Le caste che si credono semidei o vicari di Dio o Dio

Re: Le caste che si credono semidei o vicari di Dio o Dio

Messaggioda Berto » ven mar 23, 2018 8:55 pm

7)

La menzogna e la disinformazione dei media contro Trump

Lettera trumpiana ai giornaloni
Cari colleghi vi scrivo, perché ormai su Trump siamo in presenza di una patologia conclamata, di un morbo dello spirito, il copia&incolla di categoria e la menzogna ripetuta a oltranza perché diventi verità, come da lezione di Goebbels...
di Giovanni Sallusti
http://www.lintraprendente.it/2017/02/l ... s.facebook

Cari colleghi vi scrivo, così mi distraggo un po’. Anche se è difficile, davvero, divagare o anche solo sospendere per qualche attimo il clima di apocalisse permanente che state montando da quando Lui si è insediato alla Casa Bianca. Lui è l’Orco, l’Inaccettabile, il magnate col toupè, quello che non avrebbe mai vinto le primarie del Gop (ché Jeb Bush si porta bene ed è di buona famiglia), quello che non avrebbe mai vinto le presidenziali (ché Hillary Clinton si porta bene ed è di ottima famiglia), The Donald, oggi Potus con loro, con vostro, inguaribile scorno.

Essì, cari colleghi, perché ormai siamo in presenza di una patologia conclamata, qualcosa come un morbo dello spirito, la coazione a ripetere del titolo farlocco, da bravi radical seguaci di Goebbels, “ripetete una bugia cento, mille, un milione di volte e diventerà una verità”. Trump fascista, rigurgito degli anni Trenta su suolo americano, cazzata sesquipedale. Trump è un multimiliardario nella Manhattan del nuovo millennio, che sente la scossa tellurica dell’America, della terra che gli ha dato opportunità e ricchezza e successo, che gli ha fatto sviluppare il suo diritto al “perseguimento della felicità” fin dove forse neanche lui pensava di arrivare, e la porta in superficie, gli dà voce, ci ricava persino una piattaforma politica che ha molto a che fare con la storia del Partito Repubblicano e del Paese, e niente con i sintagmi ignoranti della classe colta di questo Continente invecchiato e ancora una volta sull’orlo della germanizzazione, l’Europa. Il “populismo“. Sì, no, forse, orecchiato così nei talk è un nonsense mondano, tutto e niente, si appiccica su Putin e sui nazionalisti austriaci, sulla Le Pen e sui liberali intransigenti olandesi, sui conservatori thatcheriani pro-Brexit e sui laburisti estremisti pro-Remain, tutta gente che non ha nulla a che a vedere tra loro, né tantomeno con Donald Trump. Che è fenomeno tutto nativista, certo, squisitamente e sfacciatamente americano, e Dio sa se ne avevamo bisogno, dopo la bestemmia di una presidenza che ha fatto di tutto per ridurre la splendida anomalia del Nuovo Mondo alla regola del Vecchio, per fare degli Stati Uniti un prolungamento dell’Unione Europea, e Dio benedica il popolo statunitense che si è ribellato.

Ecco, cari colleghi, se per una volta contemplaste l’hegeliana “fatica del concetto”, che poi vuol dire un minimo di ricerca se non di studio di storia americana prima di sparare sentenze sull’America dal proprio desk in Trastevere, allora ci direste che se “populismo” deve essere, lo è nella versione e nel tono antropologico tipicamente americano, irrimediabilmente altro e inafferrabile da qualunque equivoco totalitario europeo (pensate che a fermare un executive order sull’immigrazione è bastato un oscuro giudice di Seattle, e vergognatevi nell’anima dei vostri paragoni con Hitler), è il “populismo” individualista, anti-statalista, libertario di Andrew Jackson, il presidente ottocentesco del Secondo Emendamento e della corsa a perdifiato all’Ovest, dritti verso il destino manifesto americano, America First perché l’Europa aveva già deluso, e doveva ancora accadere il terribile Novecento.
O il populismo interventista di Theodore Roosevelt, l’economia di mercato è sacra ma lo Stato può laicamente affacciarsi a predisporre infrastrutture e generare lavoro (questa è pura Trumpnomics), parla piano nel mondo ma porta sempre con te un grosso bastone, ed è esattamente ciò che il neopresidente vuole fare con Vladimir Putin, negoziare con sorriso amicale e in sottovoce, ma mentre si manda in giro per il globo il segretario alla Difesa, generale Mattis, a dire che “qualunque attacco agli Stati Uniti e ai loro alleati innescherebbe una riposta efficace e schiacciante” e addirittura si potenzia l’esercito di gran lunga più potente al mondo, dite quello che volete, ma è un’idea, certo meglio del nullismo obamiano che ha concesso la scena planetaria allo Zar.
O, per stare a tempi più recenti, può essere certo populismo nixoniano che rivendicava retoricamente la rappresentanza della “maggioranza silenziosa”, il che del resto era evidenza politica fattuale, o persino certo populismo eccezionalista reaganiano, la “città sulla collina” dell’America che si staglia e riscatta le miserie del mondo. Questi, detti con semplicismo giornalistico, possono essere i riferimenti “populisti” di Donald Trump, cari colleghi che vedete il fascismo ovunque tranne là dove sta oggi, nell’intolleranza politically correct, ed avercene.

Anche nella cronaca, soprattutto nella cronaca, cari colleghi e care colleghe (come non pensare alla giaculatoria quotidiana di Giovanna Botteri dalla sua terrazza di Manhattan, magari per astuzia della ragione e ironia della storia costruita proprio da Trump). Recuperate il livello di sobrietà minima, nella cronaca, un rapporto sufficientemente sereno con la verità, lavorate pur sempre in giornaloni seri, mica in fogliacci online d’opinione.
Il muslim ban, che non è un muslim ban visto che il criterio è geografico e non confessionale, riguarda i Paesi e non le religioni, è figlio di una selezione rigorosa praticata dall’amministrazione Obama. Si chiama Terrorist Travel Prevention Act, gli esordi sono datati 2015, l’obiettivo era ed è prevenire attacchi terroristici su suolo americano, come dice oggi Trump, un caso di perfetta continuità tra amministrazioni diversissime.
Ovvietà istituzionale americana, che voi trasformate in flagrante caso di fascismo e razzismo, così, con un copia&incolla di categoria, senza nessuna verifica né tantomeno domanda con voi stessi. Come il Muro, bisillabo che ormai terrorizza le nostre vite, maledetto l’Orco che innalza Muri contro l’Altro portatore di Cultura, nel caso di specie tendenzialmente un narcos messicano.
E va bene. Ma allora, almeno retroattivamente, dovete dire maledetto Bill Clinton, che il Muro col Messico l’ha voluto e inaugurato. Dovete dire maledetto Barack Obama, che del Muro ha aggiunto chilometri. Sì, perché il Muro per più di un terzo di frontiera esiste già, tranne che nei vostri titoli, nei vostri occhielli, nei vostri pezzi, tutti intrinsecamente razzisti, perché figli della doppia misura e del pre-giudizio, l’outsider che vuole riportare l’America alle sue origini e alla sua diversità Wasp non può permettersi quel che è stato concesso all’élite progressista e normalizzatrice che, tra l’altro, ha avuto la brillante idea di spalancare le porte dell’economia globale alla Cina.

Perché ci sarebbe anche questo, poi, la vera priorità dell’amministrazione Trump, l’issue su cui si giocherà successo o fallimento del mandato: il contenimento della Cina, il disvelamento del suo bluff, la fine di un gioco truccato. Quello per cui col Drago si è globalizzata la libertà di commercio, ma non le libertà individuali che in Occidente hanno generato e sostanziato la prima, per cui si accetta agevolmente che il tuo concorrente pratichi lo schiavismo e che le tue imprese chiudano per questo. E davvero, cari colleghi, non si capisce perché le sofferenze quotidiane del bambino cinese che si scortica le mani quattordici ore al giorno contino meno del fatto che un siriano o uno yemenita dal dubbio passporto non possano per tre mesi visitare New York. Sono le vostre priorità sghembe, tenetevele, io con tutte le incertezze che gli si annidano dietro sto con quel toupè. Il quale, e non è un dettaglio, il suo primo giorno ha fatto riportare allo Studio Ovale il busto di Winston Churchill, che Barack Hussein Obama aveva fatto inopinatamente spostare. Se siete a caccia di simboli per il vostro prossimo titolo, nessuno vale più di questo.
Si chiama libertà, e disponibilità a difenderla armi in pugno.


Se la semplicità di Trump lascia al palo l’arroganza liberal
Alessandro Catto

http://blog.ilgiornale.it/catto/2017/02 ... -liberal-2

“Putin? Lei crede che il nostro paese sia così innocente?” Una ammissione onesta, sincera, pure aspettata e francamente apprezzabile quella che Donald Trump, in una intervista a Fox News, ha rivelato agli ascoltatori.

Una frase che fa da contorno ad una elezione presidenziale capace di rompere con gli antichi schemi, con quell’idea di mondo imbellettato e in continuo progresso, impostato sui canoni liberal di qualche democratico newyorkese, di qualche ONG o fondazione, sui sorrisi tirati di Hillary Clinton, su quel puzzo di progressismo radical respirabile ad ogni convention elettorale di partito, con la pretesa di incarnare sempre la parte giusta di un paese, le energie migliori e gli spiriti migliori.

In verità tra il nugolo di contestatori antitrumpiani troviamo la versione millennial e strillante della deriva ideologica sopra menzionata, persone pronte a schierarsi contro il muslimban bollandolo come razzista, fascista o chissà quale altro termine preso in prestito dal vocabolario del pensiero unico, ma incapaci di fare autocritica e vedere quanti di loro hanno alzato la voce contro le operazioni belliche di casa democratica, contro le compromissioni e le amicizie della cara Hillary, incapaci in ultima istanza di analizzare le cause che hanno portato ad una decisione così drastica, così come le cause che hanno spinto milioni di siriani ed iracheni lontano dalle loro case.

A fare da contraltare abbiamo invece una ammissione di colpa, quella di The Donald a FoxNews, che seppur implicita rappresenta già un immenso passo avanti rispetto alla tracotanza con la quale un John Kerry o un Barack Obama silenziavano qualsiasi responsabilità negli scenari bellici in cui gli USA sono impegnati, o riguardo le continue destabilizzazioni politiche dell’areale mediterraneo e mediorientale. Una politica aggressiva scientemente nascosta dietro la patina dei diritti umani, dell’esportazione di democrazia, di civiltà e di progresso. Una politica criminale nei fatti e nei modi, dietro alla quale si sono schierati quasi tutti i progressisti di casa nostra, nonché un’Europa priva di una guida politica capace di rispecchiarne gli interessi.

Trump per primo toglie il velo da questa spensierata idea di innocenza aleggiante sulla nazione guida della globalizzazione sociale ed economica, riscoprendosi ancora una volta l’unico bastione possibile contro la prepotenza di una classe politica incapace di autocritica, tremendamente violenta, incapace d’ascolto e mediazione, fondamentalmente antidemocratica nel suo continuo non accettare esiti elettorali diversi da quelli auspicati.

Una frase come quella di Trump, se pronunciata da un Obama qualsiasi, sarebbe stata degna di aperture di telegiornali, di encomianti editoriali, forse di un secondo Nobel per la pace. Detta da Trump diventa subito l’ennesima uscita a vuoto, la sparata, in un coro mediatico prezzolato e mai seriamente interessato alla cooperazione internazionale e alla distensione, che fa ogni volta vergognare del suo infimo livello e del suo considerarsi libero, democratico o indipendente.

