28)
Intervento del filorusso Livio BragaLivio Braga
Quanto ti pagano ? Dimmi che mi iscrivo pure io per fare questo mestiere di propagandista !
Alberto Pento
Nessuno mi paga per raccontare il vero, tu piuttosto come fai a raccontare le menzogne russe?
Antonio Gabbatore
Alberto Pento certa gente è così stupida che lo fa gratis, non come Salvini & C. che almeno la paghetta da Putin la ricevevano quotidianamente. Ma sai, l'attrazione per Putin ha radici profonde nell'italianità media. Qui da noi ( credimi, con questa percentuale solo in Italia) si è sempre descritto Putin come risoluto, determinato, deciso, con "le palle" insomma ( se ci pensi da noi con le palle identifichiamo comunque qualcuno di valore). E noi italiani abbiamo sempre subìto il fascino dell'uomo con le palle che finalmente risolve i nostri problemi. Per questo abbiamo sempre accettato ( e amato) uomini forti o sedicenti tali o considerati tali. Quelli che, a prescindere dall'essere democratici o meno, davano l'idea di risolvere i problemi. Adorano, questi minus habentes nostrani, Putin perché "forte", '' con le palle". Le palle che ci vogliono per uccidere giornalisti, dissidenti, oppositori a suon di pallottole e polonio. Le "palle" per massacrare la Cecenia ( che voleva staccarsi dalla Russia), le "palle" per invadere la Georgia prima, e poi, nonostante gli accordi di Budapest, la Crimea. Le "palle" di mandare subito dopo truppe infiltrate in Donbass ad animare la guerriglia che diede poi origine agli scontri in quella regione , con più di tremila civili morti , e volere fare credere al mondo che la colpa di quello che sta succedendo è della nazista Ucraina. Le "palle" per bombardare apposta obiettivi civili, scuole, chiese, ospedali, teatri e trovando sempre personaggi pronti a dubitare delle immagini, delle foto,dei filmati,dei reporter ufficiali e freelance, e di fare passare come VERITÀ solo quella che esce dalle veline del Cremlino, quelle sì specchiate. Vedi Alberto Pento , sbagliamo a rispondere a queste squallide persone, a questi schifosi adoratori del dittatore Putin, perché vedi, loro la democrazia, la libertà, il rispetto, non sanno nemmeno dove alloggia. Non rispondergli, bannali semplicemente, segnati in un'agenda i loro nomi e cancellali dalle amicizie. Ma non dimenticare chi sono, perché potrebbero essere, un giorno o l'altro, tuoi nemici, di quelli che non esiterebbero a spararti nella schiena, e lo dimostra il fatto che non sentirai mai uscire dalle loro putride bocche una parola di condanna dei crimini compiuti dai russi.
Alberto Pento
Preferisco che testimonino la loro demenzialità. Conoscere i nemici e la loro demenza rende più forti.
Livio Braga
Antonio Gabbatore Vengo al sodo: 1 ) la Cecenia fanatica integralista ( che lei apprezza) voleva la secessione dalla Federazione Russa ed era finanziata dagli USA e dalla NATO ! Quindi ha iniziato la sua Jihad e prima Elt’cin e poi Putin hanno fatto benissimo a schiacciare la rivolta islamista anche con le cattive . Anzi hanno fatto benissimo ! Poi Putin ha stroncato le velleità del degenerato Occidente che voleva creare movimenti secessionisti nella Federazione Russa! Da questo suo discorso emerge che Lei è un ignorante in materia ! Voglio dire che non conosce la Storia sia della Russia che l ‘essenza della guerra civile nel Caucaso .
Alberto Pento
Livio Braga sbagliato, quello che scrivi è solo la propaganda del Cremlino che è pura menzogna.
Antonio Gabbatore
Livio Braga l'unico che apprezza gli integralisti mi sembra essere lei. Quanto all'ignoranza in materia la invito a leggere, sulla Cecenia, quanto scriveva Anna Politkovskaja, uccisa da Putin. L'integralismo islamico in Cecenia fu in realtà una conseguenza della brutalità di Putin, brutalità che si è evidenziata anche in Siria e ora in Ucraina. Si tenga stretto il suo idolo Putin e il poveraccio di Salvini, le sue preferenze la classificano per quello che è, un poveraccio. E con questo la banno perché ogni secondo che le dedico è assolutamente sprecato.
