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L'andamento della ciminale guerra di aggressione russa all'Ucraina
Russia il penultimo impero poi resta quello cinese.
La possibile fine della malvagia Russia imperiale di Putin e delle sue menzogne sostenute dai peggiori umani della terra nazi fascisti (nostalgici di Hitler), comunisti (nostalgici di Stalin e dell'URSS) e maomettisti.
(Nostalgici di Stalin e dell'URSS come Santoro e Sansonetti)
Bruttissimo giorno per Putin.
Peter W. Kruger
1 aprile 2022
https://www.facebook.com/peter.kruger/p ... 6380223312
Ho scritto prima che era in corso oggi la ritirata di tutte le forze russe a nord ovest di Kiev. È peggio. Molto peggio. Stiamo assistendo al totale collasso dell’intera infrastruttura bellica russa schierata attorno a Kiev. Non solo a nord-ovest, ma anche a est e attorno a Chernihiv. E nel processo stanno abbandonando di tutto, incluse tante unità isolate. Insomma: una rotta.
Per la resistenza ucraina una vittoria strategica enorme che nessuno avrebbe potuto immaginare su una simile scala.
E, ora, i guai per il Cremlino si fanno veramente seri. Non solo ciò che rimarrà di questa rotta risulterà totalmente inutile per sostenere le ambizioni dichiarate nel Donbas (mentre per gli ucraini si liberano tutti i contingenti migliori che erano stati messi a protezione di Kiev), ma non vedo come, con lo stato in cui sono ridotte le forze russe ritiratesi in Bielorussia, sia anche solo possibile per Mosca mantenere una presenza organizzata in quest’altro paese satellite.
In altre parole: occhi puntati ora sulla Bielorussia dove, in queste settimane, è già montata una resistenza interna molto pesante contro il regime di Lukashenko. Già in Ucraina si è formato un intero reggimento bielorusso (non ho detto una compagnia, non un battaglione, ma un intero reggimento) armato fino ai denti. Insomma, senza il supporto di Mosca, il rischio qui è che dopo le varie proteste soffocate nel sangue degli anni scorsi, nel paese monti una vera e propria insurrezione armata.
Le sorprese non finiscono qui.
L’esercito russo non risponde più agli ordini di Putin.
1 aprile 2022
https://www.facebook.com/laragione.eu/p ... 7885577182
Jeremy Fleming, capo del servizio di spionaggio britannico, descrive il comportamento delle forze armate russe impegnate in Ucraina, in seguito all’ attività di intelligence svolta sul territorio: “abbiamo visto soldati russi a corto di armi e morale, rifiutarsi di eseguire gli ordini, sabotare il proprio equipaggiamento e persino abbattere accidentalmente il proprio aereo" afferma Fleming.
“Sembra sempre più chiaro che Putin abbia valutato male la situazione. È evidente che ha giudicato male la resistenza del popolo ucraino. È diventata la sua guerra personale, con il costo pagato da persone innocenti in Ucraina e, sempre più, anche dai cittadini russi".
Secondo Fleming, il Cremlino si troverebbe in una tale situazione critica da scoraggiare i consiglieri a raccontare a Putin la verità sulla riuscita della missione in Ucraina e i dubbi inerenti alla prosecuzione dell'alleanza tra Mosca e Pechino.
Qualcosa di grosso sta accadendo al Cremlino.
Peter W. Kruger
9 aprile 2022
https://www.facebook.com/peter.kruger/p ... 3509508312
Abbiamo già molte analisi sul significato operativo della nomina, comunicata giusto ieri, del Generale d’Armata Aleksandr Dvornikov a capo dell’intera operazione militare “speciale” in Ucraina. Per questo non posso che rimandarvi al sempre ottimo Tom Cooper che, con puntuale precisione, vi spiegherà come una delle principali ragioni del disastro russo fin qui in Ucraina sia stata proprio la caotica direzione politica delle operazioni militari, gestite dirrettamente da Putin e dalla sua cerchia più stretta.