Contro tutto ciò, un presidente capace di attirarsi l’odio di progressisti di varia risma, democratici, antifascisti, anticomunisti, di mezza fazione storica del proprio partito (anche lui corresponsabile dei disastri geopolitici degli ultimi vent’anni), inviso alle lobby finanziarie, ai globalisti di piccolo, medio e grande cabotaggio merita di venir supportato con tutte le nostre forze. Se non per i suoi meriti, almeno per la capacità di attirarsi contro il peggio del peggio del mondo contemporaneo.



Je suis Charlie e Trump, forza Trump!
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https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 1332189983

Trump Donald
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Donald Trump o Francesco Bergoglio ? Io preferisco mille volte Donald Trump
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Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Le caste che si credono semidei o vicari di Dio o Dio

Messaggioda Berto » sab mar 24, 2018 10:18 am

8) Le caste demenziali inventano il gender

Gender una schifosa violazione dei diritti umani
viewtopic.php?f=181&t=1634


Gender, i cinque punti per fare chiarezza
http://www.avvenire.it/famiglia/Pagine/ ... REZZA.aspx

Cosa dice la scienza? Cosa dice l’antropologia cristiana? Cosa dicono le associazioni Lgbtq? Il nostro contributo alla verità su una questione che rischia di deflagrare in una battaglia ideologica e rendere la convivenza sociale peggiore per tutti. A cominciare dall’impegno educativo delle famiglie. (articolo tratto da "Noi Genitori & Figli" di febbraio 2015).

1) GENDER, COS’È?
Un insieme di teorie fatte proprie dall’attivismo gay e femminista radicale per cui il sesso sarebbe solo una costruzione sociale. Vivere “da maschio” o “da femmina” non corrisponderebbe più a un dato biologico ma ad usa costrizione culturale. L’identità sessuata, cioè essere uomini e donne, viene sostituita dall’identità di genere (“sentirsi” tali, a prescindere dal dato biologico). E si può variare a piacimento, anche mantenendo immutato il dato biologico

2) GENERI SECONDO IL GENDER? 7, O FORSE 56…
Non più solo maschile e femminile. Ai generi (non corrispondenti ai sessi) esistenti in natura, andrebbero aggiunti quelli previsti dall’acronimo LGBTQ (lesbiche, gay, bisessuali, transessuali e queer, cioè chi rifiuta un orientamento sessuale definito e si ritiene libero di variare a suo piacimento o di rimanere “indefinibile”). Ma il governo australiano ne ha riconosciuti ufficialmente 23. E Facebook USA permette di scegliere il proprio “genere” tra 56 diverse opzioni. Sembra comico ma è tragico.

3) COSA DICE LA SCIENZA?
La scienza ci dice che la differenza tra maschile e il femminile caratterizzano ogni singola cellula, fin dal concepimento con i cromosomi XX per le femmine e XY per i maschi. Queste differenze si esprimono in differenze peculiari fisiche, cerebrali, ormonali e relazionali prima di qualsiasi influenza sociale o ambientale. La “varietà” pretesa dalle associazioni LGBTQ non ha alcun fondamento scientifico e anzi confonde patologie (i cosiddetti stati intersessuali) con la fisiologia (normalità).

4) COS’È L’OMOFOBIA?
Un neologismo inventato dai media per definire gli atti di violenza, fisica o verbale, contro gli omosessuali – che vanno sempre e comunque condannati, come ogni altra violenza - e contro chi, come le associazioni LGBTQ, promuove la teoria del gender. Oggi l’accusa di omofobia è diventata però un vero e proprio strumento di repressione nei confronti di chi sostiene un’antropologia diversa rispetto a quella del gender.

5) PERCHÈ IL GENDER È PERICOLOSO?
Perché pretende non solo di influire sul modo di pensare, di educare, mediante scelte politiche ma anche di vincolare sotto il profilo penale chi non si adegua (decreto legge Scalfarotto); impone atti amministrativi (alcuni Comuni e alcuni enti hanno sostituito i termini “padre” e “madre” con “genitore 1” e “genitore 2”); educativi (la cosiddetta “strategia nazionale” per introdurre nelle scuole testi e programmi “aperti” alla ricezione della teoria del gender e cioè l’eliminazione del maschile e del femminile, quindi dei modelli familiari normali): è un vero e proprio attentato alla libertà di pensiero e di educazione da parte di una minoranza (gendercrazia).



Sono appena stata rinviata a giudizio
Silvana De Mari
2018/03/21

https://www.silvanademaricommunity.it/2 ... a-giudizio

Sono appena stata rinviata a giudizio per diffamazione dal circolo Mario Mieli di Roma, circolo accreditato dall’Unar finanziato con denaro pubblico per svolgere azioni pedagogiche e di prevenzione sanitaria.

Per evitare altre imputazioni mi limito a fare copia e incolla con affermazioni di Mario Mieli, e copia e incolla con affermazioni linkate al sito del circolo Mario Mieli. Che i cittadini italiani giudichino da soli.

Dal libro Elementi di critica omosessuale , scaricabile in pdf sul sito del circolo Mario Mieli, libro di cui sul sito si raccomanda la lettura. Ne riporto dei brani e potete anche trovare il link per scaricarlo e leggerlo tutto, così da giudicarlo. Se volete acquistarlo è edito da Feltrinelli.

Elementi di critica omosessuale

“Noi checche rivoluzionarie sappiamo vedere nel bambino l’essere umano potenzialmente libero. Noi, sì, possiamo amare i bambini. Possiamo desiderarli eroticamente rispondendo alla loro voglia di Eros, possiamo cogliere a viso e a braccia aperte la sensualità inebriante che profondono, possiamo fare l’amore con loro. Per questo la pederastia è tanto duramente condannata: essa rivolge messaggi amorosi al bambino che la società invece, tramite la famiglia, traumatizza, educastra, nega, calando sul suo erotismo la griglia edipica” (Mario Mieli, Elementi di critica omosessuale, Milano, Einaudi, 1977 ora pag. 55 pdf

“La società repressiva e la morale dominante considerano «normale» soltanto l’eterosessualità — e, in particolare, la genitalità eterosessuale. La società agisce repressivamente sui bambini, tramite l’ educastrazione, allo scopo di costringerli a rimuovere le tendenze sessuali congenite che essa giudica «perverse» (e, in realtà, si può dire che ancor oggi vengano considerati «perversi» più o meno tutti gli impulsi sessuali infantili, compresi quelli eterosessuali, dal momento che ai bambini non viene riconosciuto il diritto di godere eroticamente). L’educastrazione ha come obiettivo la trasformazione del bimbo, tendenzialmente polimorfo e «perverso», in adulto eterosessuale, eroticamente mutilato ma conforme alla Norma”. (Elementi di critica omosessuale pag 13 pdf http://www.mariomieli.net/wp-content/up ... ssuale.pdf )

“Per dirla con Jung, il padre diventa per il figlio il modello della Persona: «la Persona è un complicato sistema di relazioni fra la coscienza individuale e la società, una specie di maschera che serve da un lato a fare una determinata impressione sugli altri, dall’altro, a nascondere la vera natura dell’individuo». Tramite l’identificazione col padre, la società costringe il bambino a costruirsi una personalità artificiale, consona alla Norma vigente nel mondo «esterno» e che, nel contempo, si ponga come difesa contro i pericoli del mondo «esterno», i trabocchetti del palcoscenico delle Persone”. (Elementi di critica omosessuale pag 20 pdf http://www.mariomieli.net/wp-content/up ... ssuale.pdf .

“il padre si (rap)presenta come Persona decisamente eterosessuale e rifiuta contatti erotici aperti con il figlio (il quale invece desidera «indifferenziatamente» e quindi desidera anche il padre), così come gli altri maschi adulti, in forza del tabù antipederasta, rifiutano rapporti sessuali con il bambino. In modo analogo, la madre e le donne adulte rifuggono dai rapporti sessuali con la bambina (anche se, in genere, esiste una maggiore intimità erotica tra madre e figlie/i che non tra padre e figli/ie). Inoltre, gli stessi rapporti sessuali e in particolare omosessuali tra bambini vengono repressi”. (Elementi di critica omosessuale pag 21 pdf http://www.mariomieli.net/wpcontent/upl ... ssuale.pdf ).

“Tra noi omosessuali, la propensione a formare coppie chiuse è molto meno forte che non tra gli etero: e i pregi della gaia promiscuità sono parecchi, anzitutto poiché essa apre il singolo alla molteplicità e alla varietà dei rapporti, e quindi positivamente gratifica la tendenza di ognuno al polimorfismo e alla «perversione», facilitando, di conseguenza, il buon andamento di ogni rapporto tra due persone (perché né l’uno né l’altro si avvinghia disperatamente al partner, pretendendo la sua rinuncia a rapporti totalizzanti contemporanei con altre/i). La lotta omosessuale rivoluzionaria propone il riconoscersi erotico e affettivo di ogni essere umano nella comunità e nel mondo: ognuno di noi è prisma, è sfera, è mobile, e, al di sotto e al di là delle contraddizioni attuali che ci oppongono e ci negano, ciascuno potenzialmente combacia con ogni altro, in una «geometria» reale-fantasiosa e intersoggettivamente libera, come un caleidoscopio mirabile cui si aggiungono, via via, nuove preziosissime pietre: i bambini e i nuovi venuti d’ogni sorta, i cadaveri, gli animali, le piante, le cose, i fiori, gli stronzi…” (Elementi di critica omosessuale pag 112 pdf http://www.mariomieli.net/wp-content/up ... ssuale.pdf ).

“Ma la morale sessuale coercitiva reprime il piacere scatologico infantile e piega i bambini al modello prestabilito dalla società la cui struttura economica è sublimazione angosciata e coatta dell’Eros in generale e della coprofilia in particolare. L’educastrazione provoca in noi il disgusto per ciò che in tenera età suscitava grande piacere e interesse: il gusto del Lumpf si trasforma in complesso di Lumpf e la tendenza coprofila volge verso oggetti sostitutivi nella sfera del gioco e della sublimazione”. (Elementi di critica omosessuale pag 140 pdf http://www.mariomieli.net/wp-content/up ... ssuale.pdf ).

“D’altro canto, se la lotta per la liberazione dell’omosessualità si oppone decisamente alla Norma eterosessuale, uno dei suoi obiettivi è la realizzazione di nuovi rapporti gay tra donne e uomini, rapporti totalmente alternativi rispetto alla coppia tradizionale, rapporti atti, fra l’altro, a un nuovo modo di generare gaio e di vivere pederasticamente con i bambini”. (Elementi di critica omosessuale pag 201 pdf http://www.mariomieli.net/wp-content/up ... ssuale.pdf ).

Sul sito del Circolo Maro Mieli si trova questo link:

http://www.puta.it/blog/wp-content/uplo ... _norma.pdf

Nella pagina Mario Mieli chi era costei che è il biglietto da visita dell’associazione, è riportato il link a un articolo di Francesco Paolo Del Re, intitolato “Mario Mieli, dinamite frocia contro la Norma”, in cui troviamo le seguenti parole:

“Altra grande rottura di senso è il riconoscimento della sessualità indistinta, gioiosa e vitale del bambino. Il bambino è, secondo Mieli, l’espressione più pura della transessualità profonda cui ciascun individuo è votato. È l’essere sessuale più libero, fino a quando il suo desiderio non viene irreggimentato dalla Norma eterosessuale, che inibisce le potenzialità infinite dell’Eros. Discorso eversivo e scomodo oggi più che mai, in una società attanagliata dal tabù che investe senza appello il binomio sessualità-infanzia, ossessione quasi patologica che trasforma il timore della pedofilia in una vera e propria caccia alle streghe.

