L'identità sessuale non dipende dalla volontà individuale

L'identità sessuale non dipende dalla volontà individuale

Messaggioda Berto » mar lug 13, 2021 3:44 pm

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Cambiare sesso è assolutamente impossibile come è impossibile resuscitare dopo essere morti, trasformare il ferro in oro e volare da uccello.



Il cambio di sesso attraverso trattamenti ormonali, sedute psichiatriche, manipolazioni e mutilazioni chirurgiche irreversibili e modifiche anagrafiche è e sarà sempre soltanto una finzione, una menzogna, un'illusione e un crimine come terapia adottata per persone sofferenti di disforia di genere, specialmente se bambini e minori.
Poiché cambiare il sesso ricevuto al momento della fecondazione-concepimento è assolutamente impossibile come è impossibile resuscitare dopo essere morti e vivere in eterno, trasformare alchemicamente il ferro in oro e miracolisticamente l'acqua in vino , volare da uccello con ali proprie, nuotare da pesce con branchie proprie e moltiplicare i pani e i pesci con parole magiche.

E ciò che non è previsto dalla natura è impossibile e assurdo da realizzare per capriccio umano e non costituisce un diritto. Il diritto si ha unicamente per ciò che rientra interamente nel progetto naturale della vita.


I cervelli della donna e dell'uomo sono diversi

Donne e uomini, cervelli diversi. Lo studio: colpa dei geni
VIOLA RITA
27 luglio 2020

https://www.repubblica.it/scienze/2020/ ... 262804062/

"GLI UOMINI vengono da Marte, le donne da Venere", recita il titolo di un noto best seller. Che, al di là degli stereotipi di genere, potrebbe non avere torto. Uomini e donne, infatti, sono anatomicamente diversi anche a livello cerebrale, dato che alcune strutture del cervello hanno dimensioni differenti nei due sessi. A mostrarlo oggi è uno studio del National Institute of Mental Health statunitense, che svela come alle differenze anatomiche corrispondano differenze genetiche nei cromosomi sessuali. Studiare i geni e la loro espressione a livello cerebrale è essenziale anche per comprendere meglio perché comportamenti, abilità cognitive nonché il rischio di malattie psichiatriche possano essere diversi fra uomini e donne. I risultati della ricerca sono pubblicati su Proceedings of the National Academy of Sciences.

Da tempo le neuroscienze si interrogano sulla diversità anatomica nei due sessi, anche nel cervello, dovuta sia alla genetica sia all'ambiente, dunque all'educazione e alle esperienze. Alcune pubblicazioni, ancora limitate e su animali, attribuiscono queste differenze al ruolo degli ormoni sessuali e in parte anche ai geni nei cromosomi sessuali. Per approfondire questi aspetti, oggi i ricercatori hanno analizzato più di 2.000 esami di risonanza magnetica cerebrale insieme a varie altre indagini. In particolare, hanno coinvolto circa 1.000 volontari di età fra i 22 e i 35 anni e hanno poi suddiviso il campione in varie combinazioni per osservare se i risultati si mantenevano validi a livello statistico. Gli scienziati hanno poi comparato i risultati con quelli di un altro campione indipendente e con i dati precedenti di migliaia di studi di neuroimaging. Successivamente hanno esaminato anche le informazioni ottenute dall'analisi di tessuti cerebrali di più di 1.300 donatori deceduti. “Una delle novità di questa ricerca”, commenta Giorgio Vallortigara, professore di neuroscienze all'Università di Trento, non coinvolto nel lavoro “è la sua solidità, dato che si basa su un campione molto ampio e su vari approcci metodologici”.

Cervello, le differenze anatomiche

Dai risultati di risonanza magnetica, poi convalidati da quelli delle altre indagini, emerge che in media le donne hanno un volume maggiore nella corteccia prefrontale mediale e laterale, orbitofrontale, temporale superiore e nella corteccia parietale posteriore. Si tratta di aree coinvolte in vari processi emozionali e cognitivi, ad esempio nel prendere decisioni e nell'inibizione degli impulsi. Mentre gli uomini presentano dimensioni relativamente maggiori in diverse aree legate agli stimoli visivi e alla loro elaborazione, anche a livello emotivo: fra queste la corteccia visiva primaria, la circovoluzione temporale inferiore, il giro occipitotemporale, il polo temporale e le regioni occipitali.

"Ma ancora non sappiamo e non possiamo dire", sottolinea Vallortigara, "in che modo le differenze nell'anatomia cerebrale, provate già da tempo, siano associate a differenti capacità cognitive e risposte emozionali". Lo studio è interessante perché conferma in maniera robusta queste differenze, collegate a diversi processi emotivi e cognitivi, sia nella donna sia nell'uomo, prosegue l'esperto. "Approfondire l'argomento potrà aiutare, in futuro, a comprendere gli effetti di queste differenze anche sui diversi comportamenti fra i due sessi", chiarisce Vallortigara. "Ed eventualmente a mettere a punto strategie differenti, ad esempio per un apprendimento diversificato fra i due sessi, che tengano conto di queste differenze emotive e cognitive".


La responsabilità dei geni

Ma non è tutto. Dall'analisi dei tessuti cerebrali dei donatori gli scienziati hanno osservato che le aree che mostrano le differenze anatomiche sono le stesse in cui l'espressione dei geni dei cromosomi sessuali è maggiore o minore. Ogni individuo ha 23 coppie di cromosomi, di cui 22 non includono informazioni genetiche relative alla caratterizzazione sessuale e la coppia restante di cromosomi sessuali, che invece contengono queste informazioni. “Per la prima volta”, commenta l'esperto, “lo studio identifica una corrispondenza su volontari umani fra l'anatomia diversa e l'espressione, nelle varie aree cerebrali dei geni di questi cromosomi”.

In generale, spiegano gli autori dello studio, questa corrispondenza puntuale osservata con un elevato livello di riproducibilità sembra indicare che la diversa anatomia non sia primariamente dovuta agli effetti dell'ambiente esterno, come le esperienze o l'educazione, che comunque gioca una parte importante. “La ricerca conferma il ruolo della genetica”, conclude Vallortigara, “nel determinare le differenze cerebrali fra donne e uomini”.



Scheletri diversi tra donna e uomo

Qual è la differenza tra il sistema scheletrico maschile e quello femminile?

https://spiegato.com/qual-e-la-differen ... -femminile

Il sistema scheletrico è il supporto per il corpo. Protegge gli organi e fornisce l’ancoraggio per legamenti, tendini e muscoli che consentono il movimento. Sebbene sia il sistema scheletrico maschile che quello femminile contengano lo stesso numero di ossa, ci sono differenze tra loro. Le differenze tra i sistemi scheletrici di uomini e donne sono strutturali e comprendono aree come il bacino, il cranio e gli arti. La massa e lo sviluppo delle ossa sono due ulteriori aree di differenza nei sistemi scheletrici.

Una delle aree di differenza tra i sistemi scheletrici maschili e femminili è il bacino. L’osso pelvico e la regione pelvica di una femmina hanno una forma diversa rispetto a quella di un maschio, poiché la regione pelvica di una femmina è realizzata per consentire il processo del parto. Le regioni pelviche femminili sono più circolari e l’osso pelvico è sempre più piccolo. Le cavità pelviche maschili, al contrario, non sono così superficiali.

Le differenze strutturali tra il sistema scheletrico maschile e quello femminile sono evidenti anche nel cranio. Una piccola parte sporgente trovata sul retro del cranio, chiamata protuberanza occipitale esterna, è più evidente sul cranio maschile che sul cranio femminile. Le mascelle del cranio femminile sono anche più arrotondate, mentre la mascella maschile è più quadrata. Le ossa della fronte di un cranio femminile non sono così pronunciate come quelle del cranio maschio. Questi aspetti creano caratteristiche distintive che creano differenze visive nelle strutture facciali maschili e femminili.

Le ossa che formano gli arti degli scheletri mostrano anche differenze tra i sistemi scheletrici di uomini e donne. L’ulna, il raggio e l’omero sono le tre ossa che formano le braccia, mentre il perone, la tibia e il femore sono le ossa delle gambe. Nei maschi, queste ossa sono generalmente più lunghe e più spesse rispetto alle femmine. Anche le ossa delle dita, chiamate falangi, sono generalmente più grandi nei maschi che nelle femmine. Alcuni uomini, tuttavia, hanno ossa più corte delle femmine.

La massa complessiva contribuisce alla differenza tra i sistemi scheletrici maschili e femminili. Gli scheletri maschili sono spesso più pesanti e molto più grandi. Sebbene la massa di uno scheletro possa essere un punto di riferimento generale, non può essere utilizzata da sola. Ci sono alcuni uomini che sono più piccoli della media e avranno scheletri più piccoli. Inoltre, ci sono alcune donne con scheletri più grandi della media. Al fine di determinare se uno scheletro è maschio o femmina, devono essere considerate le altre principali differenze, insieme alla genetica e all’etnia.

Le differenze tra il sistema scheletrico maschile e quello femminile sono influenzate anche dallo sviluppo osseo. Gli ormoni svolgono un ruolo importante nella crescita delle ossa. Per i maschi, il testosterone è l’ormone che influenza la crescita e la forma delle ossa, mentre l’ormone femminile che influenza lo sviluppo osseo è chiamato estrogeno. Durante la pubertà, i livelli di estrogeni sono molto più alti per le femmine e livelli di testosterone per i maschi, causando l’interruzione dello sviluppo delle ossa femminili entro i 18 anni e la crescita dei maschi entro i 21 anni.

https://www.treccani.it/enciclopedia/co ... -Corpo%29/

https://it.wikipedia.org/wiki/Scheletro_(anatomia_umana)


Sistemi endocrini diversi tra uomo e donna

Le ghiandole endocrine sono le ghiandole del corpo umano che producono ormoni e che sfruttano il rilascio diretto nel sangue di quest'ultimi, per diffonderli laddove è richiesta la loro attività.

https://www.my-personaltrainer.it/salut ... crine.html

Costituenti il cosiddetto sistema endocrino, le ghiandole endocrine sono suddivisibili in due categorie: la categoria delle ghiandole endocrine maggiori e la categoria delle ghiandole endocrine minori.
Alla prima categoria, appartengono: ipotalamo, ipofisi, epifisi, tiroide, paratiroidi, surreni, pancreas e gonadi; alla seconda categoria, invece, appartengono: cuore, stomaco, intestino, reni, timo, tessuto adiposo e placenta, nelle donne.


Gli odori delle donne e degli uomini sono diversi

Uomini e donne puzzano in modo diverso, le ragioni nella diversa composizione chimica degli afrori
Una ricerca sul sudore ha dimostrato che i maschi emanano un sentore di formaggio le donne di cipolla

Paola Caruso
03 febbraio 2009

https://www.corriere.it/scienze/09_febb ... aabc.shtml

MILANO - Di che cosa odorano le nostre ascelle? Quelle degli uomini sanno di formaggio mentre quelle delle donne emanano profumo di cipolla. È così quando non interviene un potente deodorante, ovviamente. La differenza olfattiva nella traspirazione di maschi e femmine è stata messa in evidenza da una ricerca scientifica svizzera, pubblicata sulla rivista «Chemical Senses» e ripresa dal «New Scientist». Si basa su un principio semplice: la composizione chimica del sudore dipende dal sesso.

AZOTO E ACIDI GRASSI – Per le donne è l’azoto il fattore scatenante del cattivo odore alla cipolla: il gentil sesso, infatti, secerne 5 milligrammi per millilitro di composti contenenti azoto contro 0.5 milligrammi prodotti degli uomini. Questi composti inizialmente sono inodore, ma i batteri presenti comunemente sotto le ascelle li trasformano in tioli, ossia in sostanze maleodoranti. «Più composti azotati si producono è più è intenso il cattivo odore» afferma Christian Starkenmann, a capo dello studio. Per piccole concentrazioni di composti azotati, se va bene, si può sentire un odore di pompelmo. Per gli uomini l’azoto non è un problema. L’olezzo che può caratterizzare il loro sudore è dovuto agli acidi grassi. Inizialmente anche gli acidi grassi sono inodore, come i composti azotati, ma sotto l’azione dei batteri si modificano determinando un forte odore di formaggio stagionato.

DATI E DEODORANTI – Le conclusioni della ricerca, che ha coinvolto un campione di 24 uomini e 25 donne sudati per una pedalata in bici di 15 minuti o per una sauna, possono essere utili per sviluppare nuove formule di deodoranti in grado di contrastare l’azione dei batteri oppure capaci di inibire le sostanze che scatenano la puzza.

GLI SCETTICI – Ma alcuni ricercatori sono scettici riguardo i fattori scatenanti del cattivo odore, indicati da Starkenmann. Composti azotati e acidi grassi determinano il profumo dei volontari svizzeri presi in esame, ma non è detto che siano i componenti principali del sudore di ogni popolazione. Una diversa composizione chimica del sudore potrebbe dipendere da fattori come l’alimentazione, le abitudini di pulizia corporea e il Dna delle diverse popolazioni.


La risposta sessuale umana all'odore del corpo
Le Scienze
Daisy Yuhas
3 maggio 2014

https://www.lescienze.it/news/2014/05/0 ... e-2122976/

Un numero crescente di dati indica che anche il nostro comportamento è influenzato almeno in parte da segnali chimici olfattivi prodotti dagli altri. Una nuova ricerca ha identificato due composti steroidei che potrebbero aiutare a spiegare in che modo gli odori del corpo influenzano l'eccitazione sessuale

Uomini e donne possono affidarsi all'olfatto nella ricerca di potenziali partner? Gli uccelli lo fanno, lo fanno le api, e ora gli scienziati hanno qualche ragione di pensare che lo facciano anche gli esseri umani.