Livio Braga
Alberto Pento Ma allora anche tu sei bocciato in Storia della recente Storia Russa a partire dagli anni 1991 -1994 e poi nel 1996 con gli accordi Kasavyurt!
Livio Braga
A entrambi do una insufficienza ! Studiate bene e ci vediamo a settembre ! Mi raccomando studiare bene e non perdere tempo leggendo i giornalini italiani ! Ha ha ha!
Graziano Masiero
Livio Braga Per te l'unica motivazione è il guadagno? Ideali e simili non esistono? Quanto sei meschino.
Alberto Pento
Gli USA e la NATO non hanno avuto alcun ruolo nelle vicende russo-cecene.
La prima guerra cecena venne combattuta tra Russia e Cecenia dal 1994 al 1996 e finì con la dichiarazione d'indipendenza della Cecenia dalla Russia e la nascita della Repubblica Cecena d'Ičkeria.
https://it.wikipedia.org/wiki/Prima_guerra_cecena Dopo la campagna iniziale del 1994-1995, culminata con la devastante battaglia di Groznyj, le forze federali russe cercarono di controllare le varie aree montuose della Cecenia ma vennero respinti dalla guerriglia cecena e dai raid condotti in pianura, nonostante la preponderante maggioranza di uomini russi, la superiorità negli armamenti e il supporto aereo di cui fruivano. La diffusa demoralizzazione delle forze federali e la quasi universale opposizione dell'opinione pubblica russa riguardo al conflitto, portarono il governo di Boris El'cin a dichiarare il cessate il fuoco nel 1996 e a siglare un trattato di pace l'anno seguente.
Le stime ufficiali indicano 5.500 vittime tra i militari russi, mentre altre fonti le indicano tra 3.500 e 7.500, altre ancora fino a 14.000. Stime ufficiali e accurate per i guerriglieri ceceni non ci sono, i numeri vanno da 3.000 a 14.000. Le vittime civili oscillano tra le 30.000 e le 100.000 e più di 200.000 feriti; più di 500.000 persone furono costrette a lasciare la loro terra e le città, così come molti villaggi, vennero lasciate in rovina lungo tutto il paese.
La Repubblica Cecena di Ichkeria (in ceceno: Нохчийн Республик Ичкери, Nóxçiyn Paçẋalq Içkeri; in russo: Чеченская Республика Ичкерия?, traslitterato: Čečenskaja Respublika Ičkerija; fino al 1994 Noxçiyçö) è stata un'entità statuale non riconosciuta creata dal governo separatista ceceno e proclamata dal leader secessionista ceceno Džochar Dudaev nel 1991.
https://it.wikipedia.org/wiki/Repubblic ... i_IchkeriaAlla fine del 2007 il Presidente della Repubblica di Ichkeria in esilio Dokka Umarov ha ripristinato la denominazione Noxçiyçö, proclamando l'annessione della regione al cosiddetto Emirato del Caucaso, altra realtà politica non riconosciuta della quale si è autoproclamato emiro. Questo mutamento di status è stato tuttavia rifiutato dal resto del movimento separatista ceceno e dalle milizie separatiste che tuttora operano sul campo per l'autonomia della Cecenia.
La seconda guerra cecena fu un conflitto armato combattuto tra il 1999 e il 2009 in territorio ceceno dall'esercito della Federazione russa, per riottenere il controllo dei territori conquistati dai separatisti ceceni.
https://it.wikipedia.org/wiki/Seconda_guerra_cecenaNel 1997 venne eletto Presidente della Cecenia indipendente il nazionalista Aslan Maschadov, che riuscì a sopravvivere a ben due attentati nel 1998 e nel 1999, che il neo-presidente attribuì ai servizi segreti russi. Nel marzo del 1999, il generale Gennady Shpigun, rappresentante del Ministero dell'Interno russo in Cecenia, venne rapito all'aeroporto di Groznyj e trovato morto nel 2000 nel bel mezzo del conflitto ormai scoppiato.