Quello di Mieli è un monito a tenere bene a mente la vitale, originaria e prorompente sessualità infantile, in modo da non imbrigliarla nelle coercizioni della Norma, che genera inevitabilmente repressione, omofobia, violenza, discriminazione. Mieli non dà risposte, ma lascia aperti interrogativi di ordine etico sul ruolo castrante del sistema educativo (rappresentato dalla famiglia in primis) e sulle potenzialità ancora ignote di un Eros che, se lasciato libero di esprimersi, può fondare una società diversa da quella in cui viviamo. Sicuramente più libera.

Mieli potrebbe dunque offrire proficui spunti di riflessione nell’ambito della riflessione sulla genitorialità gay e in generale sulle famiglie alternative a quella tradizionale, all’ordine del giorno oggi: se la famiglia eterosessuale e monosessuale è il sigillo che imprime con forza il marchio della Norma sulla pluralità dei desideri del bambino, allora una famiglia non eterosessuale, ancorché monosessuale, potrebbe educare un figlio senza castrarlo, ci chiediamo, inculcando in lui i valori di una sessualità più vicina al potenziale transessuale originario?

Possono le nuove famiglie contribuire a rompere il circolo vizioso della normatività normalizzante e della normalità normativa? Alla Norma Mieli contrappone l’assunzione e la pratica di tutte le perversioni, che restituiscono agli individui la condizione originaria di transessualità, ovvero la libera e gioiosa espressione della pluralità delle tendenze dell’Eros. Le perversioni sono tappe inevitabili, lungo il cammino dell’Eros e dell’emancipazione per la rottura di ogni tabù. In quest’ottica va letta quella che forse è a tutt’oggi la più indigesta delle provocazioni di Mario Mieli: la trasformazione della rivendicazione del piacere anale in elogio della coprofagia, che è sia provocazione di ordine estetico, declinata in forma di performance teatrale, sia momento privato di esplorazione del desiderio.”

Nello stesso articolo allo stesso link si trova una descrizione della coprofagia di Mario Mieli.

“Il Mieli “alchemico” dell’ultima parte della sua vita narra un’esperienza magico-erotica che lo vede protagonista insieme al suo fidanzato: la celebrazione di un rito di “nozze alchemiche”, con la preparazione e l’assunzione di un pane “fatto in casa”, un dolce nel cui impasto confluivano non solo merda, sangue e sperma, ma anche ogni altra secrezione corporale, dalle lacrime al cerume. Perché? “L’abbiamo mangiato – dice Mieli – e da allora siamo uniti per la pelle. Pochi giorni dopo le “nozze”, in una magica visione abbiamo scoperto l’Unità della vita. Era come se non fossimo due esseri disgiunti, ma Uno; avevamo raggiunto uno stato che definirei di comunione”. Questa comunione vuole essere testimonianza e annuncio dell’avvento di un’armonia che, attraverso la liberazione dell’Eros, costituisce una nuova “età dell’oro” ”.

Che i cittadini italiani leggano e decidano. E dopo che hanno letto decidono che è giusto che il Circolo Mario Mieli amministri denaro pubblico per svolgere funzioni pedagogiche e sanitarie possono essere lieti: in Italia questo succede. Se decidono che è sbagliato, che la loro indignazione diventi azione.

Silvana De Mari.



Coki-cokeria, veła, xmoca, gay e altre stranbarie
viewtopic.php?f=44&t=264

Gender una schifosa violazione dei diritti umani
viewtopic.php?f=181&t=1634


IL BAMBINO CAVIA
Così l’ideatore del gender, John Money, prese un maschietto e lo trasformò in una femmina. Ma l’esperimento...
di Giulio Meotti

https://www.facebook.com/notes/shar-kis ... 4275133019

Con le sue mani, Bruce David Brenda Reimer si è tolto quella tragica vita che ideologi e stregoni avevano trasformato in un inferno. Nato maschio, trasformato a sua insaputa in una femmina e cresciuto come tale, per poi scegliere di tornare “come l’aveva fatto madre natura”, David si è suicidato nel 2004.
“As nature made him: The boy who was raised as a girl”, è il titolo del libro di John Colapinto che nel 2001 aveva rivelato al mondo la storia di Reimer. Adesso, le edizioni San Paolo colmano il vuoto editoriale e portano “Come l’aveva fatto madre natura” in Italia, dove avanza proprio quella teoria del genere che aveva reso la vita di David un abisso di vergogna e timore. Colapinto di David aveva già scritto un memorabile articolo di ventimila parole pubblicato sulla rivista statunitense Rolling Stone, ma senza rivelare la vera identità di quel bambino-cavia.
A soli otto mesi, Brian era stato sottoposto a un intervento di routine, una semplice circoncisione andata male e in cui era stato evirato. Aveva un fratello gemello, Bruce. La famiglia, incredula e angosciata, aveva ceduto al carisma di un professore della Johns Hopkins University, John Money, il guru, il pioniere e il padre fondatore di quella teoria del genere che vede l’identità sessuale come una questione ambiental-culturale, il risultato della formazione e non come una identità biologica.
Dunque nessun XY, ma il potere coercitivo dell’ambiente. Bruce sarebbe cresciuto come una femmina XX, con l’aiuto del bisturi e dell’ideologia della “riassegnazione sessuale”. Money spiegò ai genitori di Bruce che lui e i suoi colleghi al Johns Hopkins Hospital erano in grado, attraverso la chirurgia, i trattamenti ormonali e il condizionamento psicologico, di assegnare questi bambini al sesso che si riteneva preferibile, qualunque esso fosse, e che il bambino poteva essere cresciuto felicemente in quel sesso. “Il sesso psicologico”, così si espresse Money, “in queste situazioni non sempre coincide con il sesso genetico, né con il fatto che le ghiandole sessuali siano maschili o femminili”.
La Psychohormonal Research Unit del dottor Money si trovava nella Henry Phipps Psychiatric Clinic, un tetro edificio vittoriano poco in vista, a cui si accedeva da un cortile sul retro. Gli uffici della “Unit”, al quarto piano, si raggiungevano con un traballante ascensore di fine secolo. Nel luglio del 1967, a ventidue mesi, Bruce venne castrato chirurgicamente. Money modellò lo scroto del bambino dandogli la forma delle grandi labbra di una vagina. Ai suoi genitori raccomandò di vestirlo e trattarlo come una bambina: un successivo trattamento ormonale avrebbe fatto il resto.
Ogni anno il dottor Money avrebbe visitato “Brenda” – questo il suo nuovo nome – e controllato che tutto fosse andato per il meglio.Mentre la teoria prende piede tra i movimenti femministi e ispira il dibattito sull’omosessualità e la pedofilia negli anni Settanta, Bruce diventa Brenda. Fate di lui una femmina e femmina sarà. Sottoposto a potenti cure ormonali, oggetto di esperimenti medici e clinici senza precedenti, Bruce cresce nel corpo di Brenda, con forme non sue, non sa di essere nato maschio, ma lo sente e reagisce con violenza. È la triste storia di un essere umano nato maschio, trasformato in femmina da errori e false ideologie, ridiventato maschio per desiderio e usato come cavia dal professor Money.

Il libro di Colapinto parla di lui. Del guru. Money all’epoca sosteneva che l’identità sessuale non inizia nell’utero, ma dipende dall’ambiente, dall’educazione, dalle circostanze. David-Brenda è la fatale prova che gli darebbe ragione.Il dottor Money ha grandi credenziali accademiche. Dopo il dottorato in Psicologia ad Harvard, si è specializzato a Baltimora, al Johns Hopkins Hospital, dove ha fondato la prima Gender Identity Clinic. È un chirurgo e si occupa della riassegnazione del sesso, specie nei casi di anomalie genitali nei bambini, campo in cui la sua autorità è indiscussa. Nel 1972 in “Man & Woman, Boy & Girl” – definito dal New York Times “il più importante libro sulle scienze sociali dopo il Rapporto Kinsey” e pubblicato in Italia da Feltrinelli – John Money presenta il caso di Brian come un successo: l’esperimento è riuscito, il bambino cresciuto come bambina si è adattato alla nuova identità, mentre il suo gemello si è regolarmente sviluppato come maschio. Meraviglie dell’educazione e dell’ambiente. I genitori furono riforniti di bambole con cui far giocare Brenda; le insegnarono a essere linda e ordinata; cercarono, ogni volta che era possibile, di rinforzare la sua identità femminile.
Con il passare degli anni, Brenda provava a comportarsi come una ragazza, truccandosi con il rossetto e indossando le gonne, frequentando i balli scolastici, lasciandosi baciare sulla guancia da un ragazzo. Ma fin dall’inizio aveva manifestato comportamenti e atteggiamenti tipicamente maschili, dai propri interessi alle preferenze per i vestiti e a quelle per i giocattoli, cercando anche di fare la pipì in piedi. I genitori decidono di dirle la verità quando Brenda ha quattordici anni: “Per la prima volta ogni cosa ebbe un senso, ed io ho capito chi e cosa ero”, dichiara, sollevata.Vuole tornare un maschio. Si sottopone nuovamente a cure ormonali, a un intervento di mastectomia e si fa ricostruire il pene. All’età di sedici anni è di nuovo un maschio, e si fa chiamare David.
Nel 1989 si sposa con Mary e ne adotta i tre figli.“Mi guardavo allo specchio, vedevo i miei seni gonfi, guardavo il mio sesso e mi sembrava di guardare un’altra persona”, confiderà al giornalista di Rolling Stone. “Dietro le forme di quella sconosciuta ragazza c’ero io, David, un maschio”. Brenda sceglie di tornare come “l’aveva fatto madre natura”, per quanto possibile e utilizzando questa volta il bisturi a suo vantaggio.Cresce, si scopre, si accetta, si sposa. Nel 2003 è il fratello gemello a cedere per primo e a togliersi la vita. David si sente responsabile e si suiciderà l’anno dopo. La tragedia ideologica si sarebbe mangiata la vita dei due gemelli, mentre il dottor Money sarebbe morto negli onori.
Quando è scomparso, nel 2006, i colleghi lo hanno pianto come “il primo scienziato che ha dato un linguaggio all’identità sessuale”.La fama di Money non derivava solo dal fatto che la metamorfosi medica e chirurgica di Brian fosse il primo caso di cui si sia mai avuta notizia di riassegnazione sessuale infantile eseguita su un bambino evolutivamente normale; c’era anche una straordinaria improbabilità statistica, che conferiva al caso una rilevanza particolare: il fatto che egli avesse un gemello identico. Quell’unico fratello costituiva un mezzo naturale di comparazione, un clone genetico che, con pene e testicoli integri, era cresciuto come un maschio. Il fatto che, a quanto veniva riferito, i due gemelli fossero cresciuti diventando bambini di sesso opposto, felici e adattati al loro contesto sociale, sembrava prova incontestabile del primato dell’ambiente sulla biologia nella differenziazione sessuale. I manuali di medicina e scienze sociali vennero riscritti per includere questo caso e fu creato il precedente perché la riassegnazione sessuale in età infantile diventasse il trattamento standard nel caso di neonati con genitali danneggiati o anomali.
Il caso di Brian-Brenda divenne inoltre una pietra miliare per il movimento femminista negli anni Settanta, e veniva abbondantemente citato come prova che il divario tra i generi era esclusivamente il risultato del condizionamento culturale, non della natura. Era il potere dell’educazione sulla biologia. Al dottor Money, il cosiddetto “caso dei gemelli” valse il riconoscimento di quanti vedevano in lui “uno dei più grandi ricercatori del secolo in campo sessuale”. Money pubblicò un nuovo libro di successo, “Sexual Signatures”, in cui parlava di Brenda, che “stava attraversando felicemente l’infanzia come una vera femmina”. Nel 1986 Money pubblicò “Lovemaps”, le mappe amorose, studio di pratiche come il sadomasochismo, la coprofilia, il feticismo, l’auto-strangolamento e altri comportamenti che egli chiamava non perversioni, ma “parafilie”, per destigmatizzarle e decriminalizzarle.Il tema della pedofilia divenne un interesse particolare, e Money ne sposò pubblicamente la causa. “Un’esperienza sessuale nell’infanzia”, spiegò il medico alla rivista Time nell’aprile 1980, “come essere partner di un parente o di una persona più grande, non ha necessariamente un influsso negativo sul bambino”. Money concesse un’intervista a Paidika, una rivista olandese di pedofilia, che riporta inserzioni della North American Man-Boy Love Association: “Se dovessi incontrare il caso di un ragazzo di dieci o dodici anni fortemente attratto da un uomo sui venti o trent’anni, e la relazione fosse assolutamente reciproca, il legame autenticamente e completamente reciproco, non lo definirei assolutamente patologico”, disse Money alla rivista, e aggiunse: “E’ molto importante che, una volta che una relazione è stata fondata su basi positive e affettuose, non venga interrotta precipitosamente”.Il governo americano finanziò lautamente le ricerche di Money.

