come leader. Ha avuto un exploit elettorale nel 2012, con più del 10% dei voti, ma da allora ha perso suffragi. Nei suoi anni come SNPU, il partito aveva adottato simboli nazisti, ed era stato spesso denunciato come razzista e antisemita.

Nel 2004 Tiahnybok aveva promesso di liberarsi dei neonazisti, ma non aveva convinto tutti di averlo fatto davvero. Svoboda ha partecipato alle proteste di Euromaidan del 2013-14 che hanno portato alla cacciata del presidente filorusso Viktor Yanukovych e al successivo governo post-rivoluzionario. Tuttavia, dalle elezioni del settembre 2014 non è più riuscito a ottenere seggi nel Parlamento nazionale.

Altri piccoli gruppi di destra hanno anche loro partecipato all’Euromaidan, dove tuttavia né loro né Svoboda rappresentavano la maggioranza dei manifestanti. Questi piccoli gruppi hanno formato un’organizzazione ombrello chiamata Pravyi Sektor (Settore Destro), il cui leader Dmytro Yarosh ha acquisito una certa fama durante l’Euromaidan.

Il Settore Destro comprendeva diverse organizzazioni, alcune delle quali naziste e antisemite, e alcune connesse con il crimine organizzato. Prendendo le distanze da questi gruppi, Yarosh ha lasciato il Settore Destro nel 2015, e successivamente è stato eletto al Parlamento come candidato indipendente. Il Settore Destro ha sperimentato un notevole declino dopo il 2015, anche se il suo nome è spesso usato dai media russi per sostenere che i “nazisti” hanno una presenza prominente nella politica ucraina.

Quando nel 2004 Tiahnybok ha cercato di convertire l’SNPU in un partito di destra “rispettabile”, Svoboda, ha sciolto il suo ramo paramilitare, chiamato Patrioti dell’Ucraina. Il loro leader, un giovane nato nel 1979 chiamato Andriy Bilets’kyy, non ha accettato la decisione e ha continuato un’attività paramilitare indipendente da Svoboda. I suoi seguaci sono stati accusati di diverse attività criminali, anche se non è mai stato del tutto chiaro se le accuse fossero vere o create ad arte per reprimere un movimento ostile al governo. Bilets’kyy è all’origine del Battaglione Azov, che esploreremo in un successivo articolo.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Nazismo, nazionalismo e indipendentismo in Ucraina

Messaggioda Berto » mar apr 12, 2022 8:58 am

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Re: Nazismo, nazionalismo e indipendentismo in Ucraina

Messaggioda Berto » mar apr 12, 2022 8:58 am

4)
Nel 2004 è emerso un nuovo gruppo nazista. È stato prontamente denunciato dalla Russia. Ma era stato creato da agenti del Cremlino.
Nazisti in Ucraina: separare i fatti dai miti. 4. Il caso Kovalenko: uno pseudo-nazismo creato dai russi

Massimo Introvigne
3/24/2022

https://bitterwinter.org/nazisti-in-ucr ... dai-russi/

C’è una guerra di propaganda intorno al neonazismo in Ucraina, ed è una guerra in cui i servizi segreti svolgono i loro soliti ruoli. Non molti fuori dell’Ucraina conoscono la storia di Eduard Kovalenko, ma è una perfetta illustrazione di come la disinformazione russa lavora su questo tema.

Eduard Vladimirovich Kovalenko è nato nel 1965 a Henichesk, una città portuale nell’Oblast di Kherson, nell’Ucraina meridionale. Si presenta come “imprenditore” e presidente del partito politico Assemblea Social-Patriottica degli Slavi (SPAS), che esiste soprattutto online (e ha ancora un sito web: in russo).

Nel secondo turno delle elezioni presidenziali ucraine del 2004, il candidato filorusso Viktor Yanukovych, che allora era il primo ministro del Paese, è stato dichiarato vincitore. I risultati elettorali sono stati respinti da diversi governi stranieri e organizzazioni internazionali, che li hanno considerati inattendibili e il risultato di brogli. Molti ucraini sono scesi in piazza in quella che è stata chiamata la Rivoluzione arancione. Alla fine, la Corte Suprema ha annullato le elezioni e, quando sono state ripetute, Yanukovych le ha perse contro il candidato dell’opposizione Viktor Yushchenko e ha dovuto dimettersi anche da primo ministro.

La Rivoluzione arancione del 2004 non deve essere confusa con le proteste di Euromaidan del 2014, che hanno portato alla rimozione di Yanukovych dalla presidenza che aveva ottenuto nel 2010, anche se gli eventi del 2004 e del 2014 sono stati entrambi ispirati da sentimenti pro-europei e dalla diffidenza verso la Russia.

Come di consueto, la Russia ha presentato questa diffidenza come un segno di “nazismo”. L’idea che il “nazismo” fosse una forza preponderante nella politica ucraina diventerà un tema chiave della propaganda a sostegno delle invasioni russe del 2014 e del 2022, ma aveva già un ruolo nella critica della Rivoluzione arancione del 2004, come evidenziato dal caso Kovalenko.