Non è l’unica ragione. Un’altra, più sul piano tattico, è l’incredibile livello di impreparazione delle truppe russe, dove perfino le unità più d’élite, come i leggendari battaglioni VDV delle truppe aviotrasportate, stanno dimostrando livelli di impreparazione operativa da far impallidire anche i gruppi militari volontari più recentemente istituiti dagli ucraini nella loro mobilitazione generale (per questo tipo di analisi, ad esempio, seguite su YouTube “Combat Veteran Reacts”). E se pensate che esagero, leggete qui cosa è stato in grado di fare uno di questi gruppi volontari nei giorni scorsi: https://www.esquire.com/.../nova-basan- ... litary.../.
Ciò detto, sul piano strategico, la nomina di Dvornikov rappresenta una cattiva notizia per gli ucraini. Almeno al livello della direzione strategica delle operazioni, i russi stanno imparando dai loro errori e cercando di riappropriarsi di una conduzione della guerra più coerente (in primo luogo più coerente con il loro approccio dottrinale). Nulla di nuovo nella storia russa. Basti pensare alla seconda guerra mondiale, quando le alterne vicende dell’armata rossa erano sempre collegate a questo pendolo di responsabilità che oscillava continuamente tra i disastri causati dalla direzione sotto il pugno fermo di Stalin e i “miracolosi” recuperi operati sotto il comando più competente dei generali dell’Armata Rossa (con la figura di Zukov ad emergere quasi come un anti-Stalin).
Sarà sufficiente per rivitalizzare le truppe russe e scuoterle dallo shock subito nelle prime settimane di guerra? Difficile dirlo. Ci vorranno almeno settimane per operare una significativa riorganizzazione e i tempi stringono (vedi alla voce 9 maggio, Festa della Vittoria nella grande Guerra Patriottica). Per questo motivo, continuo a ritenere che, nelle prossime settimane, l’azione militare russa sarà prevalentemente orientata a conseguire risultati “punitivi” verso gli ucraini (vedi anche alla voce Kramatorsk ieri) oltreché al consolidamento delle proprie linee di fronte.
Tuttavia, c’è un fatto politico che non può sfuggire. La nomina di Dvornikov rappresenta chiaramente un serio rafforzamento dello stato maggiore russo nei complessi equilibri di potere all’interno del Cremlino, e conseguentemente un ridimensionamento di Putin (di che entità, toccherà aspettare per capirlo).
La mia sensazione, ma potrei sbagliarmi, è che i comandi militari russi, ben consapevoli dei limiti operativi della propria macchina bellica (per non parlare delle più vaste vulnerabilità strategiche della Russia), non abbiano mai particolarmente amato questa operazione “speciale”, e che, proprio per questo, Putin & co., abbiano cercato di by-passare le ordinarie gerarchie militari per “forzare” la guerra su apparati che, evidentemente, erano molto recalcitranti (e poi, per uno come Putin, nulla deve spaventare di più che un gigantesco apparato militare compatto e pompato per condurre una guerra).
I generali cercheranno la pace? Beh, non a tutti i costi. Nulla può essere peggio per la carriera di un militare che ritrovarsi a presiedere la sconfitta del proprio esercito. Ma, sicuramente, la posizione di Putin da oggi è più vulnerabile. E, chiaramente, cambia il livello di “razionalità” degli interlocutori con cui gli ucraini (e l’Occidente) dovranno confrontarsi.
Per il bene, e per il male.
Putin, nemici segreti anche al Cremlino: le pressioni sullo zar e quel golpe (per ora) impossibile
Marco Prestisimone
20 aprile 2022
https://www.facebook.com/Messaggero.it/ ... 5315335815
Il numero è ancora limitato e insufficiente per qualsiasi tipo di strategia. Eppure al Cremlino c'è un crescente numero di addetti ai lavori che sta mettendo in dubbio la guerra di Vladimir Putin in Ucraina e sta manifestando preoccupazione per l'impatto e politico «potenzialmente devastante» dell'invasione. Bloomberg ha citato dieci fonti interne al Cremlino: i critici nei confronti dello zar sarebbero sia membri di alto livello del governo che nelle imprese statali. Secondo il rapporto di Bloomberg, gli addetti ai lavori russi ritengono che l'invasione sia stato un errore catastrofico da parte di Putin oltre che una decisione che porterà la Russia indietro di decenni.