Alla base della tensione fra la superpotenza russa e la piccola repubblica caucasica c'erano innanzitutto ragioni storiche: la Russia controllava il caucaso del nord dal Settecento, aveva costruito buona parte delle città (compresa Groznyj, nata come fortezza zarista) e della rete infrastrutturale, aveva colonizzato parte della regione ed aveva speso ingenti risorse economiche e umane nella sua stabilizzazione. Altro punto critico fondamentale era la rovinosa sconfitta subita dai russi pochi anni prima. Ultima causa (ma non meno importante) era la turbolenza della regione, presso la quale il fondamentalismo islamico reclutava non soltanto miliziani, ma anche valenti comandanti, come Shamil Basayev. Prova del radicamento di una forma particolarmente bellicosa di estremismo islamico era la presenza di esponenti dell'ala più oltranzista nelle file dello stesso governo Maschadov, un compromesso politico che il Presidente aveva dovuto accettare per evitare ulteriori conflitti interni, ma che d'altra parte legittimavano la posizione di Basayev su un piano politico, permettendo ai fondamentalisti di "sfruttare" l'esteso sentimento nazionalista in funzione della Jihād islamica.
All'interno del governo russo, numerosi esponenti manifestarono la preoccupazione che la concessione di un'eccessiva autonomia alla Cecenia avrebbe scatenato un effetto domino, incoraggiando così altre repubbliche all'interno della Federazione russa alla secessione. La tensione politica crebbe ulteriormente a causa dei numerosi attentati terroristici pro o contro la Cecenia, ai quali si aggiunsero numerose schermaglie ai confini tra soldati russi e ceceni. Il Primo Ministro russo Sergej Stepašin, rilasciò un'intervista nel gennaio del 2000 nella quale affermò che l'invasione della Cecenia era stata programmata a partire dal marzo 1999.
«La realtà cecena rimane inaccettabile»
Andreas Gross si è recato in Cecenia a cinque riprese.
La Cecenia proclamava unilateralmente l'indipendenza da Mosca 15 anni fa. Per la repubblica caucasica fu l'inizio di un conflitto che dura ancora oggi. swissinfo ne parla con lo svizzero Andreas Gross, relatore speciale per la Cecenia al Consiglio d'Europa.
swissinfo, intervista di Luigi Jorio
15 dicembre 2006
https://www.swissinfo.ch/ita/-la-realt% ... e-/5614838Il deputato elvetico, di ritorno da un viaggio nella regione, spiega che nonostante alcuni progressi la situazione rimane estremamente difficile.
Il 1. novembre 1991 la Cecenia dichiara unilateralmente l'indipendenza dalla Federazione russa. La mossa non piace al Cremlino - che nella regione ha troppo da perdere - e nel 1994 invia i suoi carri armati. È la prima delle due guerre russo-cecene che faranno della regione del Caucaso una terra di violenza e impunità.
Per seguire e valutare la crisi da vicino, nel 2003 l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa nomina Andreas Gross relatore speciale per la Cecenia. Da allora, il deputato socialista si è recato a cinque riprese nella repubblica caucasica.
Lo intervistiamo al rientro dal suo ultimo viaggio di due giorni.
swissinfo: Quali erano le ragioni principali di questa visita?
Andreas Gross: Volevamo valutare se gli oppositori al potere hanno la possibilità di esprimere pubblicamente la loro opinione. Questa è infatti una condizione necessaria per poter organizzare una tavola rotonda a Grozny tra le parti in conflitto. Di tutto ciò discuteremo prossimamente con il Consiglio d'Europa.
In merito al novembre 1991, devo sottolineare che l'analisi del contesto, della potenzialità e della perdita di importanza della dichiarazione unilaterale d'indipendenza è lavoro degli storici. È comunque chiaro che la persecuzione dei russi in Cecenia tra il 1991 e il 1994, la guerra '94-'96, l'ambiguo armistizio del 1996 e, da ultimo, l'implosione della società cecena negli anni tra le due guerre - periodo in cui sul territorio non vi era alcuno soldato russo - hanno annientato qualsiasi frammento di legittimità di questa dichiarazione univoca. E questo nonostante l'elezione - di notevole qualità - di Maskhadov come presidente.
swissinfo: In quali condizioni vive attualmente il popolo ceceno?
A. G.: La vita è estremamente precaria. Il tasso di disoccupazione varia a seconda delle stime tra il 50 e l'80%. Coloro che hanno un impiego sono poi fortemente dipendenti dalle autorità.
La domanda che ci poniamo è se sia possibile ritagliarsi un'esistenza pur non condividendo le opinioni politiche del primo ministro Ramzan Kadyrov. Personalmente, stimo che il pluralismo e il rispetto per l'altro non siano ancora ben sviluppati.
