A Idlib in Siria 500 mila bambini in fuga ma qui si parla solo di coronavirus
Il Riformista
Gioacchino Criaco
28 febbraio 2020
https://www.ilriformista.it/a-idlib-in- ... refresh_ce
Si vedono in fondo, sulla linea d’argento del dorso delle foglie d’ulivo, nuvole a pecora, basse sopra l’orizzonte, chiocce messe in fila che l’Ostro spinge al nord. È un vento caritatevole il Noto, rende meno triste l’addio spargendo il grigio sul mondo che si lascia per uniformarlo a quello in cui si va, abbrevia i saluti, asciuga le lacrime, schiude le porte del viaggio. Partono così i bambini di Idlib, se li porta via il vento, fra le promesse di un ritorno che sarà per sempre e invece non ci sarà quasi mai, e la certezza di una transumanza addolorata, vermiglia di perdite e pallida di gelo.
È il vento il marchio della città e della sua provincia, il Dio del vento, in Aramaico, Idlib, che per secoli ha rinfrescato la pace e fatto vivere insieme Sunniti e Sciiti, Drusi e Armeni e Alauiti e Cristiani, all’ombra di dieci milioni di piante di ulivo, l’orgoglio di questa terra del nord-est della Siria. Il suo destino lo si era capito da subito, dall’insediamento della dinastia di Assad: Hafiz venne a visitare la città nel 71, subito dopo il colpo di Stato che gli valse il potere. Gli abitanti di Idlib gli fecero l’offesa più grande che conoscevano: i figli del vento si sfilarono le pantofole, ne scossero la polvere dalla terra che era loro, e le lanciarono addosso al padre di Bashar. E dopo non ci poteva essere amore.
È stata una lunghissima stagione dell’odio quella fra gli abitanti della città, e di tutto il governatorato di Idlib, e la famiglia Assad, continuata dopo la morte di Hafiz, portata avanti cinicamente da Bashar, contro la parte più riottosa della Siria: ribelle e col livello di cultura più alto di tutto il Paese, questa è la caratteristica della popolazione da anni obiettivo delle bombe. Riottosi e colti, quelli di Idlib, allergici alle catene, oppositori irriducibili del regime. Hafiz fece deviare perfino le strade per isolare quel mondo ostile, tenendo Idlib fuori dall’asse di grande comunicazione Damasco-Aleppo.
Colpirli, colpirli duramente nelle loro piante più giovani non è un effetto secondario dei bombardamenti, è stroncare una sicura opposizione futura. A Idlib si uccide la gente, si ammazzano soprattutto i bambini, le bombe devastano le scuole. E quando la polvere delle macerie ricade al suolo, i figli di Idlib si sollevano, si fanno ripulire dal vento e cominciano il loro cammino. Sono migliaia, centinaia di migliaia i bimbi in marcia da Idlib, che è stato il giardino delle meraviglie della Siria, col suo record mondiale di ulivi e fichi e i campi infiniti imbiancati dal cotone.
Sono il simbolo della resistenza, ma sono soprattutto l’ultima propaggine di una speranza di pace, i sopravvissuti di un mondo che è stato commisto e pacifico e che presto busserà alle porte dell’Occidente. L’Occidente non ha vista buona e orecchie pazienti e forse non lo capirà che questi corpicini macilenti non arrivano dal nulla, vengono dalla profondità della storia, hanno il sangue della ribellione e della libertà dentro, e sono figli del vento.
https://voxnews.info/2020/03/02/clandes ... T5gCws7DBw
Erdogan: la sua guerra è una guerra religiosa e l'esercito turco è la spada della forza onnipotente
3 marzo 2020
https://www.vietatoparlare.it/erdogan-l ... X1PNEwkFCw
Il presidente Erdogan ha definito l’offensiva transfrontaliera militare turca come guerra religiosa, recitando una poesia che descrive l’esercito turco come l’ultimo esercito dell’Islam che muore per Allah. Ha promesso che Dio sostiene la Turchia e tutti vedranno quanto è capace l’esercito.
Se fosse così Erdogan non perderebbe mai una battaglia e questo presupporrebbe che il suo esercito combatta secondo le regole applicate da quella forza onnipotente.
Mentre invece lui basa la sua retorica sulle gesta di bande di fanatici che combattono contro l’esercito siriano che è costituito per la maggior parte di musulmani sunniti. Allora perchè questa forza onnipotente dovrebbe aiutare l’esercito turco a discapito di altri musulmani? La risposta è che evidentemente non li considera musulmani.
Mentalità classica dell’ISIS, “Solo noi siamo i veri musulmani, tutti gli altri hanno torto”
Infatti l’ISIS definisce qualsiasi governo – Siria, Iraq, Libia, Egitto, Arabia Saudita e Yemen – un “regime apostata” come se tutti questi stati fossero apostati anche quando implementano la Sharia come in Arabia Saudita.
Addirittura c’è un video in circolazione in cui si vede il leader di Boko Haram che elenca le sette / i gruppi musulmani e li chiama apostati. Tra questi ha menzionato gli Izala (salafiti africani con stretti legami con il Golfo) e l’Arabia Saudita e ha detto che sono tutti infedeli.
E’ da notare che secondo i tuoi stessi standard, i ‘ribelli’ stessi sono infedeli apostati. Molti gruppi ribelli hanno assistito paesi non musulmani come gli Stati Uniti nei loro sforzi per rimuovere il governo siriano e hanno fornito loro armi usate per combattere e uccidere i musulmani intenzionalmente o meno. Si potrebbe anche dire che stavano combattendo per loro. Allo stesso modo sappiamo per certo che alcuni gruppi ribelli come Joulan alfursan venivano pagati e assistiti dagli israeliani (vedi qui e qui).
Secondo le precedenti costituzioni turche, le parole di Erdogan sarebbero sufficienti per un procedimento giudiziario e un processo contro di lui, ma il secolarismo nello stato è praticamente morto ‘grazie’ a Erdoğan e l’AKP, i quali in realtà non vivono nemmeno secondo le pratiche islamiche ma li utilizzano in maniera spregiudicata.
Perciò dato il personaggio, mi domando: ma i leader europei, si rendono conto della gravità della situazione e delle esternazioni di Erdogan in genere? Se la polizia in Italia facesse una intercettazione telefonica avente contenuti di questo tipo, probabilmente si precipiterebbe sul luogo e arresterebbe gli autori come pericolosi terroristi.
A proposito, ve lo immaginate: se Putin dicesse le stesse cose, quale sarebbe la reazione europea?