Putin, arrestato il fedelissimo dello zar Vladislav Surkov: chi è e perché lo hanno accusato. Ora accanto allo zar restano solo falchi
Le reazoni al Cremlino
Putin però non prende in considerazione alcuna opinione che sia in contrasto con la sua. Anche perché - spiegano le fonti a Bloomberg - si è circondato di consiglieri intransigenti e ha respinto qualsiasi tentativo di metterlo in guardia dai costi economici e politici elevati che avrebbe scaturito un conflitto. I timori interni al Cremlino riguardano anche il nucleare: così come l'intelligence statunitense, anche a Mosca più di qualche funzionario condivide la paura che Putin possa ricorrere all'uso di armi nucleari tattiche in Ucraina.
Ma come ha reagito lo zar alle sanzioni? Le fonti spiegano che ha riconosciuto il danno delle contromosse economiche dell'Occidente ma lui si considera impegnato in una «missione storica e sa di avere il sostegno del popolo russo». Anche per questo è difficile che qualcuno possa anche solo provare un colpo di stato o un rovesciamento del potere.
La situazione in Ucraina
Il rapporto di Bloomberg fa eco alle precedenti affermazioni degli analisti secondo cui il Cremlino è stato sorpreso dall'ampiezza e dalla portata delle sanzioni occidentali e ha sottovalutato la dura resistenza ucraina. La Russia inizialmente prevedeva di impadronirsi di Kiev nel giro di pochi giorni. Dopo quasi due mesi di combattimenti, però, le sue forze si sono ritirate dalla città e gli sforzi si stanno invece concentrando sulla conquista del Donbass. Putin in un botta e risposta con la governatrice della Banca centrale russa Nabiullina ha spiegato pubblicamente che le sanzioni occidentali non sono riuscite a minare l'economia russa, con il valore del rublo recuperato nelle ultime settimane dopo un crollo del valore del 40% sulla scia delle sanzioni.
Due manager del gas "impazziti" in 48 ore: hanno sterminato le famiglie prima di uccidersi
Il mistero degli oligarchi russi suicidi
Angelo Allegri
23 Aprile 2022
https://www.ilgiornale.it/news/politica ... 28400.html
«La grande epurazione è iniziata: funzionari e oligarchi legati al business del petrolio muoiono uno dopo l'altro in circostanze sospette». A stabilire un legame, anche se non meglio precisato, tra le stragi che hanno coinvolto le famiglie di due uomini d'affari russi, era ieri Tsn, il servizio giornalistico del canale tv ucraino 1+1, lo stesso che ha reso famoso il presidente Volodymyr Zelensky. Ma a parte i siti ucraini, a cui non par vero di pescare nel torbido, nessun organo di informazione internazionale si azzarda a fare delle ipotesi su quello che appare come un intricato giallo o come un'incredibile coincidenza: due manager russi, entrambi diventati ricchi grazie al business del gas, decidono di uccidere moglie e figlia e poi di suicidarsi. A poche ore e a 3.500 chilometri di distanza: uno a Mosca e l'altro a Lloret de Mar, nella spagnola Costa Brava.
Sul tappeto restano le voci più disparate: quella di un legame con gli affari «sporchi» di un settore in cui la corruzione è diffusa (come in ogni comparto dell'economia russa). O di un collegamento con la guerra in Ucraina, anche se nessuno degli interessati si era esposto pubblicamente sul tema, o era, tanto meno, diventato oggetto di sanzioni.