C'è inoltre un problema di sicurezza. Il mantenimento dell'ordine è stato affidato a truppe cecene private o semistatali, le quali continuano a far ricorso alla tortura per ottenere le informazioni che vogliono.
Il sentimento di impunità rappresenta uno dei grossi traumi per la popolazione. Lo stesso si può dire per le sparizioni illegali. Dall'inizio della prima guerra, sono 6'000 le persone ad essere svanite nel nulla.
swissinfo: Come si è evoluta la situazione dal suo ultimo viaggio, un anno fa?
A. G.: Per la prima volta, abbiamo potuto constatare i risultati della ricostruzione. Grazie ai fondi inviati da Mosca, le autorità cecene hanno provveduto alla riparazione degli edifici e delle strutture disastrate dalla guerra e costruito nuovi appartamenti, piazze e strade. Mi chiedo tuttavia se anche gli oppositori abbiano il diritto di accedere alle nuove abitazioni...
Anche per ciò che concerne i diritti fondamentali sono stati fatti dei passi avanti. Non dobbiamo però dimenticare che in passato gli abusi sono stati talmente numerosi e orribili (assassini, torture, rapimenti) che nonostante i progressi la realtà rimane, ancora oggi, inaccettabile.
Nei primi undici mesi dell'anno sono state segnalate un centinaio di persone scomparse, 50 esplosioni ed una trentina di scontri armati.
swissinfo: Varie organizzazioni hanno denunciato gravi abusi dei diritti umani. Quale è stata la reazione della comunità internazionale e degli organi che difondono i diritti fondamentali?
A. G.: Le grandi organizzazioni non governative sono molto critiche, forse addirittura troppo. I governi e le organizzazioni internazionali al contrario non fanno quasi nulla, ad eccezione del Consiglio d'Europa. Le Nazioni Unite hanno poca voce in capitolo, dal momento che la Russia è un membro permanente del Consiglio di sicurezza.
La Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo ha invece a più riprese condannato Mosca per gravi violazioni.
swissinfo: Come valuta il comportamento della Svizzera nella crisi cecena?
A. G.: La Svizzera non ha una grande influenza a livello politico. È però l'unico paese, assieme alla Danimarca, che ha ricevuto l'autorizzazione di agire sul piano umanitario.
swissinfo: L'assassinio della giornalista russa Anna Politkovskaja e del reporter italiano Antonio Russo hanno dimostrato che indagare sui crimini commessi in Cecenia può essere molto pericoloso. La Russia mostra nel Caucaso il suo volto peggiore?
A. G.: La Cecenia è senza dubbio la ferita che sanguina di più. L'operato russo è tuttavia pervaso da zone d'ombra in diverse regioni del globo.
Il problema risiede nel centralismo e nell'autocrazia dell'autorità russa, che non riesce a mantenere uno sguardo su tutto ciò che succede. Condivido l'ipotesi secondo cui esistano vari centri di potere, come i servizi segreti, che sfuggono al controllo del Cremlino.
Il terrorismo islamico è sicuramente un problema in Cecenia, ma è sbagliato ricondurre tutta la crisi a questa minaccia. Non si devono confondere cause e conseguenze: la causa del conflitto ha radici profonde e lontane, mentre il terrorismo è un sottoprodotto della guerra.
swissinfo: Se il Consiglio d'Europa le chiedesse oggi di presentare una soluzione al conflitto, cosa risponderebbe?
A. G.: Bisogna investire maggiormente nel pluralismo, che è sempre stato la ricchezza culturale dei paesi caucasici. L'idea è di organizzare una tavola rotonda a Grozny per riunire gente che fino a ieri si è sparata addosso, in modo da ricostituire una società più solida.
Come punto di partenza del processo di reintegrazione e di riconciliazione bisogna concordare nell'accettare il progetto di autonomia costituzionale definita nel quadro della Costituzione della Federazione russa. Tutte le parti in conflitto devono essere inoltre pronte a rinunciare alla violanza.
