N'angagno par secoensiar el DNA

N'angagno par secoensiar el DNA

Messaggioda Berto » gio mag 07, 2015 7:50 am

L’esame del Dna si potrà fare ovunque con un sistema italiano
Ricercatori di Trento e Verona realizzano i test fuori dai laboratori. il primo esperimento, su una rana nella foresta Tanzania. La macchinetta potrà essere usata per sventare frodi alimentari, traffici illeciti o nella medicina d’urgenza
di Silvia Pagliuca

http://corriereinnovazione.corriere.it/ ... F020103COR

Un’invenzione rivoluzionaria quanto quella dei cellulari. Ne sono convinti i ricercatori del Muse, il Museo della scienza di Trento e dell’università di Verona che, in collaborazione con Oxford Nanopore Technologies e Biodiversa Trento, hanno varcato l’ultima frontiera della genomica. La doppia elica che definisce l’identità di ogni organismo (uomini, animali ma anche piante), infatti, da oggi non ha più segreti, nel senso che potrà essere decodificata anche in «real time». Lontano dai laboratori, dunque. La tecnologia di sequenziamento è a portata di mano con il Dna Field Lab, lo speciale kit pensato dai ricercatori per rendere le analisi immediate in qualsiasi parte del mondo e su qualsiasi materiale biologico.

«È la prima volta in assoluto che la genomica si spinge tanto avanti, portando il sequenziamento del Dna direttamente sul campo, in una foresta pluviale o sulla scena di un crimine» ha spiegato Michele Menegon, ricercatore del Muse, che con Massimo Delledonne, ordinario di genetica all’università di Verona, ha ideato e coordinato il progetto dalla durata triennale, sostenuto dalla Fondazione Caritro con centomila dollari. I due, infatti, lo scorso 25 aprile hanno raggiunto la Tanzania, accampandosi nella parte meridionale del Paese, lungo le pendici del Rungwe, per sperimentare il prototipo in una delle regioni a maggiore biodiversità. Soggetto della prima analisi, avvenuta in collegamento in diretta Skype con il museo trentino, una rana, alla quale è stata prelevata una piccola quantità di sangue, subito analizzata e sequenziata, appunto, leggendone il Dna. A livello naturalistico, infatti, il sistema permette di rilevare nuove specie, misurare il valore biologico di un’area e programmare interventi correttivi per preservare l’evoluzione di organismi e territori. «L’avanzamento tecnologico è formidabile, abbiamo letto il Dna con una piccola macchinetta, in condizioni che potremmo definire estreme, ovvero in mezzo a una foresta, in una tenda e sotto una pioggia incessante» ha aggiunto Delledonne, specificando: «I costi delle infrastrutture, per esempio, sono tra i maggiori limiti nei sistemi di sequenziamento finora realizzati, senza parlare delle condizioni di contesto solitamente necessarie come una grande disponibilità di energia o imponenti sistemi informatici. Tutte condizioni delle quali oggi possiamo fare a meno».

Non solo: il kit assicura anche un notevole vantaggio in termini di tempi. Basti pensare che se solitamente per il sequenziamento di un organismo di questo tipo servirebbero mesi, ora bastano poche ore. I campi nei quali il Dna Field Lab potrà essere utile sono tantissimi: dalla medicina d’urgenza alla sicurezza alimentare, passando per la lotta al traffico illecito di materiali di origine biologica. Con l’identificazione immediata e certa di ogni specie, infatti, si azzererà il commercio illegale di organismi minacciati. Anche se, al momento, il kit è stato pensato soprattutto per identificare specie selvatiche nei Paesi della fascia intertropicale dove si stima una perdita pari a 150-200 specie ogni 24 ore, tanto da portare i ricercatori a parlare di «sesta estinzione di massa». Ogni risultato ottenuto sarà di dominio pubblico, con la possibilità di inserire le sequenze nella Gen Bank, la banca mondiale dedicata alla genomica, così da favorire una rapida e costante collaborazione tra ricercatori impegnati nella stessa area o su progetti simili.

Ma come funziona il kit portatile? Il Dna viene amplificato attraverso un termociclatore di dimensioni ridotte appositamente realizzato per funzionare a 12 volt e dotato di un fluorimetro integrato per la valutazione del successo della quantificazione del Dna. Il processo prevede inoltre il sequenziamento della regione barcoding mediante l’impiego di un sequenziatore di terza generazione di dimensioni simili o inferiori a una lattina da 25 centilitri. Il kit prevede infine l’inclusione di un device di trasmissione elettronica della sequenza ottenuta, tramite l’uso della rete di trasmissione dati cellulare (3G oppure 4G) o satellitare.
4 maggio 2015
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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