La prima strage familiare viene scoperta in un bel palazzo dell'Universitetsky Prospekt, a due passi dalla maggiore università di Mosca. Qui vengono trovati i corpi senza vita di Vladislav Avayev, vice presidente di Gazprombank, istituto di credito attraverso cui passano molti dei pagamenti per le forniture di gas del Paese, della moglie e della figlia di 13 anni. Alcuni giornali russi scrivono che la coppia era in crisi, che la donna era incinta di un figlio concepito non con il marito ma con l'autista, e che l'appartamento era chiuso dall'interno. A far buttare giù la porta è la figlia maggiore che da ore cercava invano di mettersi in contatto con la famiglia. L'ipotesi degli investigatori sarebbe quella di un omicidio-suicidio del marito mosso dal movente passionale.
La dinamica può apparire simile anche nell'altro caso. Qui il protagonista è Sergey Protosenya, ex vice-presidente di Novatek, maggior produttore russo di gas liquefatto. Protosenya vive da anni in Francia e ha una villa al mare, in Costa Brava. Moglie e figlia vengono trovate a letto, colpite da un'ascia e da un coltello. Il marito è invece impiccato a un albero del giardino. Anche qui a dare l'allarme è il figlio maggiore, rimasto in Francia. Protosenya, secondo quanto riferiscono i giornali catalani, non sembra avere problemi economici. È appassionato di auto e in garage vengono trovate molte vetture di pregio. Fino a novembre 2021 è azionista di una banca, Forbank, a cui è stata ritirata la licenza per uno scandalo che ha coinvolto un colonnello del Fsb condannato a 7 anni di galera. Da Cipro arriva la notizia che una delle holding a cui fa capo il suo patrimonio (circa 400 milioni) è registrata sull'isola: solo due settimane fa Protosenya ha chiesto che la società fosse divisa in due; il figlio riferisce di un' ultima telefonata con i genitori che gli erano sembrati «inquieti». Anche qui si indaga per omicidio-suicidio, ma su coltello e ascia, stranamente, non sembra ci siano impronte. Il cronista che riferisce il dettaglio dice che l'assassino forse indossava dei guanti, elemento che potrebbe rimettere in discussione tutta la ricostruzione.
I siti ucraini che collegavano i due episodi ricordavano che negli ultimi mesi altri manager russi del settore petrolifero sono morti misteriosamente. Due si sono suicidati a Mosca; uno, Michael Watford, è stato trovato impiccato nel suo garage di Londra.
Putin, accuse su Telegram. «Ha insabbiato le notizie sull'incendio al centro ricerche, morti 25 scienziati»
23 aprile 2022
https://www.ilmessaggero.it/mondo/incen ... 46618.html
Quante sono le vittime nell'incendio scoppiato a Tver il 21 aprile? Al momento l'agenzia russa Tass dice 11 morti citando una fonte dei servizi di emergenza. Ma il regime di Putin è accusato di "insabbiare" il vero bilancio delle vittime e in particolare la morte di 25 scienziati militari. Quattro di loro sono stati costretti a saltare dalle finestre dell'edificio giovedì. Ma i giornalisti locali sostengono che almeno 25 sono stati uccisi (e non «fino a sette» come dicono i media statali).
C'è un video che mostra l'inferno nel Secondo Istituto Centrale di Ricerca del Ministero della Difesa della Federazione Russa a Tver, quello dove sono progettati i missili Iskander e altre "armi segrete". Quattro scienziati militari sono stati costretti a saltare dalle finestre dell'edificio in fiamme, e i media statali hanno riferito che cinque o sette persone sono state uccise. Quel numero non sarebbe reale perché sarebbero 25 le persone uccise.
Un giornalista locale Alexander Gamburg ha riferito sul canale Telegram SOTA di aver visto in esclusiva la lista dei "periti". E ha detto di non poterle pubblicare: «Alle 22:00 del 22 aprile ci sono 25 persone. Sette persone dal 21 aprile e 18 persone sono state trovate e identificate il 22 aprile. Il più giovane è un maggiore, un uomo nato nel 1983. Il più vecchio aveva 90 o 91 anni ed era nato nel 1931. Non so cosa facesse a quell'età sul suo posto di lavoro all'istituto. La maggior parte dei deceduti erano uomini», ha scritto.
Ma com'è possibile che un incendio abbia colpito una struttura chiave della Difesa russa? Uno scienziato militare salvato ha detto che erano di fronte al fumo nero che riempiva i lunghi corridoi. Le cause dell'incendio non sono ancora note.