Livio Braga
Alberto Pento Ti rispondo! L’intero discorso di Andreas Gross è fuorviante , banalizza e semplifica i problemi ! È una analisi superficiale senza approccio Storico. Senza alcuna conoscenza delle 17 guerre fra l Impero Ottomano e l’Impero Russo ! Non conosce la Storia Ottomana come me ! Può essere Svizzera o. Americano però banalizza la Storia! È un classico giornalista Occidentaloide ! Infatti tutti i giornalisti Occidentaloidi hanno sbagliato ( cantato ) in pieno tutte le analisi superficiali : 1)Sullo Shah 2) Sulla Palestina 3) Sulla Serbia-Kossovo è poi sullo sfaldamento della Federazione Russa. LE BECERE ANALISI DI QUESTI GIORNALISTI CI HANNO PORTATO AI DISASTRI DI OGGI ! Non prendo lezioni da questa gente che si è spacciata per esperta e che poi vi ha portato al completo declino dell Occidente che fu !
Alberto Pento
Ormai sono tre mesi che leggo le tue demenzialità e trovo che sei molto ignorante, bugiardo e credulone, del tutto inaffidabile.
Sei un nazifascista putiniano e come tale non sei molto diverso da un nazi maomettano.
Ucraina e Cecenia: non dimentichiamo Antonio Russo - Articolo21
Jacopo Ottenga Barattucci
29 marzo 2022
https://www.articolo21.org/2022/03/ucra ... nio-russo/Le dinamiche messe in atto da Vladimir Putin in Ucraina oggi e in Cecenia nel 1999 sono le stesse. Falso pretesto: ora combattere il nazionalismo neonazista, allora il terrorismo islamico. Strategia di accerchiamento dei centri principali. Massicci bombardamenti con utilizzo di armi non convenzionali: ordigni a grappolo, bombe vacuum, forse al fosforo. Offensiva di terra frenata dalla resistenza locale. Bersagli civili e corridoi umanitari colpiti intenzionalmente sulla base di presunti depositi di armi, combattenti nascosti e simili, mirando piuttosto a terrorizzare e svuotare le città. Propaganda strumentale e repressione del dissenso interno.
Ad essere radicalmente diversa è la copertura giornalistica dei due conflitti. In Ucraina è presente un esercito di inviati che attraverso le telecamere e la scritta press su elmetti e giubbotti filmano e raccontano con dovizia le operazioni militari, le distruzioni degli edifici, i corpi delle vittime abbandonati lungo le strade senza possibilità di sepoltura, le sofferenze dei sopravvissuti che non vogliono abbandonare i propri cari, la propria casa, il proprio Paese e al suono sinistro delle sirene riparano nei rifugi improvvisati, e di quelli rimasti intrappolati nelle città e nei villaggi più colpiti, senza acqua, cibo e corrente elettrica.
In Cecenia invece, a causa del blackout informativo imposto dalla Russia, i giornalisti testimoniavano devastazioni e atrocità con grande difficoltà, le telecamere erano esigue, le immagini confinate nei telegiornali tra un servizio e l’altro, gli aggiornamenti nei trafiletti delle pagine interne dei quotidiani.
Un chiaro riflesso anche del diverso atteggiamento della comunità internazionale – ora interventista, finanzia armi e applica sanzioni commerciali, allora ininfluente o latitante – l’invasione cecena venne sostanzialmente minimizzata quale affare interno russo.
Il giornalista di Radio Radicale Antonio Russo fu uno dei primi ad essere ucciso nel corso di quel conflitto che si allungò fino al 2009. Il 16 ottobre 2000 venne rinvenuto senza vita in una stradina di campagna nei dintorni di Tbilisi. Aveva denunciato a chiare lettere i crimini compiuti a danno della popolazione cecena, su tutti l’uso di armi proibite, e con ogni probabilità ne aveva messo insieme prove concrete.
Le indagini sul suo omicidio non sono approdate a nulla né in Georgia né tantomeno in Italia, nessuno dei due Paesi ha mai indagato davvero in direzione dell’accertamento della verità, la Russia di Putin, era, al tempo e per ragioni diverse, estremamente condizionante per entrambi.
Nel ricostruire la vicenda, l’intento del podcast “La congiura del silenzio”, finalista della decima edizione del premio Roberto Morrione e pubblicato su Rai Play Sound, è quello di porre l’accento sulla sequela di ambiguità, omissioni e occultamenti di testimonianze che hanno viziato l’attività investigativa, oltre che sulle possibili piste trascurate, gli opportuni testi mai ascoltati e tutte le domande senza risposta.