Un numero crescente di dati suggerisce che gli odori del corpo trasportino segnali chimici che influenzano l'umore e cicli mestruali, ma isolare i composti specifici che provocano questi effetti, i feromoni, si è dimostrato difficile. Wen Zhou, psicologo e studioso dell'olfatto dell'Accademia delle scienze cinese, e colleghi, hanno esaminato due composti presenti nei fluidi corporei che, secondo studi precedenti, sono buoni candidati al ruolo di feromoni umani: l'androstadienone, associato agli uomini, e l'estratetraenolo, caratteristico delle donne. Nei test, questi due steroidi hanno infatti stimolato risposte nettamente differenti nei soggetti maschi e femmine.

Nessuno dei due composti ha un odore distinto, ma si ritiene che il naso umano riesca a percepirli. Una precedente ricerca ha suggerito che l'androstadienone migliori l'umore e aumenti i livelli del cortisolo nelle donne, e che in determinate circostanze l'estratetraenolo aumenti l'eccitazione e l'umore maschile.

Zhou e colleghi hanno lavorato con 96 soggetti, metà femmine e metà maschi. Metà dei soggetti, inoltre, si definiva eterosessuale e l'altra metà omosessuale o, nel caso delle donne, anche bisessuale. A ogni soggetto i ricercatori hanno mostrato su uno schermo un insieme di punti che simulava il profilo di una figura umana che cammina. Cambiando la posizione dei punti, Zhou e colleghi potevano far apparire la figura maschile, femminile o androgina. I soggetti dovevano dire se che il profilo era di un uomo o di una donna.

Annotato come ogni partecipante classificava le figure, i ricercatori hanno mostrato ai soggetti degli altri profili, esponendoli contemporaneamente a una soluzione che odorava

di chiodi di garofano e conteneva estratetraenolo, androstadienone o soltanto il profumo di chiodi di garofano.

Zhou e colleghi hanno scoperto che l'esposizione agli steroidi influenzava le risposte dei soggetti eterosessuali che guardavano profili di camminatori di genere neutro. I maschi eterosessuali erano più propensi a identificare una figura femminile se erano esposti all'estratetraenolo e le donne eterosessuali a indicare il profilo come quello di un uomo quando erano esposte all'androstadienone.

I maschi omosessuali rispondevano all'androstadienone in modo più simile a quello delle donne eterosessuali. Le donne omosessuali o bisessuali, al contrario, non mostravano alcuna distorsione legata né all'uno né all'altro steroide. Complessivamente, questi risultati suggeriscono che gli esseri umani sfruttino i segnali chimici per rilevare il potenziale interesse sentimentale di un individuo, e che questi segnali operano in un modo specifico, legato al genere e alla sessualità. La ricerca è stata pubblicata il primo maggio su “Current Biology”.

Ai soggetti dello studio sono state mostrate in ordine casuale immagini punteggiate in movimento che simulavano un'andatura più o meno caratteristica di un sesso. (Cortesia Wen Zhou et al./PNAS)

Lo psicologo e studioso dell'olfatto Johan Lundström, del Monell Chemical Senses Center, che non è stato coinvolto nella ricerca, ha definito il lavoro “la più elegante” scoperta sugli effetti comportamentali dell'androstadienone e dell'estratetraenolo. “Penso che stiano facendo progredire la ricerca in questo campo”, ha detto.

Secondo Zhou è presto per affermare che questi due steroidi siano feromoni umani. Per prima cosa, i loro soggetti sono stati esposti a steroidi in concentrazioni molto più elevate di quelle naturalmente prodotte dalle persone. “E' molto importante esaminare gli effetti degli steroidi a concentrazioni ecologicamente rilevanti”, dice Zhou. Inoltre, il meccanismo con cui le persone captano e rispondono a questi steroidi rimane un mistero.

Anche la fonte di questi composti è problematica. L'androstadienone può essere trovato sia nelle donne sia negli uomini, mentre l'estratetraenolo è stato individuato solo nelle urine delle donne in stato di gravidanza e nella placenta. Sono necessari ulteriori studi per indagare in che misura questi segnali siano specifici rispetto al genere e alla sessualità.

Infine, è possibile che anziché di una vera segnalazione chimica, si tratti di un caso di associazione appresa, ossia che le persone acquisiscano familiarità con alcune sostanze chimiche maschili e femminili per la ripetuta esposizione alle parti intime dei partner. Zhou ha cercato di controllarlo ripetendo la procedura, invece che con i due steroidi, con acido isovalerico, un acido grasso fortemente odoroso che gli uomini hanno in abbondanza.

Dato che l'esposizione a questo acido non ha sollecitato una polarizzazione verso il riconoscimento di profili maschili, Zhou ha concluso che la risposta non è appresa. Lundström, tuttavia, è più scettico. La mancanza della distorsione nelle risposte potrebbe riflettere l'esposizione dei soggetti all'acido isovalerico nel cibo: è il composto che conferisce al formaggio puzzolente l'odore di calzini sporchi.

Anche se restano molte domande, è chiaro che anche sostanze chimiche che non possiamo rilevare coscientemente potrebbero avere un effetto complesso sul comportamento sessuale umano, forse tanto quanto un bel viso o uno sguardo seducente.




Differenze fisiche tra uomini e donne
Luca Scarcelli

https://www.projectinvictus.it/differen ... ini-donne/

Quando si parla dell’ allenamento rivolto alla popolazione femminile c’è un divario enorme tra quello che dice la scienza e professano pochi personal trainer preparati e quello che avviene quotidianamente nella maggior parte delle palestre. Cerchiamo con questa serie d’articoli di fare un po’ di chiarezza sull’argomento: allenamento al femminile, al fine di poter stilare delle linee guida per tutte le donne che si vogliono allenare correttamente.

Uomo e donna cosa cambia?

Differenze fisiche uomo donna
Già alla nascita notiamo delle piccole differenze tra i due sessi, principalmente nelle dimensioni e negli organi riproduttivi, ma queste rimangono quiescenti, spesso nella prima infanzia le bambine sono più atletiche dei bambini ma con l’arrivo della pubertà e l’intervento degli ormoni sessuali le cose incominciano a cambiare. La ragazza muta la propria composizione corporea aumentando la massa grassa e peggiora la biomeccanica della corsa allargando il bacino. La respirazione femminile si fa più toracica mentre quella maschile rimane prevalentemente addominale.

Nella donna troviamo una maggior % di grasso corporeo essenziale. La gravidanza e l’allattamento hanno obbligato il gentil sesso ad aumentare le proprie scorte lipidiche per affrontare meglio i periodi di carestia.

Differenza grasso uomo donnaIl grasso essenziale femminile ha una locazione sesso dipendente, il fatto che si trovi principalmente su cosce e glutei ne ostacola la facile mobilizzazione rispetto a quello viscerale ed addominale, portando spesso a problemi di cellulite. I recettori dell’adipocita (la cellula grassa) sono più resistenti all’azione lipolitica dell’adrenalina.

La maggior produzione femminile d’estrogeni comporta diversi vantaggi per la salute ma diversi svantaggi estetici, oltre alla differenza della % di grasso, il sistema cardiovascolare femminile è più protetto. Gli estrogeni vasodilatano il letto venoso ed aumentano la permeabilità capillare. Questo porta la donna a soffrire facilmente di ritenzione idrica ed ad accumulare liquidi negli arti quando l’allenamento è eccessivo o non compensato correttamente dall’alimentazione (leggi l’articolo: perché le donne diventano grosse a fare pesi).

A livello della fibra muscolare non vi è nessuna differenza anatomica, la diversità di forza tra i due sessi è da ricercare nella differente % di tessuto muscolare (il 36% nella donna rispetto al 45% dell’uomo) e nel minor quantitativo di testosterone, il quale esplica sul sistema neuromuscolare un effetto eccitatorio, potenziando la contrazione.

Generalmente le donne vivono 5 anni in più degli uomini, ma questo principalmente perché gli stressano.

Differenze anatomiche-fisiologiche tra donne e uomini

La donna mediamente presenta rispetto all’uomo una:

statura ,massa muscolare e massa ossea inferiore;
percentuale di grasso superiore e ridotta capacità dei sistemi energetici;
curva lombare è più accentuata e angolo Q aumentato (che si riflette sulla deambulazione con una pronazione a livello del piede e valgismo delle ginocchia);
sinfisi pubica più bassa e piccola pelvi più larga con conseguente diametro del bacino più ampio rispetto all’ uomo;
accumulo di adipe è prevalentemente nei distretti di cosce, glutei, fianchi per ragioni ormonali e per esigenze legate al parto-allattamento;
maggior mobilità articolare tranne nelle spalle e nella parte alta del tronco.

Differenza valgismo uomo donna
Differenze metaboliche e prestative

La donna mediamente presenta rispetto all’uomo una:

minore capacità di potenza anaerobica dovuta a livelli inferiori di testosterone (da 0,15 a 0,4 mg /die mentre nell uomo la secrezione varia dai 4 ai 9 mg/die);
ridotta capacità di erogare potenza sfruttando la via glicolitica; per via di una minor massa muscolare complessiva e di una minor quantità di fosfato a disposizione (infatti a parità di sezione trasversa del muscolo vi è una notevole differenza di forza a confronto con l’uomo, soprattutto a livello della zona superiore del corpo). Mediamente la donna è più debole del 75% rispetto ad un uomo di pari peso, questa differenza diminuisce negli arti inferiori ed aumenta nelle braccia.
numero di mitocondri per miofibrilla minore; questo sembra essere un limite biochimico a quella che è la massima potenza aerobica
minor emoglobina (10-14% in meno degli uomini)
le differenze prestative nella corsa ai massimi livelli mediamente differiscono di un 15% tra uomo e donna.

Conclusioni delle differenze tra i due sessi

Tutte queste considerazioni viste finora devono essere calcolate quando si struttura un allenamento in palestra per il sesso femminile, prendendo in considerazione anche il lato psicologico e motivazionale che ci spinge ad allenarci (impossibile fare una scheda senza l’allenamento dei glutei). Non tenere in considerazione questo lato, guardando al training solo da un punto di vista fisiologico può essere un grave errore.




Le voci della donna e dell'uomo sono diverse

Soprano
https://www.youtube.com/watch?v=LUYykTAU6jg

Tenore
https://www.youtube.com/watch?v=-h2IbeGdGd0




Diversità psichica tra donne e uomini, maschi e femmine


Le differenze tra uomini e donne

Psicologia contemporanea
Mauro Fornaro
22/06/2016

https://www.psicologiacontemporanea.it/ ... i-e-donne/

Studiose e movimenti femministi, contestando le diseguaglianze sociali tra donne e uomini, si sono interrogati sulle differenze d'ordine psicologico tra i due generi. Differenze tra uomini e donne

Non di rado le hanno messe in dubbio per timore che significassero una riconferma dei tradizionali motivi di subordinazione delle donne. Teorici e movimenti LGBT (Lesbiche, Gay, Bisessuali, Transgender), poi, per poter legittimare l’omosessualità, hanno ripercorso il tema delle differenze di genere, cioè dei diversi caratteri psico-comportamentali femminili e maschili, mostrando che propriamente non ricalcano le differenze sessuali.

Ma gli argomenti addotti appaiono pregiudicati dall’esigenza di mostrare che la relazione erotica può prescindere dal sesso biologico (che di per sé predisporrebbe all’incontro di individui di sesso diverso). Non a caso tra i teorici LGBT si enfatizzano gli aspetti androgini dell’essere umano, cioè la presenza in ciascuno di caratteri pure dell’altro sesso, con il risultato di rendere alquanto fluide le differenze di genere.

Occorre pertanto affrontare a monte, sia nel caso del femminismo sia dei movimenti LGBT, la questione delle effettive differenze psicologiche tra donne e uomini, evitando il più possibile di ricadere in soluzioni preorientate.

TRATTI DI GENERE

La psicologia empirica, occupandosi delle differenze tra donna e uomo, rifugge dal ricercare una “essenza” del femminile e una del maschile. In ciò si diversifica dalla psicologia analitica di Jung, che identificava le due essenze di donna e uomo rispettivamente con l’anima e l’animus, mentre Freud non riusciva adistricarsi dalla questione “Che cosa vuole la donna?”, perché “la” donna, a ben vedere, non esiste. La ricerca empirica ragiona per lo più in termini di tratti che si combinano variamente nella psiche dei singoli, a volte in maniera coerente, altre volte disorganica. Possiamo dunque pensare a due classi di tratti psico-comportamentali, nettamente e stabilmente separati in funzione del sesso di appartenenza? Possiamo parlare di differenze nelle abilità e prestazioni cognitive e affettive, tali da qualificare stabilmente i due generi in senso differente?

Ad oggi alcune differenze psico-comportamentali sono abbastanza evidenti; ma quale poi sia la loro matrice, se correlata alle differenze corporee o invece all’educazione e alla cultura, è questione oggetto di vivaci diatribe. Si va da posizioni costruzioniste e post-strutturaliste, caratterizzate da un radicale sociologismo, su cui la letteratura è ormai ingente, a posizioni decisamente biologiste, oggi minoritarie, che fanno dipendere dai processi ormonali una quantità di differenze comportamentali (Brizandine, 2006). Ma volendo tener ferma una più comprensiva visione bio-psico-sociale dell’essere umano, occorre superare tanto il biologismo quanto il sociologismo.