Nel 1963 i National Institutes of Health assegnarono a Money una sovvenzione di 205.920 dollari, una somma considerevole tenuto conto del valore del dollaro nei primi anni Sessanta. Si trattava tuttavia solo della prima di parecchie sovvenzioni da parte dei Nih, che avrebbero sostenuto Money e la sua Unit del genere per i trentacinque anni seguenti. Money si fece portatore anche della teoria secondo la quale il “gioco sessuale preparatorio” nell’infanzia era cruciale per la formazione di una sana identità di genere in età adulta. Espresse per la prima volta tale teoria in un saggio pubblicato sul British Journal of Medical Psychology. Profili di e interviste con John Money apparvero su Playboy, Cosmopolitan, Psychology Today, Omni, e sull’Atlantic Monthly. Nell’edizione speciale del 1990 della serie “Hot Issue” di Rolling Stone, Money veniva celebrato come “Hot Love Doctor”, Dottor Amore Bollente; apparve inoltre in molti programmi televisivi, compreso l’“Oprah Show”.Solo uno sconosciuto ricercatore di nome Milton Diamond mise in discussione le assurde teorie di Money. Ma fu ignorato. Al contrario, “il caso dei gemelli di Money fu decisivo perché venisse universalmente accettata la teoria secondo la quale gli esseri umani sono alla nascita psicosessualmente plastici”. Fu l’inizio di una ideologia potentissima che vede i bambini come oggetti sessuali, cavie da plasmare in laboratorio. Brian-Brenda-David fu uno di quelli. Il medico cercò anche di combinare un incontro sessuale della ragazzina con un transessuale. Brenda corse a casa per suicidarsi. Fu il primo di una serie di tentativi. Quello fatale, dieci anni fa, con un fucile puntato alla testa.
Nel 1994 Milton Diamond, dopo aver incontrato David, aveva scritto un saggio per svelare come fosse andato a finire il “caso dei due gemelli”. Ci mise due anni per trovare una rivista che accettasse il testo. Alla fine nella rivista medica Archives of Pediatrics and Adolescent Medicine il dottor Diamond e il dottor Keith Sigmundson, uno psichiatra di Victoria, nella British Columbia, documentarono come David avesse combattuto fin dall’inizio contro l’identità femminile impostagli e come, a quattordici anni, fosse tornato al sesso scritto nei suoi geni e nei suoi cromosomi.
L’ideologia del gender alla Johns Hopkins ebbe fine con l’arrivo a capo del dipartimento di psichiatria di Paul McHugh, noto come il flagello della psichiatria ideologica. Un profilo del Baltimore Sun del 1997 lo soprannominò “Dottor Iconoclasta”.In un articolo del 1992 sull’American Scholar, McHugh criticò la chirurgia transessuale di Money come “la terapia più radicale che sia mai stata incoraggiata dagli psichiatri del Ventesimo secolo” e paragonò la sua popolarità alla pratica un tempo diffusa della lobotomia frontale. Non puoi cambiare “XY”. Neppure tramite la rieducazione fisica e psicologica. Neppure con il “gender”, come è successo a Brian-Brenda-David, trasformato in un invisibile campo di concentramento.
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Re: Le caste che si credono semidei o vicari di Dio o Dio

Messaggioda Berto » dom mar 25, 2018 3:21 am

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Re: Le caste che si credono semidei o vicari di Dio o Dio

Messaggioda Berto » dom mar 25, 2018 3:21 am

9)

Il classicismo come valore classista e disvalore ademocratico, ma discriminante per la casta o classe dirigente italica uscita dal risorgimento italiano e da150 anni di unità statuale; formazione classica funzionale al parassitismo italiano, unitarista e romanocentrico utile a perpetuare il dominio e i privilegi delle caste italiche a danno dell'intero paese, delle sue genti, delle sue comunità, di tutti i cittadini.


Parola d'ordine dei partiti: negare la realtà
RICCARDO POZZI

http://www.lindipendenzanuova.com/parol ... -la-realta

La riforma scolastica di Giovanni Gentile, Ministro dell’Istruzione nel governo fascista del 1923, introdusse una gerarchia culturale che ancora oggi influenza la politica italiana.

Si pensò alla formazione classico-umanistica come a quella della classe dirigente e a quella tecnica e professionale per la classi lavoratrici.

A distanza di novant’anni da quell’era, i frutti di quella scelta culturale si vedono in tutta la loro inadeguatezza.

Gran parte della nostra classe dirigente è oggi, come da decenni, di marcata formazione classica e umanistica, anche se il mondo e le dinamiche che la politica deve affrontare, richiedono sempre di più un approccio e una preparazione tecnico scientifica.

Questa inadeguatezza, che si nota a molti livelli della vita sociale, è spesso all’origine di molte errate e fuorvianti impostazioni sulle possibili soluzioni ai problemi che abbiamo davanti.

Ma non è tanto l’inadeguatezza del giornalista che parla di fonti rinnovabili e non sa distinguere tra energia e potenza, o del ministro che non sa leggere i grafici, o l’assessore che sottoscrive l’acquisto di derivati finanziari senza sapere nemmeno applicare una percentuale, il burocrate che classifica attività di cui ignora l’esistenza, non sono nemmeno i governatori di Bankitalia che confessano candidamente in televisione di non sapere nulla di matematica, non sono le convergenze che rimangono parallele o il comune denominatore che da massimo diventa minimo senza alcun imbarazzo aritmetico. No, il vero limite della nostra classe dirigente è che nella cultura scientifica in realtà, più che non conoscerla, non ci crede. Dei numeri e della scienza che li regola non si fida, non li può negoziare, infarcire di opinioni e punti di vista, non li può addomesticare e rendere docili strumenti di mistificazione.

Per questo motivo in questo paese non si riesce nemmeno a condividere il valore dei numeri, si nega impunemente anche la realtà più evidente e chi tenta di dimostrarla con rigore scientifico, come ad esempio il prof. Ricolfi e il suo Osservatorio del Nordovest con il ben noto lavoro sulla questione settentrionale, viene come minimo ignorato o comunque contestato con argomenti per lo più arbitrari.

Del resto le mappe Invalsi e il rating scolastico regionale sono lì a testimoniare il ritardo scientifico di certe aree che hanno sempre dato molta più importanza alla preparazione umanistico-giuridica delle proprie classi dirigenti, anche se ormai è tutto il territorio a risentire nella sua globalità di questa sciagurata impostazione culturale.

Una trentina di anni fa, Giulio Andreotti disse di preferire di gran lunga una buona preparazione classica ad un’arida formazione tecnica, perché a suo dire, la classe dirigente del paese doveva garantire un’apertura mentale che solo solide fondamenta umanistiche sono in grado di garantire.

Lungi dall’avere la sagacia tagliente del vecchio leader, non so se sia meglio per un politico declamare Platone o conoscere le dinamiche di gestione dell’energia, se un amministratore debba tradurre dal greco antico o sapere di statistica, sospetto però che parte delle irresponsabilità territoriali che stanno lacerando questo strano paese avrebbero trovato più difficoltà ad attecchire se le nuove generazioni, senza rinunciare alla bellezza e al fascino della cultura umanistica, avessero utilizzato di più la calcolatrice e meno il dizionario, perché a distanza di novant’anni dalla riforma Gentile i conti decisamente non tornano.


I primati dello stato italiano e dell'Italia in Europa e nel mondo
viewtopic.php?f=22&t=2587



Il classicismo positivo e di valore, non è quello basato sul mito greco romano e cristiano, la cosidetta antichità classica e religiosa, su cui è costruito il sistema classista e castuale italiano, ma quello fondato sui valori/doveri e diritti umani, sociali, civili e politici naturali e universali che non sono un monopolio né un portato specifico ed esclusivo della classicità greco-romana e della religiosità giudaico-cristiana, ambiti questi dove tali valori universali hanno trovato talune manipolazioni e sistematizzazioni che li hanno in parte o in tutto snaturati.
Valori legati alla responsabilità, al merito, alla libertà e alla sovranità degli individui e delle loro comunità.




Roma - il mito tra il vero e il falso
viewtopic.php?f=111&t=2355

Il mito europeo e occidentale della civiltà greco-romana e giudaico-cristiana
viewtopic.php?f=93&t=2720
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Re: Le caste che si credono semidei o vicari di Dio o Dio

Messaggioda Berto » dom mar 25, 2018 3:22 am

10) La casta orrenda dei magistrati, la manipolazione e l'incertezza del diritto



Manipolatori e malversatori dell'Ordine Naturale dei Diritti Umani Universali
viewtopic.php?f=141&t=2023

Parassiti, falsi, manipolatori dei diritti umani, ladri di vita
viewtopic.php?f=205&t=2668
Parassiti, bugiardi, manipolatori dei diritti umani e ladri di vita ma che si propongono come presuntuosi e arroganti salvatori degli uomini e dell'umanità, solo che laddove questi operano spesso e volentieri la gente muore.

Utopie demenziali e criminali - falsi salvatori del mondo e dell'umanità
viewtopic.php?f=141&t=2593

Europa e i diritti negati e calpestati dei cittadini nativi europei
viewtopic.php?f=92&t=2682



"Via le correnti di sinistra" Ancora scontro Lega-toghe
Luca Romano - Ven, 06/07/2018

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 49681.html

Lo scontro tra la Lega e la magistratura si fa sempre più aspro. Morrone punta il dito contro le "correnti di sinistra in magistratura"

Lo scontro tra la Lega e la magistratura si fa sempre più aspro. Dopo l'ok da parte della Cassazione al blocco dei conti correnti del Carroccio dopo la sentenza di condanna per Bossi e Belsito il duello tra il Carroccio e le toghe si è fatto di giorno in giorno più duro.