Cecenia: Antonio Russo, inviato di Radio Radicale, è stato trovato morto Udzharma a 25 km da Tbilisi (Georgia)
16 ottobre 2000
https://www.radioradicale.it/scheda/123 ... ma-a-25-kmLivio Braga
Alberto Pento Contesta i miei argomenti ! Punto per punto . Se puoi naturalmente ! Ma vedo che non riesci! Non hai tue analisi che emergano dalla conoscenza Storica e specialmente non hai una storia vissuto sul posto direttamente in territori sia slavi che arabo-mussulmani ! Praticamente è impossibile discutere con uno che vive nei salotti italiani e manda i ritagli di giornali di articoli prefabbricati e in linea con gli Editori . Cioè giornalisti rispettabilissimi però a libro paga di Editori che hanno una linea politica da seguire,da conservare , da difendere e portare avanti . Come faccio a spiegarti ! Posso dire che sei un Occidentale che legge la stampa Occidentale e che poi ci crede in toto senza rendersi conto del precipizio che abbiamo davanti .
Tu appartieni a questa demenziale categoria nazi-fascio-comunista hitleriana, staliniana e putiniana, il peggio dell'umanità.
https://www.facebook.com/groups/302085226889365 Alberto Pento
Antonio Gabbatore, gli uomini veramente forti non sono mai i dittatori prepotenti, presuntuosi e arroganti, violenti e guerrafondai, imperialisti, suprematisti e razzisti, questi sono solo uomini deboli e malvagi che per un po' riescono ad illudere, ingannare e ad imporsi con la violenza e la menzogna facendosi elevare al trono del valore e sull'altare del bene ma che poi finiscono nudi a terra e mostrare chi e cosa sono veramente ossia l'incarnazione del male.
Vediamo gli esempi di Mussolini e di Hitler, della Russia sovietica e del regime fascista giapponese, di Gheddafi, Saddam Hussein e di tanti altri che hanno prodotto iluusione, più male che bene, morte e distruzione.
Livio Braga
Alberto Pento Anche qui parole rotonde staccate dalla realtà Storica e dal suo contesto concreto sul territorio. Sono parole che non leggono la Storia delle popolazioni. Sono parole classiche . BUONISTE E POLITICALY CORRECT ! Parole Insignificanti che servono per dire che siamo buoni, onesti giusti e gli altri sono i brutti e cattivi . Servono per dimostrare di essere Buoni! Nulla a che fare con la Storia travagliata dei popoli! Aria fritta .
Livio Braga
Alberto Pento Ma scusatemi tanto . Però voi BUONISTI QUINDI FALSI , non eravate voi ad andare in giro per il
Mondo a bombardare a destra e manca ? Ma come si può essere tanto falsi? Non avete vergogna di voi stessi? Io non mi dichiaro Buonista però non sono andato a bombardare la Serbia , la Bosnia,la Siria,l’Iraq,la Libia ! Ma come si fa ad essere tanto falsi ?!
Alberto Pento
Livio Braga
Io alle ultime tre elezioni, europee, italiane e venete ho votato Lega, quindi un voto certamente non buonista.
Ho votato Lega come il male minore, per rispetto dei diritti umani, civili e politici dei cittadini italiani ed europei.
Io a differenza di te, sono contro tutte le violazioni dei diritti umani, civili e politici nel loro ordine naturale e quindi sono contro i razzismi e i suprematismi razzisti di qualsiasi tipo e sono contro la violazione di questi diritti, quindi:
sono contro chi viola i miei diritti umani, civili e politici e quelli della mia gente e dei miei concittadini,
sono contro l'invasione e l'immigrazione scriteriata e indiscriminata dei clandestini e dei nazi maomettani,
sono contro il suprematismo nero afro americano e sinistrato dei BLM e bianco dei nazifascisti euro americano,
sono contro il demenziale suprematismo LGBT,
sono contro tutte le falsità del politicamente corretto,
sono contro il suprematismo razzista nazi fascista e comunista,
sono contro la ferocia predatoria e razzista dei nomadi che vivono predando il prossimo,
sono contro il suprematismo mafioso, camorrista, ndangretista,
sono contro il nazismo maomettano in ogni sua manifestazione,
sono contro tutti gli antisemiti che demonizzano e perseguitano gli ebrei e Israele,
sono contro il suprematismo criminale della Russia di Putin,
sono contro i buonisti che stanno dalla parte dei carnefici fatti passare per vittime,
sono contro i cattivi e i dementi schierati dalla parte del criminale del Cremlino Putin, quindi sono anche contro di te perché sei malvagio, ignorante e falso.