A ben vedere, fra l’estremo di abilità e comportamenti strettamente espressivi del corpo sessuato, dunque permanenti almeno nei tempi storici, e l’estremo opposto di abilità e comportamenti meramente espressivi di società e culture, dunque facilmente cangianti (quali per esempio l’accesso alle varie attività lavorative), vi è un’ampia area intermedia. In essa il confine fra natura e società è alquanto mobile, in funzione di due elementi: il diverso contesto storico-culturale e, curiosamente, la variazione dei paradigmi abbracciati dai ricercatori.


DIFFERENZE IN CRISI

Quanto al primo elemento, nel nostro contesto storico-culturale notiamo che ciò che dei tratti psico-comportamentali differenziali sembrava stabilmente attribuibile “per lo più” a un genere o all’altro – in base a considerazioni fondate in definitiva sulle differenze anatomo-fisiologiche – appare oggi, alla luce dei cambiamenti sociali degli ultimi decenni, sempre meno un “per lo più”.

Che le differenze diminuiscano specie dal lato delle donne è quanto attestano empiricamente le scale M-F (maschilità vs femminilità): negli appositi test somministrati in tempi diversi si rileva quanto le donne abbiano aumentato i punteggi di maschilità. Sotto questo aspetto, il maschile risulta ancora, in complesso, maggiormente apprezzato; a controprova, quasi nessun uomo aspira a fare “il” colf o il baby sitter. Se sono di ordine culturale le ragioni prossime dell’assottigliamento della classe di abilità e comportamenti specificamente attribuibili a ciascun sesso, le ragioni remote, cioè le condizioni di possibilità, vanno ricercate nella psiche dei singoli.

Ogni individuo può assumere dalla figura genitoriale dell’altro sesso significativi tratti comportamentali, fino a interpretare sensibilità e ruoli tipici dell’altro genere: “il mammo”, per esempio, cioè il papà che svolge funzioni “da donna” nella famiglia, è una figura crescente nella nostra società. Opportunità o costrizioni sociali si coniugano con tratti di personalità individuali.

Il secondo elemento dello spostamento di confine tra il naturale – biologico o psicologico che sia – e il sociale dipende da cambiamenti di impostazione intervenuti nelle ricerche volte a comparare donne e uomini. Fino a qualche decennio fa la Psicologia della personalità e delle differenze individuali, per stare all’etichetta accademica, insisteva sull’oggettiva differenza di prestazioni medie tra donne e uomini nei test volti a verificare le abilità cognitive, affettive e motorie: le differenze apparivano in non molte funzioni, ma comunque significative, stando alla sintesi di Maccoby e Jacklin (1974).

Tuttavia presto, anche dietro l’influsso della psicologia sociale, si è levata l’obiezione di una certa acontestualità di quelle ricerche: partivano dal presupposto che esistano stabili e fissi caratteri di tipo femminile e di tipo maschile, senza considerare quanto concorrano, già nel definire ciò che è femminile e ciò che è maschile, gli stereotipi culturali. I quali influenzano non solo le valutazioni della gente comune, ma pure la classificazione dei vari tratti, come femminili o maschili, operata dai ricercatori (Burr, 1998). Inoltre non si terrebbe abbastanza conto di quanto nei differenti risultati ai test possa aver pesato il percorso educativo pregresso, che spesso già differenzia tra i generi.


QUALI DIFFERENZE SONO RIMASTE?

Dopo decenni di discussioni, ciò che sembra rimasto di differenza statisticamente significativa, scarsamente influenzata dall’educazione, è per le donne la superiorità, in media, nelle abilità linguistico-verbali (anche se talora contestata) e altresì nella comunicazione non verbale specie a tonalità emotiva; per gli uomini la superiorità in compiti visuo-spaziali, come l’orientamento e la rotazione mentale di oggetti. Ancora: nelle donne maggiore attitudine all’immedesimazione empatica e alla relazione affettiva (communion), inoltre una maggiore motilità manuale fine e rapida; negli uomini la maggior propensione al comportamento intraprendente (agency) e all’aggressività fisica, nonché le maggiori abilità motorie nel colpire oggetti. Peraltro, alcune di queste differenze sono più marcate in età giovanile e si attenuano delle età successive.

Per spiegare queste differenze psicologiche si sono ipotizzati collegamenti con la diversa dotazione ormonale: il testosterone sembra correlare con le abilità visuo-spaziali, oltre che con l’aggressività. Seguendo, poi, suggestioni provenienti dalle correnti sociobiologiche, se le suddette differenze hanno un senso collegabile alle diverse funzioni nella riproduzione, lo hanno in chiave filogenetica. Nelle centinaia di migliaia di anni in cui il breve arco di vita delle donne era occupato da un susseguirsi di gravidanze e allattamenti e quello degli uomini dalla caccia e dalla guerra, si sono selezionate le abilità favorevoli alla sopravvivenza della specie.

Queste erano, per gli uomini, orientamento nello spazio e aggressività fisica, utili alla caccia e alla guerra; per le donne, linguaggio verbale e comunicazione non verbale, capacità empatiche e manualità fine, utili alla cura dei piccoli. Pure il maggior valore che in genere le donne attribuiscono alla dimensione affettiva nel rapporto con l’altro sesso, rispetto a quella fisica, è leggibile in chiave filogenetica: la vulnerabilità in fase di gravidanza e di puerperio, specie in epoche passate, richiede protezione e continuità della relazione con il partner.

Altre differenze, come il luogo comune che le donne sarebbero meno portate alla matematica e alle materie tecnico-meccaniche, sono state ridimensionate dalle ricerche successive e da nuove prassi. Anzi, secondo vari studi, le donne in media prevalgono nei test di calcolo numerico, poiché vi intervengono meno strategie implicanti abilità visuo-spaziali. Resta l’enigma del perché gli adolescenti superdotati in matematica siano quasi sempre maschi, a parità di educazione scolastica. Comunque, laddove si rilevano differenze a favore dei maschi, non va trascurato il peso delle discriminazioni sociali negli sbocchi professionali prevedibili e prima ancora l’effetto “performativo” degli stereotipi. Questi, infatti, fanno sì che genitori e insegnanti si attendano certe prestazioni dalle femmine e altre dai maschi, dando così luogo al ricorrente fenomeno delle profezie auto-avverantisi.

CONCLUSIONI

Alla luce degli studi empirici in psicologia, l’insieme di tratti psico-comportamentali tipici di ciascun sesso appare oggi meno ampio che in passato, ma non nullo. Inoltre, il medesimo insieme appare meno stabile, dacché tratti ritenuti prerogativa di un sesso si ritrovano pure in persone dell’altro sesso. Del resto pochi tratti differenziali di ordine cognitivo e affettivo sono agganciabili alle differenze corporee e di funzioni riproduttive. Né va trascurato il ruolo esercitato dagli stereotipi di genere sulle prestazioni del singolo, nonché sulla percezione delle prestazioni di persone dell’altro sesso.

Tutto ciò, però, di per sé non pregiudica il valore e dunque la legittimità di differenze culturalmente costruite. Occorre a tal fine rivedere i preconcetti di area femminista, derivanti dall’identificazione – erroneamente ritenuta intrinseca anziché storicamente determinata – tra eterosessualità e maschilismo patriarcale (imputato come causa della discriminazione): le differenze non significano di per sé disuguaglianze e neppure discriminazioni.

Piuttosto sarebbe opportuno ricuperare, mutatis mutandis, talune indicazioni sul senso delle differenze, elaborate dalla sociologia di scuola funzionalista. Le differenze infatti, innate o acquisite che siano purché risultino complementari, sono utili alla stabilità dei gruppi sociali. Allo stesso tempo ogni motivo di discriminazione, pretestuosamente suggerito dalle differenze, è esorcizzabile a condizione che le diverse doti siano apprezzate come aventi pari valore e che, inoltre, siano praticate dagli individui secondo le proprie inclinazioni, cioè fuori da stereotipi ingabbianti secondo il sesso di appartenenza. La cultura per varie ragioni potrebbe ancora e sempre premiare le differenze, purché esercitate nella libertà dei singoli, in vista di un cammino di arricchente integrazione delle diversità.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Messaggioda Berto » mar lug 13, 2021 3:45 pm

TAVISTOCK, LA CLINICA DELL' ORRORE GENDER
- Le storie di Ellie, Thomasina, Belle, Sookie e Martha : le ragazze detransizionate e la loro giovinezza negata -


https://www.facebook.com/dario.berardi. ... 0831883095

A seguito delle dichiarazioni abbastanza discutibili di Zan circa "il diritto di cambiare sesso e dell'opportunità di spiegare questa opzione nelle scuole" mi sono addentrato nell'argomento ed ho trovato molto interessante il percorso iniziato dal gruppo femminista radicale chiamato "Make More Noise", con sede a Manchester, che si occupa del sostegno psicologico e legale delle ragazze che da minorenni hanno cambiato sesso divenendo maschi ma che poi nei sono accorte di aver fatto il piu grande errore della loro vita, le cosiddette "ragazze detransizionate".
Non essendoci una versione tradotta in italiano mi sono preso l'impegno di tradurre quantomeno una parte degli interventi e di ricostruire un quadro generale dei documentari e dei convegni fatti da "Make More Noise" scegliendone uno in particolare, quello sulla clinica di TAVISTOCK, famosa in tutta l'Inghilterra perché si occupa solo ed esclusivamente di cambio di sesso di persone minorenni.
La prima cosa che viene trattata nei loro documentari sono tre dati che fanno molto pensare: il primo è che 10 anni fa, quando la clinica venne aperta, furono un centinaio i minorenni che cambiarono sesso mentre nel 2019 il numero raggiunto è stato seimila, il secondo è che nell'anno appena citato ci sono stati 49 bambini sotto i sei anni che hanno cambiato sesso ( una cosa che non potrei che definire semplicemente criminale ed aberrante ) ed infine che se dieci anni fa la maggior parte delle transizioni avvenivano da maschio a femmina ora è il contrario, in quanto 8 casi su 10 riguardano ragazze che diventano maschi.
Quest' ultimo dato è significativo ed il perché viene spiegato dalle prime tre ragazze intervistate nel documentario, cioè Ellie, Thomasina e Belle che descrivono il loro percorso di "transizione" in maniera dettagliata arrivando ad una conclusione che potrebbe apparire paradossale ma che invece, riflettendoci non lo è.
In primis raccontano che prima delle operazioni a cui sono state sottoposte degli psicologi, tutti legati al mondo LGBT, le hanno introdotte ad una specie di rieducazione in quanto dovevano diventare "maschi" . Questo implicava l'uso di jeans e camicie, seguire il calcio e tagliarsi i capelli corti per ragionare da uomini. Mancava solo che le portassero al pub a fare le risse e rottare addosso alle persone, insomma. Difatti Thomasina afferma giustamente : " pensavo che il mondo LGBT fosse contro gli stereotipi di genere invece a noi hanno riempito la testa di luoghi comuni, tutto questo per abituarci a ragionare da maschi".
Su questo concetto fa luce Ellie, una ragazza divenuta ragazzo a 16 anni, che spiega in maniera precisa il perché secondo lei avvengono le maggior parti delle transizioni da femmina a maschio: " Io dall'età di 14 anni provavo attrazione per le donne, non mi accettavo ed ho vissuto una depressione profonda. Mi proposero quindi di diventare un uomo così secondo loro mi sarei sentita accettata. Oggi mi rendo conto del loro inganno: se avessero voluto aiutarmi mi avrebbero dovuto accompagnare nel percorso di comprensione della mia omosessualità ma non farmi cambiare sesso perché mi hanno ingannato facendomi divenire un maschio per il semplice motivo che in questo modo il fatto che mi piacessero le donne poteva essere accettato dalla società".
Belle le fa eco affermando che in realtà "i più grandi nemici degli omosessuali sono proprio coloro che propagandano l'ideologia gender".
Il caso di Sookie è più complesso ed è quello che mi ha colpito di più perché lei è entrata a TAVISTOCK a 14 anni e per cambiare sesso si è tolta il seno ed inoltre si è sottoposta ad una operazione che mi fa orrore solo a pensarla cioè l'istererecstomia, l'asportazione della vulva e dell'utero. Nel video lei, ormai 20enne, mostra i danni di questo sul suo corpo mentre è in lacrime. Una scena che mi ha veramente colpito e che mi ha fatto del male fisico.
L'ultima intervistata è Martha, una ragazza che da 12enne soffriva di anoressia a cui gli psicologi hanno consigliato il cambio di sesso per risolvere "i problemi col suo corpo". Oggi che Martha è un "uomo" è sempre anoressica e si è resa conto "di essere stata usata da persone spietate che hanno posto la loro ideologia sopra la sua salute".
Per fortuna il governo inglese attuale sta per varare una legge per proibire queste pratiche incivili e disumane ed ha già chiuso TAVISTOCK.
Tutto quello che è successo in Gran Bretagna spero vivamente che ci faccia capire a noi italiani di non fare gli stessi errori, sapendo a cosa portano.
Sarebbe non solo assurdo ma soprattutto disgustoso ed ignobile.




Liz Cheney appoggia l’agenda radicale transgender, ed incassa l’appoggio di Occupy Democrats
The Federalist
1 ottobre 2021

https://osservatorerepubblicano.com/202 ... democrats/


La rappresentante repubblicana del Wyoming Liz Cheney ha appoggiato l’agenda radicale dei transgender domenica, dicendo a “60 Minutes” della CBS che la riluttanza dei suoi colleghi del GOP a sostenere l’ideologia gender-fluid è pericolosa.