E adesso a riparile le polemiche c'è una frase del sottosegretario alla Giustizia Jacopo Morrone che durante un incontro con i giovani magistrati ha affermato: "Voi sapete a che partito appartengo, cioè la Lega, e mi auguro che la magistratura si liberi dalle correnti. Mi auguro in particolare che si liberi di quelle di sinistra".

Dopo queste parole qualcuno tra i presenti ha abbandonato l'incontro e di fatto è scoppiata subito la polemica. Il sottosegretario però non fa retromarcia e ribadisce la sua posizione: "Ho detto queste parole perché come voi sapete il mio partito ha una questione aperta con questi magistrati". Alle parole di Morrone ha risposto il Csm con la protesta di uno dei componenti, l'ex pm di Napoli, Antonello Ardituro che rivolgendosi al sottosegretario ha affermato: "Le dichiarazioni del sottosegretario sono inaccettabili nel contenuto e gravissime quanto al contesto in cui sono state rese. Un incontro di formazione per giovani magistrati non può essere strumentalizzato per finalità politiche da chi è stato invitato per rappresentare il ministero della Giustizia". Ardituro inoltre ha chiesto al Guardasigilli Bonafede di prendere provvedimenti su Morrone. Infine anche l'Anm punta il dito contro il sottosegretario: "Dichiarazioni gravi e inaccettabili sia perchè rese in una sede istituzionale e in un contesto di formazione di giovani magistrati, la cui reazione è stata di sconcerto, sia perchè provenienti da un rappresentante del Governo invitato all’incontro nella sua veste istituzionale".

Dopo poco Morrone con una nota precisa: "In magistratura non ci sono correnti migliori di altre. E le mie parole pronunciate questa mattina al Csm sono una opinione personale che non rappresenta la posizione del ministro. In questo senso - aggiunge - ho avuto un’uscita irruente e infelice rispetto al contesto e alla rappresentanza. Rivendico comunque la posizione politica, la Lega ha sempre criticato le correnti in magistratura perchè portano alle storture che sono emerse e a più riprese denunciate in diversi anni. Non era mia intenzione sostituirmi al ministro di cui stimo e rispetto la posizione. Così come rispetto la stragrande maggioranza della magistratura che porta avanti la propria missione con abnegazione e imparzialità".


Polonia, il premier difende la “purga” dei magistrati. Dura replica Ue
Alberto Magnani
2018-07-04

http://www.ilsole24ore.com/art/mondo/20 ... d=AEiCIoGF

Strasburgo - «Invece di additare il populismo domandatevi perché la gente sta voltando le spalle all’Europa». Di fronte alla plenaria di Strasburgo, il primo ministro della Polonia Mateusz Morawiecki ha inaugurato così un «discorso sul futuro dell’Europa» che assomiglia più a un manifesto programmatico di Varsavia e dell’asse di Visegrad.

Accanto a qualche indicazione sulle ricette economiche, Morawiecki ha insistito sulla difesa «delle frontiere dalle migrazioni» e della sovranità nazionale, a partire dall’argomento che sta scaldando più gli animi nella Ue: la “purga” di Malgorzata Gersdorf, presidente della massima autorità giudiziaria, costretta alle dimissioni insieme a un terzo dei colleghi da una norma che impone la pensione dei giudici a 65 anni anziché a 70 anni. Un provvedimento che viola l’indipendenza del potere giudiziario, aggiungendosi alle pressioni già contestate su libertà di informazione e diritti civili.

Morawiecki non ha citato esplicitamente il caso, ma il riferimento è sembrato chiaro: «Ogni Stato costruisce il suo sistema giudiziario a seconda delle sue tradizioni» ha detto Morawiecki, anticipando la risposta alle critiche che gli sono piovute addosso dopo il suo discorso. Il primo ministro ha anche accusato fra le righe Bruxelles di «populismo proeuropeo» in polemica contro la decisione di tagliare i fondi strutturali a chi rifiuta di accogliere migranti, rivendicato la sua vicinanza a Donald Trump (ricordando che «sono gli Stati Uniti ad aver sconfitto il comunismo») e chiesto un aumento delle spese in armamenti alla Nato.
Polonia, la presidente della Corte suprema si ribella: «Non mi dimetto, è una purga»

Le critiche: se violate stato di diritto riguarda l’Europa, non voi
Morwiecki ha infilato nel suo discorso diversi cenni alla «importanza dell’integrazione europea» e al suo pedigree di vicinanza a Bruxelles, spingendo anche su temi popolari come la cooperazione fiscale contro l’elusione («Perdiamo 200 miliardi di euro l’anno», «Serve digital tax»), investimenti green e trasformazione energetica. Ma il suo debutto non ha convinto buona parte dei parlamentari, preoccupati dalla svolta autoritaria che starebbe prendendo piede a Varsavia. Il commissario Valdis Dombrovskis ha attaccato la rivendicazione di “sovranità giudiziaria” avanzata dal primo ministro polacco: «Non possiamo stare con le mani in mano - ha detto - Se violate lo Stato di diritto riguarda l’Europa, non solo voi». Il socialdemocratico Udo Bullman ha definito «inaccettabile» la proposta di militarizzazione delle frontiere, accusando la Polonia di minare i fondamenti stessi della Unione europea.

Critiche anche dai popolari, con un appello del bavarese Manfred Weber («L’Europa degli egoismi non persegue gli obiettivi della Ue») che ha scatenato qualche ironia. Weber è un esponente della Csu, il partito-gemello della Cdu tedesca che ha costretto Merkel a una stretta sui migranti. E la sua famiglia europea di riferimento sono appunto i Popolari, la forza che accoglie al suo interno Fidesz: il partito di Viktor Orbàn, il premier ungherese che guida – di fatto – il blocco di Visegrad.

Nazionalismo e crescita: il boom a due facce della Polonia

Tensioni anche sui diritti delle donne e liberà dei media
Gli interventi si sono scaldati anche sui fronti di diritti delle donne e libertà dei media, due argomenti scivolosi quando si tira in ballo Varsavia. Tra le ferite aperte c’è la cancellazione delle sanzioni a Janusz Korwin-Mikke, l’eurodeputato polacco conservatore noto per aver dichiarato che «le donne dovrebbero guadagnare di meno perché sono meno intelligenti».

La replica: facciamo quello che hanno fatto altri
«Pensionare prima i giudici? Lo hanno fatto anche altri...». Morawiecki ha liquidato così le accuse degli europarlamentari sulla questione della “purga”, aggiungendo che «i giudici sono molto più indipendenti di prima. Prima di parlare guardate cosa succede». Una replica diretta all'accusa avanzata dal liberale ed ex premier belga Guy Verhofstadt sul «controllo politico della magistratura». Il copione è identico a quello usato poi per replicare alle critiche ricevute su parità di genere («Noi i primi a “concedere” parità alle donne») e ingerenze governative sui media: «Semmai è il contrario, sono tutti sbilanciati verso di noi – ha detto – La democrazia in Polonia non è mai stata viva come in questo momento».

Tajani: se andiamo con Visegrad il motto sarà «Ultimi gli italiani»
«Prima gli italiani? Sostenendo i nazionalismi il risultato sarà “ultimi gli italiani”». Il presidente dell'Europarlamento Antonio Tajani ha risposto così alle domande dei cronisti dopo la conferenza stampa con il primo ministro polacco Morawiecki. Tajani si riferisce all'avvicinamento dell'Italia al blocco di Visegrad, bocciata come un'intesa «contro l'interesse del paese». A rischio ci sarebbe soprattutto lo sviluppo della riforma di Dublino, il piano affossato dai voti sfavorevoli dello stesso “blocco dell'Est” sostenuto dal nostro ministro degli Interni Matteo Salvini. In questa ottica, Tajani spera di poter contare proprio sulla Polonia come «mediatrice» con l'Ungheria di Viktor Orban, fra le principali avversarie di qualsiasi politica di redistribuzione dei migranti in Europa.

La Polonia fa retromarcia sulla legge sull'Olocausto



Migranti: Morawiecki, Polonia ha accolto 1,5 mln di ucraini
'Sono scappati a causa della aggressione russa'
04 luglio, 10:54

http://www.ansa.it/nuova_europa/it/noti ... 9f30e.html

(ANSA) - STRASBURGO, 4 LUG - "La Polonia è nuova casa per circa un milione e mezzo di ucraini, persone che sono scappate a causa della aggressione russa. Non sono registrati certo come profughi da noi, per via delle procedure, ma certamente lo sono, però potranno cercare lavoro e costruire una vita da noi, stimolando la nostra economia". Lo ha detto il premier polacco Mateusz Morawiecki alla plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo.
"La settimana al vertice europeo si è visto quanto l'Europa sia capace di costruire fiducia verso i propri concittadini che vogliono vedere difesi i propri confini dalle migrazioni, l'Ue conosce oggi una forte immigrazione e solo tramite un approccio elastico ed intelligente si può restituire fiducia ai cittadini", ha aggiunto. (ANSA).


EU apre causa legale contro la Polonia.
Giuseppe Sandro Mela.
2018-07-06.

https://senzanubi.wordpress.com/2018/07 ... la-polonia

I passati regimi comunisti e para-comunisti in Polonia avevano nominato un largo numero di giudici molto giovani e delle loro idee. Le sentenze emesse da quei signori erano degne dell’Unione Sovietica, di infelice memoria. Tuttavia, caduto il comunismo ed i susseguenti governi filo-comunisti, i giudici ideologizzati sono rimasti. Il problema è evidente. Una cosa è rispettare la libertà di giudizio dei giudici, ed una totalmente differente è accettare che i tribunali svolgano attività politica.
Con legge costituzionale, la Polonia si appresta a mandarli in pensione, per sostituirli con persone capaci, oneste e probe, che applichino le legge testuali e non ‘interpretandole‘.
L’attuale dirigenza europea ha preso la cosa a cuore, che per loro batte a sinistra da bravi liberal.
Nella realtà dei fatti gli eurocrati vedono lentamente ma inesorabilmente svanire quel potere che avevano esercitato che spietata arroganza: quei giudici erano loro creature, docili, ubbidienti e mansuete ai loro voleri e desiderata.
Poniamoci adesso una domanda.
Le cause sono lunghe: durano quanto le ere geologiche. Ed anche i giudici possono cambiare…
Ma l’anno prossimo si terranno le elezioni europee, che manderanno in quiescenza una gran numero di europarlamentari del Ppe e dei socialisti. Poi, ci sarà ancora la Bundeskanzlerin Frau Merkel?


Salvini ha detto che è ora di riformare la giustizia
27 agosto 2018
Aleandro Biagianti / AGF

https://www.agi.it/politica/salvini_rif ... 2018-08-27

Il caso Diciotti e l'indagine aperta per sequestro di persona riaprono il dibattito sulla riforma della giustizia. A guidarlo è Matteo Salvini, indagato dalla Procura di Agrigento. "Questa inchiesta si rivelerà un boomerang per i pm" sostiene il ministro dell'Interno in un'intervista al Messaggero.

"Sono stati solidali con me anche molti giudici oltre che tanti politici. E soprattutto da parte di gente che è fuori dalla politica e che non ha votato Lega. Credo che ad Agrigento abbiano sbagliato i loro conti se pensavano di fermare o intimorire qualcuno".

Una stoccata ai giudici...