Livio Braga
Alberto Pento Infatti , secondo il mio modestissimo parere, a seguito dei bombardamenti degli Occidentali in Serbia , Bosnia, Iraq,Siria,Libia e alcuni colpi di Stato in Ucraina a Kiev, in Egitto e in Tunisia, sia gli slavi ortodossi che gli arabo-mussulmani odiano gli Occidentali . Li sento per le strade parlare . Ascolto cosa si dicono fra di loro sul nostro conto ! Io so , purtroppo quello che dicono di noi ! Tu no . Ho vissuto per anni nei loro paesi e so cosa pensano di noi ! Tu invece non sai nulla ! Pazienza .
Alberto Pento
Tu scrivi un mucchio di demenzialità, di falsità e di calunnie.
Il mondo slavo europeo e gli europei ortodossi fanno parte per geografia naturale dell'Occidente (la Grecia è ortodossa ed è nella UE e nella NATO), e taluni paesi, volontariamente, come l'Ucraina e la Moldavia che sono slavi e ortodossi, dopo secoli di egemonia russa sognano di entrare a far parte dell'Occidente della UE e della NATO, anche altri paesi come la Cechia e la Slovacchia sono slavi e ortodossi e fanno parte della UE e della NATO, certamente nessuno di costoro odia l'Occidente altrimenti non starebbero e non desidererebbero farne parte integrante.
La Bosnia serba fu bombardata nel 1995 dalle forze UE NATO, per porre fine al genocidio dei bosniaci da parte dei serbi della Bosnia e della Serbia e su mandato ONU con il veto della Russia (Risoluzione n. 836 delle Nazioni Unite
https://it.wikipedia.org/wiki/Operazion ... rate_Force)
Poi vi fu il bombardamento della Serbia per il Kosovo nel 1999
L'operazione Allied Force è la seconda azione militare nella storia della NATO, a seguito di Risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle nazioni unite n. 1199/98 per il cessate il fuoco, dopo l'operazione Deliberate Force del 1995 in Bosnia ed Erzegovina.
https://it.wikipedia.org/wiki/Operazione_Allied_Force L'operazione Allied Force (in italiano "Forza Alleata") è stata la campagna di attacchi aerei portata avanti dalla NATO per oltre due mesi contro la Repubblica Federale di Jugoslavia di Slobodan Milošević, con l'intento di ricondurre la delegazione serba al tavolo delle trattative, che aveva abbandonato dopo averne accettato le conclusioni politiche, e di contrastare l'operazione di spostamento della popolazione del Kosovo allo scopo di predisporre una sua spartizione tra Serbia e Albania. L'esistenza di un piano predisposto a tale scopo non è mai stata provata con sufficiente certezza, ma resta un fatto che appena iniziarono le incursioni aeree NATO l'esercito serbo iniziò operazioni volte a ottenere esodi massicci e compì in taluni casi dei veri massacri.
In Ucraina non vi è stato alcun colpo di stato promosso dall'Occidente ma vi sono state manovre congiunte tra i filo russi dell'Ucraina e la Russia di Putin per impedire che l'Ucraina si liberasse completamente dell'egemonia e dell'influenza russa ed entrasse a pieno titolo nel Mondo occidentale nella UE e nella NATO;
oltre alle "operazioni politiche a Kiev della Russia e dei filo russi" che hanno provocato le rivoluzioni arancioni, gli scontri feroci e la strage di Odessa, vi è stata l'invasione e l'occupazione militare russa della Crimea e l'istigazione da parte della Russia alla guerra civile e al terrorismo separatista nel Donbass.
In Egitto e in Tunisia non vi è stato alcun bombardamento da parte degli occidentali e non vi è stata alcun colpo di stato promosso dall'Occidente.
Vi furono le cosidette Primavere arabe con sommosse popolari che iniziarono con quella tunisina.
https://it.wikipedia.org/wiki/Primavera_araba La rivolta iniziò il 17 dicembre 2010, in seguito alla protesta estrema del tunisino Mohamed Bouazizi, il quale si diede fuoco in seguito a maltrattamenti subiti da parte della polizia, il cui gesto innescò l'intero moto di rivolta tramutatosi nella cosiddetta Rivoluzione dei Gelsomini. Per le stesse ragioni, un effetto domino si propagò ad altri Paesi del mondo arabo e della regione del Nord Africa. In molti casi i giorni più accesi, o quelli dai quali prese avvio la rivolta, sono stati chiamati giorni della rabbia o con nomi simili.