“Dobbiamo lavorare contro le discriminazioni di tutti i tipi“, ha detto la Cheney a Lesley Stahl della CBS. “Eravamo ad un evento qualche sera fa e c’era una giovane donna che ha detto che a volte non si sente sicura perché è transgender. E nessuno dovrebbe sentirsi insicuro. Libertà significa libertà per tutti“.

Liz Cheney sarebbe già solo in difficoltà a trovare dei Repubblicani che desiderino fare veramente del male alle persone che si identificano come transgender, ma la cosiddetta libertà di negare il proprio sesso e di vivere la disforia di genere in maniera disinibita, a volte includendo anche la mutilazione dei propri organi genitali, comporta gravi conseguenze.

In un lungo saggio dell’ex scrittrice del New York Times Bari Weiss Substack, la giornalista indipendente Katie Herzog ha delineato le ramificazioni degli standard della cancellazione del sesso biologico nel sistema sanitario. L’affermazione aggressiva di volere cambiare genere a tutti i costi, ha scritto la Herzog, ha cominciato a rendere ciechi i fornitori dei servizi agli individui, poiché certi disturbi hanno più probabilità di colpire gli uomini che le donne, e viceversa.

“Questa ipersensibilità sta minando la formazione medica“, ha riferito la Herzog, dopo aver condiviso il triste racconto di una paziente, identificatasi come transgender, il cui dolore addominale è stato attribuito all’obesità invece che alla gravidanza. Ma quando che gli operatori ospedalieri hanno scoperto la vera causa del disturbo, il bambino era già morto.

Altre patologie che si presentano in modo diverso e con tassi diversi tra maschi e femmine includono ernie, artrite reumatoide, lupus, sclerosi multipla ed asma, tra molti altri. Maschi e femmine hanno anche diversi intervalli per la funzione renale, il che ha un impatto sul dosaggio dei farmaci. Maschi e femmine hanno sintomi diversi anche durante gli attacchi di cuore: i maschi si lamentano del dolore al petto, mentre le donne sperimentano stanchezza, vertigini e indigestione. In altre parole: il sesso biologico è un fattore enormemente importante per sapere che cosa affligge i pazienti e come trattarli correttamente.

Fuori dagli ospedali, la concezione che esista una “libertà” dal sesso binario, che è ora sostenuta dalla deputata del Wyoming, si è diffusa nelle classi K-12 dove i bambini dai 3 ai 5 anni vengono indottrinati con i concetti del transgenderismo già prima che si manifesti la pubertà. I bambini cresciuti in un mondo in cui il genere è stato trasmesso come un’astrazione dell’immaginazione stanno crescendo confusi, con una disforia di genere che rapidamente sta insorgendo come un’epidemia sociale.

La sbandata a sinistra della Cheney arriva quando ormai da molti mesi la deputata ha intensificato la sua faida continua con l’ex presidente Donald Trump e gli elettori repubblicani.

A luglio, la Cheney ha dato completa apertura all’inchiesta faziosa della presidente della Camera Nancy Pelosi per indagare sulla rivolta del 6 gennaio al Campidoglio. Bollando i disordini come “il più grave attacco al nostro Campidoglio dal 1814”, la Cheney ha detto a “60 Minutes” che la sua sola partecipazione come vice presidente della commissione “rende quella commissione bipartisan“.

Liz Cheney è infatti una dei due repubblicani – l’altro è il collega repubblicano “Never Trump” Adam Kinzinger dell’Illinois – a servire in questa commissione assolutamente politicizzata sul 6 gennaio, dopo che Nancy Pelosi ha vietato ad altri repubblicani di parteciparvi.

“Il Congresso è obbligato a condurre un’indagine completa sull’attacco più grave al nostro Campidoglio dal 1814“, diceva la Cheney mentre prendeva il suo incarico dalle mani dei Democratici. Sembra però aver sorvolato sul raid del 1954 dei nazionalisti portoricani che spararono a cinque membri del Congresso, sull’attentato al Senato del 1983 da parte di militanti di sinistra a cui fu concessa clemenza dagli stessi Democratici – per non parlare poi dei terroristi di Al-Qaeda che fecero schiantare un aereo sul Pentagono durante gli attentati del’11 settembre, o dell’estate di rabbia dello scorso anno.

“Nessuno metterà in discussione, sapete, le mie credenziali conservatrici”, ha detto la Cheney, dopo che si è opposta al partito in alcuni dei suoi momenti più significativi durante i suoi tre mandati alla Camera. La Cheney ha amplificato la storia, rivelatasi poi una fake news – sulle taglie poste dalla Russia sui soldati americani nel 2020, ha guidato la crociata neocon per una politica estera interventista ed aggressiva, ha lanciato la campagna all’interno del GOP per l’impeachment di un presidente repubblicano durante un comizio, e ha giurato fedeltà alla “caccia alle streghe” dei Democratici messa in atto attraverso l’instaurazione della Commissione sul 6 gennaio.

Ma non è finita qui. La rappresentante del Wyoming ha ottenuto un altro appoggio di grande spessore la scorsa settimana: Occupy Democrats.

Il gruppo della sinistra-radicale ha annunciato il suo sostegno a Liz Cheney dopo che l’ex presidente George W. Bush ha dato la sua “benedizione” alla deputata con una raccolta di fondi a Dallas.

Dall’escalation con la faida interna al partito per “liberare” il GOP dall’influenza del presidente Donald Trump, e quindi dall’influenza sugli elettori repubblicani, Liz Cheney è diventata un “eroina popolare” per la Sinistra, attirando persino donazioni dai Democratici nel suo tentativo di rielezione, come evidenziato da “60 Minutes” della CBS.

La deputata del Wyoming è stata cacciata a forza dalla leadership della Camera dopo aver continuato a inimicarsi gli elettori della base repubblicana con i suoi ripetuti attacchi a Donald Trump e ai suoi sostenitori.

A gennaio, la Cheney aveva guidato anche uno sforzo interno ai repubblicani per l’impeachment del presidente uscente durante un comizio. L’inutile crociata è stata raggiunta solo da nove colleghi del GOP, molti dei quali avevano già annunciato la loro intenzione di sostenere la condanna di Trump.

La deputata ora affronta un’elezione primaria competitiva nello stato che ha dato a Trump il suo più grande margine di vittoria lo scorso novembre. L’avvocato Harriet Hageman, un ex alleato di Liz Cheney trasformatasi in sua sfidante, è formalmente entrata in gara con l’appoggio di Donald Trump all’inizio di questo mese.

Gli ultimi sondaggi mostrano la Cheney profondamente sotto terra nel suo stato natale, dopo essersi alienata la base conservatrice. In tre sondaggi condotti dopo l’ultima escalation della Cheney all’indomani delle elezioni, deve ancora superare il 25% nel sostegno tra i probabili elettori delle primarie.




Questo quanto lasciato scritto da Cloe Bianco, allontanata dall'insegnamento quando annunciò il suo essere transgender.
Gianfranco Damico
16 giugno 2022

https://www.facebook.com/gianfranco.dam ... 7452325792
·
"Subito dopo la pubblicazione di questo comunicato porrò in essere la mia autochiria, ancor più definibile come la mia libera morte. In quest’ultimo giorno ho festeggiato con un pasto sfizioso e ottimi nettari di Bacco, gustando per l’ultima volta vini e cibi che mi piacciono. Questa semplice festa della fine della mia vita è stata accompagnata dall’ascolto di buona musica nella mia piccola casa con le ruote, dove ora rimarrò. Ciò è il modo più aulico per vivere al meglio la mia vita e concluderla con lo stesso stile. Qui finisce tutto.
Addio. Se mai qualcuna o qualcuno leggerà questo scritto".
Da lì, lavori nascosta in segreterie di scuole di provincia. Mai più insegnante. Non le è stato più permesso. E solitudine.
Viveva in un camper. Dopo quelle parole gli ha dato fuoco. Con lei dentro.
Con tutto, tutto, tutto, tutto il mio amore.
E il mio dito medio alzato a tanti, tanti, tanti, tanti.



Claudio Marchiondelli
Un mondo di merda.

Dario Tosato
Claudio Marchiondelli mi hai rubato le parole di bocca , mondo di merda.


Maria Lucia Riccioli
Che tristezza

Francesca Siciliano
È stata condannata e allontanata dalla scuola perché un giorno all improvviso, diremmo a Napoli, è andata a scuola come era, donna. All’improvviso.
Ed è stata condannata perché una alunna idiota è andata nel cesso a piangere, e a cada a piangere, e il padre demmerda, invece di dirle uè bella sveglia, è andato dalla preside e hanno fatto denuncia e hanno trovato un altro genio, il magistrato che gli ha dato ragione. E lei, il torto, in torto, di esistere, di essere.
Io vorrei essere il demonio e incendiare il sonno tutte le notti al padre alla figlia e al magistrato
E penso a tutto questo periodo pire al COVID per una persona lasciata sola così, che dove cazzo sono almeno gli amici
Solo dolore sento


Alessandra Casula
Francesca Siciliano e perché piangeva?

Francesca Siciliano
Alessandra Casula eh …
Rimasta tropp male
E perché? Bo


Valeria Ferrari
Terribile


Francesca Siciliano
Dicevo all improvviso , perché la realtà è subitanea
La retorica la veicolazione del messaggio, è costruita
Ma la verità si dà, nell’attimo, accade è fenomenogica
E l hanno condannata la sentenza reale l ha condannata
Condannata una parola infame


Rita Fontanesi
Un pensiero anche a tutti i padri di famiglia cinquantenni che hanno perso il lavoro grazie al green pass e per avere rifiutato l'obbligo di TSO di stato, che magari si sono appesi a una corda per non poter più mantenere i figli col sudore della fronte. Amen

Dana Raccah
Rita Fontanesi esattamente cosa c’entra?

Rita Fontanesi
Dana Raccah c'entra con il fatto che togliere ingiustamente il lavoro a un essere umano è qualcosa di aberrante, qualsiasi ne sia il motivo. Mi pare non occorra spiegare


Claudio Marchiondelli
Rita Fontanesi un pensiero nobile ma che non c’entra col tema trattato dal post.


Rita Fontanesi
Claudio Marchiondelli e qual è il tema trattato dal post? Non è forse la emarginazione lavorativa conseguente ad una scelta che dovrebbe essere libera?! Le assicuro che parlare per mesi con gente depressa e disperata, senza più un soldo, demansionata e vilipesa oltre che difficilmente tutelabile sotto il profilo giudiziario, rende molto chiara l'analogia.

Claudio Marchiondelli
Non metterei proprio il greenpass in questo discorso. Ma non ho decisamente voglia di discutere sul perché. L’analogia non ci sta. Mi spiace.

Claudio Marchiondelli
P.s. Ho disattivato le notifiche.

Rita Fontanesi
Claudio Marchiondelli democratico

Gianfranco Damico
Rita Fontanesi , la libera scelta nel campo dei vaccini vedeva un contesto di ragioni, e un quadro di implicazioni, molto diversi dalla libera scelta in questo caso.
Ma anch'io proprio non discuto più di quella faccenda.
Però mi sembrano campi da gioco di galassie diverse.
Ma tu lo sai.

Rita Fontanesi
Gianfranco Damico ti faccio l'esempio di un sanitario ESENTATO, che è stato messo a fare le pulizie in un altro reparto. Le pulizie! È diverso?! Nei fatti sì. Ma si tratta in entrambi i casi di vessazioni e privazione di prerogative lavorative, mortificazione di professionalità e personalità che possono portare al medesimo esito perché analoghe. Fine delle trasmissioni, ma evitiamo di dimenticare o di fare solo le battaglie che ci "piacciono". Ricordati il sanitario che fa le pulizie.

Luciana Fersini
Rita Fontanesi il sanitario fa le pulizie per non uccidere soggetti fragili che dovrebbe tutelare.
Qui non si tratta di pericolo di vita.

Rita Fontanesi
Luciana Fersini in realtà no. Lo conferma nuovamente il report dell'ISS dell'11/05/2022, la possibilità di contagio e diffusione nei guariti (l'esempio in questione è esentato per patologie e guarito con titolo anticorpale altissimo) rispetto ai vaccinati è addirittura inferiore. È solo vessazione e demansionamento.

Rita Fontanesi
Ora mi taccio davvero. Ma non guardiamo sempre solo ciò che ci rimbalza il mondo esterno. Buona giornata nonostante gli "impalcatori molesti"

Luciana Fersini
Rita Fontanesi vaccinarsi non può essere lasciato a libero arbitrio. Deve essere imposto finché vivi vicino ad altri. Oppure decidi di vivere in Gambia e già è diverso.

Rita Fontanesi
Luciana Fersini discutibile, soprattutto riguardo l'ultima campagna vaccinale.
Ma se uno è esente perché per motivi di salute il vaccino è controindicato?! In presenza di studi ormai confermati sulla non immunità dei vaccinati poi. Parliamo di diritto del lavoro, diritto alla sussistenza, diritto alla salute, diritto all'integrità fisica, diritto alla vita. Discorso complesso. Io non accetto discriminazioni in senso lato, non riesco ad andare a due velocità sui temi legati al diritto.


Tania Tavano
Altro che democrazia, altro che inclusione nelle scuole e nella società….. a volte penso che non si debba essere così tolleranti ed inclusivi, perché quando serve, non c’è nè l’uno né l’altro. Una società solo di apparenze

Giusy Sciacca
Quanta solitudine

Maria Teresa Radogna
La scuola avrebbe avuto bisogno di un'insegnate così‼‼‼‼ mi mordo le labbra dalla rabbia se penso ad alcune colleghe indegne di questo mestiere... quando un'anima nobile così l'abbiamo costretta al silenzio e a un addio atroce e precoce!!!! Infinita tristezza e divorante rabbiaaaaaa!!!