Al contrario dello pseudo-partito di Kovalenko, come menzionato nel nostro precedente articolo, l’Assemblea Nazionale Ucraina (UNA) era una vera organizzazione di destra, anche se non ha mai raggiunto grandi dimensioni. Durante i giorni di tensione del confronto del 2004 tra Yanukovych e Yushchenko, i media ucraini e internazionali hanno iniziato a ricevere comunicati stampa pro-Yushchenko firmati da Kovalenko come “presidente dell’Assemblea Nazionale Ucraina (UNA)”.

Che cosa fosse questa organizzazione non era immediatamente chiaro. Andriy Shkil, allora leader della “vera” UNA, si affrettò a dichiarare di non aver mai sentito nominare Kovalenko. Secondo Anton Shekhovtsov, un importante studioso dei movimenti di estrema destra in Ucraina e Russia, Kovalenko “dichiarò che lui e il suo partito avrebbero tenuto una marcia a sostegno di Yushchenko come candidato presidenziale.

L’ufficio di Yushchenko rispose immediatamente che non aveva bisogno di quel sostegno, e fece del suo meglio per prendere le distanze dalla sordida iniziativa di Kovalenko. Eppure, l’ufficio di Yushchenko non poteva ostacolare quella marcia e, il 26 giugno 2004, Kovalenko marciò”. “Alla riunione che si tenne dopo la marcia, Kovalenko dichiarò: ‘Noi, come partito nazionalista di destra, sosteniamo l’unico candidato delle forze di destra: Viktor Yushchenko. Una sola Ucraina, una sola nazione, un solo popolo, un solo Presidente!’ E si esibì in un saluto a Hitler”.

Shekhovtsov ha concluso che “il compito di Kovalenko era semplice: dando sostegno a Yushchenko sotto le bandiere naziste, ci si aspettava che screditasse il candidato democratico agli occhi degli osservatori occidentali. Fortunatamente per Yushchenko, tuttavia, i media occidentali in gran parte non hanno creduto a questa montatura e l’hanno ignorata. Ma alcune organizzazioni occidentali ci sono cascate”. Infatti, alcuni gruppi occidentali “antifascisti” hanno preso per buona la propaganda russa, e per anni l’hanno usata come prova che la Rivoluzione arancione era stata sostenuta, se non organizzata, dai “nazisti”.

Secondo Shekhovtsov, Kovalenko aveva agito su istruzioni di Viktor Medvedchuk, all’epoca capo dell’amministrazione presidenziale del presidente ucraino Leonid Kučma. Medvedchuk è un amico così stretto di Putin che il presidente russo è il padrino di sua figlia. Altre fonti sostengono che Kovalenko riceveva le sue istruzioni direttamente dai servizi segreti russi.

Che Kovalenko fosse un agente russo è stato confermato dalla Russia nel dicembre 2019 quando, dopo un incontro tra Putin e il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy, è stato organizzato uno scambio di prigionieri tra l’Ucraina e le pseudo-repubbliche di Donetsk e Lugansk, che di fatto agivano come mandatarie della Russia. Nella lista dei prigionieri che volevano liberare, i russi hanno incluso Kovalenko, che era stato condannato nel 2017 a una pena di cinque anni di carcere.

Come spiegato dal popolare giornalista ucraino Denis Kazanskyi, la Russia ha così rivendicato la sua “brillante” mossa di intelligence. “I russi assumono un tizio in Ucraina per marciare sotto striscioni delle SS, fare saluti ‘Sieg Heil’ e fomentare l’odio interetnico, e poi lo denunciano e gridano ‘Guardate, il nazismo ucraino!’ E ora dicono: ‘Bene, OK, è andata così, questo era un nostro uomo e ce lo riprendiamo’”.

Ma perché Kovalenko era in prigione? Dopo essersi presentato come nazista ucraino nel 2004, quando è scoppiata la guerra nel Donbass nel 2014, è riemerso come “pacifista” incitando gli ucraini a rifiutare di essere arruolati nell’esercito e a combattere contro i separatisti filorussi. Aveva anche cercato, ovviamente seguendo le istruzioni dei suoi padroni russi, di eccitare sentimenti separatisti tra la minoranza di lingua bulgara in Ucraina.

A proposito, Kovalenko non è rimasto tranquillo dopo che è stato liberato nell’ambito dell’accordo di scambio tra prigionieri del 2019. Nel 2021, è stato catturato a Kherson da agenti dell’intelligence ucraina che lo hanno arrestato di nuovo come agente russo.

Il caso Kovalenko può apparire come un incidente minore. Ma è importante mostrare che a volte (non sempre, certo) i “nazisti” ucraini sono in realtà agenti provocatori russi, che fingono di sostenere la causa ucraina solo per essere ripresi con i loro simboli nazisti dai media russi e usati come “prova” che coloro che si oppongono alla Russia in Ucraina sono nazisti. Un aspetto che è bene tenere a mente nella guerra attuale.
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