Nel 2011, quattro capi di Stato furono costretti alle dimissioni, alla fuga e in alcuni casi portati alla morte: in Tunisia Zine El-Abidine Ben Ali (14 gennaio 2011), in Egitto Hosni Mubarak (11 febbraio 2011), in Libia Muʿammar Gheddafi che, dopo una lunga fuga da Tripoli a Sirte, fu catturato e ucciso dai ribelli, con l'aiuto determinante di Stati Uniti e Francia, il 20 ottobre 2011, e in Yemen Ali Abdullah Saleh (27 febbraio 2012).
In Egitto poi vi fu il rovesciamento militare da parte di al-Sisi del regime nazi maomettano dei Fratelli Mussulmani di Morsi che minacciava di sterminare la minoranza cristiana egiziana.
In Iraq, Siria, Libia, Yemen, oltre alle Primavere arabe vi sono state e ancora vi sono guerre civili tra nazi maomettani sciiti e sunniti e contro le minoranze curde e tra le fazioni tribali in Libia, tutti conflitti millenari o secolari, non certo causati e promossi dall'Occidente, in cui l'Occidente euroamericano, tavolta e in alcuni casi, è stato costretto a intervenire per dovere relativo alle alleanze geopolitiche o per salvaguardare i suoi interessi vitali (per esempio le forniture di gas e petrolio dalla Libia per quanto riguarda l'Italia) o su mandato ONU contro certi demenziali e sanguinari dittatori e contro la ferocia criminale del nazismo maomettano.
L'odio dei nazi maomettani verso l'Occidente è costituito principalmente dal millenario demenziale odio ideologico e politico religioso verso i cristiani e gli ebrei che sono la maggioranza euroamericana e israeliana, verso la loro cultura e civiltà che si è dimostrata scientificamente, tecnologicamente, militarmente, socialmente e istituzionalmente superiore, potente e vicente. I suprematisti nazi maomettani sono pieni di rabbia disumana e incivile verso il nostro mondo.
In generale si tratta dell'odio del malvagio, del delinquente, del criminale, del suprematista nazista e razzista verso chi lo ha sconfitto, umiliato, arrestato, imprigionato, fermato nel suo demenziale imperialismo predatorio.
Livio Braga
Alberto Pento Questi articoli li stai copiando da fonti Occidentali ! Però Queste menzogne le conosco da oltre 15 anni . Inutile che mi mandi articoli preparati dai servizi segreti Occidentali . Sono le tesi dei bombaroli e di coloro che organizzano colpi di Stato in Siria, in Ucraina , in Tunisia, in Egitto . Sappiamo queste cose! Conosciamo queste menzogne ! Non hai risposto alle mie accuse : i popoli slavo ortodosso odiano gli Occidente come lo odiano anche gli arabi mussulmani ! Si tratta di un odio di Popolo , di gente che ha avuto i loro cari uccisi sotto i bombardamenti . Si tratta di gente ferita senza gambe e senza mani , si tratta di gente senza casa e senza futuro ! Si tratta di milioni di slavi e di milioni di arabo mussulmani che odiano visceralmente l’Occidente bombarolo! Se tu ti prendi delle bombe in testa senza alcuna ragione certamente non puoi poi amare chi ti lancia le bombe in casa . Il
Mio “odio” riguarda un “odio” di popolo non di politici e pennivendoli venduti . Poi i bombardamenti non sono mai stati autorizzati dall ONU! Non raccontare menzogne ! Ne in Serbia, ne in Siria, ne in Libia e neppure in Iraq ! Infatti non per niente siamo descritti come paesi bombaroli ‘ ! Mi ripeto : Non sta all’Occidente andare a bombardare in giro per il
Mondo come è stato fatto per il Kosovo ( lo vuoi capire che non sono affari nostri ) per la Siria e anche in Libia ! Non dobbiamo interferire e fare i Giudici con I BOMBARDAMENTI , per poi sfruttare questi popoli! Hai capito ? Non dobbiamo interferire come Giudici supremi per poi andare a sfruttare questi poveri popoli! Capito ?