Olivia Giardina
Parole forti dettate da un animo sensibile e profondamente amareggiato dalla vita. Una testimonianza impossibile da dimenticare.

Alba Antonella Cabriolu
Mi viene da piangere, povera creatura


Mario Troni
Mi ha molto colpito questa morte. Non avevo letto le ultime parole che Cloe ci ha lasciato. Rappresentano un ultimo atto di enorme dignità e amore per la vita.

Giovanna Marino Portella
...ma in quale paese vivo....tra massoni...cattolici..fuorilegge....ladri di opere d'arte...cittadini indifferenti...plagiati....asserviti....assassini dei propri familiari...della natura...che paese è questo....

Caterina Camastra
Ecco una ragione per la quale, magari, non c'era mica tanto da festeggiare per l'affossamento del DDL Zan. Che certo non era perfetto né risolutivo, ma forse avrebbe contribuito a mandare un segnale a questa società merdosa, ipocrita, bigotta, ai papini e mammine indinniati perché Cloe si è permessa di presentarsi per quello che era davanti alla sua classe.

Gianfranco Damico
Caterina Camastra , io temo che la qiestione sia più profonda, che il ddl Zan era fatto male e che comunque io e te facciamo fronte comune su questa battaglia.
Baci


Gino Quarelo
Sia chiaro che sempre mi dispiace quando qualcuno soffre per qualche malattia o perché qualche altro essere umano gli fa colposamente o dolosamente del male, male che non era necessario e che si sarebbe potuto evitare.
Nel caso di questa persona che soffriva di disforia di genere, per essere nato biologicamente uomo ma che poi l'evoluzione esistenziale (socio, psico emotiva) lo ha indotto o portato ha sentirsi/percepirsi/volersi donna e che per questo, non trovando un modo accettabile di stare al mondo e nel contesto sociale in maniera armonica riducendo al minimo i contrasti e i conflitti personali e sociali, per la sofferenza e la disperazione che ne è conseguita si è tolta la vita.
Certo che mi dispiace, ma pur dispiacendomi debbo riconoscere che non è colpa e responsabilità mia come non è colpa e responsabilità del resto dell'umanità.
Sicuramente si sarebbe potuto fare di più ma non si sarebbe mai potuto fare l'impossibile e cioè: far rinascere questa persona come donna e non più come uomo; no questo non sarebbe stato possibile per nessuno, nemmeno per Dio.
Se da qualche parte vi è della responsabiltà umana, in questa come in tante altre vicende analoghe, la possiamo trovare nell'ideologia del Politicamente Corretto (e nella sua demenziale, irresponsabile e malvagia strumentalizzazione di queste vicende umane) con le sue presunzioni, arroganze, menzogne, illusioni e inganni che istigano alla violenza e al conflitto sociale.
Imporre per legge alla società e a tutti i suoi menbri di riconoscere e di trattare una persona malata di disforia di genere come se la sua identità sessuale (donna o uomo, maschio o femmina) non fosse legata alla volontà della natura e alla sua determinazione biologica bensì alla volontà del capriccio personale, della malattia, dell'imposizione legislativa, questo sì è violenza, crimine contro l'umanità, idologia e pratica politica che istiga all'odio e alla violenza.
Costringere dei minorenni a scuola a trattare come donna un uomo che si sente donna, o come uomo una donna che si sente uomo, questo sì che è un delitto, un crimine contro l'umanità.
Quello che secondo me bisogna fare per evitare il conflitto e il tragico e ridurre al minimo la sofferenza, il contrasto, il disagio degli uni e degli altri, e favorire la tolleranza e l'accettazione del diverso è promuovere la verità dei casi della vita in qui delle persone pur nascendo con un genere si trovano a dover convivere con un diverso sentire, con la malattia della disforia di genere e educare queste persone a rispettare se vogliono essere rispettate nella loro diversità. Non è accettabile che queste persone si impongano con la menzogna, la minaccia e la violenza del politicamente corretto.
Secondo me questi casi andrebbero trattati con la massima discrezione riducendo al minimo la marcatura dell'aspetto sessuale.
A scuola questi professori dovrebbero svolgere una funzione integrativa utile agli scolari/alunni/studenti per conoscere questi diversi aspetti della vita, con il massimo rispetto per tutti e senza demenziali costrizioni e minacce politicamente corrette.
Certamente se questo professore prima di prendere l'iniziativa all'insaputa di tutti e di presentarsi in classe vestito da donna, avesse parlato con il preside, il consiglio dei professori e dei genitori e insieme avessero affrontato la cosa e come presentarla ai ragazzi, probabilmente il tutto avrebbe potuto andare diversamente.



Gianfranco Damico
Gino Quarelo , la Qualità Umana, nei ruoli di relazione funzionale -insegnare è uno di questi- non c'entra un cazzo con il tuo orientamento sessuale e/o di genere.
Niente!
Se solo abbandonaste il presupposto errato, la tassonomia patologica, e vedeste...esseri umani.
Conosco e ho conosciuto fior di coglioni che fanno gli insegnanti. Al di là delle mille sfumature posso senz'altro dire che c'erano due elementi che li accomunava tutti: erano cresciuti dentro famiglie "naturali", ed erano etero.
E che palle questo dare valore basandosi sulla "normalità". Quanta mediocrità e patologia vera c'è, così spesso, in quella normalità.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Messaggioda Berto » mar lug 13, 2021 3:45 pm

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Messaggioda Berto » gio lug 15, 2021 7:48 am

13)
Si aiutino i bambini a curare e se possibile a guarire dalla disforia di genere e non a cambiare sesso che oltretutto è impossibile.


La malattia da curare è la disforia di genere costituita dall'aver sviluppato dopo la nascita, una identità sessuale in contrasto con il genere sessuale ricevuto alla fecondazione.
La causa della malattia della disforia di genere non è il sesso naturale ricevuto all'atto della fecondazione sul quale siamo stati conformati come individui e persone umane, considerando questo come se si trattasse di una malattia genetica ma essa (la causa) va ricercata in situazioni, circostanze, eventi ed elementi vari avutisi dopo la nascita che hanno determinato l'insorgere di questo disturbo.
Nei bambini e nei minori la terapia di cura non è il cambio di sesso, primo perché è oggettivamente, realisticamente e scientificamente impossibile, poi perché tale tentativo aggraverebbe e complicherebbe la patologia in modo irreversibile
Bisogna cercare altre soluzione che aiutino veramente i bambini a superare o ad attenuare grandemente queste difficoltà/problematiche/conflitti, rimandando all'età adultà i tentativi invasivi, lesivi, manipolativi, intossicanti e mutilanti.
Sviluppando la ricerca di soluzioni alternative, migliori, più efficaci ed armoniche.




???
Trattamento per disforia di genere
By Dr. Ananya Mandal, MDReviewed by April Cashin-Garbutt, MA (Editor)

https://www.news-medical.net/health/Tre ... a-(Italian).aspx


La disforia di genere è uno stato mentale ma non è un disturbo mentale. Tuttavia, può essere accompagnata con di danno di funzionamento professionale ed altro severo del sociale.

Là può anche accompagnare i termini psichiatrici come ansia, la depressione ed i pensieri suicidi. In questi casi il trattamento e la terapia possono essere necessari.
Trattamento pluridisciplinare

Il trattamento è un approccio pluridisciplinare. Il gruppo include un professionista formato nella disforia di genere, un neuropsychiatrist di salute mentale, psicologi, consulenti, comportamentistico e terapisti occupazionali e un endocrinologo che si specializza in ormoni.

Un chirurgo urologico che si specializza in chirurgia degli organi genitali e dell'apparato urinario può anche essere incluso.
Tipi di trattamenti

Ci sono parecchi tipi di trattamenti per disforia di genere, questi comprendono l'intervento psicologico, terapia ormonale e così via. (1-5)
Intervento psicologico

L'intervento psicologico può essere utile in alcune persone.

Le persone con la circostanza sono incitate per capire ed occuparsi delle questioni di genere.

Ci può essere una necessità per le terapie coniugali, della famiglia e del gruppo di tenere conto un ambiente utile e complementare alla persona con questa circostanza.


Terapia ormonale

Ciò è necessaria in alcuni pazienti. La terapia ormonale è solitamente più utile in adolescenti prima che le loro caratteristiche sessuali secondarie si siano sviluppate.


Per le conversioni maschio--femminili

Per le conversioni maschio--femminili, le caratteristiche di sesso originali sono soppresse facendo uso degli agonisti dirilascio luteinizzanti dell'ormone (LHRH), dei progesteroni (acetato del medrossiprogesterone), dello spironolactone, del flutamide e del cyproteronacetate.

Il LHRH sopprime la versione degli ormoni maschii.

Estradiolo di Ethinyl (0.1-0.5 mg/d) ed estrogeno coniugato (7.5-10 mg/d) sono gli ormoni femminili essenziali che contribuiscono a promuovere i petti, grasso corporeo aumentato, allargamento dei cinorrodi, meno muscolatura, meno capelli dell'organismo e facciali, riduzione della dimensione del pene e testicoli e una forma femminile dell'organismo.

Per le conversioni del femminile--maschio

Per il cypionate del testoterone di conversioni del femminile--maschio (200 mg IM ogni 2 settimane), l'ormone maschio, è dato.

Piombo al facial ed ai capelli aumentati dell'organismo, clitoride ingrandetto, riduzione della dimensione del petto, l'interruzione della mestruazione, aumenta lo sviluppo sessuale del muscolo e dell'unità.

Ci può essere un leggero approfondimento della voce e del maschio-reticolo dei baldnesss.

Terapia ormonale e bambini

Secondo le linee guida dalla società endocrina, i bambini, prima che raggiungano pubertà non dovrebbero ricevere la terapia ormonale perché una diagnosi di transessualita non può essere fatta prima che un bambino abbia raggiunto la pubertà.

La società endocrina ha trovato che 75-80% dei bambini diagnosticati con disforia di genere prima che raggiungessero la pubertà non ha avuto la circostanza dopo il risultato di pubertà.

Farmacoterapia

La farmacoterapia, o la terapia con le droghe, è necessaria in pazienti con i disordini psichiatrici concorrenti.

Gli studi hanno indicato che 50-70% delle persone con disforia di genere può avere sintomi della depressione, dell'ansia, o della psicosi e può essere delle personalità istrioniche (isterico), limite, antisociali o schizoidi (schizofrenia come).

Questi pazienti possono avere bisogno della terapia per la depressione (antideprimente), l'ansia (ansiolitici) o la psicosi franca (antipsicotici).

Consiglio della famiglia e di formazione

Il consiglio di formazione e della famiglia di paziente può essere necessario.

Mentre formazione e consigliare fuoco sulla comprensione ed occuparsi delle questioni di genere; la famiglia, i partner e gli amici dovrebbero essere spiegati il potenziale per danno a se stessi.

Sono informati delle misure che possono catturare per fare fronte alle situazioni sgradevoli mentre continuano a fornire il supporto.

Prima di chirurgia

Prima che l'ambulatorio sia tentato, le persone devono vivere come loro sesso preferito per un po'. Ciò è chiamata esperienza di vita reale o RLE.

L'ambulatorio può comprendere la mastetomia (rimozione dei petti) per le donne che si identificano come uomini.

L'aumento cosmetico della chirurgia del petto o del petto e l'ambulatorio facciale feminising possono essere optati per negli uomini che si identificano come donne.

L'intero ambulatorio ed il suo preparato possono richiedere due - tre anni nel Regno Unito.

Chirurgia di conferma di genere
In femmine ai maschi

L'ambulatorio di conferma di genere in femmine ai maschi comprende la rimozione dell'utero, le tube di Falloppio e le ovaie e la costruzione di un pene facendo uso di una falloplastica o di un metoidioplasty.

Una falloplastica è fatta facendo uso del tessuto e dell'interfaccia vaginali dall'avambraccio per creare un pene.

Un metoidioplasty comprende creare un pene dal clitoride che è stato ingrandetto con terapia ormonale.

In maschi alle femmine

L'ambulatorio di conferma di genere in maschi alle femmine comprende la rimozione dei testicoli, la rimozione del pene e la ricostruzione di una vagina dai tessuti del pene (vaginoplastica).

L'interfaccia scrotale è usata per creare la labbra e la vulva per simulare gli organi genitali femminili.

L'uretra che funziona all'interno del pene in maschi è accorciata e fatta per trovarsi all'interno della vagina di recente creazione.

Problemi dopo chirurgia

Alcuni dei problemi dopo che l'ambulatorio comprende l'isolamento dai pari, distinzione e timore sociale e sforzo di non essere accettato nella società.

Queste persone sono legalmente protette contro distinzione.


Altri trattamenti

Altri trattamenti includono:

La logopedia da modulare e parlare come il sesso identificato può essere utile
La terapia comportamentistica che comprende i suggerimenti sui modi vestirsi nei ruoli preferiti di genere, scruta terapia ecc. del gruppo di appoggio.

Risultato & prognosi

La psicoterapia da solo non riesce a produrre la correzione completa ed a lungo termine di disforia di genere.

A volte la nuova assegnazione di genere può essere necessaria.