"Uccisi altri due generali": continua la caccia di Kiev agli ufficiali russi
Alessandro Ferro
23 Aprile 2022
https://www.ilgiornale.it/news/mondo/kh ... 1650737602
Il ministero della Difesa ucraino ha rivendicato l'uccisione di due generali russi in uno scontro avvenuto vicino Kherson: un terzo sarebbe ferito in gravi condizioni. Ecco l'annuncio di Kiev
"Uccisi altri due generali": continua la caccia di Kiev agli ufficiali russi
Due generali russi sarebbero stati uccisi vicino a Kherson secondo quanto affermato dalla direzione dell'intelligence del ministero della Difesa ucraino. Un terzo sarebbe in condizioni critiche. Salgono così almeno a 18, secondo le fonti internazionali, gli alti ufficiali dell'esercito russi morti sul campo di battaglia dall'inizio dell'invasione dell'Ucraina. Ieri, ricorda il ministero della Difesa a Kiev, l'esercito ucraino aveva colpito il 49esimo posto di comando russo vicino alla città meridionale di Kherson.
Il post della Difesa
Sulla pagina Facebook, il ministero ucraino hanno spiegato come è avvenuto l'attacco e l'uccisione dei due generali: "ll 22 aprile 2022, le Forze Armate dell'Ucraina hanno effettuato un colpo distruttivo al punto di controllo della 49esima Armata Generale delle Forze di Occupazione Russe che, in contrasto con le istruzioni di combattimento e il buon senso, è stata posta a breve distanza dal centro commerciale nella regione di Kherson". In uno scontro, quindi, i due generali russi avrebbero perso la vita. Di loro, ancora, non si conoscono i nominativi. "ll risultato dell'impatto ha eliminato due generali degli occupanti, uno è ferito gravemente e, in condizioni critiche, evacuato". Il post si chiude con una nota alla popolazione ucraina: "L'intelligence militare continua la ricerca di obiettivi importanti per procurare il massimo danno possibile agli occupanti della nostra terra ucraina! Gloria all'Ucraina!"
Tutti i generali uccisi
Prima di oggi erano stati 16 tra generali, comandanti e altre cariche quali colonnelli e capitani russi a perdere la vita. L'ultimo in ordine cronologico era stato il generale Yakov Rezantsev, 48 anni, comandante della 49esima armata del distretto militare meridionale. Appena cinque giorni prima era toccato ad Andrei Mordvichev, comandante dell'ottava Armata del Distretto Militare meridionale delle Forze armate della federazione russa, quinto generale a morire per mano ucraina ucciso da colpi di artiglieria nella città di Chernobayevka, nei pressi di Kherson. Il nome di Mordvichev si era aggiunto a quello di altri quattro generali di lungo corso: si tratta di Vitaly Gerasimov, Andrei Kolesnikov, Oleg Mityaev e Andrei Sukhovetsky, tutti veterani delle guerre combattute negli ultimi trent'anni dalla Federazione russa contro Cecenia, Georgia, Siria e Donbass.
Perché la Russia ne ha persi così tanti
Secondo quanto riferito da alcune fonti, il Cremlino sarebbe molto irritato per la perdita di alcuni dei suoi massimi generali: alcuni esperti hanno affermato che potrebbero esserci diverse ragioni per cui gli alti ufficiali russi sono caduti: le apparecchiature elettroniche di comunicazione sarebbero molto inaffidabili, costringendo quindi i generali a muoversi in prima persona. I subordinati, poi, sarebbero "troppo terrorizzati" dal prendere decisioni rapide. Le motivazioni, però, non sono soltanto interne: come abbiamo visto su InsideOver, gli ucraini possono contare su ottimi cecchini in grado di prendere di mira personaggi chiave quando una catena di comando russa si rompe. Gli analisti ritengono che i comandanti russi stiano subendo un tasso di vittime più elevato rispetto a qualsiasi conflitto dalla Seconda Guerra Mondiale.