Torna l'idea di riformare la giustizia anche se la Lega, alleata di FI, ha provato più volte "senza successo - ammette - ma questo è il governo del cambiamento!". Quindi la riforma della giustizia va fatta "ma non per l'inchiesta su Salvini - precisa - ma perché abbiamo milioni di processi arretrati e questo e' uno dei problemi che frenano gli investimenti in Italia. Poi affronteremo la separazione delle carriere e il correntismo della magistratura".

...e una all'Unione

Alla Ue, prosegue il leader leghista, "si sono dimostrati totalmente assenti sordi, menfreghisti, ma poiché lo fanno con i soldi degli italiani, e la cosa ci dà molto fastidio. Bene ha fatto Conte ad annunciare che quando avranno bisogno di noi li ripagheremo con la stessa moneta".

Non c'è nessuna opzione di uscita precisa però. "Noi siamo lì, ma vogliamo ridiscutere il nostro costo per essere lì, visto che i servizi sono sempre più scarsi. E a proposito del prossimo incontro col primo ministro ungherese Orban: "Vuole un'Europa che controlli e protegga le frontiere esterne. Questo è il nostro obiettivo finale. Ricordo agli scandalizzati - aggiunge - che Orban fa parte del Ppe e governa l'Europa con i socialisti. Non è quindi un euroscettico brutto e cattivo come Salvini e la Le Pen, ma governa. Inoltre se mi chiedesse un incontro anche la cancelliera Merkel, io da vicepresidente del Consiglio ho il dovere di incontrare chiunque e lo farei volentieri".
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Re: Le caste che si credono semidei o vicari di Dio o Dio

Messaggioda Berto » mar mar 27, 2018 8:55 am

"Per Sallusti ingiusta detenzione". E Strasburgo condanna l'Italia
Clarissa Gigante - Gio, 07/03/2019

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 58297.html

La Cedu: "Dalla magistratura ingerenza nella libertà di espressione". E lo Stato dovrà risarcire il direttore del Giornale

Il direttore de ilGiornale Alessandro Sallusti non doveva essere arrestato per diffamazione e in quel caso da parte delle toghe c'è stata un'ingerenza nella libertà di espressione.

A stabilrlo ora è la Corte europea dei diritti dell'uomo (Cedu) di Strasburgo che ha condannato l'Italia al risarcimento per "ingiusta detenzione" e per aver violato l'articolo 10 della convenzione europea dei diritti dell'uomo.

A Sallusti venne notificato l'ordine di arresti domiciliari il 26 novembre del 2012 dopo una condanna definitva per diffamazione e omesso controllo presentata contro di lui dal giudice Giuseppe Cocilovo. Il sabato successivo - il primo dicembre - gli agenti entrarono nella sede del quotidiano in via Gaetano Negri 4 per dare seguito alla misura, interrompendo la riunione di redazione del mattino e portando il direttore ai domiciliari (da cui poi "evase" simbolicamente). Poi, il 22 dicembre dello stesso anno, l'allora presidente della Repubblica Giorgio Napolitano commutò la pena detentiva in un'ammenda, invitando il Parlamento a modificare le norme e le pene che regolano la diffamazione.

Ora la corte di Strasburgo ha stabilito che quella misura ha rappresentato un'ingerenza della magistratura nella libertà di espressione e ha condannato lo Stato a risarcire Sallusti con dodici mila euro per le ''sofferenze cagionate'' e 5 mila euro per costi e spese.

"Spero che questa sentenza faccia giurisprudenza affinché un giornalista che non commette dei reati non possa essere mai più arrestato per fatti inerenti alla sua professione", commenta all'agenzia Adnkronos Sallusti, "Sono soddisfatto, mi dispiace aver dovuto scomodare la Corte europea per una cosa che avrebbe dovuto essere evidente a qualsiasi Corte italiana di buon senso".

La vicenda era scaturita da due articoli pubblicati su Libero - diretto allora proprio da Sallusti - nel febbraio 2007 in cui Renato Farina, con lo pseudonimo di Dreyfus, commentava la decisione di un giudice di autorizzare l'aborto per una 13enne. Ad aprile del 2007 il giudice tutelare aveva presentato una denuncia penale per diffamazione nei confronti di Sallusti che nel gennaio 2009 era stato condannato a una multa per omesso controllo sul contenuto dell'articolo. In appello, nel giugno 2011, la pena è stata aumentata a un anno e due mesi di reclusione e a 30 mila euro di risarcimento. La Corte di Cassazione ha confermato la sentenza e ha privato della libertà Sallusti nel settembre 2012, pena poi trasformata dal tribunale in arresti domiciliari.
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Re: Le caste che si credono semidei o vicari di Dio o Dio

Messaggioda Berto » sab mar 31, 2018 1:17 pm

11) Favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e dell'islamizzazione

Favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e dell'invasione dall'Africa e dall'Asia di nazisti maomettani e di neri disoccupati, criminali


Non si confondano i clandestini criminali e parassiti con i migranti regolari che lavorano

Anche la sinistra ora lo ammette: gli stranieri non salvano il Paese
Riccardo Pelliccetti
Sab, 31/03/2018

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 10970.html

Rapporto di Bankitalia su «Repubblica»: nel 2041 l'apporto degli extracomunitari alla crescita del Pil sarà negativo

Ma gli immigrati non dovevano salvare l'Italia? Per anni abbiamo ascoltato questa ripetitiva cantilena, recitata, gridata e scritta dal mondo buonista, il quale voleva far credere agli italiani che la politica delle «porte aperte» avrebbe portato non solo al multiculturalismo ma anche alla prosperità economica.

A poco sono servite le analisi di numerosi economisti e demografi indipendenti, i progressisti benpensanti le hanno snobbate. Dall'alto della loro presunta «superiorità morale e culturale» impartivano benedizioni e scomuniche, a seconda della convenienza del momento. Ma, ahinoi, i nodi alla fine vengono al pettine e ora anche il mondo progressista non nasconde che l'apporto degli immigrati «in termini di lavoro non sarà più sufficiente a risollevare il prodotto interno lordo». Lo scrive nero su bianco il quotidiano la Repubblica, citando uno studio della Banca d'Italia e alcune analisi di esperti. Certo, il termine spartiacque sarà il 2041, una data che oggi appare lontana, ma per chi amministra lo Stato il tempo per correre ai ripari non è poi così abbondante. Naturalmente il giornale di Calabresi usa tutti i distinguo possibili, affermando che fino a oggi i migranti sono stati fondamentali per la nostra economia e che dal 2001 hanno dato un notevole contributo al Pil italiano.

Ma il trend non sarà più positivo. D'altronde, lo sappiamo da anni che gli italiani stanno invecchiando e che soprattutto non fanno figli. E la Repubblica sottolinea che con il tempo gli stranieri «tendono ad assumere i comportamenti degli italiani e quindi a fare meno figli». Insomma, scrive con rammarico, «l'immigrazione sta cominciando a frenare». Già, l'elisir di lunga vita dell'Italia rimane sempre l'accoglienza degli stranieri. Un mantra che la sinistra, autolavandosi il cervello, non riesce a scrollarsi di dosso. Inutile qualsiasi ragionamento o alternativa prospettabile. Fiato sprecato. Be', il muro talebano di alcuni buonisti appare impossibile da superare. Ci vengono in mente alcune uscite di noti esponenti e testimonial dell'immigrazione incontrollata. Come la presidenta della Camera Laura Boldrini, per citarne una a caso. In un convegno a Montecitorio aveva lamentato la scarsa accoglienza del nostro Paese e se l'era presa con tutti gli italiani perché «sono ignoranti testualmente - e non sanno che i migranti sono una risorsa e che i musulmani sono solo il 6% della popolazione». Lei sa di sapere quello che noi non sappiamo di sapere.

O come Emma Bonino, la storica leader radicale che il 4 marzo non ha convinto gli elettori, ma ha lanciato messaggi chiari: «Più immigrati regolari vuol dire non solo maggiori entrate previdenziali, ma più sicurezza e più legalità. Conviene a noi prima che a loro», aveva proclamato invocando una sanatoria per 500mila stranieri irregolari che vivono in Italia. Ma lo spot che gli immigrati ci pagano la pensione e ci faranno vivere più floridamente è andato in onda molte volte. Anche il presidente dell'Inps, Tito Boeri, ha voluto lasciare il segno dispensando numeri e raccomandazioni. «Abbiamo bisogno dei migranti per finanziare il nostro sistema di protezione sociale», aveva detto in un'audizione alla Camera. E la lista potrebbe continuare. Anche perché a sinistra hanno tutti la stessa fissazione: i migranti sono un'ancora di salvezza. Peccato che non vedano, o non vogliano vedere, altre soluzioni. La stessa Repubblica si rassegna, visto che non facciamo figli, a un'unica strada: «lavorare di più e aumentare l'età pensionabile». Ma se il problema concreto è che gli italiani non facciano figli perché non si interviene su questa piaga? Non sarebbe il caso di mettere in piedi un colossale piano per sostenere le nascite e le famiglie, come hanno fatti molti altri Paesi? Riflettiamoci.



I clandestini e i finti profughi disoccupati non aumentano il PIL e non pagano le pensioni ai pensionati
È chiaramente una menzogna quello che raccontano certi fanfaroni che questi "migranti irregolari e nuovi disoccupati" possano contribuire con la loro disoccupazione ad aumentare il PIL e a pagare le pensioni dei pensionati.
viewtopic.php?f=194&t=1800


Favorire l'immigrazione e l'emigrazione clandestina è un crimine universale
viewtopic.php?f=194&t=2754

Crimini dei nazisti maomettani marocchini in Europa
viewtopic.php?f=188&t=2753

Africa razzista, il continente nero è tra i più razzisti della terra
viewtopic.php?f=196&t=2750
Razzismo africano:
interetnico e tribale, dei neri contro i bianchi, dei maomettani contro i cristiani, gli ebrei e gli animisti
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... 00x189.jpg
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... lema-2.jpg

All'Africa e agli africani non dobbiamo nulla, ma proprio nulla, niente di niente, tanto meno agli asiatici e ai nazisti maomettani d'Asia e d'Africa. Ci dispiace per i cristiani ma non possiamo accogliere tutti perché non vi è spazio, non vi sono risorse e non c'è lavoro, in Italia vi sono già milioni di poveri, di disoccupati e di giovani costretti a migrare; e un debito pubblico tra i più alti del mondo occidentale che soffoca lo sviluppo e alimenta i parassiti e la corruzione. Gli africani si arrangino e restino in Africa a risolvere i loro problemi.
viewtopic.php?f=194&t=2494

Pensa prima alla tua gente e al tuo paese che ne hanno bisogno, invece che agli africani e all'Africa
viewtopic.php?f=205&t=2681

All'area arabo islamica del nazismo maomettano d'Africa e d'Asia, noi europei, occidentali, atei e cristiani non dobbiamo nulla, anzi
viewtopic.php?f=188&t=2674

Islam e islamici dove sta il problema?
viewtopic.php?f=188&t=2709

Nazismo maomettano = Islam = dhimmitudine = apartheid = razzismo = sterminio
viewtopic.php?f=188&t=2526

Bandire l'Islam prima che distrugga l'Europa e il Mondo
viewtopic.php?f=188&t=2374
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Re: Le caste che si credono semidei o vicari di Dio o Dio

Messaggioda Berto » sab mar 31, 2018 1:31 pm

"Per Sallusti ingiusta detenzione". E Strasburgo condanna l'Italia
Clarissa Gigante - Gio, 07/03/2019

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 58297.html

La Cedu: "Dalla magistratura ingerenza nella libertà di espressione". E lo Stato dovrà risarcire il direttore del Giornale

Il direttore de ilGiornale Alessandro Sallusti non doveva essere arrestato per diffamazione e in quel caso da parte delle toghe c'è stata un'ingerenza nella libertà di espressione.