Le complicazioni comprendono la depressione o ansia, emergenza emozionale, autostima del povero e di isolamento e raramente pensieri suicidi. (1, 3, 5)


Sorgenti:

http://emedicine.medscape.com/article/2 ... ew#showall
http://www.nhs.uk/Conditions/Gender-dys ... tment.aspx
http://www.umm.edu/ency/article/001527trt.htm
http://www.bbc.co.uk/health/emotional_h ... rder.shtml
http://www.webmd.com/sex/gender-identit ... der?page=2

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Allarme dalla Francia sui "baby trans
26 settembre 2021

https://www.nicolaporro.it/allarme-dall ... baby-trans

“Furto dell’infanzia”. “Mercificazione del corpo”. “Discorsi ideologici fuorvianti sull’autodeterminazione”. Di fronte a tutto questo non potevano più tacere, soprattutto se in gioco ci sono le vite di migliaia di bambini. Ecco perché cinquanta intellettuali francesi, fra cui medici, filosofi, psicanalisti, avvocati, magistrati e insegnanti hanno sottoscritto un appello pubblicato da L’Express e ripreso dal FeministPost in cui esprimono una dura condanna verso quella che considerano “la deriva del bambino transgender”.

Ecco il testo del comunicato: “Non possiamo più tacere su quella che consideriamo una grave deriva in nome dell’emancipazione del “bambino transgender” (che dichiara di non essere nato nel “corpo giusto”). I discorsi radicali legittimano le richieste di cambiamento di sesso sulla base della semplice percezione, presentata come verità. Ma questo al costo di un trattamento medico o addirittura chirurgico per tutta la vita (rimozione di seni o testicoli) sul corpo di bambini o adolescenti. È questo fenomeno e il suo alto profilo mediatico a preoccuparci, e non le scelte degli adulti transgender”. Chiarissimo. Nessun problema se, la decisione di cambiare sesso viene effettuata da una persona pienamente consapevole. Discorso ben diverso, invece, quando a voler cambiare genere è un bambino, che non è in grado di fare una scelta tenendo conto di tutti gli elementi o peggio, che può essere indotto a farlo dalla famiglia stessa, dalle pressioni sociali o da chi può lucrare su questo fenomeno.

I numeri e le cause del fenomeno

“Per capirne la portata numerica sempre più preoccupante basti pensare – spiega Chantal Delsol, fondatrice dell’Istituto Hannah Arendt, membro dell’Accademia delle scienze morali e politiche – che le risposte mediche attraverso trattamenti ormonali o interventi chirurgici mutilanti alle richieste di transizione sono passate nella sola regione dell’Ile-de-France dalle 10 all’anno, nel 2020, alle 10 al mese nel 2021. Dunque, in un’unica porzione di territorio francese, in soli 12 mesi, circa 120 bambini hanno iniziato le procedure per cambiare sesso e la sensazione è che questi numeri siano destinati a crescere. Ma come si arriva in molti casi a questa soluzione estrema? “Li si persuade – continua la Delsol – del fatto che gli è stato “assegnato” un sesso alla nascita, e che possono cambiarlo liberamente. Così facendo questi bambini vengono patologizzati per tutta la loro esistenza: diventano consumatori a vita di prodotti chimici ormonali commercializzati dalle compagnie farmaceutiche, consumatori ricorrenti di sempre più operazioni chirurgiche nel perseguimento del sogno chimerico di un corpo fantastico”. E in tutto questo un ruolo decisivo lo giocherebbero le associazioni Lgbtqi+.


Il ruolo delle associazioni Lgbt

“Per paura di questi gruppi viene imposto un idioma specifico o addirittura una nuova lingua a coloro che circondano questi giovani che spesso si esprimono con un linguaggio stereotipato, come se avessero perso ogni pensiero critico (che è una caratteristica del controllo ideologico). Regna la confusione – prosegue – in gran parte mantenuta allo scopo di manipolare l’umanità nel suo substrato più profondo: la sua evoluzione, la sua temporalità, le sue peregrinazioni e i suoi dubbi. In nome del rifiuto di una presunta assegnazione di sesso, stiamo assistendo imbarazzati e senza capirci nulla, a un’assegnazione di identità. È sintomatico della nostra epoca, colpita da radicalismi politici che prevaricano qualunque dibattito”.



L'allarme dei medici sui bambini transgender: "Attenzione ai pericoli"
Roberto Vivaldelli
11 Ottobre 2021

https://it.insideover.com/societa/lalla ... icoli.html

Due medici per trans di fama mondiale lanciano l’allarme: nel mondo si sta davvero esagerando con il cambio di sesso sui minorenni. A dirlo Marci Bowers, medico che ha eseguito più di 2.300 interventi chirurgici di cambio del sesso durante la sua carriera – una specialista di vaginoplastica che ha operato – fra gli altri – la star dei reality televisivi Jazz Jennings – ed Erica Anderson, psicologa presso la Child and Adolescent Gender Clinic dell’Università della California a San Francisco. Entrambe fanno parte del World Professional Association for Transgender Health (WPATH), l’organizzazione che stabilisce gli standard mondiali per le cure mediche transgender. Intervistate da Abigail Shrier sul blog dell’ex giornalista del New York Times, Bari Weiss, Bowers ed Anderson hanno raccontato di aver tentato invano di pubblicare un articolo al New York Times nel quale provano a spiegare che molti operatori sanitari transgender stanno trattando i bambini “in modo avventato”. Una presa di posizione coraggiosa, difforme dal pensiero unico politicamente corretto, che i redattori del quotidiano liberal hanno prontamente cestinato.


I due medici transgender lanciano l’allarme

Bowers ed Anderson mettono fortemente in discussione le linee guida del WPATH, il quale raccomanda che per molti bambini disforici di genere la soppressione ormonale della pubertà inizi nelle prime fasi. Secondo il WPATH, infatti, i farmaci bloccanti della pubertà sono “interventi completamente reversibili”. Se un minorenne assume questi farmaci, dunque, può sempre tornare indietro, senza troppi problemi, secondo l’organizzazione. Ma è davvero così? Molti medici sollevano non pochi dubbi e preoccupazioni rispetto alle linee guida dell’organizzazione, all’interno della quale però non c’è spazio alcuno per il dissenso, come confermano i due medici che ora avanzano dubbi sull’uso smodato di bloccanti della pubertà. Farmaci che di conseguenze ne hanno, eccome. Caso emblematico quello della già citata Jazz Jennings, la persona più giovane a diventare un’icona transgender a livello nazionale negli Stati Uniti, operata da Bowers all’età di 17 anni.


Rischi per la salute e gravi conseguenze

Come spiega Shrier, come migliaia di adolescenti in America che soffrono della disforia di genere, Jazz aveva assunto bloccanti per la pubertà sin dall’età di 11 anni. All’età di 17 anni, il pene di Jazz aveva le dimensioni e la maturità sessuale di un bambino di 11 anni. Come Bowers ha spiegato a Jazz e alla sua famiglia prima dell’intervento, Jazz non aveva abbastanza pelle del pene e dello scroto con cui ricostruire la vagina. Quindi Bowers ha dovuto prendere un campione del rivestimento dello stomaco di Jazz per completare l’operazione. Inizialmente, l’operazione di Jazz sembrava fosse andata a buon fine, ma poco dopo ha detto ai medici di sentire un “dolore pazzesco”. Fu ricoverata di corsa in ospedale, dove la stava aspettando la dottoressa Jess Ting. “Mentre la stavo mettendo a letto, ho sentito qualcosa che scoppiava”, ha detto Ting in un episodio di “I Am Jazz”. La nuova vagina di Jazz – o neovagina, come dicono i chirurghi – si era divisa.

C’è un altro problema, di cui si tiene poco conto. “Bloccare” la pubertà, una fase così delicata dello sviluppo negli adolescenti, ha delle ripercussioni molto serie sul corpo umano poiché in questo periodo non solo si stimola la crescita degli organi sessuali ma anche l’appetito sessuale. “Se non hai mai avuto un orgasmo prima dell’intervento chirurgico, e poi la tua pubertà viene bloccata, è molto difficile averlo dopo”, spiega Bowers. “Lo considero un grosso problema, in realtà”. La stessa Jazz Jennings, in un episodio di “I Am Jazz”, Jazz ha rivelato di non aver mai provato un orgasmo e che potrebbe non essere mai in grado di provarlo. Anche quest’elemento viene taciuto da chi sostiene e promuove il cambio di sesso sui minori.

Anche in Italia sempre più transizioni di genere fra i minori

Il fenomeno della transizione di genere è in crescita in tutto l’occidente. Come conferma il Corriere della Sera, sono sempre di più, anche in Italia, i minori transgender che chiedono di poter cambiare sesso o di iniziare percorsi di transizione. “Solo nel nostro centro di Napoli, siamo passati dal singolo minore che ci ha chiesto assistenza psicologica nel 2005, quando abbiamo iniziato a occuparci di under 18, ai 31 presi in carico quest’anno” spiega al Corriere Paolo Valerio, ordinario di Psicologia clinica all’Università Federico II di Napoli e presidente dell’Osservatorio nazionale identità di genere (Onig). Solo nel 2015, fra aprile e dicembre, 1.013 minorenni inglesi sono stati sottoposti a terapie per il “disordine dell’identità di genere”, trattamenti che vanno dalla consulenza psicologica fino al bombardamento ormonale per bloccare lo sviluppo del paziente in vista del cambiamento chirurgico del sesso.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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L'identità sessuale non dipende dalla volontà individuale

Messaggioda Berto » ven lug 16, 2021 7:39 am

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Messaggioda Berto » ven lug 16, 2021 7:39 am

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L'identità sessuale non dipende dalla volontà individuale

Messaggioda Berto » ven lug 16, 2021 10:37 pm

14)
Propagandare e proporre ai bambini e ai minori la figura del transgender come modello ideale alternativo a quello eterosessuale della femmina e del maschio che costituiscono la coppia naturale e la base della famiglia normale e naturale universale, è un crimine contro l'umanità, equiparabile alla pedofilia e allo stupro.
Trattasi di una grave forma di violenza psicologica e di induzione al male, e di un crimine contro l'umanità.



Questa mamma ha ragione ad essere arrabbiata con il consiglio scolastico per questo.
DDL Zan, non ci sono ragioni ovvie, questo è quanto sta accadendo in altri stati, lo volete anche in Italia? Genitori che lottano per i propri figli. "Perché ai bambini di cinque anni viene insegnato come masturbarsi e come praticare il sesso anale?
https://www.facebook.com/italiadella.ra ... 8849185623


VIKTOR ORBÁN: "L'EDUCAZIONE SESSUALE DEI BAMBINI APPARTIENE ESCLUSIVAMENTE AI GENITORI
Giuseppe Ingaglio
25 giugno 2021

⁠https://www.facebook.com/adriano.mastromarco.3/posts/1274052326342607⁠

"La nostra legge non si applica alle persone con più di 18 anni. Questa legge è una legge per proteggere i nostri figli. Chiunque abbia più di 18 anni non è coperto da questa legge. Vivano come vogliono. Gli adulti quale orientamento, stile di vita e percezione abbiano dipende da loro. Ma quelli che non sono adulti, cioè bambini e adolescenti devono essere protetti. E questa legge riguarda il modo in cui li proteggiamo. E se i membri della comunità gay continuano a leggere questa legge, vedranno anche che il punto di partenza della nostra legge è che l'educazione sessuale dei bambini appartiene esclusivamente ai genitori. L'educazione sessuale dei bambini non può essere presa in carico da nessuna istituzione. I bambini appartengono ai genitori. Non alla scuola, non allo stato. Padre e madre decidono sulla loro educazione. I diritti dei genitori devono essere garantiti e i minori devono essere protetti dall'accesso a contenuti contrari all'idea educativa secondo cui i genitori li stanno crescendo. Una delle questioni importanti è chi decide in merito all'educazione dei bambini nell'Unione europea, e l'Ungheria insiste sulla posizione secondo cui l'educazione dei nostri figli dovrebbe essere decisa dai genitori" (Dichiarazione di Viktor Orbán su Kossuth Radio).
Nella foto Viktor Orbán con la moglie Anikó Lévai (si sono sposati nel settembre 1986) e i loro cinque figli: Rachel, Gaspar, Sarah, Rose e Flora, nati dal 1989 al 2004.



Colombia: il Parlamento approva l'ergastolo per chi stupra o uccide i bambini
Francesca Mancuso
4-5 minuti

https://www.greenme.it/vivere/costume-e ... i-bambini/

La condanna all’ergastolo per chi stupra un bambino o lo uccide. Con una rivoluzionaria mossa, il Parlamento colombiano ieri ha approvato all’unanimità un emendamento costituzionale che introduce pene severe a chi si rende protagonista di questi atti terribili a danno dei bambini.

All’interno della propria riforma costituzionale, il Parlamento ha stabilito che chi stupra o uccide bambini e adolescenti fino a 14 anni sarà condannato al carcere a vita. Con 75 voti a favore e nessun contrario, le autorità colombiane, con il sostegno del governo del presidente Ivan Duque, hanno votato per modificare l’articolo 34 della Costituzione, che impedisce “condanne all’esilio, dall’ergastolo” e confisca “.

“Quando un bambino o un giovane è vittima di omicidio deliberato e rapporti sessuali violenzti può essere imposta una condanna all’ergastolo”, specifica l’emendamento.

Il testo, già approvato dalla Camera dei deputati, sarà promulgato dal Capo dello Stato nei prossimi giorni. È stato votato all’unanimità dai presenti ma 30 senatori avevano già lasciato l”aula per boicottarlo. Ad oggi, la pena detentiva massima in Colombia è pari a 60 anni di carcere e la costituzione proibisce esplicitamente l’ergastolo. Per questo si tratta di un cambiamento importante che presuppone una modifica alla Costituzione del paese.

Il voto del Parlamento chiude un dibattito durato oltre un decennio in un paese con una forte tradizione conservatrice. Al potere dall’agosto 2018, Ivan Duque ha reso questa causa un tema della sua campagna elettorale e ne ha promosso la discussione in Parlamento.

“Oggi, la Colombia ha una grande ragione di felicità. Il Parlamento della Repubblica ha promosso questa grande riforma che così tante famiglie si aspettavano, che tutti speravamo”,

ha detto il presidente nel suo discorso televisivo spiegando che si tratta di crimini che devono essere severamente puniti.

“Il messaggio è chiaro: in Colombia, questi criminali riceveranno una sanzione esemplare” ha detto Duque.

In Colombia, quasi due minori vengono uccisi in media ogni giorno. Oltre 22.000 minori sono stati vittime di crimini sessuali e 708 sono stati uccisi nel 2019.

Non sono mancate le polemiche. Da una parte, i sostenitori dell’emendamento sono convinti da tempo che l’ergastolo è un modo per scoraggiare chi uccide o abusa dei bambini. D’altra i critici e l’opposizione pensano che un aumento della pena non sia efficace nel ridurre le violenze e sarebbe meglio investire in indagini penali per ridurre l’impunità di questi crimini.

La proposta di Duque, annunciata a luglio dello scorso anno, era stata contrastata dalla commissione di politica penale del governo, che l’ha ritenuta “populista”, “inefficace” e “incostituzionale”. Nonostante tali obiezioni, Duque ha formalmente proposto l’emendamento costituzionale e il Parlamento l’ha approvato.

Secondo Save the Children, purtroppo la Colombia è tra i paesi più violenti del mondo nei confronti dei bambini. La pedofilia è molto comune, in particolare all’interno delle famiglie, il che complica una stima accurata del problema.

L’ultimo step adesso riguarda l’approvazione da parte della Corte costituzionale colombiana. Poiché la costituzione proibisce esplicitamente l’ergastolo, la Corte potrebbe dichiarare l’emendamento incostituzionale.



UNA MANIPOLAZIONE ANTROPOLOGICA. UN CRIMINE CONTRO L’UMANITÀ
Adriano Segatori
10 luglio 2021

https://www.facebook.com/adriano.segato ... 9670893767

Pubblico questa considerazione senza alcuna copertura mediatica: in eventuali azioni legali non voglio che siano implicati direttori di testate, collaboratori o eventuali pubblicitari.
La responsabilità è tutta dello scrivente, che se la assume in termini etici e penali.
Quanto sta accadendo a contorno del Decreto di legge Zan supera ogni aspetto di carattere legislativo e normativo legato all’abusato concetto di discriminazione. Esso si inserisce in una operazione – dal carattere patologicamente perverso – di vera e propria falsificazione della natura e delle soggettività individuali.
I primari sentimenti religiosi, sociologici, politici o di altra natura sono esclusi – o quanto meno risultano come effetti e non come cause – da questa strategia dissolutoria dell’essenza stessa di genere umano.
L’australopiteco chiamata Lucy, scoperta nel 1974, morì per sfinimento e/o annegata mentre era incinta. Questo succedeva tre milioni e duecentomila anni fa. Partiamo da questa “banale” considerazione, e dal fatto che altre femmine prima di lei saranno state le creatrici di quella che è l’attuale umanità.
Creatività, generatività: il processo fondamentale attraverso il quale la razza umana si è riprodotta fino ai nostri giorni.
È inutile tirare in ballo ipotesi teologiche o elucubrazioni filosofiche sul principio primo di questa condizione – che sia nata dal caos primigenio, dalla mano di Dio o dalla volontà di un Demiurgo poco conta. Noi, che viviamo in questo millennio di decadenza, deriviamo da un atto di natura: l’incontro fisico, materiale tra due entità diverse – il maschio e la femmina.
Poi, certo, la cultura, lo sviluppo del pensiero, le competenze psichiche, le capacità evolutive hanno fatto la loro parte, migliorando le condizioni generali e, per certi versi, rendendole più complesse e complicate.
Tralasciamo, per questioni di tempo e di spazio, tutte le argomentazioni dell’etnologia e puntiamo al tanto deprecato argomento del maschio e della femmina, nonché delle sue naturali funzioni.
Fisiologicamente diversi, i due soggetti mantengono il ruolo di fecondatore e di generatrice, condizionati da elementi connaturati e vincolanti, quali il sistema genitale, quello ormonale, quello genomico fino al fenotipo esteriore. Su questo ogni opinione non solo è inutile, ma è priva di senso.
Entra in gioco, a questo punto, la questione della complementarità delle funzioni: quello accudente della madre e quello direttivo del padre. La prima preposta alla sopravvivenza, alla cura e alla formazione emotiva del bambino; il secondo investito della presentazione del limite, del tabù, della realtà. La faccenda è complicata, e migliaia di volumi delle scienze -psi la stanno a documentare.
L’azione in atto contro i bambini e la famiglia è criminale. <<Siamo vicini alla psicosi>>, afferma un grande psicoanalista come Charles Melman, quando si pretende fluidità. <<La perversione diventa una norma sociale>> e anche <<l’indegnità è divenuta norma>>, nel momento in cui l’Altro è materia da manipolare. Siamo alla rivendicazione di un soggetto informe e variamente sperimentabile. L’irreale, corrispondente al contro naturale, è diventato l’incubo transumanista. <<Nessun sistema sociale ha finora funzionato senza prendere in conto la differenza dei sessi>>, sottolinea Melman, e la manomissione identitaria, con il <<libertinaggio di massa>>, con le <<esistenze multiple>> ci pone davanti alla scelta <<tra il sembiante della realtà e il reale dell’inferno>>. Decodificando questo concetto psicoanalitici, dobbiamo decidere se combattere per la verità – sempre più contrastata – o cedere alla menzogna – sempre più agevolata.
Che si sia alla fine di una civiltà e alla prevaricazione del Kali Yuga poco importa. Chi si trova davanti ad un crimine e non interviene è complice, indipendentemente dall’esito della sua azione.



Allarme dalla Francia sui "baby trans
26 settembre 2021

https://www.nicolaporro.it/allarme-dall ... baby-trans

“Furto dell’infanzia”. “Mercificazione del corpo”. “Discorsi ideologici fuorvianti sull’autodeterminazione”. Di fronte a tutto questo non potevano più tacere, soprattutto se in gioco ci sono le vite di migliaia di bambini. Ecco perché cinquanta intellettuali francesi, fra cui medici, filosofi, psicanalisti, avvocati, magistrati e insegnanti hanno sottoscritto un appello pubblicato da L’Express e ripreso dal FeministPost in cui esprimono una dura condanna verso quella che considerano “la deriva del bambino transgender”.

Ecco il testo del comunicato: “Non possiamo più tacere su quella che consideriamo una grave deriva in nome dell’emancipazione del “bambino transgender” (che dichiara di non essere nato nel “corpo giusto”). I discorsi radicali legittimano le richieste di cambiamento di sesso sulla base della semplice percezione, presentata come verità. Ma questo al costo di un trattamento medico o addirittura chirurgico per tutta la vita (rimozione di seni o testicoli) sul corpo di bambini o adolescenti. È questo fenomeno e il suo alto profilo mediatico a preoccuparci, e non le scelte degli adulti transgender”. Chiarissimo. Nessun problema se, la decisione di cambiare sesso viene effettuata da una persona pienamente consapevole. Discorso ben diverso, invece, quando a voler cambiare genere è un bambino, che non è in grado di fare una scelta tenendo conto di tutti gli elementi o peggio, che può essere indotto a farlo dalla famiglia stessa, dalle pressioni sociali o da chi può lucrare su questo fenomeno.

I numeri e le cause del fenomeno

“Per capirne la portata numerica sempre più preoccupante basti pensare – spiega Chantal Delsol, fondatrice dell’Istituto Hannah Arendt, membro dell’Accademia delle scienze morali e politiche – che le risposte mediche attraverso trattamenti ormonali o interventi chirurgici mutilanti alle richieste di transizione sono passate nella sola regione dell’Ile-de-France dalle 10 all’anno, nel 2020, alle 10 al mese nel 2021. Dunque, in un’unica porzione di territorio francese, in soli 12 mesi, circa 120 bambini hanno iniziato le procedure per cambiare sesso e la sensazione è che questi numeri siano destinati a crescere. Ma come si arriva in molti casi a questa soluzione estrema? “Li si persuade – continua la Delsol – del fatto che gli è stato “assegnato” un sesso alla nascita, e che possono cambiarlo liberamente. Così facendo questi bambini vengono patologizzati per tutta la loro esistenza: diventano consumatori a vita di prodotti chimici ormonali commercializzati dalle compagnie farmaceutiche, consumatori ricorrenti di sempre più operazioni chirurgiche nel perseguimento del sogno chimerico di un corpo fantastico”. E in tutto questo un ruolo decisivo lo giocherebbero le associazioni Lgbtqi+.


Il ruolo delle associazioni Lgbt

“Per paura di questi gruppi viene imposto un idioma specifico o addirittura una nuova lingua a coloro che circondano questi giovani che spesso si esprimono con un linguaggio stereotipato, come se avessero perso ogni pensiero critico (che è una caratteristica del controllo ideologico). Regna la confusione – prosegue – in gran parte mantenuta allo scopo di manipolare l’umanità nel suo substrato più profondo: la sua evoluzione, la sua temporalità, le sue peregrinazioni e i suoi dubbi. In nome del rifiuto di una presunta assegnazione di sesso, stiamo assistendo imbarazzati e senza capirci nulla, a un’assegnazione di identità. È sintomatico della nostra epoca, colpita da radicalismi politici che prevaricano qualunque dibattito”.



Dal ‘68 a oggi, i tentativi di “sessualizzare” l’infanzia e “normalizzare” la pedofilia
Fabrizio Baldi
11 Dic 2021

https://www.atlanticoquotidiano.it/quot ... pedofilia/

Quando si parla di pedofilia la reazione istintiva dei più è un moto di ribrezzo, una condanna assoluta e senza appelli verso l’orco cattivo che fa del male ai bambini. Ribrezzo che, lo confesso, ho provato io stesso nel cercare informazioni per realizzare questo articolo. Ho scoperto l’esistenza di tutto un sottobosco culturale e politico a dir poco ambiguo, che ha un occhio fin troppo benevolo verso la pedofilia.

Si tratta il più delle volte di organizzazioni gravitanti nell’area di sinistra, con una preoccupante tendenza a “capire”, “contestualizzare”, “non giudicare” e qualsiasi altro verbo possa alleggerire la riprovazione morale nei confronti degli adulti che fanno o desiderano di fare sesso con ragazzini. La strategia utilizzata per “normalizzare” la pedofilia segue due percorsi che si incrociano in più punti: la sessualizzazione dell’infanzia ed il coinvolgimento del mondo gay.

Il fenomeno, diventato più evidente negli ultimi anni, affonda le sue radici in un passato che non vuole passare: quello della contestazione del ’68 che fece proprio lo slogan “vietato vietare”, evidentemente ancora caro a chi allora giocava al piccolo rivoluzionario di estrazione borghese, ed oggi cerca di presentare come quasi normali vizietti a lungo inconfessabili.

Nel 1977, in Francia, a seguito di una vicenda processuale che vide coinvolti adulti che avevano avuto rapporti sessuali con ragazzi non ancora quindicenni (che si dichiararono consenzienti), esponenti del mondo culturale francese, tutti rigorosamente di sinistra, firmarono il “Manifesto in difesa della pedofilia”, che fu pubblicato su Libération. Tra questi, Michel Foucault, André Glucksman, Jack Lang, Bernard Kouchner, Simone de Beauvoir ed il suo compagno Jean-Paul Sartre, i quali evidentemente vedevano la società borghese capitalista come qualcosa di contronatura e disumano, ma consideravano rispettabile per un adulto portarsi a letto un minorenne. [1]

Daniel Cohn-Bendit è un altro esempio. Uomo politico a lungo ascrivibile all’area di sinistra ed uno dei protagonisti del ’68 francese, si è più volte lasciato andare ad affermazioni piuttosto esplicite (alcune contenute anche nel suo libro “Le Grand Bazar” del 1975) su come sia eccitante farsi spogliare e toccare da bambini di 5 anni, salvo poi pentirsi, condannarle e definirle “passi di pura fantasia”, mere “provocazioni”. [2]

Nel Regno Unito fu attivo per dieci anni a partire dal 1974 il Paedophile Information Exchange (PIE). Si trattava di una organizzazione con sede a Londra volta a promuovere l’abolizione dell’età del consenso. Tra i suoi membri annoverava pedofili in seguito condannati per reati legati alla pornografia infantile. Interessante notare come il PIE fu per diverso tempo affiliato al NCCL (National Council for Civil Liberties), un’organizzazione per la difesa dei diritti civili all’epoca diretta da Patricia Hewitt (laburista, in seguito membro del governo di Tony Blair) e a cui partecipava come consulente legale Harriet Harman, futura parlamentare per il Labour Party. Altresì degno di nota il fatto che Gay Left, un collettivo di gay marxisti britannici, si schierò a difesa del PIE. [3]

Tornando ai nostri giorni, ha suscitato polemiche la canzone di un coro di uomini gay a San Francisco, che tra una rima e l’altra, cantano “convert your children”, ossia proclamano apertamente l’intenzione di trasformare e rieducare i bambini secondo una prospettiva gay-friendly. [4] Gli autori del testo, Charlie Sohne e Tim Rosser, si sono distinti in precedenza come autori di un musical su una pratica pedofilica di origine afghana nota come bacha bazi. [5]

Stessa musica, è il caso di dirlo, sulla costa est. In un editoriale pubblicato il 29 giugno dal Washington Post [6], Lauren Rowello ha sostenuto la necessità di esporre bambini piccoli al kink, così definito su Wikipedia: “gamma di pratiche sessuali non convenzionali, che spesso hanno affinità col BDSM, usate come mezzo per rafforzare l’intimità all’interno di un rapporto di coppia”. S e M, per la cronaca, si riferiscono a pratiche sadomaso. A Rowello, che ha una storia quantomeno “interessante” (ex prostituta, ora sposata con un trans, premiata da un’associazione di giornalisti Lgbtq), va dato atto di dire ciò che pensa e fare ciò che dice.