A stabilrlo ora è la Corte europea dei diritti dell'uomo (Cedu) di Strasburgo che ha condannato l'Italia al risarcimento per "ingiusta detenzione" e per aver violato l'articolo 10 della convenzione europea dei diritti dell'uomo.

A Sallusti venne notificato l'ordine di arresti domiciliari il 26 novembre del 2012 dopo una condanna definitva per diffamazione e omesso controllo presentata contro di lui dal giudice Giuseppe Cocilovo. Il sabato successivo - il primo dicembre - gli agenti entrarono nella sede del quotidiano in via Gaetano Negri 4 per dare seguito alla misura, interrompendo la riunione di redazione del mattino e portando il direttore ai domiciliari (da cui poi "evase" simbolicamente). Poi, il 22 dicembre dello stesso anno, l'allora presidente della Repubblica Giorgio Napolitano commutò la pena detentiva in un'ammenda, invitando il Parlamento a modificare le norme e le pene che regolano la diffamazione.

Ora la corte di Strasburgo ha stabilito che quella misura ha rappresentato un'ingerenza della magistratura nella libertà di espressione e ha condannato lo Stato a risarcire Sallusti con dodici mila euro per le ''sofferenze cagionate'' e 5 mila euro per costi e spese.

"Spero che questa sentenza faccia giurisprudenza affinché un giornalista che non commette dei reati non possa essere mai più arrestato per fatti inerenti alla sua professione", commenta all'agenzia Adnkronos Sallusti, "Sono soddisfatto, mi dispiace aver dovuto scomodare la Corte europea per una cosa che avrebbe dovuto essere evidente a qualsiasi Corte italiana di buon senso".

La vicenda era scaturita da due articoli pubblicati su Libero - diretto allora proprio da Sallusti - nel febbraio 2007 in cui Renato Farina, con lo pseudonimo di Dreyfus, commentava la decisione di un giudice di autorizzare l'aborto per una 13enne. Ad aprile del 2007 il giudice tutelare aveva presentato una denuncia penale per diffamazione nei confronti di Sallusti che nel gennaio 2009 era stato condannato a una multa per omesso controllo sul contenuto dell'articolo. In appello, nel giugno 2011, la pena è stata aumentata a un anno e due mesi di reclusione e a 30 mila euro di risarcimento. La Corte di Cassazione ha confermato la sentenza e ha privato della libertà Sallusti nel settembre 2012, pena poi trasformata dal tribunale in arresti domiciliari.
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Re: Le caste che si credono semidei o vicari di Dio o Dio

Messaggioda Berto » lun apr 02, 2018 10:01 am

Magistratura eversiva, antidemocratica, castuale, ignoramte, presuntuosa, arrrogante, irresponsabile, criminale che violai nostri diritti umani naturali, universali e civili


Salvini "spegne" sinistra e ong: "Migranti? Non cambio idea"
Luca Romano - Sab, 02/03/2019

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 55484.html

Il ministro degli Interni "archivia" la sfilata buonista: "Bene le manifestazioni pacifiche, ma io non mollo"
Matteo Salvini "spegne" la piazza buonista.

Il ministro degli Interni non cambia idea sulle sue poltiiche portate avanti dal Viminale per frenare i flussi migratori. Con poche parole il titolare del Viminale ha "archiviato" la sflata della sinistra e delle ong a Milano di questo pomeriggio: "Bene manifestazioni pacifiche ma io non cambio idea e vado avanti per il bene degli Italiani: in Italia si arriva solo col permesso, lotta dura a scafisti, trafficanti, mafiosi e sfruttatori".
Una frase chiara che di fatto non cambia la linea del ministero degli Interni sulla gestione dei flussi migratori. Il messaggio di Salvini arriva dritto al Pd e alla sinistra che guidata a Milano dal sindaco Beppe Sala ha contestato le ultime mosse del Viminale. "Siamo ancora in tanti, tantissimi, qui a Milano a credere nei diritti civili e nella pari dignità di tutti gli individui. E, anche se a volte ci si smarrisce nel timore di rappresentare il passato, il futuro siamo noi. Nessuna paura. Sarà così o non sarà niente", ha affermato il primo cittadino del capolugo lombardo.

Insieme ai big della sinistra (Zingaretti e Martina) in piazza ha sfilato anche una parte della Cgil con il neo-segretario, Maurizio Landini che ha mandato un messaggio all'esecutivo: "Questa è una piazza che va oltre la sinistra: c'è un Paese solidale che lotta contro le diseguaglianze. E ci sono tutti i sindacati, uniti, che chiedono al governo di rimettere al centro il lavoro. Se si vuole cambiare questo Paese - ha aggiunto Landini - bisogna coinvolgere le persone. Non si può cambiare il Paese contro la maggioranza di chi lavora e di chi vuole giustizia sociale. C'è bisogno di unire il Paese - ha concluso - non di dividerlo". Salvini però rimanda al mittente le accuse di voler "dividere il Paese" e tira dritto. La politica sui migranti del Viminale non cambierà.



Ermini (Pd) al convegno delle toghe rosse: "Tutti uniti contro populismi e sovranismi"
Roberto Bordi - Sab, 02/03/2019

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 55401.html

Il vicepresidente del Csm ed esponente dem, David Ermini, è intervenuto al congresso della corrente più di sinistra della magistratura chiedendo di lottare insieme contro sovranismo e populismo "che fanno male alla democrazia"

Il populismo "scardina le regole" e questo "mette in crisi il sistema".

C'è il rischio di trascinare il processo democratico verso l'abisso della dittatura della maggioranza".
Intervenuto al congresso di Magistratura democratica, la corrente più a sinistra della magistratura italiana, il vicepresidente del Csm ed esponente dem David Ermini lancia l'allarme sui pericoli per la democrazia che può generare "la saldatura tra populismo e sovranismo", specie quando si fa "potere di governo". Secondo Ermini, il mix di populismo e sovranismo metterebbe in crisi "i capisaldi della democrazia costituzionale e dello stato di diritto, alimentando politiche del rancore e della chiusura e agitando l'ideologia moralistica della volontà popolare".

Eletto l'anno scorso alla vicepresidenza del Consiglio superiore della magistratura, Ermini ha riferito delle "preoccupazioni" che "allarmano buona parte della comunità dei giuristi e degli operatori del diritto". Preoccupazioni dovute, secondo l'ex deputato renziano, alle "dinamiche che si stanno sviluppando a livello nazionale e soprattutto europeo". Il risultato di questo processo è "il passaggio traumatico dal 'mondo di ieri', un passato di espansione dei diritti fondamentali e individuali, all'incognita di un presente giuridicamente regressivo, declinante verso il giustizialismo e povero di tutele".

Oltre a sferrare un duro attacco alle forze cosiddette anti-sistema, Ermini ha espresso anche la sua "assoluta contrarietà" a proposte di riforma del sistema elettorale "basate sul sorteggio" che "azzererebbero la natura" del Csm quale "organo di rappresentanza del pluralismo" e che invece lo ridurrebbero "a entità meramente burocratica ed esecutiva".

Il vicepresidente del Csm ha poi aggiunto di "concordare con quanto affermato dalla segretaria generale" di Magistratura democratica "nella relazione di apertura" del congresso di Msd. "È sul terreno della giurisdizione - ha ammonito Ermini - che si gioca ora una partita decisiva per i nuovi assetti della democrazia". Tra Ermini e Md emerge dunque una concordia di fondo che va ad allacciarsi un'altra importante affermazione dell'esponente Pd, per il quale "sarebbe un errore declinare l'attuale fase storica in una sub-specie di conflitto tra politica e magistratura, riproducendo arroccamenti e difese dal sapore corporativo".

Le parole di Ermini si innestano evidentemente nel solco tracciato poche ore prima dalla stessa Magistratura democratica, che nel discorso di apertura del congresso aveva parlato senza mezzi termini di una "deriva razzista e xenofoba" nel nostro Paese.


Alberto Pento
Questi orrendi eversori antidemocratici vorrebbero la dittatura della minoranza e sopratutta quella castuale loro.


Maria Rosaria Guglielmi, segretario uscente di Magistratura democratica attacca il governo
Maria Rosaria Guglielmi, aprirà il congresso del 1 marzo attaccando il governo gialloverde sul caso Cesare Battisti, sugli immigrati e sulla legittima difesa.
https://it.blastingnews.com/politica/20 ... 31661.html

L’attacco delle toghe rosse: «Governo eversivo!»
Congresso di Magistratura democratica. L’attacco della Guglielmi
Errico Novi

http://ildubbio.news/ildubbio/2019/03/0 ... o-eversivo

I recenti interventi di «esponenti delle istituzioni sul merito di decisioni giudiziarie» hanno una «portata eversiva». Era da tempo che non si ascoltava da un gruppo associativo di magistrati un discorso così duro nei confronti del governo. Nemmeno negli anni ruggenti del berlusconismo e delle leggi “ad personam”. L’intervento del segretario di Magistratura democratica, Mariarosaria Guglielmi, in apertura del XXII congresso della corrente di sinistra delle toghe in corso da ieri a Roma, è stato un attacco frontale alle politiche dell’esecutivo giallo- verde. La premessa è questa: «Con il voto di marzo si sono imposti due radicalismi simmetrici.
Il radicalismo del nuovo sovranismo che ha intercettato il risentimento e gli ha offerto un bersaglio rappresentato dallo straniero e il radicalismo egualitario e camaleontico dell’antipolitica che, senza il vincolo di ideologie, senza il peso di un passato e di una storia di riferimento ha assecondato il ribellismo e gli umori del momento».
Da allora un susseguirsi di provvedimenti che mirano ad «un nuovo assetto normativo e culturale fortemente regressivo per i diritti e per le garanzie e verso una manomissione dei principi dello Stato di diritto che priva la giurisdizione del suo ruolo di garanzia e terzietà». Anzi, «la costruzione di nuove soggettività di tipo identitario è parte rilevante della strategia del populismo e dei neonazionalismi, che, alimentando strumentalmente la percezione dell’invasione da parte degli stranieri, ha innescato anche nel nostro Paese una deriva xenofoba e razzista, e sta rimettendo in discussione i principi e i valori fondanti della democrazia europea». Il primo responsabile, per le toghe di sinistra, è Matteo Salvini. «Con la chiusura dei nostri porti e la messa al bando delle Ong si è consumata una violazione senza precedenti degli obblighi giuridici e morali di soccorso e di accoglienza, che derivano dal diritto interno ed internazionale». Con i provvedimenti voluti dal ministro dell’Interno, prosegue Guglielmi, sono stati annientate «intere esperienze di integrazione e di inclusione», distruggendo intere comunità cresciute intorno al valore dell’accoglienza e alle opportunità che la pacifica convivenza offre a tutta la collettività», privando «persone di diritti, non per quello che fanno ma perché diverso dal nostro è il Paese dove sono nate e dal quale sono state costrette a fuggire». Nessuno sconto, poi, per un altro dei cavalli di battaglia di Salvini, la modifica della legittima difesa, «una riforma “manifesto” con gravissime implicazioni sul piano culturale come su quello giuridico: anteporre l’inviolabilità del domicilio alla tutela incondizionata della vita umana significa consumare un ulteriore strappo con il sistema dei valori della Costituzione».