La signora infatti si è detta felice di esporre i suoi figli a pratiche kink, raccontando di quando ha loro mostrato uomini in perizoma intenti a frustarsi a vicenda durante il Gay Pride di Philadelphia. Secondo l’autrice, si dovrebbe parlare di più del kink ai bambini per far loro comprendere i diversi modi in cui le persone si amano ed esprimono sé stesse. D’altra parte il kink praticato in pubblico, sempre secondo Rowello, non può classificarsi come oscenità ma come semplice espressione del proprio essere. Mostrarlo ai bambini fa loro capire che modalità di sesso alternative sono ugualmente valide.

Un dubbio un poco bigotto potrebbe a questo punto sfiorare la mente del lettore ed indurlo a chiedersi se sia opportuno esporre bambini a pratiche sessuali di dubbio gusto. Ci pensa Rowello a fugarlo, spiegando quanto sia importante che i bambini imparino ad essere sé stessi e ad accettarsi per quello che sono.

Torna qui un assunto caro ad una certa parte della sinistra portabandiera del relativismo morale: non esistono né giusto e sbagliato, né evidenze biologiche, perché tutto è un costrutto sociale (ovviamente di una società omofoba, patriarcale, ecc.), incluso il sesso e la necessità di escluderne i bambini. Si incoraggia dunque l’esenzione da ogni responsabilità in nome del diritto di ciascuno di essere sé stesso, privo delle remore e dei condizionamenti di una società ovviamente bigotta e retrograda (l’”educastrazione” cui fece riferimento a suo tempo Mario Mieli). Una sorta di mito del buon selvaggio (non ancora inquinato dalle pratiche della civiltà) riveduto e corretto in chiave pedo-pornografica.

Si direbbe quindi che la sessualizzazione dell’infanzia (e non si dimentichi che i pedofili giustificano le loro pratiche rivendicando il diritto dei bambini ad amare) goda di una certa popolarità in alcuni settori dell’associazionismo omosessuale, come testimoniato anche da quanto avvenuto nei Paesi Bassi (in cui tra l’altro è attivo un “partito dei pedofili”). Gli organizzatori dell’edizione olandese del Gay Pride hanno premiato una foto in particolare (su oltre 13 mila in concorso), come simbolo della manifestazione. E cosa appare mai in una foto definita dagli stessi “rappresentativa e carica di significato”? Magari una scena che mostri il trattamento disumano cui sono sottoposti i gay nei Paesi islamici, da contrapporre alle libertà di cui godono in Occidente? Ovviamente no. La foto (che risale al 2008) ritrae invece una bambina di forse 2 anni, attorniata da uomini in tenuta sadomaso, con tanto di cinghie e mutande in pelle. [7]

La giuria vi ha visto un simbolo di una realtà priva di pregiudizi. Dal che se ne deduce che non voler esporre bambini di 2 anni ad attività di natura sessuale (omo o etero che siano) sarebbe invece indice di pregiudizi e di chiusura mentale. Un messaggio pensato forse per indurre una riflessione nelle famiglie che si ostinano, nonostante tutto, a far vedere cartoni animati ai bambini anziché film porno.

In fin dei conti anche Flora Gill, opinionista per il magazine britannico GQ, ha twittato sulla necessità di creare contenuti pornografici specifici per l’infanzia. Perché no dunque? Qualcuno però ad un certo punto deve aver detto: “Perché fa schifo!”, visto che il tweet è stato poi rimosso dalla stessa autrice.

Una relazione perlomeno ambigua sembra esserci anche tra i cosiddetti Antifa, il movimento “antifascista” protagonista di rivolte violente negli Stati Uniti, e la pedofilia. Sono noti a questo proposito negli Usa i legami tra i gruppi di estrema sinistra BAMN (By Any Means Necessary) e RWL (Revolutionary Workers League) da un lato, e NAMBLA dall’altro. NAMBLA, acronimo di North American Man/Boy Love Association, è un’organizzazione in difesa della pedofilia che si batte per abolire le leggi che fissano un’età minima per avere rapporti sessuali. BAMN (responsabile di proteste contro i sostenitori di Trump in California) e RWL hanno in passato espresso simpatie e sostegno per NAMBLA, e alcuni dei loro membri hanno anche fatto parte di NAMBLA. [8]

Emblematica la vicenda di Kenosha, raccontata dal giornalista d’inchiesta Andy Ngo, a sua volta in passato ferito gravemente proprio dagli Antifa. Nell’agosto 2020 a Kenosha, in Wisconsin, durante le proteste di Antifa e Black Lives Matter, presto degenerate in violenze, per l’uccisione dell’afro-americano Jacob Blake da parte della polizia, due militanti Antifa furono uccisi per legittima difesa da Kyle Rittenhouse, un giovane che era intervenuto a difesa delle proprietà dei cittadini e a supporto dei soccorsi e delle forze dell’ordine. È stato proprio Ngo ad accertare che uno dei due, Joseph Rosenbaum, aveva precedenti penali per oscenità con minori ed era registrato come “sex offender”.

A Portland, Oregon (città in cui la contestazione di sinistra è particolarmente forte), uno dei leader degli Antifa, Micah Isaiah Rhodes, ha al suo attivo una storia di abusi sessuali ai danni di minorenni.

Dagli Usa all’Europa. Patrick “Pat” Corcoran, fondatore della sezione irlandese degli Antifa, in passato è stato arrestato dalla polizia dublinese per possesso di migliaia di immagini pedo-pornografiche salvate nel suo computer. [9]

Difficile a questo punto sostenere che si tratti di casi di militanti, per così dire, accidentalmente anche pedofili. Sono invece esempi di una vera a propria commistione, e spesso di aperto sostegno da parte di leader e organizzazioni di estrema sinistra a gruppi pro-pedofilia. Di che sorprendersi? Non è altro che la logica conseguenza della politicizzazione della realtà operata secondo lo slogan “il privato è politico”. Tutto viene visto come un costrutto sociale, frutto marcito di una società vecchia e autoritaria, il cui tanfo andrebbe eliminato sovvertendo anche le più basilari norme di rispetto, buttando giù ogni tabù, ogni remora, legittimando tutto, permettendo tutto. Di fatto, una certa sinistra sta aprendo una finestra di Overton per arrivare alla progressiva accettazione della pedofilia.

Noto il passaggio su pedofilia e pederastia di Mario Mieli, convinto marxista ed esponente di spicco del mondo omosessuale italiano degli anni ’70, cui è intitolato il più importante circolo gay italiano, in “Elementi di critica omosessuale” (Einaudi, 1977). [17]

Fu sempre in quegli anni che i sogni di tanti bambini si tramutarono nei peggiori incubi al Forteto, la comunità finanziata dalla rossissima regione Toscana, che riceveva in affido ragazzini su disposizione del tribunale dei minori. Successive indagini hanno portato a condanne per abusi sessuali ed atti osceni a carico dei fondatori che, a procedimenti penali ancora in corso, continuarono a ricevere in affido bambini.

Significativa questa parte della relazione della Commissione regionale d’inchiesta: “Al Forteto l’omosessualità era non solo permessa ma addirittura incentivata, un percorso obbligato verso quella che Fiesoli (uno dei fondatori della comunità, poi condannato in via definitiva per abusi su minori e maltrattamenti, ndr) definiva ‘liberazione dalla materialità’ (…) l’amore riconosciuto e accettato, l’amore vero, alto e nobile era solo quello con lo stesso sesso (…) Il bene e l’amore vero erano quelli di tipo omosessuale, perché lì non c’è materia”. Alcune testimonianze agghiaccianti parlano persino di atti di zoofilia. [18] [19]

È importante notare che nel caso del Forteto non ci troviamo semplicemente di fronte a persone ai vertici della comunità che abusano sessualmente e psichicamente di minori, ma ad un vero e proprio credo, una sorta di setta che propone una visione “alternativa” dei rapporti familiari e del sesso, indicando come negativa la famiglia tradizionale. Le loro perversioni sono dunque la logica conseguenza delle loro idee.

Sulla vicenda aleggiano ancora sospetti ed accuse, in particolare da parte delle vittime delle violenze, che a sinistra si abbia in qualche modo coperto ed insabbiato quanto accadeva al Forteto. [20] Cosa certa è invece che nel 2015 il Pd ha respinto in Parlamento una richiesta di commissariamento della comunità, poi effettivamente avvenuto con il governo Conte.

Una certa ambiguità sul tema della sessualizzazione dell’infanzia è riscontrabile anche nel Ddl Zan. L’articolo 1 secondo comma recita infatti: “per genere si intende qualunque manifestazione esteriore di una persona che sia conforme o contrastante con le aspettative sociali connesse al sesso”. Nessuna menzione a manifestazioni ritenute illecite dalla legislazione italiana. Il rischio è che, in linea teorica, la pedofilia continui sì ad essere punita, ma che possa essere punito anche chi ne denuncia o impedisce lo svolgimento, incorrendo in una discriminazione sanzionata dal Ddl Zan, qualora si volesse considerare la pedofilia come una “manifestazione esteriore”. L’ex magistrato Carlo Nordio ha espresso una preoccupazione simile, seppure in riferimento all’orientamento sessuale anziché al genere. [21]

Viene poi da chiedersi perché mai nel Ddl Zan ci siano riferimenti ad iniziative scolastiche contro l’omofobia, la transfobia, ecc., come se il sesso (omosessuale così come eterosessuale) dovesse essere materia di discussione per bambini delle elementari.

Forse proprio questo spiega l’odio cieco che la sinistra europea nutre verso la legge ungherese fortemente voluta dal governo Orban che, lungi dal discriminare i gay, si applica in primo luogo ai minorenni per proteggerli dall’esposizione a materiale pornografico (ancora una volta sia omosessuale che eterosessuale).

Banalmente, il filo conduttore è sempre lo stesso: la sessualizzazione dei bambini e dell’infanzia, che vanno liberati dai vincoli di una società retrograda, affinché tutti possano amare chi vogliono e come vogliono.

I rischi relativi a questo modo di vedere le cose sono terribili: se per i bambini il sesso diventa una cosa normale, allora anche fare sesso con i bambini lo può diventare, e l’adulto che si apparta con un minore sarebbe quindi meritevole di un certo livello di comprensione. D’altra parte, se il genere è un costrutto sociale e non un dato biologico oggettivo, come sostengono i promotori del Ddl Zan, perché non dovrebbe esserlo anche l’età? Se un maschio può sostenere di essere una donna, su quali basi si può obiettare ad un quarantenne che dica di essere un bambino intrappolato nel corpo sbagliato? Chi può contestare il suo diritto ad “amare” una bambina di 8 anni?

L’amore non ha età, si diceva una volta in ben altri contesti, mentre oggi va di moda dire “Love is Love”. Si tratta di uno slogan caro alla sinistra e ai movimenti omosessuali. Ma al di là della evidente tautologia (un po’ come dire che l’acqua è acqua) si vede ancora una volta all’opera il tentativo di legittimare determinati comportamenti a partire dal linguaggio. Dal momento che l’amore ha una valenza positiva, ogni critica a ciò che è amore potrà venire respinta come inaccettabile espressione di odio e intolleranza o, nei casi meno gravi, di bigottismo e chiusura mentale.

Si tratta dello stesso meccanismo che porta a etichettare come razzista chi sostenga una politica di contrasto all’immigrazione clandestina (senza per questo lasciarsi andare a manifestazioni di odio etnico) o come omofobo chi creda nella famiglia tradizionale (chiedere all’ex calciatore Rino Gattuso per conferma).

Un vero e proprio imbroglio orwelliano nel linguaggio in cui la sinistra è maestra insuperata. Il suo capolavoro è di aver “hackerato” una parte del mondo gay: utilizzando astutamente la identity politics, qualsiasi istanza portata avanti da omosessuali diventa inattaccabile, pena l’essere tacciati di omofobia e di intolleranza verso una minoranza.

Se da una parte sarebbe ovviamente insensato stabilire una correlazione univoca tra sinistra e pedofilia, o tra quest’ultima e l’omosessualità, dall’altra sembra abbastanza evidente che in una certa sinistra, come nella parte più militante del mondo omosessuale, ci sia qualche comprensione e tolleranza di troppo verso le “ragioni” dei pedofili e una preoccupante tendenza a sessualizzare l’infanzia.

È questo il risultato nemmeno tanto sorprendente della saldatura tra marxismo e omosessualismo organizzato nella comune lotta contro la famiglia tradizionale, costrutto di una società patriarcale ed autoritaria da sostituire con una nuova era di diritti e libertà per tutti, a partire dal diritto ad “amare”.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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L'identità sessuale non dipende dalla volontà individuale

Messaggioda Berto » ven lug 16, 2021 10:38 pm

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Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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