Gli ‘ strali’ della Guglielmi si sono abbattuti anche sui grillini, sulla carta la componente “filo toghe” del governo del cambiamento. Bocciato il reddito di cittadinanza che «comporta il rischio di incanalare in prospettive di assistenzialismo le battaglie per il lavoro e per una società meno povera». «Potrebbero rimanere sul tappeto – prosegue la segretaria di Md – i veri problemi: creazione di lavoro vero e non povero; riforma dei centri per l’impiego; piano di investimenti strategico per ridare linfa al lavoro; universalismo dei diritti dei lavoratori».

E bocciata la “controriforma” dell’Ordinamento penitenziario fortemente voluta dal ministro della Giustizia Alfonso Bonafede. «Sono venute meno – afferma Guglielmi – le norme che favorivano l’accesso alle misure di comunità» e «un passo indietro è stato fatto rispetto a tutte le disposizioni della riforma che ridimensionavano gli automatismi preclusivi, consentendo alla magistratura di sorveglianza di tornare a valutare caso per caso i progressi effettivi di ogni detenuto.

Guglielmi ha poi anche ricordato il caso Battisti e la “messa in scena organizzata dalla propaganda di Stato per “celebrare” la sua cattura».

«Al congresso di Md se ne sentono di tutti i colori. Forse avrebbero dovuto consentire al pubblico di entrare a pagamento. Varrebbe la pena in effetti di acquistare un biglietto per vedere un film così vecchio e raro. Sortite contro presunte ondate razziste e xenofobe, strepiti contro le norme sulla legittima difesa, denuncia di strappi alla Costituzione da parte di esponenti delle istituzioni, contestazioni di ogni tipo e genere. Sembra veramente un film del passato, che racconta un’Italia incredibile», il commento del senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri.

A cui fa eco il collega leghista Simone Pillon: «Spiace prendere atto dell’invasione di campo da parte di Md».

Chi si attendeva un discorso prettamente ‘ politico’ non è, dunque, rimasto deluso. Un discorso certamente identitario che rischia però creare una frattura all’interno di Area, il cartello della magistratura progressista di cui Md fa parte. Sul punto è intervento con una mozione l’ex presidente dell’Anm, Eugenio Albamonte: «Md non faccia passi indietro né abbia ripensamenti sul progetto di Area. Nessuno vuole sciogliere Md, non è un’opzione in campo, ma vogliamo che non si sfili da Area: in molte occasioni abbiamo assistito a una duplicazione di comunicazione, con, ad esempio sul caso Diciotti, una nota di Area e una di Md. Questo non è un arricchimento, ma crea solo confusione».

Ma questi giudici “democratici”, ora che il partito che avevano occupato è morto di stenti (quello Pidiota, per i duri di comprendonio), che fondino un partito loro, si fanno votare, vanno al governo e che sia finita con questa ipocrisia, almeno smetteranno di arrestare tutti quelli che non sono allineati con la loro setta, quella si costituzzzionále!
“L'attacco arriva da Mariarosaria Guglielmi che, aprendo il congresso di Magistratura democratica a Roma, ha accusato il governo gialloverde dei peggiori crimini.
Pur senza mai nominarlo, il principale imputato di Magistratura democratica è Salvini. "Con il suo inesauribile trasformismo - lo accusano - può scendere a compromessi persino sulla pelle dei migranti abbandonati al loro destino in mare". Le parole usate contro il leader leghista sono violentissime. "Con la chiusura dei nostri porti e la messa al bando delle Ong si è consumata una violazione senza precedenti degli obblighi giuridici e morali di soccorso e di accoglienza, che derivano dal diritto interno ed internazionale". Poi, ricordando i casi della nave Aquarius e della Diciotti, la Guglielmini parla addirittura di "un'inversione morale" che, "in pochi mesi e con pochi gesti", ha "annientato intere esperienze di integrazione e di inclusione". "Abbiamo così distrutto intere comunità cresciute intorno al valore dell'accoglienza e alle opportunità che la pacifica convivenza offre a tutta la collettività - continuano le toghe rosse - abbiamo privato 'persone' di diritti, non per quello che fanno ma perchè diverso dal nostro è il Paese dove sono nate e dal quale sono state costrette a fuggire".
Non viene risparmiata nemmeno la riforma della legittima difesa, che dovrebbe diventare legge nelle prossime settimane. In questo caso, Salvini e i suoi vengono accusati di sovvertire "il sistema dei valori della nostra Costituzione". E ancora: il disegno di legge Pillon sull'affido viene definito "oscurantista" e paragonato a quella "sub-cultura, fortemente ideologizzata, che ha prodotto le iniziative contro l'aborto e gli attacchi in nome dei valori della famiglia 'tradizionale' alle unioni civili, al biotestamento, alla laicità dello Stato". Cit.



Perché Magistratura democratica sbaglia nelle accuse a Salvini
di Claudio Cerasa

https://www.ilfoglio.it/giustizia/2019/ ... ini-240931

Al direttore - Leggo che Magistratura democratica ieri ha attaccato il governo sottolineando il rischio che in questa fase storica l’Italia contribuisca ad alimentare “una deriva xenofoba e razzista” a causa di un governo che “sta rimettendo in discussione i princìpi e i valori fondanti della democrazia europea”. E’ una dichiarazione che mi trova d’accordo ma c’è qualcosa che non torna. Non crede?

Luca Morteni

Salvini non ci piace, e questo lo avrete capito, ma non avere simpatia per il Truce non significa coprirsi gli occhi di fronte ad altre “trucità”. Una di queste, una cosa truce per l’appunto, è quella fatta ieri da una corrente della magistratura di nome Md che per bocca del suo segretario, il magistrato Mariarosaria Guglielmi, ha rimproverato Salvini per aver compiuto, con la chiusura dei porti e la messa al bando delle ong, “una violazione senza precedenti degli obblighi giuridici e morali di soccorso e di accoglienza”. Il magistrato ha ragione ma quando un magistrato sceglie di attaccare un politico in pubblico per questioni morali quel magistrato commette un atto truce nei confronti della sua magistratura: la schiera “moralmente”, la rende non più terza e la fa passare in modo truce dalla parte del torto.


La preoccupazione di Md: "assistiamo a una inquietante deriva xenofoba e razzista"
Al congresso di Magistratura Democratica la denuncia della segretaria Mariarosaria Guglielmi: "alimentano strumentalmente la percezione dell'invasione"

https://www.globalist.it/politics/2019/ ... 38119.html

Mariarosario Guglielmi, segretaria di Magistratura Democratica, nella sua relazione di apertura al XXII congresso di Md a Roma ha scritto un suo commento, allarmato, sulle vicende Aquarius e Diciotti: "la costruzione di nuove soggettività di tipo identitario è parte rilevante della strategia del populismo e dei neonazionalismi, che, alimentando strumentalmente la percezione dell`invasione da parte degli stranieri, ha innescato anche nel nostro Paese una deriva xenofoba e razzista, e sta rimettendo in discussione i principi e i valori fondanti della democrazia europea. Con la chiusura dei nostri porti e la messa al bando delle ONG si è consumata una violazione senza precedenti degli obblighi giuridici e morali di soccorso e di accoglienza, che derivano dal diritto interno ed internazionale".
"Con le vicende delle navi Aquarius e Diciotti abbiamo scritto una pagina nuova per il nostro Paese imboccando un percorso, sconosciuto ed inquietante" continua Guglielmi, "distante dalla traccia culturale e simbolica sino ad oggi mai abbandonata nella storia dell'Italia repubblicana. Sulla sorte dei migranti abbiamo ingaggiato una sfida con l`Europa 'per la solidarietà' che rappresenta un`inversione morale di questo principio e abbiamo simbolicamente impresso una forte accelerazione al progetto di chiudere il nostro Paese nelle frontiere emotive del rifiuto e della paura".
"Abbiamo in pochi mesi e con pochi gesti annientato intere esperienze di integrazione e di inclusione. Abbiamo così distrutto intere comunità cresciute intorno al valore dell`accoglienza e alle opportunità che la pacifica convivenza offre a tutta la collettività. Abbiamo privato 'persone' di diritti, non per quello che fanno ma perché diverso dal nostro è il Paese dove sono nate e dal quale sono state costrette a fuggire", ha concluso.



Travaglio ora attacca le "toghe rosse": "Spocchiose e radical chic"
Luca Romano - Dom, 03/03/2019

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 55776.html

Marco Travaglio cambia linea. Dopo anni di gioco di sponda con le toghe rosse, adesso il direttore del Fatto le mette nel mirino.

Il motivo? Negli ultimi giorni le toghe di Magistratura Democratica hanno fortemente attaccato il governo. In prima battuta hanno messo nel mirino Salvini e le sue politiche sul fronte immigrazione, poi hanno aggiustato il tiro e hanno "sparato" sul reddito di cittadinanza, il punto principale del programma pentastellato. E così Travgalio attacca le toghe di sinistra e non usa giri di parole: "Se qualcuno vuole capire perché Salvini continua a fare incetta di elettori di destra, centro, sinistra e 5Stelle, ma anche perché i 200 mila che ieri hanno manifestato a Milano contro il razzismo non trovano rappresentanza politica, si faccia un giro nel mondo fatato del congresso di Magistratura democratica. Vi troverà tutti i migliori alleati del salvinismo trionfante. Cioè i vizi e i tic che hanno dannato e continuano a dannare la sinistra italiana: spocchia, autoreferenzialità, ipocrisia, doppiopesismo, astrattezza, elitismo, negazione dei problemi, allergia a tutto ciò che viene dal popolo (bue), autocompiacimento di stare dalla parte dei buoni e dei giusti, compatimento per la plebe "giustizialista", "populista" e "sovranista". Poi l'affondo, forse il più pesante: "Come se non bastassero i loro deliri vetero-ideologici contro il "populismo giudiziario" del governo, le anime belle in toga hanno chiamato i rinforzi: Gian Domenico Caizza, presidente delle camere penali, e il vicepresidente del Csm, David Ermini".

E a questo punto Travaglio non risparmia critiche allo stesos Ermini e al Csm: "In un Paese civile, Mattarella e i colleghi del Csm l' avrebbero accompagnato alla porta. Invece pontifica dal pulpito di Md: non per difendere i giudici di Firenze manganellati dai suoi compari come lui menava quelli di Napoli per Consip; ma per denunciare "la saldatura tra populismo e sovranismo" che "si fa potere di governo" e mette addirittura "in crisi i capisaldi della democrazia costituzionale e dello Stato di diritto con le politiche del rancore e l' ideologia moralistica della volontà popolare". Già, perché la volontà popolare va bene solo quando vince il Pd e i giudici vanno difesi solo quando li attacca B. o Salvini". Insomma Travaglio ha cambiato pelle? Ora i giudici (soprattutto quelli rossi) sono diventati dei nemici...




Magistrati eversori processate anche me che sono uno dei milioni di mandanti del Ministro dell'Interno Salvini, non sono leghista ma dopo 20 anni di non voto il 4 marzo del 2018 ho votato Salvini.
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 9840908577
viewtopic.php?f=205&t=2826
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Re: Le caste che si credono semidei o vicari di Dio o Dio

Messaggioda Berto » lun apr 02, 2018 10:02 am

.
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